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Giona
Cap. 1
4 Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. 5 I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Gionasceso nel luogo più riposto della navesi era coricato e dormiva profondamente. 6 Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzatiinvoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo». 7 Quindi dissero fra di loro: «Venitegettiamo le sorti per sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. 8 Gli domandarono: «Spiegaci dunque per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». 9 Egli rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cieloil quale ha fatto il mare e la terra». 10 Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che egli fuggiva il Signoreperché lo aveva loro raccontato. 11 Essi gli dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mareche è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più. 12 Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voiperché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia». 13 Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggiama non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo contro di loro. 14 Allora implorarono il Signore e dissero: «Signorefà che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non imputarci il sangue innocente poiché tuSignoreagisci secondo il tuo volere». 15 Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia. 16 Quegli uomini ebbero un grande timore del Signoreoffrirono sacrifici al Signore e fecero voti.
Cap. 2
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
4 Mi hai gettato nell'abissonel cuore del mare
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sono passati sopra di me.
5 Io dicevo: Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.
6 Le acque mi hanno sommerso fino alla gola
l'abisso mi ha avvolto
l'alga si è avvinta al mio capo.
7 Sono sceso alle radici dei monti
la terra ha chiuso le sue spranghe
dietro a me per sempre.
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita
Signore mio Dio.
8 Quando in me sentivo venir meno la vita
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te
fino alla tua santa dimora.
9 Quelli che onorano vane nullità
abbandonano il loro amore.
10 Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio
e adempirò il voto che ho fatto;
la salvezza viene dal Signore».
11 E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto.
Cap. 3
Cap. 4
5 Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì un riparo di frasche e vi si mise all'ombra in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. 6 Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
7 Ma il giorno dopoallo spuntar dell'albaDio mandò un verme a rodere il ricino e questo si seccò. 8 Quando il sole si fu alzatoDio fece soffiare un vento d'orienteafoso. Il sole colpì la testa di Gionache si sentì venir meno e chiese di moriredicendo: «Meglio per me morire che vivere».
9 Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per una pianta di ricino?». Egli rispose: «Sìè giusto; ne sono sdegnato al punto da invocare la morte!». 10 Ma il Signore gli rispose: «Tu ti dai pena per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntareche in una notte è cresciuta e in una notte è perita: 11 e io non dovrei aver pietà di Ninivequella grande cittànella quale sono più di centoventimila personeche non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistrae una grande quantità di animali?».