Versione ebook di Readme.it powered by Softwarehouse.it Chiaro DavanzatiQuando lo mar tempesta
Quando lo mar tempestaper natura che gli ènede lo suo tempestare gitta l'onda;e 'n quella guisa alpestaè spessoché grand' ènela cagione che tempesta gli abonda:vede l'ond' agitaregià mai non vede posainfin che quella cosache lo fa tempestarenon si parte da luiperch' è natura i·lluidi così farquando i giunge quell'ora.E per natura gettala tempesta il marosod[ov]unque là ove inchiuder non si pote:dunque elli in cui lo gettafior è ch'è tempestosoe che gioie per stagion menare pote.E da ch'è così certobene faria fallanzachi ponesse fallanzain ch'io lo metto sper[t]o:facesse in ciò pur d'unaguisacom' somal sonaché marecom' tempestac'onda butta.Tanto mi par lo direch'ag[g]io fattocertanoche di parlare ancora no ridottoquel che mi fa languireancora che lontanom'assai diròllocome sia condotto.Ciò natura distina:si com'ha sua naturaciascuna crïaturaritraie indi gioi' fina;a quella ch'io aveatraeada che doveae come pesce per lo mare stava.Istando più gioiosone lo mar d'ogni gioiaed un'òra crudele cominciòea farlo tempestosopur per me donar noiaond'io forte morte tosto n'avròe;ché per suo tempestaremi lasciò smisurato:con un'onda abut[t]atolungi m'ha fuor del maree posto in ter[r]a durae tratto di natura[ come d']onde li pescich'indi han vita.Ve[g]endo ched io sonodi star de l'aqua foraassai isbat[t]utoson per ritornare:tanto sbat[t]uto sono[ch]ed ancor non mi foraper certo dentro mai non [ri]tornare;ond'è mia vit' a terrapiù che non fari' in parteàlbere che si partequand'è verdeda terra;ma prego sire Deoche ['n] quella guisa ch'eomorochi morir fami morir faccia.