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Anton Pavlovic Cechov
Il canto del cigno
Anton Pavlovic Cechov Il canto del cigno
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PERSONAGGI
VASILIJ VASIL'IÈ SVETLOVIDOVcomicoun vecchio di 68 anni
NIKITA IVANYÈvecchio suggeritore
L'azione si svolge sul palcoscenico di un teatro di provinciadi nottedopolo spettacolo.
Il palcoscenico vuoto di un teatro di provincia di second'ordine. A destrauna fila di porte non dipinterozzamente
inchiodateche portano ai camerini; la parte sinistra e il fondo del palcosono ingombri di ciarpame. In mezzo alla scena
uno sgabello rovesciato. È notte. Buio.
I
Svetlovidov in costume di Calcantecon una candela in manoesce da uncamerino e ridacchia.
SVETLOVIDOV
Questa è proprio bella! Questa fa proprio ridere. Mi sono addormentato nelcamerino! Lo spettacolo è finito da un bel
po'in teatro non c'è rimasto nessunoe io beato e tranquillo dormo comeun ghiro. Ahvecchia carrettavecchia
carretta! Rudere che non sei altro! Tanto ho bevuto che mi sono addormentatoseduto! Cervellone! Complimenti
vivissimi. (Grida).Egorka! Egorkaperdinci! Petruška! Dormonomaledettigli pigliasse a tutti un accidente! Egorka!
(Rialza lo sgabelloci si siede e appoggia la candela per terra).Non sisente niente... Solo l'eco risponde... A Egorka e
Petruška ho dato oggi tre rubli per le loro premure e adesso ci vogliono icani per scovarli...
Saranno uscitiquei malandrinie avranno chiuso il teatro... (Scuote latesta).Ciucco sono! Uff! Quanto vino e quanta
birra mi sono scolato oggi per la mia serata d'onoreDio mio! Mando puzzo divino da tutto il corpoe ho la lingua
impastata e pesante... Che schifo...
Pausa.
Stupido che sono... Questo vecchio imbecille si è ubriacato e non sa neanchein onor di qual santo... UffDio mio!... Ho
mal di renila testa a pezzibrividi dappertutto e l'anima fredda e buiacome una cantina. Se non t'importa della salute
dovresti almeno pensare alla tua vecchiaiavecchio buffone...
Pausa.
La vecchiaia... Mettila come ti parefatti coraggiofa' il furbo fin chevuoima la vita è passata... e i tuoi sessantotto
anni non te li toglie nessuno! Indietro non ci torni... La tua bottiglia tela sei scolataè rimasto solo un po' di fondo...
Soltanto la feccia... Già... Così stanno le coseVasjuša... Che tu vogliao no è ora di provare la parte del cadavere. Sua
altezza la morte non e lontana... (Guarda davanti a sé).Calco lescene da quarantacinque annima il teatro di nottese
non errolo vedo per la prima volta... Sìper la prima volta...Che cosacuriosaaccidenti... ( Si avvicina alla
ribalta).Non si vede niente... La buca del suggeritore si vede unpochino... e anche quel palco riservatoil leggìo... e
tutto il restobuio! Una nera fossa senza fondo una vera tomba in cui sinasconde la morte... Brr!... fa freddo! Dalla sala
tira vento come dalla cappa di un camino... Ecco il posto ideale per evocaregli spiriti! Terribilediavolo... Ho i brividi
nella schiena... (Grida).Egorka! Petruška! Dove sietediavolacci!Dio mioperché evoco il maligno? AhDio mio
lascia perdere queste parolesmetti di beresei vecchiopensa che devimorire... A sessantotto anni la gente va alla
funzione del mattinosi prepara alla mortee tu... OhSignore!
Parole blasfememuso da ubriacoquesto costume da buffone... Che spettacolopietoso! Vado a cambiarmi in fretta...
Tremendo! A starsene tutta la notte qui ad aspettare c'è da morire dipaura... (Va verso il proprio camerino).
In quel momento dall'ultimo camerino in fondo alla scena appare NikitaIvanyè in vestaglia bianca.
II
Svetlovidov e Nikita Ivanyè.
SVETLOVIDOV (vedendo Nikita Ivanyè grida di paura e indietreggia)
Anton Pavlovic Cechov Il canto del cigno
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Chi sei? Perché? Chi cerchi? (Pesta i piedi).Chi sei?
NIKITA IVANYÈ
Sono io!
SVETLOVIDOV
Chi sei?
NIKITA IVANYÈ (avvicinandoglisi lentamente)
Sono io... Il suggeritoreNikita Ivanyè... Vasil' Vasil'ièsono io!
SVETLOVIDOV (si lascia cadere sfinito sullo sgabello e trema tutto)
Dio mio! Chi è? Sei tu....... tuNikituška? Per... perché sei qui?
NIKITA IVANYÈ
Io passo la notte nei camerini. Solovi pregonon ditelo a Aleksej Fomiè..Se no non saprei dove andare a dormireve
lo giuro...
SVETLOVIDOV
TuNikituška... Dio mioDio mio! Ho avuto sedici chiamatemi hannoportato tre corone e tante cose... erano tutti
entusiastima non uno che sia venuto a svegliare un vecchio ubriaco perportarlo a casa... Sono vecchioNikituška... Ho
sessantotto anni... Sono malato! Il mio debole spirito langue... (Siappoggia sul braccio del suggeritore e piange).Non
andarteneNikituška... Sono vecchiodebolemi manca poco a morire... Hopauratanta paura!...
NIKITA IVANYÈ (teneramentecon deferenza)
È ora che torniate a casaVasil' Vasil'iè!
SVETLOVIDOV
Non ci vado! Non ho casanonono!
NIKITA IVANYÈ
Signore! Vi siete dimenticato dove abitate!
SVETLOVIDOV
Non ci voglio andarenon voglio! Là sono solo... non ho nessunoNikituškané parentiné mogliené figli... Solo come
un cane... Morirò e nessuno mi ricorderà... Mi fa paura la solitudine...C'è nessuno che mi riscaldiche mi accarezzache
mi metta a letto quando sono ubriaco... Chi mi reclama? Chi ha bisogno di me?Chi mi vuole bene? Nessuno mi vuole
beneNikituška!
NIKITA IVANYÈ
(in lacrime)
Il pubblico vi amaVasil' Vasil'iè!
SVETLOVIDOV
Il pubblico se n'è andatodorme e s'è dimenticato del suo buffone! Nonessuno ha bisogno di menessuno mi ama...
Non ho né mogliené figli...
NIKITA IVANYÈ
Ma superché vi angosciate...
SVETLOVIDOV
Ma io sono un uomosono vivomi scorre sangue nelle venenon acqua. SononobileNikituškadi alta estrazione...
Finché non son caduto in questa fossa facevo il militarein artiglieria...Ero giovanebelloonestocoraggioso
appassionato! Diodov'è andato a finire tutto ciò? Nikituškae poi cheattore sono statodi'? (Si alza e si appoggia al
braccio del suggeritore).Dov'è finito tutto questodovedove sono queitempi? Dio mio! Ho guardato adesso questa
fossa e mi è tornato tutto in mentetutto! Questa fossa mi ha divoratoquarantacinque anni di vitae di che vita
Nikituška! Guardo adesso nella fossa e vedo tutto fino all'ultimoparticolarecome vedo il tuo viso. Gli entusiasmi della
giovinezzala fedel'ardorel'amore per le donne! Le donneNikituška!
NIKITA IVANYÈ
Dovete andare a dormireVasil' Vasil'iè.
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SVETLOVIDOV
Quando ero un giovane attorequando cominciavo appena ad entrare nel giroricordo che una donna s'innamorò di me
per la mia arte... Elegantesnella come un pioppogiovaneinnocentepurae ardente come un'alba d'estate! Allo
sguardo dei suoi occhi azzurrial suo meraviglioso sorriso non c'era notteche potesse resistere. Le onde del mare si
infrangono sugli scoglima contro le onde dei suoi capelli s'infrangevano leroccei ghiaccii nevai! Ricordo che stavo
innanzi a lei come adesso con te... Era meravigliosa quel giornocome nonera stata maimi guardava con uno sguardo
tale che non potrò dimenticarlo nemmeno nella tomba... Una carezzaunvellutoprofondo e scintillante di giovinezza!
Appagato e felice cado in ginocchio davanti a leile chiedo felicità... (Continuacon la voce che cade di tono).E lei... lei
dice: lasciate il palcoscenico! La-scia-te il pal-co-sce-ni-co!... Capisci?Lei poteva amare un attorema esserne la
mogliemai! Ricordo che quel giorno recitavo... La parte era meschinabuffonesca... Io recitavo e sentivo che i miei
occhi si aprivano... Capii allora che non esiste nessuna sacralitàdell'arteche è tutto delirio e ingannoche io sono uno
schiavoun giocattolo dell'ozio altruiun buffoneun pagliaccio! Alloracapii il pubblico! Da allora non ho più creduto
né agli applausiné alle coronené agli entusiasmi... SìNikituška!Il pubblico mi a pplaudespende un rublo per le mie
fotografiema io gli sono estraneoper loro sono fangoquasi una cocotte!...Cercano di conoscermiper vanitàma non
si abbassano a tal punto da darmi in moglie le proprie sorellele figlie...Non gli credo! (Si lascia cadere sullo
sgabello).Non gli credo!
NIKITA IVANYÈ
Siete pallidoVasil' Vasil'iè! Avete messo paura persino a me... Andiamo acasasiate comprensivo!
SVETLOVIDOV
Ci vidi chiaroallora... e mi costò cara questa chiarezzaNikituška! Dopoquella storia io... dopo quella ragazza...
cominciai a vagare senza metaa vivere a vanverasenza pensare al futuro...Recitavo nei ruoli di buffoniburloni
pagliaccipervertivo le coscienzema che artista eroche talento!Seppellii il mio talentolo involgarii e storpiai il mio
linguaggiopersi immagine e parvenza... Mi divorò e mi inghiottì questafossa nera! Non lo sentivo primama oggi...
quando mi sono svegliatoho guardato indietroe ho visto sessantotto anni.Solo adesso ho visto la vecchiaia! La
canzone è stata cantata! (Singhiozza).Cantata!
NIKITA IVANYÈ
Vasil' Vasil'iè! Caroamico mio... Sucalmatevi... Signore! (Grida).Petruška!Egorka!
SVETLOVIDOV
Ma che talentoche forza! Non ti puoi immaginare che dizionequantosentimentoquanta graziaquante sfaccettature...
(si batte sul petto) in questo petto! Da restar soffocati!... Ascoltavecchio... aspettafammi riprendere fiato... Ecco dal
Godunov:
M'ha l'ombra del Terribile adottato
Dimitrij intitolato dal sepolcro
M'ha sollevato i popoli dintorno
E vittima Boris a me ha votato -
Son principe. Bastaho vergognainnanzi
Ad altera polacca d'umiliarmi!
Non c'è maleeh? (Vivacemente) . Aspettaquesto dal Re Lear...Capisciil cielo neropioggiatuono - buum!... lampi -
zzz!... che attraversano tutto il cieloe: "Soffiateventidascoppiarvi le goteinfuriatesoffiate! Turbini e cateratte del
cielodiluviatead affogare i galli giravento in cima ai campanili. E voisulfurei lampirapidi più del pensiero
precursori del fulmine schiantaroveristrinatemi questa testa canuta. Tutuono scotitore del mondospianala d'un colpo
al suolo questa compatta sfera del globorompi gli stampi di natura;disperdi tutto e tutti insieme ai germi onde si
generamostro d'ingratitudinel'uomo". (Impaziente).Prestolabattuta del buffone! (Pesta i piedi).Prestola battuta del
buffone! Non ho tempo da perdere!
NIKITA IVANYÈ (recitando il ruolo del buffone)
"Ziettomeglio acquasanta di Corte tra quattro mura asciuttechequesta schietta acqua piovana sulla testa all'aria
aperta. Sua casaziettoa farti riconsacrare dalle tue figliole: questaè una nottaccia che non ha pietà né per i matti né
per i savi".
SVETLOVIDOV
"Rombati le budellasputa fuoco; e giùgiù a scatafasciopioggia!Tuono né pioggia né vento né fuoco son figli miei.
Io non accuso voi d'ingratitudineelementi; ché mai a voi non ho donato unregno né vi ho mai chiamato figlie mie".
Forza! Talento! Artista! Ancora qualcosa... ancora qualcosa del genere... perfar tornare il passato... Prendiamo (scoppia
in una risata gioiosa) l'Amleto! Alloracommcio io... Che cosa?Ah ecco... (Recitando la parte di Amleto)."Ahi flauti!
Anton Pavlovic Cechov Il canto del cigno
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Datemene uno... (A Nikita Ivanyè).In confidenzaperché cercatesempre di cogliermi da sprovvedutocome per
spingermi in qualche rete?
NIKITA IVANYÈ
"Ohmonsignore! Se il dovere mi fa importunoil mio affetto superaogni misura".
SVETLOVIDOV
"Questa non la capisco bene. Vorreste suonare questo flauto?".
NIKITA IVANYÈ
"Non so farlomonsignore".
SVETLOVIDOV
"Ve ne prego".
NIKITA IVANYÈ
"Credeteminon ne sono capace".
SVETLOVIDOV
"È facile come mentire. Controllate questi fori con dita e pollicedate fiato con la boccae lui parlerà in musica con
grande eloquenza. Ecco qui le chiavi".
NIKITA IVANYÈ
"Ma non saprei cavarne nessuna armonia. Non conosco l'arte".
SVETLOVIDOV
"Ma allora lo vedeteche cosa indegna fate di me. Vorreste suonarmivorreste dare a intendere che conoscete i miei
tastivorreste svellere il cuore del mio misteroe farmi cantare dalla notapiù bassa fino in cima al mio registro. C'è
tanta musicac'è una voce eccellente in questo piccolo strumentoeppurenon sapete farlo parlare. Sanguediddiomi
credete più facile a suonarsi d'un piffero? Prendetemi pure per lo strumentoche preferite: per quanto stiate a grattarmi
non potrete farmi cantare". (Ride e applaude).Bravo! Bis! Bravo!Ma che vecchiaia d'Egitto! Non c'è nessuna vecchiaia
sono tutte frottolesciocchezze! La forza sgorga come da una fontana datutte le veneè giovinezzafreschezzavita!
Dove c'è talentoNikituškanon esiste vecchiaia! Sei sbalorditoNikituška?Sei confuso? Aspettalascia che anch'io mi
riprenda... ODio mio! Ascolta adesso che tenerezza e quanta finezzachemusica! Sst... Silenzio!
Calma è la notte ucraina.
Limpido il cielo. Brillano le stelle.
Vincere il proprio sopore
L'aria non vuole. Appena fremono
Le foglie degli argentei pioppi...
Si sente il rumore di una porta che si apre.
Che cos'è?
NIKITA IVANYÈ
Devono essere arrivati Petruška e Egorka... Che talentoVasil' Vasil'iè!Che talento!
SVETLOVIDOV (grida voltandosi dalla parte da cui è giunto il rumore)
Quiragazzi! (A Nikita Ivanyè).Andiamo a cambiarci... Non esiste lavecchiaiasono tutte frottoletutte assurdità...
(Ride allegramente).Perché piangi? Stupidone miocosa sono questelacrime? Ehnon va bene! Non va proprio bene!
Susuvecchiobasta guardarmi così! Perché mi guardi a quel modo? Susu... ( Lo abbraccia tra le lacrime).Non si
deve piangere... Dove ci sono arte e talentonon esistono né vecchiaianésolitudinené malattiee persino la morte
conta per metà... (Piange).NoNikituškaè stata tutta cantata lanostra canzone... Che talento m'illudo mai d'avere?
Sono un limone spremutouno straccioun mucchio di rugginee tu un vecchioratto di teatroun suggeritore...
Andiamo!
Vanno.
Altro che talento! Nelle opere serie vado bene solo per il seguito diFortebraccio... e anche per questo sono troppo
vecchio... Sì... Ricordi quel passo dall'OtelloNikituška? "Ora eper sempreaddioserenità dell'anima! Addio
contentezza! Addioschiere piumateaddiograndi battaglie che fannodell'ambizione un merito. Ohaddio! Addio
Anton Pavlovic Cechov Il canto del cigno
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cavalli nitrenti e trombe squillanti e tamburi incitanti e laceranti pifferi;alti stendardiricchezzapompaorgoglioriti
gloria della guerraaddio!".
NIKITA IVANYÈ
Che talento! Che talento!
SVETLOVIDOV
O ancora questo: Via da Mosca! Non ci farò mai ritorno. Corrosenzavoltarmi indietroandrò a cercare per il mondo
dove c'è un angolo di rifugio per un animo offeso! Una carrozzaunacarrozza!
Esce con Nikita Ivanyè.
Cala lentamente il sipario