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Rudyard Kipling
Il libro della giungla
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IL LIBRO DELLA GIUNGLA.
I FRATELLI Dl MOWGLI.
L'ora in cui Rannil Nibbioriconduce la notte
Che Mangil Pipistrelloha liberato...
Le mandre son chiuse nelle stalle e nelle capanne
Perché noi liberi erriamo fino all'alba.
Questa è l'ora dell'orgoglio e della forza
Zampazanna e artiglio.
Ohuditeudite! Buona caccia a tutti coloro
Che rispettano la Legge della Giungla!
Canto notturno nella Giungla.
Eran le sette di serad'una serata caldissima fra le colline di Seeonee
quando Babbo Lupo si svegliò dal suo riposo diurno. Si grattòsbadigliò e
stirò le zampe una dopo l'altra per scuoterne dalle estremità il torporedel
sonno. Mamma Lupa se ne stava accucciatacol grosso muso a terrain mezzoai
suoi quattro cuccioli che si rotolavano guaiolandoe la luna splendeva entro
la bocca della tana che era la loro casa.
Agrh! gridò Babbo Lupoè ora di rimettersi in caccia.
Stava già per slanciarsi giù per la collinaquando una piccola ombra dalla
coda fioccosa attraversò la soglia e mugolò: La fortuna sia con teo Capodei
Lupie buona fortuna e forti denti bianchi ai tuoi nobili figlie che essi
non dimentichino mai gli affamati di questo mondo.
Era lo sciacalloTabaquiil Leccapiatti. I lupi dell'India disprezzano
Tabaquiperché egli è sempre in giro a far malanni e a raccontar frottolee
si nutre di rifiuti e dei pezzi di pelle che trova nei mucchi di immondizie
presso i villaggi. Ma essi lo temono anche perché Tabaquipiù di ognialtro
nella Giunglava soggetto alla rabbiae allora dimentica che ha sempreavuto
paura di tutti e si dà a correre per la foresta e morde tutto ciò che trova
sulla sua strada. Perfino la tigre scappa e si nascondequando il piccolo
Tabaqui si arrabbiapoiché la rabbia è il peggior malanno che possacapitare
a un animale selvatico. Noi la chiamiamo Idrofobiama essi la chiamano
deuaneela pazzìae scappano.
Entradunquee guardadisse Babbo Lupo burberoma non c'è niente da
mangiare qui.
Per un lupo norispose Tabaquima per un miserabile come meun osso
spolpato è un lauto banchetto. Chi siamo noii gidurlogil Popolo degli
Sciacalliper far gli schizzinosi?
Sgattaiolò in fondo alla tanadove trovò un osso di daino non del tutto
spolpatoe si accoccolò tutto felice a rosicchiarne le estremità.
Tante grazie per questo buon bocconedisse leccandosi i labbri. Come sono
belli i tuoi nobili figli! Che occhio ni che hanno! E sono ancora cosìgiovani!
Veramente dovrei ricordarmi che i figli di re nascono principi.
OraTabaqui sapeva benissimocome tutti del restoche niente porta così
malaugurio come i complimenti fatti in faccia ai bambinie fu oltremodo
soddisfatto nel vedere che Mamma e Babbo Lupo parvero assai seccati.
Tabaqui se ne rimase tranquillamente accoccolato a godersi il misfattopoi
aggiunse malignamente: Shere Khanil Grossoha mutato il territorio di
caccia. Quando farà la luna nuovaverrà a cacciare fra queste colline;così
mi ha detto.
Shere Khan era la tigre che viveva presso il fiume Waingungaventi miglia
lontano.
Non ne ha alcun diritto! cominciò Babbo Lupo rabbiosamente. Secondo laLegge3
della Giungla non ha alcun diritto di mutar quartiere senza il dovuto
preavviso. Spaventerà tutti i capi di bestiame per dieci miglia intornoed
ioio avrò da ammazzare per due in questi giorni.
Sua madre non l'ha chiamato Lungrilo zoppoper nientedisse Mamma Lupa
tranquillamente: è zoppo da un piede fin dalla nascitaecco perché non ha
ammazzato altro che buoi. Ora i contadini della Waingunga ce l'hanno con lui
ed egli è venuto qui a far arrabbiare anche quelli delle nostre parti.
Batteranno la giungla per dargli la caccia quando è già lontanoe noi ed i
nostri piccini saremo obbligati a fuggirequando avranno dato fuoco alle
erbe. Dobbiamo essere davvero grati a Shere Khan!
Devo andare a riferirglielo? disse Tabaqui.
Fuori! ringhiò Babbo Lupo fra i denti. Vattene a cacciare col tuo padrone.Hai
già fatto abbastanza danno per questa sera.
Me ne vadorispose Tabaqui tranquillamente.
Si sente già Shere Khan nelle macchie di sotto. Avrei potuto risparmiarmi
l'ambasciata.
Babbo Lupo stette in ascoltoe giù nella valle sottostanteche scendevasino
ad un fiumiciattoloudì l'urlo asprorabbiosominaccioso e cadenzatodella
tigre che si lagnava di non aver acchiappato nientee non si curava chetutta
la Giungla lo sapesse.
Che sciocco! disse Babbo Lupo. Cominciare una nottata di caccia con questo
chiasso! Crede forse che i nostri daini siano come i grassi giovenchi della
Waingunga?
Ssss! Non caccia né giovenchi né daini stanottedisse Mamma Lupa. Caccia
l'Uomo.
Il lamento s'era cambiato in una specie di brontolio vibrante che pareva
giungesse da ogni parte dell'orizzonte. Era la voce che sgomenta itaglialegna
e i vagabondi che dormono all'apertoe li fa correre talvolta proprio nelle
fauci della tigre.
L'Uomo! disse Babbo Lupo scoprendo tutti i suoi denti bianchi. Puah! Non ci
sono abbastanza bacherozzi e ranocchi nelle pozzeperché egli sia costrettoa
divorare l'Uomoe nel nostro territorio per giunta!
La Legge della Giunglache non stabilisce nulla se non c'è la sua ragione
proibisce a tutti gli animali di divorare l'Uomoa meno che essi non li
uccidano per insegnare ai loro figlie allora devono cacciare fuori del
territorio del branco o della tribù. La vera ragione di ciò sta nel fattoche
alla uccisione dell'uomo segueprima o poil'arrivo degli uomini bianchi
montati sugli elefantiarmati di fucile e accompagnati da centinaia di
indigeni forniti di gongdi razzi e di torce. E allora tutti la scontano
nella Giungla. La spiegazione che gli animali ne danno fra loro è che l'Uomoè
il più debole e il meno difeso di tutti gli esseri viventie che non èleale
e degno di un vero cacciatore attaccarlo. Dicono ancheed è veroche i
divoratori di uomini diventano rognosi e perdono i denti.
Il brontolio divenne più fortee finì con mutarsi nell'urlo a piena gola
della tigre che assale. Poi si udì un urlo; un urlo di Shere Khan che non
aveva nulla di ferino.
Ha fallito il colpodisse Mamma Lupa. Che cosa succede?
Babbo Lupo corse qualche passo fuorie sentì Shere Khan che brontolava frai
denti rabbiosamentementre si rotolava in mezzo alla boscaglia.
Quell'imbecille è stato tanto furbo da balzare dentro il fuoco
dell'accampamento di qualche taglialegnae si è bruciate le zampedisse
Babbo Lupo con un grugnito. C'è Tabaqui con lui.
Qualcuno vien su per la collinadisse Mamma Lupa drizzando un orecchio. Sta
in guardia.
Si udì un lieve fruscio nel folto dei cespuglie Babbo Lupo si piegòsulle4
zampe posteriori pronto per slanciarsi. Allorase foste stati lì aguardare
avreste visto la cosa più straordinaria del mondo: l'arrestarsi del lupo a
metà del suo slancio. Aveva spiccato il saltoprima di vedere su che cosa
sarebbe piombatopoi aveva tentato di arrestare lo slancio. E così accadde
che balzò dritto in aria per tre o quattro piedi e ricadde quasi sul puntodi
partenza.
Un uomoringhiò tra i denti. Un cucciolo d'uomo! Guarda!
Proprio di faccia a luisorreggendosi ad un ramo bassostava un bambino
brunotutto nudoche sapeva appena muovere i passi; una creaturina morbidae
grassottella come mai nessuna altra era capitata di notte in una tana dilupi.
Alzò gli occhili fissò nel muso di Babbo Lupo e si mise a ridere.
E questo è un cucciolo d'uomo? domandò Mamma Lupa. Non ne ho mai visti.
Portalo qui.
Un lupoabituato a trasportare i suoi piccinipuò all'occorrenza prendereun
uovo in bocca senza romperloe benché le mascelle di Babbo Lupo si fossero
serrate sul dorso del piccinonemmeno un dente ne aveva graffiata la pelle
quando lo depose fra i lupacchiotti.
Com'è piccino! E com'è spelato e anche ardito! disse Mamma Lupa dolcemente.
Il bambino si faceva largo fra i cuccioli avvinti al pelo caldo della lupa.
Ahi! Vuol mangiare la sua parte questo è un cucciolo d'uomo dunque? Che una
lupa che abbia potuto vantarsi di avere un Uomo fra i suoi piccini?
Sìne ho sentito parlare qualche voltama non è mai accaduto nel nostro
territoriodisse Babbo Lupo. Non ha nemmeno un artiglio: sarebbe facile
ucciderlo solo a toccarlo con la zampa. Ma mi guarda fissosenza paura.
Il chiaro di luna si spense sulla bocca della grottaperchè Shere Khanficcò
la grossa testa dentro l'apertura. Tabaqui dietro a lui si premurò di direcon
voce acuta: Mio signoremio signoreè qui che dev'essere quel checerchiamo.
Babbo Lupo disse: Shere Khan ci fa un grande onorema fece gli occhi feroci.
Che cosa porta qui Shere Khan?
La mia preda. Un cucciolo d'uomo che è sfuggito via. I suoi genitori sono
scappati. Dammelo.
Shere Khan era balzato nel fuoco d'un accampamentocome aveva detto Babbo
Lupoed il dolore bruciate l'aveva reso furioso. Ma Babbo Lupo sapeva anche
che la bocca della tana era troppo strettae che la tigre non poteva
passarci. Anche lì dov'eraShere Khan aveva le spalle e le zampe anteriori
costrette nell'angoloe si trovava nella impossibilità di combattere come
fosse dentro un barile.
I Lupi sono un popolo libero. Essi ricevono gli ordini dal Capo del branco e
non da un qualsiasi ammazzabuoi tigrato. Il cucciolo è nostro e siamopadroni
di ammazzarlo se vogliamo! Disse quindi Babbo Lupo.
Che volere o non volere. Che discorsi fai! Devo forse ficcarmi nella vostra
tana da cani per aver quello che mi spetta? Sono ioShere Khanche parlo!
Il ruggito della tigre fece rintronare l'aria. Mamma Lupa si scrollò i
cuccioli di dosso e i suoi occhisimili a due lune verdifissarono quelli
fiammeggianti di Shere Khan.
E io sono Rakshala Diavolache ti dice che questo cucciolo d'uomo è mio
Lungriproprio mio. E non sarà ammazzato. Vivrà per correre a cacciare col
Brancoe alla fineguardatenecacciatore di cuccioli spelati
mangiaranocchi e ammazzapesciperché darà la caccia anche a te. E adesso
vatteneper il Sambhuril cervo che ho ammazzato(io non mangio le bestie
morte di fame)tornatene da tua madrebestia bruciata della giunglapiù
zoppo di quando mai venisti al mondo. Va!
Babbo Lupo guardava stupito. Aveva quasi dimenticato i giorni in cui si era
conquistato Mamma Lupa in un leale combattimento con altri cinque lupiquando
essa correva col Branco e non era chiamata la Diavola per complimento. Shere5
Khan avrebbe potuto affrontare Babbo Lupoma non avrebbe potuto tener testaa
Mamma Lupaperché sapeva che nella sua posizione essa aveva tutto il
vantaggio del terreno e si sarebbe battuta a morte. Così si ritrasse dalla
bocca della tana brontolando e quando fu fuori urlò: Tutti i cani abbaianoda
lontano. Vedremo che cosa ne dirà il Branco di questo allevamento dicuccioli
d'uomo. Il cucciolo è mioe dovrà finire sotto i miei dentio ladri dalla
coda a spazzola!
Mamma Lupa si buttò a terra ansando fra i cuccioli e Babbo Lupo le disse in
tono serio: In quanto a questoShere Khan ha purtroppo ragione. Il cucciolo
deve essere mostrato al Brancosei tuttavia decisa a tenerlomamma?
Tenerlo! giunto nudodi nottesolo e affamato eppure non ha avuto paura.
Guardaha già spinto da parte uno del miei piccini. E quel macellaio zoppo
avrebbe voluto ammazzarlopoi sarebbe fuggito alla Waingunga mentre i
contadini delle vicinanze avrebbero fatto una battuta sui nostri covili per
vendicarsi. Se lo tengo? Sicuro che lo voglio tenere. Sta a cucciapiccolo
ranocchioo Mowglipoiché Mowgliil Ranocchioti voglio chiamare. Verràil
giorno in cui tu caccerai Shere Khan come egli ha cacciato te.
Ma che dirà il nostro Branco? domandò Babbo Lupo.
La Legge della Giungla stabilisce molto chiaramente che ogni lupo puòquando
si è scelto una compagnaritirarsi dal Branco a cui appartienemaappenai
suoi lupacchiotti sono cresciuti abbastanza da reggersi sulle zampeeglideve
condurli al Consiglio del Brancoche si tiene normalmente una volta al mesea
luna pienaaffinchè gli altri lupi possano imparare a conoscerli.
Dopo questa ispezionei lupacchiotti sono liberi di correre dove voglione
finchè non hanno ucciso il primo dainonessuno di essi può essereammazzato
da un lupo adulto del Brancoper nessuna ragione. L'uccisore viene punitocon
la morteese ci pensate un minutovi parrà giusto che sia così.
Babbo Lupo attese finché i sui cuccioli furono in grado di correre un poco e
poila notte della Riunione del Brancoli condusse insieme a Mowgli e a
Mamma lupa alla Rupe del Consiglio: la cima di una collina coperta diciottoli
e di massi dove un centinaio di lupi potevano comodamente acquattarsi.
Akelail grosso lupo grigio e solitario che guidava tutto il Branco per la
sua forza e la sua astuziase ne stava tutto lungo disteso sulla rocciae
sotto di luierano accovacciati una quarantina di lupid'ogni grandezza e
coloredai veterani grigi come il tassocapaci di far la festa da soli adun
dainoai giovani lupi neri di tre anni che ne avevano solo la pretesa. Akela
era stato nominato loro capo già da un anno ormai. Era incappato due voltein
una trappola da lupiin gioventùe una volta ne aveva buscate tante daesser
lasciato per morto laddove si trovavae così aveva imparato a conoscere gli
usi e costumi degli uomini.
Non si facevan tante chiacchiere alla Rupe. I lupachiotti si rotolavano uno
sopra l'altro nel mezzo del cerchio formato dai loro genitori accucciatiedi
tanto in tantoun lupo anziano si avvicinava pian piano ad un cucciololo
osservava attentamente e ritornava al suo posto con passi silenziosi.Talvolta
una madre spingeva il suo cucciolo dentro il chiaro di lunaper esseresicura
che non passasse inosservato. Akela dalla sua roccia ripeteva il grido: Voi
conoscete la Legge. Voi conoscete la Legge. Guardate beneo Lupi!
E le madriansiosefacevano eco al suo grido: Guardateguardate beneo
Lupi!
Finalmentee quando il momento giunse il pelo si drizzò irto sul collo di
Mamma Lupail Babbo Lupo spinse avanti Mowgli il Ranocchiocome lo
chiamavanodentro il cerchio dove egli si sedette ridendo e si mise a
baloccarsi con dei sassolini che rilucevano al chiaro di luna.
Akelasenza alzare la testa dalle zamperipetè il monotono grodo: Guardate
bene!6
Un ruggito soffocato giunse da dietro le rocce: era la voce di Shere Khan che
gridava: Il cucciolo è mio. Datemelo. Che cosa s'occupa a fare il Popolo
Libero di un cucciolo d'Uomo?
Akela non drizzò nemmeno un orecchio e disse soltanto: Guardate beneoLupi!
Che cosa importano al Popolo Libero gli ordini di uno che non è dei loro?
Guardate bene!
Si udì un coro di sordi brontolìie un giovane lupo quattrennerivolgendosi
ad Akelagli ripetè la domanda di Shere Khan: Che cosa s'occupa a fare il
Popolo Libero di un cucciolo d'Uomo?
La Legge della Giungla stabilisce che ove sorga qualche controversia sul
diritto che ha un cucciolo di essere accolto nel Brancoalmeno due membri di
essoche non siano i suoi genitoridevone prendere la parola in suo favore.
Chi parla in favore di questo cucciolo? chiese Akela. Chi parla fra il Popolo
Libero?
Non si udì alcuna risposta e Mamma Lupa si preparò a battersi finoall'ultimo
a mortecome ben sapevase fosse stato necessario.
Allora l'unico altro animale a cui era concesso di partecipare al Consiglio
del BrancoBalool'orso bruno e sonnacchioso che insegnava la Legge della
Giungla ai lupacchiottiil vecchio Baloo che può andare e venire a suo
piacere perchè non si nutre che di nocidi radici e di mielesi rizzòsulle
zampe posteriori e grugnì: Il cucciolo d'Uomo? Il cucciolo d'Uomo? Io parlo
per il cucciolo d'Uomo. Un cucciolo d'uomo non può fare alcun male. Io nonho
il dono della eloquenzama vi dico la verità. Lasciatelo correr col Brancoe
accoglietelo con gli altri. Io stesso lo istruirò.
Ce ne vuole un altro che parlidisse AkelaBaloo ha parlato ed egli è il
maestro dei nostri cuccioli. Chi parla oltre Baloo?
Una ombra nera piombò dentro il cerchio. Era Bagheerala Pantera Neratutta
nera come l'inchiostro ma con le macchie della pantera che aparivano e
sparivano a seconda della lucecome i riflessi sulla seta marezzata.
Tutti conoscevano Bagheera e nessuno osava attraversarle il passopoichèessa
era astuta come Tabaquicoraggiosa come il bufalo selvaggio e temeraria come
l'elefante ferito. La sua voce era dolce come il miele che stilla dall'albero
e la sua pelle era più morbida della piuma.
O Akelao voiPopolo Libero; disse ronfando. Io non ho alcun diritto di
intervenire nella vostra adunanzama la Legge della Giungla stabilisce chese
sorge qualche dubbio a proposito di un cucciolo nuovopurchè non si trattidi
uccisionela vita di questo cucciolo può essere riscattata; e la Legge non
indica chi abbia o no il diritto di pagare il prezzo. Dico bene?
Bene! bene! risposero i lupi giovani che sono sempre affamati. Ascoltate
Bagheera. Il cucciolo può esere riscattato. La Legge lo dice.
Sapendo che io non ho alcun diritto di prendere la parola quive ne chiedoil
permesso.
Parladunquegridarono venti voci.
Uccidere un cucciolo nudo è una vergogna. E poi esso offrirà una preda
migliore quando sarà cresciuto. Baloo ha parlato in sua difesa; ora alle
parole di Baloo io aggiungerò un toro ben grassoche ho ammazzato di frescoa
meno di un mezzo miglio da quise voi accogliete il cucciolo d'uomo secondo
la Legge. Vi è qualche difficoltà?
Rispose il clamore di innumerevoli voci che dicevano: E che importa? Morirà
quest'invernoquando cominceranno le pioggie. Si arrostirà al sole. Chemale
può farci un ranocchio spelato? Lasciatelo correre insieme al Branco. Dov'èil
toroBagheera? Accettiamolo.
Allora si udì il latrato cupo di Akela che gridava: Guardate bene! Guardate
beneo Lupi!
Mowgliancora intento a giocare coi sassolininon badò nemmeno ai lupiche7
vennero a riconoscerlo da vicino uno dopo l'altro. Finalmente siprecipitarono
tutti giù per la collina alla ricerca del toro ucciso e rimasero soltanto
AkelaBagheera ed i lupi della famiglia di Mowgli. Shere Khan ruggiva ancora
nella notteinfuriato perché non gli avevano abbandonato Mowgli.
Sìbada a ruggiredisse Bagheera sotto i baffiche verrà il tempo in cui
questo cosino spelacchiato ti farà ruggire in un altro tonoo io nonconosco
affatto gli Uomini.
E' stata una cosa ben fattadisse Akela. Gli uomini ed i loro piccini hanno
molto giudizio. Può essere di aiuto col tempo.
Sicuroun aiuto in tempo di bisognopoiché nessuno può mettersi in testadi
comandare il Branco eternamentedisse Bagheera.
Akela non rispose. Egli pensava al momento che giunge per il capo di un
brancoquando perde la forza e diventa ogni giorno più debolefinché gli
altri lupi lo uccidono e un nuovo capo gli succede per fare a sua volta la
stessa fine.
Portatelo viadisse Bagheera a Babbo Lupoed allevatelo come si conviene ad
uno del Popolo Libero.
Ed ecco come accadde che Mowgli venne accolto nel Branco dei Lupi di Seeonee
per l'offerta d'un toro e per le buone parole di Baloo.
Ora dovete contentarvi di saltare dieci o undici anni buonie figurarv i
soltanto la vita meravigliosa che Mowgli condusse fra i lupiperché a
scriverla per intero riempirebbe chi sa quanti volumi. Egli crebbe fra i
lupacchiottibenché questinaturalmentefossero già adulti quando eglinon
era ancora fanciullo. Babbo Lupo gli fu maestro di tutta la sapienza lupescae
gli insegnò il significato di tutte le cose della Giunglafinché ognifruscio
fra l'erbaogni lieve soffio nell'aria calda della notteogni nota del gufo
sopra il suo capol'impercettibile scricchiolìo che fa il pipistrello
graffiando l'albero con l'unghiaquando va ad appollaiarsi un momentoilpiù
leggero tonfo nelle acque degli stagnidove guizzano i pesciolini
acquistarono per lui il valore che hanno per l'uomo d'affari tutte le
operazioni del suo ufficio. Quando non era occupato ad impararesi
accoccolava fuori al sole a dormirepoi mangiava e si riaddormentava. Quando
si sentiva sudicio o accaldatosi buttava a nuoto negli stagni dellaforesta
e quando gli veniva voglia di miele (Baloo gli aveva detto che il miele e le
noci erano buoni da mangiare quanto la carne cruda) si arrampicava sugli
alberi per cercarlocome Bagheera gli aveva insegnato.
Bagheera si stendeva sopra un ramo e lo chiamava: VieniFratellino. Le prime
volte Mowgli si aggrappava come il bradipoma in seguito si slanciava diramo
in ramo con la stessa audacia quasi delle scimmie grigie. Ebbe anche il suo
posto alla Rupe del Consiglioalle adunanze del Brancoe là si accorse che
se guardava fisso un lupoquesto era costretto ad abbassare gli occhiecosì
si divertiva a farlo spesso.
Qualche altra volta levava le lunghe spine dalle piante dei piedi ai suoi
amicipoiché i lupi soffrono terribilmente quando le spine o le trappole si
attaccano loro addosso. Taloradi nottescendeva a vallenelle terre
coltivatee osservava con grande curiosità i contadini nelle loro capannema
aveva una grande diffidenza per gli uominiperché Bagheera gli avevamostrato
una cassa quadrata chiusa da una saracinescanascosta così abilmente nella
giunglache mancò poco non vi cadesse dentroe gli aveva detto che era una
trappola.
Più di tutto gli piaceva penetrare con Bagheera nel cuore oscuro e caldodella
forestadormire durante tutta la giornata snervante equando era scesa la
notteosservare come Bagheera azzannava la preda. Bagheera ammazzava a
diritta e a mancasenza riguardo quando era affamatae così pure faceva
Mowglicon una sola eccezione.8
Appena fu abbastanza grandicello per capireBagheera gli disse che nondoveva
mai uccidere il bestiame bovinoperché egli era stato accettato nel Branco
per l'offerta di un toro.
Tutta la giungla è tuagli disse Bagheerae tu puoi ammazzare ogni animale
contro cui ti basti la forzama in onore del toro che ti ha riscattatotu
non devi mai uccidere né mangiare nessun animale bovinovecchio o giovaneche
sia. Questa è la Legge della Giungla.
Mowgli obbedì fedelmente. Egli cresceva a vista d'occhiorobusto quantopuò
diventare un ragazzo che ignora l'obbligo dello studioe non ha altro
pensiero al mondo se non di procacciarsi da mangiare.
Mamma Lupa gli disse due o tre volte che non c'era da fidarsi di Shere Khane
che un giorno o l'altro egli avrebbe dovuto ammazzarloma mentre un
lupacchiotto si sarebbe ricordato dell'avvertimento ogni minutoMowgli lo
dimenticòperché era soltanto un ragazzobenché si sarebbe chiamato lupose
avesse saputo parlare in qualche lingua umana.
Mowgli trovava sempre Shere Khan sulla sua strada nella giungla. Akela
diventava sempre più vecchio e più debolee la tigre zoppa aveva stretto
grande amicizia coi lupi più giovani del Brancoche la seguivano per avere
degli avanzi: una cosa che Akela non avrebbe mai tollerato se avesse osato
spingere la sua autorità fino ai giusti limiti. Shere Khan li adulava anchee
diceva di non sapersi capacitare come dei cacciatori così belli e giovani
tollerassero di essere guidati da un lupo decrepito e da un cucciolo d'uomo.
Mi diconosoleva ripetere Shere Khanche al Consiglio non osate guardarlo
negli occhie i lupacchiotti facevano udire un brontolio minaccioso e
drizzavano il pelo.
Bagheerache vedeva e udiva tuttone sapeva qualcosae una volta o due
disse francamente a Mowgli che un giorno o l'altro Shere Khan l'avrebbe
ammazzatoma Mowgli si metteva a ridere e rispondeva: Io ho il Branco che mi
difende ed ho teed anche Baloobenché sia così pigroall'occorrenza una
botta o due per me la darebbe. Perché dovrei aver paura?
Era una giornata caldissimaquando venne in mente a Bagheera una idea nuova
suggeritale da qualche cosa che le aveva riferitose ricordava beneIkki il
Porcospinoe la disse a Mowgliquando furono nel folto della giunglamentre
il ragazzo giaceva disteso colla testa appoggiata sulla bella pelle di
Bagheera: Fratellinoquante volte ti ho ripetuto che Shere Khan è tuonemico?
Tante quante sono le noci su quella palmarispose Mowgliche naturalmente
non sapeva contare. E con questo? Ho sonnoBagheerae Shere Khan è tutto
coda e schiamazzi come Mao il Pavone.
Ma non è tempo di dormire adesso. Baloo lo saio lo so ed il Branco lo saed
anche i dainiche sono così stupidilo sanno e Tabaqui pure te l'ha detto.
Oh! oh! fece MowgliTabaqui è venuto a dirmi non molto tempo fae concerte
parole poco gentiliche io ero un cucciolo d'uomo spelato nemmeno capace di
scavare radicima io l'ho afferrato per la coda e l'ho sbattuto due volte
contro una palma per insegnargli a usare modi migliori.
Hai fatto malissimo perchésebbene Tabaqui sia un maldicenteti avrebbedato
alcune informazioni che ti riguardano da vicino. Apri gli occhiFratellino
Shere Khan non osa ammazzarti nella giunglama ricordati che Akela è molto
vecchioe che verrà ben presto il giorno in cui egli non avrà più laforza di
uccidere il suo daino e allora non potrà essere più il capo. Molti deilupi
che ti conobbero quando fosti presentato al Consiglio la prima voltasono
pure vecchi e i lupi giovani credonocome Shere Khan ha dato loro ad
intendereche un cucciolo d'uomo non ci stia bene nel Branco. Fra poco tu
sarai un uomo.
E che cos'è un uomo che non può correre coi suoi fratelli? disse Mowgli. Io
sono nato nella giungla; io ho obbedito alla Legge della Giungla e non c'è9
lupo dei nostri al quale non abbia levato qualche spina dalle zampe. Essisono
i miei fratellinon c'è dubbio!
Bagheera si stese tutta lunga e socchiuse gli occhi.
Fratellinodissetoccami sotto la mascella.
Mowgli alzò la sua forte mano bruna e proprio sotto il mento vellutato di
Bagheeradove i giganteschi muscoli masticatori erano c ompletamentenascosti
dal pelo lucido e morbidotrovò un piccolo spazio spelato.
Nessuno nella giungla sa che ioBagheeraporto questo marchio: il marchio
del collare; eppureFratellinoio sono nata fra gli uomini e mia madre è
morta fra gli uomini nelle gabbie del palazzo reale ad Oodeypore. Fu per
questo che io pagai il prezzo del tuo riscatto al Consiglio quando tu eri un
cucciolo spelato. Sìanch'io sono nata fra gli uomini; non avevo mai vistola
giungla; mi davano da mangiare tra le sbarre in una scodella di ferrofinché
una notte sentii che ero Bagheerala Panterae non un trastullo nelle mani
degli uomini; ruppi la misera serratura con un solo colpo di zampae me ne
venni viae siccome avevo imparato i costumi degli uominidivenni più
terribile di Shere Khan nella giungla. Non è vero?
Sìrispose Mowglitutti nella giungla temono Bagheeratutti meno Mowgli.
Ohtu sei un cucciolo d'uomorispose la pantera con gran tenerezzae come
io sono tornata alla mia giunglatu dovrai tornartene fra gli uominifragli
uomini che sono i tuoi fratellise non sarai ucciso al Consiglio.
Ma perchéperché ci deve essere qualcuno che vuole uccidermi? disse Mowgli.
Guardamirispose Bagheera e Mowgli la guardò fissamente negli occhi. La
grande panteradopo mezzo minutovolse la testa da un'altra parte.
Ecco perchédissesmuovendo una zampa sulle foglie. Nemmeno io posso
guardarti negli occhied io sono nata fra gli uomini e ti voglio bene
Fratellino. Gli altri ti odianoperché i loro occhi non possono sostenereil
tuo sguardoperché tu sei scaltroperché hai levato le spine dai loro
piedi...perché sei un uomo.
Io non sapevo queste cosedisse Mowgli imbronciato aggrottando i folti
sopraccigli neri.
Che dice la Legge della Giungla? Colpisci prima e poi fa udire la tua voce.
Dalla tua stessa indifferenza capiscono che sei un uomo. Ma stai attento.
Sento in cuor mio che quando Akela fallirà il colpo alla prossima occasionee
ad ogni caccia gli riesce sempre più difficile inchiodare a terra il dainoil
Branco si rivolgerà contro di lui e contro di te. Terranno un Consiglio di
tutta la Giungla alle Rupe e alloraallora... ah! ho trovato! disse Bagheera
balzando in piedi. Va subito giù alle capanne degli uomini nella valle e
prendi un po del Fiore Rosso che essi coltivano laggiùin modo che quando
verrà il momentotu possa avere un amico anche più forte di medi Baloo e
dei lupi del Branco che ti vogliono bene. Vai a provvederti del Fiore Rosso.
Per Fiore Rosso Bagheera intendeva il fuocopoiché nessun animale nella
giungla chiama il fuoco col suo vero nome. Ogni belva ne ha una paura mortale
e inventa cento modi per nominarlo.
Il Fiore Rossodisse Mowgliche cresce fuori delle capanne al crepuscolo?Me
ne procurerò un poco.
Adesso è il cucciolo d'uomo che parladisse Bagheera con orgoglio.Ricordati
che cresce in piccoli vasi. Procuratene subito uno e serbalo presso di te per
il tempo in cui ti occorrerà.
Bene! disse Mowgli. Vado. Ma sei sicuraBagheera miagettò il braccio
intorno al collo stupendo della pantera e la guardò nel profondo degli
occhionisei sicura che questa sia tutta opera di Shere Khan?
Per la Serratura Rotta che mi ha liberatone sono sicuraFratellino.
Alloraper il Toro che mi ha riscattatocredo che Shere Khan me la pagherà
cararispose Mowglie balzò via.10
Ecco l'uomoil vero uomodisse Bagheera fra sésdraiandosi nuovamente.Oh
Shere Khannon hai mai fatto una caccia più malaugurata di quella al
ranocchio dieci anni fa.
Mowgli si allontanava sempre più nella foresta correndo velocementee si
sentiva uno struggimento al cuore. Giunse alla caverna quando cominciava ad
alzarsi la nebbia della sera; riprese fiato e volse lo sguardo giù verso la
valle. I lupacchiotti erano fuorima Mamma Lupa in fondo alla tana capì dal
respiro affannoso che qualche cosa tormentava il suo ranocchio.
Che c'èFiglio mio? essa chiese.
Ohciarle di pipistrello a proposito di Shere Khanrispose Mowgli. Stanotte
vado a cacciare fra i campi aratie si slanciò giù per il pendioattraverso
la macchiafinché arrivò al fiumiciattolo che scorre nel fondo dellavalle.
Là si trattenne perché udì gli ululati del Branco che cacciavail bramitodi
un sambhur inseguito e il suo sbuffare mentre si rivoltava pronto a
difendersi. Poi udì l'abbaiare rabbioso dei lupi giovani che saltandogli
intorno incitavano perfidamente Akela: Akela! Akela! Lasciate che il Lupo
Solitario mostri la sua forza! Largo al Capo del Branco! SaltaAkela!
Parve che il Lupo Solitario spiccasse il salto e fallisse il colpopoiché
Mowgli udì sbattere i denti a vuotopoi il bramito di trionfo del sambhurche
rotolava a terra Akela con le zampe davanti.
Non attese altroma ripartì di carriera e gli urli si affievolivano dietrodi
luimentre correva sui campi coltivati dove vivevano i contadini.
Bagheera ha detto la veritàpensò mentre si rannicchiavaancora ansante
dentro un mucchio di foraggio presso la finestra di una capanna. Domani sarà
giornata decisiva tanto per Akela che per me.
Poi premette il viso contro la finestra e osservò il fuoco nel focolare.
Durante la notte vide la moglie del contadino alzarsi e alimentarlo con dei
blocchi di roba nerae quando spuntò il sole sulla nebbiolina bianca e
freddavide il figlio dell'uomo raccogliere un panierespalmatointernamente
di argillariempirlo di pezzi di carbone ardentemetterlo sotto la sua
coperta ed uscire a custodire le vacche nella stalla.
Non si tratta che di questo? Se può farlo un fanciullo non v'è nulla da
temere. Allora svoltò rapidamente l'angolo della capannaandò incontro al
ragazzo gli levò il paniere di mano e sparì nella nebbia mentre il ragazzo
urlava dallo spavento.
Mi somigliano moltodisse Mowgli soffiando nel paniere come aveva visto fare
dalla donna. Questa roba si spegnerà se non la alimentoe sparse su quella
cosa rossa dei ramoscelli e della scorza secca. A mezza strada su per la
collina incontrò Bagheerala rugiada mattutina scintillava come tante gemme
sul suo pelame.
Akela ha fallito il colpodisse la pantera. L'avrebbero ucciso stanottema
volevano far la festa anche a te. Ti cercano per tutta la collina.
lo ero nelle terre coltivate. Sono pronto. Guarda!
Mowgli alzò il vaso del fuoco.
Bene! Ho anche visto gli uomini ficcare un ramo secco dentro questa robae
allora subito sboccia il Fiore Rosso in cima ad esso. Non hai paura tu?
Noperché dovrei aver paura? Mi ricordo ora che Fiore Rosso manda un calore
gradito.
Tutto quel giorno Mowgli sedette nella caverna a custodire il suo vaso di
fuoco ed a ficcarvi rami secchi per vedere come diventavano. Finalmentetrovò
un ramo che lo soddisfecee la seraquando Tabaqui si recò alla caverna e
gli disse abbastanza sgarbatamente che era desiderato alla Rupe delConsiglio
rise tanto finché Tabaqui fuggì via. Poi Mowgliancora ridendoandò al
Consiglio.
Akelail Lupo Solitariogiaceva disteso vicino alla sua roccia come segno11
che il comando del Branco era vacante e Shere Khancon il suo seguito dilupi
nutriti di rifiutigirava su e giù sfacciatamente in mezzo alle loro
adulazioni. Bagheera stava presso Mowgliche teneva il recipiente del fuoco
fra i ginocchi. Quando tutti furono radunatiShere Khan cominciò a parlare
cosa che non avrebbe mai osato fare quando Akela era nel suo pieno vigore.
Non ne ha alcun dirittosussurrò Bagheera. Dillo. E' un figlio di cane. Gli
metterai paura.
Mowgli balzò in piedi. Popolo Liberogridòè Shere Khan che guida ilBranco?
Che cosa centra una tigre col nostro comando?
Siccome il comando è ancora vacante ed io sono stato invitato a parlare...
cominciò Shere Khan.
Da chi? rispose Mowgli. Siamo noi sciacallida strisciare ai piedi di questo
macellaio di buoi? Il comando del Branco spetta al Branco soltanto.
Si levarono dei gridi: Zitto tucucciolo d'uomo! Lascialo parlare. Ha
rispettato la nostra legge.
Alfine gli anziani del Branco tuonarono: Lasciate parlare il Lupo Morto.
Quando il Capo del Branco ha mancato il colpo è chiamato il Lupo Mortofinché
vivee non vive a lungo di regola.
Akela alzò pesantemente la vecchia testa. Popolo Liberoe voi puresciacalli
di Shere Khan; per dodici stagioni io vi ho guidato alla caccia e vi ho
ricondotto e in tutto questo tempo nessuno è caduto in trappola o è stato
mutilato. Ora io ho fallito il colpo. Voi sapete com'è stato preparato il
tranello. Sapete come io fui condotto davanti ad un cervo non stancato per
rendere manifesta la mia debolezza. Fu ben combinato. Avete diritto ora di
uccidermi qui sulla Rupe del Consiglio; perciò vi domando: chi si fa avanti
per finire il Lupo Solitario? Poiché è mio dirittosecondo la Legge della
Giunglache voi veniate uno alla volta.
Vi fu un lungo intervallo di silenzioperché nessun lupo se la sentiva di
combattere e ammazzare da solo Akela.
Poi Shere Khan ruggì: Bah! perché ci vogliamo confondere con questo pazzo
sdentato? E' destinato a morire! Il cucciolo d'uomo invece è vissuto troppo.
Popolo Liberoegli era pasto per i miei denti fin da principio. Datemelo.
Sono stufo di questa commedia dell'uomo lupo. Sono dieci stagioni che turbala
pace della Giungla. Datemi il cucciolo d'uomo o altrimenti io rimarrò a
cacciare qui e non vi lascerò un osso. E' un uomoe figlio di un uomoedio
lo odio a morte.
Allora più della metà del Branco urlò: Un uomo! Un uomo! Che cosa ci sta a
fare un uomo fra noi? Che torni alla sua casa!
Per aizzare tutta la gente dei villaggi contro di noi? gridò Shere Khan. No
datelo a me. E un uomoe nessuno di noi può fissarlo negli occhi.
Akela alzò di nuovo la testa e disse: Si è nutrito del nostro cibo. Hadormito
con noi. Ha cacciato la selvaggina con noi. Non ha mai violato in nessun modo
la Legge della Giungla.
Ed io ho offerto un toro per lui quando è stato accolto. Il valore di untoro
è pocoma l'onore di Bagheera e qualche cosa di piùper cui essa potrebbe
anche battersidisse la Pantera con la sua voce più dolce.
Un toro offerto dieci anni fa! ringhiò il Branco. E che cosa ce ne importa
degli ossi vecchi di dieci anni?
E la promessa? disse Bagheera scoprendo i denti bianchi sotto le labbra. Ben
vi sta il nome di Popolo Libero.
Nessun cucciolo d'uomo può correre col Popolo della Giunglaringhiò Shere
Khan. Datelo a me.
E' nostro fratello in tuttofuorché nel sanguecontinuò Akelae voi
vorreste ammazzarlo. Io son vissuto troppo davvero. Alcuni di voi divorano i
buoi e di altri ho sentito dire chedietro suggerimento di Shere Khanvanno12
a notte fonda a rubare i bambini dalle case dei contadini. So dunque chesiete
dei vilie parlo a dei vili. Che lo debba morire è certo e la mia vita non
vale nientealtrimenti ve la offrirei in cambio di quella del cucciolo
d'uomo. Ma per l'Onore del Brancouna inezia che essendo senza capo avete
dimenticatovi prometto che se lasciate ritornare il cucciolo d'uomo allasua
casaquando verrà la mia ora di morirenon scoprirò un dente contro divoi.
Mi farò ammazzare senza combattere. E questo risparmierà la vita di almenotre
lupi del Branco. Più non posso farema se acconsentiteio vi salveròdalla
vergogna che ricadrebbe su di voi per aver ucciso un fratello innocenteun
fratello per la cui ammissione nel Branco è stato parlato e pagato secondola
Legge della Giungla.
E' un uomo... un uomo... un uomo! ringhio il Brancoe la maggior parte dei
lupi si strinsero intorno a Shere Khanche cominciò a sferzarsi i fianchicon
la coda.
Ora tocca a te risolvere la questionedisse Bagheera a Mowgli. Non possiamo
far altro che batterci.
Mowgli si rizzò in piedi con il vaso del fuoco fra le manie alzandolostirò
le braccia e sbadigliò in faccia al Consiglio. Era eccitato e furibondo di
rabbia e di dolore perché i lupicon astuzia lupescanon gli avevano mai
mostrato quanto lo odiassero.
Ascoltatemi! esclamò. Non c'è bisogno di far tutta questa cagnarada veri
cani quali siete. Mi avete ripetuto tante volte stanotte che io sono un uomo
(eppure io avrei voluto essere lupo per restare con voi fino alla fine della
mia vita)che sento la verità delle vostre parole. Così non vi chiamo più
fratelli ma canicome deve chiamarvi un uomo. Quello che farete o non farete
non sta a voi deciderlo. E' affar mioe per vederci più chiaramente inquesto
affareiol'uomoho portato qui un po del Fiore Rosso che voicani
temete.
Buttò a terra il vaso del fuocoed alcuni dei carboni ardenti accesero un
ciuffo di borraccina secca che divampòe tutto il Consiglio si ritrasse
terrorizzato davanti alle fiamme che si levarono. Mowgli ficcò il ramo secco
nel fuocove lo tenne finché i ramoscelli si accesero scoppiettandopoi lo
roteò in alto sopra i lupi atterriti e tremanti.
Tu sei il padronedisse Bagheera sommessamente. Salva Akela dalla morte.
Salvalo! E sempre stato tuo amico.
Akelail vecchio lupo austeroche non aveva mai chiesto misericordia invita
suarivolse uno sguardo suppllichevole verso Mowgli. Il ragazzo stava ritto
tutto nudocoi lunghi capelli neri che gli spiovevano sulle spallenella
luce del ramo che ardendo sfiaccolava facendo danzare e tremolare le ombre.
Bene! disse Mowgli volgendo intorno lentamente lo sguardo. Vedo che siete dei
cani. Vi abbandono per tornare alla mia gentese quella è la mia gente. La
Giungla è chiusa per me; io devo dimenticare il vostro linguaggio e lavostra
compagniama voglio essere più generoso di voiperché sono stato intutto
fuorché nel sanguevostro fratello; vi prometto che quando sarò un uomofra
gli uomini non vi tradirò come voi avete tradito me.
Dette una pedata al fuoco facendone volare delle faville. Non vi sarà guerra
fra nessuno di noi e il Brancoma ho un debito da pagare qui prima di
andarmene.
Si avvicinò a lunghi passi al luogo dove Shere Khan era accovacciata ebatteva
le palpebre istupidita fissando le fiammee l'afferrò per il ciuffo di peli
del mento. Bagheera lo aveva seguito pronta ad intervenire in caso di
pericolo.
Sucane! gridò Mowgli. Suquando parla un uomoo ti darò fuoco al
pelliccione!
Shere Khan abbassò le orecchie sulla testa e chiuse gli occhipoiché ilramo13
fiammeggiante era vicinissimo. Questo macellaio di buoi ha detto che voleva
ammazzarmi al Consiglioche voleva uccidermi perché non v'è riuscitoquando
ero piccino. Allora così e così noi bastoniamo i cani quando siamo uomini.
Provati a muovere un baffoLungrie ti caccio il Fiore Rosso giù nella
strozza. Picchiò Shere Khan sulla testa col ramo e la tigre mugolò egemette
in preda allo spavento.
Bah! gatto bruciato della giunglavattene per ora! Ma ricordati che quando
ritornerò la prossima volta alla Rupe del Consiglioda uomoverrò con la
pelle di Shere Khan sulla testa. In quanto al restoAkela vada pure a vivere
liberamente dove gli aggrada. Voi non lo ucciderete perché io non voglioe
non voglio nemmeno che vi tratteniate ancora qui colle lingue penzolonicome
se foste della gente d'importanza invece di cani che io caccio così. Via!
Il fuoco ardeva furiosamente in cima al ramoe Mowgli colpì a dritta e a
manca nel cerchio ed i lupi fuggirono ululandomentre le faville
abbruciacchiavano il loro pelame. Alfine non rimasero che AkelaBagheera e
una decina forse di lupi che avevano preso le parti di Mowgli. Allora Mowgli
si sentì uno stringimento al cuoreun dolore dentro che non aveva maiprovato
prima in vita sua; riprese fiato e scoppiò in singhiozzimentre le lacrime
cominciarono a scorrergli giù per le guance.
Che cos'è? Che cos'è? disse. Non ho voglia di lasciare la Giungla e non soche
cosa abbia. Sto per morire Bagheera?
NoFratellino. Queste sono soltanto lacrime come quelle degli uomini
rispose Bagheera. Adesso vedo che sei un uomo e non più un cucciolo duomo.La
Giungla è chiusa per te d'ora innanzi. Lasciale cadereMowglinon sono che
lacrime.
Allora Mowgli sedette e pianse come se gli si spezzasse il cuore; e non aveva
mai pianto prima in vita sua.
Oradisseandrò fra gli uominima prima devo dire addio alla mia mamma.
Andò alla caverna dove essa viveva con Babbo Lupo e pianse col voltonascosto
dentro il suo pelamementre i quattro cuccioli uggiolavano da far pietà.
Non vi scorderete di me? disse Mowgli.
Mai finché potremo seguire una pistarisposero i cuccioli. Quando sarai un
uomovieni ai piedi della collina e noi ti parleremo; verremo la notte nelle
terre coltivate fra le messi a giocare con te.
Vieni presto! disse Babbo Lupo. Ohmio piccolo Ranocchio giudiziosotorna
presto perché noi siamo vecchitua madre ed io.
Vieni prestoripeté Mamma Lupao mio cuccioletto spelatopoichésenti
figlio dell'uomoio ti ho voluto bene più di quanto abbia mai voluto beneai
miei piccoli lupi.
Verrò certamenterispose Mowglie quando tornerò sarà per stendere lapelle
di Shere Khan sulla Rupe del Consiglio. Non mi dimenticate! Ditelo a quelli
della Giungla che non mi dimentichino mai.
L'alba spuntava appena quando Mowgli scese giù per la collinasoloper
andare incontro a quegli esseri misteriosi che si chiamano uomini.
CANTO Dl CACCIA DEL BRANCO SEEONEE.
Allo spuntar dell'alba il Sambhur bramì.
Una voltadue volte e poi di nuovo. E una daina balzò fuori... una daina
balzò fuori dallo stagno del boscoove s'abbeverano i daini selvaticiiola
spiai mentre cacciavo da solo. Una voltadue volte e poi di nuovo!
Allo spuntar dell'alba il Sambhur bramì. Una voltadue volte e poi dinuovo!
E un lupo furtivo tornò indietro... un lupo furtivo tornò indietroPer dar
l'allarme al Branco che attendeva; E noi cercammoe trovammoe seguimmo
abbaiandole sue peste. Una voltadue volte e poi di nuovo!
Allo spuntar dell'alba il Branco dei Lupi ululò
Una voltadue volte e poi di nuovo!14
Zampe che nella giungla non lascian tracce! Occhi che vedon nell'oscurità...
nell'oscurità! Urlate !... fuori la voce! Udite! Ohudite!
Una voltadue volte e poi di nuovo!
LA CACCIA Dl KAA.
Le macchie sono la gioia del Leopardo; le corna sono l'orgoglio del figliodel
Bufalo... Sii pulitopoiché la forza del cacciatore si conosce dalla
lucentezza della sua pelle. Se trovi che il Torello può cozzareo ilSambhur
dalla fronte possente può infilzarti colle corna; Non c'è bisogno che tifermi
a raccontarcelo; noi lo sapevamo già da dieci stagioni. Non opprimere i
cuccioli dello stranieroma salutali come Fratello e Sorella. Poiché anchese
son piccini e rotondettipuò darsi che la loro madre sia l'Orsa.
Non c'è nessuno bravo come me! dice il Cucciolo inorgoglito dalla primapreda;
Ma la Giungla è grande e il Cucciolo è piccolo. Lasciate che rifletta e si
calmi. Massime di Balool'Orso.
Tutto quello che è narrato qui avvenne qualche tempo prima che Mowgli fosse
scacciato dal branco dei lupi di Seeoneee si vendicasse di Shere Khanla
tigre.
Accadde nei giorni in cui Baloo gli insegnava la Legge della Giungla. Il
vecchio orso brunogrosso e graveera proprio soddisfatto di avere un
allievo di intelligenza così prontapoiché i lupacchiotti imparano soloquel
tanto della Legge della Giungla che riguarda il loro branco o la loro tribùe
scappano appena sono in grado di ripetere i Versi di Caccia: Zampe che non
fanno rumore; occhi che vedono nell'oscurità; orecchi che odono il ventodalle
tanedenti bianchi e aguzzi: tutti questi sono i segni dei nostri fratelli
fuorché di Tabaquilo Sciacalloe della Iena che noi odiamo. Ma Mowglicome
cucciolo d'uomodoveva imparare molto di più. Talvolta Bagheerala Pantera
Neragironzolando per la giunglaveniva a vedere come progrediva il suo
predilettoe poggiando la testa contro un albero faceva le fusamentre
Mowgli ripeteva a Baloo la lezione del giorno. Il ragazzo sapeva arrampicarsi
quasi tanto bene quanto sapeva nuotaree nuotava così bene come correva;
perciò Balooil Maestro della Leggegli insegnava le Leggi della Selva e
dell'Acqua; come distinguere un ramo infradiciato da uno solidocome
rivolgere cortesemente la parola alle api selvatichequando si imbatteva in
un alvearea cinquanta piedi da terra; che cosa dire a Mangil Pipistrello
quando lo disturbava fra i rami al meriggioe come dar l'avviso alle bisce
negli stagni prima di buttarsi a guazzare fra di loro. Nessun Abitante della
Giungla vuol essere disturbatoe tutti sono prontissimi ad avventarsiaddosso
all'intruso.
Poi gli fu insegnato il Richiamo di Caccia degli Stranieriche deve essere
ripetuto fortefinché non si ode rispostaogni volt a che un Abitantedella
Giungla caccia fuori del territorio. Richiamo che tradotto significa: Datemi
il permesso di cacciare qui perché sono affamato; e la risposta è: Cacciaper
sfamartima non per divertimento.
Da tutto ciò avrete capito quanto Mowgli avesse da imparare a memoria. Eglisi
annoiava tanto a dover ripetere le stesse cose centinaia di voltemacome
disse Baloo a Bagheera un giorno in cui Mowgli ne aveva buscateed era
scappato via tutto impermalito: Un cucciolo d'uomo è un cucciolo d'uomoe
deve imparare tutte le Leggi della Giungla.
Ma pensa com'è piccinorispose la Pantera Nera che avrebbe viziato Mowglise
l'avesse allevato a modo suo. Come può ritenere nella sua testolina tutte le
tue lunghe filastrocche?
C'è nessun animale nella Giungla che sia troppo piccolo per essere ucciso?No.
Ecco perché io gli insegno queste cose e lo picchio anchema molto
delicatamentequando le dimentica.15
Delicatamente! Che ne sai tu di delicatezzavecchia Zampa di ferro?brontolò
Bagheera. Ha la faccia tutta lividure oggi per la tua dolcezza. Ugh!
E' meglio che sia tutto pesto dalla testa ai piedi per colpa mia che gli
voglio benepiuttosto che gli capiti qualche disgrazia per la sua ignoranza
rispose Baloomolto seriamente. Ora gli sto insegnando le Parole d'Ordine
della Giunglache devono proteggerlo dagli uccellidai serpenti e da tutti
quelli che cacciano su quattro zampeeccettuati quelli del suo branco. Egli
sa ormai chiedere aiutopurché si ricordi le Parolea tutti nella giungla.
Non val questo la pena di pigliar qualche bussa?
Beneguarda di non ammazzare il cucciolo d'uomo. Non è mica un tronco
d'albero dove tu possa aguzzare i tuoi unghioni spuntati. E che cosa sono poi
queste Parole d'Ordine? Per conto mio è più probabile che io dia aiuto chelo
chieda. Bagheera stese la zampa e si rimirò gli artigli sfoderaticheavevano
un colore azzurrino e la tempra d'uno scalpello d'acciaio. Tuttaviapiacerebbe
saperle anche a me.
Chiamerò Mowgli e te le dirà luise ne avrà voglia VieniFratellino!
La testa mi ronza come un alvearerispose una vocetta irritata sopra le loro
testee Mowgli si lasciò scivolare giù dal tronco di un albero moltostizzito
e indignatoe aggiunse saltando a terra: Vengo per Bagheerasolo per lei e
non per tegrasso e vecchio Baloo!
Non me ne importa niente in quanto a questodisse Baloobenché si sentisse
offeso e addolorato. Dì un po a Bagheera le Parole d'Ordine della Giunglache
ti ho insegnato oggi.
Le Parole d'Ordine di quale gente? rispose Mowgli tutto gongolante di poter
fare bella figura. Nella Giungla vi sono molte lingue ed io le conosco tutte.
Qualcuna ne conoscima non tutte. GuardaBagheeranon ringraziano mai il
loro maestro. Non è mai accaduto che un lupacchiotto sia tornato aringraziare
il vecchio Baloo dei suoi insegnamenti. Di la Parola per il PopoloCacciatore
sentiamosapientone!
Noi siamo d'uno stesso sanguevoi e iodisse Mowglidando alle parole
l'accento dell'Orsocome usano tutti i Popoli Cacciatori.
Beneora per gli Uccelli.
Mowgli ripeté la frase facendola seguire dal fischio del Nibbio.
Adesso per il Popolo dei Serpentidisse Baloo.
La risposta fu un sibilo addirittura indescrivibilee Mowgli scalcettò
arrivando coi calcagni a toccarsi le reni batté le mani per applaudirsie
balzò sulla groppa di Bagheeradove sedette di traverso tamburellando coi
calcagni sulla pelliccia lucente e facendo le più brutte boccacce chesapesse
immaginare a Baloo.
Viavia! Val bene la pena di aver qualche lividura per questodisse l'Orso
Bruno con tenerezza. Un giorno ti ricorderai di me.
Poi si rivolse a Bagheera per raccontarlea partecome aveva pregato Hathi
l'Elefante Selvaticodi dirgli le Parole d'Ordinegiacché egli si intendedi
tutte queste cosee come Hathi aveva condotto Mowgli fino ad uno stagno per
avere la Parola dei Serpenti da una bisciapoiché Baloo non era capace di
pronunziarlae come Mowgli era ormai relativamente al sicuro controqualsiasi
incidente nella giunglaperché nessun serpentenessun uccello e nessuna
belva gli avrebbe fatto del male.
Non ha da temere nessunoconcluse Baloopicchiandosi con orgoglio il grosso
ventre peloso.
Fuorché la sua tribùaggiunse Bagheera sommessamentepoi continuò forte
rivolgendosi a Mowgli: Abbi un po di riguardo per le mie costoleFratellino.
Che cosa è tutto questo ballare su e giù?
Mowgli aveva cercato di farsi dare ascolto tirando Bagheera per il pelo delle
spalle e scalcettando forte. Quando i due gli dettero rettastava gridando16
con quanto fiato aveva in corpo: Avrò anch'io la mia tribù e la condurròfra i
rami tutto il santo giorno.
Che nuova pazzia è questapiccolo sognatore di chimere? disse Bagheera.
Sicuroe tireremo i rami e le sporcizie addosso al vecchio BalooContinuò
Mowgli. Me l'hanno promesso.
Whooof! la grossa zampa di Baloo rovesciò giù Mowgli dalla groppa diBagheera
e il ragazzorotolato fra le tozze zampe anteriori di Baloos'accorse che
l'orso era andato su tutte le furie.
Mowglidisse Balootu hai chiacchierato coi baiarlogil Popolo delle
Scimmie.
Mowgli guardò Bagheera per vedere se anche essa era arrabbiata. Gli occhi
della pantera erano duri come pietre di giada. Tu sei stato con il Popolo
delle Scimmiecon le scimmie grigie; il popolo senza Leggeche mangia ogni
sorta di cose. E' una gran vergogna!
Quando Baloo mi ha fatto male alla testadisse Mowgli (era ancora a terra
supino)sono scappato viae le scimmie grigie sono scese dagli alberi ed
hanno avuto compassione di me. Nessun altro si è curato di me! e piagnucolòun
poco.
La compassione delle scimmie! sbuffò Baloo. La calma del torrente dimontagna!
Il fresco del sole d'estate! E poicucciolo?
E poie poi mi hanno dato delle noci e delle cose buone da mangiaree mi
hanno portato sulle loro braccia fin su in cima agli alberie mi hanno detto
che ero un loro fratello di sangueche mi mancava solo la coda e che sarei
diventato il loro capo un giorno o l'altro.
Esse non hanno capodisse Bagheera. Mentono. Hanno sempre mentito.
Sono state molto gentilie mi hanno detto di tornare. Perché non mi avetemai
condotto fra il Popolo delle Scimmie? Stanno ritte in piedi proprio come me.
Non mi picchiano colle zampe dure. Giocano tutto il giorno. Lasciami andare
sucattivo Baloo! lasciami andar su! Voglio giocare ancora con loro.
Ascoltacucciolodisse l'orsoe la sua voce brontolò come il tuono in una
notte calda. Io ti ho insegnato tutta la Legge della Giungla per tutti i
Popoli della Giunglatranne che per il Popolo delle Scimmie che vive fra gli
alberi. Esse sono fuori da ogni Leggenon hanno una lingua loroma si
servono di parole rubateche colgono a volo quando ascoltano e spiano stando
in agguato in alto fra i rami. Le loro usanze non sono le nostre. I loro
costumi non sono i nostri. Esse non hanno capinon hanno memoria. Sono
vanitose e pettegolehanno la pretesa di essere un gran popolodestinato a
fare grandi cose nella giunglama basta una noce che cade per farle sbottar
dalle risa e dimenticare tutto il resto. Noi della giungla non abbiamo nessun
rapporto con loro. No n beviamo dove bevono le scimmienon andiamo dovevanno
le scimmie; non cacciamo dove cacciano loronon moriamo dove muoiono loro.Mi
hai mai sentito parlare dei bandarlog prima di oggi?
Norispose Mowgli con un fil di vocepoiché nella foresta regnava un
silenzio profondo ora che Baloo aveva finito di parlare.
Il Popolo della Giungla non li nomina e non si occupa mai di loroli ha
banditi dalla sua bocca e dalla sua mente. Sono numerosissimicattivi
sudicisvergognati e non desiderano altrose hanno un desiderio costante
che di farsi notare dal Popolo della Giungla. Ma noi mostriamo di non
accorgerci di loronemmeno quando ci tirano sulla testa le noci e le
sporcizie.
Aveva appena finito di parlareche una gragnuola di noci e di ramoscelli
crepitò giù fra le fronde e si udirono colpetti di tosseurlacci e sbalzi
rabbiosi su in alto fra i rami sottili.
E' proibito frequentare le Scimmiedisse Balooè proibito al Popolo della
Giungla. Ricordatene.17
E' proibitoripeté Bagheeracredo però che Baloo avrebbe dovuto mettertiin
guardia contro di loro.
Io? io? Come potevo indovinare che sarebbe andato a giocare con quella razza
di sudicioni? Il Popolo delle Scimmie. Puah!
Un altro rovescio si abbatté sulle loro teste e i due si allontanarono
trotterellandotirandosi dietro Mowgli.
Quello che Baloo aveva detto delle scimmie era perfettamente vero. Essevivono
sulle cime degli alberie siccome le belve rarissimamente guardano in alto
non accade mai che le scimmie ed il Popolo della Giungla si incrocino sulla
stessa via. Ma quando trovano un lupo malato o una tigre o un orso feritinon
tralasciano di tormentarli. Hanno anche l'abitudine di tirar rami e noci a
qualunque bestiaper divertimento e con la speranza di farsi notare. Poi si
mettono a urlare e a cantare con trilli acuticanzoni insensatee invitano
il Popolo della Giungla ad arrampicarsi sui loro alberi e a combattere con
loro. Ingaggiano furiose battaglie fra di loro per un nonnullae abbandonano
le compagne morte dove il Popolo della Giungla possa vederle bene.
Erano sempre in procinto di scegliersi un capo e delle leggi e dei costumi
loro proprima non ne facevano mai nienteperché la loro memoria non era
capace di ritenere le cose da un giorno all'altro; così avevano deciso difar
ricorsoper tutta consolazionea questo proverbio: Quello che i bandarlog
pensano orala Giungla lo penserà poi. Nessuna bestia poteva raggiungerlima
d'altra parte nessuno badava a loroe questa fu la ragione per cui rimasero
così soddisfatti quando Mowgli andò a giocare con loro e sentirono cheBaloo
si era tanto arrabbiato.
Non avevano intenzione di far altro; i bandarlog non fanno mai niente di
propositoma uno di loro ebbe una idea che gli parve genialee disse atutti
gli altri che Mowgli sarebbe stata una persona utile da tenere nella tribù
perché egli sapeva intrecciare i ramoscelli e farne dei ripari contro il
vento. Se lo avessero acchiappatoavrebbero potuto farsi insegnare da lui.
Naturalmente Mowglicome figlio di un taglialegnaaveva ereditato
svariatissime attitudinie soleva fabbricare piccole capanne con rami caduti
senza saper nemmeno lui come facessee le Scimmieche lo osservavano dagli
albericonsideravano quel gioco veramente meraviglioso.
Dicevano che era proprio la volta in cui avrebbero avuto davvero un capo e
sarebbero diventati il popolo più sapientetanto sapiente da formare la
ammirazione e l'invidia di tutti gli altri. Perciò seguirono BalooBagheerae
Mowgli attraverso la giungla senza far rumorefinché giunse lora dellasiesta
del mezzodìe Mowgliche era ancora tutto vergognososi mise a dormirefra
la pantera e l'orsorisoluto in cuor suo a non voler avere più niente a che
fare col Popolo delle Scimmie.
La prima cosa che avvertì al risvegliofu la sensazione di mani che gli
stringevano le gambe e le braccia; di piccole mani dure e robustepoi un
fruscio di fronde sulla faccia; allora guardò giù fra i rami oscillantimentre
Baloo risvegliava la giungla con i suoi urli profondi e Bagheera balzava su
per il tronco digrignando i denti. I banlarlog mandarono un urlo di trionfoe
sgattaiolarono su verso i rami più altidove Bagheera non osava seguirli
gridando: Ci ha guardato! Bagheera ci ha guardato! si è accorta di noi!Tutto
il Popolo della Giungla ci ammira per la nostra destrezza e per la nostra
astuzia.
Poi cominciò la fugae la fuga delle scimmie attraverso le regioni degli
alberi è una cosa che nessuno riesce a descrivere. Hanno delle vere eproprie
strade e dei crocicchi che salgono e scendono e corrono tutte da cinquanta a
settanta o cento piedi da terrae possono percorrerle anche di nottese è
necessario. Due delle scimmie più forti avevano afferrato Mowgli sotto le
braccia e balzavano sorreggendolo da una cima all'altrafacendo dei saltidi18
venti piedi alla volta. Se fossero state soleavrebbero potuto andare il
doppio più velocima il peso del ragazzo rallentava la loro corsa. Mowgli
godeva di quella corsa pazzasebbene si sentisse la nausea e il capogiro ela
vista della terrache appariva giù nel profondolo spaventassee gli
arresti improvvisi e gli scossoni tremendi alla fine di ogni salto nel vuoto
gli facessero balzare il cuore in gola. I suoi rapitori lo trascinavano super
gli alberifinché sentivano i rami più sottili della cima scricchiolare e
piegarsi sotto il loro pesopoicon un colpo di tosse e un grido raucosi
lasciavano dondolare avanti e indietro nel vuotofinché arrivavano ad
attaccarsi colle mani e coi piedi ai rami sottostanti del prossimo albero. A
tratti Mowgli vedeva la giungla verde e tranquilla stendersi sotto di sé per
miglia e migliacome chidall'albero di una navespazia con l'occhio tutto
intorno su miglia e miglia di marepoi i rami e le foglie gli frustavano la
facciae si ritrovava di nuovo coi suoi due guardiani vicino a terra.
Così saltandoschiantandourlando e strillandol'intera tribù deibandarlog
fuggiva a precipizio attraverso gli alberi con Mowgli prigioniero.
Per un po' di tempo egli ebbe paura che lo lasciassero caderepoi fu preso
dalla rabbiama capì che non era il caso di lottarepoi cominciò a
riflettere. La prima cosa da fare era di avvertire Baloo e Bagheerapoiché
dalla velocità con cui andavano le scimmiecapì che i suoi amici dovevano
essere rimasti molto indietro. Era inutile guardare in bassoperché non
riusciva a vedere che le cime degli alberie allora fissò lo sguardo inalto
e videlontano lontano nell'azzurroRann il Nibbio che si librava conlarghe
ruote vigilando la giungla in attesa di qualche animale morente su cui
piombare. Rann si accorse che le scimmie trasportavano qualche cosae si
abbassò alcune centinaia di metri per scoprire se il loro carico fosse roba
buona da mangiare. Fischiò sorpreso alla vista di Mowgli trascinato in quel
modo sulla cima di un alberoe lo udì lanciare il richiamo dei Nibbi: Siamo
di uno stesso sangue tu ed io. L'ondeggiamento delle foglie si richiuse sopra
il ragazzoma Rann si librò fino all'albero successivoin tempo per veder
riapparire il visetto bruno.
Segui le mie traccegridò Mowgli. Avverti Baloo del Branco Seeonee eBagheera
della Rupe del Consiglio.
In nome di chiFratello?
Rann non aveva mai visto Mowgli prima di allorabenché ne avessenaturalmente
sentito parlare.
Di Mowgliil Ranocchio. Il cucciolo di uomo mi chiamano. Segui le mie
trac...ce!
Le ultime parole le strillòmentre veniva lanciato nel vuotoma Rann fece
cenno di sìvolò di nuovo in alto finché non apparve più grosso di un
puntolino neroe rimase librato lassù a sorvegliarecolle sue pupille
telescopichel'oscillazione delle cime degli alberi lungo la corsa turbinosa
dei rapitori di Mowgli.
Non vanno mai molto lontanodisse sogghignando. Non fanno mai quello che si
sono proposti di fare. I banlarlog sono sempre in cerca di novità. Questa
volta peròse ho la vista lungasono andati a cacciarsi in un brutto
impicciopoiché Baloo non è un uccellino di prima piuma e so che Bagheerapuò
ammazzare qualche cosa di meglio delle capre.
Così continuò a librarsi sulle ali ferme con gli artigli raccolti sotto il
pettoaspettando.
Frattanto Baloo e Bagheera erano furibondi di rabbia e di dolore. Bagheera si
arrampicava sugli albericome non aveva mai fatto primama i rami sottilisi
spezzavano sotto il suo peso e riscivolava giù con gli artigli pieni di
scorza.
Perché non avevi avvertito il cucciolo? ruggì al povero Balooche erapartito19
al trotto pesante colla speranza di raggiungere le scimmie. A che è giovato
accopparlo quasi dalle botte se non lo hai messo in guardia?
Presto! presto; può darsi che riusciamo ancora a raggiungerlosbuffò Baloo.
Di questo passo? Non stancherebbe nemmeno una vacca ferita. Maestro della
Leggebastona cuccioliun miglio di questa corsa sconquassante ti farà
scoppiare. Férmati e rifletti. Fa un piano. Non mi par questo il mo mento di
dar loro la caccia. Posson lasciarlo cadere se li inseguiamo troppo davicino.
Arrrla! Whoo! Può darsi che lo abbiano già lasciato caderese si sono
stancati di portarlo. Chi può fidarsi dei bandarlog? Mettimi dei pipistrelli
morti sulla testa. Dammi degli ossi neri da mangiare. Rotolami in mezzo agli
alveari delle api selvatiche che mi punzecchino a mortesotterrami con la
ienapoiché io sono il più infelice degli orsi! Arlala! Wahoo! OhMowgli
Mowgli! Perché non ti ho messo in guardia contro il Popolo delle Scimmie
invece di romperti la testa? Ora c'è caso che con le busse gli abbia fatto
uscir di mente la lezione del giornoe sarà solo nella giungla senza le
Parole d'Ordine?
Baloo si strinse la testa fra le zampe e si rotolò su e giùgemendo.
Ma infine mi ha ripetuto tutte le Parole correttamente poco tempo fadisse
Bagheera spazientita.
Balootu non hai né memoria né dignità. Che penserebbe la Giungla se iola
Pantera Nerami arrotolassi e urlassi come Ikki il Porcospino?
Che mi importa di quel che pensa la Giungla? Egli può esser morto aquest'ora.
A meno che non lo lascino cadere dai rami per divertimento o non lo uccidano
per non saper che farneio non nutro alcun timore per il cucciolo. E'
giudizioso e istruitoequel che più contaha degli occhi che mettonopaura
a tutto il Popolo della Giungla. Ma (e questo è un gran male) è in poteredei
bandarlog chevivendo fra gli alberinon temono nessuno di noi della
Giungla.
Bagheera si leccò una zampa anteriore con aria pensierosa.
Che sciocco che sono! Grasso e bruno stupidone scavaradici che non sonoaltro
disse Baloo raddrizzandosi di scatto. E' vero quello che dice Hathi
l'Elefante Selvatico: Ognuno ha la sua paura! ed essii bandarlogtemono
Kaail Serpente Rupestre. Egli può arrampicarsi come loro. Ruba gli
scimmiottini la notte. Se odono sussurrare soltanto il suo nome si sentono
agghiacciare fino alla coda. Andiamo da Kaa.
Che può fare per noi? Egli non è della nostra tribùessendo senza piedied
ha certi occhiacci così cattivi! disse Bagheera.
E' molto vecchio e molto furboe soprattutto è sempre affamatorisposeBaloo
pieno di speranza. Promettigli molte capre.
Dorme una mesata intera dopo ogni pasto. Può darsi che dorma oraed anchese
fosse sveglio potrebbe preferire di ammazzarle da sé le capre.
Bagheerache non conosceva Kaa molto beneera naturalmente diffidente.
Ebbene in questo casoio e te insiemevecchio cacciatorepotremmo ridurlo
alla ragione.
Così dicendo Baloo andò a strofinare la sua spalla bruna e scolorita controla
panterae partirono in cerca di Kaail Pitone Rupestre.
Lo trovarono steso tutto lungo sopra il risalto di una roccia riscaldata dal
sole pomeridianoche si stava ammirando la bella pelle nuovapoiché era
stato nascosto negli ultimi dieci giorni a mutar la pelleed ora appariva in
tutto il suo splendore e faceva scattare la grossa testa appiattita rasente
terrae attorcigliava i trenta piedi di lunghezza del suo corpo in curve e
nodi fantasticie si leccava i labbri al pensiero del pasto prossimo.
Non ha mangiatodisse Baloo con un grugnito di sollievoappena vide labella
pelle chiazzata di marrone e di giallo. BadaBagheera! Ci vede sempre poco
dopo che ha mutato la pelleed è molto lesto a colpire.20
Kaa non era un serpente velenosoveramente egli di sprezzava un po' i
Serpenti Velenosi che gli parevano codardima la sua forza stava nella
strettae quando aveva avvolto le sue grosse spire intorno a qualcuno non
c'era niente da fare.
Buona caccia! gridò Baloo sedendosi sulle zampe posteriori.
Come tutti i serpenti della sua razzaKaa era un po' sordo e non udì il
richiamo la prima volta. Poi si arrotolò pronto per ogni evenienza eabbassò
la testa.
Buona caccia a tutti noi! rispose. Ohè Balooche cosa fai da queste parti?
Buona cacciaBagheera. Uno di noi al minimo deve aver bisogno di mangiare.
C'è qualche notizia di selvaggina in giro? Si tratta di una daina o almenodi
un giovane daino? Sono vuoto come un pozzo asciutto.
Stiamo cacciandorispose Baloo con aria di indifferenza. Sapeva che con Kaa
non bisognava aver furia; era troppo grosso.
Permettetemi di accompagnarvidisse Kaa. Una botta più o meno è niente per
voiBagheera o Baloo; ma io bisogna che aspetti per giorni e giorni in un
sentiero del boscoe mi arrampichi per una mezza nottata con la semplice
probabilità di acchiappare uno scimmiottino. Puah! Gli alberi non son più
quelli di una volta: non hanno che rami infradiciati e ramoscelli secchi.
Può darsi che dipenda anche dal tuo gran pesodisse Baloo.
Sono di una bella lunghezzadi una bella lunghezzacontinuò Kaa un po'
inorgoglitoma ciò nonostante credo che la colpa sia tutta di questo legno
cresciuto adesso. C'è mancato poco che non cadessi nella mia ultima caccia
c'è mancato proprio pocoe il fracasso del mio sdrucciolonesiccome lacoda
non era ravvolta abbastanza strettamente intorno all'alberorisvegliò i
bandarlogche mi dissero ogni sorta di insolenze.
Senza piedilombrico giallodisse Bagheera sotto i bafficome se cercasse
di rievocare un ricordo.
Sss! Mi hanno chiamato cosi? domandò Kaa.
Ci hanno gridato qualche cosa di simile in facciala luna scorsama non vi
abbiamo badato. Ne dicono di tutti i colori; dicono perfino che hai perso
tutti i denti e che non affronteresti nessun animale più grosso di un
caprettoperché (sono davvero svergognati questi bandarlog) hai paura delle
corna del capronecontinuò Bagheera mellifluamente.
Ora un serpentespecialmente un vecchio pitone cauto come Kaamolto
raramente mostra di essere in collerama Baloo e Bagheera videro d'un tratto
i grossi muscoli deglutori gonfiarsi e ingrossarsi da ambo i lati sulla gola
di Kaa.
I bandarlog hanno mutato territoriodisse calmo. Quando sono venuto fuori al
sole oggiho udito i loro gridi rauchi fra le cime degli alberi.
Sono... sono i bandarlog che noi inseguiamo oradisse Balooma le parole
pareva gli si appiccicassero in golapoiché era la prima voltache egli
ricordassein cui uno del Popolo della Giungla avesse confessato di
interessarsi alle faccende delle scimmie.
Allora certamente non si tratta duna piccolezza se conduce due cacciatoricome
voicapi nella loro Giunglane sono sicurosulle tracce dei bandarlog
rispose Kaa cortesemente e si gonfiò dalla curiosità.
Veramentecominciò Balooio non sono altro che il vecchio e talvoltasciocco
Maestro della Legge dei cuccioli del Branco Seeonee e Bagheera qui...
E Bagheera! interruppe la Pantera Nerae serrò le mascelle di scatto con un
rumore sinistropoiché non credeva che convenisse farsi umile. Il guaio è
questoKaa. Quei ladri di noci che strappano anche le foglie di palmahanno
rapito il nostro cucciolo d'uomo di cui hai forse sentito parlare.
Ho sentito dire da Ikki (gli aculei lo rendono presuntuoso) di una specie di
omiciattolo che è stato accolto in un branco di lupima non ci credo;Ikki21
non fa che raccontar storie che ha udito a metàe le sapesse raccontare
almeno!
Ma è vero. E' un cucciolo d'uomo come non se ne è mai vistidisse Baloo.Il
miglioreil più sapiente e il più ardito di tutti i cuccioli d'uomo; è ilmio
allievo che renderà famoso il nome di Baloo per tutta la Giunglae poiio...
noi... gli vogliamo molto beneKaa.
Ts! Ts! fece Kaa movendo la testa avanti e indietro. So anch'io quel che
significa voler bene. Potrei raccontarvi certe storie che...
Per questo ci vuole una notte serenaquando abbiamo tutti mangiato beneper
apprezzarle come si devedisse Bagheera rapidamente. Il nostro cucciolo è
nelle mani dei bandarlog ora e sappiamo che di tutto il Popolo della Giungla
essi temono soltanto Kaa.
Hanno paura solo di mee ne hanno ben ragionerispose Kaa. Pettegole
stupide e vanevanestupide e pettegole sono le scimmie. Ma un cucciolo
d'uomo nelle loro mani non può stimarsi fortunato. Si stancano delle nociche
colgono e le buttan via. Portano in giro un ramo per mezza giornata con
l'intenzione di farci grandi cose e poi ne fanno due pezzi. L'omiciattolo non
è da invidiarsi. Mi hanno chiamato anche pesce giallonon e vero?
Vermevermelombricorispose Bagheerae con tanti altri nomacci che mi
vergogno ora di ripetere.
Bisogna metter loro in testa di parlar bene del loro padrone. Aaasss! Bisogna
aiutare la loro mente distratta. Ed ora dove sono dirette con il cucciolo?
La Giungla solo lo sa. Verso occidenteimmaginodisse Baloo. Credevamo che
tu ne sapessi qualcosaKaa.
Io? E come? Io le acchiappo quando capitano sulla mia stradama io non do la
caccia ai bandarlog o ai ranocchi... o alla melma verde delle pozze d'acqua
per vostra regola.
Susu! Susu! Illo! Illo! Illoguarda suBaloo del branco dei Lupi di
Seeonee.
Baloo guardò su per vedere di dove veniva quella vocee scorse Rann ilNibbio
che si abbassava rapidamente mentre il sole gli brillava lungo la frangia
delle ali rialzate. Era quasi l'ora di andare a dormire per Rannegli aveva
esplorato dall'alto tutta la giungla per cercar l'orsoma il fitto fogliame
glielo aveva nascosto.
Che c'è? chiese Baloo.
Ho visto Mowgli fra i bandarloge mi ha detto di avvertirti. Li ho tenuti
d'occhio. Lo hanno portato di là dal fiume alle Tane Fredde. Può darsi chevi
si trattengano una notte o una diecina di notti o un'ora sola. Ho detto ai
pipistrelli di vigilare durante l'oscurità. Questa è la mia ambasciata.Buona
caccia a voi tutti laggiù.
Gozzo pieno e sonno profondo a teRanngridò Bagheera. Me ne ricorderòalla
prossima caccia e serberò la testa esclusivamente per te. Tu sei il migliore
di tutti i Nibbi.
Oh nienteniente. Il ragazzo sapeva la Parola d'Ordine. Non avrei potutofare
a menoe Rann si rialzò con larghe spirali diretto al suo nido.
Non si è scordato di adoperare la linguadisse Baloo con un grugnito di
soddisfazione. Pensare che così piccino com'è si è ricordato anche laParola
d'Ordine degli Uccellimentre lo trascinavano attraverso gli alberi.
Gliela avevi ben ficcata in testadisse Bagheera. Ma sono orgoglioso di lui
ed ora dobbiamo andare alle Tane Fredde.
Tutti sapevano dove era quel luogoma pochi della Giungla vi andavanoperché
quelle che essi chiamavano le Tane Fredde era una antica città abbandonata
perduta e sepolta in mezzo alla giunglae le belve raramente si servono diun
luogo che è stato abitato dagli uomini. Vi si rifugiano i cinghialima nonle
tribù cacciatrici. E poi vi capitavanopiù che altrovele scimmiebenché s i22
possa dire che esse vivono un po' dappertuttoe nessun animale rispettabile
vi si avvicinava a vista d'occhiofuorché in tempo di siccitàquando i
bacini e le cisterne mezze in rovina contenevano ancora un po d'acqua.
E' un viaggio di mezza nottata a tutta velocitàdisse Bagheerae Balooparve
molto preoccupato.
Correrò più che potròrispose ansiosamente.
Non possiamo aspettarti. SeguiciBaloo. Bisogna che andiamo lestiio e Kaa.
Piedi o non piedi io starò a pari con i tuoi quattrodisse Kaa brevemente.
Baloo si sforzò di affrettare il passoma fu obbligato a fermarsi pel
ripigliar fiatoe così lo lasciarono perché li raggiungesse in seguito
mentre Bagheera si slanciava avantial trotto rapido della pantera. Kaa non
diceva nientema per quanto Bagheera si sforzasseil grosso pitone diroccia
gli stava sempre alla pari. Quando giunsero ad un corso d'acqua che scendeva
dalla collinaBagheera guadagnò vantaggio perché lo sorpassò d'un balzo
mentre Kaa si buttò a nuoto tenendo fuor d'acqua la testa e due piedi di
colloma appena giunti sul terreno pianoKaa riguadagnò la distanza.
Per la Serratura Rotta che mi ha liberatodisse Bagheera quando si spense il
crepuscolo e cadde la nottenon sei un cattivo camminatore!
Ho famerispose Kaae poi mi hanno chiamato ranocchio chiazzato.
Vermelombrico e giallo per giunta.
Fa lo stesso. Andiamo avantie Kaa pareva che scattasse come una molla sul
terreno scegliendo e seguendo con occhio sicuro la via più breve.
Alle Tane Fredde le scimmie non pensavano affatto agli amici di Mowgli.
Avevano condotto il ragazzo alla Città Perdutaed erano molto soddisfatteper
il momento. Mowgli non aveva mai visto una città indiana ebenché quellanon
fosse più che un mucchio di rovinegli parve meravigliosa e stupenda.Qualche
re la aveva fatta costruire sopra una collinetta in tempi remoti. Si potevano
ancora distinguere le strade selciate che conducevano alle porte cadentidove
le ultime schegge di legno erano ancora attaccate ai cardini consunti e
rugginosi. Degli alberi erano cresciuti dentro e fuori le mura i merli erano
crollati e diroccatie i rampicanti selvatici ricadevano dalle finestre dei
torrioni sui muri in folti ciuffi penduli.
Un grandioso palazzo senza tetto coronava la cima della collina: i marmi dei
cortili e delle fontane erano spezzati e macchiati di rosso e di verde; le
stesse pietre che lastricavano i cortilidove un tempo sostavano glielefanti
del reerano state sollevate e sconvolte dalle erbe e dai virgulti. Dal
palazzo si vedevano file e file di case senza tettoche davano alla città
l'aspetto di un alveare dai favi vuoti e oscuri. Un blocco di pietra informe
che era stato un idolosorgeva nella piazza dove si incrociavano quattro
stradeagli angoli delle quali vi erano buche e fossedove una voltastavano
i pozzi pubblici. Ai lati delle cupole sfondate dei templi spuntavano i fichi
selvatici.
Le scimmie chiamavano quel luogo la loro cittàe mostravano di disprezzareil
Popolo della Giunglache viveva nella foresta. Eppure esse non avevano mai
imparato né per che cosa fossero fatti quegli edifici né a servirsene.
Solevano accoccolarsi in cerchio nella sala reale del consiglioe lì si
grattavano le pulci e fingevano di essere uomini. Correvano dentro e fuori
dalle case senza tettoammucchiavano pezzi di intonaco e di mattoni vecchiin
ogni angolopoi dimenticavano dove li avevano nascosti si abbaruffavano
strillavano in folle tumultuanti e si disperdevano per correre e giocare su e
giù per le terrazze del giardino realedove si divertivano a scrollare i
rosai e gli aranci per vedere la pioggia dei fiori e dei frutti. Esploravano
tutti i corridoi e le oscure gallerie del palazzo e le centinaia di stanzette
buiema non si ricordavano mai di quello che avevano e di quello che non
avevano vistoe girovagavano solea coppie o a gruppidicendo fra loroche23
così imitavano gli uomini. Bevevano alle vasche e ne intorbidavano tutta
l'acquasi mettevano a bisticciare sopra di essepoi si slanciavano a corsa
pazza tutte insieme a frotteurlando: Non c'è nessuno nella Giungla così
sapientebuonobravoforte e gentile come i bandarlog.
Poi tutto ricominciava da capofinché si stancavano della città eritornavano
sulle cime degli alberi colla speranza che il Popolo della Giungla le
osservasse.
A Mowgliche era stato allevato sotto la Legge della Giunglaquel genere di
vita non piacevaegli non lo capiva. Le scimmie lo trascinarono alle Tane
Fredde che il pomeriggio era già inoltratoe invece di andare a dormirecome
Mowgli avrebbe fatto dopo quel lungo viaggiosi presero per mano e si misero
a ballare in girotondo e a cantare le loro sciocche canzoni. Una dellescimmie
tenne un discorsoe disse alle compagne che la cattura di Mowgli iniziavauna
nuova era nella storia dei bandarlogpoiché Mowgli li avrebbe addestrati a
intrecciare insieme i rami e le canne per far dei ripari contro la pioggia e
il freddo. Mowgli raccattò dei tralci e cominciò a intrecciarli e lescimmie
si provarono a imitarlo madopo pochi minutisi annoiarono e cominciarono a
tirar la coda alle compagnea saltare su e giù a quattro mani e a
tossicchiare.
Voglio mangiaredisse Mowgli. Io sono uno straniero in questa parte della
Giungla. Portatemi da mangiare o datemi il permesso di cacciare qui.
Venti o trenta scimmie balzarono via per andargli a prendere noci e papaie
selvatichema per strada ripresero a litigare e non si dettero la pena di
ritornare con quello che restava delle frutta.
Mowgli si sentiva tutto indolenzitoera inquieto e affamato e si mis e a
gironzolare per la città deserta lanciando di tanto in tanto il Richiamo di
Caccia degli Stranierima nessuno gli risposee comprese di essere capitato
davvero in un brutto paese.
Tutto quello che ha detto Baloo dei bandarlog è veropensava fra sé. Non
hanno Leggenon hanno Richiamo di Caccianon hanno capinon hanno niente
fuorché parole sciocche e piccole mani svelte di ladruncoli. Così se mi
faranno morire di fame o mi ammazzeranno quila colpa sarà tutta mia. Ma
bisogna che cerchi di ritornare alla mia Giungla. Baloo mi picchierà
certamentema tutto è meglio piuttosto che correre scioccamente dietro le
foglie di rosa come fanno i bandarlog.
Non appena fu arrivato sulle mura della cittàle scimmie lo tiraronoindietro
dicendogli che non sapeva quanto fosse felice e lo pizzicarono perinsegnargli
a essere grato. Mowgli strinse i denti e non fiatòma salì in mezzo alle
scimmie schiamazzanti sopra una terrazzache sovrastava le cisterne di
arenaria rossa riempite a metà di acqua piovana. Nel centro della terrazza
c'era un chiosco di marmo bianco in rovinacostruito per regine morte
cent'anni addietro. Il tetto a cupola era mezzo crollato nell'interno e aveva
ostruito il passaggio sotterraneo attraverso il quale solevano passare le
regine che venivano dal palazzoma le pareti sottili erano tutta una trinadi
marmo candidoincrostato di agatedi cornalinedi diaspro e dilapislazzuli
equando sorse la luna da dietro la collinala sua luce brillò attraversoil
traforo e stese sul terreno retrostante un ricamo di ombre nere e vellutate.
Per quanto si sentisse indolenzitoinsonnolito e affamatoMowgli non poté
fare a meno di riderequando i bandarlog cominciarono a dirglia ventine
tutti insiemequanto essi fossero grandisapientiforti e gentili e quanto
egli fosse sciocco a desiderare di lasciarli.
Noi siamo grandi. Noi siamo liberi. Noi siamo meravigliosi. Siamo il popolo
più straordinario della Giungla. Lo diciamo tuttie dunque deve esserevero
gridarono. Ed orasiccome è la prima volta che tu ci ascolti e puoiriferire
le nostre parole al Popolo della Giungla affinché si occupi di noi per24
l'avvenireti diremo tutto quel che riguarda le nostre eccellentissime
persone.
Mowgli non fece alcuna obiezionee centinaia di scimmie si radunarono sulla
terrazza per ascoltare i loro oratori decantare le lodi dei bandarloge ogni
volta che uno di essi si interrompeva per riprender fiatotutti urlavano in
coro: Vero! Vero! Proprio vero!
Mowgli assentiva col capo e batteva le palpebre sugli occhi stanchi e diceva:
Sìquando gli rivolgevano qualche domandaperché quel frastuono e quel
chiacchiericcio gli davano il capogiro.
Tabaquilo Sciacallodeve aver morsicato tutta questa gentedisse fra sée
adesso sono arrabbiate. Questa è certamente la dewanee: la pazzia. Ma non
vanno mai a dormire? Eccouna nuvola sta per nascondere la luna. Se fosse
grande abbastanza potrei tentar di scappare profittando della oscurità. Ma
sono stanco.
Quella stessa nuvola era tenuta d'occhio da due fedeli amici nel fossato in
rovina sotto le mura della cittàpoiché Bagheera e Kaaben sapendo quanto
fossero temibili le scimmie in gran numeronon volevano correre nessun
rischio. Le scimmie non combattono mai se non sono in cento contro unoe
pochi nella Giungla hanno il coraggio di affrontare una tale impari lotta.
Io andrò sulle mura di ponentesussurrò Kaae scenderò rapidamentefavorito
dal terreno in pendio. Addosso a me non ci si buttano nemmeno a centinaia
ma...
Lo sodisse Bagheera. Se almeno Baloo fosse qui; ma dobbiamo fare tutto il
possibile. Quando quella nuvola coprirà la luna io salirò sulla terrazza.
Tengono una specie di consiglio lassù intorno al ragazzo.
Buona cacciadisse Kaa con accento cupoe scivolò via verso le mura di
ponente.
Casualmente quelle erano le meno diroccate di tuttee il grosso serpente
perdette un po di tempo prima di poter trovare un passaggio fra le pietre. La
nuvola nascose la lunae mentre Mowgli si domandava quello che sarebbe
accadutoudì il passo leggero di Bagheera sulla terrazza. La Pantera Neraera
corsa su per il pendio quasi senza rumoree sapendo che era meglio nonperder
tempo a morderemenava colpi a destra e a sinistra fra le scimmieche erano
accoccolate in cinquanta o sessanta cerchi concentrici intorno a Mowgli. Si
udì un urlo di terrore e di rabbiae mentre Bagheera incespicava e saltava
sul corpi che rotolavano scalcettando sotto di leiuna scimmia gridò: E'una
pantera sola. Ammazzatela! Ammazzatela!
Una orda minacciosa di scimmie che mordevanograffiavanostrappavano e
tiravanosi serrò intorno a Bagheeramentre cinque o sei afferraronoMowgli
lo trascinarono sopra il muro del chiosco e lo spinsero dentro attraverso un
buco della cupola sfondata. Un ragazzo allevato fra gli uomini si sarebbe
ritrovato tutto pesto e contusopoiché il salto era di una buona quindicina
di piedima Mowgli ricaddecome gli aveva insegnato Baloosulla punta dei
piedi.
Sta lìgli gridarono le scimmiefinché non avremo ucciso i tuoi amicipoi
torneremo a giocare con te... se il Popolo Velenoso ti lascia vivo.
Siamo dello stesso sanguevoi e iodisse Mowgli lanciando rapidamente il
Richiamo dei Serpenti. Udiva frusciare e sibilare fra le macerie tuttointorno
a sé e lanciò il Richiamo una seconda volta per maggior sicurezza.
Ssssissssì! Giù il cappuccio tutti! dissero una mezza dozzina di voci
sommesse. Ogni rovina in India diventa prima o poi un rifugio di serpenti eil
vecchio chiosco brulicava di cobra. Sta fermoFratellinoaltrimenti cifarai
male coi piedi.
Mowgli rimase più fermo che potéspiando attraverso il traforo dellaparete e
ascoltando lo strepito indiavolato della mischia intorno alla Pantera Nera25
gli urligli schiamazziil rumore della zuffai ruggiti profondi e rauchi
di Bagheera che indietreggiavasi impennavasi divincolava e si buttava a
capofitto nel mucchio dei suoi nemici. Per la prima volta in vita suaBagheera
combatteva per salvare la pelle.
Baloo non deve essere lontano. Bagheera non sarà certo venuta solapensò
Mowgli. Poi si mise a gridare: Alla cisternaBagheera. Corri fino alle
cisterne dell'acqua. Non indugiare a tuffarti. Corri all'acqua!
Bagheera udì quel grido che la rassicurò sulla salvezza di Mowgli e ledette
nuovo coraggio. Lottando disperatamente si aprì una viapollice a pollice
verso le cisterne colpendo in silenzio.
D'improvviso dalle mura diroccatedalla parte della giunglasi udì come un
rombo di tuono: l'urlo di guerra di Baloo. Il vecchio orso aveva fatto delsuo
meglioma non era potuto arrivar prima .
Bagheeragridò. Sono qui! Salgo! Mi affretto! Ahwora! Le pietre miscivolano
sotto i piedi. Aspettami che vengo. Ohinfamissimi bandarlog!
Arrivò tutto ansante sulla terrazzae fu subito sommerso fino alla testa da
una ondata di scimmiema si piantò saldamente sulle zampe posteriorie
stendendo le zampe davanti ne serrò in una stretta quante più potépoi
cominciò a picchiare a colpi fitti e regolari come una ruota a pale.
Un tonfo e uno sciacquio avvertirono Mowgli che Bagheera era riuscita ad
aprirsi la via fino alla cisternadove le scimmie non potevano seguirla. La
panteracolla testa sola fuori dell'acquaboccheggiava per riprender fiato
mentre le scimmie stavano in tre file sui gradini rossisaltellando su egiù
dalla rabbiapronte a saltarle addosso da ogni parte se fosse uscita inaiuto
di Baloo. Fu allora che Bagheera sollevò il muso gocciolante e dalla
disperazione lanciò il Richiamo dei Serpenti per invocare aiuto.
Siamo dello stesso sangue voi e ioperché credeva che Kaa fosse tornato
indietro all'ultimo momento. Anche Baloomezzo soffocato sotto le scimmie
sull'orlo della terrazzanon poté fare a meno di sogghignare quando udì
Bagheerala Pantera Nerache chiedeva aiuto.
Proprio in quel momento Kaa era riuscito ad aprirsi un passaggio sul muro di
ponente e ad atterrare con un ultimo strattoneche aveva fatto rotolare una
pietra di copertura dalla sommità del muro dentro il fossato. Non aveva
nessuna intenzione di perdere il vantaggio della posizionee si arrotolò esi
stese una volta o due per assicurarsi che ogni minima parte del suo lungo
corpo funzionasse perfettamente.
Frattanto Baloo continuava la lotta e le scimmie urlavano intorno alla
cisterna dove era Bagheerae Mangil Pipistrellovolando avanti eindietro
diffondeva la notizia della gran battaglia sopra la giunglafinché anche
Hathil'Elefante Selvaticobarrì elontano lontanodelle bande sparse di
scimmie si svegliarono e giunsero a salti lungo le vie degli alberi per
prestar man forte ai loro compagni alle Tane Fredde. Il rumore dellabattaglia
risvegliò tutti gli uccelli diurni per molte e molte miglia intorno.
Allora arrivò Kaa dirittorapido e ansioso di uccidere. La forza del pitone
nel combattimento sta nel colpo che vibra con la testa lanciata con tutta la
forza ed il peso del suo corpo. Immaginate una lancia o un ariete o un maglio
che pesi una mezza tonnellataanimato da una volontà fredda e calma che
risiedesse nel manicoe potrete figurarvi approssimativamente a che cosa
rassomigliasse Kaa quando combatteva. Un pitone lungo quattro o cinque piedi
può atterrare un uomo se lo colpisce bene nel pettoe Kaa era lungo trenta
piedicome sapete. Il primo colpo lo aggiustò nel mezzo della folla che
circondava Baloo; fu assestato a bocca chiusa in silenzioe non vi fubisogno
del secondo. Le scimmie si sbandarono per ogni dove gridando: Kaa! E Kaa!
Scappa! Scappa!
Generazioni di scimmie erano state spaventate e ridotte alla obbedienzadalle26
storie che gli anziani raccontavano loro di Kaail ladro notturnoche
scivolava silenziosamente lungo i ramisenza far più rumore dellaborraccina
che crescee rapiva le scimmie più forti che mai fossero esistite; del
vecchio Kaa che sapeva assumere talmente bene l'aspetto di un ramo morto o di
un tronco intristitoche anche i più scaltri rimanevano ingannati finchéil
ramo li imprigionava. Kaa rappresentava per le scimmie il più terribilenemico
della Giunglaperché nessuna di loro conosceva i limiti della sua forzae
nessuna poteva fissarloe nessuna era mai uscita viva dalla sua stretta. E
così scapparonobalbettando dal terroresopra i murisui tetti dellecase
e Baloo tirò un profondo respiro di sollievo. Egli aveva un pelliccionemolto
più folto di quello di Bagheerama era uscito piuttosto malconcio dalla
lotta. Allora Kaa aprì la bocca per la prima volta e mandò un lungo sibiloe
le scimmie lontaneche correvano alla difesa delle Tane Fredderimasero
paralizzate dove si trovavanofacendosi piccine piccine dalla paurafinchéi
rami sovraccarichi si piegarono e scricchiolarono sotto il loro peso. Quelle
sui muri e sulle case deserte interruppero i loro gridie nel silenzio che
piombò sulla cittàMowgli udì Bagheera scrollarsi l'acqua di dosso mentre
usciva dalla cisterna.
Poi il clamore scoppiò di nuovo. Le scimmie saltarono più in alto sui murisi
avviticchiarono intorno al collo dei grandi idoli di pietra e cacciarono
stridi acutisaltellando lungo i merlimentre Mowgliche ballava dentro il
chioscoaccostò l'occhio ai trafori della parete e modulò tra i denti il
grido del gufo in segno di scherno e di disprezzo.
Tira fuori il cucciolo da quella trappolaio non ne posso piùdisseBagheera
senza fiato. Prendiamo il cucciolo d'uomo e andiamocene. Potrebbero attaccare
di nuovo.
Non si muoveranno finché non lo ordinerò io. Ferme! Ssss! Kaa cacciò unsibilo
e la città ricadde nel silenzio. Non mè stato possibile di venir prima
Fratelloma mi pare di aver sentito che mi chiamavi... disse Kaa volgendosia
Bagheera.
Può darsipuò darsi che abbia gridato in mezzo alla zuffa. Balooseiferito?
Non so bene se a forza di tirarmi per tutti i versi mi abbiano fatto in cento
orsettinirispose Baloo gravemente scuotendo una zampa dopo l'altra. Ohimè!
Sono tutto ammaccato. Kaati dobbiamomi parela vita... Bagheera ed io.
Non ne parliamo. Dov'è l'omiciattolo?
Qui in trappolanon posso arrampicarmi per usciregridò Mowgli. La curva
della cupola sfondata si inarcava sopra il suo capo.
Portatelo via. Balla come Mao il Pavone. Schiaccerà i nostri piccinidissero
i cobra da dentro.
Oh! fece Kaa sogghignandoha degli amici dappertutto questo omino. Tirati
indietroominoe voi nascondeteviPopolo Velenoso. Butterò giù il muro.
Kaa guardò attentamentefinché trovò il segno più chiaro di unaincrinatura
nel ricamo di marmobatté due o tre colpettini colla testa per prendere la
distanzae poi sollevandosi da terra per una lunghezza di sei piedipicchiò
a testa bassacon tutta la forzauna mezza dozzina di colpi da ariete. La
parete traforata si ruppe e crollò in frantumi in mezzo ad una nube dipolvere
e di macerie e Mowgli saltò fuori dalla brecciagettandosi fra Baloo e
Bagheerae li strinse ambedue per il grosso collo in un solo abbraccio.
Ti sei fatto male? chiese Baloo stringendolo dolcemente.
Sono indolenzitoaffamato e tutto pesto Maoh! vi hanno conciato ben bene
Fratelli miei! Sanguinate.
Anche qualcun altro! disse Bagheeraleccandosi i labbri e volgendo losguardo
verso le scimmie morte sulla terrazza e intorno alla cisterna.
Ohnon è niente; non è nientese tu sei salvoo mio orgoglio fra tutti i
piccoli ranocchi! gemette Baloo.27
Ohin quanto a questo ce la vedremo poidisse Bagheera con una voce secca
che non piacque affatto a Mowgli. Ma ecco Kaa a cui noi dobbiamo la vittoriae
tu la vita. Ringrazialo alla nostra manieraMowgli.
Mowgli si volse e vide la grossa testa del pitone che oscillava a un piede
sopra la sua.
Sicché questo è l'omino? disse Kaa. Ha la pelle molto delicata e somiglia
molto ai bandarlog. Sta attentoOminoche non ti scambi per una scimmia
all'imbrunire una volta o l'altraquando ho mutato da poco la pelle.
Noi siamo dello stesso sangue tu ed iorispose Mowgli. Tu mi hai salvato la
vita stanottela mia preda sarà tuase una volta avrai fameo Kaa.
Tante grazieFratellinorispose Kaabenché gli brillassero gli occhi. Eche
cosa potrà ammazzare un cacciatore così ardito? Lo domando perché possa
seguirlo la prossima volta che uscirà dal suo territorio.
Io non ammazzo niente; sono troppo piccino; ma caccio le capre verso quelli
che possono sbranarle. Quando ti senti vuotovieni da me e vedrai se dico la
verità. Ho una certa abilità in queste qui (e tese le mani)e se mai tu
capitassi in una trappola posso saldare il debito che ho con tecon Bagheera
e con Baloo qui. Buona caccia a voi tuttimiei padroni.
Ben dettobrontolò Baloopoiché Mowgli aveva ringraziato con bel garbo.
Il pitone posò leggermente la testa per un minuto sulla spalla di Mowgli
Un cuore ardito e una lingua cortesedisse. Ti porteranno molto lontanonella
GiunglaOmino. Ma adesso vattene di qua alla svelta coi tuoi amici. Va a
dormirepoiché la luna tramontae non è bene che tu veda quello che staper
succedere.
La luna stava per sparire dietro le collinee le file delle scimmie tremanti
ammucchiate insieme sulle mura e sui merli parevano una distesa di stracci
sfrangiati e tremolanti. Baloo scese fino alla cisterna per fare una bevutae
Bagheera cominciò a ravviarsi il pelomentre Kaa strisciò via verso ilcentro
della terrazza e serrò le mascelle con uno scatto sonoro che richiamò su di
lui l'attenzione di tutte le scimmie.
La luna tramontadisse. C'è ancora abbastanza luce per vedere?
Dalle mura venne un lamento come quello del vento fra le cime degli alberi.
Noi vediamoo Kaa!
Bene. Adesso incomincia la Danza... la Danza della Fame di Kaa. State ferme e
guardate.
Si arrotolò due o tre voltedescrivendo un largo cerchio e facendooscillare
la testa come una spola da destra a sinistra. Poi cominciò a contorcersi
disegnando col corpo nell'aria anellitriangoli morbidi e tremuli che si
scioglievano in quadratiin lunghe spiralisenza riposarsi e senza
interrompere mai la sua canzone sommessa e vibrante. Si faceva sempre più
buiofinché finalmente le mobili spire striscianti scomparvero alla vistama
si udì ancora lo strofinio delle squame.
Baloo e Bagheera parevano impietriti al loro postoe rugliavano sordamentein
gola col pelo irto sul colloe Mowgli osservava stupefatto.
Bandarlogdisse la voce di Kaa finalmente. Potete muovere un piede o unamano
senza ordine mio?
Senza ordine tuo non possiamo muovere né piedi né manio Kaa!
Bene! Fate tutte un passo verso di me.
Le file delle scimmie avanzarono ondeggiando come attratte da una forza
irresistibilee anche Baloo e Bagheera fecero un passo avantiautomaticamente
insieme a loro.
Più vicinosibilò Kaae tutte si mossero di nuovo.
Mowgli posò le mani su Baloo e Bagheera per condurli viae le due grosse
belve si riscossero come se fossero state svegliate da un sogno.
Tieni la mano sulla mia spallasussurrò Bagheera. Tiencela o altrimentimi28
sento spinto a ritornare verso Kaa. Aah!
E' soltanto il vecchio Kaa che traccia dei cerchi nella polveredisse Mowgli
andiamocenee tutti e tre scivolarono via attraverso una apertura della
muraglia e sbucarono nella giungla.
Whoof! disse Baloo quando si trovò di nuovo sotto gli alberi immobili. Non
farò mai più alleanza con Kaae si scrollò da capo a piedi.
Ne sa più di noidisse Bagheera rabbrividendo. Se rimanevo là un altropoco
andavo a gettarmi di filato nella sua gola.
Molti prenderanno quella via prima che risorga la lunadisse Baloo. Faràuna
buona preda... secondo il suo costume.
Ma che cosa significa tutto ciò? chiese Mowgliche non sapeva niente del
potente fascino che ha il pitone. Io non ho visto altro che un grossoserpente
che tracciava dei cerchi insignificantifinché si è fatto buio. E aveva il
naso tutto ammaccato. Oh! Oh!
Mowglidisse Bagheera stizzitail suo naso è pesto e contuso per colpatua
e così pure i miei orecchii miei fianchi e le mie zampee il collo e le
spalle di Baloo sono morsicati per causa tua. Né Baloo né Bagheera sarannoin
grado di cacciare con soddisfazione per molti giorni.
Non è nientedisse Baloo; abbiamo ritrovato il cucciolo.
E' veroma c'è costato caro e abbiamo perso del tempo che avremmo potuto
impiegare in buona caccia. C'è costato ferite e pelo. Io sono mezza spelata
sul dorso e infine c'è costato l'onore. Perché ricòrdatiMowgliche iola
Pantera Nerasono stata costretta ad invocare l'aiuto di Kaaa chiamare Kaa
in soccorso; e Baloo ed io ci siamo lasciati istupidire come due uccellini
dalla Danza della Fame. Tutto questoCuccioloè accaduto perché ti sei
divertito coi bandarlog.
E' veroè verodisse Mowgli tristemente. Io sono un cucciolo cattivo e il
dolore mi passa il cuore.
Mf! Che cosa dice la Legge della GiunglaBaloo?
Baloo non voleva tormentare più Mowglima non poteva transigere sulla Leggee
brontolò: il pentimento non risparmia il castigo. Ma ricordatiBagheerache
è tanto piccino.
Me ne ricorderòma ha fatto male ed ora bisogna che si prenda le busse.
Mowglihai niente da dire?
Noho fatto male. Tu e Baloo siete feriti. E' giusto.
Bagheera gli somministrò una mezza dozzina di colpettini amorevoliche una
pantera non avrebbe nemmeno giudicato capaci di risvegliare uno dei suoi
cucciolima che per un fanciullo di sette anni rappresentavano una buona
bastonatura di cui uno avrebbe fatto volentieri a meno. Come tutto fu finito
Mowgli starnutì e si rialzò senza fiatare.
Oradisse Bagheeramontami in groppaFratellinoe torneremo a casa.
C'è anche questo di bello nella Legge della Giungla: che la punizione salda
ogni conto e non lascia rancori.
Mowgli poggiò la testa sulla groppa di Bagheerae si addormentò così
profondamenteche non si risvegliò nemmeno quando fu deposto a fianco di
Mamma Lupa nella sua caverna.
CANTO Dl MARCIA DEI BANDALOG.
Ecconoi ce ne andiamo distese a festoniA mezza via verso la luna gelosa!
Non invidiate le nostre bande sbrigliate? Non vorreste avere delle mani in
più? Non vi piacerebbe una coda... così... Ricurva come l'arco di Cupido?
Adesso vi arrabbiatema... non importaFratellodietro ti pende la coda!
Eccoci sedute in lunghe file sui ramiPensando alle stupende cose che
sappiamo; Sognando le cose che intendiamo fareE che realizzeremotra un
minuto o due... Qualcosa di nobilegrandioso e buonoOttenuto esprimendoun29
semplice desiderio.
Or ci apprestiamo a... non importaFratellodietro ti pende la coda!
Tutti i discorsi che abbiamo ascoltatoFatti da pipistrellida belve od
uccelli... Pelle o pinna o squama o piuma... Tutti insieme noi li berciamo
rapidamente. Eccellente! Meraviglioso! Ancoraancora! Esattamente come gli
uomini ora parliamo.
Facciam finta di essere... non importaFratellodietro ti pende la coda.
Questo è il modo di far delle Scimmie. Allora unitevi alle nostre file che
saltano e balzan tra i piniChe guizzan come razzi dove alta e leggera
dondola l'uva e i rifiuti che nella scia ci lasiam dietroe il nobile
fracassoVi daran certezzadaran certezza che ci apprestiamo a farsplendide
cose!
LA TIGRE! LA TIGRE!
Com'è andata la cacciacacciatore ardito?
Fratellol'agguato fu lungo nel freddo.
Che ne è della preda che andasti a uccidere?
Fratelloessa pascola ancora nella giungla.
Dov'è la forza che formava il tuo orgoglio?
Fratellola perdo dal fianco ferito.
Dov'è che tu corri con tanta fretta?
Fratellocorro alla tana... a morire.
Ora dobbiamo tornare indietro al primo racconto. Quando Mowgli ebbe lasciata
la cavernadopo la lite col Branco alla Rupe del Consiglioscese nelleterre
coltivate dove vivevano i contadinima non voleva fermarvisiperché era
troppo vicino alla giunglae sapeva di essersi fatto almeno un grande nemico
al Consiglio. Così continuò a correre avanti mantenendosi sul sentiero
scabroso che scendeva a vallelo seguì per una ventina di miglia di corsa
lenta e ugualefinché giunse ad un paese che non conosceva.
La valle sboccava in una grande pianura sparsa di rocce e solcata da burroni.
Ad una estremità sorgeva un piccolo villaggioall'altra la giungla folta
scendeva con un ripido declivio fino ai pascolie là si interrompeva
nettamente come se fosse stata tagliata con la zappa. Sparsi per tutta la
pianurapascolavano buoi e bufaliequando i piccoli ragazzi che
custodivano le mandre videro Mowgliscapparono urlando ed i fulvi cani
randagiche si aggirano intorno a tutti i villaggi indianisi misero ad
abbaiare.
Mowgli continuò per la sua stradaperché aveva famee quando giunse alla
barriera del villaggiovide che il grosso fascio di spineche all'imbrunire
viene rizzato davanti all'entrataera stato tirato da parte.
Uhm! fece Mowglipoiché nelle sue scorrerie notturne in cerca di cose da
mangiare s'era imbattuto più volte in simili ostacoli. Allora anche gliuomini
hanno paura del Popolo della Giungla.
Sedette presso la barrierae quando vide uscire un uomo si alzòaprì la
bocca e vi puntò contro il dito per far capire che aveva bisogno dimangiare.
L'uomo spalancò tanto d'occhi e rifece di corsa l'unica strada delvillaggio
chiamando a gran voce il preteche era un omone grassovestito di biancocon
un marchio rosso e giallo sulla fronte. Questi venne alla barrieraseguitoda
un centinaio almeno di personeche sgranavano tanto d'occhi e discutevano e
schiamazzavano additando Mowgli.
Non ha delle belle maniere questa Razza d'Uominidisse Mowgli fra sé.
Soltanto le scimmie grigie si comporterebbero così.
Rigettò indietro i lunghi capelli spioventi e guardò la folla con fiero
cipiglio.30
Che c'è da spaventarsi? disse il prete. Guardate i segni che ha sullebraccia
e sulle gambe. Sono morsi di lupi. Non è che un ragazzo lupo scappato dalla
giungla .
Naturalmentegiocando insieme con Mowglii cuccioli lo avevano spesso
morsicato più forte di quel che avessero avuto intenzionee le braccia e le
gambe del ragazzo erano coperte di cicatrici bianche. Ma egli sarebbe stata
l'ultima persona al mondo a chiamar morsi quellipoiché sapeva bene cosa
voleva dire mordere sul serio.
Arré! Arré! gridarono due o tre donne insieme. E' stato morsicato dai lupi
poverino! E' un bel ragazzo. Ha due occhi ardenti come il fuoco. Parola
d'onoreMessuasomiglia al tuo bambino che fu rapito dalla tigre.
Lasciatemi vederedisse una donna che portava dei pesanti anelli di rame ai
polsi e alle cavigliee scrutò attentamente Mowgli facendosi ombra sugli
occhi con la mano.
Veramente gli somiglia. E' un po più magroma pare proprio lui.
Il prete era un uomo scaltroe sapeva che Messua era la moglie del piùricco
contadino del villaggio. Così alzò gli occhi al cielo per un minuto e dissein
tono solenne: Quello che la giungla ha tolto la giungla ha reso. Conduci il
ragazzo a casa tuasorella miae ricordati di rendere gli onori dovuti al
sacerdote che vede così lungi nella vita degli uomini.
Per il Toro che mi ha riscattatodisse Mowgli fra sécon tutte queste
chiacchiere mi pare di essere un'altra volta esaminato dal Branco. Ebbenese
sono un uomo bisognerà che diventi un uomo sul serio.
La folla si divise quando la donna fece cenno a Mowgli di seguirla alla sua
capannadove erano un letto laccato di rossoun grande orcio di terracotta
per tenere il granoornato di un curioso disegno in rilievouna mezza
dozzina di pentole di ramel'immagine di una divinità indiana in unapiccola
nicchia esulla pareteun vero specchio come quelli che vendono alle fiere
dei villaggi.
La donna gli dette una buona tazza di latte e del panepoi gli posò unamano
sulla testa e lo guardò in fondo agli occhipoiché pensava che egli poteva
essere veramente il figlio suo che era ritornato dalla giungla dove l'aveva
portato la tigre. E allora lo chiamò: Nathooo Nathoo!
Mowgli non dette segno di riconoscere il nome.
Non ti ricordi il giorno che ti detti le scarpe nuove? Gli toccò i piedieli
sentì incalliti e duri quasi come il corno.
Nodisse tristementequesti piedi non hanno mai portato scarpema tu
somigli molto al mio Nathoo e sarai mio figlio.
Mowgli si sentiva a disagioperché non era mai stato chiuso sotto un tetto
prima d'alloraperòguardando il soffitto di paglia che copriva lacapanna
vide che avrebbe potuto sfondarlo e aprirsi un passaggio ogni volta cheavesse
voluto usciree notò inoltre che la finestra non aveva serratura.
Che vale essere uomodisse fra sé finalmentese non si capisce illinguaggio
degli uomini? Ora io sono stupido e muto come sarebbe un uomo tra noi nella
Giungla. Bisogna che impari il loro linguaggio.
Non era solo per gioco che aveva imparatomentre viveva con i lupiad
imitare il bramito di sfida del daino nella giungla e il bramito dei
cinghialotti. Così appena Messua pronunziava una parolaMowgli riusciva ad
imitarla quasi perfettamentee prima di notte aveva imparato il nome dimolte
cose della capanna.
Quando giunse lora di coricarsi sorse una difficoltàperché Mowgli nonvoleva
dormire chiuso sotto quella capanna che gli pareva tanto simile ad una
trappola da panteree quando la porta fu chiusaegli scappò nella notteper
la finestra.
Lascialo fare a modo suodisse il marito di Messua. Pensa che forse nonavrà31
mai dormito in un letto. Se veramente c'è stato mandato al posto di nostro
figlio non fuggirà.
Così Mowgli si stese in mezzo all'erba lunga e pulita sulla proda di uncampo
ma non aveva ancora chiuso gli occhi che un muso grigio e morbido venne a
strofinarsi sotto il suo mento.
Puah! brontolò Fratello Bigio (il maggiore dei cuccioli di Mamma Lupa).Questa
è una ben magra ricompensa dopo averti seguito per venti miglia. Puzzi giàdi
fumo di legna e di boviproprio come un uomo. SvegliatiFratellinotiporto
delle novità.
Stanno tutti bene nella Giungla? chiese Mowgli abbracciandolo stretto.
Tutti fuorché i lupi che furono bruciacchiati dal Fiore Rosso. Ed oraascolta.
Shere Khan è andato a cacciare lontano finché non gli ricrescerà il pelo
perché è strinato ben bene. Ha giurato che quando ritorneràlascerà letue
ossa nella Waingunga.
Non basta che lo dica lui; ci vuole anche il mio consenso. Anch'io ho fatto
una piccola promessama è sempre bene essere informato. Sono stancostasera
molto stanco di tante novitàFratello Bigioma tienimi sempre informato.
Non ti dimenticherai che sei un lupo? Gli uomini non te lo faranno
dimenticare? chiese Fratello Bigio ansiosamente.
Mai. Mi ricorderò sempre che voglio bene a tea tutti quelli della tuatana
ma mi ricorderò anche sempre che sono stato cacciato dal Branco.
E che tu potrai essere scacciato da un altro branco. Gli uomini sono sempre
uominiFratellinoe le loro chiacchiere somigliano al gracidare deiranocchi
in uno stagno. Quando scenderò un'altra voltaaspetterò fra i bambù allimite
del pascolo.
Per tre mesi da quella notte Mowgli non oltrepassò quasi mai la barriera del
villaggio; fu occupato ad imparare gli usi e i costumi degli uomini. Prima fu
obbligato a portare un panno ravvolto intorno alla vitache gli dava molto
fastidiopoi dovette imparare il valore del denaroche non riusciva affatto
a comprenderee il lavoro dei campil'aratura di cui non vedeva l'utilità.I
ragazzi del villaggio lo facevano poi molto arrabbiare. Fortunatamente la
Legge della Giungla gli aveva insegnato a sapersi dominarepoiché nella
Giungla la vita e il nutrimento dipendono dal sapersi dominare. Ma quando lo
canzonavanoperché non voleva giocare o lanciare gli aquiloni o perché
pronunciava male qualche parolasoltanto il pensiero che non era leale e
degno di un cacciatore ammazzare dei piccoli cuccioli nudilo tratteneva
dall'agguantarli e farne due pezzi.
Non conosceva nemmeno la sua forza. Nella Giungla sapeva di essere debole in
confronto alle belvema nel villaggio la gente diceva che era forte come un
torello.
Mowgli non aveva neppure la più vaga idea di quel che significasse la
differenza di casta fra uomo e uomo. Quando l'asino del pentolaiosdrucciolava
nella marnieraMowgli lo tirava su per la codae aiutava a rimettere in
ordine le pentole che dovevano essere portate al mercato di Kanhiwara. Questa
era una cosa che faceva una brutta impressionepoiché il pentolaio era un
uomo di bassa castaper non parlar dell'asino. Quando il prete lo sgridava
Mowgli minacciava di caricar sull'asino anche luie il prete consigliò al
marito di Messua di mettere Mowgli al lavoro al più presto possibilee il
capo del villaggio disse a Mowgli che avrebbe dovuto andar fuori coi bufaliil
giorno dopoa guardarli mentre pascolavano. Nessuno fu mai più contento di
Mowgli e quella serasiccome era ormai entrato anche lui al servizio del
villaggiosi recò ad un crocchio che si radunava tutte le sere sopra una
piattaforma in muratura sotto un grande fico. Era il circolo del villaggio ed
anche il capoil guardiano ed il barbiere (che erano al corrente di tuttii32
pettegolezzi del villaggio) e il vecchio Buldeoil cacciatore che possedeva
un vecchio moschettosi radunavano lì a fumare.
Le scimmie sedevano e schiamazzavano sui rami altie c'era un buco sotto la
piattaforma dove viveva un cobrache riceveva tutte le sere la sua ciotoladi
latte perché era sacro. I vecchi sedevano intorno all'albero e conversavanoe
succhiavano le grandi hooahle loro pipe ad acquafino a notte tarda.
Narravano storie meravigliose di deidi uomini e di fantasmie Buldeo ne
raccontava altre ancora più straordinarie sui costumi delle belve nella
giungla finché i fanciulliche sedevano fuori del circolosgranavano gli
occhi per la meraviglia.
La maggior parte delle storie si riferivano alle belve poiché la giungla era
sempre lì vicina alle loro soglie. I daini ed i cinghiali estirpavano leloro
messie di tanto in tanto la tigre all'imbrunire rapiva un bambino a vista
d'occhio dalla barriera del villaggio.
Mowgliche naturalmente di quello che raccontavano ne sapeva qualcosadoveva
coprirsi il viso per non mostrare che rideva. Mentre Buldeocol moschetto
attraverso le gambesnocciolava le sue meravigliose storiea Mowgli
sussultavano le spalle dal gran ridere.
Buldeo stava spiegando come la tigre che aveva rapito il figlio di Messuaera
una tigre fantasma che racchiudeva in corpo lo spirito di un vecchio e
malvagio usuraio morto qualche anno prima.
Ed io so che è verodisseperché Purun Dass zoppicava per un colpo cheaveva
ricevuto in una zuffa quando gli bruciarono i libri dei contie anche la
tigre di cui parlo zoppicapoiché le orme dei suoi piedi non sono uguali.
E' veroè verodeve essere cosìdicevano i vecchioni dalle barbe grigie
assentendo tutti insieme.
Le vostre storie sono tutte scemenze e fandonie come queste? disse Mowgli. La
tigre zoppica perché e nata zoppacome tutti sanno. Dire che c'è lospirito
di un usuraio nel corpo di una bestia che non ha mai avuto il coraggio di uno
sciacalloè far dei discorsi da bambini.
Buldeo rimase un momento muto per la sorpresaed il capo del villaggio
spalancò gli occhi.
Oh! oh! E il marmocchio della giungla che parlanon e vero? disse Buldeo. Se
tu sei tanto scaltro faresti meglio a portare la sua pelle a Kanhiwaraperché
il governo ha messo una taglia di cento rupie sulla sua testa. E farestianche
meglio a tacere quando parla chi è più vecchio di te.
Mowgli si alzò per andarsene. Tutta la sera sono stato ad ascoltarvigridò
voltandosi mentre si allontanavaetranne una volta o dueBuldeo non ha
detto una parola di vero riguardo alla giungla che è proprio alle soglie.Come
devo credere allora le storie di fantasmidi dei e di folletti che dice di
aver visto?
Sarebbe proprio ora che questo ragazzo andasse a guardar le mandredisse il
capo del villaggiomentre Buldeo soffiava e sbuffava per la impertinenza di
Mowgli.
Nella maggior parte dei villaggi indiani si usa mandarela mattina pertempo
alcuni ragazzi a condurre al pascolo i buoi ed i bufaliperché liriconducano
la serae gli stessi buoiche calpesterebbero a morte un biancosilasciano
bastonarespadroneggiare e urlar dietro dai fanciulli che arrivano appena al
loro muso. Finché i ragazzi stanno vicini alle mandre sono in salvoperché
nemmeno la tigre osa attaccare un grosso armento di buoima se siallontanano
per cogliere fiori o per dar la caccia alle lucertolequalche volta vengono
rapiti. Mowgli traversò la strada del villaggio all'albaseduto in groppa a
Ramail grosso toro capomandrae i bufalidal color turchino di ardesia
dalle lunghe corna ritorte all'indietro e dagli occhi ferocisi alzarono e
uscirono dalle stalle ad uno ad uno e lo seguirono. Mowgli fece capire33
chiaramente agli altri ragazzi che il padrone era lui. Picchiò i bufali conun
lungo bambù levigato e ordinò a Kamyauno dei ragazzi di condurre apascolare
i buoi per conto loromentre egli sarebbe andato innanzi coi bufalie di
badar bene di non allontanarsi dalla mandria.
Un pascolo indiano è tutto sparso di roccedi arbustidi cespugli d'erba e
di burroncelli fra i quali le mandre si sparpagliano e scompaiono. I bufalisi
tengono generalmente vicino alle pozze ed ai pantanidove se ne stanno a
voltolarsi e crogiolarsi nel fango caldo per ore e ore. Mowgli li spinse
innanzi fino al limite della pianuradove il fiume Waingunga sbocca dalla
giunglapoi saltò giù dalla groppa di Ramatrotterellò fino ad un ciuffodi
bambù e là trovò Fratello Bigio. Salutedisse Fratello Bigioti hoaspettato
qui moltissimi giorni. Ma che vuol dire che custodisci il bestiame ora?
E' un ordinerispose Mowgli. Per adesso sono uno dei mandriani delvillaggio.
Che notizie hai di Shere Khan?
E' tornato da queste partie ti ha aspettato qui un bel pezzo. Ora se ne è
andato via di nuovoperché la selvaggina scarseggia; ma ha intenzione di
ammazzarti.
Benissimodisse Mowglifinché resta lontanobisogna che tu o uno dei tuoi
quattro fratelli rimanga accucciato su questa rocciain modo che quando esco
dal villaggio possa vedervi. Quando tornaaspettatemi nel burronepresso
l'albero di dhak in mezzo alla pianura. Non c'è bisogno di andargli a cadere
proprio in boccaa Shere Khan.
Poi Mowgli scelse un luogo ombreggiato e si sdraiò a dormire mentre i bufali
pascolavano intorno.
Badare alle mandre in India è un lavoro da poltroni come non ve ne è altroal
mondo. I buoi si muovono e pasturanosi coricanopoi riprendono a girellare
senza nemmeno muggire. Fanno soltanto udire una specie di grugnitoe ibufali
non si sentono quasi maima si immergono nelle pozze melmose uno dietro
l'altro e affondano scavando nel fangofinché non lasciano vedere alla
superficie che le froge e i grandi occhi fissi di porcellana turchinapoi
giacciono immobili come ceppi. Le rocce sembrano tremare nell'aria infuocata
ed i piccoli mandriani odono il nibbio (sempre uno solo)che fischia quasi
invisibile sopra le loro testee sanno che se uno di loro o una bestia
morissequel nibbio piomberebbe giù repentinamente e il più prossimoamolte
miglia di distanzalo vedrebbe abbassarsi e lo seguirebbee un altro lo
imiterebbe e un altro ancorae prima che essi fossero mortiuna ventina di
nibbi famelici si radunerebberovenuti da non si sa dove. Poi dormonosi
sveglianosi riaddormentano di nuovo. Intrecciano panierini con le erbe
secche e vi rinchiudono le cavalletteo acchiappano due mantidi religiose e
le fanno combattereo infilano una collana di bacche della giungla nere o
rosseo spiano una lucertola che si scalda al sole sopra una rocciao una
serpe che dà la caccia ad un ranocchio presso i braghi. Poi cantano
lunghissime canzoni che finiscono con strane cadenze indigene e la giornata
sembra loro più lunga dell'intera vita di una persona. Talvolta costruiscono
un castello col fango e figurine di uominidi cavalli e di bufali pure di
fangomettono delle cannucce nelle mani degli uominie fingono di essere i
re di quegli eserciti di fantoccioppure divinità da adorarsi. Quandogiunge
la serai fanciulli chiamano i bufaliche escono pesantemente dal fango
tenace col rumore di una scarica di schioppettate e si avviano in fila
attraverso la pianura grigia verso il villaggio che scintilla di lumi.
Tutti i giorni Mowgli conduceva i bufali ai pantanie tutti i giorni vedeva
il dorso di Fratello Bigio a un miglio e mezzo di distanza attraverso la
pianura (e così capiva che Shere Khan non era ancora tornato)e tutti i
giorni se ne stava sdraiato sull'erba ad ascoltare i rumori intorno e a
fantasticare sul tempo passato nella giungla. Se Shere Khan avesse fatto un34
passo falso colla sua zampa zoppa nella giunglalungo la WaingungaMowglila
avrebbe udito in quelle lunghe e quiete mattinate.
Finalmente venne il giorno in cui non vide Fratello Bigio al posto convenuto
e rise e diresse i bufali per il burrone presso l'albero di dhakche era
tutto coperto di fiori di un bel rosso dorato. Là stava accucciato Fratello
Bigio con tutto il pelo irto sul dorso.
Si è tenuto nascosto un mese per trarti in ingannoperché tu non stessipiù
in guardia. Ha traversato i pascoli iernotte con Tabaquiseguendo da vicino
le tue pestedisse il lupo ansando.
Mowgli aggrottò la fronte. Io non ho paura di Shere Khanma Tabaqui èmolto
astuto.
Non aver paurarispose Fratello Bigio dandosi una leccatina ai labbri. Ho
incontrato Tabaqui all'albaa quest'ora racconta la sua bravura ai nibbima
mi ha detto tutto prima che gli rompessi la schiena. Il piano di Shere Khanè
di aspettarti alla barriera del villaggio staseraaspetterà te e nessun
altro. Per ora si è nascosto a dormire nel gran burrone asciutto della
Waingunga.
Ha mangiatooggio caccia a pancia vuota? chiese Mowglipoiché larisposta
significava vita o morte per lui.
Ha ammazzato all'alba un cinghiale ed ha anche bevuto. Ricordati che Shere
Khan non è stato mai capace di digiunare nemmeno per amor di vendetta.
Oh! Scioccosciocco! E' più sciocco di un cucciolo. Ha mangiato ed anche
bevutoe crede che io aspetterò che abbia dormito. Dov'è che si ènascosto a
dormire? Se fossimo appena una decinapotremmo ammazzarlo dove si trova.
Questi bufali non caricherannoa meno che non li avvertiamo; ed io non
conosco il loro linguaggio! E' possibile mettersi sulla sua pista in modo che
sentano l'odore?
E' disceso giù per un buon tratto a nuoto nella Waingunga per far perdere le
traccedisse Fratello Bigio.
Glielo avrà consigliato Tabaquiimmagino. Non ci avrebbe mai pensato dasé.
Mowgli rimase un po soprappensiero con un dito sulla bocca.
Il grande burrone della Waingunga sbocca nella pianura a meno di mezzo miglio
da qui. Posso far girare la mandra attraverso la giungla fino all'aperturadel
burronee poi buttarmi dentro a precipizioma se la svignerebbe dall'altra
parte. Bisogna bloccare l'altra uscita. Fratello Bigiopotresti dividermi la
mandra in due?
Io forse noma ho condotto con me un aiutante scaltro.
Fratello Bigio trotterellò via e sparì in una buca. Allora sbucò di là un
testone grigioche Mowgli conosceva molto benee l'aria ardente risuonò
dell'urlo più terribile di tutta la giungla: l'urlo di caccia del lupo in
pieno meriggio.
Akela! Akela! disse Mowglibattendo le mani. Avrei dovuto immaginarlo che tu
non mi avresti dimenticato. Abbiamo un affare serio per le mani. Dividimi la
mandra in dueAkela. Raduna insieme le vacche ed i vitelli da una parte ed i
tori e i bufali da lavoro dall'altra.
I due lupi si misero a correre serpeggiandocome in una figura di danzain
mezzo ed intorno alla mandra chesbuffando e alzando la testasi divise in
due masse. In una le bufale si erano strette attorno ai bufalottiezampavano
e guatavano con occhi ferociprontese un lupo si fosse fermato un solo
momentoa caricare e calpestarlo a morte. Nell'altra i tori ed i torelli
sbuffavano e scalpitavanoma benché sembrassero più terribili all'aspetto
erano molto meno pericolosiperché non avevano i vitelli da proteggere.
Nemmeno sei uomini sarebbero stati capaci di dividere la mandra così
nettamente.
Quali sono gli ordini? chiese Akela ansante. Cercano di riunirsi di nuovo.35
Mowgli balzò sulla groppa di Rama.
Spingi i tori verso sinistraAkela. Fratello Bigioquando ci saremo
allontanatitrattieni le bufale riunite e spingile dentro il burrone.
Fin dove? chiese Fratello Bigio che ansava e digrignava i denti contro le
bestie.
Finché i fianchi siano tanto alti che Shere Khan non possa saltar fuori
gridò Mowgli. Trattienile finché non arriveremo giù noi.
I tori partirono di carrierainseguiti dai latrati di Akelae FratelloBigio
si fermò davanti alle vacche. Esse gli si buttarono addossoprecipitosamente
ed egli si mise a correre davanti a loroverso lo sbocco del burronementre
Akela spingeva i tori lontano sulla sinistra.
Ben fatto! Un'altra carica e sono lanciati a meraviglia. Attentoora...
attentoAkela. Un morso di troppo ed i tori caricheranno. Hjah! Questo èpiù
difficile che dar la caccia al daino nero. Avresti mai immaginato che queste
bestie potessero correre così? gridò Mowgli.
Ho cacciato... ho cacciato anche queste ai miei tempidisse Akela ansandonel
polverone. Devo farli deviare dentro la giungla?
Sìsvelto. Falli voltare. Rama è pazzo di furore. Ohse potessi dirgli
quello che voglio da lui oggi!
I tori furono fatti girare a destra questa voltae irruppero nel folto della
macchia stroncando tutto sul loro passaggio gli altri piccoli mandriani che
avevano tutto osservatovicini alle loro mandrea mezzo miglio di distanza
fuggirono verso il villaggio a gambe levategridando che i bufali erano
impazziti e si erano dati alla fuga.
Ma il piano di Mowgli era abbastanza semplice: non voleva far altro che
descrivere un largo cerchio a monte e arrivare all'imboccatura del burrone
spingervi dentro i tori e prendere così Shere Khan fra i tori e le vacche
poiché sapeva che dopo aver mangiato e bevuto a sazietàShere Khan non
sarebbe stato in condizioni di combattere e di arrampicarsi su per i fianchi
del burrone. Ora cercava di calmare i bufali con la voce e Akelarimasto
molto indietrouggiolava di tanto in tanto per affrettare la retroguardia.
Fecero un lungo giro perché non volevano avvicinarsi troppo al burrone e
mettere così in allarme Shere Khan. Finalmente Mowgli raccolse la mandra
spaventata all'imbocco del burronesopra uno spiazzo erboso che scendeva con
ripido pendio verso il fondo. Da quella alturaoltre le cime degli alberi si
vedeva la pianura sottostante. Mowgli osservò le pareti del burronee vide
con sua grande soddisfazioneche scendevano giù quasi a piccoe che leliane
che le ricoprivano non avrebbero offerto un sufficiente appoggio ad una tigre
che avesse voluto scappare.
Lasciali riprender fiatoAkeladisse Mowgli alzando la mano. Non l'hanno
ancora avvistato. Lasciali respirare. Bisogna che io dica a Shere Khan chista
per arrivare. L'abbiamo preso in trappola.
Fece portavoce colle mani intorno alla boccae gridò verso il burrone(parve
quasi che gridasse dentro una galleria) e l'eco si ripercosse di balza in
balza. Dopo un lungo intervalloper tutta rispostasi udì il lungo ruggito
sonnacchioso della tigre satolla appena desta.
Chi chiama? chiese Shere Khane un magnifico pavone si alzò con un frullodi
ali dal burrone e volò via stridendo.
IoMowgli. Ladro di bestiame è ora di venire alla Rupe del Consiglio!Giù...
Cacciali giùprestoAkela. GiùRamagiù.
La mandra si trattenne un istante sull'orlo del pendioma Akela lanciò il
grande urlo di caccia e gli animali si precipitarono l'uno sull'altrocome
delle navi giù per una rapidafacendo schizzar intorno la sabbia ed isassi.
Una volta lanciatinon c'era più speranza di fermarlie prima ancora che
avessero raggiunto il letto del torrenteRama si avventò su Shere Khan e36
mugghiò.
Ah! Ah! esclamò Mowgli sulla sua groppa. Ora hai capito! e il torrente di
corna neredi musi schiumosidi occhi sbarratirotolò giù per il burrone
come macigni trascinati dalla piena. I bufali più deboli si trovaronosbalzati
ai fianchi del burronedove si aprirono una via tra i rampicanti. Sapevano
ormai che cosa avevano davanti a loro: era la carica terribile di una mandra
di bufali contro la quale nessuna tigre può sperare di resistere. Shere Khan
udì il rimbombo degli zoccolisi slanciò a precipizio giù per il burrone
cercando da una parte e dall'altra una via di scampoma le pareti erano a
piccoe dovette tirare innanziaggravata dal pasto e dalla bevutacon
tutt'altra voglia che quella di combattere.
La mandra traversò sguazzando lo stagnoche la tigre aveva allora lasciato
facendo risuonare coi suoi muggiti lo stretto burrone. Mowgli udì deimuggiti
di risposta dall'altra estremità e vide la tigre voltarsi (essa sapeva che
alle brutte era meglio affrontare i tori piuttosto che le bufale coi
bufalotti)e allora Rama inciampòtraballò e passò sopra qualche cosa di
morbido eseguito dai toriandò a cozzare in pieno contro l'altro branco.I
bufali più deboli furono sbalzati di peso da terra dall'urto. L'impeto della
carica trascinò in aperta pianura ambedue le mandreche cozzaronoscalpitando
e sbuffando. Mowgli colse un momento propiziosi lasciò scivolar giù dal
collo di Ramae si dette a menar bastonate a destra e a manca.
SveltoAkela! Dividili. Disperdilio si ammazzeranno fra di loro. Cacciali
viaAkela. HaiRama! hat! hai! hai! figlioli miei. Piano adessopiano. E'
tutto finito!
Akela e Fratello Bigio correvano avanti e indietro a mordere le zampe dei
bufalie benché la mandra avesse già voltato per ributtarsi alla caricagiù
per il burroneMowgli riuscì a far deviare Rama verso i pantani e gli altri
lo seguirono. Shere Khan non aveva più bisogno d'esser calpestato. Era mortoe
già i nibbi accorrevano sul suo corpo.
Fratelliquesta è stata una morte da canedisse Mowgli tastandosi per
cercare il coltello cheda quando viveva fra gli uominiportava sempre in
una guaina appesa al collo. Ma tanto non avrebbe mai fatto prova di battersi.
La sua pelle farà una magnifica figura sulla Rupe del Consiglio. Bisogna
mettersi subito al lavoro e spicciarsi.
Un ragazzo allevato fra gli uomini non si sarebbe mai sognato di scuoiare da
solo una tigre lunga dieci piedima Mowgli sapeva meglio di ogni altro come
era attaccata la pelle di una bestia e come andava staccata pel suo verso. Ma
fu un lavoro serio e Mowgli squarciòstrappò e brontolò per un'ora mentrei
lupi se ne stavano a guardare con la lingua penzoloni e si facevano avantiper
tirarequando Mowgli lo ordinava. Ad un tratto una mano gli si posò sulla
spallaegli alzò la testa e vide Buldeo armato del suo moschetto. Ifanciulli
avevano raccontato al villaggio la fuga dei bufali e Buldeo era uscito su
tutte le furie col fermo proposito di dar subito una lezione a Mowgliperché
non era stato ben attento alla mandra. I lupi si dileguarono appena videro
arrivare l'uomo.
Che pazzia è questa? chiese Buldeo rabbiosamente. E pretendi di poterscuoiare
una tigre? Dove è che l'hanno uccisa i bufali? Ed è proprio la Tigre Zoppa:ci
sono cento rupie di taglia sulla sua testa. Benebenechiuderemo un occhio
se hai lasciato scappare la mandrae forse ti darò anche una rupia della
ricompensaquando avrò portato la pelle a Kanhiwara.
Si frugò nella cintura per cercare la pietra focaia e l'acciarinoe sichinò
per strinare i baffi di Shere Khan. Molti cacciatori indigeni bruciano ibaffi
della tigre uccisa per impedire che il suo fantasma li perseguiti.
Uhm! fece Mowgli quasi fra sémentre rovesciava la pelle di una zampa
davanti. E così tu porterai la pelle a Kanhiwara per avere la tagliaeforse37
mi darai una rupia? Mi sono invece messo in testa che la pelle fa comodo ame.
Ehi! vecchiovia con quel fuoco!
Che modo è questo di rispondere al capocacciatore del villaggio? La fortunae
la stupidità dei tuoi bufali ti hanno aiutato a far questo colpo. La tigre
aveva appena mangiatoaltrimenti a quest'ora sarebbe venti miglia lontano.Tu
non sai nemmeno scuoiarla come si devepiccolo mendicante mocciosoe guarda
un po se mi si deve dire a mea Buldeodi non strinarle i baffi! Mowgliio
non ti darò nemmeno una rupia della ricompensama una buona bastonatura
invece. Lascia questa carcassa!...
Per il Toro che mi ha riscattatodisse Mowgli che cercava di staccare la
pelle delle spalledevo proprio star qui a cianciare con un vecchioscimmione
tutto il giorno? QuiAkelaquest'uomo mi annoia.
Buldeoche era ancora chino sopra la testa di Shere Khansi trovòrovesciato
supino sull'erba con un lupo grigio sul pettomentre Mowgli continuava a
scuoiare come se fosse solo in tutta l'India.
Sì... sìcontinuò fra i denti. Hai perfettamente ragioneBuldeo. Non midare
nemmeno una anna della taglia. C'era una vecchia questione tra me e questa
tigre zoppauna questione molto vecchiama.. l'ho vinta io.
Bisogna render giustizia a Buldeo. Se egli avesse avuto dieci anni di menoe
si fosse imbattuto in Akela nel bosconon si sarebbe tirato indietroma un
lupo che obbediva agli ordini di un fanciulloil quale aveva dei conti
particolari da regolare con una tigre che divorava gli uomininon doveva
essere un animale comune. Si trattava di una stregoneria di una magia belle
buonapensava Buldeoe si domandava se l'amuleto che portava al collo lo
avrebbe protetto. Era rimasto immobile come un ceppoaspettando di vedere da
un momento all'altro anche Mowgli trasformarsi in una tigre.
Maharajah! Sommo Redisse alfine con voce alterata e rauca.
Sìrispose Mowgli senza voltare la testa e con un risolino di scherno.
Io sono vecchio. Io non sapevo che tu fossi qualche cosa di più di unsemplice
mandriano. Posso alzarmi e andarmene prima che il tuo servo mi faccia abrani?
Vae la pace sia con te. Soltanto ricordati un'altra volta di non
immischiarti nella mia caccia. Lascialo pure andareAkela.
Buldeo si allontanò zoppicando verso il villaggio più rapidamente chepoté
volgendosi indietro a guardare s e Mowgli si trasformasse in qualcheterribile
mostro. Quando giunse al villaggionarrò una storia di magiediincantesimi
e di stregonerie che impressionò il prete e lo fece diventar molto serio.
Mowgli continuò il suo lavoroma cominciava già ad imbrunire quando eglied i
lupi ebbero staccato completamente dal corpo della tigre la gran pelle
striata.
Ora bisogna nasconderla e ricondurre i bufali alla stalla. Aiutami a
radunarliAkela.
La mandra si raccolse nel crepuscolo nebbiosoe quando arrivarono vicino al
villaggioMowgli vide delle luci e udì soffiar nelle buccine e suonare le
campane del tempio. Pareva che metà del villaggio lo attendesse allabarriera.
Questo è perché ho ucciso Shere Khandisse Mowgli fra sé; ma una scaricadi
pietre gli fischiò vicino agli orecchi e udì i contadini gridare: Stregone!
Figlio di lupo! Demonio della giungla! Vattene! Vattene subito o il prete ti
farà ridiventare un lupo. SparaBuldeospara!
Un colpo rimbombante partì dal vecchio moschettoe un bufaletto mandò un
muggito di dolore.
Un'altra stregoneria! gridarono i contadini. E' capace anche di far deviarele
palle. Buldeoquello era il tuo bufalo.
E adesso che cosa vuol dire questo? disse Mowgli sgomentomentre le pietre
volavano più fitte.
Non sono diversi da quelli del Branco questi tuoi fratellidisse Akela38
accucciandosi compostamente. Mi sa propriose le palle significano qualche
cosache essi hanno voglia di cacciarti via.
Lupo! Figlio di lupo! Vattene! gridò il prete agitando un ramoscello della
sacra pianta detta tulii.
Ancora? L'altra volta fu perché ero un uomoquesta volta perché sono unlupo.
AndiamoceneAkela.
Una donnaera Messuaattraversò la folla dirigendosi verso la mandra e
gridò: Ohfiglio miofiglio mio! Dicono che sei uno stregone che può
trasformarsi in belva a suo piacere. Io non lo credoma vattenealtrimenti
ti uccideranno Buldeo dice che tu sei uno stregonema io so che tu hai
vendicato la morte di Nathoo.
Torna indietroMessuagridò la folla. Torna indietro o ti lapideremo.
Mowgli rise con una breve risata cattivapoiché un sasso lo aveva colpito
alla bocca.
Torna indietroMessua. Questa è una di quelle sciocche fole che narranosotto
il grande albero la sera. Almeno ho vendicato la morte di tuo figlio. Addioe
corri sveltaperché rimanderò dentro la mandra più velocemente di quelche
non giungano i loro pezzi di mattone. Io non sono uno stregoneMessua.Addio.
E adessodi nuovoAkelagridòcaccia dentro la mandra.
I bufali erano piuttosto impazienti di rientrare nel villaggio. Non ebbero
nemmeno bisogno di essere incitati dagli urli di Akelae si precipitarono
verso la barriera come un turbinedisperdendo la folla a destra e asinistra.
Riprendete il conto! gridò Mowgli sprezzantemente. Può darsi che ne abbia
rubato qualcuno. Contateliperché io non ve li condurrò più alla pastura.
Addiofigli degli uominie ringraziate Messua se non torno coi miei lupi a
darvi la caccia per le strade.
Girò sui tallonisi allontanò con il Lupo Solitarioe quando volse lo
sguardo in altoverso le stellesi sentì felice.
Non dormirò più dentro le trappoleAkela. Prendiamo la pelle di Shere Khane
andiamocene. Nonon faremo alcun male al villaggiopoiché Messua è stata
sempre gentile e buona con me.
Quando la luna sorse sulla pianurainondandola tutta della sua luce biancai
contadini inorriditi videro passare Mowgli con due lupi alle calcagna e un
fardello sulla testaal trotto instancabile dei lupi che divora le miglia
come il fuoco. Allora suonarono le campane del tempio e soffiarono nelle
buccine più forte che maie Messua piangevae Buldeo arricchiva di frangela
storia delle sue avventure nella giunglafinché arrivò a dire che Akela si
era rizzato sulle zampe di dietro ed aveva parlato come un uomo.
La luna stava per tramontare quando Mowgli e i due lupi raggiunsero lacollina
dov'era la Rupe del Consiglioe si fermarono alla tana di Mamma Lupa.
Mi hanno scacciato dal Branco degli Uominimammagridò Mowglima vengocon
la pelle di Shere Khan per mantenere la mia promessa.
Mamma Lupa uscì con passo rigido dalla tana seguita dai cucciolie i suoi
occhi brillarono come il fuocoquando vide la pelle.
Io glielo dissi quel giornoquando ficcò la testa e le spalle dentro questa
tana per dar la caccia a tepiccolo Ranocchioglielo dissi che ilcacciatore
sarebbe stato a sua volta cacciato. Ben fatto.
Fratellinohai fatto benedisse una voce profonda dalla macchia. Ci
sentivamo soli nella Giungla senza di tee Bagheera corse ai piedi nudi di
Mowgli.
Salirono tutti insieme alla Rupe del Consiglioe Mowgli stese la pelle sulla
pietra piana dove soleva accucciarsi Akelae la fissò con quattro scheggedi
bambù. Akela vi si stese sopra e lanciò il vecchio appello del Consiglio:
Guardateguardate beneo Lupi! proprio come quando l'aveva gridato la prima
volta che Mowgli era stato condotto lassù.39
Da quando Akela era stato depostoil Branco era rimasto senza capoe aveva
cacciato e combattuto a suo piacere. Ma i lupi risposero all'appello per
abitudine; alcuni di essi zoppicavano perché erano caduti in qualchetrappola
ed altri per qualche ferita d'arma da fuoco ricevuta; altri erano diventati
rognosi per essersi nutriti di immondiziee molti mancavanoma tutti quelli
che restavano corsero alla Rupe del Consiglio e videro la pelle striata di
Shere Khan distesa sulla pietra e i potenti artigli che pendevano
all'estremità delle zampe vuote e ciondolanti.
Fu allora che Mowgli compose una canzone senza rimeun canto che gli venne
alle labbra spontaneamente e lo declamò a gran vocesaltellando sulla pelle
frusciante e battendo il tempo coi calcagnifinché non ebbe più fiatomentre
Fratello Bigio e Akela ululavano tra un verso e l'altro.
Guardate beneo Lupi. Ho mantenuto la mia parola? disse Mowgli quando ebbe
finito.
E i lupi abbaiarono: Sì! E un lupo malconcio gridò: Guidaci di nuovoAkela.
Guidaci di nuovo cucciolo d'uomopoiché siamo stufi di questa anarchia e
vogliamo ridiventare il Popolo Libero di una volta.
Noronfò Bagheeraquesto non è possibile. Quando voi sarete saziforsevi
riprenderà la pazzia. Non per nulla siete chiamati il Popolo Libero. Avete
combattuto per la libertàl'avete ottenuta. Saziatevene orao Lupi.
Il Branco degli Uomini e il Branco dei Lupi mi hanno scacciatodisse Mowgli.
Ora caccerò da solo nella Giungla.
E noi cacceremo con terisposero i quattro lupacchiotti.
Cosìda quel giornoMowgli se ne andò a cacciare nella Giungla coiquattro
lupacchiotti. Ma non rimase sempre solo perché qualche anno dopo diventò un
uomo e si sposò.
Ma questa è una storia per gli adulti.
LA CANZONE Dl MOWGLI.
Questa è le canzone che Mowgli cantò alla Rupe del Consiglio quando danzò
sulla pelle di Shere Khan.
La canzone di Mowgli..ioMowglicanto. Ascolti la Giungla le cose che ho
fatto. Shere Khan disse che avrebbe ucciso... che avrebbe ucciso! Presso la
barrieraal crepuscoloavrebbe ucciso Mowgliil Ranocchio!
Mangiò e bevve. Bevi a sazietàShere Khanperché quando berrai di nuovo?
Dormi e sogna la preda. Io sono solo sui pascoli. Fratello Bigiovieni dame!
VieniLupo Solitarioperché c'è della caccia grossa in giro.
Raduna i grossi bufalii tori dalle pelle turchina e dagli occhi feroci.
Spingili avanti e indietro come io ti ordino. Dormi ancoraShere Khan?
Svegliatisu svegliati! Eccomigiungoe i tori mi seguono.
Ramail Re dei Bufaliha scalpitato. Acque della Waingungadov'è andato
Shere Khan? Egli non è Ikki che si scava le buche. Né Maoil Pavoneche
possa volare. Non è Mangil Pipistrelloche si appende ai rami. Piccoli
bambù che scricchiolate insiemeditemi: dov'è fuggito?
Ow! E' là. hoo! E' là. Sotto le zampe di Rama giace lo Zoppo! SuShereKhan!
Sualzati e ammazza! Eccoti della carne; spezza il collo ai tori!
Ssss! Dorme. Non lo sveglieremopoiché la sua forza è grandissima. I nibbi
sono scesi a vederlo. Le formiche nere sono venute a conoscerlo. C'è ungrande
convegno in suo onore. Alalà! Non ho un panno per ravvolgermi. I nibbi
vedranno che io sono nudo. Mi vergogno di incontrar tutta questa gente.
Prestami la tua pellicciaShere Khan. Prestami la tua gaia pelleperché io
possa recarmi alla Rupe del Consiglio.
Per il Toro che mi ha riscattatoio ho fatto una promessauna piccola
promessa. Non mi manca che la tua pelle per mantenere la mia parola.
Con il coltellocon il coltello che adoperano gli uominicon il coltellodel40
cacciatoredell'uomomi chinerò per strappare il mio dono.
Acque della Waingungasiate testimoni che Shere Khan mi dà la sua pelle per
l'amore che mi porta TiraFratello Bigio! TiraAkela! Dura è la pelle di
Shere Khan!
Il Branco degli Uomini è inquieto. Essi tirano pietre e fanno discorsi
puerili. La mia bocca sanguina. Fuggiamo. Attraverso la notteattraverso la
notte ardentecorrete veloci con mefratelli miei. Lasceremo le luci del
villaggio e andremo verso la luna bassa.
Acque della Waingungail Branco degli Uomini mi ha scacciato. Io non hofatto
loro alcun malema essi avevano paura di me. Perché?
Branco dei Lupianche voi mi avete scacciato. La Giungla è chiusa per me ele
barriere del villaggio son chiuse. Perché?
Come Mang vola tra le belve e gli uccellicosì io fuggo fra il villaggio ela
Giungla. Perché?
Io danzo sulla pelle di Shere Khanma il mio cuore è oppresso. La mia boccaè
tagliata e ferita dalle pietre scagliate dal villaggioma il mio cuore è
sollevatotranquilloperché sono ritornato nella Giungla. Perché?
Questi due sentimenti si combattono dentro di mecome i serpenti si
combattono in primavera. Le lacrime piovono dai miei occhi; eppure mentreesse
cadono io rido. Perché?
Ci sono due Mowgli in mema la pelle di Shere Khan è sotto i miei piedi.
Tutta la Giungla sa che io ho ucciso Shere Khan. Guardate.. guardate beneo
Lupi! Ahoe! Il mio cuore è oppresso dalle cose che io non capisco.