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La natura è un interprete attraverso cui l'uomo conversa con gli altriuomini. Il potere di un uomo di collegare il suo pensiero con il suo propriosimboloe di esprimerlo in questo mododipende dalla semplicità del suocaratterecioèdal suo amore della verità e dal suo desiderio di comunicarlasenza perdita. La corruzione dell'uomo è seguita dalla corruzione dellinguaggio. Quando sulla semplicità del carattere e sulla sovranità delle ideeprevalgono dei desideri secondariil desiderio di ricchezzedi piaceredipoteree di lodie la doppiezza e la falsità prendono il posto dellasemplicità e della veritàil potere sulla natura come interprete della volontàviene in un certo grado perduto; nuove immagini cessano di essere createevecchie parole sono forzate a indicare cose che non sono affatto vecchie; unamoneta cartacea viene usata quando non c'è oro nelle camere di sicurezza. A suotempo la frode diviene evidentee le parole perdono tutto il potere distimolare la comprensione o gli affetti. Si possono trovare centinaia discrittori in ogni nazione da lungo tempo civile che per un breve periodo credonoe fanno credere agli altri di vedere ed esprimere veritàessi che invece nonhanno la forza di rivestire un solo pensiero nel suo abito naturalema sinutrono inconsapevolmente con il linguaggio creato dagli scrittori primari delpaesequelli cioè che hanno mantenuto un rapporto primario con la natura.
Ma gli uomini saggi irrompono attraverso questo stile corrotto e collegano dinuovo le parole alle cose visibiliin modo tale che il linguaggio figuratodiventa immediatamente un'autorevole certificazione che colui che lo usa è unuomo alleato con la verità e con Dio. Il nostro discorsonel momento in cuicresce sul terreno di fatti familiari ed è infiammato dalla passione o esaltatodal pensierosi veste di immagini. Un uomo che conversa seriamentese guardaai suoi processi intellettualiscoprirà che sempre un'immagine materiale piùo meno luminosa cresce nella sua mentecontemporaneamente ad Ogni pensierorivestendolo dei suoi abiti. Di qui il fatto che la buona scrittura e ildiscorso brillante sono perpetue allegorie. Questa produzione immaginativa èspontanea. Rappresenta l'unione dell'esperienza con la presente azione dellamente. E una effettiva creazione. Costituisce l'opera della Causa Originaleattraverso gli strumenti che essa ha già creato.
Questi fatti possono suggerire quale siaper una mente gagliardail vantaggiodella vita rurale rispetto alla vita artificiale e angusta delle città. Dellanatura conosciamo più di quello che possiamoanche volendolocomunicare. Lasua luce fluisce ininterrottamente nella mentee scordiamo la sua presenza. Ilpoeta o l'oratore cresciuti nei boschii cui sensi siano stati formati dinanzial loro affascinante e pacificante mutareanno dopo annosenza disegno oparticolare curanon perderanno mai completamente la loro lezionenellaconfusione delle città o nelle risse della politica. Molto tempo doponelmezzo dell'agitazione e del tumulto delle assemblee nazionalinell'ora dellarivoluzionequeste immagini solenni riappariranno come la luce del mattinocome simboli e parole opportuni in relazione ai pensieri che gli eventi presentirisveglieranno. Al richiamo di un nobile sentimentodi nuovo i boschiondeggianoi pini mormoranoil fiume scorre e risplendee il bestiamemuggisce sulle montagnecosì come lo avevano visto e udito nell'infanzia. Econ queste immagini dinanzile squille della persuasionele chiavi del poteresono posti nelle loro mani.
3. Dunque gli oggetti naturali ci assistono nell'espressione di particolarisignificati. Ma quale linguaggio straordinario per esprimere informazioni cosìinsignificanti! C'era forse bisogno di creature di razza così nobiledi questaprofusione di formedi questa moltitudine di orbite nel cieloper fornireall'uomo il dizionario e la grammatica del suo discorso municipale? Mentre ciserviamo di questo grandioso cifrario per il disbrigo delle nostre faccendedomestichesentiamo che non abbiamo ancora cominciato a usarlo veramentee chenon ne siamo neppure capaci. Siamo come viaggiatori che usano le ceneri di unvulcano per cuocere le uova. Mentre vediamo che è sempre pronto a fornire leparole di quello che vogliamo direnon possiamo evitare la domanda se icaratteri siano o no significanti di per sé. Le montagnele onde e i cieli nonhanno altro significato di quello che consapevolmente attribuiamo loro quando liusiamo come emblemi del nostro pensiero? Il mondo è emblematico. Parti deldiscorso possono essere metaforeperché l'intera natura è una metafora dellamente umana. Le leggi della natura morale rispondono a quelle della materia comeun volto si riflette in un vetro. «Il mondo visibile e le relazioni delle suepartisono il quadrante su cui leggere l'invisibile». (10)Gliassiomi della fisica traducono le leggi dell'etica. Perciò si dice che «iltutto è più grande della parte»; «la reazione è uguale all'azione»; «ilpeso più piccolo può essere spinto a sollevare il peso maggiorepoiché ladifferenza di peso è compensata dal tempo»; e molte proposizioni similichehanno un significato etico oltre che fisico. Queste proposizioni hanno un sensomolto più esteso e universale quando sono applicate alla vita umana di quandosono confinate all'uso tecnico.
In modo similele parole memorabili della storia e i proverbi delle nazioniconsistono di solito in un fatto naturalescelto come immagine o parabola diuna verità morale. Così: «Una pietra mossa non fa muschio»; «Meglio un uovooggi che una gallina domani»; «Uno zoppo sulla strada giusta batte uncorridore su quella sbagliata»; «Batti il ferro finché è caldo»; «Edifficile trasportare una tazza troppo piena»; «L'aceto è il figlio del vino»;«L'ultima oncia spezzò la schiena del cammello»; «L'albero che vive a lungomette prima le radici» e simili. Nel loro significato primario questi sonofatti banalima li ripetiamo per il valore del loro significato analogico. Ciòche è vero per i proverbi è vero di tutte le favoleparabole e allegorie.
Questa relazione tra la mente e la materia non è una fantasia di qualche poetama è presente nella mente di Dioe in questo modo può essere conosciuta datutti gli uomini. Che appaia loro oppure no. Quando nei momenti favorevoliconsideriamo questo miracolol'uomo saggio dubita di essere stato cieco e sordoin tutti gli altri momenti:
Possono esserci cose come queste
E sovrastarci come una nuvola estiva
Senza la nostra speciale meraviglia? (11)
poiché l'universo diventa trasparentee la luce di leggi ancor più alte dellesue risplende attraverso esso. E il problema costante che ha suscitato lasorpresa e stimolato lo studio di ogni grande genio dagli inizi del mondodall'età degli egiziani e dei bramini a quella di Pitagoradi PlatonediBacondi Leibniz e di Swedenborg. Làal margine della strada siede la Sfingee di età in etàogni profetapassandole accantotenta la sortesvelandonel'enigma. Sembra essere una necessità dello spirito quella di manifestarsi informe materiali; e giorno e nottefiume e tempestabestia feroce e uccelloacido e alcale preesistono come Idee necessarie nella mente di Dioe sonoquello che sono in virtù di precedenti affetti nel mondo dello spirito. Unfatto è il fine o l'ultimo risultato dello spirito. La creazione visibile èiltermine o la circonferenza del mondo invisibile. «Gli oggetti materiali -sostenne un filosofo francese - sono necessariamente una sorta di scoria deipensieri sostanziali del Creatoreche devono sempre conservare un esattarelazione con la loro prima origine; in altre parolela natura visibile deveavere un aspetto spirituale e morale».
Questa dottrina è astrusae anche se le immagini di «veste»«scoria»«specchio»ecc.possono stimolare la fantasiadobbiamo chiedere l'aiuto di commentatoripiù sottili e vitali per rendere più chiaro questo concetto. «Ogni scritturadeve essere interpretata dallo stesso spirito che l'ha prodotta»è la leggefondamentale della critica. Una vita in armonia con la natural'amore dellaverità e della virtùpurificheranno gli occhi fino alla comprensione del suotesto. A poco a poco possiamo arrivare a conoscere il senso primitivo deglioggetti permanenti della naturacosì che il mondo sarà per noi un libroapertoe ogni forma significherà la sua vita nascosta e la sua causa finale.
Un nuovo interesse ci sorprendementredal punto di vista ora suggeritocontempliamo l'impressionante estensione e moltitudine degli oggetti; poiché «ognioggetto guardato rettamenteapre una nuova facoltà dell'anima». Quella cheera verità inconsapevolediventaquando viene interpretata e definita in unoggettouna parte del dominio della conoscenzauna nuova arma nell'arsenaledel potere.
V. Disciplina
Indagando il significato della naturaarriviamo nello stesso tempo aconsiderare un nuovo elemento: la natura è una disciplina. Questo modo ditrarre vantaggio dal mondo include quelli precedenti come sua parte.
Spaziotemposocietàlavoroclimacibolocomozionegli animalile forzemeccaniche ci dannogiorno dopo giornole lezioni più sinceredalsignificato illimitato. Esse educano sia l'Intelligenza che la Ragione. Ogniproprietà della materia è una scuola per l'intelligenzala sua solidità oresistenzala sua inerziala sua estensionela sua figurala sua divisibilità.L'intelligenza aggiungedividecombinamisura e trova perpetuo nutrimento espazio per la sua attività in questa scena preziosa. Nello stesso tempolaRagione trasferisce tutte queste lezioni nel suo mondoquello del pensieroattraverso la percezione delle analogie che sposano la Materia e la Mente.
1. La natura è una disciplinadel comprendere nell'ambito delle verità intellettuali. Il nostro contatto congli oggetti sensibili è un costante esercizio nelle necessarie lezioni sulladifferenzala somiglianzal'ordinel'essere e l'apparirela progressivasistemazionel'ascendere dal particolare al generaleil convergere verso unsolo risultato di molteplici forze. Proporzionata all'importanza dell'organo daformare è l'estrema cura con cui si deve provvedere alla sua istruzioneunacura che non viene meno in nessun singolo caso. Quale noioso allenamentogiornodopo giornoanno dopo annosenza fineper formare il senso comune; checontinuo ripetersi di fastidiinconvenientidilemmi; quante soddisfazioniprese da uomini meschini ai nostri danni; quante discussioni sui prezziquanticalcoli degli interessi [...1 e tutto questo per formare la Mano della mente;per insegnarci che «i buoni pensieri non sono migliori dei buoni sognia menoche non siano messi in pratica!». (12)
Lo stesso utile compito è svolto dalla Proprietà e dai suoi sistemi derivatidel debito e del credito. Il debitoil debito digrignantela cui maschera diferro la vedoval'orfanoe i figli del genio temono e odiano; il debitochetanto tempo consumache tanto danneggia e scoraggia un grande spirito conpreoccupazioni apparentemente così viliè un precettore le cui lezioni nonpossono essere trascurate: ne hanno bisogno soprattutto coloro che soffrono dipiù a causa sua. E inoltrela proprietàche è stata opportunamenteparagonata alla neve che «cade oggi uniformementee domani il ventol'ammucchia in cumuli»è semplicemente l'azione in superficie del meccanismointernocome le lancette sul quadrante dell'orologio. Mentre ora è ginnasticaper l'intelligenzaaccumula nella preveggenza dello spirito un'esperienza dileggi più profonde.
L'intero carattere e la fortuna dell'individuo sono condizionati dalle minimedisuguaglianze nella formazione dell'intelligenza: per esempio nella percezionedelle differenze. E grazie allo Spazio e al Tempo che l'uomo può capire che lecose non sono confuse e ammassate in modo disordinatoma divise e individuali.Una campana e un aratro hanno una funzione diversae una non può svolgere ilcompito dell'altro. L'acqua è buona da bereil carbone si può bruciarelalana è ottima da indossare; ma la lana non può essere bevutal'acqua non puòessere filatané il carbone può essere mangiato. L'uomo saggio mostra la suasaggezza nella separazionenella gradazionee la sua scala delle creature edei valori è ampia come quella naturale. La scala degli sciocchi non ha alcunaampiezza; essi suppongono che ogni uomo sia come ogni altro uomo. Ciò che nonè buono lo chiamano il peggioe ciò che non è odioso essi chiamano ilmeglio.
Comein modo similela natura ci educa a stare bene attenti! Essa non perdonaerrori. Il suo sì è sìe il suo no e no.
I primi passi in agricolturaastronomiazoologia (quei primi passi cheintraprendono il contadinoil cacciatoree il marinaio)insegnano che i dadidella Natura sono sempre truccati; che nei suoi cumuli e rifiuti sono nascostisicuri e utili risultati.
Con quale calma e genialità la mente apprende una dopo l'altra le leggi dellafisica! Quali nobili emozioni dilatano il mortale appena egli entra nei conciliidella creazionee sente attraverso la conoscenza il privilegio di Essere! Lasua capacità di penetrazione lo purifica. La bellezza della natura risplendenel suo stesso petto. L'uomo è più grande di quanto possa comprenderel'universo è meno grandeperché le relazioni di Tempo e di Spazio svanisconoappena le leggi sono conosciute.
Qui di nuovo siamo impressionati e perfino intimiditi dall'immensitàdell'universo che deve essere esplorata. «Quello che conosciamo è un semplicepunto rispetto a quello che non conosciamo». (13)Apri una qualunque recente rivista di scienzaconsidera i problemi riguardoalla luceal caloreall'elettricitàal magnetismoalla fisiologiaallageologiae giudica da te stesso se è possibile che l'interesse della scienzanaturale possa mai esaurirsi in fretta.
Lasciando da parte molti particolari della disciplina della naturanon dobbiamoomettere di specificarne due.
L'esercizio della Volontàovvero la lezione del potereè insegnata in ognievento. A partire dal consecutivo impossessarsida parte del bambinodei suoimolteplici sensi fino al momento in cui egli dice: «Sia fatta la tua volontà!»egli apprende il segreto di poter ridurre sotto la sua volontà non soloparticolari eventi ma anche grandi classi di eventianzil'intera loro seriee di potere in tal modo conformare tutti i fatti al suo carattere. La natura ècompletamente mediata. E fatta per servire. Subisce il dominio dell'uomo con lastessa sottomissione dell'asino che portò il Redentore. Offre tutti i suoiregni all'uomo come materiale grezzo che egli può modellare in oggetti utili.L'uomo non è mai stanco di elaborarla. Egli forgia la sottile e delicata ariain sagge e melodiose parolee fornisce loro le ali come angeli di persuasione ecomando. Sempre piùcon ogni pensierosi estende il suo dominio sulle cosefino a che il mondo diventa alla fine solo una volontà realizzatail doppiodell'uomo.
2. Gli oggetti sensibilisono conformi alle premonizioni della Ragione e riflettono la coscienza. Tuttele cose sono morali; e nei loro illimitati cambiamenti senza confini hanno unriferimento incessante alla natura spirituale. Perciò la natura con formecolori e movimento si gloria che ogni globo nel cielo più lontanoognicambiamento chimico dal più rude cristallofino alle leggi della vitaognicambiamento di vegetazione dal primo principio della crescita nell'occhio di unafogliafino alla foresta tropicale e all'antidiluviana miniera di carboneognifunzione animale dalla spugna fino a Ercolesuggeriscano o tuonino all'uomo leleggi del bene e del malee i dieci Comandamenti. Perciò la natura è semprealleata della Religione: mette a disposizione del sentimento religioso tutto ilsuo fasto e le sue ricchezze. Profeti e sacerdotiDavideIsaia e Gesù hannoattinto in profondità da questa fonte.
Questo carattere etico penetra l'osso e il midollo della naturatanto dasembrare il fine per cui essa fu creata. Qualunque scopo privato sia soddisfattoda un suo qualunque membro o partequesta è la sua funzione pubblica euniversale e non è mai omessa. Niente in natura si esaurisce nel suo primo uso.Quando una cosa ha servito il suo scopo fino all'ultimodiventa completamentenuova per un ulteriore servizio. In Dioogni fine è convertito in nuovi mezzi.In questo modo l'uso dei vantaggiconsiderato in séè meschino e squallido.Ma per la mente rappresenta una sorta di educazione alla grande dottrinadell'Usocioè che una cosa è buona solo fino al momento in cui serve; che unacollaborazione delle parti e un concorso degli sforzi a produrre un risultato èessenziale ad ogni essere. La prima e grezza manifestazione di questa verità èl'inevitabile e odiata educazione in fatto di valori e di bisogniin fatto difrumento e di carne.
E già stato mostratotrattando del significato delle cose materialicome ogniprocesso naturale altro non è che una versione di una sentenza morale. La leggemorale giace al centro della natura e si irradia alla circonferenza. E' ilmidollo e l'essenza di ogni sostanzadi ogni relazionee di ogni processotutte le cose con cui abbiamo a che fare predicano a noi. Che cos'è unafattoria se non un vangelo muto? Il fieno e il granol'erbaccia e le pianteleloro stesse malattiela pioggiagli insettiil sole sono un sacro emblema dalprimo solco di primavera fino all'ultima catasta che la neve dell'invernoricopre nei campi. Ma il marinaioil pastoreil minatoreil mercantenelleloro innumerevoli risorsehanno ognuno un'esperienza precisamente parallelaeche conduce alla stessa conclusione; perché tutte le organizzazioni sonoradicalmente simili. Non si può nemmeno dubitare che questo sentimento moraleche così profuma nell'aria e cresce nel granoe impregna le acque del mondonon sia colto dall'uomo e non penetri nella sua anima. L'influenza morale dellanatura su ogni individuo è quella parte di verità che essa gli illustra. Chipuò darne una stima? chi può indovinare quanta fermezza abbia insegnato aipescatori la roccia battuta dal mare? quanta tranquillità sia stata riflessaper l'uomo dal cielo azzurrosui cui abissi purissimi i venti spingonocontinuamente greggi di nuvole tempestosesenza lasciare alcuna piega omacchia? quanta industria e provvidenza e affetto abbiamo ricavato dallapantomima dei bruti? Che penetrante predicatore della padronanza di sé è ilfenomeno della Salutenel suo variare!
In ciò viene specialmente appresa l'unità della Natural'unità nella varietàche ci viene incontro dappertutto. Tutta l'infinita varietà delle cose ci faun'impressione identica. Senofane si lamentava nella sua vecchiaia chedovunqueegli posasse lo sguardotutte le cose s'affrettassero a tornare all'Unità. Erastanco di vedere la stessa entità nella tediosa varietà delle forme. La favoladi Proteo ha una sua cordiale verità. Ogni particolare naturauna fogliaunagocciaun cristalloun momento del tempoè collegato al tuttoe partecipadella perfezione del tutto. Ogni particella è un microcosmoe rende fedelmentela sembianza del mondo.
Non esistono somiglianze solo nelle cose la cui analogia è ovviacome quandoscopriamo il tipo della mano umana nell'arto di un sauro fossilema anche inoggetti in cui c'è una grande differenza superficiale. Così l'architettura èchiamata «musica congelata» (14) daMadame De Stael e da Goethe. Vitruvio pensava che un architetto dovesse essereun musicista. «Una chiesa gotica - dice Coleridge - è una religionepietrificata». Michelangelo sosteneva cheper un architettola conoscenzadell'anatomia è essenziale. Negli oratori di Haydnle note presentanoall'immaginazione non solo movimenticome quelli del serpentedel cervoedell'elefantema anche coloricome l'erba verde. La legge dei suoni armoniciriappare nei colori armonici. Il granito è diverso nelle sue leggi dal fiumeche lo consuma solamente per la maggiore o minore presenza di calore. Il fiumeche scorre assomiglia all'aria che soffia sopra di lui; l'aria assomiglia allaluce che l'attraversa con correnti più sottili; la luce assomiglia al caloreche cavalca insieme a lei attraverso lo Spazio. Ogni creatura non è che unamodificazione dell'altra; la somiglianza in esse è più grande delladifferenzae la loro legge radicale è una e la stessa. Di qui viene che unaregola di un'arteo una legge di un'organizzazione si mantengono vere in tuttala naturaquesta Unità è così intima checome si può riconoscerefacilmentegiace sotto gli ultimi abiti con cui la Natura si copree tradiscela sua origine nello Spirito Universale. Poiché essa pervade anche il Pensiero.Ogni verità universale che esprimiamo in paroleimplica o suppone ogni altraverità. Omne verum vero consonat. E come un grande cerchio su una sferacomprendente tutti i possibili cerchi chetuttaviapossono essere tracciati ecomprenderla allo stesso modo. Ogni verità di tal genere è l'assoluto Entevisto da un lato. Ma esso ha innumerevoli lati.
La stessa centrale Unità è ancora più visibile nelle azioni. Le parole sonoorgani finiti della mente infinita. Esse non possono abbracciare le dimensionidi ciò che è presente nella verità. Esse la interromponola fanno a pezzi el'impoveriscono. Un'azione è la perfezione del pensieroil renderlo pubblico.Un'azione giusta sembra riempire l'occhioed essere collegata a tutta lanatura. «L'uomo saggionel fare una cosafa tutto; ovvero in un'attività chesvolge rettamentevede il sembiante di tutto quello che è fatto rettamente». (15)
Le parole e le azioni non sono gli attributi della natura muta e bruta. Esse ciintroducono alla forma umanadi cui tutte le altre organizzazioni sembranoessere degradazioni. Quando questa forma appare tra tutte le altre che lacircondanolo spirito la preferisce a tutte le altredice: «Da cose comequeste ho ricavato gioia e conoscenza; in cose come queste ho trovato econtemplato me stesso; gli parlerò; quello spirito può parlare di nuovo; puògenerare in me un pensiero già formato e vivo». Infattil'occhio (la mente)è sempre accompagnato da queste formemaschili e femminili; e queste sonoincomparabilmente le più ricche informazioni sul potere e sull'ordine chegiacciono al cuore delle cose. Sfortunata mente ognuna di esse porta i segnicome di qualche feritaappare guasta e difettosa in superficie. Nonostante ciomolto lontano dalla sorda e muta natura che le circonda tutte queste formecomecondutture di una fontanapoggiano sul mare insondato del pensiero e della virtùcui esse soletra tutte le organizzazionioffrono l'accesso.
Sarebbe una piacevole ricerca seguire in dettaglio la loro influenza sullanostra educazionema dove potrebbe interrompersi? Nell'età adolescente e inquella adulta siamo uniti ad amici checome i cieli e le acqueabbraccianonella sua estensione la nostra idea; essirispondendo tutti a un certo affettodell'animasoddisfano il nostro desiderio in merito; non siamo in grado dimetterli a una tale distanza focale da noi da poterli correggere o almenoanalizzare. Non possiamo fare a meno di amarli. Quando un'importante relazionecon un amico ci ha messo a disposizione un modello di eccellenzae ha aumentatoil nostro rispetto per le risorse di Dio che così ci invia una persona realeche supera persino il nostro ideale; quando poi il nostro amico è diventato unoggetto del pensiero ementre il suo carattere mantiene tutto il suo effettoinconscioegli si trasforma nell'anima in solida e dolce sapienzaè il segnoper noi che il suo compito sta per esaurirsi: di solito si sottrarrà in brevealla nostra vista.
Ralph Waldo Emerson
5. | Infinela religione e l'eticache possono opportunamente esserechiamate la pratica delle idee e l'introduzione delle idee nella vitahanno un analogo effetto rispetto a tutta la cultura più bassaneldegradare la natura e nel suggerire la sua dipendenza dallo spirito. Eticae religione differiscono in ciòche una rappresenta il sistema deidoveri umani a partire dall'uomol'altrada Dio. La Religione include lapersonalità di Diol'etica no. Essenel nostro presente disegnosonouna cosa sola. Entrambe mettono la natura sotto i piedi. La prima el'ultima lezione della religione è: «Le cose visibili sono temporali; lecose invisibili sono eterne». Questo è un oltraggio nei confronti dellanatura. Negli incolti opera quello che la filosofia opera in Berkeley eVyasa. (21)Il linguaggiouniforme che si può udire nelle chiese delle sette più rozze è: «Disprezzale apparenze non sostanziali del mondo: sono vanitàsogniombreirrealtà; cerca le realtà della religione». Il devoto si fa beffe dellanatura. Alcuni teosofi sono arrivati a una certa ostilità e indignazionenei confronti della materiacome i Manichei e Plotino. Essi diffidano diogni nostalgia per queste pentole piene di carne dell'Egitto. Plotinoprovava vergogna del suo corpo. In brevetutti questi possono dire dellamateriaquello che Michelangelo ha detto della bellezza eterna: «Stoppiafragile e consuntacon cui Dio veste l'anima che egli ha chiamato neltempo». (22) E chiaro cosìche il movimentola poesiala scienza fisica e speculativa e lareligione toccano tutte le nostre convinzioni sul mondo esterno. Mariconosco che c'è una certa mancanza di riconoscenza nell'espandere coneccessiva curiosità i particolari della proposizione generale secondo cuitutta la cultura ci imbeve di idealismo. Non ho ostilità nei confrontidella naturama l'amo come un bambino. Mi muovo e vivo nel caldo giornocome il frumento e i meloni. Parliamo di lei in modo equo. Non vorreitirare pietre sulla mia bellissima madrené sporcare il mio nidogentile. Vorrei solo indicare la vera posizione della natura rispettoall'uomogiacché ogni corretta educazione mira a questo scopo:raggiungere questo risultato la connessione dell'uomo con la natura - èl'oggetto della vita umana. La cultura inverte le visioni ordinarie dellanatura e spinge la mente a chiamare apparente ciò che si suole chiamarerealee reale ciò che si è soliti chiamare visionario. I bambinièverocredono nel mondo esterno. Il pensiero che esso sia pura apparenzaè successivoma con la cultura questa fede sorgerà sicuramente allamentecome la prima volta. Il vantaggio dell'idealismo sulla fede popolare è questoche presenta ilmondo proprio nel modo in cui èpiù desiderabile per la mente. Essorappresentainfattiil punto di vista assunto dalla Ragionesiaspeculativa che praticacioè come filosofia e come virtù. Giacchévisto alla luce del pensieroil mondo è sempre fenomenicoe la virtùlo subordina alla mente. L'idealismo ve-de il mondo in Dio. Contemplal'intera cerchia delle persone e delle cosedelle azioni e degli eventidei paesi e delle religioninon come un qualcosa che è accumulatofaticosamenteatomo dopo atomoatto dopo attonel lento avanzare delleetàma come un vasto quadro che Dio dipinge nell'immediata eternità perla contemplazione dell'anima. Perciò l'anima si trattiene da troppoordinari e microscopici studi del quadro universale. Essa rispetta troppoil fine per perdersi nei mezzi; vede nel cristianesimo qualcosa di piùimportante degli scandali della storia ecclesiastica o delle sottigliezzedella critica; enient'affatto curiosa riguardo a persone o a miracolisenza farsi problema delle prove storicheaccetta da Dio il fenomenocome lo trovacome pura e impressionante forma di religione nel mondo.Non si scaldanon si appassiona intorno all'apparenza di ciò che chiamabuona o cattiva sorteintorno al favore o al contrasto di questa o quellapersona. Nessun uomo e suo nemico. Essa accetta qualunque cosa le possaaccaderecome parte della sua lezione. Osservapiuttosto che faree fasolo per poter meglio osservare. VII. Spirito E essenziale che una vera teoria della natura e dell'uomo sia in qualchemodo progressiva. Usi che sono esauriti o che possono esserlo e fatti chesi esauriscono in parole non possono essere tutto ciò che è vero aproposito di questo bel soggiorno in cui l'uomo è ospitatoe in cuitutte le sue facoltà trovano un appropriato e infinito esercizio. E tuttigli usi della natura ammettono di essere sommati in un soloche si aprecome sfera infinita all'attività umana. Attraverso tutti i suoi regnifino agli elementi esterni e alla periferia delle coseessa rimane fedelealla causa da cui ha avuto origine. Essa sempre parla di Spirito.Suggerisce l'assoluto. E un perpetuo effetto. E una grande ombra cheindica sempre il sole alle nostre spalle. L'aspetto della natura è devoto. Come la figura di Cristoessa sta conil capo piegatoe le mani raccolte sul petto. L'uomo più felice è coluiche apprende dalla natura la lezione dell'adorazione. Colui che pensa di piùdirà il minimo di quell'ineffabile essenza chechiamiamo Spirito. Possiamo intravvedere Dio nei fenomeni grezzi e inqualche modo distanti della materia; ma quando tentiamo di descriverlo edi definirlosia il linguaggio che il pensiero ci abbandonanoe restiamoimpotenticome stolti e selvaggi. Quell'essenza rifiuta di esseretradotta in proposizionima quando l'uomo l'ha adorata intellettualmenteil più nobile ministero della natura è quello di presentarsi comeapparizione di Dio. E l'organo attraverso cui lo spirito universale parlaa quello individualee cerca con forza di ricondurre ad esso lo spiritoindividuale. Quando consideriamo lo Spiritovediamo che le opinioni già presentatenon includono l'uomo nella sua interezza. Dobbiamo a questo propositoaggiungere qualche riflessione. Tre problemi sono posti alla mente dalla natura: che cos'è la materia? dadove viene? e dove va? L'idealismo risponde solamente alla prima di questedomande. L'idealismo dice: la materia è un fenomenonon una sostanza.L'idealismo ci avverte della totale disparità tra l'evidenza del nostroessere e l'evidenza dell'essere del mondo. L'uno è perfetto; l'altroincapace di ogni certezza; la mente è una parte della natura delle cose;il mondo è un sogno divinoda cui possiamo subito svegliarci alle gloriee alle sicurezze del giorno. L'idealismo è l'ipotesi di considerare lanatura attraverso principi diversi da quelli della carpenteria e dellachimica. Purese si limitasse a negare l'esistenza della materianonsoddisfa le domande dello spirito. Lascia Dio esterno a me. Mi lascianello splendido labirinto delle mie percezioni a vagare senza fine. Quindiil cuore resiste a questo tipo di idealismoperché negando consistenzaeffettiva a uomini e donne non considera gli affetti. La natura è cosìpervasa dalla vita umana che c'è qualcosa di umano nel tutto e in ogniparticolare. Ma questa teoria mi rende straniera la natura e non tieneconto di quella consanguineità che le riconosciamo. Manteniamola dunquenella presente condizione della nostra conoscenzasemplicemente come un'utile ipotesi introduttivache ci serve a farciapprezzare l'eterna distinzione tra l'anima e il mondo. Ma quandoseguendo gli invisibili passi del pensierogiungiamo adomandarci: da dove viene la materia? dove si dirige? molte veritàsorgono per noi dai recessi della coscienza. Apprendiamo che ciò che èpiù nobile è presente all'anima dell'uomo; che la terribile essenzauniversaleche non è sapienzao amoreo bellezzao potenzama tuttoin unoe ciascuna di queste interamenteè ciò per cui tutte le coseesistono e grazie a cui sono; apprendiamo che lo spirito crea; che lospirito è presente dietro la naturaattraverso la natura; cheuno e noncompostoagisce su di noi non dall'esternocioè nello spazio e neltempoma spiritualmenteo attraverso noi stessi: perciò quello spiritocioè l'Essere Supremonon costruisce la natura attorno a noima laproduce attraverso di noicome la vita dell'albero mette nuovi rami enuove foglie attraverso i pori delle vecchie. Come una pianta sulla terracosì un uomo riposa sul petto di Dio; è nutrito da inesauribili sorgentie dispone di un potere inesauribile in risposta al suo bisogno. Chi puòmettere limiti alle possibilità dell'uomo? Quando ci nutriamo di nobiliidealie siamo ammessi a contemplare le assolute nature della giustizia edella veritàapprendiamo che l'uomo ha accesso all'intera mente delCreatoreè egli stesso creatore nel finito. Questo pensieroche miindica dove si trovano le fonti in cui giacciono la sapienza e il poteree indica nella virtù La chiave d'oro Che apre il palazzo dell'eternità (23) porta sul suo volto la più alta attestazione di veritàperché esso mispinge a creare il mio mondo attraverso la purificazione della mia anima. Il mondo procede dallo stesso spirito da cui procede il corpo umano. Eun'incarnazione di Dio più remota e inferioreuna proiezione di Dionell'inconscio. Ma differisce dal corpo in un importante aspetto. Non ècome quellosoggetto alla volontà umana. Il suo sereno ordine èinviolabile da parte nostra. Perciò èper noiciò che illustra nelpresente la mente divina. E un punto fermo attraverso cui possiamomisurare il nostro distacco. Appena degeneriamoil contrasto tra noi e lanostra dimora diviene più evidente. Diventiamo tanto estranei allanaturaquanto siamo alieni da Dio. Non comprendiamo il canto degliuccelli. La volpe e il cervo fuggono da noi; l'orso e la tigre cisbranano. Non conosciamo che l'utilità di poche piantecome il frumentoil melole patate e la vite. Non è forse il paesaggioogni parte delquale appare grandiosa alla vistaun volto di lui? Pure questo puòmostrarci quale discordanza esista tra l'uomo e la naturapoiché non sipuò ammirare liberamente un nobile paesaggio se dei coloni stannolavorando duramente nel campo con la vanga. Il poeta trova qualcosa diridicolo nel suo piacere fino a quando non viene a trovarsi fuori dallavista degli uomini. VIII. Prospettive Nelle ricerche che riguardano le leggi del mondo e la struttura dellecosela ragione più alta è sempre la più vera. Ciò che sembra appenapossibileè così rarefattoè spesso così debole e oscuro poiché èsituato nel punto più profondo della mente tra le verità eterne. Lascienza empirica può oscurare la vistae proprio attraverso laconoscenza delle funzioni e del processi può privare chi la studia di unavirile contemplazione del tutto. L'erudito perde il contatto con lapoesia. Ma il naturalista più colto che presta un'intera e devotaattenzione alla veritàvedrà che rimane molto da imparare su questarelazione con il mondoe che questa non deve essere appresa medianteaddizione o sottrazione o da altro confronto di quantità conosciutemava raggiunta attraverso movimenti spontanei dello spiritoattraverso unacontinua conquista di sée una completa umiltà. Si renderà conto chenello studioso ci sono qualità molto superiori alla precisione eall'infallibilità; che una congettura è spesso più fruttuosa diun'indiscutibile affermazionee che un sogno può introdurci piùaddentro nei segreti della natura di centinaia di esperimenti benescogitati. Giacché i problemi che devono essere risolti sono proprio quelli che ilfisiologo e il naturalista omettono di enunciare. Non spetta all'uomoconoscere tanto tutti gli individui del regno animalequanto da doveviene e verso dove conduce questo tirannico principio unificante in luipresenteche continuamente distingue e classifica le cose e si sforza diridurre le più diverse a un'unica forma. Quando contemplo uno splendidopaesaggioil mio scopo non è tanto quello di enumerare correttamentel'ordine e la sovrapposizione dei diversi stratiquanto piuttosto quellodi riconoscere perché tutto il pensiero della molteplicità si perda inun tranquillo senso di unità. Non posso prestare grande attenzione allapiccolezza dei dettagli fino a che non c'è indizio che spieghi larelazione tra le cose e i pensieri; finché nessun raggio illumina la metafisicadella conchiliologiadella botanicadelle artiin modo da mostrarela relazione delle forme dei fioridelle conchigliedegli animalidell'architetturacon la mentee da costruire la scienza sulla basedelle idee. In un gabinetto di storia naturalepercepiamo una certaocculta identificazione e simpatia riguardo alle più goffe ed eccentricheforme delle bestiedei pesci e degli insetti. L'americano che si èlimitatonel suo paesealla vista di edifici disegnati seguendo modellistranieririmane sorpreso nell'entrare nella cattedrale di York o in S.Pietro a Romaavvertendo che queste strutture sono anch'esse imitazionideboli copie di un invisibile archetipo. Né la scienza ha sufficienteumanitàfino a che il naturalista trascura quella straordinariacorrispondenza che esiste tra l'uomo e il mondo; di cui l'uomo è signorenon perché ne sia il più perspicace abitantema perché ne rappresenta la guida e ilcuoree trova qualcosa di se stesso in ogni grande o piccola cosainogni strato di montagnain ogni nuova legge del colorein ogni nuovofatto astronomicoo in ogni influenza atmosferica che l'osservazione ol'analisi mettano in luce. La percezione di questo mistero ispira la musadi George Herbertl'affascinante salmista del diciassettesimo secolo. Iseguenti versi sono parte del suo piccolo poema sull'uomo. L'uomo è tutto simmetria Pieno di proporzioniun arto coll'altro E tutto l'uomo con tutto il mondo Ogni membro può chiamare fratello il più lontano Poiché il capo e i piedi hanno un'intima connessione Ed entrambi sono legati alle lune e alle maree. Niente è così lontano che l'uomo non lo catturi e tenga come sua preda; I suoi occhi fanno scendere le stelle più alte: In piccolo egli è tutta la sfera. Le erbe felicemente curano la nostra carnepoiché esse Trovano qualcosa a loro affine. Per noi soffiano i venti La terra riposail cielo si muovee le fontane scorrono. Nulla vediamo che non significhi il nostro bene nostra deliziao nostro tesoro; Il tutto è nostro luogo di nutrimento o stanza di piacere. Le stelle ci mandano a dormire: La notte tira la cortina che il sole solleva. La musica e la luce ci accompagnano. Tutte le cose sono gentili verso la nostra carne Nel loro discendere ed essere; verso la nostra mente Nella loro ascesa e causa. Più servi sono soggetti all'uomo Di quanti egli s'avveda. In ogni sentiero Egli calpesta ciò che gli soccorre Quando la malattia lo rende pallido e debole. Oh possente amore! L'uomo è un mondoe Un altro lo accompagna. La percezione di questa categoria di verità produce l'attrazione chespinge gli uomini verso la scienzama si perde di vista il fine conl'attenzione ai mezzi. Di fronte alla scienza come conoscenza dimezzataaccettiamo l'affermazione di Platoneche «la poesia arriva piu vicinoalla verità vitale di quanto non possa la storia». Ogni congettura edivinazione ha diritto a un certo rispettoe impariamo a preferire teorieimperfettee frasi che contengono tracce di veritàa sistemi benordinati che non offrono alcun valido suggerimento. Uno scrittore saggiosentirà che gli scopi dello studio e della composizione sono soddisfattinel migliore dei modi annunciando regioni del pensiero non ancorascopertecomunicando cosìattraverso la speranzauna nuova attivitàallo spirito apatico. Per questi motivi concluderò questo saggio richiamandomi ad alcunetradizioni sull'uomo e la naturache un certo poeta mi ha cantato e checome sono sempre state presenti nel mondoforse riappariranno a ognicantoresia nella storia che nella profezia. «I fondamenti dell'uomo non sono nella materiama nello spirito.L'elemento dello spirito è l'eternità. Per luidunquela serie piùlunga degli eventie le più antiche cronologie sono giovani e recenti.Nel ciclo dell'uomo universaleda cui procedono gli individui conosciutii secoli sono puntie tutta la storia non è che l'epoca di unadegradazione. «Noi rinneghiamo e sconfessiamo interiormente la nostra simpatia con lanatura. Ammettiamo e neghiamo i nostri rapporti con leidi volta involta. Siamo come Nabucodonosordetronizzatiprivati della ragioneeintenti a mangiare erba come un bue. Ma chi può porre limiti allaefficacia curativa dello spirito? «Un uomo è un dio in rovina. Quando gli uomini sono innocentila vitasarà più lungae diventerà immortale dolcementecome ci risvegliamodai sogni. Orail mondo sarebbe folle e furiosose questadisorganizzazione dovesse durare per centinaia di anni. È dominato dallamorte e dall'infanzia. L'infanzia è il perpetuo Messiache viene nellebraccia di uomini cadutie li invita a tornare in paradiso. «L'uomo è il nano di se stesso. Una volta egli era permeatodissoltodallo spirito. Ha riempito la natura con le sue traboccanti correnti. Dalui sorgono il sole e la luna; dall'uomo il soledalla donna la luna. Leleggi della sua mentei periodi delle sue azioni si esprimevano nelgiorno e nella nottenell'anno e nelle stagioni. Maavendo creato per sestesso questo enorme gusciole sue acque si sono ritirate; egli nonriempie più le vene e i capillari; è ridotto a una goccia. Vede che lastruttura è ancora della giusta misura per luima lo è in modocolossale. Si può direpiuttostoche una volta era adatta a luimentreora gli corrisponde solo da lontano e dall'alto. Egli adora timidamente ilsuo stesso lavoroOra è l'uomo il seguace del solela donna della luna.Pure qualche volta sobbalza nel suo sonnoe si meraviglia di se stesso edella sua casae medita stranito sulla somiglianza tra sé e questa.Percepisce che se la sua legge è ancora superiorese possiede ancora unpotere elementare"se la sua parola rimane nonostante tuttoautentica in natura" (24)si tratta di un potere non consapevolenon inferiorema superiore allasua volontà. E l'istinto». In questo modo ha cantato il mio poeta orfico. (25) Nel momento presentel'uomo non applica alla natura che metà della suaforza. Opera nel mondo con la sola intelligenza. Vive in esso e lo dominacon un soldo di sapienza; e colui che opera soprattutto in esso non e cheun mezzo uomo; mentre le braccia sono forti e la digestione buonalamente è abbrutitaè un selvaggio egoista. Il suo rapporto con lanaturail suo potere su di essa è attraverso l'intelligenzacomeconcime; l'utilità economica del fuocoil ventol'acquae l'ago dellabussola; il vaporeil carbonel'agricoltura chimica; le riparazioni delcorpo umano a opera del dentista e dchimico. E una ripresa di potere comese un re allontanato dai suoi territori dovesse comprarli pollice dopopolliceinvece di saltare all'improvviso sul proprio trono. Nelfrattemponella spessa oscuritànon sono mancati baleni di una lucemiglioreesempi occasionali dell'azione dell'uomo sulla natura comel'intera sua forzatanto con la ragionequanto con l'intelletto. Questiesempi sono la tradizione dei miracoli nella storia più antica dellenazioni; la vicenda di Gesù Cristo; la traduzione pratica di principisia nelle rivoluzioni religiose che in quelle politichee nell'abolizionedel commercio degli schiavi; i miracoli dell'entusiasmocome quelli diSwedenborgdi Hohenlohe (26)e dei Quaccheri; i molteplici oscuri e pure contestati fattiche oravanno sotto il nome di magnetismo animale; la preghieral'eloquenzalapossibilità di guarire se stessi; e la sapienza dei bambini. Questi sonoesempi della momentanea presa di potere da parte della Ragione;l'esercizio di un potere che non esiste nel tempo e nello spazioma cheirrompe con efficacia nell'istante. La differenza fra la forza reale equella ideale dell'uomo è felicemente descritta dai filosofi scolasticinel dire che la conoscenza dell'uomo è una conoscenza notturnavespertinacognitiomentre quella di Dio è una conoscenza mattutinamatutinacognitio. Il problema di restaurare l'originaria ed eterna bellezza del mondo èrisolto attraverso la redenzione dell'anima. La rovina o il vuoto chevediamo quando guardiamo alla naturasono nel nostro occhio. L'asse dellavisione non coincide con l'asse delle cosee così esse non appaionotrasparentima opache. La ragione per cui il mondo manca di unitàegiace a pezzi e a mucchiè che l'uomo manca di unità con se stesso.Egli non può essere un naturalista fino a che non soddisfa tutte ledomande dello spirito. L'amore è sia un bisogno che una percezione.Nessuno dei due può essere perfetto senza l'altro. Nel supremosignificato delle paroleil pensiero è devotoe la devozione èpensiero. Il profondo chiama il profondo. Ma nella società attuale questomatrimonio non è celebrato. Ci sono uomini innocenti che adorano Diosecondo la tradizione dei loro padrima il loro senso del dovere non siè ancora esteso all'uso di tutte le loro facoltà. E ci sono pazientinaturalistima essi raffreddano il loro soggetto sotto il gelido ventodell'intelligenza. Non è una preghiera anche lo studio della veritàunescursione dell'anima nell'infinito sconosciuto? Nessuno ha mai pregato dicuore senza imparare qualcosa. Ma quando un pensatore devotorisoluto aisolare ogni oggetto da relazioni personali e a vederlo nella luce delpensieroaccenderà nello stesso tempo la scienza con il fuoco dei piùsacri affettiallora Dio riprenderà a creare. Non ci sarà bisognoper la mente preparata allo studiodi cercareoggetti. Il segno invariabile della saggezza consiste nel vedere ilmiracolo in ciò che è comune. Che cos'è un giorno? Che cos'è un anno?Che cos'è un'estate? Che cos'è una donna? Che cos'è un bambino? Checos'è il sonno? Alla nostra cecitàqueste cose sembrano prive divalore. Noi raccontiamo favole per nascondere la povertà del fatto econformarlocome noi diciamoalla più alta legge della mente. Ma quandoil fatto è visto alla luce di un'ideala favola sfarzosa scolorisce eavvizzisce. Contempliamo la verapiù alta legge. Per il saggio perciòun fatto è vera poesiae la più bella delle favole. Queste meravigliesono alle nostre porte. Anche tu sei un uomo. L'uomo e la donna e la lorovita socialela povertàil lavoroil sonnola paurala fortunatisono noti. Impara che nessuna di queste cose è superficialema che ognifenomeno ha le sue radici nelle facoltà e negli affetti della mente.Mentre la questione astratta occupa il tuo intellettola natura lotrasforma in un fatto concreto da risolversi con le tue mani. Sarebbe unavalida ricerca mettersi al tavolino e paragonare punto dopo puntospecialmente nei momenti di crisi nella vitala nostra storia quotidianacon la nascita e il progresso delle idee nella mente. Così giungeremo a guardare al mondo con nuovi occhi. La risposta alladomanda senza fine dell'intelletto: Che cos'è la verità? e degliaffetti: Che cos'è il bene? Questa risposta verrà abbandonandosipassivamente alla volontà educata. Avverrà allora quello che ha detto ilmio poeta: «La natura non è fissa ma fluida. Lo spirito la alteralamodellala fa. L'immobilità o la brutalità della natura è assenza dispirito; per il puro spirito essa è fluidainstabileobbediente. Ognispirito costruisce per se stesso una casa e oltre alla sua casa un mondoe oltre al suo mondo un cielo. Considera dunque che il mondo esiste perte. Perché tu sei il fenomeno perfetto. Possiamo vedere solo ciò chesiamo. Puoi avere e fare tutto quello che Adamo ha avutoCesare ha fatto.Adamo ha chiamato la sua casacielo e terra; Cesare ha chiamato la suacasaRoma; tu forse chiami tuo il negozio di un calzolaioun centinaiodi acri di terra aratao la soffitta di uno studioso. Pureverso dopoverso e punto dopo punto il tuo dominio è altrettanto grande del loroanche se privo di nomi famosi. Costruisci perciò il tuo proprio mondo.Appena conformerai la tua vita alla pura idea nella tua menteti siriveleranno le sue grandi proporzioni. Una corrispondente rivoluzionenelle cose accompagnerà l'influsso dello spirito. In questo modosvaniranno rapidamente le sgradevoli apparenzemaialiragniserpentiinsettimanicomiprigioninemici; essi sono temporanei e spariranno. Ilsole asciugherà e il vento disperderà lo sporco e il sudiciume dellanatura. Come quando l'estate viene dal sud e i banchi di neve si sciolgonoe il volto della terra diventa verde davanti a essacosì lo spirito cheavanza creerà i propri ornamenti lungo il suo sentiero e porterà con séla bellezza che lo visita e la canzone che lo incanta; disegneràsplendidi volticaldi cuoriun saggio discorsoe atti eroiciattornoalla sua viafino a che il male sparirà. Il regno dell'uomo sullanaturaun regno che viene non osservatoun dominio che oltrepassa il suostesso sogno di Diosi instaurerà suscitando nell'uomo una meraviglianon inferiore a quella del cieco cui gradualmente è restituita la vistaperfetta». (16 )W. Shakespearesonetto LXX. |