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Eschilo
I Persiani
Edizione Acrobat
a cura di
Patrizio Sanasi
(patsa@tin.it).
Eschilo IPersiani2
PERSONAGGI DEL DRAMMA
CORO
di vecchi fedeliREGINA
CORRIERE
FANTASMA
di DarioSERSE
Ancelle della Reginaseguito di Serse.
Il luogo: Susa. Da un lato il palazzo. Dall'altro il sepolcreto di Dario.
I PERSIANI
I notabili persiani entrano a passo solenne nell'orchestra.
CORO
Siamo noi. Tra i Persiani finiti
sul suolo di Greciaci chiamano Fidi:
sentinelle allo sfarzoalla corte
carica d'ori. Per maestà d'anni
Serseprincipe Serse sovrano
sangue di Dario
ci volle sua scolta alla terra.
Ma ora avvolge il rimpatrio del Re
delle schiere cariche d'ori
tra cupi presagiirtoin tempesta
il mio senso profondo: già il solido
ceppo dell'Asia finisce laggiùulula il suo uomo
...
Né staffettafinora
né corriere al galoppo ha toccato
la città capitale di Persia.
La gente sfilava da Susada Ecbatana
dalla vecchia barriera di Cissia:
avantichi in sella ai cavalli
chi dentro le navichi come fantia colonne.
Fitto muro guerrieroa vederli.
Ecco Amistreaccanto Artafrene.
Poi Megabateed Astaspe
capitani di Persiare genuflessi
al Gran Re: scattano - occhi fermiimperiosi
sulle armate superbe. Non perdonanogli archi:
ecco poi chi va via al galoppospavento degli occhi
mostri di guerra
in dura fermezza di cuore.
Artembare cavalca gioioso alla guerra
e Masistre. Là brilla Imeo: non perdona
il suo arco. Poi Farandace
e Sostane che aizza destrieri.
Anche Nilo possenteaffollato di vita
mise in marcia i suoi capi: Susiscane
Pegastagonepuro sangue egiziano
Arsame possente alla testa
di Menfi devotaAriomardo che regge
Tebe città millenaria:
e le ciurmemarinai di laguna
sfilata tremenda che non termina mai!.
EschiloI Persiani3
Dietro s'accalcano i languidi Lidi:
hanno in pugno l'intera nazione
sorta in quelle pianure. Danno lo slancio
Metrogate con Arcteo valorososcettrati
ministrie Sardi carica d'ori:
folla alla guida dei carri
squadre di doppietriple pariglie.
Scenario che gelavederseli innanzi!
È tutto un vibrare di febbre alle falde
di Tmolo beato: stringere Grecia
schiava alle stanghe! È Mardone
è Taribis - incudini a spuntare la picca -
sono Misi che scagliano strali. Babilonia
carica d'ori allinea impasto di genti
in tumulto: equipaggi imbarcati
nervi salditensione che esplode nell'arco.
Dal resto dell'Asia s'accoda
la gente che impugna la daga
curva agli editti immani del Re.
Che scelto sbocciare di figlio Persia
t'è finito laggiù! L'Asiala patria
che per loro fu cullaè tutta singhiozzi.
Rimpianto rovente. Ai vecchialle spose
- si sgrana la lista dei giorni -
è spasimodentrol'inarcarsi del tempo.
str. I
Il passo è compiuto. L'armata di Serse
- sperde genti e città - è ormai sulla riva
vicinaoltremare: ha varcato
- cordamia saldare le chiatte -
lo specchio d'Elle Atamantide
ha stretto - selciato spesso di chiodi -
collare alla gola del varco marino.
ant. I
È folgore il principe d'Asia densa di genti
fa dilagare nel mondo - prodigio! -
il suo armento. Due vieall'attacco. Generali
di terra e di marearcignirocciosi:
saldo orgoglio dell'uomo che vivo
- la semenza dell'oro è il suo ceppo -
eguaglia i Celesti.
str. II
Sciabolata d'azzurro è lo sguardodi smalto
lucente: una serpe cruenta!
Forte di spesse falangidi flotta guerriera
sfreccia il cocchiopunta addosso al nemico
- sono picche famosesapete - la sua Arma omicida:
l'arco che schianta!
ant. II
Chi resiste alla prova: chiudersi contro
gorgo d'uomini in piena?
Sbarrare con dure barriere
l'abisso che bolle e travolge?
Sìvano sforzo urtare l'armata persiana
gente che ha dentro lo scatto guerriero.
mesodo
Purefrodemalia di una mente celeste.
EschiloI Persiani4
chi vale - qui sulla terra - a schivarla?
Chidotato di snello garretto
è padrone del salto vincente?
Sorride - ma è obliqua moina
e scivola in trappola l'uomo -
Perdizione! non ci sono spiragli
per l'uomoda salvarsi fuggendo.
mesodo
Sgorga da Dio il millenario potere
della Dispensiera fatale. Sui Persiani calcò
impegno guerriero: sgretolare castelli
groviglio d'assalti gioiosial galoppo
città sradicate.
ant. III
Ma seppero presto quel lungo scrutare il mistero
dei fluttil'abisso che spalanca i suoi varchi
- luccicare perenne allo schiaffo del vento -
affidati al cordamefragili funi
strumenti del passo oltremare.
str. IV
Così la mia mente - velo nero -
si fa straccio all'angoscia
«Aaahschiere persiane!».
Noquesto grido non oda il paese
Susagran caposaldo: baratro amarospossato.
ant. IV
La Cissia fortezza sta per ribattere
cupo rimbombo:
«aaah» sarà l'urlo che s'alza
dal nembo addensato di donne
squarcio cadrà sulla trama preziosa dei panni.
str. V
Intera una gente - al galoppo
marciando - è lontana
sciamata coma api del miele
al fianco del principe in armi:
transitava all'opposta punta costiera
un giogo a saldarlea fare
di due terre una sola.
ant. V
Onda di pianto nei letti d'amore
È passione di sposi lontani.
La donna persiana è tutta uno sfarsi dolente:
passione dell'uomo che strugge.
Disse addio all'amato
turbine irto di lancia.
Ora è qui: solitaria pariglia spaccata.
A noiPersiani. Raccogliamoci assisi
qui presso le volte auguste. Fondiamo
trepidiun piano: riflessivo
scandaglio. L'ora premeci chiama.
L'azione di Serse sovrano
- sangue di Dario -
che esito avrà?
Due casi: vittorioso è lo scatto dell'arco.
EschiloI Persiani5
o trionfa saldezza di picca
dalla testa ferrata.
Entra la Reginasplendidasul carro. Il Coro è in ginocchio.
È lei. Somiglia a occhi di dèilei
luce che viene: o madre del Re
o nostra Reginami prostro.
Suoni a una voce l'omaggio
riverente saluto. È nostro dovere.
Il Coro è in ginocchio. Sulla scena incede la Regina. Alle spallenumerosocorteo.
Altezzasalve! Svetti su tuttein Persiasulle donne alte cintureoSignoramadre di Serseo sposa di Dario: fosti sua
l'amata di un dio della Persia e - l'avevi nel sangue - madre d'un dio. Se lastella del nostro passato non s'è fatta ribelle
all'armata...
REGINA
È per questo che vengo da voi. Esco ora dalle sale parate di oridallastanza nuzialela nostramia e di Dario consorte.
Anch'io... ossessione mi pungolain seno. A voifedelivoglio dire lastoriauna mia inquietudine intimafissa.
Orooroun cumulo enorme: c'è rischio che scalciribalti - velo dipolvere in terra - la floridezza serena che Dario
s'eressesospinto da mano celeste. Così ecco ambiguo rovello - orroresvelarlo! - a squarciarmi la mente: per me
traboccare di ori senza polso di uomo non merita ossequio; senza orola tuastella non raggia quanto vale la tempra.
Orooro ne abbiamo. Tutto perfetto. Ma nodo d'angosciaoggiè la lucedegli occhi miei: occhio lucente alla reggia
sapeteè la viva persona del Re! Questa è ormai la vicenda. Vogliateispirarmi rimedi al mio casoPersiani: voifiducia
che matura negli anni. Giace in voisolo in voiil mio tesoro d'ispiraticonsigli.
CORO
Sovrana di Persiaodimi. Non avrai desiderio d'ordinarmi due volte la parolao l'azionese ho potere d'aprirti la strada.
Il tuo invito ci trova ispiratori caldi d'affetto. Sappilo.
REGINA
Folla di sogniogni nottem'accerchia. Cominciò quando Serse scossel'armata per finire laggiù. La voleva persala
gente di Ionia! Mai finora m'apparve così tersa figuracome oggiinquest'ultimo sonno. Te la svelo. La visione era
coppia di donne: abiti belliuna sfoggiava un peplo alla moda persianaalladorical'altra. Mi venivano incontro
pareva. Spiccavano: corpi altistupendiimmacolato splendorepiùpiùche le donne di oggi. Coppia sorellaun unico
ceppo: ma l'una - scelta fatalefortuita - aveva per suolo nativo la Grecial'altra una terra straniera. Le donne - era
questa l'immagine mia - intrecciavano irta rissa tra loro. Ebbe un lampomiofiglioe provava a domarlea farle più
dolci. Eccole china alle stanghe del carroannoda alle spalle i collari. Ela primatutta bardatatorreggiava superba
cedeva mansueta le labbra alla briglia; l'altra s'impennatempestaleunghie a squarciare le cinghie del carrouno
strappo furiosodi volovia con l'inutile morsola stanga troncata dinetto.
Crollamio figlio: ora il padre gli è a fiancoDarioe singhiozza. Serselo scorge - un attimo - e straccia la veste che
indossa. Ora sapetequesto mi vedo davanti nel buio notturno. Subitosvegliatuffo le mani allo sgorgo di un'acqua
lucente e con gesto devoto m'accosto al sacro rialzo: voglio porgere fluidodono ai Potenti che fanno da scudocui
spetta quest'atto di culto. E qui un'aquila avvistofuggitiva al bracieresacro di Febo: fermasenza fiato mi blocca il
terrorefedeli. Un momentolàecco un falcone: sfrecciascivola d'alaapiccoe a colpi d'artiglio le snuda la testa.
L'aquila immota: si fa piccolapalpitas'offre al macello. Che incubi: perme averli negli occhiper voi sentirveli dire.
Ah sìben sapeteanche voi: a mio figlio può accadere il trionfoeallora diventa un miracoloun idolo; ma può anche
crollare... Non deve bilanci allo Stato! Purché sia vivoluisempre luiresta Re della Persia.
CORO
Non intendiamo accasciartiSignorané farti troppo spavaldacosìragionando. Devi farti vicina ai Celesti: abbandonati
a loro. Se ti parve cupa visionesupplica che fluisca sviatadissoltaeche anzi ne sorga frutto maturo di beneper te
per i figliil paesela cerchia dei tuoi.
Secondodevi spargere liquide offerte alla Terraai Defunti: caldadalcuoremanda una supplica a Dariolo sposo -
l'hai vedutodicestinel placido sonno - che dal baratro scorti al chiarodel giorno una lieta vicendaa teal tuo figlio.
L'avverso destino si sfaccia - polvere fioca - inchiodato sotterranel buio.
Indovino il futuronel cuore: caldo d'affetto così io t'ispiro. Siamocerti: il tuo caso culmina in frutti perfetti.
REGINA
Finalmente! Il tuo cuore leale decifra per primo la visione del sonno: èconforto solenne la parola che hai dettoa mio
figlioal Palazzo. Fosse buonala fine... Voglio compiere subito i riti chechiediai Celesti e ai nostrilaggiù nell'abisso:.
EschiloI Persiani6
il tempo di rientrare alla reggia. C'è una notizia però che mi premeofedeli: in che punto del mondo s'innalza - dicono -
Atene?
CORO
In fondodove Sole potente si tuffa languendo.
REGINA
E spasimaSersedi braccare una tale città?
CORO
Tutta la Grecia s'inchinerebbe al Gran Re.
REGINA
Pari a noi contano nerbo d'uomini armati?
‹CORO
* * *›
‹REGINA
* * *›
CORO
D'una tempra che già diede tormento ai Persiani.
REGINA
In pugno? Lampo di freccia a incurvare lo scatto dell'arcoo...
CORO
Nono: picche immotecorazzate di scudi.
REGINA
E in piùche altro? Scorte domestiche d'oro?
CORO
Pare una vena d'argento. Forziere è la terra.
REGINA
E alla testa del gregge? Chi fa da padrone all'armata?
CORO
Nessuno al mondo! Né serviné curvi all'inchino: è loro nomea!
REGINA
Ma come terranno all'assalto di genti nemiche?
CORO
Come? Hanno sfatto un'armata di Dariograndiosapotente.
REGINA
Notizie tremende. Che angosciachi ha figli alla guerra!
CORO
(avvista un corriere inlontananza)Là! Ora stai per sentire il racconto completosincero. È lampante: correpersiano quest'uomo che arrivache riporta
schietta la fine. Sentiremo se buona o maligna...
Irrompe un Corrieredisfatto dallo sforzo e dall'angoscia della notizia.
CORRIERE
O paesi d'ogni lembo dell'Asiao patria persianadove approda l'oro delmondo! Una sola percossae il tuo rigoglio
felice è a piccodisfatto. La gemma fiorente di Persia di schianto èfinita laggiù. Aaah fa male recare per primo notizie
maligne. Ma io non ho scampo: vi srotolo innanzi il volume del vostrotormentoPersiani. L'aggressore stranieroal
completoè distrutto!.
EschiloI Persiani7
CORO
str. I
Rude rovinarudeimprovvisa
trafigge! Aaahvi grondi il pianto
Persianiall'udire la pena!
CORRIERE
È finitasfacelo totale per loro. Per me... ioio - impossibile sogno - iotornomi splende davanti la patria.
CORO
ant. I
Troppo s'allungaa noi poveri vecchi
questa specie di vita: se è per udire
- pareva irreale - tanto dolore.
CORRIERE
Io c'eroPersianinon ripeto chiacchiere d'altri. Così posso dirvi chestrazio ci fu riservato.
CORO
str. II
Aaah follefolle
calca d'armi in tumulto
piombata dall'Asia - aaah! -
su suolo nemicosu Grecia!
CORRIERE
È una piena di morti disfatti - maledetto destino - Salamina: le spiaggeogni spazio vicino.
CORO
ant. II
Aaahpovera carne dei miei
t'impregnati macera il gorgo salmastro
rotoli morta - io sento -
nelle pieghe di stracci randagi.
CORRIERE
Gli archi spossatil'armata completa dissoltain ginocchio all'assalto dichiglie affilate.
CORO
str. III
Ulula a luttostrida
dolenti sui poveri morti.
Sfacelo nero alla Persia
deciso da dio: ahmia gente disfatta!
CORRIERE
Salamina: odiodisgusto sentire quel nome! Aaahche groppo di piantoripensare ad Atene.
CORO
ant. III
Maledetta Atenenostro tormento
Purelà s'inchiodi la mente:
troppe donne di Persia - follia! -
staccò dai figlidall'uomoper sempre!
REGINA
Dura da tanto il mio silenzio: mi lacera immoto delirio. Troppo male. Èabisso la nostra sciagura: che serve parlare
frugare lo strazio? Non importa. È stretta fatale: chi vive patisce itormenti che dio gli offre. Srotola pure il volume dei
maliplàcati dentroraccontaanche se il dolore ti prende la gola.
Chi non è tra i caduti? E i capia chi andrà il nostro lutto? Genteschierata a impugnare lo scettro: cadendolasciava
truppe sbandatesenza polso di capo..
EschiloI Persiani8
CORRIERE
SerseSerse è salvo. Scorge la luce.
REGINA
Luce grande hai svelatoper meper la reggiae chiaro mattino dal gelidonero notturno.
CORRIERE
Non così Artembare. Pilotava diecimila cavalli: oggi picchia ripicchiasull'irta scogliera Silenia. Millene aveva sotto
Dadace: un colpo di piccas'avvita - snello - e guizza dal ponte. PoiTenagonefiore d'uomosangue puro di Battria:
logorerà l'isola d'Aiacetra gli schiaffi del mare. Poi LileoArsameeArgeste con loro: lungo l'isola - nido a colombe -
battiribattiostinati rimbalzano sull'incudine di roccia. Poinativodelle fonti del Niloin EgittoFarnuco; poi tutti a
picco da un'unica toldaArcteoAdeveterzo Feresse. Poi Matallodi Crise.Comandava miriadi. Stramazzato
macerava la barba - massa d'ombra fiammantesul petto - trascolorava latinta nella pozza cuparossastra. Poi Arabo
Magoe Artabe di Battria: guidava tre miriadi negreal galoppo. Ormai sitrapianta laggiùnella terra petrosa su cui
giacque caduto.
Poi AmistriAnfitreo - mulinare di lama che non ha riposo - l'illustreAriomardoeroico lutto di SardiSisame misio e
Taribicapo di navi - cinquanta per cinque unità - licneo di ceppounosplendido uomo. Ora è làsteso. Un indegno
morire. Maledetto destino!
Poi Siennesi. Spiccava il suo cuore guerriero. Dietro aveva i Cilici: da solo- un eroe - inflisse sublime tormento al
nemico. Una morte stupenda. Qui finisce il mio ricordo dei capi. Pochi i maliche narroin mezzo a una folla viva di
maliall'assalto!
REGINA
Ahpozzo infinito di penail racconto! Infanga la Persiaè funebrestridula nota di lutto. Pureripercorri la storiafa'
luce: quant'era il nerbo della flotta grecada trovarsi dentro lo slanciodell'urto contro la flotta persianagroviglio di
scafiscatti di chiglie affilate?
CORRIERE
Ascolta. Per numero puro di navi trionfava lo straniero attaccante. Il nemicoaveva un totale di trecento unità. Discosta
una squadra di dieciil fior fiore. La potenza al comando di Serse era milleunitànon mi sbaglio. Duecento più sette gli
scafi dotati di scatto senza rivali. Il calcolo è questo. Che dicipartivamo battuti sul campo? Nono. Sovrumana Forza -
chissà - frantumava l'armatalibrando sui piatti sbilanciate fatalità. ICelesti fan salva la città di Pallade santa.
REGINA
Dunque è vero. Vive indenne la città d'Atene?
CORRIERE
Se restano uomini vivinon vacilla la cinta.
REGINA
Prima mossa al duello di naviquale fuinformaci. Chi mosse per primoall'attacco? I Greci? O forse mio figlioaltero
della sua forza marina?
CORRIERE
La mossa fataleReginadel nostro sterminio la fece - sorgendo occultoimprovviso - un dio del Castigoo un
sovrumano nemico. Un Greco uscì dalle file ateniesi e raggiunto Sersetuofigliogli disse che al nero calare del buio
notturnonon avrebbero perso del tempo i Grecie un balzolà sulle toldesi tenevano pronti - si salvi chi può! - a
sgusciare velocia rubare fuggendo la vita.
A sentire quell'uomo - sordo al tranelloall'ostile livore divino - il Respicca dritto a ogni capo di nave un comando:
aspettare che il sole spenga la vampa radiosa sul mondoche la tenebraabbracci il cerchio solenne dell'ariaaddensare il
nerbo di navi su triplice fronte: le altre ad anelloserrando l'isola tuttad'Aiacechiudessero i varchii salsi sonori
spiragli. Se il nemico eludeva la stretta fatale - scovando la stradascivolando via silenzioso - una fine era prontafissa
per tutti: la testa mozzata. Di tale tenore i comandi: gli cresceva dentrol'ebbrezzanon coglieva col senno il domani
sorgente da mano divina. La gente - senza tumultomansueta al potere -teneva pronto il suo rancio. A bordo ciascuno
annodava - un giro di sàgola - il remo allo scalmo culla del remo. Caddesmorendo il lampo del sole. L'ombra saliva. Fu
l'ora. Ecco quelli maestri di remoeccoi corazzati guerrieri del ponteciascuno s'affretta all'imbarco. Rintocca
rimbalza tra squadre di barche slanciate il richiamo. Via sul mare.Disciplina perfettatutto come previsto. È nottata di
fitte manovreper gli alti comandisu e giùcon la forza marina alcompleto. E la notte passava. Ma l'armata dei Greci
non tentava manovrea sgusciare di frodo! Poiappena la pariglia lucentedell'alba dilagò per il mondo - lampo chiaro
negli occhi - dal fronte dei Greci fu subito scroscio di note sonoresolennedevota melodia di trionfo; si staglia diritta
riverbera l'innodagli scogli dell'isolaun'eco. Angoscia colmal'aggressore straniero: il piano si sfaldaè una beffa. Non.
EschiloI Persiani9
era di gente fuggiasca quel fervido grido di guerra e vittoriama d'uominiaccesi alla lottavibrantidecisi. Li vedevi
laggiùl'incendiava - scoppio di luce - una nota di tromba. Di volo -scatto composto di remi sonori - trafissero a tempo
l'abisso salato. Un istante e li avemmo compattitersa visionenegli occhi.Apriva la stradain assettocon bella
manovral'ala destra. Sulla scia sfilavala flotta completa. Si fondevaalla vista - percettibileormai - un rumore di coro
crescente: «Forzao figli di Grecialibertà per la terralibertà per ifiglile donnei sacrari del nostro paeseper le
tombe dei vecchi. Per tutto quello che abbiamo: è l'orarischiamo!». Dainostri repartis'opponeva sommesso un
frastuono di parole persiane: culmina l'oranon è ammesso esitare. Drittauna chiglia sprofonda in un'altra la trave
coperta di bronzo. Scattò prima a colpire una nave dei Greci: ed è subitosfascio totale per i fregi di poppaa uno scafo
fenicio. Poi addossoogni legno cercava il nemico.
All'inizio l'ondata di navi persiane teneva. Ma appena la folla di scafis'ammucchiò nella conca - interrotto lo scambio
d'aiutiinfinita vicenda di colpi ripercossi dai rostri metallicimeccanismi interi di remi in frantumi - con scaltri volteggi
martellavala flotta dei Greci; rotolavano all'aria le chiglie di navi; ladistesa marina spariva coperta di schegge di scafi
d'umana moria; tutto un rigoglio di corpila spiaggiale creste; allorauna per unaogni nave cercava la fuga in un caos
di remi. Quanto restava d'una flotta venuta da fuoriall'assalto. Loropicchiavano fortetroncavano gli uomini in due:
una mattanzadirestiun volo di reti - strage di pesce - a colpi di remischeggiatidi fasciame in frantumi. Impasto di
urla dolentidi singhiozzi copriva lo specchio dei flutti. Poi la fine.Soffocò tutto la faccia cupa del buio.
Che ressa di mali! Passassi decine di giorni a sgranarli uno per unononriesco a dirteli tutti. Devi saperenel giro di un
giorno non perì mai così folto fascio di vite!
REGINA
Che abisso fondo di lutti dilaga addosso ai Persianisoffoca il ceppostraniero!
CORRIERE
Neanche mezzo disastroquesto che ho detto: ascoltami bene. Serie maledettadi colpi. A bilanciarlanon bastano un
paio di pesatedegli altri che ora ti dico.
REGINA
Fatalità più atroce di questa? E quale? Che nuova vicenda di pena liassaleli sbilancia ancora più in basso?
CORRIERE
I migliori di Persiai più freschipiù in forzeche spiccavano alti perspirito fiero e chiarezza di sanguea nessuno
secondi in lealtà al loro Resono tutti cadutinel fango. Nella morte piùopaca.
REGINA
Quanto soffrireche colpi maligni. Tu mi parli di morte. Come caddero?Narra.
CORRIERE
Un'isola esistenello specchio d'acque di Salamina: miseraaspraall'approdo. Pan vi cammina - sempre a passo di
danza - dove la roccia si perde nel mare. Il Re spedisce laggiù coloro cheho detto: lo scopoqualora il nemico disfatto
si getti giù dalle tolde alla terraè serrare nel pugno l'esercito grecoe finirlo; intantostrappare le forze persiane al
risucchiolaggiù nello stretto. Interprete senza fortuna di ciò ch'eradestino! Dio aveva porto al nemico il fregio dello
scontro navale: e subito - corazzesui cuorid'ottimo bronzo - saltaronogiù dalla flotta. Stringevano l'isola in un cerchio
completo. Noi senza sbocco: non un varco di fuga. Addossofiondati da manonemicatempesta di sassi. Scoccati
dall'arcosfrecciavano dardi a infliggere morte. Poi l'assalto finale. Soloun immenso ruggito e il nemico martella
macella quella povera carne. Finché cadde divelta ogni vita. Serse scattòululò lo sguardo fisso a quel baratro nero di
mali. Sìs'era preso per posto un rialzo elevatoalla riva dello specchiomarino: spaziava limpido su tutto lo scontro.
Squarciò la sua veste. Un gemito rocotagliente. Seccol'ordine a tutta lagente di terra. Poi il caosla partenzala rotta.
Questo è l'evento che a fianco dell'altro merita lacrime tue.
REGINA
Sovrumana Potenzati odio! Che beffala tuaai progetti persiani! Miofiglio scoprì che costava salato il castigo su
Atene gloriosa: non saldarono il conto quegli altriche Maratona disfece.Mio figlio era certo di farsene dare il riscatto:
eccoche retata di strazi ha raccolto! Continua. Ci saranno le navi sfuggitealla fine. Dov'erano quando partisti? Sai
darci notizia sicura?
CORRIERE
I capi di navi superstitiormais'abbandonano al vento. Frenesia di fuga.È uno sfascio. Gli altrile forze di terra
stavano tutti morendo in Beozia: chi lì lì per toccare il sollievo diun'acqua di fontee l'arsura l'ammazza; chi spasima
spentouna larva... Noi sfondiamopenetriamo in Focide e dentro la Doridelaggiù al golfo Maliacodove corre lo
Sperchio che riga benigno i poderi. Poi viaci si aprirono innanzi lacontrada di Acaia e i paesi dei Tessali: ormaicon
le scorteeravamo allo stremo. Là morivano a mucchidi fame e di sete:doppio flagello. Eccocitocchiamo Magnesia.
La terra macedone s'apre davanti. Ecco il varco dell'Assiola giuncaiastagnante del Bolbeil massiccio Pangeo.
EschiloI Persiani10
l'Edonide terra. Che nottata! Fu allora - e non era stagione - dal Cielo sidesta tempesta di freddo. Blocco immoto è il
fluire dello Strimone chiaro. C'era chi fino a quell'ora negava gli dèi.Beneera tutto preghierein ginocchiocurvo
supplice al Cieloalla Terra. Poinell'armata si spense il fittopiomormorare. Saggiamo il guado sulla vitrea placca.
Chi tra i nostri passò prima che il Cielo sciabolasse gli straliè ormaivivoal sicuro. Ma dopola sfera lucente dell'astro
raggiò la calura e trafisse - radioso tepore - la pista. Crollavano amucchi. Beato che ebbe subito infranto l'alito vivo.
Tutti gli altri - bella fortunasalvare la vita - da un capo all'altro diTraciasnervatisgusciano da un inferno di pene e
toccanomagro drappelloil domestico suolo. Ohpuò gemere ora la terrapersianaspasimarebramare il suo sangueil
rigoglio nativo! Ormai questo è avvenuto: lascio in ombranarrandotuttoun mondo di pene che il Cielo sfolgorò sui
Persiani.
CORO
O Potenzastroncaaverti nemica! Che schianto pesante il tuo balzo a duepiedi sul ceppo persiano!
REGINA
Quanto patiresulla mia gente infranta! Figura eloquente del sogno notturnoche nitido lampo fu il tuoa illustrare il
soffrire!
Voi invecefu miope il vostro giudizio. Non importacosì voi volesteispirarmi e il mio primo impulso è porgere voti
agli dèi. Poi traggo da dentro le sale fluido impasto: tornoe l'offro inomaggio a Terraai Defunti. Anch'io sono certa: è
finitalo sento. Chissàpuò sorgere ancora un domani più chiaro. Voiavete un dovere: pesate la nostra realtàsappiate
ispirarci. Tra nois'intrecci sentimento leale. E a mio figlio - se giungeche ancora son via - dite buone parolee fategli
ala alla reggia. Che a sfacelo non s'ammucchi sfacelo.
Laregina rientra nel palazzo. |[continua]||[I PERSIANI2
]|CORO
ZeusMaestàin quest'ora
stroncasti la forza di Persia
- che illusionie che nembo di genti -
calcasti su Susasu Ecbatana
cappa buia di pena.
Quante stracciano i veli
con le fragili dita. Si macera
il petto all'onda del pianto.
Le penetra dentro lo strazio.
Passione di querulelanguide donne
persiane: rivedertimio sposo
mio nodo nuziale! Viafuori
dai languidi lembi dei letti
caldi soavi di giovani amori
gementi; goloseaffamate di pianto.
Anch'io celebro l'ora fatale dei miei
finiti laggiù: pena immensasentita.
str. I
Oggi è tutta lacrime l'Asia
desolato silenzio.
Serse era in testa
Serse li ha uccisi
Serse demente reggeva le fila
con le chiglie pesanti.
Dario no. Non inflisse tormenti
alla Persia - perché? -
principe d'archi
guida amata di Susa.
ant. I
Gente di terradi mare le navi
- volo di velecupe pupille -
le navi hanno tratto lontano
le navi hanno infranto
le navi coi rostri assassini..
EschiloI Persiani11
Dai colpi dei Greci!
per un filo sottile si salva
il Sovrano. Così corre la voce.
Traversa la piatta contrada di Tracia
piste in lotta col gelo.
str. II
Chi fu subito colto
da fulminea stretta fatale
ora fluttua laggiùlungo l'orlo
scoglioso. Ohlacrimaspaccati!
Traitifondoun gemito irto:
cala dal Cielo lo strazio - ah! -.
Inarca una lugubre nota
a ululare il tormento.
ant. II
Orrore! Li carda l'acre risacca.
Creature senza suono li sfanno
in quello che non sa Contagi!
Spasima l'uomo la casa deserta.
Figli perduti. I vecchi a guaire
su strazi d'inferno:
ora sanno dilagare di pena.
str. III
Ohda oggi nell'Asia - per sempre! -
non detta più legge la Persia
non fluisce tributo
all'ombra del ferreo trono sovrano.
Nessuno è in ginocchio
docile al Re. Eccosfumò
l'imperiale vigore.
ant. III
Non ha più carcerieri
la lingua dell'Asia. La massa padrona
scaglia sciolte parole.
In pezzi - era forza schiacciante - il collare.
Solchi zuppi di sanguerifrangersi
d'onde: Salamina racchiude
ciò che era la Persia.
Ricompare la Reginadal palazzo. La scortano ancellecon doni votivi.
REGINA
Fedeli. Chi è duramente provato dal malesa che quando ribollire di maliinonda i viventiil terrore stagna nel sangue.
Non così se la vicenda fluisce serena: si rafforza la fede che spiricostante la brezza benignafatale.
Da oraper me l'universo è blocco d'angoscia. Eccomi si staglia negliocchi: dio è contro di noi! M'assorda il cervello
un urlìo malato: che delirio... mi paralizza l'orrore dei mali. Perciò dalpalazzodi nuovoho spinto fin qui il mio
camminoma non come prima: senza carrodimessa. Voglio offrire al padre diSerse bevande benignedi quelle che
fanno melliflui i morti: luminoso latte soave di bestia inviolata; sgoccioliod'artigiana dei fiorimiele impastato di luce;
insiemeliquida stilla di tersa sorgente; guardaschietto sorso che vienedai campiallegro splendore d'uva annosa; ecco
aromatico frutto d'ulivo rossignovivido eterno rigoglio di frondee treccedi fiorifamiglia di cosmica madredi Terra.
Fedelia voi. Ecco bevande destinate all'abisso: intrecciatevi l'innoaugurale. Che affiorial vostro richiamoDario
entità sovrumana. Io sospingo ai Potentigiù nell'abissoil tributo cheirriga la zolla.
CORO
O SignoraReginaMaestà della Persia
spargi liquori nel cavosotterra.
Noi canteremo preghiere
a chi scorta i defunti:.
EschiloI Persiani12
sia benignogiù nell'abisso!
Voivoi sante Potenze d'abisso
Terra e tu Ermese tumonarca dei morti
scortate quassù la sua ombra nel sole.
Se sa bene un farmaco
lui solo al mondo può svelare
la soglia dei mali.
str. I
Potrà sentirmiil benedetto
Re? È uno dei Potentiormai.
Parlo persianolimpida lingua.
Modulo note rotte
angosciose.
Farò penetrare il richiamo dolente.
Mi odemi odesotterra?
ant. I
Tu Terra. VoiPotenze
d'abisso. Fate che affiori
su da sotterra lo Spirito fiero
dio della Persiaceppo di Susa.
Scortatelo a noi. Come lui nessuno
zolla persiana avvolge.
str. II
Ti amo sovrano. Ti amo
tumulo. Ti amocuore che giaci profondo.
Abissofallo salire. Rilascialo
Abisso: è Dario
Re sacro Re!
Aaah!
ant. II
Non un uomo annientava
nel delirio di guerrache strema.
«Illuminato» lo dicevano in Persia
e «Illuminato» era Dario!
Resse bene la barra alla gente guerriera.
str. III
Maestà veneratapresentatiaffiora
qui dove culmina il morto rialzo.
Muovi il calzare lucentedorato.
Esponi nel sole la guglia
della mitra imperiale.
Padrerisali! Dario senza peccato! Aaah!
ant. III
Odi inauditi doloriper la Persia intera.
MostratiRe dei Re!
Stagna cieco vapore d'inferno nell'aria.
La giovane forza guerriera
è tutta disfatta.
Padre risali! Dario senza peccato! Aaah!
ep.
Aaahaaah!
Quanto gemere quando moristi.
Spiegamiprincipe:
che doppio delirio incosciente
ha ora avvolto il tuo trono:.
EschiloI Persiani13
sfuma - che danno alla Persia! -
la flotta da guerra.
O navi! Nullanulla resta di navi!
Dal tumulo emerge il Fantasma di Darioin aspetto imperiale.
FANTASMA
O fior fiore dei Fidivoi spartiste con me i miei giovani anni. O anziani diPersiache passione patisce il mio Stato? È
lividotutto dolore. La terra s'incrina.
Un bagliore. È leila mia donnavicina alla tomba: trasalisco. Il flussovotivol'accetto di cuore. Voi lugubri
cantilenatecerchio immoto al sepolcro. Con ululi irti - richiamo ai defunti- mi lanciate voce intrisa di pianto. Purec'è
poco spiraglio laggiù. Poi - ecco il punto - le Forze del baratro sonomeglio dotate a carpireche a rilasciare. Ioho
imposto il mio peso di Ree riemergo. Sii svelto: non voglio mi siarinfacciato il tempo quassù. Che ècarico fresco di
male addosso ai Persiani?
CORO
str.
Vibrovederti davanti.
Vibrodirti aperte parole.
Vive l'ancestrale tremore.
FANTASMA
Io salii dall'abisso docile all'ululo tuo. Ora non incepparti. Narra discorcio la storiaconcludi. Sciogli l'ossequio per me.
CORO
ant.
Mi ritraggo: farti tale favore!
Mi ritraggo: dirti aperta la storia!
Che storiarilutto a dirla a chi amo.
FANTASMA
Quel tremore d'un tempo ti si radica dentrolo vedo. Tumia signorachespartisti il mio lettoo chiarissima donna
tronca lacrime e strida. Svelami tutto. Il dolore è nel sangue dell'uomo.Quindi toccatocca a chi vive. D'una folla di
mali è radice l'oceanod'una folla la crosta terrestre - per chi ha dentrola morte - se la vita s'inarca eccessiva.
REGINA
Tu svettasti sul mondo per la calma potenza che ti diedero casi benigni:finché t'abbagliava raggiare di sole - eri un
idoloallorain mezzo ai Persiani - colmasti d'ore stupende la vita. UnCelesteparevi. Anche oggi t'invidio: morto
senza scorgere il pozzo dei mali! CertoDario: saprai intera la storiae inrapido tempo. Sola frase: la forza di Persia è
tutta disfatta!
FANTASMA
Che tracollo? Scoppioa fulminaredi peste? Risse ribelli civili?
REGINA
Nulla. Giace lànel raggio d'Ateneinfrantal'armata.
FANTASMA
Quale figlio sospinse la schiera laggiù? Che io sappia.
REGINA
Serse. Bruciava! Desolò questa terra: una vuota spianata.
FANTASMA
Navigando o marciandosmaniò il passo esaltatopovero figlio?
REGINA
Insieme: coppia d'armatedoppia linea d'attacco.
FANTASMA
Tante truppe di terra compiono il varco? Come fu?.
EschiloI Persiani14
REGINA
Fabbricò ingegnoso collare allo stretto di Elle. E il guado fu pronto.
FANTASMA
A tantoa tanto arrivò? Sprangare il gran Guado Bovinoil Bosforo!
REGINA
Purtroppo. Chissàuna Potenza si sarà prestata al progetto.
FANTASMA
Ah sìPotenza divina: da uscirne con la mente malata.
REGINA
Ed è sotto gli occhi la fine: che sfacelo ha prodotto!
FANTASMA
E a loro che sorte toccò da strapparvi singhiozzi?
REGINA
Disfattal'armata marinacondannò l'armata di terra.
FANTASMA
È così? La gente al completo è crollata ai colpi di picca?
REGINA
Susa ne è prova: dilagare di pianto sui figlighermiti dal nulla...
FANTASMA
Aaahmia scelta barrieramio scudo d'uomini in armi!
REGINA
... e i Battri! Tutto un popolo a picconel nulla. Non ne avranno di vecchiper un pezzo...
FANTASMA
Povero figlioche rigoglio di forze alleate ha sciupato.
REGINA
Solo - sono voci - Sersedisperatocon un pugno dei suoi...
FANTASMA
Comecomedove... è finita? O c'è forse spiraglio?
REGINA
... con sollievo ha toccato il pontecatena dei due continenti.
FANTASMA
E ormai è al sicuroqui da noisul suolo dell'Asia. È certo così?
REGINA
Certo. La notizia trionfasincera. Nessuno smentisceper ora.
FANTASMA
Aaahfu sveltoa culminare il presagio. Zeus saettò su mio figliol'effetto delle voci veridiche. Io m'illudevo: sìle
avrebbero coronate i Celestialla lungacon gli anni. Ma basta che sia tu avoler bruciare le tappee il dio t'è addossoti
spinge. Oggidirestiuna pozza viva di mali s'è schiusa davanti allacerchia dei miei. Mio figlio ha precipitato le cose.
Incosciente! Febbre immatura! Che abbaglioil suobloccare il flussosolenne del varco di Elle - servo chiuso nei lacci -
il fluente Guado Bovino: è consacrato! Di sua testasnaturava la forma diquel braccio marino. L'irretiva di nodia colpi
di mazzae creò immenso sentiero alla folla guerriera. Ha dentro la mortee voleva piegare i CelestiPosidoneperfino!
Delirava. Un guasto mentale - che altro? - rapiva mio figlio. Ormai ho paurache l'oroil mio oro - sforzo di tutta una
vita - si offra nel mondo al predone più svelto.
REGINA.
Eschilo I Persiani15
Ecco. Sono frutti di una scuola maligna: brutta gente che gli stava vicino.Vibrava tuttoSerse. Ritornello monotono: tu
Dario - armi in pugno - avevi ammassato tesori agli eredi; luiSersetraquattro pareti armeggiava. Non era da uomo.
Non sapeva aggiungere nulla alla potenza paterna. Gli echeggiavano intornogli scherni della gente cattiva. Così Serse
decise la marcial'attacco: obiettivola Grecia!
FANTASMA
Sicché fu frutto del loro operare il colpo tremendomonumento perenne dipena. Ugualenon era mai calato su Susaa
fare il deserto: fin dal tempo che Zeus dei Re c'investì dell'alto poterecomando di un uomo sovrano da un capo all'altro
dell'Asiapascolo ricco d'armenticon in pugno lo scettrostrumento dilegge.
SìMedo resse per primo la folla guerriera. Un altrosuo figliocompletòil suo dominio.
Terzo gli successe Ciroun uomo baciato dal Cielo.
Dal tronocostruì la pace nel mondo persiano: il remo maestro del sennopilotava il fervore del sangue. Sua la conquista
di Lidi e di Frigila ferrea morsa a inchiodare la Ionia. Dio non gli giuròodio: l'aveva nel sangueluil'assennato
equilibrio.
Il figlio di Ciroquarto reallineava le schiere.
Quinto Mardi regnò sfregio alla terraal soglio già antico. L'assassinò -una trappoladentro le sale - il bravo Artafrene
con un pugno di suoiincaricati del colpo: ed io con loro. Estrassi la mossavincente. Quanto volevo! E viamarciai alla
guerra. Quante guerree con quanti guerrieri! Nonon ho mai scatenatosfacelo così sulla Persia.
Sersemio figlioè acerboperciò è d'acerba folliae non sa ricordarei miei avvisi. O cari vecchiormai v'è ben noto: è
lampantenoi gruppo di Re che impugnammo il potereinsiemenon avremmocompiuto tale somma di mali.
CORO
Darioo Gran Rea che esito punta la storia che narri? Vedi in che stato.Come uscirne? Può la gente persiana riottenere
l'alto prestigio?
FANTASMA
Se non portate le armi nello spazio greconeanche se la forza persianasoverchia. Badate! Perfino la terra s'affianca
combatte con loro.
CORO
La terra? Possibile? In che forma combatte?
FANTASMA
Ammazza di fame la calca nemica.
CORO
Solo il fiore sarà arruolatoe con armi perfette.
FANTASMA
Neanche l'armata che ancora è laggiùfermain terra di Greciapotràritornarsene salva.
CORO
Come hai detto? Sicché il corpo invasore non passa al completo il varco diElleuscendo d'Europa?
FANTASMA
Un pugnodei tantise bisogna accettare i segni premonitori del cielo -sotto gli occhi il destino ormai fatto realtà. Per
forza: non è dato che si compiano in partequesto sìquesto no. DunqueSerse s'inchina a cieche illusioni se si lascia
alle spalle un corpo eletto d'armati. Sono fermi laggiùdove Asopo fluendodisseta la terrageneroso ristoro alla zolla
beota. Pozzo fondo di maledi tormentoè in agguato laggiù: riscattopenoso di progetti senza equilibrioche negavano
dio. Piombarono in Grecia: violarono senza pudore le sante sculturearsero itempli. Altari nel nullastatue divine
troncate di nettorovinosa catasta ai piedi dei cippi. Impulsiazionimalvagie: ed eccopesa il castigo attuale. Altro è in
arrivo. Non siamo ancora al piedistallo del male: ohdovrà crescerefarsimaturo. Tanto dilagherà l'impasto votivo di
sangue - fiotto caldomortale a irrorare la terraa Platea: autrice ladorica picca! Cataste di corpi - fino al terzo rigoglio
di vite - morte parole urleranno agli occhi del mondo: «Chi ha dentro lamorte non deve presumere oltre l'umano.
Squilibriosbocciandofrutta Sfacelo dai solchine falcia covoni chegrondano pianto». Guardate che prezzo di pena
tutto questo vi costae intanto fissatevi in mente Atene e la Grecia. Chenessuno disprezzi la sua parte di bene. Non
amate possessi stranieri: spargereste nel vento una bella ricchezza. Poi Zeusè lassùe castiga gli orgogli chiassosi
scrutatore brutale. Per questoispirategli rette ragioni: che Serseriacquisti equilibrio di menteche smetta d'affliggere il
Cielo col suo slancio chiassosoarrogante.
Tuo signorao mia donnamadre di Serserientra al palazzoscegli ilcostume più finepreziosoe va' tu a ricevere il
figlio: dei drappi smagliantinon gli resta che sfascio di straccisfilacciati brandelli sul corpocarico d'aspro tormento.
Devi essere dolceragionareplacarlo. Lo conosco. La tua voce sapràsopportaresolamente la tua..
EschiloI Persiani16
Ora io m'inabisso nel buio. Vi salutovecchi Fedeli. Anche avvoltid'angosciaoffritevi quel poco di gioiaogni giorno
che passa. Non conterà più l'orotra i morti.
IlFantasma affonda.CORO
Che fittesentire la folla di strazi già viva e l'altra in arrivo sulnostro paese!
REGINA
O Potenzami trafiggem'assale la schiera dei mali. Ma ora quest'altravicenda mi sbranaudire il groviglio d'infamia -
che abitipovero figlio! - che ora lo copre. Io vado. Trarrò dalla reggiail costume regale. Dura prova ricevere il figlio:
ma io lo farò!
Non lascio al dolore chi più m'appartiene.
LaRegina si avvia al palazzo.CORO
str. I
Gemiamo! Vita grandebeata
lo Stato quieto. Tutto questo godemmo
al tempo che il Re venerando
puro potente imbattuto
Dario semidio reggeva la Persia.
ant. I
Primo: vantiamo le armate coperte
di gloriache rocche e spalti nel mondo
tenevano in pugno.
Le guerre ci ridavano reduci indenni
alle casesenza strazi: di trionfo in trionfo!
str. II
Quante genti predò senza varcare
l'orizzonte dell'Alissenza staccarsi
dalle domestiche mura:
i borghi palustri dell'acqua stagnante
Strimoniavicini ai chiusi
di Tracia.
ant. II
E le altreinghirlandate di torri
lontane dal lagoradicate alla terra
a lui stavano attenteal Re;
e le fiere città che si specchiano
nell'ampio Ellesponto; la Propontide fonda
lo sgorgo del Ponto.
str. III
Poi isole. Tra schiaffi di mare
a corona di punta salmastra
prossime all'Asia.
Eccole: LesboSamo piena di ulivi
Chioecco ParoNassoMicono
e Andro che a Tero
stretta stretta s'appoggia.
ant. III
Reggeva le isole d'alto mare
là tra le sponde: Lemno
la terra d'Icaroe RodiCnido
Pafo e Soli sacre ad Afrodite Cipria
e Salamina è la sua città madre
la radice dei nostri singhiozzi.
ep.
E i paesi colmi di beni.
EschiloI Persiani17
di Greci in follanella fascia di Ionia
guidò con saggio potere. Al suo fianco
sforzo invitto di corazzati
guerrierid'alleati
impasto di razze.
Ora il dio ha virato. Atrocemente
chiaro. Su di noi è il peso delle guerre.
Siamo sotto l'enorme colpo marino.
Irrompe Sersedisfatto.
SERSE
Aaah!
Stravolto io esco dal cozzo
col mio fato brutaleinsondabile.
Ferina Potenza piombò
sul ceppo persiano. Che carico avrò
il dolore? Carne snervata divento
a vedere la cerchia dei Vecchi.
Oh Zeusse in mezzo agli eroi
finiti laggiù
m'avesse sommerso l'ora mortale!
CORO
Oh Repiango l'armata perfetta
prestigio possente di Persia
fregio d'uomini in armi
che ormai Forza fatale ha trebbiato.
Terra singhiozza il suo rigoglio nativo
stroncato da Serse: che caricoall'Ade
di morti Persiani! Marciano a dense colonne
nell'Adelorola florida gemma di Persia!
Prostravanogli archi - e ora sono nugolo immenso
di vite stremate nel nulla.
Aaahmio scudo d'eroi!
L'Asiao tu che sei Re del paese
- orroreorrore - si chinastramazza!
SERSE
str. I
Noinvece! Su mesu me singhiozzate.
Io disperato incarno sfacelo
al mio tronoalla terra natia.
CORO
Il mio benvenuto sarà strido sinistro
di luttolugubre urlio
d'ululatore Mariandino
scoppiofiotto di pianto.
SERSE
ant. I
Scagliate la nota maligna
rottagemente: eccolaviravira
la Potenzam'è addosso!
CORO
E nota gemente saràsolenne
sul mostruoso tormento marino
voce che piange la patriala gente.
Urlerò gemiti intrisi di pianto..
EschiloI Persiani18
SERSE
str. II
Dio di Guerra greco massacrava
Dio corazzato di scafiforza alla parte nemica.
Mieté la nera pianuraspiaggia di morte.
CORO
Aaahurlama fagli dire la storia.
Dov'è l'altra folla persiana?
E i tuoi scudieri?
Farandacedov'è? E SusaPelagone
DotameAgdabatePsammi
e Susiscane che da Ecbatana
partì?
SERSE
ant. II
Perduti. Io partivo e loro
- a capofitto da uno scafo tirio -
affondavano là alla scogliera
di Salaminamartellavano
colpi su colpi all'irto scoglio.
CORO
Il tuo uomoFarnucodov'è?
E il bravo Ariomardo?
Dov'è Sevalce principe
Lileogran sangue
MenfiTaribi
MasistriArtembare
e Istecme? Ohvoglio sapere!
SERSE
str. III
Aaah! Negli occhi hanno
Atene millenarianemica
ed eccoli - quanto patire! -
una sola retata e boccheggiano
riversi sui sassi.
CORO
Ohanche l'Occhio di Persia
quel tuo uomo lealed'un pezzo
a diecimila contava l'armata:
Alpistofiglio di Batanoco.
............
di Sesamo di Megabate.
Parto e Oibare grande
perdutiperduti laggiù? Ohdisperati!
Che maliche radice di mali
tu dici alla Persia superba!
SERSE
ant. III
Tu m'insinui l'incanto
struggente dei bravi scudieri
se pronunci sinistrasinistra
oscena radice dei mali.
Stride nell'abisso di me
il mio cuore.
CORO.
Eschilo I Persiani19
E per altri noi ci struggiamo:
Xantiguidava miriadi di Mardi
Ario e Ancare
Daissi e Arsame
condottieri al galoppo;
poi Egdadatee Litimna
Tolmogoloso di sangue
che colpoche colpo vedere
che nessuno fa ala alla cortina regale
rotolante alta sul carro.
SERSE
str. IV
Sìè finitaper i capi in armi.
CORO
Ahè finita: nemmeno l'onore.
SERSE
Aaah!
CORO
OhPotenze
maligna sorpresa vibraste: penetrante
sciabolò uno sguardoPerdizione.
SERSE
ant. IV
Che scossa eterna. Paralizza
CORO
Sìparalizza. Ben lo vediamo.
SERSE
Fresco strazio. Fresco strazio.
CORO
Bastò incrociare Greci
sul mare. Infame destino!
La guerra è ostile al ceppo persiano.
SERSE
str. V
Sìsì certo. Soffro. Che colpo
strapparmi le schiere!
CORO
Tutto è perduto? Giganteggiava la Persia!
SERSE
Eccobrandelli di manto. Guarda!
CORO
Vedooh vedo.
SERSE
Quila custodia di strali...
CORO
Resta qualcosadi' chiaro.
SERSE.
Eschilo I Persiani20
Tesoro... di frecce!
CORO
Miseriada tanta abbondanza.
SERSE
Sparito chi può farci da scudo.
CORO
Gente greca non fuggesul campo.
SERSE
ant. V
Strepitosi guerrieri. Cosa ho visto:
Rovina! Non l'aspettavo.
CORO
Stormo navale travoltovuoi dire?
SERSE
Ruppi il mantello. Troppa sciagura.
CORO
Aaah!
SERSE
Gemi più fortenon basta.
CORO
Sì sìdoppiotriplo...
SERSE
... lo strazioper i Greci il trionfo.
CORO
Forza persiana infranta...
SERSE
Non ho scudierinudo.
CORO
Mare che inghiotte i miei...
SERSE
str. VI
Irrorairrora la pena. Va'entra a palazzo.
CORO
Aaah che miseriache miseria...
SERSE
Ululafa' eco al mio ululare.
CORO
Povero dono: da poveri a povero.
SERSE
Scaglia gemitiunisciti a me.
CORO
Aaahpesa il tormento
fitta tremenda..
Eschilo IPersiani21
SERSE
ant. VI
Battitibattitipiangi: tutto per me.
CORO
Lacrimogemomi struggo.
SERSE
Ululafa' eco al mio ululare.
CORO
Lì è tutto il mio sforzoo sovrano.
SERSE
Leva ululi irti.
CORO
Aaahfosco impasto maligno
la percossa dolente!
SERSE
str. VII
Spaccati il petto. Urla Misio.
CORO
Rovina! Rovina!
SERSE
Disperdi la candida barbaper me.
CORO
A forzaa forzagemendo.
SERSE
Fuori l'urlotagliente!
CORO
Eccomi pronto.
SERSE
ant. VII
Squarciatiartigliati il manto davanti!
CORO
Rovinarovina!
SERSE
Devasta la chiomatributa il tuo lutto all'armata.
CORO
A forzaa forzagemendo.
SERSE
Ti goccinogli occhi.
CORO
Sono mare di pianto.
SERSE
ep.
Ululafa' eco al mio ululare..
EschiloI Persiani22
CORO
Aaah!
SERSE
Grida e incedi alla reggia...
CORO
AahPersiastrade di dolore...
SERSE
...in mezzo alla città.
CORO
Sìsì ahiahi per la Persia!
SERSE
Disperatevicorteo molle di pianto.
CORO
Oh terra di Persiastrade di dolore...
SERSE
Aaah sugli scafi triremi
aaah quanti morti!
CORO
Ti fa ala il mio pianto sinistro.
Si avviano al palazzo.