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Francesco MariaPiave



ERNANI



Dramma lirico in 4parti

messo in musica daGiuseppe Verdi

Personaggi

Ernani(Don Giovanni di Aragona)il bandito (tenore)
DonCarlore di Spagna (baritono)
Don Ruy Gomez de Silvagrande di Spagna (basso)
Elvirasua nipote e fidanzata(soprano)
Giovannadi lei nutrice (mezzosoprano)
Don Riccardoscudiero del re (tenore)
Jagoscudierodi Don Ruy Gomez (basso)
BanditiCavalieriVassalliCortigianiPrincipi elettori
Paggi e Dame di Corte

Luogo:parte Inelle montagne d'Aragona e nel castello di Don Ruy Gomez deSilva; parte IInello stesso castello; parte IIIin Aquisgrana;parte IVin Saragozza.


Epoca:1519.

Parte I
Il bandito

Scenaprima
Montagne dell'Aragona.
Vedesi in lontananza ilmoresco castello di Don Ruy Gomez de Silva. È presso iltramonto. Coro di ribelli montanari e banditi. Mangiano e bevono:parte giocae parte assetta le armi

Tutti:
Evviva!... Beviamo! - Nel vino cerchiamo
almeno un piacer!
Che resta al bandito- da tutti sfuggito
se manca ilbicchier?

Coro I:
Giuochiamochél'oro - è vano tesoro
qual viene sen va.
Giuochiamse la vita - non fa più gradita
ridente beltà!

Coro II:
Per boschi e pendici - abbiam soliamici
moschetto e pugnal.
Quand'esce la notte - nell'orridegrotte
ne forman guancial.

Tutti:
Allegri!
Beviamo!... Beviam! - Nel vino cerchiam
almeno un piacer!



Scena seconda
Ernani che mesto si mostra dauna vettae detti.

Ernani pensoso! - Perchéovaloroso
sul volto hai pallor?
Comune abbiam sorte- invita ed in morte
son tuoi braccio e cor.
Qual frecciascagliata - la meta segnata
sapremo colpir.
Non avvi mortale- che il piombo o il pugnale
non possa ferir.

Allegri!
Beviamo!... Beviam! - Nel vino cerchiam
almeno un piacer!

Ernani:
Mercèdiletti amici;
otanto amormercè...
Udite or tutti del mio cor gliaffanni;
e se voi negherete il vostro aiuto
forse per sempreErnani fia perduto...


Comerugiada al cespite
d'un appassito fiore
d'aragonese vergine
scendeami voce al core:
fu quello il primo palpito
d'amorche mi beò.
Il vecchio Silva stendere
osa su lei lamano...
domani trarla al talamo
confida l'inumano...
Ahs'ella m'è toltaah misero!
d'affanno morirò!
Sirapisca...


Banditi:
Sia rapita!
Ma in seguirci sarà ardita?

Ernani:
Me'l giurò.

Banditi:
Dunque verremo;
al castel ti seguiremo:
(attorniandolo)
Quando notte il cielo copra
tu neavrai compagni all'opra;
dagli sgherri d'un rivale
ti fiascudo ogni pugnale.
VieniErnani; la tua bella
de' banditifia la stella.
Saran premio al tuo valore
le dolcezzedell'amor.

Ernani:
Dell'esiglio nel dolore
angiol fia consolator.
(fra sé)
O tu chel'alma adora
vienla mia vita infiora;
per noi d'ogni altrobene
il loco amor terrà.
Purché sul tuo belviso
vegga brillare il riso
gli stenti suoile pene
Ernaniscorderà..

Banditi :
VieniErnanila tua bellaecc.
(S'avviano al castello)



Scenaterza
Ricche stanze d'Elvira nel castello di Silva. Ènotte. Elvira è sola.

Elvira:
Surta èla nottee Silva non ritorna!
Ahnon tornasse ei più!
Questo odiato veglio
che quale immondo spettro ognorm'insegue
col favellar d'amore
più sempre Ernani miconfigge in core.


Scenaquarta
Detta ed Ancelleche entrano portando ricchi doni dinozze.

Ancelle:
Quante d'Iberia giovani
teinvidieransignora!
Quante ambirien il talamo
di Silva chet'adora!
Questi monili splendidi
lo sposo ti destina;
tusembrerai regina
per gemme e per beltà.
Sposa domaniin giubilio
te ognun saluterà.

Elvira:
M'èdolce il volto ingenuo
che il vostro cor mi fa.
(fra sé)
Tutto sprezzo che d'Ernani
non favella a questo core
nonv'ha gemma che in amore
possa l'odio tramutar.
Volao tempoe presto reca
di mia fuga il lieto istante!
Volao tempoalcore amante
supplizio l'indugiar.

Ancelle:
Sarà sposanon amante
se non mostra giubilar.
(Partono. Entra Don Carloseguito da Giovanna)


Scenaquinta

Carlo:
(a Giovanna)
Fache a me venga... e tosto.

Giovanna:
Signorda lunghi giorni
pensosa ognoraogni consorzio evita...
Silvaassente.

Carlo:
Intendo.
Orm'obbedisci.

Giovanna:
Sia.
(Parte.)



Scena sesta

Carlo:
Perché Elvira rapì la pace mia?
Io l'amo... eil mio potere... l'amor mio
ella non cura... ed io
preferitomi veggo
un nemico giuratoun masnadiero...
quel cortentiamuna sol volta ancora.



Scena settima
Dettoed Elvira.

Elvira:
Sire!... fia ver? voistesso!... ed a quest'ora?

Carlo:
Qui mitrasse amor possente.

Elvira:
Non m'amate...voi mentite...

Carlo:
Che favelli?... Un renon mente.

Elvira:
Da qui dunque orapartite.

Carlo:
Vieni meco...

Elvira:
...Tolga Iddio!
Carlo:
Vienmi seguiben vedrai
quant'io t'ami...

Elvira:
... E l'onormio?

Carlo:
Di mia Corte onor sarai.

Elvira:
No!... cessate...

Carlo:
E un masnadiero
fai superbo del tuo cor?

Elvira:
Ognicor serba un mistero...

Carlo:
Quelloascolta del mio cor.
Da quel dì che t'ho veduta
bellacome un primo amore
la mia pace fu perduta
tuo fu ilpalpito del core.
CediElviraa' voti miei:
puro amor desioda te;
ahgioia e vita essere tu dêi
del tuo amantedel tuo re.

Elvira:
Fiero sangue d'Aragona
nelle vene a me trascorre...
lo splendor d'una corona
leggial cor non puote imporre...
Aspirar non deggio al trono
néi favor vogl'io d'un re.
L'amor vostroo Sireè un dono
troppo grande o vil per me.

Carlo:
CediElviraa' voti mieiecc.
(afferrandole un braccio)
Nont'ascolto... mia sarai...
vienmi segui.

Elvira:
(fieramentedignitosa)
Il re dov'è?...
Nol ravviso...

Carlo:
Lo saprai.

Elvira:
(strappandogli dalfianco il pugnale )
So che questo basta a me.
Milasciateo d'ambo il core
disperata ferirò.

Carlo:
Ho i miei fidi...

Elvira:
Quale orrore!




Scenaottava
Detti ed Ernani che viene da un uscio segreto e va aporsi tra loro.

Ernani:
Fra quei fidi iopur qui sto.

Carlo:
Tu se' Ernani!... meldice lo sdegno
che in vederti quest'anima invade:
tu se'Ernani!... il banditol'indegno
turbatore di queste contrade...
A un mio cenno perduto saresti...
va... ti sprezzopietadeho di te.
Pria che l'ira in me tutta si desti
fuggiostoltol'offeso tuo re.

Ernani:
(aCarlo)
Me conosci?... Tu dunque saprai
con qual odiot'abborra il mio core...
benionori rapito tu m'hai
dal tuomorto fu il mio genitore.
Perché l'ira s'accresca ambiamiamo
questa donna insidiata da te.
In odiarci e in amorpari siamo;
vieni adunquedisfidotio re. ecc.

Elvira:
(entrando disperata fra loro colpugnale sguainato)
Nocrudelid'amor non m'è pegno
l'ira estrema che v'arde nel core...
Perché al mondodi scherno far segno
di sua casad'Elvira l'onore?
S'anco ungesto vi sfuggaun accento
qui trafitta cadrò al vostropiè.
Noquest'alma in sì fiero momento
nonconosce l'amante né il re. ecc.

Carlo:
Fuggio stoltol'offeso tuo re.
Stolto! Va!... Vapietadeho di te.
A un mio cenno perduto sarestiecc.



Scenanona
Detti e Silvaseguito poscia dai suoi Cavalieri e daGiovanna con le Ancelle.
Carlo starà in modo da non esserefacilmente riconosciuto da Silva. Elvira cerca di ricomporsie celail pugnale.

Silva:
Che mai vegg'io! Nelpenetrar più sacro
di mia magionepresso a lei che sposa
esser dovrà d'un Silva
due seduttori io scorgo?
Entrateolàmiei fidi cavalieri.
(Entranocavalieri e famigliGiovanna ed Ancelle.)
Sia ognun testimondel disonore
dell'onta che si reca al suo signore.
(frasé)
Infelice!... e tuo credevi
sì belgiglio immacolato!...
Del tuo crine fra le nevi
piomba inveceil disonor.
Ah! perché l'etade in seno
giovin corem'ha serbato!
Mi dovevan gli anni almeno
far di gelo ancorail cor.
(a Carlo ed Ernani)
L'offeso onorsignori
inulto non andrà.
Scudieril'azza a mela spadamia...
l'antico Silva vuol vendettae tosto...

Infin cheun brando vindice
resta al vegliardo ancora;
sapràl'infamia tergere
o vinto al suol cadrà!
Me fatremante il subito
sdegno che mi divora...
cercando il sendel perfido
la man non tremerà.

Coro:
Losdegno suo reprimere
quel nobil cor non sa.

Silva:
Uscite...

Ernani:
Masignore...

Silva:
Non un detto ov'io parlo...

Carlo:
Signor duca...

Silva:
Favelleran lespade; usciteo vili.
(a Carlo)
E tu... per primo...vieni.



Scena decima
DettiJago e DonRiccardo.

Jago:
Il regale scudiero DonRiccardo.

Silva:
Ben vengaspettator dimia vendetta.

Riccardo:
(indicandoCarloal cui fianco prende posto)
Sol fedeltate e omaggio alre si spetta.

GiovannaSilvaJagoservitori:
Ohcielo! è desso il re!!!

Elvira e Ernani:
(fraloro)

Io tremosol per te!

Riccardo:
Omaggio al re!

Carlo:
lo sono il re!

Carlo:
(a Riccardo)
Vedi come ilbuon vegliardo
or del cor l'ira depone;
lo ritorna allaragione
la presenza del suo re.

Riccardo:
(a Carlosottovoce)
Più feroce a Silva inpetto
de' gelosi avvampa il foco
ma dell'ira or prende loco
il rispetto pel suo re.

Silva:
(Ah!dagl'occhi un vel mi cade!
Credo appena a' sensi miei;
sospettare io non potei
la presenza del mio re!)


Elvirae Ernani :
Io tremo sol per te!

GiovannaJagoservitori :
(fra loro)

Ben di Silva mostra ilvolto
l'aspra guerra che ha nel core
pure ei frena talfurore
in presenza del suo re.

Ernani:
(piano ad Elvira)
M'odiElvira; al nuovo sole
sapròtôrti a tanto affanno;
ma resisti al tuo tiranno
serbaa Ernani la tua fe'. ecc.

Elvira:
(pianoad Ernani)
Tua per sempre... o questo ferro
puòsalvarmi dai tiranni!...
M'è conforto negli affanni
lacostanza di mia fe'. ecc.

Silva:
Sospettareio non potei
la presenza del mio reecc.

RiccardoCarloGiovannaservitori :
Lo ritorna alla ragione
lapresenza del suo reecc.

Jago:
Ahpure eifrena tal furore
in presenza del suo reecc.

Silva:
(a Carlopiegando in ginocchio)
Mio signordolenteio sono...

Carlo:
Sorgiamicoio tiperdono.

Silva:
Questo incognito serbato...

Carlo:
Ben lo veggot'ha ingannato.
(appressandoglisi confidente)
Morte colse l'avoaugusto
or si pensa al successore...
La tua fe' conosco e ilcore...
vo' i consigli d'un fedel.

Silva:
Mi fia onore... onor supremo...

Carlo:
(forteper esser inteso da tutti)
Se ti piaceil tuocastel
questa notte occuperemo.

Silva:
Sireesulto!...

Elvira ed Ernani :
(Che maisento!)


Carlo:
(ad Ernani)
Vo'salvarti... Sul momento
(a Silvaindicando Ernani)
questo fido partirà.

Elvira:
(trasé)
Sentì il ciel di me pietà!

Ernani:
(fissando Carlo)
Io tuo fido? Il sarò a tuttel'ore
come spettro che cerca vendetta.
Dal tuo ucciso il miopadre l'aspetta;
L'ombra irata placare saprò.
L'odioinultoche m'arde nel core
tutto spegnere alfinepotrò.

Elvira:
(piano ad Ernani)
FuggiErnaniti serba al mio amore.
Fuggifuggi quest'aurafunesta...
Quilo vediqui ognun ti detesta:
Va'... unaccento tradire ti può.
Come tutto possiedi il mio core
la mia fede serbarti saprò.

Ernani:
(fra sé)
L'ombra irata placare sapròecc.

Carlo:
(a Silva e Riccardo)
Più d'ogni astro vagheggio il fulgore
di che splendecesarea corona;
se al mio capo il destino la dona
d'essadegno mostrarmi saprò.
La clemente giustizia e il valore
meco ascendere in trono faròecc.

Silva eRiccardo:
(a Carlo)

Nel tuo dritto confidao signore:
d'ogni altro più sacro e più giusto.
Nogiammai sovra capo più augusto
mai de' Cesari il lauroposò.
Chi d'Iberia possiede l'amore
quello tutto delmondo mertò. ecc.

Giovanna ed Ancelle:
(fraloro)

Perché mai dell'etade in sul fiore
perchéElvira smarrita ed oppressa
or che il giorno di nozze s'appressa
non di gioia un sorriso mostrò?
Ben si vede...l'ingenuo suo core
simulare gli affetti non può. ecc.


Ernani!...Ernaniinvolami
all'abborrito amplesso.
Fuggiam... se tecovivere
mi sia d'amor concesso
per antri e lande inospiti
tiseguirà il mio piè.
Un Eden di delizia
saranquegli antri a me.



Jagoe Cavalieri:
(fra loro)
Silva in gioiacangiato ha il furore:
tutta lieta or si vede quell'alma
comein mare ritoma la calma
quando l'ira de' venti passò.
Ladimora del renuovo onore
al castello di Silva apportò.ecc.

Elvira:
(a Ernani)
Cometutto possiedi il mio core
la mia fede serbarti sapròecc.

Ernani:
(fra sé)
L'odioinulto che m'arde nel core
tutto spegnere alfine potròecc.



PARTE II
L'ospite


Scenaprima
Magnifica sala nel palazzo di Don Ruy Gomez de Silva.Porte che mettono a vari appartamenti. Intorno alle pareti veggonsidisposti entro ricche cornicisormontate da corone ducali e stemmidoratii ritratti della famiglia di Silva. Presso ciascun ritrattovedesi collocata una completa armatura equestrecorrispondenteall'epoca in cui il dipinto personaggio viveva. Avvi pure una riccatavola con presso un seggiolone ducale di quercio.
Cavalieri ePaggi di Don RuyDameDamigelle di Elvira riccamente abbigliate.

Tutti:
Esultiamo! Letizia ne innondi!
Tutto arrida di Silva al castello;
nodi questo mai giornopiù bello
dalla balza d'oriente spuntò.
Esultiamo! Esultiam!

Dame:
Quale fiorche le aiuole giocondi
olezzando dal vergine stelo
cui laterra vagheggia ed il cielo
d'Elvira la rara beltà.

Cavalieri:
Tale fior sarà coltoadorato
dal più bello e gentil cavaliere
ch'oravince in consiglio e sapere
quanti un dì col valoreeclissò.

Tutti:
Sia il connubioqualmertabeato
e se lieto esser possa di prole
come in ondaripetesi il sole
de' parenti abbia senno e beltà.
Esultiamo! Esultiam!


Scena seconda
DettiJagoe Silvache pomposamente vestito da grande di Spagnava asedersi sul seggiolone ducale.

Silva:
Jagoqui tosto il pellegrin adduci.

(Jago escee tosto compareErnani sulla porta vestito da pellegrino)

Ernani:
Sorrida il cielo a voi.

Silva:
T'appressao pellegrin... chiediche brami?

Ernani:
Chieggo ospitalità.

Silva:
(indicando i quadri)
Fu sempre sacra a' Silvae losarà.
Qual tu siadonde venga
io già sapernon voglio.
Ospite mio sei tuti manda Iddio...
disponi.

Ernani:
A tesignormercè.

Silva:
Non cale; qui l'ospite èsignor.



Scena terza
S'apre la portadell'appartamento di Elviraed ella entra in ricco abbigliamentonuzialeseguita dai giovani
paggi ed ancelle.

Silva:
(a Ernani)
Vedi? La sposa mia s'appressa.

Ernani:
Sposa!

Silva:
(a Ernani)
Fraun'ora...
(a Elvira)
A che d'anello e di ducal corona
non t'adornastiElvira?

Ernani:
Sposa!!Fra un'ora!!! Adunque
di nozze il dono io voglio offrirtioduca.

Silva:
Tu?

Ernani:
Sì.

Elvira:
(Che intendo! )

Silva:
E quale?

Ernani:
(gettando il travestimento)
Il capo mio.

Elvira:
(Ernani egli è!) GranDio!

Ernani:
Oroquant'oro ogni avido
puote saziar desìo
a tutti v'offroabbiatelo
prezzodel sangue mio.
Mille guerrier m'inseguono
siccome belva icani...
sono il bandito Ernani
odio me stesso e il dì.

Elvira:
Ohimèohimèsi perdeil misero!

Silva:
(a' suoi)
Smarritaha la ragione.

Ernani:
I miei dispersifuggono
vostro son io prigione
al re mi datee premio...

Silva:
Ciò non saràlogiuro;
rimanti qui sicuro.
Silva giammai tradìecc.

Elvira:
Ohimèsi perde il miseroohimè!ecc.

Ernani:
Al re mi datemi date al reecc.

Silva:
In queste muraogn'ospite
ha i dritti d'un fratello.
Olàmiei fidis'armino
le torri del castello.
(a Elvira)
Seguitemi.

(Accenna ad Elvira di entrar nelle sue stanze con leAncellee seguito da' suoi parte)


Scenaquarta
Elvirapartito Silvafa alcuni passi per seguire leAncelleindi si ferma euscite quelletorna ansiosa ad Ernanichesdegnosamente la respinge.

Ernani:
Tuperfida...
Come fissarmi ardisci?

Elvira:
Ate il mio sen
feriscima fui
e son fedelsì.
Famate spento credere
fece dovunque...

Ernani:
Spento!
Io vivo ancora!

Elvira:
(mostrandogliil pugnale celato)
Memore del fatto giuramento
sull'arastessa estinguere
me di pugnal voleaah...
(piangendo)
non sono rea come tu sei crudel.

Ernani:
Tergi il pianto
mi perdonafu delirio.
T'amosìt'amo ancor.

Elvira:
Caro accento!
Alcor mi suona
più potente del dolor.

Elvira eErnani :
(a due)

Ahmorirpotessi adesso
o mioErnani <mia Elvira>sul tuo petto.
Preverrebbe questoamplesso
la celeste voluttà.
Solo affanni il nostroaffetto
sulla terra a noi darà.


Scenaquinta
Silvache vedendoli abbracciati si scaglia furibondotra lorocol pugnale alla manoe detti.

Silva:
Scelleratiil mio furore
non ha posanon ha freno;
strapperò l'ingrato core
vendicarmi sapròalmeno.


Scena sesta
Jago frettolosoe detti.

Jago:
Alla porta del castello
giunse ilre con un drappello.
Vuole ingresso...

Silva:
(dopo aver pensatodice:)
S'apra al re.
(Jagoparte)



Scena settima
SilvaElvira edErnani.

Ernani:
Morte invoco or io da te.

Silva:
Novendetta più tremenda
vo' serbata alla mia mano;
(ad Ernani)
vienticelaognuno invano
rinvenirti tenterà.
A punirl'infamia orrenda
Silva solo basterà.

Elvirae Ernani :
La vendetta più tremenda
su mecompia la tua mano
ma con lui/lei ti serba umano
abbiun'aura di pietade.
L'ira tua su me sol penda;
colpa inlui/lei no giuro non v'ha.

Silva:
A punirl'infamia orrenda
Silva solo basterà.
(Ernani entrain un nascondiglio apertogli da Silva dietro il proprio ritratto.Elvira si ritira nelle sue stanze.)


Scenaottava
SilvaDon CarloDon Riccardo con seguito diCavalieri.

Carlo:
Cuginoa che munito iltuo castel ritrovo?
(Silva s'inchina senza parlare)
Rispondimi.

Silva:
Signore...

Carlo:
Intendo... Di ribellione l'idra
miseri conti e duchiridestate...
Ma veglio anch'ioe ne' merlati covi
quest'idretutte soffocar saprò
e covi e difensori abbatterò.
Parla...

Silva:
Signorei Silva sonleali.

Carlo:
Vedremo... De' ribelli
l'ultima tormavintafu dispersa;
il capo lor bandito
Ernanial tuo castello ebbe ricetto.
Tu me'l consegnao ilfocoti prometto
qui tutto s'appianerà!
S'io fedeattengatu saper ben puoi.

Silva:
Nolniegoè ver
tra noi un pellegrino giunse
edospitalità chiese per Dio;
tradirlo non degg'io.

Carlo:
Sciagurato!
E il tuo re tradir vuoi tu?

Silva:
Non tradiscono i Silva.

Carlo:
Il capotuo
o quel d'Ernani io voglio.
Intendi?

Silva:
Abbiate il mio.

Carlo:
TuDonRiccardo
a lui togli la spada.
(agli altrimentreRiccardo eseguisce)
Voidel castello
ogni angolocercate
scoprite il traditore.

Silva:
Fida è la rocca come il suo signore.
(parte de'Cavalieri escono)


Scena nona
Don CarloSilvaDon Riccardo e parte de' Cavalieri.

Carlo:
(con fuocoa Silva)
Lo vedremoveglio audace
seresistermi potrai
se tranquillo sfiderai
la vendetta deltuo re.
Essa rugge sul tuo capo;
pensa pria che tutto scenda
più ferocepiù tremenda
d'una folgore su te.

Silva:
Node' Silva il disonore
nonvorrà d'Iberia un re.

Carlo:
Il tuocapoo il traditore
altro scampononon v'è.


Scenadecima
Cavalieri che rientrano portando fasci d'armie detti.

Coro:
Fu esplorata del castello
ognilatebra più occulta;
tutto invanodel ribello
nullatraccia si scoprì.
Fur le scolte disarmate;
l'ira tuanon andrà inulta
ascoltar non dêi pietade
perchi fedeonor tradì.

Carlo:
Fratormenti parleranno
il bandito additeranno.


Scenaundicesima
Elvira che esce precipitosamente dalle sue stanzeseguita da Giovanna e Ancellee detti.

Elvira:
(Gettandosiai piedi di Carlo)
Dehcessate... in regal core
non siamuta la pietà.

Carlo:
(sorpreso)
Tu me'l chiedi? Ogni rancore
(rialzandola)
perElvira tacerà.
(a Silva)
Della tua fedestatico
questa donzella sia.
Mi segua... o del colpevole...

Silva:
Nono; ciò mai non fia.
Dehsirein mezzo all'anima
non mi voler ferir...
Iol'amo... al vecchio misero
solo conforto è in terra...
non mi volerla togliere...
pria questo capo atterra...

Carlo:
AdunqueErnani?

Silva:
Seguati
la fè non vo' tradir.

Coro:
Ogni pietade è inutile
t'è forzal'obbedir.

Carlo:
(ad Elvira)
Vienimecosol di rose
intrecciarti ti vo' la vita;
vieni mecoore penose
per te il tempo non avrà.
Tergi il piantoo giovinetta
dalla guancia scolorita;
pensa al gaudio chet'aspetta
che felice ti farà.

Giovanna eAncelle :
Ciò la morte a Silva affretta
piùche i danni dell'età. ecc.

Riccardo e Cavalieri:
(a Elvira)

Crediil gaudio che t'aspetta
tefelice renderàecc.

Silva:
Seteardente di vendetta
Silva appien ti appagheràecc.)

Elvira:
(Ahla sorte che m'aspetta
ilmio duolo eterneràecc.

Carlo:
Ahvienimecosol di roseecc.

(Il Re parte col suo seguitosecotraendo Elvira appoggiata al braccio di Giovanna; le Ancelle entranonelle stanze della loro signora.)


Scenadodicesima

Silva:
(Dopo avere veduto immobilepartire il re col suo seguito)
Vigili pure il ciel sempre su te.
L'odio vivrà in cor mio pur sempreo re.
(Corre allearmature che sono presso i ritrattine trae due spadee va quindiad aprire il nascondiglio di Ernani)




Scenatredicesima
(Ernani e detto)


Esci...a te... scegli... seguimi.

Ernani:
Seguirti?...dove?

Silva:
Al campo.

Ernani:
Nolvo'... nol deggio...

Silva:
Misero!
Di questoacciaro al lampo
impallidisci?... Seguimi.

Ernani:
Mel vietan gli anni tuoi.

Silva:
Vientidisfidoo giovane;
uno di noi morrà.

Ernani:
Tu m'hai salvatouccidimi
Ma ascoltaper pietà!

Silva:
Morrai...

Ernani:
Morròma pria
L'ultima prece mia...

Silva:
Volgerlaa Dio tu puoi.

Ernani:
No... la rivolgo a te.

Silva:
Parla... Ho l'inferno in me.

Ernani:
Ahuna sol voltaun'ultima
fa ch'io la vegga...

Silva:
Chi?

Ernani:
Elvira.

Silva:
Oror partì:
seco la trasse il re.

Ernani:
Vecchioche mai facesti?
Nostro rivale egli è.

Silva:
Ohrabbia!... Il ver dicesti?

Ernani:
L'ama.

Silva:
(furente per la scena)
Vassalliall'armi!

Ernani:
A parte dêichiamarmi
di tua vendetta

Silva:
No.
Teprima ucciderò.

Ernani:
Teco la vogliocompiere
poscia m'ucciderai.

Silva:
La fèmi serberai?

Ernani:
(Gli consegna un corno dacaccia.)
Ecco il pegno: nel momento
in che Ernani vorraispento
se uno squillo intenderà
tosto Ernani morirà.

Silva:
A me la destra... giuralo.

Ernani:
Pel padre mio lo giuro.

Ernani e Silva
(adue)
Iddio n'ascoltie vindice
punisca lo spergiuro;
L'aurala luce manchino
sia infamia al mentitor.

(Esisteun finale ampliato con aria e cabaletta di Ernani )


Scenaquattordicesima
(
I cavalieri di Silva entranofrettolosamente.)

Cavalieri :
Salvi nevedie liberi
a' cenni tuoisignor.

Silva:
L'ira mi torna giovane
s'insegua il rapitor.

Ernanie Silva :
In arcionecavalieri;
armisanguevendetta.

Cavalieri :
Pronti vedi li tuoicavalieri
per te spirano sanguevendetta.

Ernanie Silva :
Sanguesanguevendettavendetta;
Silvastesso ti guidav'affretta
premio degno egli darvi saprà.

Cavalieri :
Sanguesanguevendettavendetta;
se di Silva la voce gli affretta
piùgagliardo ciascuno sarà!

ErnaniSilva eCavalieri:
(brandendo le spade)
Questi brandidimorte forieri
d'ogni cor troveranno la strada.
Chi resisters'attentipria cada
fia delitto il sentire pietà.

(Finale comprendentearia e cabaletta di Ernaniscritto da Verdi per il tenore NicolaiIvanov - Parma1845)


Scenaquattordicesima

Jago:
D'Ernani i fidi chiedono
parlare al duca lor.

Silva:
Or ben. Fa cheavanzino
Infiamma il loro ardor.


Scenaquindicesima

Ernani:
Padrecon essi intrepido
m'avrai vendicator.
Odi il votoo grande Iddio
che altuo soglio un cor ti porta;
dehti piaccia il brando mio
diquel sangue dissetar.
Nell'angoscia del mio core
questo èsol che mi conforta:
del trafitto genitore
l'ombra inultaalfin placar.


Scena sedicesima

Corodi banditi :
Vienicon te dividere
vogliamo gioie epene;
imponie come folgori
teco saprem pugnar.

Ernani:
Verrete voi? Giuratelo!

Coro di banditi :
Giuriamsul nostro acciar!

Ernani:
Ah!
Sprezzo lavita: né più m'alletta
che per la speme dellavendetta
gioia del forte che non rifiuta
per lei morir.

Coro:
la vendetta gioia del forte
per lavendetta bello è il morir.


(tuttipartonobrandendo le spade)




PARTEIII
La clemenza


Scena prima
Sotterraneisepolcrali che rinserrano la tomba di Carlo Magno in Acquisgrana. Adestra dello spettatore avvi lo stesso monumento con porta di bronzosopra la quale leggesi in lettere cubitali l'iscrizione "KaroloMagno": in fondo scalea che mette alla maggior porta delsotterraneonel quale si vedranno altri minori sepolcri; sul pianodella scena altre porte che conducono ad altri sotterranei. Duelampade pendenti dal mezzo spandono una fioca luce su quegli avelli.Don Carlo e Don Riccardo avvolti in ampi mantelli oscuri entranoguardinghi dalla porta principale. Don Riccardo precede con unafiaccola.

Carlo:
questo il loco?

Riccardo:
Sì...

Carlo:
l'ora?

Riccardo:
questa.
Qui s'aduna la lega...

Carlo:
...che contro me cospira!
Degli assassini al guardo
l'avel micelerà di Carlo Magno.
E gli elettor?

Riccardo:
Raccolti
cribrano i dritti a cui spetti del mondo
la piùbella coronail lauro invitto
de' Cesari decoro.

Carlo:
Lo so. Mi lascia...
(Riccardo va per partire)
Ascolta:
se mai prescelto io sia
tre volte il bronzo ignivomo
dallagran torre tuoni.
Tu poscia scendi a me; qui guida Elvira.

Riccardo:
E vorreste?

Carlo:
Nonpiù... Fra questi avelli
converserò co' morti
escoprirò i ribelli.
(Don Riccardo parte)




Scenaseconda

Carlo:
Gran Dio! costor sui sepolcralimarmi
affilano il pugnal per trucidarmi.
Scettri!...dovizie!... onori!...
bellezza!... gioventù!... che sietevoi?
Cimbe natanti sovra il mar degl'anni
cui l'onda batted'incessanti affanni
finché giunto allo scoglio dellatomba
con voi nel nulla il nome vostro piomba!


Ohde' verd'anni miei
sogni e bugiarde larve
se troppo vicredei
l'incanto ora disparve.
S'ora chiamato sono
alpiù sublime trono
della virtù com'aquila
suivanni m'alzeròah
e vincitor de' secoli
il nome miofarò.
(Apre con chiave la porta del monumento di CarloMagno e vi entra.)



Scena terza
Schiudonsile porte minori del sotterraneoe vi entrano guardinghi ed avvoltiin grandi mantelli i Personaggi della Lega portando fiaccole.

CoroI:
Ad augusta!

Coro II:
Chi va là?

Coro I:
Per angusta!

Coro II:
Benesta.

Tutti:
Per la lega santo ardor
l'almeinvadaaccenda i cor.



Scena quarta
DettiSilvaErnani e Jago vestiti come i primi.

SilvaErnani e Jago:
(a tre)
Ad augusta!

Coro:
Per angusta!

SilvaErnani e Jago:
(atre)
Per la lega...

Coro:
Santa egiusta!

Tutti:
Dalle tombe parlerà
deldestin la volontà.

Silva:
(salendo soprauna delle minori tombe)
All'invito manca alcuno?


Lega:
Qui codardo havvi nessuno.

Silva:
Dunquesvelisi il mistero:
Carlo aspira al sacro impero.


Jagoe Coro:
Spento pria qual face cada.
(Tutti spengonocontro terra le faci.)
Dell'iberica contrada
Franse idritti... s'armerà
ogni destra che qui sta.

Silva:
Una basti... la sua morte
ad un sol fidi la sorte.

(Ognunotrae dal seno una tavolettav'incide col pugnale la propria cifraela getta in un avello scoperchiato)

Coro:
ognun pronto in ogni evento...
a ferire od esser spento.
(Silva si appressa lentamente all'avellone cava una tavoletta;tutti ansiosi lo circondano)
Qual si noma?

Silva:
Ernani.

Jago e Lega:
Adesso!!!

Ernani:
(con trasporto di giubilo)
Ohqual gaudio m'è concesso!!!
Padreahpadre!

Jagoe Coro:
Se cadrai
vendicato ben sarai.

Silva:
(sottovoce ad Ernani)
L'oprao giovinemi cedi.

Ernani:
Me sì vileo vecchiocredi?

Silva:
Latua vitagli aver miei
io ti dono...

Ernani:
No.

Silva:
(mostrandogli il corno)
Potrei
oraastringerti a morir.

Ernani:
Nonovorrei primaferir.

Silva:
Dunqueo giovanet'aspetta
Lapiù orribile vendetta.

Tutti:
Noi fratelliin tal momento
stringa un pattoun giuramento.
(Tutti siabbraccianoe nella massima agitazione traendo le spade prorompononel seguente inno.)

Coro:
Si ridesti ilLeon di Castiglia
e d'Iberia ogni monteogni lito
eco formial tremendo ruggito
come un dì contro i Mori oppressor.
Siamo tutti una sola famiglia
pugnerem colle bracciaco'petti;
schiavi inulti più a lungo e negletti
non saremfinché vita abbia il cor.
Morte colga o n'arrida vittoria
pugneremed il sangue de' spenti
nuovo ardir ai figliuoliviventi
forze nuove al pugnare darà.
Sorga alfineradiante di gloria
sorga un giorno a brillare su noi...
saràIberia feconda d'eroi
dal servaggio redenta sarà.



Scena quinta
Don Carlo alla porta delmonumentoe detti.

Coro:
(S'ode uncolpo di cannone)
Qual rumore!! * Che sarà?
(*Altrocolpo di cannonee la porta del monumento si apre.)
Il destin sicompirà.
(Terzo colpo di cannonee Don Carlo si mostrasulla soglia)
Carlo Magno imperator!!
(atterriti)

Carlo:
(picchia tre volte col pomo delpugnale sulla porticella di bronzopoi esclama con terribile voce:)
Carlo Quintoo traditor!




Scenasesta
S'apre la gran porta del sotterraneoe allo squillardelle trombe entrano sei Elettori vestiti di broccato d'oro seguitida Paggi che portano sovra cuscini di velluto lo scettrola corona ele altre insegne imperiali. Ricco corteo di Gentiluomini e DameAlemanne e Spagnole circonda l'imperatore. Fra le ultime vedesiElvira seguita da Giovanna. Nel fondo saranno spiegate le bandieredell'imperoe molte fiaccole portate da soldati illumineranno lascena. Don Riccardo è alla testa del corteggio.

Riccardo:
L'elettoral consesso v'acclamava
augusto imperatore
e lecesaree insegne
o Sireora v'invia.

Carlo:
(agli elettori)
La volontà del ciel saràla mia.
Questi ribaldi contro me cospirano.
(ai congiurati)
Tremateo viliadesso?
E' tardi!... tutti in mano mia quisiete...
la mano stringeròtutti cadrete.
Dal volgosi divida
(alle guardie che eseguisconolasciando Ernani trail volgo)
solo chi è conte o duca
prigion sia ilvolgoai nobili la scure.

Ernani:
Decreta dunqueo remorte a me pure.
(avanzando fieramente fra i nobili escoprendosi il capo)
Io son conteduca sono
di SegorbiadiCardona...
Don Giovanni d'Aragona
riconosca ognun in me.
Ordi patria e genitore
mi sperai vendicatore...
non t'uccisi...t'abbandono
questo capo... il troncao re.

Carlo:
Sìcadrà... con altri appresso.

Elvira:
(gettandosi ai piedi di Carlo)
Ah!Signorse t'è concesso
il maggiore d'ogni trono
questapolvere negletta
or confondi col perdono...
sia lo sprezzotua vendetta
che il rimorso compirà.

Carlo:
Tacio donna.

Elvira:
Ah nonon sia.
Parlòil ciel per voce mia
virtù augusta è la pietà.
(Si alza.)

Carlo:
(concentratofissando la tomba di Carlo Magno)
O sommo Carlo- piùdel tuo nome
le tue virtudi - aver vogl'io
saròlogiuro - a te ed a Dio
delle tue gesta - imitator.
(dopoqualche pausa)
Perdono a tutti - mie brame ho dome.
(guidando Elvira tra le braccia di Ernani)
Sposi voisiate- v'amate ognor.
A Carlo Magno - sia gloria e onor.

Tutti:
Sia lode eterna - Carloal tuo nome.
Ture clemente - somigli a Dio
perché l'offesa - coprìl'oblio
perché perdoni - agli offensor.
Il lauroaugusto - sulle tue chiome
acquista insolito - divin fulgor.
ACarlo Quinto - sia gloria e onor. ecc.

Silva:
Ohmie speranze - vintenon dome
tutte appagarvi - sapròben io;
per la vendetta- per l'odio mio
avrà solvita - in seno il cor.
Canute gli anni - mi fêr le chiome;
ma inestinguibile - è il mio livor...
Vendetta gridami- l'offeso onor. ecc

Carlo:
Saròlo giuro- a te ed a Dio
delle tue gesta - imitator.
A Carlo Magno -sia gloria e onor! ecc.



PARTE IV
Lamaschera

Scena prima
Terrazzo nel palazzo diDon Giovanni d'Aragona in Saragozza.
A destra ed a manca sonviporte che mettono a vari appartamenti; il fondo è chiuso dacancelliattraverso i quali vedonsi i giardini del palazzoilluminati e parte di Saragozza. Nel fondo a destra dello spettatoreavvi una grande scalea che va nei giardini. Da una scala a sinistradi chi guarda odesi la lieta musica delle danze. GentiluominiDamaMascherePaggi ed Ancelle vanno e vengono gaiamente tra lorodiscorrendo.

Tutti:
Ohcome felici - gioiscon glisposi!
saranno quai fiori - cresciuti a uno stel.
Cessòla bufera - dei dì procellosi;
sorrider sovr'essi - vorràsempre il ciel.


Scena seconda
Comparisce unaMaschera tutta chiusa in nero dominoche guarda impaziented'intornocome chi cerca con premura alcuno.

Coro I:
Chi è costui che qui s'aggira
vagolando in neroammanto?

Coro II:
Sembra spettro che un incanto
dalle tombe rivocò.

Coro I:
(attorniandola maschera)
Par celare a stento l'ira.

Coro II:
Ha per occhi brage ardenti.

Tutti:
Vadafuggadai contenti
che il suo aspetto funestò.
(LaMascheradopo qualche atto di minacciosa colleras'invola allacomune curiositàscendendo ne' giardini.)



Scenaterza
Sopraggiungono altre Maschere dalla sala da ballo.

Tutti:
Sol gaudiosol festa - qui tutto risuoni
palesi ogni labbro - la gioia del cor!
Qui solo di nozze - ilcanto s'intuoni...
un nume fe' paghe - le brame d'amor.
(Tuttipartonola musica delle danze tace; si spengono le faci e tuttoresta in un profondo silenzio.



Scenaquarta
Elvira ed Ernani vengono dalla sala da balloavviandosi alla destra dello spettatoreov'è la stanzanuziale.

Ernani:
Cessaro i suonidisparìogni face
di silenzî e mistero amor si piace.
Ve' comegli astri stessiElvira mia
sorrider sembrano al feliceimene...

Elvira:
Così brillar vedeali
diSilva dal castelloallor che mesta
io ti attendeva... eall'impaziente core
secoli eterni rassembravan l'ore.
Or mecoalfin sei tu...

Ernani:
E per sempre.

Elvira:
Ogioia!

Ernani:
Sìsìper sempretuo...

Elvira e Ernani :
Fino al sospiroestremo
un solo core avremo.

(S'ode un lontano suon dicorno)

Ernani:
(Maledizion di Dio!)

Elvira:
Ilriso del tuo volto fa ch'io veda.
(S'ode altrosuono.)

Ernani:
(Ahla tigre domanda la suapreda!)

Elvira:
(spaventata)
Cielo!...Che hai tu?... Che affanni!...

Ernani:
(delirante)
Non vediElviraun infernal sogghigno
che metral'ombrecorruscante irride?...
il vecchio!... il vecchio!...mira!...

Elvira:
Ohimèsmarrisci i sensi!
(I suoni ingagliardiscono appressandosi.)

Ernani:
Egli mi vuole! Ascoltao dolce Elvira...
solo ora m'ange unaferita antica...
Va tosto per un farmacoo diletta...

Elvira:
Ma tusignor!...

Ernani:
Se m'amivat'affretta.
(Elvira va nelle stanze nuziali)


Scena quinta

Ernani:
Tuttoora tace intorno;
forse fu vana illusion la mia!...
Il cornon uso ad esser beato
sognò forse le angosce delpassato.
Andiam...
(Va per seguire Elvira.)


Scenaquinta
Detto e Silva mascherato.

Silva:
(fermandosi a capo della scala)
T'arresta.

Ernani:
(spaventato)
(È desso!
Viene il mirto acangiarmi col cipresso!)

Silva:
(mostrandogliil corno)
Ecco il pegno: nel momento
in che Ernani vorraispento
se uno squillo intenderà
tosto Ernani morirà.
(appressandoglisi e smascherandosi)
Sarai tumentitor?...

Ernani:
Ascolta un detto ancor!
Solingoerrantemisero
fin da' prim'anni miei
d'affanniamaro un calice
tutto ingoiar dovei.
Ora che alfine arridere
mi veggo il ciel sereno
lascia ch'io libi almeno
latazza dell'amor.

Silva:
(fieramentepresentandogli un pugnale e un veleno)
Ecco la tazza...scegliere
ma tostoio ti concedo.

Ernani:
GranDio!

Silva:
Se tardi od esiti...

Ernani:
Ferro e velen qui vedo!
Duca... rifugge l'anima...

Silva:
Dov'è l'ispano onore
spergiuromentitore?...

Ernani:
Ebben... porgi... morrò!
(Prendeil pugnale)


Scena ultima
Detti ed Elvira dallestanze nuziali.

Elvira:
(ad Ernani)
Fermacrudeleestinguere
perché vuoi tu due vite?
(aSilva)
Quale d'Averno demone
ha tali trame ordite?
Presso al sepolcro mediti
compisci tal vendetta!...
Lamorte che t'aspetta
o vecchioaffretterò.
(Va periscagliarlisi contropoi s'arresta.)
Ahma che diss'io?perdonami...
L'angoscia in me parlò.

Silva:
vanoo donnail piangere...
vano... io non perdono.

Ernani:
La furia è inesorabile.

Elvira:
(aSilva)
Figlia d'un Silva io sono.
Io l'amo...indissolubile
nodo mi stringe a lui.

Silva:
(conferoce ironia)
L'ami!... morrà costui
per taleamor morrà.

Elvira:
Per queste amare lagrime
di medi lui pietà.

Ernani:
QuelpiantoElviraascondimi...
ho d'uopo di costanza...

Elvira:
Pietà!

Ernani:
L'affanno di quest'anima
ogni dolore avanza...

Elvira:
Diluidi me pietade.

Ernani:
Un giuramento orribile
ora mi danna a morte.

Elvira:
Pietà!

Silva:
No.

Ernani:
Fu schernodella sorte
la mia felicità.

Elvira:
Diluidi me pietà!

Silva:
Morrà...morràper tale amor morrà!
vanoo donnailpiangere...
vano... io nonon perdono.
Sìper taleamor morrà!

Ernani:
Non ebbe di noi miseri
non ebbe il ciel pietà.

Silva:
(appressandoglisi minaccioso)
Se uno squillo intenderà
tosto Ernani morirà.

Ernani:
Intendo...intendo... compiasi
il mio destin fatale.
(Si pianta ilpugnale nel petto.)

Elvira:
Che mai facestiahi misero?
Ch'io mora!... a me il pugnale...

Silva:
Nosciagurata... arrestati
il delirar non vale...

Ernani:
Elvira!... Elvira!...

Elvira:
Attendimi...
Solte seguir desio...

Ernani:
Vivi... d'amarmi evivere...
cara... t'impongo... addio...

Elvira eErnani :
Per noi d'amore il talamo
di morte ful'altar.

Silva:
Delle vendette il demone
quivenga ad esultar.

Ernani:
ElviraElviraaddio!

Elvira:
Attendimi.

Silva:
Quivenga!

(Ernani spira ed Elvira sviene)