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AndreaMaffei


IMASNADIERI

(Operamusicata da Giuseppe Verdi)




AttoPrimo



SCENAPRIMA

Tavernaal confine della Sassonia. Carlo Moor immerso nella lettura d'unlibro.



Carlo

Quandoio leggo in Plutarcoho noiaho schifo

diquesta età d'imbelli!. . .

Ohse nel freddo cenere de' miei padri

ancorvivesse dello spirito d'Arminio una scintilla!

VorreiLamagna tutta

farlibera così che Sparta e Atene

sarienoal paragon serve in catene.



Voci[fra le scene]

Unabandauna banda; eroi di strada. . .

Colpugnale e col bicchier

nessunvale il masnadier!



Carlo

Songli ebbriinverecondi

mieicompagni d'errore!. . .

Quantoo padremi tarda il tuo perdono

Perlasciar tai perversi in abbandono!

Omio castel paterno

collidi verde eterno

comefra voi quest'anima

redentaesulterà!

Amalia!a te m'appresso

m'apriil tuo casto amplesso!

Fammio gentilrivivere

nellamia prima età.



[Parecchigiovani entrano frettolosi.]



Coro[a Carlo]

Eccoun foglio a te diretto. . .

[Carlolo strappa loro di mano.]

Tremitu?



Carlo

Beatoio sono!

Questoamiciè il mio perdono.

[Apree legge la lettera.]



Coro[fra loro]

Comeimbianca e muta aspetto!



Carlo

Tristome! di mio fratello!

[Fuggeprecipitoso lasciando cadere la lettera.]



Rolla[raccogliendola]

Permia fe'lo scritto è bello!

"T'annunciail padre tuo per la mia bocca

dinon far sul ritorno alcun pensiero

Senon vuoi solitario e prigioniero

d'acquae pane cibarti in una rôcca."



Coro

Paneed acqua! il cibo è grasso!



Carlo[ritorna fieramente agitato]

Fiereumaneumane fiere

durepiù d'alpestre sasso!. . .

Cosìcalde e pie preghiere

nonl'han toccointenerito?

Ahpotessi il marla terra

sollevarcon un ruggito

control'uomo unirli in guerra!



Coro

Sentio Moor!



Carlo

Dov'èla spada

chedà morte a tai serpenti?



Coro

Noil'abbiam. Ti calma e senti.

Comporremouna masnada. . .



Carlo[con un sobbalzo]

Ladrinoi? chi v'ha piovuto

spirtiiniquiun tal pensiero?



Coro

Etu capo condottiero.



Carlo

Perla morteio non rifiuto!



Coro

Nostro?



Carlo

Vostro!Ecco la mano.



Coro[con grido di gioiatraendo le spade]

Vivaviva il Capitano!



Carlo

Nell'argillamaledetta

l'iramia que' ferri immerga!

Vo'lastrage alle mie terga

lospavento innanzi a me.

Furievoi della vendetta

mecoavvolti in una sorte

quidovete a questa forte

manomia giurare la fe'.



Coro

Noigiuriamo a questa forte

manotua la nostra fe'.



[Partonotumultuosamente.]





SCENASECONDA

Franconia.Camera nel castello dei Moor. Francesco Moor solo.



Francesco[doppo qualche meditazione]

Vecchio!spiccai da te quell'odiato

primogenitotuo! La piangolosa lettera

ch'eiti scrisse io l'ho distrutta:

Unamia ne leggestiove tel pinsi

consì cari colori. . .Alfin la colpa

dellanaturache minor mi fece

castigainel fratello; ora nel padre

punirla debbo. . .Il diritto!

Lacoscienza! Spauracchi egregi

perle fiacche animucce. OsaFrancesco!

Spàcciatidel vecchiardo. . .È vivo a stento

questologoro ossame; un buffo. . .è spento.

Lasua lampada vitale

langueè verma troppo dura.

Seva lenta la natura

giuroal ciel! l'affretterò.

Mentemiatrova un pugnale

chetrapassi il core umano

nèsvelare possa la mano

chelo strinse e lo vibrò.



[Ricadenei suoi pensieriindi prosegue:]



Trionfotrionfo! colpito ho nel segno. . .

Arminiot'avanza!



[EntraArminio]



Arminio

Signorche volete?



Francesco

Misei tu fedele?



Arminio

Qualdubbio n'avete?



Francesco

Orben!

Secondarmitu devi un disegno.

Travèstitiin modo

cheniun ti ravvisi;

poivanne a mio padre; gli narra che spento

sulcampo di Pragafra un monte d'uccisi

lasciastiil suo Carlo.



Arminio

Mas'io vi consento

darammipoi fede?



Francesco

Berràla tua nova

melcredi; fornirti vogl'io di tale una prova

chel'uom più sagace cadrebbe in errore.



[Arminioparte.]



Francesco

FrapocoFrancescosarai qui signore!

Tremateo miserivoi mi vedrete

nelmio verace terribile aspetto;

d'unvecchio debole che non temete

piùnon vi modera la stanca man.

Alrisoal giubilo succederanno

singultilagrimetimorsospetto;

l'inediail carcerel'ontal'affanno

strazioineffabile di voi faran.

[Parte.]





SCENATERZA

Camerada letto nel castello. Massimiliano Moor addormentato su unaseggiola. Amalia si accosta pian piano e si ferma a contemplarlo.



Amalia

Venerabileo padreè il tuo sembiante

comeil volto d'un santo. Ohsia tranquillo

ilsonno tuo! T'involi

aldolor della vitae ti consoli.

M'haibandito il mio Carlo; ogni mia gioia

pertua cagion perdei

macon te corrucciarmi non potrei.



[comecôlta da pensiero improvviso]



Losguardo avea degli angeli

cheDio creò d'un riso. . .

Ibaci suoi stillavano

gioirdi paradiso.

Nellesue braccia!. . .un vortice

d'ebbrezzan'avvolgea

comedue voci unisone

sulcore il cor battea.

Animauniasi ad anima

fusead un foco istesso;

eterra e ciel pareano

stemprarsiin quell'amplesso.

Dolcezzeignote all'estasi

d'unimmortal gustai;

sognodivin! ma sparvero

nètorneran più mai.



Massimiliano[in sogno]

MioCarlo. . .



Amalia

Eisogna.



Massimiliano

Ohquanto misero sei!



Amalia

Tisvegliaamato padre;

ele tue larve spariran.



Massimiliano[sempre sognando]

Francesco!

Purnel sogno mel togli?



Amalia

Iosonmi guarda;

latua figlia son io.



Massimiliano[apre gli occhi.]

Tuqui? . . .pur or sognava

diCarlo nostro. O povera fanciulla!

L'aprildelle tue gioie disfiorai.

Nonmaledirmi. . .



Amalia

Maledirti?oh mai!!



Massimiliano

Carlo!io muoio. . .edahi! lontano

tumi sei nell'ultim'ore;

unafreddaingrata mano

nell'avelmi comporrà.

Caroè il pianto all'uom che muore

maper me chi piangerà?



Amalia

Ohlasciarti io pur vorrei

dolorosaumana vita

orche tutto io qui perdei

nèla terra un fior mi dà!

[conentusiasmo]

Eper sempre a Carlo unita

spazïarl'eternità!



[EntranoFrancesco ed Arminio travestito.]



Francesco

Unmessaggero di trista novella!

Vipiace udirlo?



Massimiliano[ad Arminio]

Cheporti? favella!



Arminio

DiCarlo vostro contesa vi reco. . .



Amalia

Dov'è?



Massimiliano

Viv'egli?.. .



Arminio

Compagnofu meco

frale colonne di re Federico

chelo raccolse fuggiascomendico.



Amalia

Misero!



Arminio

APraga pugnò quell'ardito

finche nel corpo fu tutto ferito. . .



Francesco[avventandosi ad Arminio]

Tacispietato!



[Massimilianofa cenno ad Arminio di continuare.]



Arminio

Parlavamia stento. . .

"Portaa mio padre quel ferro cruento

edigli: il figlio da voi ributtato

fral'armi e le stragi morì disperato."



Massimiliano[con uno scoppio di dolore]

Sonio quel padre dal ciel maledetto!



Arminio

Edera Amalia l'estremo suo detto.



Amalia[con disperazione]

Latrista io sono che al pianto sorvisse!



Francesco[mostra ad Amalia la spada.]

Leggi!il tuo Carlo col sangue vi scrisse:

"DalgiuroAmaliaci scioglie la morte.

SituFrancescod'Amalia consorte."



Amalia

AhCarloCarlomai non m'amasti!



Massimiliano[a se stesso]

Tigreferocequal sangue versasti!

Sulcapo mio colpevole

l'irade ciel discenda!

[Sigetta sopra Francesco.]

Matu che sveltao perfido

m'haila bestemmia orrenda

rendimitutu rendimi

l'uccisomio figliuol!



Amalia

Padre!lo assunse ai martiri

ilDío dei travagliati

perchéquaggiù non fossimo

comenel ciel beati;

malo vedremconsolati!

làtra le stelle e 'l sol.



Francesco[fra sè]

Grazieo dimòn! lo assalgono

dolorrimorso ed ira.

Ladisperanza or mescivi

potenteultima d'ira;

fendaquel cor! ne dissipi

lapoca aura vital.



Arminio[fra sè]

Nonsonon so più reggere

alsuo dolor paterno!

Questamenzogna orribile

mifia rimorso eterno;

fittol'ho già nell'anima

comeinfocato stral.



[Massimilianosviene.]



Amalia

Eimuore!. . .è morto. . .oh Dio!. . .

[Mandaun grido e fugge.]



Francesco[giubilante]

Morto?.. .Signor son io!





AttoSecondo



SCENAPRIMA

Recintoattiguo alla chiesa del castello. Vi sorgono in disparte alcunisepolcri gotici. In uno recente è scolpito il nome diMassimiliano Moor.



Amalia[genuflessa innanzi al sepolcro di Massimiliano. Dopo brevesilenzio alzandosi:]

Dall'infamebanchetto io m'involai

padree qui mi rifuggoall'obliato

sepolcrotuo che sola

lafurtiva mia lagrima consola.



Coro[interno]

Godiamchè fugaci

sonl'ore del riso:

Daicalici ai baci

neguida il piacer.

Lafossauna croce

nemanda un avviso:

Lavita è veloce

t'affrettaa goder.



Amalia

Empio!



Coro

Lasciamoi lamenti

distupido rito;

plorarsugli spenti

folledolor.



Amalia

Empio!



Coro

Nonturbino i negri

coloriil convito

quibrilli e n'allegri

latazza e l'amor.



Amalia

Tripudiaesultainiquo

sull'ossadi tuo padre!



Coro

Lasorte futura

de'fiacchiè terrore

masillaba oscura

de'fortial pensier.

Godiamchè fugaci

delriso son l'ore;

daicalici ai baci

neguidi il piacer.



Amalia

Oh!mia la pace

chenella vita gli rapistiin morte

funestarnon gli puoi! No! non penetra

l'esecratatua voce in quella pietra.

[volgendosialla tomba]

Tudel mio Carlo al seno

volastialma beata

eil tuo soffrir terreno

orsi fa gioia in ciel.

Solio qui vivo in pianto

desertae sconsolata;

oh!quanto invidio! ohquanto

iltuo felice avel!



Arminio[entra agitato.]

Ahsignora!



Amalia

Chevuoi!



Arminio

D'ungran misfatto

chieggoperdono. . .



Amalia

Milascia!



Arminio

Uditemi.. .



Amalia

Importuno!



Arminio

Ilvostro Carlo. . .vive!



Amalia

Cheparli?



Arminio

Ilvero: e vostro zio. . .

viveancor esso. . .

[Fugge.]



Amalia

Arrèstati!.. .gran Dìo!

[dopoun momento di stupore]

Carlovive? O caro accento

melodiadi paradiso!

Dioraccolse il mio lamento

fupietoso al mio dolor.

Carlovive?. . .Or terra e cielo

siriveston d'un sorriso;

gliastriil sol non han più velo;

l'universoè tutto amor.



[EntraFrancesco]



Francesco

Perchèfuggisti al canto

delfestivo convito?



Amalia

Un'altravoce

misonava nel cor; la pia preghiera

chetrasse a quella tomba il padre tuo.



Francesco

Vuoipiangerlo in eterno?. . .Ahsmetti alfine

questocordoglio che m'irritae questa

chemi cela i tuoi vezzi oscura vesta.

Iot'amoAmalia! io t'amo

d'immensoardente amore!

Mecoa regnar ti chiamo

t'offrola mano e il core;

iltuo sovrano ed arbitro

schiavoti cade al pie'.



Amalia

Tuche pur dianzi a morte

traeviil mio diletto

m'invitior tua consorte

anuzïal banchetto?

Empio!all'infame talamo

nonsalirai con me!



Francesco

Tracotante!or ben sapranno

rabbassarla tua cervice

quattromura. . .



Amalia

Ovil tiranno

date lungi io son felice.



Francesco

Tulo speri? oh noproterva!

Quistarai! mia druda e serva.



Amalia

Ah!.. .



Francesco

Sìmia druda! Al sol tuo nome

vo'chearrossi ogni persona:

vogliotrarti per le chiome. . .

[Cercatrascinarla con sè.]



Amalia

Iot'offesi. . .A me perdona!

[Simulad'abbracciarlo e gli strappa la spada.]

Tiscostao malnato

sepur non t'è caro

sentirtil'acciaro

confittonel cor!

Mireggemi guida

laspada omicida

lospirto indignato

deltuo genitor.



Francesco

Ovil femminetta

chisfidi non sai;

colsangue dovrai

l'oltraggioscontar.

Cateneflagelli

tormentinovelli

perte la vendetta

midebbe insegnar.




SCENASECONDA

Laselva boema. Praga in lontananza mezzo ascosa fra gli alberi.



[Entranoalcuni masnadieri.]



Alcuni[entrando]

Tuttoquest'oggi le mani in mano.



Altri[accorrendo]

Oh!non sapete?



Iprimi

Chev'ha di strano?



Isecondi

Rollaè prigione!



Iprimi

Prigion?che sento!



Isecondi

Daràvi dicode'calci al vento.



Iprimi

Chedisse il Capo?



Isecondi

Dissee giurò

chefar di Praga vuole un falò.



Isecondi

Tun'hai pietà?

Poveroil Rolla che va tra poco. . .



[Unafiamma lontana vedesi rosseggiare fra gli alberi.]



Oh!non vedete quel vasto foco?



Iprimi

Eccoviil cero! là non è fola

ilCapitano tenne parola.



Tutti

Chefuoco orrendo! che mai seguì?



[Gridainterne; quindi sbucano dagli alberi donne scapigliate confanciulli.]



Donne

Laterra tremas'abbuia il dì

Oh!noi perdute!. . .soccorso! aiuto!

Ilfinimondo certo è venuto.



[Sparisconodi nuovo fra gli alberi.]

[EntranoRolla ed altri masnadieri.]



Masnadieri

Mortee demonio! chi si fa presso?

L'ombradel Rolla?. . .per Dioegli è desso!

D'ondene vieni così serrato?



Rolla[anelante]

Io?.. .dalla forca dritto filato.

Dell'acquavite!non reggo più.



Masnadieri[Gli mescono un bicchiere d'acquavite.]

Bevie poi narra.



Rolla[ad uno della masnada]

Narralotu.



Alcunimasnadieri

Icittadini correano alla festa

enoilanciate più cànape ardenti

gridammo:"al foco!" da questa e da quella.

Edecco pressatumultolamenti. . .

Lapolveriera scoppiò con tempesta

ela paura confuse i sergenti;

ilduce allora piombò sulla folla

etrasse il laccio dal capo del Rolla.



Altrimasnadieri

Viva!Vittoria di braccio e pensier;

chigli sovrasti non ha il masnadier.



Rolla

Sì!m'ha tirato fuor dalla fossa.



[Carloentra pensieroso.]



Masnadieri

Eccolo!

Hal'aria mesta e commossa!

Capitano!qual'è la tua mente?



Carlo

Noipartiam coll'aurora vegnente.

[Lamasnada si perde nella selva.]



Masnadieri

Vivaviva il masnadier!



Carlo[solocontemplando il sole che tramonta.]

Comesplendido e grande il sol tramonta!

Degnoè ben che s'adori! In questa forma

cadeun eroe!. . . Natura! ohsei pur bella!

Seipur bella e stupenda; ed io deforme

orribilecosì!. . . Tutto è qui riso

iosol trovo l'inferno in paradiso!

Diladroni attornïato

aldelitto incatenato

dallaterra io son reietto

maledettoio son dal ciel.

Caravergine innocente!

semi corre a te la mente

piùmi duol la mia catena

lamia pena è più crudel.



[Entrala masnada precipitosa.]



Masnadieri

Capitano!noi siamo cerchiati. . .



Carlo

Daquant'armi?



Masnadieri

Damille soldati.



Carlo

Sufratelli; stringetevi insieme

nontemete di gente che teme!



Tutti

Sufratellicorriamoalla pugna

comelupi di questa boscaglia!

Trïonfard'una schiava ciurmaglia

nefarà disperato valor.

Nelladestra un esercito impugna

chibandisce la libera spada;

bastaun sol della nostra masnada

perla rotta di tutti costor.

[Partonoprecipitosi.]




AttoTerzo


SCENAPRIMA

Luogodeserto che mette alla foresta presso al castello.



Amalia

Dioti ringrazio!

Inquesta solitudine ingnota io mi sottrassi

agliartigli dell'empio . . .

Oveson io?

Qualdeserto mi cinge? Ormai non veggo

dibattuto sentierma sterpi e sassi

chefanno inciampo agli stanchi miei passi.



[gridae canti nell'interno del bosco]



Voci

Lerubegli stuprigl'incendile morti

pernoi son balocchison meri diporti.



Amalia

Quaivoci? . . . Ohimé! caduta

sonoin man de' ladroni . . . o cielm'aiuta!



[EntraCarlo Moor.]



Amalia

S'appressano. . .



Carlo[riconoscendola]

GranDío!



Amalia[senza guardare]

Pietàcrudelid'un'infelice!



Carlo

Amalia!



Amalia

Ohchi mi appella?



Carlo

Guardami.



Amalia[alza gli occhi.]

Chisei tu? . . .



Carlo

Piùnon ravvisi

nelmio volto abbronzato . . .



Amalia

Einon m'è novo . . .



Carlo

Carlo. . .



Amalia

Spiritidel cielalfin ti trovo.



[Sigetta nelle braccia di Carlo.]



Amaliae Carlo

T'abbraccioo Carlo (Amalia)

abbracciami!

Premiil tuo cor sul mio!

Maipiùmai più dividerci

potràné l'uomné Dío!



Amalia[sciogliendosi dalle sue braccia]

CarloCarlo fuggiamo! orrende voci

migiunsero pur or . . .



Carlo

Diche Paventi

sequi teco son io?

[frasè]

Nonsappia mai

ache mostri d'abisso io mi legai!



Amalia

Qualmarequal terra da me t'ha diviso?



Carlo

Deh!cessainfelicel'inchiesta crudel!



Amalia

Mendacinovelle ti dissero ucciso.



Carlo

Beatose chiuso m'avesse l'avel!



Amalia

Tupureo mio Carloprovasti gli affanni?



Carlo

Lipossa il tuo core per sempre ignorar!



Amalia

Anch'ioderelittati piansi lung'anni.



Carlo

Eun angelo osava per me lagrimar?



AmaliaE Carlo

Maun'iri di pace

fugòle tempeste:

Finîroi tormenti

leangoscie finîr.

El'estasi o caro(o cara)

d'un'oraceleste

cancellai ricordi di tanto soffrir.



Carlo

Quinel bosco? solinga? smarrita?

Perchései dal castello fuggita?



Amalia

Odio Carlo tuo padre sepolto . . .



Carlo[fra sè]

Aqual pianto; a qual'onta fu tolto.



Amalia

M'haFrancescoil novello signore

minacciatola vita e l'onore!



Carlo

Ahribaldo!



Amalia

MaDío mi ti guida!



Carlo

Neltuo Carlocor mioti confida.

Vienimeco!



Amalia[con entusiasmo]

Conte nella vita


poinel cielo!



Carlo[fra sè]

Bell'almatradita!


Amaliae Carlo

Lassùrisplendere

piùlieta e bella

vedremla stella

delnostro amor.

Lassùfra l'anime

beatein Dio

berreml'oblio

d'ognidolor.




SCENASECONDA

Internodella foresta. Sorgono in mezzo le ruine di antica rôcca. Ènotte. La masnada sdraita per terra.



Coro

Lerubegli stuprigl'incendile morti

pernoi son balocchison meri diporti:

Fratelli!cacciamo quest'oggi la noia

chéforse domani

cistràngola il boia.

Noimeniam la vita libera

vitacolma di piacer

porgeun antro a noi ricovero

serveun bosco di quartier.

Quici sfama una pinzochera

làc'impinza un fittaiuol

tienMercurio il nostro bandolo

laluna il nostro sol.

Gliestremi aneliti

d'uccisipadri

legridagli ululi

dispose e madri

sonouna musica

sonouno spasso

pelnostro ruvido

cuoredi sasso.

Maquando quell'ora d'un tratto risuoni

cheil boia ne conci pel dì delle feste

sbrattàtidal fango stivali e giubboni

cogliamla mercede dell'inclite geste.

Poitocca la meta del breve cammino

lecanne inaffiando dell'ultimo vino . . .

Larà . . . la la rà . . .

N'andremod'un salto nel mondo di là.



[EntraCarlo Moor. I Masnadieri s'alzano e lo salutano.]



Coro

Benguintoo Capitano!



Carlo

Aqual segno è la notte?



Coro

Amezzo il corso.



Carlo

Dormiteio veglio.



Coro

larà . . . la la rà . . .



[Lamasnada si corica e s'addormenta.]



Carlo

TidelusiAmalia!

Tuoper sempre mi credied io per sempre

sondiviso da te . . .



[Contemplala masnada; dopo una pausa:]



Anchei malvagi trovano il sonno . . .

edio nol trovo! . . .

Ohvitatenebroso mistero! E voi non meno

morteed eternitàprofondi arcani

chivi sa penetrar?



[Cavadalla cintura una pistola]



Quest'armavile

Frangermi potrebbe il gran sigillo . . .

Frangasi!



[Lamonta.]



Elo farò per lo sgomento

d'unviver angoscioso?

Nono!



[Gettal'arma.]



Soffrireio voglio;

deesul dolore trïonfar l'orgoglio.



Arminio[entrando]

Tuttoè buio e silenzio . . . Esci al cancello

miseroabitator di questa rôca

giuntaè la cena tua.

[S'accostaall'inferriata della torre.]



Carlo[fra sè]

Chesento!



Unavoce [di sotterra]

Arminio!Sei tu?



Arminio

Sonio; ti ciba.



Voce

Ormaila fame mi divorava.



Arminio

Addio!

Calanella tua fossa; è mal consiglio

lostarsene qui teco!

[avviandosi]

Iniquofiglio!



Carlo[tagliandogli la strada]

T'arresta!



Arminio[spaventato]

Ohimè!son côlto!



Carlo

Chisei?



Arminio

Pietàsignore!

Sonreo . . . non ebbi il core . . .



Voce

Arminio!. . . Un altro ascolto . . .



Carlo

Chiparla in quella torre?



[Carlos'appressa al cancello. Arminio cerca impedirglielo.]



Arminio

Signor!



Carlo[minaccioso]

Tiscosta! o ch'io . . .



[Arminiofugge. Carlo scrolla ed apre il cancelloentra e ne tira fuori unvecchio attenuato come uno scheletro.]



Massimiliano

Chisei? chi mi soccorre?


Carlo

Qualvoce? . . . il padre mio! . . .

Ombradel Moor! che pena

da'morti a noi ti mena?



Massimiliano

Ombranon sonné privo

divita ancor.



Carlo[con crescente stupore]

Sotterra

postonon t'han?



Massimiliano[accennando il sotterraneo]

Sìvivo

làdentro!



Carlo

Ohcielo e terra!

Qualanima d'inferno

viti cacciò?



Massimiliano

Miofiglio

Francesco.



Carlo

Ohcaos eterno!



Massimiliano

Odied inarca il ciglio!



Carlo

Ohcaos eterno!



Massimiliano

Unignototre lune or saranno

minarrò che il mio Carlo era spento;

svennioppresso da subito affanno

ecreduto fu morte il sopor.

Risensandomi trovo serrato

fraquattr'assi: mi scuotolamento . . .

S'alzail panno . . . Francesco ho da lato.

"Come?(esclama) risusciti ancor?"

Ricompostoe qui tratto il ferétro

nelevàro il coperchio di nuovo;

"Rovesciatelaggiù quello spettro

troppoei visse!" mio figlio gridò.

Preghipianti suonarono invano

m'hangittato in quell'orrido covo:

efu dessoil mio figlio inumano

chedell'antro le porte serrò.

[Sviene.]



Carlo[rimane alcun tempo senza moto: tornato in sé stesso sparauna pistola.]

Destatevio pietre!



Coro[balzando in piedi]

Chefu? chi n'assale?



Carlo[additando loro Massimiliano svenuto]

Vedetequel vecchio? sotterra vivente

l'hanfitto le branche d'un figlio infernale!

Equegli è mio padre!



Coro[stupiti]

Quelvecchio cadente?



Carlo

Vendettavendetta! La grido a' tuoi cieli

DivinPunitore di tutti i perversi!

Chetenebra eterna lo sguardo mi veli

sepria dell'aurora quel sangue io non versi.

EvoiMasnadieriquest'oggi sarete

ministridell'alta Giustizia divina!

Piegatele fronti! nel fango cadete

dinanzial Potente ch'a tal vi destina:

Poitutti sorgete sublimitremendi

com'angelid'ira!



[IMasnadieri s'inginocchiano.]



Coro

Chevuoi? ce l'apprendi.



Carlo[pone una mano sul vecchio svenuto.]

Giuriognun questo canuto

santocrin di vendicar!



Coro

Tigiuriam questo canuto

santocrin di vendicar!



Carlo

Diqui trarmi il parricida

dalbanchetto o dall'altar!



Coro

Diqui trarti il parricida

dalbanchetto o dall'altar!



Carlo

Diserbarlo al ferro mio

vivointatto!



Coro[sorgendo impetuosi]

Logiuriam!

Struggitriceira di Dio

latua spada oggi noi siam.



[Fuggonotutti in tumulto. Carlo rimane e s'inginocchia innanzi al padre.]




AttoQuarto



SCENAPRIMA

Fugadi parecchie stanze. Francesco entra precipitoso e stravolto.



Francesco[ con spavento ]

Tradimento!. . . Risorgono i defunti! . . .

Migridano: assassino! Olà!



Arminio[ accorrendo con alcuni servi ]

Signore!



Francesco

Nonudisti rumor?



Arminio

Nosignor mio.



Francesco

No?. . . Va! corri al Pastore e qui lo guida.

[adArminio che s'incammina]

Rimanti!Un altro invia.

[Iservi si allontanano.]



Arminio

Che!voi tremate?



Francesco

Io?. . . nonon tremo . . . Arminio

[afferrandolopel braccio]

Di!risorgono i morti? o v'ha ne' sogni

nulladi ver? Pur ora

unterribile io n'ebbi . . .



Arminio

Ohcome in volto pallido siete!



Francesco

Ascoltami!



Arminio

V'ascolto.



Francesco

Pareamiche sorto da lauto convito

dormissifra l'ombre di lieto giardino:

Quand'eccopercosso da sordo muggito

misveglio

edin fiamme la terra m'appar:

Edentro quel fuoco squagliaticonsunti

gliumani abituri . . . poi sorgere un grido:

"Oterrarigetta dal grembo i defunti!

rigettai defunti dal baratroo mar!"

Edossa infinite coprir le pianure . . .



Fuitratto a quel punto

suigioghi del Sina;

etre m'abbagliaro splendenti figure . . .



Arminio

L'immagineè questa dell'ultimo dì!



Francesco

Armatala prima d'un codice arcano

esclamava:"Infelice chi manca di fede!"

El'altrauno speglio recandosi in mano

dicea:"La menzogna confondesi qui."

Inalto una lance la terza librava

gridando:"Venitefigliuoli d'Adamo."

Eprimo il mio nome

franembi tuonava

cheil Sina copriano d'un orrido vel.

Ogniorapassandod'un nuovo misfatto

gravavauna coppa

checrebbe qual monte;

mail sangue nell'altra del nostro riscatto

teneala gran mole sospesa nel ciel.

Quand'eccoun vegliardo

perfame distrutto.

Spiccosiuna ciocca di bianchi capelli

edentro la tazza di colpedi lutto

quelveglio a me noto la ciocca gittò.

Allorcigolandola coppa giù scese

balzòl'avversaria sublime alle nubi

etosto una voce di tuono s'intese:

"Pertemaledettol'Uom Dío non penò."



[Arminioparte con atti di raccapriccio. Entra Moser.]



Moser

M'haichiamato in quest'ora a farti giuoco

dellaFe'come suoli? o già t'incalza

l'Eternità?



Francesco

Chimere.



Moser

Ame lo svela il tuo pallor: tu tremi!



Francesco

Diche?



Moser

DelDío che neghi e che ti rugge

nell'animaconfusa.



Francesco[tremando]

Ah!



Moser

Giàlo senti

chiedertiragion de tuoi delitti.



Francesco

Chefar mi può? Se l'alma

nonè mortaleprovocar vo' tanto

queltuo Dío che la strugga.

Orqual peccato più lo mette in furor?



Moser

Sondue le colpe:

ilparricidio e 'l fratricidio.



Francesco[con ira]

Tacispirito menzognero!



Moser

Manon può concepirle uman pensiero.



[Arminiotorna spaventato.]



Arminio

Precipitadal monte un furibondo

stuolodi cavalieri . . .



Francesco[in grande agitazione]

Altempio tutti!

Tuttipreghin per me!



Vocie grida interne

Larôcca in polve!



Francesco[a Moser in atto di minaccia]

M'assolvi!



Moser

Iddíolo puòl'uom non t'assolve.


Francesco[inginocchiandosi]

laprima! . . . OdimiEterno! . . .

Esarà la volta estrema

ch'ioti prego . . .

[S'alzain furore.]

Ahnol'inferno

nonsi dee beffar di me!



Moser

Tremainiquo! il lampoil tuono

tista sopra . . . iniquotrema!

Díoti nega il suo perdono

stal'abisso innanzi a te.





SCENASECONDA

Forestacome nell'ultima scena dell'Atto terzo. Sorge il mattinoMassimiliano seduto sopra un sasso. Carlo al suo fianco.



Massimiliano

Francesco!mio figlio!



Carlo

Che!lo compiangi?



Massimiliano

Menon vendica il ciel per le tue mani

mesol castiga! . . . al padre tuo perdona

spiritodel mio Carlo!



Carlo[intenerito]

Eiti perdona.



Massimiliano

Persempre io l'ho perduto!



Carlo

Ahsì! per sempre!



Massimiliano

Edio misero vivo?



Carlo[fra sè]

(Ilciel m'ispira! . . .

secarpir gli potessi . . .) Or dammi il prezzo

deltuo riscattoo vecchioe benedici

iltuo liberator!



[S'inginocchia.]



Massimiliano

Misericordecosì sia teco Iddío

comeil sei tu!



Carlo

Mibaciao vecchio pio.



Massimiliano[lo bacia.]

Comeil bacio d'un padre amoroso

l'abbituben amato stranier;

comeil bacio d'un figlio pietoso

ame pur lo figuri il pensier.



Carlo

Tuttoil dolce d'un labbro paterno

daltuo labbro nel cor mi passò.

Delmio cielo perduto in eterno

unfuggente splendor mi beè.



[ParecchiMasnadieri entrano e s'accostano a Carlo a passo lento e frontedimessa.]



Carlo[atterrito]

Quison essi!



Masnadieri

Capitano!Capitan!



Carlo[senza guardare]

Chisiete voi?



Masnadieri

Nonè qua . . . n'uscì di mano . . .



Carlo[leva le mani al cielo.]

Graziea Te che tutto puoi!



[Entranoaltri Masnadieri e Amalia.]



Masnadieri[trascinando Amalia]

Allegricompagni! stupendo bottino!



Amalia[coi capelli sparsi]

Lasciatemio crudi . . .

MioCarloove sei?



Massimiliano

Amalia!



Amalia

Tuvivo?



Carlo

Chiguida costei?



Amalia[s'avvede di Carlo e gli getta le braccia al collo.]

Tutu mi difendi!



Carlo[tenta sciogliersene]

Vincestio destino!



Amalia[con meraviglia]

Vaneggio mio sposo?



Massimiliano

Tuosposo?



Carlo[ai Masnadieri]

Strappatecostei dal mio collo!

quelvecchio svenate!

Leipur trafiggeteme stessovoi tutti!

Ohfossero i vivi d'un colpo distrutti! . . .



Masnadieri[fra loro]

Delira?



Carlo[al padre]

Quelfiglio da te maledetto

fupur dal Signore percossoreietto!

[Traela spada e s'avventa alla masnada minaccioso e terribile.]

Mavoi che nel fondo

dalciel mi traeste

ministriesecrati dell'ira celeste . . .



[volgendosicon subito moto ad Amalia ed al padre]

Amaliam'ascolta! Ascoltami e muori

miserrimopadre! que' tuoi salvatori

Sonladriassassini!

ilguida il tuo Carlo!



[stuporeuniversale]



MassimilianoAmalia E Masnadieri

Sventurasventura!



Masnadieri

Perchènon celarlo?



Carlo[dopo lunga pausaabbattuto]

Cadutoè il reprobo! l'ha côlto Iddìo.

Sognidi guadioper sempre addio!

Iceppiil carcerela scureil rogo

sonquesti i pronubi del nostro amor.



Amalia[uscita di stuporesi getta di nuovo fra le braccia di Carlo.]

Angeloo demone . . . nonon t'abbandono!

L'inseparabiletua sposa sono:

Conte dividere vo' scettro e giogo

vo'cielo ed erebogioia e dolor.



Carlo[in eccesso di guadio]

M'amaquest'angelo . . . m'ama ed oblia!


Amalia

MioCarlo!



Carlo

Amalia!



AmaliaE Carlo

Persempre mio (mia)!

Morrannoi secolicadranno i mondi

innoi coll'anima l'amor vivrà.



Massimiliano[uscito anch'esso di stuporefra sè]

Edio colpevole di questa prole

lapia contamino luce del sole?

Nés'apre un bàratro che mi sprofondi?

Tremuotie turbini Dio più non ha?



Coro[avanzandosi]

Spergiuroascoltaci! più non rammenti

gl'irrevocabilituoi giuramenti?



Carlo

ver!è ver!



Amalia

Ah!



Coro[scoprendosi i petti]

Nostroti fecero queste ferite;

miraleo perfido! le abbiam per te.



Carlo

ver!

mistrappano dagli occhi il velo;

dalmio precipito sognato cielo!

Dime son arbitre quest'empie vite

m'ingoiaun vorticemi trae con sè.



Amalia

Senon puoi frangere la tua catena

vanne!allontanati . . . ma pria mi svena!

Insopportabilevita mi resta . . .

Dammiquest'ultimo pegno d'amor.


Carlo[alla masnada]

M'uditeo démoni! m'avete offerto

uncapo orribile d'onta coperto . . .

Iov'offro un angelo!

[Cavail pugnale e ferisce Amalia.]



Masnadieri

Chefai? t'arresta!



Carlo

Oraal patibolo!

[parte.]



Masnadieri[tutti intorno ad Amalia]

Tardi!ella muor!