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GennaroAntonio Federico
LASERVA PADRONA
(Lavoromesso in musica da GiambattistaPergolesi)
Primarappresentazione: Napoliteatro San Bartolomeo28 agosto 1733
Personaggi
Serpina(soprano)
Uberto(basso)
Vespone(servo di Uberto che non parla)
IntermezzoPrimo
(Camera)
Ubertonon interamente vestitoe Vespone di lui servopoi Serpina.
Uberto:
Aspettaree non venire
Starea letto e non dormire
Benservire e non gradire
Sontre cose da morire.
Questaè per me disgrazia;
Sontre ore che aspettoe la mia serva
Portarmiil cioccolatte non fa grazia
Edio d'uscire ho fretta.
Oflemma benedetta! Or sìche vedo
Cheper esser sì buono con costei
Lacausa son di tutti i mali miei.
(chiamaSerpina vicino alla scena)
Serpina!Vien domani.
(aVespone)
Etu altro che fai?
Ache quieto ne stai come un balocco?
Come?che dici? eh sciocco! Vannerompiti
Prestoil collo. Sollecita;
Vediche fa. Gran fatto! Io m'ho cresciuta
Questaserva piccina.
L'hofatta di carezzel'ho tenuta
Comemia figlia fosse! Or ella ha preso
Perciòtanta arroganza
Fattaè sì superbona
Chealfin di serva diverrà padrona.
Mabisogna risolvermi in buon'ora!E quest'altro babbion ci èmorto ancora.
Serpina:
L'haifinita? Ho bisogno Che tu mi sgridi?
Epure
Ionon sto comodati dissi.
Uberto:
Brava!
Serpina:
(aVespone)
Etorna! Se il padrone
Hafrettanon l'ho ioil sai?
Uberto:
Bravissima.
Serpina:
(aVespone)
Dinuovo! 0h tu da senno
Vaistuzzicando la pazienza mia
Evuoi che un par di schiaffi alfin ti dia.
(batteVespone)
Uberto:
Olàdove si sta?
OlàSerpina! Non ti vuoi fermare?
Serpina:
Lasciatemiinsegnare
Lacreanza a quel birbo.
Uberto:
Main presenza del padrone?
Serpina:
Adunque
Perch'ioson servaho da esser sopraffatta.
Hoda essere maltrattata? No signore
Voglioesser rispettata
Voglioesser riverita come fossi
Padronaarcipadronapadronissima.
Uberto:
Chediavol ha vossignoria illustrissima?
Sentiamche fu?
Serpina:
Cotestoimpertinente!
Uberto:
Questo?tu!
(accennandoa Vespone)
Serpina:
Vennea me!
Uberto:
Questot'ho detto?
Serpina:
Econ modi sì impropri!
Uberto:
(aVespone)
Questoquesto! Che tu sii maledetto.
Serpina:
Mame la pagherai.
Uberto:
Iocostui t'inviai!
Serpina:
Eda che fare?
Uberto:
Ache far? Non ti ho chiesto
Ilcioccolatteio?
Serpina:
Bene per questo?
Uberto:
Em'ha da uscir l'anima aspettando
Chemi si porti?
Serpina:
Equando
Voiprenderlo dovete?
Uberto:
Adesso.Quando?
Serpina:
Evi par ora questa?
tempo ormai di dover desinare.
Uberto:
Adunque?
Serpina:
Adunque?Io già nol preparai
Voidi men ne fareste
Padronmio belloe ve ne cheterete.
Uberto:
Vesponeora che ho preso
Ilcioccolatte già
Dimmi:buon pro vi faccia e sanità.
(Vesponeride)
Serpina:
Dichi ride quell'asino?
Uberto:
Dimeche ho piu' flemma d'una bestia.
Mabestia non sarò
Piu'flemma non avrò
Ilgiogo scuoterò
Equel che non ho fatto alfin farò!!
(aSerpina)
Semprein contrasti
Conte si sta.
Equa e là
Esu e giu'
Esì e no.
Orquesto basti
Finirsi può.
(aVespone)
Mache ti pare?
Hoio a crepare?
Signormiono.
(aSerpina)
Peròdovrai
Persempre piangere
Latua disgrazia
Eallor dirai
Cheben ti sta.
(aVespone)
Chrdici tu?
Nonè così?
Ah!! che! ! no! ! sì
Macosì va!
Serpina:
Insomma delle somme per attendere
Alvostro bene io mal ne ho da ricevere?
Uberto:
(aVespone)
Poveretta!la senti?
Serpina:
Peraver di voi curaiosventurata
Debboesser maltrattata?
Uberto:
Maquesto non va bene.
Serpina:
Burlatesì!
Uberto:
Maquesto non conviene.
Serpina:
Epur qualche rimorso aver dovreste
Difarmi e dirmi ciò che dite e fate.
Uberto:
Cosie'da dottoressa voi parlate.
Serpina:
Voimi state sui scherzied io m'arrabbio.
Uberto:
Nonv'arrabbiatecapperiha ragione.
(aVespone)
Tunon sai che ti dir? Va dentroprendimi
Ilcappellola spada ed il bastone
Chèvoglio uscir.
Serpina:
Mirate.
Nonne fate una buonae poi Serpina
di poco giudizio.
Uberto:
Malei
Chediavolo vuol mai dai fatti miei?
Serpina:
Nonvò che usciate adesso
Gliè mezzodì. Dove volete andare?
Andatevia spogliare.
Uberto:
Eil gran malanno
Chemi faresti!
Serpina:
Oibònon occorre altro.
Iovò cosìnon uscireteio l'uscio
Achiave chiuderò.
Uberto:
Maparmi questa
Massimaimpertinenza.
Serpina:
Ehsìsuonate.
Uberto:
Serpinail saiche rotta m'hai la testa?
Serpina:
Stizzosomio stizzoso
Voifate il borïoso
Manon vi può giovare.
Bisognaal mio divieto
Starchetoe non parlare.
Z!Serpina vuol così.
Cred'ioche m'intendete
Dacchèmi conoscete
Sonmolti e molti dì.
Uberto:
Benissimo.
(aVespone)
Haitu inteso? Ora al suo loco
Ognicosa porrà vossignoria
Chèla padrona mia vuol ch'io non esca.
Serpina:
Cosìva bene.
(aVespone)
Andatee non v'incresca
(Vesponevuol partire e poi si ferma)
Tuti fermi? Tu guardi?
Timeraviglie che vuol dir?
Uberto:
Sìfermati
Guardamimeravigliati
Fammide'schernichiamami asinone
Dammianche un mascellone
Ch'iocheto mi starò
Anzila man allor ti bacierò
(Ubertobacia la mano a Vespone)
Serpina:
Chefaiche fate?
Uberto:
Scostatimalvagia.
Vatteneinsolentaccia. In ogni conto
Vòfinirla. Vespone
Inquesto punto trovami una moglie
Esia anche un'arpiaa suo dispetto
Iomi voglio accasare.
Cosìnon dovrò stare
Aquesta manigolda piu' soggetto.
Serpina:
Oh!qui vi cade l'asino! Casatevi
Chefate ben; l'approvo.
Uberto:
L'approvate?
Mancomall'approvò.
Dunqueio mi caserò.
Serpina:
Eprenderete me?
Uberto:
Te?
Serpina:
Certo.
Uberto:
Affe'!
Serpina:
Affe'.
Uberto:
Ionon so chi mi tien!(a Vespone)
Dammiil bastone!Tanto ardir!
Serpina:
Oh!voi far e dir potrete
Chenull'altra che me sposar dovrete.
Uberto:
Vattenefiglia mia.
Serpina:
Volestedir mia sposa.
Uberto:
Ostelle! o sorte!
Oh!Questa è per me morte.
Serpina:
Omorte o vita
Cosìesser dee: l'ho fisso già in pensiero.
Uberto:
Questoè un altro diavolo piu' nero.
Serpina:
Loconosco a quegli occhietti
Furbiladrimalignetti
Chesebben voi dite no
Purm'accennano di sì.
Uberto:
Signorinav'ingannate.
Troppoin alto voi volate
Gliocchi ed io dicon no
Edè un sogno questosì.
Serpina:
Maperche'? Non son io bella
Graziosae spiritosa?
Sumirateleggiadria
Vèche brioche maestà.
Uberto:
(Ah!costei mi va tentando;
Quantova che me la fa.)
Serpina:
(Eimi par che va calando.)
Viasignore.
Uberto:
Eh!vanne via.
Serpina:
Risolvete.
Uberto:
Eh!Matta sei.
Serpina:
Sonper voi gli affetti miei
Edovrete sposar me.
Uberto:
Ohche imbroglio egli è per me!
IntermezzoSecondo
(Camera.Serpina e Vespone in abito da soldatopoi Uberto vestito per uscire)
Serpina:
Orche fatto ti sei dalla mia parte
UsaVesponeogn'arte:
Sel'inganno ha il suo effetto
Sedel padrone io giungo ad esser sposa.
Tuda me chiedie avrai
Dicasa tu sarai
Ilsecondo padroneio tel prometto.
Uberto:
locrederei che la mia serva adesso
Anziper meglio dirla mia padrona
D'uscirdi casa mi darà il permesso.
Serpina:
Eccoguardate:
Senzala mia licenza
Pursi volle vestir.
Uberto:
Orsì. che al sommo
Giuntaè sua impertinenza. Temeraria!
Edi nozze richiedermi ebbe ardir.
Serpina:
(aVespone)
T'asconderaiper ora in quella stanza
Ea suo tempo uscirai.
Uberto:
Oqui sta ella.
Facciamnostro dover. Posso o non posso?
Vuoleo non vuol la mia padrona bella?!
Serpina:
Ehsignorgià per me è finito il gioco
Epiu' tedio fra poco
Perme non sentirà.
Uberto:
Cred'ioche no.
Serpina:
Prenderàmoglie già.
Uberto:
Cred'ioche sìma non prenderò te.
Serpina:
Cred'ioche no.
Uberto:
Oh!affatto cosi e'.
Serpina:
Cred'ioche sì:
Fad'uopo ancor ch'io pensi à casi miei.
Uberto:
Pensacifar lo dei.
Serpina:
Ioci ho pensato.
Uberto:
Eben?
Serpina:
Perme un marito io m'ho trovato.
Uberto:
Buonpro vi faccia. E lo trovaste a un tratto
Cosìgià detto e fatto?
Serpina:
Piu'in un'ora
Venirsuol che in cent'anni.
Uberto:
Allabuon'ora!
Possosaper chi egli e'?
Serpina:
L'èun militare.
Uberto:
Ottimoaffe'. Come si chiamare?
Serpina:
Ilcapitan Tempesta.
Uberto:
Oh!brutto nome.
Serpina:
Eal nome sono i fatti
Corrispondenti.Egli è poco flemmatico.
Uberto:
Male.
Serpina:
Anziè lunatico.
Uberto:
Peggio.
Serpina:
Vapresto in collera.
Uberto:
Pessimo.
Serpina:
Equando poi è incollerito
Faruinascompigli
Fracassiun viavia.
Uberto:
Cianderà mal la vostra signoria.
Serpina:
Perche'?
Uberto:
S'èlei così
Schiribizzosameco
Edè serva: ora pensa
Conlui essendo sposa. Senza dubbio
Ilcapitan Tempesta
Incollera anderà
Elei di bastonate
Unatempesta avrà.
Serpina:
Aquesto poi Serpina penserà.
Uberto:
Mene dispiacerebbe; alfin del bene
Ioti vollie tu 'l sai.
Serpina:
Tantoobbligata.
Intantoattenda a conservarsigoda
Collasua sposa amata
Edi Serpina non si scordi affatto.
Uberto:
Ate perdoni il ciel: l'esser tu troppo
Boriosavenir mi fè a tal atto.
Serpina:
ASerpina penserete
Qualchevoltae qualche dì
Edirete: Ah! poverina
Caraun tempo ella mi fu.
(Eimi par che già pian piano
S'incominciaa intenerir.)
S'iopoi fui impertinente
Miperdoni: malamente
Miguidai: lo vedosì.
(Eimi stringe per la mano
Meglioil fatto non puo gir.)
Uberto:
(Ah!quanto mi sa male
Dital risoluzione
Man'ho colpa io.)
Serpina:
(Dìpur fra te che vuoi
Cheha da riuscir la cosa a modo mio.)
Uberto:
Orsu'non dubitare
Chedi te mai non mi saprò scordare.
Serpina:
Vuolvedere il mio sposo?
Uberto:
Sìl'avrei caro.
Serpina:
Iomanderò per lui;
Giu'in strada ei si trattien.
Uberto:
Va.
Serpina:
Conlicenza.
(Serpinaparte)
Uberto:
Orindovina chi sarà costui!
Forsela penitenza
Faràcosì di quanto
Ellaha fatto al padrone. S'è vercome mi diceun tal marito
Laterrà fra la terra ed il bastone.
Ah!poveretta lei! Per altro io penserei!Ma! Ella è serva! Ma! ilprimo non saresti! Dunquela sposeresti?! Basta! Eh nononon sia.
Supensieri ribaldi andate via.
Pianoio me l'ho allevata:
Sopoi com'ella è nata! Eh! che sei matto!
Pianodi grazia! Eh! non pensarci affatto! Mah! Io ci ho passione
Epur! Quella meschina! Eh torna! Oh Dio! ..
Ehsiam da capo! Oh! che confusione.
Sonimbrogliato io già;
Houn certo che nel core
Chedir per me non so
S'èamoreo s'è pietà.
Sentoun chepoi mi dice: Ubertopensa a te.
Iosto fra il sì e il no
Frail voglio e fra il non voglio
Esempre piu' m'imbroglio.
Ah!miseroinfeliceChe mai sarà di me!
(EntraSerpina con Vespone in abito come sopra)
Serpina:
Favoriscasignor! passi.
Uberto:
Oh!Padrona
questi?
Serpina:
Questiè desso.
Uberto:
(Ohbrutta cera!
Veramenteha una faccia tempestosa).
Ecosìcaro il capitan Tempesta
Sisposerà già questa mia ragazza?
Oben n'è già contento!(Vespone accenna di sì)
Oben non vi ha
Difficoltà?
(Vesponecome sopra)
Oben! Egli mi pare
Cheabbia poche parole.
Serpina:
Anzipochissime.
(aVespone)
Vuoleme?
(adUberto)
Conpermissïone.
Uberto:
(Ein braccio
Aquel brutto nibbiaccio
Deveandar quella bella colombina?)
Serpina:
Sapetecosa ha detto?
Uberto:
DìSerpina.
Serpina:
Chevuole che mi diate
ladote mia.
Uberto:
Ladote tua? Che dote!
Seimatta?
Serpina:
Nongridate
Ch'egliin furia darà.
Uberto:
Puòdar in furia
Piu'd'Orlando Furioso.
Chea me punto non preme.
Serpina:
Oh!Dio!
(Vesponefinge di andare in collera)
Vedetepur ch'egli già freme.
Uberto:
(aSerpina)
Oh!che guai! Va là tu(Statti a vedere
Checostui mi farà!) Bencosa dice?
Serpina:
Chevuole almeno quattromila scudi.
Uberto:
Canchero!Oh! questa è bella!
Vuoleuna bagattella!
Ah!padron mio!(Vespone vuol mettere mano allo spada)
Nonsignore! Serpina! Che mal abbia. Vespone
Dovesei?
Serpina:
Mapadrone
Ilvostro male andate voi cercando.
Uberto:
Sentiun pò. Con costui hai tu concluso?
Serpina:
Ioho concluso e non concluso. Adesso!(finge di parlare con Vespone)
Uberto:
Stattia vederche questo maledetto
Capitanofarà precipitarmi.
Serpina:
Egliha detto!
Uberto:
Checosa ha detto? (Ei parla
perinterprete.)
Serpina:
Cheo mi date la dote
Diquattromila scudi
Onon mi sposerà.
Uberto:
Hadetto?
Serpina:
Hadetto.
Uberto:
Ese egli non ti sposa a me ch'importa?
Serpina:
Mache mi avrete a sposar voi.
Uberto:
Hadetto?
Serpina:
Hadettoo che altrimenti
Inpezzi vi farà.
Uberto:
Oh!Questo non l'ha detto!
Serpina:
Elo vedrà.
Uberto:
L'hadetto! Sisignora.
(Vesponefa cenno di minacciare Uberto)
Eh!non s'incomodi
Chegiacchè per me vuol così il destino
Orio la sposerò.
Serpina:
Midia la destra
Insua presenza.
Uberto:
Sì.
Serpina:
Vivail padrone.
Uberto:
Vaben così?
Serpina:
Eviva ancor Vespone
(Vesponesi leva i mustacchi)
Uberto:
Ah!ribaldo! tu sei? E tal inganno! Lasciami!
Serpina:
Enon occorre
Piu'strepitar. Ti son già sposa il sai.
Uberto:
verfatta me l'hai: ti venne buona.
Serpina:
Edi serva divenni io già padrona.
Perte ho io nel core
Ilmartellin d'amore
Chemi percuote ognor.
Uberto:
Mista per te nel core
Conun tamburo amore
Ebatte forte ognor.
Serpina:
Deh!senti il tippitì.
Uberto:
Losentoè verosì
Tusenti il tappatà.
Serpina:
vero il sento già.
Uberto:
Maquesto ch'esser può?
Serpina:
Ionol so.
Uberto:
Nolso io.
ADUE
Caro.Gioia. Oh Dio!
Bente lo puoi pensar.
Serpina:
Ioper me non so dirlo.
Uberto:
Perme non so capirlo.
Serpina:
Saràma non è questo.
Uberto:
Sarànè meno è questo.
Serpina:
Ah!furbosì t'intendo.
Uberto:
Ah!ladrati comprendo
Mivuoi tu corbellar.
Serpina:
Contentotu sarai
Avraiamor per me?
Uberto:
Soche contento è il core
Eamore avrò per te.
Serpina:
Dipur la verità.
Uberto:
Quest'èla verità.
Serpina:
OhDio! mi par che no.
Uberto:
Nondubitaroibò!
Serpina:
Ohsposo grazioso!
Uberto:
Dilettamia sposetta!!
Serpina:
Cosìmi fai goder.
Uberto:
Soltu mi fai goder.