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CARLODOSSI


NOTEAZZURRE


Dietroscenadei miei libri




Parteprima


Selva- di pensieri miei

ed'altrui

Inseme

-in fiore

-in frutto

Lazzarettodove il D. tiene in quarantena i propri e i pensieri altrui

Cervellodi cartaaperto in sussidio

Dell'altrogià zeppo

Granaidi riserva per le probabili carestie



1.Vi ha risposte che sono insieme una domanda - ottime a protrarre undiscorso. E io invecenelle mie rispostepongo sempre punti; maivirgole né punti e virgola -.


3.strigosus (Gellius) = magroil nostro milanese «striaa»da strixstrige (strega) vampiro succhiasangue.


5.Per la Satira a Roma. V. Gellio - notti attiche (L. IV cap. V.) -(Lib. XV.IV).


6.Antichi dii Romani - v. Gellio (C. v. - C. XII).


7.Aurum in Gallia effutisti (Svetonio) - scialaquastiil nostro mil.te mandaa a fass fôtt. - 8. stroppus - (in Gellio) benda delsacerdote - il milanese stroppai.


9.In Gellio si trova degnissimo di memoria - nel Libro II il cap. XXIX- nel IV il cap. XVIII - nel V il c. X - nel X i capit. I. VI. - nelXII. il c. VI.- nel XIIIil c. IV. V. - nel XVil XIXnel XVI ilc. XI - nel XVIIIil c.IV - nel XVIIil c. XII.


12.affatim nel senso antiquato è il nostro affatto.


14.Degno di nota come la più parte dei filosofiessendo in fondodel medesimo parere sul bene e sul malenon s'accordassero mai perl'incertezza del significato delle parole da essi usato.


16.E' un lavoro che dimostra molta memoria - si può dire dilavoro ch'è rifrittura di altri.


17.O gente che scrivete per non esser capitanon sarebbe assai megliotaceste!


18.Vive moribus praeteritis: loquere verbis praesentibus - Questa èper me.


19.blaterare (lat.) - vedi id. in it. - Erchomai = kommen. - Theios =zio - Pinna = Zinnepinacolo.


21.Se oggidì si scrivesse secondo la stretta etimologia oppure sileggessenessuno capirebbe più nulla; tanto le parole sidipartirono dal loro primo razionale significato.


22.solarium = solajola parte più alta della casaperchèanticamente - in cima alla casasi costruivano terrazze per i bagnidi sole.


24.Utilissime nelle lingue sono le parole che esprimono idee generali;che non sviano quindi nelle descrizioni la fantasia del lettore -com'è p. es. di obicescose che si oppongono.


27.I cavalieri del Casino dei nobili di Milano invitavano una voltaall'anno ad una festa da ballo i loro agentiingegneri ecc. collerelative donne - ma si guardavano bene dal ballar loro insieme. - Leloro dame poi (le quali venivano a sedersi tutt'intorno adocchiandocoll'occhialetto i ballerini) dicevano «di andare a vederballare gli òmini».


29.to usher = introdurreannunciare - usciousciere - to tack =attaccaretaccaa.


30.A Pavia manca il brougham N. 13 - negli stabilimenti idroterapici ealcuna volta negli alberghi manca la stanza n. 13 - Come se togliendoil ricordo di leisi togliesse la morte!


32.inonesta moneta = carta moneta - E noi la pretendiamo a civiltàcol corso forzoso!


34.Se l'acqua si vendesse a bottiglie come parrebbe buona! (Gorini).


36.La iniquità di imporre il nome di «ZanataColomboEsposito» ai trovatelli.


37.mischmasch - mizmaze (ingl.) - mis mascmilanese.


38.chaplet (ingl.) = guirlande - sul sacro fonte - del mio battesmopiglierò il cappello (Dante) - laurea poetica.


39.stang (ingl.) = pertica - stang = debolestanco.


40.Dei plagi innocenti. Si dimandase dato uno stesso soggetto datrattare a due uomini di pari ingegno - lo debbanoper trattarlosuperlativamentetrattare nella stessa maniera.


41.Una corte alta e stretta. In un abbaino abita un affamato - aterrenouna trattoria. Tutto il giorno c'è il piccolo chegrida: Tagliarini al burrobove alla Fiorentinastufato alla Russaecc.


42.Ho lettonon so doveche per comprendere bene Vico italiano bisognaleggerlo nel francese di Michelet.


44.La compagnia dramatica a Merate. Poveri diavoli! hanno i piedi fuoridelle scarpee le budella che latrano; eppure recitano semprecomedie in cui si parla di milioni di scudidi castellidilatifondidi banchettidi gemme... d'indigestioni!


45....fight for a plot - Whereon is no tomb enough and continent - tohide the slain (ShakespeareHamlet1028) - Si contendean la povertàdi un poggio - Non bastevole pure a seppellirli (Aleardiun'oradella mia giovinezza).


46.Di tempo in tempo si parla di chi ha rimesso filosofia sulle vere suebasiliberandola dal gergo scolastico ecc.


47.Cani e gatti ecc. Il cane del S.r Brambilla dato in impresto a uncattivo cacciatore. Questi fallisce un tiro. Il cane gli volta lacoda e se ne torna a casa - Il Kinpincino di Zelbiche guardava ilquadrante dell'orologio circa l'ora in cui Perelliamico di Zelbi -usava venire. - Dei cani morti di crepacuore per le carezze fatte dalpadrone ad altro caneo a bimbi - A una gatta erano stati gettatinel cesso i micini: le si pose sotto un cagnolo cui era morta lamadreed essa lo allattò. - Il cane del ricco e il cane delpoveroquesti (un barbone) con una sportola in boccadimandatimidamente la carità; quello (un levriere) fierocolla testaaltae la coperta blasonata - Ira dei cani dei ricchi contro lagente malvestita - Il gatto di nonno Quinteriochedalla finestrastava guardando in istrada se il padrone veniva. Il nonno usavacomperargli tutti i giorni un biscottino. Un dì il poverogatto cadde dal tetto; lo si bendò e lo si pose nella suacuccia che stava in solajo. Ed egli dopo qualch'ora scese tuttobendato e andò a leccare la mano al padrone in segno diriconoscenza. - Come non sia vero che il gatto ami la sola casa.Certo che il carattere del gatto è più indipendenteèpiù nobile di quello del cane: egli ama rimanere in un luogoperchè vi ha già fatto le sue relazioni coi gatticirconvicini ecc. - Del topo che mangiava la penna d'oca di Gorinimentre questistudente a Paviascriveva nel silenzio della suacameruccia. - Gorini scrisse un opuscolo ancora inedito (1875) suicanigattipasseri ecc.


48.Il conte Carena avea usato di alcuni preparati di Mercurio. A untratto s'imaginò di essersene immagazinato nel corpo una granquantità. Tripilla sempre. Cerca ogni modo per farsi estrarreil mercurio ch'egli crede di contenere - vuol bagni di elettricità- piglia joduro. E da dodici anni è perseguitato da una simileimaginazione.


49.(dupl.) Molte parole a forza di non esprimere nulla - comeineffabileindicibile ecc. - finirono a voler dire qualche cosa.Viceversaaltreche significavano molto - per il troppo usoperdettero ogni valore. E così fu di molti vizi e di moltevirtù.


55.Di due che combinavano fra loro i giochi di parolepoi andavano aprodurli nei caffè ecc.


59.La servitù nasce e vive dalla comune viltà. Tutte ledeclamazioni contro gli abusi della tirannide sono meno efficaci cheil dire ai servi: contatevi.


60.La più bell'opera dell'Arrighi fu il Dossi.


61.Tale applicò 4 usci alle quattro pareti dell'unica sua cameraperchè altri credesse ch'egli abitava un appartamento.


62.Il miglior incenso a Dio è il fumo delle officine.


63.La terra produce i suoi frutti a date epochee così l'animo.


64.Un principe Belgiojosocieconon volea confessare questo suodifettoanzi cercava d'illuder sè stesso di non averlo. Eperò aveva dato ordine a un suo servoquando qualche signoragli veniva a far visitadi correrle incontroe poi di correre tostoda lui a descrivergli l'abitol'acconciatura ecc. di detta signora.Alla quale entrandoegli p. es. dicea ...Oh marchesache bellatoilette... quel rosso vi stà a meraviglia ecc.


65.Montaigne fu il precursore di Voltaire.


66.Gérome riuscì a trattare «la crocefissione»tema stanchissimoancora originalmentecon una trovata artisticacioè non trattandolo. E difatti delle croci non si vedono nelquadro suo che le tre ombre portate. Tuttavia colpisce. Ben si dicedi quelli che per pretenderla a originalità nella musicatralasciano la cabaletta«è sempre più facile anon farne che a farne» - Ma quì non mi pare il caso diripetere questo giudizio - perchè se Gérome se la cavònon facendonondimeno giunge a suscitare negli spettatori lasensazione terribile del fatto meglio ancora che se lo avesse dipintodavverocon un sublime sottinteso. Resta però sempre - aparte il valore della idea - un infelice quadro dal lato pittura.


67.«Dio! che levada de sol che sa de moccusc!» - si puòdire di certe descrizioni dell'alba che sentono troppa la faticaoppure di certe in cui il sole è descritto come se fosse unalampada.


68.Il pensiero è fisico - e però è migliorabilecolla selezione. Il bimbo dell'oggi si può dire che nasce conidee già meditate dai padri suoi. Il bimbo ha già lavita di tutti i passati. Per vivere moltobisogna vivere la vitaaltrui.


69.I soldati dell'oggi saranno gl'impiccati di domani. - CF. pensieroconsimile nell'Utopia di Moro.


71.Il prurito dei vecchi = il chiacchierare.


75.Un povero mi chiedeva la carità - «T'hoo già daajer» - diss'io - Ed egli:ma mi gh'hoo de mangià ancaincoeu - rispose.


76.Dei militari dati in imprestito per fare da comparse nei carnevalinei Teatri ecc. Talearrolatosi volontario per imminente guerracoll'Austria - e mandato al depositodovette accontentarsi diintervenire all'assalto di Sebastopoli - in una azione mimico-ippicadel Ciniselli cavalarizzo.


80.vestes - si modovestes vocandae sint in quibus nihil est quodefendi corpusaut ecc. (Seneca 7. de Benef.). E le donne diconovado a vestirmi pel teatroappunto quando vanno a spogliarsi.


82.Riceveste uno schiaffo? - dicono i preti - bene - offritelo alSignore.


84.Come l'accensione di una candela dà a questa in una ilprincipio di vita e di morte - così la nascita all'uomo.


85.Gli studenti milanesi che da Pavia volevano tornare a casa e nonavevano quattrini neppure per il barchettofacevan la strada a piedigiocando alle boccie.


87.bliteus (Plauto)da niente - blitter (mil.).


89.L'adorazione in molte famiglie per Napoleone I. - Mia nonna dicevache la piazza del Duomo era stata ideata da Lui - Per dimostrare poila sua onnivegenzadicea che essendo egli intervenuto ad una festada ballo ed avendo vista una signora vestita come era la sera primaad altra festa da ballole disse: ma lei signora mia èinstancabile!


90.I cavioni francesi.


91.Nel prologo dell'Endicott di Longfellow - si dàcon unaimagineragione del perchè certi fattistoricamente l'unodall'altro lontanidevono essere messi filosoficamente vicini.Questopuò servire di scusa al Giulio Cesare di Rovani.


93.Regola di onestà - essere buoni tanto da non imbrogliarealcunonon però tanto buoni da essere da alcuno imbrogliato -Non imbrogliare alcuno né essere imbrogliato.


94.I tormenti della bontà che non può sfogarsisono forsepeggiori di quelli della malvagità sfogata.


95.«Voi in quella patriaspecchio d'Italia e splendor del mondoin Vinegiacome la fate?» (DoniI marmi. Vol. I pag. 88 ed.Barbera) - CF. What do you do?


97.Quando l'interesse del principe non s'accorda a quello del popoloilprincipe è di dannoe quando s'accordail principe èinutile.


100.Testestesticoliperchè testimoniano la virilità.Priapodio degli ortiperchè stava testimonio dei furti -ofented.forno - offellaoffa.


101.Il dire felicità a chi starnuta uso antichissimo. VediPetronio pag. 65. - CF. Sen.


103.Dovrebbeper leggeesser vietato di erigere statuea qualunque chenon sia morto da oltre 100 anni. Si eviterebbe così laconfusione d'idee che nasce al vedere tanti somarelli decorati dimonumenti - come ne sono un tristissimo esempio i portici di Brera.


105.Si sotteravano i morti sul campola notte della battaglia. Gridavanoalcuni feriti ai becchini... Per carità... no non siamo cheferiti - E i seppellitori ghignando - a darvi ascoltonessuno di voisarebbe morto - e giù nella fossa.


106.Appresso vedi il lume di quel cero (DantePar. X 115. parlando diilluminato scrittore) e Porta: torcion de vott stoppin...


107.Era donna che facilmente veniva all'ultima confidenza.


108.(tripl.) L'età dell'oro - (in cui l'oro non c'era) cosìdetta pel frumento.


109.La Tea che abbaja alla minestra che scotta. - Il cane affamato collamuserola che vorrebbe mangiare un osso - Et cum deserti baubantur inaedibus ecc.


110.Il prof. Bedorcidi latinocominciava sempre le sue lezionidicendo: riepiloghiamosignori.


115.L'ostinata voglia di servire nei popoli. - E v'hanno uccelli chemessi in gabbiasi rompono la testa contro le sbarre.


116.àrta krìthina = pani d'orzogrissini (pare) -tapeinòstapino - uperétesministroservoprete -kraipàleingordigiacrapula.


117.La plebe anticacome i nostri birichinisi affollava dietro aisoldati che menavano prigione talunogridando aire autóv(ciappel - mollel -) - (Pràxeis ton Ap.).


120.V. Descrizione del foro ai tempi di DomizianoStati Silvarum I. 22.e seg. -


122.Dei professori di latino e grecogongolanti alle classiche lascivie.


123.La convenienza in Arte è una delle principali condizioniperchè un lavoro abbia probabilità di lunga vita. Diquìnon solo l'inutilità ma il danno di usare frasigià usate egregiamente da altri. Per quanto smussatepiallateaccomodate dal nuovo arteficesentiranno sempre ilraffazzonamentoe il lavoro non sarà più di getto madi mosaico. Vedete un po' nella vita! - L'«io sono unaorfanella» detto da una giovanissima fanciulla vi riempiràdi pietà e di amore - mentre la stessa fraseudita da unavecchiavi farà lagrimar...dalle risa.


124.I tapageurs - i fracassosi (p. es. Perelli).


126.Quanto piccolo l'uomo dinanzi l'universo - quanto grande lui chel'universo comprende!


127.Pàppaspappa - voce famigliare del figlio verso il padre.


128.Sotto il nome di tibicinae si comprendevauna voltaquanto oggi sicomprende sotto quello di cucitrici.


131.ladrone - anticamente lateronesguardia nobile che stava a lato delprincipe.


139.Gonnagown - abbigliamento da donna - forse da gyné. - Edifatti l'abbigliamento è la donna.


144.dàmarmogliedama - càminosfornacecamino - barýsfaticosopesante - bara (milanese).


146.hesternum diemgesternyesterday.


147.Via dei Matriggiani a Roma - Matriggian a Milano significauomoinutilmente grande e grosso - Via degli Andegari a Milano - Andegheein Milanese uomo in arretrato per idee e costumi dalla giornata.


153.La cattedra ci apprende a disputarenon a vivere.


161.nynoraadessonun - marainocorrompereto mar - chàsmaabissochasm - tycheinotteneretoccare - fyteopiantarefottere(per translato filosofico) - caleochiamoto call - to rethénil direreden - esauriondomanimorgen - Veh! lat. - wehwoe!ovej! (mil.) - malummela / malusmale - rammenta la disobedienzadel nostro primo parente.


162.Il «poiéso ymàs alieis anthròpon» diCristo a Pietro e Paoloè una miserabile similitudine -Poveri uomini! trattati come pesci.


164.Borraretremare pel freddo da borràs vento di tramontana -excrearecrachersputare.


165.Dicono: «disprezzate le ricchezze che dovrete abbandonare -seguite la gloria». Ecchè! ci segue forse la gloria?


166.Set oningl.mett su (mil.) - der Greiser griscio (rom.) ilvecchio - grimmcorrucciovecchia grima (rom.) - zotigoscenozotico - Strapatzstrapaz (mil.) - plappernblatterà (mil.)- to scoursgurà (mil.)nettare sciaquando - Schrankcanterano.


168b). stipestroncoper translatosciocco; stupid (mil.). -pistrinuspristinensibus (Svetonio)prestinee (mil.) 169. Frasistereotipatetempo edace - humida nox - fulva harena -


170.Per l'origine della claque Vedi Svet. Nero237.


173.L'alliterazione cioè la ripetizione artificiosa di sillabe(generalmente triplice) era usitatissima negli antichi poeti sassonie goti - come si trova usata di frequente nei nostri antichiitaliani. Ad es. Dante Con me medesmo meco mi vergogno - Credettich'ei credeva ch'io credessi ecc.


175.His saint was kept in mew (Warner's Curan and Argentile) - CF. ildentro della muda di Dante.


176.enantìuavanti - réssoromperegerrissen - poterìonvasobicchierepotpoterie.


177.In uno dei Vangeli è detto opu eàn eiséltheteeis oikìanekeì menete eòs an exéltheteekeìthen.( ! )


178.èn dè e idéa autù os astrapè kaìto ènduma autù leukòn oseì chiòn.- (Vangelo) - CF. Manzoni «era folgore l'aspetto - era neve ilvestimento» -


182.baila sciutta - rimproveratami dal Sig. Ba... critico dellaPerseveranza - corrisponde alla dry nurse degli inglesie all'assanutrix dei latini - e significa colei che custodisce i bimbilatterini senza dar loro latte.


183.Tali leggendo solo credono di studiare. Senza meditazionela letturanon è che un perditempo.-


193.Si rassomigliano molto fra loro il finale del carme di Aleardi perD.na Bianca Regizzo e il finale delle Lettere consolatorie di Senecaa Marcia.


197.Ai tempi di Senecapare che durasse ancor l'uso di sbarazzarsi deifigli deformiliberos quoque si debiles monstrosique editi suntmergimus.


202.Il cerimoniale dei diplomatici e dei professori di una volta - ildiritto di precedenza - l'anzianità - Le processioni. -


203.Le mamme brontolone per abitudine coi loro bimbi - I bimbi semprecolle lagrime agli occhi e col singhiozzo. - Donde i figligiustamente ingrati - Vedi il sonetto di Belli sulle creanze a tavola- Dopo una gran ra[ma]nzinail bimbocui serve ancora l'appetitofa per mangiare la sua minestra: e la mamma: vedete eh! quando sitratta di mangiare!


204.Tanta è la confusione e la simultaneità delle idee chehanno travagliato il mondo che io mi maraviglio come abbiano potutoridursi allo stato tranquillo dell'oggi per poco tranquillo ch'eisia.


209.C'era tale aristocratico cui rincresceva d'aver il sedere a due pezziperchè così l'avevano i fornai.


210.Baretti (Vol. 5° - 1044) dice falsa l'opinione di riputare lalingua italiana prima fra tutte per la ricchezza ecc. poichèse la Crusca comprende 44.000 vocaboli4000 quindi più deidizionari francesi ed inglesi - questi ultimi (dice) si adoperano dacima a fondo (il che io C. D. nego) mentre la Crusca - no. Inoltre laCrusca registra i superlativii diminutivi ecc.


212.Those critics who attack with the hope of being answered and of beingthereby brought into notion (Moore) CF. Giusti - la smania inutile diuna risposta - e CF. Rovani art. [lacuna].


220.Per la lussuria Romana V. Lucano (pag.140 v. 160 e seg.)


221.Caritas vuol dire anche carestia - ogni cosa rara ha prezzoècara.


223.Thou art the cap of all the fools (Shakespeare)cappa di loeuccecc. mil.


225....To ruffle in the common wealth of Rome (Sh. in T. Andronico)...arruffa popoli - fior. - Pelfdenaro - pelter (mil.).


231.Gli scrittori latini parlano sempre dei - Tergaque ParthorumRomanaque pectora (dicam) (Ov.). I Partil'eterno grattacapo di Roma- i perpetuamente fuggentinon mai vinti.


234.La magnifica descrizione dei paggi addormentati nell'anticamera delduca di Firenzequale si trova nel Lamberto Malatesta di Rovanipuòessere stata inspirata dalle poche parole di Schiller (D. Carlos 3°atto) Im Hintergrund des Zimmers einige Pagen auf den Knieeneingeschlafen -


238.Due buoni soggetti da quadri da riscontro sarebberoil primo - Lascena dei paggetti che vegliano nell'anticamera del duca di Firenzecome si trova nel Lamberto di Rovani. Tappezzeria verdone cupo -paggi giovinetti in raso bianco - l'altrole Aretine -cioè lesei bellissime fanciulle che si teneva nella sua casa di Venezial'Aretino - Sala venetazeppa dei magnifici doni che piovevano daogni parte al poeta - quale si trova nella descrizione dello Chasles- e nelle lettere dello stesso Aretino - Le fanciulle in gruppochisedutechi in piedichi suonando alla ghitarrachi cantando - chiintrecciando corone di fiori.


241.Il miglior sistema filosofico di tuttiè quello di Gesùil sistema della benevolenza.


244.Dicono che Lei è uno studiosissimo giovine - mi diceva laSig.ra T. - Bene m'indovini questa sciarada.


247.Notabile l'Epistola XII di Seneca. - Mirabile il principio. Seneca vain villa. Trova la casa cadente. S'adira. Il villico dice: che vuoi?la casa è vecchia. E allora Seneca si rammenta che chi hafabricata quella casa fu luied esclama: haec villa inter manus meascrevit; quid mihi futurum estsi jam putria sunt aetatis meae saxa?- CF. colle parole di Manzoni a Perelli. - Manzoni sedeva aBrusuglio sotto certe piantone. «Che belle piante!» fecePerelli - Rispose Manzoni «I hoo piantà mi; e seguiten avegnì bei intant che mi vegni brutt».


251.Si vis amariama (Ovidio?) - CF. Dante amor che a nullo amato amarperdona.


254.summa ergo summarum - insomma delle somme.


256.Si può scrivere usufruendo dell'ingegno altruinon si puòdell'altrui cuore.


261.pan - tutto - il pane è appunto tutto - edonégioiafelicitàecc. - CF. dono - traghématadolcitreggea- Nilo (nihil) il nostro filo - nulla. - panatuneìafestasolenne in onor di Minerva. Vi si sarà mangiato qualche torta.Vedi panettone.


262.Una vendemmia di bastonate - vinus cibariusde tajà colcortel - cupas vinarias sipare nolicioè non impagliare (Lib.Priap. per l'uso dei fiaschi impagliati).


267.L'infibulazione del membro virile riproposta da quell'esageratore diMalthuseconomista americano di cui non ricordo più il nome -venne spesso usata nell'antichità - CF. il Neve imponitefibulam Priapo (liber Priap.).


268.nunc sumus in rutubasi va a rotoli (Varro) - ac populum asymbolondimitterent cubitummandaven a dormì.


271.Le idee sono di tutti. Il grado della loro coordinazione determina ilmassimoil medio o il minimo artista.


272.thaumàzomi maraviglioto amazemeravigliare - sòmail corposoma (peso) - chithàraghitarra - òlostuttoall (ingl. pronuncia oll)all (ted.) - esthlòsedel -esthìoessen - kaléoto call -


273.kahlcal-vo - rohro-zzo - tollc-oll-erico - sattsta-issat(mil.) - rundro-to-ndoronde (franc.) - fahlfallo -


274.Oi apò skenésmodo di dire simile al milanesequiidel teaterquel della birraquii del fer rott ecc.


275.Cerberusforensis erat causidicus (Petronio). Importante èPetronio per la storia dell'Umorismo - Così pure SenecanelLudus de morte Claudie Ovidio nei Fasti.


276.Vitrea fractasententiolae declamatoriae - non valet lotium suumnon val quel che piscia - aquam liberam gustare - udi tamquam mures -te natum non puto - multis pedibus sto - nummos modio metitur - clavotabulari fixum est - ingeniosus est et bono filo - licet barbamauream habes - (Tutte frasi di Petronio).


277.pernae missionem dedimusghem daa licenza al porscell (mil.)l'abbiamo mangiato - Alcuni brani di Petronio si potrebbero tradurrefacilissimamente colle identiche loro frasi in lingua milanese.


278.L'uso di sincopar le parole sì in latino che in italiano -matusper madefactus (CF. matellaorinale) - comproper compratoetc. - Il Portogh. è spagnolo sincopato.


283.haematitespietra di color sanguignodonde la nostra matita (lapispietra) - Così rubrica dicevasi antic. l'indiceperchèscritto in rosso - Monilebraccialettoda monererammentare -l'odierno souvenir. - camellagamella (scodellavoce mil.) -carpere somnumcarpià (milanese) - dicta facitdetto fatto -


284.Traccie d'umorismo in Ovidio e in Orazio - Vedi per es. Ovidio sp. iFasti - l'Ars amandie il remedium Amoris.


285.La nostra terzina si può ravvisare in embrione nei fasti diOvidio.


286.Notabile in Ovidio (per l'umorismo) la preghiera del mercante aMercurio (Fasti 120) e la supplica alla Dea Rubigo (id. 105).


287.Per l'origine dei barconi nelle mascherate V. Ovidio Fasti 153 - Vediid. 117 per pronostici ortolani.


290.Quod mihi das unicoelum partire duobus - Dimidium toto munere majuserit (id.) Pensiero ripetutissimo fra i poeti antichi e moderninostri e forastieri.


292.Minervadea delle smacchiatrici (Ov. Fasti 77).


293.V. per la descrizione di un pic nic romano (romanata) Ovidi Fastorumpag. 67 ed. minor Lipsia.


298.copia ipsa nocet (id.) CF. dal troppo impoverito.


301.Vedi Catullo XXIX In Caesarem per la Satira a Roma.


303.L'uso di mangiar noci nelle nozze - Vedi Catullo LXI.


304.cur non exsilium malasque in oras - itis? (Cat.)... andar in malora.


305....nam Cytorio in jugo - loquente saepe (Cat.) - E per combinazioneil Parlamento italiano è a monte Citorio


306.L'ode di Catullo che comincia «Multas per gentes... ecc.»- ricorda il sonetto di Foscolo«un dì s'io non andròsempre fuggendo...» - Foscolo del resto come Carducciètutto un mosaico di frasi rubacchiateo a meglio dire confiscateconquistate ai classici greci e latini.


307.Il caso d'amore è più spesso patologico che nonfisiologico - almeno in noi uomini artificiali.


308.Sallustio usa la parola «argentum» nel senso francese didenaro.


310.Il carme latino di Prati ricorda l'Epitalamio di Catullo.


311.Nella campagna di Romaa un'osterialeggevo a forte alcuni versilatinipresente il mio bottaio (ossia vetturino). E il vetturinosorrideva soddisfatto. «Capiscosapete» mi disse. - Noncapiva altros'intendese non che io leggevo in latinomas'illudeva come Romano - di capire anche il senso del suono. -


312a). cuculo in Plauto anche adultero - forse da cuculluscappucciocol quale l'adultero si copriva il capo per recarsi dalla moglieinfedele - Cuculo si dice ora al marito.


312b). V. per l'Umorismo il discorso del servo Ludus sui tempi vecchi emoderni - nella Bacchides di Plauto Atto 3° Sc. 2a. - Posto deiComici e spec. di Plauto nell'Um.


318a). Corbettasi distingue per valore a Custoza; Leopoldo Pullési distingue colle sue commedie sui teatriRaimondo Boucheron èautore di una insigne opera sulla Armoniae tutti e tre sono fatticavalieri della Corona d'Italiai due primi per aver appartenuto unanno al Comitato del Carnevalonel'ultimo per esser socio di unacerta academia: il che vuol dire che in Italia quando si vuole darpremi a chi ne meritasi cerca almeno di non premiarne il merito.Ricorda pur Verdi fatto senatore del Regno pel titolo di pagare3000 lire d'imposte!!!


318b). Il Diavolo ha resi tali servigi alla Chiesache io mi meravigliocom'esso non sia ancor stato canonizzato per santo...


320.Simul (Caesar) a tribunis militum centurionibusque mutuas pecuniassumpsit: has exercitui tribuit; quo facto duas res consecutus est;quod pignore animos centurionum devinxit et largitione militumvoluntates redemit (Caesar). Origine del Debito e della Renditapubblica.


334.Il terribile umorismo di Macchiavelli.


337.Nel «De tranquillitate animi» Seneca dopo aver insegnatobellissime cose per mantenerlaconchiude con un elogio alla felicitàche si trova nel vino.


339.Dice S. Agostinoil gran fredduristadi credere l'impossibileappunto perchè impossibile.


341.Una lettera della Ballerina Carmine a Rovani finiva «e se nonmi comprendiindovinami!»


342.Studiano gli scienziati il modo di immagazinare il Sole. Io dicoloro: guardate i quadri di T. Cremona.


343.Le donne sono tante serrature in cerca di chiave.


346.si tràviael se trà-via (mil.) - alutascarpa anticada lutumfango e a privativa.


352.V. per la descrizione di Napoli e suoi contorni Silio Italico XII.110 e seg. - V. per la descrizione delle città di Sicilia p.297. L. XIV. v. 192 e seg. - Vedi pei popoli nei dintorni di RomaL.VIII. v. 358 e seg.


356.Pretereaventus cum per loca subcava terrae... ecc. (Lucr.) -Opinione sull'origine dei terremoti frequente nell'antica fisicaeora esperimentata per vera da Paolo Gorini.


357.Morente la mamma di Elvira (Maggio 1871 giovedì 25) pervajuolo alla Rotonda di Milano - diceva in delirio: oh come sonoricca! che bell'ospedale pei poveri... letti sofficiad elastico...poltrone di velluto... ciascuno la sua stanza... - E la Rotonda erail più orribile degli ospedali! Vicino al letto di leigiacevapur di vajoloun uxoricidail quale guarì.


367.Spirito dell'Umorismo è di provar spesso sensualmentel'opposto di quanto il comun senso sostiene.


368.A Merate c'era un notajoinsigne bevitore - che nel discorso facevasempre la rima a quant'altri gli diceva. Lettore assiduo di romanzitali quali «il sorbetto della regina» e simili - stavaintanto scrivendo la storia di Russia...


369.Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propriaconservazione.


370.Il campo della giustizia si va sempre più estendendo. Primaesisteva nel solo uomo (simbolica guerra tra Abele e Caino) - poi siallargò nella famiglia (guerre famigliari - poi nelle città(guerre civili) - finalmente nelle nazioni (guerre nazionali)...


371.Haud Ligurum extremus (Virgilio). Non l'ultimo tra i Genovesi -Notisi che i Genovesi ebbero sempre fama d'ingannatoriconseguenzadel loro carattere di mercanti. V. Sonetto d'Alfieri.


372....aut mixta rubent ubi lilia multa - alba rosa (Virgilio) CF. òposprépei leukà - ròdois krìna plakénta(Anacreonte).


373.Fontana a T. Cremona: incoeu te set pussee stupid del solit - T.Cremona. L'è per podè famm capì de tì.


374.arte colla fede di miserabilità... - lavoro denso di bellezze- bellezza a perdita d'occhio.


375.Giulio Ubertipoeta. - Dà lezioni di mimica e di declamazioneai coristi - e perciò tiene sempre in tasca i 40 segni cheesprimono tutte quante le gradazioni degli affetti. - E' sucidissimo.La sua facciadice lo scultore Grandisembra di pietra di Viggiùcui non furono tolti ancora i punti. Non si lava che quando èsorpreso dalla pioggia... Gli amici si augurano allora ch'egli sitrovi fuori dalle portee lontano da ogni gronda. Uberti crede difar toilette quando si cambia il solo colletto della camicia (laquale non c'è) mentre invece questo non fa che rilevare ilsudiciume del resto. Imaginate la puzza - Dicono però imaliziosi ch'egli se la conservi con ogni cura per non farsi perderdi pista dal fedele barbino... Tiene poi sempre ingambati - anche aletto - un paio di stivali alla Souvaroff.


376.Tale entra in una chiesadove si stava preparando lo scurolo per ilvenerdì santoe soprapensieri chiede: che c'è? - L'èmort noster Signor - risponde una vecchietta. -Mort? - fa egli -comè? se saveva nanca ch'el fuss ammalaa.


377.Il prof. di litografiacredoTanoladiceva non bastare tutta lavita di uomo per imparare a far bene la punta ad una matita.


378.Una spropositona diceva semprecollier d'emmorroid per dired'émeraudescolor muffa per mauve - armoireper moire...


379.Allo stile di Rovani tutte le arti e le scienze pagarono il lorotributo.


387.Camerini non riuscì mai a fare un libroma sempre prefazioni.Gli stessi suoi cosidetti libri non sono che prefazioni... Cosìè di Beethovenche metteva tutta la sua musicale stoffa nellesinfonietanto da non restargli più nulla per l'opera.


388.Nella Storia dell'Umorismo - si accenni al non-umorismo delMalmantiledel Boccacciodel Ricciardetto ecc. Nè sidimentichi Franco Sacchetti.


389.Il Vescovo di Lodigran cacciatore da brescianella e roccolointervenuto agli esami in un collegio di fanciullediede loro pertema «del modo de ciappà i osei» -domandando poiin particolarea una che «gli parlasse dei verbi che esprimonoil venire» - Nello stesso collegio il maestro di musica aveacomposto per le educande una cantata dal titolo «la passarina».


391.Un giovine si moriva d'amore. Per salvarlo un suo amicolo fagiacere con una meretricefacendogli credere ch'ella sia l'amata -Giaciutoil giovine disama tosto - e guarisce.


392.Una certa contessa (Arese) interrogata di chi fosse il figlio di cuitrovavasi incinta rispose: credo che sia dello stato maggiore delreggimento tale dei tali.


400.Chi comandava veramente al popolo Romano? Gli storni e le quaglie -dice Verri - (ma questo è uno storico farfallone) -Comandavano gli uomini di genioma le loro sagge risposte perchèfossero accolte le mettevano in bocca alla bestialità.


404.Oh quanto comode e di poca spesa le parole simpatiaspiriti animaliDioantipatiadestinonatura ecc.!


428.foemella (Catullus) femelle (franc.).


429.balteobudriere da spalla - basternalettiga a muli - bullatestadi chiodo ricca di ornati - cesariecapigliatura abbondante - obarba maestosa - acetabolo - ambivioogni via che mena attorno a unposto - atriensemaître d'hôtel che avea cura dell'atrio- agitator equorumcocchiere - aequipondioil romano della stadera


430.L'idea del moderno cappello a cilindro può essere stata toltadal modius (moggio) che tiene in capo Giove Serapide.


431.bajulusfacchino che porta pesi - CF. baulecassa contenente roba.


432.brabeumpremio che si dava ai vincitori nei giochi publici. CF. ilnostro grido di bravo! ai vincitoriattori ecc.


434.Le inutili occupazioni di molti derise da Rabelais (Vol. 2° Cap.XXII) descrivendo gente affacendata a lavar i coppi per far lorperdere il colore - a tirar l'aqua dalle pomici - a tonder gli asiniper far della buona lana - a tagliare il fumo col coltello - a cavarel'aqua con una rete - a imbianchire gli etiopi ecc. CF. a un passoconsimile nel Gulliver di Swift.


438.spirito che alloggia alla prima osteria - osterie dei canile pozzed'aqua - selle da nasogli occhiali.


440.Le alberellespecie di salicinon da alberoma da albusbianco.Latinamentesi dicevano albae... quos pumiliones dicimus graecenànous appellant (Gellio).


451.Il delitto d'adulterio nasce da un principio fondatore della societàmentre tutti gli altri ne sono distruttori - (Beccaria). Si potrebbeopporre a Beccaria che anche questo delitto distrugge qualche cosa...la famiglia.


456.Tale studente di leggecopiando il lavoro d'esame di un suocompagnoper non farsi scorgere cambiò tutte le affermativein negative e viceversa - e così cambiò contrattounilaterale in bilaterale etc.


457.Minghetti ex-ministro vennecredo nel '73assalito e derubato inuna via di Roma. Colti i suoi assalitorifurono condannati ai lavoriforzati a vita. Dimando iodove la gradazione delle peneche puòprevenire i delitti?... A Firenzealtri che uccise l'assalito vennecondannato a simile pena. D'ora innanzi gli assalitori ucciderannosempre.


458.Carlo Righetti (a sua moglie): Com'hin piscinitt sti boton che tem'ee portaa a cà - S.ra Righetti: cos'hoo de fagh mì semi han daa apenna nassuu! -


460.Il prof. Nova si unge il corpo di olio di merluzzoe favoriscequelli de' suoi discepoli che ne fanno la cura.


464.A. Io rispetto le donne. B. Eh caro miole donne meno si rispettanoe più si credono rispettate.


465.Le viragi spartane. - Gorgonemoglie di Leonida e per Damatriaucciditrice dei figli. V. Plutarcodove si parla anche di quella chevedendo i figliuoli fuggire dalla pugnasi pose a gridare: ovefuggite figli?... forse per rientrare donde usciste?... e si alzòi panni mostrando loro la fica. La virtù delle Spartane faorrore. - CF. colle odierne «petroline».


471.«Il principe Amedeo promette di diventare un buon ammiraglio»dicono i giornali ufficiali!


473.Una ragazza portando al giovine amante di una amica i saluti dicostei che se ne partivadice al giovine disperato «ella milasciò sulle labbra un bacio per voi» - E se lo fanno -e s'innamorano.


474.Con l'amor non si scherza. Molti che cominciano fingendo amorecirestano poi colti davvero.


475.Dante (Paradiso C. VI) fa la Stella Mercuriopianeta degli Attivi -Di uno che non sta mai fermo si dice «ha l'argento vivoaddosso».


476.- Basta minga una candela per vedegh no? - si può direparlando di più lumi che bruciano in una sala dove uno dorma.


477.Quod si tam Graecis novitas invisa fuisset - quam nobisquid nuncesset vetus? (Horatius) - E pensare che Orazio il flagello deipedanti antichidiventò il dio dei pedanti moderni.


485.A S. Giuseppei nostri vecchi - qualunque tempo facesse - riponevanoi bracieri - appendevano i tabarri e si mettevano in calzoni bianchie scarpini. - A S. Caterina poi (25 nov.) - tornavano in inverno.


486.Cesare Cantù è un letterario ciabattino. Forbice ecollaecco il suo stile.


487.Altro è scienzaaltro è erudizione. Senza meditazionenessuno sarà mai scienziato. Con un dizionario storico ecc. undotto è bell'e fatto. Basta saper nominare tanti autori etanti cartoni di libri.


488.Ci sono prefazioni dell'editorescritte dall'autorein cui si lodail libro - in cui si parla degli amici che l'hanno obbligato astampare - etc. Ci sono altre in cui l'autore chiede un benignocompatimento che non accetterà mai.


492.Chi vuol riposarelavori.


494.Come il bollo di garanzia ai metalli preziosi legalizzi la truffa.Gli orefici portano a bollare centinaja di oggetti di differentetitolo e quindi di differente bollo e valore: poi a casa mettono peres. l'anello di una catena bollata a bollo spada (che indica ilmaggiore titolo) al resto di catena che lo dovrebbe avere col bollodi nave - e così via. E del resto sfido io quando l'orefice tidice: guardi c'è il bollo spada - a vederlo. Intanto lamaggior parte delle spadinecomperate dalle villane ai mercantigirovaghi - vale poco più dello stagno - mentre le poverediavole credono di aversi in testa un capitale.


495.La ragione del consenso universale è stolidissima. Le piùalte assurdità furono da tutti creduteper es. l'immortalitàdell'anima (s'intende l'anima individuale) .


496.Un certo pittore faceva il ritratto a una gran dama - gli cade ilpennello - si sbassa a riprenderlo - ma nella fretta e nello sforzogli sfugge un peto. E resta colla testa abbassatae non l'ha ancorda levare.


497.Tale milaneseparlando dei francesidiceva «i scarp hi cìamenbott (bottes) - i bott hi ciamen coo (coups) - i coo hi ciamen tett(têtes) - e i tetttetton (tétons) - oh che parlàde cojon!» 498. Dice T. Cremona che pitturando paesaggi glivien voglia di pisciare.


499.Il cavaliere Pica già direttore della Zecca di Milano era unafra le bestie governative le più orecchiute. Ogni giorno dopoaver fatte le sue 3 o 4 firme a quanto i suoi subalterni avevanoscritto si alzava dallo scrittojo dicendo: ecco servita S. M. -Avendo sentito che altri ancor più bestia di lui era statofatto ufficiale dei SS. Maurizio e compagnodimandò edottenne di esser nominato commendatore - Egli avea ordinato al suoramiere un mobile che gli dovesse serviredi inverno da scaldalettoe in estate da casserola. - E' ancor oggi meravigliato del come inMilano non passi notte senza lunala quale batte precisamentesull'orologio di Piazza Mercanti - E non s'è ancora accortoche la luna viene da un apparato elettrico congegnato di faccia alquadrante di detto orologio.


500.L'Apocalisse è la più alta ciarlatanata fatta perimbrogliare la gente minchiona. E' l'impotenza che assume il farmisterioso per farsi creder potenza. La Nuova Gerusalemmeividescrittaè il vero paradiso degli ignorantianzi dei birbi.Vi si fa gran scialaquo di pietre preziose. Vi si parla di portemargheritinedicendo che di giorno non saranno mai serrate collabella osservazione che «núx ouk èstai ekeì».A che dunque serviranno? - ecc. ecc. Unico pregio dell'Apocalisse èqualche passo (a parte la giunteria) efficace - per es. Apòprosòpu éfughen e gékaì uranòskaì tòpos ouk euréthe autoìs. - kaìèdoken e thàlassa tous en auté nekrùs -kaì eìdon ena ànghelon estòta en tòelìo; kaì ékraze foné megàlelégon pàsi tois ornéois tois petoménoisen mesuranématiDeute kaì sunàghesthe eis todeìpnon tu megàlu Theùìna fàghetesàrkas basiléon kai sàrkas chiliàrchon;kaì sàrkas ischuròn kaì sàrkasìppon kaì ton kathemenon ep'autòn... - e uaìe mìa apélthen; idù èrchontai eti duo uaìmetà tauta. -


501.Vi ha gente che è sempre del parere dell'ultimo libro chelegge.


502.Le sgridate e le battiture non riconducono l'ordine nelle idee deifanciulli; ma non fanno che aumentarne la confusione.


507.Tutti gli uomini per i diversi lor posti - titoli - successioni ecc.si riguardano con l'occhio nemico di vicendevoli eredie sicoltivano a questo solo scopo. Scorre tra gli uomini un generaldesiderio dell'altrui morte.


508.Dice Plinio che il vino bevuto in una coppa d'ametista non ubbriaca.Ciò è veroperchè la coppa non potràessere se non ben piccola.


509.I copisti non riescono che nelle opere di erudizione e di spirito -non in quelle scritte per umore - dal cuore.


511.I commercianti si regolano più colle consuetudini che non colcodice di commercio. Minime le cause comm. a rispetto le civili; e sìche in commercio si fanno 1000 atti per uno che avvenga nella vitacivile. Tutti i giorni poi introducendosi nuove forme di contrattocomm. - il codice avrebbe bel tenere lor dietromassime che ilcodice nostro è ancora quello del 1808.


512.In una sala del cappellano imperiale della corte austriaca a Milanosi raccoglievano ogni sera dieci o 12 amantissimi della musicaclassica - e lì sonavano le più serene melodie dellaGermania e dell'Italia. Tra gli altrisonava egregiamente il violinoun consigliere di Stato - il qualedeposto l'archettopigliava lapenna a firmarecolla più grande fermezza - le sentenze dimorte dei facinorosi italiani. - E poi si dice: musicthe food oflove.


513.I segnati dalla scrofola al collo - si chiamano in milanese «pescaa».La similitudine non potrebbe essere più bella.


514.Che buon tempo! Star lì a fare la fatica di far versi quandoce ne sono tanti già belli e fatti.


515.Creder d'ingegno chi sa molto a memoria - gli è come riputaresapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Moltianziaforza di studiodiventano ignorantissimi.


516.L'arte - e le astuzie dell'arte.


520.L'uomo che sa leggere parla cogli assentie si mantiene in vita gliestinti. Egli è in comunicazione con l'universo - non conoscela noja - viaggia - s'illude. Ma chi legge e non sa scrivere èun muto.


521.A molti non mancano che i denari per essere onesti.


522.Quanto indirizza le umane azioni non è nè l'attrazioneal piacere nè la repulsione dal dolorenè alcuna altraragione sognata dai filosofi - ma è il non poter far diversoper una folla di perchèfisici e morali.


531.numquam enim quamvis obscura virtus latetsed mittit sui signa(Seneca). Questo sed corrisponde al but avversativo degli inglesiche non - Totum interim vitiumtout vice.


532.Danda est animis remissio. (Sen.) - Quindi il fanulloneperriposaredovrebbe lavorare.


535.T. Cremona doveva sloggiare e tra i coinquilini correva la vocech'egli avrebbe fatto ciò in punta di piediper non pagare ilfitto. - Quella voce venne all'orecchio di Tranquillo. - Che fa? -comincia a pagare le poche lire di fitto - poi accorda una gran baraa due cavallie entra nel cortile fracassosamente. Si noti che nellostudio di lui non restava più che qualche cavalletto e qualchesedia rotta. E lìcomincia a gettar tutto dalla finestra -Gridava: piano quello specchio e giù un'assa - Prudenza conquel pianofortee giù una sedia - E intanto il Ranzonialtropittoresonava un tamborone. Poi Tranquillouna sua amante modellae vari amici - si posero a far tutto il giro della corte e dellacontrada vestiti da turchi e cantando la Marcia Reale. CosìCremona rispose al sospetto ch'egli intendesse di fare il S. Michelein punta di piedi.


536.La poca scienza economica faceva dire a Parini parlando del bisogno:o maleo persuasore - orribile di mali.


537.Mi diceva uno storpio: gh'hoo avuu la fortuna de vegh ona gamba e onbrasc storte per quest hoo poduu fà carriera. Me disevasemper la bonanima de me mader: Va làch'el Signor el t'haprovveduu. Te ghe el pan in di man. - I tò fradei deven invecelavorà - e intant che a mi la m'insegnava a cercà lacaritaa - ai alter la ghe insegnava a robà - I me pover fradeihin finii sulla forca - mi a stora me troeuvi tant in del pajon depodèse vorissparì on scior.


538.A che servono i così detti cani di lusso?... C'era unafamiglia composta di una madreuna ziaed un figlio - sempre inlite tra loro. Capitato in quella casa un cagnolino - su lui siconcentrarono le tre affezioni - ed ei ne divenne il trait-d'union -Ora non litigano più.


540.Un dott. Sella di Valle d'Andorno lasciò un patrimonio dicirca 900.000 lire al suo paeseperchè se ne impiegassero ifrutti nella compera e nella distribuzione a gratis dei medicinali.Dal dì che il lascito fu publicatotutti sono ammalatietutti chiedono medicine. - Ci sono anzi ammalati che ne fannotraffico agli altri paesi - ai caffè dei dintorni si beve delgran tamarindo; si è giunti perfino a unger le ruote dei carricoll'olio di ricino...


541.Sulla buca delle lettere a Piedicavallo (Valle d'Andorno) un ragno hatessuta pacificamente la sua ragnaja.


542.gente che ha da mantenersi in buona colla questura... Improvvisa confacilità i versi altrui.


543.Ci sono generi nelle donnema non caratteri.


545.Tutti parlano di Dante e pochi l'hanno letto da cima a fondo. DiDante non si citano che quei 10 o 12 brani triti e ritriti nellescuole: il resto lo si reputa seccaggine.


549.L'amor patrio in Italia (1872). C'è un ministero birbone cherovina il paese. I deputati se ne sono avvedutima hanno renditadello stato e tacciono... Chi combatte il Ministero vuol dire che nonha publica rendita. Intanto molti uomini che nelle scienze e nellapolitica avrebbero fatto onore a sè e al paeseper la goladei subiti arricchimenti si danno agli affari - e diventano banchieri- (per es. Allievi e Brioschi)... Parlate loro oggi di Omero e diDantevi risponderanno soprapensieri: a quanto per cento?


550.I contadiniquali al presentesono il più terribile flagellodell'umanità. E c'è chi propugna il suffragiouniversale!... Mandateli prima a scuola - Vi sia di esempio laFrancia.


551.Fa il tuo vero interesse e farai l'interesse di tutti.


563.Naseweissaputello. CF. Dante (Parad.)nasettonello stesso senso.


566.Due e due quattroecco i nostri matrimoni - Rispetto ai figli sipotrebbe anche dire: uno e unotre.


567.homeheimcasa - heimlich = segreto - pokalpeccheroboccale.


569.Buone finanzebuona politica. Volete conoscere lo stato di un paese?guardate le sue finanze. Le sole condizioni finanziarie fanno lerivoluzioni. Oggidì (1870) in Italia non si vogliono economiee si crede di cancellare il deficit imponendo nuove tasse - rubandoil pane del povero col tassare le lire 600 di redditomentre silasciano le spese di rappresentanza ai prefetti per far ballare gliaristocratici che possono ballare benissimo a casa loro. Ma il signorSella pensa di riempire i vuoti crescendo le tassesenza riflettereche la forza di un paese dà fino a un certo segnocomenell'agricolturala fruttibilità di un terreno: einconclusionefacendo come chi chiudesse una fossa colla terra toltada un'altra.


570.Apolloni è professore di latinucci nella III ginnasio delParini - e venne creato di fresco cavaliere. Questo Apolloniperpunire talvolta i suoi scolarettifa loro scrivere sui lorofascicoli: io non studio niente - ho avuto 0 in latino - 0 initaliano - 0 in geografia - e prenderò altrettanti 0 agliesami - oppureper dieci volte di fila: La mia scioperataggine micondurrà all'asinità ed alla perdizione - od anchepercento «io sono un grand'asino» - poi vuole che i ragazzigli riportino il giorno dopo il dettato firmato dai loro signoriparenti!


571.Correnti - dice la Perseveranza - rifiutò jeri di far partedella commissione taleappartenendo già a 22 altre. (!)Questo tratto di delicatezza ecc.... Domando io se non sono daimpiccare e Correnti e l'autore dell'articolo laudativo.


572.Emilio Visconti Venostail ministro dalla facile politica dellasciar fare - sta un pajo d'ore ogni mattina allo specchioperfarsi la scriminaturaimpomatarsi ecc. - nè manca a nessunteatroa nessuna soirée. Abita al primo piano del palazzodella Consulta avendo messi gli uffici del suo ministero a terreno enegli ammezzati. Un po' di corte alle donnee qualche poesiettasulle strenne di Natale - ecco la sua letteraria e politica gioventù.Si ajuta parlando a mezze frasi... dando a tutti ragione - facendo ilservo dilettanteprima alla Franciapoi alla Prussia. - Che non tisveglio Cavour!


573.Il professore *noto matematico - pregò un giorno L. Perellidi far stampare un suo articolo nella Gazzetta di Milano contro ilprof. di aritmetica del ginnasio credo Pariniper un errore inquesito di esamiche era tutto fattura di quell'altra celebritàdel Commendatore Brioschisozio allora di lui. - Il detto * facevaservire poi le sale della Direzione dell'Istituto Tecnico Superioredi Milano pe' suoi convegniamorosi - Ebbe la decorazione lucrosadel merito civile di Savoja per intercessione di Cesare Cantù.


574.Raramente s'è dato un ciarlatano più spudorato delprofessore * dell'Università di ** - in cui la impudenza tenealuogo di scienza - Fu lui che riuscì a fare 16 lezionisull'elettricitàquando l'elettricità come scienza eraancora bambina - con brillantissimi discorsi che nulla dicevano - fuluiche s'incaricò di mostrare il gabinetto di anatomiaall'imperatore Ferdinandodicendo imperturbabilmente i piùmadornali spropositimentre l'egregio Panizza diventava di tutti icolori - fu lui che si mangiava annualmente la dote del gabinetto difisica... in conseguenza di chescopertasi la cosadovette perevitar la prigioneuccidersi. - *qualunque cosa gli si fossedimandatarispondeva - e non all'ingrosso - ma nel più minutodei modi.


575.Base del commerciol'inganno.


576.Inutile anzi dannoso è il programma a sorteggio negli esami.Il programma rende l'esame un caso. Conosco studenti scampagnonichepreparatisi per la mancanza di voglia e di tempo a una sola schedafra centola sortironoe passarono con tutti gli onori: conoscodiligentissimii qualiper una fra cento che non sapevano -dovettero rifare gli esami. -


577.Il ministro di Grazia e Giustizia (credoVacca) nella relazione sulcod. civilea giustificare la differenza di trattamento tra ilmarito e la moglie nella questione dell'adulterioosservò che«se l'adulterio del marito autorizasse la moglie a chiedere laseparazionesparirebbe ad un tratto l'indissolubilità delmatrimonio». Oh che vacca di un ministro! (V. n. 681 a).


578.G. Rossi si nomina Presidente di una società di economiapolitica che non esisteva e manda brevetti a tutti gli uomini insignidell'Italia e dell'Estero. Qualcuno (fra gli altri Napoleone III)cade nella pania e gli risponde accettando. R. diventa ad un trattouomo di importanza ed è fatto commendatore.


579.Le donne hanno il buonsenso dove gli uomini tengono il coglionesimo.


589.L'enfant terrible - potrebbe essere il titolo di un giornale dipettegolezzo.


590.Il S. Michele e la Quaresima (in cui i preti vanno a benedire lecase) danno a molti curiosi il modo di aquetare il loro prurito.


591.La prigione pei debitori è una pura e stolta vendetta. Icreditori devono loro passare una lira al giornoe i debitori bevonointanto alla salute dei creditori. D'altra parte si noti che lamancanza di libertàmette il debitore nell'impossibilitàdi procurarsi i mezzi di soddisfare al suo debito.


592.Il prof. di diritto penale Antonio Buccellati s'è fabricato ilsuo sistemetto dell'ordine giuridicoche secondo luispiega tutto -serve a tuttoper discorrereper camminareper fare il risottoecc.


593.Tale diceva fortezza irreperibile o impregnabileper direimprendibile.


594.Sciupio di denaro in Italia. Una Società inglese per laconiazione delle monete avea convenuto di pagare al nostro Governo lapenale di 300 lire al giornose dopo un dato tempo non consegnava itondini coniati. Passa più di un mese - la multa è giàascesa a un centinajo di mille lire. «Oh non fa niente!»dice il nostro ministro ad uno della Societàcome se sitrattasse del suo. - E si trattava difatti perchè s'ebbel'offa di 12.000 lire. - Cosìla stessa società piantònella nostra zecca 24 pressefruste e rifruste - mettendo nelcontratto che a coniazione finita lo Stato dovea rilevarle pelprimitivo lor costo - 6000mentre non ne valevano più che2000. Poi il direttore della zeccatanto per gettar denaroproposeal ministro di cambiare la disposizione della sala di coniazione - da- a | sul che si spesero 900.000 liredelle quali un terzo funaturalmente rubato. - Infine si noti che 18 uffici della zecca sottogli Austriaci consumavano in carta di amministrazione dalle 600 alle700 lire annue... Riuniti oggi in un ufficio solo ne richiedono 2000- che sono sempre insufficienti.


595.L'affamato pittore Lazzari va sempre a trovare gli amici sulla finedel pranzoe pulisce la tavola dalla mollica di panevuota se puòil mastelletto della senape e l'ampollino ecc. Lodiamo la suadelicatezza di non andarci in principio.


596.I figli naturaligià sì maltrattati dai loro genitorilo sono poi anche in ogni maniera dalla nostra societàchedovrebbe invece avere per loro una speciale pietà - Domandateper es. come sono accolte le loro domande dalle Cause cosidette Pie.


597.La signora T. detta la Venere Cilappaè una donna giàsull'infrolliree col viso tutto camolato (tanto che mio fratello lesuggerisce di tenersi in tasca dei mozziconi di zigaro) - ma cheancora si crede sul candellieree fa mille attucci e millecomplimenti - e dicecon una bocca che non è piùbellamigliaja di trullerie. Per es. a mia madreche era venuta dalei per vedere le maschere... Che la guarda - dice - che son minga miche l'ha invidata... nl'è so fioeu... mi no gh'entri - e poiI alter ann derviva per i mascher tutt l'appartament... ma stannessend mort el me pover papà... una finestra solae ghe foonanca tirà via i contraveder - In seguito porgendo a mia madreun bicchiere di vermut: che la beva pur adasigh'è mingapremura... La voeur aqua calda...? la voeur inversass la pelizza...?Per misura Pisanil'adori come el fumo negli occhi (Voleva direil lume degli occhi) ecc. ecc.


599.Poca es la lujuria de una ramera - quien siempre bevejamas tienesed - Ma mettel dent - diceva una puttana al suo fottitore. - «Mase l'è dent» - rispondeva questi. Ah sì? - facevala puttana sorpresae riprendendosi - Allora... oh che gust!


600.Più che comedia divina l'opera di Dante si potrebbe chiamarela Satira divina - Nella storia dell'umorismo si possono citare i 4sonetti satirici di Petrarca. «Fiamma dal ciel...» -«L'avara Babilonia...» - «Dell'empia Babilonia...»- «Fontana di dolore...» -


605.Tal ride in vistache s'asconde in core - Pianto infinito e spessoinvidia s'have - Di tal ch'è dentro di miseria pieno(Alemanni)... Mì sunt come el capnegher - Forsi el piang: elpar allegher (Ventura) - Pars major lacrymis ridet et intus habet(Martialis).


613.Il sermone I° di Zanoja al lettore si può CF. collaintroduzione alla satira Ia di Persio. - Maraviglioso è ilSermone 2° Sulle Pie disposiz. testamentarie.


629.La storia dei letterati è piena di contradizioni fra loscrittore e l'uomo. - Rousseauche invocava l'educazione domesticapei figlimandò i propri (naturali) a un ospedale ditrovatelli - Bernardino S. Pierreil tenero scrittore del Paolo eVirginiafu un cattivo soggetto - Sallustio e Senecache alzarononelle loro opere altari alla povertà - si dimostrarono nellavita avidi dei più infami lucri. - Molti scrissero coseoscenee si mantennero castissimi - Pagina lubrica estvita proba -altrial contrario. Crede mihidistant mores a carmine nostro.Vita verecunda estMusa jocosa mea (Ovidio).


630.L'ammiraglio Colognò usava di tenere in bocca unostuzzicadenti - Morto e imbalsamatofu esposto collo stuzzicadentiin bocca nella camera ardente.


631.Disraeli dice che i Romani bruciavano i libri Giudeidei Cristiani edei filosofi - i Giudei quelli dei Cristiani e dei Pagani - iCristiani quelli dei Pagani e dei Giudei.


632.Gregorio il Grande bruciò la biblioteca Palatina e bruciòVarrone per salvare S. Agostino dalla taccia di plagiario - LeoneAretino tradusse Procopiodella guerra dei Gotie lo publicòper suocredendo che non ne esistesse altro manoscritto.


633.Il De-officiissi trovò in pescaria: parte della secondadecade di T. Livio in una sacchetta.


634.Quando il carneficemostrando la testa tagliata di Maria Stuardagridò: dio salvi la regina! - la testa gli sfuggì dallamano. Maria era grigia - e coperta di treccie finte.


635.La duchessa d'Orléans durante la sua vedovanza portava sotto iginocchi lagrime e pensieri di perle - Naturalmente per mostrare isegni del suo doloredovea mostrare le gambe.


636.Cicerone e Horace Walpole pensavano e correggevano i loro epistolari.- Così Plinio il giov.


637.Molti uomini d'ingegno non possono prodursi bene che per boccad'altri. Corneillecorto per conto suo - diventava sommo sullelabbra de' suoi personaggi.


638.A Roma si usò spessoper economiaquando il Senato per es.ordinava che in ogni municipio si erigesse una statua al tale o talaltro - di adoperarne una già scolpitacambiandovi il nomesul plinto - oppure la testa sulle spalle. - Si usarono pure per lestatue delle imperatrici coquettes pettinature mobili di marmoaffine di tenerle sempre pettinate all'ultima moda.


640.La ingegnosa oscurità - chiarezza non plebea (si parla distile).


655.Alvigine (AretinoCortigiana Att. IV S. VIII) dando un appuntamentoa Tognaintercala le sue parole coll'Ave Maria e col Pateraffinchéil marito non le rilevi - CF. il miserere di Carlo Porta.


657.S'impara spesso dai ricchi a fare il pitocco.


658.con mas tachas y alifafes - que el caballo de Gonela (Moratin) CF.frase simile in lingua milanese.


660.desmayarsvenirel'antico it. dismagare - jayangrosso uomo erobustogiavan (milan.).


661.Passi umoristici nel don Quixote. Vol. I° p. 14232468.


662.Bizzarie. Un piccione si posa sulla calva testa di un dottore dellaChiesa scolpita in sasso in un finestrone del Duomopoi vola via. Ildottore della chiesa alza la mano e si gratta la testa. -


663.Alle voltecoi libri di teologia e di filosofiasi fa una strenuafatica per capire che quanto si arriva a capire non valeva la pena diesser capito.


665a).Sont a ses atmosfer - diceva un macchinista per dire di esseralticcio - se desbuscionava el temporal (al primo colpo di tuono) -


665b). Date agli altri molta libertàse volete averne.


666.Nelle sue lettere Metastasio parla sempre «degli acidi de'fiati e degli stiramenti di nervi che soffre il povero autore etc.»- oppure dice «Sfido tutti ora che ho l'approvazionedell'illustre personaggio tal dei tali...» - e fa pompa dellapiù schifosa modestiae beato di respirare in una atmosfera[parola indecifr.] di cortenon s'accorge delle nuove ideepreparatrici di nuovi tempi che si allargano viepiù pei paesise non per deriderle... Ciò in generale. In particolare perònon si potrebbe negare che talune delle sue lettere sono veramentebellee utili alla scienza della letteraturae tali altreracchiudono pregevoli passi. - Bella è per es. la lettera CXIall'Algarotti (Ediz. di Mantova del Pazzoni 1819 Vol. 17 a pag. 255)dove parla del far versi all'improvviso... «quell'inutile emeraviglioso mestiere» «il poeta che elegge il soggettoecc. cerca la veste per l'uomo - l'improvvisatore l'uomo per laveste». Altra buona lettera è la CXXXI (stessa edizione)al conte Bathiany sul metodo d'insegnare la lingua italianaall'arciduca Giuseppe - Altra lettera importante per la storia dellamusicala quale musica già tentava ai tempi di Metastasio diassoggettarsi la gemella poesiaè la CCXXXXVI (vol. 18 stessaed.) - Altra lettera sulla Musica antica e moderna - è laCCLXXXXIX -


667.Metastasio adula nelle sue lettere ai più vili poetici aborti.


675.Come Metastasio sentiva l'addensarsi del turbine politico che poiscoppiò nella grande rivoluzione francesevedilo p. es. nellalettera 279 (ediz. come sopra) al principe Chigi.


679.poneròsmalvagio - povero (milanese pover) misero qualfilosofico rapporto!


680.Erodoto disse che quando la donna si spoglia della camicia si spogliadella vergogna - Presa l'Olanda - facilmente vassi - alla conquistadei paesi bassi -


681a). «Se un uomo... commette fallo con meretricenon se nesdegni la moglie nè si conturbipensando che per ragione ereverenza non vuol far seco comune l'ebbrezza» (Plutarco vol. I398). Scusa molto comoda per i signori uomini! (V. 577)


685.Ci sono scrittori che sono magazzinicave di pensiericome per es.Plutarco - Montaigne - Richter.


687.etaìroncompagnoquasi éteronaltro. - lubrica testa(Ovidio) = slitta.


688.Gli artisti sono i mediatori tra la Scienza e l'ignoranza. Nur dasMorgenthor des Schönen - drangst da in der Erkenntniss Land.


689.Caetera fortunaenon mea turba fuit (Ovidio) - CF. DanteAmico mioe non della fortuna.


690.Sed audaces cogimus esse metu (id) - CF. Dossi - temerari per lapauranell'Alb. Pisani - Dat vires nimius terror (Statius) -Animam laqueo claudentmortisque timorem morte fugant (Ovidio).


691b). Il falso amico è come l'ombra che ci segue finchèdura il sole.


693.Pangere osculum - fa di basitt s'ciasser (mil.) 694. ...non vitaegaudia quaero - nec fas; sed nato Manis perferre sub imos. (?) -Questo sed corrisponde al but avversativo degli inglesi - e al ma(domà mil.) dantesco.


696.Ogni scrittore ha certe sue frasio parole cui ritorna sovente - ealle volte più spesso che non dovrebbe - p. es. in Virgilio illitus è sempre accompagnato dal curvumil nox dall'humidalalux dall'alma ecc. Vedi per gli altri scrittori qua e là inqueste note sotto il tit. Ritornelli di frasi.


698.schoìnosgiunco - scoin (milanese) scopino - kórefanciullae pupilla dell'occhioniña (spagn.) id.


702.Il «tutta la notte per gli alloggiamenti - dei mal sicuriSaracini oppressi» ecc. epis. di Medoro di Ariosto ètolto di peso da Stazio Theb. C. X.


707.Esempi dell'esagerazione di pensiero e di frasi che permeava nellaletteratura latina ai tempi di Stazio - (come nell'Italiana ai tempiFrugoniani ecc. - e nella francese ai tempi di Hugo) si possonotrovare in moltissimi punti della Tebaide - V. p. es. libro X V. 658- libro XI V. 55 ecc. (descendit ab aere vulnus - ...fugit in vacuasjam spiritus auras - jam gelida ora tacentcarmen tuba solaperegit.) -


710.Sulla fama che tardi segue i migliori (Seneca V. III. Lib. XI ep. Iª.Hodierno die non tantum ecc.).


714.Tale pescava. Pigliò un pesce persico. Lo diede al barcajolodicendo di gettarlo insieme agli altri - ma altri non avea pigliati -e però il barcajolo lo gettò nel lago insieme aglialtri.


715.querer (spagn.) amarel'antico ital. cherere. - quaererecercare.


716.In mezzo a tanti belatori di rime amorosee piangitori di puttanellemorte di sifilidefa gioja trovare un Celio Magnovenetoche nonarrossa di piangere in versi la morte di suo padre.


721.I secentisti fecero un gran bene alla italiana letteratura cheminacciava di sfasciarsi per iterazione e convenzionalismo.


722.Del cav. Marini è buono il sonetto che incomincia «Aprel'uomo infelice ecc.» specialmente nelle due prime quartine. -Vincer non potea Roma altro che Roma (id.).


723.Fulvio Testi avea tanto ingegno da poter farsi uno stile a sè:seguì invece il comodo vezzo di rubacchiarlo ad altrui «sottopretesto della imitazione» (come dice S. Rosa) quasi che sipotesse lodare o biasimare cosa presente con frase antica. Dondele mille improprietà di frasee le mille sciocchezze dipensierosparse a piene mani nelle sue poesie. - Bel complimento peres. ch'egli fa al duca Alfonsodicendogli ch'egli solo Amor nonmuove! - Ma è bella la sua canzone che incomincia «pocospazio di terra ecc.»bella l'altra del «ruscellettoorgoglioso ecc.» benché troppo ripetuta la metafora chela comincia. - Bellissima la «non si veloce su le lubrich'onde...» etc.


732.Nelle canzoni di Fulvio Testi mi par buono e imitabile il metro distrofa che risulta come segue:


1°endecasillabo che rima col 6° verso.


2°settenario che rima col 5° verso.


3°endecasillabo che rima col 4° verso.


4°endecasillabo che rima col 3° verso.


5°settenario che rima col 2° verso.


6°endecasillabo che rima col 1° verso.


7°endecasillabo che rima col 8° verso.


8°settenario che rima col 7° verso.


9°endecasillabo che rima col 10° verso.


10°endecasillabo che rima col 9° verso.


733.Di Redi letteratooltre il celebre Bacco in Toscanasono pregevolii sonettimassime il «donne gentilidevote d'amore» -«...santi costumi e per virtù baldanza - baldanzaumile».


734.Delle poesie italiane di Carlo Maria Maggi (l'alto poeta milanese) ipensieri sono assai buonima la forma fiacchissima. Anche CarloPortache sta nella letteratura milanese a Maggicome nella MusicaRossini sta a Mozart - quando si volse dalla musa nostrana alla fina- perdette le ali.


735.Buono il sonetto di Lemene (il noto autore della «Sposafrancesca» in lingua lodigiana) - che comincia «Stravaganzadi un sogno! ...»


736.E' davvero stupendo il sonetto (d'altra parte già celebre) diFilicaja all'Italia - «deh fossi tu men bella o almen piùforte...» «del non tuo ferro cinta» -


737.asciutta nevecipria (Magalotti). Magalotticome GalileoRediMarchettiMascheroniCocchi ed altri - fu eccellente fisico e neltempo stesso eccellente poeta.


738.Il carniere (Jagdtasche) in spagnolo si dice el morral - mentre inLomellina si dice la moràl alla borsa per la pescagione. -Nota la filosofia della parola lomellinese moraleadoperata inquesto sensoquasi per fine dell'apologo che avrebbe per titolo«esca ingannatrice» in cui i pesci fanno la partedell'ingannato.


739.laudemiumda laudare che nel vecchio lat. significa permettereaccordarecollaudare - erlauben (ted.). L'olio in spagn. si diceaceiteCF. il nostro acetovinagro. - kalt in tedesco vuol direfreddoe in milanese al caldo si dice appunto cald. Il freddolombardo è il caldo tedesco.


740.Regola di vita - dimenticare il passatonon pensare al futurogodere il presente.


741.L'architettura si può chiamare una musica muta o pietrificata.


745.La tradizione di Adamo e Eva trovasi tanto nel Veda che nella Bibbiacolla differenza che nella Bibbia Adamo pecca per Evae nel Veda Evapecca per Adamo. Nel Veda c'è anche un Visnù che redimegli uominimolto somigliante al Gesù nostro.


749.aliis servis miser atque - duceris ut nervis alienis mobile lignum(Horatius). Il mobile lignum indica la marionetta - la imagunculamagatell (mil.).


750.Gelida cum perluor aqua per medium frigus (Horatius). Anche AntonioMusa medico di Augusto era fautore dell'idropatia - e così unaltro antico medico di Marsigliadi nomecredoCarino.


758.core (ingl.)gheriglioquasi cuoreinteriore - mil. cucurucu.


759.Sulle rose vedi passim i poeti greci. In part. Moore V. 2° (ediz.Tauchnitz) nota.


760.Il gran Milton è da leggersi la domenicatra il profumo degliincensie le armonie dell'organo.


761.lucida Phocei - canities - Fecunda virorum paupertas - egestasingeniosa - CF. la bolletta la guzza el talentdi Grossi -Silva minax (dell'istrice) - la magnete che si ciba di ferro - itempli vestiti di vittoria - l'amo vestito di cibo - mens ignaranocendi (Claudiano).


762.Tra le imprecazioni genovesisi trova «che tu possainghiottire un paraqua chiuso e cacarlo aperto - Che il mare gonfitanto da cacciare i pesci nel culo del padre eterno - Che possanocader dal cielo in una botte tutti i santi con Gesù Cristo pertappo».


765.La Fescennina I di Claudiano negli sponsali di Maria e Onoriocontiene passi che assomigliano assai a passi del coro di Manzoniintorno alla morente Edmengarda. - Molto belloil carme dello stessoClaudiano a F. Mallio Teodoro Cons. - Buonissimi i consigli ad Onorionel de V consulatu. - Birbantissimi peraltro i versi contro Eutropiodove mercè il poeta - chi fa la peggior figura sono infineOnorio ed Arcadioche aveano potuto sopportareanzi onorare pertanto tempol'ora caduto in disgrazia Eutropio.


772.Claudianoderidendo il caduto Eutropio parla delle sue tineae -(tegna? mil.).


793.Di Franck medicoche impiegò tutti i suoi guadagnati averiper erigersi un monumento funebre colossale (sul lago di Como)può dirsi che «restituì al cimitero quanto ilcimitero gli diede». -


802.She wept and kist her children twain - Said «bairnswe beenbut dead!» (Antica poesia inglese) - Ecco il sublime!


807.mercante nel guadagnarere nello spendere (Aretino) - si puòdire del Duca di Galliera e del Pr. Torlonia.


813.Goldoni fece una commediola per le marionette - Ercole fra i pigmeii quali fuggivano a uno starnuto di Ercole -


815.I cicisbei delle nostre aveerano tre - quello d'onore - quello deiguanti e ventaglio - e il cicisbeo sostanziale. - Il cicisbeo quandola dama andava in chiesasollevava la tendabagnava il dito nellapila dell'acqua santae la dama si segnava e lo ringraziava con unapiccola riverenza.


816.Perchè oggidì le declamazioni contro la tiranniamosaici di frasi classichenon fanno più nè caldo nèfreddo? Perchè la tirannia non c'è più.


818.La «Sofonisba» del Trissino pare scrittanon da unpoetama da un estensore di atti notarili.


822.La coscienza e la parola - fanno l'uomo re della terra.


823.charàallegrezzacara (milanese) nell'escl. oh cara! (ohgioja!) - dokeì moidaucht mirmi sembra - flegmainfiammazione(in it. flemmal'opposto) - babàlioncanaBalia -.


824.kòrionbusecca - era un piatto assai gradito ai Greci fattocon le interiora e condito di latte e miele.


825.fìltra = amores - chi dice dunque filtri amatoridice amoriamatori.


828.CF. nuovo e uovo. - bàbagrido del bimbobabbo - kòrosfanciulloe fastidio.


842.Quarta quoque his igitur quaedam natura necesse est - Attribuatur (eaest omni nomine expers)... CF. Gorini - dove parla del fluidohistico.


843.Gorini dice che per conservare un cadaverebisogna ucciderlocompletamente. CF. Lucrezio. L. IIIv. 715 e seg.


844.Democriti quod sancta viri sententia ponit - (id.) CF. Dante:Democrito che il mondo a caso pone.


849.Vedi mirabile descrizione della Venere fisica in Lucrezio Libro IVdal verso 1024 al 1281.


862.E' buono l'epitalamio di Claudiano per Palladio e Celerina - Buona èanche l'introduzione del de raptu Proserpinae. Annojano peròle solite stereotipate descrizioni di ricamiin cui si trovanodipinti coll'agoil solito caos ecc. ecc.


864.Il prof. Nespoli di 5ª ginnasiodicea agli scolari ch'egli nonvoleva dar loro soltanto istruzione ma anche educazionee intanto sipuliva il naso con un fazzolettone a coloritutto tabaccosoe viguardava con attenzione il moccioe lo seguitava a piegare espiegare sul tavolo della cattedra per tutta la lezione. - Il prof.Sacchi di matematica (al liceo) sempre in ritardo di un buon quartod'ora impiegava due altri quarti della sua ora a fare i preparativiper la lezionenettando la lavagnaaprendo i suoi scartafaccitemperando matitetagliandosi le unghie ecc. ecc. cosichè nongli restava perchè facesse il suo dovere che l'ultimo scarsoquarto dell'ora. - Il Reale prof. dell'Università di Paviasalito in cattedra per supplire al Cantoni di fisicain una lezionesul moto - s'impaperò talmente che dovette restare di bottoesclamando: insommao signorisi persuadano che tutto èmoto! - e siccome gli studenti si diedero a fischiareaggiunse:«scuseranno la mia limitata capacitàperchè sonopadre di numerosa famiglia».


868.Stazio e Dante offrono alcuni punti di contatto. Che Dante amasseStazione è prova lo averlo fatto comparire nel Purgatorio.P. es. «Orribili favelle - Parole di doloreaccenti d'iraetc.» (Dante) CF. Stazio Thebaida C. II. v. 50. - Il conteUgolino che mangia il capo dell'arc. Ruggiero trova riscontro inTideo che fa lo stesso con quello di Menalippo (Theb. C. VIII infine) - Il Capaneo poi della Tebaide può aver suggerito ilRodomonte all'Ariosto.


869.Sive laborantes concepto flamine terrae - Ventorum rabiem et clausumeiecere furorem (Stazio VIIparlando dei terremoti). - La qualeopinione era accreditatissima nell'antichità e fu riprodottada Dante - caduta poi in disusovenne ora rimessa alla luce da PaoloGorini.


871.Notabile in Stazio Theb. VIII dal verso 303 in av. l'inno alla Terra.CF. con Dossiin Colonia felice. - Così nelle «Silvae»la descrizione del Sonnomitissimo fra gli Dei.


878.Staziocome ogni altro autore di una letteratura che giuntaall'estrema maturanza sta per marcire - abbonda di esagerazioninell'espressionep. es. Th.X. v. 145 - Tiene anche qualche fraseche apparterebbe all'umorismo p. es. L. V verso 430 Thebaid. - «etpaulum respirat coelifer Atlas».


883.pieno di mostri il cazzo.


886.latrans stomachus = inanis - vinum mutatumche l'ha voltaa casacca(mil.) - becogallinacei rostrumbecco.


896.sis per si viso sultis per si vultisforma imperativafamiliarissima a Plautoche corrisponderebbe al modo poli deiFrancesis'il vous plait - Citus mutus (Plauto) - taci subito. CF.frase milanese.


903.Citare nella S. Um. i giochi di parole di Plauto - di Marziale etc. -di Eschilosul nome di Elena e di Sofoclesu quello di AjacediShakespeare etc.


904.Num deeritPriamum qui defleatHectora narret; - LudereMusajuvat: Musa severavale (Anth. lat.) Traccie di umorismonell'antichità si ravvisano specialmente in quelle scrittureche dicevano di non voler più cantare primordia mundi - pugnasPanthasileae etc.


910.Giova dividere un libro a capitoliperchè «intervallaviae fessis praestare videtur - qui notat inscriptus milia crebralapis» (Rutilius Namatianus).


917.Dei figli dei grandi uominiV. Hist. Augusta in vita Severi V. I°pag. 140 (Teubner).


921.skòmma - poene dixerim morsum figuratumscocch (milanese) V.Macrobio L. VII. III dove parla anche delle loidorìaquibusnec vocabula Latina repperio etc. - Sunt alia scommata minus asperaquasi edentatae beluae morsus.


923.uri Gallica vox et qua feri boves significantur. CF. il cantoned'Urisvizzeroche porta per arme la testa di un bue selvatico(id.).


924.Taleuscendo dal Teatro della Scala dove era stato fischiato laprima volta il Lohengrin di Wagnerdisse che la miglior aria cheavea sentito quella seraera quella della strada.


927.baiòspiccolobasso - bajo (spagnolo).


930.Sit tibi terra levis mollique tegaris harena - ne tua non possinteruere ossa canes (Mart.) - Questa forma di componimento la primaparte del quale prepara il lettore a credere una cosae la secondagliene dice una affatto opposta trova molti riscontrianche nelleletterature odierne. CF. p. es. De profundis à l'usage de deuxou trois maris di Bérangere an elegy on the glory of her sexMrs Mary Blaize di Goldsmith - pag. 224 ed. Tauchnitz.


931.Semper pauper erissi pauper esAemiliane: - Dantur opes nulli nisidivitibus (Martialis) CF. Richter «Lettera a Vogel» 1782:man muss nicht arm seinwenn man reich werden will. Marziale èun trattato di scienza umana. -


932.Lethummors apò tes létheshoc est ab oblivionedictum. Alii per antiphrasim dictum putant ab adiectivo laetusquodminime sit laetumsed omnium rerum tristissimum. (!!) - (La stessaragione per cui alcuni dottissimi etimologisti fanno derivare lucusbosco sacroda lux-cis - appunto per non potervi penetrare laluce!).


934.L'umorista è l'avvocato delle cosidette cause perseche egliriesce ancorataluna voltaa salvare. L'umoristain ogni fattocerca e trova il lato non conosciuto.


936.Deprendi veto teLesbianon festui (Martialis) - E' il si noncastumsaltem cautum dei preti.


938.Il sonetto di Portache inaugura le sue poesie oscene «preettosannviccbagajsant de mestee ecc.» par tolto dagliepigrammi LXVIII e LXXXVI del libro III di Marziale.


946.Hostem cum fugeritse Fannius ipse peremit - hicrogonon furorest ne moriaremori? (id. L. II) - CF. DossiA. Pisani «e perpaura di morte morì» -.


952.Sexstiliane bibis quantum subsellia quinque - solus (id.). CF. ilmil. ciôcch come la giustizia.


954.Sulla fama che tarda segue i migliori. Vedi Mart. (L. V. Ep. 10).


957.Victurus Genium debet habere liber (id.) - est sub alapa (Petronio)el va anmò alla scoeula del cardeghin del boeucc (mil.).


958.Comune a tutti gli umoristi è l'odio contro i falsi dotti (V.pref. di Didimo Chierico al Viaggio Sentimentale dello Sterne) econtro i camminatori per le vie trite. Marziale che ha la sua buonaparte di umore - dà a vedere quest'odio in parecchi de' suoiepigrammi - per es. nel 49 del libro IV «nescit crede mihiquod sint epigrammataFlacce ecc.». Da citarsi nella Stor.dell'Umorismo l'epig. 25 del libro VII di Marziale«dulcia cumtantum ecc.» V. 969.


959.Non est paupertasNestorhabere nihil (Martialis). CF. Cardano:Et desii pauper esse dum mihi nihil relictum est. 961. Tam mihinigrescunt tonsa sudaria barba - et queritur labris puncta puellameis - (id.) - CecilioAtreo delle cucurbite - O tunicata quies -inutilis uva Lyaeouva duracina (biciollana) pizzutella.


974.Clausa mihi texto cum prandia vimine mittis... (porta vivande invimini) - torta metaforma torta pei pasticci (dondetorta?).


975.Di Marziale sono notevoli gli epigrammi - 14 e 55 del L. X - 14181934354093102 del L. XI. (Si noti che il L. XI di Marzialeè il più sconcioma è anche il migliore) - egli epig. 121739 del L. XII.


977.morosi amantes - fantastici amanti (Cicerone) - i nostri moros. -domumhome - Intybaindivia - cichoreum.


978.Scelus est pietas in conjuge Tereo (Ovidio). CF. Dante «quìvive la pietà quando è ben morta» - Faedaque fitvolucris venturi nuntia luctus. CF. Dantecon tristo annunzio difuturo danno - Si gratiadixitulla mea est ecc. CF.Dante ...ho iograzia appo di te ecc. - Satis ad fata vel unum - vulnus erat.CF.Dante sol uno - Deme meis annos et demptos adde parenti (Ovidio) -pensiero ripetutissimo tra gli scrittori antichi e moderni. CF. p.es. Lamb ne' suoi Sketches. - Non sum qui fueram. CF. Foscolosonetto«non son chi fuiperì di noi gran parte»- Sonettoche come le altre cose di Ugo è tutto un mosaico difrasi tolte dagli antichi.


979.Et satis a media sit tibi plebe legi (Ov.) - il mezzo cetolaborghesia.- cappa del caminoda kapnòs fumo? - patres etmedium vulgus (L. VII. v. 432).


981.Ovidio è uno dei soliti pozzi a cui molti autori sono andati acavare il loro ingegnoe la loro fama. Ariosto ad es. tolse da luila descrizione della tempesta e della casa del sonno (L. XI v. 592 eseg. Metam.) - Dante quella della forestache sanguina e parla ecc.


982.La lingua latina era poco pieghevole all'umorismo. Poichèanticamente mancava la borghesiache oggidì è tuttoedi cui l'umorismo è la letteratura. Ovidio sfiora qua e lài nuovi tempima la maestà romana gli è sempred'impedimento. Il paludamento Romano gli va sempre tra i piedi. Eraesso un vestito che non faceva bella figura se non negli affari diStato e di alta Poesia - Gittato viasi rimaneva alla plebea tunica- Plauto è meno umoristico che comico - e il comico èplebe. - Fra i passi di Ovidio (Metamorfosi) citabili per ironiaumoristica sono p. es. i seguenti: L. II v. 235... 254... 366...544... - L. III 587... - L. IV... 187 - L. IX 692 - L.XIV 679. - L.XV. 139760. - In Ovidio si trovano maravigliosi braniche hannoaperto la via al romanzoe ne sono già sommi esempi per lacondotta degli affetti e del dialogo. V. p. es. le storie di Bibli eCauno (L. IX) e di Mirra e Cinira. - La chiave delle Metamorfosi sitrova nel L. XV - nella parlata di Pitagora - Altri esempi poi difinissima ironia e di umorismo li danno l'Ars amandie il remediumamoris. - Nella descrizione della peste (Metamorfosi) si ravvisanomolti punti di contatto fra quella di Ovidio e quella di Lucrezio -che stanno tra loro appressapoco come quelli del Ripamonti - Fiamma edel Manzoni. Nojose peraltro le solite prolisse descrizioni dellePugne tra i centauri e Teseo (Metam. L. XII).


986.Ars adeo latet arte sua (Ov.) - L'arte che tutto fanulla si scopre(Dante).


987.nec conjugis usquam - busta meae videamnec sim tumulatus ab illa(Ov.) - CF. Pozzoneparlando a sua madre «O un dìmedesmo una medesma squilla - passati insiem ci pianga».


992.Utque ego majores sic me coluere minores (Ov.). CF. qui coluerecoluntur (id.). La coscienza del proprio merito è comune aigrandi scrittorie anche a quelli che meglio sapevano velar dimodestia il proprio orgoglio come Manzoni.Dante è pieno di sè- Ovidio termina le sue metamorfosidicendo «quaque patetdomitis Romana potentia terris - ore legar populiperque omniasaecula fama- si quid habent veri vatum praesagiavivam» -Così Camoens (benchè poeta di 2° ordine) - ecc.ecc. così lo stesso Manzoni «e sciolgo all'urne uncantico - che forse non morrà».


1005.Quod tu cum olfaciesdeos rogabit - totum ut te faciantFabullenasum - CF. Porta «Che per usmaj se vorev vess tutt nas (nelmiracol)».



Parteseconda


1007.Ut flos in septis secretus nascitur hortis ecc. Catullo L. II Carmennuptiale. CF. Ariosto «La giovinetta è simile alla rosaecc.» - Jacques de Gohorry dans le livre d'amour - OvidioMetam. L. III ecc. ecc.


1008.ebriosa acina (Cat.) - hesternus diesyesterday - cerasusscires(mil.) - mea Pila est (Plauto)ho la palla in mano.


1009.Vive diu mihidulcis anusproprios ego tecum - sit modo fasannoscontribuisse velim (Tib.) - CF. Lamb (Sketches)che voleva unire glianni ancora a lui destinati con quelli di Bridget per ripartirselitra loro egualmente.


1018.victricesque moras Fabii (Propertius) - hic nulla puellail n'y aplus d'enfant - pallium tuumpaltò


1028.Multas per gentes et multa per aequora vectus ecc. (Cat. Inferiae adfratris tumulum) CF. Foscolosonetto in morte del fratello «undì s'io non andrò sempre fuggendo» ecc.


1029.fu buono senza bontàcoraggioso senza coraggio.


1037.ferroque faces inspicat acuto - frase di Virgilio - potrebbeesprimere solennemente il modestissimo lavoro di chi aguzza ilegnetti pei zolfanelli.


1039.Potniadescavalli di Potniaponey? - moper ora dal latino modo.


1040.tibi ducitur uxor - spargemaritenuces (Virg.?) - CF. nuces enozze - pan e nos mangià de spos (mil.) - La noce emblemadiconodella copula stendendo il guscio il velo sull'internomistero. Io troverei invece questo emblema nella necessità dirompere il guscio per arrivare al dolce frutto.


1041.nec nautica pinus - mutabit merces; omnis feret omnia tellus (Virg.)- Bell'età davvero! e si osa sperarla!


1043.Moltissimi versi di Virgilio hanno la capacità di essereapplicabili alle più disparate materie. Qui legitis flores ethumi nascentia fraga - frigiduso puerifugite hinclatet anguisin herbapotrebbe servire di motto a qualche librodove con tuttele lusinghe dell'Artesi trattano argomenti insidiosi alla castitàecc.; l'Ite domum pastisi quis pudorite juvenci - sarebbe bendetto da un re che sciogliesse una camera di deputati vendicoscienza- per es. la nostra.


1044.Pallentes violas et summa papavera carpens - (id.) CF. Manzoniilpallor della viola. - Ducere in longumtirà in longh.


1045.malo me Galathea petit - C'è chi traduce «mi tiròun pomo per farmi accorgere di lei». Una simile frase inTeocrito e Aristofane vuol dire eccitare all'amore - Ne sarebbe ancheun esempio la leggenda biblica del pomo di Eva?


1056.descendunt statuae restemque sequuntur; - ipsas deinde rotas bigaruminpacta securis - caeditet immeritis franguntur crura caballis: -jam strident ignesjam follibus atque caminis - ardet adoratumpopulo caputet crepat ingens - Sejanus; deinde ex facie toto orbesecunda - fiunt urceolipelvessartagomatellae - (Giovenale). Ilsudate o fuochi a preparar metalli fu ispirato all'Achillini da unascorretta edizione di Giovenale.


1066b). gaudent... garruli secura narrare pericula nautae (id.) e perconverso - Dante«non vi ha maggior doloreche ricordarsi deltempo felice - nella miseria» Il rovesciare l'idea altrui ègià plagio.


1068.Si ravvisano molti punti di contatto fra Giovenale e Zanoja -


1069.ubicumque sanguis estibi est anima et operatur - Questa opinione èantichissima - ed ha un gran lato di verità. Si possonoistituire paragoni tra il sangue animalevegetale e minerale (Vedifisiologia plutonica di P.GoriniOrigine dei Vulcani).


1071.A proposito dei pedanti che trovarono da dire su Manzoni che avevausato nei suoi «Promessi» lo per ciò - V. DantePurg. XI v. 141... Faranno sì che tu potrai chiosarlo cioèchiosare ciò. - La pedanteria è figlia dell'ignoranza.


1073.Il canto VII Purg. di Dante - si potrebbe chiamare il canto dei nasi- Al v. 103 dice: «e quel nasetto che stretto a consiglio»- al v. 113 «cantando con colui dal maschio naso» - e alv. 124 «anco al nasuto vanno mie parole» ecc. - E' unodei pochi punti della divina satira dove si trovino traccie diumorismo comico - chè di umorismo tragicoessa abbonda. V.anche 1086.


1074.Padre e suocero son del mal di Francia ecc. (Dante Purg. C. VII v.109).- Se per mal di Francia si allude anche alla lue venerea -questo sarebbe allora anche secondo Dante anteriore alla discesa inItalia di Carlo VIII - quì parlando il poeta di Filippo ilBello. -


1077.Quinci comprender puoi ch'esser conviene - Amor sementa in voi d'ognivirtute - e d'ogni operazion che merta pene. (D. Purg. XVII v. 103 eseg.) E' un giuoco di parole che par fatto apposta. - Amore - accesodi virtù sempr'altri accese - purché la fiamma suaparesse fuore - (id.)


1078.Dante come ogni altro grande poeta ha certe sue peculiari e straneespressioni - p. es. perch'io te sopra te corono e mitrio (Purg.) -Ora era onde il salir non volea storpio - trassi dall'aqua non saziala spugna (cioè non mi cavai del tutto la voglia dirichiedere) - Così Dantequando gli si presenta al balzo ungioco di parolelo piglia come fa anche lo Shakespeareper es.perchè fur negletti li nostri voti e vòti in alcuncanto (Paradiso C.III v. 57) - V. per l'Alliterazionel'indice.


1079.Così parlommie poi cominciò «Ave-Maria»cantandoe cantando vanio - come per aqua cupa cosa grave. - (DanteParadiso) - Sparve - come per l'aqua il pesce andando al fondo - Mericevette com'aqua riceve - raggio di luce. - Per me reputo ilParadisola parte più bella del divino poeta. Leggendolopardi essere trasportato in una strana vita spiriticatutta illuminellidi specchi e riflessi di aqua ecc. Per citarne i migliori passibisognerebbe trascriverlo tutto.


1081b). (V. 1071) Ai pedanti che non vogliono moderno ma odiernosipossono citare i due versi di Danteche è la nostra primaautorità in fatto (i pedanti direbbero in atto) di lingua.«Per modo tutto fuor del moderno uso» (Purg. C. XVIv.42)... «Che quanto durerà l'uso moderno» (Purg.XXVIv. 113) - cunta (Dante) per indugioda cunctari - cuntee(milanese) - cotopensiero. CF. con coito e trova i rapporti tra lagenerazione degli uomini e delle idee.


1084.Vedi pei giorni della MerlaDante (Purg. C. XIIIv. 121 e seg.).Dante è prezioso non solo per la poesiala storia e lafilologia - ma anche per la piccola archeologia di molti usi ecostumi regionali d'Italia.


1085.Dantecome ogni altro grand'uomoera pieno di sè - chèsenza intima fiducia a nulla di sommo si arriva - e non solo tradiscequesto in molte frasi della sua Divina Comediama lo confessafrancamente nel C. XIII del Purgatorio (dal v. 133 al 138) dove diceche non ha tanto paura di passare un po' di tempo nel luogo degliinvidiosiquanto in quello de' superbi.


1089.Aristofaneha un Posto importante nella Storia dell'Umorismo. Comuneagli umoristi è l'inventare le parole e Aristofane ne hatrovate alcune che valgonoper ideapagine. Le conosciutissimeNefélai hanno punti magnifici di umorismo - per es. ilracconto di Strepsiade al figlio del suo matrimonio - il dialogo coldiscepolo di Socrate (la pulce e la zanzara). - St. Atàr tìpot'es ten ghen blépusin utoì? - Mathetés?Zetùsin ùtoi tà katà ghés. St.bolbùs ara - zetùsi ecc. (pag. 190-191 editio minorTeubner)... Math. (mostrandogli una carta geografica) opàs? -aìde men Athenaì. - St. tì sy légheis? oupeìthomai- epeì dikastàs ouch oròkatheménous -. poi il frizzo sull'Eubea - indi... St.all'eLakeidaìmon pu 'st?Math. opou 'stin? Auteì. - St. osengýs emòn. tùto méga frontìzete -taùten af'emòn apagagheìn pòrro pànye così via (pag. 192) - Notabile il passo dove Socrateracconta che cosa fanno le nubi. Sok. : u gàr ma Di' ecc. V.pag. 200 - notabile il dialogo fra Strepsiade e Socrate...Sok.: -allà brachéa su pythesthai bùlomai- eimnemonikòs ei. St. Dýo tròponé ton Dìa- en men g'ofeìletai ti moimnémon pany - eànd'ofeiloschetliosepilésmon pany... Sok. Fer'ìdotìdràsen tis se týpte? St. týptomai...Magnificoè l'altro dialogo fra Socrate e Strepsiade dopo l'intermezzodel coroper la vivezzala soja ecc.


1091.Nelle Nefélai (Vedi 1089-90) è pure notabile la disputatra il Giusto e l'Ingiusto dove il Giusto soccombe - squarcio disatira umoristica in cui Aristofane mette in berlina l'Atene de'giorni suoi - dalle parole d'oro e dal cuore di fango.


1092.Tra i giochi di parole di Aristofane si nota il tì dètalereìsòsper ap'ònu katapesòn? (Nefélaiv. 1275) - o apò nù - cioè cader dall'asino - ecader di cervello (impazzire) - Tra gli equivoci di Plauto si nota ilMaris causa hercle istoc ego oculo utor minus: - nam si abstinuissema maretamquam hoc uterer (Miles Gloriosus IV. 7) a mare o amare. -Altro gioco di parole aristofanesco nei Cavalieri: chésaitogarei machésaito se la farà sotto se combatterà.


1095.Anche Aristofane (V. 1070 ecc. coscienza del merito proprio) tenevacoscienza del proprio merito - Vedi p. es. - Nubi - I°intermezzoversi del coro 560-62. - òstis un tùtoisighelà(alle comedie cioè de' suoi rivali) tois emoìsme chairéto. - en emoì kai toìsin emoìseugraìnesth'eurémasin- es tas òras tas etéraseu groneìn dokésete.


1097.o pambasìlei' Apaiòle - aithéra... biothrémmonapànton - CF. Dossiil creatore soffio di Dio - thýraze- heraus - sýKpovìon òzonche sai di Saturnocioè set un andeghee (mil.) - paìs énorchos -puer testiculatusben coglionato - tòlmema néonardimento nuovo - nefélasreti finissime -


1098.Nei Cavalieri altra bellissima comedia satirica di Aristofane - dovesi dà la soja al popolo badaud e agli adulatori del popolo -un venditor di salsiccie che aspira alla Politicachiede parere a undomestico... eip'emoì kaì pòs egò-allantopòles onanér genésomai? - OiketésA: di'autò gar toi tùto kaì gìgnei mégas.Otiè poneròskax agoràs eikaì thrasýs- etc. V.IPPES dal v. 180 in avanti - Dice il venditor di salsiccie«tuttavia non mi credo nato al governo» - Al che ildomestico: non sei nato?... bah! non hai a far altro che ciòche fai - mescolaimbroglialusinga il popolaccio addolcendotelocon parole cucinesche (con carezze da cucina) (ton démon aeìprospoiù- ypoglykaìnon rematìoismagheirikoìs). In complessohai qualità eccellenti pelpopolo - voce forte - cattiva nascita - ciarlataneria - Tu tienitutto quanto è necessario a governare. Inoltre concorrono asollevarti gli oracoli. Coronati dunque e liba alla Stultizia - poiva e combatti l'uomo (che è Cleone) - Il venditor di salsiccievuole che il Démospersonaggio simbolico pel popolo -giudichi la causa fra lui e Cleone non al Pvýx ma a casa suama come Démos negaegli esclama: oìmoi kakodaìmonos apòlol'. O gar géron - oìkoi men andrònesti dexiòtatos - òtan d'epì tautesìkathétai tes pétras - kéchenen e non sa dire piùnulla. - Buona è la scena tra il Salsicciaro e Cleonechefanno a chi adula più vigliaccamente il popoloe a gara glioffrono i più schifosi servizi.


1099.Kechenaìon pòlis la città di coloro che stanno abocca aperta a quanto succede: magnifica trovata per indicare ilcarattere degli Ateniesi. CF. con Parigila ville des badauds


1100.Negli Uccelli di Aristofanenota il carattere del dio Triballodiobarbaroche viene con Ercole e Nettuno in ambascieria agli uccelli -e cuiper il suo nulla capiregli fanno dire gli altri due quantomai vogliono - p.es. Poseidòn: kaì ton Triballònvýn erù - Eraklés: o Triballòs oimòzeindokeì soi? (cioèappressapocovuoi andar sullaforca?) Triballòs: (che non capisce nulla) saunàka -baktarikrùsa. Er. Fesìn eu léghein pàny -Questa scena venne più volte imitata. CF. p. es. comedie indialetto milanese di Maggio in veneto di Goldoni - Buona la scenacon gli ambasciatoridove Peisthétairos insinua sagacementenel suo discorso alcune frasi che dicono di cucinatanto che Ercolee Nettuno che hanno appetitoscendono a patti. - CosìquandoPeisth. chiede loro Sovranità in matrimonioe Nettunorisponde u diallagòn eràs - Peisth. Olìgon moimélei - màgheireto katàkysma kré poeìnglyký - e allora Ercole: o daimòni' anthròponPòseidonpoi férei? - emeìs perìgynaikòs miàs polemésomen? (Ornithes v. 1635ecc.) V. 1103-04-05.


1101.Le Ekklesiàzusai - è una fra le parodie piùsaporite di Aristofane - Magnificaargutissima è la primascena della prova dell'assemblea femminile.- Assai bello anche ilPlùtos in quella parte almeno che formerebbe i primi tre atti- dopoval nulla. - Vedi Plùtos pag. 231 per un notabilecarattere di vecchia innamorata di un giovinetto cui dà regaliecc.


1103.- Euelpìdes. u deinòn un dét'estìnemàsdeoménus - es kòrakas eltheìnkaìpareskeuasménus - épeita mè xeureìndýnasthai ten odòn? (non è egli stranoabbisognar della forcaesserci apparecchiatissimie non trovarne lastrada?) 1105. Umoristica assai la scena negli «Uccelli»dell'Indovino che interviene alla fondazione della nuova cittàNefelokokkygìa. L'indovino legge un oracolo sulla nuova cittàche termina: de k'emòn epéon élthe pròtistaprofétes- to dòmen imàtion katharòn kaìkainà pédila... - Peisth. ènesti kaì tapédila?Chresmològos. làbe to biblìon. -kaì fiàlen dùnaikaì splanchnonkeìr'epiplésai... Peisth. kaì splànchnadidònai 'nesti? Chres. labè to biblìon... e cosìviafinchè Peisthetaìros gli dice: ma io tengo unaltro oracolo di Apolloche non s'accorda col tuoche è«quando venga tale non invitato a turbare i sagrifici e adomandare l'arrosto delle arepicchiatelo ben bene». E allorail Cresmologo: oudèn léghein oìmai se. Peisth.labè to biblìon - e così viaparodiando lerisposte dell'indovino (Ornithes).


1107.V. p. un es. di equivoco oscenoLysistràte v. 21. - Lalonìke.tì d'estìno fìle Lysistràte- ef'o tipoth'emàs tas ghynaìkas synkaleìs? - ti topràgma? pelìkon ti? (che affare l'è? come l'ègross?) Lys. Méga. Kal. Mon kaì pachý? - Lys.kaì ne Dìa pachý. Kal. kàta pos uchékomen? - Lys. u ùtos o tròpos (l'equivoco traaffare (cosa a trattarsi) e cazzo - è riproducibile inmilanese).


1109.Bellissima nella Lisistrata la scena fra Lisistrata e le donne BeoteCorinzie e Lacedemoni ov'essa le vuole persuadereper obbligare imariti a far la pacea negar loro la fica (da pag. 196 in avanti) opankatàpygon theméteron àpan ghénos...udèn gar esmen plen Poseidòn kaì skàfe(cioè non siamo buone che a una cosa sola).


1110.Notevole nei Bàtrakoi la scena comica dove si pesano i versidi Eschilo e Euripide pag. 85-87.


1111.A proposito di Alcibiadedice Bacco in una comedia di Aristofane cheAtene lo bramalo odianon ne può far senza - potheìmenechthaìrei debùletai d'échein.


1112.CF. il «how do you do?» corrispondente all'anticofrancese «comme la faites vous?» e all'Italiano (in DoniMarmi) «Come la fate voi?» - al passo negli Uccelli diAristofanedove l'Epops chiede: pos d'yghìeian dòsus'autoìsùsan parà toìsi theoìsin? -Peisthetaìros: en ey pràttos'ouch yghìeiamegàle tùt'estì? - os ànthropos ghe kakòspràtton atechnòs udeìs ygiaìnei.


1116.Le comedie di Aristofane ci pajono monche per la mancanza di tuttol'apparato scenico e specialmente della musica. Molta parte di esseera espressa dalle vestidalla mimica ecc. Chi del resto pigliassein mano il semplice copione di un vaudeville del dì d'oggi -che avesse anche fatto il più gran furore del giornolotroverebbe la più insipida e sconclusionata delle cose. - Ivaudevilles d'Aristofane hanno un valore più archeologico epolitico che non artistico -


1117.Gli Ateniesi condannavano DiagoraSocrate e Alcibiade come empiepoi ridevano alla empietà scenica di Aristofane. Gli Ateniesierano scetticipossedevano tutti i vizi e tutte le virtù - eperò dovevano amare la comedia umoristica di Aristofane.


1118.Le comedie di Aristofane si potrebbero chiamare vaudevillespolitici.Aristofane è patrioticissimo - nobilissimo nella«Pace». Quanto alle sue frasi lorde(e qui si potrebbefare l'osservazione come una tale lordura sia comune alla massimaparte degli umoristi) vanno messe - sul conto degli spettatori e nondell'autore.


1119.La parodia non può avere per oggetto se non le cose migliori.Essa è lodeè apologiaperchèesagerando lecritichecombatte queste e distrugge - Il comico risulta meno d'unesempio a seguire che non di uno a fuggire.Donde il poco successo ditante istruzioni puramente morali che alcuni si avvisano disceneggiareinvece di darle divise a capitoliin opere ditutt'altro genere.


1121.Non è più possibile un Omeroperchè non sonopiù possibili gli uomini per cui Omero scriveva.


1123.Ieroklés (nella «Pace» di Aristofane) o méleoithnetoì kaì népioi... - Trygaìos... eskafalén soi... questo ritorcere le maledizioni su chi leproferisce trova un riscontro nel King Richard III di Shakespearedove re Riccardo ritorna sul capo della regina Margherita le sueimprecazioni.


1126.La parola capriole (capriola) fu inventata da Mad.lle le Fevrevalorosa grecistanel tradurre Aristofane (V. 1339) - Laparola ferrovia venne trovata dal Prof.re Luigi Sailer (almeno aquanto mi fu assicurato).


1127.A Napolisi trovano ancora persone che osano dirvi: Eccellenzacomandate un abatino? comandate un canonico?... Cavalierevolete untestimonio falso? (1870).


1128.Lo stesso freddo procura alla terra la veste per ripararsene - laneve.


1129.Se tanti sono gli ingraticome dicono i misantropialtrettantiperconseguenzadevono essere i benefattori. Così rado si trovachi dovendo ad altri non abbia credito con qualcheduno; cosìrado un offensore che non sia mai stato offeso.


1130.Al matrimoniale diritto bisognerebbe conservare sempre el fogndell'amor. Io per es. non dormirei abitualmente con mia moglie. Ilprimo peto basta a ingiallire e sfiorire la rosa della poesia - esenza poesia l'amore finisce presto (1870) - Falso 1879).


1132.Manzoni corrisponderebbe a Mozart - Rossini a Rovani - Verdi a Dossi.


1134.La satira nei tempi di oppressione diventa più fina che inquelli di libertà. V. la satira di Orazio - mentre la satiraodierna di Carducci è la controprova di sè stessamostra cioè che non c'è tirannia.


1135.Dice Plutarco che Aristofane scrisse meno per le persone sensatequanto per degli uomini corrottipieni d'invidiadi birberia e dilibidine... Le sue parodie dovevano immancabilmente riuscire pressoun popolo che voleva ridere di quelle cose stesse che gli avevanopoco prima strappate le lagrime... Menandro cambiò il gustocomicoe fu applaudito dagli Ateniesi ma in un'Atene cangiata. V.per AristofaneTh. des grecs par le P. Brumoytome Xpag. 264.


1136.L'antica comedia greca faceva ciò che fa in parte l'umorismo -Si burlava di tutto - trovava il lato ridicolo di tutto -


1139.Il Bello può distinguersi in assolutoimmutabile a tutti itempi - e relativo che va col gusto del secolo e cangia col cangiardella moda. E' rado che queste due sorta di bello non si mescolinonelle opere d'arteil relativo dà la subita nomeal'assolutola fama ventura... Guai a quelle operebelle di solo bello relativo!


1140.Gli autori comici devono invecchiare come le mode.


1141.Aristofane riesce di difficile intelligenza per i molti tratti dispirito di cui è sparsoe che sono oggidìin barba aicommentariincomprensibili la più parte... Dans toutes leslangues la dernière chose qu'on apprend est l'esprit: or cetesprit n'est jamais si saillant que dans la plaisanterie. Je n'aicommencé à rire à la lecture de Térencede Plaute et de Martial qu'à l'age de trente ans (Memoires deCasanova) - Ce qu'on appelle plaisant et comique n'est qu'un tourunrien qui veut être senti dans son point précis. Pour peuqu'on s'éloigne de ce pointla plaisanterie disparaîtet ne laisse en sa place que la fadeur. Tel bon motqui aura réjouiune compagniene vaudra rien du tout étant exposé aupublicparcequ'il est isolé et separé descirconstances qui le rendaient piquant. Il en est à peu prèsde même de plusieurs railleries anciennes; leur sel le plussubtil s'évapore à la longue: et ce qu'il en restes'affadit à notre égard. Il n'y a que le plus mordantdont la pointe ne s'ém[o]usse jamais. (Discours sur la comédiegrecquepar le P. Brumoy).


1145.Nei dì saturnali era lecito allo schiavo di dire al padroneciò che voleva. Si ristabiliva tra gli uomini una specie difratellanza. V. Kronosòlon di Luciano. Vol. 4 editio minorTeubnerianapag. 193 - e Tà pròs Kpónon Luc.V.4. id. id. pag. 187. Luciano va citato fra i precursori dell'odiernoumorismo. Nella prima lettera saturnalepag. 198 stesso volumericca di celia - sono i poveri che fanno auguri ai ricchi - Chiedonoloro di dividere seco le ricchezzese noaugurano che le lepri congli spiedi in corpoi cervi ecc. fuggano dai loro piatti e corranoad essi; che delle formicone abbiano a portar via i loro grani d'oroecc. - La seconda delle lettereche è la risposta di Saturnoè ancora migliore. Cerca d'aquietare i poveri mostrando lorola povertà dei ricchi. E tìna an autòn (ricchi)radìos deìxai dýnaiome pàntos ochrònòntapolý to nekròdes emfaìnonta? tìnade es ghèras afikòmenon tois autù posìnallà me foràden epì tettàron ochùmenonecc. V.pag. 204 e seg. v. 4 - udèn òfelosei amàrtyrose ktésis eie... Eidòs oti met'olìgon àpantasdeései apiénai ek tù bìùkakeìnuston plùton kaì ymàs ten penìan aféntas.


1150.Assai umoristica la favola milesiaca del Lucio asino - attribuita aLuciano - spec. nell'ultima parte dove una donna s'innamora di Lucioancor asinopoi non ne vuol più sapere quando Lucio le apparein forma di uomo.


1159.L'origine degli obelischi potrebbe vedersi nei due phalliche siusavano porre alle porte di alcuni tempi - teste Lucianode SyriaDea kaì falloì de estàsi en toìsipropylaìoisi dyo kàrta megàloi: epì tonepìgramma toiònde epighégraptai: tùsdefallùs Diònysis Ere metryié anétheka.Bella consacrazione! Ma forse Bacco voleva con ciòmonumentalmente dire che della avversa matrigna non gliene importavaun cazzo.


1160.Nell'Adònidos òrghia la Grecia piangeva ogni anno lamorte di Adone e poi ne festeggiava la risurrezione - Anche i misteridi Mitra e di Api velavano lo stesso avvenimentoe così ilmistero di Cristo. - Per Adone ecc.chi intende il Soleche par vadamorendo e poi rinasce (Natale) - chi intende il membro virile neisuoi deliqui e nelle sue erezioni.


1161.Nella letteratura antica o si rideva tutto o si piangeva tutto - e setalvolta il riso e il pianto convenivano nello stesso librociòsuccedeva alternativamente. Nell'odierna invece Eraclito e Democritosono venuti ad abitare la stessa casa - si ride e si piangepiove efa sole nel medesimo istante. Ed ecco la letteratura umoristica - cheè il giusto temperamento fra la passione e la ragione.


1163.Diceva un ubbriacone: ho paura di essere stato morsicato da un cane -Perchè? gli si chiese - Perchè non posso veder l'aqua -rispose.


1165.Sulla fine dell'ONEIROS E ALEKTRYON di Lucianosi trova il motivodel Diavolo zoppo di Lesage - il quale può del resto essereanche stato ispirato dall'altro dialogo lucianesco l'Icaromenippo(spurio).


1166.Apoblépsas de dé kaì es ten Pelopònnesoneìta ten Kynosurìan ghén idònanemnésthenperì òsu chorìukat'udènfakù Aigyptìu platytérutosùtoi èpesonArgheìon kaì Lakedaimonìon miàs eméras(IcaromenippoLuciano) CF. i già citati passi di Shakspeare edi Aleardi.


1167.Nell'Icaromenippo (pag. 200 vol. III)Menippo scrive a Gioveilquale (dice Menippo) metaxý te proiòn anékrineme perì ton en te ghé pragmàtontà pròtamen ekeìnapòsu nun o puròs estin òniosepì tes Ellàdos: kaì ei sfòdra emòno pérysi cheimòn kathìketo; kaì ei tàlàchana deìtai pleìonos epombrìas... Sinoti come in generale gli scrittori umoristici - siano sparsi diempietà.


1171.V. 1389) Da citarsi nella Storia dell'Umorismo gl'InferorumDeorume Meretricidialoghi di Luciano come pure il Lucius Asinuse laVera historiasp. nella Prefazione. V. 2° p. 135-137. Ed. minorTeubner.


1173.Dice la Rettoricalagnandosi di Luciano che l'ha abbandonata pelDialogo: eppure io mi tengo a lui fedele... e a tanti amanti miei nonapro la portabenchè picchinogridando il mio nomeorògar autùs udèn pléon the boés komìzontas.


1176.speranza - sogno di chi veglia.


1177.amico - anima che abita in due corpi.


1178.Le tre bellezze - delle formedell'ingegnoe del cuore - mostrarein un romanzoin cui tale è in cerca di mogliecome l'ultimadi queste bellezze sia la più desiderevole.


1179.Troppo facilmente si dà del birbantea cui la sorte ècontrariacome del galantuomo a cui la sorte sorrise. -


1180.AMORE. AFFEZIONE AMICIZIA DEVOZIONE Nell'affezioneci riteniamosuperiori all'oggetto amato - come nei rapporti di benefattore ebeneficato - genitore e generato ecc.nella devozioneci riteniamoinferioricome nei rapporti di servo a padronedi scolaro a maestroecc.nell'amicizia ci riteniamo eguali all'oggetto amato. - Nellagenealogia d'amore non rimane posto alla connessione fisica - tramaschio e femmina -


1181.Fu colto da tanta paura che non potè neanche fuggire.Marcarini il cui solo coraggio fu di fuggire...


1182.I leoncini di terraglia biancadelle vecchie osterienella cuigroppa s'infilano gli stuzzicadenti.


1183.I tiranni di sè stessi - Gl'indecisii dubbi. (nei Tiepidi).


1184.Quand'iosventuratamenteho lite con qualche amicomi affretto arappacificarmi con luiio pel primo - temendo ch'egli non mi divanzinel soavissimo atto.


1185.Eh? i collegialicome male vestiti?... epperchè? perchèle loro giubbele loro brachele loro scarpe si fabricano acentinaja - Così dei loro intelletti - ... Vero è chequalcuno riesce passabilmente... Ciò vuol dire soltanto che ilvestito gli èper casoandato bene.


1186.Riconoscere i propri torti e domandarne altrui scusa non è giàun avvilirsima è anzi un rialzarsi nella stima degli altri edi noi. La verità è una sola - e chi l'offende offendesè stessoperchè la verità è il massimocomune Tesoro a tutti gli umani. Quindi ne viene che una concessionefatta agli altri in omaggio a lei è pur fatta a noi. Chiconosciuto nell'intimo suo di aver torto - segue ad averne per nonvolere dar voce al proprio sentimento - è reo di tradimentoverso di sè - : è un vile.


1187.Spesso l'uomo afferma cose che internamente negaper sentirsi dallanegazione altrui riaffermata la propria interna.


1188.La lunaappena natasembrava una cimatura d'unghia...


1189.Un tratto di spirito a tempo cangiò spesso una tragedia in unacomedia.


1190.Una gran parte dei letterati di seconda mano ha le gambe sbilenchees.il Giussaniil Gargiolliil Maineri ecc. ecc.


1191.Il genio della scienza distrugge il genio dell'arte - si dice. Noncredo: chè ai loro tempi Omero e Dante erano non solo grandiartisti ma grandi scienziati. E che dire di Galileo e di Gorini ecc.?


1194.Dicono che la filosofia è la medicina dell'anima.Ammettiamolo. - Ma insiemeammettendone anche le sue conseguenzediremo che la filosofia come la medicina è pei malati e nonper i sani. Come la medicina poi è un veleno - e ogni velenose in breve quantitàgiovain grande uccide.


1195.Erano le risposte della Pizia tali che per comprenderle ci volevaun'altra Pizia.


1196.i sonatori di organetto si possono definire «un accattonaggiocon accompagnamento di musica».


1197.Molto umorismo nel navigium seu vota di Luciano. Vi si trovaspiccatissimo il vero carattere degli Ateniesi - la soja - ilprendersi in giro a vicenda - (da pag. 93 in av. specialmente).


1198.L'umorismo è la letteratura dello scetticismo. Democrito eEpiruro sarebbero i suoi fondatori. - Momo era il fou di Giove. -Nella S. Um. accenna ai giullari pei quali non si ruppe la trad.umorist. - accenna al Pasquino e Marforio di Roma e all'uomo diPietra di Milano - accennain spec. modoall'umorismo della linguae della letteratura milanese. - L'umorismo è la continuaaccusa alle istituzioni umane - Nota che lo scetticismofonte suasi manifesta sempre nell'ultimo periodo della vita di un pensiero(ossia di una società) e tale è lo stato presente dimezzo il mondo.


1199.Il trovare traccie di umorismo nelle antiche letterature non vuol giàdire che ci fosse una letteratura umoristica. Anche i principicristiani c'erano prima di Cristoma solo dopo di lui si riunirono asistema - formarono una religione.


1201.La pazzia è un sonno morale nel quale gli oggetti e gliavvenimenti quotidiani appajono come sogni.


1203.I sognatori (R.U.). Uno è affondato in sogni di ricchezza.Viene il suo bimbo a dimandargli i denari pel pane. Egli arrabbiabatte quasi il bambino.- Altri incolpa la sorte perchè non puòinnalzarsi fino al cielo etc. etc.


1204.Nelle varie strade per giungere al veroalcuni dei filosoficercatori mojono colle loro speranzeinnanzi di capire che furonoingannati; altricome si accorgono ingannati sono già vecchie peròvergognando di ritornare sui loro passiper nonmostrarsi disingannati continuano nell'inganno a danno loro e a dannodegli altri - Trovato un uomo che ci abbia a mostrare la retta vianella filosofianon si potrebbe credere a luise non trovatoneprima un altro il quale ci provi che questo tale diceva il veromaanche qui resta incerto se il testimonio sia veritiero - quindi ci èd'uopo trovare anche un testimonio del testimonioe così via.


1205.Fu un giovine smaniosissimo di studio: non requiava dì enotte: dicea:ohalla tale età saprò tanto e poitanto... Ma un giorno incontra uno scienziato vecchissimo. Il giovanelo guarda con venerazione e meravigliae gli domanda come sappiatanto... Risponde il vecchio lamentandosi di non saper nulla. Ilgiovane impallidisce - va a casa e butta tutti i libri sul fuoco...


1206.C'era un marito che amava sua moglieo almeno credeva di amarla.Questa moglie si ammala pericolosamente. Il marito è disperato- ma per farsi coraggio - si dipinge colla imaginazione che vitafarebbemorta la mogliee vede che ne farebbe una bellissima. Inquella il dottore gli annuncia che la moglie guarisce. Il marito nonè quasi contento.


1207.Nelle mie ore di malinconia - di sera - passeggio solo per le vieaffollate. E penso con invidia alle molte coppie che incontrofors'anche esse infelicima almeno infelici in compagniachèla infelicità sopportata con una amata persona diventafelicità.-


1208.I maggiori rancori si serbano per quelle offese delle quali non ce lapossiamo apertamente pigliare.


1211.La signora L. viveva presso una famiglia composta di un padrebriccone e di una madre pazzai quali avevano un amore di unabambina. Impietosita la signora L. nel vedere la bimba crescere inuna simile pessima scuolase la tolse con sècangiòcasae le diede una eccellente educazione. Ora il padre bricconeminaccia la L. di ritoglierle la bimbaquando avrà tocco iquattordici anni - poichè egliin miseriavede giànella bella ragazza una fonte di turpissimo lucro. E la leggepresterà il suo braccio al padre - e noi conteremo unainfelice di più.


1212.Cicerone è uno tra i pochi che abbia saputo in latinosorridere. Ma Ciceroneborghesevoleva passare per patrizio espesso cangiava il sorriso in sogghigno.


1213.L'umorismo di Orazio - la sua grand'anima disgustata.


1214.Il morìas enkòmion di Erasmo ha un postoimportantissimo nella S.dell'Umorismo. Nel libro di Erasmo si sentonolatenti i principi della Riforma - e il suo commentatore ha un belcercare di salvarlo dalla taccia di incredulità. L'unico tortodel grande satirico fu di avere vestito il nuovo pensiero della suasatira con una veste antica. Non gli mancò per diventaremassimo autore che il coraggio di scrivere in volgare. - Sipotrebbero fare raffronti fra la Stultitiae laus e L'Asino cillenicodi Giordano Bruno:nell'uno e nell'altro si tratta della felicitàdegli stolti colla differenza che Erasmo forse l'approvamentreGiordanopur nel lodarlala stigmatizza.


1215.En to froneìn gar medénédistos bìos(Sofocle) CF. Negri «la severa e malinconica ragione».


1217.et ridenda magis quam foeda recensere studuimus (Erasmo) - Laletteratura va sino alle porte del Tribunale; finisce dove cominciail codice.


1220.Nella Stultitiae laus bello il passo dove gli Dei guardano cosa fannogli uomini... Hic deperit mulierculam et quo minus adamaturhoc amatimpotentius. Ille dotem ducitnon uxorem. Ille sponsam suamprostituit...Sunt qui alienis obeundis negotiis sedulo tumultuantursua negligunt. Est qui versuris atque aere alieno divitem se esseputatmox decocturus. Alius nihil arbitratur feliciusquam si ipsepauper haeredem locupletet... Nonnulli foris divites haberi gaudentdomi graviter esuriunt. Hic festinat quidquid habet profundere; illeper fas nefasque congerit... Nell'universale libello Erasmiano sitrovano i germi di tutte le satire umane che vennero scritte di poi.E tuttavia dice più Erasmo nelle sue poche pagineche nonBalzac (p.es.) nella sua biblioteca di scene della Commedia Umana.


1222.Perinde quasi res sit bello quoque vindicandasi quis conjunctionemfacit dictionem ad adverbiorum jus pertinentem. Et hac gratiacumtotidem sint gramaticae quot gramaticiimmo plures... (id.) - Si puòosservareche una volta nella critica letteraria troppo si guardavaalle parolerispetto al pensieroe oggitroppo poco.


1229.Umoristicissima nella Stultitiae laus è la descrizione dellepitture appese ex voto ai simulacri dei Santi... alius e praeliopugnantibus coeterisnon minus feliciter quam fortiter aufugit -Alius in crucem subactusfavore Dei cujuspiam furibus amicideciditut nonnullos etiam male divitiis onustos pergeret exonerare. Aliusperfracto carcere fugit. Alius irato medicoa febre revaluit. Aliipotum venenumalvo solutaremedio non exitio fuitidque nonadmodum laeta uxore quae operam et impensam luserit; aliuseversoplaustroequos incolumos domum abegit. Alius oppressus ruina vixit.Alius a marito deprehensus elusit. Nullus pro depulsa stultitiagratias agit. (id.) Erasmoprotestante di fatto se non di nome - Edè stranocome nuovo e fino di pensiero com'eranon osasse discrivere nella lingua paesanadivorziandosialmeno nella suamodernissima Lode della Stoltezzadal latino.


1231.Pochi furono i sapienti. La Grecia in tanti secoli non ne conta che7...quos rnehercle (dice Erasmo per bocca della predicatriceStultitia) si quis accuratius excutiatdisperam si vel semisapientemimo si vel trientem viri sapientis (id.).


1242.pupum - puerumpopô (mil.) - to ènteronle interioraventer - psolùs mentula carentess'cioli - Stultissima sunthaec et ad quae ridendanon unus sufficit Democritus (Erasmo) -paidopoieìn coitarefa i piscinitt (mil.) - l'ineffabilel'incomprensibile (Dio) - Afflavit Deus et dissipati sunt (iscriz.della medaglia coniata in Ingh. in occasione della perdita dellaGrande Armada di Filippo di Spagna).


1245.quasi vero non istud ipsum sit perirealiud fieri (id.) - CF. Dossi- Coloni - che vale nulla parte perita se il tutto non è piùquello?...


1246.fu eruditoe quanto è piùnascose la erudizione.


1248.All'«elogio della Stoltizia» nuoce talvolta la pompa dierudizione.


1249.Nota per la St. dell'Um. (nella parte comicità) la satiraoraziana «Olim truncus eram ficulnusinutile lignum...»dove Priapo «qui spectaret Canidiae et Saganae (?) magicaSacraprae timore magnum crepitum ventris emisitquo amiculaeterritaerelictis dentibus et caliendro e vestigio aufugerant».


1250.CF. il ve latinomalaugurosocol ve-r- germanicodi un similevalore.


1251.Nei Ritratti Umani poni un capitolo dal titolo «Arti emestieri» dove tratterai dei mestee liger (mil) cioè deimestieri di poco sudorecome quello del ruffiano del ricco etc. Nondimenticare chi fa il mestiere del repubblicano - chi fa il mestieredell'emigrato etc.


1252.La forza che molti vantano della poesia di Carducciè diquella «imparata a memoria». Carducci è piùgramatico che poeta.


1253.uomini che serbavano sulle guancie le cinquedita - In su la steccalonga a lagrimà (di un'oca allo spiedo).


1254.Per i proverbi che si dicono a tavola all'apparire del tale o talpiattouso comunissimo nel milanesepuoi CF. Ateneo Deipnosofista.vol. I.pag. 6 (ed. di Lipsia Teubneriana).


1255.Ogni giorno la Scienza strappa qualche penna all'entusiasmo. E'necessaria quindi una nuova letteraturache possa vivere senzaquesto entusiasmopoichè l'antica fondava tutta su di esso.La nuova letteratura non può che essere la umoristica. - Lascienza dubitae così l'umorismo -


1256.Ateneo parla del cuoco di Nicomede che volendo soddisfare alcapriccio del suo signore di mangiare delle afýai nel mezzodel verno - gli fece mangiare altrettante rape - senza che il padronese ne accorgesse. Tuttaviasi potrebbe osservare che i miglioriinganni dei cuochi e d'ogni altro genere di personasono quelli chenon si contanoossia che furono così bene eseguiti darimanere ignoti per sempre -.


1257.A Sparta si usava (secondo Ateneo Cap. XIII) d'incatenacciareinluogo all'oscurole vergini e i giovani celibiperchè vi sipigliassero - dovendosi poi ciascuno accontentare di quanto la sortegli avea dato in mano... Nè i nostri matrimoni si fannodiversamente.


1258.Vetusti scrittori (sempre in Ateneo) narrano che Socrate avesse duemogli - Santippe e Mirto. Ma vi par cosa da saggio?


1261.Chi primo introdusse gli ubbriachi sulle scene fu Eschilo neiKabìroisnotando ch'egli stesso scriveva ubbriaco le suetragedie... a d'autòs o tragodopoiòs epoìeitaùta tois érosi periétheke - E peròSofoclebiasimando Eschilo dicevagli: tu Eschilo fai ciò chedevie non sai ciò che fai - (Chamailéon in Ateneo) -Alceo e Aristofane scrissero i loro poemiubbriachi.Anacreonteinvecescrisse sobrio di ubbriachezza.


1268.Fra le dotte burlesi può citare la storia della salamandrafossile trovata nelle cave di Oeningenla qualesulla fede diScheuchzerfu nel 1726 battezzata per homo diluvi testes -riconosciuta poi nel 1787 da Camper per un rettile.


1269.Hogarth e Callot nella St. dell'Umorismo. - Hogarth appartiene piùalla letteratura che non alla pittura. Come pittoreil suo coloritoè duro e pesante. I suoi quadri o scene di quadri sonoaltrettanti romanzi. - Sol quando interpretava il pensiero altruifaceva male (come nelle illustrazioni di Shakespearedel D. Quixoteecc.) - Tra le sue composizioni celebri sono The Rake's progress (8capitoli) - The Harlot's progress (6 capitoli) - The sleepingcongregation - The laughing audience - The fair of SouthWerk - TheStage coach - A midnight modern conversation - The enraged musician(il quale assorda solo in vederlo) - The strolling actresses dressingin a barn (ecc.Vedi n. in seguito 1271.) - Mariage à la mode(6 tavole).


1270.Ben Johnson dans sa comédie Every man out of his humour donneune explication phisique de l'humour. Un auteur allemand anonyme enproduit une autre: l'humour est une sorte d'impulsion de l'âmevers un objet particulier que l'homme juge très importantquoique il ne le soit paset par lequelen s'occupant sans cesseavec une attention et un sérieux outrésil sedistingue des autres d'une manière ridicule. Les anglaisprétendent et Congrève a cherché àprouver que les mots humour et humorist sont originairement anglais;cependant ils n'ont été qu'adoptés par lesAnglais et viennent de l'Italien.On trouve le mot umoristi dans lescomédies de Buonarroti: c'est à dire au commencement duXVI siècle. Suivant le dictionnaire de la Crusca ce motsignifie quelqu'un «che ha umorepersona fantastica edincostante». Au XVII siècle il y avait à Rome unesociété ou académie appelée Societàdegli Umoristi - In francese non c'è nome che vi corrispondasalvo forse la facétiosité. I tedeschi hanno LaunegliOlandesi Laim. - Congrève diede dell'humour questadefinizione: «l'humour tiene le sue sorgenti nella diversitàdelle qualità dell'animodel corpo e delle inclinazioni degliuomini. Secondo mel'humour è una maniera particolare d'agireo di parlarela quale fra tutti gli uomini non appartiene che ad unosoloe che distingue essenzialmente le sue azioni e i suoi discorsidalle azioni e dai discorsi degli altri. Il rapporto del nostro Umorecon noi stessi s'assomiglia a quello tra l'accidente e la sostanza.Questo umore è un coloreun gusto che permea nel tuttoinsieme: qualunque si sia la diversità tra le nostre azioninei loro oggetti e nelle lor formeelle sonoper così direscheggie di un medesimo legno.» - Home (Elements of Criticismt. I pag. 369) combatte la spiegazione di Congrève - Per noil'Umorismo in Lett. corrisponde al Carattere nell'Uomo.- Tanti sonogli autori umoristicitante devono essere le gradazionidell'Umorismo. CF. lo studio del signor Ovidi sull'Originalità- publicato nel Politecnicorivista milanese.


1271.(V. 1269) Hogarth descrive John Bulle dietro a lui tutto il mondo.Il se pourra qu'un temps vienne où les altérationsqu'éprouvera la langue anglaise rendront le style de JohnAndrews et de Tom Jones inintelligibleoù les caractèresde ces romans ne pourront plus être saisis; où la gaitéenfin qui y règne perdra en partie de son mérite. Maisles personnages qu' Hogarthce grand peintre des moeursareprésentés d'une manière si admirable nedisparaîtront jamais de la toile - Che Hogarth appartenga allaLetteratura ne è prova anche il suo trattatello Analysis ofBeautydove l'apparente stramberia copre idee profondamente vere-come quella della linea serpentina(V. 1272) ne è prova ancheil suo aiutarsi ad esprimersi con iscrizioni... Tra le composizionidi Hogarthnota anche: Beer sheet - dove tutti bevono e sembranofelicitranne un povero pittore occupato a dipingere su una insegnauna bottiglia - Gin Lane - The four stages of Cruelty (1 tavola) conscritto sotto a tema the poorest beetle that we tread upon - incorporal suffrance feels a pang at heart - as when a giant dies(Hogarth ben meritò della umanità) - Four prints of anElection - The Cock pit - Piquet or Virtue in danger (quadro) -CredulitySuperstition and Fanatisma medley - The five orders ofPerivvigs as they were worn at the late coronationmeasuredarchitectonically - Buone le composizioni di Hogarth che eranoincerto qual modocritica in azionep. es. False perspectiveexemplified - S.Paul before Felixdesigned and scratched in the truedutch taste by... - Moses brought to Pharaon's daughterdove ilbimbo Mosè somiglia maravigliosamente alla principessa - Ilnostro Conconi ha lo spirito di Hogarth e avrebbea suo vantaggioun miglior colore.


1272.«Dépouillez la meilleure statue antique de toutes leslignes serpentines et vous ferez de ce chef d'oeuvre de l'art unefigure si communesi mauvaise qu'un miserable tailleur de pierreparviendra à l'imiter». - (HogarthAnal.of B. Trad.) -Grandiscultoreusa della linea serpentinaanzi ne abusaadifferenza degli altri scultoriche abusano nel suo non uso.


1273.Sarah Malcolm appiccata il 7 marzo 1732 per assassinioin etàdi 25 annisi mise del rossetto sulle guancie per farsi ritrattareda Hogarthdue giorni prima dell'esecuzione.


1279.Nell'Analisi della BellezzaHogarth scriveparlando dello stilegotico - «sarebbe una improprietàanzi una specie diprofanazione il fabbricare in questo stile edifici destinati apubliche feste». - In proposito si potrebbe osservare cheoggidì una chiesa sarebbe invece da costruirsi nello stessogusto con cui si costruisce un teatronon essendoci oggi piùfede - ed essendo l'architettura filosofica appunto deputata a notarein marmo il pensiero del tempo.


1288.In artesono quei mille poco di più che fanno il tutto. InArte è poi questione di vista. Chi più vedepiùsa. Inutili quindi i precetti a chi interpreta il vero.


1289.Qual differenza fra le animate macchine che suscita la Natura e imiserabili congegni che escono dalle mani dell'uomo! Gli uominiinventano macchine ingegnosissime e utilissimema disgraziate diforma. La Naturapur creandole utilile crea anche belle.


1291.Nel Rake's progress (composiz. di Hogarth) - c'è una bussoladi chiesa sulla quale un ragno ha tessuta la sua tela - c'ènella Fleet (prigione dei debitori) un manoscritto con su «Beinga new scheme for paying the debts of the nationby T. L. now aprisoner in the Fleet»... - Si noti come Hogarth sapeva legareil scenario delle sue filosofiche composizioni all'animo degliattori. Il mobile vi completava l'uomo. - Lo specchio nell'ultimascena del Matrimonio alla Modadinanzi al quale muore lo sposotradito ecc.


1292.Remembrancer (ingl.) p. schiaffo - tegnament (mil.).


1293.Il sermone di Torti in morte della moglie. La morte di Torti fusipuò direuna vera fortuna per la letteratura d'Italia.Leopoldo Marenco vi attinse il suo stile - Pochi poemi sonoriboccanti di affetti com'esso.


1297.Gli amicischerzando chiamavano Tomaso GrossiTonaso Grosso.


1300.Health five fathom deep (Shakespeare parlando di brindisi) - mineeyes smell onions - Shakespeare come Dante è sparso distranissime frasima che purea suo luogofanno il piùartistico irresistibile effetto -


1301.Shakespeare è ordinariamente sublime. - Lady Macbeth che haucciso il sonno ecc. Vedi p. es. i seguenti passi. Sorw. Ah couldstthou fly! - War.WhythenI would not fly. - Ric. Whyunclethouhast many years to live...Gaunt. But not a minutekingthat thoucanst give. - Gl. But shall I live to hope? - An. All menI hopelive so ecc.


1312.We (donne) should be woo'd and were not made to woo (id.) - And Iwill kill thee - and love thee after (id.) - I would my father lookedbut with my eyes - o hell! To choose love by another eye! (id.).Nella Midsummer nightnota filosofica di far Titania innamorare diBottomquando la testa di costui diventa asinina.


1313.Shakspeare è un poeta senza fine - In lui si trovano infiniteispirazioniimmensurabili magazzini di materia rude. Nessuno seppemeglio amare e odiare di lui. E' uno specchio dove il mondo siriflette ingigantito.Le sue tragediesimboliche - nessun corritoio -nessuna inutilità. Non c'è Renon c'è plebeoche abbia meglio parlato di Shakspeare. Egli diede la parola adaffetti che prima di lui parevano inesprimibili. I suoi pensieri nonsi sentono solo - ma si vedono sempre. - Citarne esempiècome dire citarlo tutto. Ogni pensiero in Sh. è completo.


1314.marshmarais - marsc (milanese) putrido - CF. l'an latino all'aninglese. - Worm in Shaksp. per serpente. CF. Danteil gran vermo.


1315.Dicesi età dell'oro quella in cui oro non c'era.


1317.Si potrebbe fare un libro dal tema «i grandi sconosciuti»dove si rivendicherebbero alla luce i nomi di CardanoRovani e dicento altri e si tratterebbe nel tempo stesso delle fame usurpatedelle colpevoli dimenticanzedella doppia canagliala dotta el'indottache adora gli idoli che trova senza domandare le provedella lor deità ecc. ecc. Per la Gloria informi Leopardi.


1324.stubblestoppia - tatterguenille CF. tatter (milan.) - posternpotèrnepostierla (pusterlamil.)postes (lat.portaesterna) - ramp (ingl.) ragazza vagabonda CF. Veneto Carampanavecchia puttana - barkscorzabarcapiccola navedall'essere leprime navi fatte di scorza d'albero - Prester John (Sh.)Pretejanni(Dante)Preterkan. -


1325.a good nose is required alsoto smell out work for the other sense(Shakespear). V. 1304. CF. il naso latino nel senso di gustoartistico.


1334.We made the night light with drinking (id.) - CF. frase milanesepizzà o smorzà di lampeditt a l'ostaria.


1339.Trojan in gergo inglese significa ladro. Sarebbe forse un lontano ecodella venuta di Enea in Italia? - settimanasette mattinesemainein ingl.sennightsette notti - rut a capertrinciar una capriola -si trova in Shakespear; quindi M.lle Le Febre ha poco meritonell'invenzione della parola capriole (V. 1126).


1340.The prisoners in the time of Shakspear (dice una nota al sommo poeta)begged of passengers for the Lord's sake - CF. prigioni milanesidescritte da Carlo Maria Maggi nel «falso filosofo»comedia milanese.


1341.Origine delle chiappe (mezzi uovi) che si mangiano a Pasqua. Cristofugge dal sepolcro. I giudei si mettono a gridare: ciappa ciappa (inmil.) - In ingl. chapsignifica fessurafesse (francese) - ciapp(milanese).


1342.The antickdelle antiche farse inglesicorrispondeva al nostroArlecchino «blacked face and a patch-work habit».


1345.A Lugano chi cavava i denti era il boja.


1346.Pochi sono i maestri che nei loro discorsianche fuori di scuolanon usino ripetere due o tre volte le stesse idee con diverse parole.


1347.Muore una bella ragazza. Il suo desolatissimo amante pensa diinnalzarle un monumentino sul quale posi un cestello di marmo ch'egliriempirà ogni giorno di nuovi fiori. Il tempo passae ilgiovine imagina di sostituire al cestello un vaso con fiori interrati- Il tempo passa - ed egli fa scolpire il vaso coi fiori... di marmo.-


1348.Tale vanissimo letteratopasseggiando per la cittàsi vedeadosso gli occhi di tuttie lusingatogià gusta il redditodella celebrità. Maa casa tornatoe volto un ammiratoresguardo allo specchiosi accorge che lo guardavano tutti... per lasbottonata brachetta.


1349.C'è gente che ragiona così: per levarsi prestobisognalevarsi di buon'ora - L'oppio fa dormire perchè ha in sèuna virtù dormitiva ecc. ecc.


1350.Una bella ragazza deve lasciare copie di sè.


1351.Buona mano - si dice quella stretta di mano in cui c'è dentrodenaro. La mano della pura amicizia sarà la cattiva. - manciacià-la-man (Qua la mano).


1354.Klopstock nel Messia attinse dalla poesia degli Evangeli - di cuialle volte è semplice traduttore. - Pare più grande diquanto sia infatti. Ha poca varietà - e però finiscecoll'annojare. - V. 1356.


1356.(V. 1354) Il Messia è la seconda parte del poema di Miltonche Milton si contentò di abbozzare. Potrebbe chiamarsi ilparadiso riaquistato. - Il poema inglese è peraltro a centodoppi migliore. - Le faccie degli angeli di Klopstock sonobellissimema troppo eguali una all'altra. La continua indecisionevaporosità di contornise giova a volte - confonde per tuttoun poema - e stanca. Ma forse è la mia anima di italiano cheplasticanon giunge a comprendere la troppa idealità dellapoesia tedesca. - L'effetto generale del poema di Klopstock ricordaquello del Paradiso di Dante: una illuminazione a traverso la nebbia.- Ma Dante ha saputo scolpire anche il carnale inferno - dondeMichelangelo trasse il suo genio.


1357.nächtliche Tiefe des todten Meers (Klops.) - Himmel und Erdesodauchte es ihmwollten - fliegenhinsinkenvergessen. CF. frasiconsimili nell'Apocalissi. - Die Seelen schauerten Wonne -(Klopstock).


1360.Aber Satander seitwärts in einer verborgenen Höhle -alles was die Engel von ihren Jüngern erzählten - hattegehört... (KlopstockMessia) - Questa - in arte - è unapuerilità.


1361.Giulio Carcanoè di quelli infelici scrittori chesopravissero alle loro opere.


1362.Una volta un letterato scriveva quanto il cuore gli suggeriva con leparole che la materna lingua gli dava: oggidì si combinano ipensieri e le parole - oggidì si cerca un colore sullatavolozza del taleun segno dallo scalpello del talaltroe si famesse e fascio d'ogni altra letteraturanuova od anticae siinnesta allegramente a dispetto della stagione e del clima - e sitirano su fiori forzati di serra - ecc. ecc. Donde l'indefinibilemalcontento in chi legge i libri del giorno.


1370.E' comune a molti popoli l'idea della vecchiaia della Luna. GliArcadi erano detti Proseleni - In Mil. c'è la frase vecc comela luna ecc.


1374.Importantissimo è il Fielding - nella Storia dell'Umorismo.Egli visse dal 1707-54contemporaneo all'altro umorista Hogarth - dacui tolse qualche tipocome dice egli stesso nel Tom Jones. Fieldingè molto scrittore e poco pittorecome Hogarth è piùche pittoreletterato. - Swift tratta l'umanità come tantacanaglia - Sterne fa il teneroma è un falso tenerume -Fielding e Smollett ammettono qualche buon caratterema in generalevedono nero (V. 1375) - Il Tom Jones è una delle piùfine analisi del cuore umano ch'io mi conosca - questo peròsolamente pei primi 8 libri - dopo la penna di Fielding par stanca disegnare le minime spinte delle azioni dei suoi personaggisi faaffrettatascrive grosso - e il magnifico studio psicologico sirisolve in una scipitissima favola. - Il Tom Jones ha punti dicontatto col Don Quixotespec. allorquando compare in scena ilBarbiere Pastridgeche in certo modo pei suoi rapporti con Tom e lesue rispostediventa un nuovo Sancho Panza. - Il Barbiere che parlalatino s'assomiglia ad un altro barbiere che figuracredonelTristram Shandy di Sterne - La storia intercalata del Man of theHillmiserissimadovrebbe esser tolta dal magnifico Tom Jones. -Cosìstuona assai col carattere generoso di Tomil suopagare coi servizi notturni il pane ch'egli riceve da Lady Belliston.


1375.Nota nel Tom Jones di Fielding la sconfortante opinione di nonammettere un cambiamento di carattere in bene (Libro VIIICap. I) -Nota purequanto Fielding dice dei critici (L. Vpag. 170 - L. XC[ap.] I - L. XIC[ap.] I) - e sulla coltura degli scrittori (L.XIVCap. I).


1377.Nella St. dell'Um. CF. l'Umorismo carnale di Cervantes con l'idealedel Richter - notando che in Inghilterra l'umorismo è menografico che in Italiama più che in Germania. Informarsidell'umorismo olandese - il qualebenchè germanicodovrebbeper la positività della commerciale nazioneessere tutt'altroche idealecome ne sono indizio le tele carnali di Rubense lecasalinghe pitture della Scuola Olandese.


1379.Whyshe doth not complain of anything - cries Western - and she hathhad the small pox (Fielding's T. Jones. L. VIcap. IIpag. 230) CF.col... i varoeul i eva faa (di PortaMarchionn - 1ª parte) - aneating feverfever mangina. -


1380.La natura ci dà la capacità ossia gli istrumenti: lascienza c'insegna la manualità ossia il modo di servircene.


1381.I difetti in Dantein Manzoni e altrettalisono le macchie delSole. A volerle studiare ci si perde la vista. Uno studio curiosopotrebbe essere quello - Le meraviglie nei difetti de' Sommi.


1382.Per capire che alcuni libri sono cattivisi richiede un po' difatica:codesto librose non altroce la sparmiapresentandositosto per quello che è... - Da Prometeo che ebbe primol'audacia di avere dell'ingegno... -


1384.feyfi - myelòsmoellemollo - d'oúndunque -buthòsprofonditàbus (milanese) - gnàthosgolaganascie - aiboìoibò - nonnòinoi due- stéllostellen - platýslisciopiatt (mil.) -démofabbricodomus - téttavoce fanc. per babbotata (in Romanesco)tettamammella e latte (in milanese) -paréchein ten psych'agoghìanfa goghetta (nella frasefà goghetta all'ostariamilanese) - eufemìapersilenzionota filosofia della pittorica parola.


1386.Dio non si può chiamare che l'Incomprensibile. Se fossecomprensibile non sarebbe più Diocioè il creatoremauna creazione nostra.


1393.Nel bozzetto sui dottiponi colui che nel suo studio legge «spumantelabello» le classiche oscenità.


1394.Fino ai dì nostri la filosofia tendeva a suddividersi in tantisistemiincarnando le cose spirituali. La Greca ha difattopersonificato i suoi Deile sue virtùi suoi vizi. - Oggiinvece il mondo filosofico tende a spiritualizzare tutto e aunificarsi.


1395.Due pescatori pigliarono un giorno un grossissimo pescetantogrossoche spaventati lo ricacciarono colla rete nell'aquatenendovelo finchè ci affogasse -


1401.In un epitafio per un fanciullo si potrebbe dire «bottone toltoalla terra per fiorire in cielo» -


1403.la difesa era troppo buona per la causa. - a quel libro non mancavache il metro per essere un poema lirico -


1406.Wisdom comes with lack of food (Coleridge) - CF. La bolletta la guzzael talentdi T. Grossi.


1407.La foltezza delle idee è spesso impedimento al discorso -...viso ottenebrato dalla folla dei pensieri...


1408.Dicono delitto uccidere un uomo e non dicono uccidere unaformica.Eppure l'anima è una - Inalzateviguardate l'uomodall'altoe vi parrà una formica. Che è dunquel'ucciderlo?


1412.Il cane è la bestiache iodopo la donnapreferisco.


1427.Il chiaro-di-luna della malinconia feconda i pensieri.


1428.Un pensiero non basta trovarlo bisogna meditarlo - (pensarlo cioèpesarlo).


1429.Scopo della satira sono i difetti e non i delittiai quali provvedeil codice.


1430.Della poesia di Carduccitutta frasonipuò dirsi scarpagrande a piè piccolo.


1431.Povero popolo di formiche affaccendato intorno a una cariosaceppaja!Forse quell'uomo che spunta su quel sentierotiene ne' suoicalzoni il vostro diluvio universale!


1437.Com'è delle forme di governo che tutte si valgonoe purchèbene amministrate tutte son buonecosì dei sistemi di moralederivino questi dall'utilità o dalla giustizia assoluta. Bastache il loro effetto sia il benee la causa ne vanon soloperdonatama lodata. Tanto la scuola utilitaria che quella dellagiustizia è piena di anime nobilissime.


1438.Chi racconta un'altrui nobile azionegode delle lodi ad essaattribuitecome se fossero sue.


1447.Può essere soggetto letterario un carattere fisico che non losia per la Plastica. La Musica appaga il cervello per le orecchielaPlastica per li occhila Letteratura per lo stesso cervello.


1449.L'estetica non va di pari passo colla morale. In arte è piùestetico un assassino di un ladro perchè la forza ol'apparenza della forza (che noi diciamo virtù) ci aggrediscepiù che non la viltà. Poi noi pensiamo meno al fattoche alle sue orrende conseguenze: l'assassinato ci si presenta allavista: sentiamo che se la proprietà delle cose èimpugnabilequella della vitanon è... In una parolal'Orrore toglie la Viltà.


1452.carceri di studio (scuole) - libero come il firmamento - nebelgebirge


1470.I grandi ingegni hanno tutti un fondo scetticoma per arte osapienza fanno e scrivono il bene -: il che vale assai più dichi lo faccia inscientemente per pura inerzia di Natura.


1471.Giunio Bazzonid'ingegno fortissimonon ebbe tempo di manifestarsi.- Raccolse alcune delle sue poesie in un opuscoletto (che si trovaalla Bibl. di Brera) stampato sotto il titolo «Nelle fauste esalutate nozze del benemerito cittadino - medico - Giovanni Polli -con Rosa Bazzoni - l'autore agli sposi d. d.» (Tip. Molina) -Altri suoi versi stanno in una prefazione alla Biblioteca diApollodoro (Raccolte degli storici greci tradotti) - altra [poesia](alla sua cavalla) si trova in una collezionesenza nome nédatadi poesie di patrio argomento. -


1473.Altri passi notabili in Giunio Bazzoni - Riego ei purl'amord'Iberia; - il diletto dalle genti - sulla forca alto lo appesero -come ladroai quattro venti - Torreggiò per tanta vittima -l'apparato del Terror - ...Del mar sonorocome la spuma - come dicigno candida piuma - ecco velocebiancoleggero - torna il cavallocol cavaliero (Bazzoni). Ricorda i famosi versi del cavallo d'Omero -in riva al lido. Assai bella l'ode intitolata Sant'Elena dellostesso.


1474.De AmicisVergaBersezioFarina e simili non sono autori (cioènulla aggiungono al patrimonio letterario del nostro paese) masemplici scrittori.


1477.In ogni cosaa me fu sempre più facile l'astenermi che ilmoderarmi.


1478.Del monumento di Grandi al deputato Billiasi disse che la piùbella azione di Billia fu il monumento di Grandi.


1492.Maggipoeta milanesepuò aver tolto da BernardinoGiambullari quel suo intermezzo di Baltramina sulla moda.


1495.Per quanto cattiva la satira dell'Aretino è a mio parere moltomigliore di quella del Berni. -


1497.Aretinoinviando al duca di Mantova la sua «Puttana errante»gli scriveva: «non aspettate veder la lindezza - dell'andarpetrarchevole a sollazzo - ch'a ricamar fiori e viole èavvezza: - Io dico pane al pane e cazzo al cazzo - Ed abbi chi l'ha aschifo pazienza; - che Dio non pone legge a un cervel pazzo»(Aretino).


1503.Buona la satira di Pietro Nelli sanese. - Tiene a volte la forza diquelle di Salvator Rosa.


1505.Ma il vedevi or ch'esser dovea all'y - ancora all'a (Nelli) - ilpadron grande (id.parlando di Dio) - vecchia grinzosa - vuoi nonvuoi - il fuoco penace - luteranarsi - calda del suo marito -impanzanare - brodo di vitriolo (Nelli - p. d[ire] inchiostro).


1515.Il Don Quixote è un libro ridondante di vero umorismo. Si vedegià lo scrittore umorista dai titoli dei capitoli. V. perpassi umorist. spec. Parte 2ªCap. 32 (pag. 109-115 miaedizione) - P. 2ª C. 33 (pag. 135) - P. 2ª C. 34 (p. 145) -Bellissimo il finale del Cap. 41 P. 2ª - Um. P. 2ª cap. 43dopo letto il 42nei consigli di D. Chisciotte - Um. P. 2ª Cap.74 (a pag. 296).E' a notarsi come in tutto il libro si vede ilbavaglio posto dalla tirannia regia e sacerdotale spagnolaall'autore: l'umorismo non potea che celatamente prosperare inIspagna. - Trovo poi molti punti di contatto fra il D.Chisciotte ealtri celebri romanzi posteriori. P. es. Manzoni può avertolto da lui la malizia di porre in bocca ad altro autore ciòch'egli vorrebbe e non osa dire. L'anonimo del manoscritto rifattodal nostro Alessandroè il Cid Hamete Benengeli diCervantes... Così il discorso di D. Chisciotte sul caso dioffesa di un particolare ad una comunità ricorda i proposititenuti alla tavola di D. Rodrigo in Manzoni - Parimenti la maniera didialogare fra lo Zio Tobia e Trim nel Tristram Shandy di Sterne futolta di peso da quella fra D.Chisciotte e Sancio - Si puòdire anzi che il carattere di Trim è stereotipato dalcarattere di Sancho. V. spec. Parte II cap. VII del D. QuixoteDialogo fra D. Chisciotte e Sancio. Conf. anche (Tom Jones diFielding) il caratt. di Partridge con quello di Sancho. - Notabile ilpasso (P. ICap. XXIX) dove Sancho fa i suoi conti sul regno diMicomicon. Umoristicissimo il cominciamento del Cap. 27 parte IIdove Cid Hamete dice juro como catholico cristiano ecc. - Magnifico èil cap. 26 p. 2ª che comincia «Callaron todos Tirios yTroyanos... quiero decir pendientes» ecc. nel quale D.Chisciotte manda all'aria il teatrino delle marionette - poi sistimano i re rovinati da D. Chisciotte ecc. - Per citazioni di beipensieri e frasi vedi qui sotto.


1525.Cercar Maria per Ravenna. V. frase spagnola - buscar a Marica porRavena. cercare il mare a Ravenna - hado (spag.) destino. CF. voc.greco per indicare gli inferi - mapalia (spag. e lat.) - tapabocacolpo sulla bocca per costringere al silenzio.


1526.Mio ziovedendo sulla carrozza di un famigerato mercante di schiaviche fatta fortuna in Egittoera venuto a rovinarsi a Milano - unpiccolo servo morodisse «l'è on fond de negozi»-


1527.La S.ra Tallachinigrassonava ad una festa con 6 fanciulle. Esconodalla carrozza. Gavazzi alla portiera le conta dicendo - unaduetrequattrocinquesei... (quì appare per ultima laTallachini) e seidodici.


1532.L'Aretinoil prototipo dei giornalisti. Egli nel secolo XVIrappresentava la Stampadi quì la sua potenza. - Nella casadell'Aretinopochissimi i libri: ei si burlava dei librideipedanti e delle scienze. - Chi aprì la via all'Aretino fu lasua impudenza - Beffardo sfrenato e cinico formidabileAretinoscriveva i ragionamenti osceni e poi traduceva salmi penitenziali -Aretinomendicante in grande - All'Aretino nulla importava dellagloria postuma; voleva la contemporaneae la ottenne. Ma che èmai la gloria contemporanea? mille voci che si innalzano da unaBabele confusa - calunniamaldicenzascandaloinvidiamormorii:dopo la morte svaniscee non lascia al par delle fiaccole che sispengonose non un ingrato ed acre leppo - L'Aretino è ilbuontempone per eccellenza: non è malvagioma si fa taleperviver meglio. - Appartiene all'Umorismo anche per la sua profondaconoscenza dell'anima umana che mostrò più nella vitache negli scritti - (in parte dallo Chasles vita dell'Aretino).


1557.L'Aretino è sparso di barocchismi - p. es. egli che non sisaria fidato della fidatissima fidanza della Fede - voiricchezzadella generositàgenerosità della ricchezza -isplendore della splendida splendidezza - voi dite il vero dellaVerità e la verità del vero - Che miscuglio dimescolanza!- Uno da Cortona che in su il liuto cantava con sìdotta naturache ne stupiva talmente l'Arte che gli correva dietro aorecchie spalancate.


1570.Es. di umorismo ne trovi nello Spaccio della bestia trionfante diGiordano Brunoquando Mercurio conta a Sofia (?) tutte le incombenzeche Giove gli ha dato. «A Licurgo quando si pettina caschino 17capelli - 13 se li rompano e di que' 13 rinaschino in spazio di 3giorni e li 17 non rivengano più» ecc. ecc. - E' peròimitazione dal «Bis accusatus» di Luciano.


1587.Chi molto dice - pensa poco.


1588.A me piaciono i libri gravidi di pensieriperchè dal leggerlipasso insensibilmente a pensare per conto mio. Li paragonerei aisuccialatte che avviano i capezzoli restii.


1589.il meditare da solo è onanismo - il pensare con altri(conversare) è coito.


1590.A costituire l'umorismo che è a un tempo satira einsegnamentol'apparente giulleria deve basare su un fondo della piùincrollabile e severa verità. - Il poeta umorista è aipopoliciò che i fous erano una volta ai re - il dicitoredella verità. - Piglia la veste di pazzo per poter dire cosesaggie. V. per la St. Um. Oraziospec. nella descriz. del suoviaggio.


1591.La rima a Giusti era suggeritrice d'idee.


1595.In un paese libero dove l'esercito è creato per la difesa delterritorionon per l'oppressione del popolol'armata è unavera scuola di educazione nazionale. Il vero ministro dell'IstruzionePublica è il Ministro della Guerra. - Così diceBoccardoe questo cerca di provare dramaticamente il De Amicis. - Mala realtà è pur troppo diversa. Il soldato che torna alvillaggio natiovi porta l'ozio e il resto dei vizi della cittàsenza le virtù.


1604.Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.


1605.Opinione di Pisanelli contro l'Adozione. - E' un avanzo di barbarie -Meno immorale che con noiera col codice austriaco quando sipotevano adottar bambini e però amarli come figli veri (poichèla voce del sangue è falsa: non c'è che amore di uso edi simpatia) ma anche lì l'adozione faceva talvolta chel'adottato giunto all'età maggiore si sentisse offeso nellapropria dignità vedendo il padre veropoverovillano ecc.mentr'egli era ricco e signore.Col codice italiano poi èimmoralissimapoichè la legge non permettendola che sugiovani di 18 anni (affinchè possano dare un avvedutoconsenso) espone questi al brutto bivio tra le ricchezze da unapartee dall'altra la vera famiglia che spesso li amòriamata. La legge non deve mai invitare al peccato.


1609.l'estetico latrocinio di Napoleone - Apollo di Delfo sobillato daApollo Romano - Diluviano gli epigrammi e le lodi che dei Romanihanno scritto i Romani - (Negri). V. in seguito per Negri. Parlandodi Negri e di Rovanisi potrebbero fra loro paragonare. -


1610.Due sono le grandi gioie nella vita d'amore di un uomo: la primaquando per la prima volta può dire «amo» - l'altraancora più grandequando può dire «sono amato».


1611.I precetti dell'arte sono più negativi che positivipotendosiaccostare meglio le vie per cui l'arte fallisce la metache nonquelle innumerevoli per cui la si può giungere (Sailer).Giusta mi pare l'idea di Sailer (Saggio di un trattatello scolasticointorno all'arte del dire) che ogni arte si compone I° di poesia(l'imagine del bello) - 2° di tec-energia (esecuzione) - Erraperò l'autore nel distinguere le arti in belle e in utiliquasichè le belle non fossero utili - e questo lo comprendeanche l'Autoreebenchè a mezza boccacerca di correggersinel § 5.


1612.l'istoria è filosofia per esempi (Tucidide) - Dice Tucididedella sua storiache è un monumento perpetuo piuttosto che unmomentaneo solleticamento di orecchie. - Ma quanto è scioccoquel perpetuo! a chi studia geologia.


1616.Pochi sanno leggere bene dentro di loropochissimi a voce alta. Perquanti accenti metti sulle parole tue - c'è un accento chevale più di tutti e non si può segnarel'accentodell'affetto.


1617.Vi ha chi scrive di bello stilein istile pessimo - Vi ha chiinsegna di bello stile - cosa che imparare non si puòma soloindovinare.


1621.L'arte è l'unione della parte teorica con la pratica - L'artedello scrittore è ponere totum; del criticoconsiderarel'assieme (Dionigi). Nel particolare si deve far sempre sentirel'universale. - Manzoni è sommo in quest'arte. - Moltisciocchi credono che basti a formare un bravo scrittoreil saperscrivere «li uomini»«gastigare» ecc.


1622.La semplicità stessa rado è che non sia artificiosa.Talvolta è il sommo dell'arte (Dionigi). - Colla scienza siarriva alla primitiva semplicità - La difficile facilitàdi Manzoni e Rovani - Si ha da persuadere più con la sceltache non con la copia (Tommaseo).


1623.Nel giudicare un autore bisogna aver sempre riguardo al mezzo in cuivisse - etàcondizionepatria.


1625.Date in mano ad uomo che non ha stile il più bel soggetto delmondo: non ne farà nulla (id.?) - L'ordine naturale deivocaboli è determinato dall'importanza delle idee.


1629.Panizzi parlando di Berni dice: l'aria di innocenza e d'ingenuitàcon che fa osservazioni piene di accorgimento e di conoscenza delmondo: la peculiare bonarietà con che sembra risguardare conindulgenza e allo stesso tempo con istomaco gli errori e le malvagitàumane; la sottile ironia ch'egli adopera con tanta apparenza disemplicità e d'avversione all'acerbezza... - Se Panizziparlasse di Manzoni e non di Bernidirebbe giusto. Bernia chi benguardanon ha nulla di quanto il Panizzi con la sua criticaartificiale crede trovare.


1640.frivol dans le fond et gigantesque dans le style (Montesquieu) - èper meS. Agostino; e qualche volta Carducci.


1646.L'imitazione non può mai essere l'elemento del sublimemancando all'imitazione il carattere essenziale del sublimelanovità. Si puòè veroda una espressioned'altruitrarre ad altro proposito una espressione propria sublimema questaognun vedenon è imitazione - Frase sublime èfrase assiomatica: è prova in sè - Deve fareun'impressione totaleinteraindivisa - L'autore con essa trovaall'idea quel punto centrico in cui si raccolgono le impressioni sulnostro intelletto. (Tommaseo) V. 1648 - Può esser sublime nonsolo il direma il non dire.


1647.Que de choses paraîtraient incontestables en théoriesile génie n'avait su démontrer le contraire par desfaits! - Nascono continuamente i fatti a confusione delle teorie.


1648.Vedi 1646. Fonte del sublime il sentimentoche trasvolando unalunghissima catena di raziocini senza toccarlali scerne come in unlampo rattissimo di rivelazioni: li creaa così direper sémedesimo; e passa. Il sentimentoin questo sensoè ilprofeta della Scienza: la compendiala unificala anima. La colturaaccresceè veroil numero delle ideema le sparte incategoriele distaccale tronca... ecc. (Tommaseo) - Le sublimepeint la verité toute entière dans sa cause et dans soneffet (Jancourt) - Le sublime est l'expression ou l'image la plusdigne de la verité (La Bruyère) - Lo stile èsublime quando l'idea principale sia tale che domini tutte le altrevicinee chenon le necessarie facciano spiccare la principale e laseguanola rischiarinola rinforzino nella mentema essa invecesuggerisca le accessorieanzi piuttosto le involva nel suo proprioconcetto (Beccaria) - Se tutte le idee che si racchiudono nellasublimità del concettosi volessero esprimere dalloscrittorela sublimità sarebbe perduta perchè làmolteplicità delle parole prolunga il tempo dell'espressioneed una impressione prolungata è una impressionenecessariamente divisa in molte impressioni; non è dunque piùun'impressione grandissima e subitaneanon è un colpo di luceche balena ecc. (Tommaseo?) - Col sublime ci troviamo di volotrasportati in un mondo a noi superiore. - Il poeta non ètanto sublime per quello che mostraquanto per quello che nonpotrebbe mostrarema che dee far sentire - Es. di sublime Senecadove Medea dice: quid superest? Medea superest.


1654.Nelle cose confuse l'ingegno si desta a nuove invenzioni (Vinci). Dalsogno dell'alchimia naque la realtà della chimica.


1658.Dispareri tra la critica degli artisti e dei letterati. Sono p.es.statue che al dire dei puri critici d'arte sono sublimicome ilLaocoonte e l'Apollo di Belvedere - mentresecondo gli artistipraticinon possono chiamarsi che cose imperfette. - Winkelmannvoleva contorni maschi e decisiperfino un po' duri!


1659.L'entusiasmo artistico è un razionale delirio.


1660.loco (spag.)pazzo = lôcchmil. intontito - no me riñaUsted mas (spag.) -règnela mingamil. - quererspag. amare evolere (ant. ital.cherere) - rociadasp. = rosciada (pioggia grande)- bottega da apothéka - engatarsp. = ingattià(attraper) - aziendait. da haciendasp. facenda - kyne (nome delcane di Tobia) chino spag.chienkynòs - despiertosp.(svegliato) aspèrtmil. - badeasp. melone d'aquainsipida = badeemil.stolto - chenadasp. = cinada (sciocchezza) -catabulsp. scuderia = catabujmil. rumore - chollasp. sommitàdella testagiudiziospirito = ciollamil. in (set ona gran)ilcontrario.


1668.le donne nè adorarle nè oltraggiarle - stimarle.


1671.Manzonilibro universale: tutti vi possono impararedalla portinaiaall'astronomo. Io lessi Manzoni tre volte - mi diceva tale - adiversissime epoche e sempre ne fui ammirato poichè dafanciullo ci scorsi il sorgere e il tramontare del solela tempestae il sereno - il racconto - da giovanel'amorela smania per leriformela rivoluzione - da vecchio infinela pace della famigliala rassegnazione - la vanità del tutto. - Eppoi c'ègente che osa scrivere che Manzoni non presenta grandi caratteri. Nonne presenta? e Federico Borromeoe fra Cristoforoe i personaggidelle sue tragedie - e Napoleone - cosa sono?... e il popolo che èil più gran carattere di tutti? Ma puredimentichiamoli.Manzonine' suoi libripresenta lui stesso. Sfido voi a trovarmi unpiù grande carattere! -


1672.Chi vanta scioccamente Guerrazzi su Rovani e Manzoniinsiste sulliscopi politici del Livornese. Anche le gazzette hanno scopi politici.Ma questi scopi non sono che transitorimentre non sussistono chegli umanitarie Manzoni ha appunto tali ultimi scopiche sono infin dei conti l'amore e il perdono. E del resto ci vuol un bel fegatoa negare lo scopo anche nazionale di Manzoni. Che è la storiadell'oppressione spagnuola che tu leggi ne' Promessi Sposi se non laviva pittura dell'austriaca? Nè Manzoni ècome altridice - un quietista. Basta leggere i cori. Manzoni predica anche luiciascuno a casa propriama predica insieme l'universale fraternità.Lo muove meno l'odio per gli stranieriquanto l'amore per gliuomini. Per quanto italiano egli non può dimenticare che sottol'assisa dell'oppressore batte un cuore di altro uomo. - SìGuerrazzi giovò - ma come giovano gli articoli delle gazzette:Manzoni invece come i libri di Storia. - Non parliamo poi dellostile. Che mi diventa lo sproloquio guerrazziano a fronte lamanzoniana sobrietà?... Guerrazzi scrisse libri (e troppi)Manzoni li meditò. - Guerrazzicome Verdinon seppe mairidere! Manzonicome Rossini e Shakspearerise e pianse in modoinsuperabile.


1673.Dell'umorismo nella scienza - specialmente nei medici - dei qualimolti furono scrittori letterarie taluni egregi scrittoriquali ilRediil Garthil Raibertiil Belliniil Mantegazzaecc.


1674.Pare che la lue venerea sia stata importata a Roma dalla Siria daLucio Vero fratello di M. Aurelio Antonino. - Dall'oriente il Sole ela Peste.


1675.Qual'è la miglior lingua? - Leggo Shakspearee dicoèl'inglese - leggo Virgilio e dico «è il latino» -leggo Dante e dico è l'Italiano - leggo Richtere dicoèil tedesco - leggo Portae dico è il milanese.


1676.Carducci ha ne' suoi versi molte tiratea uso latinocontro itiranni - Sono pensateson scritte egregiamenteeppure non fanno nècaldo nè freddo.Perchè? perchè di tiranni -almeno in Italianon ce ne son più. - (Mascusateerravo.C'èè veroun nuovo tiranno - il popolo - senonchèa questo l'amico Carducci adula).


1677.L'amore per le domestiche glorieche oggi si combatte col dire cheogni uomo deve esser famiglia a sè stessodovrebbe inveceeccitarsi in ogni manieracome l'eccitarono i nostri vecchi constemmititoli od altri innocenti privilegiperchè puòessere sprone a nuove glorie - gli è come l'amore alla vecchiaditta nei mercantiche li impuntiglia a mantenersi onesti.


1678.Se un orologio solo va perfettamente e tutti gli altri vannosbagliatiil padrone di quell'orologioperchè se ne possaservire dovrà metterlo tosto sull'ora sbagliata degli altri. Ecosì è della intellettuale opinione.Quell'uno che pensagiusto in mezzo a un popolo che pensa errato - gli è come sepensasse molto peggio di loro. La verità èessenzialmente relativa. - Where ignorance is bliss't is folly tobe wise -


1679.Dei ritorni letterari agli stili antichissimi nelle epoche didecadenzain cui gli autori non creano più ma combinano ilibri. - Oggidì (1870-1875 ecc.) siamo noi neolatini in uno diquesti periodi - Così al tempo di Adriano (Ab U.C. x) eranatainiziata dallo stesso principeuna smania d'imitazione degliantichissimi scrittori Romaniper opera di Anniano FaliscoApulejoGiulio Paolo ecc.unde nonnulli (dice il Müller) PlautiTerentique senarios jambicos et trochaicos septenarios propriiscarminibus restauravere. Sed plures multo Laevi Varronisque etaequalium ecc.ecc.


1680.I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una paginasi possono paragonare agli «eunuchi in un harem».


1681.Quando stavo per nasceretrovai due mucchiettiuno di bellezzaintellettuale e l'altro di bellezza corporale. E Giunone Lucina midisse «scegli». Scelsi il primo quinditoccòtutto il secondo a mio fratello minoreGuido.


1682.L'uomo veramente retto è colui che non inganna nessuno e nonsi lascia da alcuno ingannare.


1683.Nella «Sposa Francesca» del Lemene (contemporaneo alnostro Maggi) scritta mezza in italiano e mezza in lodigiano sitrovano molti bei punti per descrizioni - e osservazioni. - Per es.le scene XXIe XII dell'atto 2° dove Cecco si marita per unapolenta - dopo di essersi voluto appiccare - «se ne m'impicchiho da morì - donca m'impicarò». - Per es. SignorGiulio: ciò non voglio - già in pegno è l'onormio. - Sposa Francesca. L'attend promesse na l'è puall'usanza: - e po na l'è Bassan gran cavalier - che na sepusse mudass de parer - (quando conta le sue abilità) Ma tuttel me desgust - L'è quand ho da fa cunt con danéintregh[i] - nè cognossi sesense ben ne i freghi - Setrattarà de perle e de diamant[i] - come se i fussen siseri efasuj. - E ghe'n vorrà ben tanti - che i saraven assè -de fà na gran menestra de bragò - anca col pugnattondei presonè. - Tutti i disegni a me van in polta - e tutt a ontratt me van i gnocch in fondo - (parlando di donna povera che sivuol dare in moglie) Che la te servacon sto svari - che la teservirà senza salari - Bûgna pur comenzà chi vuolfenì.


1684.E a malastant a l'ha quattat el cûl (Lemene) CF. Portain LaMessa Noeuva... el sedes di tosann Ch'el porten a bottega - Quattaagiò ammalastant con la camisa.


1686.Importanza di W. Hogarth (n. 1698) nella St. del1'Umorismo (V. 1269 eseg.). I suoi quadri hanno un maggior valore nella letteratura chenon nella pittura. Essi sono altrettanti romanzetti - e romanzettidomesticitant'è veroche quando tenta il così dettogran soggettolo storicocome colla Piscina probatica e il buonSamaritanoil comico ci salta sempre in mezzo.


1687.Alberto Durer disegnava tutto matematicamente: il suo pennello erainfitto a un compasso. - La manière fanfaronne de Rubens.


1688.Hogarth vuol provare nella sua «Analysis» che la lineaserpentina è la vera linea della bellezzae che le formeondeggianti sono quelle che più piacciono all'occhio.


1689.Il non-dir-tuttocome le vesti alle personemantiene nelle opered'arte la curiosità - da cui il piacere. Le visage (segueHogarthAnalysisnella traduz. francese) à la veritéest toujours découvert: cependant il n'en donne pas mêmeconstamment l'éveil à notre curiositésansqu'on ait besoin pour cela de voile ni de masque: ce qu'il fautattribuer à la mobilité de ses traits et à lavariété de ses expressions. Le plus beau visage quin'exprime rien ne tarde à nous paraître insipide. Lereste du corpsqui n'a pas cet avantagenous rendrait bientôtindifférentmême à ses beautéssi nousl'avions sans cesse sur nos sens qu'une statue. Mais lorsque le toutest couvert et orné avec artl'oeil cherche avidemment àsatisfaire sa curiositéen tâchant de découvrirles beautés cachées.


1691.l'art de bien composer est celui de varier avec gout (id. - l'uno nelvariodi Dionigi Alic. e di Tommaseo). Le necessarie pause neilavori d'arte - poichè anche in pittura e scultura si possonofare lavori senza nè punti nè virgole.


1692.La sicurezza di stileè la piena espressione del concetto. -Non ondeggiamentinon passi inutili per afferrare l'idea. - Loscrittore mette sicuro sulla carta il pensiero già meditatonon lo cerca scrivendo. -


1693.Il mio «Altrieri» è il romanzo del bimbo -l'«Alberto Pisani» il romanzo dell'adolescente - I«Ritratti umani» - quello del giovane. Manca ancor l'uomoed il vecchio.


1694.Ecco l'origine dell'uso di esporre le scarpe sulle finestrela seradell'Epifaniauso tradizionale nei bimbi. E' certo che i signori Remagiper venire da noihanno fatto un lunghissimo viaggio - e iviaggi sciupano le scarpe - quindiè pur certoche lamigliore offerta che noi possiamo far loroallorchè passanoda casa nostrasia quella... delle scarpe. Essi poi gentilmentecontracambiano l'offerta con qualche loro mercanziettadolcigiochiecc.... e di ciò i bimbi li ringraziano cordialmente.


1695.Italia 1874. - Le leggianche le meno ingiustesono sempre per sèstesse gravi - Orail regolamento in Italia le rende ancora piùgravi. Così le tasseanche le più scusabilisono persè stesse invise. Ora l'esazione le rende invise ancor più.- Che dire poi degli arbitri di poliziaprovocati e salvati dalcosidetto potere discrezionale? Vedi le facciedi chi è postoa tutela del publico ordine? La mano ci si porta spontaneamente adassicurarci se ancor possediamo il borsello. - Ma se dai ladri edagli assassini ci possiamo difenderechi mai ne salvada questi -ladri pure e assassini - con privilegio governativo e licenzadell'autorità?


1696.Una volta si favorivano i letterati e non gli studi - oggi gli studie non i letterati. Era assai meglio il sistema antico. Per lui lalusinga del premio - pel nostrola sola della fatica. Tempo fa ilgenio sconosciutonella soffitta gelatadimenticava la sua miserianella fata morgana della ricchezza avveniree mangiava scienzaunghie e gloria ventura: oggidì al di là della presentefaticanon vede che sprezzofame e un letto all'ospedale.- Fortunache il vero genio adempie al suo ufficionè pei premidell'oggi nè per quei del domanima per una psicologicanecessità. -


1697.Tempi in cui non si sa più dove batta un cuore gentile! in cuidubiti di chi ti sta al braccio. O solitudine delle campagne come tibramo! - oh libri... amatissimi libri! dimentico le birberie delmondo reale nell'oceano della loro artistica onestà.


1698.Alla bassa. Alla una il suono della barloca (specie di tamburo) destai famej (famiglifàmuli) che mungono il latte - Alle duesilevano i bolch (bubulci) che cambiano il letto alle bestie munte -poi tanto i famigliche i bifolchi tornano a dormire. - Alle 3infinei cavallantiche nettano i cavalli. - Il pilaroeu (pilatore)non esce dalla pila che alle 12 di notte.


1699.Motti brighelleschi di Atanasio Zannoni. - 1) No so come magnar. Mefarò cavar i denti per far dei dadi da zogar all'oca per iragazzi. - 2) Ah signor!ghe domando pardon: ecco che me prostro asuoi quattro piedi. - 3) Nessuno vuol comprar i libri ch'el componeperchè ghè pena la galeracomprar roba robada. - 4) Iosti va a casa del Diavolono per terrama per aqua. - 5) Siora lase guarda dei cani perchè i è soliti a rosegar i ossi.- 6) Te amazzaròsi te gavessi più vite de quelle dePlutarco. - 7) Le belle azioni son come le vivande. Anche le meggiono le val niente se le sa de fumo. - 8) Ai povaretti che domanda lalimosinatutti i ghe voltan le spalle. La miseria è stada lainventrice della piroletta. - 9) Te buttarò tant'alto che tigavarà più paura della fame che della cascada. - 10)adessocosì armado me son guardà nello specchio efazzo paura a mì stesso. - 11) la gha i occhi senzaresoluzionno se sa dove i se incamina. - 12) La xe tanto avara cheper risparmiar la candelala notte la vol che porta el gato inbrazzo perchè i occhi serva de lanterna. - 13) Alle donne seghe pol crederquando le han partorido che le sian stade gravideequando le son morte che le sian stade amalade - e sepolte che lesianche no le tornan più a casa. - 14) (di un musico) l'èon zecchin che cala dò grani. - 15) (di chi fa pegni) la robade quel sior sa far mejo la strada del monte che quella dellapianura. - 16) (a chi dicevami fu dato un pugno nell'occhio) quellol'è el so logo e po' se sa che in tutte le cose l'occhio vuolla soa parte. -


1700.Il Cermenate falegname e il Cermenatino falegnamino: il primo sulbanco con un capo della segal'altro a piedi del banco con l'altrocapo. E segano.Si assomigliano come due ovi - salvochè ilsecondo è rapporto al primonella scala di cinque a uno. -Stesso profilostesso berretto a visierastessi occhiali verdi pelmal d'occhistesso gilet a quadretti bianchi e celestimanicheentrambi rimboccate ecc. E di qui a 15 anni al posto del Cermenatesarà il Cermenatinoe al posto di questi un altroCermenatinino. E così fino alla fine dei secoli.


1701.La smania della persecuzione. La persecuzione amorosa di certiministra-rimediche uccidono colle loro premure. «Oggi hai lalingua sporcapiglia la magnesia» - «Troppo accesiquegli occhi: ti metterò 12 sanguette». - «Sei unpo' raffreddatomi pare: stasera ti preparo un profumo» ecc.ecc.


1702.Il conte Pompeo Littadilettante pittoreche facome dice la S.raConfalonieridelle magnifiche cornici a' suoi quadriinvita ungiorno a pranzo Cesare Confalonieri - per dargli pane raffermocacioavanzato nelle trappolemanzo buono a far scarpe - vino senz'uvaequattro zaccherelle (mandorle spaccherelle) e 6 noci. Sulla portaintanto della sala da pranzo leggevasi scritto a grandi caratteri. «Ese talor la vita parti amara - Pensa a Bokara» (dove il Littacol Meazza e il Gavazzi rimase un anno prigioniero del kanmoltokan) - E Confalonieri battendo sulla spalla del contePompeo...Dovresti cambiarsail'iscrizione - e metterci: e se amaratalor parti la vita - Pensa al pranzo del Litta. -


1714.Platoneil filosofo-poeta - Platonel'ultimo artista dellafilosofia:Aristotileil primo scienziato.


1718.L'uomo d'ingegno riesce colla meditazione a quelle conclusioni cuialtri talvolta arrivano colla conversazione - cioè riesceall'unire le varie idee in una sola. A ciò gli altri hannod'uopo di altri. Egli invece fa conversazione colla sua testatrovanella sua unitàle varietà. Gli altri traggono launità dalle varietà. -


1719.Dossiquando scrivefa salti mortali sullo stesso posto.


1725.I Greci riponevano la grazia nell'ultima semplicità delconcetto e dell'espressione (Tommaseo) - Gli scrittori attici dettisicci da Ciceronequasi ad esprimerne la sanità dello stile.


1726a). stile floscioaquoso - stile podagrosogottoso - stile stracco- stile olioso - stile diluito - stile obeso - tritume di stile. -


1728.Per conoscere l'indole di un popolo val più la lettura deldizionario della sua linguache non tutte le storie. Per meingenerale preferisco la lettura di un vocabolarioa quella di unromanzo.


1729.E' meglioscrivendo un librousare del noi che dell'ioper laragione che si dicono più cose degli altri che nostre.L'osservazione ècredodi Pascal.


1730.Tutti fuggonoperfino gli amicida chi è colpito da unamalattia contagiosa. Va dunque postafra le contagioseanche labolletta.


1731.Alcune idee sincopate in aggettivisi potrebbero rinnovareriscomponendole in frasi. Per es. cieca rabbia non fa piùeffetto perchè abusata. Dite rabbia senz'occhi - erinfrescherete l'effetto.


1732.Pina Righetti fanciulla ignorantissima scriveva a suo marito ClettoArrighi - [cose] nella loro semplicità quasi sublimi per es.questa: «Mio Carlo» «Tua Pina».


1733.Della gente che non sa perdere il tempo da sola... del danno chefanno gli oziosi a chi lavora ...


1735.Tale ad una festa da ballonon poteva avvicinarsi mai alla credenzaper trovarsi sempre dinanzi un quidam che non ristava dal mangiarsipastesorbetti ecc... finchèstancolo tira per la vestechiedendo «Di grazia l'è invidaa lu?» (èinvitato lei?) - Perchè? chiede questi volgendosi - «Che'lscusa» - riprende l'altro - «credeva ch'el fuss inciodaa»(inchiodato).


1736.Arlecchino diceva allo spaccalegna: «sentifacciamo metàfatica per uno - tu segherai ed io ad ogni colpo faròl'«aah!».


1737.Contradizioni di carattere. Barbey uomo furiosissimo che strabuzzagli occhi al minimo accenno di opposizione - è capace distratagliare per i suoi bambini dalla carta i più minutibastimenticasepiante ecc.


1743.Una buona proposta sarebbesecondo medi vendere 3/4 d'ognipinacoteca agli stolti stranierie poi col ricavo commettere nuoveopere agli artisti paesani.


1745.Tra le definizioni dell'indefinibile arte - si contano: Platoneunosplendore - Aristotileordine di verità e di grandezza -Pitagoraunità ridotta a varietà - Dantearmonia -Hegelmanifestazione sensibile dell'idea - Hugol'elemento - Taineastrazione figurata - S. Agostinoordine divino naturato. - (inGuerzoniProlusione al C. Lett. It. Padova).


1746.vispo come un cavallo che abbia mangiato biada.


1747.Nello scrivere l'ultima linea di ogni mio lavoro sento sempre unbrivido di gioja. Mi pare di riaquistare la libertà.


1748.disertore può chiamarsi il suicida.


1749.Dei generi dell'Umorismonell'inglese domina la vena sentimentale(Sterne) - nel francesela scettica (Rabelais) - nel tedescolavena della bizzaria (Richter) - mentre l'italiano conserva finora intutto sobrietà - forse perchè inceppato dallatradizione classica.


1750.CF. la scena del Cap. Kempthorn nel Milord di Boston (EndicottdiLongfellow Act IV. S. I.) che parla ai passanti - colla scena diMeneghino (nel falso filosofo di Maggi) che arringa pure ipasseggieri dalla prigione pei debitori in Via Borsinari a Milano.


1751.Sull'unire filosoficamente fatti storici avvenuti ad epoche fra lorodistanti - Vedi Prologo dell'Endicott di Longfellow - che puòservire di scusa anche ai razionali anacronismi di Rovani nel GiulioCesare.


1752.Le classiche frigidità di Sanazzaro e d'altri scrittoriitaliani in lingua latina o greca. Dice per es. Sanazzaronell'epigramma contro Picente medicoche annusava la seggetta «quodnoctu latrasquod sellas olfacis unus - da veniamPicenshoc canisest vitium - Sed quia tu Cynicus vis dici et Clinicus idem - esseidem poteris - Merdicus et medicus» - Bello spirito!


1753.Dello stesso Sanazzaro vi ha il seguente epigrammach'è unodei meno cattivi. Atramentum scriptorium. - Ferrum putre situspumanti fervet aceto- mandet ut aeternis scripta voluminibus -Scilicet hoc illudvatum volitare per ora; - hoc est PyramidasvincereNiletuas - Infelix fatum; sanies rubiginis ergo - eripitinviso nomina nostra rogo? -


1754.R.col quale la moglie si lagnava che non le voleva più bene- dicevale: Sufammi le corna; fuggi con qualchedunochèforse ti correrò dietro - ucciderò il mio rivale - e tiamerò ancora. - E questa moglie diceva poi a me: mi cuntquell'omm son stada mai sola - semper tre o quatter moros...Lu el merivava a ca la matina ai quattertutta sang la camisacoi sciscioniper el corp... Che je faga pur... s'el po minga fan de men per scrivi só romanzma ch'el faga che mì i sappia no. Ringraziperò Dio che ghe voeui anmò ben.


1755.E' l'ora dell'accensione del cosidetto rattin in Galleria nuovachegira intorno alla cupola accen[den]done la carozza dalle centofanciulle... I forastieri seduti fuori del caffè Biffinell'ottagonoalzano il capo maravigliati ed attenti. I birichiniintanto bevono i loro bicchierettio sottraggono loro pel manico lecotolette ecc. Sorpresa dei forastieri nell'abbassare la testa.


1756.Il monumento al Vinci eretto in piazza della Scala dal Magni èinfelicissima cosa - Le quattro figure degli allievi pajono quattromarionette. Stanno lìcon le mani pendenti - come mani dipiombo. - Rovani definì il monumento «un litter inquatter».


1757.L'avv. e il lettore Traversidue sagomevoglion andare al veglionein domino. La Bianca Bignami attacca loro dietro le spalle duecartellini: uno dice «il lettore Traversi» - l'altro«l'avvocato Traversi» - I due poveri diavoliconosciutida tutti - tornano a casa confusi.


1758.I progressi della scienza si devono allo scetticismo. La scienzadell'oggidì basa tutta su lui - e peròanche laletteratura per essere contemporanea deve corrispondere alla scienzae quindi essere scetticache è quanto dire umorista.


1759.Umoristasecondo i vocabolarisignifica persona incostante efantastica - Il terribile umorismo di Macchiavelli nel Principe e diHolbein nella Danza dei morti. - Traccie di umorismo in Plauto eMenandro.


1760.Oh quante volte l'allegorica benda tornerebbe assai meglio ad Amoreattraverso la bocca... se a ciò non provvedessero i baci!...


1761.Fra gli aggettivi che sono metaforema che pel troppo uso hannoperduto il filocitare lo «svignarsela» - il«ringalluzire» ecc. Le paroleal filologosono quasitutte metafore - Col tempo divengono spesso metafore di metaforeeperò talvolta tornano semplici; per raddoppiar la metafora laperdono. - Guai se si leggesse etimologicamente un libro del giorno!non si capirebbe più nulla.


1762.bibliopola - cani pulciosi - patina di antichità - pelime(sudicio sulle mobiglie di legno non pulite) - paraffotabellionato- par che cammini su otto molle - in tuono in cui la curiositàperdevasi nell'interesse - Maria copiava dalla imaginazione -impalpabil ciarlionodi gramaticali che non legano nulla - affamatodi baci - placar le fanciulle col canto - sana e buona -


1763.Il fidente abbandono delle caste fanciulle.


1764.E la fanciulla non guardò più tanto alle nubi o nelfuocoquanto nello specchio e in istrada - Sei mesi dopo Mariabella e giojosadiceva ed udiva il più bramato dei sì.(muta che riaquistòper amorela favella)


1765.Dà molto a sperare quello scrittore cui si può piùtorre che non aggiungere. - ninnoliminuzieriaminutagliamiscealetteraria - i riboboli -


1766.La vera letteratura dell'ultimo popolo è quella dei muri. - Letaverne a Pompeii cessi da noi ce ne offrono pagine eloquentissime.Resta ancora a scriversi un libro intitolato «Storia dellaletteratura sui muri» - Il muro è la publicitàche si sottrasse sempre alla censura - è là dove fuconsegnata la pura opinione popolare ecc.


1767.In compagnie dove si scocca una folla di motti argutisi puòdire «par de vess in d'on vespee».


1768.C. amava riamato una bellissima ed intellettuale fanciullatroppointellettuale per potere campare. Il padre di lei contrastavafieramente al loro amore. Ella morì. Quando venne portata alCamposanto (un camposanto di campagna) pioveva a dirotto. Due solepersone seguivano la virginea bara - il padre - e l'amantebraccio abracciosotto il medesimo ombrello e con lo stesso dolore. Ma lavicinanza dei corpi riavvicinò i loro animi - e con lapovera... seppellirono tacitamente ogni odio. - (Funera conciliantmiseros...).


1769.Dal Bardo di GrayHeine può aver tolto l'idea de' suoiTessitori - dove dice Weave the warp ecc.


1774.La carità è l'unico dovere che non ci può esseregrave.


1775.cockeringl.dorlotercocorinacocorà (parole usate tranoi bimbi e la mamma nostra nella medesima idea).


1776.Una volta la similitudine era tolta in generale da oggettirispettivamente all'uomo grandi. Si voleva descrivere un animoadirato? Lo si paragonava al mare in tempesta - si volevanorappresentare cavalli o bighe erompenti dalle carceri? Un torrentecorreva tosto alla penna. - Così la voceera tuono; folgorelo sguardo ecc. ecc. Oggidì succede tutto al contrario. Ilmicroscopio fa dimenticare il telescopio. Le similitudinisontrattela più parte da cose in riguardo all'uomopiccole. Lepulcile padellei fili di refeecc. ecc. hanno pigliato nellemetafore i posti dei leonidei maridegli arcobaleni ecc. ecc.


1777.Due artisti dinanzi all'Apollo di Belvedere - di cui criticano lagamba ecc. sproloquiando di estetica. Ma l'uno è nanol'altrogobbo - caso non infrequente negli odierni ministri della bellezzavisibile.


1778.Uno studente del Politecnico di Milano si dicervellava sulla primatesi di una materia nuova inutilmente. Va allora dal professore e loprega di ripetergli alla buona la lezioneconfessandogli di non avernulla capito.Cosa pretende di capire Lei? - gli dice il professore -se ioio stesso che ho scoperta questa nuova materiae ci studiosopra da anninon l'ho ancora capita?


1779.Pensare col cuore e scrivere colla testa.


1780.Inventare parole nuove è lecito a tutti - per la ragione che èlecito (e in ciò nessuno è contrario) l'inventare nuovipensieri. Difattia chi ben guardale parole non sono chealtrettanti pensieri - come i periodicome i capitolicome ilibri... Eppoi? perchè accordare questa prerogativa al becerofiorentino e negarla al gentiluomo lombardo? Chi ha messo le parolenei vocabolari? un decreto forse del Padre Eterno?... nogli uomini.- Ed ionon sono anche io - un uomo? - Si noti che neologisti furonotutti i più grandi scrittori - DanteRichter ecc.Eschilo -ecc.


1781.Nell'antica comedia (la greca) non c'era per così diredivisione tra il palco e la platea. Essa trattava gli affari delgiorno - gli attori portavano spesso la maschera dei personaggipublici - e indirizzavano la parola agli spettatori. Ma a poco a pocoavvenne il distacco. Oggidì è scomparso anche ilbrillante che ammiccava al publico: oggidì si va a teatro aveder cose che non ci riguardano e spesso non c'interessano. Gliattori volgono molte volte le spalle al publico ecc.


1782.Il carattere di Alcibiade era di non averne.


1783.La gazzetta o libro quotidiano recò danno al libro perpetuocome ne avea già arrecato il libro annuale ossia l'almanacco -abituando gli scrittori allo scrivere affrettato quindi scorrettoei lettori alla troppa facilitàche rado va unita allaprofondità o acutezza di pensiero. Al giornale si deve laperdita dell'originalità nello stile; e la moderna incoloritàdella lingua.


1784.Imitate gli antichi sommi - mi dicono. «Li imito bene» -rispondo. La virtù principale in que' sommi è laoriginalità: è l'avere trovate nella letteratura enella filosofia cose non viste dai loro antecessori. Ed io cerco difare come essi. Li imito davveronon imitandoli.


1785.Fa senso il vedere come la più parte delle opere che ebberouna importanza massima nella storia del pensieroe nei destinidell'umanitàsiano nate e cresciute nell'ombra - come fu delCristianesimo - di Vico - di Bastiatper non parlare del Milton ecc.- Furono opere che s'introdussero nel campo nemiconon per assaltoma per sorpresa.


1786.Qualcuno si lamenta che molti artistici geni non abbian potutostudiare.Fu 'na fortuna. Guai se di tempo in tempo non sorgessequalche artista come lo Shakespeardall'anima affatto fresca -affatto libera dagli impedimenti della scuola. Il progressocamminerebbe assai più lentamente -


1787.Il progresso esige la continua ricerca del nuovo - esige che neppurl'Arte - nata perfetta - si addormenti sui propri allori. L'Arte hail dovere di far Storia. In veritàspiccano più glierrori del nuovo che non del vecchio - ma ciò è secondonatura - al vecchio errore l'uomo ha già fatto l'orecchio.


1788.L'est è a drittainsegnava a' miei tempi il S.r maestro - eil ragazzo si volgeva come il maestropoi si tornava a volgeresecondo luie cambiata la destraripeteva ancora «l'est èa dritta». - Cosìdell'effettoincomprensibile aimaestridelle carte geografiche appese nelle teste degli scolaretti.Diceva il Maestro - questo è l'istmo di Panamache si vuoltagliare. - E allora io pensavo: or come farà l'America delSud a star su?


1789.E' un indizio che la gente è malvagiail sorriso che ci nascespontaneamente alla vista di una altrui reale caduta ecc. e le risache noi facciamo ad una caduta reale in teatro - ragione per cuipiaciono sempre le comedie che presentano come in berlina qualchepersonaggiocome el Pedrin nel Nodar e Perrucheeel Milanes in marecc.


1790.Riguardo alla unità della linguaio mi dico fautore delsistema di unificazione politico dei romani che non distruggeva gliIddii delle altre nazionisostituendovi a forza i proprimaaggiungeva i propri agli altrui - tutti accogliendo in un unicotempio (Panteon).


1791.Giorni di festa. La Ceriolala candelora - S. Biagioquando simangia il panettone serbato fin dal Natale - una usanza di cui alcunivecchi milanesi sono gelosissimiper es. il consigliere Bicchierai.


1792.Una gran parte degli uominidue o tre anni prima di morireècolpita dall'estromania terribile malattia priapica - e ciòspec. in quell'epoca della vita che è detta «l'estate diS. Martino». Altra malattiaindizio di una prossima fine e chesi manifesta nell'ultima parte della vecchiaja è lacopromaniaossia smania cacatoria.


1793.In una canzone per una cantantesi trova la seguente strofa: «quandonon c'è la luna - splendono nel firmamento - Le stelle a millee cento - e dieci e cinque e una» -


1794.«Qual masso che dal vertice» ecc. (Manzoni. Natale) CF.con Virg. Aen.B. XII l. 684. Ac veluti montis saxum de verticepraeceps - cum ruit... ecc.


1795.but how did he steal? (furto letterario) no otherwise than like thosethat steal beggar's children only to clothe them the better (Garth).


1806.Il «Dispensary» del dr. Garth è la parodia di unpoema classico. E' tutto dottori e speziali - con battaglie fra loroecc. ecc. E' poema ricco di ingegnosi pensieri. Garth è medicoartistacome lo è il nostro RediRaiberti ecc. - NelDispensarionotabile il carattere di uno scienziato che accoglie nelsuo studio tutto il rifiuto della letteratura e della Scienza. Da luigli abbandonati autori trovano rifugioquì «retrievedfrom cooks and grocers»vengono le complete opere o meglio icompleti spropositi... noi diremmo... di Cantù e le rime senzafine di ecc. Rallegrateviscribaccini. You will find some Cerasstill to read you over.


1807.L'uomo teme gli Iddiich'egli stesso creò.


1808.la morte nascosta in una pillola - ...


1809.La Gloria - (nelle bizzarie sulla) dire degli avanzi mummificati deiMemnonidi e dei Sesostridimacinati a Düsseldorfe adoperatidal povero pittore per velatura nelle ombre -


1810.La satira ai costumi e la satira all'uomoquesta eternal'altratemporanea - la satira privata e la publica. - Importanza di AngioliD'Elci nella Satira - D'Elci precursore di Giusti - D'Elcioriginalesuo malgrado. - Come a D'Elci fosse d'impedimento la troppa dottrinaclassica. - I suoi lavori sono mosaici di pietruzze greche o latine:benchè spesso il disegno sia moderno. Elci non si puòcitare che trascrivendolo tutto.


1816.Non par vero che D'Elciil qualebenchè dottissimopreferiva la scienza alla dottrinae benchè nobilissimoinnalzava la gentilezza del cuore sopra quella del sangue - si sialasciato andare a ripetere quelle trite contumelie contro gli Ebreiinventate da Cristiani doppiamente bricconi. - Di alcuni altriepigrammi suoisi può dire che sono pure traduzioni dallatino (spec. da Marziale) come l'epig. che termina «ancorTeresa puzza di Teresa» - e l'altro che incomincia «Mibasta un corpo sano» - e gli altri due ancora «BramioFrancesco - il pesce serbar fresco» ecc. - e «Son mieidottor cotale - quei versi che dir vuoi - Ma se li dici male -cominciano a esser tuoi». -


1818.Nell'occasione che il Serbelloni si divise da sua moglielaOttoboniParini scrisse i seguenti versi - Cari figli non piangete -che se nati ancor non siete - non potendo vostro padre - vostra madrevi farà. - Invitato Parini a tessere l'elogio della Imp. MariaTeresarispose «Che non sapeva come principiaregiacchèl'unica sua qualità era quella di esser generosa - Ma donarel'altruinon è una virtù».


1819.Nell'educazione dei nostri vecchi c'era il bel uso di chiudere perqualche ora i figli disobedienti nel cessoche allora non eraall'inglesee neanche alla mezza inglese. Questi poveri bimbi sitiravano poi fuori quasi asfissiatie i parentiperdonando loroliriamettevano in sala e al loro baciopuzzolentissimi.


1820.Ritratti di Famiglia. Sul soffitto della Salauna miniaturarappresentante Venere e Vulcano - sui parafuochi - Amore checommercia di cuori - e vende la simpatia in bottiglie - La pendolarappresentava Minerva in piediarmataportando nello scudo ilquadrante dell'orologio.


1821.Assassinio del Prina20 aprile 1814 - Strana coincidenza; il Prinafu laureato a Pavia il 20 aprile 1787 - fu eletto ministro daBonaparte il 20 apr. 1802 - fu massacrato il 20 aprile 1814 - mentreun vaticinio dell'almanacco Il rustico indovino colla data del 20aprile diceva «chi si arrichisce sulle altrui rovine - non dàlieto principio a triste fine» -


1822.«Io sono così persuaso della necessità della rimaper rendere più fisicamente allettatrice la nostra poesia chenon credo praticabile il verso scioltose non che in qualche letterafamigliare o nei componimenti didascalici» (Metastasiolettere). Inutile mostrare come abbia veduto corto - E piùcorto ancora ha veduto sul giornale dell'Ing. Arch. di Milano[lacuna] autore del [lacuna] il quale parlando della primalocomotivaposta - a suoi dì - sulle rotaje inglesi -pronosticava che l'invenzione non avrebbe attecchito mai in Italiaper la nostra mancanza di carbone fossile. - Di simili bevute ne vapiena la storia.


1823.Gli alti intelletti sono di difficile sonno. - Quante volte una notteinsonne diè il germe di idee che affidate ai secoli produsserofuture immense rivoluzioni.


1826.Un libro progressivo di scienza cancella l'antecessore - un librod'arte lascia stare gli altri.


1827.Cric in milanese vale «silenzio»«basta» esimilie trova un riscontro nel grido d'arme dei Molac di Brettagna«Gric à Molac!» (silenzio a Molac) salvo che Gricvoglia dire come Kriegguerra.


1828.Lodar Rovani è un appendere corone d'alloro ad una piantad'alloro.


1830.Le due vie che segue il Dossi - una rappresentata dai Ritratti Umaniche narra il mondo com'è - l'altra dal Regno dei Cielie suoifigli (Colonia Felice ecc.) che narra il mondo come dovrebbe essere.I primi appartengono alla storiagli altri alla filosofia. Nellaprima c'è il Dossi cattivonell'altra il buono - Queste duevie dovrebbero poi riunirsi nel Premio dell'Onestàin cui ilmondo quale dovrebbe essere si troverà a contatto del mondoreale.


1832.Somma importanza di Richter nella St. dell'Umorismo - di questoRichter che oggi solo si comincia a conoscere in Europa - ingegnosecondo mesuperiore a tutto quanto produsse l'età modernacompreso Shakespeare. I suoi libri sono il frutto di mille vecchiebibliotechee saranno la causa di altre mille nuove. - Voigiovaniscrittoriche cercate affannosi e non trovate nuovi orizzonti alleletterature dei vostri paesicorrete correte alle cave inesauribilidi Gian Paolo - scavate - togliete da quei terreni dove giaciono igermi di miliardi di pensieridi milioni di libridi migliaja dicelebrità.


1833.La gioventù di Gian Paolo fu imbevuta da studi teologici efilosofici e linguistici. Raramente una stilla di humour cadde nellasua prima letteraria educazione. - Ed anche lui a 18 anni (1781) feceil suo romanzetto sul gusto del Werner und Lottedel Siegwart eMarianna e similiintitolato Abelardo e Eloisa - di cui dice: «ichwürde mehr bemerkt habenwenn ich hätte weniger empfindelnwollen».


1858.Non si trova scrittoreche meglio di Gian Paolo abbia saputoimprigionare in periodi quelli già-inesprimibili sentimentiche si affollano in una giovane animacolma di amore e di malinconianell'ora del crepuscolo.- Leggo Danteleggo Manzoni ecc. e parmisentire la genealogia dei loro pensierie ricordo Roma e la Grecia.- Leggo Shakespeare e Jean Paul e mi trovo nel nuovissimo vero. -Tutte le migliori qualità di un umorista si compenetrano inRichter: egli è più acuto motteggiatore di Voltaireèpiù sentimentale di Sterne e di Rousseau - è piùerudito di Erasmo - è più profondo dello stessoShakespeare. - Fra cinquant'anni non ci sarà gloria che vincala sua. - Una buona traduzione di Richterinfluirebbe in bene sullelettere nostrepiù di qualunque altra opera originale. -Colle opere di Richternessuno può più lamentarsi chea questo mondo gli manchi l'amore. Chi non ha un amicochi non ha unamantelegga Gian Paoloe troverà quanto cerca! - Non c'èlibro che possa più influire di questo sulla umanabontà.Basterebbe alla educazione di un bimbo. - I miei figlinon leggeranno altro libro.


1859.Den Zeichnerndie in künftigen Jahrhunderten so aus mirschöpfen wollen wie bisher aus dem Homergeb' ich folgendeGruppe des Doktorsals einen Schatz. (RichterTitan8Jobelperiode42 Zykel.) - E la profezia di Richter avverrà! enon pei soli disegnatori.


1862.Richter trovò nuove vedute in ogni parte dell'umano scibile -E' una fitta tale di pensieri da perderci la testa - Richter seppetrovare il pensiero del pensiero. -


1864.Le strane espressioni - benchè piene di filosofia - di Richter- strane almeno per ora in cui non ci abbiamo ancor fatto l'orecchio- per es.: Und setze seinen heissen (Mund) auf ihrenwie eine halbeStange Siegellack auf die andere halbe. - Dinten fisch = scrittore -l'estate del focolare = l'invernoecc.


1865.troppo altero egli era - per dire una bugia fosse pure con una bestia- Chè avendo saputo allettare a sè delle colombeselvatiche colla lusinga del cibo - mai non volle pigliarle per nontradire la loro confidenza.


1866.quand'io leggo la lode di un gran cuore o di una gran mentepalpitodi gioja superbacome foss'io il lodato.


1867.la mitologia è una filosofia a simbolia pitture.


1868.Nelle nostre epoche le apparenti diversità di pensiero ecc.ricordano un'orchestra di sonatori che stia provando gli istrumenti egli accordi per la sonata dell'avvenire - Queste sparse ideeinterrotteapparentemente sconcluse - sono le prime gocciedell'imminente pioggia (l'umanitarismo).


1869.Salomone chiese a Dio la sapienza - e Diofìlosoficamentegli diede l'oro -


1870.I Censori romani erano deputati a mantenere la povertà nellevesti e nei costumi; i moderni (critici) a mantenere quella dellaintelligenza. - I molti critici danno indizio di una fiorenteletteratura - come i molti topi lo danno del molto raccolto. - Certiscrittori fanno voto di povertà (d'intelligenza) come i frati-


1871.Il ricco si duole dell'inverno non freddoche gli torrà dipatinare.


1872.Perchè una lucerna faccia buon lumeil suo lucignolo non vanè troppo nè troppo poco smoccolato. Paragona lasmoccolatura alle istituzioni che invecchiano in una nazione - e usadella medesima regola.


1873.Un libro indegno di essere letto una seconda volta è indegnopure di essere letto una prima.


1876.Il cielo da lungi sembra azzurro - da presso è aria incolora.Così è di molti dei nostri desideri (Richter) -L'umanità è dannata a sospirare eternamente un cieloche mai non raggiunge.


1877.E' questione intralciata se la Musica senza parole possa essereimmorale. Richter dice: die Musik hat etwas Heiliges; sie kann nichtsals das Gute malenverschieden von andern Künsten. - Io invecesono di contrario parere - L'onesto della musica è il bello.Una musica brutta è quindi necessariamente immorale.


1880a). Früh liebenspät heirathen heisst oft; am Morgen einesingende Lerche im Himmel hörenund Abends eine gebrateteverspeisen (id.) - Distrutta la Bastiglia si usarono anelli conincastonati pezzetti di essa. Potrebbe dunque dirsi di chi portal'anello nuziale: tiene il suo pezzetto di Bastiglia al dito anulare(per direè maritato).


1881a). La teologia fece spesso gli ateie gli eretici.


1882a). I libri di morale insegnano a fare quello che si è semprefattosenz'essi.


1884a). L'Arte rinfrescaeterna le voluttà e gli entusiasmi. - Laletteratura dev'essere insieme musica e pittura. (ma sopratuttoletteratura 1883)


1885a). I temi di composizione che si usano dare nelle scuole non debbonoessere nè troppo vaghicome sarebbe «la lode delladiligenza»«l'importanza della gioventù» esimilinè troppo gravi come «il confronto tra Cesare eNapoleone» ecc. - benchèdice Richterinsignepedagogo«noch besser als alle Aufgaben sind vielleicht garkeine». - Meglio è che il giovinotto si metta dinanzi unpuro foglio di cartasenza tema di sortae sopra ci sprema quantogli vienequanto la sua originalità suggerisce.


1886a). La letteratura Umoristica non dà fuoriche in quelleepoche nelle quali tutte le regole della vita antecedente sembranoandare a fascio. Nota l'U[morismo] all'epoca della Riforma - dellaRivoluzione francese - della Riv.Umana. 1881 b). Nella lirica latiepida analisi deve lasciare il posto all'impeto del sentimentoilquale dal canto suodee per pittoriche frasi a quella conclusionearrivareanzi saltarecui la minuta osservazione sarebbe lentamentegiunta. -


1886b). (ad uomo d'ingegno che vada a coricarsisi può augurare:)Gute Nacht: wachen Sie wohl. - (Richter) - bewaffnet vom innern Gott(Richter)CF.Dante coscienza m'assecura - la buona compagnia chel'uom francheggia - sotto l'usbergo del sentirsi pura -


1890.Oh quanti infelici staccaronsi da questa vita senza conoscerel'affetto dei genitoril'amicizia degli amicil'amore delladonna... inutilmente desiosi! oh quanti felici morirono invecesenzasentirne la mancanza!


1891.Tutte le idee sono già nel cervellocome tutte le statue nelmarmo. La ragione non fa che scoprirle.


1892.L'Inferno dei Cattolicinon essendo costituito se non dal solodolore - deve lasciare i pazienti indifferenti.


1893. Magnifico è il discorso di Adamo ad Eva - nel Siebenkäsdi Richter.Vol.IIpag. 115.


1895.Utile lavoro letterariosarebbe un Prontuario completo per le datenelle opere d'Arte - e i nomi degli autori - fatto per es. Così.MANZONI.Cinque MaggioodeMilano 1821 - ecc. ecc. e quì ilresto delle sue opere - poi Cinque Maggio. MANZONIodeMilano 1821ecc. Poichè accade spesso di sapere i nomi degli autori e dinon conoscerne le opereo viceversa avendone letto qualcuna di nonrammentarsi più il nome dello scrittore - L'indicazione poiaccuratissima delle datetoglierebbe o fonderebbe le accuse o ledifese di plagiodi cui ora i critici si valgono troppo leggermente.


1896.La scienza è una positiva ignoranza.


1897.Nonno Carlofuoruscito pei moti del 21provvedeva i poveri suoicoemigrati di scarpe - come Arconati li provvedeva di giubbe - altridi calzoni ecc.


1898.Manzoni nella nuova letteratura italiana rappresenta la primaveraeRovani l'estate. Rappresenterà Dossi l'autunno?


1899.le pitture bizantinetutte ugualicome le tegole.


1900.Nei libri di note tenuti per tutta una vita da qualche nostro vecchio- sono curiose certe osservazioni sulla stagionechesecondo chi lefacevapareva sempre peggiore delle antecedenti. Si trova per es.colla data del 33 «a memoria di uomini non si ebbe mai un mesedi ottobre più fatale di questo» (o più freddo opiù caldo ecc.) e poi alla data del 34 - «Nessuno siricorda un autunno più scellerato del presente ecc.» ecosì vievia - Se chi notava simili osservazioni diceva il veroa quest'ora il mondo sarebbe il più infame paesedell'universo. Il che non pare.


1901.I libri di alta educazione dei nostri papagrandiallora piccoliedelle nostre nonnineerano per lo più il MetastasioilBondiil Vittorelli.- Si sentivano i bimbi e le bimbe incipriaterecitare sentimentalmente o tragicamenteora il «Limpidoruscelletto - se mai t'incontri in lei - dille che pianto sei - manon le dir qual ciglio - crescer ti fe' così» - «Placidozeffiretto - se trovi il caro oggetto - dille che sei sospiro - manon le dir di chi» - ora il «Chi tradisce un traditore -non punisce i falli sui - ma giustifica l'altrui - con la propriainfedeltà» - oppure «Va tra le selve ircane -barbaro genitore - Fiera di te peggiore - Mostro peggior non v'è- Quanto di reo produce - L'Africa al sol vicina - L'inospita marina- Tutto si aduna in te». - Questala grande educazione; lapiccolaconsisteva nel far ripetere ai bimbi per loro snodare lalingua: «sul castell Baradell ghè ona calcatrappola concent mila calcatrappolitt... var pussee la calcatrappola che no icent mila calcatrapolitt» - oppure nel contare loro gli esempidi Timininfus e Timinfusinna - o dicendo «Gh'è on gattsu on tecc - ch'el dis ch'el ga frecc - ch'el mugnach'el mugnach'el mugna» (e qui si scoccavano le labbra).


1902.Nelle prigioni - (dal racconto di D. Casimiro prete Sghedoni). ReginaStella era una bellissima giovanecondannata alla carcereperchèmanutengola dell'amante ladro. Un giorno succede nelle prigioni untumulto di donne (stavo per dire ammutinamentoma ciò èimpossibile). Il direttore temporale pensa al castigo; peròs'intende con D. Casimiroche è il direttore spiritualeperdiminuirlo: e gli dice «io entrerò coi secondini; faròun breve giudizio: e le condannerò. I° ad essereincatenate - 2° ad essere flagellate - 3° ad aver tagliati icapelli. Lei entri a tempointercedae otterrà lagrazia».Difatti si fa così. Le donne soffrono in torvosilenzio le catene e le battiturema al comparire delle forbicigrida disperate. Entra il sacerdote.Le donne gli corrono incontrolocircondanogli domandano la grazia. Ed egli la ottienedopoapparenti rifiutidal direttore. - Poi passa nel secondo camerone.Ecco che gli viene innanzi la Regina Stellatutta in lagrimesinghiozzando: «ah perchè non è venuta prima!»e gli mostra i suoi capelli tagliatidicendo: quando ho sentito cheme li volevano tagliareme li ho fatti tagliare da un'amica per nonlasciarmi mettere le mani addosso dai luridi secondini - e quìin uno scoppio di pianto. L'unica che avrebbe meritata la graziaavea patita la pena. - (Notiamo che la Stella avea posto la suafigliola in una pensione e la faceva educare benissimo).


1903.Se la letteratura debba arrestarsi alle soglie del codice - e se ilsuo scopo debbe essere la correzione degli umani difetti e non deidelitti - questione -.


1904.Una sala di bibliotecafredda - con topi che cricchiano e vecchi chestudiano sudici libroni ancora più vecchi. Entrano tre oquattro ragazze freschissimeforastiere che vengono a visitare lebiblioteche. E' come se entrasse un raggio di sole. - Le sbirciatedei vecchi - il tacito confronto tra la scienza nuova e la antica -il rammarico del tempo perduto ecc.


1905.Il subito imperversare di una virilità - che avea sempretaciuto - è la nascosta causa della ruina di molti nellesostanzenella salutenel genio.


1909.E nemmeno manifesta la storia che un genio perfezioni sèstessoperchè è della natura del genio l'essere nelprimo istante completo.


1910.getta i tuoi libri agli emendaturi fuochi.


1911.Di Parny mi piacciono le elegieperchè scritte col cuorebenchè povere di pensiero - «La guerre des Dieux»molto miglioreper quanto se ne scandalizzi il Saint Beuvetra icriticiasinissimo. Peraltrose la guerra degli Iddii è unaeccellente trovatapresenta fiacchezza ed incuria d'esecuzione. - Ilnostro Porta lesse certamente il Parny prima di scrivere il suomiracol (CF. descrizione del Paradiso C. II in Parny) - La debolezzagenerale che si manifesta in Parny è forse dovuta alla povertàdi vocabolariomessa alla moda dall'incolore Boileau. - Unbellissimo poemetto sono anche «Les galanteries de la Bible».Noto la somiglianza tra l'episodio di Ada e Selacon Thamar cheinsegna a Sela quanto debb'egli fare con Ada per ispegnere il proprioamore - e la storia di Dafni e Cloe (con Lucaina (?) che corrispondea Thamar)di Longo Sofista. - E nemmeno spregevole è laParodia in 4 c. al Paradiso perduto di Milton - spec. per laconclusione di Adamoche cacciato dal Paradisostringe fra le suebraccia Evasclamando «perdre ainsic'est gagner» -


1912.La guerra degli Dei di Parny - se non per la linguaper le ideeappartiene alla St. dell'Umorismo - p. e. La garde fuit; àl'autel on fait brêche - et l'on arrive à ces espritsdivins - qui jour et nuit brulent sur leur bobêche: - Dessusl'on souffle; adieu les Seraphins! - Les dieux bourgeois duchristianisme - il troppo accessibile Olimpo - David bien et dûmentpréché - par un docteur plein de sagesse - pleuraquelque temps son peché - mais garda toujours sa maitresse -(le saint pigeon) obscurément il prédit le passé-... le pays des amours- pays des fousenvié par les sages-


1913.Oggidìper maladizione della Scienzagli artisti non possonopiù fare come il Deus li inspirama fanno come la criticavuole - atteggiano cioè i loro studi a quell'indirizzo ches'hanno dato ad intendere per l'indirizzo dei tempi. In altre parolesanno troppo la gramatica per poter scrivere bene. -


1914.Bucellati nel suo sproloquio su Manzoni gira intorno all'idea senzacoglierla; Rovani la attraversase l'assogetta. -


1915.Le teorie goriniane hanno molti punti di somiglianza collepitagoriche.


1918.Plinio è un magazzino di bugie. Per es.dopo di avercominciato splendidamente il suo VI libro colla descrizionedell'infermità dell'uomodà il fuoco a tutta unabatteria di balle... così grosseche si rimane indecisi sesia maggiore la sua impudenza o la sua ignoranza. Curioso poi ilnotarecome Plinio dopo di avere spacciato le più solennimenzognefaccia peròin omaggio alla veritàalcuneriserve. Accorda per es. l'esistenza delle sfingidei cavallipegaseima nega quella dei lupi mannaridicendo «mirum estquo procedat Graeca credulitas!» Credoche noi dobbiamo allalettura di Pliniola frase milanese delle balle romaneper direbugie grosse. Tra le millevalgono le seguenti: ex feminis mutari inmares non est fabulosum (VII-4).L'ibis il precursore dei dentisti checol becco pulisce i denti e fa il pizzicorino al cocodrillo - ilserpente che fu espugnato da Regolo come una fortezza - il lupocervaro cheguardato da qualcunomentre sta mangiandoperdepovero diavolo! l'appetito - i tre taciti consensi (patti sociali)fra la gentecioè: I° di usare tutti delle lettere jonie2° di farsi la barba e di tagliarsi i capelli - 3° di contarein egual modo le ore - ecc. Eppure Plinio ha magnifiche pagine perverità e magnanimità di pensiero.


1919.Dice Plinioche fino alla prima guerra punicachi faceva daorologio in Roma era il consoleil quale annunziava il mezzodì«a Curia inter rostra et Graecostasin» - Il primoorologio solare venne trasportato dalla Siciliae piantato nel foromanaturalmentenon andava troppo bene.


1924.Antichissima la credenza che la vista del lupo tolga a chi lo vede lavoce (sfido io! la paura). Dice Plinio: in Italia quoque crediturluporum visus esse noxiusvocemque homini quem priores contemplanturadhimere ad praesens ecc. CF. lupi Moerim videre prioresdi Virgilio- e l'artic. Luff nel dizionario mil.-ital. di Cherubini.


1926.CF. il passo di Pliniodove si parla della Terra (Nat.Hist. L. II.63.ediz. Teubner vol. I) coll'Inno alla Terra di Dossi nella «ColoniaFelice» - E' una rassomiglianza involontaria. Il Dossi dellaColonia Felice non avea letto ancor Plinio.


1929.il corpo = la vagina dell'anima.


1931.I Commageni (Eufrate) chiamavano il fango malthaVed. la malta deimilanesi.


1932.Rovaninel suo Giulio Cesareusò molto di Plinio - ed ècon Plinio che si potrebbero correggere molti suoi sbagli di penna.Per es. la dedica di Pompeo a Giovesi trova tutta nel naturalistaRomano libro VII. 26 - In Plinio si parla della Galeria CopiolaEmboliaria (VII49) di Iajanon Lajapittrice ecc.


1933a). La Terenzia di Cicerone vissesecondo Plinio103 anni. OCicerone ringrazia il pugnale di Cesare!


1934.Anche la Malvagità ha i suoi scrittori classici. Macchiavelline è uno.- I Gesuiti eressero la umana perfidia al grado discienza. - Un librettoin propositoè il Breviarium +politicorum + secundum rubricas Mazarinicas + + Coloniae Agrippinae +Typis + Joannis Selliba + superiorum permissu + 1684 - di pag.numerate 110più due dell'indice.


1956.Nell'Arte antica prevaleva la Naturanella odierna la coltura.Oggetto dell'antica il raggiungimento della naturala quale èfinita - oggetto dell'odierna il raggiungimento dell'Idealeil qualeè infinito. E però nell'arte antica il ramo dellaPlastica era superiore al corrispondente dell'odierna. Ein Werk fürdas Auge findet nur in der Begrenzung seine Vollkommenheit: ein Werkfür die Einbildungskraft kann sie auch durch das Unbegrenzteerreichen. In plastichen Werken hilft daher dem Neuern seineUeberlegenheit in Ideen wenig (Schiller - Vol. 4pag. 673 - Passoconfutabilissimocolle pitture di Morellidi Meissonierdi Cremonaecc.).


1960.Der Nutzen ist das grösste Idol der Zeitdem alle Kräftefrohnen und alle Talente huldigen sollen. Auf dieser groben Wage hatdas geistige Verdienst der Kunst kein Gewicht undaller Aufmunterungberaubtverschwindet sie von dem lärmenden Markt desJahrhunderts... und die Grenzen der Kunst verengen sichje mehr dieWissenschaft ihre Schranken erweitert (Schillers Kl. Schrif. - ueberdie aestetische Erziehung - Vol. 4. pag. 560) - Altro passo daconfutarsi - dimostrando l'utilità materiale dell'artee lasua odierna alleanza colla Scienza.


1968.Si amano le canzoni naïves per la ragione per cui si amano ibimbi - la naïvetéperaltronon è piùpossibile nell'arte odiernache è fatta di riflessione.L'apparente ingenuità di alcuni nostri celebri autori non èche doppia malizia.


1969.Nell'Antichitàsentimento e riflessioneerano una sol cosa -oggidì sono duedistinte e spesso contrarie.


1971.Il bimboche udendo dal padre di un uomo cui la miseria uccidetoglie al ricco padre il borsello e lo porta al povero uomoo lamadreche per salvare il figlio vende il suo onore al giudice delfigliofanno una buona od una cattiva azione? ecc.


1973.il merito e la fortuna rado s'incontrano in questo mondo.


1974.L'Arte è il rifugio della libertà cacciata dalla vitacivile. E' l'altopiano sanniticoo di Castigliadonde la libertàscende poi a combattere l'invasore.


1975.Io nei libri cerco sempre il loro autore. - Si osservi in un lavorodi Arte se l'anima del suo autore è completa. Puòmancare l'ultima mano in un lavoro d'autore d'ingegno completo:mancherà sempre per quanto apparentemente finitoin autored'ingegno incompleto. -


1976.L'Autore deve descrivere le passioni ma non essere appassionato. InOmero etc. primeggia la cosa che si racconta; negli autori modernilo scrittore tiene per sè il primo posto. Sotto l'influenza diquesta o quella passione non si fanno in Arte cose perfette - La solapassione permessaad un autoreè l'entusiasmo nel suo lavoro- Das Idealschöne wird schlechterdings nur durch eine Freiheitdes Geistesdurch eine Selbsttätigkeit möglichwelche dieUebermacht der Leidenschaft aufhebt - (Schiller).


1977.Perchèo stoltifar birberie fuor delle leggi? c'ètanto posto di farne dentro!


1982.In letteratura si diede ai generi più disperati - si disse inuna critica su Rovani - per un errore di stampa invece di disparati.E l'errore di stampa migliorò stavolta la frase del critico.


1983.Vidocq e Casanova - con le loro Memorie - costituiscono i dueclassici del delitto e della dissolutezza. - Eppure io non li direilibri immorali. - Sono due libri utilissimi al psicologo etc.


1985.La pena può essere fondata sull'emenda - sempre eccezionalementre la recidiva è la regola (Lombroso) - Gli antichi almenoerano logici nella loro ferocia - chènon solo nonammettevano attenuanti al delittonon solo non riguardavano a unaprobabilità di emenda pel reoma neppure nei figli del reo ene' suoi discendenti. Di quì le distruzioni di famiglieintereun sistema di garanziase non lodatoscusato oggidìdagli studi sull'ereditarismo.


1986.Le pene degli Antichicrudelissimenon eccitavano che a piùcrudeli delitti. (Lombroso) - Non valea scusare la penala teoriadell'esempio: e difattiche giustizia punire unonon tanto per ciòche ha fattoquanto per ciò che gli altri potrebbero fare?(Lombroso) - Un malvagio bisogna metterlo nella impossibilitàdi far altro male -: la società non ha altro diritto rispettoal reo di questo.


1994.(V. 1992). (l'ibridismo) E' il carattere del tempo. Oggi si voglionoimporre pedantescamente al Sud le leggila esteticale virtùdel Nord. - Oggi a Napoli sorge la casa olandese - in Baviera iltempio greco - in Inghilterrala pagoda chinese.


1997.Mariolo deriva dal «Viva Maria» urlato dalle bandea untempo di pellegrini e di ladriche si recavano a commetter delitti einsieme a farseli perdonare alla Diana di Efeso... mi sbagliovolevodirealla Madonna di Loreto -.


1998.Gli zingari e i beduini sono razze di masnadieri associate.(Lombroso) - altra gran prova dell'ereditarismo nel delitto.


1999.A migliorare il prigioniero gioverebbe grandemente la molla dellalibertà che verrebbe incontro al prigionierocom'egli desseripetute prove di buona condotta.




Parteterza


2000.V. 1989. La istruzione ha nessuna influenza sulla moralità.Essa non serve che a rendere il delinquente accessibile alle nuoveforze della civiltà.(Lombroso) - C'è però questodi buono - che il falsario sostituirà l'assassino. (D[ossi]).La civiltà ha la sua specifica criminalità(Messedaglia).


2001.Pei gerghi. Vedi LombrosoUomo delinquente pag. 101.


2002.Sono delitti che derivano spesso dalla carestia (furti) e delitti chederivano spesso dall'abbondanza (stupri) - In Lombroso si trova unatabella che mostra il rapporto del numero e della qualità deidelitti col prezzo del grano.


2004.Una capata può di un genio fare un cretino - può di ungalantuomo fare un briccone - Una capata produsse forse il genio diGiusti. (Vedisua vita).


2005.La istituzione dei manicomi criminali è reclamata dall'odiernaciviltà - In Inghilterra se ne trovano - Vi ha delinquenti chesono o furono sempre alienatiper cui la prigione èun'ingiustizia e la libertà un pericolo. - Nè la Naturafece distinzione fra delinquenti e pazzi.


2006.Chi governa davvero in un paese ignorante è la sola paura(Lombroso).Che è la religione se non la paura del diavolo? cheè l'onestà se non la paura della prigione? ecc.


2009.A pag. 165 Lombroso uomo delinquente dove si parla degli eccentrici ea pag. 1685° capoverso - trovo descritto matematicamente lostato dell'animo mio (1876). - altro indizio di paresim'è laineguaglianza ché mi si accentua ogni dì piùdella pupilla -


2014.bavero - usato la prima volta da Botta Storia d'Italia Vol. 2. libro9 pag. 82 ed. Parigi - Didot.


2017.Et. burlesche - Tale inventò un liquore: era costui untedesco. - Chi lo gustava «was ist es?» - chiedeva. Edegli: vermuthe (indovina). - Donde la parola di vermuth.


2023.La legge è uguale per tutti gli straccioni.


2025.Un povero che può dire «son stato ricco» si senteun po' sollevato... e già sollevapodend dì mingagh'hoogh'eva.


2036.Le carceri odierne ridanno ai detenuti l'ariail soleil panefrescola pulizia - togliendo loro la compagnia. Non giurerei chel'infelice ci guadagni nel cambio.


2041.Tale lascia una ricca ereditàaccessibile ad un suo nipotenel solo caso che questi procrei un figlio. Il nipote ha mogliemaper quanto faccianon giunge ad essere padre. Cerca allora dipersuadere la moglie a scegliere un amante. La moglie si rifiuta.Scene.


2044.With curious art the brain too finely wrought - preys on herself andis destroyed by thought - Constant attention wears the active mind -Blots out the powers and leaves a blank behind - The greatest geniusto this fate may bow (in Disraeli). - Tali sforzarono la loro mentesì orribilmente nella meditazione da non poter piùleggere scrittoquanto essi medesimi avevano pensato. - Il cervelloumano perchè possa produrre cose eccezionalidev'esserecostretto in una eccitazione morale (entusiasmo) che prolungandosisi risolve in quella fisica malattia che è l'ipertrofia:precisamente come si fa col fegato delle oche perchè sia degnodelle raffinatissime gole. - L'uomo di genio spesso lavora alla certadistruzione della sua fortuna materiale e intellettuale - e lavora inpiena coscienzairremovibilmente - Il martirologio dei letterati edegli artisti è senza fine - Ma «hopeless not heartless»è la divisa di un genio.


2045.Un genio ha d'uopo del piatto di quotidiano applauso. Ma radoèche l'ottenga in vitae se l'ottieneciò avviene soltanto aduna età in cui il suo intelletto è giàrefrattario alle eccitazioni.


2046.Why does an excellent workby repetitionrise in interest? becausein obtening this gradual intimacy with an authorwe appear torecover half the geniuswhich we have lost on a first perusal(D'Israeli). Io non scrivo se non per chi legge almeno 3 volte ilibri.


2049.Erasmo - il ridente saggio. Dicea di sè stesso «sumnatura propensior ad jocos quam fortasse deceat» - Volle faredell'humour nella lingua la più refrattaria di tutteall'umorismo - Colle sue opere offendette egualmente i vecchicattolici e i nuovi riformati.


2054.Gli universalisti non sono in nessuna parte sommi - esempio Voltairee più che VoltaireAzeglio.


2055.La Bruyère disse degli uomini di genio: costoro non hanno nèavi nè posterità. Essi compongono da soli la lorointera razza. (Disraeli) - (Falso) Rovani ad es. è figlio diManzoni - ecc.


2057.Nell'Asta giudiziale delle idee invecchiate (Libro delle Bizzarie)citare - le monadi di Leibnitz - la teoria di quell'altra chiolla diMalebranche del veder tutto in Dio - la carta bianca di Locke(similitudine pel cervello senza idee innate nel quale si puòscrivere tutto quanto si vuole) ecc.


2058.La mente costituita da tutti gli uomini cervelli che si susseguono invitaè eterna e aumentabile -: l'altracostituita dagliindividui è caduca.- Quest'ultima fa groppo a dato momento e adata età.


2064.Alcuni imaginano letterariamente dialoghi di geni discutenti fra lorosu differenti disciplinecome se questi geni - dato un incontro traessi - potessero vicendevolmente sopportarsi.


2067.CF. la teoria goriniana dei terremoti col passo in Shakspeare Firstpart of K. Henry IV. Act III. Scene I. - Hotspur: ...oft the teemingearth - Is with a kind of colic pinch'd and vex'd - by theimprisoning of unruly wind - within her wombwhich for enlargementstriving- Shakes the old beldame earth and topples down - steeplesand moos-grown towers... -


2068.Nelle prime pagine di una storia dell'umorismo in Italiaancora inmente Dei et Dossi - la materia potrebbe essere divisa come segue. -Libro I°.I°. Che cosa sia l'umorismo. Falsi giudizi. - 2°.Distinzione tra comicità e umorismo. - 3°. Traccied'umorismo nell'antichitàperchè spec. nei comici -attico saleurbanitànaso. Roma meno adatta della Greciaall'atteggiamento umoristico. 4°. Come e perchènell'antichità non ci fosse letteratura umoristica nel verosenso della parola. 5°. Come la letteratura debba informarsi allospirito dei tempi. 6°. Del nessun valore che hanno quelle opereletterarie inutili alla storiaessendo scopo eterno dell'umanitàl'allungarsi la vitamercè la memoria. - 7°. Non viverese non quelli artisti che colle loro opere fanno storia. - Libro II°.8°. Quale sia lo spirito dominante nel tempo presente.Scetticismo. Se lo scetticismo sia indizio di decadenza o no. Scett.odierno diverso dall'antico. - 9°. Come l'umorismo sia la suaunica manifestazione letteraria. - 10°. Degli addentellati fratempo e tempo. - 11°. Influenza della Riforma religiosasull'Umorismo. - 12°. Perchè del suo principale allargarsiin Germania e in Inghilterratrionfante poi in Francia. - 13°.Tentativi repressi in Francia e in Ispagnatrionfanti poi in Francia- Libro III°. 14°. L'Umorismo in Italia. Perchèl'Italia appaja per l'ultima. In Italiacol papato la sede dellaimmobilitàe delle tradiz.Romane. - 15°. Germi diumorismo negli antichi scrittori - soffocati dal rinascimentoneogrecolatino. - 16°. L'umorismo latente nei poeti dialettali.


17°.Tarda appare l'Italia nel campo dell'umorismoma abbastanza a tempoper porsi innanzi a tutte le altre nazioni. E' il re che appareultimo in scena.


18°.Manzoni il primo umorista completo d'Italia. - 19°. Rovani. -20°. Dossi.- Conclusione.


2069.Il fare la storia di un sol cuore umano è pari impresa perutilità e nobiltà che 'l farla ad una intera nazione -anzila storia degli atomi varrebbe quella dei mondi - che dico!dell'universo -


2072.Nell'arte tener sempre il piede alla terravolgendo gli occhi alcielo.


2073.«La storia antica restituita alla verità e raffrontataalla moderna» (Torino 1865)di Cristoforo Negriè unodei migliori libri che siano stati scritti in quest'ultimo mezzosecolo - Essa figlia dal sistema comparativo di Macchiavelli e diVico ed ha l'onore di avere generato «La giovinezza di GiulioCesare»di Rovani. Negri è tanto più scienziatodi Mommsen quanto è meno erudito. Per lo scopo dell'opera V. apag. 515. Ci ravvisiamo inoltrequanto a stileuna brevitàfelice di espressioneche gareggia con quella dei classicisebbenetalvolta si volgaper troppo amore della frasenel suo contrario(V. a n. 2145 saggio di frasi e parole tolte dal Negri ) cioèfinisca in uno scialaquo di aggettivi che confondono invece dirischiarare. A Rovani la gloria di aver completato il suo maestro -Dalla storia di Negri noi non solo apprendiamo la storia passatamala futura. Essa è eterna come il cuore dell'uomo: è unromanzo intimo. - Negri mostra il mondo com'ègli economisticome dovrebbe essere - E' un libro il suo pieno di patria caritàe di politica scienza. - Magnifiche le osservazioni di Negri sullacostituzione Romana - Negri s'inspirò talvolta giustamentealle grandissime anime dei letterati di Romache presero colore e lodiedero al secolo loro - mentre la storia di Mommsen va soggetta acambiamentiad ogni scoprirsi di nuove lapidiche nella lorosolitarietà e nelle loro sgrammaticaturenon provano che ilnessun valore. - Raff. poi Rovani con Negrici troviamo in questosemplici uditori dei fattiin quello spettatori. Ma Rovani ognidovegareggia con Negrisia nell'ideasia nella fraselo vince. Per es.il volente o non volente di Negri diventa in Rov. volente o nolente.CF. Negri sulli ergastoli romani pag. 264 e Rovani (G. Cesare) - id.sui salassatori sistematici pag. 276 e Rov. id. - Id Cap. IIIparteIII pag. 275 - e Rov. corrisp. - id. della patria potestà p.230 e Rov. id. (vol. I°. C. XIII) - amore al vino in Catone -Negri pag. 321. CF. Rov. - Id. patriziato in Roma Parte II. Cap. I.pag. 181 - e Rov. corrisp. - id. Grandezza di Pompeo 315notaeRov. id.


2074.Giusta l'osservazione di C. Negri (vedi sopra) che gli antichiconoscevano benissimo la scienza economicase non in teoriainpratica.Sante le sue parole sulle condizioni attuali di Italia p. 541- sugli studi letterari e giuridici p. 540 - sui classici p. 532. -Notevoli le osservaz.sulla Chiesa pag. 493 - sui progetti di Cesarep. 331 - Bellissimo il paragone fra Cesare e Napoleone a pag. 335 -Negri accompagnò sempre le sue letture dalla meditazione -Deve in gran parte la sua politica sapienza anche allo studio dellageografia. Troppo è il nesso fra il suolo e gli abitanti perpoter dire di questi come se l'altro non fosse. Difatti lo stessoNegri dice che «voler contare la storia di un popolo facendoastrazione dei luoghi dove la storia si svolsegli è comevoler giocar agli scacchicoi soli pezzisenza scacchiere».E' uno il suo di quei pochi libri che a me piaccionoperchèfanno pensare.


2075.Non credo che possa giovare al nostro progressoil direcontinuamente alla gioventù che l'Italia è alla codadelle altre nazionicome fa Negri a pag. 544 - anche se ciòfosse vero. Ma non è. Negri stesso - di cui non c'è ilmaggiore fra i contemporanei storici salvo Buckle - ne èmassima controprova. E quanto alle lettereabbiamo un Manzoniesenon basta Manzoniun Rovanidinanzi ai cui soli impallidiscono lepovere stelle a gas delle altre letterature. - Nego anche che non cisia corrispondenza fra i nuovi e gli antichi germanicome fra inuovi e gli antichi galli (V. pag.


308.).Il suolo specifica gli abitanti - come fa della flora e della fauna.- Nè mi pare del tutto razionale in Negri il non ammettere cheAntonio abbia perduta la testa per Cleopatra... (pag. 366). Laragione guida spesso le azioni umanema non sempre. Molte voltepassioni fuori dalla politica hanno influito sulla politica. Dove ilcazzo tira va spesso la mente. - Così il giudizio su Thiers apag. 458 è forse un po' troppo lusinghiero.


2088.La storia letteraria deve essere meditata in colleganza collapolitica ed in allora la adorna e rischiarae rende ad un temposincere le ragioni di sue forme talvolta mentite con velame edorpello: noi lo abbiamoci sembraprovato. (pag. 417. Negri. E cosìfece Negri studiando la politica in colleganza colla letteraria).


2103.Granier de Cassagnac nel suo Voyage aux Antilles difende la Schiavitù- E dice uno scrittore Americanoche il negro schiavo era un canecol padroneil negro liberoun cane senza padrone!


2118.Leggendo l'Iliade siamo per Trojaleggendo l'Eneide siamo pei latinidifensori del suolo (Negri). E così leggendo l'Araucana diErcilla - il nostro cuore come quello del poeta pende più agliIndii che agli spagnoli.


2119.Tacito e Svetoniosono tanto inverecondi nel descrivere le libidinidei Cesariquanto questi lo furono in esse (id.) - ed è forseun indizio che avrebbero volentieri fatto quanto stigmatizzavano -


2133....stupefatti scorgiamo i monumenti di Tebema dalle moli adoratedal volgo ritraendo lo sguardolo riposiamo appagato sui canali deiFaraoni e dei Tolomei; lodiamo il Partenone di Atenema piùle triplici porte... (id.). Quì Negri ha corta la vista.L'influenza dell'arte sulla morale e quindi sulla politica di unpopolo è più assai di quanto egli creda. Ma Negri nonvede che il solo male nell'Arte. Per noifu invece un vantaggioall'umanità il sorgere di quella stolta mole dell'Escurialese per essa si consumarono i mezzi di riparare alla Grande Armada-fu un vantaggio il sorgere del prodigioso Vaticano se impedìpiù larghi soccorsi alla lega cattolica contro i protestantifu un vantaggio Versaillesse per essola vittoria tradì lelegioni francesi di Luigi XIV. - Dice Negri: «nè amiamol'estetica se dà onore con danno: prima dee assicurare chiregge un popolo la politica vita che non illustrarla» - ma equandodico iola può riputare sicura? Anche gli stati hannoi su e giù di salute che hanno gli uomini. - Fortuna cheNegripoia pag. 176 dove raccomanda «adornando le cittàdi non dimenticare le campagne» contradice a tutto quanto hagià detto. - (V. Negri «Pericle e le meravigliedell'Arte»che fa il cap. XI a pag. 164 della sua Storia -dove si tratta dei rapporti fra l'arte e la politica).


2134.(Gli uomini della civiltà) salgono a ritroso i fiumi con navifumiganti di caligine ondantevolano sulla terra listata di ferrocon anelito di carri fiammantie fanno per le elettriche fibrediscorrere una voceuna vita che distrugge ogni longinquitàdello spazio e per gli umani consorzi riduce ad un sol punto la terra(Negri - Il passo è belloma che scialaquo di aggettivi!quìsi voleva la forbice dello scolaro Rovani). - Giustissima èpoi l'osserv.di Negri - contro le traduzioni dai grandi stilistimentre sono neglette quelle degli scrittori c. d. utili come Plinioil Vecchio ecc. poichè il pregio principale di quelli che èla forma - è appunto l'intraducibile; viceversa che in questi.


2141.Negri (Cap. XIpag. 164 Storia antica) ha torto di attribuire allearti sole il politico decadimento. L'Arte non esprime che quanto stagià. Essa è deputata alla Storiala quale si formaprima di leie difatti le arti cominciano appunto quando hannomateria di racconto e più la materia è splendente e piùsplendono. Giovano poi anche nella decadenzariparando nel lorogrembo i germi delle future civiltà. Le arti vincono esopravivono a tutti i temporanei umani casi. Anche senza di esseRomaquando maturasarebbe istessamente caduta dall'albero dellenazionie col suo marcire avrebbe fecondato nuovissimi frutti - mala sua famasenza le Arti rammemoratricisarebbe insieme perita. -


2142.i nuovi brutti edifici che in Roma si erigono spesso sulle rovine deibellissimi antichi - rappresentano la Barbarie incombente sullaciviltà.


2143.Nei parlamenti odierni si dovrebbe introdurre il sistema ateniesedella clepsidra per misurare così la ciarla di ciascun oratore-.


2144.Quella di Negri è spesso lingua maestosa qual si addice alsoggetto.Scarpa grande a piè grandedirebbe Montaigne. -Alcune volte però pecca nello scialaquo di aggettivi - sp. diagg. di atteggiamento latino: come pure pecca talvolta nel numero enella economia dei periodi - Mancano anche per così dire diequilibrio molti de' suoi capitoli. Il secondo per es.d'altra partebellissimorende idea di esser stato pensato a tratti e non digetto. Le oss.sul sistema pol. spartano avrebbero potuto figurare inuna nota; come al contrariomolte note sparse nel librosarebberostate meglio nel testo. - Per la politica sapienza Negri èsommo. - E' al lume di lui che si dovrebbero leggere i classicilatini e greci. - Fa meraviglia come Negri non sia mai stato assuntoal governo di uno stato. E' un male? è un bene? Certo èche i migliori teoricinon sono sempre i migliori pratici. -


2145.Negri era ricco di felicissime frasi - (Dal 2073 a quì -vedine molti esempi). Altri esempi - ...l'Italiaridente soggiornod'indolenza... - narcotica sequenza dei poemi didascalici - ilnauseabondo melume dei Petrarchisti - saturnali di sangue - sfolgoranflotte - parlar raccolto che viene subito a mezza spada - sdegnosodel luogo secondo (tolto da Dante?) - stultizzare - non grecalicenzama greca sapienza - l'estetico latrocinio di Napoleone - ilterribile apostolato delle armi - la severa e malinconica ragione -delirio di fame - lingua scolpita - audaci baje ecc. ecc. - Tuttiepiteti fecondi di idee.


2148.prevenire colle concessioni le domandeecco l'arte d'impediresenon le rivoluzionile rivolte.


2149.Allo scetticismo appartengono Lucrezio e Cicerone.


2150.I soldati d'oggi saranno gl'impiccati di domani. CF. Tom. MoroUtopia.


2153.Negri (a pag. 221 St. Ant.) dice che Manzoni non raggiunse nelCarmagnola la verità storica. - Dice che in Grecia e non inRoma si erano stabilite feste in cui ritornava per qualche oral'eguaglianza primitiva fra servi e padroni. Non giurereima a mepare che Macrobio non la pensi così -


2155.Se la ricchezza rappresenta lavoro anteriore sarebbe equo ad ognitanto di censo accordare un voto...


2156.- (pel Cristianesimo) quando la femmina divenne donna.


2157.(A pag. 546 della sua St.) dice Negri ...«pel compimento diquest'opera promettitrice lusinghieraforse ingannatriced'onore».Nol'onore dovuto non può tardartibenchè te lo sineghi finora - iniquissimamente.


2158.Nei libri non ultimo pregio è quello della nazionalità- che è il pregio dominante ad es. nell'Iliade.


2159.ad ottenere un vero progresso e non una passeggiera illusione diprogressoè necessario occuparsi non tanto del miglioramentodei governi quanto dei governati - la qual via fu quella seguitadall'umanitario Manzoni.


2160.Il Romanzo delle Nazioni - (tema da trattare nel mio L. dellebizzarie).


2161.il cozzo delle idee precede il cozzo dei corpi: quel dei libri èpure una battaglia. - E' un'altra prova che l'uomo non trionfacompletamente se non quando spirito e corpo consentono in un oggetto.


2162.Ma e quando finirà la scandalosa contradizione fra lanazionale onestà e la individuale?... Chiamerà semprela vita publica virtùcerti fatti che la vita privata chiamadelitti? L'assassinio fra le nazioni sarà detto ancora valormilitare ed il furto conquista?


2163.La forza fu sempre la massima delle ragioni. Favoleggiarono i Greciche era armata Minerva e che Ercole e Mercurio guidasser le cause.


2164.L'entusiasmo artistico degli autoricorrisponde alla gioja dellaconcezione - la susseguente stanchezzaalla febbretta dellagestazione - la fatica dell'esecuzioneal dolore del parto - E dopotutto ciòil parto è spesso infelice.


2165.Temete i solecismi?... ma e che sono tutte le eleganzelecapestrerie degli eccellenti scrittori se non altrettanti solecismi?


2166.Pei calembourgsVedi Quint[iliano]vol. 2° (editio Teubner)pag. 121 e pag. 128. - Vedi anche Macrobio.


2167.Entrò nei presenti animi (1865-1875) forse per uno scusabiledisgusto della paradossale e frondosa odierna letteratura franceseil pregiudizio che semplicità negli scritti equivale agrandezza. E così tu ti senti lodare insipidissima robacomei bozzetti del De Amicisi romanzi del Farina o del Bersezioilpedestre Nerone del Cossai cento sonetti dei Neri Tanfucio ecc.sìconfondendo la veste del pensierosempre lodabile se sempliceconil pensieroche vuol essere acuto o profondo - quindi complessoquindi non semplice. O leggete un po' attentamente il cosìdetto semplice Manzonie vedrete quali lunghe vedutequalisottintesi profondi! Altro è semplicitàaltroscipitezza.


2169.Il proprio compito della Letteratura è di correggere ilcostume.Comincia dove finisce o manca quello della Legge. Son gibierdirebbe Montaignesono piuttosto i difetti che non i vizi degliuomini.


2170.Alla Società Pedagogicail preside Gioda propone diaccrescere di due anni il servizio militare agli illetterati!


2171.In lett. e credo anche in musica - è tra i caratteri delgeniolo stilea volteminchionatorio. Chi sta sempre serio - enon sa ridere mai o ride maleè un genio incompletocomeAleardicome Foscolocome Verdi. La vera sojatura l'hanno inveceDanteManzoniRossiniShakespeareRichter ecc. -


2172.L'umorismo non poteva sorger completo che in un'epoca di scetticismo.- Nell'Um. la ingenuità infantile della frase colla senileprofondità del pensiero.


2173.Le idee sottintese fanno sì che il lettoretutto contentod'indovinarlepigli interesse al libro e gli paja di averci messomano egli stesso. Egli lo scriveper così direleggendolo.


2174.Lo scrittore umorista deve mediocremente rendere interessantel'intreccioaffinchè per la smania di divorare il libro illettore non sorvoli a tutte quelle minute e acute osservazioni checostituiscono appunto l'humour.


2177.A Milano chi non ha più camiciasi finge ammalatovaall'ospedaleinfila un letto e l'annessa camiciapoi lascia illetto e l'ospedale - non la camicia.


2178.Le regole del giudizio vanno innanzi a quelle della gramatica.


2181.Sull'ammettere le Voci straniere V. Caro Apologia pag. 69dell'Ediz.Barbera - Dante ha mietuto colla falce del giudizio in ognidialetto d'Italia.- Nam et quae vetera nunc suntfuerunt olim nova -Dice Dante «Opera naturale è ch'uom favella - Ma cosìo così Natura lascia - Poi fare a voi secondo che v'abbella»- V. anche Montaignedove dicee vadi il guasconedove il francesenon può andare.


2182.Si ama uno scrittore che parli ne' suoi libri di sèquandoegli si limita a studiare il suo internoperchè allora studiainsieme anche il nostro. Odioso invece è colui che non sioccupa se non dell'esterno - il che non è noi. -


2183.Il Tommaseo della prima e della seconda maniera - Quanto diversi - IlTommaseo giovane più pensieri che paroledal periodarearmonicosciolto - il vecchio dallo stile ipocritagonfio e vacuocome il lattemieledai rimbombanti paroloni e dalla nullitàdell'idea.


2184.A forza di copiar dalle copie delle copieil modello si trasformacompletamente. Chi direbbe che lo stilaccio del «Pasquino»o del «Fanfulla» è lume di lume di quello diSterne? chi direbbe che il goffo genietto della morteche stampanosott'ogni necrologiaderiva da una delle più belle statuetteantiche del museo non so se di Vaticano o di Pitti?


2186.Scrivere oggi in istile di jeriè una vergogna. Bellasoddisfazione pingere un quadro che sembri antico!...


2187.La figlia di un oste lavava i piatti. Entro io. E il padre: lu el vena disturbà i tosann che toejen lezion de cembol.


2188.Mio gusto è di aprire a sorte i libri che ho già lettie mi sono piaciutie di leggermi quel qualunque periodo che mi sipresenta. Cogliendoli così alla sprovvistaio provo la temprade' miei autori. E alcuni non han resistito alla provaaltri sì.- Fra questi Manzoni - e specialmente Rovani.


2189.Quando Eugenio di Beauharnais si maritò con una arciduchessadi Bavierai Milanesi alla vista di tanto inutili luminarie (collemichette che intanto eran diventate più piccole dei botton dela Puff ) dicevano «quanta spesa- per on mezz-sovran e onabavaresa». -


2190.I fredduristi - Lo spirito a freddo è un'invenzione tuttamoderna. - Non che i nostri vecchi non ne possedessero uno suigeneris. La nostra parlata (milanese) n'è piena - S'intendeche quì non si parla degli epigrammi ecc. che appartengono alsolo genio. - Delle spiritosità tradizionali domestiche - allaricorrenza di certe festea certi piatti ecc. A S. Carlo per es.diceva mia nonna «S. Carlo l'era un gran Sant ... e pur l'èandaa a l'inferno». - alla minestrase era di favediceva«minestra de basgiannminestra de tosann». - allechiappesi domandava con malizia se piacevano più le dure ole molli ecc. Chè molta partenel vecchio spiritoerafornita dal culo. Ora questo spirito è giù di moda. Nonrestache presso le monache e i pretii quali stanno sempre qualchesecolo indietro dell'epoca. - Oggidì chi regna è lafreddura. Descrizione di un freddurista - par un gatto mantenuto alucerte.Sempre attento per insinuare il suo calembourg preparato acasa. - Sminuzza ogni parolaquando ha vuotato il suo sacco incittàva in campagna a vender per nuove le vecchie - C'èun freddurista che conta su una disgraziapare commosso e commove;la conclusioneè una freddura. - Così per es. ilbarone Brentanoappena seppe morto il Bagatti-Valsecchi - giròper tutte le case di conoscenza dove si giocava a tarocco per poterdire «come faremo staserache non c'è piùBagatto?» - Il freddurista non ride mai. Altra volta chi dicevauna buffoneria cominciava a godersela un po' luiridendo di gusto ein anticipazione: la spiritosità prima che sulle labbrabalenavagli in viso:oggi ha un viso d'agguato e di premeditazione -Sulle antiche freddure - i calembourgs di Plauto. - Petronio e Seneca(In ludo mortis Claudi) - il Vangelo col suo «tu es Petrus etsuper hanc petram aedificabo ecclesiam meam» - Dante col PapèSatan... col credetti ch'ei credesse ecc. - La caricatura - il poemaeroicomico - La Fronda - lo spirito nel neo latino di Erasmo. -Differenza tra il frizzo (spirito a caldocioè senzapremeditazione) e la freddura (spirito a freddo). Il primo èlo scoppiettio del fuocol'altra del ghiaccio - il primo allarga ipolmonil'altra fa aggroppare il pranzo sullo stomacoperchèquello riposa sul pensiero e questa sulla mera parola - dicendogiustamente il Vangelo tò gar gràmma apokteìneitò dè pneùma zoopoieì - E oggidìla più parte dei libri sono freddure. Lo stesso Victor Hugopare che dica sublimità e non dice spesso se non calembourgs.- L'epigramma s'è rifugiato all'osteria.


2191.Le monache si pongono tra loro i seguenti indovinelli - D. Scisciamiramèttel in del cuu e poeu tira. R. El fil de la guggia -D. Mi gh'hoo on tai - che no voeur ne pan ne formaj - ma solament onlavô dur - che va denter e de ciar e de scur. - R. l'oggioeudel botton. - D. Mi voo a Bellan - con el mè rob in man -Incontri la morosa - gh'el casci in la pelosa. R. el pettin. - D. Dondon - giò per i garon - cont pu l'è gross - con pu elpias ai donn. - R. el fus. - D. Bus contra bus - Carna viva stoppa elbus. - R. la botteglia alla boca. - D. Oh che spass - se Lee me ladass - se mi la ciapass - e poeu la tirass - oh che spass! - R. lapresa del tabacch. - D. Volle la bella un dì per suo diletto -far di sè copia a un giovane da bene - Entrarono ambedue nelgabinetto - per far quel non so che che già v'ho detto - Ilvoltoil sen le rimirò ben bene - Dicendo: adagiate un po' lerene - Chè darvi gusto or ora vi prometto - Quindi estrasse uncotal peloso abbasso - che in biancoin rossoin verde fe'trapasso. Finita l'opraasciugato il cotale - Lei restòdoppia e niun di lor fe' male - R. il ritratto - il pennello - icolori. - E simili indovinelli facevano parte della educazione deinostri nonni!


2195.L'onestà dei vocaboli consiste o nel suono o nel lorosignificatoconciosiacchè alcuni nomi vengano a dire coseoneste e nondimeno si sente a risonare nella voce istessa alcunadisonestàsiccome in rinculare. V. frasi goffe francesi il areculé les frontières de son état... Le flot quil'apporta recule épouvanté...


2199.Autori da augereaccrescereperchè aumentano il patrimoniointellettuale dell'umanità - lettera da liturasgorbiomacchia - calamità da calamajo - Matrimonio e mariagenelprimo vocab. l'idea della madredella procreazione - nell'altrolasemplice idea del maritodel fottere. Ecco Italia; ecco Francia.


2200.Gli antichi etimologisti. - VarroneAulo GellioFesto - MenagioMuretoSalmaso BudeoScrevelioOttomanno - FerrariScaligeroDucange. - Le etimologie specialmente di quel bambinone in zimarra diun Menagiocome da Vernavernulavernulacusvernulacavernulacajuslacajuslaquais - oppure da Remo - remusremiremicusremicatusrecatusrecatafrecata - fregata - numellanumellina... berlina - (V. Note al Morgante Maggioreed.Lemonnier).


2201.Tutti i termini esprimenti in antico soldatocome ribaldosatellitebriganteladrone - divennero col tempo sinonimi dibirbante - Ciò fa onore alla storia della soldateria - questalegale associazione di malfattori.


2205.Contradizioni fra la parola e la idea - p. es. le civette che sipavoneggiano - mostrocosa degna di esser mostratausata a indicarecosa indegna ecc. - Parrocosomministratore di vetturada parécho- e òkosnolo.- Difatti somministra la vettura pel Paradiso.


2206.I dizionari vanno continuamente corretti come le carte geografiche.


2207.«Tra cane e lupo»frase che serve ad indicare quellamezza oscurità in cui non si distingue il pelame tra le duebestie. Il Dossinell'Altrieriusò a indicare il crepuscolo«tra sale e pepe»


2209.Non excludo autemid quod est notumirritandae ad discenduminfantiae gratia eburneas etiam litterarum formas in lusum offerrevel si quid aliudquo magis illa aetas gaudeatinveniri potestquod tractareintuerinominare jucundum sit (QuintilianoInst.Orat.). - E da quì il sistemaora alla modadi Froebel.


2210....licet omnia Italica pro Romanis habeam (id.). Così lapensavain fatto di lingua Varrone (e così Dante). E Fanfanie simile frugagliache non è neppure romanama solofiorentinuzzavorrebbe ora imporre a tutta Italia il suo rachiticogergo? vorrebbe che tutta Italia toscasineggiasse?


2212.Molti fredduristi potrebbero ripetere (con Quintiliano) «potiusamicum quam dictum perdidi». - Vedipei calembourgsQuintiliano (ediz. Teubner) Vol.I. pag. 271.


2216.Importa alla fama di uno scrittore scrivere bene e non molto. Chi nonconosce il volume di Omero? chi conosce le quattro migliaja diDidimo?


2217.Delle insegne delle botteghe V. Quintiliano Vol. I. pag. 26938-39.- Della fisionomia delle parole V. id. Vol. I pag. 31.


2218.Assuescat (il bimbo) non reformidare homines neque solitaria et velutumbratica vita pallescere (Quintiliano)... Ma noi non ci educhiamoche da noi stessicolla meditazione. Avere molti che insegnancinonvuol già dire imparare. -


2219.deìoportetdee - il gegen e il willenposti dopol'oggettocorrispondono al gratia latino - esse eum omnium horarumCF. col mil. faccia de tutti i dì (cioè sempre nuova) -Sìttavoce dei pastori quando vogliono allontanare una pecorada qualche luogo. CF. mil. ...che te sitta!


2220.l'urbanitas dei latini corrisponde in parte all'odierno umorismo.


2222.Per la parte che avea la musica nell'educazione degli antichiV.Quintiliano.


2223.l'erudizione spesso è una infelix supellex - ...la molestiadegli elementi... - Dell'importanza nell'istruzione dei buoni costumidei maestri. -


2225.Man möchte sagen (di Klopstock) er ziehe alleswas er behandeltdem Körper ausum es zu Geist zu machen: so wie andere Dichteralles Geistige mit einem Körper bekleiden... (Schiller) -Nell'Arte anticadominava il corponell'odierna l'anima (ragionedella superiorità della plastica antica). Ma è purnecessaria ad un'opera perfetta la prudente mescolanza dei dueelementiil divino e il terreno. - Scopodel restodell'arteplastica e musicale è di giungere all'anima pel corpo - dellaletteraria di giungere al corpo per l'anima. -


2227.Voltaire kann uns als witziger Kopf belustigenaber gewiss nicht alsDichter bewegen... Wir begegnen immer nur seinem Verstandenichtseinem Gefühl. Es zeigt sich kein Ideal (id.) - Prova discetticismo è la strana versatilità di Voltairenelleforme esteriori del suo intelletto. - Voltaire è piùcangevole che ricco.


2230.Quale val megliouna letteratura utile a questa vitaoppure unachetrasportandoci fantasticamente in altraci faccia dimenticarequesta?


2231.Somma è la gioja di uno stolto quando in altri s'avviene ancorpiù stolto di lui - e però gli vien dato di prendereusurariamente la rivincita sua.


2232.Il poeta oggidì non scrive più ciò che vedemaciò che vedutoripensa.E il lettore non sente più ciòche leggema ciò che lettoriflette. Cosìla naturanon ci arriva se non di terza mano. - La nostra non è piùuna letteratura di sentimenti ma di idee -


2233.Il campo del verosimile è assai minore di quello del vero.


2234.Nella vita di una letteraturala satira è sempre l'ultima amanifestarsi perchè il scetticismo è l'ultima formadella filosofia.


2235.Dei Gerghi. Ogni classe ha il suo. - Diff. tra stile e gergo: lostileindividuale; il gergo comune e tradizionale a date comunitàcome il dialetto alle provinciee la lingua alle nazioni. - Il gergotra i bimbi e la mamma (sciscitotô ecc. V. diz. diCherubini). - Il gergo degli scolaridegli avvocatidei militaridegli artistidei framassonidei ladriil gergo schifafatica degliuffici - e più che altroil gergo degli scienziati.L'avv.dirà infatti alla sua amorosa «i tuoi occhi sonorei di turbato possesso»«il mio cuore è tuo perusucapione»; parlerà del codice d'amorefaràl'inventario de' suoi sentimentiproporrà transazionie sel'amorosa lo ributteràminaccerà di andare in appelloe in cassazione della sua crudele sentenza. - Così il cuocoparlerà del sapore dei nostri discorsiil sarto del tagliodei nostri occhi: mentre il musicista darà quaranta battuted'aspetto al suo creditoree lo scultore s'insospettirà segli parliamo in bassorilievo - Ma il peggiore di tutti i gerghi èquello dei filosofiche hanno la scienza nella sola memoriache nonfanno mai libri ma sempre commenti - Oh al diavolo tutti i vostrisistemitutte le vostre convenzionali paroleche vi conducono aspasso dove vogliono loro come fa il cagnolino colla sua stoltapadrona. A che questo continuo stroppiare di fatti nel cancan dellevostre teorie? a che negare l'onnipotentissimo Dio?... Sospiro itempi in cui la storia era un po' meno mestiere di scienza e un po'più inspirazione d'Arte...quando c'erano ancora i Tucididi enon erano spuntati al tedio delle scuolei vostri frigidi Mommsen -Nella storia a me piace di sentire un po' l'uomoe non il corso deicicli - La risposta di Fabrizio e la mano bruciata di Muziofosseroanche fandoniesono alimenti all'umana generosità ben piùche i vostri isterismi dell'Oriente e Occidentedel Sud e del Norddei cicli e ricicliperiodicità ecc. ecc. Oh dimenticatevisciocchidi essere stati a scuola! Ma tolto il gergoche resta?


2236.Dante è sommoè eterno - dove tutti lo comprendono elo sentono. E' già morto e sotterrato dove la fa da teologo.Teologia è tutt'altro che poesia.


2237.Giuseppe Ferrari è un puro esageratore di Vico.


2238.Il mondo passa di gergo in gergo; scolastica ecc... La ciurmeriaerudita.


2239.Ci fu data la linguasìper parlare; ma anche i denti pertenerla assiepata.


2240.Il progetto del libro «Note umoristiche di Letteratura alta ebassa» - I° Antica e nuova filologia. VarroneAulo GellioMenagio ecc. - La filologia comperata. Es. di etim. Traduz. etimol.di un brano letterario. - 2° I Numeri e l'Alfabeto. Fisionomiadelle lettere - Metodi d'insegnar l'alfabeto (Merlino CoccajmiopadreCapurro ecc.). I nomi proprii. - 3° Delle lingue d'Italiadette i dialetti. Della Toscana - Della Milanese in ispecie.Neologismi.Autorità linguistiche. - 4° Dei gerghi V. 2235e Lombroso«Uomo delinquente»BiondelliCherubini inzergh ecc. Canz. pop. politiche - Letteratura dei cessi e dellemuraglie. Letteratura sui muri (1766) - 5° Dell'epigrammadeiconcetti ingegnosidella celia (Vedi Quintiliano de risu Lib. VI.III)delle imaginidelle bestemmie. Le ipocrisie nel parlare enello scrivere.Toscana gentilezza. Gentilezza Toscana: seder alcacatojoper star a far nulla ecc. - 6° Della Calligrafiarapp.tra il caratt. grafico e il morale.- Degli accenti. - 7° Prosa everso - e Poesia. Numeroritmorima. Danni e vantaggi della rima.Forma e sostanza. - 8° Degli scrittori e degli autori.Genio eapparenza di genio - Plagi innocenti e colpevoli; plagifortunati.Conquistatori e ladri. - 9° Come van letti i librie iloro scrittori - come van criticati - Autori e lettori - Dellacritica odierna e antica fuori e in Italia - Riputazione e fama -Gloria - 10° Del giornalismospec. in Italia.Suo stile. Suoidanni e vantaggi. Chiusa. Avvenire della Lett. Mondiale - Europea eItaliana. L'umorismo (rimandare all'altro libro). - Appendice Ia.Mieimpressioni dalle letture. App. II a. Della salute fis. e intell.negli uomini di lettere e di scienza. V. Tissot. V. Disraeli -Combattere il «genio e follia» di Lombroso.


2243.I tre termini posti da Manzoni al giudizio di un'opera sono «I°qual'era lo scopo dell'Autore - 2° se questo scopo fu raggiunto -3° se lo scopo era ragionevole».


2248.Il modo di far gli svolazzi nei paneggiamenti dai pittori e scultori(dal 1830 al 1850) era questo. Mettevano della carta velina in unmastello d'aquapoi con uno stecco le davano dei colpettini - ecopiavano le casuali pieghette formatesi nella cartaingrandendolein sesquipedali figureprive di corpo. - Ben pochi angiolinellepitturevolano. Insinuateci sotto un pavimento e li vedrete immobili- radicati nel suolo. Per controle figure di Domenico Induno nelquadro la Mattina delle Nozze- se ci togliete di sotto il pavimento- volano che è un piacere.


2249.A mostrare come s'intenda oggidì lo studio dal vero di alcuniartisti va ricordato il pittore Pagliano che a riprodurre in un suoquadro (il Maramaldo) uno stipite marmoreo sel fece fare di legnoverniciato di marmo e poi si illuse di copiare dal vero.


2250.Il giurì pel premio Principe Umberto (di 4000 lire) al migliorquadro della esposizioneusa di accordare il premio non al piùbelloma al più ampio. Disse taledi un pittore premiato cheavea a questo scopo fatto il suo quadro inutilmente più grandeche avea potuto «per no giuntagh el premiel gh'ha giuntaa latela» -


2254.Gli attici chiamano naso e urbanità la grazia e dolcezza nellacomune favella. Lucilius qui primus condidit styli nasum (Pliniopraef. ad Hist.).


2255.chàragaudio = o cara! (in mil.) escl. di gioia - postquamres latior evagata est CF. mil. svaccada - fashioningl. eleganza.CF. Mil. fescionifanulloni eleganti - daughteringl. figliaquasidote - sitim undis excutere (Seneca). CF. mil. scoeud la sed - el fio(ven.) CF. yiòs - Luder (ted.) carogna = luder (ven.) briccone- Schoss (ted.) gremboCF. mil. scossid. - classis aerataflottacorazzata? -


2256.La prima idea della Paradise Lost può essere stata suggerita aMilton dalla Gerusalemme del Tassotanto più che sappiamocome Milton fosse dotto nella lingua italiana. Anche nel Tasso cieloed inferno combattono ma per mezzi umani: in Milton combattono senzaprocura. Nel Tasso poi troviamo certe imagini di angiolifiammeggianticerti concili semipagani di Dii e di Diavolisimiliassai a quelli del poeta inglese - forse perchè dissetatiambedue dalla medesima fonte. Cosìdell'invocaz. alla Verginein barba alla Musacosì del viaggio dell'Arcangiolo S.Michele ecc. ecc.


2257.Tasso è tutto reminiscenze classiche e nelle descrizionienelle osservazioni e nelle similitudinie in certi particolariandamenti d'idea e di frasi - E' una rifrittura di VirgilioLucanoOvidioSilio ecc. cambiati i nomi soli. Difatti Armida èMedeaClorinda è Camilla ecc. Le battaglie poi sono le solitedei classici latinicome lo sono anche quelle di Ariosto - fusetutte in quella medesima forma. - Tasso io non l'amo e l'ammiro chenel canto VII spec. sulla fine - in tutto l'VIII - in tutto il XVI -e nella fine del XV.


2259.Il vezzo dei poeti è di starsi in arretrato un buon mezzosecolo dai loro tempi: parlo dei mediocri poeti come Aleardi eLeopardi. Quest'ultimo specialmente ha scritto una Palinodia - che ètutto uno sproposito. Leopardi vi deride ad es. le ferrovie; poimotteggia agli zigari e ai pasticcini (egli ghiottissimo dei gelatiecc.)come se ai beati tempi e di Roma e di Grecia il mondo fosseaffatto innocente di simili peccatuzzi venialie dico veniali anchein rispetto di certi altri peccatimolto frequenti nell'aureaantichità. Nè ci si dica che Leopardi fece dell'Ironia.L'Ironia è il sommo dell'Arte - e Leopardi non era da tanto.Leopardi credette far dello spirito e ci riuscì svelto edelegante come un elefante che balli.


2260.chap - ingl.fessoapertura. CF. Mil. ciappnatichefesses -menialingl. domesticoCF. mil. menantid. - bullyingl.bulo(ven.). - socketingl.anche buco delle cornaCF. mil. socchèin Portaon Striozzbenchè ci voglia veramente dire non soche - to dropingl.cadere = dropè (Val d'Andorno) id. -desgavignè (piem.) CF. Dante col suo contrarioaggavignare -crannyingl.crènna mil.crepaccio (in lat. crena taccadella coccacruna dell'ago) - marchingl.pane CF. mil. marzapan.- das Geld (ted.)i ghei (mil.) - 't is trashingl.di strasc -râtelerfranc.ratelà (mil.) - to scrapeingl.furare. CF. mil. grattà - garboilsingl.great stirCF.garbouilfranc. - garbujmil. - lentingl. - quaresima. CF.lentilenticchiepiatto di magro che si mangia in quaresima - tofig ingl.dar higasspag. - far le fiche - Thou whoreson zedingl.termini oltraggiosi.CF. mil. on bel zet - messangeringl. CF. messoangelo - inviato - Stummmuto. CF. stumia - Strassstreetingl.CF. strettacontrada - Taccuino da tag - KreppCF. creppmil.velo. - Rossdestriere. CF. rozzmil.bidet - mascalzoneCF. mezzcalzonmil. - stoup is a flagon of wine. CF. mil. stoppperubbriacature.


2261.I puristi cercano le ideee lo spirito nei dizionari. E ci trovanouno stile da galerache va prezioso di simili piacevolezze «arruffarle matasseper fare il ruffiano - mangiar spinaci per far la spia -andar a Carpiper carpire - o in Picardiaper esser appiccatomandar a Calcinaja per dar calci - andar a Lodi o dar l'allodola perlodare - andar a Volterraper morire - a Piacenza per piacere - inlevante per rubare - il perfido Bireno pei birri - il regno diCornovagliaper un marito tradito» ecc. ecc. Tra le gentilezzedel parlar Toscano non va dimenticato il sedere a cacatojo corr. aldesidere latino Altre gemme al loro stile sono poi gl'impacci delRosso - il far il grasso legnajolo - l'avanzo del grosso CattanidiCibaccadel Cazzetta che bruciava il pan di Spagna per far ceneremorbidai cavalli del Ciolle ecc.ecc. tutte spiritosità difinissima Crusca.


2262.Quante ipocrisiequante falsità nel parlare! Parlando de'piedisi usa dire «con licenza» ma non delle mani.Eppure i piedi non furono mai rei delle impudiciziedegli orrori dicui furon le mani. - Cosìdiconsi «missioni delicate»quelle appunto che sono le indelicate - dicesi «fatto come Diovuole» per dire di una cosa mal fatta - il non andar a letto sichiama perder la notte - uno che si tratti con semidisprezzo lo siappella «galantuomo» ecc.Così«veder lestelle» indica forte dolore - il «vado a vestirmi»delle donne quando stanno per andare a ballo o a teatrosignificaappunto uno svestirsi. Che dire poi delle falsità nelloscrivere? Tutte le figure rettoriche non sono che ipocrisiechemenzogne... Uno scrive «non dico già» (e intantolo dice)«chi può narrare» (e intanto lo narra)oltre i «per non dire»«passo sotto silenzio»ecc. ecc.


2263.I classici latini fanno uno strano abuso di aggettivi stereotipati alrelativo nome - e diventativiper così diresacri. Le loroscritture sono piene di nox humida - fulva arena - ad sidera tollens- di ante ora parentumdi scopuli multorumque ossibus albi - dilitora curva ecc. e tenues aurase dulcis natus ecc. Non parliamopoi delle descrizioni delle pugnee degli inferitutte eguali fraloro negli Epicicome tegolo a tegolo.


2264.CF. il «be thou as lighting» ecc. di Shakespeare (KingJohn Atto I. S. 1ª) col «di quel securo il fulmine»ecc. di Manzoni (5 maggio) o meglio colla frase corrispondente che sitrova nella storia d'Italia del Bottadoveparlando di Napoleonelo storico dicea pressapocoche i suoi fulmini anticipavano ilbaleno.


2265.La luna è indegna della sua poetica rinomanza. O è unfaccione colla flussione - o è una cimatura d'unghia.


2266.La favola del «Miles gloriosus» di Plauto si trova nelleMille e una notte. Il Falstaff di Shakespeare co' suoi satelliticorrisponde al Pirgopolinice co' suoi latrones - il suo oste adArtotrogo. - CF. la Gräfin Terzky del «Wallenstein»di Schiller con la Lady Macbeth di Shakespear.


2267.L'umorismo è la letteratura dello scetticismo. L'uomo andòsempre più allontanandosi dalla fede. Il bimbonato oggièincredulo. Lo scetticismo nell'antichità era una posaunaingegnositàuna classe academica: oggi è unsentimento: è la sola spontaneità che ci sia rimasta. EManzoni - come ogni grande umorista - è scettico. Non siguardi all'esterna figura dei Promessima all'interna. In un librod'umorismo il protagonista è sempre l'autorenon lo si puòperdere mai di vedutae ne fa il principale interesse. Di quìla nessuna importanzaanzi il nessun bisogno dell'intreccio ointrigo nel romanzo umoristico. L'intreccio sta nel cuore solodell'autorepoco importa ch'ei parli in 1ª persona singolare oplurale od in terza. Si possono dare romanzi in cui personaggiappajano per scetticissimipur non appartenendo il romanzo allascuola scettica come l'Ortis di Foscolo. Si ponno dareper controdi tutta fedebenchè appartenenti a tal scuolaperchèl'A. è scettico. Per noi l'insegna ce la dà semprel'Autore.


2268.Traccie di umorismose ne trovano molte nella antichità (ilche è prova della naturalezza di esso) ma altro è unagocciaaltro è pioggia. Le note son vecchieil motivo ènuovo - Difatti anche nei libri di umorismo si trovano traccie diantichi atteggiamenti senza che per questo debbano essi appartenerealla passata letteratura - o alle venturedi cui presentanocertissimamente segnibenchè celati al nostro occhio. Ogniepoca si addentella colle altre.


2269.L'umorismo in Italia ebbe assai pena a manifestarsi. Le tradizionigloriose di una famiglia traggono spesso la famiglia in rovina.L'Italia credette sempre e troppo in Grecia ed in Romae ne abbiamole prove nelle opere fin dei più illustri esprimitori delproprio tempo e dei più propensi alla moderna letteraturacome nel «Giulio» di Giuseppe Rovani. - Per control'Umorismonon inceppato da questa esagerata venerazione al passatoprocedette più svelto negli altri paesi e specialmente inquelli che stavano fuori dalle tradizioni del genio greco-latino. -Per le stesse ragionipenò assai anche in Francia. Rabelais eMontaigne rimasero per lungo tempo senza figli. La notte di S.Bartolomeo e la revoca dell'Editto di Nantessoffocando il liberoesame ecc.stroppiarono in fascie l'humourcomprimendol'inquietudine della ricerca. Fino a Voltaire non possiamo contare dilui che poche grida dì piazza (Fronda ecc.)fiocamenteecheggiate nelle mute pareti della Academia francesela gelosaguardiana del classicismo di seconda mano.


2270.Il «Giulio Cesare» di Rovani è un bel tramonto.Naque dagli scrupoli di coscienza del suo Autore di essersi lasciatotrasportare dallo spirito dei nuovi tempi. Rovani tentò dicorreggere il Fatodi far retrocedere la storia - appunto comel'amato suo Foscolo. Ma contro il fiume dei tempi non c'ènuotatore che valga. I Borboni non risaliranno più il lorotronose non a patto di rinunciare a esser Borboni. Inutilitentativi! Nel «Giulio Cesare» stesso l'animacontemporanea prorompe tra le premeditate combinazioni; e il Rovanidei Cento anni è ancora a suo marcio dispetto - originale. Anessuno è dato di sottrarsi impunemente al proprio genio.


2271.Il noi di Manzoni vale io e il lettore - il noi di Rovani vale io eancor io - chè ei vale per due - l'io del Dossi vale per iosol'io. - In altre parole il primo s'industria a insinuare in altruile proprie opinioni - il secondo le impone - il terzo le tiene persè.


2272.L'arte spontanea e nata dall'entusiasmoera per eccellenza l'antica- l'odierna non può più esser spontanea per il tropposaperee per il troppo sapere non può più essereentusiastica -. Chi molto saconosce quanto moltissimo ignora:quindi dai culmini dell'entusiasmoscende nelle valli dell'umiltà.- L'entusiasmo è superbia.


2273.la naïvetél'ingenuità della lett. antichissimac'inspira quella riverenza che c'inspirano i bimbi: la naïvetédella nuova quel disprezzo che s'ha per un uomo che facciabambinerie. - Per altroManzoni ritenne l'apparenza della ingenuitàmentre Rovani se ne spogliò. - QuindiManzoni riuscìun malizioso doppionon volendo parerne uno semplice. -


2274.Rovani è il continuatore logico di Manzonicom'è Dossidi Rovani.Rovani ha esagerato Manzoni; mentre gli altri loimpicciolirono. - Carcano per es.nella cortezza della sua vistanon comprese che la maggiore innovazione del Maestroera lo stilenel suo midollo umoristicoe si limitò a copiarne la formaesteriore de' caratteri e dell'intreccio.


2275.Il carattere generale dell'antica letteratura era la naïveté(fedespontaneità)della moderna è l'umorismo(scienzariflessione).


2276.A parer miola dramatica teatrale non appartiene alla Letteraturapr.detta. - Dico della dramaticache va uditanon letta. Difattisuo principal scopo è la naturalezza; addio dunque formaaddio Arte! E neppure appartiene all'umorismonon tenendoci l'autore(dopo l'abolizione del coro) nessuna parte a sèma dovendosminuzzare la propria anima tra i differenti personaggi.


2277.Necessità nell' Arte del Vero Contemporaneo.


2278.Un autore umorista è spesso il nostro confessore: ci ajuta aconoscerci.Gli altri scrittori si possono ammirare: i soli umoristiamare. Per es. amar Dante è impossibile; si venerasi temetroppo.


2279.Il riso in Manzoni è d'ironiain Rovanidi Sarcasmo. - Ilmanzoniano umorismo spira la pace; il rovaniano la battaglia.


2280.Gli antichi conoscevano piuttosto il comico che non l'umorismo - ed ècerto che il comico è una provincia all'umorismo vicinaappunto come il tragico. - L'umorismo è il riso temperato colpianto - pioggia col sole - Eraclito fuso in Democrito.


2281.Manzoni non crede ma il suo scetticismo è vestito di fede: edei s'introduce sotto spoglie mentite nel campo avversario. - Rovanipure non crede ma ostenta la sua incredulità e piglia il vallonemico d'assalto.


2282.him. ingl. CF. imlat. (acc. di is) - linealat. CF. ligne (àpecher)franc. - fartuslat. CF. franc. farçi - basellalat. piccola base CF. mil.basellgradino - coleuslat. CF. coglione- callowingl. senza piume CF.calugineprima lanugine - kuwingl.gonfiare CF. mil. vegnì a coo - quadrillefranc. CF. todrillfar-far gli esercizi militari - colaphuslat.CF. schiaffo -alapalat. CF. mil. sleppa - faùlos CF. faulted. -strophuslat. legame. CF. mil. stroppai - thýra CF. Thur -theàomai CF. sehen - ptochòs CF. mil. pitocch - segeslat. CF. ingl. sedgesgiunco puntuto - Erchomai CF.kommen - nìptolavare CF. nettare - stubbleingl. CF. mil. stobbia - pù?CF.où? franc. - àrrostosammalato CF. rost mil. nellafrasesont on poer rost - kakóscattivo CF. cacca o megliomil. cacacosa cattiva per eccellenza - goodingl. buono CF. Godingl. Diola cosa buona per eccellenzale bon Dieudei francesi -lìmnelago CF. Lemanonome di lago - neposlat. (inMarziale) scialaquatore CF. filosof. con nipote - temporilat.dibuon'ora CF. mil. temporii - dokeì moi CF. daucht mir - umquamvidi CF. unqua vidi - salvelat. CF. saluoveneto - Schatzted.tesoro CF. chassefranc.reliquario - grobianted. villano CF. mil.grubbianid. - neùra eùtona CF.mil. in ton - to balkingl. ometteremanquer CF. balcàcomascocessar di piovereo dalla minaccia di pioggia - àsty CF. Stadt - oi apòskenésattori CF. colla forma di dire milanesequii dellabirraquii della carretta ecc. - màtaiosvano CF. matto -chòrtosspecie di corte CF. corteorto - cur?interrogativoCF. il positivo gàr e il car franc. - naìsìCF. neinno


2283.And with desire languish without hope (Milton Paradise Lost) CF.Dante «senza speranza vivemo in desio» - ...Ermites andfriars - Whiteblack and grey (id.) - CF. Dante passo corrisp. nelladizione - Nam nunc omnes nihil faciunt quod licet nisi quod lubet(Plauto?) CF. Che licito fè libito in sua legge (Dante). InMiltonmolti sono i versi semitradotti da Danteper es.Thou art myfatherthou my author; thou - my being gavest me. CF. Dante. Tu se'lo mio maestrolo mio autore...


2284.Un erudito potrebbe trovare l'origine della scolaz. Venereanell'umor puzzolente che colava da Anchise «sovra candido bissodistillando» - cagionatogli da un fulmine di Giove per non averegli saputo tacere i suoi Amori con Venere.


2285.L'ordinario destino delle metafore quando vengono comuni e famigliariè di perdere la qualità di metafora e di diventarepropria espressione dell'oggetto che rappresentano (BeccariadelloStile a pag. 120 ediz.Classici ital. Milano) - E sia detto a quelliche si spaventano delle troppo ardite metafore: state queti;perderanno il filo - Chi oggiad es. udendo di un cavaliere «chedivora la via» si sente accapponare la pelle da simile imaginedi cui non saprei la più temeraria?


2289.u uk eimì ikanòs tà ypodémata bastàsai(N.° Testamento) CF. mil. sont minga degn de portagh i sciavatt -oìnos anthosmìas e CF. vino col bouquetabboccato -sigmalettera greca CF. col stedesco - delta con d - alfa coll'aecc. - uaìmale CF. guaj! - pàsa pòlis CF.toute villefranc. E e pàsa pòlis CF. toute la ville -parádeisosparco CF. Paradiso (terrestre)e nota che nellaparola greca c'è idea di legame - ei dè mè gheCF. mil. se minga (lat. sin) - Beuleted.CF. mil. bôll -.


2290.eìdo in greco vale per io vedo e io so - können intedesco per potere e sapere. Nota filosofia delle parole! difattichi vedesae chi sa può.


2291.Esempi di amfibologia. Ass As - in praesenti seldom makes a wise manin futuro (calembourgparmi contro il Wiseman) - Gh'hoo sett -Gossett ãquattrin de spend- in la contrada de San Clement(insolenza milanese contro i gozzuti) - In gyrum imus nocte etconsumimur igni (delle farfalle) si può leggere lettera perlettera anche al rovescio.


2292.Gli Aretini tengono una fila di vocaboli per esprimerel'addormentarsicome appisolarsiappalparsiappalparellarsiappattocchiarsiappaligginare ecc. - e se li tengono è segnoche li adoprano spesso.


2293.Ex abrupto CF. mil. assa brutta - Bacchanalia CF. baccan - laudarelat.ant. nominarechiamare un testimonionella frase laudo JovemCF. tedesco laut! - Manducus (maschera da paura nel Teatro Osco) CF.il Mangiail babau - Ciccumgranello di melagranofilonilum CF.Chico spagn. piccoloe cica mil.môccmozzicone di sigaro -Kommen pass. kam CF. cammino -Trifaucetridente ecc. non vuol sempredire di tre faucidi tre denti ecc. ma piuttosto corrisponde al trèsdei francesiche esprime il molto.


2294.Le sfacciate etimologie di Menagio e di Ferrari. - Per es. daCyathussciatt - e da cyathusciatacianaciainazaina! -Alphana vient d'Equus sans doute - mais il faut convenir aussi -qu'en venant de là jusqu'ici - il a bien changé sur laroute (De Cailly).


2295.Tra i sist. filos. cita il sofisma di Giovanni Buridan (L'asino tra idue mucchi di fieno egualmente distinti e moventi) che imbarazzòper un secolo le scuole del libero arbitrio - la filosofia geograficadi Cousin coi tre periodidell'infinitodel finito e dellatransazione tra il finito e l'infinitoe colla civiltà che vadall'Oriente all'Occidente come il Sole di una voltama che siarresta appunto in Franciadovesecondo Cousinstabilisce inperpetuo il suo domicilio


2298.Grida dei venditori ambulanti - A Firenze: piangetebimbici ho leciliege! - A Milano (chi vende i ramolacci) Pavia! Pavia! - (chivende le angurie) fuoco! fuoco! - (chi vende le ciliege) oh che bellacarne ecc. C'è un'operami pare - con disegni di AnnibalCaracci intitolata «Cries of the streets of Rome».


2300.I puristi non ammettono se non le onomatopee già registratenei loro ricettari detti dizionari. Sarà permesso di usare ilcricchperché lo usò il gabellato Dante - ma un altrosuono che stia solo in naturano. Di onomatopeeil dizionariomilanese è ricchissimo. Citiamo - cri cri - chiocch chiocch -chiacch chiacc[h] - tricch tracch - tin tin - tic toc - tuffete -tràccheta - tacch tacch - tecch tecch - tocch tocch - tarlacche tarlacheta - ciuff o ciuffeta - pataton - patatonfeta - tonfeta -paffeta - paff - sgigh sgiagh - slipp slapp - slinfeta - zonfeta -sparlàfeta ecc. ecc.


2301.La rima è talora suggeritrice d'idee. Data la rimailpensiero aleggia intorno a tutte le idee che fanno del casoe spessonon può fermarsi alla prima che trova. Dal passarne molte inrassegna è possibil una scelta - e lì spesso succedeche il poetafelice della trovatabenchè non s'accordi allaposta rimacangi per non perder l'idea codesta rimaper cui s'eradato a cercare. Orala meditazione e le cancellature fanno icapolavori. - E di quìla ragione per cui la massima partedelle prose è cattiva - che è la possibilità discriverle celeremente - Serve poi anche la rima ad arricchire unalingua di parecchi vocaboli. Difatti il poetaobbligato e dalla rimae dal versoalcuna voltaun po' per pigriziaun po' per amoredelle linee già messe insieme - inventa nuove parole omodifica le già esistenti. E gli stessi puristi permettonoloro ciòsotto la scusa della licenza poetica.


2302.Scopo principale della umanità è di allungarsi la vita- al che ella giunge mercè la memoria. Chi più sapiùvive. La cassaforte della memoria è la Storia. Un'opera d'arteche non ci mette il suo oboloè nulla - è un eco senzavoce. - Nè vale che la Storia scritta contemporaneamente agliavvenimenti che narra; senonchè quel ramo di scienza che siusurpò il nome di storia non può mai scriverecontemporaneamente -. La vera storia è sol registratanell'architetturanelle legginella lingua di una nazione. - Sitrova in tutto fuorchè nella Storia.


2303.Il carattere generale dell'epoca - condizione essenziale alla duratadi un'opera d'arte - è spesso nascosto ai contemporanei nonsoloma all'artista stesso che lo manifesta nell'opera sua - spintoa ciònon già da ragionema da una artisticanecessità.


2304.Nel Sec. XIX Giusti fu l'unico poeta italiano veramente moderno - equindi il solo umorista - Rossini il musicista dell'humour


2305.Manzoni dice le cose suecome il lettore vuole - Rovanicome illettore non vuole - Dossi parla per suo conto - M. dissimula il noncredereR. simula il credereD. credendonon crede - M. cambia lecarte in mano al lettore a sua insaputaR. gliele strappa di manoD. confonde il giuoco - M.vuole che il bene si faccia per paura di unmale di là della vitaR. dice che si fa per necessitàD. diceper utilità - M. par creda nell'altra vita. R.noncrede nè in questa nè in quellaD. crede in questa (laquale credenzase anche non veraè quella che onoral'umanità più di tutte) - Satiricamente M.corr. adOrazioR. a GiovenaleD. ad Ovidio - Della nuova letterariavendemmia fatta coll'uva d'AlfieriPariniFoscoloecc. Manzoni èil vino - R. è il torchiaticoD. la grappa - Del letterarioinverno d'Alfierie compagni... M. è la primaveraR.l'estateD. l'autunno. - M. R. D. non furono mai autori di modaperchè non uscendi di moda.


2306.Manzoni naque rivoluzionario. Andò sempre all'opposto dellacorrente di moda (benchè seguente la corrente dei tempi). V.in proposito il magnifico studio su lui di Rovani - Manzoni mise alcorrente la nostra letteratura colle straniere che l'aveanodivanzata; anzi la fece loro antecedere


2307.Importanza di Dossi nella letteratura umoristica spec. italiana.Piantò nuovi fiori sul suolo d'Italia; colti nelle campagnestranieree prudentemente innestati nel vecchio ceppo greco-latino.- D. è la vera insegna del tempo - tempo che trova ragione atutte le passate credenze e scusa a tutte le venture: tempod'altraparteancora dubbioso di sèche muta continuamente di latocome l'infermo - che si cercache si analizza e quindi si distrugge.- D. è l'ultima espressione dello scetticismo: tutto in lui ènegazionemeno appunto l'affermazione del negare. Sistema filosof.del D. è di non averne. - Quanto al modoD. tende continuicalappi al suo lettore. Con lui il lettore procede su di un infidoterreno. D. è come certe scale - meccaniche bizzarie - in cuipar di scendere appunto quando si sale e viceversa. Il modo di D. èdi presentare un fattocui il lettore non può non annuire: ealloratracgli sommette la logicissima conclusionespessol'opposta al pregiudizio del lettorema alla quale il lettore nonpuò rifiutarsiavendo già dato l'assenso al secoindivisibile fatto. - ComunqueD. è più curioso chegrande.


2308.Rovani portò in vita la pena della sua troppa sincerità.- Manzoni invecedando sempre ragione al lettorefinì aconvincerlo del proprio torto.- E se Manzoni riuscì a farsiapplaudire facendo diverso del comune perché parve di fare lostesso; Dossi si fece odiare non rado perchèfacendo come lafollaparea fare diversamente.


2309.Göthe fu l'ultimo eco di una letteratura che ricadeva insilenzio:Richter il primo di una che cominciava a parlare.


2310.I libri di Dossi come quelli di Richter furono paragonati a specchiin cui ogni lettore si trova riflessa la propria fisionomia. Cangiala fisionomia del libro a seconda di chi ci guardacangial'espressione a seconda del momento in cui ci si guarda.


2311.Foscolo e Leopardi non sono umoristi... Due creazioni incompleteperchè incapaci al riso. V. ad es. la Palinodia dell'uno - ele lettere giocose di Foscolo al Gioviooltre alla sua pessimatraduzione di Sterne.


2312.Iris croceis pennis (Virgilio) CF. Shakspeare«with saphronwings» - Thy head is as full of quarrels as an egg is full ofmeat. CF. Mil. pien come on oeuf


2313.Et. burlesche - ostilitàderivato forse dagli ostiarischiatta villana. - va a farti benedire per dire «va allamalora» dalla fama di jettatore dell'odierno papa Pio IX. -vess sagg (mil.) essere saggio e sazio - deriva da ciò chequando s'è pieni di cibo fino alla nauseasi fanno i piùbei proponimenti del mondo di sobrietà ecc. - svojass (mil.)vuotarsi e svogliarsidall'atto di amore in cui col vuotarsi degliorcioli ci svogliamo dell'adorato oggetto - avegh i man sul consolaa(mil.) dalla carriera consolare che a molti pare grassa e beata -cerretanodal vender cerrotti - ciarlatano dal ciarlare - vallettodal dirgli il pederasta signore va-a-letto - ciambellanoper lastessa ragioneci-ha-un bell'ano - bacchettone quasi va chetone(prop. dalla bacchettache tengono in mano i fratelli della dottrinanelle processioni) ecc. - vioeul soppinn da viole supine. - Lafamiglia milanese dei Bindaè una famiglia di legatori dilibri. Deriva forse il suo nome dall'ingl. to bind? rilegare.


2314.Roma e toma (mil.) dal Roma et omnia nella frase prometter R. e t. -diede occasione a un bello spirito milanese cioè al mio amicoPerelliquando il vecchio Manzoni fece una caduta di cui s'inquietòtutta Italiache avea appena gioito della presa di Roma (1870)didire allo stesso Manzoniche i due più grandi avvenimenti delgiorno erano Roma e Toma. - Si noti che tòma in milanese valequanto il ptòma nel grecocaduta.


2315.I Brianzoliper esprimere le 4 stagionidicono «frecc frecc -frecc e cold - cold cold - cold e frecc» - Si noti il coldcaldo che in ingl.significa - come anche il Kalt - freddo.


2316.Frasi nuove e felici se ne coniano a ogni istante nelpopolo.Confalonieri ne è p. es. una zecca. Passando incarrozza presso di un carrettiereesclamò: vè! tiretindree on gottin: magara on mezz litter - Così: «Dio chelevada de sol che sa de moccusc!»diss'io leggendo ladescrizione di un'albache sentiva la fatica del suo A. o comedicono i poeti «la troppa lucerna» - ecc. ecc.


2317.Questi publici-ladroni che doganieri si chiamano (Ariosto Satire).CF.Béranger dove parla dei contrabandieri dicendoli i soliladri onesti.


2318.All'uomo di genio è dato lo stile: all'uomo comune il gergo.Il gergo si potrebbe definire - lo stile delle classi. Tanti i gerghiquante le classi. La dama che parla colle sue amiche o colla modistadi cappellini e vestiti ha un gergocome la meretrice sul lupanarei ladri - i marinaii framassoni ecc.... Volete sapere chi èuno? provocatene un complimento od un frizzo. Il gergo lo tradirà.- Tra i gerghicitare anche quello dei servitori da caffè - ep. es. - negaa e ristremoll vecchionelevante in zimacon fondinache va via - che voleva dire (arrosto) annegato (con guarnizione di)risotre pani molli - un bicchiere di vino vecchio - caffèlevante con fiammenghina da portarsi via dal caffè. - Neicaffè di Milanoper-mè significa mezza porzioneecc.- Non dimenticare il gergo burocratico. V. 2360.


2319.Mia prima impressione di Roma. - 18 nov. 1871. Alba - La locomotivafra le rovine. - Nelle campagne i buoi dalle lunghe cornale mandredi cavalli e i cavallari dai lunghi mantelli neri e dallapertichetta. - Gli omnibus alla stazione: uno ha il nome di Giove:l'altro di Venere - Il parrucch. Marcinelli (Marcius Aelius) - Il miobottaro (vetturino) che mi parla di Augustodi Brutodi Cicerone...tutti suoi amiconie mi dice «quì stava di casaLugrezialà Muzio» ecc. - Il lustrascarpe dalla facciadi antico stampo romano. Mi par d'averlo veduto sull'iconografia diEnnio Quirino Visconti.Forse è il discendente di uno Scipioneche lustra le scarpe al discendente di uno schiavo barbaro - S.Pietro; impressione sgradita S. Pietro chiesa senza fede. Magna pompa- nulla religio. - Le file dei seminaristi di tutti i colori - Tempiodella Pace - Palazzo dei Cesari. L'occhio comincia ad abituarsi allagrandezza - Campidoglio. Marco Aurelio di bronzo a cavallo - chestende ancora la mano a protegger la sua Roma. Mie considerazionivedendo salva dalla fonderia la imagine dell'unico imperatore chemeritava di averla salva. - Ma Marco Aurelio tiene in mano unabandiera dai tre colori. Chissà quante volte l'ha giàcambiata! - Il Quirinale; contrasto fra le eleganti linee della suafacciatae la lunetta coi cannoni che ne francheggia la morte.Questi re hanno ben paura dell'amore dei loro popoli! Il Ghetto e iMonumenti - Fasto e Miseria - Consid. su Roma pagana - Roma cristiana- e Roma papale. In Roma si sente ancora dapertutto il papa. R. nonpotrà mai essere sinceramente costituzionale. Il dispotismo vilasciò il suo nome su ogni pietra. Orada capitale del mondoscende a diventare capitaluccia d'Italia.


2320.Contofra i nomi degli omnibus a Roma (1872)GioveMezzo milioneva e viene -chi va piano va sano - Marte - Il Vincitore - Vaporettodella Sibilla - Genio - La Lupa - La fuga - Il Volantino - Ninetto -Il Palombo - L'economia - La Giardiniera - L'omnibus tra Barlassina eMilano si chiamava la nojosa.


2321.Nomi delle vie di Roma (1871). Via di Tata Giovanni - Via di S.Stefano del Cacco - Via di S. Maria in Cacaribus - Via delle bottegheoscure - Vicolo anonimo - Via dietro la tribuna di Tor dei Specchi -Via Rua (rueCF.Rugabelladi Milanorue belle).


2322.A Romac'erain una viaun monastero. Le mura del suo giardino nonerano tropp'alte. Per non far la spesa di alzarleil governopontificioimaginò di obbligare i vicini frontisti a tenerele finestre del secondo pianoverso il monasterochiuse a vetri...di latta. - Abbattendosi lo stemma papale di gesso al CollegioRomanole donnicciuole raccoglievano i pezzetti di calcinacciocaduto per serbarli come tante reliquie - I cuochi dei gran signoriromani come il Torlonia ecc. hanno il permesso dai loro padroni diservire ai privatimandando attorno pranzicolazionicene -all'ora stessa in cui il proprio padrone mangia. Dio sa che rapine -Presso il Colosseoudii due giovinetti romani dell'ultima plebedisputar con calore di Ettore e Achille. E ciascuno vantava lagenerosità del suo eroefinchè vennero ai pugni.


2323.Scene della campagna Romana (di bocca della mia fante). Muore uncardinalelasciando 200 scudi da dividersi in tante doti da 20 scudil'unadistribuibili a sorte. Nanna presenta la sua instanzaraccomandata. Viene il dì posto. Le ragazze si raccolgono inuna chiesa. Gli ultimi venti nomi che sarebbero rimasti nell'urnadovevano essere quelli delle vincenti. Le ragazze cominciano a farela comunionee fanno preghiere per l'anima della defunta eminenza -presente un'altra eminenzamolti canonici e molti curati. - Poi siestraggono tutte le schede. Il nome di Nanna non è comparso. -E Nanna si alza gettandosi il suo scialle in traverso - va fiera edifilata in mezzo la chiesa in presenza del cardinale- e si mette aingiuriarlo con una fila de' più scelti improperi. «Tupezzo di merda... tu filjo de una mignotta... tu porco fottuto...perchè non me ci hai messa?» - Scandalo! tutti esconocorrendo dalla chiesa. Nanna non lascia il mazzo. Si volge al curatopigliandolo per la veste e lo copre d'ingiurie. - Si verificano leschede. Difattiil nome di Nanna mancava. Il curato va alloradall'Eminenza la quale gli dice «ebbenecontentate quellafritella con qualche cosa. Datele di che andare da un Giudeo aprocurarse un abituccio de lana». - Ma Nannafissavuolsapere il perchè del non esser stata posta nell'urna. Le sirisponde che fu una inavvertenza del servitore del cardinaleilqualecredendo l'istanza una di un solito povero l'aveva gettata sulfuoco. In conclusione Nanna è chiamata a palazzodell'Eminenza. «Oh che fate?» le domanda il cardinaleguardandola molto negli occhichè Nanna è belloccia.«Un po' di tuttoEminenza» - risponde costei facendosirossa - Benedice il cardinaleprovvederò io a la dote - ele dà con una ganascinala sua maliziosa benedizione.


2324.17 marzo 1872 (domenica). Dimostrazione per la morte di MazziniaRoma.Simulacro de' suoi funerali: poca gente spettatrice: assai nelcorteo. Molte bandiere di società operajealcune delle qualiravvolte intorno all'asta in modo che sventoli la sola lista delrosso -; ma i carabinieri obbligano chi le porta a svilupparle deltutto - Fischi - Il carrotirato da quattro cavalli bianchi con suuna brutta Italia di gesso velata di neroche stende la mano su unbusto di Mazzini. Molte bandiere abbrunatealle finestre. Il corteomuove verso il Campidoglio. Tra le aste. che circondano il carroportanti dei cartelletti col nome di qualche martire per l'Italianoto quella col nome di Barsantiil fucilato per rivolta - giovaneinfeliceche ha diritto alle lagrime ma non alla fama. - AlCampidoglio dicono paroleper fortuna pocheAvezzana e Cairoli.


2325.27 nov. 71. 1ª apertura del Parlamento a Roma. - Alle 11 antim.appare in cielo una splendidissima stella. L'ho vista io - e l'hannovista tutti i Romani - Il S.P.Q.R. è superstizioso come aitempi latini. La stella ha giovato a mantenere favorevoli gli animial grande avvenimentopiù di quanto parrebbe. - Gran porte -gran luminaria. Non veggonsi che ufficiali tutti a nuovo e adecorazione. - Non un prete nè un frate per via. I palazzi deiprincipi Romani chiusi ermeticamente.


2326.La boria romana dei guardaportoni. Considerazioni archit. efilosofiche sulla porticina fiorentina e il portone romano. - Labellezza olimpica e sensuale delle romane. A Roma non si vedonragazze. - La coquetterie nelle imagini sacresui canti delle vie.


2328.Agli esamii professori cercano più di far sapere alloscolare che loro sannoche non di conoscere se lo scolare sappia.


2329.Udii un Romanomaestosamente avvolto nel suo mantello - esclamarecon voce da basso profondo: Me basta l'anemo de non far niente! -Altro Romanocacciando inanzi il suo asinogli gridava: Aè!papa Grigorio - Un altro ancorainvitando a pranzo un amicoscrivevagli «venerdine ve invito a pranzoe si venitevenite- ma si no venite... accidenti! sinone». - La parlata romanausa sempre della lente che ingrossaappunto all'opposto dellafiorentina. I Romani hanno trovato i superlativi dei superlativicome «Gran depositone» ecc.i Fiorentini il diminutivodei diminutivi come in «piccinino» ecc. - Inoltrelaparlata Romana va ricca di bellissime frasi e parolecome argentinaper pesca minutaspaccio di vino - Arte biancaper vendita difarine ecc. - Minuzieriafabbrica di piccoli oggetti di legno - iVigili (pompieri) - galanteria (p. chincaglieria) - col cappelloall'abbandona - volemo far tutta una tuttata (CF. Milan. su per su)ecc. ecc.


2330.Il Ministero degli Esterisotto Visconti Venostaera diventato unsemplice ufficio di trasmissione ed è ancora (1886). Vi sigiocava da un capo all'altro dell'anno «al pizz tel doopizztel mantegni» o «al Papagall colla coda d'argent»facendo passare ad altri ufficicopiatele note che vi arrivavano.La gran politica consisteva nel non lasciarsi bruciare in mano ilpezzetto di carta del «Pizz tel doo»: in altre parole discaricare adosso agli altri ogni eventuale responsabilità. -Gli impiegati di detto M.° erano in generale di una inarrivabileignoranza. Un giorno p. es. la legazione d'Austria inviò unaquitanza di spedalità che doveva esser rimessa al M.°dell'Intemo. Il signor Barilis (che fu poi console al Giappone)deputato alla corispondenza d'Austria-Ungheriabenchè nonconoscesse il tedescomanda la quitanza agli Interni chiedendo loroil pagamento della spedalità già pagata.Ma il M.°degli Interni rimanda la quitanzaosservando che il Tale dei talinon si può trovareper non esserci sufficientemente indicatoil suo luogo di nascita. Nessuno capiva il tedesco: sbagliato unbottonesbagliavansi tutti.- Un'altra volta si scambiarono note aproposito di un Cav. Pox - Indovinate chi era? era il vaccinocow-poxche per un errore di penna scritto cau-poxdiede origine aun cavaliere. - Confusissime erano poi nel Ministero degli Esteri leidee sulla proprietà. Sparivano giornalilibriquinterni dicartascatolette di penneperfino i calamaj. Spesso un furtogenerava l'altro. A.toglieva la penna a B.B. toglievala a C. ecc. -Quanto alla celerità della macchina ministerialesi pensi chele note urgentissime restavano settimane sui tavolie le urgentimesi. Per una negligenza di un impiegato (S.r Barilis sudetto) unpovero diavolo rimase due o tre mesi all'estero carceratoaspettandola già decretata scarcerazione - Quanto ai sentimentireligiosi - una festa si lavorava al Ministero degli Esteri. Si eraancora a palazzo Valentini. Erano i tempiin cui ai funerali delMagg. del Genio Charbonneau si videro i granatieri colle torcie inmano (10 feb. 72). Arrivò una staffetta dalla Consultacoll'ordine del ministro di sospendere il lavoro...per non offendereil Vaticano! A Roma non era entrato con noi il nostro taccuino -Un'altra volta un prete entrò a benedire il Ministero.Inenarrabile la felicità del Ministro e del Dir. Gen. Ordinòdi pagarlo in 15 lire in oro.- Quanto infine alla moralità -citerò un breve discorso. Chi discorre è il cavaliereBazzoni col cav. Castelli (un gobbo)... Castelli - In generale aiFrancesi piace la donna infrollita... passata come i selvatici. InFranciala cortigiana è nel suo fiore dai 40 ai 50...Bazzoni. Hanno ragione... Ci si trova più carne dasprofondarsi. Poi le donne passate si adattanopiù facilmentedelle giovinettea quanto a noi uomini dà più gustoecc. ecc. su questo tono.


2331.No - non annientiamo le passionima il comando sia a noi. Chedireste mò di un cocchiere che si lasciasse guidar daicavalli?


2332a). Diceva Manzoni che «il governo italiano il quale offreconciliazione al Papa cui ha tolto lo Stato è come quel ladrochedopo di avermi rubato l'orologiomi dicessesenza piùrestituirmelo "su viafacciamo... come se nulla fosse avvenuto.Quà la mano da buoni amici..."» 2332 b). CertoConsoleper non pagare scrivanicopiava lui stesso in bella i suoidispacci (e fin quì nessun male) ma li copiava in carattereinglese con una penna d'acciajofacendovi poi sotto il suoscarabocchio di nome con una penna d'oca doppiamente d'oca.


2333.1870. Presa di Roma. Noi italianii vinti dei vinti dei vinti(perocchè vinti a Custoza dagli Austriaciche erano statibattuti a Magenta dai Francesialla loro volta sconfitti a Worthecc. dai Prussiani) siamo stati finalmente vincitori. E di chi? Deisoldati del Papa.


2334.Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo diaverli lettiperchè allora soltanto posso dirli miei.


2336.Una nobile famiglia di fanullonivedendosi crescer di giorno ingiorno la spesa e diminuire l'entratapensò di fare economia.Ma in che? Giàdi carrozza non possiamo far senza: c'èla nonna che è inferma... Impossibile restringerel'appartamento! dove mettere tanta bella mobiglia? e il decoro?...Nonsi parli neppure di licenziar qualche servo. Meno di quattrocome sifa?via viapensa e ripensa cerca e ricerca - trovò di fareeconomia...indovinate in che cosa?... in di biscott d'anes.


2337.Dei dialetti. - Nè etimolog[icamen]te nèrazional[ment]e differiscono dalle lingue. - Manzoni che sapeva quelche si facevain una sua letteraparlando del milanesedicelinguanon dialetto - Vi ha chi dice che «dialetto è lalingua senza letteratura». E allora perchè ditedialettiil venezianoil napoletanoil bologneseil milaneseecc.? Pochistarei per dire nessuno dei dialettimanca diletteratura - Altri dice «dialetto è la lingua parlatadalle infime classi» - Nuovo errore. Il Senato di Veneziaparlava veneto e l'alta società di Milanoparla Milanese -Altri ancora«il dialetto è la lingua parlata daipochi». Chi intendete per pochi e chi per molti? A rispetto dichi parla il francese in Europapochi parlerebbero in italiano; eperò l'italiano dovrebbesecondo voichiamarsi dialetto. -Importanza di mantenere i cosidetti dialetti: che sono uno stratomobile nella lingua di un paesedove si generano e si educano lenuove paroleche poi adattandosi a poco a poco all'orecchio deiparlatoricadono inavvertitamente dalla penna degli scrittorifinchèacquistata autoritàvengono assunte all'onoredei dizionari. - Il dizionario sta alla linguacome alla morale lalegge. La lingua rappresenta la immutabilità; il dialetto ilsuo contrario - questo è il sentimentol'altra la legge.


2338.I verseggiatori detti poeti dovrebbero sempre avvertire al tempo incui scrivono. - «il sole che sorge o che scendel'ultimaThule» ecc. dopo Copernico e Galileodopo i piroscafi e leferroviesono frasi da mandare nei spazzacasa. Ciò si dicedel «lontano Brasile» citato dall'idillista Marencol'eterno copiatore di sè stesso.


2339.agiòla! (veneto) CF. ejaage (lat.)orsù - biott(mil.nudo) CF.biosvita e biotòsche ha la sola vita -Fare per dire. Fanfani ne pose la ragione in ciò che il verbofare può stare invece di ogni altro e ne cita esempi. Ioinvecemi permetterei di derivarlo in linea retta dal latino farifavellare.


2340.Traccia dei Giorni di Festa volume nel quale vorrei racchiuderequanto possa trovare di curioso nella minuta archeologia Milanese -costumanze che van scomparendonomi antichi di contradebotteghe diuna voltacibi vecchiaraldica borghese cioè insegne ecc.ecc. - Prefazione sulle feste in genere - le feste di una volta e leodierne - protesta degli scolaretti e degli impiegati contro il nuovotaccuino officiale. Come per un bimboogni dì è festa- Poi seguono i capitoliciascuno col nome di una festain ordinedi calendario - 1) Capo d'Anno e S. Silvestro - 2) Epifania Epifania- la befana - 3) Carnevale - 4) Le Ceneri - 5) Domenica delle Palme -6) Settimana Santa - 7) Pasqua - 8) Corpus Domini - 9) Pentecoste -10) 0gnissanti (Vedi poesia BellatiRacc. Poeti Mil.) - 11) S.Ambrogio - 12) S. Carlo - 13) Santo Stefano (apertura della Scala) -14) S. Croce (3 maggio) - 15) S. Michele - 16) S. BiagioS. RoccoS. Giuseppe (oh bei oh bei ecc.) - 17) Il compleanno e il giornoonomastico - 18) La Domenicail Giovedì - e il giorno discuola. -

19)Il giorno del Premio - 20) La prima cresima e la prima comunione -21) Il carnevaletto dei morti (2 Novembre) - 22) Il Natale - 23) Levacanze (la campagna di chi non ne ha ecc.) - 24) Feste ufficiali -Statuto - il dì del Re - commemorazioni patriotiche - 25)Ferragosto - 26) Feste dissuete. - Ciascuna dovrebbe formare unbozzettoin cui domini l'humour - in cui sotto colore di descrizionedi cose passatesi critichino ecc. le presenti. - (Per le cose dadirviV. sparsimnelle noteo sotto il titolo Festeo sotto iltit.particolare di ciascuna festa). (Notizie di arch. minuta se nepossono trarre dal Cherubinidalla «Miscellanea dellaRivoluzione» all'Ambrosianae dai cronisti milanesi). - Sullasoglia di ogni bozzetto si potrebbe porre il «menu»tradizionale di quella festa.


2341.Il Carnevaletto dei Morti - 2 novembre - Come si festeggi questogiorno a Milano - a Roma e a Napoli. - A Milanoi fopponatt chevisitano i cimiteri poi vanno ad ubbriacarsi nelle vicine osterie e amangiar ceci. - A Roma la festa dura 8 giorni. Visita ai cimiteri.Gli amanti donano alle amanti e viceversa un ossetto de mortoche èun dolceincartatoe una fava. Si mangiano fave e tempia di majale- A S. Giovanni LateranoScala Santasi vestono gli scheletri damonache e frati colle torcie in mano ecc.


2342.Pasqua (festa mobile). Et. Caprettoinsalata e uova sode - LaComunione. Il vescovo battezza 3 bimbi - I «Pasqualitt»colombi di pasta dolce e cattivacon un uovo sodo nel mezzo - uovocol guscio e muffito - Le Chiappeoriginate dal grido dei Giudeivedendo Gesù fuggir dal sepolcro «ciappelciappel!»- Gli auguri «buone chiappe» ecc. che i birichinimilanesi dopo lo scandalo del Padre Cerera fannoa Pasquaai pretiche incontrano per le strade... Le grasse spiritosità inproposito. Diceva sempre mia nonnasedendosi in questo giorno atavola «incoeu se mangia tutt coi man men l'insalatta».«E perchè?» chiedevamo noibenchè la nonnace l'avesse già detto per una fila di Pasque (chè guaise non lo chiedevamo: nonna ne sarebbe rimasta mortificata e avrebbefatto cattiva Pasqua). E lei rispondevacon un sorrisetto di gusto -Perchè l'insalatta la se mangia coi ciapp. - «Elbeliett» cioè il polizzino della comunioneche iprofessori del ginnasio a' miei tempi esigevano dagli scolari. Esempidi alcuni biglietti. C'era chi si comunicava per tre o 4 di noi. -Frasi «vess content come ona Pasqua» «Fior dePasqua» - Pasquiroeu; chi si comunica nella sola Pasqua - ecc.ecc. - Natale.Il dindo che passeggia tronfio e pettoruto per lacasa... Becca il ritratto della Madonna... ecc.


2343.Capo d'anno. La Torta - La spiritosità tradiz. «chirompe la torta?» Mio desiderio di possedere la carta dellatorta. Zio la bucava nel mezzo e mettevamela al collo. Parevo il miotrisavolo-bimbo. La dolce fiocca = il lattemiele. Il sentimento delnuovo; del cambiar vita. L'anno scorso par morto da lunghissimotempo. La morte annuale che segna un abisso tra il rimasto e ilpartito ecc. - Uno tra i piccoli regali che io preferisco di fareagli amici è il taccuino di tasca; è un regalo che duratutto l'anno: per esso io mi rammento ogni dì a loro. - S.Silvestro col rammarico e i rimorsi: Capo d'anno colle speranzee ibuoni proponimenti ecc. - Giovedì e Domenica. La tomboladescrizione di una tavolata di ragazzi e di giovanette. Mia passioneper la tombolache mi permetteva due volte alla settimana ditrovarmi ginocchio a ginocchio con una bella giovine freschissima. Ilmio segreto amore per lei. Mia gelosia. Ella non seppe mai nulla.L'ho rivista pochi dì fadopo di averla per lungo tempodimenticata. Non s'è maritata: inzitellonisce - sua facciapatita. Non mi riconobbe. - Caratteri tra le mamme che giocavano allatombola. Una insegnava all'altra il modo di fare il grasso ecc. eintanto scordava di notare i numeri. Spir. trad. ad ogni uscita dinumero. - novantala pecora la canta - settantasettele gambe delledonnette - le risa al numero 16 - l'hai tu il sedici?... io no... etu?... ecc. - Alla domenica lo spettacolo della Messa (vedi Ms. ilmio merlo) - Santo Stefanoapertura della Scala. Com'era una volta ecom'è oggi. Mio zio veniva a pranzo da noi in abito nero ecravatta bianca. - I pronostici del parrucchiere - Il guardarefrequente alla lancetta del pendolo. La signora che si allontana ogniistante di tavola: le scampanellate della modista ecc. Ilparrucchiere aquista in questo giorno una grande importanza. Illibretto della nuova opera - Parte lo zio pel teatro. «El memagon». Mi si conduce a Gerolamo. - Santa Croce.L'invasione delfrustagno nella città. L'odore in Duomo de «loff negaain del fustagn». Le croci di gessoche fanno i birichinimilanesi sul dorso dei villani. I villani e le villanelle in GalleriaVecchia a guardarsi meravigliati nello specchio. Chi grida «vitamorte e miracoli del Santo Chiodo». La nuvola in Duomo ecc. -Sant'Antonio. Benedizione delle bestie. La piazza Castello. I buoi ele vacche colle rose e le camelie fra le corna...ecc. - Due Agosto.Descrizione di un lupanare in baldoria brindisi al Re ecc. - S.Biagiobenedizione della gola; il panettone stantio ecc. - Nataliziodel Re. La gioia ufficiale. La guardia nazionale che sa di pepe e dicanfora. Imbandieramento di tutte le case di tolleranza. Le autoritàin abito nero e cravatta biancache vanno ad assistere al Te Deum.Imbarazzate in chiesa per non andarci mai tutto l'anno - Il reobbligato tutto l'anno a sentir sempre la stessa fanfara stonata - Lafesta del villaggio. Sparo di mortaletti che fa tremar i vetri dellachiesa. Il prete che sta avvicinandosi alle labbra il calicesobbalzae si morde la lingua. La carretta dei «diavolotti»e degli «zufoli rossi» - I natalizi domestici.Celebravamo due volte quello della nonna Luigia. - Al S. Luigi Reeal S. Luigi Gonzaga - ed ella cadeva ogni anno sì volentieriin inganno! - Altri santi particolari. S.Cerino. Si faceva la festa atutti i cerini di casa etc.


2345.A Lodipresso il ponte dell'Addatrovasi un angiportonel quale sitenne il generale Bonaparte durante la battaglia sul pontenonarrischiandosi fuori se non a battaglia finita. E fin quìnessun male. Il male comincia in quegli adulatori di artisti che cirappresentano l'eroecolla spada nel pugnoin mezzo al ponteealle schiere nemiche. Questo si dica anche a proposito del passaggiodel S. Bernardo che egli fece seduto su di un modesto asinello. Orchi non conosce il disegno di [David] nel quale Napoleone ci simostra in mezzo alle rupi e alle nevi su di un cavallo biancoimpennato? Altro che gli elefanti di Annibale sul Moncenisioe lerupi spaccate a forza di aceto!


2346.Gli amici. - (pei R.U.) A. ha un palco. Gli amici la prima sera dellospettacolo vengono ad occuparne il parapetto ed egli non ha altrorifugio che il camerino. - A. tiene carrozza: gli amici glielatengono a spasso da un capo all'altro del giorno. - A. tieni sigari:gli amici non gli lasciano che le paglie. - A. dà un pranzo:gli amici mangiano la polpa e a lui non restan che le ossa. E gliamici adoprano lo schioppo e le polveri di A. - gli domandano inprestito bottiglie piene e gliele restituiscono vuotegli rompono imobilifanno mazzi co' suoi fiori ecc. ecc.


2347.Carnevale (pei G.F.). Et. Alcuni da «festa carnalia»altri da «c h a r i v a r i u m»gran rumore(charivarium da karebarìastordimento di testa) - «Rabadan»mil.punto massimo del carnevale. CF. Ramayanafestaturca.Anticamente il nostro carnevale comprendeva anche tutta laprima domenica di quaresimae di tal uso vediamo reliquia nel corsodi carrozzesostituito alle maschere verso la fine del 1500. Neiprimi anni di questo secoloc'erano al veglione maschere cheinventavano versili scrivevanoli componevano e li stampavano sulmomento. - Il Domino e la Bautta veneta (mascher de disimpegn)corrispondono al mil. sossorì. - Maschere locali durate finoal 1810 sono «i facchini sceppinel Baltramm e el Meneghin»- La Sceppinada era una mascherata di gente travestita daspaccalegna. Uominidonne e fanciulli usavano l'abito dei montanarigenovesi ringentilito con nastri a coloripennacchi ecc. Percorsealcune viefermavasi a cerchio in alcune piazze a cuocervi una granpolenta di farina di grano turco. Cessò verso l'anno 1810 (v.Cherubinivol. 2°. pag. 83). Tra le maschere antiche mil. sicontano «l'amalaacaciadordiavoldottorgiardineeLapôffMarinarMaroneemattmontagneepaisanperucconpescadorpoporons'ciaosossorìspazzacaminstriastroleghtavolettatestontorotellaveccZingherzeura». - V.Statut della gran Bedie antighe di fechin dol Lagh Mejô ecc. anpresent 1715 - Mascarade doi fechin del lac Mejô ascricc in llamagnifiche Bediefacc in Milan ol dì 20 fevrecc 1764 - Poesiein lingua fachinesca. - La settimana grassa con la prima dominega deQuaresma. Almanacco per l'anno 1797 ecc. - (Vedi nella Notalibri davedersi).


2348.1ª traccia dell'opera «I Ritratti Umani» in 13volumi - cioè 12 libri e una appendice.Epigrafe - Pagina measapit hominem - (Martialis).Libro I - Campioni della merce - Ilettori in Italia - I dilettanti - La gente che mangia quando vuole ela gente che mangia quando può - I seccatori - La calata deimatematici in Italia - 1) I fanulloni (32) - 2 I sojatori (48) - 3)Tiranni domestici (29) - 4) I fracassosi (74) - 5) Gli artisti(21).Libro II - Dal calamajo di un medico - già stampato. Agg.alcuni bozzetti.Libro III - La desinenza in A - quasi scritta(1877).Libro IV - Alla bassa - Il Processo Formaggia ossia laterribile notte di sangue alla cascina del Bosco - 6) I fittabili(49) - 7) I contadini (56).Libro V - Il bel mondo coll. Dossi eFausto (?) - 8) I vani (27) - 9) I Miserabili (6) - 10) La gente fina- 11) Gli amici (13) - (Per la gente fina V. vecchia e nuova stampa(58)mezzi vizi e mezze virtù (39)i delicati (57)) - Legrandi colpe piccole.Libro VI - 12) 1 bimbi - soliloqui di un bimbo(Vecchi 51 - framassoni 16 etc.) - bimbi majuscoli e minuscoli - Igiochi.Libro VII - Parte ufficiale coll.ne Dossi e Mayor - 13) Re eprincipi - 14) Parlamento e Senato (sulle elezioni ecc.) - 15) Isoldati (20) - 16) I preti (66) - 17) I cavalieri di S. Bertoldo eBertoldino (47) - 18) Gli impiegati (35) - 19) I giornalisti (44) -20) I servi nelle piccole e grandi famiglie (75).Libro VIII - Lescuole - 21) Scolari e professori (28) - 22) Gli uomini grandi(ricetta di fabricarne; piccolezze degli uomini grandi ecc.).Libro IX- Il commercio - commento al codice di commerciofatto da uncommerciante ubbriaco - 23) I commercianti (50).Libro X - Cassa oTara. coll. Dossi e Perelli - Nella Prefaz. Perelli dovrebbe fare ilmio ritratto ed io quello di Perelli - 24) Martiri popolari (7) - 25)Fisionomia dei Teatri di Milano (63) - 26) Il tombone di S. Marco(62) - 27) I trovatori nostrani El Tirazza - El professor Mosca - ibosin - Regolamento municipale per gli organetti accordati (8) - 28)Arti e mestieri (73).Libro XI - [lacuna] - 29) Gergonai (45) - 30)Avvocati (53) - 31) Cacciatori (36) - 32) Fiaccherai (5) - 33)Portinaj (72) - 34) I Celibi (69).Libro XII - [lacuna] - 35)Contrattempisti (10) - 36) Allarmisti (63) - 37) Spostati (42)(malcontenti 3) - 38) Sofistici (71) - 39) Indifferenti (6(tm)2) -40) Bigotti (32) (ipocriti 65) - 41) Rostoni (59) - 42) «Andeghee»(70) -

43)Leni pazzie (9) - 44) Sudicioni (40) - 45) Curiosi... ecc.Appendiceai R.U.: Le bestie - Cani e gatti - Buoi e vacche ecc.Dettadistribuzione di materia è provvisoriaspecialmente nei libriX. XI.XII. - e i titoli pure sono provvisori. Si notiche il secondonumero fra ( ) si riferisce alle note vecchieriportate in parte suipresenti fascicoli. - I bozzettiquanto alla forma potranno alcunipresentare quella di dialogo (v.L. V. Il bel mondotra una dama delnuovo ed una dell'antico stampo; tipo id.I miserabili - dialogo diDiogene e tre o 4 signori) - di racconto (v. L. IV.Alla bassa;Martiri popolari ecc.) - di sogno (v. per es. Tombone di S. Marco) -di confessioni (nei VaniL. V.) - di addio (L. VIII. Impiegati) - disoliloqui (L. VI. I bimbi) etc. - Quanto ai motivie ai principi -v.sparsimin questi fascicolititolo R.U: in particolare - peifanulloni (L.I. 1) «due sono le sorta di fanulloni: quelli chepajono e non sono (RossiniRovaniecc.) e quelli che sono e nonpajono (linguisti etc.)» - per gli Impiegati (L. VII. 18) «Nonv'ha fatica più infame di quella di cavalcare un velocipede»diceva tale - E perchè allora lo monti? gli si chiedeva -Rispondeva «per provare il gusto dello scendere» - per leleni pazzie (L. XII. - 43) tutti hanno un ramicello di pazzia; anzidice il filosofo che«nullum ingenium sine mixtura dementiae»ecc. - pei sojatori (L. I. 2) O Rabelaiso Rossinio ecc.principidella soja ecc. - pei giornalisti (L. VII. 19) la descrizione di unpranzo offerto dai giornalisti a un grand'uomo piccolo - nei portinaj(L. XI. 33) - farne l'elogio - osservando come molti atteggiano leloro azioni in vista di ciò che i portinaj ne potrebbero dire:Variaz. poi sul tema di Marziale «o janitores viliciquefelices» - nei preti (L. VII. 16) - cominciato con la frase «lavà de pret» mostrarecome tal frase esprime oggi ilrovescio di ciò che esprimeva una volta. Oggi i canonici sonomagri ecc.Descrivere la infelicissima vita di un prete al dìd'oggi. Suscitare insomma compassione per l'uomo pretee odioinsieme per la carriera sacerdotale - negli indifferenti (L. XII. 39)citare le parole di Cristo contro i tiepidila legge di Solonecontro gli astensionisti nei partiti di una città - La sceltaprova di carattere - i versi di Dante - la ode di Parini sullaindifferenzaecc. - nei fiaccheraj (L. XI. 32) non dimenticare glialtri mezzi di trasportogondolepalloni aerostatici ecc. I bottaidi Roma. Rapporti di somiglianza tra il brumista e il suo cavallocome tra il padrone e il proprio cane ecc. - nei contadini (L. IV. 7)oppugnare il suffragio universale. Confrontare il contadino deiromanzial contadino vero. Causa delle illusioni dei romanzieri -dal non posseder fondi che in Parnaso - nei trovatori nostrani (L. X.27) citare il Tirazzail professor Mosca (V.MiscellaneaRivoluzione)i bosin - i Savojardi colla tiorba - Gliorganini.Elogio dell'organino intonato e della musica a buon prezzo ea gratis- negli amici (L. V. 11) porre per epigrafe «dagliamici mi guardi Iddiochè dai nemici mi guard'io» -negli avvocati (L. XI. 30) l'epigrafe «homo homini lupus»(Plauto). Descriz. del lupomanaro - concludendo ch'esso èl'avvocato - nei soldati (L. VII. 15) che dovrebbe riuscire unaconfutazione ai rosei bozzetti di De Amicis. «Una signora dimia conoscenza dicevami ch'ella amava 3 coseil burroil colorverdee la cipria - e tre cose ella odiavale candele di segoifazzoletti di coloree gli uominieccettuati i soldati.Ella diceva6 bestialitàchi non vede?... poche del resto per unadonna:tuttavia in mezzo all'errore sormontava una goccia di verità:la differenza ch'ella trovava tra l'uomo e il soldato. Difatti isoldati non sono uomini ecc.» - nei servi (L. VII. 70) - Iservi delle piccole e grandi famigliei servi dilettanti - i padronifieri di servire (ciambellani ecc.) - nei cacciatori (L. XI. 31) letre caccieal maritoalla doteagli impieghi - nei fiaccheraj (L.XI. 32) ricordare la grande faccenda che era una volta il mandare aprendere il fiacre. Se ne parlava una settimana prima. Ci si andavafustibus et lanternis. Il fiaccherajo Foglia in S. Francesco. Lepiazze dove stabulavano i fiàccheriparevano stallazzi -tutta paglia e piscia. I fiàccheri a due cavalli stavano nellapiazza del Filodramatico. Andavano lentamentecon molta precauzione.Dal loro nomela fiacca - nei Vani (L. v. 8) contro la nobiltàereditaria - Nell'Appendicemiei dubbii di porre fra i ritrattiumanii bestiali - Ragioni pel sì e pel no. Ragione capitalepel sìl'averci già posto le donne. - (Vedi librosulla Vita domestica delle bestie edito credo dal Treves).


2349.R.U. Soldati - Il dì della Leva. La visita militare. Gliubriachi. I genitori alla porta attendendo con ansia - Gioje edolori. E' il solo momento in cui un padre si felicita del figliomalsano. Tale è fatto buono - ha 27 annimoglie e bimbi -L'amorosa che ode «scartato» l'amante pel gozzo - ol'orchite - La generazione presentebacata - Il nobilinoche devesvestirsi in mezzo a tanta plebe. Contrasto tra le sue carni finepallidemalaticciee l'aitanza e il sangue degli altri - Icarabinieri modello - Chi parte cantandochi piangendo ecc. - Noiaboliamo le corporazioni religiose e lasciamo stare i soldati! Eppurecostoro sono eguali ai frati - sono ex legesono un'offesa alprincipio dell'eguaglianza civile proclamato dallo statuto.Se ilfrate è soggetto alla regola dell'ordineil soldato lo èalla legge militare. - I giudizi militari sono poi una lesioneall'altro principio che «nessuno può esser distolto daipropri giudici naturali» - Il militarismo non è ladifesa del paese ma il puntello del despota. Conquista è bellaparola per dire furto - Finchè ci sarà il reci saràil soldato e viceversa. - Altro è soldato - altro èmilite - La Prussia colla landwehr (milites qui lantuveri dicuntur)ci mostra come a far il soldatonon occorra la vita marcita nellecaserme. Se lo straniero invaderà il territorio paesanotuttidiventerannoin un momento soldati - chè anche le milizietumultuarie diedero buona prova di sèquando chi le comandavasi chiamò «l'Amore di patria» (5 giornate) oNapoleone. Un buon generale vale un esercito. «I paroll d'onlenguaggme sur Manell ecc.» (vedi Son. di Carlo Porta) -Fortunatamente il militarismo va ogni dì perdendo favore. S'ècapito che in fondo abitua gli uomini al mestiere del far nullasottraendo il fiore delle braccia all'agricoltura (squalent abductisarva colonisVerg.). L'Arma cedunt togae di Cicerone si avveraoggidì - Confutare De Amicis ne' suoi bozzetti militarieconfutare chi dice (parmi Boccardo) che il vero Ministro della Pubb.Istruzione in un paese come l'Italiaè il Ministro dellaguerra.


2350.R.U. I Contrattempisti - Non basta fare una cosa bene; bisogna farlaa tempo: altrimenti è come offrire un bastoncino mentre piovea dirottoinvitare a pranzo chi ha appena pranzato ecc. ecc. Dellecritiche a contratempo. Tale dipinge una bella faccia. SopravieneTizio e gli dice «Tò!somiglia al mio calzolajo». -Eppure c'è gente che sembra nata apposta a non far nulla atempoche ci fa correre quando si vorrebbe andar adagio - ecc.Esempi- Osservare come le donne siano massime contrattempistespec. nelparlare - come le ci facciano il musoquando si vorrebbe starallegri - e viceversasi mostrino di una strana allegriainopportunaoffensivaquando s'è tristi - Tra icontrattempicitare quello di un miope che voleva far gli occhiettidolci a una sua vicina di faccia e non lo poteva se non adoperando ilcanocchiale e gli occhiali; come pure l'aneddoto di quella signorache innamoratasi di certo scrittoregli diede per biglietto unappuntamento - Ma lo scrittoresospettando un agguato perchèavea molti nemicimandò all'appuntamento un pajo dicarabinieri... assai disgustosa sorpresa per l'innamorata... E tumassimo contrattempistagiovinetto X che quando passavi da quelpoggiolo ecc. e quì si accenni a quella bella ragazza chestava sempre al balconecacciando cogli occhi ad un amoroso. Sottodi lei era un muricciuolo con su libri antichi - dinanzi al qualepassavaogni dìun bellissimo giovane. Ma che! giunto almuricciuoloil giovane bassava lo sguardo ai libri - ed ellaguardavalo solatutto amore per luitutt'odio al muriccioloailibrial rivenditore...


2351.Nello staterello di Modenail duca pettegolo si occupava dello statod'animo d'ogni singolo suo suddito - e similmente in Piemonte. -Oggidì poia Firenze i preti mandano nelle case tantibiglietti pasquali quante le persone componenti la famiglia -ritirandoli quindi a comunione fattae così trovandosi fattala statistica di quanti si comunicarono parochia per parochia. -Colla confessione i preti hanno prostituita l'amicizia. - Vitadell'amicizia è la confidenza - la quale dev'esser mutua. Orachi non ha un amico va a confidarsi dal preteil quale è poiil confidente di tutti: - precisamente comechi non ha amantebattealla porta della meretriceche a tutti si apre.


2352.I matti fuori dell'ospedale. R.U. - Prof.r Rota. - si unge disego.Tiene un abito adosso fin quando ce n'è un pezzo. Idenari che guadagna (talora mille lire al mese) li tiene sparsi ne'suoi cassetti aperti. Discorre di tutto. E' una biblioteca di libriscompagnati. Ha molta scienza... nella memoria. Le sue lezioni le fain piedi delle scranne e dei tavolinicol sigaro in manodi cuiscuote la cinigia ne' propri capelli. D'inverno tiene sempre apertele finestre e se gli scolari si lamentano del freddo - chiude laporta. - Prof. Scarenzio. Entusiasta di Seneca - s'incapa didiventare l'uomo modello. Cerca diminuirsi i bisogni. Comincia dallimitare il suo cibo al lattealle uovaalle castagneal panee apoco a poco si riduce al solo pane. - Il principio fondamentale dellasua filosofia è che l'anima deve comandare al corpo e peròtalvolta dice: andiamo a piedi a Milano - e obbliga il corpo aportarvi da Pavia la sua anima - Arrivato a Milano si sente stanco.Mano! il corpo non deve vincere - esclama e ritorna a Pavia. - E aPaviamezzo mortosi obbliga ancora a far 1000 o 1500 giri del suogiardinomettendoci in mezzose è notteun lume. - Cosìcerca di vestirsi meno che può - mai mutandemai camicia. - Etiene scarpe larghissimeperchèegli dicel'uomo dev'esserelibero. - A volte gira dalle 7 del mattino alle 4 della sera sotto iportici dell'università - Quando vede mancato un libro allasua libreriamisura il posto vuoto. Se il posto è di diecicentimetri per 4 - va da un librajoe gli chiede «avete unlibro alto 10 centimetrie largo 4?» «ho questo»gli risponde il librajo mostrandogliene uno - «Sìèbello...» fa il professore sfogliandolo - «ma èalto solo 8mentr'io l'ho bisogno da 10».- Prof. Porta - Si faportare tutto il pranzo in una volta sola sul tavolinoe mangia unpo' di un cibo un po' dell'altroin piedior camminandoorzufolando. - Un ammalato gli mostra una mano. Porta dà unafischiata e dice «la mano è andata» - Una giovinetisica va a lui per farsi visitare. Egli si volge a' suoi scolaridicendo «prevedo un bel pezzo pel nostro museo» - Faun'operazione a un preteche ci soccombe a mezzo. Porta lo squadracon ira e dice «ha avuto la viltà di morir prima»- La sua smania per operar gozzi è passata in proverbio -Prof. Lombroso. - direttore del manicomio. Dice agli scolariche lapiù parte dei mattilo è diventata per ambizione. Aprova ne fa comparire uno nell'aula. «Non vedi tu forsemilioni?» gli chiede - Nosgnour - risponde il povero diavolo.E Lombroso adirato: E' un buffone - costui - E' un matto: che non glicredano! ecc. - Lombroso imagina che i pellagrosi abbiano gli artipiù lunghi del normale: e fa portare una panca per misurarcisopra i suoi matti. «Ma misuriamo prima noi» propone ilsuo assistente. E si misurano infatti: si trovano di avere 4centimetri oltre il comune. - Per mitigare poi la pazziaLombroso sipensa di convertirla in pellagrae però dà ai mattiogni mattina un bicchiere di raccagna con un grano di melica - Tieneanche una capponaja di pollastri pellagrosi e impazziti a forza dimaiz guasto. - E RotaScarenzioPorta e Lombrososon tutti equattro professori nella R. Università di Pavia. - A Paviaogni 1000 un pazzo.


2353.Due gazzettieri si svilaneggiano ortolanescamente nei loro fogli datafanario - s'intromette un giurì d'onore; e questo sentenziache la lite non deve aver seguitodichiarando i litiganti dueperfetti gentiluomini.


2354.Tutti che le hanno godutedicono che le gioje di questo mondo sonoingannatrici. Ma almeno le hanno godute!


2356.I trattati politici restano inviolabili finchè una delle particontraenti si trovi forza bastante da poterli violare impunemente...Del resto i trattatiche si concludono ancora oggidìsononon dico violabilichè non si viola che il giusto dirittomaannullabilinon avendo quasi mai il requisito dell'oggettopossibile. Sempre nazionalità calpestate! sempre monopoliprivilegi...! Volere o non voleres'è ancora ai tempi diBrenno.Sulla bilanciache pesaè la spada.


2357.R.U. (pel L. VIII. Le scuole - professoriscienziatisgobboni etc.)- Tale scienziato è orgogliosissimo per avere scoperto cheProtasius e Gervasius si scrivevano coll'i; tal'altroè ungentleman - that loves - to hear himself talk (Shakespeare) - Scopodella scienzafar parere difficile il facile.Sulla cattedra staseduta l'impostura. Spiegata alla buonain manica di camicialafilosofia anche metafisica è la più piana cosa delmondo:gergoneggiatasfido gli scolaretti... che dico?... sfido glistessi filosofi a capirla. - Esempi di cose dette sulle proprie gambee sui trampoli - Vi ha gente che studia tanto da non aver piùtempo di pensare. Knowingdice Lockeis seeing and if it be soitis madness to persuade ourselves that we do so by another man's eye


2358.Vi ha certe osservazioni subabsurdaeche dette da uno sciocco sonosciocchezzedette da un uomo d'ingegnosono tratti di spirito. Peres. io domandava al mio servo s'egli sapesse quant'erano le operedella misericordia:rispose: «a Des hin sett; a Miran soo minga»- Altra volta il medesimo servo mi avea adoperato un foglio di cartascrittaper accendere la stufa. Imagina l'ira mia! Ma egli si scusòdicendo: l'era scritta!... E forse avea ragione:chè il piùdelle volte la carta scritta val meno della biancasecondo ne dicelo stesso Giustiniano al capo della Specificazione.


2359.R.U. (I miserabili. L. v.) La signora * di Paviaavarissima. Vendevai pollastri d'appendice ai servitori delle case signorili dellacittàpoi si recava dai padroni a farsi invitare a mangiare ipropri polli. Si faceva portare in casa dai pollaroli le ochelespennava mezzopoi le restituiva loro dicendo che non leconvenivanoe così faceva mucchio di penne che poi vendeva.Il suo denaro non lo prestava che a chi le promettesse il 20 percento - ragione per cui perdeva e capitale e interessi.


2360.R.U. (Gli impiegati L. VII. 18) - In forma di «Addio» -Evviva! ho dato le dimissioni... Evviva! le hanno accettate. Mi paredi riappartenere alla specie umana. Quadro retrospettivo - Non c'èimpiegato che possa vedere di buon occhio l'altro impiegatosalvochèquesti gli sia di grado inferiore. Due impiegati si guardano tra lorocon l'occhio di affettuoso odio dei coeredi parenti. - Facendol'impiegatocome il soldatosi perde il primo carattere umano che èil raziocinio - Non s'è più uominis'èimpiegati - Ogni impiegato è bifronte: una delle sue faccie lavedi volta umilmente sorridente al superiore: l'altra superbamentearcigna all'inferiore. - Cenni sulla lingua burocratica. Es. «Dopodi aver espletate tutte le ricerche...» «surnomato...»«Il morto sussiste ancora» per dire che la morte del taleè constatata - ecc.(Vedi Unità della lingua - giornaledi Fanfani di [lacuna]) Gli impiegati in aspettativa di unagratificazione. - Fisionomia degli impiegati dei vari Ministeri.


2361.R.U. (Alla Bassa L. IV.) - L'abbondanza alla buona dei fittabili e lascarsità ambiziosa dei cittadini. - La famiglia Magnani: 80brente di vino all'annoquattro quintali di patate ecc. - L'allegriarumorosa e schietta dei fittabili a chi li va a trovare el'accoglienza fredda e traditora dei cittadini - V. sparsimper lavita fittavolescai famigli ecc. - Il fittabile di Cislagocol suoeterno mozzicone di zigaro non acceso in bocca:parla a sottintesiemezza vocea occhiatea smorfie. Bravo chi lo capisce!Ed egli dalcanto suonulla capisce di quanto dicono gli altri. Chiede sempre:eh? - Altro fittabile - vestito in eleganzacioè con calzonicolor persichinopanciotto a righe nere e verdi con bottoni d'oro -cravatta rossa cappello bianco di feltro molle su un occhio colcordoncino celeste ed il fiocco - guanti rosso mattone - soprabitocelestino. - (Dal racconto del Ragioniere Gola)...sedeva (ilfittabile) per traversoaccigliato con un gran piatto da una partee diceva di tanto in tanto «on alter viaggsur ragionatt»- Apparve un bacinone di minestra. Il fittabile vi cacciòdentro il forchettone e ne estrasse... un'anitra - Fu il pranzounaminestra tutta verze - due anitre in istufatodue oche arroste - eun cappone allesso: poi il dolcee finalmente l'insalata. Le donnedel fittabile non erano a tavola col ragioniere e il resgiouma sitenevano umilmente pranzando in un canto del cucinone. - I mungitoridelle vacchenelle cascine della bassa con una terza gamba di legnosu cui seggonoattaccata alle chiappee con un cappellone perdifendere il capo dal ventre della giovenca - Descrizione dellafabbricazione di una formaggia - I casee per superstizione ci sputanoprima entro. - El fa la sort. - La volta della formaggia ecc.


2362.R.U. (L. XI. Il Commercio) - Descrivereper bocca di un mercanteubbriacotutte le astuzie per le quali il codice di commercio ègiornalmente violato - legalissimamente. - Della cambialeche deveportare una data di luogo d'emissione diversa dalla data di luogo dipagamento: condizione ridicola e spesso derisa col falsificare laprima delle due date -... Del facile sottrarsi alla vigilanzagovernativa sulle società anonimecoll'accomandita per azioni-... Dell'inutilità dei libri di commercio. Chi falliscedolosamente è colui che ha i libri più in ordinetantoche esce dai processi candido come un cigno. Dice la legge «voglioche indichiate le spese di famiglia per vedere se il fallo ècolposo o no». E il commerciante scrive allora quanto vuole inqueste spese di famigliache tengon bordone alle sue ladrerie - Sinoti che il nostro codice è ancora quello di Napoleone;pensando quanto le condizioni economiche siano d'allora a qui mutate.Fortuna che l'unica legge in commercioè il bisogno dimantenere il credito morale. - L'uso fa tutto. I commercianti sonoper necessità onesti. - Parlare della bancomania ecc.


2363.R.U. (Parte ufficiale L. VII. 17). I Cavalieri in Italia. In forma dilettera al M.° dell'Ist. Publica - lettera nella quale l'Autorerifiuta una decorazione accordatagli; ne adduce le ragioni - deltroppo onore per lui - e del troppo poco - - Cav. Corniani - mercantedi pepearricchitosi straordinariamente. Un signore va a casa suaedomanda ai domestici con deferenza del cavaliere Corniani - Entracostuipettorutocol nastro all'occhiello dopo aver fatto aspettareassai tempo il visitatore. Il quale:E' Lei il Cavaliere Corniani? -Per servirla - Favorisca darmi un soldo di pepe. - Cav. Del Bòsi arricchì dando patrioticamente aqua per vino all'esercitoitalo-francese nel 1859e in premio fu creato cavaliere. Alloratrovò che il suo nome non respirava abbastanza nobiltàe però si diede a firmare «Del Bue cavaliere Giovanni»- Cav. Civelli - decorato di molti ordini austriaci li cangiòcacciati i tedeschicon gli italiani - Cav. ora Comm.Rossi - dettoil «professore di non si sa che cosa»fatto cav. peraver sposato una ricchissima vecchia - Cav. Massafatto id. per aversciupato il patrimonio nei lupanari e le bische - Cav. *id.peraver mangiato parte della sostanza di Litta suo amministrato - Unmaggiore della G. Nazionale di Paviaè fatto id.; ma si notiche a Pavia la G. N. non si raccolse pure una volta - D'Alliotconsole d'Italianel ricevere la tanto bramata decorazioneècolto da paralisi e muore di gioja! Altri si occupano a gratis e maleper tre o 4 anni in qualche publica amministrazione: danno poi ledimissioni e sono fatti cavalieri. - Altri ancora per essere giuntial tale al tal altro posto cui giunge chiunque abbia tanta pazienzada seguitare in certe stolte carriere - Altri infine per sbaglio. Peres. il Boucheronche avrebbe meritato l'onore della crocetta pel suoTrattato sull'arte musicalementre invece lo ottenne per esseremembro di una tal società... Lode a lui! stracciò indue il brevetto. - Dire in generesulle decorazionila loro utilitàe il loro danno: utili perché varebbero a sostituire allaingiusta ereditaria nobiltàla personale -: dannoseperchènon si distribuiscono mai nè si potrebbero distribuireequamente. - Ridicoli poi i gradi del merito ecc. - Rovani noncavaliere - Carcano commendatore ecc.


2364.R.U. Appendice - Un accalappiacani (sotto la dominaz[io]ne austriaca)ne pigliò uno senza muserola di un ufficiale. L'ufficialerivoleva prepotentemente il suo cane: l'altrofedele ai regolamentimunicipali glielo negava. Dopo molte parole ed ingiurie l'uff. collaspada alla manoordinò gli si restituisse - «Ebbene!»gridò il chiappacani «vadano allora tutti!» L'èandaa el can todesch; che vaghen tutti i can talian e aperto ilcarrettoli lasciò tutti fuggire. Grande sparpagliamento dicani per le gambe degli spaventati cittadini - abbajamento - grida. -Un povero barbino affamatocercava di rosicchiare un ossoma nonpoteva per la museruola. Vo a lui - gliela levo. Sua riconoscenza -Un altro barbinopure affamatotrova il mio amico Perelli cheentrava in un'osteria e gli fa mille moine. Perelliadulatolochiama secoe divide con lui il suo pranzo. Il barbino mangia benbene: e poiinsalutato hospite - fugge via - Un altro ancora portavacolla bocca una sporta di gamberi vivi. Si ferma per pisciare edepone la sporta. Un gambero esce. Il barbino ve lo rimette coi denti- ma intanto ne esce un altro - Il barbino fa come prima - Senonchèecco un terzoecco un quarto; la sporta perde l'equilibrio - eccolitutti fuori - allora il barbinozactac - li accoppa uno dopodell'altro - li ricaccia nella sua sporta - si ripiglia la sporta - econtinua il cammino - Questionese gli animali coperti di pelo sianonudi o vestiti - Il Tell del signore Bosisio che piange sentendosuonar le campane; la nostra Tea che abbaja alla minestra che scottaecc. ecc.


2365.(R.U. L. VI) Delle domande imbarazzanti dei bimbi. Lia di 5 anni allamamma Maria: perchè il temporale fa bumbum? - Maria: perchèdi sì - Lia: il temporale ha le gambe? - Maria: sciocchina! -Lia: perchè? (e dopo una pausa) e perchè piove? -Maria: perchè non fa bello - Lia: facendosi il segno di croce:nel nome del padredel figliolo e dello spirito... Ma e lo spiritonon è quello del caffè? - Maria: sciocchina! èla terza parte di Dio. - Lia:perchè?... e dove sta Dio? -Maria: in cielo. Lia: (guardando il soffitto) Lassù? ma comefa a starci attaccato? e come ci va? - Maria (con impazienza):Sapraiquando grande. Dormi orache è meglio. - Credo io - almenoper la mammina.


2366.Paragonerei me e Perelliil primo al cosidetto finol'altro allalega:per cuimentr'io darei l'intimo valore alla nostra monetaeglilo conserverebberendendo più consistente l'improntapiùdurevole nei giri del commercio il tondino. Divisi inveceio midistruggerei prestoforse inutilmente: eglidurando moltovarrebbepoco. - Perelli è troppo eccellente conversazionista perdiventare mai illustre scrittore - La prontezza delle sue rispostede' suoi frizzinon avviene che a spese della loro profondità.- Dei nostri progetti - di me e Perellialcuni dei quali eseguiticome la Palestra Letteraria ecc. Altri progettierano il «Wermouth»opuscoletto che doveva uscireverso l'ora del pranzoe dovevaconsistere in frizziritratti umani ecc. - ed un «Teatrinodella Parodia» i cui attori dovevano essere marionetteelegantissime. Vi si sarebbero date le caricature delle opere e deiballi dei principali Teatri (nelle parole e nella musica)contemporaneamentee così della comedia nuova: parodiescritte però da gente d'ingegno - coi scenari ecc. dipinti dabravi artisti. Scopo del Teatrinoera la critica in azione agliautori ed agli attoricome pure ai scenografiai vestiaristi ecc.Il cartellone doveva pure portare lo stesso formato dell'originale...Era un'impresa che avrebbe forse potuto giovare all'arte - ma cheinogni casoavrebbe alla borsa. - Perelli colla Palestra Letterariaaveva messo su una specie di agenzia dove si collocavano gli uominigrandicome la gente di servizio.


2367.E' uno stoltissimo pregiudizioquello che i giovani non debbanostampare le loro ideema soltanto scriverle. - Perchè ungiovane riesca poi un bravo scrittore che faccia onore al suo paeseè bene ch'egli si assuefi per tempo a tradurre in iscritto lesue idee. Fin quì nessuno si oppone. Chi può impedirech'io pensie ch'io dia l'inchiostro ai miei pensieri?... Oraunavolta scrittoè anche bene che il giovine si consigli aiprovetti. «Ciò è giusto» dicono pure gliavversari. Dunquedomando ioche differenza passa tra il fareleggere un manoscritto a 10 persone una dopo dell'altra e a 10contemporaneamente? e che differenza tra il farlo leggere a millepiuttosto che a 10? Chè se male quì fosseil malestarebbenon dico nemmeno nello scriverema nel pensare. - Ancora.Non volete voi che uno scrittore stampi da giovane perchè nonsi sappia poi che grande fiamma sia venuta da piccola favilla?...Coteste sono ipocrisie vilissime. Anziil mostrare che dalpochissimo si può riescire al moltoincoraggia gliesordienti. Publicate dunquemiei carisenza paura. Stampatestampate: almeno in omaggio agli occhi dei lettori vostri.


2368.La debolezza fisica di Dossicausa e mantenitrice della sua forzamorale. - Come il carattere del Dossi appartiene meno alla fisiologiache alla patologia. - La vena della pazziache permea ne' suoiscritti e nelle sue azioni - in parte ereditaria - in parte aquisitadagli strani studi e dall'ingegno eccezionale (Nullum ingenium sinemixtura dementiae). Quanto all'ereditarismosenza citarepartitamente nonno Carlo (volubilità di carattere)ziaAngioletta (scrupoli romantici e religiosi) - nonna Luigia con lasorella Mojon ecc. e il cugino Carlo (ora all'ospedale dei pazzi diPavia) c'è la frase tradizionale in molte famiglie di Pavia «iPisan j en pu matt che san» - Io però osservo che unramicello di pazzia è sempre desiderabilequal preservativoda una pazzia intera. Gli è comedireil'innesto del vajolo- Sulla mia debolezzaosservo che fui battezzato un mese dopo lanascitache son settiminoe nato da una madre in fugasenzalevatricefra gli ultimi echi delle cannonate infauste dellabattaglia di Novara (1849). Anche Voltaire non ricevette il battesimoche parecchi mesi dopo la sua nascita. Eppure campò fino agli85. - Come pure fino agli 85 visse Newtondi cuibimbosi dubitavapotesse vivere. E Fontenelle e Walter Scott nascono pure debolissimie così J. J. Rousseauche lasciò scritto: je vins aumonde infirme et malade - Inoltreio doveva nascere donna. Laparticula di divina aura che spirò nel grembo della mia mammaera bipartita. Ma il diavolo giocò a Dio o piuttosto a me unmalignissimo tiro. Abbiamo da attaccarcelo? chiese a sèstesso. E me lo attaccò. Ed io non ho di maschio che quello. Imiei sentimentii miei pensierii miei languorii miei desiderifemmineggiano tutti.


2369.Nella mia vita veggo epoche in cuistretto da una paura non di orsoma di lepre - fuggiva la gente correndo alla melanconia ed allasolitudine. Erano epoche in cui mi dicevo: e perchèfrequentare gli uomini? Non ho io forse in me stesso una popolazionedi Iiuno diverso dell'altro?: se vuoi vedere qualcunomettiti allospecchio; - erano epoche in cui invocavo la tristezzamia perpetuafedelissima amantee mi smidollavo dagli occhi con l'assiduo coitosecolei. Allora tutti i dolori miei e d'altritutte le disgraziepassate e future mi si ricomponevano nella fantasia e rimpiangevo lamorte della povera Elvira e insieme il disamorato mio stato - Epiangendocercavo di mescolare le lagrime mie con quelle delgiovinetto Allighieri e aprivo la «Vita nuova». Estquaedam flere voluptas! oh la tristezza è pur dolce. Maleggendo quelle inclite paginea poco a poco dimenticavo Elviramestessodimenticavo la realtà della vitarapito in una nubedi arte e di genio. - Cosìalle volteleggendo entusiasmatoi grandi scrittoripiangevo a calde lagrimee sfiduciato di meesclamavo «me lo portarono via tutto l'ingegno» - eimaginavo che il mio intellettuale limone avesse spremuto le sueultime gocciee riflettevo «molta parte dei giovani hanno inanticipazione tanto usata la loro facoltà generatrice delcorpoche giunto il tempo in cui dovrebbero generare figli trovansiimpotenti. Del pari iodelle facoltà intellettuali». -Benedetteesclamavo - voi disillusioniumiliazionisciagurechèmi staccate sempre più dalla vita e mi fate desiderare quantoio prima temevala morte.


2370.A scrivere io soffro. Ogni linea è per me un dolore. A chi ècondannato a molto pensareDio avrebbe dovuto concedereper lomenoun paio di cervelli indipendenti fra lorocome concesse unpajo di bracciaaffinchè l'uno potesse lavorare durante ilriposo dell'altro. Cosìinvecebisogna soggiacere aglistupori mentali prodotti dal rilasciarsi dei nervi: cosìbisogna aspettare il riflusso delle ideecome l'onda del mare. - Lapiù parte degli scrittori hanno le parole e non i pensieri: iocon i pensieri non ho la parola.


2371.«Se ci fosse un rosario di coglioniLei sarebbe unpaternostro» - «A lei non mancano che le penne per essereun'oca». (Frasi di Cr. Negridirette al S.r *ora segretarioalla legazione di Portogallo).


2372.Scopo de' miei bozzetti. Io cerco la moralità della immoralità- voglio dire: dopo le tante stacciate che si fecero per partire ilvizio dalla virtùne faccio io una ancoraforse l'ultimasulla parte del dichiarato vizio affine di torvi le ultime stilledella virtù. La prima schiacciatadiede il vino: io schiaccioquanto rimane e dò l'aquavite - Modo de' miei bozzetti. Chiinsegna tecnicamente morale a nulla approda: massime oggidì incui a ciascuno par di sapere abbastanza. Spargiamo dunque di «soavelicor gli orli del vaso» e per riuscire al nostro intento diriforma socialepresentiamo le idee in forma pittoricain modo chela conclusione sia sottintesain modo quindiche il lettore latrovi egli stessoe peròtenendoci come a una trovata suaci creda e ne diventi fautore. Infattinon s'impara volentieri ebene se non quanto noi apprendiamo a noi stessi - La mia maniera èdunque di porre prima l'esempiopoi la tesi. L'esempio deveartisticamente preparare l'animo del lettore ad aderire alla tesilaquale è quasi sempre contraria alle sue opinionie dettacrudamente gli avrebbe fatto gettar via il libro. E' veroche anchequìall'apparire della moraleil lettore dà unsobbalzoma essendo egli ancor sotto l'artistica influenzadell'esempio cui egli ha già tacitamente aderitonon puòrifiutare del tutto la ideaper quanto nuovasenza contradire a'suoi anticipati sentimenti.


2373.6 luglio 1869 - faccio l'esame di diritto penale a Pavia e piglio 28punti - 7. luglio. Scrivo una gentilissima lettera di ringraziamentoal Prof.Buccellati V. lett. 25 (Album dal 66 al 72) - 9. Il prof.Pellegrino incontra il prof. Buccellatiinferocito contro di me pelgrave insulto (?). Pellegrino scrive tosto a Papàe papàva da Buccellatiil quale gli mostra la mia lettera. Papàlegge... Orrore! - 10. Alla mattinadopo una lavata di capo da papàvado da Buccellati. Ho il piacere di trovare in lui la maggior bestiadel mondo. Buccellati interpreta la mia gentilezza come altrettantavillania.Alle mie obbiezionirisponde che ha 36 annie chequindiuna lettera può capirla. Egli se l'è pigliata pel voi(il voi classicodantesco)egli mi dice che la frase «28pallottoline» per dire 28 punti è frase dispregiativa -aggiunge ch'egli appartiene alla commissione pel Nuovo Codice (poveroCodice!) e che le sue opere furono tradotte in tedesco (fortunatoItaliano):concludendo che i moscerini egli (bue) non li senteneppure. - Inutili le mie osservazioniinutile il leggergli lalettera mia col vero suo accento! - 31 dic. 1871. a Firenze. Vado atrovare Cristoforo Negri consultore presso il M.° degli Aff.Esteri. Egli mi rimprovera perchè non sono andato a trovarlodi presta mattinao almeno non lo abbia fatto avvisato del miopassaggio per Firenzenel qual caso mi avrebbe consegnate moltelettere per Roma. Va a indovinarlo! Poi mi fa sedere a tavolinoe midetta una lettera pel S.r Peiroleri sulla spedizione polare. La cartanon avendo righedomando la falsariga - Negri va in furia e inveiscecontro di essa. Dice che l'ha proscritta dal Ministero - Si lamentapoi perchè non scrivo in fretta e lo fa in malo modo. Mi sentole orecchie in fiammee mi prudono le mani di lasciargli andare unoschiaffo. Fortunatamente veggo semprenel vecchio mezzo imbecillitolo storico insigneil grand'uomo. - 1 genn. 1872. Mi presento al S.rPeiroleridirettore generale dei Consolati. Mi domanda se ho buonavolontàdice che non bisogna farsi illusioni ecc. poi mipresenta al Cav. de Veillet capodivisione. - 2 g[en.] 1872. De V. mipresenta al mio ufficio. Sono le 121/2. Gli impiegati cominciano acomparire tartarughescamentema nessuno si decide a far qualchecosa. M'accorgo che nei ministeri l'ozio è eretto ad impiego.A me hanno affibbiata la peggiore delle occupazioni: quella dimettere a posto delle carte nelle cartelle. Mi toccacome Dantescender e salire per le scalee non solo di marmoma a piuoli. E'ufficio da facchini.Ed io che ho studiato la filosofia del dirittola storia diplomaticala sinuosità delle leggi ecc.!! Devopoi notare sopra un registro i dispaccimano mano che arrivano... Aldiavolo il Ministero. Lascio l'ufficio in dubbio di ritornarci.


2374.(Roma 1872) Nel Museo Capitolinociò che maggiormente mi hainteressato fu la raccolta dei busti degli uomini celebri di Roma edi Grecia. Come è vero il ghigno e il cranio cocciuto diCatone! Come ritrae la innata lavativaggine il viso di Aristotile! ECiceroneil professore pedante e sbajaffone? e l'intellettuale soaveprofilo del giovinetto Marco Antonino? Ci si impara ben altrocheleggendone le biografie. Basta il viso e le opere. - Guardando poi leantiche statue spesso male composte di membra diverse fantasiavo ilgiorno del giudizioquando ciascun «ripiglierà suaforma e sua figura». Che confusione allora per i musei! Chespettacolo strano! - Alla biblioteca della Minervai frati nonconcedonosenza uno speciale permessola lettura della Storiad'Italia del retrogrado Botta! - Il Magno Tempio di Faustino nel foroRomanonel cui mezzo si rannicchia una chiesuola cristianaèla vera grafica imagine del rapporto tra le due religioni - GliSvizzeri del Papadalle onanistiche faccie


2375.(1873) Ora mi lodanoin generalei giovanie gli uomini grandi(come Rovani e Gorini)che sono i sempre-giovani: chi mi combattesono i vecchi piccini. Matra pocoquesti morranno: i giovanisaranno allora uominie gli uomini grandiavranno toccata la famache meritano. E allora mi troverò anch'ioa mio posto.


2377.Il mio discorso è tutto a cancellature. - Mio statod'innamoramento perpetuosenza oggetto. A volte mi sembra didiventar tutta mentula: e la voluttà insodisfatta stancasfibrapiù che la compiuta. - La insobria astinenza.


2378.Da fanciulloquando potevo procurarmi qualche nuovo librofacevocome i cani allorchè hanno da rosicchiare qualche osso - minascondevomi rannicchiavo nei canti a leggerlo. - Tutti i giorniusavo poi di fare come fanno i casee colle forme di formaggioritoccavo cioè colla nocca della memoria tutto quanto aveostudiatoper sapere in che stato si trovasse.


2379.Molta è la differenza tra i libri creati all'aria apertaequelli costruiti in uno studio. E come la si capisce! I primi sannodi fresco; gli altri sentono il chiusola muffa. - Bisogna semprealternare lo studiare al produrre. Producendo senza studiarecioèsenza versarci in corpo materia primaandiamo a rischio diesaurirci: studiando tropposenza produrre rischiamo invece dicrepare d'indigestione e soffocamento. - Fin quìil Dossinello scrivere un libronon ha ancora smesso il pericolosissimovizio di consigliarsi a chi ha già scritto in proposito.Eppure il Dossi si accorge di avere testa bastante a scriverne uno dasolo. Gli è come colui che s'appoggia a un bastonemalfidentedi gambe che pur sono salde. Getti dunque il bastone!Per esso legambe buone potrebbero affievolirsi.


2380.Difficilissimoanzi impossibile è fare un lavoro di lungalena perfetto (parlo sempre di lavori d'arte e spec. di letteratura).Ciò che suscita le opere somme è l'entusiasmo.L'entusiasmo dura un'oradueun giornonon di più - perchèl'entusiasmo è uno stato fuori del naturale. Oradimando iocome si fa a mantenersi in entusiasmo un anno o due di fila? Nèl'assenzio basta. Riuscirai sempre a un lavoro a tacconia macchie.Impossibile comprenderlo tutto in una sola occhiata: qualche suaparte strapiomberà: e per quante correzioniper quanta limausi poiavremo sempre un lavoro aggiustatonon mai di un sol getto.Nei lunghi lavori bisogna adunque accontentarsi del quasi riuscito.


2381.Divise di A. Pisani Dossi - 1ª (senza corpo) in tristitiahilarisin hilaritate tristis tolta in imprestito da G. Bruno - 2ªuna palla di gomma rimbalzante col motto «repulsa adsurgo»- 3ª un razzo accesocoll'anima «brevissed splendens»


2382.Dossi è nato per essere un corruttore delle lettere italianee in ciò gli Italiani gli dovrebbero riconoscenzaperchècosì egli prepara loro un nuovo risorgimento. - I libri del D.sonoquanto al carattereun misto di scetticismo e disentimentalismo. - Duei periodi dello stile del D.il I° diavviluppamentoil 2° di sviluppamento. - L'«Altrieri»si compone di 3 parti che sono come le tre persone della S. Trinità.- Sono tre tentativi. In unoil D. sta terra terra (parte seconda)nell'altro sta a terra guardando il cielo (parte prima)nell'ultimosta in cielo e guarda alla Terra. Dei tre generiD. èriuscito passabilmente nei due primi. Egli peraltro vorrebbededicarsi al solo primo il quale è a pari distanza dalle dueesagerazioni della odierna letteratura. Nel terzo genereD. non èriuscito - un po' per le difficoltà di esso genere un po' perla lingua e l'indole italiana che male si prestain un cielo sìazzurroalle nebbiosità. - D. avea tentato in questa 3ªpartenon di far sentire le parolema i suoni; di avvicinarsi cioèil più che gli fosse stato possibilealla musica; come aveatentato nella parte seconda di fare più che non letteraturapittura. - Col «Regno dei Cieli» D.se non ha fatto un bellibroha fatto una buona azione.


2383.A Roma si atterrarono antichi edifizi per formar nuovi musei. -Palazzo dei Cesari. Confronto tra le ruine ancora selvatiche e sìpittoriche; e le incivilitecon le etichette di latta verniciataecc.


2384.Gli Umoristi diconoin generalecose fuori dalla comune sentenzama in modo da colpire la intelligenza con un lampo di persuasioneche spesso si perpetua in un duraturo chiarore. Gli Umoristi diconocose savie vestite di pazziae pazzie vestite di saviezza. - A undiscorso fatto di ragionichiunque può opporre -: ad uno dicuorenessuno.


2386.(R.U. L. VIII) La matematica in Italia rappresentata da una dozzinadi zucconicelebrità che non si possono controllare e non sicomprendono neppure fra loro. Bardellidifattiprofessore di mat.al politecnicodice «Casorati ha dato fuori un libro che nonho ancora capito... ma che è magnifico!» - I matematicisono la gente che ha meno buon senso di tutti. - Il lor ragionare èa machina. Luigi Cremonaad es.esaminatoreguardando i lavoridegli studenti dice «questi componimenti o sono bellie allorasono copiati; o brutti e allora non possono istessamente passare;dunque zero a tutti». - Vedi gli «Immobili e i Semoventi»di Giusti. «Il fanciullo deve andare - deve ridere e pensare -appoggiato al calcolo = d'ora innanzimi consolo! - questo bipedeoriolo - anderà col pendolo!» - V. anche Béranger«Les Sciences» - Gardons Lisette et la Fontaine; - Musesrestez: restez Amours. - Id. Le vin de Chypre. - Gli scienziati chedisfanno nel lambicco la Natura.


2387.Tale non avea d'ingegno se non quel tanto necessario a capire di nonaverne. Egli prega gli Iddii a lasciargli gustare del calice delgenio. Gli Iddii l'esaudiscono. S'apre l'infelicissima vita di ungenio. Ed egli depreca il funestissimo dono e implora di ridiventareuno dei tanti.


2388.Mezze bugie. Mi lamentavo del male di denti. «Eppure»altri disse «ella ha dei denti bellissimi». «Eh»faccio io «due son finti» - Fintierano invece quattro.- O perchè non tacereo almeno non mentire del tutto?


2389.(R.U. L. V. Il bel mondo) The fashion - i fescioni (mil.). - Nel belmondo ci sono famiglie in malora che pajono e si credonovicendevolmente ricche. - Tal damerinodovendo recarsi a fare unavisita nella stessa casa dov'era stato il dì primasidisperava per non avere un nuovo abito pronto.«Che farò?»si diceva - «ho da portare ancor quello di jeri?» E lafaccia? - chiese un amico.


2390.Il dire «grandi lepri» agli asinifrase di linguaitalianapuò esser nato da questo. Cioè da qualchesoldato tedescosceso in Lombardiache veduto un canarino daghiande chiese che fossee udito ch'ei si chiamava «Asen»intese Hasencioè «lepri» - Poi la parolafattametaforapassò da Germania in Italia. - merluccioquasi «marluccio» - AllahDio. Conf. alltutto - CupidodesiderioDiod'amore - cerretanoperchè vende cerotti - ciarlatanoquasiciarlone - carabinierida quel re che diceva alla sua guardiacomposta di morii miei cari arabi neri - ciambellanodaquell'altro principe sodomita che scegliendo il custode delle suechiavidiceva «ci-ha-un-bell'ano» - vallettosimilmentedalla frase va-a-letto - vermouthdalla risposta data achi chiedeva «was für Liquor ist es?» - Vermuthe!cioè «conghiettura».


2391.Ciao saluto di amicizia a Milano è saluto di rispettoall'oltrepò (ciao quasi schiavo). - In lingua italianalefruttaal traslatosignificano generalmente busse - come marronigli sbagli ecc.


2392.calcoloda calculusperchè anticamente si facevano i conticoi sassolini - L'imagine poetica dei canes marini latrantipuòesser venuta da un bisticcio sulla parola canaeagg. dato alle ondeperchè bianche. CF.nuces e nuptiaecoll'uso antichissimo dimangiar noci il dì delle nozze (V.Marziale) - CF. i nomi dicolore che si danno agli stati di ubbriachezzaper es. «gris»in francese«la bionda» in milanese ecc. - Avegh i brugnal cuu (mil.)il brugnvale non prugnema pruni (spini) - mandorlespaccherelleda spaccarema meglio saccherelle da saccharum«zucchero» - Ripheusjustissimus unus. CF. nello stessosensol'ingl. «one»


2393.(R.U. L. VIII. Le scuole) Componimenti esaminati dalla commissionecentrale a Firenze (1868?). Tale studente di Como presenta alla Comm.un componimento latino fattogli sottomano dallo stesso preside delLiceoil prof. *valente latinistae ne riporta punti 6 - Talaltro a Firenzenel comp. italianonon passa. Che fa? Va daTommaseo e gli dà a giudicare il suo componimento. E Tommaseogli scrive una dichiarazione di lodech'esso giovane presenta allaComm[issio]ne. Notiamo che Tommaseo avea poco primaqual membro didetta Comm.giudicato il componimento indegno di passaggio. - Unaseduta della Società Pedagogica nel palazzo di Breradove sitratta de' mezzi di rendere obbligatoria l'istruzione primaria. Parla**preside del Liceo *** che già si distinse quale poliziottoin un liceo napoletanoe dice che bisognain ogni paeseinteressarne il pretoreintorno di cui il villano vede sempre ipennacchi e le bajonette dei carabinieri. Aggiunge l'avv.Righinichegiacchè ai parenti (per la negligenza dei figli!) non sipossono infliggerenè multeper la loro povertànèpene corporaliperchè giù di modapotrebbersi iparenti condannare a lavori in prò del comunevale a dire ailavori forzati. - Altri osserva che il povero figlio del padrecondannato piglierà poi da costui botte da orbo. CominciaRossi Guglielmo professore di non si sa che cosaa parlaree dice«Considerate... considerate ecc.». - Istruzione primaria.Ad Andorno ciascun ragazzo della scoletta è tenuto di portaregiornalmente nella stagione invernale un pezzo di legna alla maestrala quale la immagazina e la vende al minutolasciando gli scolarettibubbolare dal freddo. Ed è la stessa maestra che agliscolaretti detta: l'aqua è un fluido imponderabile - il mare èmolto smisurato - ecc. - In every age and state of societyfathersand elder citizens have been suspicious and jealous of all freedom ofthought and all intellectual cultivation (not strictly professional)in their sons and juniorsunless they can get it controlled andregulated by some civil or ecclesiastic authority in which they haveconfidence (Ed. Review). They disapproved of any teachingunlessthey could be certain that all their own opinions would be taught(id.) - Il preside **** del Liceo *** a Milano faceva saltar classipassar esamiottener punti di lodeper spille d'orocatene ecc. -Il prof. Gerli non volea lasciar passar un tal Vertua: «facciapure come vuole» gli disse questi «per me ne ho giàpieni i c... di studiare» - Vertua è ricco. I troppirigori allontanano dallo studio più che non invitano.


2394.Tra i bisticci politici - citare - il W. Verdidel 1859 scrittosulle mura delle città d'Italia che voleva dire W. VittorioEmanuele Re d'Italia - notando in pari tempo come ciò giovasseanche alla fama dell'insigne maestro di musica - citare il 610 (seiuno zero) scritto sul palazzo di Corte a Milanoin omaggio aMassimiliano d'Austria. - il Pio No-no - il Quanta spesa per unmezz-sovran e ona bavaresa (a proposito di Beauharnais che sposavauna principessa di Baviera) ecc. - Sulla Gazzetta dei muri - (Pompeiecc.) - Prina Prina - il giorno s'avvicina


2395.Curiosità gramaticali. Come «buon uomo»vogliadirenell'usominchione - come«galantuomo»siadoperirivolgendo la parola a gente di poco conto - ed abbiasignificato di semi-disprezzo. - Delle frasi di doppio sensodaevitarsicome la classica «Incipiunt agitata tumescere»(Virgilio).


2396a). Nella Letteratura comicafanno specialmente messe le opereteologiche. Basterebbe citare il solo titolo di molti dei libri chetrattano di Dio e Compagniper sentirsi la fede annegata fra lerisa. Non parliamo poi del contenuto. C'è p. es. un opuscolo«De trinitate» dove si pone sul serio la questione «Checosa fanno le 3 persone della Santissima Trinità in Cielo?»e si concludedopo molti sottili ragionamenti «discorrono tralorolodandosi vicendevolmente e continuamente».


2396b). (R.U. VII. Scuole) - I maestri vecchicol sistema di una voltasfogavano la loro bile sugli scolaretti - di cui se ne tenevanosempre inginocchiati dinanzi una mezza dozzinache tempestavano dibacchettatedi pugni e di calci. - Il bancoe le orecchiedell'asino - il cesso - il «pignolo» - il far la croce interra colla lingua ecc. ecc. - Tra i maestri di campagna non vadimenticato il Tagliorettid'Arcisate - detto il «Penaggia»perchèfacendo lezioneusava di tenere fra le gambe unazangola (penaggiain dialetto) e di sbattervi il latte. Questomaestro avea proposto ai Gramatici di levare 5 lettere dall'alfabetocome superfluecioè l'hla z (cui scusava coll's)l'm (cuiscusava coll'n)l'u (bastandosecondo luiil v) e l'j. - Fu luiche alla venuta del nuovo Preposto a Brennoaffisse sulle case delpaese il manifesto «O popolo di Brenno - sparate alla granputtana»; - fu lui che alla morte di Cavour pose sulla portamaggiore della Chiesal'iscrizione «tripudio - di preci elagrime - alla memoria di Cavour - conte Torinese - che per altezzadi mente e agilità di ministero - Il popolo di Brenno - Oggi -suffragano».


2397.Manzoni imitò Cervantesnel nascondersi il più che glifosse possibile dietro le spalle del suo Anonimo Lombardocuiattribuì e l'invenzione della storia de' due sposie ogni suapiù bella pensata - comedal canto suoCervantes avea ciòfattomettendo il suo famoso Chisciotte sul conto dell'imaginarioCid-Hamed-Benengeli - A proposito di Cervantes e del Don Quixotemagnifico tutto il tratto che parla del governo di Sancho: che èfinissima satira ai governi. - Cosìnotabilela descrizionedi Clara Perlerina (Parte 2ª Cap. 47) - la partenza di Sanchodall'isola Barataria (P.II. C. 53) - il discorso di Sancho colventeroche promette mari e montimentre non tiene nulla nellaventa (P. II. C. 59) - Tutto il Cap. 60 della P.II - ecc. ecc. DiUmorismomoltissimi esempi nel Chisciottep. es. «d'estamanera se lamentaba Sancho Panza y su jumento le escuchaba sinresponderle palabra alguna» - p. es. V. Cap. 61. P. II (pag.154) - Tra i difettiquello di trovarci troppo spesso ripetutol'espediente romantico delle donne vestite da uomo. Nel Chisciottece ne saranno una dozzina.


2400.la carasp.CF. kàragr. - no sé leer migajaspag..CF. micait.(briciola)miettefranc.brisabol.mìngamil. - francolines de Milan (D. Quix. C. 49. P. IIpag. 307) -capella (de flores) coronaCF. Dante «e di poeta piglieròil ca[p]pello».


2401.V. 2402 Os Lusiadas - miserabile poema - una delle solite imitazionida Virgilio - Annoja come il Tasso - senza neanche il conforto diqualche felice riposocomese non altropresenta qua e làil poeta italiano. Nella pappolata di Camoens regnanocontemporaneamente gli Dei pagani e i Cristiani.Imaginate ilpasticcio! così chequando Venere (nell'ultimo Canto ot. 82)mostra a Gama il mappamondodice parlando dell'Empireo «aquìsó verdadeiros gloriosos - divos estão; porque euSaturno e Jano - Jupiter[Juno] fomos fabulosos - fingidos de mortale cego engano» (e chi parlaè Venere!) - Nei Lusiadic'èoltre la solita favolala solita ripetizione d'aggettivistereotipati. - Un bell'esempio di proprietàlo si trova nelIII Cantoquando Vasco di Gama (a imitazione di Enea che sballa lasua storia a Didone) - conta al Re di Melinda la cronaca diLusitaniae si vantacon un Maomettanodelle botte picchiate dagliantichi portoghesi agli antichi maomettani - nel qual raccontoappare anche il fiume Gange che dice al Rey Manuel «a quantasgentes vês porás o freio». - Altro esempio diepica dignitàlo abbiamodove Bacco scende da Nettuno perincitarlo contro i Lusitanied è ricevuto dalle ninfe «quese estão maravilhando - de verque cometendo tal caminho -Entre no reino d'agua o rey do vinho» - Pazienza ancora che ilpoema termina modestamente! Camoensparlando al redice «...ficoque em todo o mundo de vós cante- de sorte que Alexandro emvós se veja- sem à dita de Achilles ter inveja».


2402.(V. 2401) Il solo tratto mediocre nei Lusiadièa parer miola minacciosa apparizione del Capo delle Tempestea Vasco di Gama.Crivellato il poema nel mio staccionon mi restano di lodevolichei seguenti versi «que alegria não póde sertamanha - que achar gente vizinha em terra estranha» - «Quemnão quer commerciobusca guerra» - «Encostase nochão que està cahindo - a cidreira co'os pesosamarellos; - os formosos limõesalì cheirando - estãovirgineas tetas imitando» - «Huma (Nympha) de industriacahee jà releva - com mostras mais macias que indignadas-que sobre elle empecendo tambien caia - quem a seguia pela arenosapraia» - «(gli onori) melhor he merece-los sem os ter -que possui los sem os merecer»


2403.Tale pretenel cominciare la predicadiè un colpo col piedenel lume che il chierichettoaccovacciato dietro di luinell'oscurità del pulpitosi teneva presso per leggere ilmanoscritto da suggerire. E il chierichetto allora «l'èmort». «E' morto» cominciò con enfasi ilpredicatorema accortosi tosto dello sbaglioebbe tanta presenza dispirito da aggiungere «Morto è l'agnello immacolato...Or chi l'ha ucciso? chi osò porre le mani ecc... Ahi!sonoquelli empi giudei...» e così viaimprovvisò unapredica sulla crocifissione -.


2404.Nessun uomo è fine: tutti son mezzo - ma a che? Sarebberoforse altrettante lettere che tutte insieme vanno formando una parolaunica - Dio?


2405.Nell'Universotutto è centro... L'Universo è tuttoinfinitoperché non ha margine...; non è totalmenteinfinitoperchè ciascuna parte di quello è finita...Dio è tutto e totalmente infinito perchè tutto lui èin tutto il mondo... L'infinito è immobile. L'infinita quietee l'infinito moto concorrono in una... - Se il mondo è finitoed extra il mondo è nullaov'è il mondo?Saràqualche cosa che non si trova - (in parteBruno).


2406.V. 2407 Giordano Bruno sgomenta. Chiesto dal Tribunaledell'Inquisizione di chi fosse figliorispose «del padre Solee della Madre Terra» - Udita la propria sentenza di mortedisse «majori forsitan cum timore sententiam in me dicitisquam ego accipiam» - Magnificase non per la formaper lasostanza è la sua satira sulla umana asinità. «Ohsanta asinità! santa ignoranza!... - La santa asinitàdi ciò non cura - ma con man giunte in ginocchion suol starsi- aspettando da Dio la sua ventura - Pregatepregate Diose nonsiete ancora asiniche vi faccia diventar asini!... Forzateviforzatevi ad esser asini voi che siete ancora uomini! E voichesiete già asinistudiateprocurateadattatevi a procederesempre di bene in meglioafine che perveniate a quel termineaquella dignitàla qualenon per scienza et oprequantunquegrandima per fede si aquista: non per ignoranza o misfattiquantunque enormima per l'incredulitàcome dicono secondol'apostolosi perde: se così vi disponetese tali sarete etalmente vi governeretevi troverete scritti nel libro della vitaimpetrerete la grazia in questa militante e otterrete la gloria inquella trionfante ecclesianella quale vive e regna Dio per tutti isecoli dei secoli. Così sia» (Bruno). - Utile sarebbe unraffronto fra l'incredulità di Erasmo e quella di Bruno - etra le loro due opere su la favola dell'Asino Cillenico (Cabala delcavallo Pegaseo?)e l'elogio della stultitia


2416.Giordano Brunodedicò la sua satira contro la fede e il papa(l'asino ideale) dal titolo Cabala del cavallo Pegaseo ad un vescovo- con queste parole «prendetelose voleteper uccello; perchèè alato e dei più gentili e gai che si possano tenerein gabbia» - Il motto di Bruno era«in tristitiahilarisin hilaritate tristis» che potrebbe essere il mottodell'Umorismo - Per la lingua da lui usata diceva «chim'insegnò a parlare fu la balia».


2420.Quanto spreco d'intelligenza per capir cose che non meritano d'essercapite! quanto studiare per giungere a sapere quanto la nostraignorante fantesca sa già prima di noi!... Don Chisciotteimpazzì sui libri di cavalleria - ma quanti mai impazzirono suquelli di filosofia! Nati scienziatisi muore ignoranti.


2421.Pret e pui hin mai sagui. (R.U. L. VII. 16 - Parte ufficiale).


2422.Tale alloggiava al 5° piano per timore dell'umidità. Dissemio fratello «egli ha l'umidità delle tegole» -Mia zia possedeva un cannocchiale da teatrodei primi fabricati; diquelli cioè che si allungavano e accorciavano senza ingranaggidi ruote. E mio fratello lo chiamava «il cannocchiale a pietra»(alludendo agli schioppi).


2423.Si vede un paesaggio dipinto. «Par vero» si dice - Sivede un paesaggio vero e si dice: pare dipinto. - Si mangia manzo; siesclama «pare fagiano» - si mangia fagiano «parmanzo» - Altre frasi valgono l'opposto di quanto dovrebberosignificarep. es. l'articolo di fondo nelle gazzettemesso semprein principio - Così ci sono metafore ritornate donde sonopartite - es.«ella dà alla luce il suo primo volume»(intendendo il partorire) che è metafora nella sua prima partegià presa a prestito dal parto animale - e applicata ai libri- Altre poicoll'uso hanno perduto ogni valore di metafora -p. es.svignarselain cui nessuno avverte più alla idea di vignaper es.il divorare la via etc. etc. - E vi sono anche diminutivi cheindicano oggetti più grandi del loro positivo. - per es.bambinodiminutivo di bimbo - usato in Toscana a indicare personegià adulte -; e accrescitivi che significano idee di cose piùpiccole dei relativi positivicome mattone e matto etc.Illustrissimoche vale meno di illustre - Non parliamo poi di certe frasi - per es.«crescere come Dio vuole» per dire crescer male etc. - dicui V.sparsim.


2424.(Note umoristiche di L. A. e B. V. 2240 - 2. I Numeri) Del Numero 13.- Se le superstizioni relative a questo numero siano anteriori oposteriori alle carte da taroccoin cui il 13mo tarocco rappresentala morte. - Il numero 13 è bandito dalle stanze neglistabilimenti idropaticinei broughams di Pavia (non però diMilano etc.).


2425.Dal momento che l'innato amore alla menzogna negli uomini creòil romanzo... - Il romanzomenzogna lecita e onesta... - Gli uominiamano i romanzi per amore della bugia. Le figure rettoriche sonotutte bugie -.


2426.La morte è l'alleata dei buoni ingegni. Essa apre le portealla fama e le rinchiude all'invidia (Bacone). E' la indeprecabilespegnitrice delle false glorieè la ravvivatrice delle verebenchè sconosciute.


2427.(V. 2240) Impressioni nel leggere. Il pianto che erompe allacontemplazione della bellezza artistica. Mi fanno piangere le piùcomiche poesie dell'inarrivabile Portatanto son belle.


2428.«E stetti come l'uom che teme» (Dante). CF. Virgilio«Illum indignanti similemsimilemque minanti». - Ladescrizione della Casa del Sonno è tolta di peso da Ariosto adOvidio - Ma fin dove si può ritenere che un autore imiti unaltro? - Altra l'imitazione in scienzaaltra in arte: nella primal'idea è tutto; nell'altra la forma è quasi tutto.


2429.Il comico è risol'umorismo sorriso.


2430.Nei paesi dove le vocali cedono alle consonanti... (per indicar ilNord) - Errore che le lingue germaniche siano più ricche dellelatine... Esse non sono nè più nè meno -quantunque il costume di combinar nuove parole coll'unione di due otre altre vecchiesia piuttosto un effetto della scarsità chenon dell'abbondanza di una lingua.


2431.Segue il volgo ciò ch'egli ostenta di disprezzare. Il volgoassiduo frequentatore di puttanetoglie ogni sua frase di schernoappunto dai bordellich'egli ama e frequentaper es. «Va aputtane» etc.


2432.Nel dialetto Romano è frequente la desinenza a nel pluralederivata dal neutro plurale latino (le melale pomale sua ecc.) -Tra le bizzarie gramaticali - citare le cervella che hanno senso menonobile de i cervelli mentre le ossa l'hanno più nobile degl'iossi.


2433.Giuseppe Ferraril'esageratore di Vicodice che la lingua d'Italiaè reazionaria. Sfido io! non la sa scrivere - Certo èche scrivendo in Italiano - lingua ricchissima a rispetto delleteutoni - si sente tuttavia la scarsità dei tempi e de' modide' verbi e s'invoca la greca abbondanza.


2434.Nella Satira si trova è vero una delle fonti dell'Umorismoodiernoma l'Umorismo non è tutto satira: esso trae anche lesue origini da quella parte di letteratura semi-conosciuta dagliantichibenchè corrispondesse ad un affetto che naturalmentedovevano anch'essi sentireil pàthos -.


2435.L'arteogniqualvolta ci si presenta con opere degne di leianchevecchiapare nuova - la scienza per quanto freschissimapuzzasempre di vecchio.


2436.C'è chi scrive come se i lettori non conoscessero nullaintorno all'argomentoe tedia - c'è chi scrive come seconoscessero tuttoe spazienta. - L'attenzione del lettore si devenè esaurire - nè troppo acuire senza soddisfare. Illettore non ha nè da patire la fame nè l'indigestione -


2437.(V. 2240)Mie impressioni nelle letture - p.es. Orazio - odi -. Pareche Orazio abbia ad ogni periodo messe tutte le parole che avrebberodovuto formarlo in un sacchetto; le abbia poi scosse ed estrattele asorte le abbiain quell'ordine che venivano suscritte. Tantal'involtura. - Shakspeare (V.Sparsim) e al Giulietta e Romeo - Vatto. Scena 1ª. Questa scena è affatto fuor di luogo. Puòdarsi che Romeonon pazzo - possadopo di aver udita la morte dellasua adoratadescrivere minutamente al colto publico una bottega daspeziale? - Tasso (V. Sparsim). O miseria delle miserie! A volteleggendo per la prima volta la Gerusalemmeritorno al frontispizioaffine di assicurarmi che il libro sia proprio di quel decantatissimoautorecui si erigono statue e si pingono le fattezze con Dante ePetrarca. E' un poema più buffoe più sciocco e piùbenissimamente-male scritto della stessa Secchia Rapita.


2438.(R.U. L. I. Gli artisti). Scena 1ª. Il pittore X bisc de gamb -e lo scultore Klosc de spall - dinanzi all'Apollo di Belvederetrovandogli mille difetti - e quello della gamba più cortadell'altra ecc. - (R.U. L. XII. Leni pazzie) S. 2ª. Gallipittore presenta al Ministro delle Belle Arti in Francia il suo albumdi schizzi. Ogni schizzo è un indecifrabilescarabocchio.Domandastupitoil Ministro «ma cherappresentano?» - E Galli «la guerra dei bianchi e deineri». - Questo Galli s'era dato ancheper la fameadinverniciare carrozze. Partì poi per l'Egitto dicendo agliamiciche andava nel deserto per fare la «sfinge».


2439.(R.U. L. V. Il bel mondo. 8. I vani) - Il S.r Carlo Cattaneo (non ilgrand'uomo) si fa chiamare prima Carlo Cattaneo Torrianipoi NapoTorriani - e scrive una lettera alle gazzette dicendo loro direttificare l'N. C. in nobile cavaliere. - Altri ha la fatuitàdi credersi bello e d'innamorare tutte le donnep. es. FilippoFilippi - Luigi Perelli - e un nostro servitore (1869) il quale simetteva alla finestra della cucinaguardava in una casa di facciapoivolgendosi alla cuoca- vecchia cuoca - diceva «Ei leeche la dis che l'è pussee bell el servitor di sur Cairati. Chele guarda on poo!... e peu che la guarda mi» - Nel «belmondo» (stesso L. R.U.). Diogene ad Olimpiavedendo alcunigiovinetti rodiani sfarzosamente vestiti disse «questa èsuperbia». Abattutosi poi in alcuni Lacedemoni con tonachegrossolane e sudicedisse «anche questa è superbia»- (V. 2442)


2441.Il Prof.re Bardelli (del Politecnico di Milano) sul finire di una sualezionedisse agli scolari «Signoriè quì ildott.r Ascoli che assistette alle mie lezioniil quale si propone didar loro conferenze in proposito. Con lui s'intenderanno pel prezzo»- E il dott. Ascoliascendendo subito in cattedra «Eccosignoriio intendo di tener loro delle conferenze a L. 10 ilmese...» ecc. - CosìBuccellati (dell'Universitàdi Pavia) vendeva i propri libri - tutte pappolate - a' suoi scolari:e guai a chi non comprava! - Così il prof. Reale (della stessaUniversità) avea composto un libro di matematica diviso in duepartiuna delle quali stampatazeppa di errori e inutile aglistudenti; l'altra litografatacon meno errorie servibile. E peròegli diceva «Signori miei - il libro stampato costa 8 lireillitografato naturalmente 2 - ma io non posso venderli separati»- obbligando con ciò chi voleva passare gli esami sotto di luia comperarsi i due libri uniti - colla tenue moneta di 10 lire. - Lostesso Prof. Reale fece tre volte di seguito una facilissimaoperazione algebrica sulla lavagna - e la sbagliò tre volte -Item - sostituendo il Prof. Cantonidi cui era assistentecominciòuna lezione di fisicama s'imbrogliò sifattamente che dovettearrestarsi tra il mormorio e lo scalpiccio degli studentiesclamandointerdetto «Infinesi persuadanosignoriche tutto èmoto!» (Notiamo che il moto non c'entrava nel tema). Giùgli scolari a ridere. E il Realeancora più imbrogliatotergendosi il sudore che gli grondava dalla fronte (era inverno!):Scuserannosignori- aggiunse - la mia poca capacità...perchè sono padre di numerosa famiglia...


2442.(V. 2439). Felice chi possiede un pajo di brutti quadri antichioqualche scompisciato e tarmato volume - o una mezza dozzinad'idoletti giapponesi - o dei frammenti di sasso ecc.che glipermettono di dire«la mia pinacoteca!» «la miabiblioteca!» «il mio museo!»


2443.Sentinella (ad uno che vuol entrare nel quartiere con un involtosotto il braccio) Che avete lì sotto il braccio? - R. Unfagotto - S. che fagotto è?- R. Un istrumento - S. Cheistrumento? - R. Un fagotto - e così via.


2444.(V. N[ote] L. A e B. 2240. I°) Le etimologie Menagianeferrariane ecc.assai più divertenti della etimologia comparatadella nuova scuola. - Se leggendos'intendesse ogni parola nel suogiusto valore d'originenon si capirebbe più niente - Imonosillabi = atomi delle lingue - Delle frasi e dei nomiche hannopel troppo uso perduto il filop. es. domandare se il mondo èda vendere - Viola - Rosa - Giacinto ecc. - del modo di rinnovarle -p. es.scrivendo invece di cieca rabbia (in cui l'agg. non fa piùeffetto) rabbia senz'occhi (Shakspeareeyeless) - (Id. 5) Dare poiesempi di cose dette pianamente e sui trampoliper cui ladescrizione del rame di una cucinapuò a prima vistapigliarsiper quella dei bronzi di un campo di battaglia ecc. - (Id.3) Bellezze della parlata milanese; da provarsi principalmente concitazioni tolte dal Maggi (Lo splendor di Milanoil Savio Maggi -(Redi) per es. la vid del coll etc.


2445.«Oh che bel libro!» diceva talemostrandomi un volumesul suo scrittojo. - E perchè bello? chies'io - Era perchèil libroquantunque vecchissimo teneva ancora un margine collabarba.


2446.Si propone in una conversazione di fare un sonetto a rime obbligate.Chi è domandato a dettare le rimecomincia «Milazzo».Ma una signorina da maritosi alza rossa dalla vergognadicendo «sevogliono dire cose indecenti...» - e indignatafugge distanza.


2447.(R.U. L. VII Parte ufficiale) - Sulla porta maestra del Senato a Romaè scolpita una pelle di lionevera imagine del senatore.L'accattonaggio del votonelle elezioni del deputato.


2448.Una tra le precipue doti del Genioè la precocitàl'altra la celerità:esempi: CesareNapoleoneRossini.


2449.(V. Giorni festa - 2340. Carnevale). Nel Carnevale 1873 - si fabricòuna gran lunanella quale si entrava per la boccae nel cui internosi vedevano dipinte le goccie dei liquidi vedute dal microscopio:oranella goccia del vinoerano raffigurati PerelliRovani edaltri celebri bevitori - in quella dell'aqua i più insipidide' milanesi - in quella dell'aceto i più rabbiosigazzettiericome BizzoniTrevesCavalotti ecc. - in quelladell'orinail marchese Villani. - Nel Carnevale 69si vide unomascherato da cuococorrere con un coltellaccio per le vie dietro unaltro fuggentetravestito da tacchino. - Gli spiritosoni in carrozzeacconciate a lettocoi pitali ecc.gli straccioni abbigliati da donna- Chi gira serio serio a spazzolare i soprabiti e le faccieimpolverate dai coriandolidella gente; chi si metteincilindrato ecol giornale in mano sotto le finestre donde diluvia il gesso.- (V.id. 2340. Pref.) Lasciate pure che Apollonio Tianeo dicache igiorni di festa sono cagioni di malattia perchè i lavoricessano e ad altro non si tende se non a riempiere il ventre... - NelNatalecit. i regali domesticiil panettone del fornajoi rosoli eil vino di Malaga e l'uva passa zibibbo del droghiere ecc.


2450.Progetto di un librodal titolo «l'Osteria» in cui dopodi avere - in una Prefazione - ineggiato a questo punto franco daidispiaceria questa terra della perfetta eguaglianzaa questa casadi chi non ne ha - si raccontano alcune storieper bocca di variavventoriche vanno appunto all'osteriaper annegare nel vino idolori - Nella Prefcit. Arianna che abbandonata in Nasso (in asso)da Teseodà passata alla delusione amorosa coll'aiuto diBacco (cioè del vino) ecc. Come il vino sia pacificatore - Elvin ciôcch - coronar i bicchieribiccer senza collarin - (V.in Vino) - I° racc. di uno alticcio di vino - che raccontal'operazione del taglio cesareo fatto a sua moglieper uccidere leich'egli adorava - e salvare un bimbo che nessuno conosceva e nientesentiva. Il brutale Chirurgo lascia cadere il fascio de' suoi ferrisul canterano coperto di marmo - Spavento nell'ammalata - ilgrembiale da macellajo ecc. (combattere la legge che vuole salvo ilfiglio a danno della madre) - 2° racc. di un genio sconosciutoecc.


2451.(R.U. L. VI. I bimbi2348 - oppure nei G. di Festa2340). LaMarionetta. Due piccoli amicis'innamorano per via di unamarionettaappesa nella vetrina di un baloccajo - dai capelli divelluto rossodalle vesti d'oro ecc. Ma non hanno denari. Uno dice«corro a casa a chiederli a babbo. Tu intanto sta quì afar la guardiache non ce la portino via. Non muoverti sai» -Credevano che tutta la città dovesse avere gli occhi sulla lormarionetta.Uno dei bimbi entra dunque dal negoziante a dargli belleparole; l'altro corre a casaottiene i denari dal babbo e colbatticuore ritorna al negozio. La marionetta c'è ancora. Lacomprano e ritornano a casa gloriosi e trionfanti - Prima del 48inostri bimbi giocavano all'altarino - dopoal Teatro - ma dal 59 inquafanno al soldato. - Il Teatrino: chi dipingeva i scenari; chifaceva le comedie - le voci grosse e le sottili. Nessun spettatorefuorchè le donne d'accompagno - Un bimbo non buono a nulla lomettono a far girare il mareed egli s'addormentacol manico delmare in mano - La Rana (R.U. L. VI.I bimbi). Il figliolino delpadrone e il figlio del portinajo attaccano lite - vanno in rotta - enon vogliono più vedersi: l'uno gioca a tutto giocare sullaterrazza per far rabbia all'altroe così questi in cortile.Il padroncino giocava sulla terrazza con una rana vivama la ranacade in cortilee lì restala pancia bianca in aria. Subitacompassione nel bimbo del portinajo che le si accoccola presso. Ilpadroncino scende anche lui e tutti e due stanno lì a mirarela povera uccisacolle testine appoggiate l'una all'altra -Intenerimento comune - Baci - Pace. - Dei giocatoli per i bimbi.Inutilianzi dannosi i troppo di lusso. La fantasia di un bimboinnalza il minimo pezzo di legnodi sugheroche so io! al grado delpiù complicato e magnifico oggetto: ma s'arresta nojata ad unoin cui altri ha fantasiato per lui. Per le bimbe poi non c'èdanno maggiore del donar loro delle bambole troppo riccamentevestite. In breveesse vogliono avere ciò che la loro bambolaha - e se una bimba di 7 anni è abbigliata come una sposina di25domando ioquale borsa potrà accontentare questa sposina?Le nostre ave invece (e parlo delle più ricche) eranoabbigliate di tela in estate e di cotone all'inverno fino alle nozze.Guai non lasciare un margine ai fisici desideri! - I soli morali sonoinfiniti. - Dei dispetti (L. VI. bimbi R.U.) chi attacca gusci dinoce ai quattro zampini di un miciopoi lo caccia sul tetto - chiadaqua la casa colla tolla dell'olioecc. - chi fa l'organino colmacinino del caffèchi butta le castagne amare nelle padelledei marronai; chi versa nell'aquario dei pesciolini dorati l'aquacalda...


2452.Dicono che i vecchi ci vedono assai più lontano dei giovani.Ciò è vero:solo otticamente però.


2453.(R.U. L. VII. Parte Uff. od anche nei Cacciatori L. XI) Quantocorrotta la dignità umana! Anche oggidìsi pregasisupplica per ottenere il beneplacito regio di commettere qualcheviltà! (alludo a chi domanda posti di ciambellanoo vorrebbededicare una sua opera ad un qualunque sovrano etc.).


2454.Una signora s'innamora di un artista. Gl'invia una letterinaappassionata dandogli una posta. L'artista che ha molti nemiciinsospettisce di un brutto tiroe manda al luogo fissatoduecarabinieri. Dolce sorpresa - Altra romanticavede un giovaneentrare in un boscocon una faccia abbujata e con una lettera inmano. E' senza dubbioella pensaun innamorato tradito- forse...egli medita un suicidio; eansiosatiene dietro di lui... eva...finchègiunto nel cuor della selvail giovane sislaccia i calzonisi accoccola sui ginocchie si mette a farla.Altra dolce sorpresa.


2455.L'Umanità procede sempre per errori. L'Internazionalismo èl'errore il più modernoquindi la contemporanea verità.In esso sono i semi dell'avvenire. I posteri ne raccoglieranno ibenefici. L'idea della carità si va sempre piùallargando - e sviluppando: dalla famiglia passa alla cittàdalla città alla nazionee da questa alla umanità. -Per oral'Internazionalismo è l'ombrasproporzionatadelcorpo che sta per apparire - un corpo forse armonicissimo. Le Grandiideecome questanate informisi correggonosi completano stradafacendo - Sono i versi di Ennio che colla lima diventano virgiliani -sono i pezzi di carne che dalla lingua materna pigliano forma diorsi. - La sua faceche ora abbruciafinirà con illuminaretranquillamente la Umanità. E tutti vi anderanno ad accendereil loro lumino. Ammetto anch'io che la più parte degli operaiattuali dell'Internazionalismo appartengano alla colpama che ha afare l'idea collo strumento? E quì l'ideal'artefice èDio. Non pochi sono del resto gli scellerati anche nel campo deiconservatori del vecchio ordinema la legalità fa delle colpeloro altrettanti meriti. A chi ben guardale legali esecuzioni diSatory sono pari alle illegali della Comune - Pochi fruiscono ancoradei diritti politici. I non censiti tentano ora quel movimento che iborghesi già compirono trionfandorispetto alla nobiltà.L'epoca internazionale è ineluttabile. Una idea forte e nuovasegue il progresso della valanga.Virescit vulnere virtus. Il faut labajonette pour les empêcherdonc on a tort de les empecher(Bastiat). tà archaìa parélthen. idùghégone kainà tà pànta - Tout grandchangement de l'esprit humain commence par l'hostilité(J.Ferrari) Questi non sono che i vittoriosi indugi di Fabio - E voiborghesive la pigliate coll'Internazionale? Pigliatevela collestelle!


2456.Il presente (1800-1900) è tempo di mediocre libertà.Noi vi troviamo confusi tutti i sistemi vecchi di moraledi artediscienza ecc. in una sol volta. «Chaos rudis indigestaquemoles». Nelle politicheil sistema costituzionale è unaprova di ciò. L'uomo che ha provato tutti i governi uno dopodell'altro - ora se li gode tutti insieme - Tuttaviamercè losviluppo dell'economia politicaquesta matematica della Moralecheconcilia i calcoli e l'interesse colle aspirazioni più sublimidel sentimentonoi vediamo il bene estendersi senza posae senzaposa il male restringersi. - Coll'abbandonare sempre più gliinteressi a loro stessila miseria va scomparendo e colla miseria ilmale - Cosìil governo si fa sempre più limitatoepare che accenni alla sola amministrazione della Giustizia. - Ilpresenteè l'epoca del commerciodove l'utile prepara ilterreno al bene universale. Col commercio si diventaper interesseonesti.


2457.L'uomo di genio tiene il lumema la via è giàtracciata dalla Natura.Nessuno è inutilema nessuno èindispensabile. Se Volta non trovava la pila l'avrebbe trovataGorini. Se Gorini non strappava il loro intimo segreto ai vulcani ealle montagneil genio nascituro l'avrebbe strappato.


2458.Rileggendo il mio «Regno dei Cieli» quale fitta dierrori! quale folla di dubbii! La memoria vi ha corrotta la miaimaginazione e il mio cuore. Fu un lavoro a tentoni. Eppure non me nepento. Pàntes gàr èmarton - La strada dellaverità è a sghembo. Non c'è errore senza partedi veritàanzi l'errore si potrebbe definire una veritàincompletacome non c'è verità senza stigma di errore.Io spero tra breve di esser chiamato codino.


2459.Il Progresso tende a riemancipare l'individuo dalla societàtutrice. E già si domanda che il Governo ridiscenda dallaNazione alla Cittàcome tra poco si domanderà ch'essoritornifrazionandosialla sua sede naturalela Famiglia el'Individuodonde avea preso le mosse. Si riviene in una parola alsistema dei tempi primitivimuniti dell'esperienza della Società.- (Passato) Primal'Individuo - solo - fuori della Società -(presente) poi la Società confondente in sè stessal'Individuo - (avvenire) - infine l'Individuotornato solo - nellaSocietà; ossia prima - varietà senza molteplicità- poi molteplicità senza varietà - infine varietànella molteplicità.


2460.Chi volesse trovare un sistema per base al milionesimo trattato difilosofia storicapotrebbe cercarlo nella triplice divisione dellaFedeSperanza e Carità - dicendo Regno della Fede il passatoin cui dominava l'Artesua principale espressione - Regno dellaSperanza il presente in cui impera la Scienza - Regno della Caritàl'avvenire - temperata fusione della Scienza e dell'Arte. Cotestatriplice distinzione farebbe riscontro alla Cousinianadell'epocadell'Infinito (il passato) del Finito (il presente) e del Rapportotra il Finito e l'Infinito (l'Avvenire) - colle tre loro sedi -l'Asia - la Europa (e specialmente Parigi!) e l'America. Macome hogià dettoi sistemi filosofici non sono che vane ingegnositàche giuochetti da majuscoli bimbi. Tutto ciò che si vuoleinfilosofia si trova. I sistemi in filosofia non sono che conforti allapoltroneria. Per essii misteri si spiegano con misteri.


2461.Il sistema costituzionaledi moda oggidìpotrebbeconsiderarsi come l'ultimo tentativo di transazione fra il governo eil non governo. L'uomo che ha già provato tutte le forme digoverno una dopo dell'altraora vuole provarsele tutte insieme: poile lascerà tutte. - Per guarire alla Società non bastacangiare l'olio di ricino colla magnesia - essa deve abbandonaretutti i rimedi. E questo in buon'orachè l'interventogovernativo ha sempre colpito d'inerzia le intelligenze. - E adessol'Individuo ha tanto cervello da poter pensare da se stesso a' suoicasi senza più bisogno di tutore. Der Provinz stehe nur unterGott und unter der Sonne (Schiller). Noncon ciòche igoverni siano - come altri vorrebbe - contro natura. Chi li fa?l'uomo - E chi fa l'uomo? Natura.


2462.C'è chiosservando l'inquietudine del mondo presentedomandase i tempi odierni son conclusione a quelli che furonoo sonopreludio a quei che verranno; c'è chi li dice tempi ditransazione. - Ma e quale tempo non è mai transazione tra ilpassato e il futuro?


2463.Cousin definisce la guerra «sanguinoso scambio d'idee» ela trova un male utile. Io non ho tanto coraggio e la trovo inutile.«Si audire humanum genus voluerittam supervacuum sciet sibicoquum quam militem»dice Seneca.Il milite sìil cuocono. Inoltrel'autorità militare è una pessima compagnadi libertà; e gli eserciti non furono mai tanto funesti aglialtri quanto ai loro propri paesi. E c'è ancorachi in rimaosa celebrare i massacri di migliaja di uomini!


2464.La libertà consiste nel poter fare quanto si deve volereenel non essere astretti a far quanto non si deve. Perchèsentiamo i mali della libertà? Perchè non la possediamointera - Dato il governotutte le forme si valgono. Quod interestquot domini sint? Servitus una est. Dato un governo il migliore èil meglio amministrato. Dato un governoio griderò sempre conNapoleone I - «viva l'impero!» - e - col Senato di Roma -«viva la repubblica!»


2465.La clemenzasi dicedovrebbe essere esclusa da una perfettalegislazione. Ed io non vorrei neppure la legislazione! Non poenaeaut infamiae metu esse peccandumsed justi honestique studio etofficio - Più diminuiscono le pene e più diminuiscono idelitti. Come nelle malattie fisichegiova più la curapreventiva della repressivacosì nelle morali.Cangiate lecarceri in scuole! - Il lusso antico delle penequando la pena eraun reddito del principe. V. Beccaria... saepe committi quae saepevindicantur...


2466.Anche la beneficenza non giova che preventiva. Gli 8450 stabilimentiitaliani di carità posteriore non sono che altrettantisemenzai di miseria


2467.Data una religionela miglioresecondo meè quellail cuialtro mondo meglio giova alla felicità in questo.


2468.L'individuo non può adoperare la forza che nel caso dilegittima difesa.Al Governo è demandata dall'Individuo taledifesa. Se il governo oltrepassa questi limiti entra in una via senzafinee annienta la sua propria missione.Al di là dellagiustizia non vi ha che il suo contrario. Un governo non debb'essereche giudice e gendarme. - Con lo Stato abbiamo l'ingiustiziasistematizzata. Finchè ci sarà un Governosarannorivoluzioni. - Dei governi trop-pères.


2469.Scopo dell'Internazionalismo è torre le gelosie nazionalisentimenti non solo perversi ma assurdi - come del Nazionalismo fuscopo il distruggere gli odi Municipali. Nuocere agli altri - ènuocere a sè. - Patria mea hic mundus totus est - Omne solumpatria forti. - L'Int[ernazionalis]mo è l'ultima espressionedel pensiero umano - ultimas'intendein ragione di ciò chefunon di quanto verrà.


2470.E' ora che l'individuo esca dall'esagerata tutela dello Stato. Iltempo è passatoquando «the people were not used - tobe spoke of but by recorder» (Shakspeare). Ciascuno siaresponsale di sè. Chacun pour soinon chacun pour tous - chèbene interpretatoil vero interesse individualeproduce il comunebenessere. - Ora facciamo senza degli Dei; tra poco faremo senza deigoverni.


2471.Il Presente è l'epoca del commercio. Più ècommerciale un paese e più è civile. Drayton mentivadicendo «the gripple merchant born to be the curse - of thisbrave isle» intendendo l'Inghilterrama Drayton era un poetacioè una persona eminentemente retrograda. Parlo s'intende deipoeti modernichè degli antichi era tutt'altro. Anticamentepoesia equivaleva a profezia. V.anche Giusti e Leopardichecanzonano gli Umanitari etc.


2472.Il comunismo e il socialismo vanno posti fra gli errori del tempopresente. Il primoa fortunaè inattuabile. Esso esige unaperfetta e continua eguaglianza. Or come ottenere quelladell'ingegno? - L'altro (troupeaux et berger) purtroppo è inpieno vigore. I Governi ne sono la massima prova - i quali tendonosostituire alla spinta dell'ìndividuale interesseuninteresse comunecui nessuno partecipa - L'Internazionalismo ètutt'altra cosa dal Socialismo. Governosocialismo e dispotismonelmio dizionariosono sinonimi.


2473.Alcuni filosofipur di non far torto ai loro sistemifanno tortoalla Ragione. Cousinposto una volta che la civiltà segue lavia del Sole (V.anche Dantedove dice «e quando Costantinl'aquila volse - contro il corso del Sol che la seguia») -sagrifica bellamente ad una perpetua morte l'Asiala Grecia el'Italia (CF. «and the dead nations never rise again»)tutto a favore della sua Franciaanzi del suo Parigianzi della suacattedra.


2474.CF. l'«ab alio expectes alteri quod feceris» (di Plauto)col pànta ùn òsa an thélete ìnapoiòsin ymìn oi ànthropoiùto kaìymeìs poieìte autoìs.Ambe le massime inculcanola benevolenzama la prima colla minaccia di una penala secondacolla speranza di un premio.


2475.La loi aujourd'hui n'est que de la spoliation organisée(Bastiat) - Ogni privilegio è un furto. - Della inonestamoneta (carta moneta a corso forzoso)del ladroneccio legale delledogane - della burocrazia e del militarismo che hanno raggiunto illoro più alto grado... dei sistemi restrittivi che aumentanoil lato penitenziario del lavorodei punti franchi oltraggio allelibertà commerciali rimessi oggi in vigore - delle guerreinfinepiù sanguinose che maie sempre sceleratissimeperquanto accompagnate dalle platoniche frasi di aspirazioni di popolidi nazionalitàetc. etc. E poi facciamo il bocchino disprezzo all'udire della carta di Law e dei sistemi di Colbertodostentiamo l'orrore leggendo degli autos-da-fé«dovequelli eretici di cattolici abbruciavano i poveri cristiani» edella torturae della schiavitù etc. etc. O uominituttocontradizioni!


2476.Il Medio Evo era l'epoca della Universale Mendicità(Correnti). - Della mendicità promossa dagli istitutireligiosi... della vita mendica e dell'ozio contemplativo dei monaci.- Nel voto di povertàfatto dai monaciera naturalmentesottinteso anche quello di povertà dell'intelletto; quindiodio a ogni studio.


2478.L'Italiadalla Geografia è destinata alla forma federale. -Circa l'Italia presentesi può dire che i suoi Ministritengononon le redini ma le dande del Governo - Degli inutiliMinisteri in Italia... dello svogliato Parlamentoe del Senato chevota le leggi a fornate... della Livrea che si allarga ogni dìpiù...


2480.E come potete punire chi uccise un uomoquando voiprincipisieterei dell'assassinio di intere nazioni? Ille crucem sceleris pretiumtulitvos diadema.


2481.Massimo segno della fineè il principio. - La psicologia = ilpensiero del pensiero.


2483.La ragione è a tutti comunela volontà no. - Dalmomento che il tuono ebbe creati gli Dei...


2484.Non vi ha guerra che non lasci l'addentellato ad altre. «Pacemcum hominibus bellum cum vitiis habere».


2486.Vi ha chi dice: la vita dell'uomo accorciò. Ammetto per laduratanego per la intensità. Chi potevauna voltavederein sì breve tempo tanta parte di terra (e quindi tantosapere)come oggi?


2487.Napoleone I° e Moltke - Il primo è un artistal'altro unoscienziato...CF. la lirica campale di Napoleone al genio artificialedi Moltke...


2488.Progetti di articoli letterario di capitoli che si potrebberoincorporare nelle Note di Lett. Alta e Bassa (V. 2240). - Deirapporti tra la politica e l'arte - Se meglio giovi all'Arte unostato libero od uno tiranno - Influenza di Paolo Gorini nell'Arte -Dell'Onestà Politicae Artistica - Della NecessitàArtistica - Cristoforo Negri - (Nella Necessità Artisticasipuò com[inciare]. Vi ha chi diceperchè il taleartista ha abbandonato la tale maniera... oppure - perchèvoglia ritornarci etc. dimostrando come l'Arte guida l'Artista e nona viceversa).


2489.Falsamente è dato il nome di «umoristico» allostile di alcune gazzette burleschequali il Pasquinoil Fanfullaecc. - Non è che «comico» e di bassissima lega. Visi adoprano rami strausatiche più non lasciano se nonstracchissime impronte.


2490.Poca parte dei romanzi odiernispecialmente i francesiappartengonoall'umorismo. L'umorismo fonda in gran parte nella formala quale dàil sapore alle idee. Quelli invece sono scritti tutti a un sol modo -incoloro.Il loro interesse sta puramente nella favola mentre negliumoristici sta nella stoffa della favola...


2491.Berni è in pochissimi trattiumorista. Walter Scottnon lo èmai.Byronlo è alquantonel suo Don Juandove posa in noncredere.


2492.L'Umorismoessenzialmente odierno. La vecchia letteratura era quelladelle passioniquindi intreccii di favola etc.la nuova èdella ragionequindi minute osservazioniequanimità ecc. -Carlo Porta è umorista grandissimocome in generale lo sono ipoeti popolariperchè tutti i sentimenti cominciano appunto amuoversi nei bassi fondi sempre mobilifinchè riescono adascendere all'onore di legge - e vengono registrati nei codici -.Duele letteraturel'aulica o artificiale che sdegna la spontaneitàe si circonda di dizionari a frasi fatteimmutabili: l'altra lapopolare o naturale che erompe dal cuore e ne presenta tutti icangianti colori - applicando le parole alle idee e non a viceversa -Oggidìtutto quanto è ufficiale vacilla e sta percaderetravolto dall'onda rivoluzionaria della spontaneità.Cadon le leggicadono i dizionari - L'uomo rivendica la suaindividualità - e però la letteratura dell'Humourtrionfa su quella degli Affetti a catalogo - Chè l'Humour oumore - è il carattere individuale.


2493.Manzoni ostenta di aver fede - Rovani ostenta di non averne. - D. nepigliaquando gli occorra di far dell'effettoe quanto gliaccomoda. Ma nessuno ne ha. - Gli stessi frequenti intoppi nelperiodare di D. giovano ad arrestare il lettoree a farlo pensareea fargli quindi scoprire bellezze che un'affrettata lettura glicelerebbe.


2494.Dei romanzi e delle storie (le quali fin quì furono anch'esseromanziin cui invece di persone o famiglie agivano nazioni) alcunici presentano eroi che in cilindro e marsina non sono che cadaveridell'antichità - altri eroi che in abbigliamento fuori dimodapensano modernamente. Ma lo sconcio è pari.


2495.L'Umorismo è la letteratura di chi pensa. Questa la causapercui la si sparseprima che non in Italiain quei paesi dove lariforma avea proclamato libera l'investigazione e lo sperimento. Orchi credenon pensa.


2496.Nell'umorismosi possono amalgamare in un sol libro tutti igeneri.L'Umorismo è la manifestazione letterariadell'ecelettismo dell'epoca - In esso voi potreste trovareletterariamente il rapporto tra il finito e l'infinitoil connubiotra il sensualismo e l'idealismoche Cousin predice allo spiritogenerale dei tempi che stan per venire. - La filosofia geografica diCousin...


2497.«I Promessi sposi» sono la pietra di paragone d'ogniromanzo che leggo.- Certovi ha libriche per un istante seduconosia eccitando le nostre passionisia mettendo in opra artifici chepajonoa fiore d'occhioarte - ma se riapri le eterne paginemanzoniane e ne leggi un periodola calma ritorna al tuo spiritolaserenità al tuo giudizio.


2498.(R.U. L. VIII. Scuole) Il professore * (famoso nella storia dellematematiche e delle bancarotte) ostentava di studiare 18 ore algiornocome se i giorni per lui fossero di 36 ore. - Il prof. * nonriceve Gorinicolla scusa di star facendo colazione! Il socio di *prof. **terribile esaminatore. Durante gli esamiandava a dareun'occhiata al cesso ogniqualvolta un esaminando ci era stato. Perlui bocciare un povero studentello era una voluttà. Ma aveaper coesaminatore il prof. Pellegrinoassai clemente. OraPellegrinoapprofittando di una uscita del **lascia passare su 10candidati 9. Rientra **. Ode il misfatto. «Come?» domandacon irosa sorpresa. E Pellegrinofranco - «Scusi ma non hoproprio potuto lasciarlo passare il decimo... Se non credeveda unpo' Lei» - ** peròa dispetto della sua terribilitàera dolce assai di cuoree faceva servire le sale della Direzionedell'Istituto Politecnicoda lui spaventate il giornoper le suetresche notturne amorose - Prof. Zuradelli (dell'Università diPavia - poi deputato di Salò). Vendeva agli studenti il I°fascicolo di un suo trattato - che costava 15 liredicendo loro «èun'opera in corso». Per passare bisognava pagare questopedaggio - Ma in 16 annia' miei tempinon era ancora uscito il 2°fascicolo. Del resto Zuradelli in iscuolasi contentava di leggereil primo. Giunto alla finelo ricominciava. - Prof.Esparson did[iritt]o internaz. (di Pavia). Teneva agli esami sul tavolo unanoticina con su questioni intricatissime per interrogarne coloroch'egli intendeva trucciare. Lo stesso Esparson corteggiava unasignorina amante di un suo scolare. Esparson regalavaogni dìdolcitorte ecc. che lo scolare e la signorina godevano insiemebrindeggiando al professore - Prof. Cattaneo di fisica (Liceo Parinidi Milano). Si dilettava a fare esperimenti sui liceisti - dando lorole più forti scosseche la macchina elettrica del Liceopotesse sprigionareinaffiandoli cogli apparecchi idraulici ecc. -Vismara (da Vergiate). Fu fatto professore di letteratura italianadopo aver scritto romanzisenza ragione nè cuoresenzasintassi nè ortografia. - Prof. Vollo - creato preside delLiceo Parini. E scrisse la lettera che si trova stampata sul«Baretti» di Torino. Anno III. N.° 7. - Bonghi eGiuseppe Ferrari professori negligentissimi alle loro lezionibenchèassai diligenti a papparsi l'annuo stipendio di 5000 lire - Prof.Nova (filosof. del d[iritt]o a Pavia). P. e. sale in cattedra e dice:signori! io non capisco perchè si metta il crinolino alledonneche cela le lor belle gambe...e così viatutta lalezione su questo tema - Detto Prof. Novadimanda in un esame ad unoscolare «perchè la libertà è innatanell'uomo?» - Lo studente risponde «perchè -siccome Dio è libero - l'uomo sua emanazione debb'essere purlibero». - E Nova «lei è dunque un panteista della3ª specie!» - E' a notarsi che Nova è inimicissimodi Rosminiper avere Rosminia proposito di luidetto «chi èquell'asino che raglia in riva al Ticino?» Ora Novain unesamechiede al candidato «e in proposito che ne pensaRosmini?» - Il cand[idato] fa un gesto di sprezzo - Nova:perchè quel gesto? - Cand.: Rosmini è una bestia. ENovasenza più chieder altro dà all'esaminando 27punti su 30 - Prof. Codazzi di matematica (Università diPavia). E' abbonato a tutti i giornali di mode femminili - Con tuttala sua scienza non riesce a capire una semplicissima macchina dacaffè. Fa l'astratto. Gli si domanda «che tempo fa instrada?» Risponde «non so; non me ne sono occupato»:- oppure «c'era gente in teatro?» «non soveramentenon mi ricordo piùnon ho guardato nei palchi eneppure in platea»... «alloraci saprà almenodire com'era lo spettacolo?»... «Neanche; non me ne sonooccupato» - Prof. *** (Preside del Liceo **** a Milano) verabelva asinina - villanissimo - Mortolo hannosu pei giornalivenduto per un Cherubino - pigliando forse le orecchie per ali


2499.(R.U. L. VIII. Le scuole) Agli esami. Dei componimenti di matematicavenuti dal Napolitano alla Comm. Centrale degli Esaminatoritalunierano lavoro di studentelli dai 30 ai 40 anni. In unodopo una filzadi spropositil'Autore avea disegnato cinque imagini di personecioè un padreuna madre e tre figli con tanto di linguafuorie sulla lingua scritto «aggio fameaggio fame»ecc. - Paragone tra la gramatica del Vescovo Ruterio del 950intitolata Paradorsum (il verbo - imbeccato a suon di nerbo) e laGramatica Greca del prof.re Inama - spaventatrice di quella poca[voglia] che tutti e massime i fanciulli hanno di studiare -All'esame di greco Ferrari copia da mio fratello Guido. Ferraripassa; Guidono


2500.Era la prima farmacia della città: avea di che ucciderlatutta...


2501.(V. 2240) Chi legge per sè ad alta vocepare non abbiapalato... - Dicono il non andare a lettoperder la nottementreinvece sarebbe un guadagnarla - Dicono che quanto distingue l'uomodai bruti è la parolamentre è la parola appunto percuiil più delle volteci mostriamo bestie.


2502.(V. 2240) 3. Dialetti. Come nei dizionari di una parlata si legga lastoria del popolo che ne usò e ne usa. Strettissimi rapportifra la lingua e l'indole di una nazione. Es. tolti dal dialettoMilaneseVeneto e Napoletano.Come perciò la lingua cosidettaItalianafuor dal colore dei dialettinon rapportandosi a nessunapopolazionenon valganon serva a nulla. - 5.Bestemmie. Perchèmaggiori bestemmie nei paesi di mare. Es. di bestemmie genovesi(frasi prov. e tutte le bestemmie lombarde) - 9. Critica. Effettidella critica sul publico e sugli autori. La Critica alla Baretti ealla Cletto Arrighi - La critica erudita e la sentimentale - App.Imp[ressioni di] Lett[ure]. Come i libri di molti degli odierniscrittori italianipajano traduzione dal francese o dall'IngleseTest. BariliFarinaDe Amicis etc.(il sommo dei mediocri). Ma gliscrittori cattivi giovano sempre ai buoni.Imparando da essi quanto sideve sfuggire (cioè sfuggendo tutto quanto hanno seguito loro)s'impara quanto si debba seguire noi. E anch'io se non gioveròcome buonogioverò come cattivo.


2503.Il pensiero è Dioperchè lo comprende. Dio pensa anoiquando noi lo pensiamo


2504.(V. Libro delle bizzarie - Ricetta per fabbricare gli uomini grandi)Nei Ministeri p. es. si usa di rispondere alle lettereripetendoquando non si tratti di sborsare quattrinile lettere stesse. Cosìp. es. se loro scrivete «io credo di essere un genio»essi rispondono «Decisamente voi siete un genioetc.» -Lettereche chi le ricevesi fa premura di far publicare su tutti igiornali.


2505.(V. 2240) 5. Gli antichi ebberoanch'essimolte raccoltedi mottifelicibisticci etc. p. es. il libro di Cesareil capitolo diMacrobioi bon mots di Cicerone raccolti dal liberto Tironelespiritosità di Aristippole risposte dei Lacedemoni etc. -Citare le Pasquinate (Pasquilles) le freddure (turlupinades eturlupins) la Fronda - e tra i fredduristi il Benseradeil PiovanoArlotto etc. Il bon mot deve potersi tradurre in tutte le lingue -l'equivoco (quolibet) di nessun valore non essendo la sua efficaciache temporanea - e la sua pretesa sottigliezza che casuale. - Ilgiuoco di pensieri e il gioco di parole - l'apoftegma degli antichigrave e nojoso - Tra le risposte felicinotabile quella di una donnaa un confessore che la domandava del nome «Padreil mio nomenon è un peccato» etc. - Luigi XIVNapoleone I eMademoiselle Turenne cui si affibbiano tutti gli annedoti etc. LeArlecchinate - Ottavio domanda ad Arlecchino quanti padri ebbe -A.risponde «uno». Ottavio finge irritarsi. A. risponde«io sono un povero diavolo e non ho modo di averne di più»- Spesso il bon mot dà a colui al quale rimprovera qualchecosa una specie d'imbarazzata sorpresa che gli toglie di potererispondere. - «Diseur de bon mots mauvais caractère»diceva Pascal - errando.


2506.Il bon mot deve scoprire senza asprezza il lato ridicolo delle cose.Un libro umoristico è spesso un libro-bon mot - Il sarcasmodei Greciper esser perfetto doveva contenere una soja (raillerie)finadelicatae giocosa. - Fu la libertà di parola cagionenei Greci delle tante loro risposte spiritose - La brevitàsentenziosa dei Lacedemoni - La Satira trovata dai Romani.Cit.LucilioOrazioGiovenale e Persio - Nella satira anticafrancese cit.RegnierDespré[a]uxVoitureVillon etc. V.anche les grotesques di Th.Gautier.


2507.Supplicavano molti Limogini un papa loro compatriota perchèloro accordasse la grazia di avere due mesi di più all'anno -e il papa la accordòaggiungendoche per grazia specialel'anno dei Limogini fosse di 24 mesianzichè di 12 com'eranelle altre contrade. - Alcune donne spagnole trovarono un dìsì buona la mattinale lor tazza di cioccolatache una di lorodisse desiderare che vi fosse a pigliarne un po' di peccatoaffinedi trovarla ancor più eccellente - D'altra donna l'unicostudio era di ben accoppiare parolecolorisapori - Cosìella mangiava volentieri del latte e dell'insalataperchèquesti due cibi le mettevano in corpo il bianco e il verdeduecolori che concordavano bene; così rifiutava ogni neravivandaperchè il nero le dava tristezza.


2509.Raff. tra l'esprit francese e l'Humour inglese. Il primo domina nellefrasi (libri di corta lena)l'altro nei libri (frasi di lunga lena)- L'umorismo nato dalla scienza. Rabelais (n. 1500) segna ilrisorgimento.Rabelais era dotto come eralo Richter - In Richterpiùche il pensiero formatotroviamo l'intimo processo mentale. I suoipensieri sono tutti immaturi. Fannopiù che sollievomaraviglia. Il cosidetto Classicismo - fonda nel paganesimo -manifesta la carne e l'azione - Il cosidetto Romanticismo fonda nelCristianesimo - manifesta lo spirito e il pensiero - Resta a vederedove fonda l'Umorismosalvo di dirlo la fusione tra il Class.e ilRom. - Heine e Börne nell'Umorismo -... L'anima addolorata diRousseau...


2510.Magnifico è lo studio di Emerson su «Shakspeare»(V. sua trad. in Biblioteca Nuova di Daelli). Shakspeare ci volle unsecolo per farlo sospettare - I secoli hanno formato Shakspearecomeformarono Omero e il Nuovo Testamento. Io credo quel che dicono isecoli e gli anni contro le ore - Sh. tolse tutto dagli altri meno ilgenio - la sua mente trasse l'oro dal fango: cambiò le sabbiedei desertiin giardini d'Alcina. Nell'Enrico VI di Sh. di 6023versi1771 furono scritti da qualche autore a lui anteriore2373 dalui su' fondamenti altrui - e solo 1879 sono completamente suoi.


2511.Ogni grande autore è grande criticoma non a viceversa - Igrandi e veri bardi furono insigni pel loro temperamento equanime elieto. Omero tu lo vedi in una luce di Sole (Emerson).


2512.La statuaria faceva prima parte dell'Architetturapoia poco a pocose ne diviseprima coi bassorilievipoi con le statuefinchèla statua balzò sola in mezzo alla piazza - e l'Architetturada padrona le diventò serva erigendole sotto il piedestallo.Così la letteratura-arte crebbe sulla letteratura-utilitàfinchèfatta adultase ne staccò.


2513.L'antica gazzetta era il Teatro - test. Aristofane.


2514.Una volta un governo si contentava di rovinare il suo solopresente:oggicoi prestiti manda in malora anche il suo avvenire. -Della Rendita publicafreno alle rivoluzioni... Della Plutocrazia...


2516.Dei ricchiche recandosi in villa sol quando tutti loro si recanopuò dirsi «vanno in campagna per ritrovarsi in città».


2517.Tra tutte le bestiela mia favorita - dopo la donna - è ilcane.Concedo che il gatto possiede un nobilissimo sentimento di cuiil cane difetta«l'amore alla indipendenza»ma se silodano le virtù si odiano i virtuosimassime in questo casoin cui si tratta di una virtù che offende noi altri padroni.Taccio i moltissimi fatti nei quali apparì luminosa laintelligenza dei cani. Chi non ne vide o ne udìqualcheduno?... Fra tutti i cani del mondoperaltroho unapreferenza pel tuoo xxxpoichè fu attraverso di esso ch'iocolsi il primo tuo bacio.


2520.1870 - Questi in Italia son tempi di somma ignoranzain cui sidisconosce Rossinidisconoscendo naturalmente anche Manzoni eRovani. Prevedo tra un mezzo secolo la necessità che sorgaper questi 3 nostri grandi contemporaneiuno scopritore e unrivendicatorecome più volte abbisognarono a Dante. Oggidìil rivoluzionario Manzoni lo chiamano reazionario!


2521.Sulla smania dei subiti lucridel molto guadagno con nessuna faticache ha invaso dopo il 66 l'Italia. La Bancomanial'affarismoiltripotage - il patatrac - Chi gira la sera per le vie affollate diqualche grande centro d'affaricome Roma o Milanoe raccoglie iframmenti delle conversazioniode: quanti ne ha?... mi ha dato 20napoleoni -... ci ho guadagnato 30 scudi... La prima emissione...Ventimila lire... L'aggiodue lire al pezzo...- èun'operazione sicura... le azioni danno su... due milioni... ecc. Eintanto le povere arti piangono solitarie e sprezzate! e intantosqualent arva! (P.O.) 2522. Italia 1870. Tempi di recrudescenzagovernativa. La tutela della P.S.affidata ai bricconi. Il mostruosoconnubio fra Chiesa e Stato. I regolamentiperpetua offesa alleleggietc. etc.l'usura.


2523.Lo stile di Guerrazzi rimbomba come rimbombano tutte le cose vuote. -Qualunque ignoranteletto un librodice «è scrittobene o male». E il perché non sa. Che sia scrivere benee male.


2524.Gli autori latini (parmi) parlando dei loro compatrioti usano direfigli di Romolo o figli di Remoa seconda che le azioni cui alludonosono gloriose o vergognose. Es. del primo casoce ne sono a mille -La Romulea turba etc.Del secondotra i molticito i seguenti«Parthum - Reddat signa Remi» (Properzio) - Illa Lesbiaquam Catullus unam - Plusquam se atque suos amavit omnes - nunc inquadriviis et angiportis - glubit magnanimos Remi nepotes (?) - TurbaRemi - sequitur fortunam ut semper et odit - damnatos (Giovenale) -non sanguine cretus - Turmali trabeaque Remi (StazioSilvarum V. v.17-18).


2525.La coscienza va educata. La coscienzacome la fanno i poetièuno spauracchio da passeri.


2526.Frammento dell'«Ave Maria» racconto distrutto (sc[ritto]nel 67). Dovedipinta dal mestissimo lumesi lasciò andaread uno di quelli smarrimenti improduttivi di cerebro che smidollanoanch'essi e fanno la strada alla pazzia e alla tisi. Chèmeditando l'ingiuria dello spregiato amorele ricomparve nellapupilla del sentimento la figura di Giulio e lo schietto suo volgered'occhischietto sì immeritatamente; e pensò che ellaavrebbe amato quel Giuliotantoche ei non avrebbe potutoperdonarsi di amarlafosse pur stato l'amore di lui solo il riflessodel suo. Nè come ella nessuna: neppure colei che gliel'avearapito. E quì Maria si pose a riandare le fattezze rivaliparagonandosele ansiosa. Ma raggricciò. Ricordava lo specchio.Imaginò di non esser più degna se non dell'ultimotalamosul che le venne un desiderio di morte acutissimo... E giàsi vedeva sul lettocandidamente vestita e inghirlandata di fioribianca come la cerama suggellate in sempiterno le labbra dal baciomaterno; poi si vedeva entrando nella casa di Dioma su quattrospalle; eseguendo con una cupa soddisfazione le particolaritàdel suo funereleggeva sui limini sacri che «immacolata dalmondano rumore» ella «era salita all'armonia dei cieli»;scorreva leggera la palma sui bianchi velluti aspri di aurei segni esulle trigemini file delle capocchie dorate; palmeggiavacontava iponderosi fiocchi e le saltellanti ghianduzze; vedevasi infineuscendoavvizzire con la cera ferale le rose di un convoglio dinozze che sulla soglia attendeva... E quìaccesaMariarisolvette morire. Balzò dalla sedia. Avea perduto anchel'amor di sè stessal'unico che le restasse... eprotendendosi dalla finestra... - Ma la rattenne una strappata diveste - Si volse con un sussulto: era Pelo d'Argento - Pelo d'Argentoche le diceva cogli arguti suoi occhi «c'è uno ancorache t'ama» - Quest'Ave Maria era la storia di una mutacheriaveva poi la parola per salvare l'amato (storia consimile a quelladel figlio di quel re asiatico (Mitridate?) che ricupera la voce perdire al soldato che stava inscentemente per uccidergli il padre «nontoccarlo; è il re»). Ave Maria fu scrittaessendo ioancor fresco dalle letture latinee però riusciva un musaicodi frasi rubacchiatedi cui nessuna attagliavasi al tema. Semprescarpa grande a piè piccolo. - Altro frammentoèquesto: «E venne un giornonel quale Mariaaccorrendo aGiulio che entravaparve più bella che mai. L'invernofacevasi primavera - «O viva rosa!» - esclamò ilgiovanottotendendole ambedue le mani - Maria udì ilcomplimento con gli occhicapìsorrise. Ma impallidita ad untrattosciolse le sue dalle mani di lui e andò a staccare unarosa da un bicchiere di aqua.Poi gliela offrì - E Giulioaccettandola riconoscentela odorò - Era carta - Mariaconun singulto indicossi; e ruppe in uno scoppio di pianto» -.


2527.Progetto di un librodal titolo «Goccie d'inchiostro» incui il Dossi raccoglierebbe tutte le sue briciole letterarieavanzategli dai grossi pasti delle opere. Molte di queste briciole sitrovano già sparse e nelle sue letteree nell'Alberto Pisaniecc. e nella Palestra Letteraria ecc. come p.es. i bozzettiintitolati Istinto - balocchi - La casetta di Gigio - Giudizi dellagiornata - La fede - Un cas de conscience - Charitas - La corba - Lecaramelle - Una fanciulla che muore - Una visita al papa etc. etc. -Tra i bozzetti potrebbe figurare anche uno dal titolo «Igiochi». «I Giochi» potrebbero stare anche nel L.VI. R.U. Eccone la traccia. - «Sei già un ometto. Smettidi giocare che è ora» - così certi bravuomini dibabbi dicono ai loro figlioli quando hanno infilato la prima volta lebrache. Ma che dicono proprionon sanno. - Anzituttoche intendonomai per giocare? Rispondono «giocare è un fare cosa nonutile» - «E per utile? Chèse utile è ciòche soddisfa a un bisognoanche il giocare è un bisognoilmassimo anzi ai bambini; ma se diciamo bisogno soltanto il mangiareed il bereo quante inutili cose! O quante son giochi. - E in veritàchi proprio gioca (che i nostri figli non ci odano!) siamo noi - noii majuscoli bimbi - Che fanno là tutte quelle gentivestitedentro e fuori a un sol modoubbidienti a un tamburo; il cuimestiere è l'omicidio etc.? avec tutte quelle cose lucentietc. etc.? Giocano - E quegli altri che vanno a dormire su quellebelle poltrone celesti affine di completare il numero di que' etc.che credono dirigere gli avvenimenti che camminano per proprio contoattorno a un balocco che costa 17 milioni all'annoche fanno?giocano - E quegli altri ancoraabbigliati di carta d'oro che fannoil mestiere di adorare un Dio creato da loro a loro imagine esomiglianzache fanno con tutte quelle genuflessioni etc.? giocano -e quelli nelle academie che discutono in lingua italianase lalingua italiana esista; oppure a pesar le parole etc. che fanno?giocano - E giochi noi grandi uomini (grandi s'intende per lacresciuta) ne abbiamo a bizzeffe - titolidecorazionimisticovaniloquiocerimoniali etc. etc.Lasciamo dunque che i nostri bambinisi trastullino il più lungo tempo possibile coi loro pezzettidi legno etc. Que' giochi non costano che pochi soldi - i nostricostano orosanguelagrime - Tra i giochile reliquiei santileprocessionii sistemi filosofici (encicli e recicli)laframassoneria - Illi a puero magnitudine formaque corporum tantumdifferuntquia serio ludunt. - I vecchi = due volte bimbi. - Inostri orribili giochi.


2528.Tutto è relativo. I dispiaceri dei bimbi equivalgono ainostri. A loro la rottura della gamba di un cagnolino di legnodàforse lo stesso dolore che darebbe a noi la morte di un figlio. -Così i mali imaginarinon sono nè più nèmeno dolorosi dei veri.


2529.(R.U. L. VII. Parte officiale). Desc. di un ballo a Corte. Lecarrozze che vi arrivano. Livree fuori e Livree dentro.


2530.(R.U. L. VIII. Scuole). La gente erudita. V. la gente dottaSat.d'Angiolo d'Elcie il de ciarlataneria eruditorum. - La genteche non sa mai abbastanza... - improba cupidigia di scienza... - diquel romanzo comico che è la storia della filosofia - icimiteri dei libri = biblioteche - Sul modo di ragionarecitare quelprete che diceva «la concezione del feto di una donna senzaintervento del maschioè facilissima a spiegare. Verbigraziaabbiamo la Madonna».


2531.(R U. L. IV. Alla bassa) L'Italiapaese agricoloregala alla piùmeritevole classe del suo popolocioè ai contadini i beiepiteti di picch - Liri - Pisis - sàgher - stobbiroeu -painard - gonzo - martore - gatto frugato - tangheroriservando iltitolo di Svelton e dritton ai pancacciai delle anticamere dei grandidella città. V. anche sul villanoi versi «Rogatusnegat - pulsatusrogat - pugnis concisusadorat». - etc.


2532.Bacone dice chequattro sono i doveri d'ogni Uomo - cioèpiantare un albero - fabricare una casa - scrivere un libro - egenerare un altr'uomo - Perelli ne aggiunge un quinto «fardebiti» osservando però di non pagarliper nondistruggere l'opera propria.


2533.(R.U. L. VIII. Scuole) Educazione in genere. Socrate osserva che ilpiantare le piante è uguale per tutte: l'allevarlediverso.Se per le piantequanto più per gli uomini! - Per arrivare acomparire col mondo un uomo d'ingegnoper arrivare al punto doveincomincia davvero la nostra vitaguarda quanto spreco di tempo!Cinque anni col bavaglino sotto il mento4 a leggere l'alfabetoe inumeri11/2per imparare a scrivere il proprio nome7 lunghissimianni a declinare in greco e in latino4 per conoscere il gergo delletesi di filosofia - (Sterne?) - Chi dice «in Italial'insegnamento è libero»senza aggiungere altroerra.La legge dice «l'insegnamento è libero nei soli centriuniversitari». Per il che la libertà d'insegnamentodanoiè una pura ipocrisia. Fuori dalla cappa magna delleUniversità nessuno ha d[iritt]o d'imparare a suo modo. Neisoli centri universitariche sono sempre in piccole cittàsipermettono i professori privati. Domando iochi se ne ha da servire?chi mai ha da pagare per avere una istruzione che può avereparimentianzi meglioa gratis? - Del modo di passare gli esami.Regola generaleogni uomo vuol essere adulato. Un professore nonudrà mai nessuno più volontieri di sè medesimo:quindi guai a chiin un esamefa pompa delle proprie teorie o diquelle che vengono da altre cattedre! Inoltregiovano assai certepiccole attenzionifatte ai costumialle velleitàaipregiudizi dell'esaminatore. Per es. all'esame di Barinettidell'Università di Pavialo studente che desiderava avere beipuntidovea recarsiabbigliato di nerocoi guanti e l'aria severa;a quello invece di Lazzarini della stessa Universitàprofess.republicanobisognava presentarsi con mantellacciocappellacciocera spavaldacolle mani sguantate e possibilmente sudicie.Cosìall'esame di Vidari di D[iritt]o Commercialeserviva assai il tenerfra le mani quel fascicolo dell'Archivio Giuridico in cui Vidari aveastampato un articolo - all'Esame di Novail candidato doveamostrarsi entusiasta dell'olio di Merluzzo (di cui Nova si ungevaquotidianamente) - all'esame di Buccellatientusiasta dell'ordinegiuridico etc. etc. - Come oggici sono professori troppo severiagli esamiuna volta c'erano troppo clementi. P. es.domandaval'esaminatore «Di che colore è il tale metallo?» -e il candidato - concolore - «nero» - ma il P. «nerono veramente. Dica più giusto che lo sa» - C. «grigio»- P. «nogrigionon direi. Si raccolga. Son certo che Ella losa. Dica» - C. «bianco» - P. «Ahbravissimobianco» - e così di seguito - finchè questoprofessoreil quale parlava mezzo latinodiceva «Satis».E il candidatopigliando il satis per un altro minerale «metalloideincoloroinodoro etc. etc.» - Agli esami di laureatutticopiano da schede già scritte. Uno studente peraltro fu tantosbadato da copiare una scheda non corrispondente al datogli tema.Accortosi di ciò - dopo che il suo lavoro era già statosuggellato - nell'intervallo di tempo tra l'esame scritto e l'oralestudiò a memoria la giustae siccome chi legge a forte ilproprio lavoro è il solo candidato sostituìleggendola scheda corrispondente - I culoni (sgobbon). Tale Frugonistudentea Paviaebbe tanta asinaggine da studiare a memoria i 150 grossifascicoli del d[iritt]o Civiledicendo il testol'anno e il giornod'ogni sentenza ecc. Frugoni diventerà un professorerompiscatole e stolido - che rovinerà una generazione distudenti. - La vanità dei professorili conduce a lasciaresempre in dimenticanza nelle loro spiegazioni la parte praticaperbattere le vie ideali delle teorieo della erudizione inutile. Noistudenti a Pavia conoscevamo perfettamente i comizi calati e similistoriequando non sapevamo ancora la differenza tra proprietàe possesso - Il Prof. Volpi di d[iritt]o Com[merciale] era di unamemoria feroce. Egli impiegava la prima settimana delle sue lezioni -due ore al giorno - alla bibliografia della materiacitandosenzaajuto di notauno per uno i relativi scrittoricoll'anno della lornascita e mortecol nome e il numero delle lor opereanzi colnumero delle paginee delle edizioniosservando che la primaedizione s'era fatta in 8°la seconda in 16° etc.


2534.(R.U. L. VIII. Scuole) Amati legge all'Istituto una memoria criticasull'Insegnamento. Erano i tempi unnici degli esami. La lettura doveadurare più sedute. Dopo la primaBrioschiCremonaAscoli esimili spaventa-istruzionepensano di far tacere l'Amati. Dicono acostui che la memoria è fuori di luogo e gli propongono diritirarlama siccome Amati si impuntigliagliela ritirano exufficio. Evviva la libertà del Pensiero!evvivano le academiei cosidetti campi della equanime discussione! - Il quarto d'oraacademico nelle Universitàche riduce a 3 quarti l'ora dellelezioni. - Dei collegi Ghislieri e Borromeodoveperraccomandazioneentrano quasi tutti giovani che non ne hannobisogno. - Trascrivere un componimentuccio latinodi quelli che sifan nelle scuole (e fuori) tutto mosaico di frasi spostate - espropositate.


2535.Qual'è il miglior Codice di Commercio? L'uso. - I Cod. dicomm.andrebbero tutti abbruciati. La necessità del credito(che è l'onor commerciale) basta a trattenere i mercantinell'onestà.


2536.In veritànon ci sono nè cause nè effetti. Ognicausa è effetto di sè stessaperchè èeffetto d'altra causa causata da un effetto di lei. Basta acomprendere questo imaginare una sferaciascun punto esterno dellaqualepuò considerarsi come un centro della superficie. - E'una idea già esposta da KapilaEnesidemo e Hume. Io l'hoavuta da Gorini.


2537.Nei sobborghi di Milanosono casoni di operaisubaffittate. Ilsublocatore va lui stesso ogni sabato a raccogliere i fittiquìdue lirelà cinquanta centesimilà 60. Cento stanzecento famiglie: ogni stanza contiene 5 o 6 persone. La piùparte delle donne le ho viste a lavorare in guanti1 lira e mezzaper 14 ore di lavoro. Quando il lattaro viene in cortedà ungridoe tutte discendono. I bimbi sono bianchi rossied allegri -moltibellissimi.


2538.A Lodidi là dell'Addaalla testa del vecchio pontescomparsoera una Torre esagonamezzo ruinata. Il Municipio volevaabbatterlaper aprire una piazzetta. Si oppose la commissionearcheologica. Ne avvenne una lite. Si appellò al governo. E ilgoverno nominò una sua propria commissione perchèvedesse e riferisse. - La quale comm. per non essere influenzata danessuno dei due partitiarrivò un bel dì incognita aLodie si recò di là dell'Adda per visitare da sola latorre in quistione. Girò dalla mattina alla sera - e arrivò...a non trovarla. Dal che risulta la importanza dell'archeologicomonumento!


2539.(R.U. Zuppatori) (Del Ziodeputatoparlando a medopo una grantirata sulli encicli e recicli etc. etc.)... e io ho letto inproposito centinaja di volumi... e io so gl'intimi interessi diDantedel gran padre Allighieripiù che non li sapesse luistessoe io so che alla calata di Arrigo sorsero quarantatrerivoluzioni... Questo lei non lo può sapere perchè ètroppo giovane... - Saranno state 44 - dico io - Nono - continuaDel Ziofurono proprio 43e quì una fila di nomi. E in tuttociò mai una idea luminosa e fresca cioè sua; sempreun'olla putrida di sistemi cusinianivichianiso io!sempre lascuola! sempre il chiusomai l'aria aperta!


2540.«Le piccolezze degli uomini grandi» sarebbe uncuriosissimo tema. La preparazione dell'Epistolario. Cicerone eWalpole... Un letterato ricopiava dalla bella le sue lettere (giàa loro volta copiate dalla prima minuta) in una bruttacheconservava nel suo cassettino. Nella bella poi facea artificialicancellature per dar a intendere di averla scritta currenti calamo -Altro letterato componeva i versi da improvvisare etc.


2541.A proposito dell'istinto del sessosi osservache tra i fanciullii maschietti amano più la mammina e le bimbe il papà -semprebenintesoa parità di circostanze nell'amore dei dueparenti verso i figli. - Quand'io era bimbo e mi si diceva cheaprendere gli uccellinibastava di mettere loro un grano di salesulla codaandavo sempre attorno colle tascuccie zeppe di sale - Ibimbi hanno i loro propri misteripiù impenetrabili di quellidella Trinità: uno per es. almeno per me consisteva nelle duelancette dell'orologio. Non fu che tardissimo che appresi a contarele ore - un altro i rapporti di moto fra il sole e la terra ecc. -Hanno poi le loro peculiari superstizioni. La mia era che dei cibianimalile gambe p. es. erano destinate ad alimentare ed ingrassarele gambele ali le braccia ecc.; quindivolendo procurarmi ipolpacci grossimangiavo sempre i tamborelli del pollo. E sìche non sapevo ancor nulla della filosofica pazzia dell'omiomeria.


2542.(R.U. L. VII. Parte officiale) Deputati ecc. I romani chiamano ilpalazzo di Monte Citorio che è il parlamento (Cytorio in jugo- loquebat semperdi Catullo?) il palazzo dei Pupazzi -: il restod'Italialo chiamaMonte Ciborio - Per far riuscire alladeputazione candidati governativi a Lecce si spaventavano glielettoriper es.facendo lor dire dai presidi dei Licei «senon votate pel talefate conto che vostro figlio ripete l'anno ecc.»- Ordine giudiziario. I malpagati pretori che per vivere debbono oprostituire la moglie e le figlieo vendere la giustizia. ICancellieri a 700 e 900 lire all'anno. Il Canc. Lo Prestocon mogliee figlimorto di fame - Indecorosità del cancelliere. E' unbotteghino. La ciotola del rame. - Degli uscieri che strapazzano gliavvocati (V. L. XI. R.U. Portinai).


2543.Nel bozzetto sui preticit. la loro odierna timidezzae il lorogusto nel sentirsi a trattare come l'altra gentementre una voltaesigevano di esser trattati diversamente.


2544.I Vani. Perchè il tal giovanotto tiene la mano sguantata osbottonata la giubbamentre fa freddo? Perchè possiede unanello o una catena di pregio - Perchè il tal altro ha cortele maniche? Perchè si vedano i bottoni della camicia con su lacorona. - La vanità fa impegnare l'orologio per comperarsi lacatena. - Nel bel mondo si usano fare inviti nella speranza anzinella certezza che altri non li accetti; invitii qualichi non liaccettanè deve accettarlisi offenderebbe se non glivenissero fatti.


2545.Il medico deve parere molto da più di quanto è: quindiil gergo. La pomposa frase virgiliana «lignos ferro inspicatacuto» (?) non significa in fondo che far zolfanelli... Ilmondo s'è sempre lasciato condurre pel naso dai nomi. Tuttipossono dire mal di capo: il medico dovrà dirlo emicrania. Unaemicrania sembrerà sempre qualchecosa più grave di un«mezzo dolore di capo».


2546.(Car[atteri] R.U.) G. B. Savon - visse sempre facendo lo stoccatore.Per un caffè e latte portava a casa in ispalla i mecenati. Unanotte ne portò 19.Improvvisava versi a rime obbligate ecc.Quando vedeva qualcuno sp. se giovane sedersi a un tavolino delMartinigli si sedeva pressodicendo «no avreste qualche...cosetta per il vecchio patriota Savon?» - Il suo patriotismoconsisteva in ciòche a Romadurante l'assedio egli aveasecondo luispento la più parte delle bombe francesipisciandovi sopra. Un dì gli avventori del caffèfecero una colletta in suo favore e gli comprarono un soprabito de'più lunghi: ma il dì dopo egli ricomparve col soprabitotagliato. Perchè? gli si chiese - Rispose: jeri el s'ha tutoinfangà e mi che so un omo pulito gh'ho tagià via elsporco - Altro scroccone di pranzi ecc.era il conte PompeoBelgiojosobenchè molto ricco - Egli fu amico di Giulayperamore del cuoco. A Meratenella sua casaavea fatto acconciare unasala della Torre a sala da pranzo; e però la torresiccomenon vi si mangiava maiera chiamata dagli altri scrocconi «latorre del Conte Ugolino». Il conte Pompeo concedeva peraltroliberalmente la sua casa agli amici e ai parenti che vi volevano farevacanzama non mancava di allogarvisi insiemestoccando loro deipranzitantodicevaper tener loro compagnia.


2547.C. è un misto di vanitàe di pazzia non senza peròuna stilla d'ingegno. E questo I° per la sua continua confessionedi essere un asinouno sciocco ecc. quantunque fatta più perscoscenza che coscienza. 2° per certe sue botte-rispostetantoquanto saporite. P. es. dicevami piacerebbe di saper sonare ilcembaloper sedermi vicino a una bella signora che suonasse con mee schiacciarle i piedi. - Al che la S.ra T.gusto triviale! - EC.:triviale per chi tiene calli - Così alla domanda «s'eglipiacesse a sua madre» «Per forza - rispose - non ha altriche me: o mangiare sta minestra o saltar sta finestra» -Parlando poi di Ponson du Terrailosservava ch'egli ci tiene semprein un boscodondeuna volta che ci si ènon si esce più- C. è anche assai fanfaronee forse è vile. Nonlascia occasione per far sapere ch'egli possiede bei mobilibeivestiti ecc. ecc. Dirà p. es.Domani voglio uccidermiho giàin pronto la pistola... una bella pistoletta di 70 lirelavorata inavorio etc. etc. oppureho preso un cucchiajo d'argento della talcosao una scodella di porcellana della talaltra. E' Conturbiaanzifuperché morìgiovanissimoda valorosocombattendonel 1877 credocogli insorti greci contro i Turchi.


2548.B. ha un cuocodilettante pittore. Egli ha dipinto un quadro cherappresenta la sua vecchia padrona seduta in una poltrona con luistesso che le porta il caffè: ha dipinto anche un S. GiovanniBattistacon scritto sotto «Luigi Sala detto il Coghetto fece.Sua terza maniera». B. dicech'egli dipinge male all'oliomacucina assai bene al burro.


2549.P. Non cattivonè buono - per indolenza. Incommovibile. Nonbada che alla sua pelle. C'è una dimostrazione? resta in casa.- Se mi danno da mangiare - dice un povero affamato entrando nelcaffè dove P. siedeva - lascio quì i calzoni. - Bella!esclama P. e io credeva che i calzoni si lasciassero giùsoltanto per cacare! - Si parlava di sezioni cadaveriche «Dio!tasii - esclama P. - fee andà via la famm» - evolgendosi con flemma al cameriere - «Togndammon altramichetta» - Crepasse suo figlioè ben crepatose glidà modo d'incastrarci un calembourg. - P. non [dà] mainulla a nessuna sottoscrizionedicendo sempre che ha dato e che lasua offerta si trova sotto qualcuna di quelle modeste N. N. che nonmancano in nessuna colletta.


2550.B. forzato dalla madre ad accettare un posto di notajo con obbligo diresidenza a Lodiscrisse sulla porta della scelta casa un «NotajoBertrand» con una mano indicatriceverso un cortiledove siripeteva e il nome e l'indicazione verso di un altrofinchèd'insegna in insegna gli avventori eran condotti fuori da un'altraporta in un'altra via... e Amen.


2551.Un falegname a Lodi avea speso tutto il suo ingegno e i suoi risparmia fabbricare una carrozza su un nuovo sistema. Fabricatalatrovòche la carrozza non avrebbe potuto passare per nessuna porta. Tantose ne accoròche morì (racc[ontata]mi da Gorini).


2552.(G.F. 2340) La scarpa dei re magi. - Spiritosità tradizionali;nell'ultimo dell'annola gente si saluta con un arrivederci l'annoventuro - all'apparire di un piatto di lenti «eh io nonvenderei la primogenitura» ecc.


2553.(R.U. Bimbi) Mangia la minestra e ti farai grande. - Dei bimbi chedopo pranzo giravano a far il bacio agli ospitidomandando loroseavevano pranzato bene. E spesso accadevadopo un cattivissimopranzodi doverne fare gli elogi.


2554.(L. x. R.U.) Degni di studio i diversi quartieri di Milano e lediverse classi - ciascuna delle quali rado s'avventura nelle viedelle altree avventurandovisi vi si trova spaesata. Tra loro siriconoscono subito. Sono come le tribù di cani aCostantinopoliche stanno ciascuna dentro i confiniche s'hannoposti fra loro.


2555.L'organetto - la placca di mendicità - anzi è lamendicità unita all'ipocrisia. Pregiudica all'altrui libertàcome il grido di chi gira vendendo roba per le contrade. In una cittàbene ordinata si dovrebbe serbare alla gente studiosa almeno lamattina... E' lavoro forse il far girare il manico di un organetto? -Eppureperchè i poveri hanno ad esser privati dalleconsolazioni dell'armonia? e se gli organetti sussistono non èciò per voto del popolo che li mantiene col necessariosoldo?... Meglio dunque varrebbeche non l'abolirliaccordarli. Unmaestro di musica dovrebbe essere deputato a ciòcol dirittoinsieme di escludere tutte le sonate artisticamente immorali.


2556.(R.U. pel Bel mondo - Paragone tra la nuova e l'antica stampa). Lafamiglia Cianirobustissima. Il barone stette 3 giorni e 3 notti acavallo senza mangiare ecc. - Faceva nudo alla scherma. Traversava anuoto il lago di Comodov'era più largo ecc. In morteentròun prete da lui. Il barone chiede: sei qui prete? per confessarmiforse?... ebbene fai pure! (e agli astanti che volevano ritirarsi)state quinon mi fate nè caldo nè freddo.Prete! io nontolsi mai dal mondo nessuno ma cercai di mettercene più che hopotuto. Questa è la mia confessione. Fila!


2557.I birichini di Milano - vanno scomparendo come le madamine. Loroinfluenza nei tumulti e nelle rivoluzioni. Loro canzoni politiche(per il 2240)le terribili contro gli Austriacisp. cit. il «sempersempr' insemma ai vacch - seller e carotol - fuga de scovin» -Orail birichino ha perduto il carattere politico: si accontentatutt'al piùdi studiare il fischio dei cocchieri delle variecase signoriliper farsi aprire il portone dagli ingannati portierie poi darla a gambe - Birichini e Croati - Le birichinate fatte aiCroati - dinanzi ai quali allineati - sodi e duri - si mettevano deiragazzotti e sbadigliavano sbadigliavano finchè tutta la filadei soldati dovea pur sbadigliare. Altri poiquando il battaglionepigliava le mosseci camminavano insieme di pari passoe insistendocolla punta delle loro scarpe sui tacchi dell'antecedente Croatocercavano di cavargli le calzature. - Il vero birichino eraessenzialmente onesto e fidegh san. Oggiè sostituito dalbarabbache puzza di correzionale - e di vigliaccheria.


2558.(V.2240) Degli Intercalari. Es. d'incanto e maraviglia - ecceteraeccetera - o che so io - disi - tìppetetàppetetùppete - l'è andada e l'è vegnuda


2559.Temi. I° Una fanciullainnamoratasi di un giovaneè sulmorirne. I parenti di leivogliono sforzare il giovane a sposarla -Il giovaneinnamorato d'altrarifiuta - Ma la sua amantesaputa lacosaunisce i generosi suoi sforzi a quelli dei parenti dellafanciulla morente. La qualeper riconoscenzadiviene amicissimadella generosa. Conclusione. Il giovane vive con tutte e due - e vivein perfettissima armonia. - 2° Tale s'innamora fieramente di unache non gli corrisponde. Disperatoegli cerca dimenticarlae dopoindicibili sforzici riescemercè un'altra. Ma alloraquasia vendicarsiAmore scende in colei che negavala qualericomponendo nella mente la figura del lontano giovanea poco a pocose ne innamora perdutamente. Ma è tardi. - 3° E' la sera.Una bellissima faccia di ragazza sta appoggiata alla vetrina di unabottegaguardando verso la strada. Passa un giovanepien ditristezza e d'amore. I loro occhi s'incontrano: le loro labbra siaguzzano le une verso l'altre - e i due giovani si baciano attraversoil cristallo. Donde un amore - 4° Due fidanzati vanno dal notajoper l'atto nuziale. Si trattava di un matrimonio fatto più trai parenti che tra gli sposi. Il notajo è un bellissimogiovane. La fidanzata se ne innamora.Rifiuta di sottoscrivere l'attoetc. - 5° Racconto in cui ci siano due figli di madre nobile e dipadre plebeoche trattano d'alto in basso il padre.Umiltà delpadre in loro riguardo etc.


2560.Temi. I° Tradizioni. Tale barone del 1200morendo lascia unasomma perchè la città fornisse alle migliaja di palombiche abitavano sulle sue torri una certa quantità di miglio. Lacittà accetta il legato per riverenza al barone che ne erastato signore e benefattore. Passano i secoli. Il rispetto per ipalombi diventa superstizioso. I palombi minacciano quasi di cacciaredalla città i cittadini. Arriva tempo in cui un discendentedel barone versa nella più squallida miseria. Chiede allacittà che si passi a lui la somma destinata a mantenere ipiccioni. Consiglio municipale. Vari oratori pro e contro. Sisentenzia infine che il legato non può annullarsi; tuttavia sidà il permesso al supplicante di mangiarsi quanti piccioni glipiaccia.


2°Racconti pe' miei nipotini. Nella Pref. conf[utare] le nuove teoriesulle cose da contarsi ai bimbiavendo principalmente riguardo aduna delle Pref.di Figuiercredoalla Terre avant le déluge:dire che la fantasia è la fiamma che accende e tien calda poila ragione: osservare che fra le bugie della scienza che seccano e lebugie del romanzo che non seccanosono da preferirsi quest'ultime.Nei raccontinimettere maghistreghe ecc. a biseffe. Uno deiracconti può intitolarsi «l'ometto del trifoglio»- e vi si conterà di quell'omino che ballava su'n quattrinobatteva i ceci colle perticheandava a caccia delle pulcigrosseper luicome pernici: avea per uccellinile mosche ecc. ecc. -Altra storiella s'intitolerà «il re delle marionette»descrizione dei fantoccini che si rovesciano fuor da un sacco etc.


2561.(R.U. L. x. Martiri Popolari) - Cicca Barlicca... la forca t'impicca- Ehisur Lozzach'el se strozza! - Sott'a quel cassinott - ghe stàona veggia stria - che fà ballà i pigott - El ciall delPiatt - La Bombola - El Bazzer - La mamma di Gattetc. Pigliarneinformazioni.


2562.(G.F. V. 2340) L'incontro al I° dì d'anno. Il prete. Ilfornajo. Il soldato. Il rospo. Le pagliucole in croce etc. «Bonann!» «Te l'auguri de dô con balia» - Festadella Madonna del Carmine. Tutte le botteghe del quartierein lusso.La fontanadel poponajotra le rocciecon un pezzo di sughero cheballa sul zampillo... Dal salumiere i pesciolini dorati nei vasi divetro - e il laghetto vero con entro oche di porcellana... - Dalpollajolo - i capponi col becco indoratole ali dipinte di rossoeil ventre di verde - In altre botteghela gabbia tonda che giraperopra del merlo che salta continuamente di ballatojo in ballatojomentre invece par fatta girare da due fantoccini - mori - che stannoattaccati ai due laterali manubri - vestiti a righe bianche e rossefrangiate d'oro; in altrei fiori di pezzae gli aranci di lanagialla con entro spilli ecc. ecc. - Spavento necessario alla pelledella galantina per accaponarsi.


2563.Il sistema costituzionale ad usum Italiae è tutto ipocrisie. Icittadinisi dicefanno le leggi... ebbene! due terzi delledisposizioni legali sono date dai regi decreti. Ma non son leggi - sidice - sono decreti.Giuoco di bussolotti.


2564.La facilità di trovare metafore nuoveè grande provanei bimbid'ingegno. P. es. A mio cugino Fausto (cinquenne) erastata letta alla mattina una poesiuccia francese «La lignemeurtrière» dove si parlava di pesci ecc.coll'annessamorale; e siccome Fausto si trovava ad Andorno e ad Andorno egli siera sempre ammalatodisse «Andorno è la mia lignemeurtrière».


2565.Il gatto potrebbe chiamarsi lo scaldamani delle poverette.


2566.(R.U. L. v. Bel mondo) Le grandi colpe piccole. L'hanno col mio amicoPerelligli tengono il bronciolo sfuggono... e perchè?forse per qualche disonestà? Noneanche per sogno. Son pochii galantuominipari suoi. Ma Perelli porta i capelli prolissieinvece di paletotmantello!


2567.Palizzi napoletano - dipinse un quadro che rappresenta il deserto. Inmezzo due leoni. Il maschio è disteso sulla sabbiadopo ilfiero pastodi cui gli si veggono intorno gli ossei avanzi - ha gliocchi semichiusi - e par che senta nel sangue formicolargli lalibidine: la femminagli fà in giro le sue volte lussuriose egli lecca le palpebre. Sotto al quadro sta scritto:idillio.


2568.La Teresa fioraja avea offerto un mazzolino a taleche nel pagarlacon un due lirechiesele il resto. E la Teresa gli pose in mano unoscudo.


2569.Nelle prigioni di Mantovaalla più sozza canaglia il governoAustriaco mescolava coloro dei nostri fratelli rei di troppo amare lapatria. Tutti erano astretti a dormire in comune su una lunghissimatavolaresupinicon un anello alla cintura nel quale gli aguzzinifacevan passare una catena di ferroassicurata ai due capi. Se unosi moveva il moto e lo squillo ferale si propagava per tutti idormenti. Da uno stanzone all'altro si passava per una specie digattajuola. Intorno a ogni stanzone girava una ringhiera dalla qualegli aguzziniin caso di tumultofacevano fuoco all'ingiù. -Lavoro in comune e silenzio. Il carcere durissimo consisteva poi inuna stanzetta piccolissimanella quale il condannato stavasololegato al muro con una catena. Quando si apriva la porta per darearia a quel bugigattoloil condannato poteva avvicinarsi allasogliafin dove la catena gli concedeva. La porticina dava in uncavedio altissimo. S'avea curamentre una porta era aperta di tenerechiuse le altre. - La prigionia [era] inoltre accompagnata da moltecrudeltà:fra le altrel'anniversario del delitto erafesteggiato sulle spalle del reo condannato con un dato numero dicolpi di bastone. E con tutto ciò gli aguzzini si facevanofare la barba da alcuni dei forzatigià di professionebarbieri.


2570.Il mondo ama di esser canzonato. La scala delle canzonature passa pertutte le note. Ci furono anche le dotte - come quella delle leggi deire di Roma falsificate - e dei canoni pure falsificati. Poco tempofàun astronomo imbrogliò mezza Europa colledescrizioni ch'egli faceva del mondo della Lunada lui studiato alcapo di Bona Speranza mercè l'ajuto di un potentissimocannocchialeetc.


2571.Temi. (G.I.) I° Un bimbo dà a un povero vecchio accattoneun lucidissimo cinque quattrini statogli regalato dal babbo. Ilvecchioingannato dal suo luciorelo piglia per un marengoe corredietro al bimbo per restituirglielocredendo di averlo avuto insbaglio. Dispiacere profondo del bimboperchè la moneta èdavvero un cinque quattrini - 2° Passo per una via.Un poverettomi cava il cappello. Io credo ch'ei mi saluti a gratis e gli rendogentilmente il saluto. Mortificazione del poveretto - 3° Moltebuone azioni ci vengono in mentequando appunto non c'è piùtempo di farle. Un povero straccione cade sotto di un omnibus. Non sifa nulla di male. Vien rimbrottato dai passanticacciato a spintonischernito. Io passo oltre.Strada facendopenso quanto bene avreifattoa lui ed a mea pagargli un bicchiere di vinobevendo seco.- 4° Due s'incontrano: credono raffigurarsi e fanno per portarsila mano al cappello. Conosciuto l'erroresi piglianoinvecedell'ala del cappelloil naso.


2572.I° Manzoli off. di artiglieria tornava di notte a casa un po'alticcio - cantando a squarciagola. Un carabiniere lo ferma e glidice «E' proibito cantare!» E Manzoli: l'ha bevuu lu? -Mì? - Sìluch'el disa; l'ha bevuu? - Perchè?- Perchèse l'avess bevuuel cantaria come mì - 2°Un cacciatore compra strada facendo una lepre: poi si vantaad unamico in cui dàdi averla appena uccisa egli stesso. El'amicoodorandola «bravo! sei arrivato appena in tempo. Un dìancoral'avresti trovata marcita». - 3° Un sindaco dava unpranzo di gala. C'erano tanti pasticcetti quanti i commensalifuorchè pel bimbo del sindaco. «E per me?» chiedeil bimbo - Non ce n'è più - dice il sindaco - Ah fanient - risponde il bimbo (siamo a Modena) - li ho tutt lechè.


2573.(R.U. Bel mondo. L. v. Vecchia e nuova stampa) (V. 2556). LaCiani-Camperio di 83 anni si alzava ogni mattina all'albafaceva unbagno freddo - poi una passeggiata in Piazza Castellocon in boccala pipa.


2574.Il barone * detto Cimabueè celebre in Milanocome eralo giàil Gargantini e la signora Balsamo Crivellipe' suoi spropositi.Gliene si affibbiano d'ogni sorta. P. es. - Giocando al bigliardodiceva «i coglioni stanno a casa loroed io non mi muovo»- In quella stalla faceva un caldo d'inferno. Figuratevigli uominiil letamele bestiee di piùi gradi del termometro - Mifai provare le pene di Dandolo (Tantalo) - Sei sicuro come in boccaal lupo (scur come in bocca al lôff) - Dio fa gli uomini e poili accoppa (accoppia) - Si discuteva sul modo di aumentare le entratedella città«subito fatto» egli disse «Ecome?» gli si chiese. «Oh bella! aprendo nuovi dazi»- Sua figliaammalatasi doleva del frastuono delle campane dellavicina chiesa. «Non ti confondere» egli disse «faròdistendere dinanzi alla casa la paglia» - Erano ammalatissimi iconjugi Soncino. Disse *: può darsi; ma stavolta restanovedovi tutti e due - etc. etc. Malattia igienicaper indigena -giupponcino tra carne e pelle. - consanguineità per stragesanguinosa. - Quanti casi di colera oggi? - Tre - Ah! meglio cheniente! - candele istericheper steariche - condannato al quadrupedeper quadruplo - proposcide per pisside - genere illirico per lirico.- Una buona ménagerie fa la fortuna di una casa. Udital'uccisione dell'elefante al Jardin des Plantes a Parigidurantel'assediodisse: chissà quant'osso di balena ne avrannocavato! - Ha delle calze di seta tanto belle che pajono di filo - E'una bella casa; peccato che abbia la servitù degli orbi che viguardano dentro - pupille per palpebre - eburnei capelli per ebanini- Come? un pesce mangia l'altro?dunqueanche i pesci sonoantropofagi? -


2575.I° Salotto di campagna. Le pareti dipinte a paesaggiconvenzionali...lago con cigno e tempietto... bosco con eremita...fiume con salci piangenti ecc. La voltaa cielo con sei effigiatiuccellini. Intorno alle porteai vani delle finestree al caminoinvece di stipitipitture di rovine e di roccie. Strana è lafigura che fanno i quadri (quasi tuttilitografiaccie colorate)appesi a quelle pareti a paesaggio. Sedie pocheall'empire. Tavolorotondo in mezzo a tre gambetre colonnine cioè coi capitellidi legno dorato: soprauna tavola di verde-Varallo. Pende dallavolta un lampadario di latta verniciato di rosso e di oro con sottouna lastra di vetro. Lo si direbbe un gioco di bossolotti - 2°Sala-empire. A lesene di stucco giallosu fondo verdognolo. Glizoccoli pure di stucco verde-cupo. Dapertuttodipintifestonigrificetreanfore. Sulle porte bassorilievi dipinti. Mobigliabianca e oro con stoffa gialla. - 3° Stanza da fittabile. Paretiscrostate con macchie di umidità. Soffitto a travi affumicateda cui pendonofestoni di pomidoro - grappoli d'uva incartati - unacesta piena di penne e una gabbia con uccelli. Sulle pareti trofeod'armi di cacciaquadri incorniciati di nero con entro fotografie eun orologio a cucolo. Pianofortesul qualeuna confusione di roba;musicacavatappidue lampade a lucilinauna caffettiera e moltigomitoli di spago. Qua e là poltrone imbottite da salaesedie di lisca. - 4° Cucina d'osteria. Affumicatissimaa grossetravicon un caminone - Sul caminone un baldacchino di stoffa esotto una madonna coi lumi a olio accesi. Tutte le paretiletteralmente coperte di rame lucidissimodal più grossocaldajo al minimo padellino. - 5° Casa Galbiati (Il SignorGalbiati è per metà scemo e per metà pazzo). Sulcamino di marmo della salalapide che ricorda il distacco del baronedal figlio che partiva pel campo - su'na paretebiglietto d'invitoad una festa da ballo del Visconte di Modroneincorniciato e sottoil vetro - In altra stanza altra lapidecon su scritto «Quìnel 1859 furono medicati tre feriti francesi». Dapertuttosotto i portici del cortilesulle scaledipinti a imitazione diterracottei ritratti di Cialdinidi Garibaldidel Boggio etc.etc.


2576.Il gen. cosacco Platoffentrato in una casa patrizia milanesetrovòin un armadio un barattolo con entro dello spirito di vino e un pezzodi roba. Lo credette una pesca allo spiritoe però da golosose lo mangiò tutto con la sua bagna. Sopravenne in quella lavecchia balia di casa. «Madonna Santa!» si pose a gridarespaventatacorrendo per tutta la casa - «hanno mangiato ilSignor Contino!» 2577. Caratteri umani. I° De Maestriprima fabricatore e venditore di caramelle di cedropoi sonatore diflauto. E ha l'asma. Ama ammirabilmente i suoi genitori. Guadagnaventi lire al mese e dice «una è per me (passandosi lamano sul naso) le altre... a casa». Suo padre fa il mestiere disbucciare i semi di popone. De Maestrivive nella sua miseriaallegramente. Tiene spiritosità adatte alla di luiprofessionep. es. «ho potuto dare sessanta battute d'aspettoal mio sarto» oppure «del tempo largo al miofornajo».Mangia dal trattore una minestra sola. Da vent'anniavea in cura una quaglia malata. La quaglia sta ora per morirgli. Suaafflizione. Ne informa ogni giorno gli amici - 2° La signora R.settantennesanissimaperchè senza cuorefelicissimaperchè senza memoria. Legge sempre quella pagina. Sono diecianni che le è morto un amico consigliere; sono dieci annichedomanda «perchè non viene stasera il consigliere?»


2578.L'anima risiede nel sangue - aìmaquasi anima - sangue -porpurea anima (Virgilio).


2579.Il terzo racconto del volume dal titolo «l'Osteria»potrebbe consistere in ciò che narra un agente di elezionipoliticheun po' alticcio. Si dica che il suo deputato ha spesodalle 5 alle 6 mila lire. Le marche per mangiare a gratis nelleosterie del partito. Certi elettoria Sanazzarone aveano fin treavute dai tre candidati alla deputazione etc. Impudenza delnarratore.


2581.Tutti dormono nelle lor professioni.


2582.Desc[rizioni]. I° Dopo l'inondazione. I fondi presso Po. La maltasino a metà dei gelsi - I gelsi insabbiaticon pezzi dilegnopagliaspighe ecc.tra i rami spogli di frasche. - I filarid'alberellecurvati dalla corrente del fiume. - Impigliato in ungelsoun morticino. - 2° Casa. Torino ha case da contenere unmondo di gente. Non chiedete ai portinai chi ci stia: non lo sanforse neanche i padroni. Di gente ce ne sta d'ogni specie. Ilbottegaio a terreno e nei mezzanini: a primo piano il riccone: asecondo il professionistaa terzo l'impiegatoe su super duealtri fino ad arrivare alle soffitte dovequalvoltac'è chimuore di fame. E tutti sono serviti da una scala sola. Brutto èpoi di vedere certe lunghe terrazze che girano a ciascun pianointorno al cortilein fondo alle quali sta il cesso. L'è unandare e venire continuo di pitali. Dal cortile si può vederela Signora Contessa che apre la porticina del licet...


2583.Soldatibirricarnefici - equivalgono ad altrettanti legali...reati.Coi soldati si umilia la dignità umana. Un uomo per essidiventa una macchina.Il giorno in cui i soldati scomparirannocomincerà la civiltà. Per oranon siamo che sulloscorcio del Medio Evo. Rientrate una volta le nazionalità neiloro lettianzi diventate tutte una sola nazionedovranno cessarele dinastie e i soldatietc. etc.


2584.Il giuramento è una solenne menzogna - venne inventato permeglio ingannarci fra noi. Dell'unica Veritàegli ne fa duemezzel'una officialel'altra di tutti i giorni. - Per gliimpiegati poi è una infamia. O mangia sta minestra o salta stafinestra. E' un giuramento in cui non c'è libertà dielezione. La vita di un impiegatoche passa per diversi governinonè che un continuo giurare e spergiurare. Ci sono alcuni che siricordano di avere giurato per la républiqueper Napoleonecasa d'Austriaregno d'Italia etc.


2585.fare arma visconta (dell'andar barcollando degli ubriachi per strada)- pesci dal becco gentile (degli agonitrota etc. a paragone dellucciodei pesci persici etc.) - pezzato come un bracco - solo comeuna pulce


2587.Ove non arriva la pelle di leonesi rappezzi con quella di volpe.(?) 2589. Le leggi non possono essere immobiliin una societàper sua naturamobilissima. Perchè volere che i mortigovernino i vivi? perchè mummificare un popolo? Abbiamo dunquel'audacia... di vivere. Accogliamo con giojaanzi cerchiamo le ideenuove... Chi torrà mai alle vecchie l'originale peccato diessere state nuove?


2590.(R.U. L. II. Dal calamajo di un medico) Consulto medico. Descrizionedei tre dottoriil giovaneil vecchioe quello di mezza età.I tre dottoririmasti solinon dicono una parola dell'ammalato.Rientrati i parentidanno la sentenzache è «vabenissimo quanto il medico curante fa» - intascano ilrispettivo marengo - e sen vanno - Cura idropatica. Le deliziedell'ospedale.Si sceglie per villeggiatura... lo spedale.


2591.Sulla questione del merito e del demeritocome compensato il primo epunito il secondo - si può sviluppare quanto si trovaaccennato nel racconto «Per me si va tra la perduta gente»a pag. 88. - Ai dì nostrila principessa Clotilde di Savojacambiò solennemente la fodera alla S. Sindone che si conservain una chiesa di Torino. La principessa stette in ginocchiosu unbel cuscinoa cucirla e a scucirla. Il marchese Gualterio aveal'alto onore d'infilarle l'ago. Altri cortigiani quello di accenderei luminie di tenere in mano le torcie. - E' una cerimonia cheavviene ogni settant'anni.


2592.(R.U. L. v. Bel mondo. Stampa vecchia e nuova) La vecchia ViscontiAlari robustissima avea una fragilissima nuora. Si domandava «c'èla contessa?» - «Quale?» - ridomandavano iportinaj«perchè se Lei cerca la giovaneè insala sdrajata su un canapè; ma se cerca la vecchiaèin giardino a correr dietro alle farfalle»


2593.Il dovere di procreare è imposto soltanto agli esseri comuni.Scopo dell'umanità è di ascendere a Dio per mezzo degliuomini che possono guidarla alla perfezione. Oracostoro che sono icosidetti grandi uominisono dispensati dal comune obbligo delgenerareessendo essi lo scopo e il frutto di quelloattraverso isecoli.


2594.Vidi nella galleria Pitticerto Inglesecamminar gravementefermandosi ad ogni statua dotata della foglia pudicache sollevavaguatandoci sotto - sempre seriissimamente.


2595.«Si rovinò a forza di risparmio» si puòdire di chi lascia cadersi la casaper non volere sborsare unquattrino a ripararla; o butta via la biancheria sporcaper nonsprecare i denari della lavandaja ecc. ecc.


2596.L'osteria del Lumetta a Milano sull'angolo tra i Fiori oscuri e Brera- era chiamata così dal suo padrone De Magriil quale ful'ultimo nella città a portare la lumm (mezza lumm col covin).E in verità il De Magriavea ben scelto l'insegna - chèi curiosi fioccavano alla di lui osteria. - Tal bevitorequandoaforza di mezzi si trovava bene bevutodicea «sono nellapienezza dei miei mezzi boccali» parodiandoi mezzi vocali deicantanti - Tregli stadii dell'ubbriachezza«cirla»(allegrioccia) - «virla» (barcollina) - «patarlaca»(imbriacatura completa)... - quando i bevitori cominciano a cercarsile gambe... quando il soffitto cammina e si raddoppiano i lumi etc...


2597.Perchèin generalesi sfugge la solitudine? Perchèpochi si trovano in buona compagnia seco.


2598.(R.U. L. v. Bel mondo) Tra i miserabiliporre il carattere del Bued'oro e di *.


2599.(R.U. L. v. Gli amici) I cosidetti amici sono i primi a sapere eperciò a propalare le nostre vergogne; i primi a farci sapereche nostra moglie ci tradisceo che il credito nostro ècompromesso. Figuratevi se han da lasciarsi sfuggire simili belleoccasioni! - Sono gli amici che ci vuotan la borsa e ci empion lamoglie: che sollevan contro di noi la servitù nostra etc.


2601.(L. VI. Bimbi) Conf[ronto] fra le subite amicizie da tu dei bimbiedegli studenti: le prime di cuorel'altre artificiali. Le terribiliingenuità dei bimbi e i più terribili perchè.


2602.Dimandato a un bimboil quale stava col temperino del babbospellando una mela «che fai!» mi rispose «temperoun pomo»


2603.Perchè non abbiamo in Italia un ministero per le Belle Articome in Francia? Ogni paese deve aver cura principalmente de' suoiprincipali prodotti... e i nostri a parer mio sono - granovinoeopere d'arte


2604.(G.F.) - Giorno di un funeralegiorno di festa per le poverettedella chiesae per quelle del cimitero. Descrizione di un gruppo diaccattoneche ricorda le streghe del Macbeth. Lite tra loro. Ilbecchino si frappone.Parlano del padrone del morto... Una di essepossiede un fondo di 60.000 lire.Altraguadagnaaccattandodalle 5alle 7 lire per giorno. - Muojono di fame col paglione imbottito dimarenghini. - Desc[rizione] dell'Osteria del Biscionscell (1750-1800)a Milano luogo di convegno di tutti gli accattoni. E lì sivedeva lo storpio riavere l'uso delle proprie gambe e ballare lamonfrina con chi poco prima facea la morta di fame sulla via. Lestampelle diventavano arme da offesa; le mani rinascevano suimoncherini etc. etc.


2605.Due ragazzi attaccano lite. Uno dice all'altro «brutt macaco»e questi:mei macaco che lader! - e giù botte. Purtroppolabruttezza morale ci fa meno orrore della fisica - E spesso l'ilaritàprecede la compassione. Quand'io veggo il gobbo barbiere di Argegnoche pare un ragazzo settennementre è già uomononposso rattenere un risolino... Non è che poia forza diraziocinioche la pietà mi ritorna.


2606.Ad un pievano era stata furata un'oca. Fece una predica sul tema«Teremotus venit per Loca» - Delle spiritosità deipreti: stantiecome la classe lorosudicie come i loro abiti. V. lerime di un Lombardo (credoprete Grossi).


2607.Talevedendo le magnifiche vetrine del giojelliere Bellezzanuovamente aperte sul corso di Romaesclamò con dolore«quanti peccati!» 2608. In ambitiosa paupertate vivimusomnes - (Tale diceva «io abito sopra il 3° piano»per non dire «al 4°»)


2609.Talenarrando fatterelli scandalosi diceva sempre il cognome delprotagonistaosservando che è proibito di dire il nome delpeccatorema non il cognome


2610.Magnifici son gli argomenti di Seneca e compagnia sulla fortezzatemperanzaequanimità ecc. ecc. Tutto sta a ricordarseneall'atto pratico - Dopo una mia lunga orazione sulla vita del verofilosofodicendo io «e quando potrò giungere allaperfezione»... mamma interruppe «oh allora come sarainojoso!» «Purtroppo» aggiunsi io «ci vuole unlunghissimo tempo!» «Respiro!» fece mia mamma. -Tale scienziatostudiando indefessamente il modo di ben ragionarevisse e morì nel solitario suo studio


2611.(R.U. L. VII. Parte uff.) Negli impiegati. «Sono prigionieri.Abbia pure una gabbiale sbarre d'oro - è sempre una gabbia».- nei giornalisticitare Bonghi che inorgoglisce perchè lasua Perseveranza si adopra perfino nei cessi di Jokoama e Pekino.


2613.Le adulazioni coi ricchi e le provocazioni all'adulazione da partedei ricchi. Chi è il più ricco della Camera? domanda lostramilionario deputato Antona con un'aria d'ingenuità... «Eheh un nostro amico!» comincia il coro degli adulatoriperbocca p. es. del dep. Morellie così viafinchè unaltro dep.per es. il Del Ziointuona «Pochi sono gliAntona... anzid'Antona ce n'è uno solo» ecc. (Perfortuna!)


2614.(L. II R.U.) A Napoli fui a trovare il Dott.re Cantaniche aveoconosciuto a Milano ma il Dott. re fece le viste di non ravvisarmievolgendo la visita mia in una visita sua me la fece pagare. - Duescene a riscontro:una del medico di campagna coi signori della città:l'altra del medico di città coi signori di campagna: quindidialogo tra un medico di città e uno di campagnadescrivendoil fare tra il riverente e il sospettoso di quest'ultimo; e il farefanfarone e sprezzante del primo.


2615.(R.U. L. XII. Indifferenti) Dei tiepididegli incolori - Legge diSolone contro coloro chenelle fazioni popolarinon parteggiavano.- ... Che Dio vi dia dell'entusiasmo! - (R U. L. XII) Nelle lievipazzie cit. il Tito Livio Cianchettini - Nei malcontenti (spostatiecc.) Tutti


2616.(R.U. L. X. Martiri popolari) Nelle cattiverie a gratis cit. itrovatellicui s'impongono i più bizzarri e ridicoli nomi - ei più obbrobiosicome Colombo - Zanata (già nata)Esposito etc. etc.


2617....sobrinon per filosofiama per anemia... - (quell'uomo) smarritouna volta il buon sensonon lo trovò più... - ...erussò tanto che dal suo stesso russare finì perdestarsi...


2618.C. nuovo arricchito dà venti centesimi a un povero diavolo chegli serve da giardiniereoltre una ciotola di minestrae per casail casotto del cane bracco - a condizione però di cederloancora al canequando questo ritorna dalla campagna.


2620.S'incontra volenterosi il male in vista di un bene maggiore. Lagloria fa parer bella la morteper cui la si aquista.


2621.(G.F. V.340) Cit. nella Santa Crocechi gridavendendo libretti«vita morte e miracoli del Santo Chiodo». - Cit. nellereliquie il latte della Madonna - il sudore di S. Michele quandocombatteva il dragone - una Costa del Verbum caro - un dito delloSpirito Santo - alcuni raggi della Stella Cometa dei tre Re magi -un'ampolletta col suono delle campane del tempio di Salomone - Unaborto di M. V. (cioè un piccione nello spirito) etc.


2622.Saggio d'iscrizioni sulle muraglie dei santuari. A Oropa holetto:«Alfine ti riveggo - o gran Santo e una grazia ti chieggo- Già da gran tempo a te volsi mie preci - Che fai? sordoforse tu sei? - alla mia pace alli desiri miei? - Non farmi il neci(forse il nesci) - Ma fa che un dì il mio penar cessa - E lagrazia che da te desio mi sia concessa» - Altra «CerrutiQuinto è passato colla sua morosa per quì e l'ha moltochiavata» - Altra «Severino Pozzo è stato al Santod'Oropa a contemplare il Rosario con compagniae conosce molto benela lingua latinama resta un poco imbrogliato a leggerla».


2623.Es. di fastidi grassi. La S.ra I. arrivando tutta trafelata da miamamma: «Ah povera me! non so più dove buttare la testa!»- Mia mamma: «Che c'è?» S. I. Ah! se non la perdoè un miracolo - M. Ma che c'è? Notizie brutte diNicolino? - S. I. Ah no! - M. Di Emilia? - S. I. Sì. - M. èammalata? - S.I.: no... E' andata a Parigi - M. Brava lei: sidivertirà! Foss'io al suo posto! - S. I. Ma e sai che miscrive? - M. Cosa? - S. I. Che ha paura d'ammalarsi


2624.In cerca di moglie - A. dice a B.: vado dalla mamma della miaforse-futura. Vieni meco: e fammi il favore di calcare la penna suquanto dico. - B. Sta certo. - A.: è questionesaidi parereda più di quanto sono.- E i due amici vanno dalla dettaSignora. A. (entrando) Sont vegnuu chi in legnett. - L'amico B.:Legnett?... una carrozza de quella sort a vott moll? - Madre dellasposa: e l'ha ciappaa fredd? - A. No... s'era quattaa d'on paltorinde stoffa ligera... - L'amico B.: e te ghe diset ligera? on stoffonde Londra come quellel gha minga el pari in tutt Milan. Domàa vedellel soffèga... - A. gh'hoo però on poo de toss- L'amico B: comè toss? dì pur che te set marscspedii... - Va e fidati dell'amicizia!


2625.(Dal Vero) L'oste Pallanza parla sempre in sussiego e in mezzoitaliano.Un avventore: «oè Pallanzaval poco questorisotto!» Pallanza «anch'io l'altro giorno ho comperatoun libroche m'è poco piaciuto. Eppurenon l'ho rimandato allibrajo...» - Avventore: Pallanzauna costoletta un franco!sei matto? - Pallanza: Se fosse per la vile plebagliapassi! maquando s'ha da trattare con nobili cavalieri come loro... capisconobene! il decoro!...


2626.Love goes toward loveas school boys from their books (Shakspeare)frase a due tagli. CF. con quella che può essere il suocontrario «Amor che a nullo amato amar perdona» (Dante).


2628.Fare all'amore colle villanelle sui monti è come bere ilvinetto nei crotti del lago di Como. Guai le villanelle senza montisenza un duemila piedi sul livello del mareguai quel vinetto incittà!


2629.Paradigma di discussione. A (con calma): è bianco - B. (id.):è nero - A. (rinforzando) io dico che è bianco - B.(id.) e io dico che è nero - A.(forte) E' bianco - B. (piùforte) è nero - A. e B. (a squarciagola) E' bianco/nero E ladiscussione è finita.


2631.Sull'ozioriguardo alla sanità V. PlutarcoOpuscoli T. I°p. 381 della Collana Storici Greci VolgarizzatiSonzogno 1825 - LaDel Maynocoltivatora di apidiceva che l'uccidere i fuchi era perlei il più grande divertimento «perchè le parevadi uccidere i frequentatori del caffè Martini».Sull'ozio in Italia (ma perchè solo in Italia?) V. art. delS.r TamboriniR[ivist]a Europea 1876.


2632.O tuche fai il mestier del romanticopensa che quella aereafanciulladianzi alla quale tu t'inginocchi come dianzi una deastamaturando anch'essa nel ventre il suo bravo stronzino.


2633.Tale un giornomeditando i suoi casitrovossi perfettamentefelice.Sgomentato di vedersi preclusa la via a ogni spemesi uccise.- CF. l'Anello di Policrate di Schiller.


634.Quandoquei di Lugano partono di casa per far fortunale madrigridano dietro a loro «Porta a cà roba...». Labarca si allontana dalla spiaggia e loro più non arriva se nonl'ultima parola della raccomandazione «roba!»


2635.Un cavallo sta fermo attaccato ad una carretta. Passa un garzone dibottega con una scodella d'aqua. Il cavallo le volge una pietosaocchiata quasi dicendo: ho sete - E il garzone gliela mette e rimettesotto il musosenza lasciargliela pure lambirepoi si allontanaghignando - il birbone!


2636.Cerbero invidiava alla faccia di Proserpina. Di quìla frasedel «cane che abbaja alla luna»


2637.Un generale usava dire a' suoi soldati «fermi come un fulmine!»- Un professore declamando l'ode di Manzoni Il 5 maggio - e insiemegestendoavendo alla parola cadde alzata la manodovette abbassarlaal risorse per poi restare al giaque colla mano rialzata.


2638.(In un affitto di casa) Padrone: facciamo un tanto all'anno -Inquilino:cioè! Ecco... il tanto non ve lo posso dare. Faremoun poco all'anno.


2639.Lo studio a chi non ne sa usareè pericolosissimo. uncoltello che taglia chi non l'adopra colla maggior cautela. - Ogniartista e spec. un letterato prima di porsi a un'opera originaledovrebbe intrometterefra i suoi studiun anno di distudio.


2640.La sola Giunone avea il privilegio d'ispirar sonno a Giove.


2641.Questionese davvero le opere d'Artecome dicono gli Artistisonoimpagabili. Per me le ritengo capaci di una tariffa commerciale comequalunque altro prodotto. Nella Storia Umana la quale ha per camponon gli anni ma i secolile messi dell'Arte sono regolarissimecomequelle delle granaglie e dell'uve...


2642.(Es. di predica secentista) ...«Come il marronajo distingue legrosse dalle piccole castagnechiamando le prime marroni e le altresemplicemente castagnecosì noi distingueremo i peccatimortali dai venialichiamando pinfete questi - e quelli ponfete...DunqueDavidde vidde Bersabea...pinfete! - le piaque... pinfete! -la desiderò... pinfete! l'attirò a sè...pinfete!- Oh dovrò iocarissimi figliarrivare al terribileponfete?...» etc.


2643.Sulla porta del Pantheonun povero prete tutto stracciato mi siavvicina chiedendomi la carità. «A Roma?» glifaccio iostupito. Egli mi diceche la povertà del Vangelo èvera... In quellapassa un carozzone tutto a cristalli e a doraturetirato da quattro cavallicon entro un cardinale. - Sul fondodell'orinale di un prelato era dipinto un occhio coll'iscrizione «tivedofurbetta!» 2644. Il verso non giova che ai pensierigramicelandoli nel suo suono. E però celae quindi èdannoso ai buoni. - Vittor Hugodove non è sublimeèridicolo. - In lingua non trovi inutili doppi. Es. firlaforla efirlafô (pronuncia ù) significano egualmente in milaneseuna specie di trapano. Ma io direi: Il firlaforla girava velocemente:mentre dico «s'arrestò il firlafô».


2645.Una corte alta e stretta. A terreno l'unta cucina di una trattoria. Icamerieri attraversano continuamente la corte colle vivande fumantie senza posa echeggiano le grida di «taglierini al burro»«bove alla russa» «màccheri al sugo»«stufato al marsala!» ecc. ecc. E intanto al 5°pianosotto le tegolesta a un finestrino la scarna e desiosafigura di un affamato.


2646.A Piedicavalloval d'Andornosulla buca delle lettere un ragno hatessuta la sua tela. Fortunato paese!


2648.Tutti i grand'uomini spec. nell'Arte furono pieni di sè... -Anima e sangue di Dante fu un grand'amore di sè medesimoilquale cotanto lo empiè per tutto il corso della sua vita chealtro non volle nè potè udire nè vedervolontieri se non quello che poteva farlo risplendere come unico a'tempi suoi (Gozzi).


2652.Il codice da noi è in continua contradizione collo Statuto;come i regolamenti lo sono colle leggi. Lo statuto proclama ladivisione dei tre poteri - ma col Pub. Ministero il potere esecutivos'impone al giudiziario e lo paralizza. Il Pub. Min. è unaspia posta ai fianchi del giudice. - Poi lo St[atuto] proclamal'immobilità dei giudici. Domando io a che serve l'imm. dalgradoquando il potere esecutivo può colpirli d'aspettativetrasferimenti da un capo all'altro d'Italia ecc.? - Per le contrad.tra le leggi e i regolamenti V. ad es. la legge Casatisull'istruzione e gli annessi regolamenti... - Del fiscalismo e dellaburocrazia in Italia.


2653.Il codice austriaco è filosofico mentre il nostro èsempl[icemente] casistico.


2655.Conf. tra il Soldato di una volta (il Napoleonico p. es.) e queld'oggi.- Un sergente della grand'armata portava in tasca in unascatoletta d'argento le ceneri di una bandierabruciata piuttostoche renderla. - Pei soldati vecchiV. Magg in Consei de Meneghin


2656.Talealto come un granatierecon due gran spalle e una barba nera elungaentra in una bottega da carbonajo. Pareva un omone che dovesseavere un vocione come il campanone del Duomo... Ma dice con unavocina sottile sottile «tre lire di carbonella...»


2657.L'elisir di lunga vita è l'arte. La scienza non puòvincere il tempo che per filiazione: l'arte lo vince per individui.


2658.Musica sorella di religione - Quanto sarebbe utile a tutti ilprocurare della buona musica al povero popolo... Progetto di granditeatri popolari di musica a 10 cent. - Per ora la plebe deveaccontentarsi del Tirazza e degli organetti... Eppure noisottopretesto di conservare un ordine che nessuno turbavogliamo torleanche quelli! - ...O povere due vecchie portinaje che stentando acomperare il quotidiano panepure sapevate risparmiare il soldo perl'organetto del martedì! Ogni musica è finita per voi.- V. sparsimsulla necessitànon di abolirema di accordaregli organetti. - I Druidi e il saggio di Samo cominciavano dallaMusica le loro istituzioni.


2659.Airoli avea uno zio ricchissimo - vecchio - ma che mai nonmoriva.Finalmente un giorno ode la tanto aspettata notizia che lo zioè in agonia.Airoli piglia subito un legno a quattro cavalliea pancia terrava in villa: sale dallo zio; e gli chiede: e doncacom'el stà? - Eh... stoo on poo mej... E Airoli interdetto: elcojonna?


2660.Mirmecide Milesio ebbe tanta pazienza da fabricare quadrighette lequali potevano esser coperte da una mosca: Callicrateda inscriverein un granello di sesamoa lettere d'oroun distico elegiaco - Chinon ricorda la pazienza fratesca che avvolgeva gomitoli di filo inpalle di vetro dalla invisibile aperturae scolpiva nei nocciolidelle frutta i più intricati disegni? chi non conosce lapazienza chinese che in una palla d'avorio ne sa far conteneretuttescolpite dal medesimo pezzocinque o sei altre?... Ma tutta questapazienza è un nullaa rispetto di quella di chi resiste audire (o a leggere) sino alla fine... (e quìl'operacontrola quale è diretto l'articolo critico).


2661.Ci sono ricerche moralinelle quali guai a entrarci!... Alcuni peraltro mettono tosto un buon paravento sull'orlo della profonditàsenza fine:poi tranquillamente s'illudonoche al di là ci sianulla. E' un mezzose non di progredire in saperecertod'ingrassare.


2662....freddo come la castità di Diana... - sudori dell'anima =lagrimeod ancheil sangue delle ferite dell'anima - ...placar lefanciulle col canto...- esser mano e guanto... - bere una vendemmia


2663.Temi. I° Fortunate disgrazie e disgraziate fortune. Storia ditale cui arriva una disgraziapoi tosto una fortuna causata daquella: poi ancora una disgrazia nata da essa fortuna etc. - 2°L'amore non si fabbrica. Tale alleva una ragazzina per farsene poi unmodello di amorosa: la circonda d'ogni gentilezza ecc. Essacresciutas'innamora di un altro - del primo che capita.


2664.A Milano vedi becchini di una società di mutuo soccorso pergli onori funebriin blouse nera filettata di bianco e berretto ditela cerata con su scritto «la facilitazione è l'animadel commercio».


2665.(App. ai R.U. Bestie). Racconti in cui non entrano per le partiprincipali che bestie e in cui l'uomo si veda dal solo loro punto divista - Zichett e Tea (cagnolini). Il primo innamorato dell'altra.Cacciato dalla casa della sua amantespira d'amore sui gradini diuna chiesacol chiaro di luna ecc. - Della moda che vuole tagliatele orecchie ai cani. Pochi sono i mezzi che hanno le bestie di farcicapire i lor sentimenti: i principali tra questi sono le orecchie ela coda - e noi glieli tagliamo! - Mercè la coda - i caniparlano appunto come parlano gli uomini... cioè col... culo.


2666.Car. I° Duca *. Affine di non guardare in faccia alle ragazze ches'incontrano per la stradail duca ha presodietro suggerimento delsuo confessorel'abitudine di non porre mainel camminareil piedesulle giunture che stanno tra pietra e pietra nel marciapiede. Poichèqueste giunture si trovano a irregolari distanze tra loroindicibilel'attenzione d'occhi e di piede che esige detto modo di camminare...-Il duca poiquando il confessore gli proibiva di toccare la mogliedormiva in un sacco chiuso: e pure in un sacco coitava con leimediante un pertugioaffine di non toccarla più del bisogno -Il duca infine proibiva ai suoi fittabili di assicurarsi contro aidanni della grandine e dell'incendiodicendo questo un'offesa allaprovidenza di Dio. Correvano per Milano questi quattro versidescriventi il duca a letto colla moglie:Non lo fo per gusto mio Maper dare un servo a Dio Che lo serva in vita e in morte Mena il culcara consorte.


2667.Fra le contradd[izioni] nei polit. ordin[amenti] cit. quella dellaproibizione dei giochi d'azzardo fatta dalla medesima autoritàche incoraggia il lotto.


2668.La servitù in lusso. Le donne di servizio col cappello dipagliail manicotto di pelliccia e dentro manaccie senza guanti; lasottana di seta e il corpetto di lana. - Ho visto più di unavoltala stessa carrozza che avea condotto i padroni al teatroempirsi di gente di servizio di tutte le risme e andare a mett giòin qualche osteria. E i padroni credono intantoandando in carrozzadi schivare il contatto della porca plebe!


2669.Consigli di una madre massaja al figlio che va col papàingegnere dai fittabili... «Ricordatibimboquando mangi delburrodi dire... ah questo sìche è buono; l'èquello che la mammina cerca sempre e non trova» oppurealvedere un piatto di selvaggina «e dicono che quest'anno non c'ècaccia.Almeno da noi non se ne vende un becco... Se quì fossela mamma!...» - od anche: al comparire del formaggio di grana«ve' la passione di mamma!» - etc.


2670.Temi minuti. I° Sotto agli esami e a due occhi furbi. 2°Self-magnetismo (di uno che si mette allo specchio e magnetizza sèstesso) - 3° La punta del naso (Tormenti di unoche postosi inmente di non potersela non vederese la vede dì e notte) - 4°La pitalata (Castelloabitato da uno spettro che aveva resistito atutti gli scongiuribenedizionimessepistolettate. Uno ci vacoraggiosamente a passare la notte. Appare lo spettro - e l'ospitenon avendo altra arma gli getta in viso il pitale - Lo spettro fuggenè più ritorna. Era l'ombra di una ragazza romantica.La vinse il ridicolo). - 5° Amore e prurito.Dialogo d'amore nelquale uno degl'interlocutori ha in dosso una pulce rabbiosa. - 6°Musica e amore. Tale non sapeva come esprimere il suo amore ad unafanciulla. La parola fallivagli sempre. Un dì siede al cembaloin casa della sua amantee vi sfoga sonando il suo amoroso dolore.Ella gli si avvicina lievemente alle spallee lo bacia.


2671.Quanto imprudenti certi signori mariti! Iomio cugino C. e suamoglie parlavamo un dì della bellezza feminile in Italia. Iocitavo le Anconitane per belle - e C. le Calabresi: dicendo dellequaline descrisse le braccia e il seno. E la moglie: come? - saltòsu a direci hai veduto ciò? - Ciò ed altro - risposeC. vanitoso. - E sua moglie gli dev'esser fedele!


2672.Giudiziosentenzaesecuzione capitale e funerale di una mosca - Ilgiuoco della gatta-leccardaconsistente in tanti bigliettini che ibimbi estraggono a sorte fra loro. Su di uno sta scritto «bastone»e chi la sorte ha incaricato di amministrare i doni che portano glialtri bigliettisu'n altro «olio» ed è unafregata - su gli altri ancora: «cioccolata ben manteccata»«rosumata» etc. etc. V. pel resto in CherubiniDiz. mil.it. «gatta» - Smania dei bimbi di sapere se gli altri sonricchi - Un bimbo sejenne vede suo fratellino baciare una bimba.Corre tosto dalla mamma e le dice «Gin la faa basin a Rosina...vist mi!» - Una bimba mangia un dolce proibito (di menta).Lamamma la chiama. Ella corre dalla bambinaja e fiatandole in boccalechiede: senti?


2673.Temi minuti. I° Due amici che non s'erano visti da un pezzo fanper baciarsi. Sono impediti dai loro pancioni - 2° Uno caderinvolto nel suo mantello - 3° Un giudicementre sta udendo lepartisi riempie di tabacco il convesso della manoe a poco a pocolo fiutatenendosi sotto le nari la mano - 4° Due amici atavolaper una cosa da nulla bisticciansi asprissimamente -sragionano - s'immotriano. Alle fruttaun altro nulla li fasorrideree li riamica - 5° [lacuna].


2674.(R.U.) I° Un sudicione. C. andava a letto con gli stivali. Facevail suo bisogno nella cartapoi gettava l'odoroso pacchetto in uncassetto del canterano. Alla sua morte fattogli l'inventariogli sitrovò un solo bottone.I suoi abiti stavano riuniti da pezzi dispago. - 2° L'inquieto. Le sue mani non ponno mai stare ferme.Siede su'na poltrona: ne strappa la imbottitura. Si avvicina a unatendaa un cuscino: via i fiocchi. Disfa le corde attorcigliate:stacca i bottoni dagli altrui soprabitidalle tasche delle carrozzeecc.sciupa le carteanche di valore; sfila i fazzoletti ecc. ecc.-3° La compagnia B. il cui unico scopo è il mangiare. Ognilor spasso va a finire in letame. Cit. il Convito di Platone ecc. -4° Il S.r G. pare che non abbia appreso il disegno se non permettere tuttiamici e nemiciin caricatura. Ciò esige unfondo di cattiveria


2675.(R.U. Scuole. L. VIII.) I maestri non dovrebbero mai maritarsi.Portano in casaribadita al sederela cattedra - I prof. SalisBarinetti e Cattaneo dell'Università di Pavialeggono tuttigli anni quelli stessi fascicoli che lessero nella loro prima lezioneuniversitaria. Per lorola scienza non cammina. - I finti esami ainuovi venuti nel collegio Ghislieri. I barboni dell'ultimo esamesiatteggiano in professori: altri fanno la parte di bidelliassistentiecc. Confusione del nuovo venutodinanzi al tavolo dall'imponentetappeto. Le domande sdruciole degli esaminatori etc.


2677.Aquistando la libertà abbiamo perduto molti dei godimentidella libertà.Io mi ricordo di quando si passava il confineche stava tra la Lombardia austriaca e l'Oltrepò piemontese.Il momento del passaggioera un momento di ansia e silenzio. Maappena la sbarra del ponte da giallo e nera diventava bianco-rosso everde i nostri cuori balzavanoe un grido ci erompeva dalle labbra.Ci pareva di essere usciti da una afa mortale. Ci pareva di respiraregià la più cristallinala più pura delle arie.Il postiglione metteva alla bocca la sua trombetta etc. etc. Laboetta di tabacco della nonna. Quando si ritornava e in fondo dellostradone si vedeva la garitta austriacadicevamo «manca ancoraun quarto... mancano dieci minuti» e cercavamo in quel quarto ein que' dieci minuti di dirne contro i tedeschi il più che sipoteva. Il «passaggio del confine» sarà sempre unadelle mie più care memorie!... Ahimè!oggidì sonospariti i confini. - E come ci si voleva poi bene tra noi Italianiquando i Tedeschi ci facevan la guardia. Tutti fratelli. Uno solo ilnemico. - Era il bene del male.


2678.D'invernoal Politeamasi dava spettacolo d'opera. Il visibilefiato dei cantantiricordava quelle listerelle di carta uscentidalla bocca dei santi nei quadri antichi.


2679.Ghislanzoni letterato s'era messo a vendere i suoi libri per mezzo diun agentein un apposito botteghino. Ma il botteghino nonprosperava.InsospettitoGhislanzoni va lui stesso in bottega. Cirimane tutto il giorno.Nessuno entra. Finalmente sul far della seraci appare in fretta un ragazzochiedendo «on sesin de pasta!»


2680.Educazione vecchia e nuova. Il babbouna voltaper isnodare lalingua a' suoi bimbi faceva dir loro «zampe di gallo e pièdi papelgastro» - oppure «Sul campanin de Sant'Eustorg -ghe sta ona calcatrappola - con cento mila calcatrapolitt - Varpussee la calcatrappola che i centomila calcatrappolitt» (lacalcatrappolaaltro fra i misteri dei bimbi. V.) - od anche «Sottola Pancala capra la crepa...»


2681.Ad una piccina poveretta una signora regala un dolce. Non usa adelicatezzela piccina lo mangia dubitosamente - donne di primoamore (de primm mett) - gambe che ricordano il cavallo (o l'orchite)- diteli cavallerizzi e non cavalieri - gentiluomini solo di razza -a pronunciare il suo nome pare di starnutare (di nome tedesco p. es.Schenk).


2682.Caratteri. I° Un conta-sogni - 2° Un dottoil quale nonconosce se non storia anticageografia anticalingue morte...domando ioche fa in questo mondo moderno? - 3° Famiglie inruina che a vicenda pajono e si credono ricche - 4° Certi mariticerti genitoricerti figliin casa tossicofuori zucchero - 5°Tale ha le sue stanze tutte piene di uccelli: non fa tutto il giornoche empire di miglio i lor cassettini e d'aqua i loro orciolettinonfa che pulirli e pulirsi dalla sporcizia. E tien gente destinata afarli covare etc. Ed egli stesso s'insogna di covare


2683.Un gran bene deve aver fatto a Gesù la parrucca avuta coidottori del Tempioquando settenne si assise prosuntuosamente inmezzo di loro. E' d'allora ch'egli deve aver cominciato a studiare. Eche studiasse davvero lo mostrano gli anni ch'egli passava fuori dalmondonel cosidetto deserto. - Gesùè il primooperatore della cataratta oftalmica.


2684.Le tre persone della S. Trinitànaquero dalla transazione traMonoteisti e Politeisti. «E' un Dio solo» dissero aiprimi «ma viceversa» - si disse ai secondi - «gliDei sono tre» (E tre vuol dir mille) - L'altro dogma dellaImmacolata Concezione (sine tabe) fu stabilito da Pio IX per finirlacolla eterna disputa tra i Francescani e i Domenicani. Resta peraltrol'assurdo della non tolta festa della Purificazione. Non si purificase non cosa macchiata


2685.(Nelle disillusioni) - cit. quel poetache sentendosi un gran calorealle mammelleimaginò di avere il fuoco sacro. Ma il dottorelo guardae dice: è rogna.


2686.Abbondano in Lombardia gli annedoti sui soldati dell'Austria. Ingenerale ci fanno le spese i Croati. Notissimo è quellodell'ordinanzacui essendo morto il canarino dell'assente Uff.losostituì per risparmio di spesacon un pulcino. Tornal'ufficiale: e il pulcino gli cresce a occhio in una bella gallina. -Altro anned. è quello del soldato ted. che entrato in unaosteriausava di farsi portare una pintane beveva un bicchiere ediceva «troppo colorito» e se la faceva mutare. Mutatapoiripeteva il giochettoora perchè troppo bruscooraperchè troppo leggerofinchèbevuto il suo solitopartiva... senza pagare.


2687.Certe lettere colla clausola di stracciarle appena lettedovrebberoessereper maggior sicurezzastracciate prima che mandate.


2688.Puttino di non più di sei anniseduto su d'una sedia alta adun tavolo alto; mangia la zuppa in una scodellonacon un cucchiajogrande tanto che a pena gliene entra in bocca la punta. Suoistorcimenti. Cappello pouf in traverso: faccia furbetta: vestitoceleste e grembiule. Scarpe e calze a cacajuola.


2689.(R.U. Scuole) Analisi. Ambrosiaumor melodioso - nèttarepulire - crocouncino - le sideree stelle... i taciti silenzi... isegreti arcani etc.


2690.Avevamo un servitore che a voltea colazioneci serviva in manicadi camicia - in pantofole - ma coi guanti bianchi. (Si noti che iguantidi filoparevano calzettetanto erano ampi) - Dettoservitorequando lo sgridavamosi storceva le mani e si sbottonava.- Per rincollare sul muro un pezzo di tappezzeria staccatosi pose lacolla dal lato di fuori. - Mi portava la legna grossa perchèmi scaldasse di più - Dettogli di fare due Pee (Posa Piano)su'na cassa di porcellane da spedire in campagnavi dipinse sopracon dell'inchiostro il più che diligentemente potesseduescarpe (Peepiedi).


2691.Temi. I° Fausto. Storia di un bambino abbigliato e educato dadonna. La madre s'era ostinata a non volere un ragazzo. Ma il bimbocresce e con il bimbo il maschio. - 2° Una mamma ha due figliuno bellol'altro brutto.Quando vengono visitela mamma mandasempre a chiamare il belloper mostrarlo a campione. Doloredell'altro etc. - 3° Un giovane s'incontra con una giovane sulpianerottolo di una scala. Fanno per oltrepassarsi: non ci riescono.Il giovane piglia la scorciatoja col domandarle un bacio. Ella dàindietroindignata: e il giovane dice: Scusil'avea pigliata peruna ragazza onesta. - 4° Tale trova un libro di «Saggi»sul tavolo di una donna cui faceva la corteaperto. Lo guarda. Daisegni a lapis capisce con chi tratta... Dimmi che leggi e ti diròche sei. - 5° Taleavuta in dono una lepre che puzzava untantinos'affretta di regalarla ad altri. La lepre di dono in donofa il giro della cittàfino a tornare al possessore di primache... la butta nel cesso -.


2692.Nei fanullonicit. quel seminarista che sapeva recitare un canto diVergilio non solo dal principio alla finema dalla fine alprincipio. - Nei vani (R.U. Bel mondo) cit. coloro che si mettono leloro armi e le corone dappertuttosui bottonisulla carta daletterasul ciondolo dell'orologio.E vi soffiano dentro il nasoevi mangiano soprae vi pisciano dentro etc.


2693.Ammessa anche la guerraqual modo di discussione fra i popolila sidovrebbe almeno regolare secondo le norme del Galateo. Il bottino ècosa affatto da barbari. Due che si vogliono picchiare dei pugnisilevano prima le giubbe: ma una volta ben bene picchiaticiascunoripiglia la sua - Il bottino è un gran furto.


2694.(R.U. Scuole) All'Univ[ersi]tà di Paviacon un tal professoredi matematical'impudenza degli scolari andava tant'oltre da farrispondereper i mancantiun cane col cappello in testacui sitirava la coda. Agli esami poi dello stessoquei candidati che nonsapevano nulla si ponevano al tavolo ammantellatie di sotto almantello uscivano le mani di quelli altri studenti che ne sapevanoqualche cosaa risolvere sulla lavagna del tavolo le operazioniaritmetiche poste ad esame


2695.Necessarie le mediocrità. Uno stato ha bisogno di mille ruoteminori.per una maggiore. Oraun genio od un uomo coltissimo non puòadattarsi a diventare il dente di un secondario ingranaggio.


2696.Col sistema degli studi liberissimi si risparmierebbe tempo e denaro;perchè ciascunostudiando a suo modopiglierebbe leaccorciatoje. Ciò non vuol dire che siano da abolirsi tutte lelezioni publiche. Certe materie come la medicinala chimica ecc.richiedono esperimenti costosisuperiori alle forze della piùparte delle borse... - In ogni caso per altroniente diplomi.Unciabattino non ne ha di bisogno; e però non ne ha neanche unlegale. Dite pure: io sono avvocato; non vedrete clienti. Il creditoe la rinomanza non li si aquistano che a poco a poco - e senzadiplomi...


2697.(G.F.) S. Michele. Festa dei portinai e dei curiosi. I curiosisottopretesto di cercare casavanno a mettere il naso nelle case altrui.A S.Michelegran veglione di roba scocciata.


2698.(R.U. Scuole) Esami militari. E' una soffocante giornata di Luglio.Nel cesso sta piantato un sergente a impedire lo scambio delle idee.Il cesso puzza orrendamente. ore di fila!


2699.Le vergini hanno vergogna a mostrare quelle nudità che leputtane ostentano: hanno dunque vergogna di mostrare le prove dellaloro onestà - La donna dee adornare la veste e non la veste ladonna - Molte signore si coprono le mani pulite con guanti sudici -Vedendo costoro detti onestisi vorrebbe esser chiamati bricconi. Lepiù belle virtù diventano inamabiliin grazia di chimale le usò - Prima di maritarsisi dovrebbe leggere lasatira 6ª di Giovenale - Es. di raziocinio femminile - Chegiovane di talento!... - Perchè?- Perchè è bello- e perchè è bello? - perchè di sì


2700.Il segreto del successo dei mediocri ritrattistiche sono sempre ipiù apprezzati dai loro contemporaneista nel copiare incaricatura l'originale.La caricatura è assai più faciledella verità.


2701.«A Vares tutt cala de pes». Entrate in un confettierevidaranno dolci stantiipaste rafferme: in un caffèbirrabrusca; in un droghierezucchero e caffè avariati.L'orologiajo troverà una ruota di più nel vostroorologio:lo stagnajo per attaccare il manico della vostra padella vibucherà il di lei fondo. Dapertutto sta scritto «Nouveautésde Paris» ma il cartello è già tarmato e tuttocacature di mosche...


2702.Necessitano leggi che limitino i generi di lavoro ai quali i parentipossano obbligare i lor bimbi - o almeno le ore. Intere popolazionison ruinate dalle Industrie. La valle di Andorno ne è unesempio. Va bene combattere l'ozio; va malela sanità. Aquesto proposito si può ripetere il milanese proverbio «Eldottor Isacchel taja camis per giustà sacch»


2703.(R.U. L. VIII. Bel mondo) I «parvenus» (novi homines).Stolti pregiudizi in proposito. Tuttio un po' prima o un po' doposono parvenus


2704.(R.U. Parte off.) Soldati. - I soldati sono mantenuti dal governo inuno stato di perpetua inimicizia coi cittadini. - (R.U. L. x. Martiripopolari).La mamma di gatt - suoi fiori di bulgaro nel cappello -selleri e carote nella borsaun gattino in saccocciae lo sciallesul braccio


2705.Ghislanzoni letterato si maritò in poverissima condizione.Tuttavia invitò i suoi amici al banchetto nuziale. Faceva datavolo il letto matrimonialeintorno di cui erano disposte alcunesediementre sul letto stavan due grandi cesteuna di nocil'altradi pane. E Ghislanzoniaccogliendo gli amiciosservò loro«Pan e nos mangià de spos».


2706.Vi ha spropositi a propositospec. nei contadini. Cito fra gli altriil telegorper dire il telegrafopoichè nel legor (lepre)s'include la idea della velocità - e la spelucazion perspeculazionefelicissimo errore.


2707.Alcibiadeil più grande degli adulatori - Pavia è lapiù progressista delle città. Odo gridarvi la sera «Sivende il giornale di domani!»


2708.Benefici semplicicanonicaticonventimani cosidette morte (everamente morte) si aboliscono per l'ozio che producono. Napoleoneche era la stessa attivitànon poteva soffrire i beneficisemplicie però pel primo li tolse colla legge 21 Aprile1810. - La vita del Corodei Canonici. - Giuria.Niente di piùfacile per esserne esenti. P[ubblico] M[inistero] - Giudici e Partipossono scartare quelli che loro disgradano dei giurati senza darneragione. Al peggio andarebasta pagare un cichett all'usciere. Tra igiuratialcuni ignorantissimialtri indegni. Si vide anche unconduttore di postriboli. Altro giuratosulla sua schedain luogodel sì o del noscrisse W. l'amore! etc.


2710.La publica opinionea proposito di Tranquillo Cremonavien semprecoll'ultima corsa. Difatti quand'essa ne vide «il Falconiere»si diedenel biasimarloa lodare «il Marco Polo» un suoquadro anterioreche essa avea già biasimato. Cosìall'apparire dei «due cugini» lodò «ilFalconiere» e lodò «i due cugini» dinanzi al«silenzio amoroso»


2712.Noi siamo indirizzati verso la lingua universaleche saràquella dei numeri. I numeri sono i soli segni che giungano adesprimere certe idee astratte... E l'astratto guadagna ogni dìpiù la mano.


2713.Chi più conosceha più vita. Per vivere moltobisognaallungare la vita nostra con quella degli altri. Il bimbo oggi nato èpiù vecchioin etàè più ricco insapere di tutti i passati. Del suo ingegno possederà soltantoun quattrinoma questo quattrino aggiunto al milione d'ingegno degliantecessori suoidarà un milione e un quattrino


2714.Fortunato ancora chi può perdere!


2715.(R.U. Alla bassa) Nei contadini cit. il «Rogatus tumet -pulsatus rogat - pugnis concisus adorat» - e il «Nihilvirtutis amore faciunt et vix quidquam formidine poenae»


2717.Le secrétaire de la mainpresso i Re di Francia era un lorointimo che scriveva le lettere loro imitando la loro scrittura. Inaltre parole era un publico falsariostipendiato dal re - Di quìanche la frase «avoir la plume» - Da noinelladiplomazia italiana (1870)abbiamo il Ressmann (?)segretario dilegazione a Parigi che imita perfettamente la calligrafia del suoprincipaleil Nigra.


2718.(R.U. L. II. Dal calamajo di un medico) Nel bozzetto da aggiungersi«Villeggiatura allo spedale» descrivere i bagni diMontecatiniaque purgantidove a ciascuno dei s[igno]ri avventorisi dà la chiave di un cesso. Certonon dovrebbe essere unluogo in cui le mamme conducano le loro bimbe in cerca di un po'd'amore e di molto marito.


2719.(R.U. L. XI.) I Portinai - Chi guida le nostre azioni? La ragione? ilcaso? Dio forse? - Noi portinai. E quì mostrare come peramore di costoroil padrone spregiudicato si marita in chiesachiama morendo il prete etc.etc. sempre colla scusa: vedete non èper me... ma... i portinai potrebbero dire etc.


2720.Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere lanudità.


2722.Roma - Alla Nannauna fantehanno imprigionato il fratello per unacagnara. Va per vedello. E' Domenicae le dicono che li prigionierinon se vedono che al lunedì e al sabbato. Al povero fratellodi Nanna hanno tolto quelli pochi bajocchie non danno quasi nulla amagnà. Da ventidue dì non s'è mutato camiscia.«E - dice Nanna - avessi avuto venti scudi da depositàera fuori... - Dunque è un governo de ladri» -conclusione terribile ma logicissima. - «Che se possano tuttisprofonnà - grida Nanna - che chi è sotto vada sopra!Pei povaretti non c'è giustizia» - Nanna sarà unafutura petroliera - (Nota benela cagnara de suo fratello era unacortellata) - S'illumina Roma a bengala. Ad ogni principe che arriva- penso - Roma diventa di tutti i colori.


2723.Italia 1870. - Un ex guardiano dei Francescani (un po' brillo) minarra impudentemente l'espropriazione del loro convento. (V. Osteria.Questo bozzetto vi potrebbe figurare per 4ª storia). Cominciacon lodi della vita monasticavita da beatissimi porci. «Nihilhabentes omnia possidentes». Il convento era a Palazzolo.L'espropriazione ne dovea essere fatta al sabatoma il delegatopensa di anticiparla al martedì. Fortuna che una letteraanonima (del Sindaco del paese!!) avverte in tempo il Guardiano! Infretta e in furia i frati saccheggiano la libreria e la chiesa -sostituendo alle preziose opere antichevecchi libri incettati inpaese; e ai bei paramentiroba frusta trovata nelle soffitte. Allamattinaalle 7arriva un drappello di carabinieri che circonda ilconvento e batte alla porta. Si apre gentilissimamente. Entra ildelegato e legge il decreto «cacciati i fratifarl'inventario!» - Il delegatoprima di tutto vuol pigliarpossesso della chiesa. La chiesa è lì a due passimail padre guardianotanto per divertirsifa fare ai carabinieri unlunghissimo giro. Il delegato invita i frati ad uscirepoi li lasciaritornare in convento. Egli vorrebbe fondarsi sull'antico inventarioma il padre guardianointerpretando la leggelo persuade che ènecessario di compilarne uno nuovo. In questo nuovonon appajon chestracci. Il meglio si trova già tutto nelle celle dei fratidovequanto vi sta è dichiarato per legge di proprietàprivata. I frati ubbriacano poi delegato e carabinieri con vinobianco medicato. Fracassosa allegria. Si dividono tutti amicissimi -epochi dì dopoil convento è ricomperato dai signoriorecchioniche vi rimettono i frati nello statu quo ante.


2724.La vera fama non può formarsi se non attraverso i secoli. Isecoli formarono ShakspeareDante e Omero. Io sto con quello chedicono i secoli contro ciò che dicono gli anni e le ore(Emerson). Claritas est laus a bonis bono reddita. Orai buoni(s'intende buoni d'ingegno) nascono a lunghi intervalli. Le famecontemporaneediciamo meglio riputazionisalvo pochissimi casisono sempre fittizie. Non è difficile di ottenere l'applausodella moltitudinema essendo la moltitudine il peggiol'applausonon dura.Solo quandouna serie secolare di buoni ci loda e confermala lodela nostra fama è sicura. Allora la moltitudineinneggia anch'essa al glorioso - senza pure conoscerlo - in oremagistrorum. - Parlo sempre s'intende delle artistiche fame - e atest. dò Ornero e VirgilioShakspeare e Dante. - Oggidìsolo Manzoni comincia ad ottenere la dovutagli fama; chè lalode di Göthe venne lodata da Rovanicome questa da D. - Ebasta la lode di un buono a sostener la coscienza del nostro valore.Due eccelsi non ponno giudicare diverso fra loro sul merito d'altroeccelso...


2725.(R.U. L. v. Scuole) Anche il cesso potrebbe servire egregiamente discuola. Molti studenti che a scuola non guardano un libroleggono alcesso fin l'ultima riga dei brani di gazzetta o di letterache acaso ivi trovano.Se lì dunque i S.ri maestri spargesseroscrittele loro lezionile si studierebbero senza faticaperchèsenz'accorgersi...


2726.Nella questione se è delitto (cioè atto degno di pena)uccidere altruisi può dire: che un morto è come unnon-nato. Torre di vita equivale logicamente al non voler procreare.Se dunque al non dare la vitanon havvi pena non vi dovrebbe puressere al torla. - Questogeneralmente. La ragione perciòdella punizione è da trovarsi altrove - cioè nel dannorecato ai viventi dalla morte di A. o di B.


2727.- E tuperchè non ti mariti colla fanciulla che ami? - Perchèil matrimonio non ha a che fare con l'amore... - Bravo. E' appuntoperciò che io mi son maritato...


2728.Forza della imaginazione - Tale fu condannato a morte. Per essereegli di un carattere impressionabilissimoi medici lo domandarono alrecome ad oggetto di una loro esperienza. Accordatosi fececredere al condannatocheper grazia specialeil re gli aveacommutata la forca colla svenazione - lo si merse in un bagno d'aquacaldalo si coperse insino al collo con una coltrepoii medicifingendo di lancettargli le venegli diederoper disotto la coltreanaloghi pizzicotti. Fu tanta la illusione del paziente che disse disentirsi gocciar dalle vene il sangue... «Come va?» glichiedevano di tanto in tanto i medici - «muoio... mi sentomancare!» rispondeva colui - e di fatti il suo polso indebolivapiù e piùfinchènella fisica credenza diessere stato svenatodopo poche orecon tutto il suo sangue nelcorpo - morì - Forza della Volontà. S. Agostino nel Decivitate Dei (L. XIV. c. 24) dice che uno sapeva comandare al suoderetano tante correggie quante voleva.


2729.Inapplicabilesecondo meè la massima evangelica del «fateagli altri quanto vorreste che fosse fatto a voi» per ciòche riguarda i beneficiipoichè un beneficio che si riceveio lo stimo una offesa alla quale noi dobbiamo dir grazie...


2730.Nessuno mai provò compassione schiacciando una formica:pochissimi senton ribrezzo vedendo uccidere un pollo; pochivedendoun bue. Eppure s'inorridisce all'uccisione di un uomo. Perché?...Non è forse l'anima unanon val la formica l'uomo? - Nobilearte la cacciache è l'uccisione delle fiere; nobilissima laguerrache è l'uccisione degli uomini. Or perchèignobile la beccheria che è quella degli animali domestici?


2731.Alla seconda tavola in casa del duca M.xsedevano servitori eoperai.Ciascuno avea dinanzi il suo fiasco. A un tratto un garzone damuratore dà in uno scoppio di pianto. «Che hai?» -gli si chiede. - «Il fiasco...» Piangeva per non poterlober tuttotant'era grande per lui.


2732.(R.U. L. v. bel mondomezzi vizi e mezze virtù) Snobismo (dasnob parola inventata da Thackeray per indicare coloro che voglionparere da più di quello che sono). Es. un nostro domesticoavea riunito un biglietto di 50 cent. stracciatocon la bagna deicapperi. - Mamma raccontando il fattodiceva sempre: «bigliettoda 5 lire» - Altri nelle conversazionitiraper es. ildiscorso sulle carrozzeper dire «oggi è venuto da meil conte tale.Avea una carrozza così e così...»dove l'argomento della carrozzaa chi ben vedeè secondarioe quello della visita del conte X principale.


2733.L'idea della perfetta eguaglianza ripugna all'umana natura. Secomedicono i pretic'èdopo questaun'altra piccola di vitadove si viva in una eguaglianza perfetta... oh che noja! si fosse purtutti dotati del genio più alto.


2734.Gli affari massimi nemici degli affetti... (Manzoni). Infelice coluiche vede mutarsi gli stessi suoi amici in creditori!


2735.Per essere degni alle volte del nome di razionalidevono gli uominiprendere esempio dagli esseri irragionevoli - imitando la loroastensione dal ciboquando ammalati etc. etc.


2736.Progetto di un librettino intitolato «Piccoli racconti aimitazione di quelli del canonico Schmidt» (e allo stesso usocioè il cesso) - Questi racconti potrebbero anche incorporarsinel «Libro delle Bizzarie» - Es. I° Le simpatie.Tutti ammirano l'amicizia tra un vecchio e il pellicano dei giardinipublici. Chi ne trova la causa nell'identico naso; chi nelle carezzeecc. Vera causa; questaè perchè il vecchio ciba labestia sua amica di pesce. Morale - Gli affetti entrano in cuor dallabocca. - 2° La Castità. Tale resiste alle piùprocaci seduzioni. Vedete cosa vuol dire aver studiato moraleavertimore di Dio ecc. ecc. Morale - sospetta una peste - 3° La Fama.Tal'altro passeggia tronfio pel Corso. Molti si levano riverenti ilcappello; altri gli si inchinano - altri ancora gli bacian la mano. Ele gazzette parlano sempre del celebredell'insignedell'inclito Xe informano quotidianamente il publico della sua salute. Oh chissàcosa ha fatto? Quìcertamente si tratta di qualchecosacomela pilal'Americala Divina ComediaAusterlitz... - Morale. Hafatto cento milioni - 4° Il Diritto. K. nuovo pesceche viaggiaper istruzionestudia il modo di vita sugli altri. Un dìvede uno che riaquista facilmente il suo posto in vagoneper avercisol messo provvisoriamente il cappello... Influenza - egli pensa -del proprio diritto e dell'altrui cortesia! Ein una somiglianteoccasione tenta egli pure la provaottenendodal nuovo occupante...uno schiaffo... Morale. K. nuovo pesceaveanella osservazionedimenticato il principale argomento della rivendicazione deld[iritt]o - dico il randelloche l'esemplare di lui avea in mano nelriaquistare il suo posto.


2737.Preparazione della salma di Mazzini (dal racconto di Gorini). Goriniè chiamato a Pisa da un telegramma di Bertani. Trova una folladi Mazzinianimezzi matticiascuno dei quali dà ordini edisordinigridando «si faccia questosi faccia quest'altronon si badi a spesa» e inviando poibenintesoi conti apagare ai tre 3 o 4 ricchi di loro. Lemmi ci spese di più di6000 lire - e nota che i patrioti operai gli fecero pagare 800 lireuna cassa di piombo che ne valeva 200. - Si domandò a Goriniin che modo avrebbe imbalsamato Mazzini. Rispose avere due modi: unospedito ma che conservava per pochissimo tempo il cadavere; l'altrolunghissimoma che lo serbava indefinitivamente. Si passò aivoti. Dei mazzinianii Nathan volevano che si seppellisse Mazzinisenz'altro. Ma prevalse Bertani. Gorini si pose dunque al lavoro. Ilcorpo giaceva in istato di avanzatissima putrefazione. Era verde -era una vescica zeppa di marcia. Bertani assisteva all'esperimento.Dopo tutta una notte di tentativiGorini avea già perdutaogni speranza di conservarlo.Arrischiò un altro mezzo - e ilverde scomparve e la marcia si coagulò. Allora si pose incassa Mazzini per portarlo a Genova. In viaggio la cassa si ruppe ene uscì del liquido. A Genova Gorini riprese il lavoro. In dueannine spera un mediocre successo -.


2738.Goriniamicissimo dei gatti e dei passeri. Alla mattina fàcolazione da un lattajo insieme ad un gattoe mangiano entrambinella stessa scodella pane e latte. Ha poi per la città (Lodi)vari micicui porta ogni dì il panettoncino -. Pei passeripraticò un'apertura disotto alla finestra della sua stanza daletto. I passeri entrano ed escono a loro piacere. Gorinistando alettoci ha fatto su le sue più fine osservazioni che haconsegnato in un Ms. che troveremoalla morte di lui. Dei passeri lasola mamma dava a mangiare ai propri figlioli. Se un passerino aprivala bocca ad una mamma non suaquesta gli pizzicava col becco lalingua. Molti pigliavano gusto ad attaccare i pieducci a dellebacchette flessibilie a dondolarsicon il capo all'ingiùetc. etc. - Passione del nostro Gorini furono anche i topi. A Paviastudentene assuefò uno a venirgli sulla manica intantoch'egli scrivevaed a mangiargli la piuma della penna d'oca. - Ogginutrisce poi nel suo Laboratorio a S. Nicolò (via PaoloGorini) quattro topi tapponi colle annesse famiglieche gli giranofra le gambeintanto ch'egli loro sfreguccia del pane e formaggio -.


2739.Nella biografia di Gorinisarebbe degno di descrizione il suolaboratorio a S. Nicolò (Lodi) - Le quattro porte - Sistemad'ingresso - La porta che conduce alla «brugna»dell'Ospedale - La stanza piena di fiaschie di fiale - la stanzadel carbone e del materiale vulcanico - La corte delle fornaci; lacorte del crematojo - l'orto dall'eccellente fruttaingrassata daimorti - etc. Lo studiettocolle preparazioni. Cadaveri interi ecadaverini - covate di cagnolini - Teste imbalsamate su busti digesso: il cuore della fanciulladella durezza dell'agata; il glandedel giovinetto; la mano aristocraticissima; il tavolinodalla tavolaintarsiata a marmi animali e dai piedi di veri piedi. - Esemplaridelle montagne e dei Vulcani; la minerbina. - Gli amori di Gorini trai morti.


2740.Si può applicare al nome di Gorinila baconiana frase «quinaturae imperat parendo» - Anche quando la scienza di lui saràinvecchiatavivranno i suoi libri per la sempre giovane poesia.


2741.Nella biog. di Gorinicitarne il padreegregio professore dimatematica all'Università di Paviamorto per essersiribaltato alle porte della città. E la moglie di Goriniamantissima del marito gli fece erigere il più bel monumentodel cimitero pavese - dove portava ogni giorno (e ciò perquattr'anni) canestri di frutta e mazzi di fiori. Dicono i becchinidi non aver mangiato mai tante buone frutta come in quel tempoe leloro amanti dicono di non avere mai ricevuti fiori piùbelli...


2742.Carlo Portatrovandosi un giorno in cima del Duomofa le sueoccorrenze. Si forbisce con una letterache il vento porta poi via.Ma la raccoglie un sacristache leggendovi il nome di Porta (di cuiera entusiasta)va a portarla alla casa di questi. Nè lalettera era sudiciaper essere Portacome il più de'letteratistitico... Il sacrista trova il Poeta a tavola: gli esponeil perchè della visita. Porta ne lo ringrazia di cuoree perdimostrargli in qualche modo la sua riconoscenzatoglie da un piattotre o quattro biscottili avvolge nella restituitagli letteraedona il tutto al sagrista.


2743.Mia solitudine a Roma (1872). Non vi conoscevo nessuno. Per averqualche visita mi toccava ricorrere a un medico - mi toccava pagarladieci lire alla volta - Unica mia compagnia era un orologio dalvibratissimo tic: a volteme lo imaginavo un cuore viventechebattesse per me


2744.L'umana vitalità ha bisogno di sfoghi morali e fisici. Questili soddisfa un'amicaquelli un amico. E io soffoco in ognimaniera!(1870-1876...) 2745. (1872) Ho smania di leggere. Per leggerevoglionsi libri. Per aver libri son necessari denari. Per averedenari è necessario un impiego. Ma un impiego occupa grandeparte del giorno e guasta la rimanente. Per poter dunque aver librimi tolgo il tempo di leggerli. - Ioall'ufficio cerco di andare ilpiù tardi che possoe per compensarmi del tardicerco diuscirne il più possibile presto.


2746.Eccitazione necessaria al comporre e dei mezzi di procurarsela -Mezzo diretto è l'entusiasmo del proprio tema - Indirettiilcontatto con una opera d'artesomma - l'amore - la lode grande o ilgran biasimo - il vino e i liquori. - E' per me pena acutissimaquandosentendo che a qualche propositoc'è una bellissimaideanon la posso ancora vedere. Ridirò io gli sforzi perarrivarlaper istrappare quel velo che me la divide? - Quandopassando dalla Galleria Nuova (a Milano)la mi pare piùbrutta del solitoquel dì sono certo di scrivere una paginaartistica - Come più facilmente e più artisticamente siscrivefuori da ogni preoccupazione di lucro o di gloria! Oggichemi hanno cacciato cento arlie nel capoaddio sincerità dipensieriaddio spontaneità d'espressioni! Fòdisforifò... e peggioro


2747.Dicevami tal letteratoche lo stile di luipianoe sinceroei lodovea ad un osteamicissimo suo. Quest'ostedi molto ingegno ma dipoca dottrina si lamentava di non giungere mai a capire del tutto isuoi libri - dal difficile stile. E il letteratoper amoredell'ostetornò nella piana.O ch'io trovi il mio oste! omeglio la mia ostina!


2748.Così profonda la mia ingenuità negli affariche mammasoleva dire «quel poco che hogià sapeteè pervoi miei figliolimetà per uno. Nel testamento io nondisporrò che di una cosa sola...a chi devo lasciare il mioAlberto».


2749.- E' un amore indegno di te - mi diceva Perelli a proposito di Ester- Sarà benissimorispondevo - Sarà fuoco di gelsoanzichè di legna di rovere; ma ciò non diminuisce ilbruciore - La mia vita è tutta pazzie. «Ma muta»mi si suggerisce - «Se muto» - rispondo - «sembreròpazzo». E cosìper non lo parereseguito ad esserlo. -Il mio discorso è tutto cancellature.


2750.La prima idea della «Colonia Felice» mi venne leggendo ilglossario (Alphabet de l'auteur francais) aggiunto alle «Oeuvresde Rabelais» (ed. 1783Jean François Bastien Londres etParis 2° vol.) dove alla parola Poneropole (La Paneropoli dellelettere di Foscolosua umoristica lezione di Poneropoli) sta scritto«ville des mauvais garnements. Philipperoi de Macédoinebâtit - en la Thrace une ville ainsi nomméeen laquelleil transporta tous les méchants et scélérats quise rencontrerentliv. 4. chap.


66.»- Inoltre nel primo abbozzo avea messo la scena ai tempi di MarcoAntonino (al. Marco Aurelio 121-180 d. C.). Mi distolse la difficoltàdi non cadere in anacronismifra i qualimassimoè il dircose odierne per bocca di personaggi antichi...


2751.Molte le questioni oziose in letteratura. La poltroneria eruditasarebbe tema assai vasto - C. Tolomei occupa un tomo in 4°intitolato «il Cesano» sulla disputa se la lingua volgaredebba chiamarsi toscanafiorentina o lombarda. Gerolamo Muziosostenitore di quest'ultima appellazioneimpugna a lungo «ilCesano». Varchi compare coll'«Ercolano» in favoredel titolo di fiorentina. Celso CittadiniBulgarini e Bargaglipropongono invece il «sanese» - (V. anche sulla linguafiorentina le parole del Passavanti - e la frottola del Sacchetti443. I°) - Salviato Salviati (lo stesso che sotto il nomed'Infarinato fececoll'Inferrignouna sì vil guerra al Tassodicendo che ogni suo verso era un errore di lingua) spese un grossovolume intorno alla lettera E considerata come copula - etc. etc.


2752.Bemboscrivendo in latino cose del suo tempo adopera ridicolmentemodi di dire antichichiamando ad es. «collegium augurum»il senato. Cesari invecenella traduzione di Plautopone in boccaai personaggi riboboli fiorentini.


2753.Per tre secoli la lingua italiana stette senza gramatichee se benstesse ne abbiamo una prova solenne negli scrittori grandissimi dique' tempi.La prima gramatica fu publicata nel 500 - La gramatica èil gran campo dove lavorano i fanulloni - colla loro eterna quistionedel si può e non si può.Varchinon vuole che si usianalogia in gramaticail che viene a dire che se uno dei cosidettilegislatori non ebbe occasione di adoprare per la mancanzadell'oggetto un dato vocabolo - noiche abbiamo l'oggetto - non lopotremo mai in saecula saeculorum nominare... Evviva la tiranniagramaticale! si può dir buononon buonissimoma bonissimo;si può dir la Ginevrala Mariala Tancia; non il Cesare o ilTogno. Vuol Castelvetro che si dica ben benema benissimono... Eil regno delle lettere per una voce o una sillabaèa voltetutto quanto in subbuglio. - E nessuno rammenta ciò che disseil gran padre Allighieri «opera naturale è ch'uomfavella - ma così o cosìnatura lascia - poi fare avoisecondo che v'abbella».


2754.(Nei fanulloni R.U. L. I) - Poltroneria erudita. Alcuni vanno adisotterrare libri che non valgono un ficoche nessuno potrebbemandare giù - o copiano squarci di rogiti d'ignoranti notaidandoli per testi di lingua; o insignificanti notizie (con ad es.liste di Canonici ignoti)dandole per scoperte di storia; altripongono i punti e le virgole ad antiche scrittureche megliovarrebbe lasciar finire dai topile postillanoaumentano il pesodella loro stoltizia; o illustrano sassi e padelle con l'intaglio inrameo fabbricano genealogieo disputano gravemente se il Macedonechinava la testa a dritta o a sinistrase Lucrezia era bionda ocastagnase Andromaca mangiava gli spinaci all'olio od al burro.Altri vi ha poi che contano le gambe dei pidocchi e le ova deigamberi etc. etc. Muratori e Salvini non hanno che flemma e memoria.Magliabecchi si può davvero chiamare erudito fra i libraietra gli eruditilibrajo (in parte Baretti. Frusta Lett.). Deicomplimenti e delle adulazioni dei mezzi scienziati fra loro. -Inutilità anzi danno delle Academiefondate da Richelieuperconfiscare a prò del sovrano le intelligenze - Ora - almeno inItalia - sono diventate il refugium peccatorum di tutte lemediocrità. Chi rinuncia alla Gloria entra nell'Academia. - IGreci e i latini non ne ebbero mai; eppure le loro lettere furonofiorentissime.


2755.Pregiudizii di Baretti contro il verso sciolto. Ei lo chiamava unapoltroneria. Parmipoltroneria più assaiil rimato - Suoiinventoril'Alamanni e il Trissino - E vi ha chi cerca con ridicoleinnovazioni di ottenere fama: come ad esempio Claudio Tolomei e L.B.Alberti ed oggi Carducciche hanno tentato di ridurre il versoitaliano alla misura latina.


2756.Errore è il chiamare il 400 italiano epoca barbara. E ilPoliziano? e il Medici? e il Bembo? E' erroreche ci rammenta que'geografi antichi che sopprimevano i paesi alle estremità dellelor cartescrivendovi invecesecche arene... mar agghiacciato etc.o que' legisti dell'evo medioche mettevano in margine ai lorovolumi «graecum estnon potest legi». (del Carducci?)2758. Sii grand'uomo e sarai infelice.


2759.L'osso nella schienache hannodal più al menotutti gliItalianigiova grandemente al loro primato nell'Arteperchèse negli altri paesi si sgobba e si fanno di viva forza opereartisticheopere quindi mai sommenoinon lavorando che tocchidall'estro e nell'entusiasmo dell'ispirazionequando cioè illavoro ci si presenta facilealziamo capolavori. E per contralestesse ragioni valgono circa la superiorità che si ravvisanello svolgimento scientifico (non nelle trovate di Scienza) deglialtri paesi.


2761.Osservavo ad un professore di letteratura quanto fosse deplorevoleche per istudiare la buona lingua toscanabisognasse bevere a fontisozze di stercoquali il Boccaccio etc. Mi rispose il prof[esso]re:«Mariveritissimo padron miola dica ciò una fortuna.Le oscenità di cui va brutto il Boccacciosono la suamaggiore lusinga. Molti che non lo piglierebbero mai in manocosìlo tolgono a leggeree cosìa loro insaputaapprendono ilbello stile e il bel dire». - ...Toscasineggiare... - far ilgrasso legnajolo (il nesci)... gl'impacci del Rosso (fastidigrassi)... L'avanzo del grosso Cattanidel Cibaccadel Gazzettache bruciava il pan di Spagna per far cenere morbida...pascere diragionamenti come i cavalli del Ciolle... etc.etc. - Della stoltezzadi adoperare vecchie similitudini a proposito di argomenti nuovi. Ades. «andare pel fil della sinopia» etc... - diarreìaerudita... - Pei giochi di parole classici V. Varchi Ercolano T. II.pag. 60 Coll. Class. It. Milano.


2762.Non un sorriso. Per quanto il tema sia cupola mente dell'autoredeve dal disotto apparirci serena. Come un altissimo monte egli deedominar le tempeste... - Che ce ne siano dei peggiori (di questolibro) niun dubbio: ma ciò non toglie ch'egli ci appaja benbrutto... - ...scienza leggiadraa calembourgs... - Si può inuna parola leggerema non rileggere...


2763.Vecchiotu temi la mortee sei già morto - Le parole degliantichi Romani sapevano d'agliotamen optume animati erant -.


2765.(R.U. Parte Ufficiale - Preti) El mestee de Pret Fagott - l'èquell de toeuss fastidi per nagott...


2766.Una donna accusò al Generale gran Giustiziere un soldato chele aveva rubato un po' di minestra. Prove non ce n'erano. Ilgiustiziere fece sparare il soldato (dalla Storia di Messire JehanFroissart). - E intanto i governi rubavano le provincie.


2768.L'amore si può definire «il desiderio di farsi uno collacosa amata» - La bellezza è quello che appaga; questo èil principio assoluto della bellezza relativa.


2769.Caratt. I° Un coraggiosissimo capitano di bastimento. In maresfida ogni burrascabeve brandabestemmia. In terra si avvilisce:dice le orazionibeve aqua [di] pomi etc. - 2° Talebaracchistain gioventùdiventa invecchiando uomo grave. Dottrinarioparla a rilentoad aforismi a citazioni latine. Tu gli dici «Ohche bel sole» e tosto egli ti fa una lezione sul raggio solaredividendolo in fisicoin chimico etc. Tu gli fai «Oh che buonvino!» - ed egli ti parla del carbonato di potassa etc. - 3°L'elegante giovanottino B.x è tenuto corto a denari. Vaattornotenendo sollevata la falda del soprabitoe peròmostra il didietro senza più ricordarsi di avere su i calzonidi un quadrettino grigio chiaro un tassello di un grigio piùoscuroetc. - 4° Taleaffetto dal mal della pietratenevasisempre in tasca in un scatolino i suoi calcoliche mostrava achiunque o per amore o per forza. - 5° Il duca di Galliera hacento milioni. Suo figlio non ne tocca un centesimo. Vive a Parigisul reddito di 3 o quattro mila liretteche gli procura il mestieredi professore - dicendo che ciascheduno dee vivere delle propriefatiche. - 6° il pittore Z.x è il pittore dei bottegai edei contadini. Fa ritratti da una o due lireed anche da 50centesimi. E' inoltre poetae musico.


2770.Un bimbo dà un pezzetto di zucchero ad un cane; poi gli fà:dì grazie! - Da bimboio dicevo a mio fratellino Guidoquando aspiravo a qualche sua cosa: «fá te'»(prendi). E Guido porgendomi ingenuamente la cosa diceva «te'».Animad'avvocatoio legalizzavo con questo i miei furti.


2771.Napoli. Al caffè. Un servitore mi porta un'aqua d'arancio. C'èdentro una mosca. Il servitore la toglie delicatamente col mignolo. -Al detto caffèun unico cucchiarino serve per tutti. Ilservitore se lo cava di tascarimugina l'aqua o il caffèpoilo ripone - A Napolivi ha principi che hanno duecento persone alloro servizio: dando 6 soldi e 6 peperoni a ciascun uomo - 3 soldi e3 peperoni a ciascuna donna...


2772.Il deputato Tenca si fa servire a tavola dalla sua madre portinaja.


2773.Iscrizione su'n orologio solare «Senza parlar da tutti sonointeso - senza fare rumor l'ore paleso»


2774.E' un ingegno che dà buone speranze quello che scrive libri incui c'è più da torre che da aggiungere.


2775.Tale sta moltissimo tempo fuori dal mondo - di cui non ode parlareche per echi di echi. La sua bontà gli fà imaginare unmondo buonissimo. Ci rientra. Dio mio!... Descrivere cosa ci trova...Ed egli diventa malvagio - come tutti gli altri. L'uomo non puòessere buono se non in mezzo a un deserto.


2776.(R.U. L. I. Gli artisti - o i fracassosi) C. T. puntatore discultore. - Scolpisce nudo con un cilindro bianco in capo ed ungiubboncino nero. - E' un misto di generosità e di ribalderia.Un suo amico ha freddo. Egli gonfia un sostrajo e gli procura uncarro di legna. Suoi scopi «gonfiare e sojare».Quandoincontra in istrada dei nanili salta via: quando incontra deigobbiloro domanda i numeri del lotto. Un dì alzò laribalta del carro dell'accalappiatore e lasciò fuggir tutti icani: un altroempì la bussola del chierichetto cheaccompagnava il prevosto a benedire le cased'aqua. - T.capitòun giorno da un'osta sua conoscentedicendo: ho fatto un'ereditàdi 30.000 lire. - Bravo lei! - sclama l'ostessa - me ne impresti unmigliajo - Quante ne vuole! fa T. - E va a pigliare un amicoche glifa la parte di esecutore testamentario. Mangianobevonogodonol'osta e le due sue figlie; poi fanno l'obbligazione in cartabollatadi doverle due mila lire... quando erediteranno. - Altravolta T. si trova da un amicoche possiede un bel carrozzino - e loprega di lasciarglielo guidare un pochinoalmeno in cortile. L'amicovedendo chiusa la porta gliel lascia. Ma in quella la porta si apreper dare passaggio a un carro di legna. T. che è giàsalito in carrozza sferza il cavallo e fuori - Stette via tre dì- sempre a corsa - facendo arma visconta pei bettolai. Finalmente èraggiunto da un questurino.T. lo accoglie gentilmente in carrozzapoi con un colpo di frustasalta con cavallo e carrozza e questurinoe sè stessonel Naviglio - Ma T. infine s'ammalae dietroraccomandazioni è ricevuto nello Spedale dei F[ate] Benefratelli. Un medico si presenta al suo letto. «Come stai?»gli domanda - Bene e tu? fa T. - Quando s'è allo spedalediceil mediconon ci vuol tanta superbia. - E quando s'è tantovillano - ribatte T. - non si fa il medico. - Il diverbio finìcol pitale di T. lanciato nel mezzo della crociera... Tutti i malatibalzan di lettospaventati -.


2777.Descriz. I° casa - ricchissimafreddissima. L'anticamera èimmensacolle sedie dipinte sulle pareti: la sala è tutta astucchi etc. Il figlio dei padronimarina la casa più chepuò... - 2° Il lago di notte illuminato dalla luna -guizzano i pescie capriolano in sucon luminose stille -.


2778.la stagione bianca = l'inverno - la verde = la primavera - la rossa =l'estate - la gialla = l'autunno.


2779.L'uomo possiede tutte le virtù ed i viziche le signoreBestie possedono partitamente ogni razza.


2780.Un toscano chiedeva a un marronaro Romano un litro di brusciate. E ilromano ghignando: volete forse dire che le volete calde ed arroste?Per meve le faccio anche bruciaremabadatenon vi piaceranno. -Tra me e la mia serva romana s'era combinata una lieve astuzia perdeludere l'avarizia del mio padrone di casa. Combinato che si fulamia fantedisse: la non mi smarronisa! - ...rimuginar la minestraper vedde se c'erano entro armi... - Empia magion! - esclamava conpoderosissima voce un romano venditore di pesce - l'aria di Roma ètroppo occupata... - se non dico la veritàaccidenti a mianonna!... - se spergiuroDio te cavi un occhio - Cortellatace -Siete una donna ben nebbiosavoi!... - tenere il cappelloall'abbandona... - Se vi occorre niente (per dire se vi occ[orre]qualche cosa)sonate... - Argentina (pescheria minuta) - Poveretta!sospira e fiotta - Volemo fare tutta una tuttata (un su per su) - imi volea ammazzare: la lama non mi volle consentire - Lo stagnajogridava: Iiìo stà-gnaa-raaro! - Minuzieria (fabbrica dipiccoli oggetti) - Friggitoria - Galanteria (chincaglieria) - Spacciodi vino - Arte bianca (farine etc.) - Rotellette (gorgerettebobêche) - er bugiardello (il lunaro) - fenestre fermate(chiuse) - sventoloni (schiaffi) - sciampagnaresciampagnoni(gozzovigliare etc.) - Quando uno starnutal'altro risponde «ecinque!» 2781. Il ne interrogativo dei latini e dei Romaneschi.Es. «Qualene?» «Chene?» (Quidne?) - er monnosano (intero) CF. sanecertamente ecc. - L'accrescitivo one RomanoCF. col diminutivo ino fiorentino. «Gran depositone»«Oe'Clementone!» «questi vascelloni» - (inFior. piccinino dim. di piccinodim.di piccolo!). Il dar del tufacilissimo a Roma - Conf. la des[inen]za Rom. aro - colla fior. ajo.Col romanosi ovvia al dubbio di scambiare il luogo dove sta la cosacon chi è deputato a trattar della cosa - Es. orologiaro = chifa orologi - orologiajo = luogo dove sono orologi.


2782.(1872) A Romala domenica grassanon possono entrare a far partedel corso di gala sul Pincio le carrozze a un cavallo solo. - Udii unRomanoche al nome di Rione Montivoleva aggiungere «eTognetti» -.


2783.CF. tra i proverbi antichi e gli odierni. Vannucci scrisse un libroin proposito. Es. Tunica proprior pallio est = la camicia èpiù vicina del farsetto - pàlin è il bisgridato in teatro dagli antichi - Trinummus. CF.Col milanesedue-e-cinquantauomo prezzolato a fare la spia. - bere cometurchi... Nota filosofia del proverbioperchè i Turchinondovendo per religione beresono naturalmente quelli che cioncano colpiù gran gusto e di più - I pescatori di rana portanoun panierino di vimini con un breve pertugio al fianco. Questopaniere a Pavia si chiama la moral. Infatti è la morale dellelusinghe dell'amo... Conf. peraltro all'almoral spagn. nello stessosignificato.


2784.«lymphati»alienati di mentedalla lympha (aqua pura)colla quale Diana spruzzò gli arditi occhieggiatori delle suechiappe - i cimiteri di stato = archivi regi - Il pigio della folla -rauci causidici - de pace triumphos (ladroneggi privati) - nullispedibus sto - bestioni tutto stupore e ferocia - Militis in galeanidum fecere columbae - ingenio pugnax


2785.dar ripiego a un piattofar repulistivess de bona dentaduratrassadree a mangiàtrà in castelparì on lavandinsemper in orden con la fammfa praa neetsonà la barlocavoltà là di bon bocconfà on pito freid ecc. -in cimbalistoeu l'indulgenza plenariavisità i sett gestaccà lit coi ussdesigillà bottelichiapar ona cotachiarirescoldà i oreccecc. - «vuj fag minga fàconca» dicono i milanesi a tavola a chi trattiene troppo unpiatto di portata dinanzi a sè.


2787.(V. 2240 Note U. di Lett. A. e B.) - Vi ha parole che a forza di diretroppo hanno finito col non significare più nullaper es.Dio: vi ha altre chea forza di esprimere nullariuscirono asignificar qualche cosa; p. es.«ineffabile» - Chischiaccia ad altri un callo o lo urtausa dirgli «pardon».Questopardon è affatto convenzionale - perchè chi dice«pardon» spesso non vorrebbe chiedere scusa. E' un pardoninsomma che non vuole dire pardon - Quel medesimo volgoche sclama«oh! è un grande originale!» per dire di uno dicui non franca la spesa parlaredice poial proposito stesso «iltale o la tale cosa non ha niente di particolare...» -Spiegatemi ora voi questa contradizione! - Una ragione dell'uso didire «salute» a chi starnutasi potrebbe trovare in ciò.Starnutandola testa si china come se salutasse: e chi ascoltaritorna scherzosamente il saluto. - Qualunque ignorante che ha lettouna qualche scritturadice poi: è ben scritta o è malscritta. Ma e che ne sa?... etc.


2788.(V. 2240) Etimologisti della Vecchia Scuola (il greco o il latinofacevan le spese). - bidello da Pedullusche nelle academie portavaun bastone - bisticcio da bis quaesitum - briaco da bria (latinobasso = tazza) - ombrello da òmbros (pioggia) - bucintoro CF.navis dugentorum hominum


2789.(Lingua Milanese. Et. es.) blitter CF. franc. bélîtreelat. bliteus - bas-lott CF. vas luteum - biadeghin CF. aviaticusexavo - biot CF. bìotosvivente (che ha la sola vita) - cadregaCF. kàthedra - chignoeu CF. cuneulus - corrobbia CF. colluvies- ciocchee (Piem.) CF. Glocker - crenna CF. kremnòse crenalat. - non vorè nèper ipeenè per el cuu CF.nec prope nec procul - borinombelico CF. uberinum - V. El Varonmilanes. Coll. Poeti Milan. Vol.I.


2792.(Libro delle Bizzarie) - Gran discorso del Culo. - Rivendica la suanobiltà - Eva nata da lui - Si purifica da tutte le ingiuriei bon mots etc.che gli si dicono - combatte il pregiudizio «cheil cul non porti pena» - Sua importanza nella salute dell'uomo.Non c'è professore di medicina che abbia fatto i miracolifatti da lui. El trionfador del medicolo chiamano i veneziani -Moralmenteegli è poi quello che spinge l'uomo al lavorodelle braccia e del capo: per lui progrediscono le scienze etc. (V.2795) (E Amorela più nobile cosa del mondonon ha per sedela più ignobile parte del corpo?) V. per le frasi etc. inCherubini Diz. Mil. in cuu etc. V. lingue furbesche.


2793.Le «marionette» sono le successore dei Neuròspastaagálmatamobilia ligna nervis alienis (Orazio)ligneolaehominum figurae (Apulejo)catenationes mobiles (Petronio) - Lamarionetta deriva il suo nome da Marion che è la Colombina delvecchio Teatro francese. - Magatellvoce milan. corr.all'imagunculalatina. A Como le marionette si chiamano: ciribitt - a Romaanchepupazzi. E Palazzo dei pupazziè detto dai Romani ilParlamento. - La maschera del Famiola biellese tra i burattinicorrisp. al famulus latino.


2794.Per notizie d'arch. milanese minuta V. sparsim il Cherubini etc. Laprigione pei debitori in Milano era fino dal 1270 (curioso contrasto)in Via degli Orefici. Si chiamava la Malastalla o Mala mansioncorrisp. alle Stinche di Firenze e al Longwood di Londra. - La viadei Borsinee (borsinari) pure in Milano venne così chiamatadall'uso dei prigionieri (ivi di carcere)di calare giù dalleinferriate le borsepregando i passanti a far loro la carità.V. in proposito la magnifica scena di Meneghino carcerato nel Falsofilosofo di Maggi - Nelle prigioni l'ultimo che arriva deve pagareuna buona entrata ai compagni o ricevere da essi tanti colpi diciabatta sul sedere quanto ordina il più anziano deiprigionieridetto il podestà.


2795.In lingua milanese «se ghe rescalda el cuu a on bagai»picchiandoloin veneta «el ghe se rinfresca» - InInghilterra le ladies e le misses non vogliono che si dubiti nemmancoche possano recarsi «qua via cibi solent» tanto èvero che quando si allonta[na]no un istante da una conversazioneviritornano con un fiore in manoquasi venissero dal giardino. Dondela frase inglese «to go to pluck a flower» per direandare al licet - e il nome di «giardino» dato al licetstesso.


2796.Vin da pegni - A Venezia erano bettole dove si ricevevano effetti inpegnosui quali ritraevansi due terzi in denaro e un terzo in vinopessimo detto appunto vin da pegni.


2798.Nella minuta di una cena data dal Serenissimo Duca di Mantovaaddì21 Novembre 1537dopo l'enumerazione di un centinajo di sontuosipiattista scritto «e stecchi secondo il bisogno» -.


2799.(R.U. L. XI Fision. Teatri Milanesi) La claque - claqueurs - inlatino LaudicoeniBombiTestaeImbrices - in mil. risott - in Ven.Magnarisi.


2801.El mal di prestinee = sonno - vess giò del felipp = averpassato i 60 anni dopo i quali non si paga più testatico -aver sempre la ginocchiaja = studiar molto (la ginocchiaja èquel gonfio che si forma nella stoffadel calzone sul ginocchio peltroppo sedere) - è andarino. Corrisponderebbe alla frase «ghepias a girà» ma meglio sarebbe di usarne nel significatodi «latino» (ladin) - rinfuso per troppo mangiare(Brunetto Latini) = impirottaamil. - stagno per sodousato daLeonardo da Vinci - barbino = il pezzo di pannolino in cui si vanettando il rasojo nel fare la barba - rubbolarerumore che fa lamarea quando si vuol sollevare tempesta - stagnini (Caro) = giochettidi stagno - un passerajo di donne - allentare un peto... - uovolallero (Aret. Cinzia) teneroche balla - posteluoghi da cavallinelle scuderie.


2802.Foscolo chiamò Milano «la sonnolenta Paneropoli» -piomboneuomo tardo e lento - pausonepausarsi = che fa o fare conpause le proprie faccende - pascionacomoditàpastura -Eppure che vi fanno? si scuotono forse? si affannano? si affaticanoper poterne uscire prestamente? Pensate voi! vi dormono spesso(Segneri).


2803.Il cesso lo chiamano il comodo. Ed è il luogo quasi sempre ilpiù incomodo della casa! - Noto che gli architetti nei loroprogetti di casapajono sempre le persone più poetiche delmondo. Si dimenticano che l'uomo ha un culo... e non trovano postopel cesso. Fatta la fabrica poilo allogano in fondo a qualchebaltresca o sconciamente lo attaccano in sul di fuori (El sur dottorIsacch taja camis per giustà sacch). E sì che la salada pranzosenza il cessoè incompleta...


2804.(R.U.) Nei martiri popolari - Desc[rive]re la sura Cecca diBerlinghitt.V. fascicolo «La Bibbia della balia» - edesc. il Bigia o Migia (Remigio) Capellee. - La bibbia della baliapuò figurare in parte anche nei R.U. L. VI I Bimbio L. VIIIle scuole - come un es. della prima scuoladell'anticamera dellascuola.


2805.In pulicis morsu deum invocat - I cortigiani hanno solate le scarpedi buccia di cocomero - coloroche per pisciare se lo toccano colguanto (gli ipocriti) - non bisognao scrittoribagnare tanto lapenna nel calamajo quanto nella testa


2806.(V. 2240 Note Um. di L. alta e bassa) Si parli anche dei rebusdellesciaradedegli enigmadegli indovinelli etc... citarne esempi. - I°«Son cavalierma senza croce al petto - I mori spoglio e inAfrica non vò (baco da seta)» - Aut. Malatesti. - 2°«Insidia il primo ai lucidi - abitator dei flutti - il miosecondo agli uomini - ed il mio tutto a tutti» (Amo-re. Aut.V.Alfieri). - 3° Napoléon (Napoleon dans le plus grand desastres (désastre)) - etc. etc.


2807.Epoichè i Fiorentini non sanno fare il panettonee noichiameremo cotesta nostra milanese gloria coi loro nomacci di panbalestronepan PepatoPanforte etc.? ...e cosìil lorolungarno dovrà servire a nominare le nostre gettateinterriatefondamentaterraggiterrapienialzajelungo il Ponostro e il Ticino?


2809.V. sparsim. ContadiniVillani. V. anche CherubiniDiz. mil.-it. invilan - Pregiudizi dei cittadini su questa importantissima parte dipopolo «a fa ben al vilanse troeuva cagaa in man» «chivillan serve n'ha questo tributo» «Rustica progeniessemper vilana fuit» etc. Nei contadiniparlar anche di moltedelle loro costumanze. - Essi usano ad ogni fuoco fatuo od a stellacadentedire «Va che Dio te loggia!» - Costumibrianzoli. «Bruciar gennajo» V. Cherubini Vol. IV pag.207.


2810.(V. 2240 N.L.) I° Capitolo sulla letteratura disonesta. Quale siaveramente tale. Questione se le parole disoneste corrompano i buonicostumi.


2°Se il pensiero ha lingua. Quanto giovi a noi milanesi il doveretradurre il nostro pensiero in una lingua che non è tuttanostra. La meditazione crea le grandi opere. Noi pensando alle paroletroviamo i pensieri.


2811.Lorenzo de' Medici attribuiva il difetto di mangiarsi le unghie aibeoni.


2812.Tale (dicono il poeta Maffei Andrea) avea tolto una piccolissimamoglie: e dicea: della mogliequanto meno sen prendetanto meglio.


2813.Intercalari - Es. E dai tira campann martelaa le quarte le vostreintrighete tie destrigheme mie fa cussì fin che te viviche mai pu te destrighi - si noti che l'intercalare è unosolo.


2814.I principii nella scuola di disegnosi chiamano dai nostri pittori escultori in erba - I. campanin. 2. Treball. 3. seggionell. 4.seggionell intajaa. 5. lovetta sempia. 6. lovetta doppia. 7. ... 8.gerlett. 9. foeuja storta... 11. vasettetc. (Vedi Cherubini inornaa). - L'è mei on asen viv che on dottor mort.


2815.Alla corte pontificia non c'è officio che non abbia qualcheimpiegato col titolo di segreto... Cameriere segretouscere segretoetc. etc. Non solo.C'è anche il cuoco. E fu dallo Scappistampato un libro dal titolo «Cuoco segreto di Pio V».


2816.A proposito dei Milanesi e dei Fiorentinisi potrebbe rifare «laStoria dei Grassi e dei Magri» che fu uno dei libri piùin voga tra i padri nostri.Basta dare un'occhiata ai dizionari dellerispettive lingue. Quì tutta macellariaabbondanzaprodigalità: là tutto ortocarestiasparagno... -Cit. il «Lupi Lombardi» (Tedeschi lurchi) e il Fiorentinmangia fagioli - lecca piatti e tovaglioli.


2817.Nelle spiritosità tradizionali «Ris e fasoeuminestrade fioeu - Ris e basgiannminestra de tosann»


2818.Seren d'inverna - nivol d'estaa - amor de donnade pretdefraa...guaja! - Oppure - usei in man de fioeuidonna in man desoldaabagai in mande fraa... guaja!


2819.Avanzi balordi. - avanzare i piè fuori del lettotegnìa man i guggiad per buttà via i remiseidisfar i muri pervendere i calcinaccidar a mangiare le ciliege per vendere inocciolisaltare dalla finestra per risparmiare le scale... etc.


2820.Nei R.F. (parte antica) descrivere la domenica nel 1700 - Le damescendono dai carrozzoni col serventee col servitore che porta lacaldanilla ecc. - Le erbuccie (mezz calzett) vengono a piedi colDomenichino (Meneghinservo preso a nolo per la Domenica) che portail loro libro di messa... Gli amorosi alla porta porgono alle amantil'aqua lustrale etc.


2821.Nei martiri popolari (R.U. L. x) citare Cuneo e Bergamocui siaffibbiano tutti gli spropositi di Piemonte e di Lombardia. - Cuneomette ai suoi lampioni i vetri di latta per ripararli dallagrandine... - Bergamose viveva quell'«omm du capelì»(petit chapeau avec redingote grise) sarebbe diventata un porto dimare... etc. etc.


2822.Descr.I° Un magnano. Contrasto de' suoi panni e della sua faccianerissimacolle casserole di lucentissimo rameappena stagnato - 2°Un fittabile. Faccione che è una Brianza. A vederlo si pensa«la ghe va su onscia» - Un po' di panciale maniunanell'altradietro la schiena - indizio di molti soldi.


2823.Monteverde (secondo Grandi) non è un artista ma unintagliatore in marmo. - Il genio di Franklin di Monteverde che èun angelo accavalcioni di un fumajolo potrebbe chiamarsi il geniodegli Spazzacamini. Si disse anche «un genio allo spiedo»o «lo spiedo di un genio». Monteverde vi ha effigiato «ilfulmine» la meno plastica cosa che si potessesotto la formadi una sanguetta. Limiti dell'Arte - Il goffo e farraginoso monumentoa Cavour di Torino pagato al Duprè 700.000 lire. Cavourvestito alla Romana! - Il busto di Manzoni dello Strazzatutto naso.La faccia par destinata ad essere solo la radice del Naso. Lo sidisse: Manzoni rimasto con tanto di naso nel trovarsi sìbrutto - La Commissione pel Monumento a Beccariavolle che Grandieffigiasse il grand'uomo in età vecchiaa dispetto dellaragioneche suggeriva di farlo giovaneperocchè l'opera chegli diede la gloria fu scritta a 27 anni. - Pel «Beccaria»s'erano poi raccolte 30.000 lire di cui 15 furono pagate alloscultoreper l'opra e il marmo - e le altre 15 nelle spese dellaCommissione - Il «silenzio amoroso» di Cremona vennepagato 500 lire! - Del soggetto nella Plastica - e della forma delsoggettoche quivi sono in importanza pari. La forma è lostile. Scopo d'ogni arte: far storia. Oral'artista sceglieeccellentemente il soggettoquando sceglie quel punto del patrimoniodella memoriada cuiper la sua speciale artepuò speraredi ottenerne una trattazione superiore in virtù a quellachenel medesimo soggettootterrebbero le altre due arti sorelle. - Comesoggetto di plastica (benchè lasci assai a desiderare quanto ascalpello)il Socrate di Magni è completo: incompleto«l'Amore degli Angioli» del Bergonzoli - In ogni casoScoltura e Pittura appartengonoforsepiù al mestiere cheall'arte - o almeno ne sono l'anello di unione...


2824.La Critica della Critica - La critica del giornoabbandonata dagliartisti e dai letterati ai giornalisti. Emulazione negli spropositifra i critici. Il Sig. F.xx della Perseveranza (talis pagatiotaliscantatio) colle sue «mummie imputridite»la sua«apoteosi della divinità»le «eburneechiome»le «stravaganze assurde»il «ragazzod'ambo i sessi» etc. etc. - I ricatti - Botteghino di celebritàpresso ogni gazzetta teatrale. La camorra letteraria napoletana*etc. distributore di diplomi e di medaglie d'oro etc.Si firmava ilComm. * comm. del Nishan Iftikar de Tuniscavaliere salvatored'Italia etc. e traduttore della Comedia di Dante in dialettonapoletano.


2825.Magnifica epigrafeè la seguente scritta sulla porta dellacattedrale di Palermo (24 7bre 1876) quando le ossa di Belliniritornarono da Parigi a Palermo - «Questa Basilica - In cuidormono dimenticate - Le ossa di tanti re - Diviene oggi famosa - perla tomba - di - Vincenzo Bellini» - Vicino al catafalco eranopoi due altre egregie iscrizioni. Diceva la prima - «Strappòuna nota eterna - All'Universo - L'amore - E vinse i Secoli» -l'altra «L'arte non ha patria - Egli è cittadino delmondo - Non potendo la madre - Contenere il suo nome - Costudiscegelosamente - Le ossa» - Certo Longo da Catania cap.no medicomi dice oggi (15 ag. 80) che queste epigrafi sono di Mario Rapisardi.


2826.Progetto di un libro dal titolo - Dell'Onestà politica - edella onestà artistica. - Scopo - tentativo di trovarne icriteri - Circa l'onestà politica. Prog. Vi ha chi usa direputare birbanti i suoi avversari politici:vi ha chi dice che si puòessere in casa amicissimi - e nemici alla Camera.Pro e contro - diqueste due opinioni. - Moventi dell'uomoI°) interesse proprio(suo o di famiglia) - 2°) interesse patriotico (della cittào del paese) - 3°) interesse umanitario. Dove non giuoca uno diquesti tre interessi l'uomo savio nulla fa. Dati i tre moventi inlotta fra loroquale deve l'uomo seguire? I più seguono ilprimo: pochi il secondo (Q. Curzio etc.) pochissimi il terzo.Tuttavia - bene interpretatitutti e tre si equivalgono. - Che sial'onestà politica? Essere di unica e non mutabile federispondono alcuni. Ma il mutar bandiera è invecespessevolteprova di sennoe di vero patriotismo. Mutano i saggi colmutar dei tempi. Chi non fu repubblicano nel 1792chi non furealista nel 1859? Una sola fede io ritengo giusta - l'amore dipatria. Garibaldi per l'amore di patriafu rep.; ora èrealista (1875) Di chi sbaglia in buona e di chi in mala fede - Suigoverni. Tutti si equivalgono. Il migliorequalunque ne sia laformasarà sempre il meglio amministrato. For forms ofgovernment let fools contest What'ever is best administered is best(Pope) Con Napoleone I chi non avrebbe gridato W.l'impero? e chi nongriderebbecoll'antico senato di Rorna W. la Repubblica?... Per meil miglior governoè il non governo (Taccio quella innocenteparola che fa tanto paura «anarchia») - Dell'opportunitàpolitica (vedi s.) - dell'errore di combattere gli uomini percombattere le idee. - La morale ideale e la pratica - Se ci possaessere una morale politica. Chi rovina una famigliachi uccide unuomo dovrà cadere in penementre chi rovina centinaja difamiglie e uccide migliaja d'uominisi vedrà non soloimpunito ma premiato? (Ille crucem sceleris pretium tulithicdiadema) - Fin dove l'onestà politica cammini colla morale -Conclusione: Unità della morale... Queste sono alla rinfusa leprincipali idee del libro. Vi si tratterà in special modo laquestione del giuramento dei deputati e degli impiegatidell'antichee nuove teorie in diplomaziascuola machiavellica (i mezzigiustificano il fine)scuola di Fox (?) (la migliore delle politicheè l'onestà etc.)politica sentimentale etc. Dellaminoranza partigiana e della maggioranza indifferente etc. (Il temaha peraltro bisogno di esser molto covato) -. Quanto all'onestàartisticail concetto è il seguente. Non falsificare ilproprio tempo. L'artista è destinato a scrivere la storiadegli uomini e delle nazioni e la narrazione egli la deve trovaresincera e spontanea nel proprio cuoreinspirato dallacontemporaneità. - Orafalsificail letterato che narra laguerra dell'indipendenza italianacoi modi di Giovanni Boccacciofalsifica chi la pingesse nella maniera di Leonardoetc. etc. V.sparsim nelle notesulle incongruenze artistiche del giorno chefanno sorgere in Baviera un Walhallanello stile di Greciae sottoil cielo di Napoli fabbricano un chalet svizzerood una casaolandese ecc. - Dov'è mai quel benedetto stile 1870? - Sel'eccletismo odierno dell'Arte sia filosofico o nodato che l'epocapresente sia per eccellenza eccletica... - (Vi si tratteràpartitamente delle 3 artidei sintomi del nuovo stile etc.)... -(Anche questo tema dell'onestà artistica va tenuto il suotempo in fusione di studio e meditazione).


2827.Età dell'orodicevasi quella in cui oro non era.


2828.Il sorriso è alla bellezzaquello che il sale è allevivande.


2838.Il direttorio comandò a Buonaparte facesse una subita correriacontro la casa di Loretoonderapite le ricchezze... - (Botta). CF.el resentin di Gies - nel poeta mil.mi pareZanoja. - l'esteticolatrocinio di Bonaparte (NegriStoria Antica).


2845.A mostrare il convenzionalismo dell'opinione sul vizio e la virtù- descrivere lo stato di guerrain cui tutto ciò che in pacesi reputava viziopare virtù. Il furto passa scusato col nomedi bottino bellicol'assassinio è glorificato dal nome divalor militarei tradimentile insidie etc. si chiamano strategiaetc.


2849.Noi scriviamo al presente in lingua italiana tradotta dalla francese.


2853.Importantissimi allo studio della Riv. francese '89e specialmentea' suoi effetti in Italia e nella Rep. Cisalpinasono gli opuscolidi Melchiorre Gioja - In proposito vale anche la pena di dareun'occhiata all'estratto manoscritto in zibaldone della Gazzetta diMilano dal 1778 al 1780 (Biblioteca Ambrosiana S.C.V. II. 7.) e alGazzettino di Milano 1799 (stessa Biblioteca) - M. Gioja appartieneai letterati-giornalisti o pamphletistesfeuilletonistes.


2862.A prop. di Souvarowesiste un suo comico testamentoche comincia«trovandocigiusta il volere del Cielosecondo il corso delleumane vicendeattaccati da una dissenteria insanabile infelicementeguadagnata in compagnia del nostro amico Kortchakow etc. etc...»e poi dice: item lasciamo i nostri lunghi e ben pettinati mostacciper servire di coda ai finti patrioti del 1798che essendosiscodinati sotto il governo provvisorio del Piemonte s'incodinaronoall'approssimarsi della nostra armata ed hanno ora di nuovo perdutala coda all'entrare dei francesi nelle pianure d'Italiaetc. etc.


2863.Melchiorre Gioja conchiude le sue «osservazioni al Ministrodella Guerra» (29 nevoso A. VII) così: «checchèperò ne siasappiatemi gradocittadino ministrodi non averioin questa rispostausato del diritto comunecioè di nonavervi detto delle ingiurie benchè credo che abbiate torto»- In altro suo opuscolo poi finisce dicendo «Salute ed economiadi parole»


2866.Nei R.F. (parte vecchia) per la descriz. dell'Inquisitorepigliarconoscenza degli - «Elogi della Santissima Inquisizione dePadre fra Pietro Martire Anno VI. rep. Si vendono in Milano e inBarlassina» - e della «Lucerna Inquisitorum hereticaepravitatis P. Bernardi Comensis 1526».


2867.Progetto di un libro intitolato «Ritratti di famiglia» -divisi in due libri: Parte vecchiae parte nuova. Suo scopoillustrarepiù che la vital'ambiente di vita nel qualefurono alcuni dal cognome Pisaniche appartengono genericamente ospecificamente alla mia famiglia. Sarà il pretesto di mettereinsieme in forma pittorica tutte quelle cognizioni di archeologiadomestica o curiosa che ho raggranellato fin quì nelle letture- Nella Parte vecchia si comprenderanno descrizioni di interiori dicase dei sec. XIIXIIIXIVXVXVIXVII fino alla Riv. Francesedell'89: vi si parlerà dei rami della Famiglia Pisanicheuscita da Pisa (Pisani e Pisis) si diffuse a NapoliVenezia eBologna (BolognaParigi - Alessandria - Pavia).Saranno i capitoli:una Prefazionein cui si dica il Perchè dell'illustrarepersone che non appartengono alla specif. famiglia dell'A. - sullaparentela universaleetc. Del restoparenti davveroio non possoconsiderare che quelli che ho veduto co' miei occhio cogli occhide' miei genitori. Gli altri sono nebbia per me... Caddero nelpatrimonio comunedi gloria e di vergogna - poi (beninteso che ipresenti titoli sono provvisori): Lo studio di Giovanni da Pisa -Pietrolo studente medievale a Bologna (parlarvi dello zio EmanueleProf.re - tesi sottilissime - guerre di parole - Una lezione antica -gli esami -) - L'Alchimista (Ottavio Pisani - Demonologia -Palingenesi della Rosa etc.) - La Galera di Vettore (Vita marinarescanel sec.XIV) - La sage et preude dame Christine de Pisan (Pisani diBologna. Parlarvi di suo padre Tomasoastrologo; dei libri diCristina «Vie de Boucicaut» et «livres des dames»;in contrasto col Roman de la Rose di Jehan de Meung etc.) - Ilcapitano di giustizia (1400) (Contardo - es. di proced. penaledell'epoca) - Martinoil decurione di Alessandria (vita domesticanel 1500 - un matrimonio: descriz. del corredo etc.) - Il cardinaledi Venezia e di Aquileja (Pisani di Venezia - descr. di un ingressotrionfale - (1550) ) - Il pulpito di Frate Sisto (1600 - predicabarocca) - Un funerale nel 1770 (L'araldico - disquisizione inmateria; la fiaba dei Pisoni romani etc.). - Equipaggiamento di uncolonello austro-spagnuolo (vita militareXVIII sec.av. Riv.Francese) - Nella Parte nuovasi parlerà di quella partedella famiglia Pisani di Paviadella qualeper così direaleggia ancora lo spirito intorno a me. Sarà intitolata a miopadre «A chi mi diede la vita - e cui la ridò» -coll'epigrafe «Humani generis mores tibi nosse volenti -sufficit una domus» (Juvenalis). Il racconto anderàdalla Riv. Francese dell'89 alla morte di papà mio (1872). -Sarà forse diviso in parti - una pref.una conclusione eun'appendice - cioè: Prefazione. Montecalvo in fiore.E' babboche mi racconta la festa di S. Luigia al Monte. Io seggo sui suoiginocchi... Desc. del castello e della tavolata. Il parrocogliamicii figli ecc. - La mamma Milesi e la fam. Milesi - La Tissotl'istitutriceBiancardi - Il tempiettodegli amori di Elena con zioEmilio - il Prev. di M. C. D[on] Giovanni Riccigiocava agli scacchilungi dal tavoliere stando col dorso al camino - a memoria. - IlPretore fa la corte alla Giovannina Magenta e le invia tartufi etc. -Donna Elena Milesi Viscontini portata su in lettiga. - Scherzi a M.C. - Il frate dalla testa di vescica - Il brigante a cavallo. L'Avv.Bixio che legge il sonetto «Calvo il monte non èetc...».Desc. in isp. di papàcoi capelli sciolti perle spalle etc... - Mia interruzione. - Ritratto I. Don Carlo - Desc.del ritrattone - Chi fossesecondo sua moglie. Parenti del nonno.Sua vita avventurosa etc. etc. che risulta da' suoi 4 biglietti divisita etc... - Ritratto II. D.na Luigia.Descriz. di un matrimoniosotto l'impero... etc. - Ritratto III. I figli (compresovi ancheAntonio Massa etc.) - Conclusione. Mio padre che sfascia.Montecalvoin rovina. Le camere da lungo inabitate. La legna per il fuocotarlata. - Appendice. Descriz. di carte curiose e oggetti vecchi dicasalibri etc. raccolti in una sola stanza (Vedi per tutto ciòsparsim). Il libro potrebbe essere accompagnato da 4 aque fortilaprima in capo del librorappresentante Montecalvo (Pitt. Fasanotti)la 2ª al I° ritratto rapp. D.Carlo a cavallo (Grandi) - la3ª al 2° rit. rapp. D.na Luigia (Bianchi Mosè) - la4ª al 3° ritr. rapp. I figli (Cremona Tranquillo)


2868.App. ai R.F. (parte nuova) - Archeologia domestica. Descr. su unfondo di filosofiaquanto mi trovo di oggetti o carte vecchie neimiei cassettoni ed armadi. Com'io ami tutte queste minuzie. Mi par disentirci attaccato qualche po' dell'anima de' miei poveri morti. -I.° Un contratto di matrimonio con su penneggiato in testa dalgalante amanuense notarile un pajo di cuori passati da una medesimafreccia. I cuori grondano goccioloni di sangue: hanno ciascuno la suabrava fiammella: la freccia pare una penna d'oca. Dietro i cuoriinprospettiva le casee i fondi portati in dote con bestie bovinecornute grandi come le case - Nel contrattoindicazione di capi divestiarioe di giojelli del tempo (1806) gioielli vecchia smalto -fibbie etc. bindelloni - Pizzi antichi - 2.° Un testamento 1778-:enumerazione degli uffici funebri; tanto per la confraternita taletanto per la corporazione tal'altra; tanto in messein elemosineetc. etc.- e altro testamento 1790di un republicano che vuolpiantato sulla sua tomba l'albero della libertà etc. Test.anche di Biancardi - 3.° Conti. I libri mastri di casadipossessioni che non sono più Nomi di fondi: la MaladianaleChiappe del Curatola coda della VolpeCoranoBalsamola Bastidade' DossiVillalungala Malaspinala Ca dei DossiMorsengaPieveAlbignolaCervesinaPancaranaValle del Muto etc. etc.; le cestedi documenti che si vendettero sulla stadera. Nei contiquelli di unfunerale «tanto al falegname per aver fatto i ricci di legnoalle virtù teologali etc.statue di cartapesta etc.» -in tuttouna spesa enorme. - Altro contodal quale appajono curiosioggetti domestici. I fasci di conti dell'oste. - 4.° Libri -Libri dai fogli ingialliti coi nomi degli antichi proprietaricondentro foglie e fiori secchi - Varietà delle legature. - Quasitutti volumi scompagnati. S'è divisa la casa e si diviseroalla rinfusa i tomi. Io ho i primi due di un'operaun mio cugino hail terzol'altro cugino il quarto. - Titoli dei libri del tempo. Es.Vingt quatre heures d'une femme sensible ou une grande leçonpar Madame la Princesse Constance de S.xx à Paris 1824 - Librodi Corteossia Lista delle persone che hanno il d[iritto] di accessoalla I.R. Corte Austr. Nel 1780 - tra le quali si notano Pisanimaggiore Don Carlo - Pisani sargente maggiore Don Gelasio. AlmanaccoReale per l'anno 1808. Milano Stamperia reale - Des droits et desdevoirs du citoyenpar Monsieur l'abbé de Mably à Kell1790 - Defendente SacchiLa pianta dei sospiri (Chi puòresistere oggi a leggerne una pagina sola?) - Storia del memorabiletriennale governo francese e sedicente Cisalpino nellaLombardia.Lettere piacevoli ed istruttive. Milano 1799. - L'annoduemila quattrocento quaranta - sogno di cui non vi fu l'uguale -seguito dall'uomo di ferro - opera del cittadino Mercier. - In Genova1798 a. 2° della Rep. Ligure. - Il Ritorno dalla Russiaromanzodi Davide Bertolotti (citarne altri della medesima cotta) (Nomi deglieroi di romanzo d'allora: LucindoDameteAristoClorindo ecc.).Segni in penna e a matita sui libri; postille della nonna:cioèun misto di sentimentalismo e di prosap. es. una frase allaRousseau e poi 1799 Spese per far coare le polle; primo covo compratoovi n. 50 L. 6 - secondo altri 60 L. 3.15 - Ricavato L. 8 (Cit. lemigliori delle note della nonnasparse nelle mie cartelle) - Glialbum dei nostri vecchi - che notavano giorno per giorno il buono eil cattivo tempoper poter poil'anno seguentedire«ilgiorno dello scorso anno faceva un tempo così o così...»il che giovava mirabilmente a tenerli alti nella stima cittadina. -Notare per altro come scriv[evano] invariabilrnente «Mai non fuanno che come questo etc.A memoria d'uomo non si vide mai etc. - 5.°Gazzette vecchie. La gazzetta privilegiata di Milano; es. di notizied'allora paragonate a quelle d'adesso paragone pure della carta e deitipiprezzo d'abbon. etc.. Cercare la critica di Pezzi controManzoni ecc. ecc. Il Corriere delle Dame del Lattanzi - il suo mutardi bandiera a seconda che si avvicinavano a Milano gli Austriaci o iFrancesi... - 6.° Lettere - Lettere amorose del 1800; tutte aspropositi di ortografia: poesie d'occasione; biglietti d'invito etc.etc...La prima lettera di babboche chiede in isposa mia mamma. -7.° Ritratti a miniatura sulle tabacchiere etc. I ritratti diNapoleone I a bizeffe. In casa nostra ne ho contati 378. - 8.°Varia - orologi e tabacchiere di tutte le dimensionia segretiasmalti ecc. orologio con su dipinto il tempo - e con poesia. Unpanciotto del 600 con su una carica di cavalleria. I bastoni colpesoe i bastonila sagoma del cui manico dà


l'ombradi Napoleone I. Tra le scatole di tabaccoalcune piccolissimealtreimmense. Dentro il ritratto dell'amante o come al solito di Nap. -Una spadina e qualche testa delle marionette del Teatrino diMontecalvo... - Ventagli. Descrizioni. Ventagli allegorici - quadri amargheritine - Non c'è più l'immenso lavativo dipeltrodi cui è rimasta la scatolache la nonna non mancavamai di attaccare ne' suoi viaggi dietro la propria berlina. Illavativo andò a finire in una sorbettiera. Che affare unavolta l'introdurre il lavativo etc. Par. col clesopompe - La bandieracon su scritto W. Francesco I (bianca con intorno una corona diquercia). - Capelli (i biondi della mia nonna bimba etc.) - Undentino di lattein uno scatolinodel mio papàpur morto edora è già strappato - dente cariato - dalla terra ilsuo posseditore. Chissà che dolori chissà qualecoraggio a lasciarselo cavare! - Attestati scolastici etc. etc.(Vedinelle cartelle). - Lavori di pazienza di Biancardi - I bossolotti diPapà. - Cit. tra i mobilianche i vecchi servitoriparagonandoli ai nuovi - «La carte du tendre» - bigliettidi visita - la carta del belletto - il grattatojo - Il pitale conscritto in fondo intorno ad un occhio: ti vedofurbetta. Lettere diamore in carta grossae chiuse coll'obbiadino. Vedi es.nelle carte.- Poesie per lauree e matrimoni - Minute di pranzi di gala. I lavoridi frate certosino - di Biancardi.


2869.(Pei R.F. e pei G.F. arch. milan. si possono consultare): Sommaruga.Il Meneghino Criticocontinuato dal 1773 al 1789 (Ambrosiana S. B.U. I. 65.) - Il Borgo degli OrtolaniAlmanacco per l'anno 1794 (id.S. C. S. II. 10) - El verzee de Milan. Alm. per l'anno 1796 (id. S.C. S. VI. 7) - La settimana grassa con la prima dominega de quaresma.Alm. per l'anno 1797 (id. S. C. S.VI. 5) - La piazza di Mercant conton poo de coin per conseguenza di duu murSan Raffaell e PortaRenza. Alm. per l'anno 1799 (id. S. C. S. v. 6) - L'ombra delBalestreri in cerca della Veritaa. Alm. per l'anno 1800 (id. S. C. S.VI.


6)- El servitor de la bonn'anema del Pover Poetta Balestreri. Almanaccoper l'anno 1804 - El caffè de la Reson. Alm. per l'anno 1805.- Meneghin PeccennaAlm. per l'anno 1809 - Meneghin Peccennaimpresari de teater. Alm. per l'anno 1815. Poitutte le bosinad dicui se ne trovava una raccolta in 8 vol. nella libreria Bellatie sene trova ora una all'Ambrosiana nella «Miscellanea dellaRivoluzione» - La gran torr de BabiloniaAlmanacco per l'Anno1795 - El diavol coi pee dedree ch'han faa in Milan in di trii ann irepublican ossia Meneghin storeghlepedcritech e moral dal'intrada di Franzes in Milan el di 14 mag 1796 alla soa partenza del20 april 1779 - Milan - Quader bernesch e natural de la guardianazional Milano 1799 (Bosinada - Ambrosiana S. C. V.


11).- I romani in Grecia (intendesi i Francesi in Italia) opera di GiunioBazzoni.


2870.(R.F.) I tavolini del Maggiolino. - La majolica goffa e pesante - unazuccheriera foggiata a cavolo (verza)delle bottiglie foggiate aramolacci.Par. tra la tavola e il pranzo di una volta e quel d'oggi.Il trionfo di porcellana in mezzo alla tavola. - La zuppiera con su igamberi cotti scolpiti ecc. Oggi niente nel mezzoe poco indisparte. Così le quattro portate da tre piatti ciascunafurono sostituite dai due piatti scarsi. La dicono la nostra«semplicità dell'eleganza» mentr'è quelladella carestia. - Tra i mobili vecchi il carozzone rosso e oroilletto idem - i mori negri che sostengono a cariatide delle étagèresbarocche d'oro - La spinetta verde e oro con su un delfino in cimaetc. - Il lusso d'una volta e quel d'oggi. Una voltamoltaargenteriaoggidì molto christophle: una volta i saloniicapi d'arteoggidì le stanzucciele chinoiserie - I nostrinonni avevano i pavimenti di mattonee le volte dipinte daAppiani... - Dell'incomodo lusso Napoleonico. - Il falsogreco-latino.


2871.(R.F.) Nonno Carlo (n. il 7. maggio 1780 m. il 28 genn. 1852) figliodel nobile Gelasio-Vincenzoe della baronessa Rosalia di Höllydi Niedermensdorff. «Quel polpettone» come trovo scrittoda D.n Giacinto Pisanifratello di D.n Gelasio - Alla lor voltailprimo figlio del nobile Carlo e della nobildonna Matilde Oleario diBellagentel'altra del Colonello Federico di Hölly barone diNiedermensdorffe della nobildonna Maria dei marchesi Beccaria etc.(V. pel ritratto fis. il quadro nostro in cui nonno è acavallovestito da G. N. A.) - la miniatura di una tabacchierae laminiatura che possiede D.na Carolina Del Maynonipote del nonno - Lasua storia può compendiarsi in questi suoi biglietti divisita: I.° (1798) Il cittadino Pisani (e intorno W. la libertà- W. l'eguaglianza - W. la fraternità) quand se portava in cooel barettin ross come i galantommen de galera - 2.° (1805)Charles Pisani colonel-commandant en chef de la Garde d'honneur dePavie. E' un biglietto con in cima due Vittorie - e intorno e sottotrofei d'armi e bandiereberretti di granatieretamburipalle dicannone etc. etc.. -3.° (1816) Don Carlo Pisani Dossi GuardiaNobile di S. M.I. R. A. e cavaliere della S. Religione dei SantiMaurizio e Lazzaro - 4.° (1825) Le chev. Pisani. - Ingegno rozzoarroganteprodigo. Bevitore d'intere vendemmie... Fu tra i primi aballare intorno all'albero della libertà a Pavia; tra i primia caracollare incontro a Napoleone Imperatoree poi a Francesco I.Fu savio municipale; fu carbonaro; condannato a morte in contumaciafuggì in Isvizzera dove congiurò con Napoleone IIIecol principe della Cisterna: graziatotornò in Italia mezzotedesco: nel 48 ridiventò italiano - poi si spense. - ABalsamo nel 48vestiti quaranta villanelli da soldatinicon aste dilatta a banderuole tricolorisi spassava a far lor fare l'esercizio- stando egli seduto sotto un gran padiglione a colonne d'oro e tenderossecoi leoni pur d'oro. Sostenne all'estero moltiemigrati.Napoleone non ancor 3° gli donò un anello d'orocon su scritto honneurfidelitépatrie (vacue promesse)dicendogliche quando avrebbe rivendicato il suo tronoavrebbericompensato lui o qualunque della sua famiglia che gli si fossepresentato con detto anello. Beauharnais gli avea donato il suosigillo di acciaio - Diventò cittadino del Cantone di Berna -etc. - Era destrissimo negli affari. Dopo aver mezzo disfatto ilpatrimonio lasciatogli da suo padrenon solo seppe ricomporlo maraddoppiarlo. Avea case e fondi per più di 2 milioni.Trovatosi un dì in casa della zia Traversi tra due portecarpì un affare all'avvocato; e presa la postaarrivòa rotta di collo a Parigie lo fece lui invece dell'avvocato...Anche Gaisruck gli avea moltissima amicizia - Vinse cause cheparevano disperatep. es. quella del canale abbandonato diAlbignolache finì con un pranzo dato sul Po ai senatorivenuti ad informar della causaun pranzo in cui si gettarono nelfiume tutte le stoviglie e i cristallie p. es. quella dirivendicazione del suo patrimoniocaduto in mano di sua moglie DonnaLuigia Milesi. - Con la Milesi fu in lite perpetua. - Ebbe una solamoglie ma molte amorose - tra le altrein Svizzera a Carouge Mlle.Gabrielle De Gallais de Saint Germaine a Milano la MargheritaScazzosi alberg. della Gran Brettagna. Sua moglie scrisse questoritratto di lui: Snaturato figlio - cattivo marito - pessimo padre -turbulento cittadino - oppure: Don Rodrigo. - Il nostro liberalonedel 21era in famiglia dispoticissimo. La ricevuta del modicosussidio mensile da lui accordato a' suoi figli dovea esser redattacosì: Dichiaro io sottoscritto di aver ricevuto dall'Ill.moMio S.r padre Cav. D.n Carlo la somma di milanesi lire tante (dicoL...) da lui accordatami per atto di sua spontanea generositàe di cui mi professo e mi professerò eternamente riconoscente.- Obb.mo Um.mo figlio Tal dei tali - E guai se uno dei figliparlando di qualche oggetto di casa dicesse mio! - Un dìZioGaetanouscì a dire «mia moglie...» - «cometua?» - fece con ira Don Carloma poiravvedendosi «Ah!questa te la lassi!» - E cosìil nostro democraticonedell'albero della libertàera aristocraticissimo. Bisognavedere le sue suppliche alle Cesaree Maestàper ottenere o unposto di educanda alle sue figlie nel Collegio Reale delle fanciulleo una carica a Corte per luinelle quali ei si vanta e patrizio e difamiglia anticafiglio del nobile tale e della baronessa tal'altranipote del tal generale austriaco e del maresciallo tal'altro!... Miobabbo mi raccontava sempre di un pranzo in cui era intervenuto colfratello Gaetano e col padre Carlo in casa del Maresciallo Resuocugino. Dopo pranzosi cominciò a parlare di Araldicae Recavò fuori una filza di documentidiplomigenealogie etc.ove mostrando l'albero gentilizio Pisaniquando si fu a «LuigiaMilesi» moglie del Cav.re Carlodisse con un sospiro «equì zòppica!»: poi si diede a vantare la proprianobiltà. Nonno Carlolo lasciò sfogarsima poiuscendo coi figli disse loro «Ha bel vantare Re la sua casamanon è da tanto da allacciare le scarpe alla nostra».Vera lez.: ma la nostra incula la sua. - Tra gli anned. cit. ilpranzo da lui dato a molti amicidopo una discussione sul gatto e laleprein cui Nonno Carlo avea detto loro «E' questione disalsa. Scommetto che vi faccio mangiare e piacere anche un gatto»- Gli amici avevano risposto di no.Venne il pranzovenne un piattoche pareva di lepre. Era eccellente.«Guardate» dicearidendo D.n Carlomentre gli amici mangiavano e lodavano - «cheè gatto!» - Impossibile! rispondevano costoro. - Nonnoammiccò a un servitore e il servitore portò e depose inmezzo alla tavola su di un gran piatto d'argento la testainsanguinata dell'infelice Soriano... Orrore! Non ci fu commensaleche non rivedesse il mangiato. Ric. Filomela e Procne che danno cottoil figlio Iti a Tereo (Ovidio Fasti) - Altro annedoto. Mio babboriceve una sera un gran rabuffo dal suo S.r padre sullo studiareilserio contegno etc. etc. Per farselo passare va al veglioneec'incontra... lo stesso suo S.r genitoremezzo ubbriacomascheratoda turcocioè con indosso una vecchia veste da camera ed incapo un fez - e seguito da una folla di birichini cui offriva adritta e sinistra tabacco. - Nonno Carlo era per altro a tratti assaispiritosoe assai generoso. Entrando D.n Carlo in una cena tutta diDonne (tenuta a Stradella) disse «S' pò romp la regola?»(Reg[ola] in stradellino significa menstruo). Mio cugino Camillo siricordache essendo il nonno venuto a fare visita alla sua mamma epiangendo egli (Camillo) in sua presenzaperchè non gli sivoleva regalare uno schioppettononno partì senza direparola: ma il giorno dopo comparve a lui un servitore a recargli iltanto desiderato schioppetto. - E una sera a Stradellasulla portadel Teatrol'impresario si lamentava con lui dello scarso concorso.Che fa Don Carlo?...Si pone a gridare «denter chi voeur' chepaghi mi» - In un momento il teatro fu pieno - Un'altra serainvecea chi usciva dal teatro gridò «chi voeur zenàpaghi mi». - Gli tennero dietro una trentina di baldracche. Siebbe un'orgia. - D.n Carlo diceva di aver maritate le sue due sorelleMaria e Teresa a un Portarut (pattumiera) perchè una s'erasposata a un nobile Della Porta di Milanoe l'altra a un nobileRutta d'Oltrepò. - D.n Carlodopo 25 anni di esiglio inInghilterra Svizzera e Franciatornò in Italia col piùpuro accento... pavese. La prima cosa che disse: «steet bèn?coma vala?» - Morì pel troppo vino bevuto. L'ultima cosache potè trangugiare fu il Bordeaux. Morentedisse a suamoglie che comparve a rappacificarsi al letto di lui: «voo amett su el ris...» - Nel ritrattoi suoi eterni stivaliilsuo scudiscio etc. - Regalò un busto modellato dallo scultoreAbbondio Sangiorgio all'avv. Carlo Maroccoper cui riebbe la suasostanza contro la mogliecoll'iscrizione «Karolo Marocco -Forti egregie cordato viro - Injuris ac Legum scientia - DomiForisque Principi - Karolus Pisani Dossius - Patricius Ticinensis -Suarum Fortunarum Vindici - Anno M.D.CCC.XXXX.IIII.


2872.Nonna Luigia (n. il 14 maggio 1786 m. il [lacuna] 1867) figlia delDottore G. Battista Milesi di Milano (pàlai pot'ésanàlkimoi Milésioi) e della nobildonna Elena Viscontinisposatasi il [lacuna] 1806 a Don Carlo Pisani Dossi di Pavia. Era unmisto d'incredulità e di superstizione. Studiava filosofiaetc. e poi avea il coraggio di far convertire Cecilia Tissotprotestanteaja de' suoi figlial cattolicismo. «La funzioneella dice in una sua notaavvenne a Montecalvo fra il giubilo dellapopolazione». (Sorr.della Tissotvestita di biancofra loscampanio etc. regali etc.)... Tutti i libri appartenenti a leiriboccan di notema presso a un pensiero dei più sentimentali(stile IldegondaPianto Sospiri etc.) sta per esempio «speseper far coare le polle»... Fra gli annedoti che essa miraccontava della sua vita è quello della mano tagliata pienadi anelli (Episodio della Rivoluzione dell'89) di cui ho usatonell'Alberto Pisani (Isolina)è quello della sua fuga dalcollegio francese in una corba di viminiattaccata a un asinello -come pure l'annedoto di un salame rubato da lei bambina e sua sorellaFrancesca (la Traversi) e da loro mangiato in un cesso a mezza scalaaffettandolo sul carello - Mi raccontava poi anche di un certostudente di Milano (Ottavio Guy) che le faceva la corteil qualeessendola un giorno venuta a visitarele offerseper ingraziarsela«un salsiciotto» che si cavò dal soprabito. -Nonna Luigia posava a volte in sentimentalea volte in pedante.Diceva che la sua c... non puzzava. Dicea che ella non avea mai fame


masoltanto voglia di mangiare. Dicea che ogni buon Italiano dovea ognianno leggere almeno due volte la gramatica del Soave - Era riccaeperò non mancò mai d'adulatori. - A 60 anniassistevano spesso al suo coucher tre personecioè lacamerierala S.ra Scotti già aja dei figli o la SignoraTacchini vecchia amicae Biancardi suo ragioniere. E mentr'ella sispogliavaBiancardi faceva «Che corpodonna Luigia!» -sul che la Tacchini «Ma te se conservet puranca benla miaLuisa!» - e la cameriera «la ghe da punt a ona giovina!»etc. etc. - App. alla nonnail Gaetano Biancardi amministr. di casasegretario etc. Biancardi faceva anche da lettore. Nonnamentr'eglileggeva chiudeva gli occhi. Biancardi smorzava a poco a poco la vocefino a tacere. E la nonna allorariaprendoli ad un tratto: perchèti fermi? va avanti! -


2874.a ufo da ex ufficio cioè per niente - intassata - essendo chetale espressione veniva messa sulle lettere d'ufficio fra le variemagistrature - a bis effe dal doppio f. (F. F.fiat fiat) che imagistrati delle republiche italiane scrivevano sotto le istanzequando accordavano di gran cuore checchessia - letameperchèfa lieti i campi - Madiesìme adiuvat Deus - Majaleporcocastratodetto cosìperchè sagrificato a Majamadredi Mercurio


2875.Spropositi classici - O Cesare o Nicola dall'aut Caesar aut Nihil -Nè per i pee nè per el cuu - dal nec prope nec procul -Prete Giovannidal Prester Kan. - Porta delle Miserie (a Firenze)dall'iscrizione «oportet misereri» - Cosìtra glierrori di lezione dantesca cit. il «Che succedette a Nino e fusua sposa» corrigendo in «che sugger dette a Nino e fusua sposa» - «Che al re Giovanni diede i ma' conforti»in «che al re giovane diede i ma' conforti» etc.


2876.Se alcune volte la necessità di rime fece trovare nuove ebelle paroleo magnifiche frasispesso non fu cagione che distroppiar le parole es. ogna per ogni - ognore per ognora - leea perleena - commanno per comando - crudero per crudele - minace perminaccioso - spene per speme etc. - i quali stroppiatamenteperchèantichifurono accuratamente registrati e illustrati dai compilatoridei dizionari classicicome bellezze di lingua.


2877.La novella 2ªla 17ª etc. del Novellinocome pure moltedel Boccaccio tengono legami di assai stretta parentela con lenovelle Arabe delle Mille e una notti etc. etc.


2878.Tennysonbenchè non originalissimo e quindi non sommoèpregevoledove dimenticando la letteraria scienzaparla col cuore.Il suo Enoch Ardene la Dora fanno piangere. - Tennyson risente diLongfellow. - Noto fra le sue belle frasi... «and lived a lifeof silent melancholy» - «The lawless science of our law»(parla della legislazione inglese) - etc.


2884.Hominem pagina nostra sapit - (Martialis) - Intestazione ai R.U.


2889.Archimede - nudus opumsed cui coelum terraeque paterent. (?) E ciòpotrebbe dirsi di Gorini.


2904.Nessun grande miglioramento politiconessuna grande riformavuoilegislativavuoi esecutiva non fu mai iniziata in una contrada da'suoi reggitori (Buckle). Tutela dell'ordine - ecco il limite deipoteri governativi. Noi oggi lavoriamo alle riformeche sarannoaccettate di quì a secoli. Noi prepariamo i futuri ministri.Oggi si pensa il romanzo che sarà scritto domani.


2909.Qualunque governose anche non retrogradoè necessariamentestazionario nel progresso contemporaneo. Gli statisti e i legislatoriper la continuità delle loro occupazioni politichenon avendocampo di esaminare ogni nuova scoperta sono per necessitàsempre indietro del loro secolo.


2911.I nostri vecchi artisti facevano spontaneamente dell'artenon nefalsificavano. Essi la traevano dal cuoredove si accumulava a lorostessa insaputa. Noi invece la disarmadiamo dal magazzino del capodove ci sta accatastata. Per cuinella scettica Europavediamo icredenti edifizi dell'Indiae nel golfo di Napoli sorge la casaolandesee in Germania il tempio greco. Lo studio ci ha rovinato ilcuore.


2912.L'erudizionespesso alimento all'ignoranza. Più si leggemeno si sa.


2913.Anticamente migliaja di Dei parevano pochi; oggidì uno èdi troppo.


2914.Car. epoca presente. Alla venerazione verso il passato si sostituiscela speranza nell'avvenire. Antic[amente] si ricordava di una etàdell'orooggi la si predice.


2915.In ogni scienzail miglior libro è quello che s'ha a fare: inartesono i già fatti da un pezzo.


2921.Nelli studi generaliche formano atrio ai particolarici sidovrebbero insegnare soltanto le ultime veritàla scienza deinostri padri non dei nonniperchè quest'ultima appartieneall'archeologiascienza a sè.


2927.Mamma incinta di mepreparò una folla di cuffiettine. Naqui.Non una riuscì sufficentemente larga al mio testone - Ionaquifuggendo con mamma gli Austriaci pochi dì dopo la rottadi Novara; naqui di 7 mesigiallo per l'itterizia. Il medico vedendoil mio testone mi sentenziò malato e presto morto diidrocefalo. - Essendo poi cresciutello (anni 5)e desiderando sempredi avere la roba altruianzi qualchevolta prendendomelamamma midiceva che la roba degli altri non poteva diventar mia se non mel'avessero regalata. Ed io al fratellino Guido «fa te'» -dicevo. E Guido te' - Sì ch'iocon tutta legalitàladropigliavomi allora la roba sua.


2928.Sant'Agostinoil santo dei bisticciil secentista dei latini. Isuoi libri sono una serie non interrotta di sforzate antitesi. - Es.l'insaziabile sazietàcopiosa egestàinimicaamiciziamorte vitale etc. Nelle Confessioni egli scimioteggia lostile biblico. Notofra le metafore forzateil «psalteriumdecem chordarumdecalogum tuum» - Ha però molti beipensieri.


2933.S. Agostino chiama il coito «agere negotium procurandi fructusmortis».


2934.Sed ex amante alio accenditur alius (S. Ag.) CF. Dante Amor che anullo amato amar perdona.


2936.(V. 2928) S. Agostino è tutto dubbi e spavento. E' loscienziato che cerca di rigettarsi nell'ignoranza per riaquistare lapace.


2940.(V. 2929) Dio ha presenti i tre tempi - li legge tutti insieme. Dio èl'unione di essi tre tempi. Delle tre lettere che formano il suo nomeil D segnerebbe il passatol'i il presente - l'o il futuro.


2941.Chi dice «ho obliato» dice «ricordo» (cioèricordo di aver obliato) - come chi nega affermacioè affermadi negare. - La Memoria rende il passato presente; la speranza rendepresente il futuro.


2942.Tempi di transazioneè fraseper mesenza significato.Tutti i tempi sono di transazionecioè di passaggio da unoantecedente ad un altro susseguenteosonoin altre paroletuttigradini di un'unica scala. - Ogni cosa è principio e fine inuna sol voltaogni cosa è causa ed effetto a sèstessa.


2943.S. Agostino parla dei bimbi nelle Confessioni a pag. 4567-19ediz. mia di Lipsia -Tratti d'um[orismo] pag. 17.


2950.La stolidità ha nome ingenuità - la curiositàdesiderio di scienza etc.- E lo dicono dotto! la cui geografia hastudiata in Strabonela cui S[toria] Nat[urale] in Pliniola cuiSt[oria] Pol[itica] in Cantù!


2951.Fra molecola e molecola passa la distanza che passa fra stella estella.


2952.Ogni parola che noi diciamogiudicata secondo etimologia - èuno sproposito.


2953.Dell'occulta famigliarità tra l'armonia musicale e la bontà.


2955.Tra i grand'uomini da rivendicarsisi presenta in prima lineaGerolamo Cardano milanese - medico e filosofo illustre - e letterato(1509-1576) - Qui vixit annos LXXVIdice il suo epitafiosibi diualiis numquam satis; - che scrisse più che non lesse e insegnòpiù che non apprese. - Di lui medico fu scritto anche chegiovò alla futura e alla sua età. «Felix quisemper venturo profuit aevo - Aetati at numquam defuit ipse suae».- Curiosissimaanche dal lato letterarioè la suaautobiografia - come pure assai interessanti i voluminosi suoiscritti. Utile sarebbe anche un raffr[onto] tra lui ed Erasmo.Notaretra le curiosità che Cardanoessendo dotto davveropurealleava sempre la sua dottrina alla ciarlataneria. - V. dove dice cheun odore di molti cereigli pronosticava sempre la morte del malatoetc.


2956.Nelle opere di Cardanosi trovano molte frasi efficaci. Es. Et desiipauper essenam nil mihi relictum est. - qua diligo solitudinemnumquam enim magis sum cum his quos vehementer diligo quam cum solussum - Replentur bibliothecae librisanimae eruditione spoliantur.Transcribuntnon scribunt - Inventiones enim debentur tranquillitatiet quieti ac stabili cogitationi necnon experientiaequae omnia suntsolitudinis - Scire tuum nihil estnisi te scire hoc sciat alter.


2963.Molti rinunciano alla virtù per mantenersi la riputazionedella virtù - Tutti ne parlano bene: brutto segno: tra i tuttisono i molti bricconi.


2973.Alla vita di alcunisolo alimento è l'altrui. Distruggi iltizzonedistruggerai Meleagro.


2976.Il piacere e il dolore risiedono nell'incostanzaossia nel continuocangiare delle cause di esso. - Hai un esempio del secondo nellacosidetta «quaresima di Galeazzo»quaranta giorni diquaranta diversi tormenti. - L'abitudine tutto uccide.


2985.Apulei metamorphoseon favola milesia - (epoca di AntoninoPio).Apulejo è un mezzo umorista - Nato in epoca di decadenzadi lingua - come dicono i pedanti - inventa anche lui parole etc.mal'apparente trascurataggine del suo sermone è frutto invece dilunghi studi. - Il suo stile somiglia a quello di Petronio. Come lagravità del sermone latino mal s'attagliasse alla elasticitàumoristica. Per quanto Apulejo e Petronio cerchino di galanteggiarecolla lor lingua - questa lor non accorda che una mezza confidenza.Fra gli episodi umoristici - cit. quello di Lucio che arriva adIpazia (in Tessalia) va al mercato e compera un cestello di pesci cuigli si domandò 100 aurei (?) e pagò 20 denari. Ma trovaun amico che è l'edile di quel mercatoil quale sentito ilprezzo del cestellova sulle furielo trae in vicolo dimandandogliqual'era il pescatore e dicendo di voler dare un esempio. Sul che farovesciare il cestello in mezzo alla piazza e calpestare i pesci daun officiale di giustiziaaggiungendo che questo esempio basta. Cosìil povero Lucio rimane nummis simul privatus et coena (Lib. I) -Comicissimo nel 2° libro il racconto di Telefron che cura ilmorto - bello il terzo libro in cui Lucio è cangiato in asino- bellissima la favola di Psiche (IV e V libro) ma nienteum[oristic]a. - «Erant in quadam civitate res et regina»etc. è il solito principio dei racconti pei bimbi. - Moltefiabe e contes des fées furono tolte da Apul[ejo] e spec. dallibro di Psiche - Dove poi Lucio riaquista forma umanapreferisco ilracconto greco attribuito a Luciano specialmente nella filosoficachiusa. Quì Apulejo si perde invece in decrizioni di sagrificietc. Si direbbe che Lucio comincia a diventar asino quando ne perdele forme. - Il libro XI val nulla. - Notisicirca l'edizione Parisisapud Leonard 1688ad usum Delphiniin cui sono tolte le obscaena(per essere però messe in fine del libro tutte insieme) che visi sono lasciati di passi tali «ac per hoc rarissime Veneremmeam recolentem sustineo» colla nota nell'Interpretatio«proptereaque (parlasi di un morto di morbo articolare)rarissime arantem meum fundum» (St. di Psiche Lib. V. pag.149).


2986.Es. di Umor[ismo] in Apulejo - Nostine Milonem quemdam eprimoribus?Arrisit. Et vereinquitistic primus perhibetur Miloqui extra urbem et pomoerium colit.


2987.Legenda eius esse nunc ossamox carmina - potius letum abire quamlectum - potius implere Fata quam fanda - calembourgs di pessimogusto che si trovano nella Florida di Apulejo (XVI).


2990.Antichi sistemi di educazione e di istruzione. I moduli delsillogismo quos memoriae juvandae causa fictitiis vocibus experiuntin scholis. - La prima formola del sillogismo ne avea 9. - BarbaraCelarentDariiFerioBaralipton - CelantesDubitisFapesmoFrixomorum - La 2ª ne avea 4 - CesareCamestresFestinoBaroco - La 3ª6. FelaptonDaraptiDisamisDatisiBocardoFerison -




Partequarta


3006.In Achille Tazio (Amori di Ctesifonte e LeucippiLògos B) -si parla di un vaso di vetro jalino (tra il verde e il gialloyalos;) scolpito a grappolii qualiessendo il vaso vuotosembravano acerbi; e pieno il vaso di vinoparevano maturi.


3007.ber baci - sign. bere nel bicchiere dell'amata al posto dove l'amatabevette - E' frase da porre nel mio progettato dizionario per usod'amore - o manuale d'amoredove vorrei apprendere artisticamenteagli amanti le tacite e gentili dichiarazioni etc.


3008.La stagione bianca (l'inverno) - la verde (la primavera) - la rossa(l'estate) - la gialla (l'autunno).


3009.L'unica maniera di vincere al lotto è di... non metterci.


3010.Vi ha molta somiglianza tra la critica anedottica di Th. Gautier (p.es.nei Grotesques) e quella del Camerini - a differenza della criticaa grandi segni di Rovani e di Schiller.


3011.Boileauil pedante pedagogo di Parnaso.


3014.Imp[ortanza] di Callot nell'Umorismo - Le aque forti scandalose diRembrandt - L'umorismo è la fusione della tragedia collacomedia


3015.Le condizioni della cosidetta immortalità in letteratura sono- aver pregi comprensibili a tuttie quindi un'apparenza dimediocritàaffine di ottenere la fama presente spessoportinaja alla futuraperchè provocatrice dell'attenzione deiventuri: avere peròper conservarselaanche pregi intimi -comprensibili a pochi.


3025.Tale a 70 anni fabbricò in luogo appartatissimo una casetta adue sole stanzeuna terrenal'altra sup[eriore]colla iscrizione«Morituro satis».


3027.Le favole milesie (romanzi dell'antichità) sono tutte fuse inun sol stampo. In tutte due amanti - una fuga - un viaggio o per marecon pirati o per terra con ladroni - un forzato distacco - un amantedi quìl'altro di lì - ...e una riunione finale -quando le comedie e i romanzi erano zeppi di pirati...


3030.In Tazio si trovano ingegnosi pensieri in fatto di amore. La favolaperòtutta insiemeè scucita. E' un pretesto alledescrizioniche Tazio v'incastratalvolta a viva forza.


3031.La «Vita nuova» di Dante fu evidentemente figliata dallibro «della consolazione» di Boezio. - Es. l'alternarsidella prosa col verso di cui l'uno dichiara l'altrocerti modi didire come «sospitatis auctor» «l'autore dellapietà» etc.... nam in omni adversitate fortunaeinfelicissimum est genus infortuni etc. CFR. non c'è maggiordolore che ricordarsi etc. di Dante.


3033.La felicitàla beatitudine (che fanno il summum bonum) stanel saper contentarsi dello stato in cui ci troviamo - e peròle bestie debbono essere felicissime che non cercano mai di usciredal loro. - Altri dice che la felicità stia nel desiderio eche chi l'uccidesia la soddisfazione di esso desiderio.


3038.El Massariolspirito domestico veneto che fa i dispettièsimile al Puck diavoletto inglese (Vedi Sh[akespeare]Sogno di unanotte di estate) - ed è l'italiano «dispettino».


3039.Meno si pensa e più si scrive. Uno che lesse moltissimo deveavere pochissimo pensato.


3040.Es. di versi per nozze - Ti sia ognor propizio il dolce Imene - coltuo sposo felice e senza pene.


3041.«Iosono io»- fu l'ultima frase pronunciata da Swiftpazzoe sulletto di morte. - Ed è il vero motto all'impresadell'originalità.


3046.Th. Gauthier nei Grotesques dice che i poeti di second'ordine sonopiù originali di quelli di primo - La sua asserzione parmiconfutabilissima.


3047.Goethe e Schiller aveano ripugnanza per Richter. Difatti i primierano i rappresentanti di letterature che si chiudevanoe Richterquello di una che si apriva. «Ich kam - scrive Richter a Otto -mit Scheu zu Göthe. Jeder malte ihn ganz kalt fur alle Menschenund Sachen auf der Erde. Die Kalb (l'ispiratrice di Schiller) sagte:er bewundert nichts mehrnicht einmal sich; jedes Wort sei Eis»ecc. Vedi v. 34 op. di Jean Paul mia ediz. pag. 166.- Cosìsull'Um[orismo]. V. Richter T. 34 Pag. 118 nella sua lettera a VogelMaggio 1783.


3048.Et[imologie] Dio CF. Diòs; dìgiorno. - Diol'eternooggi - arsartisquasi areté virtus - ptòmacadutaCF. milanese toma. - Giove e DanaeDanae quasi danajodanatidanee


3049.dupl. Bacone di Verulamio dice che ciascuno deve a questo mondo farcose cioè «piantare un alberofabricare una casagenerare un uomo e scrivere un libro» - al che il mio amicoaggiunge una quinta «far debiti» avvertendo peròdi non pagarliaffine di non disfare l'opera propria.


3050.Dite sempre di sì a ciò che vogliono gli altriaffinedi poter sempre fare a modo vostro.


3052.Descriz. di una donna avara (Maggi C. M. comedie in mil.) La numeraalla serva a vuna a vuna - fina i grann di ughett e fina i capper -(e dà ai servi) el formai che ghe vanza di trappol. - Del pessche s'mangia la fà guarnà i resch - de fa stecch e faoeuli de brusà - Coi pennscendra e carisna che se fà- la tra insemma el salari della serva - Del cervellaa la fàrostì el buell - per regalà el tinell - e al servitorl'ingrassa el pignattin - cont el sev che se sgria di tollin. - La fapoeu bev un vin che malanaggia - ch'el colorissa el stopporon delfiasch - e la soa fortuna l'è che nol smaggia - La leva suinnanz di - e per consciass el coo - l'è ona sponga o unascheja de savon - denanz on ciapp de spegg. - Il suo maggior dolore èquello di andar del corpo e per l'avarizia e la stitichezza - E coldì sorge a meditar penuria


3063.Epigrafe su una cassettina che conteneva dadi d'avorio «Haecest humanae semper mutatio sortis - Fit moriens ludus qui fuit antepavor» - (Anth. lat.) Si può usare per epigrafe allabizz[aria] int. la morte del diavolo. Vedi Libro delle bizz. delDossi.


3068.Aretino amava non riamato una Pierina Riccia - da lui tolta allamiseria. Essa ammalaed egli a forza di curela fa guarire. - MaguaritaPierina fugge con un altro amante. Ritorna dall'Aretino dopotre anni - egli non solo la perdonama ricomincia ad amarla. Pierinasi riammala e gli spira fra le braccia. - Un anno dopo egli ladeplora ancora; e presso a mortedice «l'ho amatal'amoel'amerò finchè la sentenza del dì novissimogiudicherà la vanità nostra».


3069.Enrico III di Francia - paurosissimodurante i temporali si faceadare clisteri di aqua benedetta per aquietar la coscienza


3071- Chi ricoreggie un frutto della propria imaginazione spesso loguasta.V. ad es. Tommaseo nelle sue poesie e spec. in quella «pergiovane sposa che va al Brasile» dove muta gli «odicortesi» in «odi freddi».


3075.Redi insegnò agli uomini di temere più le medicine chei mali.


3077.La menzogna non può esser contenuta se non in un vaso diverità - La stessa menzogna è un omaggio alla veritàperchè tanto è migliore quanto più èverosimile. - CF. Per tener su la volta della menzogna ci vuol purequa e là qualche colonna di verità (Richter).


3079.Parny - stile-empire. Rappresenta la perfetta mediocrità.Buono è però nelle elegie. - Nella Guerre des Dieuxrovinò il bellissimo temapiù che non gli abbiagiovato.


3080.Enea trojano fu detto per eccellenza il Pioe tradì Didone!


3083.L'ideale amante delle fanciulle è spesso tolto da qualchebrutta litografia di «Spirito Folletto».


3086.Il rispetto pei becchi è schifo dissimulato - ...èschifo simulato di rispetto.


3087.Tutto si perdonafuorchè il non aver cuore. Chi non l'haselo inventi. - Dicea la Maria mia cugina. Cuore io? Te se sbaliet. Mìghe n'hoo propri node sti robb. A mì me importa de nissunfoeura de mì. Se foo ona quai azion che par bonnal'èperchè gh'avaroo i mè riveriti perchè... o i mefin.


3089.Quella vecchiadopo 70 annileggeva ancora quel libro di preghieree non lo sapeva ancora a memoria!... Del restoche v'ha di piùassurdo di una preghiera che si legge?


3091.Res auferre sacras et consecrare rapinas - Testantia furtum dona(Anth.lat.) - Descriz. del cortile dell'Ospedale Maggiore al tempodell'esposizione dei ritratti dei benefattori. E' un ergastolo difaccie. L'avarizia e l'arsurail delitto e il rimorso si alternanoper quei ritratti - Scelus undique densum est. - Sono tanti appicatiin effigie.


3094.Foscolo non umorista. - Il suo «Gazzettino del bel mondo»scritto senza pre-meditazionetolto dal calamajo man mano; èanch'esso tutto impedantito da citazioni etc. - è ilgalanteggiare di un elefante. - La splendida bile di Foscologiàpreannunciata dal suo nomefòsluce e chòlosbile.


3095.Il cavaliere servente a scelta della madre o della suocerasitrovano spesso compresi nei patti nuziali del 1780 etc.


3097.St. d. Um. I poeti comici primi insegnarono a ridere anche delle coseserie. La satira la dicono ignota ai Greci? ma e Aristofane? Lasatira non essenziale all'um. - Il poeta comico è il deputatodel popolo. Si trova um.nel servo delle comedie antichebenchèsia un um. che spesso cade nel comico - L'um. è iltrait-d'union tra il comico del servo e il tragico del padrone nellecomedie. - L'umorismo è la borghesia - è la lett.democratica. - Dell'Um. in Ispagna «dejando los disparates - ylos de vano humor» (L. de Vega). Perchè in Ispagna l'um.non potè prosperare etc. «El gracioso» dellacomedia spagn. - il buffone.


3099.Lo que no puede amor - no puede hacer el dinero (L. de Vega). Eppureconosco il caso di una fanciulla che non amava talee poi cominciòad amare sapendolo riccoe questo amoreper l'abitudinepassòpresto dal cervello al cuoree continuò anzi si fece piùfortequando l'amato per un subitaneo rovescio di fortuna impoverì.- No hay señal - de amor mayor que negarlo (L.de Vega).


3102.El mal que mas presto se sabe - mas presto llega a ser mal (L. deVega).E ciò può dirsi delle notizie telegrafiche.


3105.Rana coaxat - tigrides raccant - clangunt aquilae - il gufo bubula -l'innito del cavallo etc.


3106.Mommsen (St. Rom. Cap. sull'Arte) nega agli italiani la passione delcuorenega le aspirazioni a un ideale sopraumano e negal'imaginazione che dà alle cose senza vita gli attributidell'umanità - in una parolanega loro il fuoco sacro dellaPoesia. Mommsen dice che gli Italiani in nessuna epoca della loroletteratura produssero una vera epopeaun dramma serio e completodice che la comedia Dantescai capi d'opera storici di Macchiavellisono opere più di retorica che di ingenua passione etc. etc.Questo capitolo dell'Arte è una solenne stoltaggine. - Mommsenl'antiartistico voler parlare di arte!


3107.Chi accusa Manzoni di non aver congiurato anche politicamente infavore del proprio paesesi dia la pena (o dirò meglio ilpiacere) di leggere il suo «Discorso storico sui Longobardi»- dove prova che una lunga dominazione non può fare un solpopolo di uno oppressore e uno oppresso. - E' la condanna dell'Italiaaustriaca sognata dai politici dominatori. - Ricchissimo è poiil discorso di preziose osservazioni sul modo di scrivere la storiaed è pur ricco dal lato oss[ervazione] um[ana] - ...«Talenon è lo stile della persuasione che viene dopo una curiositàsinceradopo un dubbio ponderatoredopo un esame accurato. Questofa trovare nelle cose un carattere particolare che s'imprimenaturalmente nelle parole: la verità storica non va acollocarsi in quelle generalità tanto meno significanti quantopiù ampieche sono così spesso il mezzo dicomunicazione tra il poco bisogno di spiegarsi e il poco bisognod'intendere». (Manz. discorso stor.).


3112.Lope de Vega (1562-1635)fu autore fecondissimo. Scrisse 1500comedie e 400 actes sacramentales. - Nelle sue com. molti trattid'umore - In una sua com. (che credo sia Los milagros del desprecio)sulla finequando i se sposaLeonor (la serva) dice: Tuya soyHernando mio - e Hern. (valletto di D.Pedro) Advierte que no haybraguero. - Altro finale di comedianel premio de bien hablar èquesto. Dice Martino - A mis bodascaballeros - convido para mañana- Si no es que antes me arrepiento.


3115.Las bizarrías de Belisa e Las flores de Don Juan sono due frale comedie di Vega ch'io preferisco alle altre. Nella primanotabileè la scena 3ª del I° attotra Don Juan de Cardona eTellodove si parla di donne e d'amore. - Que donde zelos no soplan- nunca amor alza la llama - (Lo que ha de ser com.di Vega).


3116.I gerghi sono importantissimi nella filologia comparata - e spec. frai gerghi la lingua furfantina - come pure sono importanti nellapsicologia - I gerghi ci offrono poi metafore pittoricheaned.storici etc. etc. Es.: la dannosa (lingua) - la muta (coscienza) - lasalsa (anima) - la larga a leah whore (Sh. Tempest) (meretrice) -creapopoli (pene) o mundus (qui ducit mundum) - mercante di fiato(spia) - collegio (prigione) - Barbetta (cappuccino) - Ala (braccio)- smontar il colore (uccidere) - far sudare il collo (strangolare) -guarito dalla prigione (uscito) - Apostoli (dita) - mattina brusca(la mattina dell'impiccatura) - boulet à guerre (popone) -bouffarde (pipa) - bavarde (bocca) - monili (manette) - Mademoiselle(sodomita) - fauché (ghigliottinato) - faire flotter(annegare) - crucifix à ressort (pistola) - allungare il muso(fuggire) - allungare la vita (esser appiccato) - il luminoso(giorno) - la fangosa (anguilla) - la serpentina (lingua) - iraspanti (polli) - chiodo (coltello) - fio de quaranta ongie (ven.bastardobriccone) - la bruna (notte) - a mezza bruna (a mezzanotte) - occhio al scalin (parla cautamente) - Langohr (asino) -leben (pane) - arton (panedal greco) - Steinhaufen (città) -i devoti (ginocchi) - Plattfuss (oca) - Schlangen (catena) - Pillenträgerin (donna gravida) - Nacht (nero) - pesare (dar la corda)- etc. etc. etc. V. gli incompletissimi Studi sulle lingue furbeschedi Biondellicolle mie note ms.


3117.Il denaro in gergo è chiamato - tollitt - manteca - pessitt -el quint element - ciovitt - formaggio - giallo - i miei - parenti -mitraglia (monete di rame) - balsamo - balsem de medegà ipiagh etc. etc. V. ut sup.


3118.Nelle Note Umorist. di letteratura alta e bassa (V. 2240) aggiungereun capitolo sui titoli dei libriin rapporto alla modae alcontenuto dei libri stessi.


3119.Fortunato quello scrittor di romanzichecome Manzoniha lìsottomano sulla fine del suo librouna buona peste che lo sbarazzade' suoi personaggi!La solita fine d'ogni romanzo e d'ogni vita èla morteo quanto torna lo stessoil matrimonio


3120.Di molte nostre abitudini ci pare impossibile far senzae perònon tentiamo neppur di lasciarle... Lasciamole - e ne faremo senzabenissimo.


3121.E questa buja musica la chiami serenata? Dilla almeno senza stelle;dilla piuttosto nuvolata.


3124.installatioin un publico impiego. CF. con stallamangiatoia etc. -diàboloscalunniatoreaccusatore. Dall'accusa si ha la lucedonde Luci-fer


3125.Prima di Cristonon incontro nella letteratura della antichitàun carattere che segni la domestica umile bontà. Non dico chebontà non si trovi - ma è tutta bontàsuperbissima.


3131.Il verso può spesso dire in tempi di tiranniaquanto allaprosa è inibito.


3132.R.U. La Marchesa Guerrieri Gonzaga è una vecchia dell'anticostampo. Si offende di chi le usa troppi riguardiquasi volessetrattarla da nonna e gli dice «non son decrepitave'» -Chiama il dottore per fargli vedere le sue tolette che le vengonomensilmente da Parigi. Sta delle ore ad acconciarsi la cuffia allospecchioe vuole che il cuoco le tenga intanto disteso dietro lespalle uno scialle bianco e nero per far spiccare meglio la cuffia...Poichè il cuoco è la sua confidente e la sua cameriera.E' lui che le scalda il lettoche la spoglia e la vesteche le dài serviziali etc.


3133.Di un mortomesso in bara - dice a p[ress'] a p[oco] Richter«s'imbozzolòaspettando di diventare farfalla»(CF. l'angelica farfalla di Platone e di Dante).


3134.Della vitametà è di desiderioe metàd'insoddisfazione. La vita è una atroce burletta.


3135.Um[orismo]. Vedi sparsim in Apulejo - per es. dove il banditorevendendo Lucio con altri asinispiritoseggia (L. VIII). Cui ilvecchio che vuol comprarne uno per imporre sul dorso di lui la DeaSyriadice: At tecadaver surdum et mutumomnipotens et omniparensDea Syria et Sanctus Sabatius et Bellona et mater Idaea cum suo AdoneVenus domina caecum reddant; qui scurrilibus iam dudum contra mevelitaris jocis. An me putasineptejumento fero posse deamcommittereut turbatum repente divinum deijciat simulacrumegoquemiser cogar crinibus dissolutis discurrere et Deae meae humi jacentialiquem medicum quaerere? - A Lucio asino s'impongono poiinsiemealla Deasacchi pieni di doni-comestibili fatti alla Dea «uthorreum simul et templum incederem». - Nota anche negli scritt.umor. in generale l'irreligiosità. - Sed ApollusquamquamGraecus et Joniussic latina voce respondit.


3136.Nelle umane contradizioninota di molti spregiudicatissimi in fattodi religione etc. eppure pieni di meschini pregiudizi in fatto disuperstizioni che farebbero arrossire una donniciuola - ...era pienodi pregiudizi e d'incredulità: rideva della divinità diCristo; impallidiva al sale rovesciato. - Avrebbe ucciso senzarimorso un uomo; sveniva alla vista di un topo.


3137.Ippia sofistaa quanto pare ignorante dei vantaggi della divisionedel lavoros'era posto in capo di fabricarsi tutti lui gli oggettinecessari alla sua vita - come vesti - mobili etc. etc.


3138.Cui videbor verisimilia dicere proferens vera? (Apulejo) - Cosìdice Lucioche sta per dire bugie. Nota che è dei bugiardi lacontinua dichiarazione anzi il giuramento di dir verità -Vedere Es. nella vera istoriadi Luciano etc.


3139.L'Ospedale. Il medico ordina medicine su medicine al povero ammalatoper arricchire l'alleato speziale. Il tempo manca a pigliarne tante.Le polveri seguon le pillolei beveraggi le polveri. Fortuna che ilcesso ajuta il malato. Eppurecon molta minor spesa si potrebbegiovare assai più agli infelici - cangiando in cucina laspezieriae in buon brodo e buon vino le nauseanti bevande. Aggiungila villania di modi nei medici per caritàchein loroèon obblegh meneman come l'uffizi etc. e poi vedi quanto i nostriospedali o case di malattia siano lontane dall'esssere case disalute.


3140.I dottori in carta comune e i dottori in carta pecorina.


3145.Una ragazza in una festina da balloindossa per gioco le vesti di ungiovane. Tornata a casa le si manifesta nelle parti cosidettevergognoseuna malattiache ellaper pudorecela alla madre. Mail male aumenta ed ella deve scoprirsi - Sgraziatamentenon èpiù tempo ai rimedi. La ragazza muorevergine - di pestevenerea. Chè il giovane di cui ella avea indossato le vestiera affetto dal male che disonora l'amore.


3146.Un legger cambiamento nell'angolo faciale può fare di unVoltaire un Cretino.


3148.Solo a cento leghe d'Italiaun italiano può simpatizzare conun altro italiano.


3149.hacer de los ojos lengua - snuffing the air as a pig - afrodisiacotumulto di sangue - l'estate del focolare (inverno) - la lunailluogo d'appuntamento tra gli amanti lontani - teglie e padelleappiccate per un orecchio - il formaggioil salame e simili spronial bere - morire longitudinalmente (appiccato) invece cheorizontalmente - can terrigno (terrierterrarius) - le remipedianitre - vale beneut valeam


3150.L'uomo è felice quando non pensa - felice quindi nel sonno - efelicissimo in morte. La donna pensando meno dell'uomo dovrebbeessere meno infelice.


3151.Non credo possibile un'amicizia od un amore fra persone di troppodifferente statura. Amicizia spec. nasce spesso e si nutre dallaconversazionela quale ama il passeggio (che la filosofiaperipatetica raccomanda dicendo che [il] moto dei piedimuove ancheil cervello) nè v'ha buona e simpatica conversazione se non setra chi può ben guardarsi negli occhi. Il che riesce quasiimpossibile fra un nano e un gigante - come riescirebbed'altrapartel'amicizia impossibile fra un nano di animo e un gigante.


3152.Si vedono mamme insegnare l'educazione ai figli a forza di schiaffi epiedate - affinchèdicono loroquesto lor ricordil'insegnamento.


3154.Io mi sento troppo debole per lottare contro l'avversa corrente delmondo e troppo forte per abbandonarmivisi. - Su questa terraio nonson più che un dente guasto: è necessario strapparmi -Amo i miti affetti; il calmo amore dell'amicizia e dei genitori.Tutto il resto è tormento. - Me in amore uccide tanto ildesiderioquanto ucciderebbe la soddisfazione.


3158.Gorgueranspag. chi porta gorgera CF. il nostro mil. gorgoranpersciocco - fà minnaspicco - minneamorardor furor - bellavistamiene etc. - follicarelat.soffiettaresbuffar come unsoffietto.


3159.Molti cominciano a fare l'amore per scherzoe finiscono ainnamorarsi davvero - E così è dell'amor per le Muse.


3160.Non si può studiare e scrivere bene nello stesso tempocomenon si può mangiare e andar di corpo contemporaneamente. Simangia male e si caca peggio.


3161.Continuamente nascono i fatti a confusione delle teorie.


3162.Non c'è bagno per quanto a vita che basti a lavare la sudiciaumanità.


3163.Aleardi e Leopardi sono due serbatoi di perpetua infelicità -Carducci crede di esser poeta e non è che un gramatico.


3164.gh'è toccaa fà el volontari. - Ingannatanon piangopianto.


3165.La casa è la conchiglia dove si agglutina la perladell'onestà.


3166.Nessuno mi ama? Ebbeneio mi vendico amando tutti.


3167.Nel congresso degli asiniil leone non è la bestia la meglioaccetta.


3168.Era ammalatissimo. Si temeva della sua vita. - Ma e che temere? Non ènè un povero padre con mezza dozzina di figli da mantenerenèil reggitore di un paesenè il segreto benefattore dimigliaja di miseri. - E' una persona inutile - e temete che muoja?


3169.Cascami dell'imaginaz. del Dossi - ...La principessa era vecchia;ella avea già rinunziato ai rosei peccati o a meglio dire ipeccati aveano rinunziato a lei; e però non si poteva neppursospettare che tutta sta gentegiovine per la più parteerompicollasi riunisse ogni sera da lei all'unico scopo di starsiintorno ad uno spento camino... - Maledetta magia del nome digiocatoremassime se di perdente! Uno che abbia perduto in una seraal tavolo scellerato un migliajo di lireè guardato conmaggiore interesse di chi ne abbia spese in un dì una ventinautilmente. Con mille in tasca di meno ci si trova con mille di piùnella stima dei nostri sori compagni. (Dai R.U.Desinenza in A. P.3ª).


3170.Ipocrisie linguistiche. Debito d'onore (o di gioco) dove onore nonc'è


3172.Nella nobiltàle senescenti famiglie muojono spesso perisdegnare l'innesto colle nuove.


3173.Uxornomen dignitatis estnon voluptatis. - Teneva la moglie comecerti bibliofili tengono i libri - senza toccarli.


3174.Tiene un culo sì belloche non gli manca se non la parola.


3175.La mediocrità nelle fortune impedisce spesso di migliorarle.Io per es.fortunatamente ne ho tanto da potere non lavoraremasgraziatamente anche da non dovere. Ioper diventar riccoavreibisogno di esserne astretto dalla miseria. - O mediocritàquanto poco sei aurea!


3176.Era una casa in cui si andava molto di corpo - a me basta pane eallegria - Non era di quelle che mangiano pane e toelette


3178.Erano in marsina e cravatta bianca - Si sarebbero presi per camerierise avessero avuto un po' più del signore. - gli «estrattde tutta ciolla» (mil.).


3179.(V. 2348. R.U. L. X) La Matta Biraga.


3180....idee trovate nella filosofiaabbellite dalla poesia. - La gloriaè spesso mangiata dalle tarme. - Le freccie avvelenate diCupido. - Dall'oriente il Sole e la peste.


3181.In molti luoghil'infima plebeusava adoperare il boja qualmedico.Noidell'alta plebefacciamo appunto il rovescio.


3184.Piace di mirare la lunaimaginando l'amante che vi guarda nelmedesimo tempocome piace a guardare lo specchio che riflette colnostro un amato sembiante.


3185.Epit[afio] di una fanciulla - bottone di rosatolto alla terraperchè fiorisca nel cielo.


3188.Il baciamano - uso nauseante italiano e spagnolo. La candida manodella dama baciata dalle tabaccose labbra del pedagogo di casa etc.etc.


3189.Ma e il tuo Carlo? - Ecchè! non posso forse amare anche lui?C'è il cuoree c'è il ventre. A ciascuno il suoamante. Carlo poi è servitore: è abituato alle vesti edai cibi di seconda mano... (Dalla Des. in A. P. II).


3191.Differiscono le bestie dagli uomini anche nel modo di mangiarecominciando quelletra molti cibidal cibo che loro piùpiacementre gli uomini si tengono questo appunto per l'ultimo. Ornon sono le bestiecolla loro non ragioneassai più di noiragionevoli?


3192.Gli Snobismi. - Oh quanteche in famiglia sono le piùsimpatichele più disinvolte donnineti diventano in societàodiosissime colle loro arie imprestatela loro moueil loro gergoi loro sentimenti imparati a memoria!


3195.Uno stato per sostenersi temporaneamente lavora spesso alla propriafutura distruzione. Es. l'Inghilterraultimo asilo della feudalitàche per guarentirsi dalla Russiavi suscita a sue spese quelmovimento internazionalistache dovrà poi inghiottirla.


3196.Nella vita di Gorini fare il raffronto con Redi - a proposito dellaScienza scritta con Arte.


3197.I denari non gli escono di mano se non sbiaditi - Crede di tenermisempre soddisfatto col darmi mai nulla


3198.Fòloe - Eble - Silvia - Odda - Norina - Balduccia - Aura -Amora - Irma - Imma - Beroe - Griselda - Leonetta - Tamiri - Càrite- Tilla - Nanna - Enrica - Follia - Zambra - Lidia - Luce - Tacita -Iblea - Giuliotta - Mea - Paggetta - Flavia - Fulvia - Bigetta -Adriana - Flàmen


3199- (dupl.) Della vendemmia Manzonianaschiacciata dall'uva diFoscoloAlfieriMontiParini etc. il primo vino è fatto(Manzoni) - e così anche il torchiatico (Rovani). Non restapiù che a stillarne i graspi e farne la grappa (Dossi).


3200.V. di Richter sparsim. In Richter trovo i pensieri dei pensieri. Ilsuo è uno spiritoche come la gallina vede l'aquila in cieloe il verme nel suolo. - Tuttaviabenchè profondissimo perfilosofia - è poco artistacioè poco graficopocopittorico - tutto al contrario di Rovaniil qualespecial[mente]nel Giulio Cesaresagrifica a volte il filosofico al grafico.MaRovani è anima italiana - e Richter germanica. - Nelle primecose di Jean Paulspec. nel Grölandische Processevi ha unaccumulamento tale di imagini e di ideeda darealmeno ai nostristomacuccinausea. Certa e buona promessa è peròsempre quel giovane autore in cui si trova più da tòrreche da aggiungere - Richter insegnò agli amanti come amare sidebbaed agli scrittori come pensare. Chi leggendo Jean Paulnontrovasi ingegno - non se ne troverà più mai.


3201.Le critiche di Rovani uccidevanoma imbalsamavano anche - persempre.


3203.«Difficile est satiram non scribere». Io scrivo satiredicea Jean Paul per migliorarenon gli altrima me stesso - almenonello stile. - Sulla satira di Pope e di Swift V. RichterVol. 9pag. 129-130.


3210.Si può dire di Richter e di molti umoristici: in Menschenseiner Art haben KummerSatire und Philosophie neben einander Platz(id). Un umorista descrive piuttosto lui stesso che i suoi eroi. -Richter ne è un esempio benché dicesse parlando deipoeti del suo tempo «unsere Dichter malen nie ihre Heldensondern nur sich».


3211.Nessunoneppure Balzacconobbe le donne meglio di Richter. - DieWeiber sich nach dem 30sten Jahr wie Reliquenfür älterausgeben als sie sind. (J. P.) - Die Männer bereiten sich aufihre Zukunft durch lauter Abhärtungen vorund nur wir uns(Weiber) durch lauter Erweichungen - Genialische Weiber unglaubigsind wie genialische Männer glaubig (J. P.).


3231.Richter spesso dipinge sè stesso - er sah unsere Thorheitenmit einem vergebenden Augemit humoristischen Phantasien und mit demewigen Gedanken an die allgemeine Menschennarrheit (id.).


3232.Eine allgemeine Verstellung keine ist (id.) - Che dove tucc ingannenno ghè ingann (C. M. Maggi).


3234.Das Mann-Weib (J. P. Titan 19 Jobelperiode vol. 2 pag. 110).Conf.l'homme-femme di Dumas.


3246.Richter è frammentariocome lo sono spesso gli Umoristi.L'Espero p. es.non è che una raccolta di massim filosofiche edi capricciincorniciata in un romanzo. Del restoil troppointeresse della favola nuocerebbe alla stoffa umoristica del libro:esso farebbe sorvolare senza attenzione a tanti utili insegnamentiatante imagini ingegnose etc. - In certe descrizioni di notti stellateetc. (Es[pero] Vol. I° pag. 121) Richter abusa della intonazioneKlopstochiana.


3247.Il tempo è il più scienziato e il più pratico ditutti i medici.


3250.Chi non s'addormenta volontieri? E peròchi non dovrebbemorir volontieri?


3251.Il mio silenzio è più eloquente del tuo parlare.


3252.Nel 1790 si usavano aquerellare ritratti sui guanti - Si usavanoanche orologi da tasca per signore in foggia di cuori.


3253.Per rettamente giudicare della vita intellettuale o morale di un uomoè necessario che costui sia mortoo almeno abbia ciòdetto come Rossiniallontanandosi completamente dal campo in cuilavorava; in quella maniera che non si può far la somma finchènon siano messe giù tutte le diverse partite.


3254.La perlapreziosa malattia.


3256.Nelle descrizioni di sagredi balli sull'erbadi vita campagnolairomanzieri parlano come in un sogno. Vorrei che venissero un po' incampagnavorrei che avessero a che fare un po' coi villani! Altroche poesia! Ebrietàsassateturpiloquioscompisciate ecacate... ecco le sagrei balli sull'erba etc.!


3258.Non si può scrivere con fedeltà del presentema solodel passato o del futuro. - S'imaginano le grandi opere letterarie oin momenti di somma gioia o di sommo dolore: si scrivono nella calma.


3259.G.F. La sera di Ognissanti si mangiano le castagne allesso; poi sidice il rosario.


3260.In letteraturagli antichi mostravanoper così direle oredei sentimentimentre noi mostriamo i minuti e i secondi - il che -nell'infinità del grande e del piccolo - si equivaleperfettamente.


3261.Le arti perfezionandosi si dividono e suddividono. Anticamente Musicae poesia erano una cosa sola - e così appressapoco Poesia epittura. Ora però la poesia tende da grafica a diventarfilosofica. Il pittore Omero deve cedere al pensatore Richter.


3262.Il carattere dell'Umorismo italiano è d'essere piùsensualee direi più carnale del germanico e dell'inglese.


3263.Quanto sagl'impedisce di sapere quanto dovrebbe.


3264.E vuoi che lavori? fa già fin troppa fatica a far nulla. -quell'ozio che è peggior d'ogni fatica.


3265.ha bimbi? - No - salvo il marito.


3266.Per ben riuscire al Dossi manca l'ingegno di mostrarne meno.


3267.uscito vivo dalle mani della febbre e del medico.


3268.Le cose di questo mondoanzi dell'universo sono cosìconcatenate fra lorochechi ha buoni occhipuò a qualunqueproposito trarre similitudini da qualunque di esse.


3269.Chiedete un favoresempre al dopopranzo - non fatene se non prima dipranzo.


3270.Ferseted. Conf. berzecalcagno in Dante


3271.Disgraziatamente per l'Italial'artisticala letteraria Italiaessa possiede una dinastia realeche nè per tradizionigentilizienè per ingegno de' suoi membri ama l'arte e laletteratura.


3272.Novelle pei generosi. V. sparsim. Una fanciulla s'innamora di un uomomaritato il quale non vuole tradire la moglie donde tormento dientrambi. Ma la moglie entra in mezzoe per salvar la ragazzapersuadeanzi costringe il proprio marito a ricambiarle l'amore. Lafanciullacommossa a tanto sagrificionon vuole esserne indegnaesi uccide - Altro tema. Una ragazza s'innamora di uno scrittoremorto da moltissimo tempoe deperisce per lui.


3275.Il merito individuale consiste nel far ciascuno il meglio che può.


3276.Chi comincia le opere sue troppo grandiosamentespesso deve finirlemiserabilmentecome si vede in certe iscrizioni bottegajecheincominciate con lettere capitaliterminano per mancanza di spazioin minuscole e abbreviazioni. - Beethoven p. es. esauriva tuttal'opera nella sinfonia.


3277.Il chierico è come l'ombra del prete - s'abbassa quandol'altro si abbassaetc.


3278.R.U. Carattere del gonfiatore. Piglia il motivo dal Critic diSheridan Act. I nell'articolista Puff.


3282.Vedi per Pliniosparsim - Notevole contradizione è ilgiudizio di Plinioche alle volte sottilissimoprudentissimoaccoglieva altre volte senza esame le più grosse assurdità:l'ibisinventore dei serviziali - l'ippopotamo che quando si sentein corpo pienezza di sangue preme una vena contro qualche oggettoacuto e si fa un salasso - cavalli pegasi etc. - Plinio nel libro x(49) pare peraltro che non creda più alle baje romane lanciatenel libro VIII. - Plinio va ricco di bellissimi passi ancheletterariamente o almeno curiosi - V. Più sotto 32873288328932903291329232933294.La frase teatrale di Plinio.


3284.L'origine dell'uso di tagliar la coda ai cani può trovarsi inciò che dice Columella (V. Plinio) ...si XL die quam sit natuscastretur morsu cauda summusque eius articulus auferatursequinervum; exempto nec caudam crescere nec canes rabidos fieri (Pl. L.VIII. p. 93) Da questi pregiudizi derivò forse la frase - incauda venenum.


3288.(Di colei che inventò le vesti bombicinevesti coe) -PamphilePlateae filianon fraudanda gloria excogitatae rationis utdenudet feminas vestis...nec puduit has vestes usurpare etiam viroslevitatem propter aestivam - in tantum a lorica gerenda discesseremores ut oneri sit etiam vestis (Plinius) - Vedi frase lat. ventumtextilemwoven air. Le vesti vennero inventate per tenere in creditoil nudo.


3295.Plinio (L. XVI. C. I) descritta la miserabile vita di un popolosettentrionaledetto dei Caucitermina dicendo «et haegentessi vincantur hodie a populo Romanoservire se dicunt! itaest profecto; multis fortuna parcit in poenam» - Ma e lalibertàPlinio mio? non la conti per nulla?


3305.la carnosa foglia de' tamarici - le mordaci ortiche - le pungentifoglie del pino - lampiridelucciola.


3315.Regola capitale nell'arte - half is better than the whole - pléonémisy pantòs (Esiodo).


3317.(V. 3306. 3307) Nel LeviathanHobbesdipinge l'umanità pervilescellerata etc. - e schiude la setta degli egoisti e deibrutisti. Eppure la vita di Hobbes fu probanetta di scandolo. Chiagiva in lui era l'inclinaz.del tempo ad ogni sorta di paradossi. -Le opere degli autori sono spesso in contrasto cogli autori stessi:non rade volte uomini melanconici aquistarono fama come comiciscrittori (p. es. il Porta) e viceversa altre volte. - Nella comicitàdel Porta c'è però un fondo serissimo.


3318.Utili nelle note di letteratura alta e bassa - e per la St. dell'Um.- sono i seguenti cap. di Disraeli (Ediz. Baudry) - Sul ridicolopag. 99 (Miscellanee di lett.Vol. I°) - Miscellanisti pag. 353(id. v[ol.] 2°) come ErasmoMontaigne etc. - Dello stile pag.364Vol. 2° (id.) - Letturapag. 368 Vol. 2° (id.) -Imitazione e novità pag. 374 Vol. 2° (id.).


3336.Per la St. Um. pigliare cognizione delle seg. opere - Senecae Ludusin morte Claudi - Piero Valerianoeulogium sulle barbe - Holsteineulogium del vento Nord - Heinsius L'asino - Menagio latrasmigrazione del pedante parasita in un papagalloe la petizionedei dizionari. - Erasmo dedicò l'elogio della Stultitia(Moria) a Sir Thomas Moreper amore del giuoco di parole -Sallengrospanegirico dell'ebbrezza - Synesiuselog. della Calvizieetc. V.


3338.3338. (V. 3336) Nota pure la batracomiomachia di Omerola farfalladi Spenserla Zanzara di Virgilio etc. come i nostri capitoli sullePostesull'orinale etc. - tutti es. di lett. grottesca.


3344.Utili alle Note lett. e alla St. Um. - i passi nel Disraeli(Curiosities of Literature) p. es. a p. 40 dove si parla dei romanzidella Scudéry 1700 etc. romanzi la cui lettura durava 6 mesi -Nomi in vogaClelieCiri Partenissa - Celebre la carta del royaumedu Tendre nella Clelia di M.lle Scudéry etc. - a pag. 50 dovesi parla di letterarie imposture - a p. 46storie rabbinicheimp.per la St. Um.


3345.Utili al Libro delle Bizz. i passi di Disraeli (Curiosities ofLiterature) - a pag. 60 per la bizz. «Asta di roba fuor d'uso»tra la quale i giudizi di Dio - a pag. 17 distruzione dei libri perla bizz. «Giudizio Univ.delle idee» - etc.


3347.Il Pensiero è anch'esso un'azione - Scribere est agere. - Chipensa dà la sua parte di sangue alla patria e all'umanitànè più nè meno del soldato che cade trafitto suicampi di battaglia. Il pensiero è sangue.


3348.E' più facile trovare scrittori di poemi epici che nonlettori. - Florem putares nare per liquidum aethera (parlasi difarfalla. CF. frase di Richter 3221) - A due belle donne si puòdire «che non cedono alle Grazie se non nel numero» - (Distile conciso) quam multa! quam paucis! - I due luoghi delloscrittore di geniosono il suo studio (o megliola sua coscienza)ed il mondo -saltò sul cavallo e la terra de' Filistei corse alui (met[afora] orient. che indica la velocità della corsa).


3354.Al fuoco della verità le obbiezioni non sono che mantici.


3356.Paolo Mamezio frequentemente spendeva un mese a scrivere una solalettera. Conf. i fabb[ricati] epistolari di Cicerone e di Plinio - edi Giusti - e lo spontaneo di Foscolo.


3360.Il cervello dei nostri bimbi nasce già imbibito diMontesquieuLockeMontaigneBeccaria etc. prima ancora che nesappiano i nomi.


3371.Villon poeta secondario francesee pur pieno di originalità.Vedi anche studio di Gautier. Scrisse il Grand et petit testament. Onne saurait dire si fut la poésie qui l'avait prédisposéà la débauche ou bien si la débauche éveillaen lui l'inspiration poétique. - Descrive maravigliosamentetutta l'oscena canaglia parigina: conosce di apparte[ne]rvie dice«ordure sommes et ordure nous suyt» - Condannato a mortesi raccomanda a tutte le puttane etc. e scrive «sçauramon col que mon cul poise» - Egli dormiva su un uscio posto sudue cavalletti «dans un lieu de mauvais renom - oùjamais femme n'a dit non - ...Publique scole - où l'écolierle meistre enseigne» - Dice ai giovani «craignez lestrous car ils sont dangereux» - e alle giovani «estimezvos amants selon le revenu». - Vedi poi sparsim nelle suebosinate. «On s'en va tout? orécoutez - tout auxtavernes et aux filles» - «Elles rient lorsque boursepleure» - «Il n'est bon bec qu'à Paris» etc.


3382.Quando leggo le infamiele scelleraggini degli imperatori e dei renon mi meraviglio tanto di esse - chè la umana natura èordinariamente perversa - quanto dei popoli che le hanno potutosoffrire - Cesarefu chiamato reginaprostituta bitinicalupanaredi Nicomedela moglie di tutti i mariti e il marito di tutte lemogli - Augusto in tarda età fu viziatore di vergini come dimatrone lo era stato in giovine - Di Tiberio il Caprineo cunnilinguesi disse «hirci vetuli capreis naturam ligurire» -Eliogabalo non va contato che fra le femmine etc.


3383.Secondo Origenenon risusciteranno che i maschi. Altri Padri opinanoinvece che i soli eletti non avranno più sesso: i reprobialcontrariolo conserveranno con tutte le loro passioni.


3384.Come ora a Parigifu di moda a Roma tingersi i capelli in giallo oin rosso. E si tingevano collo zafferano o col sugo di barbabietola.- Usavano anche le romane spolverizzarsi d'oro i capelli e annerirsiil giro degli occhi coll'antimonio etc. - Sì volubile la modapoi nelle pettinatureche gli scultorieffigiando qualche Augustamettevano alle loro statue la parucca posticciaaffine di cangiarlaloro col cangiar della moda. - V.Sat[ira] di Marziale: «Mentresei in casai tuoi capelli sono assenti e stanno facendosiarricciare da un parrucchiere... nec facies tua tecum dormit».- ...Le sue guancie erano una bottega di speziale...


3386.Grattarsi la testa con un ditosignificavasecondo Senecadomandao risposta in un invito di oscenità. Da noiciò si usatoccandosi il naso. - Il dito impiegato a questi nobili segnièil cosidetto infamedetto dai Greci katapýgonche èil dito che i villani impiegano per skimalìzein ossia pertoccare se nel culo di una gallina c'è l'uovo.


3388.La puttana è composta cogli elementi del porcodella volpedel canedella scimiadella giumentadel gatto e dell'asino(Simonidein Dufour) - Per quanto onesta una donnaun po' puttanal'è sempre. - Le cortigiane ateniesi chiamavano un vecchio«babbino» e un giovane «fratellino» -fors'anche per irritar maggiormente le veneri loro colla ideadell'incesto


3389.La passione erotica si accende spesso da quegli stessi rimedi dati adestinguerlacome [il] silenziol'isolamentoil digiuno. - C'eranoin lei tutte le diaboliche tentazioni dei S. Padri nel deserto


3391.L'imagine di Priapo era così comune fra gli antichiera tantoriprodotta nei loro utensili domestici etc. che non offendeva piùnessun pudore non risvegl. alcuna idea oscena appunto come succedeora della esclam. di «cazzo!». - I baston e i naviselitt(milanesi dolci) traggono l'origine della lor forma da quelleciambelle di fior di farinain forma di falli o di conniche gliantichi offrivano a Isidea Venerea Priapo - Il che si potrebbedire delle moderne maschere di cartapestaquasi tutteabbondantissime di naso - derivate dalle maschere falliche deiromani.


3392.Adone morto e Adone risuscitato - donde le due feste di dolore e digioja che commovevano tutta la Grecia [...] 3394. Ricchissima fusempre la priapografia in qualunque età. - Tutta la poesiapotrebbe considerarsi come tale. - Cit. i libri di Elefantideilromanzo comico e sotadico di Petronio (lo stile di lui in manica dicamicia)l'Arte di Amare di Ovidioche è il codice dellaprostituz.elegante etc. etc. fino alla libreria della Barry. I librierot. di Arn. di Villanova «ut mulier habeat dulcedinem incoitu» - ed il trattatello «ad virgam erigendam» -Le 36 maniere dell'Aretino (chi dice venti) coi disegni di GiulioRomano - Il Batacchiil Baffoil Portail Brofferio etc. - Ilatini chiam[avano] questi libri «pagina nocturna».


3397.A' tempi passatile meretrici aveano l'obbligo di portare suivestiti certi distintivi che le distinguessero dalle non puttane. -Eranooranastri giallior rossi etc. Curiososopratutti èil costume della meretrice Veneziana come si trova nel libro deivestiti del Vecellio - Oggi invece non c'è piùdifferenza tra gli abiti delle prostitute e gli abiti delle oneste -e ciò per la grande ragione che sparve anche la differenzamorale [rasura]. - Bel tema di quadrosarebbe: scena Venezia 1500 euna calle infame. Sulla porta del lupanare stanno varie puttanenellor variopinto e bizzarro costumecoi ventagli in mano etc. -sfrontatissime. Passa un giovinetto studentevestito di nerocon unfiore in manodono forse della sua vergine amante. Contr[asto] frala sfacciataggine delle donne che cercano di adescarseloe il pudoreimpaurito del giovinetto.


3398.il mezzo-matrimonioil matrimonio colla mano sinistra o in cartasemplice - erotiche insonnie - vergini libate - impura Venus -asiatica lussuria - occhi venereibagnati di voluttà -injuria corporis - boutiques au péché - ami par amour -moglie d'amore - fille de joie - contava i giorni dagli amanti(Contavano gli anninon dai consolima dai mariti. Cic.) -l'intend'io - amore all'oraalla carta etc. - divoratrice di amanti.


3399.Ciascun popolo diede al mal venereo il nome del popolo che gli erapiù odioso. Gli Italianitedeschi od inglesi lo chiamanoFrancese - I Francesinapolitano - I Persianiturco; e i turchipersiano etc. - Abbracci di miele che lasciano in corpo l'assenzio -il souvenir - lues Syriaca - i non ti scordar di me delle puttane -ragàdiafessure infami nell'ano


3400.V. per le streghe etc. la Demonologia di Giacomo I Stuardo - Pieriasde strigimagarum demoniumque mirandis - le opere del demonologo Bodinetc. Furono tempi di demonomania. Il diavolo lo si descriveva intutte le sue particolarità «capelli irtiviso pallido eturbatoocchi rotondiapertissimiinfiammatibarbetta di capropiè e mani come quelli di un uomo ma eguali ed acuticioèarmatissimi d'unghiemani alle volte ritorte in forma d'ixcodalungavoce senza tuonocontegno di una persona melancolica enojataodor di caprone». - Cit. quella fanciulla che scrisseuna lettera piena di oscenità a Satana perchè venissela notte a giacere con lei - Descriz. di tregende se ne trovano dicuriose nei processi. Le streghe ossia le infeudate al diavolochelo strioportius conduceva sul luogointingevano penne di gallonell'orina del diavolo e ne aspergevano l'assemblea. In gen[erale] latregenda consisteva in una parodia delle funzioni religiose.SanBernardo e S. Tomaso d'Aquino credevano agli incubi e succubi coidemoni e le demoniesse. - Il dem[onio]servendosi anche della codachiavava in pari tempo la natura e l'ano della strega. -


3401.stria (mil.) nel lat. barbaro per strega - Per indicare il denaro ingenere i Francesi dicono l'argente noi l'oro - sollazzoda soulersoddisfare. CF. solass mil. salassoe dif[atti] il coito per l'uomoè un salasso.


3406.La nostra bosinata sulle puttaneche si trova nella Miscellaneadella Rivoluzione (Bibl. Ambr. Milano) pare ispirata da quella diCoquillart «C'est assavoir Margot la gent - Jaqueline deCarpentras» etc.


3407.Un anello a pietra constellata a sè attirava l'amore diCarlomagno - tanto che morta l'amante di lui che possedea l'anelloC. M. non volea staccarsi dall'amato cadavere. Ma l'arcivescovo diColonia indovinando la potenza del detto anello lo toglie di ditoalla morta. Cessa allora l'amore di C. M. per lei e ricominciafuriosamente per il prelato. L'arcivescovotenendosi una mano sulghicccorre a gettarlo in un lago. E allora C. M.s'innamora dellagoe vi fissa la sua residenza (V. Petrarca e Dufour).


3409.Tu troverai la virtù - dice Seneca - nel tempionel forosulle mura della città: il vizio lo troverai nascosto nelletenebreintorno ai bagni «ad loca aedilem metuentia» -Eppure la virtù tu puoi trovarlaalcune volteanche quì.


3410.Secondo mehanno rapporti tra loro strettissimiSenecaErasmoMontaigneRabelais etc. - François Rabelais si qualificaabstracteur de quinte essence.


3411.Diana contessa di Guiche (1580)quando si recava alla messaingiorno di festasoleva farsi accompagnare da un buffone nanoda unmastinoe da una scimmia (in Dufour). Il segreto di ciò stavanel contrasto di leibellacolla circostante bruttezza - che larendeva più bella. - Ed è anche per questa ragionesemolte donne bellissime e libidinosesi accompagnano a brutti uomini.


3418.Lo scoglio in cui urtano i più distinti ingegni letteraridell'epoca nostraèstrano a dirsiformato dalle dueclassiche letteraturegreca e latinameravigliose. Nei lavori delgiorno manca spesso quell'ispirazione odierna che li farebbegrandissimi - Giovani che promettono coi loro primi saggi cielinuoviinvecchiando si lasciano sedurre da quelle due perpetuesirenee ritornano a dormir nell'antico. Es. famosi ne sono gliultimi lavori di Goethe e Rovani. Da questo punto di vistaHobbesnon ha forse torto di sconsigliare l'istruz. classica nelle scuole.Eppure io non l'oserei. Là si trovan bellezzea nostroparagoneperfette. La lettura di Omero generò forse Virgiliocome VirgilioDante. Tutto sta nell'usarli con precauzione - nelcibarsene in quella quantità che riesca a medicinae non aveleno. - Shakspeare e Richter sonosecondo mei due solinuovissimi autori. La loro influenza nella letteratura avvenire saràpari a quella d'Omero nella passata.


3419.Una volta nelle opere d'arteche aveano per oggetto epoche anterioria chi le concepivanon c'era mai studio di costumi etc. tutto sipiegava al tempo correntealla ispirazione momentaneail cheserviva mirabilmente alla storia. Ora invecedall'architettura allaletteraturasi fabbrica dello stile: si vogliono far rivivere icostumi vecchi perfettamenteil che non riesce mai: per cuimalegiovandosi all'archeologiasi giova anche male alla storia. Dicocioèche una volta si aveano storici contemporaneioggi nonsi hanno che retrospettiviquindi anacronici. E questa èartistica disonestà.


3420.L'uso di mettere in berlina le donne di malavita non riusciva che ametterle maggiormente in luce e così procurar loro maggioriavventori. - Il che succede appunto col teatro - che è il piùesperto dei ruffiani per una femina.


3421- il furore amoroso di Cesare - cani reverentia cunni - nati alventre - occhi ad amandola - sa di mare (di uno che vende pescio diuna descrizione del mare)


3422.Il protestantismo ridiede qualche dignità alla vita privata -Il mondo cangia faccia e non vizio - Ma quel suonon criticoadulatorenell'incensarlo con troppo entusiasmogli lasciòandare qualche turibolata in viso - Voler riformare il mondo adecretiè impossibile. Si può bensì comandareche si raccolgano tutte le pere maturema che le acerbe maturinono. E quì il genio ti mostra che sa capire il suo tempo


3423.La sfacciataggine menagiana o il candore dell'etimologia - NellaS.U.non dimenticare le bosinate mil. - Raff[rontare] anchel'Um[orismo] ital. del Settentrione col meridionale. - Porta - Belli- Giusti etc. - L'Um[orismo] lomb. e il veneto. - Les goguenardsimotteggiatori


3425.Nei R.F. o nei R.U. (medici) desc. il medico con intorno una folla didiscepoli che tastano un dopo l'altro il povero malato che ha bisognodi riposo.


3429.cociones (lat.)coyons (fr.) vilissimi ruffiani - exquisitis poenisle pene più squisite - l'amiculumamicuccioera unmantelletto doppiosenza manicheappeso con due borchie allespalle.


3430.Mi ti do tuttor per nientedisse una meretrice a un filosofo; equesti:costi troppo. - ta langue ne nuit à personne plus qu'àtoi - la spessezza delle piante usurpava le funzioni della notte -Oppressi dal numero e dallo svantaggio delle posizionicedono allamortee non alla paura - coi denari aquistati in gioventùvendendo l'amorecomincia in vecchiaja a comprarlo


3431.R.U. Il Commercio - comedia in cui si tratta delle botteghe d'amorefemminile d'ogni classe. Efippio poeta greco ne scrisse unacon unsimile titolo. - Nel P.O. trattare anche «della vendita deibimbi» come spazzacaminisaltimbanchi etc.


3434.L'ogre dei contes des Féésripete le sue origini dalleinfamie del maresciallo Gilles de Retz (1440) stupratore e sgozzatoredi bimbi e bambine.


3435.Bruscambillepersonaggio abbastanza spiritoso dell'antica comediafrancese.


3436.Uscendo da Parigi mi guardai attorno con quell'aria di sospetto dichi esce da un lupanare... - Vedi la magnifica satira III diGiovenale che descrive la Babilonia latina.


3438.Descriz. - Notte. L'estremità dell'Esquilinopresso la portaMezia - circondato da forche e da croci donde pendono i suppliziati edove il carnefice ha la sua casa isolataquasi a sorvegliarli. Ivi èuna statua mostruosa di Priapoe ivi riparano i ladri e le sagae.(V. Orazio spec. Sat.VIII del libro I. Olim truncus eram ficulnusinutile lignumetc.)


3440.girandolare - culattar le panche - pigreggiare - ozioseggiare -musare - dirindone - lasagnone - panperduto - dormalfuoco -volgiarrosto - L'esercito è un semenzaio di poltronaggine.Quand'uno è buono a nulla lo si manda a soldato o agiornalista. Finito il suo ozioso serviziotorna a casa con quel talosso nella schiena e appicca la sua malattia a tutto il paese.


3444.Ep[igrafe] alle novelle dei generosi nel P.O. «mi sia concesso- ...un cuore aprirvi - un cor che agogna sol d'esser ben noto»(Manzoni).


3446.ribaltar la polenta sul tagliere - fiori nati per dispetto - occhipiccoli e lucidissimicome se ne veggono talora apparire nei buchidelle tane topine - s'cioppon de foeugh - la valigia del ventre.


3448.Del sen dovizie chi ostentò scoperte - scrupoli adotta permagrezza e il velo (D'Elci) - Empio finch'è robustoinfermo èpio; - saprò dal polso quando crede in Dio (id.). Rovanimigliorò il I° versodicendo: Empio se sanose malato èpio etc.


3466.la brevità felice nell'espressione - Le satire d'Elcisminuzzatedanno briciole alle volte sublimi - Tutto insieme valgonopoco. In esse l'ispirazione non è unica: è un mosaicodi frasi - spesso furate. Non c'è che direle pietruzze sonbelleanzi talora son gemme: ma sono non rado riunite fra loro adanno del generale disegno. Ed è destino di alcuni poetichenon avranno mai come il D'Elci generale famadi giovare allaproduzione del pensiero meglio di altri che hanno fama fin troppa. -


3467.il troppo toscano accusa spesso il non toscano.


3482.Quando calcò reina - Gli scettri eoi la povertà latina(d'Elci). - CF.Giusti «la ricca povertà dell'Evangelo».


3496.Progetti lett. del Dossi. Se la vita non lo tradirà a mezzastrada egli ha da scrivere ancora - (oggi è il 9 d'aprile1877) - I° Il libro delle bizzarie (Biz.) dove si dramatizzerannotemi di filosofia e di econ. sociale


2°Il Premio dell'Onestà (P.O.) come cioè la virtùal pari della lett[eratu]rasia premio a sè stessa. E nelP.O. saranno incastonate le novelle dei generosi (N.G.) - 3°Prime pagine di una Storia dell'Umorismo in Italia (S.U.) - 4°Note umoristiche di letteratura alta e bassa (V. 2240).(N.L.) - 5°Ritratti umani (V. 2348) divisi in 12 libri e un'appendicedi cuiuna piccola parte è già imprigionata sulla carta (R.U.)- 6° Giorni di festa (V. 2340) che conterranno quanto potròraccogliere della domestica arch[eologia] del mio Milano (G.F.) - 7°Ritratti di famiglia (R.F.) divisi in due partinel quale parleròde' miei vecchie sceneggerò insieme la vita intima degliitaliani pel corso di parecchi secoli - 8° Garibaldidramma-poema (G.) e 9° Colomboid. - tanto per mettere in regolai miei titoli anche colla celebrità aulica (C.) - 10°Goccie d'inchiostro (G I.) cioè tutte quelle scenetteque'piccoli romanzetti etc. che non esigono troppo inchiostro alla lortrattazionenè possono fondersi in un unico tema. - 11°La Rovaniana (Rov.) e 12° La mente di Giuseppe Rovani - nellaprima dei quali sarà trattato dell'uomoe nella seconda delloscrittore; il che è un dovere ch'io sento verso di lui e versol'Italia - 13° Dell'onestà politica e dell'onestàartistica (O.P. - O.A.) opuscoli duenecessari per esser ricevuto aparo a paro dagli scienziatii quali vogliono almeno l'apparenzadella noja - 14° I grandi sconosciuti (G.S.) - 15° Il librodelle prefazioni (L.P.)ciascuna delle quali abbia il valore di unlibro - 16° L'Osteria (Ost.) raccolta di vari racconti - 17°Altri racconticome Le tre bellezzei Casi di coscienza - gli Amoriimperfettiil Vangelo delle Baliee Le nuove preghiere le Ore dimelancolia - In cerca di un amante (V. 3 bellezze) - L'ora suprema(V. 3581) - Manualetto d'amore (V. 3596) dove vorrei trasfonderetutto l'amore ch'io sentonon corrispostoper i simili miei


18°Favole e raccontini alla Schmidtin cui sarà sminuzzato intanti esempi la cattiva opinione che tengo dell'animo umano - 19°Le note alle Lettere (N.L.)che in certo modocompletando lelettere stessenarreranno la vita del Dossi - 20° infine iCascami dell'imaginazione del Dossitutti cioè gli avanzi eritagli dei precedenti lavori. - E ciòquanto alle opere dicreazione. Per quelle di compilazionene avrei due in progetto - laprimadovrebbe essere un Manuale (esattissimo) per i nomi e le datenella storia delle tre arti - disposto ad esempio così:Manzoninato... morto... - Inni sacrianno... - Promessi Sposianno... etc. donde i critici risparmierebbero fatica a sèe anoi strafalcioni; l'altra una Guida classica di Romacontenenteoltre le piante antichemedioevali e moderne della città - lasemplice indicazione dei luoghiaccompagnate da tutti que' passiclassici - contemporanei al monumento - che vi si riferiscono. - Saràcome un mettere le parole alla architettonica musica di Roma. 3 vol.- I°. La Ghiaja di Roma (parte antica) - 2° I buchi di Roma(medioevo ed ep[oca] pontif.) - 3° [lacuna] (parte odierna) -Appendice In Ciociaria.


3497.duplic. Se si tornassero ad usare le impreseio me ne trovereiquattro adatte - La primasenza corpocol motto «hilaris intristitiain hilaritate tristis» (che era quella di GiordanoBrunoe può esprimere la piega lett. del mio cervello) - lasecondapur senza corpocol motto «Literatureas virtueisits own reward» massima che ogni scrittorespec.se ital.dovrebbe sempre tenersi dinanzi - la terzauna racchetta artificialeardente in campo azzurrocol motto brevis sed splendens - allusionealla più desiderevole vita - la quarta infineun campoazzurrotutto tempestato di occhicol motto «vigila semper»- avvertimento d'oroper un peccatoresia in arte sia in moralecome il fragile Dossi.


3498.Ci sono certe buone azioni chestrada facendodiventano cattivecome il fondare spedalidotare fanciulle etc.


3499.La vanitàche fa impegnare il nascosto orologio per prenderea nolo l'ostentazione di una catena...


3500.una ciôcca de sô - cotelett col manegh (coll'osso) -tabarell de pescia o vestii de quatter altezz (la cassa mortuaria) -La frase imbriacatura di solesi potrebbe usare anche a proposito diun lavoro letterarioin cui le troppo fitte bellezze tolgono lanecessaria lena (il necessario ripiano)per poterle ammirare. Ilsole è pur bello se goduto dall'ombra. - Tanto il tutto-bujoquanto la tutta luce precludono la facoltà visiva.


3501.[La notadi poco più che una rigaè accuratamenteabrasa dal ms.].


3502.I libri del D[ossi] si possono dividere in due classi - in unalasatirica descrizione della società umana e spec. ital.qual'era a' suoi tempi (Ritratti Umani)e questi libri appartengonoalla storia - nell'altro la preparazione dell'avvenirecioèle poetiche fantasie desiose di epoche nuove e più onesteequesti libri appartengono alla filosofia (Regno dei Cieli - ColoniaFelice). - Pure i due generi si fondono in uno nel Premio dell'Onestà- Altra divisione dell'opera del Dossiè quella dei libri delDossi cattivo (R.U.) e del Dossi buono (C.F. - R. C.etc.). - Circail D[ossi] buonoè suo scopo pigliar l'uomo odiernoateoindifferente al vizio e alla virtù e condurlo al bene conquell'unica mano ch'egli possa seguire - la mano dell'interesse.


3504.L'arte mediterranea (greco-latina-italiana-spagn. e francese) èpiù carnale delle altre: rappresenta la virilità. Piùidealipiù schwärmerinnen sono l'arte Orientale(indianaarabaetc.) e l'arte occidentale (germanica) cherappresentano l'infanzia e la vecchiezza. Difatti il bimbo e ilvecchio sono assai più sognatori dell'uomoil primo perignoranzail secondo per scienza - (il primo per non ben distinguereancora gli oggetti del mondo in cui entral'altro per ladisperazione di non vederli più netti).


3505.Ogni giorno è un piccolo anno. Ci trovi la primavera nellamattina - l'estate nel mezzodì - l'autunno al dopopranzo -el'inverno di notte. E così ogni anno è un gran giorno.


3506.La vera critica è un vento che se spegne le candeleingagliardisce i falò. E il mio ingegno è un falò.


3507.La scienza non vale che diventata coscienza.


3508.Le fatefées (franc.)ebbero forse origine dalle Nýmphaianch'esse mezze deitàtutricicome le fatedelle fonti.


3509.Non so pensar che di notte. La luce torna il bujo al mio animo. Digiorno non mi sta desto che il sonno.


3517.La poesia a imagini e la poesia a sentenze. La prima è la piùantica.Oggi prevale la seconda - ma già si cerca di maritarle- formando una poesia dalle imaginose sentenzeo sentenzioseimagini. - L'arte magnanima di Michelangiolo. - Le cruschevolimelensaggini.


3519.Una volta si scrivevano librioggi frammenti di libri. Mangiata lapagnotta non restano che le briciole.


3520.cominciavano gli scarabei ad aliare per il giardino (frase indicantel'ora di sera e il tempo d'Estate).


3521.Secondo metra la pazzia ed il sogno è uno strettissimonesso. Nello sviluppo di un sognoun particolare insignificantedella idea precedente genera l'altra idea e così via. Talquale della pazzia. Nella sanità invece la sola idea massimaserpeggia unicamente per tutto il discorso e fa da padrona.- V. lamaravigliosa imitazione di pazzianello ShakspeareRe Lear. - Lapazzia si potrebbe chiamare il sogno di chi è sveglio - Tuttele donne discorrono un po' da pazze.


3522.Iscriz. su'n'arca di pietra a S. Ambrogio. «Hic jacet PaganusPetrasancta miles et capitaneus Florentinorum qui obiit anno Dom...et ad cujus funus et fuerunt quatuor cardinales. - Su'n'altra tombalessi poi «alla tale dei tali morta a 70 anni di subitomalore». - Eh via! subito malore dopo 70 anni di malattia?


3523.Degli uomini grandi (del pensiero) è come dei grandi edifici.Non se ne può comprendere la grandezza e l'armonia diproporzioni se non da lontano. E' necessario cioè che tra loroe noi si ponga qualche secolo di distanza.


3524.Grandi Giuseppel'autore della statua «Beccaria» lamigliore di tutta Milanochiama sagacissimamente il mannequin«manutengolo» (quasi manutengolo della pigrizia) -Parlando poi di certi pittori che fanno gli occhi alle pulci dice «sevun de sti pitor el sta in contrada di Fior Scurel se spaventatuttquand el sent che vola ona mosca in Borg-noeuv» (FioriScuri e Borgonuovo sono due vie vicine). - E dice degli scultori chetirano le loro statue a lucido «ghè i donnett che passaper Brerae ghe domanden la polver de marmo a 5 centesim elscartozell». DifattiGrandiscolpì una bellissimaSanta Cecilia da porsi altissima in una nicchia dei capitelli delDuomo. La Commissione per il collaudo della statuavenuta nel suostudiosi pose a guardare se lo scultore avea lisciato le unghiealla Santa.


3525.Nel magnifico funerale di Manzonisi disse che Manzoni era un Santoperchè dopo morto faceva miracolirisuscitando nientemeno chei morticioè la guardia nazionale. - La guardia Naz[ionale]ai funebri di Manzoni sentiva di canfora e pepe: avea i cappottibucati dalle tarme. Parea che il fucile portasse il milite e non ilmilite il fucile. - Il popolo chiedeva «chi è questoManzoni?» - E i preti gli rispondevano che era stato quello cheavea posta la tassa del macinato. Va e suda per la gloria!


3526.Elezione pol[itica] a *. I galoppin e i scarpon (partito dem. epartito arist.) - In generale i fittabili stanno colla sinistra(democ.) e l'hanno col governo. - Due i candidati. Il Duca di **(scarponi) e *** (galoppini) - Esce un programmasottoscritto da unmercante di buoiin cui si dice che il duca non crede necessariod'intendersela cogli elettori: basta la stirpela nobiltàilcasato etc. etc. Ma tanto il Duca che lo *** comprano i voti. *** dà350 ciascuno. Il ducaperfino 20 lire. - Quindi pranzi elettoralietc.etc.


3527.In certo qual modo il genio sarebbe il perfetto ordine. Le idee sonodi tutti: chi le sa più logicamente ordinarequello hamaggiore ingegno degli altri. Chi le ordina in modo sia per laparolasia per la fraseda non potersi meglio - quello ha genio.


3528.P.O. - L'affarismo; le bancheavviate a fallimenti lucrosi - che nonappena sortesono sì tosto sparite. - Un tappezziere dàa nolo il mobiglio compresi gli impiegatiper le banche «nateal fallir». La bancomania invase l'Italia dal 70 al 75 -arrichendo tanti birbantie mettendo sul lastrico tanti sciocchi. Leimprese in ficio (cotonificiosetificio etc.)


3529.I critici della giornata ci parlano sempre del realismo come di unamoderna trovata. Errore. Se realismo è la copia fedele delvero (intendi il vero scelto) - ne abbiamo innumerevoli esempi findai tempi di Omero. E così anche ne abbiamose per realismointendono il carnalismo o brutismo che sarebbe quell'atteggiamentolett. di occuparsi dei soli sentimenti viziosi della umanitào dei soli eccitatori ad virgam erigendam. - Ma secondo meRealistie idealisti combattonsi oracome già i Classici e iRomanticisenza sapere di che. - Chi più realista d'Omero?chi più romantico di Virgilio?


3530.Gli amori di Dafni e Cloe di Longo Sofista (V. Erot. Script.) èuna favola milesia arcadicamente convenzionalissima sul fare di unpaesaggio mit[ologi]co del Poussin. - La sua artificiale ingenuitàrasenta a volte la stoltezza. Tiene però alcune pregevoliscenecome quella della cicala che si nasconde nel seno delladormente Cloe (V. Lògos A p. 257v. I Erot. Script.Teubner).- Nell'altra favola milesia «amori di Abrocome e Antea»di Senofonte EfesioFiorina (Anthéa) che piglia il falsovelenoricorda la Giulietta di Shakespeare.


3531.In fondos'impara a leggere per leggere il «Pungolo» eil «Secolo». Chi è alfabetafalsifica -L'analfabeta assassina.


3533.Fu una grande impresa in mia vita quella di pormi tabula rasa alunghissimi studie d'ingozzare voglia o non voglia tanta nausea discienza; ma ancor più grande fu quella... di sbarazzarmene perritornare alla smarrita spontaneità. - La scienza inquilinacacciò quasi fuori dal capo il suo naturale padronel'Io. E'ora che mi riconquisti.


3534.Il miglior modo di goder molta libertà è di concederneagli altrimolta.


3535.R.U. C'era un medico condotto che si fermavanel suo quotidianogirodinanzi alle casee chiamando p. es. verso la lobbia di un 5°pianodimandava notizie del misero ammalatoe dal cortileprescriveva le medicine.Ce n'era poi un altroche girando intimonellatoccava il polso ai villani suoi clienti colla frusta.


3536.Agli altri è d'impedimento all'esprimersi la scarsitàdelle ideea me la foltezza.


3537.I doganieri - sarebbero un bel tema di bosinata mil. -: Motivo:mentre il contrabbandiere fa sì e sì - e quì sienumera a ogni strofa ciò che fa il contrabbandiere - la regiadoganala pesca a tirlindana - oppure - e i doganer peschen coilanzetter - o i guardi doganaapeschen col linaa - o la regiadogannala pesca colla canna - o lor del governa metten giòla spaderna - i regg dogannciaven i tosanne simili ritornelli. -Dire nei dog[anieri] di quei due che addormentati in barcase lalasciarono tagliare in mezzo dal piroscafo - degli altri che alladogana di Chiasso fanno la visita con un sigaro frodato in bocca etc.


3538.Le libere aure della Svizzeraimpregnate dall'odor di tabacco -Entravamo in Isvizzera (a Ligornetto). Mi venne voglia di pisciare.Dove la fo? Ehdisse Perellidove vuoi. La Svizzera è tuttaa cantoni


3539.Ad una più facile interpretazione dei periodisirichiederebbe anche una posa minore del punto e virgola e maggioredella semplice virgola - la quale potrebbe essere indicata con unpajo di virgole- Vedi es. nella Col.Felice pag. [lacuna] - Inogni caso peraltroper quanti punti e per quanti accenti si trovinoe si usinoresterà sempre inindicabile il piùimportante di tutti - l'accento della passione.


3540.R.U. (V.2348) Chi sono i parasiti? Il naturalista vi parleràdei pidocchi etc. il ricco dei mangiatori erranti etc. - Ci sono iparasiti della carità etc. e ci sono i parasiti dellacelebrità come la Duchessa di Albany per l'Alfierigliimitatorii Cantùi Rosini pei Manzoni etc. Etc. -R.U.Lagente fina (tutta roba grossolana).


3541.A Ferney sulla fronte della chiesa sta scritto «Voltaire Deoerexit». E non è soja bella e buona?


3542.P.O. Inumano è l'accusare i nostri simili di ciò che sireputa delitto e di volerneli puniti. Chi maioffeso delittuosamenteda un fratello o da altro parentene invocherebbe dalle leggi lapunizione? E non son forse gli uominia chi ben guardatuttifratelli?


3543.Si cita sempre l'Inghilterraquale la terra della libertàdel progresso etc. Eppure le ultime ombre del M[edio] E[vo] ivi sistendono ancora. E' in Inghilterra che regna il feudalismo - èl'Inghilterra la patria del mare clausum. E' di lì dove siajutava sottomano la schiavitùe si vendeva l'oppio aiChinesie si schiacciava l'indiana libertàe si congiuravacontro l'americana. - In Inghilterra il vero re è la ghinea -ivi s'impicca allegramente - e si bastona; la sua terra èpasta badese per le arti etc.


3544.CelsoSenecaCampanella dicono che la flagellazione guariscedall'ostruzione di visceridalla quarantenaisteria etc. e puòapplicarsi ad impinguare.


3546.Sono due sorta di caratteri: l'una per così dire a vapore;l'altraa vela. I primiqualunque tempo facciavanno dritti al lorsegno - fosse il carico loro di sola sabbia: gli altrise il ventonon soffia nelle lor popperimangono immotie si consumano -quantunque carichi delle più preziose merci - in un ozioinfecondo


3547.La ragione perchè gli autori non-toscani siano oggidìpiù ricchi d'idee dei toscanista in ciò che noi citroviamo obbligati a fare uno sforzo per trovar la parola alpensieroe però la nostra mentemeditando più dellalorocompleta maggiormente l'ideae spessopartendo da un'ideamediocrearriva ad una sublime. Questa ragione vale anche per lasuperioritàin generaledel verso sulla prosa - esigendo ilverso maggiore considerazione. - Anzila rima è spessosuggeritrice d'idee - nei sommis'intende - benchèstroppiatrice negli infimi.


3548.La desinenza in A (Libro III dei R.U.) è una bricconeriafatta da un galantuomo.


3549.La tricipite arte fra noi - in Franciae in Germaniaècompleta. Non così in Ispagna dove manca la Musica - non cosìin Inghilterra dove manca la Pittura.


3550.dupl. Debiti d'onore - si dicono quelli in cui non c'è niented'onore - p. es. i debiti di gioco. Una persona che si rispettatralascierà di soddisfare ai vecchi conti del calzolajo e delsartoper pagareentro 24 oreuna perdita su una infame carta dagioco. - Azioni (affari) delicate - in cui la delicatezza entra pervetro rotto. - Tempi di transazione si dicono certe epoche come lanostra. Ma io desidererei di sapere come si possa chiamare cosìuna qualunque epoca. Tutte sono epoche di transazione cioè dipassaggio da quanto fu a quel che saràtutte sono il fine diuna e il principio di un'altra - come i gradini di una scala infinita- Tenebre del Medio Evo. Siamo noi che non ci vediamoe peròdiciamo tenebroso l'oggetto.Le tenebre del Medio evo le ha inventatela poltronaggine. - Del resto gli è dalla notte che naque ildì - ed è dalla notte che si generano i figli. E quìil figlio si chiama - la civiltà del dì d'oggi. - Va efidati delle parole!(V. 3567)


3551.Vi ha molti che cercano e credono di compensare la intima e veraonestà (ossia carità verso gli uomini) che lor mancacon quella esterna e fittizia che ha nome «pietàreligiosa» (ossia carità verso Dio)


3552.Certi inchiostri rossi invecchiando diventano neri. Tal'èdell'animo di alcuni nostri politici.


3553.Coscienza artistica e coscienza morale. Chi ha molto sviluppata laprimamanca talora dell'altra. La prima assorbe spesso la seconda.Ioad esempioprovo assai più rimorso di una frase malscritta che di una azione mal fatta.


3554.A - Giuseppina - per nascita Branduardiper amore Righetti - cessataa 44 anni il 13 di novembre 1876. - Diede in vita sorrisilagrime inmorte - Usò troppo del cuore - e il cuore la uccise (morìinfatti d'aneurisma al cuore) - (L'epigrafe fu rifiutata).


3555.Temi di due quadri a riscontro - In unoil cortile dell'osteriadella Noce a Milano. Rovani a una tavolacircondato da una elettaschiera di letterati e artisti. Beve e fà loro una lezione diestetica. Questo quadro darebbe occasione di conservare le sembianzedi molti egregionor di Milanoquali il Cremonail GrandiilRanzoniil Magnil'Uberti... (e anche il Dossiin un canto). E ilquadro potrebbe intitolarsi «una cattedra all'aria aperta»- Nell'altro i giardini pubblici vecchi i cosidetti boschetti.Manzonipasseggiasoloun po' curvo colle mani dietro le reni e vedi arispettosa distanza la sua ombracioè l'abate Cerioli. Dallafaccia pensosa del Grandesi scorge com'egli già viva nelmondo degli spiriti - come ei si senta nel mezzo di quelle gloriosememorie che Italia chiama - Giuseppe Giusti - Porta - Grossi - Tortietc. etc. - Il quadro potrebbe dirsi «l'ultimo degliImmortali».


3556.A concepire e maturare un uomo che vivetutt'al piùcentoannici vogliono 9 mesi. - Ce ne vorrà dunque meno ad unlibro che dee vivere parecchi secoli?


3557.Un criticoriesca o non riesca ad annientare un autoreèdestinato all'oblio. Poichèse non ci riescecade sotto leruote del carro trionfale del genioe buona notte! non se ne parlapiù (Es. il Pezzi) - e se al contrario riesce- condizioneessenziale alla di lui riuscita è di morire vincitore colvinto; altrimenti l'autore abbattutodovrebbeper luiancorvivere. - Cioè a direegli avrebbelo mortoma nel medesimotempoimbalsamato.


3558.Di certi che a forza di leggere gli altrui pensieri non hanno piùagio di pensare i propripuò dirsi «che si mobiglianosì fattamente la casa da non potervisi muovere più».


3559.La musica di Rossini non è fatta pei gottosi. E' musicad'assalto - fatta a s'ceppa-cazzuu - «Dei motivi rossiniani alrimbombo militar» (Buratti) - Influenza del genio di Napoleonesul genio di Rossini.


3560.Amo il mio Gigiperchè l'animo suoda certi alti principi dionestà all'infuori - mi è totalmente... opposto. Leparti a coda di rondine di un lavoro da falegname si commettono fraloro più facilmente e più fortementeappunto perchèsi completano a vicenda. - Altrimenti tanto varrebbe ch'io mimettessi dinanzi a uno specchioche a me ritornasse il mio visoosotto una volta che mi riecheggiasse la voce. Con un amico invece iovoglio essere in due - voglio discorreresentirmi a contradire... -Con Primo Levi ad es. - anima gentilissima - non mi sarebbe possibileuna perfetta amiciziaperchè troppo mi è simile.


3561.Quante mine d'oro e di gemme giaciono sconosciute! quante animeelette muojono inavvertite!... And talent weeps and sinks unknown(Goldsmith).


3562.Jean Paul Richterpiù che un appartamentoè unmagazzino di pensieri; come del rimanente lo sono altri insigniautori quali il MontaigneSeneca etc. Le loro opere sono l'effetto einsieme la causa di migliaja di opere.


3563.Un romanzo perchè sia perfetto - dev'essereper cosìdireun palazzo completo - ci dev'essere la salala cucinalachiesala cantinail solajoil giardino... - E tali sono i duedivini romanzi dei Cento Anni e dei Promessi Sposi.


3564.Nello scrivere un libro sono due stadi - il primo di porrel'altrodi torre. La giudiziosa amputazione delle ideeval spesso piùdel suo contrario.- Il non pensiero od il mezzo sono non rado imigliori - L'imaginazione frescae l'imaginazione riscaldata.Quellaall'apparire di un temane vede tosto lo sviluppola formae lo foggia a ferro caldo. - Questaabbozza lo sviluppopoidopoun prudente intervallone cerca la forma. La prima imag[inazione]può usarsi nei lavori di piccolissima moleall'altra bisognaubbidire in quelli di lunga in cui occorre di aver sott'occhi tuttoil lavoro innanzi foggiarlo nelle varie sue parti. Dallaimag[inazione] fresca abbiamo però le impressioni forti; dallariscaldata le fini.


3565.L'uomo è tenero del passatoinquantochèpiù lamemoria di lui va indietro e più gli avanza la vita. Questoamore dell'uomosi manifesta nell'individuo colle autobiografie -nelle famiglie colle genealogie - nelle nazioni colla storia - enella umanità colla geologia.


3566.Frasi felici del D[ossi] - Tenea un piccolissimo pie de. Tale glichiese chi fossene il calzolajo. Rispose: mia madre - Domandatoperchè non andasse al bagno di Dianadisse: mi preme troppola nettezza - Mentre una sposa mostravagli i maritali giojellisospirò: ecco le gioje del matrimonio! - Dicendogli conprotezione un editore «eh qualche giornofaremo insieme unaffaresignor Dossi» - rispose: io faccio librie non affari.- Mostrandogli tale una nuova farmaciamessa a bronzi di color verdecupoe dicendogli «fa paura» rispose con un sospiro «nonabbastanza» - E il D. non scriveva il proprio nome sui libriche comprava se non dopo di averli letti e meditatidicendo che soloallora poteva chiamarli suoi - Parlando poi degli autori antichi edegli odierniosservava che i primi erano bei morti e i secondibrutti vivi - Due solich'io mi ricordasono i suoi calembourgs -il primo agricolo-letterario «Il miglior riso è quellodi Lombardia» - l'altroin risposta a chi gli contava di unammutinamento di donne«Ammutinamento?» fece«impossibile!» - V. sparsim.


3567.(v. 3550) Dormire in piumanel ricettario del linguaggioconvenzionale sarebbe il più squisito dormire. Eppure non c'èletto più infame di uno di piuma. Meglio assai una pietra. - Ecosì del giacersi o del vivere in rosain uso fra i Sibaritiche a quanto pare non pativano di male di capo.


3568.Il Premio dell'onestà (titolo provv. - o della Virtù)dovrebbe essere il complemento della Colonia Felice. In questatrattai dell'uomo necessitato dal proprio egoismo a fare il benealtrui pel proprio interesse. Nel P.O. vorrei rispondereall'obbiezioneche nell'umana societàprosperando il piùdelle volte il malvagio e andando il buono al fondoil propriointeresse consiglierebbe invece ad esser malvagi. - E vi rispondereidramatizzando la sentenza che la virtù è premio a sèstessae che quindi a dispetto d'ogni altro interessegli èdi tutto il maggiore - col presentare un uomo incoreggibilmente buonoin mezzo ad una Società di malvagiun uomo cioèchenato nelle migliori condizioni di famigliadi censoed'intelligenza - a forza di fare il bene e ostinandosi in quellononostante una infinita sequela di delusionifinisce a rovinarsicompletamente - nelle sostanzenella salute e perfin nella fama -eppure - mai non si pente - e all'ospedalesolo e tradito - muorecon un sorriso di felicità. Evitare però lo scoglio cheil mio eroe sembripiù che un buonoun minchione. Eglidev'essere scientemente buono - accorgersi e dolersi degli ingannima vendicarsene di proposito con nuove e maggiori bontà.Diff[icol]tà a vincere - Il mio eroe dee appariregenerosissimo sempre e minchione mai. - In questo romanzo potreisfogare tutto il mio cuore - un cor... «che agogna sol d'esserben noto» nell'eroeascrivendo a lui ogni mia fantasia opazzia di generosità - e potrei insieme sfogare nel mondo chelo circonda quanta perfidia miao d'altrui mi si cova in cervello. -Attraversando poi il mio eroe moltissime classi di gente - affine ditrovarsene tinto da tutte - avrei agio di toccare col mio frustinosatirico ogni parte della moderna società - e quindi di poteroffrire all'Italia il suo terzo romanzo completo. - Ma oh quanti misi vogliono ancora entusiasmi ed esperienze!


3569.Nel P.O. o quale sua aggiunta - le Novelle dei generosi - ossiaesempi di non sospettata domestica magnanimità - E guerra allamorale ufficiale! - E metterò l'uomo in conflittonon tra ivizi e le virtù - di cui la scelta è assai piana - mafra le virtù e le virtù. - Vedi per le N.G. sparsim.


3572.Una volta i novellieri contavano le novelleoggi contano sèstessi.


3573.Secondo mela miglior lode su un epitafio sarebbe «natocattivo e lungamente vissutopur morì buono».


3574.Si parlava una serain casa miadella lucilina e dell'olioedicendo mia madre che la prima affatica troppo la vista e la spegneprestoa differenza dell'olio...tanto è vero che i nostrivecchi conservavano tardi i loro occhiappunto per grazia di lui -saltò su a dire Gorini «il miglior modo per conservarsila vista è di non leggere. E i nostri vecchi non sapevanoleggere».


3575.L'amore sessualepotente eccitatore dei nerviscuote anche lafantasia. Produce non solo gli uomini ma anche le idee; non solo icorpi ma anche le anime. - Il cazzo crea tutto. SATOR MUNDI (comenell'iscrizione del Museo segreto di Napoli).


3576.Le Finanze e la pub. beneficenza che domandano sempre nuovi sussidimi ricordano quella bussoletta di chiesa sulla quale un burlone aveascritto «fate elemosina pei ladri della parrocchia»


3577.Stronomiascienza amena - che ci fai guardare in su - Finestrechiuse aritmeticamente (per ermetic.) dicea un mio servo.


3578.Mi trovo ora (1875) nello stato di fortuna il più propizio adare letterariamente bei fruttiavendone tanto da poter studiarecome il mio ingegno vuolema non abbastanza da far altra cosa chenon sia studio.


3579.La vita di molti grandicome TassoCamoensRovani puòriassumersi in queste tre parole - genioospedalegloria


3580.(R.U. v. 2348) I cretini - Non crediate ch'io vi parli di quellasemplice specie celebre nelle valli di Sion e d'Aosta che sta sullasedia foratasenza sua colpa etc. I miei cretini seggono invece ingran pompa negli stalli academicinelle sedie presidenzialisuitroni. Per diventar tali non basta la natura; è necessaria unaferrea volontà - 18 ore al giorno per lo meno di studio. Esono coloro che rifiutano di pensare col proprio capoche siuccidono il proprio cervello col cervello altrui etc.


3581.Adele Lutzengiovinetta di 17 anniin agonia per tisisalutòbabbomammafratellinipoi cadde in deliquio. Ma rinvenutaedessendole chiesto da mamma se ancora la conoscesse - «no -rispose - non vi voglio conoscere piùper non perderviun'altra volta». Due ore dopo era morta. - Altro giovine chemorì tisiconegli ultimi giorniavea perduto il palato.Volendo però mostrarsi grato a un amico che mai non si partivada luicol lodargli i cibi ch'esso gli cucinava di sua propria manoinvece di dire mangiando «oh buono» diceva «ohbello!» - Utile e curioso sarebbe un libriccino che contenessela descrizione degli ultimi istanti di molti. Poichè èallora chespessola fiamma dell'ingegnoinanzi di spegnersidàl'ultimo sprazzo di luce - vividissimo


3582.Alcuni sono capaci all'ingrosso di atti generosissimiche poi alminutoli fanno iniquamente scontaregoccia per gocciaa quellistessi che hanno beneficato. Es. me.


3583.Il ricatto scientifico e letterario è in gran fiore in Italiamassime nel Napoletano. Auto-presidenti effett. di società chenon hanno nè localinè archivinè scopinominano da tutte le parti altri presidenti onorari con diplomi emedaglia d'orosolleticando in tal modo la piccola vanità. -I merlotti cascano a nuvole nella rete - pagando tasse d'ingressoindoratura di medaglia etc. V. ad es. il conte Cavagna e le sue duepagine di titoli academici cilappeschi sulla guida di Milano del 74.- C'è poi a Napoli un Commendatore *che si sottoscrive«fondatore della società dei Salvatori in Italia etraduttore della Divina comedia in dialetto napoletano»ilquale riuscì a imbrogliare il re stesso. Aggiungiil circolofilologico Giambattista Vico e i suoi medagliatiaggiungii circoliper le bibl.circolanti che si fanno donare i libri per venderli etc.- Altra truffa insigne è il Dizionario biografico di Ginevra odi **. Il suo compilatore scrive al tale o tal'altro scienziato oletterato europeo chiedendogli notizie biografiche sul di lui conto.Allora il merlo (che ad es. può essere il prof.Cantoni dimatematica) grattato nella vanitàscrivee manda unfascicolo.Risponde il compilatore che stampar costa e che peròegli deve L. 400. Il merlo per non perdere la propria fatica manda ilchiesto denaro. Risponde ancora il compilatoreche sarebbe ben fattoabbonarsi. Così egli ha collaborazione non solo gratuita mapagata a lui - e di piùun abbonamento. - Altre truffe - chicerca la fotografia al tale o talaltro scienziato o lett[erato] peruna Società e la firma - chi distribuisce commende ecavalierati di ordini cavallereschispacciandosi per un Paleologo odun Gonzaga - etc. etc. - Cit. poi l'usuale ricatto dei giornalistiche ritengono abbonati chi non respinge il loro giornale; cit. lasignorina Atenaide Zaira Pieromaldifondatrice e direttrice dellaSocietà cosmico umanitaria contro la guerrail duelloilsuicidiola pena di morte e il matrimonio. - Cit. anche le dottecanzonature delle leggi regiedelle vite di un santo padretrecentista di Leopardi etc.


3584.Truffe non letterarie - Truffa 1a. Tale avea promesso d'indicare aimolti papà un certo suo mezzo perchè i loro figlipotessero sottrarsi alla leva in piena legalità - a patto chegli dessero un tanto. Il tanto fu dato; e allora egli disse:mandateli a volontari. - Fu processato. Se la cavò. - Truffa2a. I promettitori di terni sulla base infallibile della matematica.Il prof. 4. 75. 86. di Vienna non richiede se non i francobolli perla risposta.Ma attendetelase avete pazienza! - Truffa 3a. Societàper le scommesse dello Sport. Tasse di tre categorie. Fioccano imerli. A chi paga la tassa di 1a cat. lire 100 si risponde che questaè tutta copertae che non c'è che qualche bigliettoper le tasse della 3a di L. 500... - Truffa 4a. I prestiti dellacittà tale o tal'altra di Germaniapagabili a rate... - Ma echi potrebbe enumerare le truffe? E' più facile dire - ilmondo è un'unica truffa.


3585.Truffe non lett. - L'indicazione del domicilio di certe societàimbroglioneconduce in anditi senza riuscita e senza portae unavolta condusse in un cesso. Mi contava Goriniche una voltaaParigiincaricato di cercare la sede di una società per ilgazalla quale un municipio d'Italia avea già anticipatoparte del prezzo per lavori a farsiriuscìdopo moltericerchea scoprire un bugigattolo con entro un vecchio. E Gorinigli chiese del direttore. Il vecchio rispose che il direttore eraassente per grandi affarie aggiunse «torni fra 8 giorni».Tornò Gorinie più non trovò nè vecchionè bugigattolo.


3586.Fiaba raccontatami da un alpigiano (Val Ganna). Pipetta domanda tregrazie al divin Maestro: la prima di un sacco in cui entri qualunquecosa a lui piaccia - la seconda di un violinosonando il qualeballino tuttila terzadi uno schioppo che colga tutto ciòch'ei miri. Il divin Maestro accorda le tre grazie al Pipetta. IlPipetta passa da un salumiereha famevede un salame e gli dice «vadentro» e il salame è nel sacco. Incontra poi un curatocacciatore cheabbattuta una leprefa per pigliarla. Egli suona ilviolino e il curato si mette a ballare stracciandosi i panni in mezzoalle siepi. E il Pipetta raccoglie la lepre. - Un amico che soprarivacon un asino carico di pentolini di Biella lo prega di una sonata.Pipetta suona. Balla il padroneballa l'asino e tutte le biellevanno in frantumi. - Ma il Pipetta è condannato a morte.Chiede la grazia di fare prima una sonatina. Ballano i giudiciballail bojaballano gli spettatori ed egli fugge. - Muore infinein etàavanzata. Il Paradiso non lo vuolee l'Inferno gli chiude leporte.Torna di sùe chiede per solo favore a S. Pietro dideporre in Paradiso il suo sacco. Accordato. E allora dice: ch'iovada nel sacco - ed ecco il Pipetta in Paradiso.


3587.Conf. il Pervigilium Veneriscol Carme de rosis nascentibus(Anth.latin. fas. 2 pag. 98. Teubner) i quali mi pajono fattura diuna stessa mano.- Oh come in entrambi spira la matinale primaverilefreschezza!


3588.i mangiatori di riso (gli Indiani) - i mangiatori di datteri (gliAfricani).


3593.Certo Scopini proponeva a Carlo Porta di far parte con lui di unasocietà. Non ho nulla in contrariodisse Portama giacchèhai fatto duefa anche tree cerca d'introdurre nella societàanche il cardinale Ruff. Così la ditta sarà completa«Porta-Ruff e Scovin» (pattumiera e scopa)


3594.La predica di Bordaloue (?) in presenza del cadavere di Luigi XIV edi tutta la corte - splendidissima. La Francia era allora al suoapogeoper letterescienzearmi. Il silenzio è generale.Tutti fissano l'autore. Egli si raccoglie un istante e comincia «Dieuseul est grand!»...


3595.I Missionari Cattolicia differenza dei protestantiinvece ditentare la conversione dei selvaggi coll'insegnar loro le umaneuniversali regole del Vangelos'intendecol contrafforto dellapagnottaancor prima di parlar loro di Dioparlano dell'Immacolatae del Purgatorio. E credono poi di averne convertite migliaja quandopossono arrivarli con una secchiata di aqua benedetta.


3596.Manualetto d'amoresarebbe il titolo di un dizionarietto in cuivorrei mostrare artisticamente agli amanti molti mezzi gentili diesprimere il proprio affettoavvalorandolidove si possadiclassici esempi. - Per es.il ber baci - cioè il bere nelbicchiere dell'amato al posto dov'egli pose le labbra.


3597.Legna tarlata arde più della verde - può dirsidell'amore in tarda età.


3598.Diciturche un conte Solaa' tempi del giallo e nerochiese alTribunale araldico e ottennepagando un centinajo di fiorinilaconcessione di alzare la coda del cane che figurava nel suo stemma eche la teneva prima fra le gambe.


3599.Usare antiche similitudini per esprimere fatti o pensieri odierni èridicolo. Il «tra Scilla e Cariddi» non ha piùsenso. Se ne potrebbe però godere ancora lo stampodicendoinvece «tra un ladro e una guardia di questura». Tutto inun libro dee concorrere a far storia.


3600.(dal vero) Stab. di educaz. femm. della signora Virginia * a **. LaS.ra Virginia è una donna isterica in sui 40 anni: cangiatutti i dì toeletta:chiama in sua stanza le scolare per farsiarricciare i capelli e aggiustar le polpette; attraversa le aule investe di cachemire ondeggiante; assiste al pranzo delle convittriciin soprabito di vellutotrine e veletta. Ha un amantePio ***. Leragazze lo sannoe passando presso la direttrice sussurrano...pio... pio - Quando poi la direttrice è più cattiva delsolito e amministra rabbiosa alle scolare pizzicotti e ceffatelepoverette invocano sotto voce il Pio «oh vieni pio pio... efalla contenta» - Il dormitorio delle grandi è a terrenopresso la sala. Scendono dal lettosi avvicinano alla porta espiando vedono e sentono cosa dicono e fanno il Pio e la S.raVirginia. - In anticamera c'è sempre appeso qualche soprabitod'uomo - Appressandosi poi il suo giorno onomasticose la direttricedesidera una toilette (e l'ha già scelta) una delle maestresuggerisce alle scolare di comprarle e donarle la detta toilette «unvestito per es. sì e sì»dice la maestraemostra loro un campione della veste che la S.ra Virginia s'ègià comandato. E allora le ragazze sottoscrivono tutte. Guaichi sottoscrive poco!ramanzinepensi etc... - Ma intanto che la S.raVirginia spende e spandesua madre - una madrazza sciammanata etaccagnache attraversa zoppicando le scuole - vende alle scolare lepennegli aghi etc. al minutofacendoli loro pagare due o trequattrini ciascuno. Come poi le aule son vuoteva a raccoglieresotto i panchi gli aghie i ditali perduti e li rivende alle loroproprietarie... Quando qualche zuffetto di scolaracastigata dalladirettriceminaccia di lasciarlaè la mamma che s'intromettedicendo: via piccina... non dare ascolto alla mia Virginia... saich'è un po' pazza etc.etc.


3601.P.O. - Il colore del nostro giornale sarà quello dell'onestà- se l'onestà può avere un colore. - L'inonestàè sempre talesia essa vestita di rossod'azzurro o di nero.


3602.Musica è sorella di religione. Molti tra i primi (intendiprimi in ragione di tempo) maestri di musicafurono ecclesiastici. Efurono grandi perchè hanno avuto grandi scolari. - Cosìmolti ecclesiastici furono anche eccellenti astronomi - Cit. lafraseper me stoltadi colui che domandato cosa avesse veduto distrano nel suo viaggio in Ispagnarispose «un astronomo ateo».


3603.Nei giardini lungo il Naviglio milanese si coltivano fiori eflussioni.


3604.Domandandosi al nipotino di un ricco signoreche cosa intendesse difarequando sarebbe grandee avendo egli risposto più voltedi no alle domande vorresti fare il cocchiere? il calzolajo? etc.rispose infine «vorrei fare lo zio».


3605.(V. Prog. lett. del Dossi 3496. n. 17) Le tre bellezze sarebbe unracconto in cui talein cerca di moglies'innamora prima di una cheha la bellezza della forma - poi d'altra che l'ha dell'ingegno - poidi una terza che l'ha del cuore. Mostrare dramm.te come quest'ultimabellezza faccia parere fin brutte le altre due.


3606.Anche i pochi codini si credono progressisti illusi dal generaleprogresso. Chè di loro succede come di chi stando nel vagonedi un immoto convoglioe vedendosi a paro un altro convoglio cheprogredisce - crede pur lui di progredire col proprio.


3607.giovinastri - quasi giovini-astri - limofangoquasi l'imoilfondoche è la parte dove siede la fecciail fango etc. -Chichina! escl. mil. di gioja - già el Domm l'è faagià el dazi l'è pagaa- si dice di chi è giallodi colorito - Etimol. sguardi supplichevoli vogliono dire sguardi aginocchi -.


3608.Lo stile del giornalismo odierno è «forbice e colla»


3609.Ero di una sì incorreggibile ignoranza negli affari domesticiche mia madre soleva dire «quel poco che hogià sapeteche è per voifigli mieimetà per uno. Io non faròtestamento che per una sol cosa - cioè per lasciare a qualcunomio figlio Alberto».


3610.C'è un prof. di matem. a Paviacerto Angelo Vecchioche nonfa altro da mattina a sera che indovinare sciaradelogògrifie rebuspassando così con assai poca faticafra suoi amicida caffèper un grande scienziato. - Altro prof. di matem.pur di Paviail Codazziè abbonato a tutti i giornali dimoda. Beve ogni sera parecchi litri di vinoma a un quintino pervolta e gode di vederseli tutti innanzi vuotati. E a ciascuno chesmorzadice «un altro quintino». Raso poichiama ilgarzone dicendo: un mezzo qualunque per trasportarmi a casa.


3611.C'è chi si compra i suoi antenati alle aste amichevoli egiudiziarie.CF. canvass of family.


3612.Taleprese un purgante sì eroicochesedutosi alla latrinacon un cappellone in testacacò tutto sè stessomenoil cappelloche restò sul buco del cessocoprendolo


3613.Pel dramma-poema Colombopigliar cognizione del poema di LorenzoCosta - dell'Oceano di Tassoni - di Humbold[t]che ne trattòpiù in riguardo alla scienza che alla fantasia - di WashingtonIrwing etc.


3614.Una volta l'ingegno valeva qualchecosa di più che non ora. Unabell'ode ci dava un governo. Ma oggiin cui tutto èirregimentatoprotocollatobollatol'uomo d'ingegno e lo stolto sitrovano a pari condizione. Ci è necessario far coda perprocedere d'un passo. Se lo stolto innanzi non vanon sperar diavanzareo tuuomo d'ingegno.


3615.La misura dell'ingegno degli altriio la trovo nel vario grado cheassume il mionei differenti contatti col loro


3616.La previdenza insegna all'uomo di seminar sempre e coltivare affettinuovii quali possano compensarlo dei vecchi di cui purtroppo nemuor qualcuno ogni dì.


3617.Non c'è bestia più bestia del villano ignorante. Quaromanzieri che vi compiacete a descrivere arcadici paesaggi! Ilvillano non ha religionema superstizioni. E' vendicativodàil fuoco alle cascine del padronene avvelena i caniinvidioso delpane che loro si dà. - Rogatusnegat - pulsatus pregat -pugnis concisus adorat - E voipreti bricconiparlate loro dalpulpito della immacolatezza di Maria e di simili sottilitàteologiche!Loro insegnate invece a non rubare - o meglio - leggeteloro gli articoli del codice!... E noistolti umanitaridimandiamoil suffragio universale! - Sferza! ecco l'unica educazione per unvillano; carabinieri! - ecco i soli possibili educatori.


3618.Ad un ragazzo (d'Induno) che il padre batteva quotidianamente fusuggerito da un prete di farsi scrivere sulle chiappe i nomi di S.Francesco e di S. Antoniochè così le avrebbe scampatedalla battitura. Detto fattoquando il padre gli cava i calzoni persculacciarlovedendo i santi nomi «al miracolo» gridas'inginocchiae devotamente bacia al bimbo le natichedivenutereliquie. E tutto il villaggio lo imita. Si noti che questo aneddotomi fu raccontato dal curato del villaggio - bigottissimo!


3619.Scrivo troppo male per scrivere a te - dicevami la mia A. Ed io:t'amo troppoper ricordarmileggendo le lettere tueche c'èuna sintassi e una ortografia.


3620.Gli amori delle monache finiscono spesso nel cesso (allusione agliinfanticidi).


3621.Il Signor Giovanni de Castro imitò il Dossiin un suoracconto dal titolo Felicità inedita (n. 1617 aprile 1874giornale La Varietà di Milano) tolto dall'Amore perduto (R.U.Calamajo di un medico) - Ambrogio Bazzero imitò lo stesso colsuo Riflesso Azzurropreso dall'Altrieri - Benedetto Giussani id.col suo Titanoattintoper le frasi etc. dall'Alberto Pisani.


3622.Nell'O.P. discutere sulla convenienza e sulla onestà delladisciplina di partito - Id. sull'assassinio politicofissandone ilimiti - cioè quando gli si debba la galera e quando laStatua.


3623.Il genio è una torcia. Per illuminare altrui deve consumare sèstesso (V. Bizz. 3627. 6). Il genio è un incendio. Perchèduribisogna aggiungergli sempre materia nuova.


3624.I voli dei moderni poeti sono voli di pollo e non di aquila.


3625.Non ti fidar delle bionde! Ama le nere. Le bionde possono essereamate.Le nere amano.


3626.(Bizz. V. 3627. 30) Alla verità non si era mai creduto maoggidì si comincia a non credere neppure alla bugia.


3627.(V. 3496. Bizz. I° e sparsimbizz.) - Progetto di librointitolato Il libro delle bizzarie del Dossidove in forma stramba eparadossale si dramatizzeranno pagine dell'odierna economia socialestoriafilosofia etc.facendosene nello stesso tempo la satira.Ep[igrafe] non est ingenium sine mixtura dementiae - Il libro saràdiviso a press'a poco come segue. Bizz.lett. I° Prefazione. - 2°Il giudizio universale delle Idee - 3° Saggi di critica nuova -4° Asta della libreria del D. - 5° La mia famiglia - 6°Theòn ménima - 7° La Satira della Satira - 8°Ricetta per fabricare gli uomini illustri - 9° La caccia alleidee - 10° Filosofia gramaticale (V. 679 e N.L.) - 11° Ilfilosofo e la sua serva - 12° I sogni classici del prof. Pallanza


13°Lettera alla posterità (V. quella di Petrarca) - 14°Prolusione di un corso di storia del secolo XIX nel secolo L. - 15°Lezione di Letteratura (C.D. e il suo tempo) - (bizz. fil. econ.stor.) - 16° Il regno delle macchine


17°L'abolizione della fame - 18° Il mercato universale - 19°W.l'eguaglianza! - 20° La utilità della inutilità -21° L'Esiglio del Dolore


22°La morte della morte - 23° Le idee all'ingrosso e le idee alminuto - 24° Il bene del male (2677) (l'amicizia dei nemici 2948)- 25° La giustizia della giustizia (Cit. ing[iustizie] legali) -26° Rivolta in paradiso (contro la perfetta felicità e laconseguente noja) - 27° La gloria (165) - 28° Panegirico delnulla - 29° La lode della Malattia - 30° La lode dellamenzogna - 31° Inno alla Paura - 32° La morte del Diavolo (a.E' morto. b. lode. c. chi è morto? Il diavolo) - 33°Transazione fra Dio e il diavolo in cui si riconoscono strettiparentianzi gemelli. Il Diavolo è il complemento di Dio. (informa d'atto notarile - oggi il vizio si confonde colla virtùetc.) - 34° Asta giudiziale delle idee fuor d'uso - 35°L'inaugurazione del Palazzo della Civiltà (enum. tra le statuei benef. dell'Um.) - 35b (54) L'Anticristo (lucromania) - 35c (55) 15giorni di dispotismo - (bizz. varie) - 36° Il Messia dei cani -37° Filosofia dei cenci - 38° La poesia della merda(Oraz.fatta col culo) - 39° La uccisione del sonno (cominc. collafrase di Lady Macbeth. - disc. se il sonno è tempo perdutoseè morte o vita) - 40° Vetturaferrovia e pallone (rel.tealle idee) - 41° Il Vampiro (zia Marianna) - 42° Catalogo diuna galleria di quadri e di statue - 43° Collezione di cervelli(cerebro universale - pensiero e azionecosa unica - tutto si vale)- 44° Homunculus - 45° L'Uomo-spirito - (bizz. sent.) - 46°Lettere alla mia ignota amante - 47° Ciò che vedo nelfuoco e nelle nubi e ciò che mi dice il rombo del campanonedel Duomo - 48° Manualetto d'amore - 49° Il capitolo dei baci- 50° Le voluttà (coitomeditazionesvenimentoimpiccagione etc.)


51°I miei progetti - 52° Il glande impietrito - 53° Il tombonedi S. Marco


54°(V. 35b) L'anticristo - 55° (V. 35c) 15 giorni di dispotismo -56° Viaggio di un microscopico intorno al pianeta Uomo - 57°Dall'album di un lunaticonel suo viaggio in Terra - 58° Guerraalla guerra - 59° L'altro mondo - 60° Sezione del cerv. delD. - 61° Pensiero e azione (V. 45) - 62° La morte dellasensibilità - 63° Dei vantaggi dell'ineducazione - dedicaa Mgr.Della Casa e a M. Gioja. - 64° Dei vantaggi della pazzia -confutaz. da giuoco all'ultimo capit. di Mausdley (responsabilitànelle malattie mentali) - 65° Le possessioni di chi non ne ha -66° La miglior forma di governo (il non-governo) - 67° Illibero arbitrio - 68° La Guerra delle Parole - 69° Lalamentazione di un cadavere pietrificato (V. 4744) - 70° Kòpros- 71° Progetto per un perfetto principe costituzionale - 72°Vita economica artificiale - 73° Diagnosi medica e criticaletteraria - 74° Storia di avvenimenti non accaduti; prolusioneuniversitaria (n. 5029) - 75° Letteratura internazionale - 76°Gli ultimi inquilini della Terra - In particolare V. l'indice altitolo Bizz.


3628.A meche cerco l'amoreconsigliano il matrimonio. Rispondo: sono uncavallo da corsa ioe non da tiro.


3629.D.M. il cui unico atto di coraggio in vita sua fu lo scappare. -D.M.teme l'ariateme l'aqua - Per lui una passeggiata su'na montagnaè una impresa eroica; per lui è pericoloso traversareun lago lievemente increspato.Nella notte non vede che ladri etc.


3630.O gelosovuoi bella la tua amantee poi vuoi che non piaccia adalcuno!


3631a). R.U. I sudicioni. Silvia C. teneva i suoi vestiti di velluto inuno stanzone appesi a una cordatutti infangatifinchèvenisse il tempo di metterli in casse e mandarli in campagna doveuna volta all'annola fattora s'incaricava di pulirli. - Il Sig. C.dormiva con su gli stivali - Due insigni sudicioni furono l'* e ilSavon - Era chiamato Savon e non l'adoprava mai. - Gli scienziati ingenerale lo sonoforse per lo stretto rapporto tra la scienza e ilsapere.


3631b). (Bizz. V. 3627) Viaggio di un lunatico 57. La tanto invocata paceuniversale regnava sulla terra. Non si parlava più nèdi re nè di stranieri.Le nazioni non rappresentavano chegrandi municipalità. Si stabiliscono colla geometriacomunicazioni colla luna. Guerra colla luna etc. - opp. il lunaticofa una gita tra noie descrive le nostre abitudinile nostre figureetc. con termini e circonlocuzioni sì strane da farle pareretutt'altro - Abolizione della fame 17. Decreto del Padre Eterno cheabolisce la fame per cui tutti si lamentavano. Effetti. Non c'èpiù ricco: 100.000 lire un pajo di scarpespopolati gliufficile arti abbandonate. Finchè dura l'antica scorta diabiti e attrezzi nessuno si muove - indi tumulto. - Dopo vari anni siristabilisce l'equilibrio. Quello in cui il cibo non produce altroche vita pare il più odioso lavoro etc. etc. (Esprim. meglio)- La morte della morte 22. L'uomo riesce a ridurre in un canto lamorte necessaria e ad ucciderla (il genio l'avea già spessoaddormentata). Pei primi annitutto va bene. Dopo un secoloraddoppiano i suicidi - dopo due triplicano. La varietà halimiti. Gli uomini cominciano ad accorgersi di tutto l'orrore che insè ha l'idea dell'eternità; non c'è alcuno cipossa resistere - e fuggono tutti - Rivolta in Paradiso 26. Dopocentomila anni di forzata felicità - il Paradiso è unsolo sbadiglio. La compagnia degli stolti ignoranti forma il Paradiso- monache e frati dalle ascelle puzzolenti - La gente d'ingegno - ètutta all'inferno. S'invidia ai dannati. S. Agostino comincia atrovare che il volto del Padre Eterno è un po' troppoquell'uno. Consiglio - Rivolta - Le porte sono abbattutee scappanotutti. Il P[adre] Et[erno] resta solo a nojarsi - V. sotto. V. ancheParnyGuerre des Dieux.


3632.Bizz. (V. 3627 e 3631) - Il giudizio universale delle idee 2 - sogno- Ciascun riprenderà sua forma e sua figura. I pensieri volanodi libro in libroi membri di una statua si attaccano a quelli diun'altra etc... La testa di un Antonino fugge da un corpo di Ercoleetc. Es. di plagi etc. Non rimangono che le lettere dell'alfabetoeneanche tutte - Collezione di cervelli 43 coroll. al giudizio univ.Pur l'intelligenza è una sola: togliendo altruiadopro delmio. E' il lavoro diviso. Ciascuno adempie alla parte assegnataglidalla naturala qualeunita al restosommerà in un'operach'egli non sa - o che appena intravede. - In altre parole la sommadei lavori darà l'opera completa - darà Dio. - Ilcerebro universaleformato dagli individuali d'ogni tempo. L'ind.stoltezzaè ingrediente essenziale alla savia totalità- V. sparsim. in bizz.cervelloidee etc. e 3634.


3633.Etimologisti dello stampo vecchio: Egidio Menagio Et. della linguaitaliana - Ferrari OttavioOrigini della lingua italiana - Et. fogn(mil.) cosa fatta di nascostoquasi fogna che è nascosta einsieme cosa sudicia


3634.Bizz. (V. 3627. 3631. 3632) Coll. cervelli 43 o meglio La miafamiglia 5. Pensiero e azione sono una cosa sola. Il pensiero èsangue. Chi scrive un librone sagrifica alcune oncie all'umanità.Un autore sparge sangue per il proprio paese nè più nèmeno di un soldato. V. rapp. tra le due generazionila spirituale ela fisica - Filosofia dei cenci 37- Passa un carro pieno di cenci chesi avvia ad una cartiera. Dalla bottega eleganteal rigattiere e alcenciajolosono passati inzuppandosi di ogni sorta di vizi. Quantehanno corrotte castità quelli straccio quante virtùtrionfate! - Oradiventeranno carta. Ma può darsi che nellacamicia di una vergineun romanziere scriva la pagina piùputtana del libro suomentre sulle filaccieumide ancora di siriacalueo che fecero parte di un osceno fascinumforse si stamperannoconsigli di onestà e libri di devozione etc. Altri scrive unalettera d'amore su'n panno del cesso


3635.Bizz. (V. 3627 etc.) - Catalogo di una galleria di quadri e di statue43. Chi troppo si avanza negli studitrovasi spesso in coda a chi losegue - come succede in un circo dove l'auriga che precede gli altrispesso li raggiunge alle spalle. - Homunculus 44. La fabbrica di unuomo. Teorie Gorin[iane]. L'uovo etc. Ma Amore ne morebbe dimalinconia - Povero mondo! - La mia famiglia 5. Le opere di unletterato etc. sono i veri suoi figlie per la voluttà e lafatica del concepirlie per l'affanno di vederli posti in onore. Ilibri poicome i figlinutrono spesso in vecchiaja i lor genitori.


3636.Bizz. (V. 3627) Lettere alla mia ignota amorosa 46. Rispondere inesse all'eco di chi desidera senza speranza un'amante. E' apriletutto amaio solo trovomi senza possibilità di amori e senzamemorie. Ma è necessario vedersi per amarsi? Se nessuna miamadovrò per questo non amare nessuna? E mi dividospiritualmente in due. Serie di lettere. Chi sa se tra le mieleggitricinon sia la mia desideratissima... - Asta della libreriadel D. 4.M'accorgo che a forza di studio divento ignorante. LaScienza caccia fuori di casa il mio Io (Vedi in studioscienzaetc.). M'arresto a tempo. Risolvo di barattare i miei libri conqualche brentina di vino. Donde un'astain cui dico quattro paroleseriofacete su ogni scrittore che vendo.


3637.Tra gli emissari mazziniani c'era un prete Fogliail quale girava avendere i biglietti del prestito di Mazzini e sempre sfuggiva allaPolizia.Una volta fu incaricato di andare a Parigi per ritirare certecarte importantissime e la Principessa Belgiojoso gli diedequalsegno d'intesaun mezzo nastro di cui l'altra metà eraposseduta da colui che gli dovea consegnare le carte. Prete Fogliamette il nastro qual segnafogli nel breviarioe parte per Parigi. Alconfine la diligenza è arrestata. Si perquisiscono iviaggiatori e in ispecial modo si fanno i galitt al prete Foglia cheviene trattenuto in officio. Ma nulla essendosi trovatoFoglia alzail ciuffo e comincia a strepitaredicendo che gli avevano fattoperdere la coincidenza col treno di là delle Alpiche nelladiligenzagià partitasi trovava una sua sciarpa etc.tantoche il commissario di poliziaper aquetarlolo manda a pigliare daun mercante un'altra sciarpa (che naturalmente il Foglia si scelsemagnifica) poi gli fece attaccare una carrozza a quattro cavalliperchè potesse raggiungere la diligenza. E la carrozza partìa gran carrierae alle stazioni di polizia doman[dan]dosi «chiva là» il prete cacciava fuori il capo dallo sportellodicendo: conte Foglia.


3638.Il pittore Gignous stava copiando un paesaggio. Molti contadinelligli si erano affollati intorno fino a levargli il fiato. E Gignous«cosa vegnì a faa chì? savii forsi diping?»- Mi sì che soorispose un bimbo - Bendiping - gli disseGignous offrendogli il pennello. E il bimbo «ping» - Cosala dis la nev al sol? La dis-lengua - Et. milanese di castitas -cazz-tì-taas - Qual'è l'autor pussee nemisall'umanitaa? Ball-zac -.


3639.Bizz. (V. 3627) 56. Viaggio di un microscopico intorno al pianetaUomo.Il micros. parla di boschi (peli) di fonti e di fiumi (sudorilagrime etc.) - parla di caccia a delle bestie immense feroci (pulcipidocchi) di montidi vallidi cavernedi terremotidi tempesteetc. (protuberanzecavitàtremitistarnuti etc.) -L'uomo-spirito 45. Più l'intelletto si perfezionapiùl'uomo si stacca dalla materia finita. L'uomo fu originariamentepietra.Sentìe fu pianta - Pensòe divenne animale.L'uomo-corpo tende a diventare uomo-spirito - La fusione deglispiriti nell'amore universo (V.)


3640.Cantù Cesare è già sulla lista dei grandi chehanno da diventare piccini - Parea un antico uomo di studiobenchènon ne fosse che un giovane


3641.Bizz. (V. 3627) 23. Le idee all'ingrosso e le idee al minuto.Sminuzza molte idee che in complesso ti pajono sublimi e vedrai cheti resta. La idea di una battaglia ti entusiasmati inorgoglisce:eppure essa non è che il composto di mille piccole idee diagoniedi miseriedi famiglie in rovinale quali ti fanno e schifoe raccapriccio e pietà. La stessa uccisione di una moscaachi la vedesse con occhi da mosca farebbe spavento (V. 3582) Unvillaggio irlandese o napoletanoin lontananza - quanto èpittorico!...Entratevi. Orrore! - W. l'eguaglianza. 19. L'Umanitàproclama la perfetta eguaglianza dei beni - Cosa succede un'ora dopola proclamaz. - All'indomanitutti diseguali. - Not. come ilmonachismo tentò l'eguaglianza anche dell'ingegno -L'Anticristo 35. Savia parodia a quella stoltaggine di una Apocalissi(vedi anche l'Ipercalissi di Foscolo). L'Antic. figuri la lucromania- nata d'uomo etc. - Prolusione di un corso di storia del sec. XIXletta nel secolo L. 14. Parodia delle confusioni che noi facciamotrattando delli antichissimi tempi. I fatti diventati simboli. Ilgiudizio dei casi anteriori in forza di posteriori criteri. Si parladell'Italiano qual lingua morta e classicala quale pare contenessemolte radici delle altre due spente lingue latina e greca etc.


3642.Una moglie per rieccitaremediante la gelosial'amore addormentatodel marito di leifinge fuggire con un amico di entrambi. Difattil'amore si risveglia nel marito che li insegue. Ma con Amore non sischerza. E la moglie s'innamora davvero dell'amico.


3643.Bizz. (V. 3627). Ricetta per fabricare un uomo illustre 8. Si comincia dar fuori programmi d'opere di capitale importanza che non sarannomai scritte - o ci si crei Presidenti di società non ancorconcepite - si facciano critiche adulatorie e pesanti a scienziati oletterati alla modai quali ci scrivono tosto lodando noi - e noi nestampiamo le lettere. Nelle critiche non si manchi mai di dire«appunto come opina il mio illustre amico A.» - «questoè l'avviso del chiarissimo B.secondo me ne scriveva etc.»- Si mandino di tanto in tanto lettere ai giornali per fattipersonaliche se non avvengonos'inventano. - Si abbia sopratuttoun bel studiopieno di libri (leggerli non importa) dove si ricevafacendo qualche volta farenon troppa ma un po' d'anticamera. -Nelle opinioni sempre riguardosissimie tanto quanto codini -l'abito e la fisionomiasevera e un tantino sudici - aqua di pomial caffè etc. etc. (V. anche in gloriafama etc.)


3644.Croati e birichini. I bir. si mettevano dinanzi le file dei croatipiantati in piazza del Duomo - e sbadigliavano a sganasciarsi. Losbadiglio è contagioso e ben presto tutta la fila dei soldatisbadigliava. Nelle processioni poii birichini lor camminavanodietro e cercavano di cavare le scarpepremendo sui tacchi croaticolle punte delle loro.


3645.Bizz. V. 3627. Il messia dei cani 36. Ragionamento di un cane barbino(o di un gatto). V. raccolta di poesie in lode dei cani stampata aVenezia. - Il Regno delle macchine 16. L'uomo lascia far tutto allemacchine. Le macchine fabricatrici di macchine - I rubinetti dimusica. Le macchine che scrivono libri (all. agli odierni scritt. diforbice e colla etc. che pensano con un prontuario dei sentimenti).


3646.Bianca * amava un tal Redaelli. Le si presenta un conte ** di Ferrarad'anni 79milionarioil qualeper buggerare i suoi nipotivorrebbe sposarla. La * si consiglia con Redaelliche le fa cuore adire di sìpensando che il vecchio non può scamparmolto. Il sì è detto - e due anni dopo ** crepalasciando erede la moglie - Gioja di Redaelli - Ma la * ammalaimprovvisamente e gravissimamente. Sopracolta da una crisiparmorta. Entra il Redaellì nella sua camerae ne apre gliarmadi impadronendosi delle gioje.Ella riapre gli occhivede ognicosa - Redaelli è cacciato ignominiosamente - e la * si sposapoi al ***povero a censo ma ricco negli inguini che se l'assicuraimpregnandola in anticipazione. - E ora la * è bigotta.


3647.Bizz. (V. 3627). L'esiglio del dolore 21. e V. Voluttà 50.Cit. i tre primi dolori fisici. Il dolore della famequando lostomaco ha bisogno di cibo- il dolore del sonno quando ha bisognodi riposoe il terzo doloreil venereo. - E' il dolore che incita apropagare la specie. - La vera e tenera amicizia non puòrinvenirsi che fra gli infelici -Voluptas consistit in dolorepraecedenti sedato (Cardano) -There is nothing truly valuable whichcannot be purchased without pain - Un organo è incitato damorbosa cagione? il dolore vi si reca tosto ed ivi chiama un afflussod'umorine infiamma la parte e rendendo più rapidi i periodidel malegli ridona una pronta salute: se ciò non avvieneilmorbo si fa cronico ed una lunga infermità tiene luogo di unpasseggiero dolore (Moyon?) - V. l'ode di Giusti al medico Ghinozzicontro l'abuso del cloroformio.


3648.Ingegnere da ingegnarsi. Ecco come faceva l'Ing.re * per ottenerecommissioni. Per es. trovava in una casa la duchessa Scotti e conarte tirava il discorso a parlare di edifici etc. poi «saduchessale colonne dell'atrio del suo palazzo strapiombano».La duchessa torna a casa spaventata. Il ducaper aquetarla chiama il*pregandolo di bene esaminare lo stato delle dette colonne e difarne una relazione. * fà la relazionenella quale lasciaentrare la frase che la dignità del palazzo Scottirichiederebbe un atrio maggiore. Il duca acconsente a mezza boccaezac! il * gli presenta un progetto. La spesa par minima. Comesfuggirci? Si mette mano al martello. Chi può saper mai doves'arresta il martello di un ingegnere?


3649.Confaloneriana - Si provava il nuovo organo del conservatorio a salavuota e si diceva che quando si sarebbero messe nella sala le sediequando cioè ci sarebbe stato molto legnol'organo farebbe uneffetto più soddisfacente. - Certo - disse Conf. - e ne faràuno soddisfacentissimo se calcoliamo anche tutte le teste di legnoche si metteranno sulle sedie. - Di Mazzucato dice che non fa altroche prendere ed esser preso in giro da tutticominciando da sèmedesimo - «el par ch'el se daga semper la balla» - Dicepoi di chi scrive storiafilosofia etc. della musica (come ilRonchettiil Mazzucato etc.) che stanno sempre intorno alla musicama non mai nella musica.Rossini inveceoh quellosìche ènel suo massimo centro. - Parlando di fughe musicali che si dicevanoben interpretate da Faccioosservò che la miglior fuga cheFaccio potesse fare era quella dal posto di capo-orchestra. - E ad uncerto che gli suonava gottosamente un pezzo di passione «quantacalma in quella furia!»


3650.Cantù publicò per lettere di Lodovico il Moroletteredi Galeazzo Vìsconti. Mommsen parlando a Vignati di Cantùchiamavalo «quel ciarlatano».


3651.Io: Come sei in piazzao Perelli! addio amore - P. Anzi! meglio.Farò all'amore come vuole Natura. - Io: perchè? - P. Ei cani non fanno sempre l'amore in piazza?


3652.R.U. (V. 2348. Parte uff.). I soldati. Fa pena il vedere tantagioventù condannata a sudare per far niente - a vederlacamminare su e giù senza perchè in una piazza d'armi -alle 4 della mattina (E' marzoe sono in teletta); fa riso il vedereuna cinquantina di forti collo schioppo tiraneggiati da unsottotenentello insolente collo spadino in mano. Quelli stolti miricordano i buoiche con una cornata potrebbero mandare all'aria iloro padronie invece ignari della propria forza soffronopazientemente le pungolate di un ragazzetto. E non è chetemano i loro minuscoli capi; ma temonsi fra di loro.- (V. ildiscorso sulla servitù volont. del La Boëtie). Oh quandosi farà il vero pronunciamentonon per il tale o tal altrogoverno (chè si equivalgono tutti) ma per non averne piùalcuno!... Intanto - abductis squalent arva colonis.


3653.R.U. Una fra le prime prodezze di un bimboè l'attraversareda solo la via. A me parve di avere sorpassato uno dei piùgrandi pericoli -.


3654.Rovani diceva di Perelli: colui che s'incarica di volermi bene. -Rov.chiamava l'assenzio «il suo giovane di studio» -Parlandosi di Verdi e lodandosi alcune delle sue migliori melodie«eppuredissese ghe sent semper dent la vanga» (e fèl'atto col piededi vangare) - Sull'arco di Porta Ticineseeretto agloria della gran bricconata del 1815sta scritto «Pacipopulorum sospitae» che Rovani satiricamente traduceva «allapace dei popoli - sospetta» - Trovi di Rovaniuna biografiadel Pompeo Marchesi sull'«Uomo di Pietra» del 1858 An. 2°n. 8. - e ne trovi due articoliuno sull'opera di Selvatico (Storiadell'Architettura) l'altro su un'opera di Jacini riguardante l'econ.socialesul Giornale dell'Ing[egne]re Architetto di Milano Anno I. -Dicea Rov. che quando avrebbe voluto per la bolletta uccidersinonsi trovava mai denari necessari per comperarsi un revolvere quandose il trovavaallora naturalmente non si sentiva più vogliad'uccidersi - Allorchè Perelli recò giubilando a Rov.domic.to all'osteria dei Promessi Sposi fuori di Porta Venezia le 500lire frutto della ristampa della Mente di Alessandro Manzonifattain occasione della morte dello stesso ManzoniRovani esclamòcon aria maliziosamente ingenua: bisogna dì che sto Manzon l'èpropri bon - Pietro Magniscultorestava modellandochi dice unCarontechi un apostolo. Entra nello studio Rovaniguarda allastatuae dice allo scultore «potresti farne un Socrate»- In che maniera? dimanda il Magni. Risponde Rovani: schiscegh el nas-.


3655.Adolescente sentii l'anima mia sollevarsi da terrae a trattivolare.Credetti di mettere ali aquiline... ahimè! sono ali dipollo.


3656.Bizz. (V. 3627) Il messia dei Cani 36. Si dice che l'universo vennecreato apposta per l'uomo. Ma chi lo dice? L'uomo. - 15 giorni diassolutismo in Italia (55) basterebbero a far saltare al progressotanti inutili passi - e a torci da ogni timor di regresso. Non sitratterebbe infatti che di distruggere. Il pallone - la nave procedonpiù svelte per la zavorra che gettano: e similmente laciviltà. - Prima cosail liberarci dai preti; dalla cosidettaquestione romana. Dicono molti «morto Pio IX non si fa piùpapa».Cheh! se ne farà un altro e poi altri cento.Perchè finisca la razzabisogna distruggerne il covo. - Vanala legge sull'abol. dei conventi e dei frati se loro lasciate ilradunarsi e il vestito. - 200 barili di polvere sotto il Vaticanouna micciae la quistione Romana è sciolta. Per le altrerif[orme] V. sparsim.


3657-Il gen. Cerale ha una fama burlesca nell'eserc. ital. - Di lui sinarrano a centinaia gli ann[edoti]. - Es. Sente che nella sua brigatasi fa una colletta per un monumento a Giordano Bruno - Chi l'è?domanda - «Un republicano»gli si risponde - Ed egli:s'arresti - 2° Dice a un off.: fatemi il piano di quel sito là- Off.: in che scala? - Cer. che scala! che scala!cossa voeulo dì?- Off. glie la spiega rispettosamente. - Cerale (che non ha capitoniente): ah l'è sta sciochezza sì? ben ch'al fassa elpian; la scala la butaro po mi. - Off. La vuol forse da 1 a 10.000 -Cer.: oh troppo! diavolo - basterà a mille. - 3° Ceralenon voleva che si scaldassero gli uffici oltre un certo numero digradi e quando vedeva che il termometro li oltrepassava faceva aprirele finestre e non le rinchiudeva se non allora che il mercurio fosseridisceso al grado voluto. - Un off. che pativa di freddopensòdi sostituire il mercurio del term. con un filo di carta d'argentoche arrivasse soltanto al detto gradopoi scaldò a tuttastufa la sala. Cerale entra - sbuffa - va al termometroguarda - evedendo che il 10 non è oltrepassatosi contentae va via.Così si seguitò per tutto l'inverno. E il bello èche in un giorno d'estate facendo un diabolico caldoCerale guardòdi nuovo il termometro e rimase stupito - e non s'accorse ancoradella burletta.


3658.Marina italiana. Un nostro dep[utato] interpellò il Ministrodella Marina perchè non s'era risposto dal porto al saluto diuso di un bastimento ingleseprovocando così una dimanda disoddisfazione da parte del capitano del bastimento. E il Ministrorispose: perchè non c'era polverein quel forteper icannoni. - Vada ciò per Messina dove un altro brick inglesevenne da noi salutatoin isbagliocon due cannonate a palla - AGenova poivolendosi affondare una nave incendiatasu 10 colpi dicannoneotto colpirono un muro. - Cosìl'ambasciatoreitaliano che si recava in Egitto investì in un banco di sabbiaetc.


3659.Differiscono i libri imag. di una volta dagli odierniin ciòche una volta c'era poco curato l'interesse generalederivantedall'intreccioma molto i particolarimentr'ora non si bada cheall'idea generale. Una volta cioè ogni libro contenevamigliaja di idee; erano per così dire migliaja di libririunitisi in uno: oggial contrarioè un'idea dilavata inmigliaja di pagine.


3660.Bizz. (V. 3627) Sogni e progetti 51 - Il teatro a fisarmonica - cheimpicciolisce o ingrandisce a seconda del numero degli spettatorievitando così i mezzo-teatri - che smontano moralmente gliattori - L'affitto della forza - forza trasmessa dall'aria compressamercè una caduta d'aqua e distribuita in tubi a tutte lepiccole officine della città. - Il ravvivamento dopo cento omille anni. Cit. peraltro il caso di chi per sfuggire ad una moglienojosasi prepara per un rinascimentodi lì a cento anni. Mala mogliesaputa la cosasi prepara anche lei. Passati i cento anni- rivivono e il marito si trovain un mondo affatto sconosciuto -faccia a faccia colla fuggita consorte.


3661.Nel Museo di famiglia si trova un articolo di Tommaseo su i «Centoanni» di G. Rovani - Treves nell'Illustrazione Popolare (1875)riprodusse un articolo di Rovani su Melchiorre Gioja.


3662.Bizz. (V. 3627) L'uomo spirito 43. o Lett. alla mia ignota amorosa46. - L'amore soddisfatto è il lui che diventa io - L'AmoreUniversale. Ciascuno di noi desidera un altro essere in cui fonderein cui perdere la propria individualità. Quando il lui diventaioil primo desio si aqueta ma allora i due esseri che non ne fannopiù se non unoaspirano a riunirsi ad altra coppiapureriunita. E così viafiniscono tutti a mischiarsi in una solaunità - Dio.


3663.Bizz. (V. 3627) Le voluttà 50 - In generale il perdere vita èvoluttà. - Es. negli svenimentinei dissanguamentinel coitoe nell'impiccatura (nei quali entrambi si perde seme) - e nellasuprema voluttà dell'agonia. - Theòn ménima 6.Tale offende gli Dei. E' punito col genio. - Torture del genio -Oppure tale offende gli Dei. Gli Dei lo perseguitanoimaginando asuo danno i più squisiti tormenti. Ma il turcasso della divinavendetta è già esaustoe l'empio sta ancora rittosfidando l'Olimpo. Nel turcasso non resta più che una frecciatanto piccola da esser spregiata - quella d'amore. - Gli Deibenchècon poca fiduciala lanciano. Colpisce l'empio méson épar.L'Empio s'innamora. L'Empio è abbattuto.


3664.Bizz. (V. 3627). Collezione di cervelli 45. E' lo stesso cervello cheha trovato la Pila e la divina Comediache ha imaginato il Mosèe ha divinato l'America - Tutto è una sola opera divisa inmolti volumiun sol legno in molti lavori - una illuminazione dimille fiammelle di gaz che vengono da un unico serbatojo. - E tupovera gentetutt'occhi e orecchi nel leggerenell'udir e nelvedere opere d'artela quale esclami in trionfo «il tale harubato dal tale» ricorda che l'ingegno è un solo.Chiamisi esso col nome di Tizio o Sempronio gli è infinesempre quell'uno dell'Uomo. Se non fosse concesso di adoperare icosidetti pensieri altruinon dovrebbe esser pure concesso diadoperar le parole che sono anche loro pensieri benchèalquanto più semplici (atomi del pensiero) - L'uomo èuno solo diviso in esseri mille


3665.Bizz. (V. 3627). La mia famiglia 5. Il miglior processo nellaconcezione delle opere d'arte è quello che più siavvicina alla natura. Ci sono rapporti strettissimi fra ilconcepimentola gestazione e l'educazione di un uomo e quelli di unaidea. Un uomo non lo si fa di sana piantacome non si scrive unlibro mettendosi senza meditazione a tavolino - con carta biancadinanzi e didentro. Il seme del pensiero deve invece caderenell'animo nostro e germogliarvi. La prolungata meditazione fa di unchicco una quercia.


3666.Bizz. (V:3627). Lettere alla mia ignota amorosa - 46. Ciò chevedo nel fuoco etc. 47 - La mia amantela malinconiaamante fedeleeternache scende a trovarmi ogni seracolla quale mi riunisco congli occhiche spargono lagrime - L'intenso desiderio di una amantenon soddisfatto mai.Finalmente una mi appare. Descriz. E' quella; èla desiderata dal mio cuore.La dimando del nome; mi risponde «sonola morte» - Pref. alle bizz. 1. V.saviezza e pazzia La saviezzanon venne mai ben accolta se non in abito di follia. Cit. il fou obuffone dei re vecchi etc. - Sia il motivooggi in cui tutti i pazzila fanno da savio - io savio la farò da pazzo... I grandipazzi indovinano quanto gli altri trovano. Es. Cardano e Newton (vedii fous di Béranger etc.). Oggidì la scienza scrive«storie complete» «Idea generale» etc. Lastoria d'Europa par già cosa da ridere. Ci vogliono le storieuniversali del Cantù etc.


3667.Amore di cavalleria arriva prima di Amore di fanteria per la naturalragione che bestia con quattro gambeper non dire con seifa piùsvelto cammino di bestia con solo due.


3668.Bizz. La gloria 27. Molti scrittori sono ora celebri per opere chenon diedero loro celebrità in vita. Petrarca rinomato a' suoitempi per quel suo mosaico dell'Africa vive pel canzoniere di Laura.Milton conosciutissimo pe' suoi libelli politiciha fama dalParadiso Perdutoche non si cominciò ad apprezzare se non 50anni dopo la morte di lui. - Rabelais ebbe onori per le sue operedottee ora vive mercè di Gargantua e di Pantagruel.


3669.Regola lett. - Sulla terra il piede - gli occhi al cielo.


3670.G.F. confr. le leggende e le tradiz. Milanesi colle Venete (raccoltedal Bernoni) e colle Piemontesi.


3671.Bizz. (V. 3627) La giustizia della giustizia 25. - Il bene del male24 - Il mondo non può sostenersi senza ingiustizia. Fiatjustitia et pereat mundus - La lode della Menzogna 30 - ilcontrafforto della verità. Vedi in menzogna e in verità.Ueberhaupt ist jede Lüge ein glückliches Zeichen dass esnoch Wahrheit in der Welt gibt; denn ohne diese würde keinegeglaubt also keine versucht (Richter) - Il bene del male 24. (V.2667.- e l'amicizia dei nemici 2948). E' providenziale che le antichediscipline e le antiche idee vadano di mano in mano scomparendodinanzi alle nuove. Altrimenti la mente umana non reggerebbe allagravezza del patrimonio intellettualee la fantasia creatriceresterebbe uccisa dalla memoria.


3672.Aveo 4 anni. Mamma e babbo facevano a chi più soddisfacevaalle mie bizzarie. Una nottedestandomi di soprassaltocominciai apiangeredicendoche voleva veder lumi. Babbo scese dal letto eaccese i candelieri della stanza. «Ancora» diss'io -Babbo andò a pigliare quelli della sala. E «ancoraancora» fatto sta che babbo e mamma accesero tutti i lumi dicasadalla lucerna al globo al lumino della cantina. Fin d'alloranon mi pareva mai abbastanza la luce.


3673.La via del pensatorenelle sue più tese meditazioni camminasempre sull'orlo di un precipizio. Un piede in fallo ed eiprecipita... nella pazzia.


3674.Bizz. (V. 3627) Il bene del male 24. Spesso un imminente generaledisastrocome una guerra o un contagioriunì popoli di unastessa nazione divisi da odi intestini. Contro il tiranno dalle dueteste aquilineItalia si levò tutta come un solo uomo... Ornon potrebbe accadere un simile caso anche per tutto il mondo?imaginiamoil cozzo imminente di una cometa?... - La poesia dellamerda 38. Partire dal motivoche stavo meditando sull'universo unodel Brunoe imaginavo un romanzo delle nazioni anzi dei mondi. - Ciòche vedo nel fuoco etc. 47 op. Ore di malinconia (ved. 3496). Iricordi sfilati.Mi sovvengo di una nottedi un mio viaggiodi unacarrozza rottae di una casa in un villaggio che diedemi ospitalità.Nella casa c'era una festina di ballo. Io danzo con una giovinettabellissima. Ella mi guarda con occhi innamorati e io mi innamoro dilei. Ma la carrozza è aggiustata ed io parto.La imagine di leimi perseguita. Gli affari mi contrastan gli affetti.Finalmentedopodue anniritorno dove m'ero incontrato con quella bellissima. Ilvillaggio c'è ancorac'è ancora la casa - ma nessunosa dirmi nulla di lei. E io l'ho perduta per sempre.


3675.(V. sparsim) In campagna. La schiatta villana. L'alfabeto del villano(V. distici it. rimati). Par che Dio abbia loro imposto in luogo delcapo una zucca. I villani son pieni di incredulità e disuperstizione. Due i loro scopigonfiare la moglie e buggerare ilpadrone. Essi rubano pianterubano granoruberebbero Cristo. E tipiangono sempre miseria. Inutilmente perdoni loro gli affittiinutilmentenelle lor malattiestappi per loro bottiglie e faicuocere polli. Tu non raccogli che ingratitudine - Guai poi se ilvillano arricchisce! etc.


3676.Un teologo distillatore di quintessenze del M.E. disputa se sarebbepeccato mortale vendere l'anima al diavolo per ottenere ricchezze daimpiegarsi in opere pie a maggior lustro della Santissima Chiesa -Discorso dei mezzi e del fineconclude che «certamente Dioavrebbe misericordia di noi - poichè noi avremmo buggerato ildiavolo - cosa non solo lecita ma meritevole di gloria eterna».


3677.Bizz. (V. 3627) La gloria 27. Che cos'è la gloria? Ilcantantelo scrittorello etc. dicono «un articolo di giornale»- Altri «una statua» etc.Disc. sulla vera gloriasull'apparente sua perpetuità etc. - La poesia della merda 38.Raff. tra lo studio e il cibo (cit. l'im[agine] del banchettodelconvito della scienza) e tra lo scrivere e il cacare «necessarioa chi mangia». La merda sana di chi mangia poco e semplice(all. allo studio)la guasta di chi si abbandona a troppa varietào quantità di cibi - Non c'è discorso in cui oggidìsi possa andare d'accordo. In politica hai i partitiin arte lescuole. Uno solo per altro è l'argomento in cui tutti siaccordanoe dimora nel cesso. L'uomoa parlare di merdadi pisciae connessici piglia uno strano piaceree così pure ledonne. Il cesso è la vera comune. - Cit. quella bottega dioffellaro a Milanopresso l'Albergo della Gran Bretagna nelle cuivetrine si vide esposta una raccolta di stronzi in cioccolata ditutte le qualità. E per un istante Milano fu invasa dallacopromania. - Il gran Mecenate dei Letteratiil grandeincoraggiatore degli studi è... il Cesso.


3679.Moltke sa tacere in 7 lingue. - Rovani chiamava i fotografi suonatoridi organetto.


3680.Mezzi amori di A.P. - I° Una bimba che si chiamavami pareRestelli.Aveo 9 anni. Le scrissi una lettera. - 2° Dora Fontanadi 16 anniche andò poi sposa nel 77 ad Em. Odazio. Fu untacito amore. Aveo 12 anni. - 3° Carolina Venino di 27 annicirca. Altro tacito amore. Scrissi per leisonettiodi etc. ma perfortuna distrussi tutto. - 4° Ritratto a Pitti di una giovinetta.Mi pare che fosse nel 69. - 5° Elvira Ferrari morta a 17anni.Cominciai a innamorarmi di lei il giorno stesso della sua morte(1 giugno 1870). Le tributai molte lagrime - e un'infelice elegia.Sentivo troppo per scriver con arte. - 6° Ester Cagnoli. E' ilprimo mio amore reale (non ho detto carnale). La avea 17 anni - e 23io -. Le dichiarai il mio affetto il dì 16 aprile 1873.L'avrei voluta mia sposa. Mi tradìsposando un basso profondoil dì I° febb. del 1874 «Et Minos a bove victuserat» - 7° Amelia Pisanimia prima cugina. Teneo simpatiaper lei fin dall'agosto 1870. Il mio amore per lei raggiunse il suocolmo nel settembre del 1875. Però taqui tanto che quandoall'agosto del 1876 il dì 13me le dichiaraiAmelia era giàinnamorata di un altro - (certo Giuseppe Biffi). Si sposò poinel 1878 ad Alfonso Possentifratello di mia cognata Gina - 8°Erminiauna servadal maggio del 1876 al genn. del 1877... Micontentai di baciarlanè più nè menodell'Ester. - 9° Emma *sedicente sartina - La conobbi due solevolte (sett.


1876)e non carnalmente. Voleva farne un'amante: era stoffa di meretrice.


10°Elisa Cagnolisorella dell'Ester. Me ne invischiai nel gennajo del1877... corrente - e l'amore per lei dura ancora - Oggi è il12 aprile. - Avvertenza. Fin quì ho amato sempre da solo:nessuna mi riamò - fin quì non sono Uomo.


3681.Bizz. (V. 3627) Lezione di Letteratura (sul Dossi nel 1977) 15. IlProf.re parla indirettamente di scrittori i cui nomi non pervennerofino a noidel valore del D. etc. e si maraviglia dell'accusa distramberia e di oscurità che gli mossero i suoi contemporanei.Ne legge alcuni pianissimi passi. - Conchiude con un rimproveroall'Italianemica sempre degli innovatori - Corollario; il prof.refa una ramanzina ad uno degli scolari che ardisce in un componimentodi avere uno stile nuovo.


3682.Bizz. (V. 3627) Asta giudiziale della roba fuor d'uso 34. cioèistituzioni scadutefrasi fattereligioni e affetti passati dimoda. La collezione dei sacchi - cioè il tale filosofo messoin un sacco dal filosofo tal'altro etc. E sono sacchi in cui se netrovano due e anche tre. Rendere la bizzaria il più possibilegrafica mediante un banditore che mano mano descriva i pregidell'oggetto da vendersi. I compratori fra il publico. I rigattieridell'Antiquaria etc. Allorchè il banditore vende la lega dellafalsa moneta medioevaleun ministro it. la compraper usufruirlanella carta moneta etc.- Catalogo di una galleria di statue etc. 42.Sarà la cornice o il rosario per incastrarvi que' soggettinipittorici in apparenzafilosofici in sostanzache non si possonoriunire altrimenti. Vi si troveràfra le altrela statuaabbozzata della Civiltà. L'abbozzarono i tali e i tali. I grantocchi glieli diedero Omero etc. Gesù. Ora non resta che alavorarci di fino. Di tanto in tanto qualche guastamestieri dàun colpo falso. La statua in parte è finitain parte èappena abbozzata etc. - La caccia alle idee 9. sotto le coltritrail sonno e la veglia - senza tema preconcetto. Piglio tutto - pescied uccelli - elefanti e vermi etc. - Panegirico del nulla 28. Chi hanulla da scriverefa i più lunghi libri e le piùlunghe lettere. Il nulla nutrisce le arringhe degli avvocati e ilcredito delle finanze etc. Il nulla è assai.


3683.dove arriva il pensierosegue tosto la mano (nella Storia dellaCiviltà).


3684.Il De-Amicis non vede che la somma pelle delle cose; benchèciò veda abbastanza bene. Sempre descrizionemaiosservazione. E il mondo che si vede è tenuissima parterispetto all'invisibile. Il De Amicis descrive la bottiglia: ma ilsuo occhio non sa giungere al liquido.


3685.Volere imaginare e plasmare una concezione artistica senz'entusiasmoè come volere fare all'amore senz'erezione. - In quellamaniera che per la fisica generazione è necessario un eretismomuscolarecosì per la intellettuale se ne richiede unonervoso - ...il porpureo pensiero.


3686.Pensoscrivolavoro dì e notte senza riposoperchèc'è la pazzia alla porta che attende ad entraree a farmipagare il mio contonon appena mi fermi - Vigila semper!


3687.Corre assai relazione fra il carattere della mano e quellodell'animoes. la ineguaglianza de' miei. E difatti le donne tengonoquasi tutte una eguale calligrafiasimbolo della pochissima varietàfra i loro intelletti.


3688.Il progresso delle idee politiche e il progresso delle morali nonvanno spesso del pari. La parte Meridionaleche è la piùindietro d'Italiaquanto a istruzione ed educazioneè la piùinnanzi quanto al pensiero politico.


3689.Alcuni ingegni letterari si possono paragonare per la continuitàdelle loro manifestazioni a fiumi che volgono sempre il calmo emaestoso volume delle loro aque al mare: altri invece a torrentioraasciuttianzi polverosior ridondanti di aque furiose. Dei primiingegni erano GötheErasmoVoltaire - Degli altri FoscoloeLenau.


3690.Mia smania di rinomanza: mie ritrosie nel procurarmela. A volte io micredo ignotissimo - e forse ho torto. Sono come colui che non vedendonessuno perchè ha gli occhi serraticrede che nessuno loveda.


3691.Il convoglio non partiva mai. Tale si mette a imprecare contro laSocietà dell'Alta Italiacontro il Governoil CieloiSantila Madonna.Finalmente il convoglio si muove. Egli tace. Unprete che gli sedeva di facciagli dice allora con aria melata «masache ha detto bestemmie abbastanza da andare all'Inferno...»- E il viaggiatoresoprapensiero «Ho il biglietto d'andata eritorno» -.


3692.Bizz. (V. 3627) Asta giudiziale delle idee 34. o 15 giorni [di]disp[otismo] 55. Siamo ancora in pieno M.E. Cangiarono i nomirimasero le istituzioni. L'inviolabilità localeil d[iritt]od'asiloche facevano complici gli altari de' reiora si chiamal'inviolabilità personale concessa ai senatori e ai deputativero d[iritt]o d'asilo. Epperchè mai questa flagrante offesaal principio che la legge è uguale per tutti? Deputati eSenatori potranno con tutta comodità barareingiuriareassassinarepoi pigliar pacificamente la via dell'esiglio e degliagi. - Altra medioevalità è la personalitàgiuridica concessa ai Vescoviparroci etc.


3693.«Tel brille au premier rang qui s'éclipse au second»(Voltaire migliorato da Foscolo).


3694.La storia della mia fantasia ha i suoi interatti come un dramma.Quando il sipario è giùio mi rimango come unospettatore che non sa cosa si stia preparando sulla scena e cercad'indovinarlo dalle voci e dai rumori; e allora attendo coi mieiamici lettori con impazienza e curioso il suo risollevarsi.


3695.Bizz. (V. 3627) Il filosofo e la sua serva 11. La serva si lamentavadi una scottatura. Il padrone filosofo vuol persuaderla che il dolorenon esiste perchè non esiste il soggetto di esso cioèil corpo. E qui la più sottile delle dimostrazioniin istilesantagostiniano - Concludedimandando la sua colazioneearrabbiandosi perchè la colazione ritarda. Risponde laserva:credevo che chi non ha corponon potesse aver fame -.


3696.- Chi non può pagare il fittodiceva un padrone al suoinquilino mal pagatore - si fabbrica la sua casa - O paghi il fitto ovadi subito viadicea un altro padrone ad un altro inquilino - Ecostui: Piuttostola mi cresca l'affitto


3697.Bizz. (V. 3627) Catalogo etc. 42. Due che tirino di fiorettosidirebbe che facciano una cortese discussione a frasetteimaginisillogismi: due che tirano di sciabolapajono invece litigare.


3698.Mia bisnonna Milesi in mortevolgendosi ai figlidisse «vôa fà mett su el ris» - Monsig. Giovanni Bignami era infama di liberale e perciò odiato dalla Curia. Venuto a mortei suoi nemici tentavano ogni modo di fraudarlo dei sagramentiperpoter poi dire: ecco i vostri liberaloni; son gli empi. Ma il Bignamiche avea buon nasomandò tosto a chiamare da un amico fidatoil Signore e perchè questo indugiava «coss'el tarda»diceva «sto Signor... el gh'ha i pè dolz?»


3699.Cherubina era una capraja diciottenne delle montagne del Lago di Como- bellissima e selvaticissima. e celebre fra i caprai per le suebotte-risposte.- (Viveva nelle baite. Alla sera i montagnoli siraccoglievano in qualche stallasi ballavasonava etc.) - Una voltaci capitò un impiegato di ferrovia; parlò a lungo colcuratoe dichiarandogli per figlia sua la Cherubinaglielarichiese. Cherubina seguì il padre in città. Mapassati i tre giornirieccola colle sue capre in montagnadicendoche chi l'avea abbandonata da bimbanon l'amavanè l'avrebbeamata maie che del resto fra i parenti e la libertàsceglieva la libertà. Cherubina vive ancora pei monti.


3700.Il massimo argomento in ogni bella conversazione è il far lastima di quanto il tale o il tal'altro possiede. Par d'essere frapublici stimatori. E ben si intende che i beni dell'intelletto nonson degnati di stima.


3701.Taleufficiale nell'esercito italianoincontrando dopo molti anniil suo professore di lingua francese M.r Algierlo salutò incattivo franceseaggiungendo «Ah monsieurles ânes(ans) passent!» - Cert'uomovolendo suicidarsi senza pericolodi rimanere a suo dispetto in vitabevette prima un velenopoi siallacciò al collo una cordaattaccandola a un ramo chesporgeva nel marequindi si diede una pistolettata. Ma il colpofallì. La palla tagliò la corda - ed egli cadde nelmare che gli ammollì la caduta. Non solo; l'aqua salataentrandogli in corpo gli fece vomitare il velenoe l'onda loricacciò sulla spiaggia. - Un improvvisatore dava academiadella sua sciocca abilità al vecchio teatro Re di Milanoechiedeva agli spettatori il tema. Si alzò il pittore Elena edisse - mi... de... scriva (l'Elena balbettava) la... soor... presadi Oloferne... nee... llo svegliarsi... senza testa.


3702.Quando s'introdussero i fasciniperfezionati inglesiche tentavanodi sostituire i mariti (fascini costruiti sì a modo daejaculare a un dato punto del tiepido latte)ci fu una ragazza in uncollegio di Lodi che si stuprava con essi dieci o dodici volte algiorno - tanto chedopo alcun tempo incominciò a intumidiree ingrossa e ingrossa - in capo a nove mesi - indovinate mo' che cosala partorì?... Una formaggia. - Tale pittore va a trovarealtro amico pittore che abita naturalmente al 6° piano. Gliartisti tengono sempre gli amici a simili altezze - ed è forseper ciòche si dice che l'Arte sta più vicino di noialle cose celesti. Dunque va a trovare l'amicoma innanzi fare lescaledomanda alla portinaia (caso stranol'amico avea portinaja)se l'amico è in casa. La portinajas'intende benenon samasi offre di andare lei stessa a vedere (altra stranezzaunaportinaja gentile) pregando però l'artista di tener d'occhiointanto a una di lei creatura di pochi mesi la quale stava sulseggiolino del buco. Il pittore dunque aspettama aspettando gliviene voglia di andare del corpo. Or che fare? Toglie delicatamenteil bimbo dal seggiolinoci si mette luie lo empiepoi torna ametterci il bimbo che vi s'impasta. La portinaja ritorna.L'amico èfuori di casa per cui il pittore va via. - Odore - Vista - Stupore -Grida la portinaja «El me Togn el s'è tutt cagaa».


3703.25 Nov. 1875. Vò a Lodi a trovare Gorini ammalatissimo.Serenità della sua mente. Divorato dalla febbrepur si alzavada letto a compiere un certo elenco de' suoi Ms.perchè diceluivuol dar meno che possa fastidi a chi lo continuerà ne'suoi studi. - Il medico gli diceva: tu migliori. - E Gorini:sìmiglioromigliorofinchè starò bene del tuttocioèsarò morto - Poi a me che partivo: a non più rivedercinè in cielo nè in terra. - Gorini avea giàconsegnato il suo testamento scientifico a Bertani. A me dettòquanto segue:«Il professore Gorini ringrazia con tutta l'animaquelle gentili persone che s'interessano di lui e gli domandanopremurosamente notizie della sua salute; ma egli non tiene segretariocui affidare l'incarico della rispostaequanto a luilo stato disua salutegli impedisce assolutamente qualunque tentativo discrivere (poimi fece cancellare dal «quanto a lui» a«scrivere» sostituendo:) ed egli stesso non puòrispondere per la gravità della sua malattia - inoltre ilprofessore Gorini desidererebbe che qualche altro giornalespecialmente di Firenzedove tiene numerosi amici volesse riprodurredetta dichiarazione» - E questi tuttisono dettagli cheavrebbero aquistato gran pregio dalla morte del sommo mio amico. Maalloraper nostra buona fortunaGorini non morì.


3704.Gorini discorrendo con una signora sul posto dove le donne pongonoprima gli occhiguardando un uomoe dicendo la signora «lafronte» e Gorini altro luogofu fatta una scommessa. Il dìdopo Gorini capitò dalla signora. La qualearrossendo «mache cosa l'ha lìsignor Paolo»; e accennava allabrachetta di lui donde pendeva un peperone verde. E Gorini ridendo:Mo perchè non ha guardato quì - e toccossi il cappellodove stava impiantato un peperone rosso. - Gli amori di Gorini sonoinnumerevoli. Tra i moltiquello per le due bellissime sorelle delpsicologo *ch'egli avea attirato a Lodi. - E siccome il fratellodormiva nella stanza che precedeva la loroGorini vi si arrampicavadalla finestra ogni notte. - Altro amorela Carlotta Ferraripoetessa e musicante. Durò un pajo d'anni. La Carlotta glifaceva scene ad ogni pasto - minacciava di avvelenarsi etc. - simetteva spicchi d'aglio sui polsiper torre a presto la febbre.Gorini se ne liberò inviandola in Inghilterra. - Una voltafaceva la corte con poco successo ad una signora.Costeicon altrasua amicavenne a trovarlo al suo laboratorioe passata pell'ortovi ammirò una magnifica pianta di amarene grave di fruttimaturidicendo «oh che gusto coglierle e mangiarle».Gorini lasciò cadere il discorso. Ma la mattina seguenteentrando la signora nella propria anticamera vi trovava la piantatagliata e carica di amarene. Gorini avea soddisfatto il suodesiderio che era non solo di mangiar quei frutti ma di coglierli -lei stessa. Bastò questo a innamorarla di lui. - L'amoreperaltro non tolse mai a Gorini di adempiere scrupolosamente aidoveri che avea contratti e con gli altri e con sè. Si trovavauna notte in un villaggio lontano da Lodi - in casa di una delletante sue fiamme. La mattina appresso egli dovea inaugurare a Lodi lesue lezioni di fisica: eppure lasciava trascorrere il tempoe levetture eran tutte partite. Che fare? Gorinidice all'amante di avertrovato per caso una timonella e parte. Tutto stache il viaggio loha fatto su un carroin mezzo a un diluvio di aqua. Arrivò aLodi a già alta mattina - e senza pure mutarsitutto molle diaqua si presentò nella scuola e disse la sua lezioneche fusplen[di]dissima. - Goriniad ogni nuovo amoreparea perder latesta; dimenticava i librie gli amici. Ma era un lampo; ed eitornava scienziato; e sospirava il momento di esser tradito. - PaoloGorini in quella sua fierissima polmonite del 1876 che lo ridusse altu per tu colla mortesi levò una notte a grandi stenti dallettoper abbruciare un piccolo pacco di avanzi d'antichi amori(voglio diregoldoni condom).


3705.quando in Italia c'erano sovrani che non conoscevano la lingua delpopolo loro... - Mi si attaccano i sottaninidiceva un mio zioquando sudava - E questo stesso mio zioaccennando a un amico unmoretto a cassetta del nominato Basevi (nuovo arricchito nel trafficodegli schiavi in Egitto) disse «quell l'è on fond denegozi». - Bizz. (V. 3627) Il bene del male 27. o Catalogo etc.42. A un pollo che non si uccide perchè mezzo malatopuòdirsi:se non vuoi morirebada di non guarire. La guarigione tiammazzerebbe.


3706.Dice la balia di Desio dell'Idina a mia cognata Gina: Sciura - quandla compra on olter fioeu me le daràverade laccià? -Quì «comprà» deriva dal compararelatinoprocacciarsiottenere (non comperare) - c'est un maître gonin.CF. gognin (milanese) - formaggio creapopolifortissimo.


3707.Bizz. V. 3627. Collez. cervelli 43. sez. cervello 58. giustizia dellagiustizia 25. Il cerebro universale - composto delle miriadi deicervelli attrav. i secoli - suoi progressi anche fisici (teor.darwiniana) suoi momenti etc. - tutto si vale. Chi ara la terra valechi ara il mare - il fabbricatore di carta vale lo scrittore - ilvirtuoso il briccone ecc. - Poichè nel tutto uno che uccide oruba altruinon è più nè manco di un membro cheoffenda una parte del corpo cui appartiene. Ora nessuno ingiuria sèstesso. - Il genioipertrofia cerebrale.


3708.Il governo proibisce i giuochi d'azzardo e il meretricioprivato.Perchè? in omaggio forse alla morale? Tutt'altro. E'semplice gelosia di mestiere. Il governo ha il suo giuoco del lotto ei postriboli suoi.


3709.Il publico veduto dagli impiegati. Il publicomassime quando hatortosi lamenta della scortesia degli impiegati. Le arroganze e laign[oranza] del pubblico. Domandateneper es. a un vendi-bigliettidi ferrovia. «165» - dice il bigliettista porgendo ilbiglietto. Viag. 155? - Bigl. 165. - Viag. Aah! 175 - Il bigl.tacomincia a impazientarsie così istessamente altri viag.chefanno coda e aspettano per il biglietto. Finalmente il Viag. paga contutta sua pacee il bigl. contando il denaro trova 145. - Altripagando una bolletta di merce «Non si potrebbe fare a meno?»- Imp. E' la tariffa; non sono io che fa il prezzo - Pub. O che!...vengasia buonoe vi aggiungo un altro dieci centesimi etc. etc. -Ci fu poi un villanocosì mi contava un imp. di ferroviachesi presentò al mio ufficio dicendo: gh'hoo minga pressacheme manden pur a piccola velocitaa. Gli incollai il cartelletto sullespalle dicendo che aspettasse - e lo lasciai passeggiare su e giùtutto il dì pel magazzino in attesa di esser spedito -.


3710.Un vecchio vedendo passare vicino una bella sartina esclamò:oh che bel rattino! - e la tosa: oh che brutta trappola!


3711.I villani. Nella stalla in mezzo al fimosuocera e nuoras'insolentiscono. Anche nelle società meno sporche ci si odiama l'odio è almen vestito d'amore. Quì tutto ènatura. La suocera dice alla nuora «putana de voeunanissunv'ha volsuufin quand avii trovaa on asnon come mè fioeu».-Nuora: s'cioppeebrutta porca d'ona veggiassa! - Suocera: sont stavaquindes dì amalava e s'hii mai vegnuu a trovamm - Nuora:crepavev minga l'istess! - e così via (dal vero). - Bizz. V.3627 Catalogo etc. 42. I contadini rifiutano il medico intelligente esi danno anima e corpo a certi loro ciarlatani che si vantano dipossedere la grazia miracolosa. Costoro entrano nelle capanne asegnare il malato(e se questo è una donna anche apalpeggiarla) e gli borbottano su certe turchine preghiere da unlibro fratesco in cui si trovano scongiuri per ogni sorta di male oimpedimento maligno. - Bozzetto - Io e Mons.re Bignami in unacasipolaun dìconfondiamo e fughiamo uno di tali strionstobbiaroeutirando fuori i soliti argomenti relat. alla buonafedealla ignoranzaal ciarlatanismo. - Poi usciamo. Strada facendoildiscorso passa allo spiritismo e il Bignami mi parla con riverenzadei mediums etc. Concl. E' una ignoranza la nostra un po' piùalta di quella dei contadinima è sempre ignoranza.


3712.I villaniquando i loro preti mettono in mostra il cosidettoSantissimodicono «han miss giò i quarant'or» -.Cosìdicono sempre «el dottor el m'ha ordinaa de mettses sanguett all'anes» (per ano).


3713.Tutti sfuggonoperfino gli intimi amicida colui che ècolpito da un morbo contagioso. E massimofra questa sorta di morbiè la bolletta.


3714.R.U. Il conte Porroè bugiardo più di un cacciatore.Sua storia di caccia in Africa dove non è mai stato. - Fece isuoi studi al reggimento dove apparteneva a una compagnia di giovaniuff. i quali aveano posto il patto che dovesse pagare un pranzoquello tra loro che non credesse a qualunque storiella sballata dauno degli altri - Ha sempre in bocca il nome di un tal Gamberolicuiattribuisce ogni bugia che dice. «Ha sentito la notizia?»«che notizia?» «Povero diavolo! gli hanno messoall'asta tutti i fondi...» «Ma i fondi di chi?...»«Oh bella... del cavalier Gamberoli». - Tale viene atrovarlo: era la prima volta che lo vedeva. «Tenga su unmomento il braccio!» gli dice Porro. Quello ubbidisce. Poi ilPorro entra a discorrere di molte e molte cose; e l'altrosempre suil braccio - Racconta poi a Varese che Monsignore Bignami s'èrotta una gamba. Piovono condoglianze da tutte le parti al Bignamiche ne stupisce etc... Insomma il Porro è un perpetuo pesced'aprile. - Fra i dilettanti-bugiardi e i sojatori cit. anche chi fagrandi preparativi colle carte da giocofa sceglieremescola ilmazzodispone e ridispone le cartefinchèmostrandone unaall'attento spettatorechiedegli con gravità: èquesta? - Nodice lo spettatore - No?... allora saràun'altra.


3715.A Napoli per la festa del plebiscito - non so se nel 1869 o nel 1870s'erano disposti in via Toledo 300 statue di gessocavate da unasola di marmoe però tutte rappresentanti un soggetto -l'Italia una. Erano trecento Italie une.


3716.Bizz. (V. 3627) Il bene del male 24 o Catalogo etc. 42. Anche setutto vadi a seconda dei desideri dell'uomol'uomo piangeràsempre della sorte. Nel 1875in molte parti d'Italiaci fu unastraordinaria vendemmia. Non bastavan le tinenon bastavan le botti:si dovettero impiegar fino le pentole. Ebbenecredete che que'piagnoni di vendemmiatori ne sian rimasti contenti?Tutt'altro.Bisognava sentirli. Era un lamento solo - perchè il prezzo delvinonaturalmentesi ribassava. Piangere nell'abbondanzachiamadal Cielo la carestia. - Vedi Sonetto del Porta «Cos'evela lamanna del Signor?» etc.


3717.Il salone *tutto a velluti e dorature. - Tappeti turchiporcellanedi Sèvres. - E' il dopopranzo. L'Avvocato * e suo fratelloilRettoresiedono al camino facendo asciugare al fuoco i loromoccichini di colore pieni di tabaccograttando via questo coi lorocoltelletti di cui usano insieme per tagliare le fette di pane (deltè) che mettono ad abbrustolire sugli alari.Gridal'Avvocatessa dal tavolo dove giuoca«quand l'è cheavrii feniio porconi!» - e suona il campanello e chiama ildomestico perchè porti lor via i moccichini. Poi l'avv. sialza ed esce lentamente. «L'è pienel vacchee»diceva l'avvocatessa. E difatti il * usava di farsi tutto sotto. Eriempiva il dorato salone di un odor di cloaca.


3718.Bizz. (V. 3617) Il bene del male 24. Sulla benefica necessitàdel delitto... - Catalogo etc. 42. Società per l'exploitationdei morti (ingrassar campi col solf. di calcefarne gas etc.) - NeiProgetti 51. Tassa sulle lagrimeperchè c'è dentro ilsaleeper la stessa ragionesui libri di spirito. V. anche Astabibl. Dossiparl. di Richterche dovrebbe andare sogg. alle duesudette tasse.


3719.Bizz. (V. 3627) Mia famiglia 5. - Nei rapp. tra le due concez. E'utile alla procreazione di bimbi robustidi maritarsi senza troppoamore (il troppo desiderio nel coito impedisce l'attuazione deldesiderio) - Nei due concep. i necessari lunghi riposi per ristorarele forze.


3720.come il toro in una bottega di porcellane - la domestica luna(lucerna a olio col globo) - fa marendasi dice in mil. del filomesso sull'arcolajo quando s'imbroglianel dipanarlointorno allagamba dell'arcolajo.


3721.Bizz. (V. 3627) Il molto minore del poco. Nelle Idee all'ingrosso eal minuto 23. I ladri in grande onorati come conquistatori e i ladriin piccolo puniti come ladri. Allargandosi gli odii si nobilitano -Cit. l'odio ad una persona - l'odio ad una nazione (che si manifestanel suo contrario dell'Amor patrio) e l'odio all'Umanità(Satira Letteraria etc.).


3722.Anche nei truffatori è l'aristocrazia e la plebe. E.Q.appartiene alla prima: suo fratello O.Q. alla seconda. - Infametratto usato dal primo a mia madre etc. - *nobile di Lodivaall'Estero facendosi chiamare ducae alloggia ai primi alberghi. E'fornito di lettere di raccomandazione e però i principalisignori della città gli vengono a far visita. Fugge insalutatohospitee allora i signori cui venne raccomandatoper vergogna disèsi cotizzano e pagano. Il * gittò le sue reti ancheda Lord Palmerstonil qualeper liberarsenelo raccomandòall'agente diplom. di Costantinopoli - donde un altro [periodo]scialosoa Costantinopolidella sua vita. - Oggidì fal'amante delle vecchie ricche.


3723.(dal vero) Fontana degli Ammalatipresso Induno. - E' di mattina. Vitrovo una sola personaun uomo in etàdall'aria spiritatacon in mano alcuni vimini da far gabbia. Entro in discorso con lui egli domando se è di Varese. Risponde «nosont minga deVares. Cos'el voeur che vaga a fà a Vares?... Ghe sont maistaa mi... Diroo! tre o quatter volt de passagg... anzi gh'hoo serviiin casa de una famiglia per un para de mes o a di mej un ses ann...Vares el cognossi mei che ne mi. Tutti i mè in de Vares...Gh'hoo là una cà... Cioè una cà! quattero cinqu stanz... o trè o do... Ona stanza soladisimagranda... anzi piccola... - La me basta però per el lavor defa gabi.Ma ch'el creda minga (con forza) che gh'hoo bisogn de lavoràper viv. - Foo gabi per divertiment... Cert'se en troeuvi de vendona quai voeunala vendi... El pan el costa...e se no fasess gabiquand sont a spasssfidi a viv!... (etc. etc. di questo tuono).


3724.La vita di certuni è un continuo prolungato fallimento. Es. il* ed il **insigni per i pouffs e le truffe. Hanno tolto denari apresto da tutti.«Il P...» domanda un certo numerod'azioni per vivere. Vengono i merlottiambiziosi che hanno bisognodella réclamebricconi che hanno bisogno del silenzio. Dopopochi mesi il giornale falliscee gli azionisti rinunziano alle loroazioni. Allora il giornale riaquista ancor vitae il suo direttorelo vende ad un'altra societàe così di seguito. - Al«P...» è necessaria una persona (che è ilS.r ***) la quale sappia i nomi di tutti i creditori del direttoreper impedire che vengano talvolta offesi casualmente negli anned.delgazzettino. Di tanto in tanto con qualche centinajo di lire ** tacitale migliaja; e rivende a l'uno o all'altro ministro gli avanzi dellasua sporca coscienza. ** deve al Litta 12.000 lire ed è perciòche la duchessa Eugenia primeggia ancora in ogni festa da ballo sul«P...».


3725.Nella Svizzera ticinese un briccone di appaltatore faceva abbattereun bosco comperato ad una vendita di beni ecclesiasticiimpiegandoindividui pregiudicati e sospettirifugiatisi nel cantone. Epattuiva ad es. con lorola giornaliera mercede di un pajo di lire.Mavenuto il momento del pagamentonegava loro una liradicendo «ese rogneeve consegni». - Si domanda chi fosse il piùbricconegli operai o il padrone?


3726.I nostri vecchiquando si recavano in campagna a Besanasifermavano a passar la notte a Monza. Coll. l'idea fisica alla morale- negli usi - aspirazioni - lettere etc. Raffr. l'antica lentezzaalla moderna celerità.Napoleone I il precursore dellaferrovia.


3727.C'era a Firenze il cosidetto carretto dell'Angiolino - che giravadimattinala viacolla carne pei gatti abbonati. Ciascuno dei qualiscendeva in istrada ad abboccare il suo pezzomentre i non abbonatirestavano sulle porte a guardare - Pilade e Orestei due gatti diGorini - amicissimi. Uno lava il muso all'altro colla lingua - e comePilade ha mangiato la parte sua sul tondonon tocca mai l'altraparte dell'assente Oreste - Le gelosie dei cani e dei gattiverso ibimbi dei loro padroni - ...Il cavallo attaccato ad un broughamcheballaal passar della banda - Per capir bene gli uominibisognastudiarli nelle bestiedove soltanto noi li troviamo liberi da ogniartificio. E lì comprendiamo quali siano le nostre innate e lenostre aquisite passioni. Per capire la macchina complicatabisognastudiarla prima nella sua espressione più semplice.


3728.Giano Trifronte o il Dio trinosono all. al passato - presente efuturo.


3729.Nei casi di coscienza - scenettasul primo peto (fra due sposinovellipoeticissimi).


3730.Il neo-barone Galbiatia Genovavedendo un mucchio di cannonisenz'affusto pronti per essere imbarcatichiese: hin quii lìi tonellad? - Lo stessoudito dal portinajo di casa Soncinoche ilmarchese e la marchesa giacessero entrambi gravemente ammalatiesclamò: gh'hoo paurama stavolta resten vedov tutti e duu. -Quest'ultima stoltezza se fosse una subabsurditas (cioè unastoltezza voluta) mostrerebbe nel suo autore un non comune ingegno.


3731.I ricchiquesti nuovi feudatari - diffidentissimivedonodappertutto latrocinio. Es. il C.M. per cui povero equivale abriccone. Egli vorrebbe abolita la popolare istruzione e la giuria;vorrebbe rimessa in pieno fiore la pena di morte e con un po' ditortura. Egli chiama birbante e insieme republicano qualunque piùrazionale oppositore alla benchè minima parte del sistema checi regge etc. Vuoi tu sapere se un atto è generoso? E' talese ei lo condanna.


3732.Non c'è avvilimento maggiore per un uomo d'ingegno di quel ditrovarsi in una compagnia di sciocchiche intimamente o lo sprezza olo compatisce.L'ingegno non sfolgoreggia che in mezzo l'ingegno. - Inmezzo agli stolti par la più grande stoltezza. - L'uomod'ingegno tra i sciocchi ha sempre fatto la peggiore figura. Ei nonsospira ingiustamente la compagnia delle vacche e de' buoi.


3734.Lo freddò col fuoco (lo fulminò) - (Certunispec. igiornalisti) fanno professione di bugia e di sfacciataggine - Miamadre avea inviato il suo biglietto di visita a certo banchiere percondolersi della morte della moglie di lui. Il banchiere le fecetener il proprio la mattina dopo. Disse mia madre: che dolorsimetrich! - Dei prolissi e insipidi libri del Buccellati puòdirsi «sono cacate di un mangiapolenta». - Un Milaneseper esprimere popolarmente ad altro milanese la feconditàdell'Italia nel dare all'Umanità grandissimi figli gli disse:l'Italiafa cuntl'è la contrada di Omenon.


3735.Qual'è il metodo per difendersi dall'aqua che penetri da unbuco nelle nostre scarpe? Far nelle scarpe un altro buco perchèn'esca - Quali sono le cose che più sono vecchie e piùsono giovani? i ritratti. - C'era taleil quale diceva che permantenersi lungamente i capelli bisognava tenerseli sempre tagliatialla cute. E così per non perderli - non ne ebbe mai per tuttala vita.


3736.«Il suicidio» di Paolo Ferrarivenne chiamato daiMilanesi «il suinicidio» per le strida emesse daipersonaggi.


3737.Manzonia voltebalbettava leggermentee però diceva: l'èstada ona fortuna ch'el Signor el m'abbia faa on poo bettegoi; se denosariss staa vun de quii cicciaroni! de quii cicciaroni!


3738.Chiese il S.r Spagliardi a Rovani perchè bevesse sìtanto. E Rovani:cosa voeut! quand mi bevime par che i debit mediventen credit. - Rovani recitava alle volte certi versi di unsonettocredo del Nosettiin cui si parlava di un uomo deditoall'onanismo e rimproverato per ciò dal confessore che glidomandava minacciosamente se non si sentisse a tremare la terra sottoi piedi; il qual sonettofiniva colla risposta del peccatoreappress'a poco così: mi no - el respond sto ciall - mi no mesenti a tremá sott che i ball - Il Nosetti avea scrittoparecchie poesie in dialetto d'argomento oscenoma non prive dipregile quali erano poi recitate da certo Arioli per sue. Non so sesussistano ancora. - Oh quanti s'arricchirono della miseria diGiuseppe Rovani e di Tranquillo Cremona! (P. es. le copie inoleografia dei quadri di quest'ultimo fecero ricco il Borzino) -Pietro Magniscultoreera tenero assai degli asparagi. Invitato amangiarne ne prese più che poteva dal piatto di portatamangiandone in fretta la sola ultima punta e deponendoli tosto sultondoaffine di potersene far servire degli altri... Gli si chiese:e perchè ne mangi solo la punta? - Rispose: stee quiettche iritoccaroo - Rovani ebbe di Manzoni il genio; non la fortuna: ne avràla gloria. - Rovani fu dato all'Italia a suo onore e disonore -Rovani raccolse la penna di Manzoni per trasmetterla al Dossi.


3739.Un maestro di musica adattò l'aria di Figaro «FigaroquaFigaro là» al canto ecclesiastico «Sacramentum»etc. per cui i preti dovevano cantare «sacramento di quasacramento di là» etc. - Certa bigotta cattolicatrovatosi sul tavolino un libretto del Vangelo di S. Giovannidistribuito dalla società biblica protestantelo lesse senzaaccorgersi della sua eterodossia. Come lo seppescandolezzata volledisleggerlo e credendo di disfar la calzettaricominciò aleggerlo dall'ultima linea alla prima. - Diceva un vecchio soldato diNapoleone parlando ad un giovane garibaldino:poveri cannoni dellagiornata! Quelli di una volta oh sì! eran cannonie facevanboo... uum. Ma i vostri non sono capaci che di far pluff. Nès'accorgeva di esser diventato sordo.


3740.La S.ra Berra moribondavollefino agli ultimi istantiaprir lesue sale alla solita conversazione. E dicea al servitoredal letto:Porta di là le tazze delle aquesenza conservascusandoticol dire che l'hai dimenticata etc. Al Cecchino poi suo figlioloricordava di dare il tale oggetto al tale o tal'altrodicendogli:«gli darai un coso... così... tra gnacch epetacch...».Quando negli ultimi giorni le si annunziava ildottore: giàè inutilerispondeva - Crescono levisite inutilmente - e quando la si avvertì che il S.rprevosto chiedeva vederla... - Bene - disse - faglio Cecchinounmondo di complimenti e mandalo via.


3741.Bizz. (3627) I sogni classici del Prof. Pallanza 12. E' abate eprofessore. - Legge - spumante labello - tutte le lubricitàgreche e romaneper imparare il bel dire. - Le lettere di Filostratoetc. La sua testa è frequentata continuamente da rosei Batillidalle chiome d'oro ondeggiantida Gitoniodoranti la fòrniceetc. Ed a lui è affidata l'educazione dei giovinetti. - IlVampiro 41. Storia di una orribile vecchia - vergine e cattivissima -sul gusto della mia zia Mariannache passa di famiglia in famigliasinistro legatoe non entra in una nuova casase non dopo di aversotterata tutta la vecchia. - Vi si senta il gelo di sepolturae losbattere d'ali del vipistrello. - Lettera alla posterità 13.Vettura etc. 40. Vi ha alcuni che dal continuo ritorno delle anticheistituzioni sotto nuovo nomepensano che la umana società siacome una ruota che giri continuamentepiù o meno velocemasenza mai avanzare. Il che non è. Essa è ruota che girasopra se stessama insieme avanza. Tornanoè veroleantiche istituzioni ma progredite. Ruota è non solo che girama che camminava avanti.


3742.Studiare la storia nei soli uomini e non nella circostante natura èun volere giocare agli scacchi senza scacchiera.


3743.A Induno (Varesotto) i villani dicono sempre dodicicentotredici-centoetc. per 12001300 etc.


3744.Chiedo un impiego. Se mi domandate: che sa fare? la mia coscienzarisponde: «nulla». Il cheper i tempi che corrono èla migliore delle raccomandazioni.


3745.La razza dei filantropi-pedagoghi - sotto l'invocazione dei santoniThouarLambruschini etc. - E' una razza che comprende gli IgnaziCantùi Giuseppe Sacchii Saileri Somasca etc. tutta genteche cammina senza tacchi per paura di levar rumoreche ènudrita a pappinea lattovaria semate. I loro cervelli starebberotutti assieme in un guscio di noce. Sono i collitortidell'istruzione. - Il loro filantropico scopo è di strappare ifiorellini intellettuali per vedè se cascen radis


3746.Una sera diedi - per sorpresa - e in presenza di tutti - un bacio aduna fanciulla. Ella se ne mostrò offesa. Io le dissi «seil bacio non lo vuoi - restituirlo puoi» - E la fanciulla me loridiè di nascosto.


3748.Nel digiuno religioso si comprende anche quello dell'intelligenza...- l'ozio contemplativo dei monaci...


3749.Le metafore letterarie si vanno continuamenteimpicciolendo.Ant[icamente] esse erano di maggior mole del soggetto -dato a soggetto l'uomo. Erano in Omerofiumi torrenti etc. Poi sipareggiarono - cavallitori etc. Oggidì siamo alle formichealle zanzaree così via. Tuttaviaall'occhio della filosofiache nel microscopio vede il grandissimo - le une valgono l'altre.


3750.Che giova scolpire la legna che dev'esser data alle fiamme?


3751.Non aquista fama se non quell'autore che abbia una dose dimediocrità; non la mantiene se non colui che ne possiede duealtre di vera virtù.


3752.Nelle mie solitarie passeggiatefra i monti - colgo fiori epensieri.


3753.R.U. La gente utile. - Nicoly- Sforni - Rescalli - * - ** -Macchetta - A nominarli tutti non c'è carta bastante. - Sforniperde centinaja di mille lire al gioco - casineggia dì e notte- dona alle prostitute carretti di toelette e giojelli. Quando morìcerto Borghi (celebre lenone) gli si domandò perchè nonne portasse il lutto. * è spadaccino di professione. E' dellafamiglia napoletana dei cosidetti principi di *** - una famiglia distraccioni che si danno vicendevolmente dell'Eccellenzae crepano difamepur di starsi in panciolle. Il Principe vecchio dice ognimattina alla moglie: Comandate qualche cosaprincipessa? - E s'elladice di no - «allora piscio». Si noti che questaprincipessa è una mantenuta qualunque. * - fà debitiepoi sfida i creditori. Non trovando però più nessunoche l'onori di un colpo di spada - se la pigliatanto per staresull'eserciziocon **altro spadaccino di professione - messo albando da tutti gli onesti. - Poic'è il Macchetta e ilPassalaquamoglie e marito a perfetta vicenda. - Ma [a] volereridire le infamiee le oscenità di tutti costoro nearrossirebbe l'inchiostro.


3754.Taluniquando discorron con altrihan la nojosa abitudine dislacciargli il soprabitoil panciottola cravatta e perfino lebrache.Talaltri si contentano di levarci i bottoni. - Di chi corto divista - per guardar qualchecosa - ci va sopra col naso - Le cosebisogna farle adacio - diceva un tedesco - allaccia un pottonepoispetta poco - allaccia l'altro pottonepoispetta poco...


3755.Il blitterismo e il ciribirismo di molti artisti del giorno -pittoriletterati e scultori. Essi credono che l'arte li liberidalla morale - e pur di far bricconate - le fanno anche a lor danno.Per loroil ricatto è la più alta manifestazione delsaper vivere. Molti che potrebbero guadagnare virtuosamente il lorpanelo bricconeggiano. Condito di birberia sembra ad essi migliore.


3756.Un certo predicatorein una sua predica sulle anime del Purgatorios'indirizzava a quest'ultimegridando: che voleteo anime purganti?Poi si rannicchiava dietro la sponda del pulpito e con una voce comein cantinarispondeva a sè stesso «messe!» - Lapompa grottesca nelle grandi cerimonie della chiesa... i flabellilevarie paja di guanti e di scarpe che cangian sull'altare ireverendissimi monsignorile mitrie etc.


3757.A volte i signori parenti - per es. a tavola - nel dare sgridateeducative ai loro bambini non badano se qualcheduno degli astanti èpur colpevole delle infrazioni di Galateo rimproverate ai bambini. Ecosì ottengono questi due effetti - l'uno di mortificare ilpovero astante - l'altro di perdere il fiatochè il bimboseha orecchi per i parentitiene pure occhi per l'adulto correo. - Sibiasimi il falso galateo insegnato ai fanciulli: si distingua fra lagentilezza dei modie quella dell'animo.


3758.Nuovi sistemi di istruzione - Il sistema Capurro per i soldatiinspirato forse dall'alfabeto di Prete jacopino nel Merlino Coccajo -Oggi non si sillaba più Bi-a-ba - ma si dice b-aba etc.


3759.- Temo di aver de' pidocchi - dicevo. E mio fratello: Tutteimaginazioni - «Sìimaginazioni - risposi - coglizampini».


3760.Redi scrive a Filicaja che da fra Guittone a lui non ha letto piùbelle poesie delle sue!... E Dante? e Petrarca?.


3761.Dov'è la fama del Filicaja? dov'è la fama del etc.Inspir. - pel tema della gloria al magnifico lamento di Manrique


3763.Donde la salute delle bestie? dal pensare ancor meno di chi dàlor da mangiare. Donde quella dei selvaggi? dal vivere in uno statodi mezza-innocenza ossia di perfetta ignoranza. Donde quella deimonaci? Dal non legger cosa più grave dei loro messali.


3764.Bizz. (3627) Il bene del male 24. Tutto si valeperchè tuttosi compensa. Qualunque cosa tu pensi o tu faccia è complementodi altra: è addentellatose buonaad una cattivaoviceversa. Whatever isis right (Pope). Il male è condizioneessenziale del bene - tanto che si può dire che il male sia unbene. - Giudizio universale delle idee 2. V. Sketches of Criticism(nelle Curiosities of Literature of Disraeli p. 9). - Le voluttà50.Ogni perdita di sangue produce voluttà. Le battiturefratesche per mortificare la carne etc. Le voluttà dellaimaginazione sono peraltro le maggiori di tutte. Iviil vero coito.Nota che coto antic. significava cogitazionepensiero. Eppurechisi trova in uno stato mediocre di fantasia non sogna nemmeno che cipossano essere altri stati superiori al suo - come chiabituato auna plaga poco favorita dal sorriso del cieloe dalla quale non siallontanò maiscuote con diffidenza il capo alla descrizioneche il viaggiatore gli fa di altre migliori d'assai.


3765.Diciturche il re Luigi di Bavieraammiratore di Wagner e dellamusica senza ideeabbia disposto nel suo palazzo un appartamento inmodo che col gioco di specchi e di vetri coloratipiova ilchiaro-di-luna anche in pieno meriggio. S'intende che l'appartamentoè tutto in istile medioevale.


3766.G.F. Tra i bimbi. E' il giorno di S. Giovanni. E il sacchettino dellasemenza di bachi? che ne è? Si và a vederlo. Effervonoi bachi. Corriamo subito a comperar della foglia. La verduraja lapesa contando i grammi e i mezzi grammi. In un atimo le prime fogliesono completamente copertee bucate - La foglia non è piùche un ricamo - E i bachi a poco a poco s'ingrossano e si allarganopigliando posto del tavolodel coumoddelle sediee invadono tuttala casa. Per mantenerliandiamo a rubare la foglia in un campo delmunicipiodove la sta inoperosa; e la laviamo frasca per frasca.Niente più studi. I bachi biancheggiano anche sui libri e iquaderni. Infine cominciano ad abbozzolarsi. Nostra emozione. Siveglia due notti. La galetta è magnifica - giallissima.Illumina per così dire la casa. - Ci frutta - Lire 31 e 50. Edera semenza raccolta in un letamajo.


3767.G.F. 1ª domenica di quaresima. Descriz. della prima messa - cuiassistonoancor mascherate e ubbriache le coppie che vengono daiveglioni.


3768.Il punto d'esclamazione è quel puntelletto senza il quale unosquilibrato periodo cadrebbe.


3769.Bizz. (3627) Viaggio di un lunatico in terra 56. Fatto ebbro da unagoccia di vino per lui sconosciuto liquore (poiché nonessendoci aqua nella lunanon c'è per conseguenza vino)vedesi tutto passeggiare all'intorno etc.E descrive nel suo album unacittà che dondola - tutti ubbriachi - che lo voglion far bereper forza e si offendono s'egli non beve. E' un toccheggio senzariposo di bicchieri. Tutti ti offrono il loro. Vi ha chi da sei mesiè in ebbrezza. La capacità fisica dà la misuradella morale.


3770.Bizz. (3627) Catalogo etc. 42. Ricetta per coltivare i dogma. Modoimpercettibile per cui entrano in circolazione. Prima per sempliceimagine poeticapoi per ipotesipoi per opinione individualepoiper ferma credenza - di moltipoi per il consenso universale. Es.dell'Imm. Concezione dell'Infallibilità pontificia etc.


3771.Bizz.(3627) I progetti 51. 15 giorni di disp. 55. I nostri debiti sipotrebbero pagare vendendo una parte delle nostre collezioniartistiche - Sparse pel mondoinsegnerebbero agli altri. Per noi;niente paura. C'è la fabbrica in casa.


3772.Bizz. (3627) Theòn ménima 6 o sp[arsim]. Da quando Diopunì la più crudele delle belve che si aggirasse per laterradandole l'intelligenza... - Mercato universale 18 o Catalogo42. Filosofia delle carte da gioco dette tarocchi. Ivi tu vedi tuttoquanto c'è al Mondo - e tutto ivi sta in gioco.Chi piùne hapiù ne aquista etc.


3773.La Mitologia può dirsi il primo libro di econ. politica. E poidicono che gli antichi la ignoravano affatto! Vedi solo la Storia diMida - che muor di fame nell'oro - e considera bene le sue orecchiedi ciuco


3774.Bizz. (3627) Le idee all'ingrosso etc. 23. Tutti bei sistemiifilosofici - tutti ingegnosissimicome quello del rapporto tra ilfinito e l'infinito di Cousin - del trionfo delle leggi mentali sullefisiche del Buckle etc. ma mettili alla stregua de' fattieimpallidiscono. Simili teorieprese isolat. offrono tutteun'apparenza di veritàe difatti ne hanno tutte una parte. -Nè passa giorno che si presenti uno scienziato o un fil. o unost. con qualche nuovo sistemarovesciatore d'ogni altro. - Catalogo42.L'altro mondo 60. America e Europa. Il ritorno etc. Andò afare il briccone in America per poter poi tornare a fare ilgalantuomo in Europa etc.


3775.Bizz. (3627) La gloria 27. è spesso mangiata dalle tarme(roditrici di libri). Si mostri come la gloria sia non una astrattaidea ma un reale interesse - consistendo il vero godimento non tantonella soddisfaz. del desiderio quanto nel desiderio.


3776.Lo spirito umanodel pari che la coscienza degli individuipatisceanch'esso di rimorsi. La natura ha infuso in esso una segretatendenza al veroche lo agita tanto o quanto sempreanche in mezzoa' suoi traviamenti.Per rispetto alla poesialo spirito umano inItalia trovavasi allora in quello stato d'indeterminataincontentabilità che è il primo passo del colpevoleverso il ravvedimento. E perciò un uomocome il Filicajailquale in questa sfera universale di noja e di desiderio nascente delveroemergeva con una suppellettile d'idee più corrette e disentimenti più veraci e più generosi etc. etc. (Art.sul Filicaja di Foscolo tr. dall'ingl.) - La stomachevoleostentazione di antitesile iperboli spiritatel'ampollosa barbariedel seicento etc. Difesa del 600arte del 600 - Sua sincerità- Per trovare un'altr'Arte che egualmente in Italia rispondesse alsuo tempoci è necessario andare fino al 300 - dalla fratescasemplicità. - E' nel 600 che noi abbiamo i pittorici sonettidel Cassiani etc. [id.]. Dei quali però uno solo èpregevole «Diè un alto stridogettò i fiorievolta» etc.


3777.Bizz. (V. 3627) Le idee all'ingrosso etc. 23. - S'ha vergogna di undebito di poche liresi ha quasi orgoglio di uno di molte. Solleticala propria vanità il poter dire «sono pieno di debiti»e si rialza superbamente la testainvidiati perfino dai nostricreditori - Altra curiosità psicologica è l'offesa chesentono alcuni da chi li paga (che li paghi pocos'intende) per unservigio onestamente prestato. Ma fate di pagarli assai e l'offesa ètoltaed essi vi saranno riconoscenti. In altre parole bisognaraddoppiare la causa dell'offesa per torne l'effetto.


3778.Bizz. (3627) Inaugurazione del Palazzo della Civiltà 35. Non èancor finito. Alcune sue parti mancano ancora di fondamento - adaltre si stanno levando i ponti di fabrica etc. Molte nicchie conscritto sotto etc. mancan di statua etc. Si descriva graf. la storiadel progresso dello Spirito umanoricordandone i principalibenefattori. - Collez. cervelli 43. I cervelli isolati sèpensanti - Della immortalità del pensiero attraverso i secoli- La circolazione eterna del pensiero etc. V. 3510. Cinque teste digiustiziati contano la loro storia (testimoniandola dalla forma e daisegni dei loro crani). Tutti e cinque furono condannatiingiustamente. La 1ª era affatto innocente - la 2ªpazza -la 3ª peccò per forza di passione morale - la 4ª perscopo generoso di politica - la 5ª per necessità fisica(cibo etc.) - Ciò che vedo nel fuoco ecc. 47 le buone azioniperdute per sempre. Es. - nelle nubii desideri - le innominatemalinconie etc. - Catalogo etc. 42. Descriz.del quadro dei cavicchi.Un cannone ne spara fuori una nuvola - sul fondo del quadro centinajadi persone col culo nudato e in aria a riceverli. - Nessuno per altrone è favorito - I cavicchi si sperdono per l'aria - fuorchèuno solo che giunge al suo scopo; giunge cioè a un canonicograsso e assonnato - e siccome il canonico sta sedutoil cavicchiosi piglia l'incomodo di entrargli per disotto la poltronabucando icuscini etc.


3779.Il diavolo è lo spirito della contraddizione.


3780.12 agosto 1876. Vado a Torno sul lago di Como per parlare a miacugina Amelia circa la nomina del preposto di Montecalvovecchiasignoria di casa Pisani. Amelia mi sembra men bella dell'anno prima -puremi sforzo e riesco a rinnamorarmene. Con molta diplomaziapersuado la zia a lasciarla venir meco ad Induno dalla mia mamma peruna quindicina di giorni. - 13 agosto. Viaggio.Contrarietà delperder la corsa del piroscafo. Si noleggia un battello a quattroremi. Mia gioja di trovarmi finalmente solo con Amelia. Passa unbarcone di gente: ci vede: grida: viva gli sposi! - Arrossiamo - AComo; poi in timonella a Chiassoindi per ferrovia a Melide. Siamoin vagone soli. Il discorso s'intreccia. Io cerco di scavare il suoamoroso segreto che credo sia il mio. Suoi sotterfugi per nonrispondermi. Io le dico come vorreiche ella mi procurasse unasposa. Dimanda «come la vuoi?» descrivo lei senza nome econcludo: più t'assomigliameglio è. - Amelia allorami dice come vorrebbe il suo sposo e nella descrizione di lei io mispecchio. (Tra parentesi mi corre però un brividuccio di tema.Vedo imminente un matrimonio). A Melide si piglia il vapore di lago:poi a Portola carrozza - nel tragitto in carrozza la incalzo ancorpiù: il discorso si anima: i nostri occhi sfavillano - lenostre guancie scottano. - A botta caldale chiedose èinnamorata? Risponde con un filo di voce «sì».Insisto. Ella mi pinge un amante che mi assomiglia. Insisto ancoradimandandole il nome. Dice «sta vicinissimo a te» - Miobalzo di gioja.Le stringo con passione la mano: ma ella s'accorgedell'errore e continua: sta vicinodicevoa casa tua... in MonteNapoleone... E lìmi confidacom'essa ami da un annoriamataun giovine studente a Paviacerto Biffi - della sua età.(Io cado mezzo in deliquio). Il giovine è pieno d'ingegnoèpieno di cuoreha tre case in Milanofarà una bella carrieraetc.... Con uno sforzo di ragione mi vinco - fo il generoso - me leoffro alleato etc. Sua riconoscenzamio dolore acutissimo. - E siarriva ad Induno -.


3781.Molti per potere poi fare il galantuomo in Europabisogna che vadanoa fare per qualche anno il briccone in America. - America èveramente un altro mondo. Chi fattosi ricco torna di là inEuropaereditaper così diredi sè stesso.


3782.Musica odierna. Arpeggiaccordiche cercano sempre e non trovanomai il pensiero. E' la musica che fà parer buoni i cattivi -E' il trionfo di chi non ha ideee siccome i più non nehannocosì è la musica preferita dalla piùparte dei signori maestri. «Non vi sono è verodicono icriticimolti pensierima in compensoquale fattura!» -quasi che si trattasse di un lavoro da sarto o da calzolajo. Eppoidite buona una musica che dice nulla?... «Ma c'èscienza!» - voi rispondete. La Scienzaopinava Rossinidev'esserci sì nella musicamacome il culo in una belladonna - dev'esserci e non esser veduta. In altre parole la musicaodierna è tutta bagniffa (salsa) e mai solida carne. E peròConfalonieri voleva invitar Catalani (autore di un'opera dottainsipidamente) a pranzonon dandogli altro che salse; e sel'invitato se ne fosse lagnatovoleva dirgli: ti tratto come tu mitrattasti.- Si noti che questo S.r Catalani autore di una «Caccialontana» (ma per disgrazia non lontana abbastanza da non potereessere udita) dicea a Confalonieri «l'ho scritta alla Wagner...ma mi ci cadde qua e làin isbaglioun po' del Bellini»- Rossini diceva: melodia sempliceritmo chiaro.


3783.Mangiodicea Confalonierinon dirò per quattroma per 250.


3784.Nel 1870 in Italia si manifestò una recrudescenza di tirannia.- Non c'era regolamento che non offendesse la legge. Le garanziepontificie aveano rinfrescato il medioev[a]le diritto d'asilo. Laguardia nazionale - ombra se si vuole per la difesa dei cittadinidiritti ma almeno ombra ossia protesta s'era discioltadinanzi ilridicolo... -Volevansi abolire i giurati - fu impedita la stampa deiprocessi criminali offendendo così alla pubblicità deigiudizi proclamata dallo Statuto - si punì la bestemmia -sbalzaronsi da un capo all'altro della lunga penisola i poveripretori rei di onestàledendo così il principiodell'inamovibilità che per essere pieno deve riflettere non ilsolo gradoma la dimora - si accordarono poteri discrezionali aiprefetti e ai questori etc. etc. E pretesto era sempre l'ordinepublico! Povero ordinecome ti si disordinava!


3785.Bizz. (V. 3627) La giustizia della giustizia 25. La Giustizia umana èinsufficente: essa non reprime che i piccoli scellerati. La Giustiziadivina entra in scena. Essa decide di farla finita colle grandi Belvedella Umanitàe consacra 20 pugnali - invitando le Nazioni arichiederli. Si presenta prima l'Italiane chiede uno «pelPapa» (Motivi della domanda): poi si presentano altre nazionietc. etc. E ciò dia campo di far la rassegna di tutti gliodierni scelleratissimi -.


3786.I romanzieri del giorno pajono tutti figli di sartitappezzierimerciajoli etc. Es. «Il cavaliereritto in piedicommosso etremantegli occhi pregni di lagrime pure e santerimase immobiledove le due donne avevano preso commiatoed asciugando quellelagrime preziosecon un finissimo fazzoletto di battista dallacoronata cifradisse come colui che trovandosi solo etc. etc.»- «E si pose la mano sul cuore coperto di una camicia d'Olandabianchissima...»


3787.«Gh'hoo paura che qui du puvion faghen no razza. Han de vess dòmasc (due maschie) - In mil. il due etc. hanno il masch. e femminile.Il maschile è duu - In Ital. invecesi sarebbe detto duemaschie.


3788.Dall'ingenuo Togn fratello diciottenne della S.ra Confalonieri. - I°Te fee mai el dover! - Togn. Com'èno? Guarda el diari...legge poco benemalemalissimomalissimo... Gh'hoo domà unbene sol - 2° Tog[n]. Mi a Monza senza un quaranta franch per lomenno ghe voo. - C. Bencunta un pô su come ti spenderisset.- T. Ecco. Punto primm: levi su ben bonora e ciappi a pè eldazi... Una passeggiada la fa semper bene poeu la me faràvegni famm.Arrivaa a Monz[a] - naturalment sont stracch... e me buttigiò in del parch a fà on bel sogn sora l'erba. Fàel sogn mangi... una piccola de stuaa... magari dò - e el memezz litter de vin... - Poeu riposi un pô anmòo voo avedè la cittaa - e quand l'è giò el soodasiadasitorni a Milan... bevend tra la strada on alter para dequint - C. E i quaranta lir? - T. (cascando dalle nuvole) Ah! sìche l'è vera - 3° C. Te ghe cald? va giò a bagnattin del Navili. - T. Gh'hoo sudizion. - C. Ma se gh'è nissun? -T. L'è appunto perchè gh'è nissunche gh'hoosudizion - 4° El Togn incontra un giorno il prof.Corbellini abraccio delle sue due brutte ragazzee per fargli un complimentogli dice: Tal qual el sciocch ven foeura i tapp. - 5° Agli esamiper un impiego municipale gli era stato dettato il seg. tema: duecorrieriche partono alle tre del mattino da due opposti puntidistanti sì e sì - camminando il primo tante migliaall'orae l'altro tant'altrea che ora s'incontreranno? E Toniodopo di avere empito il suo foglio di contirispose: Il corriere A.s'incontrerà alla tal'ora - e il corriere B. alla tal'altra -6° Nel suo lavoro poi di composiz. italianasi notavano iseguenti pensieri - Il conte Ugolino vecchio dalla barba lunga ebianca è seduto su'n sasso con teppa... - Le pareti parevanoa tre passi dalla prigionedistaccarsi dal muro - etc.


3789.Non c'è che direutili sono le odierne ordinanze di polizia:ci rendon sicura la vitama ce la rendono anche nojosa. A protezionedella nostra libertàce ne tolgono troppa. E' notte. Haibevuto un bicchiere di più; il cuore ti si allarga - cosìpure la voce: ed ecco che tu cadi in multa per schiamazzi notturni -E' giorno: insoffribile è il caldo: vedi dell'aquati gettidentro. Scandalo publico! - etc. etc.


3790.Bizz. (3627) I progetti 51. Tra le scoperte che si desideranosarebbe da porsi anche quella di un naso posticcio pei cacciatori -in sostituzione del cane - naso da leprenaso da starnada anitraetc. - Asta della libreria 4 o il Filosofo e la serva 11 - LeggoBrunoSpinoza etc. poi mi rimango pensoso: e li invidio. Ma penso alRotaprofessore instoltito dal troppo sapere- e butto i libri sulfuoco - Pensieri metafisici sottilissimi e avviluppatissimi. Sentoche perdo la testa. Allora dico: andiamo tosto in cucina a parlarcolla serva e a ritrovare il buon senso.


3791.A chi desidera di ben imparare la lingua nostraserbando intatta lapropria originalità di pensierosi consiglia lo studio degliautori dei primi secoli della italiana letteratura - dove le ideeessendo nullelasciano inadulterate le nostre. Resta peraltro avederese una tale scipita letturanon dia la piega di scriverparole senza pensiero -comodissima piega. - Poichè spessorampolla da pensieropensiero.


3792.Car. um. Cressoni di Como è un uomo pieno di debiti ed'allegria. E' felicissimo di avere gonfiato il tale o tal'altro -canta sempre con voce baritonale qualche canzonetta - sa millepettegolezzi - tutti conosce ed ha per tutti il suo frizzo. Suostileallorchè spiritoseggiaè per es.:Seduceteviper sedete - Partoriamo per partiamo - Pederestiamoper passeggiamoetc. Ne ha anche però del migliore; per es. accennando a duesuoi amici e a sè stesso che avevano il pizzo (mosca) bianco«Eppoi si diceraro come le mosche bianche!» - Inoltreil Cressoni è sojatoree rugattista per la pelle. Un giornoincontrò nel Verziere di Milano una mezza dozzina di cantantisue conoscenzeche guardavano con desiderio la bottega di unpolentajo. Cressoni comperò una vasta polenta e moltomerluzzopoi li invitò a sparecchiarla sul luogo - dandoloroa ogni fettadel celebredell'immortale etc. etc.


3793.- Ci metto su un franco - diceva un ingegnere giocando al sette emezzo - nella scala di 1 a 10 (intendendo di dire 10 cent.) oppure«nella scala di 1 a 100» - (intend. di dire uno).


3794.Bizz. in vetturaferrovia etc. 40. «Chi va pianova sano e...perde la corsa»


3795.Qual'è quella cosa chesolaè ben fatta quando fattacoi piedi? Il vino.


3796.Molti hanno il talento di farsi odiare per poco -.


3797.Opinano alcuni che i figli degli uomini di eccelso e attivissimoingegnosono generalmente stolticome se i genitori avessero spesoin lor danno tutto il patrimonio intellettuale della famiglia. Noicrediamo invece che questa apparenza di stoltezza derivi piùdal vicino confronto coll'ingegno eccezionale del padre che non dallavera imbecillità del figlio. Confrontate perciò ilfiglio di un grande uomo non con costuima col resto del popoloeil vostro giudizio sarà modificato.


3798.Milano chiede panettone a PaviaNapoli carrozzelle a MilanoCantùignoranza ai giornalistii giornalisti bugie ai diplomatici etc.


3799.Il 3 Marzo 1869 mamma mi strappò il primo capello grigio.


3800.La banda musicale di Indunoquando accompagna i suoi morti alcimitero suona le più lugubri melodie: ma nel ritornostrombetta e tamburoneggia i più veglioneschi galoppes. -Taletrovandosi perfettamente felicetanto si spaventòches'uccise.


3801.(dal vero) Certo prete italiano è invitato a pranzo(all'albergo) da un vescovo inglese con moglie. A tavola si mangiapoco e a freddo - e anche quel poco nojato da un pretenzioso Galateoe da un vino dolciastro che nausea.Nessuno parla. All'Italiano ilcibo fa groppo. Doposi passa in camera. La S.ra si lava le maniecosì il Vescovo - e così dee fare l'italianoche certonon le ha troppo insudiciate di cibo. - Poisiedono al caminetto: eil Vescovoaprendo finalmente la boccadimanda con gravitàall'italiano: come interpreta lei il primo passo di S. Giovanni?... -L'Itali[ano] non sa nè di S. Giov[anni] nè di Matteo. Elì una disquisizione teologicasostenuta tutta dal Vescovo edalla sua moglie - nella qualeparlando anche della Cena di Leonardosi osserva che è tutta errataavendo il pittore dipinti gliapostoli seduti mentre doveano essere in piedi etc. etc.


3802.Fanno un gran bene certi caratteri fermiinflessibilichegiganteggiano qua e là nella storiacome colonne a sostenernela volta Napoleoneo come altari ospitalicui corrono milioni dideboli e li abbraccianoreputandosi in salvo Gesù. - E'peraltro sfortuna chespessotali caratteri - franti dallainelasticità conseguenza della lor stessa saldezza -precipitino a un trattotrascinando con sè i milioni dideboli.


3803.M'è nata l'ideache Goldoni nella sua «Locandiera»volesse raffigurare l'Italiachevagheggiata dalle varie Nazioni -si dà infine sposa a un italiano. Il dubbio vuol essere peròconfermato da un nuova lettura.


3804.La virtùin amoreè spesso causa della rovina delcorpo. Il vizio dunque è il prediletto dalla fortuna. - Lacontinenza non si ottiene che a forza d'incontinenza. Il casinodifende la casa.


3805.Tra le umane vergogneè la copromania. Come la golapiùsi fa vecchiapiù ama le sudiceriecosì la lussuria.Il giovinetto ama il latte - il giovane i miti formaggi - il vecchioi merdosi. I selvatici marci e le frolle puttanetengono per igolosi e i lussuriosi le maggiori attrattive... - Es.di cop. m. ilMarchese * ed il **che usavano farsi cacare in bocca dalle lormeretrici.


3806.I bimbi si leccano con le lor lingue le canne del naso per la dolcecorizza - in quella casasi vedevano su tutti i mobili i cerchiolinidei bicchieri - si tenea forse adosso quel tanfoperché ilcane non lo perdesse di pista - ...e volle porre sulla memoria di luiil pesante pressepapier di un monumentoper la pauraforseche iltestatore rialzasse la testa


3807.In un collegio di Monzacolui che fumava era castigato così.Per cinque giorni una pietanza di menoe in vece suaun piatto consu uno sigaro e dei zolfanelli. Intanto leggevasi il Galateo. Ilpovero castigato (che quella volta era un cugino mio) dopo tre giornidi penitenzairritato dal sorriso beffardo de' suoi condiscepoli -piglia freddamente lo sigaro e lo accende...- E ciò gliprocurò un tremendo scapezzone dal Rettore - Il punirelevando un piatto di cibo a qualche scolareè una delle tantemalizie di economiache la Pedagogia a salarioinsegna ai maestri.3808. C'è chi studia ogni modo per render difficile il facile.Che si dà mai di più semplice dello sbattere un uovo?basta un frullinoun bacchettovi pare? Eppurefu chi inventava atal scopo una macchina - a ruote - a molle - pressapoco così -e poi pretendeva ricompense ed onori.


3809.Giuochi antichi (Vedi Anth. lat.). Il duce Candidus e il duce Nigercomandano 15 soldati ciascuno. E 15 son le vigilie che si domandanoper quella notte. Tra i due capitani si pone di trarli a sortecioèdi metterli tutti e 30 in filacontandoli nove a nove e scegliendoa fare la guardiaogni nono... Candidus vorrebbe esimere i suoiestare insieme alla legge... Il quesito è dunque disporre igettoni bianchi ed i neri in modo da esentuar tutti i bianchi - Larisoluzione è questa: 3810. Mi ricordo che da bimbo mi siparlava di Pompeicome di una città che si stavadisotterrandocon tutti i suoi abitantimorti s'intende benematutti negli atteggiamenti che aveano al momento del seppellimento. Emi si narravaricordodi caseattraverso i vetri delle quali idiseppelitori vedevano famiglie sedute a cena etc. etc. Ma i vetrieran tocchicadevano - e tutto il quadretto cadeva in polvere. Ilvero Pompei fu una disillusione per me -.


3811.A tale piaceva d'invitare a pranzo della povera gente vecchiasenzadenti - per dar loro a mangiare roba durissima -.


3812.(dal vero). Il povero Paololavapiatti della contessa Gambarana - E'mezzo morto dalla febbre e dalla miseria. L'ospedale si rifiuta ariceverlo perchè non è di Milano - e vuole che siprocuri una fede di miserabilità dal proprio comune. La Cong.di Carità gli offre 10 cent. al giorno. La sua padrona nega dipagargli il salario perchè le mancò qualche giorno «ehkrepì - dice - meglio! non gli dovrò più nulla»- La cucitrice ammalava all'ospedale. Torna a casa: ha bisogno piùche mai di lavoro; le committenti sono tutte perdute.


3813.Ricette di crudeltà domestica. Es. «Per sbarazzarti deitopi - pigliane unocacciagli in culopepesenapeortiche etsimiliadà quattro punti al pertugiopoi lascialo andare. Eil topo non tarderà a diventare arrabbiato - e morderài suoi compagni - e creperanno tutti - e la tua casa saràrinnettata».


3814.- Verdi viene a Milano. - S.r Belinzaghi - dice un assessore -diamogli la cittadinanza - «Eh eh! - risponde il contespazza-baslotti - gliela daremo quando scriverà un'opera perMilano».


3815.(dal vero). T. Cremonaa braccio di mio cugino Francescoincontraun giorno il mio babbo. Babbo costringe Francesco ad accettare unapiccola somma.Via babboTranquillo tira Francesco in un brougham e agaloppo e in baldoriafinchè dura il denaro. - Poi si va acasa Cremonauna sol stanzasenza lettoma con tre sedie emoltissimi stronzi. Tranq[uillo] si cava dalle scarpe un mezzo«Secolo»e fa in mezzo alla stanza le sue occorrenze.Narra intanto a F. come il giornale gli serva per tre usi - I° dilibro - 2° di calza - 3° di nettaculo. - Franc[esco] si lagnadel freddo: Tranquillo sparge sul pavimento una boccetta di spirito el'accende - etc. etc.


3816.Fra gli avvilimenti di un giovane d'ingegnomassimo è quellodi andare a scuola e di subire gli esami.


3817.Talerichiesto del pagamento del fittorispose picchiando ilpadrone di casa e insieme dicendo che quello era un acconto. Ilpadrone lo citò dal pretore. Il percotitore non solo ammise ilfattoma sostenne di avere avuta ragione nel picchiarloanzi diaver d[iritt]o a un compensoper la fatica durata «asca elpericol de ciappai suo de slogam ona man» - Il Marchese *celebre porconoleggiò per qualche giorno il «MondoNuovo»che era allora una novità per Milanoe vi fecedentro una colossale cacatadicendo «l'è tanto temp chela foo in del veccche l'era vora de provà a falla in delnoeuv».


3818.Discorso di un grand'uomo dell'antichità composto cent'annidopo la sua morte. (Bizz. V. 3627).


3819.Pompeo Castelfranco - sedicente maestro di francese - ènominato di sbalzo dal Ministro Bonghi sopraintendente degli scavi aMilano (mentre c'è già una consulta Archeologica).


3820.St. Um. - I Sonnettisti - i mattacini (magattei?).


3821.Una generazione seminal'altra raccoglie. Vuoi tu appartenere aquella dei seminatori o dei mietitori?


3822.S'impara spesso dai ricchi a fare il pitocco.


3823.Bizz. (V. 3627) Asta di roba fuor d'uso 34. la flebotomia - lasuperstizione contro il sezion[amen]to dei cadavericontro lavaccinaz. etc.che ora si manif. contro la cremazione. - Coll.cervelli 42. Lectures upon heads di Stevens- che le faceva a prop.delle teste dei papaveri. - Il sonnambulismo del M[edio] E[vo] -Catalogo etc. 42 Descriz. di una città mangiata dai topi (V.in Plinio degli ab[itanti] di Gyara isola delle Cicladi).


3824.Locke l'anatomista del pensiero.


3825.La S.ra Gramaticail S.r Chiarissimi - Chìliabb[reviativo]di Achille. - Cogn[omi] nel villaggio di Argegno: TruppaMellaPosca e Ciac


3827.Dabo tibi dorsum et non faciem! - dicono le monache parlando aldiavolo e al frate confessore.


3828.A prop. dell'insigne monumento del Bambaja a Gastone di Foix esistevaun Ms. in-4. dell'epoca (che lo descriveva) nel Monastero di S. Martain Milanocucito insieme alle Vite di alcune monache etc.


3829.Per la Rov. vedi sparsim 14791480148114831489 etc. - Agg. Ilpranzo di Perelli e Rovanifatto al rovesciocioècominciando dalla mancia al servoe dal caffè e terminandocolla minestra - e l'altro pranzo degli stessi - in un giardinod'osteria in mezzo alla neve - Cit. anche le malinconie del cane diR.


3830.Filosof. delle minime usanze. - Il salute verso chi starnutaservese non altro a incomincire una conversazione tra gente sconosciuta -Così molte convenzionalità e molte ipocrisie delGalateogiovano a scongiurare assai più grossi fastidi - comeliti etc.


3831.Mi contava un sojatore che a Napoliin certi alberghiusava ilservitore entrare nella camera del forastierola bella mattina delsuo arrivocon una guantiera sparsa di piccoli e grossi stronziciascuno dei quali avea appeso un cartellino e scritto su un prezzo.I grossi costavano molto più dei piccinied alcuni tenevanoin capo un cappellino di prete.Erano questi i prodotti degli abatini.E il forastiero sceglieva. E detto fatto si apriva la portaecompariva ai comodi del forastiero la parte corrispondente - autricedell'esemplare.


3832.R.F. (V. 2867 e seg.). Giuseppe Maria Gelasio - figlio del Cav. CarloPisani Dossi e di Luigia Milesi - nato il 25 luglio 1819maritatosialla nobile donna Ida Quinterio (fam. d'origine lodigiana) il 1848 emorto di colpo apopletico il 7 9bre 1873 - padre di Alberto CarloFelice e di Guido Carlo Felice mio fratello. Ritratto a matita delGaravaglia colla poesiucciaDel più vezzoso e vividoDelpargolo più elettoAl più soave e trepido Santomaterno affetto L'amabile sembianza Industre mano offrì. Altroritratto a olio di T. Cremona - e car[icatura] a lapis sul mio albo.- Babbo mioil beniamino di D.na Luigia. Da bimbo papagallava lepoesie di Vittorelli e Savioli. Non avea ancor l'erre; e dicea convoce tragica «Non t'accoltale all'ulna - che il cenel miorinsella» etc. oppure «e nella selva antica - schelzandoci peldè» (si perdè) - o nel Passeggio di Savioli«Già scotendo all'aula...» o «Deh non volleiche in mano - delle Napee giungesse» (modo poetico di dire gliammazzacani). - Avea per pedagogo un vecchio preteche gli dava asucciarequando savioun vecchio pezzo di regolizia che teneva neltaschino del suo gilet. - Studente di Liceo e di Universitàraccolse a casa sua (il vecchio palazzo Corti di Pavia) molti trasuoi amici formando un'orchestra. L'orchestra girava poi per la cittàa dar serenate.Accorrevano talvolta i poliziotti e ne accadeva unsalva-salva. Chi avea il tamburonelo faceva rotolare per le viemail tamburone era sempre sequestrato. Babbo sonava talvolta ilclarinetto anche nell'orchestra del Condominio di Paviae si ricordadi avere una volta guastata l'aria di una cantante con un colpo ditamburone dato a contrattempo. - Altra fra le sue memorie è laramanzina datagli da Torresani in polizia perchè avea osato difischiare una canterina sostenuta dagli Austriacie del suoimbroglio a rispondere... per il pavimento che sdrucciolava. - Babboamava poi giocare ai bossolotti (il suo Gneo -Taddeo e Bartolomeo)ne avea una cassarubatagli poi da un prete di casa - e un giornocon un amicoandòin piena domenicaa darne academia aivillani di Groppello. - A Montecalvosua madre gli avea comprato uncavallo. Un dìessendo lontano assai dal castellosceseperle sue occorrenze. E il cavallo via. E babbo dietro. E cosìandarono fino al Montenotando che il cavallino si fermava ognitratto a mangiar l'erba sui bordi della via e a guardare il padronecon aria compassionevole. - Ebbela sua parte di amori - Per unafece i versi seguenti: O Maddalena - fin nella schiena - l'amordiffondesi - di tua beltà - T'amolo sai - t'amolo vedi -se non lo credi - io morirò - Fatto nel 59 tenente dellaguardia Naz. di Milano portò un dì a casa una ventinadi scatole di soldatini di piombo. Gioja mia e di Guido credendolinostri. Mano. Babbo se li schierò gravemente sul tavoloecol libro de' militari esercizi dinanzie una riga in mano - sidiede a comandarli e a mandarli su e giù - E allora contava diavere una volta imberciato il primo colpo che mai tirasse nel biancodel bersaglio federale di Luganocon grande meraviglia di suo padre.Ma il male èaggiungevache volli tirare il secondo. Cit. lesue allegre canzoncine «oh i bei oggitt che gha la formiga! ohi brutt oggion che gha el formigon! etc. - «Madam sepermettesseghe vorria basà el sciampin!» - «Monpetit François...» - «La bella Marta la va almercà» etc. - «Pianta la fava la bella villana»etc. - Cit. il suo perpetuo zigaro - Cit. le 11 fondine di minestrache babbo mangiava alla mattinae le 9 michette coi 4 cereghini.Cit. il suo gusto nel venire ad annunciarci: la pappa è intavola. Come mangiava con appetito! E amava tanto la cazzuola chesempre dicea: quando mi crederete mortoprovatemi a metter sotto ilnaso una buona posciandra. Se non rivivrò allorasaròmorto davvero. - Per noi non si mangerà più dicazzuola. - Cit. inoltrela sua passione pei solitairegiuochi dicarte (Il Napoleone e el Cilapp) - i necci che faceva a sèstesso - l'ira che gli veniva pel modo con cui mamma disponeva lecartenon rivolgendo sul loro diritto le povere figure etc. Raff.tra le rovine di Montecalvo e quelle di papà mio - (chiusa dellibro R.F.).


3833.R.F. (V. 2867. Parte 2). Rit. I° Domando: chi era il papàdi D.n Carlo - Don Gelasio - Cosa faceva? - Nulla (risponde papàin tuono glorioso) - E il papà di Don Gelasio? - Don Carlo -Un altro Don Carlo? - Sì - E che cosa faceva? - Nulla - Nullaanche lui? - Vorresti forse che un nobile facesse qualche cosa a que'tempi? - E babbo dicendo ciò parea se ne gloriassee pareache insieme si riputasse decaduto dal dovere mercanteggiare l'operapropria. Eppure non sono forseanche i signorimercanti? Lorovendono il vinovendono il granocome l'oste il vino e ilprestinajo il pane. E' nobile forse il commercio della prima materiae plebeo quello della seconda? - Sulla nobiltà - che èla ditta di una famiglia. Sull'eredità dei vizi e delle virtùetc. Una famiglia che ha vecchie tradizioni di onore e di onestà(il che torna lo stesso) ha più probabilità di un'altradi mantenersele. - L'amor della ditta tien spesso il mezzo bricconenel galantomismo. E così l'amore dell'arme. - Degli antenatinulla m'importa. Che ho a che fare io con essi? I nonni io li amoperché me ne resta in capo una tal quale memoria ches'assomiglia ad un sogno: e poi i genitori me ne hanno sempre parlato- ma i nonni dei nonnidi cui non conosco che de' brutti ritratti -al diavolo! se ne avessi le cenerile cederei senza rammarico inservigio dell'agricoltura.- Come di chi adulto rivede i luoghid'infanziae si meraviglia della lor picciolezza - cosìpiùio divento grande mi vedo impicciolire i miei avi.


3834.(R.F.) (V.S.) Descriz. di un appartamento. Un app. è tutto unromanzo.La cucinail tinelloil cesso lì rappresentano leparti burleschele sale le ufficialile camerele tragicheleaffettuose etc. Varie scenette - Macchietta del maestro di ballo colviolino. - Famiglie di vecchi servitorimobili anzi immobili di casa- che seguivano fino alla fine la buona e la ria fortuna dei loropadroni. Conf. tra i vecchi servitori ed i nuovi. - Il far fuococausa della quotidiana lite fra i due fratelli Pisaniuno fratel'altro preteD.n Sisto e D.n Enrico. I due sistemi di disporre lalegna etc.- Una porta aperta e il prov[erbio] Canpaisan e Pisan -Saren mai su i port.- In giardinobabbo e zio Gaetano seminano icinque centesimi etc.


3835.R.F. Angioletta Pisani Dossi n. il 12 apr. 1810 andata sposaall'Avv.Antonio Massa di Genova dep. al I° parl. ital. il[lacuna] - m. il 16 luglio 1844 - Testa bizzarra. Teneva da ragazzaun falcetto sotto il cuscino per difendersi dai ladri (si parlava inque' tempi della Gran Bestiadel Tirelin e del Torototellatreaudacissimi) - correva a cavallo vestita da uomo a traverso i campie cadde un dì in Po. Udendo come Dio tutto concedea chitutto confida in luidigiunò e pianse per quaranta giorni equaranta nottichiedendo la grazia di esser cangiata in uomo.Recitava stupendamente la tragedia (a M[onte] C[alvo] fa da Antigonecolla zuccheriera in mano). - Morendo Angiolettavolle che sispegnessero i lumi per torre alla madre la vista del suo patire -Morìtormentata dagli scrupoli religiosi.


3836.R.F. Donna Elena Milesi Viscontini madre di nonna Luigia - assaiistrutta pel suo tempoamica di Manzoni e amata dal Porta - unadelle prime ad avere ed ammirare i Promessi Sposi - nella cui casa aMilano conveniva il fiore della scienza e della letteratura - (V. diPorta i versi alla Sura Lenin Milesie il sonetto «De giàche sevem sett a on tavolin» scritto per un puntiglio amoroso.- V. per le persone che si raccoglievano in casa suanota ms.).Donna Elena si faceva portare in lettiga a M[onte] C[alvo]. - Primadi moriredomandò l'ora e volle che si montasse la pendola. -Quando sentì il campanello del Viatico disse: vengono adungermi gli stivali - Bianca Milesi Mojonfiglia della precedentelibera pensatrice pittrice e scrittrice di libri educativi - dava illatte a' suoi bimbiin piena conversazionediscorrendo intanto diesteticadi teologia etc. Assisteva alle sezioni cadaverichee neportava a casa de' pezzi. - Un dì si cavò una mano dimorto di tasca e la gettò sulla tavola etc. I figli non volleinscriverli in nessuna forma di culto. «E' affar loro»dicea. - Suo marito era medico egregio. Scrisse vari opuscolidi cuisolo conosco quello sull'utilità del dolore. Morirono entrambidi coleraa Parigi a poche ore di intervallo - Francesca MilesiTraversi sorella della precedente e moglie all'Avv.to GiovanniTraversi. Rovani l'ha in parte descritta nella sua avvocatessaFalchima in parte la calunniò. Avea modi da pescivendolanon era nobilema non di famiglia plebea - fu adultera ma nonassassina. - Ora a noi. Vera donna dell'imperola S.ra Francescadisabbigliavasi in piena conversazionee se si sentiva addosso unapulce alzavasi le sottane e se la acchiappava senza riguardi. Faceafreddo e lei si scaldava con su i sottanini le chiappe - al camino.Avarissimaappunto perché ricchissimacomperava pel suoserale tarocco le carte già usate e se ne mancava qualcunasostituivala con altra di altro mazzo scrivendoci sopra il suo nuovovalorecioè ad es. facea di un dieci di coppe un «red'oro». Di tempo in tempomandavale a soppressare. Chi giocavada lei partiva sempre colle mani sudicie. - La sua camera da lettoera tutta piena di gabbie d'uccelli. - A' suoi cugini Gabrini lasciòun patrimonioa mia nonnache odiavail suo busto di marmo e ilsuo ritratto a olio. Fu poi tanto cattivasul momento del crepochetentò di metter zizzania fra il babbo mio e suo fratelloGaetano lasciando a quest'ultimo un credito di L. 9000 che essateneva verso il padre di luie di cui babbo mio avrebbe dovutopagarle naturalmente la metà - del quale credito peraltro aveadonato l'originale ricevuta a sua sorellamia nonna - invitando cosìil babbo mio a rifiutarne il pagamento al fratello. - Sgraziatamenteper le di lei buone intenzioni mio babbo amavapiù che ildenarola pace. - I vecchi Traversi fittabili dividevano in find'anno i loro zecchini collo stajo - metodo assai semplice dicontabilità. L'Avv. Giovanni fu loro sucessore - nellericchezze e nell'avarizia. A Parigifaceva miglia e miglia a piediper comperarsi a minor prezzo le scarpe - e così ne consumavaun pajo per comperarsene un altro. - Il lettore Traversi rubava poi ilimoni nel giardino del fratello e li metteva nel cappello. Un dìpassando dalla portinaja il cappello gli cadde e giù tutti ilimoni.


3837.Vedi pei R.F. «Carte segrete della Polizia Austriaca in Italiadal 4 giugno 1814 al 22 marzo 1848». Capolago Tip. Elvetica1851. - Vol. I° a pag.


262dove si parla della famiglia Traversi che organizzò larivoluz. del 20 aprile 1814 - a pag. 425 sentenza di morte controConfalonieriArconati ViscontiPisani Dossi etc. - a pag. 429dovesi parla di pubblicaz.rimpressa a Milano coi tipi Andreola. 3838.R.F. I nostri vecchi a date epoche dell'anno cambiavanoinvariabilmente di abiti - si mettevano da estate o da invernoqualunque si fosse lo stato della stagione; memori forse delproverbio: Dio manda il freddo a seconda dei panni. - Quando le donneportavano que' cappelloni sul fare di un imbuto o di un cartocciodisse tale: «incoeu hoo incontraa un corridor cont in fond uncamer» alludendo al brutto visoche vi appariva di sotto. -Importanza del nodo della cravatta nel 1826. C'è un libro sulmodo di farlo - L'uso dei tabacchi profumati nel 1750. Non c'eraragazza che non avesse il suo scatolinoe che non se ne zeppasse lenari. Si faceva all'amore colla tabacchiera in mano (V. per lequal[ità] dei tab[acchi] Cherubini Diz. Mil-it.in tabacch). -Il cavallante di casa. Tipo classico. Beretto a uso notte col fiocco- orecchini d'oro - e due ricci inanellati alle tempia.


3839.R.F. - quando le nobili milanesi andavano al loro casino a vede ballài omen... - (La nobiltà dava cioè ogni anno una festada ballo a' suoi ingegneriragionieri etc.ma guai che una nobileballasse con uno di loro:stavano tutte le dame sedute intorno allasalaguardando attraverso l'occhialetto e con un fare beffardolaplebe danzante). - Il Conte Settala diceva poi dei nobiliammessi alcasino benchè non in perfetta regola coi quarti«Stipess de foss...»


3840.- Wer da? - chiedevano le sentinelle austriache. «Coppet!»rispondevano i birichini. E fu un tempo in cui una mano diaudacissimi popolani faceva volare ogni notte qualche piantone nelNaviglio entro la sua garetta - Gli ufficiali giravano sempreaccompagnati da soldati coll'armi... Si ordinava a volte di metterefuori dalle finestre a scacco i lumi - e però in certecontrade i lumi erano vicinissimiin altre l'occhio non arrivava dalprimo al secondo.


3841.R.F. I frati che si sfratavano e facevano da republicano - il SignorPaolo Emilio Guarnierigazzettiere e prete - nel bosco ParnasioClorisio Dardanio etc. - La resa dei Tartari coi Moscovitiballo dicarattere eroico-tragico da rappresentarsi all'arciducale Teatro diMonza per la fiera di S. Giovannil'anno 1799 composto da GiovanniCosalari.


3842.R.F. - Scene - Il passaggio del confine. Tornando la boetta nelcappello del postiglione - andando il largo respiro di soddisfazione- Le ragazze di casa Pisani: ElenaAngioletta e Carlottache simisurano le poppe colle mestole di legno... Elenamortificata diaverne pochebenchè la più bella.Carlotta trionfanteetc. - La Scritta tra la S.ra Luigia Milesi e don Carlo Pisaniincasa Milesi. - Il Notajo Castillia (noto per lo Spielberg).L'educaz.a Parigi della Luigina (da cui era fuggita in un cesto). Luiginascriveva le sue lettere con pochi errori di ortografia etc. - DonCarlofiutando l'avvenire avea già dato una scorsa ai vecchidiplomi e ristudiava araldica etc. - I testimoni - i doni - MonteC[alvo]. Mi racconta il prevosto di Soriasco che D.na Luigiaquandodovette abbandonare il castello al maritofece nascondervi e murarein un sotteraneo 2000 bottiglie di Malvasia eccellente. - Casa di miozio Gaetano. Come una famiglia si rovini per 4 o 5 figli ancor bimbiche fumano e tirano di tabacco. Sulla tavola un monte di vesti tuttestracciate. La massajad.na Carolinasta discutendo di letteraturanell'allattare un bambinocui dà insiemedal suo bicchieredel vino. La casa non ha usci. «Meo et amicorum commodo».Tutti padroni dal tetto alla cantina. Le bottiglie si vuotano adozzine per voltae i vetri rimangono sparsi per le stanze. Lenzuolae camiciemancano a volte in un trattoe allorasi va in furia acomprarne tutta una guardaroba etc. etc.


3843.Si parlava della riconoscenza dei posterispesso compenso alle animegrandi e misconosciute dai loro contemporanei. Saltò su a direGalbiati «sti posteri! sti posteri! e cosa m'han faa a mi stiposteri?»


3844.In Engadina su un camino sta scritto: «Cammino sempre e non mimuovo mai» - L'Ambasciatore marrochinovedendo la Galleria V.E. di Milano illuminatameravigliòe per fare un complimentoall'Arch. Mengoni che lo accompagnava si dice che gli dicesse «tuttaMarocca! tutta Marocca» - (in ital. marame).


3845.Lessi su un cartello funebre a Tortona «Preci e lagrime - peldecesso della morte di Maddalena Cordini»


3846.Giulia Pisanamoglie a Sebastiano Calvi fisico egregio morto nel1674 figlio di Matteoe seppelliti entrambi nella Chiesa delGiardino a Milano. - Ven. Cler. Don Enrico Pisanofiglio del nobileOttavio N. C. e J. C. di Pavia 1711


3847.Zio Cecco (Pessina - zio cioè di mia nonna Quinterio)suaeterna cravatta bianca. Non volea creder nel gas - nel vapore -nell'ecclissineppure vedendoli. Sua spiritosità giornalieradelle tre frasi all[udenti] alla boccaal naso ed al culo -inzigatagli da suo nipote Alberto Quinterio.Era un fegato sano. Nel48 stava alla finestra a veder le fucilatedicendo:bene! bel colpo!etc. tanto partisse il colpo dai milanesi che dagli austriaci - Unanotte (era soloin campagna) ode rumore. Scende dal lettoapre lafinestra - e al chiaro di luna - vede in cima del muro del giardinouna cosa neraquasi una personache cerca di scavalcarlo. Dettofatto piglia lo schioppomira - e... fuoco! L'apparente ladro cade.Zio Cecco torna a letto tranquillo e alla mattinasvegliandosidiceal massajo: Stanotte devo avere ammazzato un uomo - Oh diavolo! fa ilmassajo. E vanno entrambi sul luogo. Zio Cecco avea ucciso... untacchino.


3848.R.F. (Note storiche spigolate dall'album di un contemporaneo) 1796.14 maggio - Entrata dei francesi in Milano - 1799. 18 aprile.Occupazione dei tedeschi di Milano. - 1800. 2 giugno. Rioccupazionedi Milanodai francesi con Buonaparte. - 1811 20 marzo. Maria Luigiasi sgrava del re di Roma - 1814 28 aprile. occupaz. di Milano dagliAustriacidopo 15 giorni che lo avevano abbandonato. - 1815 26marzo. Bonaparte fugge dall'Elba. 1815 7 [lacuna] - esposti gliAngioli a Santa Maria Segreta per 3 giorni; ma sembra che siansifatto gioco di noi miseri mortali. - 1815 1 luglio. Giunge la notiziadell'abdicazione di Nap. I° - a favore di suo figlio Nap. 2°.Tumulti in Porta Ticinesenella bottega del prestinajo Martinelliche fu saccheggiato stante il caro e la scarsezza del pane. Lo stessoin Contrada delle Tanaglie (E chissà che non abbia questascena inspirato a Manzoni il brano corrisp. nei Promessi!) - 1815 31Xbre. Ingresso di Francesco I e sua moglie in Milano dove dimoraronofino al 7 marzo 1816 -1815 13 febb. S. Carlo di Napoli bruciato -1816 23 nov. Mad.me Catalani diede un concerto vocale alConservatorio dove si pagava L. 13 di Milano a testa - L'inverno1816-17 fu tale che da 38 annicioè dal 1779 in qua non s'ètrovato l'egualeessendo stato costantemente bello - 1818 24 maggio.Solenne ingresso di S. A. I. il principe Rainieri Vice-re del RegnoLombardo Veneto. - 1818 26 luglio.Ingresso in M. del conte CarloGaetano di Gaisruckvescovo di Passau. - 1821 8 febb. Moti a Napolie in Piemonte - 1825 10 (?) maggio. Entrata di Francesco I° suamoglie e suo figlio - 1825 fabricato il Ponte di S. Damiano (nel 24s'era fabricato quello di Porta Orientale) - 1821 Il giorno 15 diLuglio giunse a Milano la nuova che il giorno 5 maggio morì aS.ta ElenaNapoleone - 1821 10 agosto. Morte di Salvatore Viganòcoreografoin Casa Castiglioni - Porta Orientale - 1822 15 maggio.Giocata al lotto nella bottega dell'Amministrazione situata incontrada del Giardinoalle 2 pom.di 6 numeri cioè 1050606370 e 78 e fu sborsata la somma di L. 450.L'Estraz. èfatta a Bergamo. Si guadagna la cinquina cioè 5060637078 che portava Ital. Lire 996 mila. - Dopo tre giorni si presentacerto Francesco Azimonti per l'esigenzama venne arrestatounitamente a 3 individuifra i quali un Ingegnere Pironi-Giorda ePrinache furono rilasciati dopo 20 giorni d'arresto come innocenti.L'avv. politico Marocco Carlo fu arrestatoe il giorno 7 giugno1822dopo un congresso di consiglieri fu deciso che la causa eracriminale per certo Perotti (?) e altri 3 compliciuno dei quali(Pozzi) arrestato e gli altri due latitanti. Col mezzo dicannocchiale sulla cupola di S. Fedele avean potuto rilevare i numerisortiti a Bergamocon una stazione sul campanile della Chiesa diOmate. Fu poi rilasciato Marocco e Azimonti a pluralità divoti. Marocco non fece che consigliare Perotti sul contegno chedoveva tenere. Azimonti non era che il rilevatario del biglietto.Fatto sta che ad oggi 15 ag. 1822 le 996 mila lire non sono pagate anessunonè lo saranno in seguito - 1830. 282930 lugl.1830. Riv. a Parigi. Ascende il trono Luigi Filippo. - 1829 19luglio. Corse di bighe nell'anfiteatro. 12 cavalli fuggirono dallaporta trionfale e si posero a correre per le vie della cittàdove uccisero un ragazzo e una donna e ferirono oltre 30 persone. Unafolla immensa ingombrava la corsiaper la festa annuale che sicelebra alla Madonna del Carmine per la B.V. dell'abito - 1829 31luglio. La Pastaal teatro Carcano. Fu costretta a mostrarsi albalcone - 1830 3 maggio. Morte del conte di Strassoldo che da 12 annipresiedeva al governo della Lombardia.


18301 luglio. Lo rimpiazza il conte Hartig. - 1831... luglio. Tumultoall'Arena. Il popolo milanese malcontento di una rappresentazionegetta nel circo le sedie e pietre della balaustrata. Gli Austriacifecero fuocouccidendo 2 persone e ferendone 11senza che di questaazione si facesse mai giustizia. 1832 Gran festa di ballo dallaPahlen Samoiloffdalle ore 9 della sera alle 5 della mattina. 1000invitati. Il giorno appresso gli appartamenti furono accessibili adogni ceto di persone. Viva una così gentile liberale e cara egiovine signora! - 1832 22 luglio. Napoleone 2° duca diReichstadt muore consunto a Viennadi 21 anni. - 1835 2 marzo. Mortedi Francesco I°.


183528 luglio. Congiura di Fieschi contro L. Filippo. Fieschi decapitato.- In giugno 25 (?) altro attentato contro lo stesso da Alibeaud (?) -1836 27 Xbre 3° attentato contro lo stesso da Meunier (?) - 183630 8bre. Tentativo di Luigi Bonaparte a Strasburgo per farsiproclamare imperatore dei francesi.


18381 settembre. Ingresso da Porta Orientale dell'Imp. Ferdinando I°.- Cerimonia in Duomoadobbato da Sanquirico per 300.000 lire - 18386 sett.Decreto di amnistia a favore dei precettati e delinquenti dialto tradimento.- 1839 a memoria di uomini non si ebbe mai un mese diottobre più fatale.Piogge dirotte ecc. - 1840 25 ag. fieratempesta in Milano. Tutti i vetri e grandi e piccoli si ruppero.Grossezza di un uovo. Rovinato il finestrone dell'Assunta in Duomo. -1844 dal 12 al 27 sett. VI congresso degli Scienziati. Naumachiaall'Arena. - 1845 Fanatismo per Maria Taglioni e Fanny Cerrito. Il 20marzo u. fatti 1600 biglietti alla Scala e 600 pel loggione.Rimandatepiù di 1000 persone. - Poesieghirlande ecc. fino alle 2 dopomezzanotte. - Alle 5 pom. la calca era taleche si forzòl'ingresso. Si atterrarono 3 granatieri. Le danzatrici venneroevocate al proscenio più di 20 volte. - 1845 Salita in pallonedi M. Arban. 1846 Carn. spettacolo infelice alla Scala. - 1846 15feb. Inaug. strada ferrata Ferdinandea fino a Treviglio (Conte Spaur400 pers. Prezzi: 1i posti L. 4 austr. - 2i3 - 3i175).


1846Caldo d'estate insopportabile. - 1846 I° giugno. Gio. MariaMastai Ferretti - eletto dopo due soli giorni di conclave.Anagr[amma] Grati nomiamnistia e strada ferrata - E difatti accordòl'amn. a 2000 rei politici.


184619 novembre. Morte di Gaisruck - 10 dic. id. Suoi grandi funerali -1847 L'orizonte politico si oscuramassime per le Romagne. -1847 47bre. Ingresso per porta Orientale di Romilli - quindiil 5 grandeentrata per porta Ticinese. - Strade parate a festa - illuminazione asera - 5 7bre alle 81/4 a S. Eustorgio messapoi in Duomo alle 12.Tutta Bergamo era in Milano. - A sera obbligato a mostrarsi.Disordini in piazza Fontana - 8 7brereplica della Luminaria inPiazza Fontana. Si grida: viva Pio IXaltri disordini. I tavolinidel caffè Reale vanno sossopra - i militari sfoderano lesciabole.Alcuni feriti. Uno soffocato nella follacerto Abatimercante di mobilid'anni 45. - 1847 9no congresso degli Scienziatia Venezia. Questi congressinascostamente politicicominciarono nel39 a Pisa. Il 2° ebbe luogo a Torinoil 3° a Firenzeil 4°a Padovail 5° ed il 6° a Milanoil 7° a Napolil'8°a Genova - e il 9° a Venezia. 1847 9 8bre - bellissimo ecclissidi sole - (Qui nel ms. si trovano alcune pagine tagliate via.Certamente vi si parlava della gloria del 48). 1848 6 agosto. Dopo134 giorni le truppe di S.M.I.R.ricuperano Milano. - In 8bre fucilatii milanesi RossiVigo e Bordoniper aver sedotto un soldato adisertare«così diceva l'iniqua sentenza» (laparola iniqua è cancellatapoi rimessa.) - 1848 15 9bre. Fugadi Pio IX da Roma sopra il piroscafo francese «Telemaco»- dopo la uccis. di Pellegrino Rossi. - 1848-49 Un inverno comequello di quest'anno è molto tempo che non si vidde. - 1849 26febb. fu chiuso il caffè alla Scala. Mio nipote Tito fuarrestato da Galimbertiper aver detto che un soldato avea rubato unombrello ed è tuttora (14 marzo) in Rocchetta. - 1849 26 febb.Alessandro Sanquirico di 73 anni si avvelena fuori di PortaVercellinalasciando una sostanza di 500.000 lire. - 1849 L'Avv.Giunio Bazzoniautore del libro i Romani in Greciafuggendo daMilano per le circostanze dei tempisui monti della Svizzeracadespossato in un precipizio e vi trova la morte. 1849. 18 marzo.Anniv.Il 17 gli Austriaci si erano ritirati in Castello. 18 oggi èpassata tranquilla la giornata. 19 simile. 20 simile. 212223simile. 24 torbida. 25 Angoscia pel tradimento di Carlo Alberto. 26Ingresso dei Tedeschi. - 1849 7 agosto. 101 colpi di cannoneannunziano la pace vergognosa del Piemonte con l'Austria. Patti -pagamento 75 milioni di franchi - Alleanza offensiva e difensiva


-Nessun deputato lombardo - Aboliz. della coccarda a 3 colori -Rinuncia alla fusione - Trattato commerciale rovinoso pel Piemonte. -1851 25 giugno. Oggi alle 41/4 pom. sul Durinofu uccisoproditoriamente il Medico della delegazione Prov. * da tutti esecratoper essere stato il delatore del dottor Ciceri suo amico (Lascrittura del Cronista si fa sempre più tremolantemaavv[icinandosi] alla morte gli cresce il coraggio di emettere le sueopinioni) - 1851 2 Xbre. Luigi Napoleone scioglie l'Assembleafrancese.- 1852 2 dic. Napoleone III proclamato imperatore deifrancesi - 1854 Xbre.Rigido. Nevischia - La temperatura èdiscesa a gradi 5 sotto lo zero.Carestia. Tre anni in casa sempreseduto sulla poltrona - pane 50 cent. - riso cent. 72 - 1854 feb.sempre sereno (il carattere del ms. è quasi indecifrabile) -1854 27. Carlo 3° duca di Parma pugnalato. Madame Goudard sale inpallone a Milano - (Ed anche il Cronista vi sale il dì 8 febb.1855.Era nato nel 1780). - (Altra mano) 2 marzo 1855 a mezzo giornoNicolò di Russiamuoredicono di veleno - 1855 Coleradai60 agli 80 casi per giorno.


3849.Nelle note sudette trovo anche le seguenti: 1846 Dopo 30 anni di noninterrotta amicizia l'A. delle presenti memorie va in rotta col d.rChiesa.Perchè? Chiesa ha pigliato moglie - Il pittoreMigliaradi larga famadipinge quadri a olio sul gusto di quellidel Canaletto - e ci riesce a meraviglia e tanto imita gli originaliche le sue copiedipinte su tela vecchiasono vendute per originali- Uomini dotti e artisti miei contemporanei (è il Cronista chescrive nel 1849): Orianiastronomo - Parinipoeta - Verri Pietrostorico - Beccaria Cesarefilosofo - Appianipittore - Palettachirurgo - Maroccoavvocato - Pacettiscultore - Cagnolaarchitetto - Custodiistoriografo - Montipoeta - Voltafisico -Scarpamedico - Frank id. - Brunacciecc. (Illustri ecc. viventi.Manzonipoeta - Grossipoeta - Castiglioniantiquario - Bordonimatematico ecc.) - Anagramma di Giovanni Maria Mastai Ferretti -:grati nomiamnistia e strade ferrate.


3850.Rovaniana (V. 3496. Prog. lett. 11 e sparsim in Rov.criticaetc.).Disposizione e intitolazione provvisoria delvolumetto.Avanguardia del libroI Cop. e Pag. 3a. - Rovaniana - Milano- Luigi Perelli Editore - 187... - II 1a pag. Ritratto all'aqua fortedi Rovani con l'ep[igrafe] "me dai tempi infelicie dal nessuno- asse paternoe dall'inutil arte..." - III Breve prefazione(già scritta. V. nelle carte) - corpo del libroIV Rovani el'Arte. a) in Biblioteca di Brera - b) sui gradini alla Scala - c)all'Esposizione - annedoti relativipreceduti e seguiti daappr[opriate] cornici critiche. - V Rovani e Manzoni - descriz.grafica dei loro colloqui.Raff. tra il genio di entrambi. Anne[doti]rel[ativi] a ManzoniPortaRossini ecc. - Come Rov. conobbePerelli. Dove Rov. vide la prima volta M. VI Rovani e Lieo. Ricordidi gioventù - Parenti - avventure - ann[edoti] vari - suoi ed'amici ecc. (Lieo da lýosciolgo). - VII Rovani e la Morte.Segni di decadimento. Ultimi istantiFunerali ecc. -retrog[uardia]VIII Appendice prima (di Rovani) cioè raccoltadei passi autobiograficicavati dalla Gazzetta e dai libri suoi -Sermone sul Matrimonio - Sonetto a Papa Alessandro. Madrigale alMaffei - Epigrammi in versi - Epigrafi - Epitafi (SilvioFerrariecc.) - Medaglia di Manzoni - Fac-simile di una lettera - VIIIIAppendice seconda (dell'editore). Atto di nascita - Atto di matrim. -Atto di morte. Descriz. funeraliostacoli insorti ecc. sottoscriz.pel monumento ecc. - Elenco completo delle opere di Rovani e delleloro edizioni - Chiave dei "cento anni" - Elenco delleprincipali pubblicaz. critiche su Rovanied estratti. - Indici deinomi propri. - Vedi in part. sotto ai numeri seguenti: 3851. Rov.Apparenza fisica di R. Egli dicea parlando della sua corporatura -quadrata et compactama se larga di spalle e di toracealtrettantoesile di gambe: sono un contrabasso capovolto (Nemo risum praebet quiex se cepit). Rov. misurava d'altezza dal tallone alla sommitàdella testa m. 166. Era insigne per la picciolezza del piedepelnaso a quattro e per gli occhi della più bella aqua e peipolmoni - Avea la vista acutissima e fortissima. Non ostante le suenon interrotte letturepoteva in età matura leggerealchiaro di lunadue certi tometti di autori latinidi stampa minimae fittissima. - Rovani si presentò nudo a una assemblea diartisti e si fece dare patente di perfetta costituzione fisica.Tuttaviaandato a vedere con Ambrosoli altro coll. della Gazzettacerti affreschi a Varalloi villani del luogoingannati dall'ariaimponente d'Ambrosolipresero questo pel celebre Rovanie di quìscappellate ed inchini. Quando s'accorsero poi che il Rovani erainvece il più giovanedal fare trascurato ecc. gli avrebbero- dicea Rov. - dato dei scapezzoni - Rov. non avea panciae se nevantavadicendo «Gli animali generosi non hanno pancia. Illeone non ha pancia. Il leone è un animale generoso. Se disgeneros (aggiungeva) inscì per dì. Per mi no mefidariss tropp a sta soa generositaa» - Di Rovani oltre lefotografie e l'aqua forte di Grandi conosco due ritratti. Uno amatita di Focosiche lo rappresenta giovane; l'altro in etàmatura - a olio - di Ranzoni - ritratto che gli fu abbozzato in duesedute nel giardino di Tranquillo Cremona a Porta Nuova - Quanto alvestito sono celebri in Milano i suoi cilindronidi cui il Ponzonitenea una forma appostae i suoi cappellinicome pure i suoimantellie il suo soprabito chiaro. Ultimamente portava sempre unagiannettinatolta da una siepe.


3852.(V. 3906) Carattere morale. Rov. era un cuor d'oro. Non gli noque chela troppa sincerità. Gli uomini a Diis recentes dovevano esserstati come lui. Un misto d'ingenuità e di sapienza. Piùpronto a dare che non a ritirare la mano. L'artisticità de'suoi insultitoglieva l'offesa. Il suo cuore era aperto come la casasuae purtroppo gli amici abusarono di tutti e due (V.piùsotto per la spensierataggine nella vita fisica). Dicea peròse alcuno lo lodava per la grande onestà «El vin bon eldev avegh on fond e on fond cattiv.On vero galantomm el gha semper onfond cattivissim» - Quanto a opinioni religiosedicea «Perme un ateo è un bigotto». Increduloera per altrosuperstiziosoe temeva il dì 13 ed il Venerdì almenoquando ciò gli poteva servire di mezza scusa per non far cosache gli annojava. Ma in complessotenevacome molti grandissimiassai del fanciullo... Maturo di età mai non mancava dipiantare il presepio: e possedeva anche in sua casa un organetto conentro l'inno prussianoche gli piaceva moltissimo. Quando vedevaqualcuno con una bella cravatta od una bella giannetta glielachiedeva ingenuamente.


3853.(V. 3906) Rov. Debiti di Rovani. Per quanto grandi sono nulla arispetto dei crediti suoi verso l'irriconoscentissima Italia. -Dicea: io naqui indebitato - Se la bolletta fosse un violinomisariss on Paganini - e dicea del Marchese Rescalli «Costui haspeso un milione per volermi imitareoppuregli mancano due milioniper aver nulla» - Dicea poi che la sua divisa era «viverericchi e morire in perfetta bolletta» - Vieni a Milanogliconsigliava Perelli quando fu a Sesto a trovarlo - A Milano? lapatria de' miei creditori? - Dicevagli un tale «col tuo talentosi può far tutto».Rispose: va in verzee e comprem se tese bon on sciroeu de verz (Conf.Ariosto: O Rodomonte! o Argantedatemi delle camicie!) - E spesso a Perelli:tu vedi un uomo assaivisitato dalla bolletta - Talesi vantava a lui de' suoi debiti:Rispose con sprezzo: Ah in questo mi fai pietà! - Due annedotia prop. de' suoi debiti. - I° L'albergatore di Capolago che aveaassai crediti verso di luivenne a Milanoe gliene richiese conmala maniera. Rov. non sapendo come liberarsenesi consigliòcoll'avv. P.A. Curtiil quale riuscì a rinfrescare undecretonon ancora abrogatoper cui gli Svizzeri non poteanosoggiornare a Milano senza date condizioni - cosichè il poveroalbergatore fu obbligatoin 24 orea sfrattare - 2° ann. Doveamille lire a certo *ricchissimo e birbantissimo. * con quel suoparlar da forlinadicea di non voler esser tornito. Il * gli mandòil Trombetto della città per mettergli all'asta la sua pocamobiglia. Rov. fa la più bella accoglienza al banditoreglifa portare da beree chiamata la serva le consegna la giudizialetrombetta perchè gliela lustri col tripoli. - In veritàdello stato in cui si era ridotto un po' di colpa l'avea lui stesso.In casa suasempre corte bandita - Avea un debole per le carrozzeecc. La letteratura non gli avea dato che debitiil giornalismoglieli avea a esuberanza pagati. Eppureoltre le sue grandezzate ele sue spensieratagginiguardate mo come coltivava la Gazzetta -quel sò praa de marscida! Avea due comproprietari il ** e il***e li insultava ogni dì - dicendo al primo ad es. un uomogobbolosco e oscenissimoche lo voleva migliorar con un pugnoeal secondo il *** «molti migliori di te hanno salito la forca»oppure - Tu disonoreresti la forca. (V.in spensierataggine ecc.).


3854.Rov. Discorso di Rovani. Il suo discorso era una continua lezionesenza la noja. Si apprendeva di più stando una mezz'ora adudirlo quand'egli tuonava dai rostri o rosti di una tabernache nonacculattando per un anno le panche di estetica di qualche piùo meno Regia Academia. - Innanzi tutto avea una voce armoniosamenteprofondache ricordava quella di Garibaldied egli stesso che benlo sapeadicea «a mettem chi on scagnell (e accennava collamano al bellico) e tre cord (e coll'altra mano faceva l'attodell'arco) sont on vioron» - I suoi stentorei tuquando sibatteva lo stomacosono celebri.Le sue significative pause. -Declamava stupendamente (bisognava vederlo in veste da camerasbottonatae sotto era nudo) per es. il - Tu cui l'universo eramancipio Or salmeggi... e una mitria è il tuo cimiero - laconcione di Clitemnestra sul corpo di Agamennone (Vedi Nicolinitrad.)dove parla delle tavole navali lisate dall'adulterio - branidalla trad. dell'Iliade di Foscolo: E sì andremo in Argo - esì andremo a riveder le belle donne. - ...E muto il grecoesercito e il trojano Tremavanosì orrendo urlava Marte. Dìun po' tu un orrendo come lo dico io... Chéh! ci vuol altro! Ele poche volte che era in vena grottescarecitava una certa predicadi un cappellano tedesco che doveva farsi capire a press'a poco da unregg. composto di viennesicroatiungheresiitaliani ecc. - Quantopoi alla stoffa del direil suo l'era on parlà stampaa - nonluciole ma luci - (Vedi in frecciatein frasi pittoriche ecc.).Nessuno meglio di lui sapeva leggere ad alta voce. Leggeva volontieriManzoniFoscolo (la traduz. d'Omero sp.)Porta e sè stesso.Il suo leggere era un commento. Interpreting by tones the wondrouspages- O happy poet! by no critic vext! - How must thy listeningspirit now rejoice - To be interpreted by such a voice. - Rov. solosapeva porrea quanto leggevaquell'accentoche sfugge ai segni ealle scuolel'accento dell'affetto. - Mirabile è come leggeail brano nel suo studio su Manzoni dalla frase «Il genio e lacoscienza della storia» (pag. 14 ed. Treves) alla frase «escoprendo agli sguardi le sue ventitrè ferite».


3855.Rov. Discorso di Rovani. Rov. come Foscoloogni qualvolta citava ilsuo autorelo migliorava. Ne abbiamo un esempio in que' versi delD'Elci ch'egli chiamava precursore del Giusti - «empio finch'èrobustoinfermo è pio - saprò dal polso quando credein Dio» - il primo di cui era corretto così «Empiose sanose malato è pio...» - Altre volte condensava ilconcetto dell'autorecome fece del sonetto di Manzoni a Lomonacoriducendolo a queste sole cinque linee «O Italia di gentilialme matrigna - dove il buon spesso nasce e rado alligna - Tu daibarbari oppressaopprimi i tuoi - e ognor tue colpe e tuoi dannisecondi - pentita sempre e non cangiata mai» -; e della scipitatiritera di Raiberti In risposta a on articol necrologich stampaa indel «Glissons» n.


45che gira manoscrittae conta 14 sestine... migliorandola così:On certo scior Giovan cont el Battista - Fabbricator de articol deVivee - El n'ha faa vun l'oltrer che a prima vista - El m'èpars faa coi pee. - Ma avendel on poo dopo rileggiuu - Ho concluduu -Che l'era faa col cuu - O car mè sur Giovanper de stiarticol - Ghe voeur minga di test ma di testicol. - E se purcommentava con spiegazionidue sole parole bastavano. Es. recitatoin greco quel verso d'Omero che dipinge il cavallo che corre vv.510-11 o d'aglaìephi pepoithòsrìmpha e gùnaférei metà t'éthea kaì nomòn ìppon(Omero L. VI) - passaggio che R. lesse in un art. critico di Foscolo(art. ingl.) - e trad.dallo stesso Foscolo «esulta Dellebellezze sue - va come il porta Il vol del piè fra le cavallee i paschi» dicea: qui si sente il destriero sorvolar sullasabbiaben altro che nonVirgiliocol suo «quadrupedanteputrem sonitu quatit ungula campum». Quest' chi l'è oncavall de biree


3856.Rov. Discorso di Rovani. Rov. avea una memoria di ferro. Non s'aiutòmai colle noteabitudine che culla spesso nella pigrizia la nostraintellettuale elasticità. D'altra parteavea troppo spontaneae continua abbondanza di propri pensieriper far sacchetto di quellidegli altri - o economia de' suoi. Il prodigo ingegno di R. - Esapeva cose anche fuor di commerciodelle quali purtroppo alcunesono morte con lui. Per es. sapea dei versi inediti di Aless. Manzonisul Montiche sono appress'a poco «Un vate di gran lode - Sulprincipio di un'ode - Rimpiange il fior gentile - del suo membrovirile - e mentre ognun s'aspetta - ch'egli invochi Paletta - oqualchedun dell'Arte - invoca Bonaparte» - e degli altri versidel Nosetti (rip.dall'Arioli per propri)sulla casa di salutecioè«Casa di salute - vid'io scritto al sommo di una porta - da cuiusciva una persona morta - Allor chies'io a un tale - E' di saluteeterna o temporale?» 3857. V. 3906) Rov. Era un'inesauribilezecca di epigrammipittoriche frasipause significativenonsospettati modi di dire - insulti da far impallidire i biblici ed iShaksperiani - ed era una miniera senza fine di annedotisconosciutissimi quanto interessantissimi per la storia dell'Arte ela cronaca milanese - Era dei pochi che pensano ciò che dicono- Parea con lui di trovarci in un vespaio; tanti gli sfrizzi. Ilprodigolo spumeggiante ingegno di Rov. Due segni e una persona eradipinta. Le sue frasi giravano la città: e molti se leappropriavano. Colla morte di luioh quanti hanno perduto lospirito! - (V. per esempi sparsim in Rov. - e in T.Sp.). In part.poichiamava il Vanzo abus. pittore Garibaldi mojaa in la carbonella -Diceva del Sacchi bibliotecario (il quale camminava con un fare dabigattoneil muso per l'ariamezzo assonato e movendo le labbracome biascicasse castagne) che parea un baco nato a far la gallettama che la ghe reussiva mai - Dell'Arioli «pieno di merdaeterna». - Della moglie di Cletto Arrighichepoverinanonsi sgravava se non di cadaverini «ona mojascia ambulanta»- Della Gazzetta di Milano «el so praa de marscida» - DelS.r Picchiottiniil quale nella infame colletta per le Guardie diQuestura (che allora spoliticavano) non avea dato nulla per purataccagneria e se ne vantavadisse: salvato dall'avarizia! - diPerelli «colui che s'incarica di volermi bene». - Di taleche vedovosi era rimaritato: indegno di aver perduto la prima op. Enon c'era il Duomo? e non c'era il Naviglio? e quì citareGiovenale: Dic qua Tisiphon[e]quibus exagitare colubris? Ferrepotes dominamsalvis tot restibusullam? Quum pateant altaecaligantesque fenestrae? Quum tibi vicinum se praebeat Aemilius pons?- Chiamava il culo «il trionfo della linea curva» -Chiamava una cantantebellama smisuratamente grassa: il naufragiodell'estetica. - E quanto agli insulti - al Filippisedicentecriticoche gli dicea: io basto a me stesso - «Bene applicatoquel bastoo asino» - al * comproprietario nella Gazzettaoscenissimo gobboche lo avrebbe migliorato con un pugno - al **altro dei comproprietari «molti migliori di te hanno salita laforca» - e «tu disonoreresti la forca» - E ancoraal Filippiche gli chiedeva: stai bene? - «sto benequandonon ti vedo» - Al Facciocaporchestra rovinatore deglispartiti «faccia di cazzo tiratonon per estro venereo ma perorchite» - Del naso di Faccio «quel naso fatto di biglia»chi lo dice detto al Dall'Argine. Al Briccialdi - sostitutore diRaboni (e che R. disprezzava)tutto gonfio di vanità: io sosonare il flauto meglio di lei ma non mi degno di sonarlo in publico- Una sua lettera al Marchese Filippo Villanimarito della donnach'egli adoravafiniva: prepara le guancie (agli schiaffi) - A taleantico falsarioche gli osservava «me par che te vegnetbianch. L'è ora de tenges» - rispondeva: Abborro letintureabborro i falsari! V. nota al 3859 su Maffei. Ma se eccedevatalvolta negli insultinon lesinava mai nelle lodi.Entrando un dìnella saladove banchettava una dozzina di personeesclamò:dodici?e tutti galantuomini; mi fa senso! - Nella Rov. cit. soltanto alcunedelle sudette esclamazioni. Si noti però che Rovanicosìintemperante nelle espressionisia di lode che d'insulto mentreparlavanello scrivere era cautissimo - e allora vestiva i piùacuti biasimi di cortesia. - Scusavasi poi dei troppi sinceri suoisfoghidicendo: cosa vorii! l'omm d'ingegn l'è ona bottegliade vin generos - el mouscia. E se spessonella biblica foga dellaesecrazioneandava di là dei confini del verose neravvedeva anche tostoe cangiando tuonostendeva con un farenobilmente pentito la mano all'offesodicendogli ingenuamente -perdoni! Signore.


3858.Rov. Rovani conosceva una quantità di ane[ddo]ti letterari ecuriosissimie li narrava meravigliosamente. Gli annedoti i piùinsignificanti in bocca sua diventavano gustosissimi. Bisognava p.es.sentirlo a narrare del Gilio caffettiere e cioccolatieredovealla mattina convenivano i preti dopo la messa a bere la cioccolatao il caffè e latte - il quale Gilio avea una mezza dozzina dibimbiche guaivano e litigavano mentre egli distribuiva loro il paneper la scuola compesaa a scappellotti - e poi dicea loro burberamente- faa i part? content tutti?... Avanti! e li cacciava a scuola. -Narrava di Felice Romanicircuito da una spia austriacala qualecercando di appiccare discorso con luilo abbordò un giornoin istrada per chiedergli l'ora. Cui Romani risponde: hin iquatter...maper caritàch'el me comprometta minga. - Enarrava di Carlo Portachesalito sul Duomo e avendo ivi fatte lesue occorrenzesi forbì con una letterache avea in tasca alui indirizzata. La lettera venne poi trasportata dal vento in altraparte del tetto e trovata dal custode. Porta era stitico e la cartanon sembrava sudicia. Il custodeleggendovi il nome dell'illustrepoetas'affrettò a recargliela. Porta era a pranzo. Ringraziòmolto il custodedicendogli peraltro che quella lettera non aveaimportanzae in prova di ciò e insieme della di luiriconoscenzaprese da un piatto un pajo di biscottoni di anicel'involse nella lettera stessae li presentò al riverentecustode. - Raccontava poi del Nosetti - che appisolandosi allamonotona voce di un seccantissimo chiaccheronee dicendogli questi«se te sechifissem on'ora doman» rispose il Nosettiriaprendo a mezzo gli occhi «va innanzse de nome dessedi».- Di Gioachino Rossini contava che un dì - egliRovanigiovanissimoentusiasta di luil'avea seguito in Milano per moltotratto di strada pensando alle sue paradisiache melodie ecc. finchèl'uomo divino svoltò... in un postribolo. E Rovani ribalzòsulla terra. - Di Meyerbeerche quando si recava a trovare Rossiniincensandolo coi titoli di sublime maestro - di celebre - diimmortale etc. - Rossini rispondevagli solo con una voos de veggiabacucca: ciao Giacom - - E dicea dell'Arioli (colui che spacciava iversi di Nosetti per suoi) che essendo stata a costui annunziata lasubita e gravissima malattia di uno zio milionarioArioli avea fattoattaccare le poste a quattro cavalli ed era corso in campagna avederlo... E l'Arioli entra nella camera dello zio e con un farecompunto «com'el stà sur zio?» «Stoo on poomei» - risponde lo zio. L'Arioli dà un passo indietro econ una voce di spavento: «El cojonna?» - Del pittoreElenachedomandando l'improvvisatore Biadoni al Teatro Re un te masi alzò e balbettando... Mi metta in versi... la... lasorpresa di O... olo... ferne nello svegliarsi senza testa. - E dellostesso Elenache parlando di Pompeo Marchesi dicea «era grandeanche Prassitele - ma non era cavalier» - e ancora dello stessoche quando udiva l'«abbellita dal tuo riso - fia la terra unparadiso» con quel che segue«Te par nodiceach'eldisa tira ti che tiri anch mi?» - Di annedotine sapea unmondo: chi non credelegga i suoi Cento Anni - Contava deipizzicotti che la Malibran dava alla Schoberlechen[er] (?)per farlastonarequando cantava con leigelosia d'arte e d'amore; -dell'Ettore Fieramosca di Azeglioche quando fu pubblicatoeccitòtosto la frase - a chi richiedeva di che genere fosse - che l'era delgener del Manzon ecc. - Agg. anche l'ann. del gigot. - Una ragazzasviene in una festina da ballo. Tutti gli si affollano intorno. Chesarà mai? forse un patema d'amore?... - No no - fa il babbodella ragazza - l'è el gigot.


3859.(V. 3906) Rov. Discorso di Rov. - Era una continua critica artisticae un continuo insegnamento. Le frasi felici sparse a migliaja negliarticoli suoinon sono che echi del suo epigrammatico dire. In unapittorica frase compendiava un libro di critica. - Es. - Criticad'arte I. Chiamava il Leonardo da Vinci co' suoi quattro scolari delMagnitriste ingombro di piazza della Scala«on litter inquatter» - Vedendo il Bacio dei due bimbi di Cremona «questabambina diverrà presto donna e si farà molto chiavare»- (E del telone di G. Bertini alla Scala): Rov. a Bertini: guarda chel'è un deserto - Bertini: l'hoo faa insci apposta - Rov.Anchei delitti si fanno apposta - E della Galleria V. E. del Mengoni - unabella operazione chirurgica - Di Hayez quando pinse il «Bacio»- costui può far figli a 90 anni - Al Magni pel suo «Rossini»«Non ti faccio i miei complimenti». Della statua diBeccaria sullo scalone di Brerache avea intorno tantipanneggiamenti de parà ona giesa - Di Rinaldipittore: l'èon bon gioven (e dopo una pausa) peccaa ch'el sia domà bon -Di Tiziano«morì a 90 anni di pestee se questa non losorprendeva egli sarebbe di sicuro ancora al mondo». - Rov.diceva plagas del Neronino del Cossa. De Albertispittoresaltòsu a dire - ti peròcon tutt questte se mai staa bon de fàona tragedia. - E Rovani: anca mi per quanto abbia semper trovaaorrendi i tò quaderson mai staa bon de fai - Rov. quando fua visitare Grandi che lavorava intorno al Beccariae non l'ebbetrovatolasciò scritto col carbone «al giàinclito Giuseppe Grandiqui in molti seduti - bevendo - ammirammo»- (I giudizi di Rov. sull'arte e gli artisti debbono esserecompletati dalle sue critiche). - Crit[ica] letteraria 2. Es. dicritica sulla lett. e i letterati. - Di Giulio Carcano «intanto temp che l'è a sto mond e con tanta inclinazion ch'elgh'ha in quella gambal'è staa mai nanca capace de diventànan». [- E a Carcanoche in una discussione dicevagli: ma iocredevo... - Rov. interruppe: Ma chi ghe ne impô se lùl'è on asen! - Chiamava il medesimo Carcano «quell'asinelloneppure bardato» - Del Sacchi bibliotecario V. 3857. - AMaffeiche metteva in dubbio il valore degli Inni Sacri del Manzonidicendo che erano piaciuti sì ma allora: queste cose piaqueroallora - piaciono adesso - e piaceranno semprefinchè non cisaranno asini come lei - A Paolo Ferrariche gli diceva di averletto molti libriinnanzi di creare il suo Parini Com[media] LaSatira e Parini: ch'el guarda che l'han mal informaa - Di Dall'Ongarodicea solo: quel gianfottero - Di Cesare Cantù: Avevo 8 anni eCantù era già un asino e poi raccontava le piraterie diCantù su Manzoni] - A Mussi giornalista e deputato che glidomandava se avea letto il suo articolo sulla Gazzetta: io leggoOmero - Di Giusti: quell'uomo di formidabile imaginazione. Infineperò cominciava a rigirare su sè stesso.Crit[ica]musicale 3. Es. di critica sulla musica e sui musicisti. La Scala erail suo regno. La Scaladal palcoscenico già testimonio deisuoi amori colla Carmine ecc. V. inanzi. Il suo trono era compostodegli scalini che mettono ai palchi. Intorno a lui si affollavano gliartisti e i letterati (Marenco ecc. lo stesso Filippi di cui V. in3857)per sgraffignarli qualche frase per il giudizio del momentoeper la critica dell'indomani. Il giudizio di Rovani girava in unistante la sala. Il suo DioRossini. «E' sensazione fisicanon violenza d'intelletto che mi fa entusiasta di quella musica».Pe' suoi giudizi su Rossini V. biografia di questi nelle Tre Arti -Per altro «la petite messe solennelle» non gli erapiaciuta. Vedi il burlone maestro! - Lodando o biasimandoanche quìsi valeva di citazioniche in bocca suaerano un formidabile mezzodi difesa ed offesa. Citandospesso migliorava. Non c'ècantante adesso che abbia interpretato mai come lui il «Vedi tuquell'arco immenso» - del Mosè. - In musicacome intuttoRovani era italianissimo. Odiava la nuova scuola musicale checerca di compensare la mancanza delle idee col fracasso de' suoni edicea di Facciodi Boito e compagniaspregiatori della Euterpeitaliana «chi disprezza Omero non sarà mai Virgilio (V.di Faccio 3857) - Quando poi gli si vantavano i progressi dellascienza musicale modernala quale ha per es. abolito la cabalettacertamente - diceva - l'è pussee facil a falla noche afalla. Verdi lo ammiravama lo avrebbe voluto talora un po' menovillano. Ne cantava a mezza voce qualche brano dei migliori come perpersuadere sè stesso di avere tortoma poi diceva: se ghesent denter la vanga (e faceva insieme col piede l'atto di vangare).- Di Meyerbeer: il solo possibile de' dilettanti - Ha bei momenti mapessimi quarti d'ora - quel birrajo prussiano - (poi sentendonequalche altro passo) questo è bello... bellezza di primoordine... Peccato che è prussiano! - (Dandosi poi la Dinorahalla Scala e chiedendogli il Sala: Come ti piaceRovani? - Rov. tace- Sala ripete la domanda - Rov. dice: dimm ti puttost dove gh'èdel bon vin... - Sala: quì nel caffè della Scala. -Rov. No no... No el poo ves che vin guast. L'è tropp visinalla musica de Meyerbeer) - Dicea della musica di Petrella: Vin devott colla venna del matt - Di quella di Cagnoni: hin recamm su onfregon - Di Ponchielli (Promessi Sposi): non è un Don Rodrigoquello... E' un Florindo... Tutt'aqua del navili». - Eppuregli osservava Perelli - questonon è rubato. Rispose: Ancheil cavar dal naviglio una secchia d'aqua nessuno lo chiamerebberubare. - E a Confalonieriparlando dello stesso Ponchielli: sì;la musica l'è soa; la tira su l'aqua lu col sidellinmal'aqua l'è del Navili. - Di Beethovenil quale non avea maifatto un'opera veramente completa ma molte perfette sinfonie... gh'èandaa tutt in sinfoniatant che ghe mai vanzaa assee de fàl'opera - della Lalla Rook V. in seg. - Rov. usciva una sera dalTeatro Milaneseinfuriatodicendo: ci sono nella dramatica leggiche non si possono violare. Chi è l'autore? - Risp. Perelli:Sbodio - Parlerò io domani a Sbodio - Parlando poi degliesecutori trovava per tutti il suo tratto - Di Botterop. e. quandosi disse che Ghislanzoni stava scrivendo per lui un librettointitolato El Marchionn di gamb avert«Guarda come l'èfortunaa! Insci el god anca i gamb».- (V. pei giud. nellecritiche stampate e nelle varie pubbl. fatte su Rovani d[opo] m[orto]- sempre s'intende col beneficio dell'inventario).


3860.Rov. Benchè Rov.colpito talvolta da ipocondria emisantropiaesclamasse con desiderio «un quinto piano eneanche stornelli»- tuttavia egli era nato fatto per gliuominiper giovare e a' suoi contemporanei ed alla posterità.Regale era l'animo suo: e però abbisognava o di una perfettasolitudineo di una corte affollata. In generosità i piùricchi si sentivano a petto suo miserabili - e quand'egli non poteacompeter con loro a denarili vinceva a parole. Era del resto unasuperioritàche tutti gli acconsentivano volontieri: gloriosianzi di stargli al disotto. - Rovani era nato alla piazzae non allacasa.


3861.Rov. Ebbe sempre una grande propensione per l'osteria - la casa dichi non ne ha. L'osteria per lui si nobilitava in un'aula diuniversità. Il Dio portava seco il suo Tempio. - Il paese gliavrebbe dovuto una cattedrama tutte le cattedre erano giàoccupate dai NannarelliDe Sanctis ecc. e simiglianti asinellineppure bardati. - Rovani se ne creò una lui - dapprimaall'Osteria del Gallo e degli Angiolipoi nelle suburbane deiPromessi Sposi e della Noce. Al «Cappello» cominciòil Giulio Cesare - Preferiva sedersi al braciere (V. descriz. delleBrasere nei Cento anni) e tener la paletta - oppure al caminocon suun fuoco d'infernoperchè Rovani pativa moltissimo il freddo.Non ritraeva i piedi dagli alari finchè non si fosseabbruciate le scarpe. Dove andava Rovaniconcorrevano i suoiammiratori ecc.tutta la scapigliatura artistica della città.Quelli osti che si lamentano ora di qualche centinaja di lireimpagate da luidimenticano le migliaja che Rovani ha loro portate.Rovani non soffriva che si leggesser giornalio si giuocasse allecarte in sua presenza - e mandava a monte le carte. - «E poi lidicono d'ingegno!» esclamava al tavolo di alcuni artisti divaglia che si ostinavano nella briscola. - Le sue replicate strettedi manodiscorrendo con chi gli piaceva. Era all'osteria che ilSovrano Rovani riceveva gli omaggi. - Un dìalla Nocetalevestito di frustagno gli si appressò col cappello in mano edin aria di soggezionechiedendo: l'è lu el sur Rovani? - Perservirla - rispose Rovani con un gesto cortese - El pregaria allorade famm un piasè - disse peritoso l'uomo - Comandi? - esclamòRovani - Ch'el guarda... ch'el me scusavedel... mi me pias tant iso liber e piasen tant anca alla mia tosa...No soo in che manera faghvedè come ghe vui ben... Ch'el scusane' (e si cavava ditasca una beccaccia) ch'el me faga el favor de accettalla. L'hoomazzada mi. Rovani arrossì dalla gioja - e con una stretta dimano caldissimacompensò e riempì l'onesto uomod'orgoglio. Rovani gioiva - luil'indifferentissimo ad ogni lodestampata. E questa è vera gloria.


3862.(V. 3906) Certamente Rov. beveva all'osteria - ma il bere non era loscopo per lui - era il mezzo - al bel dire. La stanca sua fantasiaavea bisogno di eccitatori. Chi consumò Rovani non furonotanto il vino e l'assenzio quanto das fort brennende Feuer derPhantasie (V. la discolpa di sè nell'Articolo sul Don Giovannidi Mozart nelle app[endici] della Gazzetta).In Rovani l'anima ucciseil corpo a differenza della comune parte degli uomini. Altra scusa albere: il sottrarsi alla coscienza delle proprie sciagure (Vedi miobozzettoscartato dai R.U.) - «Nun bevem e lors'inciocchissen!» dicea a Perelli - e a tale che glirimproverava l'ebriosità:è ti che te set nassuu ciôcch?- Chiamava l'absinth il suo giovane di studio - negli ultimi tempi lobeveva a bottiglie. Un caffettiere (Gnocchi) glielo negòaggiungendo «è per suo bene». E Rovani: preferiscol'odio che mi rispetta all'amore che m'insulta. - E dal Campariliquoristaad un giovine che parlando di lui diceva: l'èsemper imbesuii- Ebro sono capace di far cose che lei sobrio non ècapace nemmeno di pensare. A scrivere il Giulio Cesare più nonbastava il vino con cui Rov. avea scritto i «Cent'anni» ol'aqua limone de' primi libri. La stanca fantasia esigeva piùforti eccitatori. - Dicendo Rov. più volontieri Vinegia chenon VeneziaTranquillo Cremona ne trovò la ragione in ciòche le cose ghe pareven mei attravers del vin - - Dicendo poiall'Hagy mentre beveva: la porca patria non dà da mangiare -De bev sì - ribattè Perelli. - «Bevi e fa bere»scriveva spesso nelle lettere alla moglie. E quando offriva ilbicchiere: bevi - il liquor t'è noto - strenuo è ilribrezzo in te. Naturalmente Rov. era buon conoscitore di vini ebirree - come sempre - esprimeva generosamente i suoi giudizi. Diun vino fabric. col sistema Petiotfattogli assaggiare da Perellidisse «el podrà piasè... forsi in del desertsenza dromedarianca forse coi moster verd e i botton d'or...»- poi - El vin bon adess nol se pò trovà che da on quaivillan gnucch e che va contra al progress - di un altro che sapeva ilcatrame come i vini francesi «par de vess su on brick». -Di un altro ancorache era censurato per troppo forte «Putanna!S'el vin l'ha ben de vess fort. Se l'è minga fortch'el vagaa fà on alter mestee. Ch'el faga l'aqua». - Del fondodel vino V. 3852 - Della birrabibita iniquaa chi gli osservava«Però la scoeud la sed...!» Alter che scoeud! laspaventa. - E a proposito di un vino buonissimo che bevette un giornocol Maddalena della Scalasentendo che costava anche pochissimoesclamò: ah siamo tutti avvelenati! - Alle volte le colazionidi R. costavano 15 lire. Eppure non avea mangiato che un po' dipolenta e del vino. Ma il vino veniva da due bottiglie di Bordeaux a7 lire l'una. Quando Rovani raccontava la sua visita a Rossinidiceache a Passy innanzi di entrare in casa di quel Grande s'era fermatoin una trattoria e vi avea bevuto do botteli de Bordeaux perprecauzion. - Ma se Rovani beveva assaidava da bere ancor più...Non di menoagli Angiolibevendo spesso il Bordeaux (gran tipo) enon volendo spiantarsi nel pagarlo agli amici - usava di farseloservire nei consueti boccalie chiedea: el boccaa de vott (cioèdi otto svanziche). Una sera Giuseppe Ferrari siede al suo tavolo -si pone a parlare e riscaldandosi nel discorso prendeinavvertitamente il bicchiere dell'altro Giuseppe e se lo reca allelabbra. «Vui l'è bon» - dice - «Te par?»fa Rovani- «l'è on vinettin de Brianza» -Portemen on boccaa anch a miordina il filosofo; Eccellente! - ecosìboccale su boccale Ferrari ne vuotò quattrobottiglie. Ma imaginate voi la sorpresa quando fu per pagarlo! -Altro anned. bacchico rovaniano (ch'io vorrei però messo inquarantena) è il seguente: Rov. usciva dal Camparirivedendoil suo vino. Due Guardie di Questura gli s'avvicinano e gli chiedono:el se sent malsur Rovani? - Risponde: El Municipi el tra giò;mi troo su. - El vin l'è bon - era frase comune a Rovani pervoltare ad altro discorsoaccennando che quello che gli si chiedevao di cui si parlavanon gli andava ai versi.


3863.Rov. - Quanto al ciboRovani era parchissimo. La sua fame andavatutta in sete. Gli piaceva il risottospec. un certo risottocucinato dal padre Ottavio Ferrari tant bondiceache gettato nelNaviglio el ghe avriss daa a tutt quant el color della cocciniglia. -Gli piacevano le polpettine color moghen della S.ra Matilde Curtimapiù che tutto la minestra che gli faceva la S.ra Confalonieri.Ed è in casa Confalonieri che alle volte andava a mangiare lasua quotidiana micchetta inaffiata da un certo vin bianch pell e oss(magro).


3864.Rov. - Per la qualità dell'ingegno di Rov. e per il postoch'egli occupa nella letteratura contemporaneavedi sparsim in Rov.e St. Um. Si aggiungache l'averedopo tutto quel che fece Manzonifatto ancora e beneè già un elogio. AnziRov. èin certo qual modo il complemento di Manzonie - it is greatto dothat thing that ends all other deads. - Certoche se Manzoni nonfosse statonon lo sarebbe Rovani: egli ciò ben sapeva;eppure a diff[eren]za d'ogni imitatorello invidioso non si lasciòmai fuggire occasione di lodare il suo prototipo. Ma - qui coluerecoluntur - ed egli può già dire Utque ego majores sicme coluere minores - Il lavoro intellettuale del suo cervello passòper diversissimi stadi. Era un torrentealle volteasciutissimoalle volte gonfio di aque furiose. Pochi sospetterebbero ne' suoigiovanili romanzi a uso Guerrazzi (prima del M. Pallavicino) ilRovani dei Cento Anni e delle Tre Arti. La intensità diapplicazionel'incendio della fantasiala gravità dellamemoriaparea alle volte esaurirlo o lo obbligava a ricorrere al suogiovine di studiol'assenzio. S'intende che i suoi sonni erano comequelli del leoneo di Foscolo. Ogni suo lavorogli ultimi spec. -gli dev'essere costatocome costavano i loro a Giusti e a Bérangeruno sforzo. Noi abbiamonelle avvertenze intermezzate al GiulioCesare sulle appendici della Gazzettaun fedele diario della suaipertrofia cerebrale che già toccava al suo massimo. - Il miocalamajo è diventato una strada postalediceva talvolta. -Gran cattivo segno - diceva 15 giorni prima di morire - gh'hoo onagran voeuja de lavorà - Durante l'opera di BeerRovani aveatenuto chiusi gli occhicome addormentato. Finita l'operaConfalonieri gli si avvicinadicendogli: hai dormito? - e Rov. Ionon dormopenso. - Conf. E l'articololo fai? - Rov.Sì. -Conf. E dirai? - Rov. Quand'se gh'ha in fresch on «quantunque»l'articol l'è bell e faa. E infatti l'articolo del giorno dopoincominciava «quantunque...» 3865. Rov. Ci sono fanulloniche accusano Rovanicome accusano Rossinidi poltronaggine. Cilimitiamo a dire che costoro non hanno letto nemmeno i frontespizidelle opere dei nostri due sommi. Mettiamo pegnoche avuto riguardoal semplice peso della cartale loro spalleper quanto grosse nonsarebber capaci di trasportare le opere solo di uno dei due. - Sidesidera un elenco completo e dettagliato dei libri e degli articolirovanianie delle loro edizioni. - Fin quì sappiamo chescrisse a ventun anni due drammi storici - Bianca Capello (G. Crespied. Brambilla tip. 1839) e Simone Rigoni (publ.dopo i romanzi) - «DonGarcia» libretto di opera - Tre romanzi sul far guerrazzianoLamberto Malatesta Cap. XXIV (ed. Ferrario. st.Guglielmini1843)Valenzia Candiano (id id. 1844) e Manfredo Pallavicino (1845) - unostudio politico Di Daniele Manin presidente e ditt[atore] dellarepubblica di Venezia (Capolago 1850) - Appendici della Gazzetta diMilano (1852 e seg.) - Articoli nell'Italia Musicale del Lucca (id.)- Articoli in un giornale di Trieste - una Storia della Grecia negliultimi trent'anni (cioè 1824-1854) continuazione a quella delPouqueville (1854 ed. Ferrario tip. Redaelli) - La cupola e ipennacoli del Santuario di Caravaggio dipinti a buon fresco daGiovanni Moriggia. Nota descrittiva (Bernardoni 1855) - Storia dellelettere e delle arti in Italia dal secolo XIII ai nostri giorni - inparte compilazione (Borroni e Scotti 1855) - una cronaca del viaggiodell'imperatore d'Austria (1857) - Cento anni (cominciato prima del1859) in cui si valse di una grande Collez. miscellanea di cosemilanesi raccolte da un frate di S. Ambrogio ad Nemuse di unvoluminosissimo Ms.prestatogli dall'avv. Fogliazzi (?)checonteneva giorno per giorno i fatti e i nomi delle persone che aveanofigurato in Milano dall'entrata dei Francesi al 1814.- 1862 Elogiostorico di M. Gioja letto da lui nella seduta publica del 1 giugnoall'acad. fisico-medico-statistica (publ. da Boniotti) - La Libiad'oroscene storico politiche (1868). - La mente di Rossini (Ricordi1871) ripubl. del ritratto che si trovava nella Storia delle lettereecc. - La mente di Manzonialtra ripub. - La giovinezza di GiulioCesare (1873.Legros) - Il Giulio Cesare venne cominciato all'Osteriadel Cappellobenchè Rov. ci patisse assai freddoemalvedesse l'ostessa - poi fu continuato a Sesto di Monza. - Le trearti (pubbl. postumarifacitura della Storia delle lettere (Treves1874) - Dei Cento Anni esistono tre ediz.la prima in 5 vol.-l'altra in 1 grossaillustrata che fa riscontro ai «PromessiSposi» ill. - la 3a in due vol. (zeppa d'errori di stampa) -Del Giulio Cesarepure 3 ed.- la prima in 2 vol. (Legros) splendida- la 2a in 1 volumettobricconeria di chi V. più sottola 3aecon[omica] pure in 1 volume. - Rov. collaborò anche nelGiornale dell'inge[gnere] architetto di Milanoanno I°. -publicò un Sermone sul matrimonio in scioltisulla Strennaitaliana del Ripamontiscrisse epitafi (p. VenturaElvira FerrariSilvio Rovani etc.) ed epigrammi (in una medaglia da coniarsi aManzoni etc.) - Sonetto a rime obb[ligate] «Papa Alessandro»scritto in un caffè a Venezia - Giudizi sulla Palestra - etc.Informarsi meglio sulle op. rov. e loro date.


3866.Rov. Ann[edoti] rel[ativi] alle sue opere. - Lamberto Malatesta.Quando Rov. lo presentò alla Censura aust.l'incaricato fecechiamare l'aut. Rov.gli si presentò temendo. Il censore losopracaricò di lodi e lo incoraggiò a continuare. Ilpadre di Rovani vedeva di malissimo occhio che il figlio stampasse.Ben sapendo che la letteratura in Italia è la Cenerentoladelle Arti. «Ma quand gh'ho portaa a cà i 7 pacch desvanzechl'ha cambiaa de parer». Que' sette pacchi disvanziche Rovani li ricordò tutta la vita. - Simone Rigoni -Un giornonel 72Rov. pigliò in mano il «SimoneRigoni» uno fra i suoi primi lavori dicendo «c'èdel buono» e si pose a sfogliarlo. Ma sfogliandolotacevaeparea mortificato... Arrivato però all'ultima mezza paginasifè rossoe battendo la mano sul libroesclamò «ah!eccolo il buono!». Infatti di tutto il lavorole sole lineedegne di lui erano quelle ultime. - Giovinezza di G. Cesare - Come fupublicata - alcuni mostravangli desiderio che la continuasse. «Illibro si chiama la Giovinezza di Cesare»rispondeva Rovani -«Puttanna! hoo de mandall all'ospizi Trivulz?» - IlCesare gli costò ineffabili spasimi. Nelle tre notti cheprecedettero il suo tentativo di suicidiocreò la scena fraTerenzia e Cicerone inspirata a Rovani dalle gelosie della moglie -Come i Cento anni gli erano stati causa dei primi dissestifinanziariiil Cesare gli fu dei secondiancora più fieri.Con l'editore Legros si era stabilita un'epoca per la consegna dellavoro. La fantasia di Rovani in alloraservivalo benemalentamente. Il lavoro non potè esser compiuto per l'epocaposta. Legros negò parte del promesso denaro - donde litiedebiti. - InoltreLegrosper assicurarsi la proprietà delCesarene fece in tutta fretta di quanto avea già in manostampare alcune copie in piccolo formato stampa e carta orribili perdepositarle alla Prefettura. Ebbe anche la sfacciataggine di farnetenere 6 all'Autore. Ma Rov.senza neppure guardarle gettòl'intero pacco ancor legatosul caminetto. - Quando lo colse lamortestava imaginando «il Tiberio» che dovea riuscirein certo qual modo una difesa del tiranno - ed un Carme all'Italiadi cui diceva all'Arrighi: attenditi a grandi cose. - Il S.rTallacchiniamico di Rov.abitante nel Varesottodice di sapere diquesto Carme all'Italia alcuni versi - Promise anche di farliconoscere ma finora ha taciuto (1879 genn.). - Nei profili Artisticisull'Italia Musicale del Lucca trovi una biografia di Rovani fatta dalui stesso. - E' desiderato l'epitafio ch'egli compose per il poetaGiovanni Venturae il resto di una sua (?) poesia in milanese perdonna che avea partoriti dodici figli e che terminava «basta adìche a malapenna - manca el vun per la donzenna» e diun'altra in cui c'era la frase «in riva del naviglio». -Sublime è l'epitafio pel figlio Silvio - A Silvio Rovani -settenne - rapito ai parenti - dalla consueta crudeltà - (Vedinel fasc. di lav. di Rov.) - Per la mente immortale di Rov. sirichiede un lavoro a sè. - Quì basta tratteggiare illetterato-giornalistae l'uomo. Rovani rialzò il giornalismoalla letteratura. Dotò il suo paese del secondo romanzo chepossa non solo star paro a paro ma divanzare di un passo i migliorid'Europa (Cento Anni) - e quando il paese gli si dimostròingratissimoegli se ne vendicò coprendolo di nuova gloria(Giovinezza di G. Cesare).


3867.Rov. Per il raffr. tra Manzoni e Rovani vedi sparsim - Un dìRovani si faceva la barba - come il solitosei passi distante dallospecchio. Perelli leggevagli intanto dai Promessi sposi la scena diRenzo che ritornando in paese incontra D.n Abbondio... Gli occhi diRovani sfavillano di entusiasmo:ma dice: ah tu leggi male! - glitoglie dalle mani il libroe legge lui.L'entusiasmo cresce. Bisognache Rovani vada da Manzoni ad esprimerglieloe ci va con Perelli.Manzonicome al solitosi pavoneggia di modestia. Rovaniparlandogli cita alcuni suoi versi «ahi sfortunata casa di Desiderio -dove d'invidia è degno chi d'affanno morì!» e poi«cui fu prodezza il numerocui fu ragion l'offesa...». Iquali versi piaciono assai a Manzoniche domanda «di chisono?». «SuoiD.n Alessandro» - risponde Rovani.Manzoni resta un istante impacciatopoi dice: ditt de lu piasen ancaa mi. - Rov. adorava M.Vedi sparsim pe' suoi giudizi e difese inprop. «Ma lu el me imbroja!» gli diceva talora Manzonistralodato da lui. E' un gran peccato che Manzoniil quale aveascritto «O Italia di gentili alme matrigna ecc.» nonabbia fattorispetto a Rovaniciò che Göthe fece perluie si sia invece mostrato italianissimo. Manzoni non giovòa Rov. che dopo mortofacendogli guadagnare 500 lire colla sua Mentedi A. M. - Ma anche Manzoni non era più quando naque Rovani (equì intendi il naque nel senso Volterrianocioècominciò il grand'uomo) - fra i vivi. Alla compagnia deiGrossi - Porta - Giusti - d'Azeglio - Verriera subentrata lacamarilla dei BonghiCarcano e simili - Gli è forseperchèManzoniin certo qual modo era mortoche la gloria si era sedutasulla sua casa o a meglio dire tomba. - Si lodava Manzoni perchèesso non era più nostro contemporaneoa differenza di Rovani.- La morte - dice Bacone - chiude le porte dell'invidia e apre quelledella fama. Sulla fama che tarda segue i migliori V. Seneca Vol. 3pag. 203 (ed. Teubner) - A prop. di Manzoni si potrebbe citare ilCesare Cantùche pirateggiava ne' suoi Ms. e venne poi messoalla porta - e il Rosminiil cosidetto cattolico progressistacheavendo una speciale devozione per una cert'aqua miracolosa dellaMadonnasi fece prometterein morteda Manzonidi spruzzarnelo.


3868.Rov. - V. sparsim nelle sue op. accenni alla sua vita mat. e mor. -Egli naque il 12 genn. 1818 a Milanofu battezzato nella Chiesa diS. Maria Segreta coi nomi di VittorioGiovanniGiuseppe - figliodei conjugi Gaetano Rovani e Felicita Eberle. - Suo padre eraorefice: bravo orefice ma pigro assai Ann. delle scatole d'argento:sua madreuna tirolese «tra le altre disgraziedicea R.mecapitaa fina ona mader tirolesa». Il padre si chiamava Roanonome cangiato poi in Rovani per decreto delegatizio. E RovanisoloRovaninon Giuseppinonè Peppinonè Rovanellavoleaesser chiamato il figlio. Se no - guai! dava in escandescenze. AdArcore fu dato a balia il Giuseppino. Rov. si ricordava ancora o nefaceva le mostre di questa sua baliaspaziosa e freschissima - enarrava di quando appeso al collo di leisi allontanava un istantedalla mammella«e la ammirava». La balia volea un granbene al Peppinoe dicea «ol sarà on ragionatt».Si mostrò svegliatissimo e studiosissimo fin dall'infanzia. Iparentidicevano lorolo amavanoma il padre lo puniva collastangae perchè l'amore della mammina tirolese desse in fuorici voleva almeno un tifo (tra parentesi Rov. fece tre tifi) - Traloroi parentisempre in lite. La madre scagliava i ferri disoppresso contro il marito. Un dì lo gettò giùdalle scale e gli fè rompere un braccio. - Da ragazzinoRovani scappava spesso a Brusuglio e metteva la sua bionda testolinaal cancello di casa Manzoniper ammirarvi il grande Alessandro chepasseggiava in giardino «solo e pensoso». - CertoBertoneamico assai di suo padretenea molti figliolima preferivaloro il Peppino Rovanie quando lo invitava a pranzogli davasempre il suo cibo diletto che era la frittura dolce - Bimbo baciòun dì una bambinasua condiscepola a scuola. Il maestro locolse; il padre lo battè colla stanga; e per quell'anno gli fuimpedito di fare l'esame: morbo impeditus examen non subivit. -Studiò al Liceo Longone (?) avendo per prof.re di gramatica ilDognae per prof.re di letteraturail Pozzone. Studiava tanto chesuo padreuomo rozzo ma pieno d'ingegnodicevagli spesso: testudiaa tropp: te capisset pu nient - E narrava della sua modestataciturnità d'allorae quando vedea qualche giovinetto insilenzio se ne compiaceva e dicea: alla soa età sera anca micome lu - Il padre gli morì poi dopo molti anni a quellastessa casa di salute dove avea da morire anche il figlio. Ivi erastato messo dal figlioperchè malato di una cancrenaprodottagli dall'esser caduto giù da una scalaspintovi dallamoglie. A dirgli che il suo male era cancrena - si peritava:quando loseppesenza scomporsi: fa nient - disse - l'è ona cancrena decoltivà. - Il padre di R. avea moltissimo ingegno... Era unegregio novelliere (s'intendea voce). La descrizione della mortedel PrinaRovani la tolse da lui. La diceva sì beneche allevoltequando pregato in un qualche caffè si metteva anarrarlala gente si affollava intorno a luisaliva sui tavoliniecc. - Il padre di R. un giorno comperò del formaggio - e sitrovò gabbato. Il dì doporipassato dalla bottegaemessovi il capomentr'era affollata di avventorichiese alformaggiajo «Gh'avaravel anmò del formagg de jer?»- Sì - rispose il bottegaro con premura - «Ben» -fece il padre di Rovani salutando con la mano - «gh'hoo tantpiasè de riveril».


3869.Rov. Nel 1845 ottenne un impiego provvisorio d'amanuense a Breracolsalario di 1 lira austriaca al giornocioè di 84 cent.italiani. In quell'epoca a Brera si facea l'inventario dei libri edei Ms. Non è a dirsi quanto ciò abbia giovato alfuturo Rovani. Chè è in quell'inventario ch'egli potèaver cognizione della grande collezione miscellanea del frate diS.Ambrogio ad Nemus. Quanto al salariodicea luigli bastava amorire dignitosamente di fame. Pare però che non attendessetroppo al suo impiegose vogliamo credere ad una sua frase - chenon arrivava mai in tempo a mettersi in coda agli impiegati chepartivano - Ma si sa che Rovanitalvoltapur di non perdere unabella fraseperdeva una verità o un amico. - Nel 1846 andòprecettore a Venezia in casa *. - Arrivando a Veneziatutto compresodel nuovo artistico ambientedimenticò i * e sèe sifermòper 8 giorniin una osteriadove venne poi scopertodal conte. Dicea chein casa *: eren tutti cobbiaa e lu el secobbiaa alla padrona. Il suo scolare era di una ignoranzaostinatissima. Ben presto se ne stancò - A Venezia abitòanche una camera di un antico palazzodove pendevano arazzistracciatie ragnatelicon 10.000 zolfanelli spentisull'ammattonato - semb. le arene del mare - Volle e potè unanotte dormire in una camicia di Lord Byron. - Come Venezia gli siarimasta impressa nella memoriane abbiamo un es. nei Cento Anni - AVenezia rimase durante l'assedio ed allora andava a pranzare dovecadevano le bombe. - Caduta Veneziariparò prima a Roma poiin Isvizzera. Da Como a Chiasso fece il viaggio disteso nella brandasotto di un carro. A Capolagosi legò in amicizia con CarloCattaneo e altri illustri fuoruscitie stampò il suo opuscolointorno a Manin. - Rimpatriato nel 1851fu riaccettato a Brera comediurnista stabile a 100 lire il mese. - Nel 1852 entròcollaboratore nella I.R. Gazzetta di Milano e nella Italia artisticadel Lucca. Nel 1857 fu obbligato dal Burger a seguire qual reporterl'Imperatore d'Austria nel suo viaggio pel Lombardo-Veneto ma avendodalle belle prime appendici mostrato di non corrispondere alle I. R.istruzioni ne fu subito dispensato - Nel 1859 da collaboratoredivenne comproprietario della Gazzetta - ed uscì di miseria -E' pure nel 1859credoche si maritò con Luigia Stabilinicolla quale avea già vissuto - in carta semplice - parecchianni. - Conservò per altro fino al 1864 l'umile impiego dellaBiblioteca - nel 1873 a Natale fu trasportato alla casa di Salute -dove morì il 26 gennajo del 1874. - Tutte queste date vannoriconfermate e completate. - Cerc. l'epoca giusta della sua gita aFirenzedove conobbe Giustia Roma - e a Parigi - (a Vienna?).


3870.Rov. Rov. amò molte voltee molte fu amato - La zia di luiera ispettrice nel Conservatorio di musicae in casa sua trovavansispesso delle belle ragazze. Due di esse s'innamoraronouna diRovanil'altra dell'amico Varese - A Veneziain casa * tutti erencobbiaa - dicea - e mi me sont cobbiaa colla padrona (V. 3869) - IvipureRov. faceva indarno la corte ad una bellissima e civettissimadama. Stancofinse di non curarsene più.Allora la dama vennea lui «si voles noluntsi noles cupiunt ultro». MaRovaniniente. Esasperata d'amoregiunse infine una nottein cuiella gli si gettò in braccio. Rovani si alzòfreddamente e le disse: non mi degno - Non è però adirsiche dopo non se ne sia molto degnato. - Cosìèa Venezia che R. in una festa da ballo toccò leggermente ilvelo di una sedicente signora ma nota puttana. Costei si rivoltòinviperitae gli scaricò una tempesta d'ingiurieesclamandoa ogni tratto «el m'ha sbregà el velo» - Rovani sitolse di tasca un marengoe glielo diede con una manomentrecoll'altra lasciavale andare uno schiaffo - Dopo Veneziavennero gliamori colla ballerina Carmine. Rov.mercè il barone Burgeravea l'accesso libero al Palcoscenico della Scalae facea all'amorein mezzo ai sassi di legno e alle nubi di cartone. - La Carminel'aspettava alle volte a casa su un sacco di riso. - In carrozza undì colla Carminenon potevo dir nulla: aveo il volto tuttobagnato di lagrime - Tanto sentiva l'amore! - La Carmine gli scrivevatalora delle letteredi cui una finiva «e se non puoiintendermiindovinami» - Rov. seguì la Carmine aGenova; egli era geloso di un falegname:in una notte cambiòtutte le stanze dell'Hôtel Feder - Ma la Carmine gli preferìil falegname «et Minos a bove victus erat». - Allora feceuna malattia. In essa fu assistito da un'altra ex ballerinala Saiper sua disgraziacom'egli diceamarchesa Villani - e Rov. guarìd'un amoreper ammalarsi in un altro - Altri dice che conobbe la Saiin palco alla Scalapresentato dal marito Marchese. Rovani entravaperitoso nel palchetto tutto conti e marchesi. Ma la Villanigli sivolse con un sorriso incantevole dicendogli: venga quì S.rRovani: e segga presso me... nun podemm ciamass parentsemm tutti eduu fioeu d'oreves - (Tra gli amori cit. quello per la LuigiaStabiliniche poi divenne sua moglie. (V. 3871. matrim. e famigliadi Rov.)) - Durante un banchetto in casa del marchese MaritoRov.entrò nella camera della Saiche era rimasta a lettoperchèmezzo ammalatae la supplicò di mostrarsigli nuda. Ellaacconsentìe Rovani rientrò nella sala da pranzotrasfigurato - Pareadiceache io lanciassi scintille. - Si notiche il marito della Villanierae disgraz. è ancorauno deipiù schifosi tipi di codardia e di oscenità chedisonorino Milano. Quando sposò la Saiavea giàseppellito una prima moglie: eraccontava alla nuovacome lapasseggiata al Cimitero per visitare la tomba della fu consortegliavea sviluppato un formidabile appetito. Sul che la marchesagliscrisse un'odenella quale si notano questi versi «quandosaranno due - arrosto almeno un bue - ti converrà mangiar...»- «Si creperà dal ridere - fino nel cimiter» - Ilcarattere del Villani suggerì al Rovani quello del conteAlberico dei Cento Anni. Anche il Villanicome l'Albericoaveavoluto studiar medicinaper irritare cogli orrori della anatomia laturpe sua venere. - L'amore per la Villani fu disastroso tanto pelcuore che per la borsa di Rovani. - Siamo nella contrada dove abitavala Villani. E' inverno. Rovani ha fatto fermare il suo brougham epasseggia su e giù aspettando che la donna adorata compajaalla finestra e gli volga uno sguardo. Per uno sguardo stava lìdue ore. E giù e su passeggiando incontrava il brumista chepasseggiava lui pure e gli dicea: mi foo ona gran vitama anca lù!- Un'altra sera Rovani s'era recato al vecchio teatro Realla LallaRook per un appuntamento colla marchesa. La Lalla Rookopera cortaera finita presto e però la marchesa non c'era più.Rov. diede in escandescenze e disse: hin nanca bonn sti oper francesde vess lungh assee per servì a on appuntament. E avendoPerelli difeso vivacemente il lavoro di DavidRov. irritatissimo gligridò: virgolet - Rovani s'addormentava a volte nel palcodella Villani alla Scalapoggiando la testa sulla spalla di lei. Eil marchese marito che gli sedeva di facciadava del gomito agliamici dicendo: tutte così le mie mogli. Tutti i grand'uominise ne innamorano.Donizetti andava matto per l'altra. Rov.schiaffeggiò più volte il marchese - e allora ilmarchese faceva ritrattazionie schifosissime scuse. Il Villanispendeva 2000 lire in un quadro e poi stringeva il vitto alla moglieed ai figli. Rovani e la marchesa - racconta la ostessa del Morivione(ma è ann. da accogliere col beneficio dell'inventario) - sirecavano alla sua osteriain un broughamcon molte bottiglie diliquori - si chiudevano in una stanza e finivano sfinitisul letto osotto il tavolodall'amore e dal rum - Quando poi il marchese maritoinaugurònella sua villa «Marsala» di Desiolacopia del monumento di Quartodetto da alcuni maligni «ilquarto di un monumento» Rov.al banchettorecitò inquella maniera che egli solo sapeail suo sermone sul matrimonio...Il Marchese uscì a pigliar aria. Poiricomparvementresuonava la banda e disse con una lagrima agli occhi: mi sentocommosso - E tosto il padre della Marchesa: ma lu el piang a son debanda? - Mi racconta il pittore Rinaldi chevivente ancora Rovaniessendo stato chiamato dalla marchesa per colorirle un ritratto infotografiae avendole egli detto: «è ammalato Rovani»la rispondesse: ma el crepa maisto Rovani? - Carità vuoleche questo annedoto sia posto in quarantena: certo èche laMarchesa assisteva ai funerali del nostro grandeda una finestra inPorta Garibaldiin gran toilette. - (Si desiderano le date a tutti[i] cit.fatti). - In generalecirca i giudizi di lui sull'amore e ledonnesi numerano i seguenti - Alla tua etàdiceva alventenne Perelli - avrei fottuto mezzo Milano - Vedendo poi qualcheragazza sciocchissimamente bella «spero che finirà sùun casino». E ad un vedovo che si riammogliava «indegnodi aver perduta la prima».


3871.Rov. Rovani andava a dar lezioni di letteratura in un collegiofemminile. Era severissimo e tutte le ragazze aveano di luipiùrispetto che amore. Una solaquand'egli sonava il campanello venivaad aprirgli la porta e gli sorrideva con aria di confidenza. In brevetempo il professore s'innamorò della bella scolaree ne furiamato. La scolare si chiamava Luigia Stabilinifiglia di uncaffettiere... L'amore scoppiòe i due amanti vissero insiemeun dieci anni in carta semplice. In prop. il padre della Rovanidiceva «l'è minga vera che l'è Rovani ch'elscriva i sò liber: l'è [la] mia tosa. Lu nol fàche dettai». - Ma un dì la fanciulla perde un dente.S'accoraimaginando che l'amato non la possa più amare. Rov.si accorge del suo sospettoe detto e fattola piglia sotto-braccioe la conduce in chiesa per le pubblicazioni - Chi li maritò fuil prevosto Marc[h]ionni. E il prevosto dopo di averli inannellatidisse loro: voj! regordev de mettev in regola con noster Signor. -Rispose con compunzione Rovani: sarà significaa! -Disgraziatamentecon la LuigiaRovani sposò una fila diguai. La Luigia era gelosissima e lo codiava per le strade e lospiava agli uscidonde liti su liti - e le scene della Terenzia e diCicerone nel «Cesare» - Naque il Silvio - Silvioaveaereditato tutto l'ingegno paternoe se ciò faceva gioire gliamanti dei ragazzi fenomeniimpensieriva coloro che ricordavano ilverso latino «immodicis brevis aetas et rara senectus».Silvio di soli sei anni palpeggiava già le bambine e pigliavala sbornia. Ma i sette non li potè oltrepassare - La madreRovani facea soffrire alla Luigia la fame e sospirava a ogni tratto«Ah la mia minestra!»tanto che Rov. pigliò ungiorno la moglie e la condusse agli Angiolipoi fece casa da sè.- Si dice che la madre tirolese morisse all'Ospitale Grande. Quandose ne annunciò la morte a Rovaniegli continuò a berein silenzio. La madre s'era portata scelleratamente con lui. Aveaper es. venduta due volte la casa che Rov. si era comprata. A compl.della casa di Rov. - pel poco tempo che ne ebbe una - va ricordato ilsuo pinch (Milly) che pativa di melancolia e piangeva e alle voltegli stava assente per giornie che Rovani prendevasi in bracciodicendo: «cara bestiola stupidissima»- e va ricordatauna servache per mostrarsi interessata alla casafaceval'affaccendata più del doveree di cui R. diceva: La par oncan che abbia perduu el padron - Ma la casacome già si disse(3861) non era fatta per R. - La casa dell'uomo di genio è laUmanitài suoi figli sono l'opere sue.


3872.Rov. Ma se Rovani fu vario negli amorifu tenacissimo nelleamicizie.La morte sola gliele poteva troncare. - Di amici ne ebbemolti - e non tutti da tavola. Basterebbe citare Cesare Confalonierie Luigi Perelli. - Dicea di Confalonieri: de bon compagn ghe ne saràma de meino opp. quand el vedime par de andà in Brianza -(Per Confalonierivedi sparsim) - Chiamava Perelli «me fioeu»e donandogli un librov'inscrisse: «a Luigi Perelliin segnodi una amicizia che non si trova in commercio» - e difattiPerelliebbe per lui quell'amore che i figli dovrebbero ai genitori.Rovaninegli ultimi anni fece vita comune con lui: si chiamavano perle strade colla frase rossiniana del Barbiere: come dunque in Sivi...che l'altro compivaaccordandovi il ...glia - Perelli s'indebitòmolto per l'amico vivoe tenne viva la fama del morto. - Strano adirsi! la prima volta che Perelli conobbe Rovani (e questo funell'andargli a cercare il suo nome per la Comm. della Palestra)Rovanidal tavolo di osteria dove stava bevendoesclamòporgendo il proprio bicchiere all'amico ancora sconosciuto: vieni edintuona il cantico dell'ultimo mio dì. - E difatti Perelli fucolui che gli chiuse gli occhi. Un poeta è sempre un pocoprofeta. Altro es. dello spirito divinatorio di Rovanilo abbiamo inciò che rispose al bidello Calzini della Bibl. Ambrosianachelo rimproverava spesso con un far di burbanza del suo venir tardi: Ionon verrò più - gli rispose - finchè ci saràleie verrò presto. Una settimana dopo il Calzini era morto.Gli eredi di luipagarono a Rovani un gran desinare.


3873.Rov. Il n'appartient qu'aux grands hommes d'avoir de grands defauts(Rochefoucauld). Quell'istessa intemperanza che diede a Rovani ilprimato nell'ingegno fra i suoi contemporaneilo rovinò nelbenessere fisico. Diceva spesso: colui è pieno d'ingegnochel'ha trovaa la manera de sciscià la vita come on busechin...sigura... - ma per luinon sapeva trovarla. In lui tutto andava afurori. Quindi le susseguenti spossatezzele non curanzee talvoltail cinismo. Non c'è persona che meno di lui abbia conspirato afavorire alla propria celebrità. Rovani trasandò tuttiquei viottoli e quelle scorciatoje che posson condurre alla famaeche ben seppe Manzoni. Forsechè egli volea arrivarci per lasola strada maestra! A noil'edificio di una celebritàpresentasi tutto intero: e non pensiamo ai mattoni cheuno per unohanno concorso a formarlo. Tra questi mattoni c'è p. es. ilrispondere alle lettere de' nostri fautoricosì cangiando illoro favore in ammirazione. Ma Rovani non leggeva mai le lettere chegli si scrivevano anzi le stracciava e le gettava nel fuoco. E aPerelli che gliene faceva rimproverodicea:Riscriveranno - Bravorispondeva Perellima se tu non rispondisaremo ancora da capo - Eallora - facea tranquillamente Rovani - verranno in persona. - AhRovani! in persona gli ammiratori non vengono se non dopo la morte.«Cineri gloria sera venit». - Ora la gloria è giàspuntata sulla tomba di lui. Lodar Rovani è già unappender corone di alloro su una pianta d'alloro. - Cit. fra gli es.di scapigliatura Rovaniana i seguenti - A voltequando c'eranoancora le due stazioni di ferrovia e montava in broughamdicendo:alla stazionealla domanda che gli faceva il brumista: quale? -rispondea: quella che te voeutt ti. - Una nottepoisi addormentòsu una panchetta in piazza alla Scala. Due guardie di Questuraglisi appressaronodestandoloe domandandogli le carte. - Non netengorispose Rovani. - Che professione fate? gli richieser leguardie - Nessuna - E il nome? - Non mi ricordo. - Avete mezzi disussistenza? - Non credo. Le guardie lo invitarono allora a seguirloe passò la notte in Santa Margheritacon grande sorpresa delsuo amico Cossail questoreche lo trovò sulla lista degliarrestatiil dì dopo.


3874.Rov. In Rovani anche il silenzio era talora loquela. E a prop. delsilenzio - trovandosi una sera con un suo conoscente ciarliero e colsilenzioso e a lui sconosciuto Dossie dicendo a questi il ciarliero«ma lu el tas semper?» - Rovani rispose: Lascialo stareche se parlasse sarebbe capace di parlar meglio di te e di me; de ticertament... - Quanto all'allegria ed alla tristezza poteva dirsi dilui ciò che di molti umoristi:in hilaritate tristisintristitia hilaris. Così che a uno che gli dicea: su allegher!- Che allegher! - rispose - che io l'allegria la invento. - Difattiquando voleaparea allegrissimo. Ma spessodopo un fuocoartificiale di risaaggiungeva i versi di Ventura «Mi sontcome el cap negher - Forsi el piang; el par allegher».


3875.Rov. Ultimi tempi - Fra le debolezzeRovani avea quella dinascondersi alcuni anni di età. Nel 1872avendogli chiestoConfalonieri quanti anni avesserispose 49 (mentre dovea rispondere54)e vedendo che Confalonieri lo guardava senza parlaresoggiunse«non ne hai forse abbastanza?» - Ma se di anni non eraancor vecchiolo era di vita. Il letterario e l'erotico estro loaveano esaurito. Hearts are not flintsyet flints are rent (Moore).Dicea negli ultimi tempi che «giàper luvedèona donna e vedè on sciatt l'era l'istess» esentendosia un tratto riaccendere l'antica fiamma dell'esecuzioneesclamò:gran brutt segn! gh'hoo voeuja de lavorà - La Musa verde nongli dava più idee ma sonno - l'ipertrofia cerebrale avearaggiunto il suo massimo - la lenta meningite diventava acuta. - Ilsuo corpo affiev.non poteva più sostenere il peso dell'anima.- Vivere militare estma le troppe battaglie aveano esausto ilsoldato: e il soldato avea bisogno di congedo. La sua forte compagineera già stata scossa anche da tre violenti tifi che lo aveanotre volte ridotto in filo di vita. In uno di questi tifiegli s'erafatto accendere da un amico molte candele all'intorno e s'era fattocantare il Miserere. Allora la morte schernita fuggì: ma moltonon stette a tornare; e lo trovò sprovveduto di burle.Gl'interessi materiali di Rov. erano negli ultimi mesi andati asoqquadro. La voragine dell'Usurada lui descritta merav. nel GiulioCesarel'avea inghiottito. Rovani pensò di recarsi dalricchissimo Velache egli avea già moralmente beneficatoperchiedergli qualche sommama poi si fermòspensieratoaMonza (donde venne a Milano la falsa notizia della sua morte) eritornò a morire fra noi. Sognòpochi mesi prima delsuo trapassodi esser condannato a morte e di guardar l'orologio. Ilquadrante avea perduto le freccie. Non c'era più tempo per lui- Ammalatosi gravemente fu trasportato il dì di Natale del1873 alla casa di Salutea Porta Nuovadov'era morto suo padreegli fu data la stanza n. 26 triste presagio del giorno del suofinireal I° piano verso giardino sull'angolo destro dellafacciata. - Ebbe luogo un consulto tra i medici SacchettiMascazzinie Todeschiniche riconobbero tutti con gran dolorela gravitàdel male. Mentre gli si picchiava il petto con le nocche delle ditaper ascoltargli i polmoni disse: m'hanno pigliato per una scatola ditabacco; quindinojatoesclamò: ne ho pieni i coglioni ditutte queste celebrità! - Todeschini gli raccontò dellamorte di Bixioun generale italiano. Rispose:ne ho veramentepiacere. Bixio trattava malissimo co' suoi inferiori... E se telvedetaggiunsesaludemel tant - Domandato da Cesare Confalonieri«che cosa gli desse fastidio»rispose: l'esistenza. Lobaciò poidicendo:regordet de voremm ben. - A Perelli che lovegliava dì e nottedicea spesso:gentilee: mi fai un granfavore - Volea dettare a Primo Leviuna parte del suo Carmeall'Italia che ancora manebat alta mente repostumma il male glieloimpedì - L'ultimo libro che lesse furono i R.U. di CarloDossidi cui dicea:cotesto giovane è un altissimo ingegnoestrano a dirsis'arrestò a pag. 75ai versi «Orbitasomni fugienda nisu ecc.» di Stazio. Ed è forse per ciòche richiese a Perelli le opere di questo poetacome purelelettere di Torquato Tassoun altro grandissimo e infelicissimoquallui. Negli ultimi giorni non poteva ingollare se non sabaglioni ed astento. Infinedopo 24 ore dall'avere perduti i sentimenti e l'usodella parolaspirò. Erano le 11 antimeridiane del lunedì26 gennajo 1874.


3876.Rov. Rovani morì in quell'età sui cinquantain cuitanti geni morirono - come ad es. Shakspeare e Dante. Tasso m[orìa] 51 anni. - S'attribuisce il rovinoso tracollo della sua salute daldì che venne trasportato alla casa cosidetta di Saluteallasottrazione non graduata delle bibite alcoolichechesolevalevanoa tenerloo bene o malein piedi - L'ultimo teatroch'egli onoròfu il Milanese - L'ultima osteriail Gallo - l'ultimo caffè:il Biffi - l'ultima bevandail cognac - l'ultimo pranzodaConfalonieri - l'ultimo bacio a una donnaalla S.ra Giuseppinamoglie del detto Confalonieri. Rovani ne avea chiesto prima ilpermesso al marito. E questi:«Figuret!» Rovani la baciòlievementepoi disse: gliel'ho fatto a fiore di labbra.


3877.Rov. Funerali - (note prese dal vero) - 26 genn. 1874. Perellitelegrafa a Gorini perchè assuma la conservazione della salmadi Rovani - Il sindaco Belinzaghidietro istanza di Perellipromette di dare del suo quanto occorre ai funerali ma ponedifficoltà sull'intervenirvi in maniera officiale. - GiuseppeGrandi cava la maschera dal cadavere alle ore 4 pom. - Io lo visitoalla stess'ora. L'aspetto è verdastroalquanto sformato. -Perelli si reca alla Questura per domandarle il permesso diannunciare publicamente la morte di Rovani. Il sub-briccone * glielonega. Perelli insiste dal capobriccone ** e costui glielo accorda -L'avviso è così concepito: Concittadini - La piùalta intelligenza che potesse oggidì vantare l'Italia si èspenta questa mattina in - Giuseppe Rovani - Luigi Perelli - Gorinitelegrafa da Genova che sarà a Milano il dì appressoalla una - 27 genn. 1874 Il Teatro Milanese sospende lerappresentazioni. Alla una arriva Gorinisi reca tosto alla casa diSalute e comincia a provvedere alla conservazione della salma - Lasottoscrizione per un monumento a Rovani si presenta dífficilenelle classi alte (s'intende per le ricchezze). Non si vuol daredenarodiconoper la statua di on cioccatee - GoriniPerellie ildeputato Mussi vanno dal Sindaco per perorare la causa dell'onornazionale. - Oltre l'avviso del giorno primase ne espone unsecondocosì concepito: Onori funebri - a Giuseppe Rovani...- La «Perseveranza» publica in prop. un articolo degnodel Bonghisuo direttorel'ignorantissimo dotto - Era perònaturaleche alla morte del Leoneci fosse gran festa in casa degliAsini. - Tranquillo Cremona disegna il ritratto del Sommoper laIllustrazione di Treves: Calzolari fotografone riproduce l'aspettoin migliaja di copie. - 28 genn. 1874. Mia gita a Pavia.Interesso lasocietà universitaria a intervenire colla bandiera ai funebri.


29genn. - Sento che gli avvisi del mio Perelli hanno offeso ivigliacchi. Li hanno pigliati per altrettanta réclame.Domandano se Perelli «è il mercante di vino che fornivail Barbera a Rovani»e vanno dicendo che «il monumentoal defunto si dovrebbe innalzare in piazza delle Galline». -Sul Corriere di Milano appare un'altra schifosa scritturasorelladella bonghiana. Gli ingenerosi non credono alla generosità. -Perelli rispondeil dì stesso al Corrierecon una sualetteradignitosamente modesta. - Insorgono molti ostacoli perottenere rappresentanze di società. Contagiosa è lavigliaccheria. Le società degli impiegati e degli avvocatirifiutano il loro intervento. Invece le corporazioni operaje lopromettono. Gli operai fiutano l'avvenire. - 30 genn. La famigliaartistica invita i soci ad intervenire ai funerali. Cajo Tantardinipuntatore-scultore offre 150 lire di lavoro a gratis per la statua diRovani. La Marchesa Villani promette fiori - 31 genn.Osculati forniràa gratis il carro e i cavalli di 1a classe per il trasporto.- Ilpreposto di S. Marco fa dire a Perelli com'esso sia disposto a fare ifunerali religiosi a Rovani gratis et amore Deipurchè lo siporti in chiesa.Naturalmentela proposizione non è accettata;ma ci volea Rovani per far cantare i preti per niente! - 1 febbrajo.Costantino Steverazzi proprietario dell'Hagy offre la bara con lastradi cristallo. - Si forma il comitato pel monumento composto da HayezpresidentePaolo Ferrarideputato MussiCletto Arrighi e DomenicoInduno - e L. Perelli segretario. - 2 e 3 febbr. Il sindaco non vuoleche i funerali si protraggano a domenica come si desiderava.Curioso!Non ammettono in Rovani celebrità; oppuretemono il troppoconcorso a' suoi funerali. Solita scusala publica igiene. Di piùBelinzaghi non vuole che il feretro faccia il giro del Corso. Si notiche il giorno prima lo avea fatto la salma del Cav. Alberto Keller.Ma costui lasciava 8 milioni ai parenti; mentre Rovani non lascia chegloria alla città sua e all'Italia. In via eccezionale sipermette di andare fino al Naviglio ai Fatebenefratellidi volgerepoi per S. Marco fino al Corso Garibaldie quindi alCimitero.Parlando dei funerali di Rovani il Belinzaghi si lasciascappare la nobile frase «l'è troppo lunga sta menada difunerai». Menada? senti el spazabaslott!- Si va a visitareRovani. La preparazione goriniana è riuscita perfettamente.-Labus assessore si aggiunge al comitato pel monumento. - 4 febbrajomercoledì. Belinzaghi parte per Firenzeper sottrarsiall'obbligo morale d'intervenire ai funerali di un tanto uomo. - Sipubblica il seguente Manifesto: «Onori funebri - a - GiuseppeRovani - Gli estremi onori alla salma di Giuseppe Rovani avrannoluogo domani alle ore due pomeridianemovendo il corteo dalla casadi Salute a Portanuovaper le vie de' FatebenefratelliPontaccio eCorso Garibaldi. - S'invitano i concittadiniprendendovi parteafare onore a colui che tanto ne fece all'Italia - (quindiin nota)La deliberazione (municipale) che i funebri debbano aver luogo domanigiovedì invece di domenica come si era annunziatonon lasciòil tempo di diramare inviti speciali alle persone cospicueallamagistratura e ai corpi morali che intendessero di mandarerappresentanze. Valga quindi per tutti il presente manifesto» -Si noti che la questura diventata censura preventivacancellòil municipale. Ed era un fatto. I codardi temono anche disottoscrivere alle loro opere. - L'Academia di Belle Arti invita isuoi membri a concorrere ai funebri - 5 febbrajo giovedi 1874. Follastraordinaria fin dalla mattina per vedere la salma di Rovanistupendamente conservata. - Si rinchiude la salmain camicia emutande di linonella bara di piombo che ha un disco in cristallocorrispondente alla testae la si pone in altra cassa di legno. - Lamoglie di Rovaniammalatainvia una corona di fioricon un velonero trapunto a viole del pensiero. La marchesa Villanialtra coronadi fiori.Molti amicimolte corone d'alloro. - I Signori Gavazziricchissimii cui oziosi appartamenti rigurgitano di fiori - lihanno negati - Due bande musicali: il consolato delle societàoperaje con tutte le bandiere. Gli allievi dell'istituto tipograficoPagnoni. Moltissime signore. Tutti i più simpatici campionidella scienza e delle lettere milanesi. - Intorno a luinon crocinon livreenon la veste della virtùma la virtù. -Intorno al carro si mettono il pittore Hayezlo scultore Magniilpoeta Ubertil'avvocato Rosmini e l'assessore Labus. - Seguonomaestri di musica (Ed.Perelli ecc.)e prof.ri della Scala comeCorbellini e Confalonieri - Vincenzo VelaTranquillo CremonaGiuseppe GrandiCarlo DossiMosè BianchiPaolo GoriniAmilcare PonchielliCletto ArrighiEmilio PragaArrigo Boitoecc.ecc. Non un prete. Tutte le strade affollate: tutti i balconi ele finestre gremite di gente - La Marchesa Villaniin gran toilettea un balcone! Gente perfino sui tetti. Si arriva al cimitero. Glispaldi sono già tutti occupati. Molti equipaggi che attendono- Si leggono vari discorsi; uno del Curti e un altro del Cavaleri.Perelli a voce altotonante dice poche ma buone parole - Alla sera sisuona per i caffèe al teatro milanese un'elegia del maestroPettenghi. - 6 febbrajo. E tutta la stampa è concorde nellasorpresa della immensa moltitudine che ha accompagnato Rovanisalvola schifosissima «Perseveranza» che ne parla in un fattovariocome di un concorso abbastanza numeroso. Si calcola a 20.000persone il numero degli intervenuti. E notiamoera dì dilavoro. - 7 febbrajo. Belinzaghi paga 400 lire per le spese dellaconservazione di Rovani a Gorini - L'orchestra della Scala paga unadelle due bande. - Le tasse pel funerale - quelle di 3a classebenchè il fun. fosse di 1a. - Il colombarioè dato dalMunicipioa gratis. - Nota. Oggi 14 gennaio 1875 alle ore 111/2 siscoperse il cadavere di Rovani conservato secondo il sistema diGorinialla presenza dello stesso prof.GoriniAssessore LabusDottore BonoLuigi PerelliPrimo Levi e di me Alberto Pisani Dossi.La conservazione fu trovata perfetta. Pareva appena spirato. Sicangiò lo strato di calceposto disotto al cadavere e da essodiviso da un assepoi si rinchiuse la bara ridisponendola nelcolombario che porta «Giuseppe Rovanimorto il 26 genn. 1874 -quì - Il municipio milanese interinalmente deponeva».


3878.Rov. Nell'appendice 2a alla Rov. - cit gli articoli di Tommaseo e diDall'Ongaro su lui - l'Autobiografiascritta da Ghislanzoni -l'opera dell'Abate Anellidove se ne parla - la necrologia delCameronilo studio del Prof. Sangiorgio - le varie biografie suigiornalicome quella del Maineri sull'Illustrazione it. di Romaquella di Giarelli sulla Gazzetta di Torino 29 genn.74 ecc. ecc. V.anche «Meditazione dotta di Caridio» (Ghislanzoni) sulCapriccio - Lecco 1877. V. per ribatterloil bozzetto dello stoltoMolmenti. Cit. lo studio critico di Perelli ecc. Circa l'aneddoticarovaniana chiederne notizie a Lucio Talachini (Como - S. Vittore diMaccio) -


allamadre della Carmineancora vivente (1877) - al semipittore Lazari -all'A[g]liati (Via Principe Umberto) - alla Marchesa Villani etc. -Dare anche un'occhiataalla Bibl. di Breraalla Miscellanea delfrate di S. Ambrogio ad Nemus. - Si desidera di ricordare ciòche diceva del cioccolatajo Gilio... - e a che prop. il verso deltrote e storioni al conte di Gaeta ecc. - e del sigaro avanafumato¹/³ dal re di Portogallo¹/³ dal Rovani el'altro terzo messo in vetrina da Confalonieri. Ripescare i versi diNosetti - e di Carlo Porta (che si trovano presso suo figlio aMonza).


3879.Rov. Aned. cui porre la data dopo di averli tenuti prudent. inquarantena - Quando Rovani fu (prima del 50) la prima volta a Firenzefece molte lungarnate con Giusti. Giusti non gli chiese mai il suonome nè Rovani s'incomodò mai di dirglielo. Entrambierano entusiasti l'uno dell'altro - Il padre andò a trovare dinascosto Rov. in Isvizzera. Era d'uopo passare per boschie montisenza sentieroe però abbisognava una guida. La guida erasempre on spallonal quale si davano due marenghil'unonell'andatal'altro nel ritorno. La guidavolendo spillare dalpadre di Rov. qualche cosa di più del pattuitogli cominciònel ritornoa dire che il bosco era pieno di ladriche sarebbeabbisognata un'altra guidache si poteva esser puniti ecc.Ma ilpadre Rovaniindifferentemente: Me rincress per ti - risposebattendogli la spalla - che te set giovenper mi me ne importa uncazzo. El spallon non fiatò più - Un fatto che ebbe unaletale influenza sull'animo di Rov. fu questo. Rov. era statoobbligatoquale collaboratore nella Gazzettaa descrivere ilviaggio dell'Imp. d'Austria (vedi biog. Maineri). Lo scrisse inpartedi malavogliae però fu richiamato a Milano. A Milanouno dei fratelli pittori Indunoil più sciocco dei dueaveaesposto un suo cerotto rappresentantecredola Battaglia dellaCernajacerotto che ebbe fama di quadro non per ragioni artistichema politiche. Rov. si recò a vederlo. Ma il Gerolamo Indunogli venne incontro inibendogli l'entratae dicendogli: cossa el falu chi? ch'el vaga di so Tedesch ecc. - Rovaniinvece di lasciargliandare uno schiaffocome doveataque e si ritirò. Ed'allora in poila tetraggine cominciò in lui le sue visite -e l'assenzio gli si vide più spesso sullo scrittojo.L'opinione è quella che tormenta il saggio e il volgarecheha messo in credito l'apparenza della virtù al disopra dellavirtù stessache fa diventar missionario anche lo scellerato(Verri?) - Dixit et ardentes bibit ore favillas - I nuncet ferrumturba molestanega.


3880.Rov. (V. 3858frasi feliciepigrammi ecc.) - Diceva diGaribaldi:grand'uomo e avrebbe potuto essere un altro Cesare o unaltro Napoleone... ma gh'è mancaa la venna del luder. -Tradusse sarcasticamente la iscrizione sull'Arco di Porta Ticinese(eretto a fama degli eventi del 1815) Paci populorum sospitae: allapace dei popoli... sospetta - e questo anned. fa degno riscontroall'altro di Manzoniche leggendo sull'Arco di Porta Garibaldidedicato a Ferdinando (?) d'Austriai mercanti di Milano eresseroaggiunseper quanta poca volontà ne avessero. - Vanzo pittore(V. 3858) era uno fra i più assidui scrocconi de' suoi pranzie del suo spirito. Un dì si discorreva del Nerone del Cossa.«Varda ch'el Neron - disse il Vanzo - l'è bon» - ERovani: Varda che i minestroni de cà mia eren mei. - Rovaniavea poi particolari modi di dire e usava particolari aggettivi.Oltre la frase mil.che rischiarava l'it. e viceversa. Es.: tu vedi unuomo assai visitato dalla bolletta - il tal giorno io saròmolto a pranzo da voi. - El vin l'è bon!frase per mutare undiscorso che non gli andava ai versi. (V. 3862 in fine) - Tra gliagg. usava spessissimo l'insospettato e il gentile (come Foscolo). -Il mai poderoso infine della proposizione


3881.Rov. (V. 3858) - Rov. raccontava molti aneddoti del suo soggiorno aRoma. - Tra gli altri di un invito a pranzo fatto a lui «martedinevè invito a pranzo e si venitevenite - e si no venite...Accidenti! sinone» - E di un caffè popolanodove tuttisedevano tacendo e bevendo. Entrava poi qualcuno ammantellatoe conuna voce profonda facea «ombra... ombra» - Parea uncongiurato. E il caffettiere recavagli l'«ombra» checonsisteva in un caffè e latte - Quindi entrava un secondo -anch'esso con aria di cospiratore - dicendo«auraaura».E l'aura era cioccolatte con moltissimo latte (barbagliata).


3882.Rov. All'osteria. - Un dì Rov. fece un pranzo con Perellialrovescio; cominciando cioè dalla mancia al cameriereil caffèe le fruttae terminando colla minestra. - «Te vedetse teghe det prima la manciael serv con passion». Un altro dìpranzò in mezzo a un giardino nevato. E la neve sulla pietradel tavolo gli serviva di tovaglia


3883.Rov. E' dovere di un governo di favorire i principali prodotti delpaese. In Italiafra questi prodottison l'arti. Nell'Arti ital. laLetteratura può dirsi la Cenerentolae però dev'esserepiù che le altre ajutatatanto più che un paese vivenell'eternità solamente in sua grazia. - Per favorire le Arti:due i modi. Omaggio - ai morti - ed ai vivi. - Il secondo eccital'emulazione: l'altro non la sconsiglia. Meglio che aprire scuole èmostrare come gli studi giovino. Oggidì lo stato è ilpaese. Lo stato dà pensioni a chi lo ha fedelmente servito -Or chi illustra il paeseserve al governo - Un artista è unimpiegato publico - perchè non avrà egli d[iritt]o adun premio? Ma l'Italia è ammalata di codardia. Dei due omagginon adopra che il primo (e non sempre). Essa scava la fossa ai suoigrandi figliper chiuderla poi con un monumento fastoso. L'Italianon volle mai risparmiarsi un rimorso. Vedendo Rovani trarre lamiseria di lui per le viesi dicea: vergogna! e non ci accorgevamoche la vergogna era nostranon sua.- Si osserva: ma Rovani nonchiese mai. Ciò lo onora. A noi conveniva daree a Rovaniricevere non chiedendo. - Ma anche allora non si seppe fare per luiquanto ci lamentavamo di non aver fatto per altri.


3884.Rov. Ci limiteremo a dirlo una gloria milanese - ma Milano èin Italia - A noi duole di dover scriv[ere] la biografia di tale chetutti dovrebbero conoscere - Prova l'onestà di Rov. la stessanegligenza de' suoi materiali interessi - Della sua povertàera attestato l'ingegno - L'hanno udita... non l'hanno ancora sentitaquella sua musica - L'Italia non è libera che in piccolissimaparte: la maggior parte è serva dell'ignoranza. - Chi leggelibri in Italia? i soli letterati. Ma i letterati invidiano ailetterati.L'invidioso silenzio. - Chi avesse assistito ai funerali diManzonidovea pensare «gran paese l'Italia. Mente chi lataccia d'ingrata a' suoi grandissimi figli!» Eppureio avreivoluto che ritornando dal cimiterocostui si fosse soffermatofuoridi Porta Veneziaad una piccola osteriadove il più riccouomo nel pensiero italianoRovanisedeva nella più squallidamateriale bolletta; e avrei voluto vedere s'egli avea tanto coraggiodi ripetere la sua lode. Cit. quindi l'ann. di Perelli che gli recale 500 lire della Mente di A. Manzoni - e la sorpresa tra l'ingenuoed il furbo di Rov. che dice: bisogna donca dì che sto Manzoniel sia propri bon? - La grandezza dell'animo suo non fu adeguata chedalla grandezza della vigliaccheria de' suoi contemporanei - Rovanisi diede in lett[eratu]ra ai generi più disparatio com'eglidicea ridendo - disperati.


3885.Rov. Non piegò mai il collo al favore - non mentì maisè stesso per adulare gli altri. Egli pensavaper cosìdirea voce alta: e se temeva qualcosa era la lode. Rammentavaspesso Focionequando sentendosi applaudire si volse a un amico egli chiese: ho forse detto qualche sciocchezza? - Vitate quaecumquevulgo placent (Cic.) - Invece gli era gratissimo un biasimo che glivenisse da un cuore d'amico. «Those best can bear reproof whomerit praise» - Ei perdonava alla crudeltà quando fattad'Amore.


3886.Rov. (da agg. al 3873 in fineprigione) Rov. fu in prigione un'altravolta per la Guardia nazionale. Vi andò con due ciabatte sottole ascelle. In prigione trovò uno staderajo (attore del S.Simone) che declamava «l'Aristodemo» del Monti. Lo lasciòdire per un pocopoi: donca come la giustem? - Cit. in seguitol'anned. di Vanzo che si presentò al Consiglio di Disciplina anome di Rov. per difenderlo. L'avv. Pompeo Castelli gli disse:Nonfaccia smorfie - Parli pure in meneghino - Vanzo se ne offesedondeuna lite. Cit. anche il modo con cui Vanzo si vendicòinprima viadel Castelli.


3887.Rov. La vita di Rov. ci mostra come e dove egli abbia trovato nelvero i sentimenti e le frasi delle sue artistiche creazioni. Rov.visse a Milanofu a Veneziaa Romaa Parigie però ne'suoi libri coteste città vivono.Attraverso i Cento Anni e ilGiulio Cesare noi possiamo seguire passo a passo i suoi amorilegelosiegli entusiasmile spossatezze - e conoscere i suoi amici enemici - i suoi studi ecc. - La vita vissuta e la vita scritta diRovani si rischiarano e si completano a vicenda. - Il che avvieneanche in Foscolo ed anche in Manzoni (V. per quest'ult. 3898 - inprincipio - dove si parla del saccheggio della bottega del fornajoMartinelli). - La Stefania Gentili e la Sai son gemelle: cosìil conte Alberico e il marchese Villani ecc.


3888.Manzonia chi gli chiedeva come mai facendo libri sì buoniavesse fatto figli sì birbirispose: I libri li ho fatti colcapoe i figli col cazzo.


3889.Quando Manzoni si lasciava sfuggire qualche frecciata sulle cose delgiornoavea spesso la prudenza di aggiungere: Però podriavess come quella veggetta del Mont Cenis che in del 59 la trovava chei Frances che vegneven giò allora in Italiano eren pu quifrances inscì gentil d'una volta - ai temp de Napoleon. -Forsi me par ch'el mond el peggioraperchè peggiori mi.


3890.Quando lo Strazza faceva le mostre di copiare Manzoni (donde ne uscìquel busto su cui la faccia par la radice solo del naso) Manzonitrovandosi un dì nello studio dello scultorechiese ad ungarzoncino del formatore «vujcoss'el te dàal dìel to padron?» - E il ragazzo «El me dà on francal dì... quand l'è sabet». - Manzoni gli miseallora in mano un cinque-liresul che il ragazzo osservò:disi nagottvera?


3891.Nello Spirito milaneseuno dei primi posti va dato a CesareConfalonieriun oboe della Scala - tanto tondo di corpo quanto acutod'ingegno. I suoi epigrammi sono talora degni di Rovani - ecertamente se avesse imparato a scrivere la propria animainvece chedi soffiarla in un tubo di legnola nostra letteratura conterebbe uninsigne Umorista - Una sera suonava in casa del conte PorroSchiaffinatiche suonava lui pureparmiil flauto. E il contedimanda: che tempo ho a pigliare? - ch'el toeuga pur su - rispondeConfalonieri - un tempo signorile - Al medesimo Porroscriveva daLondra lettere non affrancateosservando: così vi riuscirannodoppiamente care - Tale irritato con luigli diceva: me disen tuttiben de luma poss propri no credegh. E a botta rispostaConfalonieri - e mi me parlen de lututti male ghe credi semper -Quando sua mogliesi trovòper la prima voltaincintaeglile disse: manda a toeu la toa solita levatris - Talelo aveainvitato a pranzodicendogli: guardache ti tratto proprio daamicosenza complimenti. Conf. accettasiedono molto a tavola mapoco a pranzo.Allora Conf. gli fa: te podrisset minga mettet on pooin sudizion? opp. fa pur di complimentnè! - Fagh cera alFaccio - gli consigliava un amico - E C. Sì: cont ona torcia -E dicea dello stesso Faccio che egli conosceva un sol tempo:l'allegro feroce - E poi canticchiava quel passo di Rossini nel«Barbiere» Oh che bestia oh che bestia - il maestrofaccio... a lei - Confalonieriavendo fatto rivoltare un soprabitogià rivoltatodicea «l'è tornaa de bon umor»- il che fa riscontro al detto del pittore Ranzoni che dopo di averevoltato e rivoltato il suoosservava: e ora lo farò metterein costa - Una sera si discuteva in teatro sul valore dell'Africanadi Mayerbeertra un ammiratore di essa e Confalonieri. Il quale«Ch'el guarda - dicea - in di sedii - quand dan l'Africanaquanti che dormen... vunduu... tri... El vedrà invece domanalla Norma - Ma l'indomanianche alla Normadue dormono.Il fautoredell'Africana si avvicina a Confalonierie mostrandogli i dueglidice in trionfo: incoeu ghè la Norma... eppur si dorme! -Bravo - risponde senza scomporsi Confalonieri - ma quii duu làdormen anmò de jer sera. - Conf.volea pigliarsi una mogliegrande e grossaperchè ce ne fosse per lui e gli amici. E tidicea a Perellite gavaree semper sedia chiusa in del lett de miamiee - A lui nasceva una bimba. Il parto era infelice. Occorreva ilforcipe. Ed eglifra il pianto ed il riso... «la sa anca leein che mond la voeuren mett... la voeur no... la voeur no». -La bimba la mise poi a Crescenzago a balia. Dicea la cresseràona gran lazzarona; l'è a cress-senz'ago - Eguardando entroil caldajo di un brodo tutt'occhi - «vuj!te me tegnet d'oeucc?»- E cosìnel guidare la Pina (la rozza della sua timonella) eaccennando a una carriola da fruttaiolo di tirarsi in disparte:tiretin là on quintin... anzi on mezz liter - ecc. ecc. ecc. Sipasseggiava fuori di Lecco in una lunga stradetta chiusa tramuriccioli. C'era una serva piccolina (detta la servitù) lacui testa non oltrepassava il murello. E Conf.sojava per tutta lastradaesclamando: oh che bellissima vista ecc. ecc.


3892.Un altro fra i belli spiriti della cittàè il pittoreCremona. - Cremona dicea di Rovaniche ad ogni frase ch'el dis elghe mett su la sabbia.- Di un quadro di G. Bertini «Bimbonobile con cane»: el can l'è faa de bagaie el bagai decan - Dell'avv[oca]to e maestro di musica Besozzi: i avvocatt elciamen semper maester e i maesteravvocatt. Di una cantante exputtana: la cerca adess in de l'artequell che no pô pùdagh la natura - Di Conconigiovine dall'aspetto soave e che sipiantava sempre in terza «te paret el fant de coeur» -Annunciando il suo matrimonio «hoo toltcon licenza parlandomiee» - e presentando agli amici questa sua moglie: prima lastudiava el cantoe adess el suono - Quando gli si pagava qualchedipintoed egli portava a casa la sua saccocciata di marenghinisela vuotava sul tavolovi cacciava dentro la facciapoi lasparpagliava per tutto lo studioe si occupava il resto dellagiornata a cercare le auree piastrelle. Ne nascondeva alcune neibuchi dei topialtre nelle calzette. Un dì si trovòsenza un soldoe volea recarsi al veglionema non potea che recarsia letto - Era mortificatissimoallorchè rifrugando qua e lànello studio e nelle sue robescoprì con sua immensa gioja inuna calza sudicia un ultimo mezzo marengo...


3893.Giuseppe Grandi scultorea Torinosaltava via i nani in cuis'avvenivacome le colonnette stradali - con grande e grottesca loroira - e usava poi di accendere il sigaro ai fanali delle contrade -Cajo Tantardini suo puntatorelavorava in istudionudocon in capoun cilindro. I viciniscandolezzatine mossero lamento. Cajopersalvare la lor pudicizias'indossò un giubbettino di lana chegli arrivava all'ombellico.


3894.Un dì passeggiandoincontro un povero storpio che mi stendela mano. - Ma se t'hoo già daa jer - gli osservo - Risponde:ma mi gh'hoo famm anca incoeu


3895.Il marchese Gerolamo d'Adda desiderava di conoscere il Dossi. Questifinchè potettese ne schivò. Quando non potèpiùe cortesia volle che gli si presentasserimproverandogligentilmente il d'Adda la sua eccessiva ritrosiaDossi rispose: divoltconossuu el coeughpias pù el pastiss.


3896.[La notadi 5 righeè abrasa.] 3897. Gorininella sua gitanel Napoletanoper incarico del ministro Natoliallo scopo distudiarvi i locali fenomeni vulcanicisi fece indennizzare dalgoverno per spese di vitto... 50... centesimi al giorno.


3898.Il barone Ciani avea un suo ritratto abbigliato da ciambellanonapoleonicodipinto da Pelagio Palagie natur. il ritratto era diun uomo sbarbato. Ma quando il barone si lasciò crescere ibaffili fece mettereda un inverniciatoreanche nell'effigie dilui.


3899.Bizz. (V. 3627) La mia famiglia 5. Le mie aeree creazioni. Passeggiocon a mano il mio Guido (dell'Altrieri)e la mia Gìa.M'incontro nella coppia felice di Enrico ed Aurora ecc. - Letterealla mia ignota amante 46. L'atrio della stazione. Ioseduto in uncantomelancolico. Vedo a partire felici sposi. Torno a casasempresolo


3900.G.F. I diavolotti di menta incartati nei biglietti del lotto -L'attaccamento che certe pulzellone taroccatrici hanno per il bagatto- Tutto si perde pur di salvarlo... - Da bimbomi ricordoche unbirbo di servitore mi metteva fuori della finestra tenendomi per leascelle. Quando ci pensone rabbrividisco ancora. Quel vuoto sottoai piedi ecc. ecc. - Descriz[io]ne della Posta.


3903.Tra gli agg. stereotip. l'incerto piede - Per l'Adozione V. 1605.P.O.


3904.Bizz. V. sparsim in Bizz. e partic. ai N. 64165466267214311512159016091652165417001743 (progetti)17441766(lett. sui muri)177718091825 (cervello mio)18661868(segnitempi)1869188219632006 (inno alla Paura)2007203420552057206921002128213421412143214621502160216121622164222022952331233623382387240424052407241024112415242624552456245725042510251125212532253325362571 (cerebro universale)26212647264926702712271327142721272427252735273627392754275827592791 (diavolo)279227952803284528512879288229032926293929402941294229452946294729502951299830093032303331243181318331953291329433063307331233163325332633273338334033423346340034163422342635123824 - Bizz. Crisi filantropica.


3905.Lavori del D. stampati o da stamparsi (a tutt'oggi 18 aprile 1877). IIl globo ne' suoi primordi 1866. (Album della S. del Pensiero)-Educazione pretina (nei due racconti) 1866 - Per me si va tra [la]perduta genteracconto (1867) - II L'Altrierinero su bianco(1868). III Vita di Alberto Pisani (1870) - IV Elviraelegia (1872).V Il regno dei cieli (1873). VI Dal calamajo di un medico (Vol. 2°dei R.U.) (1873) - VII La Colonia Felice (1874) - VIII Valichi dimontagna - Viaggio di nozze - La casetta di Gigio (G. I.) - Balocchi(G. I.) - Tesoretta (G. I.) - Istinto (G. I.) (Palestra Letteraria) -I nomi (N. L.) - Il Natale (G.F.) (giornale delle dame) - Il vecchiobussolotajo (G. I.) - Giudizi della giornata (G. I.) - Un po' dimusica (G.I.) - Un cas de conscience (G. I.) - Una visita al Papa (G.I.) - Charitas (G.I.) - Dieci bicchierini di assenzio (G. I.) - Lafede (G. I.) - Zolfanelli alla prova (G. I.) - I lettori in Italia(R.U.) - La calata dei Matematici (R.U.) - I dilettanti (R.U.) - Iseccatori (R.U.) - La gente che mangia quando vuole e la gente chemangia quando può (R.U.) - Profumo di poesia (G. I.) - Ilmerlo (da rifare) - S. Carlo (id.) (G.F.) - Lavori non da stamparsi.I primi aborti (La caduta di Milano - poesie varie ecc.) - «Eranogiunti sul ripiano dello scalone...» (brano di romanzo) -Lodovico Ariostocommediola per fanciulli - Ave Maria - I bigottonicomedia in mil. in 3 atti.


3906.Rov. I seguenti anned. su Rov. mi sono stati forniti dal MarcheseVillaniprovenienza assai sospetta. Qualcuno per altrotra essihatutti i caratteri della verità. Segno i sospetti con unastella (*)e trascrivo i brani di lettera del Marcheseben intesopotandoli: - Nel sett. del 67 (chi scrive è il Villani) migiunse a Desio stralunatodeclamando contro i perversi amicidell'Artecui consacrò ogni pensierola vita stessa. Aveaveduto il disegno in rilievo della Piazza del Duomoe capiva quantone scapiterebbe quell'augusta molecontornata da alti fabricati. Nonpoteva darsene pace; non mangiò che un pezzetto di formaggiocol pane; e partì trangosciatissimo. L'indomani cercai diconsolarlo coi seguenti versi (e quì un sonetto ridicolo) -Quando gli morì l'amico Raiberti per tre giorni non ebbeparolae rispondeva agli amici: piangonon scrivo. Poi prese lapenna e nella sua Gazzetta di Milano tessè una biografiaall'illustre Medico Poetache è un triplice trionfod'amiciziadi cuore e d'ingegno - Appena la lessi gli gridai invernacolo «Cristo! che pesa grega in su l'archett - dopost'arci-stupenda sinfonia - Raibert l'è viv anmòghède scomett». - Raiberti gli appariva spesso in sogno -Notissima in Milano e fuorila sua ira biblica contro i profanatoridell'arte in generee in particolare della musicach'egli chiamavala sua unica amica. Detestò i piegati e i venduti al cultodella scuola franco-germanicache violava la nostra; chiamavafilibustieri musicali i Wagneristi; epperò perdette l'amiciziae il favore del Lucca che ne' suoi primi anni e quando penuriavaeragli stato assai benevolo di ajuti.- Franco fino all'offesaindipendente fino allo sprezzo con chi opponeva frivole ragioni a'suoi severi e sani propositi in fatto d'arteperdette il favore dimolti. Io gliene facea rimproveropregandolo a temprarsitanto piùne' luoghi publici. Non posso - rispondeva - prima mi ucciderei. A mepreme assai più essere amico di me che degli altri. - Nèambì mai nè accettò onori officiali e crocichepiù di tanti egli meritava; e l'udii rispondere netto a chigliene offrì: Se le tenga: per meè cavaliere chi nonlo è (*) - - Nol trovai mai cupidointeressatomeno poicortigiano; e infatti più di una volta a me che ne lo lodavodisse: saila cupidigia è spadama il disinteresse èscudo (*) - Viaggiai sovente con lui - sempre sobriofaceto inbrigata; e se l'assenzio e i liquoriai quali fatalmente si diedenel 62 per iscordarsidiceva luinon gli avessero ottenebrato lamente e fiaccato il corpodopo i Cento Anni e il Giulio Cesareavremmo altri frutti del suo nobile ingegno (Caro Marchese: e non tipajono bastante il Cesare e i Cento anni? C'è da dar fama a 10e non a un solo scrittore) - Troppo liberale con nuovi e vecchiamicitroppo credulo con chi gli raccontasse miseriaprofuse tantodenaro che avrebbe potuto congregare a suo prò: forse come ilPergolese e l'Harold presentiva di morir giovane: epperòdissipòajutandobeneficandoanche coloro che nolmeritavano. - «Vera ricchezza le buone opere» mi dicevaspesso (*) - e largheggiava col ventilabro. Cuor di diamantementespesso di vetro - Mitepiacevolegraditoper varia ed argutadottrina e per pugnacissimo ingegnosi facea nell'ebbrezza cupo eringhioso (*). Ma sempre lo vidi rispettato - e guardato conriverente pietà (*).


3907.Il gusto moderno è più verecondo dell'antico.


3908.La prima Ediz. dell'Orlando Furioso apparve nel 1516un'altra fupubblicata nel 1532. In questo mezzo egli attese a ritoccare il poemae quasi può dirsi che ciò fosse sua unica occupazione.Se si confrontino le due ediz.apparirà incomprensibile comeuno scrittore che incominciò dal peccare sì grossamentecontro le regole e del buon gusto e della diz. poetica potesse inseguito espungere tali colpe e mettere in luogo un sì grannumero di trascendenti bellezze (U. Foscolo art. crit. ingl.) CF.colle due ediz.Manzoniane.


3909.Milton dapprima pensò di celebrare Arturo e la tavola Rotonda.«Si quando indigenos revocabo in carmina reges - Arturumqueetiam sub terris bella moventem» (Mansus) - (Foscolo). ETennyson ai nostri giorni eseguì il progetto di Milton.


3913.Il Bojardo facea uso delle proverbiali maniere di Lombardia che nonhanno nè significato nè grazia (Foscolo) (!) Asino luiil Bojardo che non sapeva adoprarle. Vedi invece Dantecome le usò!- Nè sarebbe disutile alla gloria dell'Alta Italia mostrarequal vasto contingente di parole e di modiessa abbia versatonell'oceano della Comedia divina.


3915.I geografi... che girano il mondo senza mai pagar l'oste


3916.Le passioni nelle anime calde insieme e vigorosissime d'intelletto edi fantasia si concatenano in ragionamentisi condensano in massimee si impadroniscono della mente con impeto poco diverso della mania.Di che il Tasso ha pur fatto esperienza in sè troppo ecc.(Foscolo disc. su Dante) - E ciò potea dirsi anche di luicome pure di Rovani.


3917.Il pensiero non è altro che un più rapido moto dimolecole - il genio è una varietà della pazzia


3921.Rov. non guardò mai indarno in un libro.


3922.Amico Gigi - Tu puoi ben dirmiper la monotona imbronciatura dellemie lettere: ma muta suono: io ti posso sempre rispondere: mutami tul'istrumento.Epperò giudicase ti pajo ora in istato diriflettere l'iride umana in un libro! Chiamava il libroS. Agostino«coscienza scritta» e a ragione. Per quanto un autorefalsifichi sèaccattando dagli altriil suo cuore glielleggerai sempre attraverso. Così: più le passionidell'uomo saranno vive e variatee più lo stile delloscrittore terrà quella vitaquella diversità dimotivie perfino que' difettiche irritano soli la sensazione delgusto. Di ciòmirabile esempioi Cento anni. Ma in me siedeinvece unicamente la grigia nojala quale non può non trovarel'eco del suo sbadiglio - primamente in chi scrivepoi in chi legge.Come lo fabbrico orail mio stile appartiene non tanto allaletteratura che alla farmacopea; Vedi classe degli oppi - Or chi melo sveglia? Io mi desidero a volte un cambiamento totale di vita; diuscire cioè da questo asilo d'infanzia e gittarmi nellagiovanil mischia. E lì vorrei viaggiarema mi sconsiglia laborsa; e vorrei fare all'amore ma mi sconsiglia lo specchio - Oppurepenso che chi mi opprime la fantasia è la stessa sua madre -Memoria. Io forse ho ingojato più che non potessi concoquere.Le sincere emozioniche mi si mostran nell'animoinvece di servirleancor caldele lascio affreddarele staccio per i sette crivellile imbroglio di spezieriee le tormento finchè le servoammuffite. Non dico di non raggiungeretaluna voltail bellomadal bello al sublimeeh c'è che ire! Si vaal primopervele; al secondo per ali: l'uno ascende da terradiscende l'altrodal cielo. Sta dunque in ciò la ragione della mia artisticaincompletezzache io non mi sono fidato mai di esprimere me da mesolo ma ho sempre cercato al mio cuore le labbra altruio l'altruicuore alle mie - mentrechè la dottrina (che è il nonnostro sapere) dovrebbe semplicemente servire agli artisti peraquistare la scienza (che è il saper nostro) ossiadovrebbeservire come le dande ai bambini - [ad] apprendere a farne senza. Maoh quanto pochi osano esser sè stessi. (21 aprile1877.Induno).


3923.Bizz. Bene del male 24. Dall'esiglio la grandezza di Dante -dall'amore (che io conto fra i mali) la grandezza di Petrarca. - SeTroja non fosse stata infelicechi mai la ricorderebbe? - ecc.


3926.Et. baucalìsspecie di vaso da bere (V. in Ateneo) CF.boccale. - bombyliòsaltra specie di vaso da bere. CF.bombola - otobéo CF. toben (ted.) - [s]choléCF.scuolaotium - lìsglatt (ted.) CF. lis (mil.) - praesagiumprofezia CF. via il praesagen (ted.) dire - perucca CF. ptérygasaleavvertendo alle forme delle parrucche.


3927.Di Jean Paul Richter può dirsi che le parole sono altrettantipensierii pensieri altrettanti libri - e ogni libro una biblioteca.


3928.xéstesmisura per liquidi o solidiKrugCF. cesta - pýthostinken CF. puzzo - kràtaaccus. omer. di kàratestaCF. mil. crappa


3930.Tò Kallimédonti gar therapeýo tas kòras =éde tetàrten eméran. - B. ésan kòrai= thygatéres autò; - A. Tas men oùn ton ommàton= as ud'o Melàmpusos mònos tas Proitìdas =épause mainoménaskatastéseien an - (Alessidein Ateneo). Giuoco di paroletra occhi e fanciulletraducibileperf. in spagnolo - col niñas - e semitraduc. in ital. col«pupille»


3931.Cnidius Ctesius dice che i vulcani si estinguono col fieno - CF.colla tradizione riportata da Gorini nel suo libro sui vulcanieinterpretata al rovescio


3932...Chè non è impresa da pigliare a gabbo ecc. Dante perl'um[orismo]. - E per l'orgoglio Dantesco v. Lo collo poi con lebraccia mi cinse = baciommi in volto e disse: alma sdegnosa =benedetta colei che in te s'incinse - e v.: e forse è nato chil'uno e l'altro caccierà di nido ecc. - e v.: il poema sacro =al qual ha posto mano e cielo e terra ecc.


3934.L'alloro in Campidoglio fu ottenuto dal Petrarca pel I° libro delpoema latino «Africa» che nessuno più legge.


3935.Addison nella colonna infame di Milano non vede che la bella latinitàdell'iscrizione.


3936.Una lingua non parlata ma semplicemente scritta (comesecondoFoscolosarebbe l'italiana) dura più immodificata di unaparlata; chè le lingue si mutano coll'insensibile alterarsidella pronuncia... - Donde la importanza di tener in fiore icosidetti dialettiche sarebbero le lingue semplicemente parlate.


3938.Tutte le linguee la italiana più ch'altres'arrendono adogni trasformazione a chiunque può e sa far obbedire la linguaal genio (id.[Foscolo]id. [art. ingl.]) - E ciò puòcontrapporsi alla frase di Giuseppe Ferrari«la linguaitaliana è lingua reazionaria» forse perchè nonla sapeva adoprare.


3943.Gallia Ateniese compose una tragedia intitolata «Gramatica»tutta a frigidezze gramaticali - in cui p. es. i cori cantavano «bétaàlpha babéta ei bebéta éta be ecc.»- Descrizioni di lettere assomiglianti ad oggetti si hannooltrechènei frammenti di questa tragediain Euripide (nome di TeseoTHESEYS)in Agatonein Teodete Faselita ecc. CF. l'alfabeto diprete jacopino nel Merlino Coccaj - e il metodo Capurro adottato a dìnostri nelle scuole di caserma - Ric. l'epitafio di Trasimacocomposto da Neoptolemo.tùnoma théta ro alpha san u mýàlpha chì ou san = patrìs Kalchedòn·e dè téchne sophìe


3944.Brano di lettera di Rovani a Mongini riportato nella «Lombardia»2 maggio 1877 N. 120 «ho letto le due brillantissime strofeimprovvisate in risposta a quelle dell'esimio Negri. Tu sei nato atutto. Ma non è di ciò che si tratta veramentesitratta che tutta Milano ti desiderae vuole sentirti nell'Otelloevuole che il soldato diventato il più illustre dei tenorimandi il refrigerio della sua voce e della sua arte evangelicaavantaggio dei feriti prussiani e francesi...»


3947.Origene scrisse 6000 volumi20.000 Didimo gramatico. - Gli scrittorivecchi spregiavano i libri di poco volume. La scienza non la sistimava che in folio-foliissimo. - Eppure furono spesso i piccolilibri che segnarono le rivoluzioni intellettuali. - Vedi ad es. ilBeccaria dei delitti e delle pene ecc. - Grandi autori di piccolilibri.


3952.- I miei versi mi costano poco - diceva con orgoglio un poeta - Glisi rispose - Costano quanto valgono.


3953.La Madonnaè l'amorosa di chi non ne ha.


3957.In Italia il far nulla appartiene alle occupazioni.


3961.La moglie di Alb. Durere di Berghemfacevano lavorare i proprimariti come schiavi. Così la moglie di T. Cremona ecc.


3962.Conf. tra i pamphlets e gli antichi libelli.


3963.Nei R.F. (2a p.) Ricetta per la lampada perpetua di Liceto.


3966.Sul monumento sepolcrale di Dario o toús mágous anelòn- era scritto «edynàmen kaì oìnon pìneinpolýn kaì toùton phérein kalòs».- Alessandro e Filippo il Macedone erano ubbriaconi - Dionigi diSicilia durava ubbriaco 90 giorni - Gli uomini d'ingegno che siperdono nel vino o nel cibopossono sempre rispondere a chi ne lirimprovera «ecchè! troveremo anche noi il nostro Ateneo»- Ateneo difatti nel suo Deipnosofista (10) registra diligentemente imaggiori ubbriaconi o ghiottoni.


3968.(di un guercio) ...e guardando il mio amicocosì mi parlò...


3969.Influenza della tradizione nei giudizi lett. - sia in lode che inbiasimo. Si cominciò a lodare il Boccaccioe si seguitaancora - Si cominciò a biasimare l'Aretinoe si biasimaancora. E nessuno più legge nè l'Aretinoche èdegno in parte di lodenè il Boccaccioche quasi tutto ne èindegno.


3974.A volte le troppe correzioni in un'opera d'artefanno alla vistal'effetto delle mende in un abito. Meglio uno strappo naturale chenon un pottiniccio (carpogn).


3975.La farina delle tue parole non ha mai fatto pane per me.


3976.Di Rovanisi trovano due art. sul giornale dell'Ingegnerearchitetto ed agronomostampato a Milano - cioè -Vol. I°un artic. sull'opera di P.Selvatico corso d'Esteticaparte antica(pag. 451) - Vol. 2°altro art.sugli Studi economici di Jacini(pag. 197) - Vol. id. v. anche lettera sull'art. di Rovani aproposito dell'opera di Selvatico (pag. 206).


3977.Bizz. Morte del diavolo. «Adesso c'è il Papa che fa perme (Inutile ch'io stia al mondo ecc.)» e da quel punto nonvenne più in terra.


3978.L'intreccio in un libro genioso deve servire ad adescare dolcementeil lettore fino alla finenon già a trarvelo tumultuariamentea corsa: - dee lasciargli cioè l'agio di osservare ilpaesaggio per cui passa... L'intreccio ha da essere una carrozzanonun vagone. - Nei libri invece cattivi è indispensabile chel'intreccio usurpi tutta l'attenzione del lettore e lo tragga a rottadi collo. Guai se il lettore ha tempo di meditar ciò che legge- Quanto allo stile non dev'essere d'impaccio al cammino del lettorema non deve neanche essere una sdrucciolina che lo conduca in unatimo e senza scosse alla fine - In un libro l'intreccio è ilveicololo stile è la via.


3979.Quando Settembrini cercò di demolire Manzonirichiestoquest'ultimo che mai pensasse del libro del professore napoletanorispose: «Vun che l'è staa ai pè de la forcaelgha diritto de dì tutt quel ch'el voeur» - Perelli andòa trovare Manzoni a Brusuglio V. n. 5023Manzoni era seduto ingiardino sotto alcune belle piante. E Perelli: che belle pianteDonAlessandro! - Rispose il gran Milanese: I hoo piantaa mì. Malor seguiten a vegnì meie mì vecc e secch etc. - CFR.col passo magnifico di Seneca (Epist. mor.) cheandato in villatrova una casa da lui fabricata in rovina.


3980.I Fratelli Fumagalliegregi violinistipianistierano detti inconservatorio «i quatter villan d'Inzagh» - Il contePorro Schiaffinati dilettante musicistali chiamava a volte nellasua villa di S. Albino per sonare loro insieme. - Il conte andavasempre fuori di tempo. Adolf. Fumagalli non potè a meno diosservargli ciò. Ma l'amico Confalonieri (altro dei suonatori)Va a temptì - che te set on villan d'Inzagh... Lù(accennando al Porro) l'è cont.


3981.Gli onori che si rendono solitamente in Italia ai grandi uomini morti(che si spregiarono vivi) si riferiscono in certo qual modo agliancora viventi. Tra gli uomini «degni di statua e duomo»passò quasi per tacito consenso il pattoche ciascuno abbia agustare la gloria del suo predecessorecome gloria sua. - Neifunerali di ManzoniRovani godeva i propri - in quelli di Rovanifors'altri. Finchè non si onoreranno direttamente i viviglionori ai grand'uomini mortisaranno loro un certo quale compenso...


3985.Tra gli anned. racc. da Rovani quello di Giraud - gran beone diliquoriche picchiava leggermentecolla sua giannettina d'olivasulle gamboccie celesti e sode dei Croatidicendo agli amici: tevedet? vegnen gra... (e quì un singhiozzo effettodell'alcoolismo) vegnen gra... ass.


3991.il verde sangue delle piante.


3993.CF. il The boy and the mantlenelle «Percy's reliques ofancient english poetry» col Manteau mal taillé nel«Livre d'amour».


3994.more smooth than pearl - to rang[e]ingl.vagare - CF. andarrandagio.


3999.Leggendo Richter parmi di legger... me stesso -




Partequinta


4001.Guida d'amore (V. 3007) 48. Il libretto può essere diviso ne'seguenti capitoli. I° Invocazione all'Amore sessualeche puòservire da prefazione


2°Gli sguardi - 3° I sorrisi - 4° I contatti. Le strette dimano e le premutine di piedi - 5° Le parole (comprese anche lepintecioè le lettere) - 6° I baci - 7° Il tutto (cheservirà da chiusa).


4002.La gioia del possedere una casa propria - dice Mantegazza - èuna delle maggiori - il dire: è mia. Tua? fino a quando?Tuttio amicoquaggiù s'è in affitto. Tutti paghiamola nostra quota in lagrime di dolori al destinoraccogliendonequalche scarso sorriso.


4003.Della vita intellettuale e della fisica. Sono al balcone - mi sentosquilibratissimo. (!) Vedo in giardino il Porroaitante dellapersonatutto salute ecc. Invidio alla sua vita. Penso e confrontola vita infelice dei nervi e quella felice dei muscoli. Entroseguendo il mio destinonello studiosconfortato e piangendo. Mimetto a leggerepoi a scrivere. A poco a poco mi si compone lacerebrale congestione del genioe l'entusiasmo conflagra. Capiscoallora quanto le gioje intellettuali vincano le altree dicopensando al P.: egli non avrà mai questa divina voluttà.


4004.Bizz. (V. 3627). 46 Lettere alla mia ignota amante. Tema. Ella nonspunta mai. Mia lunga insodisfatta attesa. Che tutto questo tesoro diaffetti che mi palpita in cuore debba inutilmente sciuparsi? - no -Se l'amante reale non vienene creerò una fittizia... A te...dirigo dunque queste lettere ecc.o mia desiderata. Forse tigiungeranno attraverso i secoliquando chi ti dice ora d'amarti saràpolvere e fumo. - ...Io voglio essere l'amante di chi non ne ha. Miadichiarazione d'amore - quindiseguitodi lettere. - Bizz. Perlegare annedoti e descrizioni disparati in un libroimmaginare unatavola di amici che gioca al raccontoun gioco in cui uno cominciauna novella e la interrompe ad un trattolasciando che altri lacontinuie così di seguito.La trovata fu già usata daRichter nel suo Erzählungspiel (V. 17 aggiunto al «Titano»)ma ciò non vuol dire che non possa riusarsie con miglioresuccesso.


4005.R.U. Parte officiale. Il bozzetto degli impiegati si potrebbedividere in due partil'una cioè «Gli impiegati vistidal pubblico» l'altra «Il pubblico visto dagliimpiegati».


4006.Un tale Da Cessole scrisse un trattato sul gioco degli scacchi.CF.chess (ingl.) scacco.


4007.Notare l'assurdità di molte divisioni p. es. - natura esocietà - forma e materia - anima e corpo - e l'assurditàdi chi per es. dice: ottimo è il libroma male scritto.


4010.Note lett. (V. 2240) Nei nomi - trattare di quelli degli uominicelebri - Come un nome antipatico più difficilmente arrivaalla celebrità di uno simpatico. Degli illustri che passaronoai posterigli uni col solo nome propriogli altri col solocognome. Raff. tra i grandi uomini e gli uomini grandi che sononominati pel solo nome per es. Cesaree Dante - Dei pseudonimi -VoltaireErasmo (Gerard) etc. - Vedi anche Influence of namesD'Israeli Curiosities of lit. pag. 200.


4013.St. Um. (V. 2068) - Del romanzo - Il Lucio Asino di Lucianol'Asinod'oro d'Apulejo - il romanzo di Petronio Arbitro - Teagene e Caricleadi Eliodoro (4° secoloil greco Fenelon) - Dafne e Cloe di LongoSofista ecc.(V. Erotici scriptores graeci). - Romanzi cavallereschiecc. (V. D'Israeli Curiosities of literature pag. 165) - Richardson'sClarissa - Pamela ecc. - (V. id. pag. 199).


4019.Nei misteri dei bambini (V. bimbi) cit. anche il telegrafo e lespiegazioni che i bimbi ne danno a sè stessi. Io p. es.sejennestavo attento per vedere i colpetti che - judiciolo meo -gli impiegati di un offizio dovevano dare al filo a seconda dellalettera alfabetica da spedirsi all'altro ufficio


4020.I libri nelle biblioteche antiche erano incatenati ai leggii e aiplutei; e cosìai libri le idee.


4021.Distrib. provv. delle materie che formeranno il «Premiodell'Onestà» (V.


3568)- Cap. I° Nascita splendida (medicicerimonie ecc.) - 2°Infanzia in casa (pedagoghimaestri d'ogni sortaeducaz.artificiale - carattere dell'eroe) - 3° collegio e università(professori - studenti - soc.rivoluzionarie ecc.) - 4° a soldatovolontario (esercito ecc.) - 5° Amore e matrimonio. Tradimento -6° Impieghi. Morte dei genitori. Eredità. - 7°Protegge le arti e le scienze (artisti ecc.) - 8° id.(Giornalistitruffe academichesuo romanzo «novelle peigenerosi» ecc.) - 9° Uomo politico (ParlamentoSenatoecc.) Tradito dall'amico rovinato nella fama - 10° Affarismo(banche ecc.) E' rovinato nelle fortune - 11° In campagna (ivillanii preti ecc. ultimi tradimenti) - 12° All'ospedale.Muore felice.«Coscienza l'assecura - la buona compagnia chel'uom francheggia - sotto l'usbergo del sentirsi pura».


4022.lo stridere del pavone = il lamento della vanità.


4023.Un servo che ha condotto la sua padronadama letterataad unaconversazione le chiede se e come debba venire a riprenderla. Ladamala quale si trova nel quarto d'ora dell'improvvisazionepoeticagli risponde «Se Cinzia non risplende co' suoi rai...»- ma quì non trovando la rima s'intoppae aggiungeprosaicamente «Vegnimm a toeuGiovanncont el lampion».


4026....Che lo scettro temprando ai regnatorigli allor ne sfronda - edalle genti svela ecc. (Foscolo) CF. Warton «The daring artist -explored the pangs that rend the royal breastthose wounds that lurkbeneath the tissued veste» (Wartonon Shakespeare).


4029.One hair of a woman can draw more than an hundred pair of oxen(Howell's letters) CF. prov. mil. tira pussee on pel d'ona vacca checent para de boeu.


4030.breve pertugio dentro della muda... (Dante). Nei commentimuda èdetto il luogo dove gli uccelli allettajoli si mettono a mutare lepenne. Ma muda in gergo vuol dire mutaossia silenziosae serveappunto a significare la carcere.


4031.Meno si sa scrivere e più si scrive. Chi non saad es.d'ortografia mette in ogni parola che scrive più lettere chepuò; e così chi non sa di letteratura impiegaad ognipensieropiù che può parole.


4032.Bizz. (V. 3627) nei «progetti» o nella «abolizionedella fame» se si potesse vendere e comprare la fame. - Lebotteghe d'appetito. - Il ricco che va a comprare dal povero la famee il povero cheper mangiaregliela vende ben volentieri etc.


4036.Bizz. (V. 3627). Inno alla paura - O Pauraarmata da capo a piediche temi le stesse tue armi e sussulti al loro tintinno. (?) 4037.Motivi pel «Rabadan» - I° Un ragazzo cade in unacisterna. Un pietoso scende ad estrarlo e ci resta lui pure. Accorreun altro pietoso e fa la fine del primo. Sopragiungono altriid.Vengono i carabinieriviene il pretoreviene il prevosto - cirimangono tutti. In una parolatutto il villaggio emigra nellacisterna e la colma. - 2° Leggo di R[e] M[itridate] e sogno. Menùdel Re Mitridate (checome è notosi abituava ai veleni). -Seduti su pietre infernali - bracieri ardenti di carbone in piatti diverderame - e vetro solubile - Pasta badese - zuppa di arsenico inbava di rospo - Viperette in umido - Cane arrabbiato allo spiedo conscorpioncini e cantaridi - manzo al carbonchiocon funghi venefici -vini di tossico - ecc. ecc. Insalata di cicuta con olio di vitriolo -e sal di zinco - noci vomiche e uva di tossico - tartaro emetico -liqueurs - acido prussico - Aque:aqua ragia e aqua forte. Dopo pranzosi passa in un gabinetto dal vuoto pneumatico. Mitr. non puòtener giù la roba che a forza di emetici. Mitridate peravvelenarsideve ricorrere all'aqua pura.


4038.Succede nel progresso politico quanto succede nel progressolinguisticoche cioè chi rifugge dagli ordini nuovi diventaben presto un ferro vecchiocome colui che rifiuta le nuove parolefinisce a più non capire ciò che dicono gli altri nèad esser capito.


4039.P.O. A proposito dell'epoca della bancomania in Italia*barone dinegoziantestava per fallire. Gli venne per salvarsi l'idea delcotonificio - ** suo creditore principale gli prestò un pajodi milioni. * getta le reti del ...ficio e fioccano i pesciolini.Fatta la retataegli si mette al sicuro con un mucchietto di 6 o 7milioni. Il cotonificio fallisce e chi ne ha avuto ne ha avuto. Sinoti che * per indorare il suo inganno faceva aquisto di casoni cherinzaffava alla meglio di bianco e popolava di macchine frusterimesse a nuovo a forza di vernice e con su scritto nomi di fabbricherecentissime - nomi inglesitedeschi ecc. ecc. - E i sottoscrittorine uscivano ammirati.


4040.Ridono alcuni di chi scrive le lettere sue colla preoccupazione di unfuturo stampato epistolario. Per me invece vorrei che tutti lescrivessero con una simile preoccupazione. Punto primo: riuscirebberoper forma un po' meglio del solito. Punto secondo: non vi sidirebbero cose da doverne arrossirese publicatee correrebbe pertutte una unità di pensierogiovevole a fare del loro autoreun carattere. L'idea che gli occhi del mondoe specialmente delmondo della posteritàsaranno su noimantiene sul rettosentiero chi per propria natura ne devierebbe talvolta.


4041.Del «Costantinopoli» di De Amicis. E' un bel inventario.Delle tre cose che nel lettore dovrebbe sempre contentare l'autore -cioè occhi - cuoree cervello De Amicis non soddisfa che laprima. E certamente ei non vede se non la somma pelle di tutto. Tunon ci trovi descritta che l'esterna natura; non mai la sua intimaessenzache è l'animo. E' una continua sfilata di paesaggiprivi di cielo e di abiti. In mezzo alle descrizioni le piùfarraginosesenti sempre una mancanza - l'uomo. - Avuto poi riguardoagli splendidi ambienti in cui si trovava la fantasia di Edmondolapovertà del lavoro ti diventa miseria. Cambia il genio undeserto in un giardino di fiori; fa di questola mediocritàun mondezzajo. E. De Amicis desolò un Paradiso. - Chèse qua e là udiamo il principio di qualche motivo un po'artisticobisogna dire che sia nato a insaputa dello stessoscrittoreper non saperlo costui sviluppare. La scena del funeraledella greca fanciulla è una prova. Es. la scena della follasul ponteche manca di misura. E' folla cucita insieme - non fusa. -Così la scena del passaggio dell'esercito - Si direbbe cheEdmondo abbia paura di mostrar dell'ingegno - Quello infine che seccaorribilmenteè la continua sinonimia delle frasi e deipensieri. Ci sembra spesso che lo scrittore senta più colcuore di libri in proposito letti affettatamente che non col suo.L'assoluta mancanza di sottintesi - e di concisione - le grandi duedoti dei sommi - sparge su tutto il lavoro una tinta di nojosissimamonotonia. - E' libro insommaquesto nuovo Baedekerche si puòleggere - marileggereno.


4042.a). Rov. Felice Romani scrisse un libretto d'opera in titolato «LaGioventù di Cesare» melodramma eroicomico in due atti darappresentarsi nell'I. R. Teatro alla Scala la primavera dell'anno1817 (Milano dalla stamperia di Giacomo Pirola in 12° grandepag. 64). Rovani conosceva moltissimo Romani come autore. Sarebbeproprio impossibile che la prima scintilla della sua «giovinezzadi Giulio Cesare» fosse scattata dal libretto di Romani? -Assicurarsene peròleggendo il libretto.


4042b). Francesco di Quevedo (1580-1645) è per me uno de' miglioriscrittori che fanno la storia della letteratura spagnola.Originalissimo per conto suoegli è fedele pittore della suanazione. Le sue jacaras (specie di bosinate - accompagnate dal suonodella jacara) sono l'una più bella dell'altra - eumoristicissime. Nella 1a è un prigioniero che parla. Vidominano naturalmente i termini di gergo. Il prigioniero dopo unrosario di lai si consola pensando che tutto quaggiù èprigionia - la 2a è la descrizione di una lite fra bettolanti- la 3a dipinge una vecchia che fruga nei cenci. Stupenda la trovatadi ciò che que' cenci farannodiventati carta - la 4a èil lamento di uno sfortunatissimo. L'umorismo qui si esagera nelcomico - la 5a è un discorso consolatorio al gran padre Adamodicendogli che in mezzo alle sue disgraziealmeno non avea suocera -la 6a è la pittura di un morto contento.- La 7a trovaattenuanti alle crudeltà di D. Pedro e di Nerone paragonate aquelle de' medici - l'8a è la lettera di un padre putativo ilquale rifiuta il figlio neonato che gli vuol giulebbare l'amante. (V.pei dettagli più sotto).


4053.Luis de Gongora (1561-1627) poeta spagnoloche corrisponderebbe alnostro Marini - detto «angel de tinieblas» - da cui ilgongorismocome tra noi il marinismo - Es. tan asaeteado estoy - queme pueden defender - las (flechas) que me tiraste ayer - de las queme tiras hoy (e V. 4056) - Di Gongora mi piace il «Labrandoestaba Artemisia - a quel famoso sepulcro» ecc.(pag. 346-47Ediz. Baudry «Tesoro del Parnaso español») -L'«¿Arroyo en que ha de parar?» dello stesso puòconfrontarsi col «Ruscelletto orgoglioso» di FulvioTesti.


4059.La canzone del Balandran di Larghi (Poeti milanesi) trova riscontronelle canzoni dei cerconi in Ateneo (V. bosinate del corvoe dellarondine).


4060.Fu un antiquario che trovò come Arlecchino fosse Mercuriodecadutoravvisando nel suo batacio l'harpe harpastumdi Perseo - ecosì trovò che Colombina ricordava Psiche ecc. - IlZanniha riscontro nel buffone Sanniocitato da Cicerone - Punch èPulcinella - D'Israeli attribuisce a Milano il Brighella e lo chiamaa pimp.


4062.Il carattere minuto nella stampa di un libro è piùfavorevole alla comprensione intellettiva di esso libroche non ilcarattere unciale. Ubi irritatioibi fluxus. La maggiore irritazioneche la stampa minuta produce nelle pupillevi chiama una maggiorcopia di sanguee però la chiama anche al cervello. Colsangue aumenta la vita e colla vita l'intellettività. - E cosìper mepiù un pensiero è fatto oscuro dalla formapiùarrivo a bene capirlo. Io non comprendo le cose troppo capibili. Gliavvisi a lettere cubitalile ditte ecc. li vedo - non li leggo.


4063.C'è una poesia inedita di C. Portapresso suo figliodi cuinon ricordo che questa prima strofa: O Mariache in del venter - invirtù del puvion - per noeuv mes gh'avii avuu denter - GesuCrist come in preson - E poeu dop l'è vegnuu foeura - senzarompev la parpoeura... etc. - Ed è una parafrasi di unacanzone spirituale di fra Guittone.


4065.Opere esistenti a Brerail cui autore ha il cognome di Pisani. -Pisani Antonio (mio zio) De Ptyalismodissertatio. Pavia. Bizzoni1835 (segnatura ZDD. 4. 74 26) - Pisani Francesco. Processo a caricodi lui (E. 8. 82) - Pisani Baldassare. Poesie liriche 1676. Venezia(V. U. 1. 4) - Pisani Ottavio.Legge per la quale si fa vera e prestagiustizia senza spesa e travaglio dei litiganti. Milano 1624 (8°Z. K. 1. 33)


4067.Mausdley. Della responsabilità nelle malattie mentali (trad.ediz.Dumolard - Milano) Passi notevoli a pag. 50596286110187209273286297307308309311317318319. - Invecedi fondar scuole ecc.cercate di far buoni accoppiamenti. Il senno el'ingegnocome la pazzia sono ereditari. Che ai bricconi e ai pazzisia inibito il coito. Da lupo non nasce agnello. Peccatoosservo ioche bisognerebbe impedire l'accoppiamento sessuale a due terzi delmondo; e perciò la proposta è inattuabile - Il delittoè quasi sempre scusabile o dalla demenza o dal bisognoe sirisolve in quest'ultimo caso nel diritto di legittima difesa checiascuno ha. - Per il carattere di un pazzo morale dissoluto V. pag.180 e segg. - La psicosi criminale è parte della nevrosi - Ilrimorso ideale - I lirici sono pazzi ragionanti - L'alcoolconsigliere dei delitti - Il capit. IX. Dei mezzi di prevenire lapazziaè un capitolo d'oro. Il libro di Mausdley dovrebbeessere rilegato con quello di Bastiat. Sono libri che formanoperl'unica via possibile oggiquella cioè del proprio interesse- i galantuomini. - Per la Rov. V. pag. 297.


4068.Fra le prove alle ragioni di Mausdleysi potrebbe aggiungere lastoria della mia famiglia la quale si intitolerebbe benissimo [rasuranel ms.]. A Pavia correva il proverbio «I Pisanhin pu mattche san». A quanto so io [rasura nel ms.] D'altra parte DonGiuseppe (figlio dello stesso Don Carlo) che morì paraliticoebbe a figlio un Alberto nel quale si manifestò la pazziadell'ingegnoed è già coltoa quanto egli sospettada paralisi cerebrale - [rasura nel ms.].


4069.L'utopia di un secolo spesso diviene l'idea volgare del secoloseguente.


4070.I Romani così saggi e sì forti nella politica e nellaguerraerano per le superstizioni altrettante donnette. V. PlinioHist. Nat. principalmente nel L. 28.


4073.Il germe dell'omiopatia si trova anche in Plinio molti rimedi essendoda lui tolti allo stesso malecome per es. la cenere del canearrabbiato per guarire la idrofobiala lucertola che «in vinopota morsus suos sanat» etc.


4077.Plinio sciupa gran parte del libro 24 (160 e sg.) 25 e 26 in un montedi balle romane sulla virtù delle erbe magichesui magicimodi di renderle potenti ecc. - Vedi bugie sulla verbenaca (L. 25(59)) - sull'erigeron (id.) ecc. - Circa Ariminum nota est herba quamresedam vocant; discutit collectiones infiammationesque omnes: quicurant ea addunt haec verba «resedamorbis resedascisnescisne quis hic pullus egerit radices? nec caput nec pedes habeat».Haec ter dicunt et totiens adspuunt. - E dopo un brano che fa onoreal cuore e al sapere dell'autore (L. 28 (2)) Plinio pare comeincerto«polleantque aliquid verba et incantamenta carminum»- Vedi poi pei rimedi sciocchi e curiosi (oltre il libro 30)lostesso libro 28 (14): - Cum quid oculo inciderit alterum comprimiprodestcum aqua dextrae auriculaesinistro pede exsultaricapitein dextrum umerum devexo; invicem e diversa crure - Rimedio comodoassai! - (V. 4078).


4078.(V. 4077) - In Plinio si trovano varie dozzine di rimedi contro quelmale che per la sua rarità non dovrebbe essere quasi neppureconsiderato per malel'idrofobia - E Plinio dà in proposito ipiù bizzarri rimedi. - Nella medicina antica hanno gran partele bestie feroci. La terapeutica s'assomiglia a un serraglio. Cuor dileoneadipe di jenacervella di camellodenti di cocodrilloocchidi camaleontepelle d'ippopotamounghie di lince etc. etc.La jenapoi ci appare spessissimo - notando che Plinio osserva com'essa cambiannualmente di sesso... - E anche il fimolo stercol'orinasonoaccarezzati particolarmente dai farmacisti romani. P. es.Melancholicis fimum vituli in vino decoctum rimedio est. - (V. 4079)- Osthanes contra mala medicamenta omnia auxiliari promisit matutinishoris suam (urinam) cuique instillatam in pedem (Pl. L. 28.6).


4079.Capilli (mulierum) si cremanturodore serpentes fugari; eodem nidorevolvae morbo strangulatas respirare... - Mulieris quoque salivamjejunae potentem dijudicant cruentatis oculis - Vedi poi suiterribili effetti del menstruo L. 28 (23) «jam primum abigigrandines turbinesque contra fulgura ipsa mense nudato» (!) - EPlinio insegna anche il modo perché una donna abbia arisponderea chi la interrogail vero. Subito fatto. Si strappa lalingua a una rana e la si mette sul cuore della dormente.


4080.Tra le altre bugie Pliniane è notabile anche questa «quinet annosas jam et quae sternantur arbores difficilius caediceleriusinaresceresi prius manu quam ferro attinganturpomorum onera ajumentis statim sentiri acnisi prius ostendantur hisquamvis paucaportantsudare ilico...


4089.Ci sono componimenti in lode di cani e di gatti. La morte del gattodel Balestrieri fè piangere mezza la poesia di Lombardia -Nella raccolta miscellanea di fra Benvenutoesistente a Brera sottola segn. Z. CC. V. 16si trova un opuscolo intitolato «Azionimemorabili - del famoso cane chiamato - Taccone - celebrate in versie in prosa - a soddisfazione dei - curiosi col suo curioso testamento- Historia vera e dilettevolededicata al valoroso cane Toffolo -cane dell'Illustr. ed Eccell. Sig. Gio. Lando Kr Procurator di S.Marco - in Venetia 1648. Appresso Gerolamo Albrizzi» - Altroopuscolosono «Le lacrime di vari illustri poeti viventi inmorte di Pippo cane vicentino ecc. Milano 1749» - Anche gliuccelli ecc. ebbero i loro poeti. Test. il celebro passero di Lesbiache qualche critico - di quelli che cercano il pelo nell'uovoe aiquali la classica letteratura non pare mai abbastanza oscena -vorrebbe far passare per una giovinetta di cui Lesbia usavasafficamente. Non c'è bestia che non abbia avuto il suocantore.


4090.Bizz. (V. 3627) 65. - Le possessioni di chi non ne ha. Mostrare comeil piacere può cavarsi da tuttoquando l'animo è abilea riceverlo. Il fanciullo sano si diletta giuocando con unciottolinol'infermo s'annoja di una bottega di baloccajo. Idivertim. gratuiti. - I razzi e i palloniche altri paga a vedere -il giardino pubblico - La carrozza de' propri piedi - ecc. ecc. Lalettura de' cataloghiche servono di libreria a chi non ne hae daiquali s'impara spesso assai più che non a leggere lecorrispondenti opere - La lett.dei cartelli di spettacoli che tengonoluogo de' spettacoli. Il piacere sta più nel desiderio chenella soddisfazionequantunque Biot lo metta nel trapasso a questada quello ecc. Questa bizz. dovrebbe riuscire una specie diconsolatoria per poveri diavoli - compreso me.


4091.Nella questione se la novità artistica col progrediredell'arte e coll'aumentare delle produzioni di questa divenga digiorno in giorno di più facile o di più difficiletrovatasi può rispondere in modo favorevolepigliandoesempio dal progredire delle lingue - (le cui parole non sono infinese non molecole di pensiero) - le quali lingueuguali tra loro insul nascere e poverissimesi sono fatte e vanno facendosi a vistad'occhio sempre più ricche e dissimili.


4092.Credono molti che l'amoreessendo cosa naturalissimavada trattatocolle norme istintive della ingenua natura. Ahimèno. Chetale fosse un giorno l'amorema un giorno molto lontanonon nego.Oggi per altrobenchè si possaper sola naturaamarechivuol essere amato ha d'uopo di consumatissima arte. Bisognaprofondamente conoscere il cuore umanoanziche è piùdifficile ancorail cuor della donna; bisogna esser passati permolte meditazioni [rasura nel ms.].


4093.Per la Bizz. Filosofia dei cenci (V. 3627. 37) ricorda la jacara diQuevedodove è detto: Buscaba en los muladares - los abuelosdel papel (i cenci) - poi: Lo que ayer era estropajo - que desechòla sarten - hoy pliego manda dos mundos - y està amenazandotres - Està vestida de tinta - muy prepotente una ley -quitando haciendas y vidas - y arremitiendose à rey... - Buenandrajocuando seas - puesque todo puede ser - o provision ùdecreto - o letra de Ginoves; - acuerdate què en tu busca -con este palo soez - Te saquè de la basura - para tornarte ànacer


4095.La jacara dove Quevedo parla ad Adamodimandandogli perchèpiangae confortandoloè ingegnosamente umoristica. Vacitata nella St. dell'Um. - anche perchè - ai tempidell'Inquisizione ed in Spagna - è un tratto di coraggio (pag.367. 1a colonna. QuintanaParnaso EspañolBaudry) -Umoristica e satirica è pure la descrizionein altra jacaradi marito comodo - di quelli tra il cieco e il sordo. Ho bella figura- dic'egli - perchè ho la figura di tutto: in casa non occupoposto - tengo en queriendo dormir - sueno de pluma y de plomo - Conprometimientos velo - y con las dadivas ronco.


4098.toioùtos ghìgnou perì toùs goneìsoìous an eùxaio perì seautòn ghenésthaitoùs sautoù paìdas (Isocratis sermo ad Demonium)CF. colla frase celebre evangelica


4099.kòsmosmondo e ordine - pulga (portogh.) pulce CF. pulga(piemont.) - rola (port.) tortora CF. roucouler - rever (portogh.)rivedere CF. francese rêversognare. E difatti nei sogni -imagini del dì guaste e corrottesi rivede - apos (portogh.)dopo CF. apos (mil.) dietro - tufão (portogh.)wirbelwindtifone CF. týphosgonfiezza - lenda (port.) legenda CF.lienda (mil.) - preto (portogh.) nero CF. prete.


4100.Gonçalves Dias - poeta brasiliano di poco pregio. Il suomeglio si trovasecondo menelle «Sextilhas de frei Antão»dove è un frate che conta ingenuamentee in istile antiquatola sua storia. Può confrontarsi con quell'altre antichitàfabricate di fresco che sono i poemi di Tennyson. Es.Luzião osolhos dellas - como pedras muito finas - devião ser finasbruxas- inda qu'erão bem meninas- que estas moiras damourama - nascem ja bruxas cadimas - Sono passabili anche lecomposizioni «Rosa no mar» e «Seos olhos».


4102.O que doemas de dor que não tem cura - o que afligeo quemata - mas de affliçao cruelde morte amara - èmorermos em vita - no peito da mulher que idolatramos - no coraçãodo amigo (Gonçalves Dias) CF. Aleardi. E' un dolore che passaogni doloreportare il lutto di persona viva - Capella (portogh.)corona di fiori - cappello (it. in Dante) corona di lauro - Sul sacrofonte piglierò il cappello (Dante)


4104.Del vero amore non sono interpreti se non le lagrime.


4113.Raff. tra Jean Jacques (Rousseau) e Jean Paul (Richter). Richterbevette il sentimentalismo dai libri di Rousseau. Molte sceneprogettate da Jean Jacques furono eseguite da Jean Paul. Nelle sueconfessioni Rousseau volevadiceporre la scena della «NouvelleHéloise» alle isole Borromee - e Richter nel suo«Titano» la pone ecc.


4114.A convergereper quanto si puòverso il men malel'ereditaria pazzia che serpeggia nella nostra famiglia(Pisani-Dossi) io non potrei suggerire ai miei futuri nepoti un mezzomigliore di quello di suscitare monomanie nei loro figliuoli -monomanies'intendeartisticheo letterarie o scientifiche.


4115.Bizz. (3627) 67. Il libero arbitrio. Descriz. della giornata di unoche regola timidamente le proprie azioni secondo gli occhi altrui. P.es. E' all'albergo: ha una brutta stanzama non cerca di cambiarlaperchè l'oste gli ha detto che è bella. Non ha fame. Ilcameriere gli chiede se vuol pranzare. Risponde di sì per noncontradirloetc. etc.


4116.I poeti non solo - il che sarebbe scusabile per quella ignoranzad'ogni legge scientifica che il volgo richiede ai poeti - ma anchegli antichi fisici sono abbondanti di passi in cui se la piglianostoltissimamente coll'orocosì confondendolo coll'oziosaricchezza. Sia ad es. Plinio. - «Quanto feliciore aevo cum resipsae permutabantur inter sesesicut Trojanis temporibus factitatumHomero credi convenit!» (!)


4117.viriviriolaecerchianelli brachialiCF. viera (tosc.) e vera(mil.) anello - Vieri de' Cerchi


4118.Due es. del buongusto artistico degli imperatori Claudio eNerone.Claudio (secondo Plinio L. [XXXV]) fece cancellare da duetavole dipinte da Apelle il volto di Alessandro Magno per sostituirlocon quello del divo Augusto - e Nero princeps (Alexandri Magni)statuam Lysippi inaurari jussit delectatus admodum illa... dein cumpretio perisset gratia artis detractum est aurum ecc. E poi c'èchi vuole rivendicare l'artista Nerone! Nerone avea la monomaniadelle cose lucenti - es. la sua casa aureale vesti d'oro - leindorature alle statue - lo sparger il circo di polvere d'oro ecc.ecc.


4122.Fra le bugie pliniane sono da mettere «le lamine di piombo lequali legate ai lombi preservano da sogni di Venere» - E circale stesse lamine di piombo «Neroquoniam diis placuitprincepslamna pectori imposita sub ea cantica exclamans alendisvocibus demonstravit rationem...»


4125.Due sono le maniere con cui i libri di scienza comunemente sifanno.Unasprezzatrice de' fatti s'innalza in un pallone di sogni dalei chiamati teorie e naviga per le nubi credendosi emancipata dallaterra mentre le gira insieme tuttora; l'altranon arrischiando chetimide occhiate al libero firmamentobracca a zigzag sull'usta ditemporanei e contradicentesi casi. - E le due maniere si equivalgono- nel valer nulla.


4126.Abbozzo di un bozzetto che tratti del «Lavoro fisico e dellavoro intellettuale». Sono in campagnaseduto all'ombra di unalbero e leggo. Passa un villanoreggendo sotto la sferza del soleuna soma di fieno. Porchi signori! esclama. Io ne tremo. Ha egliragione? Mameditandoci intornoricordo le fatiche dell'intellettole notti prive di sonnoaffannosedietro pensieri che si travedonosempre e non si raggiungono maile difficoltà dell'eseguiregli ostacoli al buon successo e l'odio che ne è conseguenzail continuo lamento della coscienza e l'autosfiducia di poterla maicontentare...e tutto ciò... per raccogliere?... E lì miappare Tasso fra i pazzie Colombo in catenee Dante in esilio emille e mille altri in cui la sventura gareggiòcoll'ingegno... Sorrido allora pensando alle corporali fatiche. Che èmai la sferza del sole paragonata a quella della fantasia? Che èil pan di tritello paragonato al pane dell'ingratitudine?... Lafisica pena a petto dell'intellettualeè un gioco.


4127.Casi d'amore (nelle «Novelle pei generosi»). Tale faall'amore con una poverissima ragazza che gli si concedeapparentemente innamorata. Una ricca fanciulla s'innamorainvecedavvero di luie l'amore insoddisfatto la trae alla soglia delsepolcro. Alcuni pietosi indovinando il suo segreto - si adoprano perprocurarle il rimedio; e palesano l'amore di lei al giovane. Ilgiovaneche mai non fu amatobalza di gioja; difatti colei era giàstata un suo tacito desiderioda lui soffocato perchè credutoirrealizzabile...Tuttavia l'imagine della poverissimadi cui forse èil solo confortolo rattiene e gli pone sul labbro un omicida «no».La ricca fanciulla muorela povera l'abbandona. - Agì egligenerosamente?


4128.Nel P[remio] dell'Onestà - quando l'eroe perde ogni suo benevolendo tuttavia sfogare la sua bontàsi mette a scrivere unlibro tutto a generosissime azioni. Mase negli individui egli nonaveva trovato che degli ingratinel publico trova un ingratissimo.Non lo si può chiamare briccone - lo chiamano matto.


4129.Chi dubitapensa.


4130.Trovi il valore letterario di Ro[u]sseau (come d'altri illustriscrittorio per dir meglioautori) in ciò che in esso tiappare uno solo e chi pensa e chi scrivea differenza dei mediocriche vestono di frasi altrui i propri pensieri o insaccano i pensieridegli altri nelle vesti proprie.Ro[u]sseau dice sempre il suo animosenza tradurlo. Senti l'ingegno di prima manoe non come neglialtridi seconda. Frase e pensiero ivi stanno fra loro come animo ecorponon come corpo e vestito.


4131.La frase francese è sempre esagerata (conseguenza del gallicoscetticismo - ossia di chi nulla sentendovuol parer molto sentire).E bastano due soli esempi. Un italiano direbbe «mi spiace»e loro dicono «je suis désolé» - direbbe«mi piace» e loro dicono «je suis enchanté».


4132.S. U. Fra i romanzi che ebbero voga europeacitare «l'Astrea»e citare quelli dell'Anna Radcliffromanzi misteriosietc.


4133.le avemarie della processione - Le spine sovravivono alle rose.


4134.Madaminn e sartinn della piazza - che fann giò pussee fioeuche scuffiett - [rasura nel ms.].


4135.La sura Isabellin - l'è settada sul cardeghin - La guarda inmezz ai gamb - La dis che la gha on bus grand - La dis in de per lee- Quest chì l'è on bus de guadagnà di danee(Cossa l'è? la pennaggia) - Ass contr'ass - bomborin in mezz -siffolott abbass (Cossa l'è? El boffett) ecc. Così lemonache nell'ora di ricreazione.


4139.22 9bre 1877. Motivo di bozzetto. Mia disgustosa impressione nella 2avenuta a Roma in cerca di un impiego governativo. In ogni dovesintomi ministeriali. In vagone parmi d'avere in contro un caposezioneimpettitovillano. Vò a pranzo. Tutti i tavolinioccupati da cere impiegatesche. Quì in piena luce uncapodivisione che mangia per cinque lirecol paletot ampiodairisvolti di velluto e dai variopinti nastriniil sorriso dasaputello e le occhiate melliflue ecc. làmezzo all'oscuroun sottosegretario il quale digiuna la sua liretta e mezza. E leparole piemontesi rispondono alle veneziane. Sior cavaliere - SgnurCommendatur - Chi mai crederebbesi a Roma?... Ecco. Incontro unufficiale d'ordine colla sua sposa incintaparedi quattro gemelli- poi un burbero usciere - poi... Insomma l'impiegatismo mi assaltada tutte le parti. Sentomi già le manichette di telaascendermi per le bracciasento la penna d'oca insinuarmisi dietrol'orecchio... Le falde del cappello mi si ammolliscono a forza discappellatela schiena m'indolorisce... Incalvoincretinisco. Escappo sotto le coltri. Ma il mostro ministeriale vi si caccia conme. E' un incubo di protocolli - pennacce - Eccellenzecera diSpagnaciondoli cavallereschinote - tanfo impiegatorioecc. ecc.(descr.).


4140.30 9bre 77. Pressento con gioja immensa il ritorno del dilungatosigenio. Dall'arso letto del mio torrenteodo in distanza il rombodelle rigogliose aque che stanno per rinondarlo.


4142.Montaigne fu uno tra i primi che ci presentasse la filosofia in vesteda cameraanzi in manica di camicia. E allora la filosofia cominciòad essere un'Arteutile non solo alla piazzama alla casa. Raff.fra l'amabile filos.di Montaigne e d'Elvezio e la spinosa deglialtri.


4150.Guardatevi dalle idee che riempiono la memoria senza produrre altreidee nuovecome le datei nomi dei consoli ecc. On est rarementgrand homme - dice Elvezio -si l'on n'a pas le courage d'ignorerune infinité de choses inutiles. - Basta una idea a occupartutta la memoriae a produrne altre migliaja in una mente benorganizzata.


4167.In Elvezio si sente il soffio che attizzerà l'immane incendiodell'ottantanove. Il suo Espritscritto con molto spiritoèuna requisitoria contro i Grandi della Picciolezza. - Osserviperaltro com'egli tema alle volte la opinione contemporanea massimeper quanto riguarda la religione. Dovunque cita la China e i suoiBonzi si potrebbe giurare ch'egli intende alla Chiesa e a' suoi Preti(es. nel disc. II Cap. XIV) - Altro es. nello stesso discorso al Cap.XVII «Qu'on fasse aux fausses Réligions l'application decette idée de M.r Lockel'on sera bientôt convaincu dela sottise et de leurs inventions et de leurs sectateurs. Quiconqueen effetexamine les réligionsquià l'exception dela nôtresont toutes faites des mains des hommes» ecc.Questa esclusione della Chiesa Cattolica che il pregiudizio imponevaalla filosofia d'Elvezioprova com'egli la pensasse diverso daquanto esageratamente scriveva.


4179.Il S.r Giuseppe Palamede Bognetticalligrafoparla con entusiasmodel corsivo e del «ronde» come se si trattasse del benedell'umanità. E si vanta di aver formato il carattere a moltiuomini illustri.


4180.Ad Heinsio e Corneille piaceva più Lucano che Virgilio. Edanche a me.


4181.Ogni Principe illustre ebbe illustri cooperatori. Vedi Alessandrovedi Napoleone - e vediper la controprova [segue una rigainchiostrata nel ms.].


4182.Leibnitz propose una lingua filosofica internazionale perchè ifilosofi si potesserose non accordare fra loroalmeno intendere.Ogni parola è una idea. Quanto mai sangue fece versare l'abusodelle parole!


4183.«La liberté est un mystère!» dicevaquell'abile teologo del padre Malebranche. La libertà èuna chimera esclamavano gli Stoici. E difatti per rimanerne a metàpersuasi basta osservare i moventi delle umane azioni.


4184.I soli ragazzi possono essere sinceramente buoni.


4185.L'Amore pei figli è un amore di abitudinenon di natura - èdirebbe un umoristaun vizio come il ber vinoil fumare ecc. Einfatti molti hannoprima che non i legittimifigli naturali: iqualimessi nei brefotrofison presto dimenticati. Eppure sonogenitura nè più nè meno dell'altra da noiadorataanzinon radopiù schietta di quella che ci èfecondata da adultere odiatissime mogli.


4186.R.F. Nell'appendicecarte ecc. Cit. il Giornale di un vecchio. «78bre 1827. Oggi sono andato bene di corpo. Decisamente le pillole diSanta Fosca sono la mia provvidenza. - 10 8bre 27 - Sono inquieto.Anche oggi non ebbi benefizio. Neppure gli spinaci hanno giovato - 11detto. La Peppache mi guarda la lingua tutte le mattine mi dice cheè sporca. Che vorrà dire? A buon conto piglio un'onciadi ricino ecc.» e così via.


4188.Chi va formando la lingua universaleè la scienzaperchèessa ha bisognoper progrediredi termini conosciuti da tutti.


4189.Le chiese ci danno l'idea della potenza del Clero nel M. E. - Icastelli ci ricordano la feudalità - Ogni espressionearchitettonica ci rappresenta una idea - e poco face larappresentava schietta. Ma oggidì s'èscetticissimi.L'incredulo architetto ti disegna una severissimachiesa - il socialista decora di merli e di feritoje una pacificacasa.


4190.Il positivo latino - e il sentimentale greco - Il grecola linguadegli amoriil latino della politica.


4192.Anch'io mentii qualchevolta - ma ebbi poi a soffrireper celar lamenzognae non contradirmitali peneche ho capito quanto meglioconvenga di dire il verose non per virtùalmeno percomodità. Chè mille son le bugiela verità èuna sola.


4193.La felicità si compera più coi soldi che non collelire.


4194.Non c'è cacciatore che non vanti il suo canenon c'èvignajolo che non vanti il suo vinonon cavaliere che non vanti ilsuo nastro. Ma pochi sono i mariti gloriosi delle lor mogli.


4195.Un villano accusato di aver battuto la moglierispose al pretore«hin minga bott che ghoo daa - hin carezz calcaa». -Quante sono le feste dell'anno? chiese un ispettore scolastico a unvillanello. E questi: «Trè.PasquaNadaae ol dìche ol pà ol mazza ol porscell»


4196.Misero quell'amore che non sa esprimersi o non può essercapito se non col denaro!


4197.Tale possedeva due ombrellil'uno in buono e l'altro in cattivostato.E diceva. «Il buono lo tengo per quando fa bello; ilcattivo per quando fa brutto».


4198.I libri soli sornuotano all'oblio. Può dunque dirsi «asolcare l'immenso oceano della Memoria non servono che le barchettedi carta».


4200.R.F. (Note utili per la biografia di D.n Carlo). 1806 Per le nozze didon Carlo con donna Luigia Fu messa all'ordine la casa paterna incontrada dell'Aqua a Pavia - dipinti all'empire - dorature - girandòa due lumi di Francia - Cavalli morelli d'Holstein d'anni 5 (Luigi65) ecc. ecc. - 1834 De Tavel consigliere di Stato rifiuta un cestodi frutta offertogli dall'emigrato Pisani - 1831 Carouge. Si domandaconto del Cav. Pisani che avea preso in affitto per 8 anni unappartamento dal 7 maggio 1830. Vedirisposta della nonna Milesiassai villana - 1823 Lett. di Giovanni Re nella quale si parla dicambiali per Londra a favore di Carlo Dossi (Carlo Pisani Dossi) -1824 Altre cambiali su Danoot fils a favore del Dossi - 1817 Ricevutadel sacerdote ex benedettino Giovanni Olcelli dell'intero saldo dellasua vitalizia pensione (L. 42 di Milano) come erede del nob. donGelasio. V. testamento di don Gelasio - 1814 Entra Biancardi in casaPisani quale amministratore - 29 genn.


1832(ripetuto ai 14 aprile 1840) Testamento di Biancardi a favore di casaPisani - 1810 12 apr. Nascita di Angioletta figlia di don Carlo. -1844 sua morte. V. Epitafio a Zenevredo - 1844 Erma modellata dalloscultore Abbondio San Giorgiorappresentante l'Avv. Maroccocoll'iscrizione - Karolo Marocco - Forti egregie cordato viro - Injuris ac legum scientia - Domi Forisque Principi - KarolusPisani-Dossius - Ticinensis patricius - Suarum Fortunarum vindici -Dicabat - Anno MDCCCXXXXIV. - 1848 6 maggio. Conto del tappezziereLozza - del baraccone a tende di vari colori (biancorosso e verde)- poiconto di 39 cappelli con piuma tricolore - Conto di 40 lanciedi latta a soldi cadauna 11 - Conto per 39 blouse e calzoni - e per39 cinte. - Le carte riguardanti il tradimento e la confessioneindegna di assoluzionedi Giovanni Redelatore di alcuni implicatinegli affari del 30si trovanodonate da mepresso CamilloMarozzi. - Agg. le note sui figli di don Carloscritte dalla nonnaMilesiil giornale di studio della stessa che va dal 1847 al 52 -poiad intervalli fino al 58. - Agg. un catalogo di libri del tempo(1805) ecc. - Es. dello stile espistolare di don Carlo «Eabbimi nel futuro come mi avesti nel preterito per tuo aff.mo amicoecc.»


4201.Trovo in una nota in data 2 gen. 1837 «Il Guglielmo Tell dettoWallace non incontra tutti i suffragi dei milanesi».


4202.Il prof. Gnoli sta publicando uno studio sul poeta romanesco Bellinella N[uov]a Antologia. Gnoli possiede tutti gli autografi di Bellicirca 2000 sonetti fra i quali molti osceni che egli non vorrebbestampare. Io gli suggerii di stamparli tuttiperchèimportantissimi tutti al quadro della vita romanescain una edizionedi lusso destinata alle bibliotechefacendo poi un'altra edizioneeconomica da porre in commercio donde sarebbero tolti i soli sonettisudici. Mi dice Gnoli che dal libro di spesa del Belli dell'anno1827essendo Belli a Milanosi rileva com'egli avesse «compratele poesie di Porta2 vol. paoli 7». E la data del primosonetto in romanesco di lui è appunto dopo 25 giorni dallacompera del Portae tratta del matrimonio di un milanese. Portadunque ispirò Belli. Interessante ne sarebbe un raffronto. Inambo l'ira contro il Vecchio e il N.o Testamento ecc. Porta peraltropittore al pari di Belliè assai più pensatore di lui.- Sul Belli scrisse anche lo Schukardt due articoli sull'AllgemeineZeitung: ne scrisse il Morandi ma imperfettamente etc. - Il romanescooggidì va dileguando. S'è ridotto al rione di Monti e aTranstevere. Letterariamente lo coltivano il Marini e il Ferretti chene stamparono poesie e il Chiappini che molte ne scrisse ma non ne haancor voluto stampare. - Fra le opere vecchie romanesche si citano«La vita di Cola di Rienzi» - «L'incendio diTordinona»poema in 8va rima - «La libertà diRoma» - e una raccolta di sonetti in lode di un'ortolana(queste due ultime ms. ed esistenti nella biblioteca di Weimar) - «Lacronaca della famiglia Boccapadulla» - «Il Meo Pataccaossia feste per la liberazione di Vienna»altro poema in 8varima di Bernericolle illustrazioni del Pinelli etc.


4203.Quando mangio una sanguinolente bistecca che mi ravviva le venepenso sempre «mangio idee».


4204.Sono in mecome in tuttii due umori della bontà e dellacattiveria.Se non li sfogomuojo. E però serbando il primoper le azioni della vita realepei rapporti colla famigliacogliamici e cogli stessi nemicinon mi resta per l'altro che il campodell'ideale ed ecco la mia letteraria misantropia.


4205.Chi più sentemeglio descrivedicono. Non è vero.L'entusiasmo artistico è affatto indipendente dal moraleoalmeno non si manifesta nel medesimo tempo. Eccoad es. Garibaldi.Nessuno più di lui ha il cuore caldissimo di patrio amoreedi odio per ogni forma di tirannia - eppurenessuno peggio di luiespresse letterariamente questi suoi sensi fortissimi.La sua manoabituata alla spadanon sa guidare la pennaper lui troppo leggera.Non è più l'epoca dei Senofonti e dei Cesari. «Cantoniil volontario» e la «Clelia»senza contare leepistolesi direbbero scritte per render ridicoli i piùnobili affetti. Sono libri cui torna ad onore - il cesso.


4206.Non è ancor sciolta la questione sul modo di scrivererettamente i nomi stranieri di geografiaper non tradirli e perrenderli nel tempo stesso intelligibili ai propri compatrioti.Occorrerebbe un congresso di geografi il quale stabilisse inproposito un vocabolario internazionale. Ma e che guardare?l'ortografia primitiva? noperchè non tutti que' nomiappartengono a lingue scritte. - La pronunzia? - peggio ancora. -Bisognerà dunque accontentarsi di una convenzionale scrittura.


4207.A me nulla riesce più difficile del facile.


4208.In Quevedo (pag. 364II ediz. Baudry) dove parla un beone si accennaalla «mujer del gallo». Che sia la nostra gaina? (gallinae sbornia).


4209.Notevole è l'«Idillio cittadino» di Jean PaulRichter (Vol. 17. pag. 38) in cui un villano canta invidiosol'Arcadia della Città - e la descrive colle sue espressioni divilla.


4210.Di faccia a un foglio bianco di carta io mi sento un ardire checonfina colla temerarietà. Piuttosto che tacer quanto pensoarrischierei il patibolo.In faccia invece ad un uomo - per quantominimo ei sia - io mi trovo vilissimo - e mento come chiunque.


4211.Lo scribacchino che si sottoscrive Yorick siede a un caffè diMilano col suo figlioletto. Yorick vive in un perpetuo fallimento. Ilfiglio comanda al cameriere un sorbetto. «Basta mezzo»osserva il babbo. E il figlio: si paga primaquì?


4212.Taleudendo che s'era inventata una macchina per attaccare ibottoni:«che peccato! - disse - che non l'abbiano trovata diecianni fa. Non avrei preso moglie».


4213.Scene pittoriche. - I chierichetti d'Induno-Olona sotto il porticodella Chiesa lavano col sapone un gran Cristo verniciato di legno. -Dinanzi a una rosticceria di via Torino una dozzina di cani di tuttii peli e di tutte le misurema spauritissimiodorano estasiati gliappetitosi effluviincertifra la fame che li spinge e la paura cheli caccia.


4214.Come si scrive la storia. Siamo p. es. a Roma. Un prete franceseentra da un ombrellajo per chiedere una indicazione di via. Unaparola tira l'altrae il prete gli chiede come vanno gli affari. «Ehvanno a traverso - risponde l'ombrellajo - nu se guadagna un bajocco.Gnisuno compra più ombrelli... A Roma nu sce piùcommercio!» Il prete francese per compassione compera allora unparaqua; poi nota sul suo taccuino «Dès l'occupation deRomeon peut dire que la pauvre ville s'est tout à faitabimée. Toutes les affaires se sont arrêtées. Onmeurt de faim dans les rues» - E tutto perchè il temposereno impedisce a un mercante di vendere la sua mercanzia dapioggia! Sarebbe bastato un aquazzone a cangiare le ideedell'ombrellaro romano e del prete francese.


4215.La S.ra B. quando ha da raccontare qualcosa comincia sempre la suanarrazione ab ovo. Per es. volendo dire che il parroco èvenuto a trovarla in quel giornodice: Sera lì de foeura decain giardincome se fà... a regolà i fior... Sanbenche in d'on giardin ghe semper de fà... adess specialmentche croda tanti foeui... E tirava un poo de vent... tant e vera chegh'hoo ditt a l'Emilia de minga lassà andà all'aria elBignam. Chè l'è on benedett'omm ch'el gh'ha minga deriguard... e poeu ghe tocca stà in lett e chi ghe l'ha in corpallora sont mi... S'era donca in giardine giravainscì comese fà... quand senti ona pedanna... de là del'ussett... Chi el sarà maidisi intra de mì? Elprestinee no... perchè l'è nanmò vora ecc. (equi un monologo sul chi sarà mai). Allora hoo pensaa ben deandà a ciammà l'Emilia...e gh'hoo ditt de andà adervì. L'Emilia l'era desura (e qui descrizione di cosa faceval'Emilia di sopra). - La ven giòe la va a toeu la ciav...Bellache in de l'andà a dervìla toppicca in quelsass che ghe sotta la finestra.Mi l'hoo semper ditt «ma tirellvia quel sass!» (e qui altra descrizione del sass)... ma perfortuna l'è minga borlada giò (e quì meditazionesu quanto sarebbe avvenuto se l'Emilia fosse cadutacon unaincidentale descrizioncella dell'ospedale). E la va donca alportell... La derv (ah finalmente!) Oh bella!Savì mòchi l'era?... El curat. - E notiamo che il racconto ha fine qui - conquesta interessantissima conclusione. - Si potrebbe anche fare unLibro di monologhi: uno sarebbe il sudetto; un altroquello giàcitato (V.) in cui il maritoamante della moglie che sta per morirecerca per vincere la propria ambasciadi pingersi piùlietamente che può la vita di un vedovoe ci riesce sìbenecheall'annunzio che la moglie è fuori di pericolo - neresta quasi accorato


4216.Certo Mariniuno strappato di unoavea finalmente trovato serviziopresso un albergo. Vi avrebbe dovuto fare da ragionierema silamentava con Rovanidi dovere alle volte andar nella stalla avoltare lo strame ai cavalli. «Cert - osservò Rovaniironicamente - l'è minga on lavorà de concett» -Rovani contava spesso come Arienti si salvasse una notte dai ladriche lo attendevano. Era notte; fioccava. Arienti e Rovani giovinettotornavano a casa. Ecco in fondo alla via - via fuori di mano - trefigure sinistre.«Cristo! - fa Arienti - qui trii là hinbaloss che ne curen» - E detto fattocorre a lorochiedendofranchissimamente ad uno dei tre che ora fosse. - I ladri se lafumarono. Credettero di aver dato in altri ladri.


4217.Manzoni aspetta ancora il suo pittore morale e il suo pittorecorporale.Nè il parolajo Bonghi Bonghi dalla sterileabbondanza compreselo mainè il pitocchissimo Carcano nèil fanfarone Stoppani. Quante volte Manzoni deve aver patita lamortificazione di dir cose eccelsebenchè in umile vestesenza che alcuno - da lui in fuori - se ne accorgesse! 16 Xbre 1877.Domandai a Carcano (quel girometta di un Carcano) se sapesse qualchetratto di spirito di Manzoni. Risposemi che Manzoni ne diceva ad ognimomentoma li avea tutti scordati. Scommetto che Carcano non ne capìneanche uno. - Ora (1883) lo sta screditando Cantù colle suepubblicazioni che mirano a farlo passare per austriacante e bigottoevidentemente allo scopo di cucirsegli ai panni e di andare con essoalla posterità. Cantùnon potendo pareggiare l'ingegnoe la vita di Manzonicerca di abbassarli alla propria viltà.


4218.R.U. Parte ufficiale. Anche fra i preti c'è della gente dispirito.Monsignor Bignami ne è uno. Ei fa il pretecomedirebbero i francesien artiste. Nessuno meglio di lui sa portaresenza impaccio la sua veste talaree il suo tricorno su'n occhio. Aproposito di tricornoegliuna mattina di Carnevale ne gettòuno che avea fatto il suo tempo da una finestra dell'Arcivescovadonella sottoposta piazza. Passa una frotta di maschereche tornanodal veglione. Vedono la lumm e la fanno volare a piedategridando«Pertusati! Pertusati!» - Pertusati era il nome di unreazionario canonicosemivescovo di Milano. - E Bignami gode dellospettacolo dietro le griglie della sua stanza. - Il medesimoMonsignore ha poi nel suo appartamentomesso tutto da artistaunacamera riservata ai preti. Tutto vi spira unzione. C'è unCristoci sono quadri con incisioni dal nuovo e dall'anticotestamento; ci sono libri di devozione e di teologia; c'è una«Unità cattolica»sempre quella; nè mancail tabacco nè manca la pezzuola bleu. - Sulla porta per altrostanno inchiodate due zampe di oca - (piè d'oca).


4219.Nel collegio Reale delle fanciulle a Milano è impartital'educazione più antidomestica che mai si possa. La cucina èvietata alle signorine educandee così non sono loroinsegnati i lavori borghesi della calza e della rappezzatura. Mainvece è loro permesso di star delle ore alla pettinieraeperfino di incipriarsi prima d'andare a letto. Si noti che in questocollegio non sono educate soltanto le ricchema anche le povere.Ecco cento ragazze di cui per lo meno 70 porteranno a 70 mariti unadote di debiti e corna. Nessuna bada alla propria biancheriaallescarpe ecc. Ci sono fantesche che loro rigovernano i letti - Tutt'alpiùricamano - suonano il piano - imparano a ballareo a farla ginnastica. E' una educazione insomma destinata a formare nondonne di casa[rasura nel ms.].


4220.«El pover Gatton» frase venuta quasi in proverbio aMilanoebbe origine da talecacciatore di ereditàil qualeassistendo alla morte di un suo conoscente ricchissimone corruppeil servo e la servatolse il morto ancora caldo dal letto e lonascose sotto - poi camuffatosi da moribondoe accomodatosi nelletto stessofece chiamare un notajo e gli dettòfra isinghiozziun testamento in proprio favore: «Lassi me ered...quel pover Gatton...». Nè il notajonuovo in quellacasane dubitò. Non fu che dopo alcuni mesi che si scopersel'inganno e ciò per tradimento del servitorecui «elpover Gatton» diventato riccoosò di negare il pattuitocompenso. Gattoni finì galeotto.


4221.Degna di un bozzetto sarebbe la scenache ha luogo in certi giornidella settimana e sul primo albore alle porte di alcune osterie frale più affollate di Milano. E' questa la distribuzione dellamichettacioè dei secchetti di panedei pezzetti di cacioecc. lasciati sul piatto dagli avventori - a favore dei poveri. E tuvediper es.il canto di Piazza Fontanadov'è la trattoriadel N.° 5 - piena di miserabili che attendono l'ora delladistribuzione. Trovi tipi da far gola a Callot. Finalmente le impostesi aprono e tutte le mani vi si protendono. Raff. il momento conaltri momenti di attesa - come quello alla porta del loggione dellaScalanella sala dei sollecitatori al Parlamento ecc.


4222.Altro bozzettosatira a certi racconti che dopo moltissimo ti dannonessuna soddisfazione e in cui sono descritte le cose piùindifferenti quali avvenimenti sovrani- quello sarebbe in forma diun Capitolo primo (e unico) che incominci misteriosamente con duesposi che vanno alla stazione - e lì si descrivano tutte leinsulse particolarità del pigliar il bigliettodell'affrancare i bauli ecc. ecc. come se si trattasse dellaquistione d'Oriente - Dal monte poi esca infine il ridiculus mus.


4223.Mi contò un giorno Goriniche un giovane s'era a luipresentatochiamato dalla sua famadicendoglidi essersi fitto incapo di diventare un egregio pittoree di darsi anima e corpoall'arte. Ma ahimè! Una imperfezione cerebrale gl'impediva ditoccare quel sommo nello sviluppo de' propri pensieridonde solodipendono le opere grandi. Nell'entusiasmo cioè dellameditazioneegli sentiva per così dire il cervellorifiutarsegli a un tratto... Invano ei lo sforzava: l'opposizione erainvincibile... ogni idea gli si affogava nel bujo. E il giovanericorreva a Gorinicome al solo che lo potesse salvare. Ma Gorinitrovò che il cranio di lui eraa paragone del cerebropiccolo. Il cervello non vi poteva respirare entro liberamente: eperò quandoeccitato dal porpureo pensierocominciava agonfiarsidava nella volta nel cranio e dovea ristare. Unico rimediosarebbe stato quello di poter allargare cotesta volta ma il mezzopoteva solo fornirlo quel caso che rompendo con una pietra la testadello stolto Giovanni ne fece il chiaro commentatore dei Libri Sacrie lo introdusse alla fama sotto il nome di Giovanni a Lapide.


4224.R.F. Descriz. della casa di mio Zio Gaetano a Pavia. Il disordine vigavazza. Sul tavolo una montagna di vestiche attendon di esserriposte. E biancheria piena di macchie di ruggine ecc. Le scarpe sulcaminetto - le spazzole sul non mai scopato pavimento - la scopa suldivano di sala. In sala una cannetta di frutta. S'adopra l'aceto diModena per bagnare il calamajo; e si condisce l'insalata coll'oliodella lucerna. Sotto le sedie - dietro gli usci - bottiglie. Deifigli di Don Gaetano uno sta adaquando la scala colla tolla dell'olio- un altro già grandicello è in un canto a farselasotto - un terzo di 5 anni ha le nari piene di tabacco e fuma in unpipino di gesso.Intanto la loro signora madredando il latte a unbambinodiscute di letteratura con due o 3 professori di Università.D'ogni parte odore di bruciaticcio - e di merda. - Han diecimila direddito - e in casa non c'è da vestirsi e neppur da mangiare.


4225.Il Clima di Montesquieul'educazione di Elvezio ecc.


4226.Gian Pietro * è un esemplare del blitterismo aristocratico. Lasua albagia non trova riscontro che nella profonda ignoranzae nellacontinua menzogna. Egli vantaad ogni propositola sua nobiltà.Dice alla moglie - figlia di un mercante di ferritutta ammirata dilui - che il loro matrimonio forse non tiene e non frutta perchènon benedetto da un Vescovocom'è l'uso di casa * ecc. ecc. -Perònon si stacca dalla moglie plebeache è riccabenchè le rimproveri vigliaccamente ad ogni ora la di leibassa estrazione. - * ha un cuore di legno - testimonioil suo odioper i bambini - ch'eglidel restonon sa procreare. - E sìche «porrum fecundas reddit persaepe puellas». E' unclericale in maschera di consorte. E' un Don Chisciotte senza lagenerosità. Quanto a figurasi direbbe un ruffiano. Calzonistretti e slisati - palandrano spelato - cilindrone bisunto - baffilunghi e ingommati - e aria di soperchieria - Fu giànell'esercitoe uscì tenentello di cavalleria senza un onorequantunque egli vanti di aver fatto prodigi a Custozae come capo diStato Maggiore della propria brigata e come guerriero.Ora s'èdato all'Illetteraturae scrive la Storia d'Italia dall'epocapreistorica a noi - scusate se è poco! - come si scriverebbeuna lettera al fattore. Cosìingombra la Perseveranza diarticoloni intorno la Scienza bellicai quali mantengono il buonumore al nostro Stato Maggiore. Intende poi di fare viaggi inAmericacaccie nell'Africa ecc. Tutte bugiee va dicendo allamoglie: Andremo insieme in Egitto - ma devi prima avvezzarti allebestie feroci. Io non credo che la farà troppo fatica. - E'abituata. * ha tutti i talenti per diventare un deputato d'Italia. Ciaspira - e lo sarà.


4227.Prevedo che io finirò per allontanarmi da tutte leconversazioni in cui vadoper quanto mi accolgano gentilmenteanzifestosamente. Ogni casa ha già i suoi prediletti scrittoriartistiscienziati - che ne sono i più assidui frequentatori.Il padrone e la padrona te ne parlano subitote ne mettono in manose son letteratile operee vogliono il tuo giudizio. In generalesi tratta d'autori sciocchissimi. Che eleggere? La coscienza vorrebbeil tuo biasimo - l'urbanità te lo vieta. Diamine! offenderestichi è tanto gentile con te. E lodarli? peggio ancora. L'offesasarebbe fatta a te stesso. Per vivere dunque amici di tuttibisognacontinuamenteimpudentemente mentire.Al diavolo le città!Viva i boschi!


4228.Bizz. L'uomo si fà concolore alla materia in cui vivecome ibachi del caciodel legnodei cavoli ecc. Ed hai esempi neiformaggiaibianchicci e grassoccinei porpurei vinainei lividilavoratori di zinconei terrei agricoltorinei tarmati eimpergamiti antiquari ecc.


4229.Le particolari provvidenze dei principi e degli scrittori di storia -come sia duttile la storia sull'incudine dei sistemi!


4236.Gargiolliletterato ciarloneannojava Manzoni standogli sempre allecoste nelle sue scorse a Milano. Egli non faceva che parlare diNicolinidi cui avea carpiti i ms. - Declamando un dì alcuniversi mi pare del Giovanni da Procidae domandando a Manzonise liconoscevaalla risposta di no del grand'uomodiede fuoridicendo«ComeDon Alessandronon li conosce? Eppure sono versi diNicolini...!» ecc. ecc. «Ch'io sappia - rispose con iracalma Manzoni - non c'è articolo del codice che obblighi dileggere le tragedie del Nicolini».


4238.Lulliil doctor illuminatusavea inventata una macchinacompostadi due tavoleuna di attributi l'altra di soggetti che si movevanoindipendentemente una dall'altra e che a seconda della posizioneproducevano una nuova questione. Questa macchina permetteva achiunque di inventar argomenti.


4239.On[està] pol[itica] La coscienza di stato e la coscienzaindividuale e la coscienza umana - Vedi anche Disraeli Cur. of Lit.p. 306 - e per l'assasinio politicoVedi id. pag. 315.


4240.Per l'inutilità delle accademie V. D'Israeli Cur. of Lit. pag.328benchè D'Israeli le favorisca. La lingua inglese siperfezionò senza accademie.


4241.Importanza filosofica dei proverbi (V. D'Israeli 391). Da essi tuconosci lo spirito di una nazione. Nei prov. degli antichi Brettonisi cita spesso la siepeindizio dei loro costumi agricoli - neiprov. Chinesi si parla non di rado di edifizi magnifici ecc.


4242.Logomachia. Ci sono termini astratti cui nessuna certa idea èriunita - come Eguaglianza umana - sovranità e maestàdel popolo - Riforme - Lealtà - Libertà - Pubblicaopinione - Pubblico interesse. Sono vane parole che empiono la boccausate da tutti di qualunque partito per generar confusione. E cosìè la sufficiente ragione di Leibnitzla grazia bastante e lagrazia efficace dei Giansenisti - la questione della procedenza delloSpirito Santo dal Figlio o dal Figlio e dal Padre ecc.


4243.I popoli s'ammazzano ed i principi s'abbracciano (prov. italiano).


4244.Cervantes è il sommo rappresentante dell'umorismo spagnuolo.In lui la facezia sotto il mantello della gravità - In Manzoniinvecel'umorismo è in giacchetta.


4245.Prov. spagnoli «A juezes Gallicianoscon los pies en lasmanos» andate cioè a trovare i giudici di Galizia condei polli in mano. E parebbe che Manzoni avesse dinanzi questoproverbio descrivendo la magnifica scena di Renzo coi pollastriincasa del dottor Azzeccagarbugli. - Vino de una oreja - ossia buonvinoperchè chi scuote la testa mostrando così le dueorecchie dà segno che il vino che beve non gli piacealcontrario di chi soddisfatto di quanto bevechina la testa verso ilbicchiere e così mostra una orecchia sola. E poi si dice chele imagini ardite non hanno popolarità! Altra frase ardita epittorica è quella che si usa in Borgogna per indicare talunoche mangia male per vestir bene «ha budella di velluto e diseta».


4246.Vi ha modi di proverbi comuni a molte nazioni. Lo stantio portar vasia Samo e nottole ad Atene - non è che l'altro piùantico (ma in pari tempo più fresco) -: portare pepenell'Indostan.


4247.Tutti s'è vicendevole burla. Le nazioni beffeggiano le nazioni- le provincie le provincie - le città le città - lecase le case - gli individui gli individui.


4248.Certo prof.re Favre dava per roba sua roba tradotta dal tedescomail ladro si scoprì da sè stessoperchè parlandodi certo matematico Gilbert «im Armuth (povertà)gestorben» come diceva il testoscrisse - Gilbert morìin Armuth.


4249.Certo professore dell'Università di Bolognad'origineveneziana e chiamato Bottèr (bottajo) s'era di motu propriointedescatopreponendo l'accentoe si faceva chiamare Bòtter.E così credeva nobilitarsi il cognome.


4252.smiccià (romanesco) per guardare CF. id. milanese - mezzatacca (id.) CF. id. - er medemo (rom.) CF. el medemm (milan.) le même- sbignarsela (id.) CF. id. - coccolo (id.) carino. CF. mil. cocoràaccarezzare.


4253.cocca mia (romanesco) = amorosa mia - coccolo (id.)carino - farsidare la minchionella - smargiasso - tritticà in rom. significatremolare; si potrebbe trapiantare nei vocabolari italiani per farela calza = tricoter (franc.) - quando vie' lo sbalzo = l'occasione.


4254.a Roma - Aeo! è il grido degli ebrei quando comprano merce -Gnao è il grido dei venditori di carne di carogna pei gatti -dorce la fusajja! è il grido dei venditori di lupini.


4256.Il Mordieu francese (antic. par la Mort-Dieu) può raff. alromanesco pe la mordeddio! (per l'amor di Dio) - Vedi coincidenzafilosof. sulla morte e l'amore del Dio uomo.


4257.La statistica = il biometro delle nazioni.


4258.Moltiplicandosi le comoditàla vita divenne incomodissima. Imobili di lussoi tappetiobbligano chi se ne serve a centomilaseccature per non sciuparli. Bisogna fare un viaggio per poteresputareper trovare il cineratojo dello sigaro; non si puòper amore degli imbottitisdrajarsi completamente ecc. ecc. Evvivail semplice abetel'ammatonatoe la paglia!


4259.«Dell'influenza degli abiti sullo spirito nostro ed altrui»sarebbe un tema degno di uno scrittore di filosofia morale. A paritàd'ingegnochi ha buone scarpeparlerà meglio perchèpiù sicuro di chi ne calza cattive.D'altra partel'abitobello c'impedisce di far belle azionia compiere le quali ci vuolecolle idee del giornouna certa impudenza. Si noti però chel'assoluta cenciosità ha i vantaggi della più altaeleganza - in quella maniera che spessoin guerrala disperazionegiovò quanto la perfetta fiducia. Diogene èper megrande come Platone. - A es. dell'influenza degli abiti nostri suglispiriti altruiio possedevo due paletotsuno bellissimol'altroassai brutto. Andai col primo da A. - prima visita. L'accoglienza fuottima. «Vedi effetto del mio ingegnoso parlare!» giàmi dicevo fra me. Ma l'illusione fu breve. Il giorno seguente mirecai da A. con il brutto.Fredissima fu l'accoglienza. E sìche incoraggiato dal precedente colloquioaveo parlato assai meglio.- Effetto del paletot.


4260.Il girometta Carcano traduce Shakspeare! E' il nano che vuole andarea braccetto con il gigante. Carcano mangia cignale per ruttarlattemiele.


4261.R.F. Il libretto delle spese di casa e particolari di un uomo èla sua più spontanea e veritiera autobiografia. In quellodell'uomo piovoi leggerete elemosinelibri di devozione etc. inquello del civettuolonastriessenzespese di parrucchieremazzetti di fiori etc.


4262.Al dazio di Porta Tanaglia alla mattinatanti passantialtrettantebestemmie contro la R. Dogana. E ne passeranno centomila al giorno;fate il conto voi quante imprecazioni in un anno. - Il piccolo frodov'[è] esercitato da tutti. Chi ha comperato fuor dalle muredue pani di libbrane dà uno a qualche magutto - passanoinsieme - poi lo riprende. V. il venditore di caffè a 5centesimile frotte di serve ecc.odi i morali discorsi delpopolino - il generoso popolo - «Te voeut menamel?» «cosate me det?» «El piasè de menall».


4263.A Napolitanta era la venalitàche chi voleva esser laureatoin leggiin medicinain matematichee non l'avrebbe potuto percrassa ignoranzavi si recava e dava 200 lire al bidello. Il qualetenendosene 100 per sèpassava le altre 100 a un quidam chefacea il mestiere dell'esaminandoe or sotto un nomeor sotto unaltro laureavasi qualche dozzina di volte all'annoannuenti gliesaminatoriterrorizzati dalla camorra.


4264.Bastiat è il poeta dell'economia politica.


4265.A Campo Marzio era un oste che non faceva quattrini. In un accesso dimalumoreprese un bastonee giùbotte da orboruppe tuttoquanto ci avea di stoviglie e bicchieri. Che volete? Da quel momentola sua taverna si affollòcorrendo tutti a vedere chi aveaosato un tale sfracelloe la folla ancor dura. Poichèl'ultimo gradino della cattiva fortunaè il primo alla buona.


4266.La plebe romanae metto i Principi in essaè superstiziosaal pari de' suoi antenati latini. Essa è in continuo timoredell'affattura e del malocchio - e per difendersene guarnisce levesti dei bimbi e le barde dei cavalli di pelli di tasso. - Allavigilia del Natalein quasi tutte le case di Romasi gioca allatombola. Passando io verso dieci oredalla via del Giardino Papale -via solitaria - udivo da una finestra... 50! - e dall'altra 77 - edall'altra ancora: quartina! - fra il più profondo silenzio.


4269.Mastru pirsuaso (siciliano) maestro persuasodi marito cornuto econtento. - Le pojane (uccelli aquatici della campagna romana)rondeggiano sui pollai (romanesco).


4270.E la dicono aquaforte! (di aquaforte debole) - la sterile abbondanzadi Bonghi - Fanfanidelle parole - fuorchè buoni libri - puòfar tutto che vuole.


4271.Monteverde modella le sue figurenon dal veroma sul veroanzinella stessa attitudine in cui le vuole scolpire. Da quìquell'inesprimibile insoddisfazione nel veder le sue cosebenchèpel concettoegregie. Il concettoin arteha poca importanzaquando s'allea ad una indegna esecuzione. E sta a testimonio del vilemodellare di Monteverde la differenza che passa fra le sue teste e isuoi corpi. Monteverde è un intagliatore in legnonon unoscultore in marmo - è un fotografo della scoltura; ènell'arteun suonatore di organetto.


4272.Faruffini - dicevami il pittore Jacovacci - venne accolto con festadagli artisti di Roma. La sua influenzacontinuata un po' a lungoavrebbe portato gran benefici alla pittura Romanal'avrebberisanguatae liberata da quel mestierismo cui si va incamminando. Mail suo spirito pazzo non gli lasciava pace. Un dì risolse diandare in Egitto. Mise all'incanto il suo studio. Gli artisti stessidi Roma glielo comprarono tutto. Il «Macchiavelli» trovòun compratore a 9mila lire. Ma quando Faruffini contò il suopeculioed ebbe fatti i bauli e si trovò in tascacommendatizie perfino pel vicerè dell'Egittocambiòpareredicendo di voler maritarsi. E si maritò - poi fecesifrate - poi gittò la cocolla e fuggì da Romami parea Perugia (?)dove s'avvelenò.


4273.*generale di cavalleria italianagià della legioneUngheresepieno di debiti e di cornaha una moglie scucita assai laquale cavalca al pari di un maschio. Questa mogliedurante unarivistacadde di cavallo e battè nel pomo della sella la suadesinenza in a. La portarono a casasvenuta. *finita la rivistavi accorsee come vide che le stavan cucendo la partee il dottorediceva: «è niente; con qualche punto tutto èbell'aggiustato» - «In questo caso» - fece - «lediasignor dottorequalche punto di più. Non saràmale.» 4274. Le nugellae vulgares di Petrarcacome eglichiamava i sonetti ecc.sono quelle che gli diedero fama. Chi siricorda dell'Africa?


4275.«dopo aver appreso da tutti insegnò a tutti». - E'lode che si potrebbe applicare anche a Rovani.


4276.Il padre di Hayezpovero pescivendolo dell'estuario di Veneziapresentatosi al figliogià in famane fu malissimo accolto.Querelandosene egli con un comune conoscentee domandando questi ilperchè della cattiva accoglienza al crudele figliorisposeHayez con ira: Impari ad esser mio padre!


4277.Sistemi filosofici. Elvezio trova la causa delle disuguaglianze umanenella educazioneMontesquieunel clima. - la gemmula darviniana.


4278.Gorini convisse coi soli morti per dei mesi di seguito. Lavorava dinotte - dormiva di giorno. E sull'alba ritornandosene egli a casa dallaboratorioallorchè incontrava «qualche persona vivasi tirava - diceva lui - contro il muro con quella stessa paura cheavrebbe avuta quel vivo alla vista di un morto». - A Torinoquando fu per sottoporre al giudizio di una Commissione academica isuoi preparati tenea nella sua stanza da letto pezzi di gambe e dibraccia nei cassettoni e nel comodino. Sotto il letto avea poi unbimbo essiccato - nella saccoccia ditanel taschino del giletbottoni scolpiti in carni impietrite ecc.


4279.Talefanatico per Rossininon potendolo imitare nel geniocercavaimitarlo nell'acconciaturanelle vestinelle maniere. Ogni altramusica che non fosse rossinianasprezzava. Lo si indusse ad udireun'opera di Verdi - il Rigoletto. La udìe benchè nonvolessegli piaque. Pur tuttaviasempre fedele al suo umore «Ladicono di Verdi - fece - ma chi l'ha fatta è Rossini».-Morto Rossinicominciò a deperire e presto morì.


4281.Dimmi con chi tratti e ti dirò chi sei CF. ghignòskonòti toioùtos estioìsper édetai synòn.


4282.Le lettere di Plinio Cecilio Secondo sono modelli di adulazione.Dalle eccessive lodi che Plinio fà a coloro cui scrive simanifesta com'egli fosse di lode smaniosissimo. Lodava per esserlodato. - Sistema certo per riuscire.Alcune sue lettere peraltro sonoassai buone. Ad es. la X e la XII del I° libroe la I del II°che contiene l'elogio in morte di Virgilio Rufo.


4283.Errò Plinioquando scrisse dei versi di Marziale «Atnon erunt aeterna quae scripsit; non erunt fortasse: ille tamenscripsit tamquam essent futura».


4284.Le lettere di Plinio Cecilio Secondo sono anche ricche di notiziecuriose sui romani costumi. Per es. nella Lett. XIV del 2° libroparla della claque forense detta dei sophokleìs o laudicenieparla del capo della claque o mesochorus. - In altra lettera dice poi«proximis comitiis in quibusdam tabellis multa jocularia atqueetiam foeda dictuin una vero pro candidatorum nominibussuffragatorum nomina inventa sunt».


4291.Nella lettera X del libro I° di Plinio C. S. si trova il ritrattodi Eufrate filosofoche si direbbe quello di Paolo Gorini.


4292.Frasi egregie da Plinio C. S. «colle lodi mi fè degno diesser lodato» - «amo troppo gli studi per non amar voi»- «lamprophonòtatosdi lucentissima loquela»ilche potrebbe dirsi di Rovani - «e più lo comprendo piùlo ammiro» - «neque debet operibus ejus obesse quodvivit» - «amarique ab eo laboravietsi non eratlaborandum».


4293.Un libro ha tanta maggior grazia presso l'uomo d'ingegnoquanto menone ha presso lo stolto. Per ottenere dunque subitanea nomea (benchèpasseggera) bisogna scrivere pei molti cioè per gli stolti:scriver stoltezze.


4295.«Il suo verso è una spada» mi diceva tale parlandodi Pietro Cossail versajo. Risposi «Sìona spada consù el zuccher».


4297.(22 Xbre 1877) Il dep[utato] Torrigiani conobbe Rossinicui avevalopresentato Pietro Giordani. Rossininella prima visitagli parlòdelle sue operedicendogli che preferiva a tutte «IlBarbiere». «Non so che cosa pagherei» aggiunse «peraverne il ms.». Questo ms. lo possedeva allora un avvocatobolognesefrequentatore di Rossini - Morì l'avvocato e il ms.sparì.C'erano di mano di Rossini molte avvertenze a chi doveacantarlo e metterlo in scenaper es. dove compare la forza stavascritto «Mi raccomando che queste guardie non siano troppoindecenti» ecc. - Secondo Torrigianila sinfonia della Gazzaladra venne composta in prigione dove Rossinigiusta l'usanza deitempiera stato rinchiuso per non avere adempiti ai suoi obblighicoll'impresario nel consegnare lo spartito in un dato giorno.Ricorderebbe la prigione il rullo dei tamburi con il quale s'inizia.Secondo invece Correnti essa marcia venne detta la marcia delrisottoappunto per essere stata scritta mentre il risotto cuoceva.


4298.Fu un'epoca in cui ogni più piccolo villaggio avea la suachiesa e la sua forca. Ora la forca è sparita - spariràpresto la chiesa. - Non lo disse De-Maistre? Il boja è unnecessario sostegno dell'altare e del trono.


4299.St. Um. Traccie dell'Um. nell'antichità. I saturnali in cuituttoleggi e costumi si parodiava. All these mock offices andfestivals (Saturnalia etc.) I consider as organs of the suppressedopinions and feelings of the populace (D'Israeli Cur. of Lit.) - Cit.anche l'archimimo che seguiva gli illustri funebrirappresentando lapersona del morto e talora parodiandolacome ad es. colui chefacendo la parte di Vespasianochiedeva quanti milioni di sesterzicostava il suo funeralee udendo dieci milioni esclamò«dateli a mee se v'aggrada gettate il mio corpo in Tevere».- Cit. anche le medaglie satiriche dei Saturnali.


4300.S. Um. Cit. l'umorismospesso oscenocon cui i pittori e gliscultori medievali sfogavano la loro critica contro la feudalepotenza e la ipocrisia monastica nelle stesse miniature dei messalie negli ornati delle sale e dei tempi - E ad es. troviamo dipintiquali fregi in alcuni libri corali lupi in cappuccio di frate chepredicano a pecore - o volpi che menano a spasso beanti ochi - comenei capitelli scandalose miscee di monache e scimiotti ecc. - (V.perl'Expression of suppressed opinion pag. 433 D'Israeli Cur. of Lit.) -Non dimenticare i pamphlets politici ecc. le stampe popolari...


4301.N.U. di Lett. Raffrontare il carattere della mano a quello dell'animocitando es. dell'ereditarismo del doppio carattere. La fisiognomiadella scrittura. «The phlegmatic will portray his wordswhilethe playful haste of the volatile will scarcely sketch them: theslovenly will blot and efface and scrawl while the neat andorderlyminded will view themselves in the paper before their eyes.The merchant's clerck will not write like the lawyer or the poetecc.». Così pei caratteri delle diverse nazioni. Inoltrenoi non scriviamo nella gioja come nel dolore ecc. Vedi per gliautografi dei re d'Inghilterra D'Israeli Cur. of Lit. 438 - e ancheThe history of writing masters (id. pag. 439).


4302.«Ora suprema». Montaigne desiderava di esserbastantemente dotto per formare una collezione delle morti degliIllustri (V. D'Israeli Cur. of Lit.pag. 451).


4303.Il verso della bosinada milanese si ravvisa anche in alcune poesiepopolari francesicome ad es. in quella del «le faut mourir»ecc. pubblicata nel 1658.


4313.Van Helmont credeva di evocare gli spirititraendoli dallaspa-watere di quì forse la parola di gasquasi ghost(spettro) ingl. - o «geist» tedesco.


4314.Nelle Bizz. cit. l'uomo di rame di Alberto Magnoche parlava come seavesse lingua e cervello.


4315.«Araldica borghese» ossia la storia delle insegnebottegajepotrebbe essere un librettino curioso.


4316.Si domandava in presenza di Manzoni quale fosse la miglioreiscrizione in tutta Milano e se ne citavano parecchie. Manzoni saltòsu a dire: la migliore è quella nell'Arcivescovado «Donnenon passino per questa via».


4317.Tale chiedeva a Correntiper la sua traduzione del libro di economiapolitica di Kernuna prefazione. Rispose Correnti: è tempoch'io faccia conclusioni e non più prefazioni.


4318.tata (spagn.) papà CF. tata (romanesco) id. - amagar (spagn.)minacciare CF. smagare (it.) impaurire.


4319.Lo spagnuolo Iriarte èsecondo meun egregio poetanotevoleper aver saputo nel 1770 scrivere senza barocchismi. Le sue favoleletterarie sono buone assai; specialmente «los huevos»«el oso la mona y el cerdo» «la abeja y elcuchillo» «el asno y su amo» - La favola poi «elraton y el gato» che Iriarte comincia a dire tradotta da Esopoha questa eccellente trovata per chiusa: «¿Quétalseñor lector? La fabulilla - Puede ser que le agrade yque le instruya» - «Es una marabilla; - Dijo Esopo unacosa como suya» - «Pues mire UstedEsopo no la haescrito; - Sali[ó] de mi cabeza» «Donque es tuya?»«Sìseñor erudito - ya que antes tan feliz leparecia - Critiquemela ahoraporque es mia».


4325.Barrosautore portogheseloda i «vantajems de la paz» edice che la guerra è indegna di un principe cristianoma poiaggiunge «en não intendo aquì da que se faz aosinfieis e inimigos de nossa sancta feporque estasendo justa eproveitosa e haz grande louvor ao re christão...» -Bella logica!


4327.«Per guarì la toss ghe voeur el decott de violett»dicono in inverno le medichesse - del popolo milanese - intendendoche dalla tosse non ci si libera se non col venire della primavera.Ma il popolo che piglia le cose alla letterafa essiccare leviolette e le serba per farne d'inverno il decotto.


4329.[La notadi 5 righeè abrasa dal ms.].


4330.Grumete (portogh.) Schiffsjunge CF. groom (ingl.) garzone - en tautòCF.intanto - oudéna gàr ànthropon despòtenallà toùs theoùs proskyneìte (Senofonte)CF. il but ingl. e il domà mil. o il ma ital. dantesco -avversativo.


4335.il sale della Terra = gli uomini di genio.


4336.Coincidenze strane. Il dì della morte della S.ra Allievimoglie del deputato e prefettouno de' suoi figliil minoreera apranzo dai S.ri Marainimentre la madre stava per entrare in agonia.Era un pranzo naturalmente silenziosoe le vivande tornavano incucina appress'a poco com'erano venute. A un tratto nel silenzio siudì uno squillantissimo tin. Un calice di vetro sulla credenzas'era spezzato da sè. Maraini guardò l'orologio. Eranle 7 e 32 minuti. E appunto a quell'ora e a que' precisi minuti labella e gentile Allievi spirava. - Altra coincidenza spiriticaavvenne alla morte della madre della S.ra Adelaide Maraini. Una rosabianca posava nella camera dell'agonizzante in un bicchiere sultavolo. A un tratto cadde sfogliata. La vecchia Signora era morta. -Il dì 9 gennajo 1878 morì Vittorio Emanuele II eappunto il 9 gennajo di qualche anno prima era morto Napoleone IIIl'altro dei due compari come diceva Pio IX.


4337.Vom politischen Kolosseder jetzto auf den Ufern zweier Jahrhundertesteht. E' Richter che parla di Napoleone I. CF. Manzoni... due secolil'un con l'altro armato... ed arbitro s'assise in mezzo a lor.


4338.In me i pensieri appajono solo nelle tenebre della nottecome ilfuoco.Viene il giorno ed io più non veggo che fumo.


4341.Nessun frizzo se non una voltae per non ricaderci lesse i quattroevangeli (id.) [vita di Didimo Chierico di Foscolo] (eppure nell'Ev.c'è il famoso frizzo del Pietro su questa pietra ecc.).


4344.Tutto in germe esiste ab aeterno - vi ha l'atomo di materia e l'atomodi pensierose però non è stolto il riputarli due cosediverse. Il progresso risulta solo dalle ideetenebrose prima econfusele quali vanno man mano schiarendosi e determinandosifinoad assumere matematiche forme.


4348.Magnifico tema di gruppo statuario sarebbe Manzoni ottenne in bracciodi Beccaria. - Poichè Manzoni si ricordava delle cosciecicciose del nonno da lui spesso accavalciate per ottenere ilcioccolatino.


4349.(9 gennaio 1878 ore 230 pom. «morì - Vittorio EmanueleII - di stirpe sabauda - di pensiero italiano - [rasura nel ms.]galantuomo [rasura nel ms.].


4351.Fra le lettere notevoli di Plinio il giovane la 8a del Lib. VIII incui è descritto il fonte Clitunno - bellissima - la 5a stessolibroin morte della moglie di Macrinoassai buona - la 23a stessolibroconsigli a Massimo - la 28a libro 7° in cui si scusa moltobene del troppo lodare gli amici.


4355.velut cumbula (Plinio S.comasco) CF. comball barca oneraria dellago di Como.


4356.Le favole d'Iriarte meriterebbero di esser voltate in italiano.


4357.Descrivere cose odierne con frasi vecchiegli è come fare ilritratto di un contemporaneo abbigliato all'antica.


4361.Alcuni entrano nella gloria per assedioaltri per assalto. Rov. èdei primiByron dei secondi.


4362.La luna piange argento sui campi.


4363.albondiguillao meglio almondiguilla mandorla (spagn.)CF.mondeghiglia (mil.) - algazaragrido di gioja dei Mori inimboscata - CF.(ital.) gazzarra - las mohinas (spagn.) fâcheriesmoine - pito spag. (i voc[abolari] dicono «specie di uccello»)CF. pito (piemontese) tacchino


4377.I tre grandi argomenti nella vecchia educazione erano Dio - ilDiavolo - e il bastone.


4378.La civiltà prima distinse il primitivo modo di vitauno pertutto (come fan fede gli avanzi etnologici che si scoprono nellepalafitte e nelle caverne d'Europasimili alla barbarie viventenell'interno d'America e nella Oceania)in mille modi - poi tendettea confonderliverso il grande suo scopo «la massima unitànella maggior varietà».


4381.Dopo Orvieto sono monti brulli e giallicci con su tuguri dello stessocolore - come i bachi del cacio concolori a quanto è loro ecasa e vivanda.


4382.Richter è l'unico autore che possa farmi ancor piangere.


4383.Roma è città internazionaleveramente cattolica. ARoma non trovi il pettegolezzo. Essa possiede il cosidetto uso dimondoil savoir fairee meglio il lasciar farela tolleranza perl'opinione altruiil facile adattarsi ai modi non suoianzi lafilosofica indifferenzaanzi lo scetticismo di chi viaggiòmolto e molto mondo conobbe. Nè ciò perchè iromani abbiano effettivamente viaggiato: la maggior parte nonoltrepassò i colli Albanima perchè Roma fu viaggiatada tutto il mondoil che torna lo stesso.


4384.Incominciai nel 1877 a studiare il russo - ma poiriflettendo checiò non varrebbe nella mia biografiase mai sarò degnodi avernese non una linea di piùmentreimpiegatonell'italiano quel tempo mi frutterebbe forse una pagina - abbandonaile steppe della cosacca letteraturasenza aspettare che per me vinascesse qualche tisico fiore.


4385.Il pittore Ferraridi Romalodando una signorina impareggiabilediceva «è una fanciulla ineguale».


4386.Cadendo l'aristocraziacadendo il clerofu necessario allo stato diun nuovo corpo che avesse fortissimo interesse di sostenerlo e peròfu creata «la burocrazia». Per contrafforto alla quale sitrovava poi anchein questi ultimi tempiil corpo de' creditori. LoStato cioè s'indebitò co' suoi sudditiaquistandosi intal modo migliaja di voti di lunga vita e fortuna. - Nota peròche il sistema puntellativo del debito pubblico ebbe origine daCesarequando con una mano indebitossi con tutti i centurioni perrenderseli fidimentre con l'altraprodigando ai militi i denarimutuatisi fè amici anche quelli.


4400.Plinio Secondo nella sua 62ma lettera a Trajano fa cenno dellecosidette conche (ritrovate poi da Leonardo) dicendo «cataractisaquae cursum temperare».


4401.L'epistolario di Pliniopregevole sotto molti rapportièperò una continua adulazione all'autore e agli amicidell'autore (V. ad es. L. IXlett. 23). Così Plinio rompevacontinuamente le scatole a detti amici inviando loro i suoi ms. daleggere e da annotare e dimandando il loro schietto parere.Guaiperaltro se osavano non trovare i suoi lavori ammirandi! (Vedi ad es.L.IXlett. 26) - Quanto al Panegirico di Traiano - èconcettosissimoe benchè difetti dell'onda poeticaappuntopel troppo sminuzzamento di fraseè pregevole -rettoricamente - assai. Inoltre è una finissima adulazione.


4402.Nel panegirico di TrajanoPliniofacendo l'elogio della moglie edella sorella dell'imperatore dice «quo quidem admirabiliusexistimandum est quod mulieribus duabus in una domo pariquenullumcertamennulla contentio est».


4403.Che fotte! (mil.) che sciocchezze! - non da fotterecoitarema dafautes (franc.) erroribevute.


4404.A proposito della malaria che dicono dominare in Romapotrebbeaverci un po' colpa la stessa Romae non la sola campagna romana.Roma infatti è un immenso cimitero in cui sono sepolti milionie milioni di uomini. Il suo terreno non è che una puddinga dicocci fittilid'ossadi carboni.


4405.1878. 7 febbraio giovedì. Ore 545 pom. Morte di Pio IX. -1878. 20 febbraio. Elezione del Cardinale Gioachino Pecci a papaLeone XIII (già eletto fin dalla sera prima).


4407.Wisst ihr denn nichtdass es eine Zeit gibtwo die Phantasie nochstärker als im Jünglingsalter schafftnämlich in derKindheit worin auch Völker ihre Götter schaffen und nurdurch Dichtkunst reden? (id. [Richter]) Ai bimbi giovano quindipochissimo i così detti balocchi fabbricati e venduti nellebotteghe. I bimbi hanno ubertosissima la fantasia. Cangiano tutto ciòche vogliono in un balocco - ed ogni balocco in quanto fantasticano.Aber an reicher Wirklichkeit verwelkt und verarmt die Phantasiemithin sei jede Spielpuppe und Spielwelt nur ein Flachsrockenvonwelchem die Seele ein buntes Gewand abspinnt (id.). La fantasia delbimbo vuol migliorare il balocco. Se questo non èmigliorabileessa se ne stanca e lo abbandona.Reicht ihm (demKnaben) nicht die Eier bunt und mit Gestalten übermaltsondernweiss; sie werden sich aus dem Innern das bunte Gefieder schonausdrü[c]ken (id.).


4413.La danza è una inudibile musica; la musica una invisibiledanza.


4414.Più l'età avanza e più le fibre si fannoimpervie alle sensazioni esteriori. E così avviene anchemoralmente. Le nuove idee non possono essere accolte dalle coriaceeintelligenze dei vecchi.


4415.La natura ci fece tutti necessariamente contenti della rispettivaindividualità. Se ai voti di molti di vivere in altri tempi oin altre persone fosse posto il prezzo della perdita della propriaindividualitàdeprecherebbero tutti i loro voti. Nessunovorrebbe esser altri.


4416.Le guerre nazionali sono scellerate nè più nèmeno delle civili.


4418.Stiefelknechtcava stivali prop. servo degli stivali. E poi diconoche la lingua tedesca è ricca!


4419.quando gli stomaci degli uomini erano cuochi a sè stessi...(ossia non si facevano cuocere i cibi ma li cuoceva lo stomaco).


4423.Col fonografo si potranno forse in avvenire anche imma[gaz]zinare levoci - farneper così direuna biblioteca. E peròdopo qualche secolose mai qualcuno desiderasse di udire il cantodella Patti che deliziava le orecchie de' suoi trisavolinon avrebbea far altro che sprigionare i raccolti suoni dal relativo rubinetto.E così il nipote potrà udire i consigli del nonnoel'uomo fatto schifosamente prudentele sue stesse generoseaspirazioni di gioventùecc.


4424.Psychéanima CF. zuca (mil.) per capo - il contenuto e ilcontenente.


4425.Di faccia a Campione (lago di Lugano) è un'alta montagnachevista appunto da quel paesellopresenta lo stesso profilo del Duomodi Milano. Il che è una prova non lieve della paternitàattribuita ai Maestri Campionesi del nostro Duomo. L'imaginelungamente veduta dal bimbo non può non avere echeggiatonella fantasia dell'uomoguidando così la sua architettonicamano.


4426.Un cane era stato colpito in una osteria da una forchetta che gliaveva ferito una zampa. Ogniqualvolta si diceva: e inquell'osteria... vero?...forchetta? - il cane dava in un lamentoalzando la zampa. - Altro canee questo di razza del S. Bernardoquando vedeva bambini senza bambinajali abboccava delicatamente perla cinturae suli portava via volendoli come condurre a casa.


4427.L'abate di Saint Pierreinventore della parola bienfaisancescrisseun Progetto di Pace Perpetua coll'arbitrato internazionaleil qualefu definito il sogno di un galantuomo... E così scrisse una«Proposta di ricoveri per mendichi»ora applicata agliospitali e agli accattoni - e osò trovarefra i primiassurda la venalità delle caricheproponendo i concorsi e laproporzione del merito - e voleva estese alle campagne le scuoleprimarie con maestri stipendiati ecc. Saint Pierre era ai suoi tempiun utopista - ma molte delle sue utopie sono oggi - mercè sua- una realtà.


4428.*grande affaristatiene per massima che «tutti i contrattison buoni»basta farli diventar talie ciòcolleliti. Quindi * accetta a qualunque patto un appaltopoi litiga finsulle virgoleed è di una tale cavillatoria finezza dainsaccare una tribù di curiali. Notiamo però che dovela ragione gli calal'oro completa il peso. Nella fabbrica delPalazzo delle Finanze in Romadeliberata a lui per 7 milioni* fece114 causee finì per tirare il contratto a milioni 12.L'ottantenne Talabotaltro grande intraprenditorescaltrissimogenio più che ingegno della speculazionediceche niunosaprebbe ingannarlofuorchè *.


4429.Ai dì nostri per potere esser onestibisogna almeno possedere6 mila lire di reddito.


4430.In generalele inchieste sulla convenienza o meno della ingerenzadello Stato in particolari Istituti o Industrie conducono sempre a unrisultato negativo. Il lasciar fare è il gran precetto dellaeconomia e della politica odiernele qualiesperimentati tutti isistemicominciano a capire che il migliore di tutti è il nonsistema. La civiltà ritorna l'uomo allo stato primitivocollaricca dote peraltro della ragione di cui non possedeva sul primo chel'iniziale centesimo. E anche lo Stato è un inutile lusso. SiaStato ciascuno a sè stesso nell'immenso ambiente dellaimmortale e senza confini Umanità.


4431.C'est ça (franc.) (è ciò) semipleonasmoaffermativo trova un riscontro nel milanese e nel romanesco se sa (sisa) di pari valore nel dire e di quasi identica pronuncia.


4432.Tengo estremo bisogno per ritornare d'ingegno di ridiventareignorante.- Molte volte gli amici mi lodanomi fannocome diconoloroluce. Ma la spesa dell'olio e delle candele la faccio poisempre io.


4433.Spessoin Arteil buon gusto non si accorda col buon senso.


4434.C'era una volta un cuculo e un usignuolo che contendevano per laprecedenza nel canto. Chiamarono a giudice un asino. L'usignolosprigionò dalla sua armonica gola le più squisite evariate note: il cuculo non cucolò altro che il suo cu-cu. El'asino allora sentenziò che se il primo dava un certo gustoco' suoi trilli e le sue fioriturelasciava però troppo adesiderare quanto alle regole: mentre il cucolo inveceoh il cucolo!quello sì che cantava con simmetria e sistema... E diede lapalma al cucolo. Alle orecchie d'un Criticoil Grammatico vinceràsempre il Poeta.


4435.Frasi romanesche - co' la giacchetta che nun sente messe (abiti deldì di lavoro) - co' quelli giochi d'aqua in de la gola(scrofole) - allattàllismerdalli (intendi i figli) - unagialloffia (donna giallastra).


4436.CF. Er rosario in famija sonetto di Belli col Miserere di Porta. Cosìpure Le lingue del Monno - e il sonetto l'Arisposta tal e quale collalettera di Monsig.r Nuzi nel Meneghin biroeu di ex monegh.


4437.schiappino (rom.) una s'ceppa (mil.) (s'intende nel gioco) - pivetta(rom.) pivella (mil.) puella (lat.) - sborgna (rom. e mil.) - ernibbio (rom.) nibi (mil.) (di chi ha i capelli incolti eingarbugliati) - dar sotto (rom. e mil.) (ossia mettersi a mangiarecon brio) - o de riffe o de raffe (rom. e mil.) (ossiain unamaniera o nell'altra).


4438.«Monaccallà so ffatti li bottoni» parole collequali a Roma la plebe burlava li giudii. - Vetture ppe TivoliSubiaco e tutto er monno (Sempre l'antico urbs et orbis) - Brega diPiazza Farnesepersonaggio ridicolo di cui non si sa più cheil nome.


4439.bbazzoffiain romanescosignifica tempo medio tra il buono e ilcattivo. - CF. bazzotto che in italiano vuol direovo fra il sodo edal latte. - pasciocca rom.ragazzoccia - picchietta rom.ragazzetta. - spaternostrare.


4440.Truffes CF. tryphànschwelgenschmausen.


4441.L'Abici è il libro in cui si trova la più ripostasapienza e la maggiore quantità di idee.


4442.The mob (ingl. - plebaglia) CF. mob-ile vulgusdetto Mobil sempl. daChaucer. - Chap (ingl. crepaccioapertura) CF. ciap (mil. chiappenatiche) - id. fesses (franc. natiche) CF. fesso (it. bucoapertura)- spleen CF.splendida bilis (Horatio) - splànchnainteriora.- tatter (ingl. cenci) CF.tatter (plurale di tàtteramil. -baldracca plebeaquadrantaria).


4443.Darebbe certo un impulso nuovo alla Letteratura italiana chi sapessetradurre e riunire «Le Gemme dei Grandi Umoristi stranieri»tolte dal giullare Rabelais «ce fou si sage»dalterribile Swiftdal sentimentale Sternedallo stranamente sublimeRichterdal minuzioso Lambda ErasmoLucianoAristofane ecc. ecc.


4444.The tale of a tub di Swift è un miracolo di umorismo e diacutissima satira. Eppure è figliata dai grandi papàErasmo e Rabelais.


4445.In quella maniera che per riuscire a ben scossi e fruttiferi coiti ènecessario di prepararvisi con una prudente astinenza; cosìogni opera eccelsa di Arte richiede un precedente riposo mentale.


4446.Momoil primo dei critici e dei satiristi. Cit. anche Tersite eZoilo.


4453.Quanto tempo stai fuori? (stet via) chiese un amico ad altro amicoche partiva per un viaggio. E questi: sto fuori (stoo via) trecentolire.


4454.Una bambina fu dalla balia condotta a due anni alla mammache nonavea ancor vista. La mamma era un donnone. La bimbavedendolaesclamò: quanta mamma!


4456.Il bacio della donna che amamorde.


4457.Bisogna pure saper scrivere beneper scrivere male come sa il Dossi.


4458.(V. 3496). Fra i progetti letterari - terrei anche quello di un librointitolato briciole letterarie - che sarebbe una raccolta di tuttique' fuggevoli componimenti dei grandi scrittori non mai passati allestampebenchè talvolta importantissimi alla storia dei tempie dell'animo di un autore. Fra questi componimenti sarebbero a porsi- l'Ira d'Apollo di Manzoni - i due sonetti contro Cantù eMaffei di Correnti - il sonetto di Papa Alessandro di Rovani - lasatira: On certo sur Giovann cont el Battista di Raiberti etc.etc....


4459.[La notadi 2 righeè abrasa dal ms.].


4460.Un modo umanitario di utilizzare il deserto di Sahara sarebbe quellodi adoperarlo come il terreno dove soltanto si avessero a definire iduelli fra le nazioni. Rimarebbero così illese le terreinnocentie la sabbia ingrassata dalle umane carogne diventerebbefruttifera.


4462.Cattaneo scrisse versi satiricied anche lubriciin milanese -posseduti ora da Bertani. Di lui esiste un sonetto contro Cantùmotteggiandolo perchè in un articolo abusava della parolacoso. «Cosa l'è sto coso?» gli domanda Cattaneoedopo di avere passato in rassegna il vario valore della parolaconchiudedicendo: E coso el voeur dì cazz: Saravel lu? -Scrisse anche versi a proposito dell'allargamento della Corsia de'Servi: «Invece de slargàquella di serv - l'èminga mei de streng quella di damm?» (Questi versi peraltrovanno ricorretti).


4463.Fu dimostrata teoricamentenon so da chila possibilitàdell'esistenza perpetua delle persone degli avvenimenti storici. Laluce di Sirio ci mette circa 9 anni a toccare la terra. Dato che inSirio fosse un essere dotato di una facoltà visiva capace diarrivare alla terraè certo ch'egli ora assisterebbe agliavvenimenti terrestri di nove anni prima. Prendendo poicollo stessosuppostoun altro astro ancora più lontanosi vedrebberofatti terrestri dopo intervalli maggiori ancora di tempo; e cosìviasi arriverebbe nell'infinito campo dei cieli a localitàdove apparirebbero ancora le figure di Cesare - di Alessandro - diSerse - Mosè - Noè ecc. ecc.


4466.Epig[rafe] al progetto di concorso per una Scuola pubblica dacostruirsi in Milano- presentato dagli ingegneri Zanotti e Pisani -Scuola saràse non ad altria noi.


4467.Klopstock offrì un ducato per ogni errore di stampa che ilettori trovassero nel suo Messia. Ciò spinse il pubblico acomperare il libro e a leggerlo con attenzione.


4468.L'arte di un autoresta nel cancellare.


4469.Il cavaliere R. stramilionario sosteneva che tutte le donne cedevanoa lui - e diceva il suo metodo. Egli cioè pedinava qualchebella ragazza in istradasusurrandole crudamente: per dieci lire mela dai? A questa profferta il più spesso riceveva una repulsae qualche volta uno schiaffo. Ma egli senza scomporsi seguitava: eper venti? E se la ragazza rispondeva: neanche per mille! egli tosto:e per 2000? - E così viasi finiva ad arrivare a quella sommaalla quale la ragazza cedeva. Aggiungeva il cavaliere R. che lamaggiore onestà ch'egli avesse trovato a Milano era di 50.000lire. Tutte cedevano. Era questione soltanto del prezzo. Con 5 lireuna prostituta: con un milione Lucrezia. Lucrezia è dunque200.000 volte più puttana della puttana da 5.


4470.Nelle malattie si comincia in principio a valerci dell'opera delmedico di casa - solitamente il cosidetto rosto. Aumentando il malesi va a domandarne uno migliore. Quando poi non c'è piùsperanza vada todos si chiama il medico di cartelloil qualecom'ènaturalenon arriva che a tempo di insaccocciarsi il suo pesantecartoccio.


4471.L'amore vive non solo di sentimento ma di bistecche.


4472.Leggendo la lunghissima lista delle indulgenze concesse dalla Chiesacattolica ai peccatoribisogna esclamare «non sono bastantipeccati a tanta indulgenza».


4473.Dei fiorentini che si mangiano il c iniziale diceva un milanese«quand disen cacca l'han già mezza mangiada!»4474. I razzi artificiati inclinano il capo a dare un'occhiata alpubblico che li ammira.


4475.Tranquillo Cremona avea un elmoche s'imponeva in testa quandoandava al cesso di notteincastrandovi al posto del pennacchio unmoccolo acceso. - Diceva che i giornali gli servivano per 3 usi - I°- per lettura - 2° per calze - 3° da forbitojo - L'epocadella sua massima miseria fu a Porta Nuova.- Sulla porta del suostudio in via Solferino (e allora si trovava meglio di finanze e divoglia di lavorare) aveva scritto: «sono pregatispecialmentegli Amicia lasciarmi Tranquillo» -


4476.Un maggiore di cavalleria uscì una volta a dire in unacompagnia di ufficiali di aver impiegato un'ora di cavallo da Novaraa Milano. Di lì grasse risa in un medico militare che lo udiva- e battibeccoconcluso dal maggiore con queste parole al medico:parli lei di salassi e non di cavalli. - Il medico se la legòal ditoe dopo qualche giorno raccontò alla medesima tavoladi aver assistito ad un parto fatto non col davanti ma col deretano.Fu allora la volta di beffeggiarlo al maggiore che si pose aosservare: e jeri l'altro Lei trovava che io le sballavo grosse.Altro che la mia ora da Novara a Milano! Ma il medico seriamente:scusi - ma di queste cose Lei non può intendersi. D'altraparte le faccio osservare che passa assai meno distanza dal culo allafrigna che non da Milano a Novara. - Raccontata un po' megliopuòandare.


4483.Generalmentenelle Letterela temporanea e brillantissima fama èdi essenza contraria alla durevole dal severo splendore - come iltratto di spirito d'attualità il quale ha sempre maggiorsuccesso del tratto di spirito eternoriflettendo l'uno le personel'altro l'umanità.


4484.Interessantissima nella Tale of a Tub di Swift è la sezione IXintorno alla pazzia. Può servire alla Pref. delle Bizz.


4491.Le razze come gli individui hanno una meta limitataraggiunta laquale si fermano indefinitivamente in essafinchè non sianodistrutte dal contatto di altre razze dotate di un'energia superiore.Sono esempio i Chinesigl'Indiani dell'Americal'Africa negra - chestazionano da secoli. Or quale sarà il limite nostro? edinanzi a qual razza dovremo sparire?


4492.Degno di lagrime è colui cherileggendo le sue lettered'amore e d'onestà scritte da giovane a traditrici e bricconiesclama «scioccoch'io fui!» 4493. Leopardi - come narraa voce il Ranieri - sgridava rozzamente i suoi villicise non silevavanonell'incontrarlonel più umile modo il cappello.Vae fidati poi dei poeti sentimentali e piagnoni!


4494.(1878 9 febbrajo) Addio buona simpatica casa Maraini! E' l'ultimasera che t'ho veduta. Io non so nè parlare nè tacere.Se da Correnti passo per uno che cela la propria stoltezza in unimplacabil silenzioquì pensano forse che non so purenasconderla. C'eranoquesta seraoltre i padroniil S.r Gnecchiconsole d'Italia a Lugano e il deputato Giuseppe Mussi - faccia dabeato fattore. Quando entraiil discorso si aggirava sul Papa. DalPapa passò presto all'Italia e quì le solite neniesulle tristi condizioni intellettuali degli italiani - checerto agiudicarne da chi parlavaerano vere. Mussi si diè aconfrontare la vecchia e la nuova generazionetrovando che questanon avea rigoglio. Io gli dimandai che intendesse per nuova e pervecchia - dove l'una finisse e cominciasse l'altra? Non sicompenetrano forse? La vera nuova generazione non potrebbe essereancora che nelle fascie e nel cercine o tutt'al più sui panchidi scuola - ma di essacome fare un pronostico?... Del rimanente iconti di una nazione debbono farsi in base ai nomi dei grandicontemporanei che ella possiede - e questi nomi non mancano. - AlloraMaraini riappiccò la sua eterna sonata sulla supremaziaintellettuale della Germania a confronto dell'Italiadicendo chebastava dare un'occhiata alla voluminosa bibliografia tedesca peresserne persuasi. - Stampano moltodiss'ioma il molto nonsignifica il bene. In generale si stampa solo ignoranza. Odiosiperaltro sono i confronti. Ammetto grandezza in Germaniama voi nonla negate in Italia. Buona è la birra ma il vino èmigliore. - E chi ha mai dato l'Italia in questi ultimi tempi? -chiesemi il Mussi. - Cominciai a citare i politici ed i guerriericome Cavour e Garibaldi che hanno compiuta un'opera colossale - acitare i letterati e gli artisti come ManzoniRossiniVerdi...- Nono - interruppe il Mussi - sono gente di un'altra epoca (!) - citaiallora Gorini - sorrisero di dispregio - nominai Negrilo disseroscrittore di 4° ordine - nominai Rovani - Quì la bufera siscatenò. Il sciocchissimo Mussi si diede a latrare che Rovaninon è un pensatoreche ha fatto un romanzo che non èstorianè descrizionenè archeologia nè ecc. ecosì Maraini. Giurerei che nessuno l'ha letto. Le orecchie misi cominciano a scaldare. Difendo come posso il mio amatoma lapassione a poco a poco strappa le redini alla ragione. Io non sonopiù mio; sono dell'estro. Per tutta rispostaMussi osservasprezzatamente che Rovani è un povero ingegno secondario. Iobalzo in piedi e grido: non resto più quì - e infilo laporta.Maraini e la S.ra Adelaide mi corrono dietro. Iovia. Evogliono che io seguiti la mia carriera da diplomatico! Domani dòle mie dimissioni.


4497.occhio d'erede - ossia occhio di odio - Gli impiegati si guardanotutti fra loro con occhio d'erede.


4498.17 giugno 1877. I° contatto colla Nina B. - 7 luglio al 12. 2°contatto colla stessa. - 27 luglio 3° contattoquindi gonorrea.- Tra il primo e il 2° contatto la medesima Nina confessòdi averne avuti con altri [segue un'intera riga cassata]. E iointanto - scemo! - le parlavo di amoree m'illudevo di ritornare unatraviata sul sentiero dell'onestà.


4499.La Scienzala quale ogni giorno scopre nuovo terreno e ne prevedeinfinitoci diceche non vi ha nulla che più si avvicini alvero dell'idealità e nulla che più se ne allontanidella realtà.


4500.1878. Ci lamentiamo che l'Arte italiana faccia cattiva figuraall'esposizione internazionale di Parigi. Di chiin gran partelacolpa? Del Ministero italiano. E difatti il Ministero francese potèrendere splendide le mostre suesemplicemente staccando dalle paretidelle sue sale e mandando all'esposizione i quadri che egli aveacommessi nell'ultimo decennio ai migliori artisti della Francia. Ilnostro invece che potè fare? Egli si trovava le saletappezzate da scarabocchi - non un Morellinon un Cremonanon unBianchiun Fracassiniun Faruffini ecc. - non si trovava che quadricommessi per far mangiare artisti e non per accrescer gloriaall'Italia.Diramòè verouna circolare ai Professoridelle sue 11 academie invitandoli ad esporre qualche loro lavoroeseguito dal 1867 al 78. Non risposero che pochissimi. Orauna delledueo non feceroque' Professori in questi dieci anninullaoritennero inesponibilicome infatti sonoi loro lavori. Con questistolti professori che scolari si hanno da avere? - E pazienza poi cheil Governo si mantenesse neutrale fra l'Arte e l'Academia suanaturale nemica - ma no - egli ha accordato ultimamente aquest'ultima 600.000 lire. - E aggiungi che quando manda per sua altagenerosità qualche giovane a studiare a Roma gli dà unsussidio di 120 o 150 lire al mese. Or come volete che il giovanepossa avanzare in un'arteche a farla beneha necessità diquella gran spesa che sono i modelli? Il governo riesce a farenondei pittorima dei frequentatori di bettole.


4501.Entravano le Loro Maestà Imperiali di Austria in Milano. Unbirichino gridava Viva l'imperator! - Airoli gli lasciò andareuno schiaffo. Ma in quella si vide notato da una spia. - El'imperatriz dove te la lasset? - aggiunse egli tosto al birichinocon uno zelo tutto austriaco. E la spia sorrise e Airoli fu salvo.


4502.12 aprile 1878. Catacombe di S. Agnese - Epitafio di una matronaromana che visse 32 anni e mezzoe 12 col marito - in pace (l'inpace appiccato al 12 col marito dà luogo ad un malignocommentariolo). - E così altro epitafio di una bimba di dueanni meno due giorni - vergine (ossia dedicata dai parenti fino dabimba alla verginità). Bel elogio alle romane d'allora.


4503.In amore una perfidia ne fá cento. Una ragazza ama la primavolta di pieno cuoreed è tradita. Probabilmente assaiilsuo vino si muta allora in aceto - e giura di vendicarsi del fattoletradimento sul nuovo amante. Dato ora che questi la ami davveroepoi si vegga traditofarà come lei e sfogherà la suaira sulla sua prossima amante - e così via.


4504.Nelle Bizz. citare l'avvenire dell'ottografia - del telefono - coideputati che faranno il Parlamento da casae colle voci delle primedonne immagazinate - citare il teleg[rafo] senza fili fra montagna emontagna - la navigazione aerea - il modo di comunicare le nostreidee ai lunari per mezzo della geometria ecc. ecc.


4505.Quando Depretis era prodittatore a Napoli tutte le mattine entrava inuna gran sala e ne faceva il giro raccogliendo le petizioni e ireclami dei moltissimi che lo attendevano disposti a catena lungo lequattro pareti. Un giorno gli venne presentata una petizione da unuomo silenzioso. Fece per passar oltre. «Si fermiEccellenza»esclamò con preghiera un altro uomo che stava presso altacente. Depretis sostò e quello si pose a perorare in propriapersona la causa di un povero diavolo (che Depretis credette lui) contanto calore e tanta abilità che il prodittatore intenerito:«farò quanto posso per voi - datemi intanto lapetizione». «Eccolo qua il richiedente» risposel'altro - «Io non sono che l'oratore». - Era uno che peruna lira s'investiva della parte di chi voleva ottenere qualcosa permezzo del pàthos - delle narrazioni patetiche. Era un grandeavvocato che non avea dormito all'Università.


4506.1878 24 marzo. Mia conoscenza nello studio di Jacovacci con Teresina*di 19 anni (dice lei) modella. E' una magnifica ragazza - dielegantissime forme - bruna e colle ciglia nerissime. La diconoperaltro scopata da tutta Roma. - Entrato in conversazione [rasuranel ms.] seppi da lei e da altri come la S.ra Maraini scultricel'avesse a 12 anni pigliata con sèe usandone come modellala facesse insieme educareallo scopo di maritarla a qualche bravapersona. Ma la Teresina avea un infame padrebeonecui nonbastavano le 5 lire al giorno che gli passava la Marainiperchèle lasciasse a lei sola la figliama conducevala a esporre le suenudità nei vari studi di pittura e scolturabattendola poi senon gli guadagnava de' scudi. A Teresina mancava un mese araggiungere i 13 anni e non avea ancora vedute le sue lune sanguignequando suo padre per 500 lire la lasciò sverginare dalprincipe ** di Roma. Da quel punto la Teresina fu perduta. Il padredi lei la obbligò a lavorare col suo bel corpoa contaminarloin ogni maniera. Oggi la ragazza ha 19 anni e ne dimostraallacarnagione - 30. Gli artisti ne usano ancora perchè èdotata di forme degne del pennello e dello scalpello. Ma fra pocoanche questa fonte di lucro le cesserà. Farà ancora perun po' la puttana - dalle 10 passerà presto alle 5 lirealle3 alle 2 - diventerà una ruffiana - e finirà su ungiaciglio all'ospedale. Muoja giovane! Ecco l'augurio il piùamico che le si possa fare. [La nota nel ms. continua per altre 23righe abrase].


4507.Vi ha chi nel discorrerti insieme ti sbottona e ribottona ilsoprabito.Dopo un paio di colloqui con talebisogna mandare l'abitoal sarto. - Vi ha chi nel passeggiare con teti spinge a poco collasua spalla sull'altro lato della viaper poi risospingerti su quellodi prima - vi ha chi ti affolla delle più insulse domandesenza attender risposta. Es. Pertusati e Vittadini.


4508.orgie di studio dalle quali mi alzavo esaurito.


4509.La Malibran morì a Sinigaglia dove cantava durante la fiera.Avea sempre intorno 4 o 5 vecchi ricconilauti pagatori - quasitutti veneti. Quando morìtant'era il fanatismo per lei chela sua mobiglia fu disputata a prezzi favolosi fra i suoi ammiratori.Si pagò 20 scudi l'uno ogni coccio del pitale dove avea perl'ultima volta pisciato. Tale diede 100 scudi pel cannello d'avoriodel clistere di leiaffine di farsene un bocchino da pipa. Un suovoluttuoso canapè con molle stanche salì a una cifraenorme.


4510.Es. di titoli barocchi di libri di chiesa - Calamità de'cuoriossia la vita di Gesù nel ventre di Maria di LuigiNovarini. - Les Alumettes du feu divin pour faire ardre les coeurshumains en l'amour de Dieu - Le royal Syrop de Pommes. Antidotes desPassions mélancoliques - Lunettes spirituelles pour conduireles femmes réligieuses dans le chemin de la perfection -L'oreiller spirituelnécessaire à toutes personnespour extirper les vices et planter les vertus. - L'Orologio dellasapienzapurgante per le anime peccatrici - La pieuse Alouette avecson tirelire - Le fusil de Pénitence avec ses alumettes - Ilpiccolo cane dell'Evangelio abbajante agli errori di Lutero e Calvino- Il Pungolo dell'Amor Divino - Les fruits sacrés du cordonindulgenciaire de S.François. - Occhiali di cristallo di roccacoi quali chiaramente si vede la via di domare la carne - Filomelaserafica - Teriaca e antidoto de' vizi - Les rossignols spirituelsligués en duo par le P. Philippe. Valence 1631 - La doulcenouvelle et saulce friande des Saints et savoureux os de l'avent parJehan Massieux. - Torrent de feu sortant de la face de Dieu pourdessécher les eaux de la paresse réligeuse ecc. par lePère Suarez - Les soupirs salutaires de Helie Poires - Leprime nuove dell'altro mondo - Stato delle Anime del Purgatoriode'Beati in Cielode' fanciulli al limboe de' dannati all'Inferno -Le fouet des Jureurs et des Blasphémeurs - De inferno et statodaemonum ante mundi exitium - Le démonomanie de Loudon quimontre la véritable possession des réligeusesUrsulinesobsedées et maleficiées; le nom de leursdémons ecc.


4511.Es. di titoli curiosi di librispec. sulle donne. La malice desfemmes avec la force de Martin Baton - in - 12. Paris - Mulier malusmulier bonusmulier homomulier non homo. (Anno 1690 in 8vo) - Lapeau de boeuf ou remède universel pour faire une bonne femmed'une mauvaise. Valenciennes 1710 in - 12 - La sphère de laLune composée de la tête de la femme. Paris 1632 in 8vo- Hippolitus redivivusid est remedium contemnendi sexum muliebrum -Les dames dans leur naturel - Funiculi nodi indissolubilis deconceptu mentis et conceptu ventris - Nouvelle école deFinances ou l'art de voler sans ailes Cologne 1708 in - 18.


4512.Giordano Bruno l'aveaalmeno a parolecolle femmine. Dice (negliEroici furori) dei poeti erotici: che spettacoloo Dio buono! piùignobile e vile può presentarsi ad un occhio di tersosentimentoche un uomo cogitabondoafflittotormentatoil qualespende li migliori intervalli di tempodistillando l'elixir delcervello con mettere in concetto quelle continue tortureque' gravitormentique' faticosi pensierie quelli amarissimi studisotto latirannide di una indegna e imbecillestolta e sozza sporcaria?(intendifemmina!) - ...e i sospirii lamentile strida per quelbiancoper quel vermiglioper quella linguaper quel denteperquel guantoquella scarpettaquel risettoquel sdegnosettoquellavedova finestraquell'eclissato solequel maitelloquello schifoquel puzzoquel sepolcroquel cessoquel mestruoquella carognaquella febbre quartanaordinata al servizio della generazione... cheè così bella un pochettino all'esternoma nel suointrinseco è contenuto una bottegauna Doganaun mercato diquante porcherietossichiveneni abbia potuto produrre la nostramadrigna natura - ...vanissimevilissimevituperosissime cosenèposso credere che un uomo che si trovi un granello di buon senso e dispirito possa spendere più amore in cose simili che io abbiaspeso nel passato e possa spendere al presente. (G. Bruno) 4516.Umoristicissimo è il finale del Lucio Asino attribuito aLuciano - quando una donna libidinosa s'innamora di luiche èancora asinoe giacegli insieme provandone sommo diletto... - Ma aldì dopo Luciomangiate le roseridiventa uomo. Si presentatutto lieto all'innamoratapensando «se tanto le piacevo daasino chissà quanto le piacerò ora com'uomo...»Pranzano insieme.Egli si toglie le vestie accorre a lei collebraccia aperte. Ma ella lo respinge: Egò - ella dice - màDi'ouchì soù allà toù ònou toùsoù eròsatòteekeìno kaì ouchìsoì synekàtheudon. Kaì òmensèkaì nýn kan ekeìno ghe mònon tòméga toù ònou sýmbolon diasòzeinkaì sý de moi elélythas ex ekeìnou toùkaloù kaì chresìmou zòou es pìthekonmetamorphotheìs - e lo caccia indignata - di casa.


4517.lo fece due volte cu - (cioè cucu - ossia gli fece le corna).


4518.[Nota di 2 righe abrasa dal ms.].


4519.Di libri splendidi per idee e per stile - I sò liber hin onaciocca de soo. - Troppo sole; ci vorrebbe qualch'ombra.


4520.Nella Chioccia de' letterati (Desinenza in A) dove si parla diun'opera in musica di Hans Hanschenvolevo porre una nota relativaalla prefazione critica dello stesso sulla propria operala qualenota avrebbe a press'a poco suonato così: «Sarei tentatoa tradurre la prefazione del nostro Hans Hanschen indispensabile perben comprendere la musica della giornatama rimando ciò asede più opportuna; mi accontenterò di darne alcunisaggiuoli. Questa prefazione è divisa in tre parti. Nellaprima l'Autore constata orgogliosamente il suo fiasco e ne scopre leragioni filosofichenella storianella teologia ecc. ecc. - Nellaseconda spiega il suo metodoche tende a sfuggire ogni armonia perraggiungere la massima dissonanza - Nella terza predice a sèstesso un trionfale avvenire. In particolare poiscrive:Si obbiettache la mia musica ingeneri il tedio. Benissimo. E' quantovolevo.Tutti oggi si accordano nel dire che l'arte vuol essereContemporanea e Reale.Qual'è il carattere generale dell'epoca?la noja. E io la descrivo - La mia arte è dunquecontemporanea. - Circa poi alla realtà ho per istituto dimettere possibilmente gli attori nella condizione precisa in cuidovrebbero trovarsi i personaggi. Una prima donna innamorata canteràè certod'amore meglio di una non innamorata; un tenore chesoffre di colica morirà teatralmente con accenti piùflebili di un altro che tenga il colon in perfetta regola. - Oracome sapeteil tema della mia opera è la perpetua minacciadelle morsicature di un orso. - Mapurtroppo! le esigenze degliindustriali impresari tarpano le ali al poeta. Chi non vedeadesempioche se nel triàlogo (anticamente chiamato terzetto)del 7mo attoscena 27ma fra GamberoldoSverzoe Zanfergualdainvece di un qualunque corista camuffato da orso e un brontolio diviolinici fosse un vero orso con degli schietti ruggitichi nonvededicoche il triàlogo summenzionato sarebbe recitato conquella terribile ansia indispensabile a ben comprendere la situazionee a far suonare il teatro d'applausi? E aggiungi a questountemporalenon come si usa in teatro di lastre di lattadi boccie dilegno e bengala - ma un temporale quale può darci la fisicadi grandine veradi tuono e di fulminee poi sfido a non ottenereun successo. Lo spavento - tema della mia opera - si comunicherebbe atutto il teatro. In un batter d'occhio si vuoterebbe la sala. L'operasarebbe salva. - ecc.» 4521. Ai moderni matematici dellamusicaquesta non piace loro che pei problemi di acustica. Nèci vedono altronè ci trovan di bello che numeri ecombinazioni di numeriche vibrazioni di onde sonore ecc. L'occultafamigliarità fra la musicale armonia e la bontà ches'indovinava nelle opere anticheè affatto perduta nellemoderne. Non dominano in questa che le dissonanze dell'odio.


4523.(Del cervello femminile). Forse l'appartamento c'èma lamobiglia è tutta fuori di posto. Ivi stannoper cosìdirele pentole in salae i letti in cucina. Odile chiacchierare!Come chi sogna od è pazzoil loro farfallino cervello battele ali a zigzag dietro ogni idea accessoria ultima apparsaperdendosempre la principalefilo del sillogismo.


4525.Dicono alcuni che l'amore è il coito. Sarebbe come dire che ilmangiare è il cacare. Certo che il cibo finiscein partenelcesso - ma non si mangia pel cesso come non si fa all'amore pelcoitosebbene ci si finisca.


4527.Certe mamme che non conducono le loro figliole a teatropaurose dipassioni che hanno d'uopo di suggeritore - le lasciano invece senzatimore a contatto dei poderosi fianchi di un servo ben altroeloquenti. - E le stesse mamme dicono alle stesse figliole «questosapraiquesto leggerai quando sarai maritata» - come se cifossero due moralitàl'una prima e l'altra dopo ilmatrimonio.


4528.L'inviolabilità del domicilio non entra nel letterariostatuto.


4529.Ritagli di pensieri e d'imagini avanzati nello scrivere «LaDesinenza in A». ...era dama che si addormentava facilmente inanticamera - fare il briccone tanto per stare in giornata - donna diprimo amore - labbra mature ai baci - signore colle paglie ne'capelli - l'ora in cui la guancia della vergine scotta. - Nell'etàin cui prestiamo il nostro amore alle pietre e ce ne sentiamo riamati- il rossoretormento del pudore - Ora che non sono piùcommossoposso scrivere cose che commovino - Era un sistema di bugie- la ghiotta faccia di Isa - soda tanto che le si potevano schiacciarsopra le pulci - L'amore fà parere il fiato d'aglio ambrosia -[1 riga abrasa] - Stelline che imparano a servire - faccia che tiendesto: s'ella si guarda nello specchionon s'addormenta più -giojellar una sposa - Togliete il lusso alle donne: guarderanno lacasa - Lola non arrossiva che ne' capelli - In un sol caso le donnemostrano ingegno: nel fare il male - Nascondono ciò che nonhanno - Gli unici gusti che ci seguono fino alla tarda età: latavola e il tavolo - Disperataella fece per stracciare ilfazzolettoma accortasi che era de' nuovi... - Il medicol'uomo chenon crede in Dio: il pretel'uomo che non crede nell'uomo - la lunail rendez-vous di tutti gli innamorati senz'amante - La maestrina dipiano che si sfoga a suonarenon potendo esser sonata - gambe chericordano il cavallo - Non è vero che le donne sieno inette aipubblici offici e ne siano tenute lontane. Non è publicoimpiego il meretricio? - Leggono gli amori finifrequentano igrossolani: lodano il lattemangiano la cipollata - Quello che primaè artediventa subito poi industria. L'arte perchè siataledev'esseresenza riposo - nuova - Io pure non ebbi il coraggiofin quì di essere totalmente io: mi appoggio ancora allegruccie mentre ho salde le gambe - I gramatici vogliono far loscrittore: i fabbricanti di mattoni vogliono far l'architetto -suppliscono colla malizia all'età - arrossano quando... sonviste - (finale al quattro salti) «Porta un caffè»- «Non c'è più spirito» - Chissàquanto le era costato il farsi sì brutta! - Non poteva piùvedersi nello specchio nè com'era prima nè come allora.- Amale tuttenon una - Raff. fra la Madamina e la Cocottela primaquasi scomparsa. - Per poter esser amati bisogna diventare indegni diesserlo - L'uso di mettere in berlina le donne di malavita loroaquistava avventori.Alla berlina antica oggi fu sostituito il teatro.- Amore è ozio - (in un'orgia) ma il sonno venne in soccorsodell'onestà - dal seno chiaro-di-luna - dionea di amanti (ladionea è una pianta carnivora) - Quanto mi stima?chiese unasignora. Risposi «segond la sarà vestida». Vedirisposta di Firdusi a Tamerlano - Le montanine sono come il vinellodei crotti. Guai se non hanno sotto per lo meno un 2000 piedi dallivello del mare - Le donne come i limonisono acerbeanche quandomature. - Nella Madonna - a fresco - del mio cuore fu aperto unpisciatojo - La verginità non ha valore che a perderla - laluna incipiente pareva un rottame di unghia - viso affollato dipensieri - col cardinalato in viso (di faccia vinosa) - giacchèel ghe sto Signor...Tant per gòdel - Non era di quelle chemangiano pane e vestito - andò in America a fare il bricconeper poter poi ritornare e fare il galantuomo in Europa - E Zefiropasseggia ora la sua milionaria pancia nella carrozza della mogliech'egli ebbe il piacere di piangere l'anno scorso - Era un bel chiarodi luna. «A luna piena- dice il taccuinosi piantano icavoli e si seminano i fagioletti ecc.» - Le educande susurranocon paura di spiriti. Eppure in tutto il convento non c'èaltro spirito di quello in cui la madre badessa tien le ciliege -vecchie bavose come bachi - la civetta dai due marenghi per occhi -Contano le stelle e mondano il riso - Nessuno lo amava: egli giuròvendicarseneamando tutti - Non c'è bagno in vita che basti alavare l'umanità sudicia - fuggi i ladriqual ladro - si eradalla parte del cuore lisato il panciotto a forza di stroppicciarvila mano - E' l'ora in cui i lumajoli accendono le stelle della città- broughamslupanari ambulanti - giovinetti che parlano di pestecristallina con quella medesima indifferenza con cui parlerebbero dizucchero d'orzo - Era freddissimo. Le loro parole parevano vedersiscritte sul loro fiato e io rammentavo le cartoline uscenti dallabocca dei Santi medioevali in pittura.


4530.Due chiericucci fanno per togliere un grosso messale dalla suabusta.Uno s'attacca da una parte e tiral'altro dall'altra e tira.La busta si ostina. Dalle dallea un tratto la cede - e i duechiericucci vanno a gambe per aria col messalel'uno; colla bustal'altro.


4531.A Bolognadicono si trovasse un'antica iscrizione che faceva sudareper decifrarla da una cinquantina d'anni tutta una academia diarcheologia. Passò un villano e lessela correntemente. E'questa la via degli asini.


4532.Vi ha eruditissimi sciocchi che sciupano la loro vita a tradurre inlatino od in greco autori moderni come DanteParini ecc. quasi livolessero dare da leggere alle morte nazioni di Grecia e di Roma.


4536.b). Nei conviti romanil'amoroso usava bere tante volte quant'eranole lettere del nome della sua amata.


4537.Quando si lasciava scappare una loffai romani dicevano divisio davisium (loffa) - quando un petointercapedo da peditum (peto)appress'a poco come noi a chi rutta diciamo «eructavit cormeum» ecc.


4541.Non contentatevi nelle vostre passeggiate del primo luogo di sostache vi si offre: non contentatevi nella vita della prima donna cheincontrate.Eppure qualcunotrovata una poltrona tanto quanto comodavi si adagia e si bea del suo calduccetto senza neanche pensare chequell'altra poltrona a lui prossima può esser piùcomoda assai.


4543.Nell'ultimo capitolo dei Ritratti Umani - Dal calamajo di unmedico.Corr[eggere] e la notte produttrice di figli e d'idee - in - ela notte produttrice d'uomini e idee.


4546.le sue manaccie parevano due pezzi di manzo appena estratti dallaghiacciaja (tant'erano fredde e rosse) - troppo buona cogli uominitroppo cattiva colle donne - alcunema pochesi contentano dileggere ciò che desidererebbero fare


4547.Le ragazze che dicono «se mi sposi ti voglio bene» -equivalgono alle puttane che dicono «dammi 5 lire e sono tua»


4549.Che vi ha di più sconcio della pompa di un matrimonio? Eccoche in presenza di un mondo di genteil sindaco chiede allo sposo«siete voi contento di fòttere la signora Tale?» -Ed a questa: siete voi contenta di esser fottuta dal tale? - Poi sifa un pranzo in omaggio di un maschio che monta una femmina. Che c'èmai da far festa? Per la probabile nascitaforsedi un nuovoinfelice?... Eppure quando si ha voglia d'alleggerirsi l'intestinorettoci si nasconde. E il fottere non è un pari officio?


4550.Correnti C. - Correnti è una miniera di annedoti sugli uominiillustri a lui contemporanei. Salvo il genioricorda a trattiRovani. Ha però il mio brutto vezzo di sostenere tesiinsostenibili pel gusto solo di contradirenon solamente al pensieroaltruima al proprio. E raccontache quand'era Ministro e gli fupresentato un professore entusiasta del signor Tassocome diceGalileolo accolse dicendo roba di chiodi della Gerusalemme. Ilpovero professore s'era fatto pavonazzo. Voleva scoppiaredall'indegnazionee nell'istesso tempo era trattenuto dal rispettoper il Ministro. «Mi sono creato» - aggiunge Correnti -«con poche parole un nemico». (22 Xbre 1877) Correntifrequentavada giovinetto - a suo dire - una casa dove si riunivanoFelice RomaniBelliniPiazzae altre stelle minori come ilCobianchisuo professoreil Perotti ecc. La prima volta ch'eglicomprese la musica fu alla «Norma» di Bellini. Essa glirivelò quanta bellezza si celasse nei suoniprima in luiconfusissimi. - S'incontrò con Rossini in casa Porcia. C'eraun gran pranzo in onore di Litzt. Litzt tardava da mezz'ora. Porciaguardò l'orologio dicendo a Rossini: che ve ne pare Rossini?emm de andà a tavola? E Rossini: Anch'io ho fatto il geniomanon mi sono mai fatto aspettare. - Contò poi il Correnti diFelice Romani che avendo dormito una notte colla finestra apertasidestò cieco. E tale rimase per alcuni giornicon suo immensospavento - (8 gennajo 1878) Correnti parla di Mentana. Rattazzifavorì l'impresa di Garibaldi contro ogni prudenzaeccitatodalle lettere del Principe Napoleone che gli diceva «faitesvitefaites vite». Correnti invece la sconsigliava. Egli erastato apposta a Parigi per scandagliare il terreno e avea udito daRouher frasi tali «La Francia non si piglierà in pace unsimile schiaffo dall'Italia. L'Empire ne tombera pas dans le ridiculeecc.» - Ed essendosi allora formato un Ministero garibaldino(perchè composto da DepretisMordiniConforti ecc.) volevache si arrestasse Garibaldi ma in tempocioè innanzi Mentana.Durando invece diceva: ajutiamolo fino a Viterbo e Velletri... elì... stop (!!) - Se il governo italiano - dice Correnti -avesse ajutato Garibaldila guerra colla Francia era inevitabileel'Italia non avea allora da porre in campo più di 150.000uomini. - Si parla quindi di Custoza. Custoza - esclama Correnti - fuun errore e Lissa una viltà. Stando a luisi sarebbero dovuticondannarenon solo Persanoma tutti i comandanti delle navicompreso Ribotty. Chi vinse Lissa fu il solo Tegethoff col Kaiser -piroscafo cinto di catene pel combattimentostando l'ammiragliostesso al timone e dirigendo la prora contro il Re d'ItaliamentrePersano deviava colla sua mano il braccio del suo ufficiale pilotache cercava d'indirizzare la nave incontro al nemico. Bixio l'aveadetto «era necessario di porre a capo della flotta Garibaldi».Non è la nave che dev'essere corazzata - ma il cuore.- ACustoza Lamarmora fece da ajutante a sè stessocorrendo ainformarsi qua e là dell'esito dei vari combattimenti e cosìperdendo di vista l'insieme della battaglia. Avendo raggiunto Cugiache resisteva valorosamentegli domandò notizia di Brignone.Cugia rispose di non saperne nulla da due ore. Or che risposeLamarmora? - «Cojon!» e volse il cavallo a spron battutosenza saper dove. - Correnti parlando del 48 e del ComitatoProvvisorio dov'egli sedeva come segretariocontava di Lamarmoraallora maggiore di artiglieriache entrò nella sala dellesedutedicendo con fuoco: ma che fanno signori?Su! taglino la stradaagli Austriaci ecc. - Ma il comitato non si mosse. Si noti che ungenerale del governo provvisorio non sapeva neppure se Trevigliofosse al di qua o al di là dell'Adda.


4551.C. Correnti. Dei NapoleoniCorrenti dice che il primo ha abbozzatal'Italia e il terzo l'ha fatta.


4552.C. Correnti (15 aprile 1878) narra come fosse suo il sonetto controMaffei che termina coi versi: La tua voce o dolcissimo poeta - perl'ampie volte della Polizia -nell'ombra della notte amica e cheta -Soavemente echeggia e fa la spia - e come fosse pur suo il sonetto(?) contro Cantù che finisce... vi presento il cavalier Cantù- sonetto composto a casa di Carlo D'Adda. - Osserva Correnti peròcome non fosse vera la voce che accusava Maffei di essere spiaaustriaca. Maffei scrisse un inno in lode al sovrano dell'Austria maprima del 48. Dopo il 48 frequentavaè verocasa Torresanima spensieratamente come compaesano al barone - Quando Correnti sipresentò colle mani in saccoccia a Bolza incarceratoquesticredendo che Correnti vi tenesse pistoledisse: «mi uccidapurenon ho paura». Correnti lo rassicurò in modo cheBolza gli gettò al collo le braccia e lo baciò: poiBolzatirandosi di tasca una cordicellae mostrandogli una trave«se lei tardavadissemi avrebbe trovato là». -E a Correnti che gli domandava quali fossero le spie austriacherispose che ce n'erano tantee tanti ambivano di esserloche adogni buon fine per provvedere alla loro pagasenza che l'Erario ciscapitassesi era di ciò incaricato un certo venditore diquadriil quale teneva scritto il nome di tutte le spie della cittàdietro un tal quadro che nominòesistente nella sua bottega.Correnti si recò subito dal quadrajotrovò il quadroma fra i moltissimi nomi di spie non lesse quelli di Maffei e Cantù(Che ingenuo! penso io - erano spie hors-ligne e però pagate aparte).Anzi sul registro della Polizia si trovò una nota sulCantù che si tacciava di liberaledicendovisiquanto aMaffei: è un fanciullone innocuoche riporta le cose senzasaperne il valore. - E quì Correntiper scusare Maffei (!)osserva com'egli non si accorgesse neanche che l'Italia avea unpadrone - appunto come un certo Bazzonidi patria brescianosuoamico e condiscepolo all'università di Paviail qualequandoCorrenti reclutava studenti per la causa d'Italiasi maravigliòalle frasi di servitù austriaca e similidicendo«macome? non si può far tutto quanto si vuole in Italia?» -e alle ragioni in proposito di Correnticolto da subita persuasionesi accese e diventò patriota. Questo Bazzoniuna voltasveglionon lasciò più Correnti.Tutte le mattine sirecava da lui a chiedergli «e dunque quando li cacceremo?»fino a diventargliper quanto patrioticouna seccatura. Bazzoni sibattè poi da eroee morì sul campo di battaglia.


4553.Correnti dice delle belle cose ma dice anche delle insignisciocchezze.Unapoliticasta nel perpetuo suo biasimo contro coloroche hanno voluta la capitale d'Italia a Romal'altraletterariasta nel rimprovero al nostro grande Alessandrodi aver fatto poco(!). E dice ch'egli avrebbe dovuto far più di un romanzochenei Promessi dimenticò l'idealismo dell'uomo ecc. ecc.- DiRovaniCorrenti ha mediocre concettogli nega la buona linguaglinega l'evidenza nelle descrizioni. Ma certamente Correnti non l'haletto.


4554.Il panciuto Correntida giovaneera magrissimo. Recavasi spesso daPavia a Milano a piedie camminava alle volte dormendo sorretto albraccio dei compagni. Un dì essendo stato raggiunto da unavettura e i suoi amici salendoviegli preferì di continuarela via a piediscommettendo che sarebbe arrivato a Milano primadella vettura. E difatti ci arrivòma quasi spedato.- AParigi dove fu col Govidopo 42 ore di viaggiovolle tosto recarsialla Galleria del Louvrema nella sala delle faentinedinanzi unabachecafu colto da un sonno improvvisobarcollòe se nonc'era Govi a trattenerlosfondava la bacheca.


4555.Moriva una madre. La figlia maggioreuna sedicenneentra nella saladov'è apparecchiato il pranzo e dice ai fratellini: «Lamamma stà per morire.Se volete mangiaremangiate subito -perchè di quì a qualche ora non si potrà piùpranzarema dovremo piangere».


4557.magarautinamDio volesseè tanto mil. cherom.-squacqueraquajjusquicquera - parola di dileggio rom.


4560.Diceva tale che il briccone è il fondamento d'ogni stato.Difatti se non fossero bricconi non ci sarebbero nè legginèmilitarinè giudici - se non ci fossero giudici non cisarebbero prigioni - nè finanze per mantener tutti quanti - Lefinanze vogliono amministrazioni etc. etc.


4561.Il sofisma del mucchio. Quale quantità può dirsimucchio? Prendi un granello di sabbiamettilo sulla tavola. E' unmucchio? No... Aggiungine altri e poi altri. Verrà un punto incui i granelli ammassati diventeranno mucchio. Quale saràquesto punto? quale sarà quel granello che lo determinerà?eperchè un solo granello avrà a formare il mucchio?...


4562.Correnti fu sempre ostile all'idea di far Roma capitale dell'Italiapolitica - perchè seguace dell'illusione manzoniana dellaconciliazione fra il cattolicismoe il patriotismo. A luiconsentivano GaddaVisconti Venosta etc. Dissentiva Sellauomopratico e mondo di astruserie.


4563.Ci sono rimedi popolari d'immancabile effettonon registrati innessun libro di medicinaappunto perchè troppo facili. Ilprimo è per le unghie incarnate - le quali hanno spessoorigine da una cattiva direzione presa dall'unghia al suo crescere -direzione che non potendouna volta cominciatacangiaremantienela ferita viva. A guarirebasta far mutare la direzione all'unghia -il che si ottiene con pezzetti di steccocon filaccia ecc. damettersi sotto l'unghiaa cui il minimo intoppo devia la presadirezione - il secondo rimedio è pei pori - polentina di lino- Il terzo è pel singhiozzo - un cucchiarino di zucchero inbocca finchè si scioglie. - E a proposito della semplicitàde' rimedi si può notare questo fatto. La signora A. Marainiteneva un'unghia incarnata che aveva fatto impallidire la celebritàdi 4 o 5 medici in voga. Si presentò un ciarlatano e promiseguarirlama a patto che gli si sborsassero in anticipazione centolire. Il marito pagò la sommae il ciarlatano impiegando ilsuaccennato rimedio guarì in quattro dì la Signora. -Ma la signora ne restò malcontenta. E si diede a lagnarsi cheper un rimedio di così poco rilievo si fossero pagate centolire - per un rimedio che non avevale dato neppur un dolore. -Decisamente si vuole che un rimedio costi e faccia maleperchènon si creda di avere gettati i propri denari.


4569.manteiga (portogh.) - burrounto CF. manteca (it.) pomata - muycuriosa - e particularmente. CF. questa forma gram. portog. collatedesca - penedo (port.) o penasco (spagn.) rocciascoglio CF.Apennino - e La Penne pure nel Savojardo.


4570.Negli storici antichi portoghesi troviamo glorificate le piùvergognose vittorie - come stragi di povere genti pagane disarmateper opera della artiglieria cristiana (Vedi Lucena Vida de SanFrancesco Xavier nel combattimento fra portoghesi e accinesi). - Ecosì nella massima parte degli storici portoghesi domina labeghineria e la crudeltà - e in storicinotiamocontemporanei ai nostri generosissimi SegniMacchiavelli ecc.


4571.La burocrazia fu inventata in China.


4573.Paolo Mantegazzaun misto di vero ingegno e di malcelatociarlatanesimo. Mi dice ch'egli recita tutte mattine una preghieracosì concepita: in nome di KantGöthee Newton implorole facoltà superiori a darmi luce per iscoprire la veritàutilee forze per conquistarla. - Dopo la salita da lui fatta su unaltissimo albero nell'isola di Teneriffachiamato [spazio bianco nelms.] del Dragoaggiunse nell'invocazione della sua preghiera ancheil nome di detto albero.


4577.rodoni (mil.) cav.ri del dente CF. rodeurs (francese).


4578.Io peno più assai a scrivere una minuta di ufficio di pocherighe maleche una pagina letteraria bene. Anche per scrivere maleci vuole la sua brava faticai suoi appositi studi - starei perdireil suo genio. Non è cosa da tutti. E' indicibile spasimoa mesempre in cerca di nuove e belle frasidoverne continuamentescartare appunto perchè e belle e nuove - sostituendole conaltrevecchiescriteriatesconclusionate. E naturalmente le mieminute sono sempre cancellate e corrette dai capi sezione edivisionei Manzoni e i Danti dello scrivere idiota. - (gennaio 78)Rientro al Ministero - rivedo i vecchi compagni; molti capelli grigiecc. Che hanno mai fatto in questi cinque anni? Sempre la stessacosala stessa sciocchissima cosa. Io almeno diedi alle lettere - unRegno de' Cieli - de' Ritratti umani e una Colonia Felice.


4579.(Luglio 1878) Passavano i cavalli del Rea mano delli staffieri cheli conducevano alla stazione - pingui - lucenti - briosi. Passavanoanche in quel punto gl'impiegati che uscivano dal Ministero delleFinanze. Uno di questilungomagrogiallosi fermò adammirarli dicendo insieme al compagno - pur magro giallo lungo - conun sospiro di invidia «Guarda come son grassi!».


4580.Dossi è una rara moneta aurea ma da gabinetto numismatico;utile allo studioinutile al commercio; De Amicis è un soldodi rame ma corrente. Solo Manzoni e Rovani riuniscono la preziositàalla commerciabilità: sono pezzi da ventilire che pajonostampati oggi (per non dire domani).


4581.Per l'onestà politica V. Foscolo Della servitùd'Italia. Discorso Ip. 188V. anche a pag. 194 a metà(Ediz. Lemonnier).


4582.Swift per satireggiare que' lavori dalla burbanzosa apparenza i qualinon sono infine che un centone di frasi fatte scrisse il suoumoristicissimo «Critical essay upon the faculties of themind».


4585.Molti fascicoli di note goriniane sono scritti con una criptografiaparticolare. Volendo un giorno Paolo Gorini darmene una idea mi segnòquesta cifra dicendo essere il mio nome (ossia) o quest'altra dicendoessere il suo (ossia) E il mio sistemaaggiunseè pressapococosì.


4586.Che? i gramatici daranno norma ai poeti? i giudici daranno leggi ailegislatori?


4587.L'ingegno è fatto per un terzo d'istinto - un terzo di memoria- e l'ultimo terzo di volontà.


4588.Saverio Corrieri di Modugno (Bari) commette un omicidio volontariosenza premeditazione sulla persona di Vito Cavulloil 21 luglio1849. - Si rifugia a Corfùdove per attestato del Consoleconduce una vita lodevolesi forma una onesta famiglia ecc. E'condannato in contumacia a 20 anni di lavori forzati con sentenza 13sett. 1867 della Corte di Assise di Trani - Addì 5 nov. 1877chiede la grazia sovranaosservando com'egli abbia passato 29 annidi esilio. - In risposta il gov. ordina al Console di sorvegliarloopportunamente affine di poterlocome appena si possaarrestare. Lacosa è legalissima ma altrettanto infame benchègovernativa.


4589.Carlo Cattaneo - prima lombardopoi italiano. Le sue olimpicheoscenità. - Da giovanetto Cattaneo (narrava egli) s'era accesala fantasia col dubbio se la fica fosse per sbiess o per indrizz.Voleva fare esperienza.Passa di dove alcune fanciulle stavano cucendoun pagliericcio. Ne piglia improvvisamente una; la rovescia sulpagliericcio e guarda. Grida della ragazzadelle compagnee degliaccorsi parenti da tutto il cortile. Calma di Cattaneoche partedicendo: l'è indrizz. - Lo sperimentalista si palesava finod'allora. - Un dì Cattaneo e altri si raccolsero a festeggiarecon un pranzo il 20mo anniversario della loro uscita dal CollegioGhislieri.Intervennero al pranzooltre CattaneoIgnazio Cantùil canonico Ambrosoli ecc. Si pose di raccontare tutte le lubricitàfatte in giovinezza. E ciascuno raccontò le più porche.Solo Ambrosoli tacevanotissimo sodomita. Cattaneo gli si volsedicendogli: e tuperchè taci?... Maparla! almeno perpudore.- A' tempi di Cattaneo fu fatta la pace tra classici eromantici e per celebrarla si bandì un gran banchetto in cuiintervennero i caporioni delle due scuolee in cui i piattialternavansi nei due stili. - Dopo un gigot classico veniva p. es.una mondeghiglia romanticadopo una semplice sleppa di manzoclassico un pasticcio di Strasburgo romanticodopo un sorbetto dipura crema classicoun sorbetto punch romantico - Cattaneo amòla Perticari figlia di Montigià donna matura. E le stavaseduto a ginocchiposando nel grembo di lei - come Amleto con Ofelia- la sua testa ricciuta. La Perticari gli diceva intanto di nonpassare mai una nottata intera con una donnase voleva serbarel'amorosa illusione. La Perticari faceva assai corna al maritobenchè riccobenchè contebenchè uomod'ingegnoperchè il fiato di lui puzzava orrendamente. Labocca di Perticari disgradava un cesso - Cattaneo era come Rovani unafonte inesauribile d'arguzie ed epigrammi: era ricercatissimo dalledonne. - Cattaneo consigliava di scrivere come le idee venivano incapopoi di levar dallo scritto tutte le parole inutiliquindi diriaccomodare lo scritto colle solite particelle congiuntive. - Ilprofessore di geologia Omboni disse un giorno a Cattaneo che dovevafare un articolo sulla ferrovia dell'Engadina ma non sapeva comeincominciare. Rispose Cattaneo: e tu non incomincia. - Cattaneo nonsi risolveva mai di scrivere l'introduzione alla sua opera sullecondizioni civili e naturali della Lombardiache stava stampandoDaelli. Essendo imminente il tempo di darla alla luceDaelli chiamòCattaneo a sèed accennandogli la porta di una vicina stanzadisse: «c'è là qualcuno che l'aspetta» -Cattaneo entrò nella stanza; ma tosto sentì chiudersidietro l'uscio a chiave e udì la voce di Daelli che glidiceva:«Scusi - ma ella non uscirà finchè nonabbia scritto l'introduzione». - In quella stanza era un lettoerano libriera un campanello. Cattaneo si rassegnòe in tregiorniscrissegiovandosi della sua sola memoriala splendidasinfonia del suo lavoro. In que' giorni non si cibò che d'uovae caffè. Quando si sentiva venir meno la lena si alzava alavarsi la faccia - che era il suo modo di rinfrescarsi laimaginazione.


4590.Un argomento che non fu mai citato contro l'abolizione della pena dimorte sarebbe questo. In mancanza di divorziole mogli i cui maritifossero condannati alla reclusione perpetuainvece che alla mortesarebbero costrette ad essere o adultere o infelicissime.


4591.Paolo Mantegazza dall'età di 18 anni a quest'ora (1878) hascritto quotidianamente la sua vita. Possiede di essa 31 grossivolumi. Vi ha giorni in cui la scrisse ora per ora. Inaugura ciascunanno col proponimento di vita - col preventivo de' libri da scriveree dei denari da spendere - con un'epigrafe. P. es. (pel 1878)«economia». - Tiene poi una tabella mensile del suo statofinanziariouna tabella dei gradi di temperaturadello statometeorologicoe così tiene un indice minotaurico che riguardai rapporti carnali fra lui e la moglie. - Mantegazza èvelocissimo nello scrivere. Si direbbe che scriva ancor prima dipensare. Ha ms. senz'una cancellatura - ma una volta scritto non èpiù capace di ricorreggersi. - M. ebbe varie volte esaurimentinervosi. Stette un anno ai confini dell'imbecillitàimpotentea connettere idee. Non poteva più mangiaree la moglieimboccavalo amorosamente. Finalmente un giorno si vinse - si sforzò- e riuscì a comporre un articolo sulla cremazione. Da quelgiornofu salvo. Quel giornouscì la prima volta di casa eandò a giuocare al bigliardo. - M. per eccitarsi a scrivere had'uopo di guardare un album tutto ritratti di splendide donne. Ladonna è il suo debolee il suo forte.


4593.Giuseppe Giusti bruciava il suo incenso a Venere nei capelli dellesue amantidicendo che questi erano la parte più eterea delladonna.


4594.Raibertiil medico-poetain un pranzo in cui l'ospite dava academiae sperimento de' vini suoimentre tutti applaudivanotaceva.L'ospite sorpreso del silenzio di Raiberti: - «ma perchèel parla nosur dottor... ma che el se fida! L'è tutt vinfabricaa coi mè man» - «Preferissi - risposeRaiberti - el vin faa coi pee di alter»


4596.La tisi s'è inquartata nella famiglia di Savoja e ladistruggerà tuttaprincipalmente per l'improvvido matrimoniofra Umberto e Margheritail primofiglio di tisica e nipote ditisico (Carlo Alberto)l'altrafiglia pure di tisico. Re Umberto èzeppo di tubercolie tubercoli ha pure Margherita. Anche Amedeo èpoitrinairee la sua fine è accelerata dalle donne e dallanicotina.Quanto al piccolo Vittorio naque idrocefalico - ed èrachitico.


4597.Il giornale La Riforma (di Roma) ripublicò nel 1878 i raccontidel Dossi intitolati «Odio Amoroso - Maestrina d'Inglese - LaProvvidenza - Il Codino - Isolina» (dall'Alberto Pisani) e gli- «Strappi di nervi - Amore perduto - Il dilettante ammalato»(dal Calamaio di un medico) - L'«Odio amoroso» venne pureripublicato dalla «Cronaca Grigia» di Milano (1872 numeri22232425 Anno XIISett.) e così dalla «Fanfulla»anch'essa di Milano (1878) - «La Maestrina d'Inglese - La Corba- La poveretta di Chiesa» (dall'Alberto Pisani) vennero poiripublicati dal Monitore Pisano (1871) 4598. Il sentimento umanoaproposito d'immoralitàè sì pervertitoche lascusa migliore che possa trovare un fatto immorale stà nellasua stessa grandezza. Chi ruba un fazzolettoè un ladro; chiun regnoun conquistatore.Chi mente nei rapporti fra uomo e uomoèun bugiardo; chi in quelli fra Stato e Statoun abile diplomatico.Inoltredi que' tre ucciditori che sono il soldato - il cacciatore -il macellajo - il primoche è il più infame esce dalsuo misfatto coperto di gloria - il secondopoco utiledi favore -il terzoforse necessariodi sprezzo.


4599.Il capitano *magnifico giovaneuno fra gli esploratori dello Shoafece a Firenze scommessa di chiavare una certa orrenda donnicciuolaalta un metro che vendeva zolfanelli alla porta del Doney. E lachiavò infatti alla presenza di testimoni. Ab ungue leonem. -Eppure quel tratto mi limito a dire bizzarropoteva diventare unmisfatto se la donnicciuola fosse rimasta gravidaperchècertamente per la sua perversa costituzione avrebbe richiesto iltaglio cesareo.


4600.Ranieri Bellinidistinto giovane e chimico egregioavea rapportid'amore colla moglie di un cassiere delle Ferrovie Meridionaliconsenziente questi. Un giorno lo mastru pirsuasu consegna a Belliniun plico suggellato facendogli dare parola d'onore che lotrasmetterebbe dopo 3 giorni alla moglie. Il marito sparisce. Si sadai giornali ch'egli ha lasciato un vuoto nella cassa di 300 o 400mila lire. Bellinipassati i 3 giorniapre il plico e ci trova 3000lire di rend. Ital. destinati alla moglie. Va allora dal Direttoredelle Meridionali. Questi gli dà un lavacapo e gli dice «maperchè ha indugiato tanto a consegnarmi questo plico? ma nonha letto sui giornali che il cassiere è fuggito lasciando ungrosso vuoto? Ella ha fatto perdere le traccie del reoella èun mezzo complice. L'avverto che io la denunzio all'autorità»- Al che Bellini facendosi pallido come un cadavere rispose solo «hosbagliato; ha ragione» ed uscì. Strada facendo gliritornò il coraggio e ridiventò ilare. Passò dallaboratorio di chimica e si prese del cianuro di potassio edell'acido idroclorico; poi andò a casa e domandò allaserva che gli avesse preparato per pranzo. Udito il pranzettosifregò le mani dicendo «bene beneavvertimi quando èpronto» - e si chiuse nella sua stanza. Dopo mezz'orala servavenuta a chiamarlo lo trovò morto - seduto e ancora stringendoil bicchiere in cui avea bevuto la morte sotto la forma dell'acidoprussico. Fu la sua morte istantanea - Impossibile chiudergli gliocchi.


4601.Pura storia - Un commesso di una casa bancaria di Alessandriad'Egitto - povero e bellos'innamora riamato della figlia del suoprincipale ricchissimo. Scopertiil commesso è cacciato.Entra in un'altra casa e continua la relazione amorosa. Si combinauna fuga. Fuggono in una oasi del deserto. Il genitore di lei sommovetutto l'Egitto. Una squadra di arabi li raggiunge e la fanciulla èripresa. Dopo tre giorni essa muore. Il giovine abbandonaAlessandriava a Londra su'n veliere. Là entra in una terzacasa bancaria - e passano due anni. - E' una serapiove; eglis'aggira per le strade e si trova in un cimitero. Vede un convogliofunebre. Si conduceva all'ultima dimora un giovine: seguiva ilconvoglio una carrozza chiusa. Egli assiste al seppellimento.Nell'uscire dal cimiteroscorge nella carrozza una giovine inlagrime. E' Leitutta leila sua perduta. Ed essa sembra pureravvisarlo. Egli sale nella carrozza. Si baciano in silenziosiabbracciano fra i singhiozzile lagrime. La carrozza entra in unacasa. Passano una notte d'amore. La gioja presente immensa vieta lorodi ricordarsi le passate sciagure. Alla mattinail giovane esce comeebbro. - Non trova più la via di ritornare da lei. E l'haperdutauna seconda voltaper sempre.


4602.A Bolognapochi anni fà(1875) si tenne fra i principalibordellieri italiani una academia in cui era un grosso premio e undiploma di dottore in oscenità a colui che avesse datomigliori prove di forzagrazia e varietà nel trattare ladonna. Si addobbò di velluto rosso una sala e si posero su unaspecie di trono tre puttanissimenudealla presenza di un giurìdi dodici. I concorrenti entravano a uno a unoe scioglievanocomemeglio potevanola porca tesi. Le puttane poi confidavanosegretamente ai giurati quale avea dato loro più acuto gusto.


4603.Grondegardo e Tigridina - nomi propri non infrequenti a Rimini.


4604.Fu coniata una medaglia in omaggio all'Aretinoin cui la testa del«Poeta divino» risultava da una combinazione di cazzieretti e pendenti.Mantegazza ne possiede una copia.


4604.La Grisicelebre cantante dell'epoca rossiniana aveva la frignaperpetuamente così gelatache chi vi si introducevadoveatosto ritrarsi inorridito. - Un'altra donna l'avea col nervocostrittorenervo volitivocon cui serrava il membro introdottofino allo spasimo.


4606.Paolo Mantegazza scrisse un giorno a Rovani una letteradicendogli«Nella repubblica delle lettere i generali e i soldati sonoeguali. Voi siete generaleio soldato. Perdonatese oso domandarvidove trovare del Valpulicella sincero» Rovani si offesealtissimamentee diceva a Brigola «anche Mantegazzam'insulta».


4607.A Roma (nel 1849 o 50) era un cosidetto poeta Marchettiche scrivevai drammi e le tragedie pei burattini di Piazza Navonae faceva robacome si dice a Milanoda stadera. Scrisse fra gli altrila Didonein fiammeche fece furore. Una matta compagnia di artisti pensòallora d'incoronarlo in Campidoglio. E difatti lo si andò apigliare in gran pompa in Piazza Navonalo si fece salire su un grancarro grottescoe in processionea suono di padellee di molle losi condusse sul caput Romae dove gli si pose in testa un coronone difoglie di zucca e di cavolo. Ma vicino al Campidoglio sta la RupeTarpea. Il Governo papale fiutò nella Didone allusionisatiriche contro i francesicominciandochi lo crederebbedaltitolo stesso Didone (dis-donc) - e il povero Marchetti fu confinatoin un paesello della campagna romanaa meditarecome Scipione aLiternosulla volubilità delle sorti umane.


4608.Faruffini era già addottorato in leggi quando si dedicòalla Pittura.Venne a Roma che non sapeva una linea: in due anni vinsee fè strabiliare tutti. Senonchè dallo sforzocerebralela progressiva implacabil paralisi. A volte soffrivacomplete assenze mentali: egli stesso se ne accorgeva; tantochenegli ultimi tempimettendosi disperato le mani ne' capellisinghiozzava «non sono più buono a nulla!» Eallora vendette quadri e telee vendette perfino cavalletto etavolozza - compratigli dagli ammiratori a caro prezzo.Voleva fare ilfotografo. Stette per recarsi in Egitto - invece si recò aPerugiadovein un momento di sconforto artisticosi avvelenò.- Faruffini era di subita ira. Schiaffeggiò un dì in uncaffè un grosso ufficiale di cavalleria (Crivelli) per unafrase sfuggita a questi in odio a Mazzini.Rotolarono entrambi sottola tavola. Un altro dì a Milanodal caffè d'Europatornò a casa sanguinolente di temperinate - Faruffini comemoltissimi altri uomini di genioerane' primi contattidifficile.Pungeva come istrice. Ma nell'intimitàinnamorava. A voltenelle sale del Club Art di Romaquand'era in venaquando lafantasia gli si risvegliava d'un trattoquando la lingua riaquistavala perduta fluidità e la memoria non lo impacciavama loajutavaFaruffini faceva stupire colla sua geniosa eloquenza gliascoltatori. I più letterati del Club parevano diventatisciocchi. Era un raggio di luce elettrica in una sala illuminatadall'olio.


4609.(25 nov. 1878) Mi chiamano alla Presidenza del Consiglio perrispondere alle migliaja di telegrammi di felicitazione al Re e aCairoli per lo scampato attentato di Napoli. Osservo che per dueterzi i telegrammi delle Società Operaje si felicitano solocon Cairoli: l'alta magistratura e gli alti istituti non parlano chedel re - la bassa magistratura e le scuole dell'uno e dell'altro. Iometto in un telegramma: onoromi presentarLe l'espressione sovranariconoscenza. Il segretario particolare di Cairoli S.r Del Castillomi prega di sostituire alla parola riconoscenzasoddisfazione ocompiacimentoperchè un Re non può ringraziare. Eperchè? domando io. La riconoscenza è virtùabbastanza rara per avere diritto al titolo di regale (e in mestesso: Nel 1878un re puòanzi deveper dio! esserericonoscente a concittadini che si degnano non solo di tollerarlo madi felicitarlo) - Cosìrispondendo a un telegramma affettuosodi una Associazione operajascrivo un elogio - assai governativo - aquel lavoro che è ordinepaceprosperità. Il medesimoDel Castillo mi prega di cambiare la frase come troppo garibaldina(!) - E faccio pure una esperienza in anima vili per vedere seCairoli ha la vanità dell'applauso. Ringraziando percongratulazioni dirette in pari tempo al Re e a Cairolimetto inbocca a questi alcune parole di giustissimo orgoglio per averesalvato la vita al capo dello Stato. Quì è il Comm.reCasanovaCapo del Gabinettoche viene a osservarmi di tenere untuono più rimesso e di lasciare un po' nell'ombra Cairoli.Cambio e lascio nell'ombra Cairoli; ma allora Casanova torna aosservare di tirarlo un po' in luce.Evidentemente Cairoli ècome una donna di teatro che rifiuta l'applausoma guai se non la siloda. Chi direbbe che anche il merito vero dovesse avere di questesciocchissime vanità!


4610.Il bumerangarma india di offesacolpisce il nemico alle spalle eriparatopoise il colpo fallisceritorna all'offensore.


4611.(8 gennajo 1878) C. Correnti mi dice che Giusti era un codino (!) -poiche gli artisti di Roma sono tutti mestieranti.


4612.(17 novembre 1878) Attentato a Napoli contro Re Umberto e ferimentodi Benedetto Cairoli. La giusta indignazione contro l'assassino sicangia in una schifosa adulazione nel mondo ufficiale. Gente nata algiogo impreca contro quelle libertà che hanno fatta emantengono l'Italiae domandano a colui che dovrebbe essere iltutore del progressoreazione. Non s'avveggonogli stoltidiarmare nuove destre. Fino dalle aule della imparziale TemiunPresidente di tribunale (Teodorani) domanda la soppressione deldiritto statutario di riunione. La quistione sociale è oggi dicapitale importanzanè v'ha capestro che possa strozzarla.L'operajo il quale vuole assurgere fra chi governa non si accontentadi promessedi provvedimenti a uso unguento malvino. Egli èrozzo; le sue espressioni sono quali gli sono suggerite dallaeducazione. Egli non ha voto nei parlamenti e però ricorre alpugnale. Ma i principii veri e riposti del movimento cosidettointernazionale hanno nido in tutti gli spiriti illuminati. Noi lileggiamo nelli economisti i più evangeliciquali il Bastiat.L'Internazionale è una tacita associazione di tutti glioppressi contro gli oppressori. Non è colle inconsulterepressioni che si può soffocarlima con le concessioni. Noiben vediamo i centomila in cappello e tuba e vestiti a modonoileggiamo i giornali che seguitano a parlare di un ordine a loro solovantaggio; non vediamo i milioni di cenciosinon leggiamo nel loroventrevuoto di ciboe nel loro cuore zeppo di bile. E i cenciosistanno più per colui che ha colpito che non pel percosso. - Lapoca libertànon la moltafu sempre la causa dei regicidi.


4613.Si parla continuamente dei grandi sagrifici fatti da casa Savoja perl'Italia! Che sagrifici del...! Direste voi sagrificio l'avventurareuna piccola somma colla speranza di guadagnarne una grossa? - Siinneggia ai Re di Savoja perchè mantengono la loro parola. E'dunque qualchecosa d'eccezionale che un Re la mantenga?


4614.Il senato è il museo dei deputati fuor di servizio e rifiutatidai loro collegi - degli uomini d'ingegno esauriti - dei ricchiambiziosi e ignoranti.La pelle di lione che sta scolpita sulla portadel Palazzo Madama è la sua vera impresa.


4615.La frigida «Africa» aquistò il lauro a Petrarca; iprimaverili sonetti Laura.


4616.Un Professore voleva spiegare il teorema di Archimede. Disse«prendete un bacino - empitelo d'aqua - e mettetelo quì- Prendete anche una palla di ferroe mettetela là. Pesate ilbacino d'aqua: peserà tanto. Prendete la palla e mettetela nelbacino d'aquae il bacino coll'aqua peserà ancora lo stesso.Avete capito?» - Ma uno scolare non aveva affatto capitoechiese il perchè. Rispose il professore sentenziosamente: èun fenomeno (storico) - Doria Pamphilifiglio del Principevennebocciato agli esami per essere ammesso volontarioesami dascolaretto di elementari. Non sapendo fare una piccola sottrazioneosservò per scusarsi all'esaminatore «ma io lamatematica l'ho studiata in inglese» - Altro esaminatoredomandò a uno studente «per stagnare una ferita cosa sipotrebbe impiegare». Suggerì un compagno «tabacco»e l'esaminando: tabacco. «E poi?» domandò ilprofessore. «Sale» suggerì il fedele compagno.«Sale» ripete l'esaminando - «E carta bollata»esclamò il professore consegnandogli il diploma.


4617.Mattoidi. Pietro Carbonecommissario di Guerra ecc. scrittore di unainfinità di Drammitutto scompagnature d'idee. «Loscotta o tinge» è una raccolta voluminosa di essi - TitoLivio Cianchettini - scrittorestampatore e distributore di ungiornale di metafisico-politica chiamato «Il Travaso delleIdee» - Luigi Bozza scrittore di un volume intitolato «IlProblema Sociale» - Altri autore di un libro dal titolo «IlPrimo primo» in cui voleva spiegare la formazione delle idee -Benedetto Castigliadeputato e consigliere di Cassazione che scrisse«Lingua e amore» dedicato a sua figliain cui dice cheCristo derivò da clistere - Carlo Minettiinventore di unmodo per pigliar le fortezze sloggiandone i soldati difensoricolgettare nelle città assediateper mezzo di pallonivescichette di puzzolentissimi odori ecc. ecc. Infinita è laturba degli sciocchi - Aggiungi certo Ghiglione genovese che diresseun sonetto a Bixio in cui trovasi il verso «Cor contro cor priache spallin portar menasti» - Voleva dire: hai fatto ilrematore prima di portare le spalline.


4618.Certo Lubowskipolaccoscrittore di una lettre à Prud'honavea la monomania di terminare ogni discorso colla parolaastronomico. Diceva per esempioaccommiatando «addioastronomico» - Anche Filopanti ha la vena del mattoancheMantegazza etc.


4619.Si voleva far sottoscrivere al Deputato Chigiuomo scioccol'ordinedel giorno Nicotera in odio a Cairoli (Pettegolezzo politico 11dicembre 78) - Chigi titubavadicendo «vorrei sapere come lapensa in proposito il presidente Farini». Rispose l'altro «E'inutile... Farini non ha base parlamentare». E allora Chigiguardò con aria di avere capito il collegae colla boccaingoffata della frasonasenza chiedere altro sottoscrisse.


4620.«Il lago Maggiore» giornale che si pubblica a Intrafal'allegria dei villeggianti colle sue frasi fuor d'equilibrio. Poichèparlandoad es.di Mantegazza che veniva sul lagoscriveva: oggi èarrivato l'illustre Prof.Mantegazzacotesto istancabile propagatoredella generazione spontanea.Alludeva alle opere scritte da Paolo sutale proposito.


4621.Nel mio cervellooriginariamentel'idea desiderataera all'occhionascosta da un sottilissimo veloil qualebastava un soffio persollevare.Ma a poco a poco il velo inspessò; divenne pattonache ad essere alzata richiedeva uno sforzo. Quindi la pattona sicangiò in una parete di legnoe il legno oggidì èfatto già muraglia. Per arrivare alla idea debbo usare leva emartello. - E paragonerei pure il cervello mio e le ideea un tuboconduttore di un'aqua calcarea. Daprincipiocol tubo nuovol'aquazampilla copiosa. - Ma l'aqua continuando a passare fa posa. E questaaumenta ed aumentafinchè non lascia che un sottil tramiteall'aquala quale esce stillando. Infine il tubo si chiude.


4622.Tutti comprendono la giustizianon tutti la gentilezza. Per dare ericevere questa occorre una certa educazione del sentimento. Dobbiamodunque essere giusti con chiunque; possiamo non esser gentili con chialla gentilezza è impervio.


4623.A fin d'anno ogni onesta persona fa i suoi conti di cassa e dicuore.Perchè mai se ne trovain generalesìmalcontenta? Perchè si accorge di aver troppo speso dell'una etroppo poco dell'altro: perchè non si vede in aumento chegrigi capelli e una esperienzavera madre di acetoche inacidisceogni vino più dolce.


4624.Rovani avea in ira l'arte puramente meccanica del pianista AdolfoFumagallie quando udiva qualcuno maravigliarsi perchèFumagalli sonasse con una mano soladiceva - anca mi se vui andàzoppin zoppetta fina al dazzi ghe rivima hin de quii bravur! -Anche il contegno del Fumagalli in casa del Conte Porro a Sant'Albinodava in sui nervi a Rovani e a Raibertii quali quando si recavanoin villa da quel conte non ci stavano che tre giorni «de dìcol padronde nott naturalmenta dinn mal». Ma Fumagalli cistava solitamente tre mesi - e quanto piùritiratoinacessibile come una divinità indiana in certa stanza cheerasi scelta. Il soggiorno di Fumagalli era per la servitù delConte Porro un purgatorio. Fumagalli non scendeva per es. all'ora dipranzo cogli altrima poi a mezzanottesuonava il campanellofaceva destare servitori e cuocoe comandava da desinarecome sefosse in casa suaanzi all'albergo.


4625.Es. Circolare a stampa esistente negli Archivi del M.° degliEsteriche proverebbe la comandata inoperosità della flottasarda nella guerra 48-49.(Min. Aff. Esteri e div. Consolati Circolaren.° 104 Serie Generale - 31 marzo 1848 - Istruzione ai comandantidei legni da guerra di S. M.). Nello stato di ostilità in cuiil Governo di S. M. si trova rispetto a S. M. l'imperatore d'Austriaè conveniente che la S. V. Illustrissima conosca quali sianole intenzioni del R. Governo intorno alle emergenze marittime econsolari del momento. - S. M. non intende prevalersi in questaguerra dei Diritti che per il passato si attribuivano le potenzebelligeranti sul mare - Non è sfuggito al Governo del Re chela maggior parte degli equipaggi ed ufficiali dei legni da guerraaustriaci sono composti di Italiani e che in una guerraessenzialmente italiana e solo diretta a scacciar gli stranieridall'Italiaera generoso il non combattere gente italiana. - Perciòil Governo ha invitato l'Ammiragliato ad ordinare ai Comandanti deiRR. Legni da guerra di limitarsi a difendersi nei casi ove venisseroattaccati da legni da guerra austriacisenza però provocareil combattimento ecc. f[irmato] Pareto - Per copia conforme. Il seg.di Stato Capo divisione - Falconet.


4626.Ministero degli Affari Esteri (Circolare riservata. 18 maggio1855).Accompagno alla S[ignor]ia Vostra due elenchi marcati A. e B.di persone che furono espulsi dagli Stati Sardi nei mesi di febbrajoe marzo 1853 e di decembre 1854. Gli individui segnati all'Elenco Asono pel maggior numero emigrati Politiciche pel loro carattereinquieto e la tendenza a preparare agitazioni od associarsi allestessesi sono dovuti per giusta cautela allontanare dai territoridel Re... (Fra questi notavansi come maggiormente pericolosi gliindicati ai numeri 6 (Giulio Alessandrini bolognese ex uff.) 10 (G.Boselli cremonese ex uff.) 14 (Angelo Bassinipavesenegoziante) 30(Conte G. Bargnanibresciano) 45 (P. Calvi) 64 (Enrico GuastalladaGuastalla) 69 (G. Griolimodenese) 73 (Leone GabazziPozzolengo) 80(Guglielmo Gajani romano) 83 (Lemmi) 89 (Pietro Maestri) 103 (Ott.Nazzarimilanese) 119 (Domenico Portamilanese) 123 (P.Roncaldieriravennate) 137 (G. Sacchipavese) ecc. ecc.) La S.V.non accorderà ad alcuno degli individui compresi ne' dueelenchi nè sussidi ecc. f[irmato] Cavour - (E in particolare)39 (Crispi-Genova avv. Ignazio di Sicilia di anni 34) 44 (CairoliBenedettodottore di Pavia) 45 (Pietro Calvi di LombardiaPoss. edex uff. di 36 anni) 83 (Adriano Lemmi avv. di Toscana d'anni 32) 89(Pietro Maestri medico di Milano d'anni 36) 90 (Majocchi Cesare poss.di Milano d'anni 27) 94 (Mauro Macchi poss. di Milano d'anni 34) 138(Stefano Turri ex uff. Bassa Ungheria d'anni 35) - E nell'elenco Anotansi i nomi Canini Marc'Antonio fu Giuseppe di Venezia maestro dilingue d'anni 30 - Guarnieri marchese Antonio - Orsini Felice diAndrea d'anni 34 di Bologna poss.


4627.1821. 13 marzo. Proclama di Carl'Albertoprincipe di Savoja -reggente dopo l'abdicazione di Re V. E. I - 12 marzo id.Promulgazione della costituzione di Spagna. - Carlo Felice inaugurail suo regno facendo appiccare e cacciare in carcere i patrioti. Frai condannati per alto tradimento trovo un Ratazzi Urbanomedico - unDerossi di Pinerolo detto Santa Rosa - un Moffa di Lisio - unMagistrelli fu inquisito per aver portato la bandiera tricolore perle vie di Vercelli - Emanuele del Pozzo fu Principe Alfonso dellaCisterna venne condannato alla pena di morte con forca (che si eseguìin effigie addì 14 ag. 1821) e alla confisca dei beni. - 183127 aprile. Morte di Carlo Felice. - 1848 23 marzo. Proclama di CarloAlberto ai popoli della Lombardia e della Venezia in cui si dice cheegli viene ad ajutarli e termina così: e per viemegliodimostrare con segni esterni il sentimento dell'unione italianavogliamo che le nostre truppeentrando sul territorio dellaLombardia e della Venezia portino lo scudo di Savoja sovrapposto allabandiera tricolore italiana - 1848 8 febbrajo. Dichiarazione dellebasi dello Statuto fondamentale del Regno - 1848 18 marzo. Indulto diC. A. a favore dei condannati per titolo politico anteriore allapubblicazione dello Statuto (trovo compresi nell'indulto i nomi diGiovanni Ruffini da Genova d'anni 35 avvocato - Garibaldi GiuseppeMaria di Domenico d'anni 34 da Nizza capitano marittimo mercantile)1855 12 Gennajo. Morte della Regina Maria Teresa - 20 gennajo. Mortedi Maria Adelaide - 11 febb. Morte del Duca di Genova - 1849 28luglio. Morte di Carlo Alberto ad Oporto alle 31/2 pom.


4628.arakin turcoaquavite. CF. raccagna (mil. e piem.).


4629.R. Segreteria di Stato - per gli Affari esteri - 4a divisione. -Consolati Circ. 5a serie particolari (Torino 29 luglio 1835)Illustrissimo Signore - Da varie particolari informazioni èvenuto a certa mia notizia che non pochi fra i sudditi di S. M.residenti in Levante trascurano l'esercizio della nostra santaReligione e tralasciano perfino di adempiere le più essenzialipratiche esteriori da quella prescritte. E questa irreligiosatrascuranza ecc. (Dice poi la circolare che:) per espresso ordine diS. M.sono in dovere di ricordare a tutti i ConsoliVice Consoli ecc.che è precisa intenzione del R. Governo di non tollerarel'oblio delle pratiche religiosedi modo che coloro che sicredessero esenti dal rendere a Dio ciò che è di Dioperchè servono con zelo apparente lo Statosappiano che unatale condotta incontrerebbe la sovrana disapprovazionenon potendoessere leali servitori di S. M. nè meritarne la confidenzacoloro che non danno prove sicure nel tempo stesso di essere buonicattolici ecc.... (quindi parlando del relo si chiama) zelantissimoper la nostra religione (e si conchiude) nè tacer debbo chenon esiterò un solo istante a proporre a S. M. di rimoveredalle loro funzioni coloro che per irreligiosa condotta si rendesseroimmeritevoli di rimanere al suo servizio. Il primo Seg. di Stato pergli Affari Esteri - Solaro della Margherita.


4630.Torrigianideputato smanioso di diventar ministro. Fu un tempo cheper un filo stette per esserlo e s'avea già fatto farl'uniforme che dovette riporre nel pepe. Torrigiani fa parte delConsiglio di Stato ed è mezzo rimbambito. Fa relazioniimpossibilie però i colleghi gliele sostituiscono bellamentecon altre che egli legge per suesenza addarsi di nullaanzipavoneggiandosi di scrivere ancora sì bene.


4631.Quando Depretisin Consiglio di Ministrocominciava ad irritarsidelle birichinate di Nicoteraquesti faceva chiamarecome percangiare discorsoil bimbo di Depretis. Entrava la bonne colrampollo; Depretis andava in brodetto paternodiventavaarrendevolissimoe Nicotera otteneva tutto ciò che voleva.


4632.Medoro Savini è deputatogiornalista e scrittored'Illetteratura. Fa romanzi per le appendici a un tanto il braccio.Una volta diè fuori un abbonamento per 12promettendone discriverne uno al mese. Usava di rubarne l'intreccio a qualcheromanzaccio inglese o americano di 3a o 4a qualità.Tanto èciò vero chepubblicando nel Diritto un certo suo Castello diDorvalcarpito ad altro autoree cambiando man mano il nome deipersonagginon si ricordò più nei numeri successividei nomi che avea adoprati nei numeri antecedenti. Ne venne una talconfusione che i lettori del Diritto non sapevano piùracapezzarsiappressapoco come Squarcia Girami col Pistolfo Garolfoe Ghisolfo di Biagio da Viggiù. Inoltreil romanzo doveaconstare di 70 appendicima Medoro Savini le avea giàoltrepassate e continuava. Allora il direttore Mussi lo mise allestrette perchè la finisse. Tira tirasi venne allatransazione di far naufragare in un sol colpo tutti i personaggi. Ecosì il romanzo ebbe finee gli abbonati al Dirittorespirarono più liberamente.


4633.Il brano nella Malaca conquistada di Sâ de Muezas dove Asmodeo(?) parla agli spiriti infernali si può dire tradotto dalTasso «Chiama gli abitator dell'ombre eterne ecc».


4634.nicas (portogh.) malizie al gioco delle carte CF. it. necci.


4638.Trovasi cenno di Carlo Pisani Dossi mio nonno nella «Storiadelle Lagrime d'Italia sotto l'Austria. Milano. Presso FrancescoScorza editore. Via dell'Orso Olmetto n.° 14. 1864». Nepossiede una copia il Comizio Centrale Lombardo dei Veterani diMilano n.° 25 dell'elenco.


4639.Nel XII secolo per rammentare al nuovo pontefice che l'elevazionedella carica non doveva fargli dimenticare d'essere uomoegli venivaposto a sedere sopra una sedia di pietra forata e vuota al disottodetta stercoraria situata avanti il portico di S. Giovanni Lateranoe in quella posizione il pontefice gettava denaro al popolo (M. GiojaGalateo). Questa esposizione del pontefice sulla sedia stercorariafatta senza calzoniè perchè il popolo passandovisotto potesse persuadersi della sua virilità e che nessunadonna era assunta al papato. Ciò in ricordo della papessaGiovanna.


4647.Il monte Vaticano appare negli scrittori latini spregiatissimo -Vaticana bibis - bibis venena - e Tacito: postremo ne salutis quidemcurainfamibus Vaticani locis magna pars tetendit.


4648.Ho letto Baudelaire il poeta dei profumi e delle puzze. Le poesie(Fleurs du mal) mi pajono brutte. Sono scritte in istile notarilesono di una monotonia desolantee dalle imagini e dalle idee stanchee colle rughe della decrepitezza. Baudelaire cerca di disporsiintorno artisticamente i suoi panni stracciati. Si direbbe l'orgoglioin cenci. Nota però che il Praga ha evidentemente copiato dalui le sue bruttezze (CF. anche le frasiazzurropenombre ecc.)che il Carducci s'è forse inspirato nelle litanie baudelerianedi Satana per comporre il suo Inno a Satanae che il pittore Morellipuò avere tolto il suo quadro delle tentazioni di Sant'Antoniodai versi - (nelle Femmes damnées) «D'autrescomme dessoeursmarchent lentes et graves - à travers les rocherspleins d'apparitions - où Saint Antoine a vu surgir comme deslaves - les seins nus et pourprés de ses tentations» -Ma tanto sono infelici e vecchie le poesie di Baudelairequanto isuoi petits poèmes en prose sono meravigliosamente belli enuovi. La mia ammirazione per lo scrittore è però mistaal doloredirò meglio all'odio di vedere che una parte de'miei letterari progetti fu già compiuta da Baudelaire in modoinarrivabilmente splendido. E splendida è pure la prefazionedi Th. Gautier ai Fleurs du mal.


4649.C'est l'époqueoùfaute de dryadeson embrasse sansdégout le tronc des chênes. C'est le premier degréde l'amour. Au second degréon commence à choisir.Pouvoir délibérer c'est déjà unedécadence. C'est alors qu'on recherche décidement labeauté. Pour moimessieursje me fais gloire d'êtrearrivé depuis longtemps à l'époque climatériquedu troisième degréoù la beauté ellemême ne suffit plus si elle n'est assaisonnée par leparfumla parure ecc. (Gautier?) - Le quali idee si possonoapplicarecome imaginealla narrazione degli sviluppi dei periodiletterari che muovono tutti dalla massima semplicità allamassima complicazione.


4655.Monsignor Della Casa da vera mediocritàtiene e mostra nelsuo Galateo una pedantesca ruggine per Dante.


4661.La Censura fece nella 4a edizione del Galateo di Gioja cancellare ilpasso «La piacevole sensazione che nel deprimerti risentel'altrui amor proprio l'illude a segno di fargli cantar vittoria perla sconfitta di una mosca» - e ciò per ridicolo sospettoche si volesse alludere ai re alleati contro Napoleone I e allaritirata da Mosca.


4662.Silvania sorella di Rufino (M.E.) che passò la vita aGerusalemme nello stato monasticoall'età di 60 annivantavasi di non essersi mai lavata nè il voltonè lemani nè altra parte del corpo. - In Catullo trovasi un passoin cui è detto che le donzelle romane fuggivano da un taleRufosul quale correva voce che portasse sotto le ascelle ircopuzzoso. CF. Rufo col mil.Ruffpattume ecc.


4665.Pei R.F. relativ. a Suvarow Vedi pag. 30 del Galateo di M. Giojaediz.di Torino 1859.


4666.C'era un ministro il quale usava di abbruciare tutte le lettere e lepetizioni che ricevevasenza risponder lorodicendoche cosìmettevasi al corrente degli affari; (in M. Gioja) CF. E strappòtutt'er giorno mormoriali - e buttò li pezzetti ner cestino(Belli).


4667.hammel (turco) facchino. CF. camallo (genovese) id. - ghell (mill.)denaro. CF. geld (ted.) id.


4668.A chi nega che ogni uomo che parlae che neppure un letteratopossainventare nuove parolegli si può dire: pensi tu che sipossano inventare nuovi pensieri? E certamente l'oppositorese non ènato a Cretadirà di sì.- Ebbenenon sono le parolealtrettanti pensieri? non sono forse periodi formati da lettere?


4669.1879. Al Cav.re Peiroleri direttore generale dei Consolatitravet diuna buaggine proverbialesaltano di tratto in tratto delle velleitàfilologichee con ordini del giorno proscrive la tale o tal altraparola dalle note ministeriali. Oggi ha proibito l'uso dell'in attesache vuole sostituito dall'in aspettazionedell'affine e dell'ondeeimpone che si metta risultamento al posto di risultato. E con ciòcrede di avere ridotto a buona lingua le scritture del Ministero. Civuol altroamico! Correggi prima il buon sensopoi la sintassiequando le avrai correttepensa pure alle parole!


4671.i botton luster = i soldati.


4672.Certo Valera scrisse una Milano sconosciutain cui descrisse ilmondo de' ruffianidelle meretricidegli accattoni ecc. Ma perchèsconosciuta? Se c'è una Milano conosciutissima è quella- Noi crediamo che da un mucchio di letame si possano cavare ancoradelle essenze soavi. Il Valera però sarebbe nato a mutare inun letamajo un giardino.


4673.Lib. Biz. - Descrizione di una carretta di libri che hanno fatto illor tempo. Gli spazzaturai dell'intelligenza ecc.


4674.La Cronaca cittadinatutta sanguinolente di suicidi e glutinosa distuproè per l'uomo e la donna moderni dalla pelleincivilitaquello che erano le vive stragi negli anfiteatri e lepubliche oscenitàper la gente antica.


4675.La statistica è il metodo sperimentale applicato alle scienzemoralile quali fin quì si trovavano racchiuse in una speciedi muraglia di China.Eranoqueste scienzeapparentemente solidemaguai chi le toccasse.Cadevano sfasciate dal tarlo. Parevano di averraggiunto il loro scopoma in verità stavano fermeperchèimpossibilitate a più progredire. Che erano infatti salvo ilgergo diverso i sistemi filosofici del XIX secolo se non gli antichi?- Ed io se avessi tempo vorrei colla statistica grafica dare paginedi storia ecc. Un bel tema sarebbe il parallelo fra la glorialetteraria e la guerresca ne' vari Stati. Si tratterebbedopo diavere passato in rivista le necessarie testimonianzedi disegnaredue lineele quali o procedendo di conserva od accavalciandosidessero graficamente l'idea di quanto la letteratura nel tale statopigliò il sopravento sulla milizia o viceversa. Per es. E'però difficile se non impossibilealmeno per oradi segnareuna scala di gradi per l'ingegno e pel valore come si fa per latemperatura. E senza una tale scala ogni rappresentazione grafica inproposito è cervellotica.


4676.Il principio del sistema goriniano di cremazione che il cadavereserve di combustibile a sè stessosi trova già inLucano Pharsalia (L. VIII v. 775-778) «Carpitur et lentumMagnus distillat in ignem - Tabe fovens bustum».Pompeo goccialentamente sui carboni e mantiene colla sua grascia il rogo.


4677.CF. Stazio - nec lege sinistra - ferre timent famulae natorum ponderamatres - con Manzoni «perchè guardando i pargoli - laschiava ancor sospira - e il sen che nutre i liberi - invidiandomira?» - come pure il manzoniano «balzar del pondoascoso».


4678.Dopo i mille che furono fattivi sarebbe materia per un millesimouno commento a Dante - e ciò raccogliendo in tutte le campagneitaliane e specialmente nelle romane e fiorentine le parole degliantichi dialetti ancora viventidalla savia fusione de' quali Dantecompose la sua lingua. Il valore che localmente si dà a questeparoledichiarerebbe spesso quello che Dante volle dare colle sueespressioni. Mi spiegherò con un esempio: Ad Orvietoper es.si adopera il vocabolo lustro come sostantivoper chiaroresplendore (Ti fa mal quel lustro? ossia quella luce). Ecco spiegatoil lustro usato come nome da Dante nel canto 29verso 16 delPurgatorio. Così dicasi dei lombardo ca per casadel ma persolamenteche è il milanese domá ecc.


4679.In ultima analisiil Governo ci obbliga a pagare le tasse permantenere gli esattori delle tasse - esercitoburocrazia ecc.


4680.CF. il Pompeo di Rovani (Giovinezza di Giulio Cesare) e il Pompeo diNisard (Les poètes latins de la décadence). Larassomiglianza fra i due ritratti colpisce.


4681.In commercione' viaggi di esplorazione etc. quando si ha qualcheaffare e qualche meta dinanzisi guarda qual'è la via piùbreve che vi conduce e si piglia arditamente per quella. Inburocrazia si fa tutto al rovescio. Si guarda sempre qual'è lastrada più lunga e vi si entra lumachescamente.


4682.La Colonia Felice (2a ediz.ne) venne stampata in appendice delgiornale «La Riforma» di Roma nel 1879 n.° 91 e seg.dal I° aprile in avanti. Poi dallo Stab. tip. ital. (3a ediz.) -Poi da SommarugaRoma4a ediz.


4683.Diceva una tale mamminache potrebbe essere la SignoraBalsamo-Crivelli: Mia figlia ha ballato tutta la notte colle natichein mano.Voleva dire le nacchere.


4684.La [parola abrasa nel ms.] Nina B.da bimbasentivasi a volte deigruppi d'angosciadegli èmpiti di dolore a sfogare i qualiavea un immenso bisogno di piangere. Ma le lagrime non venivano.Allora la bimba cercava di farsi del male per invitarlesolleticarlee si mordeva a sangue le ditae se le schiacciava fragli usci e si dava perfino del capo nel muro.


4685.Il Galateo di M. Gioja è scelleratamente scritto quanto alinguastile ed idee. Di più è denso di farfalloni diinesattezze storiche. E' roba cucita insieme senza gusto nèlogica.


4686.I cosidetti tre volte buoni arrecano in generale più danno chevantaggio a sè e al loro prossimo. Si potrebbe dir quindi diloroche oltrepassano la linea della bontà senza toccarla.


4687.Le scienze politiche ed economiche dopo una infinità di studie di esperienzenon sempre pacifichearrivano al punto di formulareil fondamentale principio che «il miglior modo di raggiungerel'equilibrio degli interessi e degli affetti fra gli uominiossial'universa prosperitàè quello di lasciar correretutto secondo natura». - E ci vollero secoli per arrivare aquesta preadamitica conclusione!


4688.Diceva Cattaneo che voler aggregaresotto il pretesto dellanazionalitàil Canton Ticino all'Italia monarchicasarebbestato come uccidere un usignolo per aggiungere un'oncia di carne adun'oca.


4689.Dicea taleuomo d'ingegnoil qualea forza di studio non riuscia acapire più nulla: nella mia lampada il tropp'olio affogòlo stoppino.


4690.L.B. La terra è piena affatto. Non c'è più postoper alcuno. Il deserto Africanol'interno dell'Australia ecc.formicolano di uomini. I fiumii laghi sono coperti da cittàgalleggianti. Si vive perfino in palloni captivi.Di tutto si seppetrarre alimentoperfino dal regno mineralema la fame chiedesempre. Il progresso filosofico ha cancellato tutti i confiniquindinon più il salasso delle guerre: il progresso scientifico haristretto le malattie all'individuo in cui sorgonoquindi non piùpesti. L'unica teoria che non ha fatto cammino nella pratica èquella di Malthus. Le donne seguitano a figliare senza risparmio. Gliuomini esterefatti si raccolgono ad universale parlamento per ostareal generale disastro. Chi propone di sopprimere la prole nascentechi d'impedire la procreazione - chi di stabilire unadecimazione.Dopo molto discutere si decide di eccitare una fortecorrente di emigrazione verso la... luna.


4693.In questi ultimi tempi è uscito uno sciocchissimo libro chevorrebbe essere il galateo della nuova società. S'intitola «Lagente per bene» e ne è autore credosotto lo pseudonimodi Marchesa Colombila moglie di uno de' gazzettieri di Milanocerto Torelli-Violl[i]er. Basterà citare qualche brano diquesta gemma di libro. I commenti ci pajono inutili - «Unasignorina non deve mai domandar conto alle visitatrici dei lorofiglidei fratellidei cognatiquando sono giovanotti - Non dovreisupporre che una padrona di casa che dà un pranzocommetta lasconvenienza di collocare una signorina accanto ad un giovinotto -Una signorina non porge mai la tazza ad un giovanea meno che siasuo fratello. Ed ancora ha l'aria di uno scherzo - Neppure lacatenella dell'orologio è concessa ad una signorina che vuoleosservare le regole di convenienza - Non guardinole signorinemaifisso alcun giovinechecchè ne dice loro la simpatia. Non c'ècosa più sconveniente di quell'ostentare in pubblico unapreferenzache una fanciulla dovrebbe neppur confessare arrossendoalla propria madre - La signorina matura non potrà ancorauscire di casa solama potrà uscire con un fratellocon unozio - Il padrino (del neonato) deve regalare alla partoriente unascodella colla sottocoppa e il cucchiajo ed un ovarolo colcucchiarino da ova; il tutto in metallo più o meno prezioso oin porcellanaa seconda de' suoi mezzi e della sua generosità:l'ovarolo sarà con vantaggio mutato in un intero servizio daova al latte - ma la scodella dev'essere sola - E' di buon gusto averla cifra sul servizio in cristallo per le bevande - Sarebbe unmalcreato chiunque pregasse una signora d'accordargli un ballosenz'esserle stato presentatoma se il malcreato ci fosselasignora dovrebbe ricusargli il favore - Non sono che le provincialiche si credono (in palco) in obbligo di alternarsi ad ogni atto permutar prospettiva - Qualunque sia l'entusiasmo che le ferve nelcuoreuna signora non applaude mai. Le dimostrazioni opposte nonsono convenienti neppure per gli uomini. Davanti ad una signora poinon ci potrebbe essere che un mascalzone capace di voler fischiare -E' di buon gusto il non uscir mai dal teatro in un momento in cui lospettacolo interessa vivamente il pubblico - Una signora deve averela carta colle sue cifree la corona se l'Almanacco di Gotha non ciha nulla in contrario - Ma badino: la carta colla cifra e lo stemmanon si adopera mai per mandar commissioni alla sartaalla modistaal mercanteal calzolajo - Una signora che accompagna una signorinanon deve mai ballare...» - Inoltre la Marchesa Colombi nonvuole che in società si dicano tratti di spirito e parla forsein causa propriapoichè guai per lei se si usasse di dirne;molto vorrebbe torre ai bambini il dono della sincerità edell'entusiasmo e farne altrettante eleganti marionette etc.etc. Nèla Marchesa Colombi ha scritto il suo libro per scherzo o per pungerei costumi dell'alta società del dì d'oggi. Ella dài suoi precetti seriissimamente. Fortuna che la societàveramente buona non s'è mai sognata nè s'indurràmai ad essere del suo parere. Altrimenti sarebbe a desiderarsi divivere tra gli Esquimesi o i Zulu.


4694.Una volta si scrivevano libri; oggiframmenti di libri. Mangiata lavecchia pagnottanon restano più che le briciole. Diofornajocuocine un'altra!


4695.Il governo costituzionale è un governo assolutotemperato dalfavoritismo. (Maraini)


4696.Frequentava casa Maraini una certa signorascioccavecchia e colgozzo - ancora innamorata di suo marito. E fin quì nulla dimale. Ma il ridicolo cominciava quand'ella vezzeggiava questo suomarito in piena conversazionedandogli delle mezz'oncie (ganascine)e chiamandolo «el me Carlinett» tanto che il maritodoveva darle su la voce ad ogni trattodicendole «sta quiettacialla». E come se ciò non bastasse ella voleva metterelingua in ogni discorso che si facesse nè stava contentafinchè non ci avesse appioppato il suo sproposito. Un dìsi parlava di Marco Bruto. «Ah! Marco Bruto... statuadistrutta» - fec'ella sentenziosamentechè aveva lettoin non so quale guida di una statua distrutta di Bruto. Udendo poitalunoche diceva «vegni dall'opificio...» «Opificio?- ella chiedeva - gh'è l'opificio anca in Francia; n'èveroCarlinett?» 4697. Verrà un tempoin cui colprogredire della scienza statistica si potrà leggere in unapaginetta di cifre e di diagrammitutto un trattato di psicologiadi moraleper conoscere il quale ci tocca ora di annojarci lungocentinaia di pagine e grossi volumi. La statistica saprà fareil consommé di tutto lo scibile. Avremo la moralela storia acolpo d'occhio.


4698.Nel L.d.B. potrebbe figurare - «La Storia di un martire nelsecolo XIX» - In essa si narrerebbero tutti gli strazi per cuidebbe passare un povero essere uomo prima di arrivare alla virilitàod alla sapienzao a meglio direalla stoltezza - I dolori dellanascitale fascele cure fuor di proposito dei parenti (quando siha per es. una madre incaponita a voler rinfrescare con purgante ognisettimana i suoi bimbich'essa s'imagina in un perpetuo riscaldo)le scuole destinate a soffocare ogni originalitàla carrieraimposta dai parenti contro ogni vocazioneil debito militareletassel'amore ecc. ecc.


4700.CF. il nome di Sorgues (Sorga) fiumicello amato da Petrarca nella suamelancolia amorosa con sorgentedescocuramalincolia - CosìCF. Segrinlaghetto brianzolodisabitato e che ispira mestiziacolnome francese chagrin.


4701.Un quadretto di genereillustrativo dei costumi romaneschipotrebbeessere quello di una famiglia di ciociari che seduti a piè diuna scaleasi ammazzano vicendevolmente in testa i pidocchi. Sottovi potrebbe esser scritto: scena intima o scena di famiglia.


4702.[La notache occupava sette righe del ms.è stata abrasafuorché in parte della seconda e terza rigaove si legge:]donde si scorgeva un immenso e magnifico orizzonte. «Il mare!»esclamai con entusiasmo. «Quanta lattuga!» 4703. Lalingua francese ha nelle sue frasi l'ipocrisia e l'esagerazione dellapolitesse. Noi diciamo: «son contento di vedervi»e cipare abbastanza: ai francesi par poco dire «je suis ravijesuis enchanté de vous voir» - noi diciamo: credeteche...: i francesi «veuillez croire...».


4704.Ministero Esteri. 1880. Avevo scritto una notadi quelle in cui sideve dir nulla con molte parole. Il mio capo d'ufficio vi diedeun'occhiatae siccomeper la mia fitta scritturaappariva breve«va bene» disse «ma parmi un po' corta. Veda diaggiungervi qualche periodo». Io mi chinai in silenzioripresila notae tornato al mio scrittojonon feci altro che ricopiarla dacapo in un largo caratterea grandi interlinee: poi la riportai alcapo d'ufficio. E questi: «ahora sì che va bene»- disse - e la passò ai copisti.


4706.Il barone * è di coloro che stanno sempre in oca. Ti faràper 10 anni la stessa domandacui tu rispondestifin dalla primavoltadefinitivamente.Per es. ti domanderà «eh? comevanno gli occhi? sei guarito?» (mentre egli ben sa chedall'oftalmia che t'incolse sei già sfuggito da più epiù anni) - oppure - «sta bene la tua signora? s'èsgravata?» (e la tua signora s'è già sgravata daanni). * fu sempre la burla di tutti i suoi compagni. Un giorno l'ordeputato Martelli gli andò a contare che un talecertoCattaneodiceva attorno com'egli*avesse 3 coglioni. «Mingavera!» fec'egli. - «Eppurecontinua MartellidiceCattaneo che ci scommetterebbe». Infattisi viene ascommettere un pranzoe alla fine del pranzo* cala con aria ditrionfo le brache facendo vedere i gemellie dicendo: doncahinminga duu? - Sìduu - risponde Cattaneo che sedevagli presso- e vun che fa trii - aggiungebattendogli il capo. - Lo stesso *una sera in una conversazioneuscì a contare ch'eglipossedeva una particolare abilità per levare i calli. Unodella compagnia lo trasse in dispartee: «bravo tegli dissehai contato una cosa proprio a proposito.Hai il modo di entrar nellegrazie di una fra le nostre più belle signore. Già unpoco la conoscerai. E' la marchesa Trivulzio. Benesappi che lamarchesa ha appunto una dozzina fra calli ed occhi pollini che non lalasciano mai tranquilla e per i quali ha chiamato inutilmente i piùdistinti pedicuri di Milano e di fuori. Domani vado tosto a parlarglidi te - e sono certo che ti accoglierà a braccia aperte... oper dir meglioa piedi alzati». - *tutto contentoaccettò.L'indomani medesimol'amico va da lui e «ho parlatosaiallamarchesa ed essa ti attende con impazienza. Se vuoipuoi recarti daleioggi stessoprima di pranzo». E * ringrazia l'amico egiunta l'orasi mette in chicchera e va al palazzo della marchesadove si fa annunziare. La marchesa conosceva di vista *: l'aveaincontrato in qualche terza casa: ma la loro conoscenza s'era fermataal saluto. Sorpresa alla visita inaspettatatanto piùsentendo dal servitore che il barone veniva per una faccenda che leisapevadice poi: introducilo. La marchesa trovavasi in compagniadella Contessa Litta. Entra *: fa grandi inchini: è invitato asedere e a parlare:ma egli titubaguardando la contessa come a dire«questa signora è di troppo» - Nono - dica pure- fa la marchesa - la contessa è mia amicissima: desidero anzich'ella assista al nostro colloquio. Allora * si fa coraggio e: sonovenuto... come siamo intesiper i suoi callio marchesa. - Lacontessa Litta non potè fermare uno scoppio di risa: lamarchesadamina che pretendeva molto alla sciccheriasi alzaindignata... Il resto ciascuno se lo può imaginare. * uscìdi casa Trivulziocolla coda fra le gambecome un cane scottato.


4707.(Ritaglio dalla Desinenza in A) Chi ama le commedie cosidette moraliha i suoi teatri. Ha il Filodrammaticoha il Fiandodove puòassisteresenza scandolezzarsi anche al ballo. Per gli stoltic'èla sua letteratura - CarcanoCantùe compagniae c'èanche pei bimbi. E' veleno il mionol negoma i veleni sonoutilissimi a chi sa adoperarlianzi fanno parte essenziale dell'artedella salute. Io voglio lettori che sappiano pensare per propriocontonella coscienza e nella scienza de' quali si trovi ilcontroveleno. I libri di morale non insegnanoinfineche quanto sisa.


4708.Nisard disse che i poeti s'involano dalla nostra Europa industrialeed economica - Ciò è falsopoichè l'industria el'economia sono fatti e sentimenti sì grandi da ispirare tantapoesia quanta ne inspiravano la guerral'ignoranza e le carestiedelle passate età.


4709.Da 6 anni la mia Colonia Felice era scrittaquando trovai in Groziopag. XVI: «Si nulla est communitas quae sine jure conservaripossitquod memorabili latronum exemplo protulit Aristotiles(nn)»e sotto c'era la seguente nota di Gronovio: immo Plato ni fallor.Neque enim ullusquod sciotalem sententiam ex Aristotile protulitquum tamen loca veterum in hanc rem congerere voluerint interpretesin Cic. De off. II - Vide Platone Lib. X de Republ. pag. 351 Ed. H.Stephani. - Haec in prima editione dicebam. Reperi postea locumAristotelis quod rem facit apud Stobeum serm. X pag. 131 Ed. Gen.


1609.


4710.Secondo Euripide e Tucidide e Lattanzioecc. parebbe che anticamentele pene fossero più miti di quanto lo furono nei successivitempi. Parebbe anche che la pena di morte non esistesse (Vedi inGrozio lib. I cap. II).


4712.Non c'è villaggio nella Varesina (e credo anche nel Comascoecc.) i cui abitanti non portino da tempo immemorabile qualchesopranome dato loro dagli abitanti delle altre parti del contado.Quei di Varese sono perciò chiamati i boritt - di Masnagoibindelitt - di Carnago i saronatt (latte saron) - di Lunate imartoritt - di Barasso i goss - di Comerio i porscelitt - di Gaviratei scartozzitt - di Caldana i zoccoritt - di Besozzo i spazzapozz ecc.


4713.Fra i progetti letterari che avrei e che lascio in eredità a'miei successori vi ha quello di un'opera intitolata: «I fastidei parlamenti italiani» nella quale si riprodurebbero lesedute e le discussioni che influirono capitalmente sull'indirizzo diItalia o di parte di essa. Si potrebbe cominciare ben da lontano coiparlamenti siciliani medioevalie supassando per le assembleedella Cisalpina - del 48 e 49 - del Parlamento Subalpino edell'Italiano (la dramatica seduta dopo la rotta di Novaralaproclamazione della guerra all'Austria nel 59la proclamazionedell'unità di Italia ecc. ecc.) - Altro libretto utilissimo eche potrebbe uscire annualmente in forma di almanaccosarebbe unmanualetto per l'emigrante italiano nel quale dopo di essersiaguisa di prefazionetratteggiata con vivi colori la storiadell'emigrazione durante l'anno prima nelle varie parti del mondosidarebbe ogni più utile indicazione per coloro chenonostanteogni contrario consigliosi ostinano nel voler emigrare - cosìvi si farebbe la lista degli agenti palesi e segreti di emigrazionepiù infesti - dell'autorità cui l'emigrante puòricorrere ecc. ecc. - vi si aggiungerebbero documenti relativiall'emigrazionetesti di leggelettere di emigrantistatistichetariffe di trasporti marittimi ecc. ecc.


4714.Grozio nel suo libretto 13 capitoletti Mare liberum prova adesuberanza la libertà del marecomune a tutta l'umanitàcontro le pretese de' portoghesi che pretendevano al monopolio delcommercio coll'India.Tuttavianella conclusione incoraggia gliolandesi a sostenere le proprie ragioni colle armi. Idubi judiciumhaberi non potestjusto bello vindicatur. - CosìSenecaappressapoconel suo opuscolo confortatorio dopo di avere cercato diconsolare credo una madreper la perdita del figliocon ognipossibile argomento razionaleconchiude consigliandolecomeconsolazione massima (e veramentedella chiavetta)il vino.


4716.Casi di coscienza. Sostituzione d'infante. Una moglie desideraardentemente un bimbo. Ma il marito è impotente ed ella èfedele. Vi ha un medicoamico della famigliail quale ben sa che ilseme del marito non ha zoospermi e che quindi il desiderato bimbo nonnascerà mai: pureper carità di leiattribuisce lasterilità della moglie ad una irregolarità d'uterochesi potrebbetuttaviavincere colla siringa della fecondazioneartificiale. E difatti persuade il marito ad emettere un po' del suosperma per injettarlo artificialmente nella vagina di lei: poipreparato nella siringa altro seme di un giovane sano e robustovelo mischiae irriga con ambedue l'ovaja della moglie. E questaconcepisceadultera a sua insaputa. Un tal medicosecondo mehacompiuta un'opera di carità.


4717.[La notadi circa due righeè stata abrasa dal ms.].


4718.Certo * di Milano il quale ha messo insieme una ragguardevole fortunavendendo cromolitografie di santi e libri da messa e qua e làusureggiandoinviain mediaogni settimana nelle diverse partid'Italia 6000 libretti di messa! Siamo nel 1880. E poi dicono chel'Italia procede.


4719.In una raccolta di «bozzetti umoristici» che avrei potutocompiere se non fossi caduto in quel pozzo che è un Ministeroavrebbe figurato la predica di un gesuita bentamistatendente apassare in rassegna i molteplici comodi e vantaggi igienici di cui èapportatrice la religione cattolica. - «Vedete!avrebbe dettoquel gesuita - Con que' cappelli che la moda c'impone - cappelli cheimpediscono all'aria di circolare intorno la nostra zucca - ciprocureremmo moltissime malattiese non ci fosse il divoto uso disalutare i Santi e le Madonne dipinte che incontriamoogni trattoper stradao di scoprirci al battere dell'ave maria. Cosìnoi dobbiamo a quelle stesse sacre imagini la prima illuminazione ches'è fatta per le vie della nostra Città e la sola chedura in molti villaggi - con il che lascio voi pensare quantesdrucciolate e cadute e rotture di stinchi si son risparmiate. E senon fossero gli obblighi domenicalitenui obblighila smania dellucro vi farebbe mancare a quel precetto principalissimo d'igiene diriposare almeno una volta la settimana. Col digiuno poi virisparmiate le indigestioni e vi mantenete sempre fiorentel'appetito; colla disciplina riuscite talorain tarda etàadar nuovi servi al Signore ecc. ecc.


4720.Scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Statonella peggior possibile maniera e nel più lungo tempopossibile.


4721.I libri non nuovi (chiamo non nuovi quelli che non hanno ancoraoltrepassato il mezzo secolo di vita) sono i meno conosciutitantorispetto ai libri vecchi che ai nuovi. I libri vecchie spec. gliantichientrano infatti negli studi pubblici - i nuovi nei privati.Oggi i libri si fanno a tranciaa vapore.


4722.Auguro agli Italiani ch'essi possano raggiungere un gradointellettuale da capir tutti e tutto Manzoni.


4723.Costumi di Ciociaria (confine tra il Napoletano e il Romano). Inalcuni villaggiil giorno dopo di un matrimonioi parenti e gliamici vanno in processione a visitare gli sposi. Il padre oqualch'altro anziano della famiglia solleva e mostra il pannolinotinto del sangue virginale della sposae dando a questa un'occhiatafra il malizioso e il severole domanda con una particolare monotonacantilena «E chi t'ha fatto sa (questa) ferita?» Alloralo sposocolla stessa cantilenasalta su a dire d'un'ariaorgogliosa «L'aggio fatta gneu (io)» E la sposasemprenella cantilena medesimacon bassi gli occhi e sprofondando il mentonel fazzoletto che ha intorno al colloaggiunge: «colloconsentu meo» - (col consenso mio). «Evviva glizampitti!» conchiudono gli amici e i parenti con un grido digioja e buttando in aria i cappelli briganteschi - e il matrimonio èratificato.


4724.Due bruttissimiun uomo e una donnas'innamorano l'uno dell'altro -Compiacenze che provano nel guardarsi. Ogni giorno si scoprono unanuova bruttezza -Mostrare la relatività del bello e del brutto- e la onnipotenza d'amore.


4725-Le gioje materiali e le intellettuali. Un giovine di altissimoingegno ma di debolissimo corpo s'incontra in un gigantesco capitanodelle guardie realimacchina di lardo fiorente di salutecollabeozia in viso. Tutti i passanti guardano ammirati e invidiosi ilGoliae lo credono fortunatissimo.Ma il giovine sparuto pensa chequel colosso di carne non ha mai goduto le intime ed acute giojedell'animo che crea pensieri e trova nuove forme; che nello spasimostesso del concepimento intellettuale gusta le massime voluttà.Ilmondo giudica male. Il fortunatissimo è chi vive la vita delgenio.


4726.Discorrevo un giorno con alcuni amici di guerre e battagliee poichènessuno di noi s'era trovato nel caso di sfidare la morte su uncampoci domandavamo che avressimo fatto o sentito la prima voltache ci fossimo trovati al fuoco. Ed io dissi: per conto miosonosicuro di due cose: la prima che avrei paura moltissima; l'altrachenon fuggirei.


4727.Cattaneo odiava Tommaseo. Quando uscì il «Fede eBellezza» di quest'ultimodiceva agli amiciche volevanodifendere il Dalmatino - ma guarda quìche porcheria! - (eloro leggeva una frase ipocritamente oscena del libroper es. lelabbra conglutinate dell'amante tisico che baciavan l'amante) - equesta... (e loro ne leggeva qualch'altra)... E sulle furie contro ilgesuitico e fiorentineggiante stile di Tommaseo si pose a scriverequella sua critica famosa del «Fede e Bellezza» chepolverizzò col formidabile umorismo lo sconcio libro. Cattaneol'avea anche con Tommaseo pei suoi amori - e sentendo da SamueleBiava l'autore delle Melodie italiche che Tommaseo amoreggiava conuna sua serva - guardate gli alti amori di Tommaseo! sempre serve...nanca ona camerera!


4728.Cristoforo Negri avea il debole delle presidenze. Una volta Cavour loincaricò lui ed Angelo Fava di compilare un regolamento perl'Università. «Che hai?» gli chiese qualche dìdopo un amico vedendolo colle lune arrovesciate.«Che ho! cheho! L'ho con quel benedetto Conte di Cavour che ha dato a me ed aFava la commissione di fare un regolamento per l'universitàsenza dire chi di noi due dovesse essere il presidente!» 4729.E' una vana illusione quella che il Governo debba essere il patronoil procolo del nuovo genio; è un lamento irragionevole quelloche il Governo non si mostri mai tale. Il Governo rappresenta laforzala scienzal'arte costituiteossia il risultato degli sforzianteriori all'epoca in cui esso domina: il nuovo genioinvecelarivoluzionela lotta colle vecchie ideequelle idee appunto chesono l'essenza del Governo imperante. Oranon è credibile cheun Governo possascientementecospirare con chi mira asostituirglisi. Vero è bene che nella susseguente epoca ilgenio rivoluzionariogià combattutoaquista il marchio dellaufficialitàma quando esso è rappresentato a sua voltadal Governoaltro genio sorge ribelle e la battaglia rinasce opiuttosto continua. E così di seguitoperchè larivoluzione non ha fine mai. - In altre parolecome nella vitafisica (secondo la teoria goriniana)l'idea governativa rappresentail liquido che si è già solidificato; la rivoluzionariail liquido che tende a solidificarsi.Senza questo doppio stato dellamateriasenza questo doppio stato della ideanon vi ha vitapossibile.


4730.La coltivazione della volontà - ecco quella fra le nostre cureche dovrebb'essere la più importante. A tale scopo dovrebberotendere principalmente gli studi - l'educazione sociale e leistituzioni dello Stato.Il diverso grado dell'umana intelligenza edel successo nel mondo è segnato dalla scala della volontà.I grandissimi uomini furono sempre coloro in cui la volontàpose le sue più ferme radici. Invecela maggioranzala sinenomine plebsè fatta di esserichesebbene veggano talvoltail megliolo desiderano fiaccamentelo vogliono imperfettamente - eperò non lo raggiungono mai nella sua interezza. Da quìi libri vaniloquentila politica alla Cairoliecc. Cit. lacontrovolontàcaratteristica in molti cervelli malatiecc.


4731.Cattaneoscritti vari: «Una universa mendicitàabbracciò nel Medio Evo la maggioranza degli uomini».CF. Correnti «il medio Evol'epoca della universalemendicità».


4733.La nazione dell'uomo studioso è una solaè la nazionedi Omero e di Dantedi Galileo e di Baconedi Volta e di Linneoedi tutti quelli che seguono i loro esempi immortali; è lanazione dell'intelligenza che abita tutti i climi e parla tutte lelingue (Cattaneoscritti vari) - V. Cervello unico universale.


4734.L'uomo in continuo conflitto cogli elementiche il solo progressodelle industrie può trasformare da persecutori in servi edamici (id.). CF. Gorini dove (mi pare nell'origine de' Vulcani) diceche le forze dell'Universo sono tutte benefiche e che dipende solodal nostro non conoscerne molte e non saperle adoprare se nericaviamo mali e non buoni effetti.


4736.Si potrebbe scrivere un curioso studio sul modo di produrreartificialmente il genio. E' certo chein date circostanzelenostre facoltà intellettuali sembrano migliorarsi e che in unadi quelle mezz'ore cosidette d'ispirazione si trova quanto avevamoinutilmente cercato in un anno. Cogli esperimenti e col tempoarriveremo senza dubbio a sapere di che si compone il genio e ariprodurlo. Sembra intanto che esso sia una conflagrazione cerebrale- che si conchiude solitamente con una ipertrofia del cervello. Pereccitare le nostre facoltà intelligentisi usano oggitaloracon non cattivo successomezzi empirici come sarebbero i liquorispiritosi. Ma questi mezzia lungo andareriescono insufficientiedesigendo per potere sempre valereun progressivo aumentorovinano l'organismocheper sua parteè indispensabileall'esecuzione dei trovati del genio. - Approfondire la questione sequesta esagerazione dell'ingegno comune indichi (come lo indica ladiminuzione) uno stato morboso del cervello - o se piuttosto il geniosia la prova del cervello sanissimo - Dato che si riesca a provocarel'ipertrofia geniosa si farà quanto si usa già a farepel fegato delle ochedestinate a imbottire i pasticci detti diStrasburgo.


4737.Dicecon un sospiroil ricco ammalato: non sono in caso di andare apiedi - E il sano povero: ed io di andare in carrozza.


4738.Vidi un povero diavolo che per companatico al proprio pan neromangiava un morsello di bianco.


4739.«allustrame!» fammi lume (Rocca di Papacamp. romana) -spioverequando sarà spiovuto = sarà cessato dipiovere (id.) - spopolar segreti - ridirlipubblicarli (id.) - sospadronata = sono senza padrone (id.)


4740.(R.U.) Le persone di buono e di cattivo naso. Vi ha tali cheentratinella prima bottega che loro capita (ed è la migliore)mettono tosto l'occhio sul miglior capo e sanno portarselo via perpoco prezzo: vi ha altri invece chegirati tutti i banchi dellafiera di Sinigaglia e contrattato per orefiniscono coll'avere nelgobbo il peggior capo al maggior prezzo possibile. E cosìperla scelta dell'impiegodella moglie ecc.


4742.Utilissimi i libricome quelli di Cattaneoper farci conoscereautoriche noianche leggendolitalora non comprenderemmo o perchèmancanti di cognizioni bastevoli o perchè mortalmente nojati.Ma Cattaneo legge per noici sgombra tutta la parte puramente moledi un libro e ce ne dà il succo.Quanto tempo si risparmierebbese ci fosseroper ogni operasimili stacci! - Cattaneo collaluminosa sua critica attraversa la mente spesso confusa degli autorich'egli esamina e loro mostra la via che essi avevanotaluna voltainconsciamente percorsa.


4744.L.d.B. La lamentazione di un cadavere pietrificato - Era un uomoillustre: l'hanno voluto onoraredopo mortecangiandolo in pietra.Egli vedeintorno a sèle sciolte molecole degli altri corpirientrare nella perpetua danza e rivivere in nuovi corpi. Ma egli ècondannato a non dissolversi piùa non riaquistar quindisotto nessuna altra formaun'altra vita. E anela alla vitafossepur quella di una marmottaed impreca a' suoi malconsigliatiammiratori. - Intrecciarvi l'elogio della cremazionela quale ajutail pronto rinnovarsi de' corpi. - Incatenato eternamente alle antichesue spogliecome Prometeo allo scoglioegli chiede a Gorini che loha impietrito: e che ti feci di male o Gorini? perchèuccidesti completamente le molecole mieperchè facesti di meun morto senza rissurezioneun immortale cadavere?


4745.L.d.B. Muore Gorini. I mondi ch'egli ha creati e che giaciono nel suolaboratoriocolle loro foreste di minerbinacoi loro microscopiciabitanti spontaneamente generatisisi trovano senza Dio. - Raff. coimondi più in grandeusciti dalla padella di qualche colossalee a noi invisibile Gorini.


4746.Parlando di carità inutili può servire la frase - «valcome la carità di un pajo di stivali fatta a un carmelitanoscalzo».


4748.Quando nel 1879 e nel 1880 e nel 1881 scrissi per l'on. Dep. Damianile relazioni sul bilancio degli affari esterirelazioni che levaronorumore nella Camera e fuori (I più scaltriti sospettarono chefossero di Correnti)vi fu taluno che conoscendo il mio stile equello di Damiani s'insospettì che io ci avessi messo lozampinoe me ne fè qualche accenno. Ma io lo assicurai chequelle relazioni erano state scritte a Marsala. Damiani era infattideputato e proprietario di Marsala. Iodal canto miomi era inquell'occasione confortata di Marsala l'imaginazione.


4749.Cattaneo dicea: mi pare talvolta di essere un vecchione... unvecchione:di avere trequattromila anni sulle spalle... Direi quasidi essere un egiziano... un babilonesese non mi trovassi aCastagnola - Cattaneo non poteva vedere Correnti e lo chiamava «quelcagon». L'avea infatti conosciuto a Milano nel 1848doveCorrenti non avea fatto la più coraggiosa figura del mondo nelGoverno provvisorio come segretario generale. Nè Cattaneovolle mai riamicarsi a Correnti. Quandoessendo l'Italia a FirenzeCattaneo vi fuCorrenti cercò ogni modo di far la pace conlui. Molte personeamici di entrambiintromisero a ciò iloro premurosi uffici. Ma Cattaneo rispondeva sempre: nonparlatemenee Correnti restò colla voglia.


4750.Cristoforo Negri era professore a Padovaquando nel 1848 furonocacciati gli Austriaci. Negri austricizzavafrequentando la casadella principessa Aremberg (?): avrebbe anzi seguito gli austriacise questi non fossero scappati con tanta frettae in modo da nonpoter esser raggiunti. E allora avvenne che i rivoluzionari poseroadosso gli occhi su Negri come sulla persona più illustredella città (e difattiera) emesso insieme un Comitato disalute pubblicalo nominarono issofatto presidente. OraNegri avevail debole delle presidenze. Accettò. Si portò bene.Successero i rovesci di fortuna per la causa della libertà. Fuobbligato ad emigrare in Piemontee cosìcominciato senzavolerlo a fare il patriotacontinuò per la buona via; eriuscì ad altissimi posti nella nuova Italia.


4751.R.U. Impiegati - Descrizione della casa di un impiegatoammobigliatatappezzata con prede d'ufficio. I muri delle stanzesono infatti coperti con carta inglese da letteradipinta a fiorirossi e celesti con inchiostro ministeriale: colle righe e le squadredi legno sono stati costrutti i più svariati mobili: laceralacca fina serve ad incatramare le bottiglie e sciolta nellospirito (pure burocratico) a verniciare le gambe de' tavoli ecc.Colla punta delle penneil bimbo s'è fatto una specie diorganetto: la moglie adopera le forbici dell'ufficio pei pannie lospago per i capponi; perfino il gatto ha al collo il nastrinotricolore dei promemoriaecc.


4752.I Delitti dei grandi e dei piccoli. Il parricidio fa orrore neirapporti della vita onesta e privata. Fra i sovrani aquistasplendore. Il parricidio è difatti diventato una istituzionedi famiglia nella casa imperiale di Russia.La Staëldescrivendol'incoronazionecredo di un Paolo Romanoff dicea:dinanzi al nuovoimperatore camminavano in magna pompa gli uccisori di suo nonno; alsuo fiancoquelli di suo padre: dietroi suoi. - E non appena unsovrano russo è strozzato o pugnalato dal figlioche tosto iregnanti d'Europa fanno a gara a presentare a costui le lorocongratulazioni pel suo avvenimento al trono. E poi si dica che lagiustizia non è una vana parola!


4753.(1881 - genn.) - Vassalli era uno fra i migliori campioni di quellaforte stoffa lombarda che diede Cattaneo e Rovani. Già fidoamico di Giuseppe Mazzini con Pistrucci e Fabrizidovette - travoltodagli avvenimenti politici - riparare in Egitto dove trovòeccellente accoglienza e un posto di una dozzina di mille lirecomesopraintendente agli scavi. Fatta poi l'Italiapensò ditornarvi. Gli si offerse un posto di 1200 lire. Vassalli ripartìtosto per l'Egitto dicendo «Figurassvoreven damm on post debidell» - OraVassalli invigilava agli scavi di Tebe. Ilmarchese G. Martirio Arconati Visconti e sua madrerecatisi avisitare quelle rovines'incontrarono in un bel vecchiocon lungabarba biancavestito all'araba: «Varda che bell'arabo!»fa la marchesa al figlio Gian Martirio. - «Ghe parsuramarchesa?» le domanda Vassalli in pretto meneghino. - Nel 1881Vassalli avea circa 71 anni e parlava nella pura lingua del Portacome se uscisse in quel punto dal Verziere di Milano.


4754.(frasi varie) - mio indispensabile amico... - i filaper del mèingegn...- [rasura nel ms.] - le azzurre = bas bleu.


4755.Il miglior mezzo forse per sconsigliare i nostri contadinidall'emigrare troppo facilmentecosì cangiando la povertàpatria colla straniera miseriasarebbe quello di far girare per ivillaggi - e specialmente per quelli perduti nelle montagnedove nonarrivano giornalie dove il sindaco e il curato sono analfabeti comei loro amministrati - degli emigrati rimpatriati e che sofferseroall'estero tutti i disastri delle fallite imprese di colonizzazione.Nè sarà difficile di trovarne. E costoro - nellebettole campagnolesui sagratialle fierecolla viva vocecoltuono persuasivo di chi è ispirato dalla veritàcollasemplice e toccante narrazione de' mali patitipotranno dissiparepiù illusioni che non le fredde circolari ministeriali eprefettizie lette senza nè punti nè virgole daautoritàsospettissime all'ignorante. Una tale propagandaservirebbenon foss'altrocome un correttivo all'altra propagandache gli agenti di emigrazione fanno nelle campagne personalmente evalendosi appunto del potentissimo mezzo che quì si propone -la descrizione orale.


4756.Avrei ideata una comedia il cui tema fosse: - Molti si credonoscambievolmente ricchi mentre non sono che poveri diavoli. Danni evantaggi di tale reciproco inganno - L'intreccio dramatico potrebbeessere molteplice - un padre per es. che lascia credere al figlio diesser ricco: il figlio non raccomanda quindi la sua esistenza ad unmestiere utile; incontra debitie trova usuraiche sulla credenzagenerale delle ricchezze del padregl'imprestano denari a babbomorto - Così due giovani si sono innamorati stimandosivicendevolmente doviziosi; la madre della sposa da un latoil tutoredello sposo dall'altro non fecero nei loro colloqui che ajutare unatale illusione. Avvenuto il matrimoniospesosi da una parte edall'altra più di quanto potevasi colla speranza che ilborsello dell'altro coniuge pagherebbe tuttoarriva un giornocheincalzando i creditorii due sposi sono obbligati a confessarsireciprocamente la loro illusione. Questa potrebbe riuscirese bencondottauna scena d'immancabile effetto - Altra scena pur buonasarebbe quella fra due amiciin cui l'uno cheavendo qualchedenaroè creduto milionario parla dei danni di essereriputato tale. «Tutti ti domandano prestitiegli dicetuttivorrebbero farti aquistare quadristatue... e se tuche conoscicome stai di borsellote ne cerchi schermire «ve! lospilorcio!» si esclama. La povertà conosciuta èla prima condizione per poter diventar ricchipoichè tipermette di fare risparmi e niuno osa di chiederteli. La fama diesser riccose per disgrazia ci tieniti obbliga inoltre arinunciare ad una folla di godimenti: ai viaggi perchèperrispetto al mondodovresti recarti negli alberghi di prima classementre non lo puoi che in quelli di terza; ai teatriperchèil pubblico attende che tu gli mostri il tuo muso da un palcoe tunon puoi che sedere in plateadove hai vergogna di farti vedere.Noblesse oblige - obbliga cioè a rovinarsi». Al chel'altro amico può rispondereosservando come l'apparenzadella ricchezza conduca spesso alla realtà. Che è ilcredito commerciale se non apparenza? ed è col credito che sifanno i milioni. Molti giuocano sulla parola e vincono.Per diventarricco bisogna cominciare a non parer povero. Nullus pauperinscribitur haeres. A tale creduto povero nessuno presterà maiun soldo: su un povero creduto riccole strazze di Parigiappariranno diamanti di Golconda.Ed è una veritàgeneralmente sentita. Vedi oggi come si fabbrica - il gesso imita ilmarmoecc. - La fortuna di un lutto pubblico che permette alle damedi fare economia durante un carnevale - La società odierna ècome una donna abbigliata esteriormente in gran lussoma sotto collabiancheria lisa - rotta - e sudicia.


4757.(1875-79) Certo Rampinadecoratore di stanzerecatosi in India viaccumulò in un pajo d'anni una fortuna di 200.000 lire. Eglidipingeva i soffitti delle reggie dei principi indiani. Era un asinocalzato e vestitoeppure la sua pittura era entrata nelle grazie aque' nababbii quali avrebberoparedovuto aver l'occhio educatodalle meraviglie artistiche della antica India che li circondava. ERampina dipingeva sui muri delle aule principesche que' paesaggicosidetti di stufa che quì da noi nessuno più vuole.Nella Reggia del Nisam e appunto nella sala del Tronoscarabocchiòun ritratto di Garibaldi colla camicia rossa. Avea poi recato con sèqualche migliaio di brutte oleografie di donne mezzo nude. Quandoqualche principe indiano lo richiedeva del ritratto di una suafavoritail Rampina sceglieva l'oleografia che più le potesserassomigliarel'aggiustava un pochino e poi l'appioppava al principeche ne era tutto contento e gliela pagava come un lavoro a oliod'autore. Avviso ai nostri Michelangioli buonascopa! C'è tuttaun'India che li aspetta. Ma forse non convien loro di moversi daquesta Italia che disconosce Cremona ed inneggia ai Bertini.


4758.Parlando della «Colonia Felice» del Dossisi potrebbeistituire un paragone fra il romanzo giuridicocui essa appartienee il giudiziale cui appartengono i mille processi dramatizzati delGaboriauDumas ecc. Libro di piccola molelo si potrebbe chiamarequanto allo stileuna lunga lapide.Nella Colonia Felice si trova ilpensiero rimeditatola poesia concentrata.


4759.Il prof. Nocitodeputato al Parlamentoquando è l'epocadegli esamimette nel bussolotto dell'esaminando non più di15 o 20 temi da dissortarsi che rappresentano appunto le 15 o 20lezioni che di tutto il programma annuo ha fatto a' suoi studenti -Il prof. Sbarbaro fa le sue lezioni in manica di camicia e brillo. Ilsuo gran da fare è quello di scrivere lettere ai giornali e difarsi stampare le epistole laudativecheda lui provocateglidirigono le più o meno celebrità del momento.


4760.Fino a questi ultimi annile biblioteche italiane patirono unquotidiano saccheggio. Altro che Unni e Maometto! A Milano esistevaun librajo-antiquario (credo si chiamasse Vergani) il quale siassumeva di procurarea chi lo pagassequalunque libro raro purchèesistesse a Brera. * s'è formata una libreria che è uncorso completo di furti. Non per tristiziama per smemorataggine sene composero pure una Correnti e Depretis. Se però *alleggeriva le biblioteche dei loro volumi più preziosicercava di far rioccupare i vacui lasciati da altri libri. Difattiavendo conti da saldare col **librajo-ladro-editorecomperòda luiper ventimila liretanti volumichea dire de' peritinonvalgon la carta che pesano. - * essendo ministro della P.I. si formòuna raccolta di tutto quanto aveva stampato quel Ministero dall'epocadella sua prima istituzione. Lasciato il Ministerovendette le sueraccolte per 15.000 lire al Ministero stesso. Un documentointeressantissimo per la storia dei latrocini di * è larelazione di BaccelliDe Renzis e (credo Martini) pubblicata dalCommissario regioprof. Cremonadella Biblioteca Vittorio Emanuele.


4761.C'è chi trova che l'uomo coll'applicazione del voi e del Leicome pronomi di 2a persona singolareoltre di aver offesa lagramaticasi sia procurato un altro civile incomodo e non abbiagiovato alla causa della fraternità umana. Si puòrispondere chequanto a quest'ultimatutto va come primapoichèbenchè si dette del tu agli imperatori romaniimperversaronoe Silla e Nerone ed Eliogabalopeggiori assai degli attuali monarchiche si trattano in voifatta eccezione dei Cesari russii qualimantengono il tu e la efferatezza antica. Per la gramatica chivolesse risalire alle fonti etimologiche di ogni parolatroverebbeche è una raccolta di spropositi legittimati dai buoniscrittori e dall'uso. Resta l'accusa dell'incomodoma di questo nonci dovressimo lamentare se per la triplice espressione con cuipossiamo indirizzarci altruiabbiamo modo di poter segnaredistintamente le preferenze del nostro cuoree gli ossequi delnostro animo. Il sentimento umano è certo oggi molto piùdelicato e complicato di quanto era ai tempi di Grecia e di Roma;esige quindi maggiori voci per esprimere i diversi gradi de' suoiaffetti. Sarà forse un errorema noiin questo momentocrediamo che la trovata del voi e dell'Ella fu un progresso.


4762.L'ufficio di un Governo è di fare gli onori funebri alle ideeche dal campo della rivoluzione passarono in quello governativocioèche passarono dalla vita alla morte. Poichè una idearivoluzionariacome Gustavo Adolfo a Lutzenha vittoria e morte neltempo stesso.


4763.Il tema fondamentale della «Colonia Felice» è:molti malvagimessi assieme debbono per necessità diventarenella maggior parte onesti. Tale necessità non è altroche l'amore della individuale conservazione. Colla «ColoniaFelice» l'autore ha cercato di dimostrare graficamente: I°che il male insegna il bene - 2° che dall'utilità viene lagiustizia - 3° che la pena di morte è inutilequindiingiusta - 4° che in quella maniera che si muta la materialecompagine dell'uomo può mutarsi pur la moralenè ilfilo della memoria basta a tener sempre legate le varie individualitàper cui passa un uomo. Il colpevole può quindi ricominciare -in tutta la virtù della parola - la sua esistenza - 5°infineche l'amore ha forza più della forza. - Alla «ColoniaFelice» avrebbe dovuto far seguito «Il Premiodell'Onestà» suo naturale complemento (V. n. 35684021ed indice).


4764.Illuminati dalle esperienze di Gorinigli studi psicologici sirinnoverannoe trovato per esse il loro punto d'appoggio potrannoprogredire e raggiungere altezze inattese. Il modo di formazione diun lavoro mentale ha p. es. rapporti intimi con quello dellaformazione de' cristalli in una materia plutonica che si solidifica.Lunghi cristalli iniziali attraversano il liquido ricercandosi eformando le prime solide sbarre alle quali si attaccano poi gli altrisecondari che vanno dall'uno all'altro cristallo iniziale; cosìla rete cristallina si forma e la materia si concretizza. Eparimentinella fervente massa cerebrale ove il sangue raddoppia lasua plutonicitàformansi le prime idee alle quali si saldanole altre: più la mente va completandosi e più scopre leparticolarità delle idee: vievia la maglia de' pensieris'inspessa - e finisce a non potere ammetter più filo. Setrattasi allora di un parziale lavoroè fatto: se trattasiinvece del generale processo di una menteil circolo èchiusoe l'intelletto è finito.


4765.(1877-80) Oggi la repubblica in Italia è forse prossimapoichèsia per gli uomini che sono al poteresia per lemanifestazioni di parte della pubblica stampaentròl'opinione che essa non sia impossibile. Orala fiducia che un fattosociale possa verificarsine creane affretta la realizzazione.


4766.I republicani di San Marino creano commendatoriconti e baroni datutte le parti. E' una manifattura come un'altra che loro rende nonindifferenti vantaggi pecuniari e morali. «Non credereste»diceva Re Vittorio Emanuele II a chi lo veniva a visitare «quelservitore che' vi ha aperto la portaè un barone. Barone diSan Marino s'intende».


4767.La poésie épique est l'histoire des époquesobscures et primitives. Là où manquent les monumentslà où l'humanité n'a laissé qu'unsouvenir vague et lointainun bruit qui n'est entendu que decertaines oreillesla poésie s'avanceun flambeau àla main: elle perce ce monde voilé de ténèbres;elle ressuscite les générations; elle relève lesmonumentselle rebâtit les villeselle fait refleurir lescivilisationselle rends ses origines à l'humanitécomme l'historien lui rends ses titres. Làau contraireoùtout est connuoù les monuments abondentoù lagénération qui vient de descendre dans la tombe atransmis de vive voix à la génération qui laremplace les faits dont elle a été témoinlapoésie n'a rien à faire. Son flambeau ne peut prévaloircontre l'authenticité des actes publics; les inventions nepeuvent que contredire les documents officielsaux dépens dela vérité ou les répéter aux dépensde l'idéal - Rien n'est plus antipathique à l'art qu'unpoème dont le sujet est l'histoire d'événementsrécents... - Così dice Nisard ne' suoi Etudes sur lespoètes latins de la décadence Vol. 2° pag. 148(Lucain) ma ha tortoe la stessa Pharsalia di Lucano al cuiproposito egli fa tali considerazioni ciò provaquand'anchenon si vogliano citare i Persiani di Eschilogl'Inni pindarici ecc.tutta splendida poesia che si riferiva a fatti contemporanei alpoeta.


4769.Cesare Correnti entrò nel Parlamento Subalpino come deputatodi Stradella sullo scorcio del 1848 (2a legislatura) ma nella veraqualitàcome Correnti diceva«di rappresentante delleprovincie soggiogate». Essendo però ancora sudditoaustriacoquand'egli entrò in ParlamentoCavourprevedendole osservazioni dell'Austriachiamò a sè Correnti e lopregò di domandare un decreto di cittadinanza piemontese.Correnti non ne volle saperee benchè Cavour facesse firmareegualmente il decretoegli non adempì mai ad alcuna delleformalità richiestenon prestò giuramento ecc. I primidiscorsi di C.furono letti. Il suo primo discorso ebbe luogo nel 52poi stette senza parlare fino al 54. - All'epoca della guerra diCrimeaCorrenti dall'estrema sinistra discorse in favore dellaguerra. Intorno a luii suoi amici gli davano del traditoreeDepretische stavagli proprio dietro gli gridava all'orecchio«fanciullaggini» - Un altro discorso che sollevòmolte ire contro di lui e specialmente da Genovafu il discorso infavore del trasporto dell'arsenale alla Spezia. Correntistretto dalbisogno a fare il letterato a giornatascrisse spesso anchediscorsiche poi [si] dovevano improvvisare da taluni fra [i] suoicolleghi di scarsa intelligenza; fra gli altri un discorso sulleragioni dell'odio de' Lombardi contro l'Austria. Discorsiparlamentari di Correnti sono anche quelli - per la riforma dellalegge di leva - contro l'assassinio politico ossia contro le leggiche si volevanodietro pressioni della Franciavotare contro iregicidi esteri - per la vendita delle strade ferrate - la relazioneper la riforma finanziaria e amministrativa in cui vennero epilogatii lavori della Commissione dei 15 nel 1866 - i discorsi come Ministrodella Pubblica Istruzione ecc.


4770.Correnti fondò il Dirittocon RobecchiValerioDepretis e[lacuna]e vi scrisse ne' primi anni. Più tardiv'inserìun articolo di poche linee in morte di Sirtori ed uno in morte diDall'Ongaro. Altro suo articolo sul Diritto è: i detrattori diSirtori in cui sferza Bonghi - Scrisse anche nella Perseveranzaanzine fu il vero fondatore. E' celebre il suo articolo «FinisLongobardiae». «E' giustoegli dice oggi leggendo lecontumelie che gli scaglia contro la Perseveranzaè giustoche quel giornale mi insulti:siamo nel tempo in cui i figli bastonanoi padri» - Altri articoli di Correnti si trovano nel Cimento diTorinop. es. «La chiave della scienza»; nella RivistaEuropearelativi ai congressi scientifici ed alla ScuolaAlessandrina (1846); nel Progressopur di Torinonel Crepuscolo diMilano.


4771.Correnticarattere mollepieno di dubbi e di piccole vigliaccherienon era ben visto da Cattaneo e da Mazzinidue lame che non sipiegavano. E' nota la meschina figura fatta da Correnticomesegretario generale del Governo provvisorio di Milanoe si trovaconsegnata nell'Archivio triennalee specialmente in una suasupplichevole lettera al Cantoni. Cattaneo lo chiamava «quelcagon». Guastatosi con lui non lo volle più rivedereper quanto Correnti cercasse ogni via per rientrargli nelle buonegrazie.D'incarico di MazziniCorrenti avrebbe dovuto recarsi aVenezia a far propaganda a favore della repubblica. Avendo nel suoviaggio toccato il Piemontevi si lasciò così beneaccerchiare cheito poi a Veneziasi diè a caldeggiare lacausa dell'annessione al Piemonte monarchico - CorrenticomeCristoforo Negrifu sempre devoto al principio dell'autoritàe però ebbe sempre carezze dal Governo piemontese. - Quando sitrovò emigrato in Piemonte scrisse una supplica a C. Negriche con altri due faceva parte del Comitato di soccorso perl'emigrazionechiedendogli un sussidio. Negri gli rispose con unrabbuffoe per parecchio tempoallorchè si veniva a parlaredi Correntilo nominava quel strascion.


4772.Non è agevole di fare una esatta spartizione - per materia -dei vari scritti di Correntipoichè ogni suo scritto politicostatistico ecc.appartiene alla letteratura. Il meglio sarebbe forsedi distribuirli cronologicamente. Anzitutto però occorrerebberaccogliere tutti i suoi scrittie quì si presenta una gravedifficoltàperchè Correnti non possiede nècopia a stampa nè minute della più parte de' suoiscritti e non ne ha pure nota. - Le opere di Correnti si potrebberodividere ne' seguenti volumi: I Prefazione biografica e bibliografica(scrissero biografie di C. il Corio e il De Gubernatis) Scrittiletterari (ossia che trattano di questioni di linguacritiche diautori ecc.) - II La Storia del Vestaverde - Scritti politicianteriori al 1859 - III Scritti politici posteriori al 1859. Discorsie relazioni parlamentari - IV Storiageografiastatistica - V Lastoria della Polonia (cui sta attendendo - 1881 -) - VI Versi (i menobrutti) - VII-VIII-IX Epistolario - X Indici. - Si potrebbe anchepubblicare un libriccino coi passi scelti delle sue opere eintitolarlo: Gemme letterarie di Cesare Correnti


4773.Fra i discorsi e gli scritti di Correntirelativi alla geografiatrovo nel «Bollettino della Società Geografica italiana»Vol. IX Anno 6° - maggio 1872 Roma Stab. Civelli «Discorsopronunciato dal Comm. C. Correntipresidente della societàgeog. nella adunanza generale solenne del giorno 30 marzo 1873»(pag. 34) - Vol. X Anno 7.° luglio 1873 - C. Correnti L'océandes anciens par A. C. Moreau de Jonnés I75. - id. Bollettinodel Club Alpino Italiano pag. I76 - Vol. XI. Anno 8vo 1874.Adunanza generale solennetenuta il 15 luglio 1874. Discorso delpresidente Comm. C. Correnti (pag. 457) - Vol. XII Anno 9.° 1875.Spedizione italiana nell'Africa equatoriale Discorso del Comm. C.Correnti (pag. 211) - Le ultime spedizioni africane e la spedizioneitalianadi C. Correnti (pag. 211) - L'Italia al Congressointernazionale geografico di Parigidi C. Correnti (pag. 603) - Vol.XIII.Anno 10.° 1876. Conferenze pubbliche 13 febbrajo. - DiscorsoCorrenti (pag.


53)- Conferenza d'addio e partenza della spedizione per l'Africaequatoriale7 marzo. Discorso del Presidente Correnti (pag. 97) -Commemorazione funebre del C[on]te Mariscalchi Erizzodel Comm. C.Correnti (pag. 1) - Vol. XIV Anno II. 1877 Discorso di C. Correnti(23 febbrajo - pag. 2) - id. (2 dicembrepag. 454).


4774.Correnti cominciò a scrivere nella strenna del Presagio (1836)delle cattive poesie. - Fece la prefazione alle opere di Giustistampate a Capolago per cui gli editori si guadagnarono da Giusti iltitolo di ladri. - A Torino scrisse nel «Progresso»giornale che durò poco tempo. - Scrisse nella NuovaEnciclopedia popolarestampata a Torino dal Pomba (1846-49)l'articolo Dante (Vol. 4° pag. 780) - l'art. Enciclopedia (Vol.6° pag. 355) e l'art. Europa (vol. 6° pag. 769) e l'art.Ecclettismo (?) articoli tutti molto lunghi - Una delle migliori cosedi Correnti sono «le sette giornate di Brescia». Altro«L'Austria e l'Italia» (colla data Italiastampata aCapolago) ecc.«L'Elogio funebre di Sirtori» letto alcimitero di Roma.


4775.Nel «Vesta Verde» - «questa congiura all'ariaaperta contro il dominio austriaco» - scrivevano CorrentiEmilio Visconti VenostaVenturaTullo MassaraniAnastasio Bonsenso(Baraballe)Giulio Carcanoil general MasiEnrico Fanoecc. Vedinel Vesta Verdesegnatamente «La morte del diavolo»(Siamo stufi...) «La Faccia di Mefistofele» dove si trovaun passo relativo a Milano che è un inno in prosaecc.Correnti nel Vesta Verde scriveva con prosa poetica e profetica.Volevo far l'astrologo per celiadice eglie vi riuscii davvero.Col 1859il Vesta Verde cessò le sue pubblicazioni. Nèpoteva essere altrimenti. Esso aveva raggiunto il suo scopo«l'indipendenza italiana».


4776.Il Vesta Verde era però quasi tutto redatto da Correnti. Fua' suoi tempipubblicazione originalissima senza precedenti nèconcorrenti. E' stranocome la Censura Austriaca cosìsospettosa non s'accorgesse della sua importanza rivoluzionaria. Ilsolo a movergli aperta guerra fu l'Arcivescovo di Milanoa propositodella sua poesia alla luna (da cui probabilmente Carducci tolse lasua luna paolotta) nella quale poesiaCorrenti avea nella lunasimboleggiata la Chiesa. Ci fu anche «Il Crepuscolo» chelo rimproveròdopo la pubblicazione di un suo articolo in cuiparlava delle origini del Cristianesimodi star troppo altocosìdilungandosi dalla popolarità dello stile degli altriarticolial che Correnti rispose con un altro articolo intitolato«Troppo alti» - Alcuni articoli del Vesta Verde glicostarono notti intere. Si coricava all'albae il giorno appressodal suo volto lieto la moglie capiva quando l'articolo gli erariuscito bene.


4777.Correnti pose ne' suoi taccuini le fondamenta della statisticaitaliana:pubblicò in essi la carta d'Italia con Trieste edIstria; prelusenell'articolo «Un'altra Italia» allaunificazione e indipendenza della Romaniae fu un articolo che gliacquistò in Romania moltissimi amici.


4778.C. Correnti si maritò nel 1855. Ebbe una figlia che gli morìadolescente. Più tardi ne ebbe un'altraAdelaidebruttina maintelligentissima (1881).


4779.Correnti sta scrivendo la Storia della Polonia. Il giorno 18.[lacuna] 1880 giunse il telegramma della mina colla quale i nikilistiavevano fatto saltare un'ala del palazzo imperialemina dalla qualescampòper un felice contratempol'Imp. Alessandro. Entrandoda Correntigli dissi: è una buona notizia per lei. Qual piùdrammatico finale per la sua storia? La Nemesi della Polonia! -Correnti sorrisee credo che mi desse ragione.


4780.«Dopo il 1859» - mi diceva Correnti - «io mi sonoingolfato in un abisso che m'ha perduto. Ho rinunciato alla miacarriera di vocazione e nella quale avrei solo potuto raccogliereduraturi allorila letteraria».


4781.Correntiparlando di Bonghidiceva: quella cloaca massima. Negliscritti di Bonghi si sente sempre il mercimonio.


4782.Correntiprefazionista per eccellenza. Un tale gli diceva ungiorno:saiho finito di tradurre l'opera di K.W.Y.X. (ossia un nomeimpronunciabile) quando mi fai la prefazione? - E Correnti rispose: ètempo di farla finita colle prefazioni. Non ti sembra che sia ora perme di fare una buona conclusione?


4783.Fra le altre compilazioni correntiane: Annuario statistico italianoAnno I° 1857-1858 - Torino. 18581 vol. in 12. - Correnti eMaestri Pietro.Annuario statistico italiano Anno 2°. 1864. Torino1864. 1 vol. in-12.


4784.Quando Bargoni divenne ministro della pubblica istruzionetrovòche il suo ministeriale scrittojo era troppo piccolo. Bargoni erauomo del massimo ordinedi quelli che tengono tutto a registrochemettono le lettere che ricevono una sull'altra in modo che le piùpiccole stiano sulle più grandiche non possono soffrire duematite l'una più lunga dell'altra ecc. Andò quindi acercare nei magazzini del Ministero e scoperse un catafalco dicancello a ribalta con cento cassette e cassettiniquello appuntoche ci voleva. Senonchè a Bargoni successe Correnti. Correntiera l'opposto di Bargoniossia l'uomo del più completodisordine. Vide il baraccone dell'antecessore e fu felice di avertrovato il luogo dove sgravarsi delle centinaja di lettere chegl'ingombravano le tasche. In que' cassetti furono dunque cacciatealla rinfusa le letteredi mano in mano che le riceveva insieme astampatiminutezolfanellicorda. Cacciane e caccianeinfine nonsi sapeva più chiudere lo scrittojo. Quando Correnti caddeilsuo successore dovette sudare una settimana a estrarre carta da quelmagazzino. Vi furono trovati i fili di molti affari urgenti ches'erano perduti di vistaconti non pagatilettere dello stessoCorrenti già messe in busta per esser spedite e giacenti nelloscrittojo da mesi - in una parolavi si trovarono le cause dellemolte querele che avevano concorso a far cadere Correnti. Vedi caso!se questo egregio ma distrattissimo avesse avuto dinanzi non unsaccoccione di legnocomplice delle sue trascuratagginima untavolino piccolo e senza cassetti che lo avesse obbligato a darequotidianamente passotanto per sgombrarloa tutti gli affari chevi si accumulavanosarebbe forse rimasto maggior tempo al potere.


4785.I dromedari pajono colossali gallinacci pelati.


4786.Di un riccone che riscuoteva centinaja di mille lire alla volta dallaBanca Nazionale: «el ciappava i mila lir in pezza».


4787.A BergamoCorrenti conobbe un tal Suhr colonnello austriaco cheaveva fatto le campagne contro Napoleonebrav'uomo. E Suhr chiedevaa Correnti: «ma ditemi un po': nell'armata italianaquale eraquel bravissimo corpo che si chiamava «corpo della Madonna»?- Non sorispondeva Correnti e difatti egli non avea mai letto diquel corpo nè in Zanoli nè negli altri storici dellepugne napoleoniche - Ma sì - insisteva il Suhr - Mi ricordoche fu in una carica alla Raab. Era un corpo italiano che ci venivaadossoa cavallosciabolando e gridando: «Corpo dellaMadonna!» - Correnti sorrise ricordando i fegati sani lombardi.


4788.Benedetto Cairoli (1879-80-81) politicamente è un cavallo dacirco equestreda paratache sà fare i begli inchinipigliar lo zuccheroballare a suono di musicama chefuori dalcircolosulla strada maestranon sa trottare un'ora di fila eneppur tirare una timonella a due ruote. - Di lui si disse: Serisorgessero i suoi fratelliche resterebbe di Cairoli?


4789.Achille Mauri durante le 5 giornate di Milanosi tenne prudentementein casa. E raccontava poi: che si aveva da fare per ammazzare iltempo? Si facevano delle gran partite a tarocchi.


4790.Purchè si combattaanche i disastri sono vittorie.


4791.Luigi Sailermilaneseprof. di letteraturatrovò pel primola parola ferrovia. Prima di lui si scrivevacome si puòvedere in Cattaneostrada di ferrostrada ferratarotajaferrata...


4792.1878-81. Il sig.r Augusto Peirolerisedicente baronedirettoregenerale dei Consolati e del Commercio chiama talvolta qualcheimpiegato nel suo gabinetto per impartirgli istruzioni. Prende inmano qualche notala legge attentamenteappoggia la mano allafronteresta alcuni istanti meditabondopoicon un fared'importanzae lentamente: Ella conosce ciò che ha scritto laFrancia sull'argomento in parola... e ciò che ha scritto laGermania... al riguardo... Faccia a tale proposito una nota in cui sidicache... che la cosa... allo stato delle cose... non è delcaso. - Vada.


4793.Il povero Rovani - mi diceva Correntie sono le sue precise parolemi definì un giorno il Cellini dello stile -: diceva che lamia penna era un cesello. Rovani aveva qualità diversissimedelle mie; eppure mi voleva bene.


4794.Tranquillo Cremona era pittoricissimo ne' suoi giudizi artisticiela stessa trivialità delle sue espressioninascondeva sempreil più fino criterio. Chi avesse fatto con lui un giro in unaesposizione di quadrine sapeva più che se avesse letto unaserie di articoli de' migliori critici.Tale avea esposto un quadro dipaesaggiorappresentante un bosco cupocon in fondonel mezzounatonda apertura con una viuzzacolore di rosache venivadall'apertura verso lo spettatore e si sviluppava a zigzag. ECremona:el par el bus del cuu col vermen solitari - Talaltro avea poiesposto un Silvio Pellico allo Spielberggettato sul suolo delcarcereboccone. La tinta generale del quadro era verdognola. IlPellico era livido - tutto un insieme che metteva la nausea. ECremona battezzò quel quadro: Giona vomitato dalla balena. -(Vedisparsim per Cremona).


4795.(I Veneziani) Rovani si trovava ad una rappresentazione della«Fenice» di Venezia. Cantava una buona artista. Dueveneziani discorrevano in platea e l'uno dicea all'altro «sentiche cagnazza» - Perdoni - entrò a dire Rovani - Scusi semetto parola in quanto Ella dice... ma quella cantante non mi parepoi tanto cattiva - Zadice uno di quei venezianino l'è poitanto cattiva - Sentanocontinua Rovani quel portamento di vocenonpare loro di buona scuola? - Zertorisponde l'altrolèveramente coretono te par? - E quella cadenza? - Ma l'èbonissima - fà uno de' Veneziani - Co l'è brava!esclama l'altroe si mette a battere le mani. Quindistrette dimano e grandi proteste di amicizia con Rovani che si allontana. Manon era Rovani a quattro passi da loro che ode uno de' due rivolgersiall'altro dicendo: chi xelo quel mona? - In questo aneddoto sta tuttodipinto il carattere dei veneziani.


4796.Il sig. Clericimilanesone puro sangue va a vedere Venezia.Coll'animo pinzo di panettone e risotto nulla gli piace. Inutilmenteil cicerone gli mostra il palazzo ducale «Oh ghe n'emin didonzenn a Milan!»risponde Clerici. La torre di S. Marco glisembra ona torretta. L'arsenalesecondo lui «el fa rid inconfront al Castell». Il ciceroneoffeso nel suo amor propriodi veneto si contorce dal dispetto. Vuol giocare l'ultima carta e loconduce a Rialtomagnificandogli l'omonimo ponte lungo la strada.Giunti in mezzo al pontesi fermano e il cicerone taceguardandocon aria di trionfo il grosso Clerici come a dire «e ora che lepare?» - L'è chi tutt sto pontesel? - domandapacificamente il Clerici - El ghe dise ponteselo! - esclama ilciceroneresta come soprafatto un istantepoi fuggerinunciandoperfino alla mancia - Lo stesso Clericiquando arrivò sullapiazza di S. Marcomentre la piazza era affollata e vi sonava nelmezzo la banda austriacaesclamò ad alta voce «granbella cittaa Venessia... Peccaa che ghe sia i Venezian».


4797.Le donne telegrafiste fanno spropositi senza fine ne' telegrammi.Tale operajo di telai di tessituraandato in campagna ad aggiustareuna macchina telegrafava al suo principale «Filonimo spostato:strumento non entra». E la telegrafista trasmise la frasecosì: Filomena sposata: strumento non entra.


4798.Achille Mauri in un suo articolo sulla Gazzetta di Milano chiamòfelice il dominio dell'Austria.


4799.In Zola c'è tutto quanto si vedenon quello che non si vedeche è il più. Zola è quasi sempre fotograforado pittore. Qualche po' d'arteperòc'è - ma nontroppa. Sono fotografie colorate.


4800.Prima del 1848fra le molte spie che avviluppavano come di una retel'ingegno lombardoerano * traduttore di drammi francesid'animoacretutto coruccidi corpo torosoche a Londra avea giàfatto il mazzinianoe un **traduttore di romanzi. Nel 48quandoil Governo rivoluzionario s'impadronì degli archivi trovòlettere di * in cui si diceva: «Eccellenzal'individuo talepasserà da Lugano. Stia certaEcc[ellen]zache non misfuggirà; lo attenderò al varco». - * finìi suoi giorninascosto in un villaggio di montagna.


4801.Mortagli la moglie BlondelManzoni benchè idealmente volesseserbarle fedepure fisicamente sentiva di non poter far ciò.Si confidava quindi col suo Tortiesiccome non voleva profittaredelle donne fuor della legge (o a meglio dire troppo nella legge)soffriva assai. Finalmentesi decise a sposare la vedova DonnaTeresa Stampa Borri. OraCattaneo fu uno dei primi a conoscere larisoluzione di Manzoni. Incontra un amicoe «sai - gli dice -che cosa sta per fare D.n Alessandro?... Saiche molto coraggiosocome patriotanon è mai stato... anzia dirla tra noil'èun spauresg... ma in fondo dell'animoDon Alessandro è peròliberale... Ebbene...» - Ebbene?domanda l'amico - Ebbeneattenta alla libertà della Stampa. - I libri rovinaronomaterialmente Manzoni. La prima edizione in tre volumetti egli ladiede a stampare all'editore Vincenzo Ferrarioe benchèquesti fosse suo amicotuttavia ci rimise. Le copie le vendeva luistesso in sua casa.Raccontava Don Malachia De Cristoforis il vecchiouna scenetta curiosa accadutaglia questo propositocon Manzoni.Don Malachia desiderava una copia del libro - era parente di Manzonima non voleva averla in dono da lui.Va da Manzoni - e lìavvenne un dialoghetto tutto pieno d'equivochiin cui Don Malachiaintendeva di ottenere la copia pagandola ma senza parere che lapagassee Don Alessandro voleva vendere la copia facendo le viste didonarla.In conclusioneDon Malachia uscì di stanza collacopia in mano e ringraziando Manzonimentre deponeva il palpiroeusul davanzale del caminetto - L'edizione illustrata de' Promessidicono che costasse a Manzoni una settantina di mille lire: trentadelle quali intascate dal disegnatore Gonin.


4802.Carlo Cattaneo era ingegno comprensivissimoagilissimoma tantoquanto flaneur per ciò che riguarda l'esecuzione. Trovòlui quel modo epigrammatico e potente di criticache poi venneimitato da Rovani e da altri.


4803.Gli odori della vita - Da quello del primo latte a quello dellaputrefazione - Gli odori della mattinaquelli del mezzogiornoedella sera in cui sieno indirettamente rappresentate le tre epochedella vita. Chi si leva di buon mattinosente l'appetitoso profumodel pane appena sfornatodella fresca rugiada ecc. A mezzogiorno lapuzza del sudore [seguono tre altre parole abrase] - ecc.


4804.Gente di servizio. C'era un servitore che non annunciava mai unapersona come si doveva. Per lui la signora Valaperta era sempre laSig.ra Madreperla.Redarguito più voltefece finalmente unerculeo sforzo di memoriae annunziò la Sig.ra Madreaperta.Lo stesso servitore annunciava sempre democraticamente la MarchesaFossatiper: La Fossada; quando però parlava colla padronadel cuoco di casadiceva sempre rispettosamente «el surcoeugh».


4805.Digiuno. La scienza dei digiuni è quella che sola puòfarci vivere materialmente e moralmente bene in salute. Non per nullale religioni lo santificano. Difattiqual'altro mezzo miglioreperchè il cibo ci faccia prò di quello di prepararvisicoll'astinenzae di non rompere questa finchè l'ugna dellafame non ci si pianti nello stomaco? Qual'altro per riprodurci infigli ed in libri robusti?


4806.Romanzi. Il lettore volgare ama i soli romanzi d'intreccio - ilpettegolezzoper così direscritto: il lettore di un gradopiù elevatopreferisce i romanzi di sentimentoi romanzi incui l'autore seziona l'animo de' suoi personaggi. In questi due stadiperò non piacciono che i romanzi personali: si abborrono legeneralità. Il terzo grado ne' lettori è quello di chiama i romanzi idealifilosoficii romanzi che trattanodell'umanitàdell'universonon delle persone. Chi puòperaltrogustare veramente un tale genere di romanzi è coluisolo che è capace di scriverne - e questi probabilmente nescrivenon ne legge. Ed ecco la gran ragione degli insuccessi delDossi.


4807.L'uomo destinato alla gloria non teme la povertàanzi lamiseriaperchè sa che nella miseria il suo ingegno diventeràgenio.


4808.A far girare i mulini della imaginazione ci vuol sangue corrente: e irivoletti delle mie vene non ne conducono più (inverno1880-81).


4809.Ebbi tali dispiaceri da tutti - fuorchè da mia mamma -; provaisì fiere delusioni negli interessinegli amorinelleamicizieche io considero ora come persone a me benevoli quelle chemostrano apertamente di odiarmi. Io non spero più amici nèamanti: io non desidero altro che nemici e nemiche palesi.(1880)


4810.Sarebbe utile che ne' giornali s'introducesse una Rivista de' librinon nuovinella quale si rendesse luce e giustizia a talune insigniopere nostre che giaciono aspettando chi le comprenda - e i cuiautori si chiamano GoriniNegriRovaniecc.


4811.(1880 - settembre). Dopo quattro anni di lavoro burocraticomi trovoancora vicesegretario di terza classe. Hannoè veroriconosciuto il mio merito e ne abusano facendomi lavorare piùdi chiunquema non mi compensanoneppur moralmente. Temono chefacendomi avanzarediminuisca il mio profitto per loro. Quel meritoche mi dovrebbe quindi avvantaggiaremi è di massimo danno. -Sono una America che attende il suo scopritore. Perchè unamano gagliarda non mi strappa dall'infimo posto in cui sono e non mimette in uno più altodove solo potrei completamentesvelarmi? Dicono: ci sono de' regolamenti. Ebbeneil non derogare adessi in favor mioè un derogarvi a mio danno. Mi si perdoniquesto sfogo di superbia. Chi non ha amantemanstrupasi.


4812.Milan dis e Milan fà - è un proverbio milaneseantichissimoche trova tuttodì la sua applicazione.


4813.Casi di coscienza - Paolo Mantegazza curò un ricchissimoparaguajano di un cancro al cazzo. L'uomo guarìil cazzomorì. Poco dopoMantegazza udì che il paraguajanoerasi maritato con una bellissima e ardente messicana. Un anno passò.Un giorno il paraguajano doveva recarsi a visitare una sua lontanafattoria. Salta a cavallo. La moglie gli offre un brodo ch'egli beve.Sprona il cavallo e via! Nè più se ne seppe. Senonchèdopo un meselo si trovò morto in una forestamezzo mangiatodalle belve. E le belve furono incolpate della sua morte. - QuandoMantegazza udì quest'ultima parte del raccontosudòfreddo. Evidentemente quel paraguajano era stato avvelenato dallamoglie. Ma Mantegazza taquee ben fece.


4814.(dupl?) Certo Marchetticompositore di tragedie per burattini chefacevano correre tutta Romascrisse anche uno «Stilicone»che gli procurò per le sesquipedali baggianate moltecappellate di quattrinie di cui fece poi la continuazionesotto iltitolo di «Stilicone rinciucciolito». Pare peraltro cheil Marchetti facesse lo sciocco per speculazione. Difattiallerisate che Roma fece sulla sua operaegli rispondeva coi seguentiversitutt'altro che sciocchi: «Voi ridetevoi scherzate -nel veder lo Stilicone - Io riscuotovoi pagate - chi di noi èpiù coglione?» Celebre è il Marchetti per la«Didone in fiamme» che gli valse le persecuzioni delgoverno francese nel 1849essendo i francesidal popolino romanochiamati i didoni (dis-donc) e le loro amanti le didone.


4815.incarcar i serci (calcare i selci) frase romanesca piena di coloritosignifica i burrini (villani) della Campagna romana che ballanoasuono di tamburellail salterellocoi loro mantellonicappellaccie stivalonie ricordano colla pesantezza delle loro mosse coloro chemazzapicchiano i ciottoli delle vie.


4816.Pasquinodopo il 1870è diventato clericale. Alle primeriforme interne di Leone XIIIdisse «Non è Pionon èClemente - è un Leone senza dente».


4817.22 novembre 1879ore 51/2. - Morte per difterite di Ada Cremona dianni 6unica figlia del pittore Tranquillo Cremonamorto l'annoprimae mia figlioccia.


4818.E' una repubblicala letterariain cui ciascuno vuol essere reassoluto.


4819.L'Amore e l'Amicizia si escludono reciprocamente.


4820.La maggior parte delle donnealle gentilezzeai benefici che lorosi fanno non provano gusto e sollievo tanto per l'omaggio e ilmiglioramento che loro si recaquanto per l'invidia rabbiosa chepossono suscitare nelle loro compagne o rivali.


4821.- R.U. Etimologisti - Sudorquasi in oribus sudnei paesimeridionaliquindi caldi.


4822.Nei grandi centri dell'affarismo politico o finanziario regna lacocotteladratraditriceporca. L'uomo politico o bancarioche èsolitamente corrotto fin nel midollonon gusta altra donna.


4823.Rattazzial tempo de' suoi ultimi ministerisi vantava di non averletto da trent'anni alcun libro - tanto era statosenza riposooccupato d'affari.


4824.Agostino Depretispiù volte ministroquando si maritòcolla vedovella Grassieranoper così direanni che non silavava. A forza di tirar tabacco e di non nettarsi mai il nasos'eraformato una corteccia sul labbro superiore che pareva un pajo dibaffi. Prima cura della moglie fu di lavarlo e pulirlo: la crosta furaschiata viama dall'esservi rimasta sì a lungo lasciòsul labbro un segno incancellabilmente rosso che rende aspetto di unapiaga.


4825.La Sinistra monarchicaattualmente al potere (1876-1881) è unpartito quasi illetterato. Nè Cairolinè DepretisnèCrispinè Zanardellinè Nicotera lasciano alcun libronel quale il pubblico possa leggere come la pensino. I soli in tuttoil partito che sappiano tanto quanto scrivere sono De Sanctis eMarsellima il primo batte le regioni puramente letterarie e l'altronon basta. Al contrariola Destra ha tutta una letteraturaMinghettiMamianiBonghiLuzzattiCorrenti (poichè ancheCorrenti è di destra) - come l'ha la Sinistra repubblicana -BovioSaffiGabriele RosaBertaniCarducciGorini ecc.


4826.Le traduzioni delle opere letterarieo sono fedeli e non possonoessere se non cattiveo sono buone e non possono essere se noninfedeli.


4827.Importantissimo nello studio della mente e del carattere di ungrand'uomo è di conoscere le sue favorite letture. A ciòservono mirabilmente gli estratti delle fatte letture che moltiuomini insigni lasciaronocome quelli di Foscoloattualmente allaLabronicaquelli di Gorini ecc.


4828.Di eccellente traduzione si potrebbe dire che avvenne come nellagalvanoplastica. L'oggetto è ancora quel desso quanto allaformasalvochè alle molecole primitive se ne sostituironoaltre di diversa materia. L'oro si è convertito in argentomala forma rimase intatta. - Delle traduzioni mediocri si puòinvece ripetere la pittorica frase di Cervantes (Don Quixote) - C'èil disegno della stoffama al rovescio.


4829.Nel «Cittadino» giornalese ben ricordodi Genova (nov.1879) si leggevano in una corrispondenza da Bordighera questetestuali parole: «Mentre la regina scendeva dal treno realelapioggia cominciò a cadere. Per rispetto alla regina e giustal'etichettaniuno del seguito aperse il parapioggia per proteggerel'augusta viaggiatrice: il principe di Napoli era intanto salito inuna delle sette carrozze che attendevano la sovranaecc.» - Esiamo presso il XX secolo e a poca distanza dalla universalerepubblica!


4830.Nella monografia dei Baci (V. sparsim) avvertire umoristicamente laloro importanza igienica sulla pelle. Sono per così diretanti piccoli senapismi che mantengono in moto il sangue.


4831.(Durante il ministero dello sciocco Cairoli). Sventuraquando ireggitori dei popoli si mostrano incerti in quanto fanno. Gli ècome quando vediamo il cocchiere della nostra carrozzatitubarenonsaper se toccare i cavalli o lasciar questi procedere a spina-pesce:il timore ci piglia e facciamo voti perchè la trottata siapresto finita. Se invece l'auriga ci si mostra fiduciosoe con manoferma tratta i cavallianche noi ci sentiamo (ein veritàsiamo) al sicuro.


4832.Inenarrabili le mangerie degli alti e bassi funzionari borbonici. Unesempio basterà per tutti. Sulle carte geografiche del Regnodelle Due Sicilieanteriori alla costituzione del Regno d'Italiastava segnata la gran strada delle Calabrie. Quando il Napoletano fuconquistato alla libertàla nuova amministrazione cercòdi quella gran via e non la seppe trovare - anzi nessuno glie ne potèdare notizia. Eppure negli archivi esistevano non solo i piani dellastessama le perizie per l'appalto dei lavorii contratti diappaltoi verbali delle aggiudicazionii pagamenti rateali eseguitidallo stato - che più? perfino i collaudi degli ingegneri. -Si noti che nel Regno delle Due Siciliedelle somme d'introito chesuperavano alla fin d'anno le previsioni si dava un tanto per centoagli impiegati dei Ministeri.


4833.Che può attendersi l'Italia da un Ministro * (1881) appestatoda capo a piedila cui casa èper le puttanissime figlieunvero postribolo? da un uomogonfio di vanità e di maldigeritadottrinanon illuminata dal genio?


4834.Io credo di possedere un infallibile indizio per comprendere quandomi trovo in presenza di una persona d'ingegno e destinata adiventarmi amicapoichè allora sento il mio proprio ingegnodestarmisi. In presenza invece di uno scioccoio mi trovo piùsciocco di lui.


4835.Noi non intendiamo assolutamente di fare il minimo appunto allasocietà contro i maltrattamenti degli animalied aisostenitori in genere del principio della inviolabilità dellavita umana e belvina. Forse però non hanno ancor fatto laseguente osservazione. Immensa è la serie degli esseriviventisia nel grande che nel piccolo. Se non tutti sono dotati dipari organi per gioiretutti ne tengono per soffrire. Lo spasimo chesente il bue procombente sotto la mazza del macellajo non èdiverso da quello che soffre la pulce schiacciata dalla rosea e dottaunghia della fanciulla. Perchè dunque tutto questo apparato dicommozione per i dolori delle bestie grosse e men grosse e non perquelli delle piccine? - E' la Natura che c'insegnaci obbliga avivere di assassinio sugli altri viventi.


4836.Il XVIII gennajo del MDCCCLXXXII - Dopo 67 anni ed 8 mesi di vita -Stanislao Brichieri Colombi - avvocato - chealla nobiltà de'natali e degli alti uffici occupati - congiunse quella dell'animo -econsigliere assiduo di bene- ne fu del pari instancabileoperatore - si spensequal face al sorger del solenella luceeterna - Col nome del marito amantissimo - e dell'incomparabile padre- la moglie Marianna Gazzarini - i figli GaetanoTomasoIsabellaAugusto - incisero in questo marmo - il loro amoreil lor strazio.(Epitafio dettato da C. Dossiper commissione di un amico).


4837.L d.B. «La malattia del genio» studio patologico. Oggi incui i medici fanno da letterati (Mantegazza ecc.) è permessoparea un letterato di fare un po' il medico - e qui si puòaccennare alle simpatie che passano fra la medicina e la letteraturadai tempi più antichi ad oggi. «I medici letterati»è tema che potrebbetrattato da persona competenteprodurreun bellissimo studio. Cit. RediGarthCocchiL. BelliniRaibertiecc.Cagione probabile di ciòsarebbe che il fondo e il camposia dei letterati che dei medici è la bugiala quale non puòavere spaccio se non sotto una bella forma. Anche la matematica diedepoeti - Per es. Mascheroni e Marchetti - Nel bozzetto «Lamalattia ecc.» discorrere del modo artificiale di creare ecovare i pensieri. Ai tempi odierni si fabbricano nuove razze dicavallidi canidi bestie bovine e suinesi producono fiori efrutta colla luce elettricas'inventano ova ecc. perchè nonsi potrà far nascere e crescere anche il pensiero - epreparare crani e cervelli atti a contenerlo e fomentarlo? La Naturaci ha da lungo tempo già suggerito alcuni mezzi per ottenerciò: gli eccitamenti morali e materialispecialmente lebibite alcooliche. Senonchè queste non sono sopportabili datutti e guastano innanzi tempo l'organismo. In essi però sipotrebbe ricercare il germe del nuovissimo specifico nervoso atto aprodurre il cervello di genio.


4838.L.d.B. «Due appartamenti». Bozzetto di riscontro a quellodi critica letteraria «Di tre scrittori contemporanei».Nella descrizione dei due appartamenti mezzo reale e mezzo idealeraffigurare l'animo e la coltura dei loro due presunti abitatori:Crispi e Cairoli. Nel primodescrivere gli scaffali pieni di libridi scienza che serbano le tracce dell'uso quotidianoi ritratti deimigliori uomini amici di Crispi ecc. in una parola rintracciarvifinnelle minime cosei semi del genio e del cuore generosissimo.Nell'altro invecedescrivere oggetti che indicano ignoranzaegoismoe vanità. Le carte geografiche al rovescioi libri intonsiitavoli zeppi di pubblicazioni laudative del padrone di casa - coroned'alloro sotto il vetro ecc. far insieme nascere l'idea che si parlidell'appartamento di una ballerina e terminare dicendo a pressapoco:è la casa di Benedetto Cairoli.


4839....Gatto i cui occhi scintillanti sembrano due acini d'uva.


4840.La vita burocraticacome la prigione del corpofa vittime piùche non si pensi all'altare della pazzia. E' infatti una vera carceredell'animo. I soli che vi possano resistere sono gli idioti - mal'idiotismo è già una forma della pazzia.


4841.La storia della torre di Babele Tower of Babel quasi of babil(ingl.)di chiacchiere è la storia di molte intelligenze chevollero tendere al sommo al di là delle proprie forze. Ogninuovo cerchio di mattoni e di pietre rappresenta un nuovo superioreordine d'idee che la intelligenza ha aquisito.Cresce la torre dellaerudizione e della meditazionema nel crescere si rastrema. La torreè altissima ma l'uomo superbo non ne è pago e peròsforza il suo cervello a più acute meditazioni. La torre sifrange per la sua stessa mole e sottigliezza - le lingue siconfondono - cade la intelligenza fulminata dalla paralisi.


4842.«La ghiaia di Roma». Sotto questo titolo si potrebbescrivere un curiosissimo e interessante libretto di archeologiaminutail quale potrebbe anche servire all'istruzione popolare od aquella dei bimbi - come la «Storia di un boccone di pane»del Macé ecc. Si comporebbe di una introduzione e di parecchicapitoli - illustrati artisticamente da pittori di spirito come peres. il Conconi. - Nell'Introduzionemostrare che uno de' principaliscopi dell'uomo ed uno de' maggiori suoi godimenti è quellodella scoperta. Chi non può fare scoperte nel campo delle cosenuovene fa in quello delle antichedonde l'amore per gli scavi e imusei che talvolta rasenta la mania. Si capisce l'avaro Torlonia cheha profuso tesori per scavare tumulisi capisce perfino il marchese* che spogliòper fini archeologiciil Monte di Pietàdi Roma. Noi non abbiamo a nostra disposizione nè i tesori diTorlonianè la indelicatezza di *: eppure trovammo modo disoddisfare completamente alle nostre inclinazioni archeologiche -Paragone fra la grande e la piccola archeologia -; mostrare come siequivalgano. Importanza della archeologia minuta (e la nostra èpiù ancora minuta di quella di Pompei) tanto maggiore quantopiù spregiata. - Come la fantasia goda dellericostruzioni.L'archeologo aulico su un frammento di colonnaricostruisce un tempionoi su mezzo manicosu un orlo fittileunvaso. E il vaso può valere il tempio. - I capitoli potrebberocontenere le seguenti materie: I «Spedizione archeologica afior di terra». Descriz. delle mie passeggiate fra le terre discarico dell'Esquilino. - Quale sia il tempo e l'ora del giorno piùpropizia alle scoperte. Dopo una pioggiaalla mattina o al tramonto- Paragone fra le passeggiate per funghi e per sassi - Giovamento chene ritrae la salute - L'occhio si abitua alle minime cose. - Leguardie degli scavi non vedono e non raccolgono che gli oggettigrossi: statue equestribusti colossali ecc. - Studio dellatopografia delle vie antiche di Roma e delle osterie nuove ecc. - II«Che cosa si trova». Descrizione generale - presa dalvero - degli oggetti raccolti da meda Conconi e da mio fratello.Bronzi - stucchi - marmi - avori - ferriecc. ecc. Detritiframmenti di antica civiltà - La storica ghiajala ghiajasagomata di Roma. - Studiare la storia di Roma nella sua ghiaja - Lapre-Roma ecc. - III «Le gradazioni de' sentimenti» Cap.in cui si parla degli stucchi colorati e de' dipinti. I romani nonconoscevano la mezza tinta la «nuance»non solo nellapitturama nella letteratura e negli affetti.L'umorismo non potèquindi prendere un posto principale in Roma - ed anche oggi non vialligna che per eccezioni. La letteratura latina o rideva od eraserianon sorrideva quasi mai. (Vedi note sull'UmorismoOvidioCicerone ecc.). I romani od erano assolutamente perfidi ocompletamente virtuosi.Bricconi onesticome sono di moda oggidìnon ve n'erano. Nella vita pubblica vi era spogliazione violentanonsubdola o come dicesi oggiaffarismoecc.- IV «La storia diRoma». In un pavimento a mosaico la si può leggeretutta.Perchè quel pezzetto rosso potesse collocarsi vicino aquello verdele triremi romane dovettero passare il marele legionidovettero piantar le loro aquile nella tale e tal'altra regione.Particolareggiareservendosi di parole tecniche per quanto riguardale diverse qualità de' marmi e citando con garbo artisticofatti storici - in modo che ne risulticome si dissetutta lastoria di Roma. - Accennare alla straordinaria profusione dei marminell'antica Roma - e al viaggio di talune colonne e statueche dallaGrecia vennero a Roma e da Roma a Costantinopolipoi passarono aVenezia e tornarono a Roma per emigrare quindi a Parigi e ritornareancora una volta nella città eterna. - Parlando dei pezzettidi marmo pei pavimentifare considerazioni sulla somma di lavoro checiascuno costò. Ciascuno infatti è levigato sullequattro pareti - Conchiudere con un progetto di un pavimento di marmoper una grandissima sala. Il pavimento rappresenterebbe le provinciedell'impero romano. Il colore di ciascuna provincia o regione sarebbecostituito da quello dei marmi scavati sul luogo e poi trasportati erinvenuti a Roma. - In altri capitolisi potrebbe parlare «degliossi e delle ossa». Paragonare le tombe odierne dove gli avidieredi non pongono altro che il nudo mortoe le tombe antiche in cuiil defunto veniva circondato di tutti gli oggetti che gli erano cariin vita. Dire del vasellame funerariodelle ceneri ecc. - poi sipotrebbe parlare dei bolli sia di mattoni che di vasi. Quanti nomi dipersone moderne si ritrovano tra i figulai antichi. CrispiCurtiecc. - degli oggetti e delle imagini oscene. Diversa opinione inproposito degli antichi e de' moderni. Sul pudore morboso edartificiale. Come l'uso attutisca l'impressione impudica. Lacomunissima vista di oggetti raffiguranti membri virili nonrisvegliava probabilmente nelle antiche ragazze romane nessunaemozione di leso pudorecome non ne solleva alle moderne laesclamazione di «cazzo» volgarissima a Roma. - (V. 5019 esparsim)


4843.I tartufi potrebbero chiamarsi «i diamanti della cucina».Anche Brillat-Savarin usò di questa espressione.


4844.Appunti sui pittori T. Cremona e Ranzoni - utili per la Rovaniana -Cremona nella sua prima maniera levava le pelurie del pennello dallefaccie delle sue figure colla penna d'acciajo. La «Traviata»è di quell'epoca - CremonaRanzoniMosè BianchiRinaldi ed altri lavoravano tutti contemporaneamente nello studio delProf. Bertini. Ranzoniche aveva sin d'allora il ramo della pazziadiceva a guisa di ritornello fra una pennellata e l'altra «mivoo a Intra». Ranzoni era fortissimo di spalle e trasportava sudi esse accavalciati Grandi e Cremonaciascuno dei tre recando duecandele accese in mano. E camminavano di notte per le stradedicendodi fare la bestia infernale. RanzoniGrandi e Cremona erano chiamatii tre nani. Cremona però si vantava di essere più altodegli altri due «on pel de natura» - Fra i suoi parecchipadroni di casaCremona ne aveva avuto uno in via S. Paolo cheessendo stato frustrato dell'affitto andava dicendo che avrebbe fattovedere chi era a Cremona. Cremonaudito ciòsi recòdal detto padrone di casae girandogli intorno tutto inchini esalamelecchi colse il destromentre lo assicurava che lo avrebbepresto pagatodi pisciargli in tasca - Notisiera di pieno giorno -Famose le caricature di Cremona. Col gesso ne fece di bellissime sultappeto verde del bigliardo del caffè da lui frequentato. Feceanche la caricatura di certo Bianchi mercante genovese che lo avevachiamato in sua casa per farsi ritrattare. La caricatura fu disegnatasull'album dello stesso Bianchi. Figurava un avarocon un borsellinostretto in pugno e con su scritto: dinee. - Presentava sua moglieCarlotta (ex cantante e già sua amante) così - Ghepresenti la mia concubina legalizzata. - Molte sono poi le burlefatte da lui e dai suoi amici all'offellajo Lazzaroni sull'angolo diVia Monte Napoleone in faccia a via Durini. Il Lazzaroni s'eraedificata la facciata della sua casa nel peggior gusto possibile. Ilpiano terreno era rivestito da parecchi filari di bugne chesomigliavano in tutto ai bottoni.Cremona e gli amici venivano a nottetarda dinanzi il caffè chiuso del Lazzaroni ed appiccavano iloro cappelli e i loro soprabiti ai detti bottonipoifacendo unbaccano infernaledestavano il Lazzaroniche venuto alla finestravedevacolla più comica irala sua casa cangiata in uncolossale attaccapanni. - Si recava alla latrina con un elmo romanoteatrale in testasul quale al posto del pennacchio era una candelaaccesa. Sul vetro dell'uscio del suo studio in via Solferinoavevascritto: sono pregati specialmente gli amicia lasciarmi Tranquillo.Il vetro è oggi (1897) posseduto dal pittore Rapetti - Le teledi Cremonaoltre che pel geniodureranno lungamente anche per lamateria di cui furono saviamente composte e dipinte. Cremona infattinon si servì mai (tranne che pel ritratto di Fausto Cucchi -tela a olio) se non di tele a gesso - e preferì semprefra icoloriil lapislazzolo e la malachite. Rettifica (1901). Molte telead olio di Cremona si annerisconoperchè il colore ha perbase il catrame - Cremona era appassionato dei sigari avanatortillados. Spendeva 67 lire al giorno per essi - ne fumava unditopoi li gettava.


4845.Quand'io mi metto a meditar qualche temagli è come seentrassi in un bujo sotterraneo: nulla vedo. Maa poco a pocol'occhio dell'intelletto si assuefa all'oscurità ed aquistacome quello del gattola proprietà di raccogliere in sèi minimi fili di luce - cosicchè finisco per trovare quantocerco e più ancora. - E ciò avviene pureleggendomia' miei lettoridi cui moltirespinti dalla prima apparentebujezzagettano il libro. Da' miei lettori io non invoco chepazienza.


4846.Nel volume dei ritratti umani che parlerà della «Parteufficiale» e tratterà in una serie di bozzetti anchedegli impiegati pubbliciistituire un raffronto tra la vecchia e lanuova burocrazia. Occorrono a ciò informazioni.Non dimenticareintanto le forme sotto le quali i vecchi burocratici prendevano partedel loro stipendio o sapevano abusivamente aumentarselo - ossia idiritti di ventaglio per l'estatedi manica per tutto l'annoditaccuino pel capo d'anno ecc. che loro venivano pagati in denaroallo scopo appunto di procurarsi i detti oggetticheviceversa poinon si procuravano affatto. - Toccare degli obblighi religiosidelleingiunzioni per circolari di frequentare la messadi far la Pasquaecc.


4847.«Sul mio modo di scriverecosidetto difficile». Unamicodotto e intelligentissimomi dice: «dovresti scrivereDossi mioin forma più popolaretralasciando certe paroleche non si capiscono dai molti e però fanno abbandonare illibro» - Rispondo: a piacer tuo. Eccoti una matita e segnaqueste parole. - L'amico prende un mio librolegge e comincia asegnare. Egli conosce non scarsamente la lingua italiana e perònon sottolineain mediache un pajo di parole per pagina che iosostituisco con altrettante più facili. - Ed orasi passi illibro così corretto ad altra personameno istruita diquell'amicouna quindi che più si avvicina a quellaindefinita quantità di gente detta popoloper la quale sidice che tutto dovrebbe essere scritto e fatto. Questa persona leggeea mio invitosegna le parole che non comprende e ne segnainmedia6 o 7 per paginaparole tutte che non avevano fatto alcunaimpressione di disgustosa novità all'antecedente lettore. Edil libro trapassa poi ad altra personadi un grado ancora minore dicoltura e d'intelligenzae così via - scendendo - va fino adarrestarsi alle soglie del completo analfabetismo. Alloradopoaverlo ricorretto di mano in mano come vorrebbe il signor popoloripresento il libro al primo lettore. Ahimè! colle parole sonoscoloriti anche i pensierichè la parola non è altroinfine se non pensiero: a forza di stacciare il composto del librotutto il sugo ne è uscito e non rimane più che lafeccia. Quanto restatutti lo capisconoè veroma a nessunopiace - Il letterato che non scrive pei pochi è letterato diben poco valore.


4848.Dagli edifici come dalle opere letterarie ed artistichecherappresentano un'arte giunta alla sua piena maturanzanulla vi had'imparare.Tutto quanto poteva dare quel modo di esprimersi fu dato ene avete innanzi la prova. S'impara invece assai risalendo al puntodi partenza de' vari modipoichè ivi trovate anche principitrascurati e che voi potreste utilmente sviluppare. Egli è perciò che negli abbozzi dell'artep. es. nelle primitivebasiliche cristianesi apprende più assai che nell'ambientedel San Pietro di Romaetc.


4849.A Paolo Gorini - chealla Natura obedendola dominò - edella vita sorpreso il segreto- non potendo la mortedebellòla putredine - gli ammiratori del suo intelletto sovrano - gliinnamorati del suo ineffabile cuore - Memorialteri - (nacque il 26gennajo 1813. Il 2 febbrajo 1881 fu l'ultimo della sua vita e ilprimo della sua gloria) Progetto di epitafio per la lapide dacollocarsi nel Tempio crematorio di Milano - (C. Dossi) Non venneaccettatacome al solito.


4850.Io ho l'animo sifatto che mi sento minore di un mendicante e maggioredi un re.


4851.La settenne Idinamia nipotinachiedevami: mi vuoi benenonno? -Risposi: un po' bene e un po' male. Voglio male alla tua cattiveriae bene alla tua bontà: e siccome tu sei molto buona e pococattivacosì ti voglio assai più bene che male.


4852.A ventre pieno e [rasura nel ms.] si fanno proponimenti di sobrietà[rasura nel ms.]che poi a vuoto ventre [rasura] ci affrettiamo adimenticare.


4853.Nella lentaservile e malpagata carriera ministerialel'impiegatoinferiore si va saturando d'odio contro il superiore - odiochesfoga poi - come raggiunge il posto altocontro la classe in cuiegli soffrì ed odiò. E così il dolorel'invidiae la vendetta si perpetuano nel mondo burocratico.


4854.Difendendo le cause generoseè gloria anche il soccombere.


4855.L.d.B. - Note per la prefazione. L'Umanitàinvecchiandodiventa orribilmente seria («inversa»). Il riso vascomparendo dalle nostre arti. La Musicala Plasticala Letteraturadel giorno opprimono l'animo - quel poco di gajezza che restatrovala sua espressione nella parodia invidiosa e velenosa e nel freddoequivoco. Parag. l'opera buffa Rossinianaveramente e sanamenteallegrae l'ilarità spasmodica dei vaudevilles francesi. Nèsolo si è seri dalla nascitama con una educazione edistruzione contro natura si tende a vieppiù immusonarci. Chipoi non sarebbeper indoleseriofa ogni studio per parerlo.Froebel ha cacciato lo studio perfino nel gioco. Non vi son piùfanciulli. Paragonare il popò anticoingenuoinconsciograssone ecc. e il bambino sparuto modernotutto maliziaescimiotteria dei vizi della gente adulta. - Accennare ai titoli deilibri che escono alla luce; non c'è autore che non si presential suo pubblico senza la minaccia di qualche nuovo sistemafilosoficodi qualche grave scoperta matematica o fisica - oDio cene scampimedica. Non minimo atto della vitadi cui non si voglianorintracciare le cause prime ecc. - Orbeneil nostro innato spiritodi contraddizione si ribella a tutto ciòe vuole ad ognicosto nuotare contro la corrente. Giacchè tutti fanno ilserionoi rideremo anche a loro spese.Giacchè tutti scrivonolibri da sagginoi ne scriveremo uno da pazzi ecc. E forseriusciremo più savi di loro.


4856.Vi ha discussioni e lavorispecialmente nella vita politicaparlamentarei quali costituiscono la base di importantissimeriformebenchè di essi non resti più tracciaapparente. Formanoper così direil comincino della calzache poia calza inoltratasi abbandona. Si potrebbero paragonare aque' grossi macigni che si affondano nell'aqua per erigervi poi sopraaltre moli. Appare agli sguardi di tutti l'edificio sopraqua -talvolta leggero: nessuno vede le colossali fondamenta. Per ottenereriformeoccorre anzitutto saper crearein qualsiasi modoi cosìdetti «precedenti».


4857.Soggetti di quadri. - «Alla piccola» (quadro imaginatodall'amico Conconi). Un vagone pieno di buoiabbandonato su rotajesecondariepiene d'erbeal soleche attende da lungo tempo la suavolta di partire - In fondoma molto in fondopaesiprativerdeggianti ecc. - «Genio e spensieratezza». Ritratto diuomo illustresedutocolla testa appoggiata alla manopensoso - ela toppa (patta) sbottonata. - Due quadretti di riscontro nell'unode' quali domini la nota bianca e nell'altro la nera. Nel primogiardino ben pettinatocon ajuole a fioriche sente la ricchezza.Un cuoco tutto vestito di bianco corre a salti attraverso le allee ele ajuole con un coltellaccio ed un mazzo di rosmarino in mano. -Nell'altroorto parochialetutto cavoli e rapecon in mezzo unprete in calzetta e soprabitotutto nero. - Altri due quadretti diriscontro - storici edinsiemedi genere - potrebbero essere ilprimo - «Pio IX che gioca al bigliardo»: Sala baroccaambiente gaudentecolori spiccati. Il papagrassoha la stecca inmano e sta per dare il colpo alla bigliala gamba in aria.Diceintanto una delle sue grossolane freddure. Intorno a lui i principalipersonaggi della sua intima Corte che ridono adulatoriamente: - ilsecondo «Leone XIII» che prende il caffèfacendouna disquisizione teologica.Giardini vaticanidove si vedono pianteimpettite e melanconiche come Leone.Il papa magro sta sedutocoisuoi famigliarisu dei pliants. Ha in mano la chicchera del caffèe tiene le dita dell'altra a pizzico come se stesse inculcando dogmie facendo divisioni logiche. La Corte circostante ha i visi lunghi ela cera nojata - Altro soggetto di quadrodi storia vecchia einsieme d'intenzione nuovapotrebbe trovarsi nel «Ball ditôff» del Manfredo Pallavicino di Rovani - una ridda distraccioniesaltati dal vino e dalla momentanea impunitàchemette a soqquadrosaltando indemoniatamente ecc.il ricco salonedell'avara marchesa ecc. (Vedi pei particolari il relativo capitolorovaniano).


4858.Il libro di preghiera suppone un'assai scarsa religiosità inchi ne fa uso. Indica che il suo lettore non trova bastante calorenel suo cuore verso la divinitàper formare da sè lafrase sincera della gratitudineche le bellezze della circostantenatura non bastano ad elevarne l'animache egli ripete non suoisentimenti. Cosìin un campo più vastosi dica di chiha bisogno di chiesa per adempiere il cosidetto dovere religioso enon gli par sufficente la volta del cielo.


4859.Del rivoletto in mezzo alla stradaprodotto dall'aqua piovanapuòdirsi che «sembra una spina lucicante di pesce» - Vi hacani barboni. che si direbbero imbalsamati: intorno al loro occhioimbambolato sembra di vedere «el pont sôra». (L.Conconi) 4860. [La notadi 4 righeè abrasa dal ms.].


4861.Su Cesare Cantùcorrevano i seguenti versichi dice diGiunio Bazzonichi di C. Correnti = La storia universale - scrivecome niente. - All'Austria ha dato il saleai frati la virtù...- Ma un genio onnipossente - è il cavaliere Cantù =Quando la penna smette- sbrodola sentimento - e quelle poverette -che sognano virtù - sono un divertimento - pel cavalier Cantù= Zajotti educatore - de' Gracchi cerretani- che a questobell'umore - indovinò il pensier- propose a Torresani - difarlo cavalier = Ma Torresan prudente - rispose: di bargello - ancoratroppo ei sa: - per or basta l'anello: - s'infami e poi vedrò= Quando l'anel fu giunto- di Lucca il tirannetto - al liberalcompunto - diede l'assoluzion - e gli confisse in petto - il magicocrocion - Maquella croceun giorno - ti recherà spavento -quando farai ritorno - al padre Belzebù - che esclamerà:presento - il cavalier Cantù =.


4862.Cesare Cantùscrivendo a Cattaneo lo aveva chiamatofiorentinescamentea modo di vezzeggiativo «coso» -Cattaneo che odiava tutte le smanceriegli rispose: Coso volea dircazzo; - ora vuol dir carissimo: - orbenCantù dottissimo-carissimo Cantù- saresti un coso tu? Nota. Manca forse ilprimo verso con rima in azzo.


4863.Le celeri dita dei compositori tipografi che prendono dalle cassettele lettere ricordano il moto de' polli beccanti sull'aja. Si potrebbequindi usare la frase: le celeri dita de' tipografi beccavano lelettere ecc.


4864.Nella filosofia della lingua milanesecitare la parola «mar»che significa tanto il nome mare quanto l'aggettivo amaro.


4865.Bozz. filologico - sulle imagini che trovansi tradizionalmente nelparlare - e su chi le interpretasse letteralmente. Per es.: «dalladiscussione si ha la luce» - nosi può risponderemadal droghiere che vende le candele ecc. (Note umor. di lett. alta ebassa).


4866.I purganti più che sgombrare gli intestini dalle fecisembrano empirneli.


4867.Quando in Omero ritorna lo stesso pensiero già espressoritornano le stesse parole già scritte. Per es.nell'Odisseala descriz. del mattino è sempre contenuta in questesacramentali parole «Émos d'erighéneia phànerododàktylos Eòs» - e quella della sera: Dýsetot'eéliosskiòonto te pàsai agyiaì.


4869.Fra gli aggett. stereotipati cit. il koìlen néacavanavedi Omero.


4870.Nell'OdisseaTelemaco ha continuamente il predicato stereotipato dipepnyménose si parla ripetutamente della sua prudenza.Nestore perfino se ne meraviglia. Eppure il signor Telemaco dice e facosealmeno nella Odisseache molte altre migliaja di giovani dellasua età fanno e dicono quotidianamente. Bisogna quindi pensareche ai tempi omericii giovani si trovassero tutti in uno stato dimarmottismo moraleavendo forse la loro parte fisicatropposviluppataassorbita la spirituale.


4871.Quando Minervanell'Odisseasotto le forme di Mentorechiede aTelemaco se è figlio d'Ulisse (lib. I) Telemaco prudentementerisponde «ti dirò la veritàospite mio - Lamadre dice che io sono di colui (Ulisse) maper mio contonon lo so- perchè nessuno conobbe mai certamente il proprio genitore»(Versi 214-216 lib. I).


4872.Nei poeminei romanzi dell'età odierna (dal 1750 al 1850) nonsi vedono mai i personaggi a tavola: pare che vivano d'aria.Nell'Odissea e nell'Iliade non fanno invece che mangiare e bere: eche bicchieri! e che piatti!


4873.dòper dòmacasaCF. cà (Dante) per casa.


4874.Carlo Portaimpiegato al Monte Napoleonequando si assentava dallacamera di ufficiolasciavadiconoscritto sotto il suo cappello«De Carlo Porta l'è quest chi el cappell - quand el gheminga lubasta anca quell» - Lo stesso Portamentre stavamorendo e gli avevano messo in mano un crocifisso di legnosirivolse all'amico Tomaso Grossi e gli disse «L'è on granbrutt segn - quand se gha in man sto tocch de legn».


4875.Sulla lentezza di Torti nel comporrefu scritto il seguenteepigramma:«Scanderbeg mille turchi ammazzava - pria che Tortifinisse un'ottava»


4876.P.A. Curti fece su Ignazio Cantùnuovo cavaliere d'Austriaquesto epigramma: «Util ti fia lo spronse a te concesso -fosseo Cantùdi cavalcar te stesso».


4877.Il 17 maggio 1882 (ore 6 pom.) fu l'ultimo della vita dell'adoratamia mamma. Si era posta a letto l'ultimo dì d'aprile con unapleuro-bronchite capillare. Baccelli aveva fatto un pronosticofelice. Fino a due giorni prima della sua mortesembrava volgesse aguarigione. Il dì 16 le venne applicato un vescicantefortemente cantaridato. Alla mattinaattendevasi il dottore che sifaceva troppo desiderare. Erano le 81/2. Io m'irritavo e mamma midisse:«Alberto miocalma e pazienza». Furono le ultimesue parole a me e fu per me il più prezioso consiglio che mipotesse lasciare - Venne finalmente il dottore e le ordinò unemetico. Corsi a prender l'emetico: ma ero appena uscito che mammaperdette ogni conoscenza ed entrò in agonia - agoniatranquilla ed inconscia - che si chiuse alle 6 ed 8 m. del pomeriggio- Durante la sua malattiala cara mammina dicevami che le piacevaquasi di essere malataperchè prendeva tante buone cose(Bordeauxconsommés ecc.).Non ebbe che un transitorio sentoredella gravità del suo malequando mi disse: questa malattia èpiù grave della difterite che ho fatta. E poi chiamava me chele faceva da infermiere «il suo tesorin»il suo «fraZenever» alludendo alla nota novella del Porta. Il lepido earguto e filosofico spirito chenelle sue parolesotto la formameno appariscente permeava semprenon la abbandonò mai sinoalla fine. Citava di preferenza versi di Portail Dante milanese. -E un giorno mi disse: se guarisco oh non voglio tener da conto. -Cara adorata mamminacome ti avrei tenuto io dopo quella provamortale! E già si pensava di fare una bicchierata di allegriae io ti avrei condotto in campagna e t'avrei preso un bel giardinetto- questo giardinoche ora godoforse immeritatamente - e t'avreisempre accompagnato io al passeggioio che spesso tolsi dal tuo -ingratamente - il mio braccio per darlo ad altri.Povera mammina mia!Se puoi ascoltarmiridammi l'ingegno che mi va ora morendoperchèpossa col mio perpetuare il tuo nome! - Per la tomba della mia mammatentai di comporre varie iscrizionima la sincerità deldoloremi impedì di esprimermi condegnamente. Le iscrizionitentate sono le seguenti: 1) Quìcolle care spoglie - dellanobildonna - Ida Pisani Dossi nata Quinterio - è sepolta lapace - de' figli suoi - Guido ed Alberto - 182318481882 - 2) Gliatomi - che già componevano la soave figura - e la forteintelligenza - della nobildonna Ida Pisani Dossi nata Quinterio - quìsi dissolvono nel riparatore grembo della terra. - Possano essiraggruppandosi a nuove forme - restituire al Sole - una esistenzapari all'estinta - In queste iscrizioni la lambiccatura del concettogli toglie ogni efficacia. Riuscì invece l'amico Gigi Perellidettando il seguente semplicissimo epitafio - Ida Pisani Quinterio -Era gioia - è dolore - Della morte di mamma parlarono concalde parole di stima e rimpianto Primo Levi nella Riforma di RomaG. De Luca Aprile nell'Amico del Popolo di PalermoCameroni nel Solee nella Nuova Fanfulla di Milano. - Le parole di Primo Levi sono leseguenti «La tomba che s'apre oggi per la madre de' nostrifratelli in amoreCarlo Alberto Pisani Dossi e Guido Pisani - DonnaIda Pisani Quinterio - morta jeri placidamentedopo brevi giorni disofferenzachiuderàcon la immemore salmauna parte dellamemore anima nostra. - Questa mortache piangiamofu d'animo ed'intellettocome di sanguegentileepperòebbe la vitaaffetti e dolori per lei - E affetti e dolori lascia sparendonèquelli dei figlidella nuora e di noi potran trovare conforto in unprovvido oblio». (P.L. - L.P.) 4878. Giuseppe Reveremediocreingegnomolta coltura letteraria - carattere invidioso evano.Amoreggiò colla * attrice drammatica e nello stesso temposcrisse alle di lei spalle un sonetto che cominciava «il fioredi tua facile bellezza- io pure colsi» - sonetto che mise ingiro. Interrogato se egli fosse l'autore di tale vigliaccherianegò:dopo qualche anno pubblicò il sonetto nella raccolta delle suepoesie.


4879.Andrea Maffeiversajolo e spia dell'Austriadi alcune sue poesiegià dedicate pubblicamente ad amicifece tirare parecchiecopie su carta di lusso e le ridedicò con iscrizioni a mano acospicui personaggi austriaci. Eppure Maffei è senatore delRegno d'Italia!


4880.Temistocle Solera. Sua vita avventurosa. Vissenonostante igrandissimi guadagniin un perpetuo indebitamento. E' chiamato inSpagnadal Maresciallo Narvaezche gli offrì prima 5000poi10000 lire per pagare i suoi debiti. E Solera rispondevalaconicamente da Milano «non basta» finchè vennequanto bastòe allora Solera partì per la Spagna. Colàseppe scoprire una congiura contro la regina Isabella e impadronirsidella minuta del proclama del disegnato successore al trono checominciava: «Essendo a Dio piaciuto di chiamare a sè lasanta anima della regina... ecc.» - Era al pianoforte in unasala del palazzo realequando Isabella gli si pose ad un trattovicino e gli cacciò le lussuriose mani nella toppa de'calzoni. Soleradopo di ciòassisteva ai consigli deiMinistri colla reginala qualeallorchè si sentiva assalitadal pizzicore della libidine congedava frettolosamente i ministri perfarsi fottere e buggerare nella stessa aula e sul trono dal Solera. -T.Solera tornò di Spagna con una gran collezione di quadridiceva luidi sommi autorie di pietre preziose. Comperò inMilano una casa e l'addobbò riccamente. Credeva di aver tuttopagato. Inveceil suo ragioniere s'era ingojato ogni denaro. Purtuttavia Solera non fece querela al ladro e si lasciò mettereall'asta la casa - Era generosissimo. Un giorno che non aveva piùdi 500 lire in cassaudendo che Rovani ne abbisognavagliele donò- Di forza erculeasollevò una volta di peso nella GalleriaDe Cristoforis un gazzettiere che aveva avuto la malinconia discrivere contro di lui e lo trasportò col braccio teso5passi lontano - Scrisse libretti d'operasui quali Verdi ricamòle sue migliori musiche. Ne' suoi libretti collaborò piùvolte anche Pier Ambrogio Curti - a titolo di amicizia - poichèSolerapigliava facilmente impegni letteraripoipigro come ognibuon letteratonon trovava mai tempo nè volontà diadempirli. - Alternò spesso gli uffici della poesia con quellidella polizia. Organizzò il servizio di questura in Egitto eprestò egregi servizi al nostro. Dicesi anche che [la notaseguitava per altre 3 righe del ms.che figurano abrase].


4881.Quella di Carducci è poesia monumentale.


4882.Aida di Verdi - operaa mio avvisopomposamente meschina. Vi sisente solo il maestro che conosce mirabilmente il suo mestiere e safabbricare il bello commerciale. Non un lampo però di sublime.Ricorda quei romanzi - che salgono a un tratto in gran voga per poicadere dopo pochi mesi nell'obblio - in cui superficialmente èottenuto un certo colore locale e dilettano - ma non si raccomandanoalla meditazione per qualità intrinseche. E' musica non per ilcuore ma per gli orecchi; anzia dire più giustoove siabbia riguardo alla indispensabile messa in scena di lussoèmusica principalmente per gli occhi.- Il fragore che il maestro hamesso nell'orchestra pare incaricato d'intontire l'orecchioaffinchènon iscopra le deficenze musicali. La grandiosità dell'evoegiziano non vi si sente. Udite invece il Mosè di Rossini! Iviè la voce magna dell'Egitto eper sopramercatola immensitàbiblica. La insipida favoluccia di Radames e Aida sta all'esodo degliIsraeliti dall'Egitto come la musica kedivale di Verdi sta allamondialealla eterna di Rossini.


4883.Paolo Gorini aveva abituato lo stomaco ad aver famequando aveatempo da dargli da mangiare. Per la colazione e pel pranzo non avevamai ore fisse.Una mattina lo incontrammo che usciva dal lattivendolodove aveva fatta la sua abituale colazione di pane e latte. Glichiedemmo dove andasse. Si recava al n. 5 in Piazza Fontana a pranzo.E infatti a quella sua solita trattoria ordinò il suo solitodesinare che mangiò di buon appetito. Erano le 10 oreantimeridiane. Goriniprevedendo di non aver tempo in quel giorno difare i due suoi pastili aveva riuniti. Il ventre servìsempre a Gorininon mai Gorini al ventre.


4884.«Nin» in ebraico dicono che significa figlio - CF. niñospagnolo.


4885.Raiberti scrisse contro Viviani il seguente epigramma: On certo surGiovan cont el Battista - Fabbricator de' articoi de vivee - el n'afaa vun l'oltrer che a prima vista - el me pars faa coi pee - Maavendel on poo dopo rilegiuu - hoo concluduu - che l'era scritt colcuu. - Oh car me sur Giovanper de sti articol - ghe va minga ditest ma di testicol


4886.Manzoniin gioventùfece i seguenti versi sull'ode di Montia Bonaparte - Un vate di gran lode - sul principio di un'ode -rimpiange il fior gentile - del suo membro virile; - e mentre ognuns'aspetta - ch'egli invochi Palletta - o qualchedun dell'Arte -Invoca Bonaparte!


4887.R.U. - I Poeti - Cominciareinneggiando alla Poesial'arte deigenerosi - il campo dove si produce ogni più nobile spirito -che spinge al bene - che sgomina la tristizia ecc.poivenendo ne'particolari disegnaresotto altri nomile macchiette dei poeti **********tutta gente imbroglionaindelicata ed anche briccona.


4888.Costumi Romaneschi. [La nota seguitava per altre 3 righeabrase].


4889.Nella campagna romana lungo la via Appia si trovano capanne di cretae paglia poggianti su frammenti di scolture e di colonne di altopregio. E nella capannadivorato dalle febbri e dalla fame èil povero contadino. Può quindi dirsi che nell'agro romano sitrova la miseria tra il porfido e l'alabastro orientale.


4890.In molte cause basta combatterenon importa vincereper ottenergloria. E che è mai la stessa vita individuale se non uncombattimento quotidiano contro le forze dissolvitrici di quellaNatura chedopo averci spilorciamente concesso un soffio diesistenzamette in moto tutte le sue potenze per torcerlo innanzitempo? Per quanto fortiper quanto fortunatil'ultima vittoria nonè mai dell'individuo ed esso deve soccombere.Combattiamoquindi coraggiosamentesenza pensare al successo.


4891.Le galline come le donne sono attirate verso le cose lucicanti: ma legalline si contentano dei pezzetti di vetro: le donne vogliono deivetri più finii diamanti. Accennare all'amore dell'uomoverso tutto ciò che è lucido - oro - giojelli ecc. -amore che è quasi maniaco ne' selvaggiche vengono a noicome i polli ed i merlipiù che per le nostre lusinghe diamicizia e di pace - per gli specchietti e le conterie di Venezia. -Un tale amoreuna tanta mania non èsotto forma men nobileche il desiderio dell'uomo verso la luce - fisica e morale - versol'onnipossente Sole.


4892.Nella statistica comparata si nota che ad un rialzo nel numero degliagenti di polizia corrisponde un rialzo in quello dei delittidenunciati e giudicati. - Per mecredo anzi che la troppa tutela evigilanza poliziesca provochi molti delitti - quelli almeno diribellione.


4893.Cesare Confalonieriprimo oboè della Scalaamico grande diRovanicelebre pel suo spirito. Vissespecialmente dopo maritatoin perpetua bolletta. Avendo preso in affitto un quartierinoilpadrone di casa che conosceva le sue strettezze gli disse: pagheràun tanto al mese. - Questo è il malerispose Confalonieriche io vorrei pagare non un tantoma un poco al mese. - E cosìtrattando con altra persona che gli aveva fornito della roba e volevaessere pagata - in «contanti» - Scusima io lo vorreipagare con pochi - ed allo stesso che gli diceva: Se non puòsubitopagherà col tempo«Benissimoribattèil tempo è denaro. Lu l'è bell e pagaa».


4894.9 g[ennajo] 1878. - Re Vittorio Emanuelea 10 ore della mattinapienamente coscientenon prevedeva la sua prossima fine. Baccelli egli altri mediciper un riguardo al malatonon gliela avevanoannunziata. Il polmone era già atrofizzato - 15 minuti primadi morireil re scese dal letto e pisciò per conto suodeponendo poi egli stesso con mano abbastanza ferma l'orinale


4895.Fra le grandi colpe di cui si tacciò Crispi (1878) dalla «vilrazza dannata dei cortigiani» la quale non poteva soffrire divedere quell'uomo sinceramente democratico al governo d'Italiafuquella di aver egli assistito alla stesa dell'atto notarile per lamorte di re Vittorio Emanuele colla...cravatta nera! e non biancacome voleva l'etichetta.


4896.Correnti è di que' letterati cheper amore delle belle frasimutano le idee. Dove lo invita la fraseegli incammina l'idea. -Ingentilì colla letteratura l'ambiente politicofece dellostile in politicama la sua congenita letterarietà e latroppa e diversa lettura gli tolsero ogni saldezza di convincimentiogni carattereo se si vuol dire altrimentilo fecero uomo daimille colori. - Correnti sà troppo per non esserescetticissimo. Un proverbio latino dice «guardati dall'uomo diun libro solo»; io aggiungo «e guardati anche da quellodi troppi libri». - Si licet parva componere magnisio eCorrenti (1878-79) ci troviamo nello stesso stato d'animoreciprocamente.Desiderandocicerchiamo evitarci. Siamo come dueschermidori - noti l'un l'altro per famai quali trovandosi la primavolta l'uno di fronte all'altro si tasteggiano prudentemente coiferriattendendo ciascuno che l'avversario smascheri la propriaabilità o tradisca il suo lato debole. Se poi Correnti mi tiradi tempo in tempo qualche bottaioinvece di pararla e dirispondervisalto indietro. - Trattare con Correnti non ècosa facile. Egli ha il brutto vezzo (e l'ho io pure) di dir neromentre pensa bianco. Gli adulatori sono quindi con lui in un continuopericolo di far passi falsi e cadute per non più rialzarsi.Correnti sa ciò (e io lo scorgo dalla malizia che gli siannida nei canti dei lucentissimi occhiucci) e piglia un gusto mattoa far sudare e arrossirecolle sue contraddizioni e i suoi scattiimprovvisila folla adulatrice che riempie le sue sale fino alevargli il respiro.


4897.Di Correnti possiedo il ms. di una prefazione incominciata per unlibro del Caccia - Nell'epistolario di Dall'Ongaro si trova una suapoesiacolla quale ringrazia un amico pel dono di un panettone -Agg[iungere] all'indice delle opere di Correnti «Annuariostatistico italiano». Anno I° 1857-1858 (Torino 1858 1 vol.in 12) H. III. 13 (segnatura della libreria della Soc.geo. it.) -Annuario statistico italiano. Anno II° 1864 (Torino 1864. 1vol.in 12) (in collaborazione con Pietro Maestri) H. III. 14 (id.) -Prefazione ms. su Mickiewitz. - Nell'Arch. triennalelettere diCorrenti a Mazzini e a C. (Cantoni).


4898.(1879) Correnti mi disse che «unoanzi il principale degliscopi del 18 marzo 1878 fu quello di far vedere col fatto aglioppositori di sinistra che l'attuazione delle loro idee non era cosìfacile come credevano». Difatti non seppero far nulla ed oggiil paese li ha in discredito come ha in discredito la destra. Se peròla sinistra non ha ancor dato alcuna prova del suo vantato progressobisogna pur dire che anche la destra - impenitente - non s'èavanzata di un passo.


4899.«Archivio triennale» - fattosecondo Correnti (che vi èmesso in una cattiva luce) col pregiudizio che Re Carlo Albertoavesse tradito l'Italia.«Veri i documentima non pubblicatitutti: pubblicati i soli che servivano a sfogare le ire di Cattaneo.Non accolte che a metà le dichiarazioni di Correnti. Leprefazioni sonoal credere di Correntidi Ceroni- quel Ceroni chepoiall'epoca della guerra di Crimea scrisse un indirizzo del popoloitaliano a Nicolò di Russia perchè venisse a liberarel'Italia».


4900.L'eloquenza di Brofferiodi Minghettidi Mancinidi Thierspotrebbe chiamarsi aquosa. Ils pissent de l'eau. Cavour stentavainvece ad esprimersi.Si vedeva sulla sua fronte e ne' suoi occhil'idea formarsi e scattare. Gli altri entravano nell'aulaparlamentare colle loro idee - non in testa - ma in tasca.


4901.Correnti. Ad un pranzo dove si trovavano i componenti il MinisteroDepretis (1879) Correnti disse loro ad alta voceche erano affettida oligoemiada scarsità di sangue. Gli risposero cheavrebbero ben voluto far qualchecosa di più ma che non sipoteva. «E chi lo potrebbe - loro rispose Correnti - se non voiche siete i padroni?» = Dicono non esser vero che ilGransegretariato dell'Ordine Mauriziano gli sia stato offerto. Eglilo dovrebbenon al suo ingegno ed alla sua vita politicama alleistanze e alle brighe della moglie. Ora poi chiederebbe la pensionecome Consigliere di Stato. E con tutto ciò pretende ancora diconservare l'antica posizione parlamentare! = Correnti è lacalamita degli scrocconi e degli adulatori. Se ne scompare di tempoin tempo qualcuno il vuoto è tosto riempito. GolceskiBojaniPaterasPiantanidanon sonosotto diversi nomiche un'unicaaggiratura. E c'è imbroglioni che fecero scempio di Correnti.Va a Parigi commissario italiano per l'esposizione e cade nelle manidi un tal *. Annedoto dell'album - album di grande lusso ch'egliammirò assai. Il suo fabbricatore desiderava una croce diCavaliere. Il factotum * gliela promise a nome di Correntisuggerendo al fabbricatore di mandare intanto l'album a Roma.Correntisi vede arrivare lo splendido oggettolo ritiene come un omaggiofatto a luilo mette in salae non s'incarica più che tantodi ringraziare il fabbricatore. Questo aspetta pazientemente lacroce. Ma dopo di aver aspettato un anno e duecomincia a scrivere aCorrentialzando a poco a poco la voce e reclamando finalmente ilpagamento dell'album (L. 2500) che egli non si era mai sognato diinviargli gratuitamente. Ne avvenne un comicissimo battibeccofraCorrentila moglie ecc. - Altro imbroglione: fu certo **creatosuproposta di Correntigran croce (!). E ancora se ne domanda ilperchè. Fenomenale è la smemorataggine di Correnti.Sulle mosse per recarsi nell'alta Italia a villeggiare collafamigliatrovandosi anzi già alla stazionesi accorge di nonaver alcun soldo in tascanè più si ricorda dov'abbiariposto un certo biglietto da mille lireda lui posseduto lamattina. Il treno sta per partire. Gli amici che lo hannoaccompagnato alla stazione si cotizzano e riescono a mettergliinsieme 500 lire. Se abbia restituite le 500 lire non si sa. Le millelire smarrite le trovò nel suo ritorno a Romariaprendo unlibro che aveva leggicchiato nella mattina della partenza e fra lepagine di cui avea lasciato a segnacolo il biglietto bianco.


4902.Tipi di donne benefattrici e seccatrici sono le signore Schwabe eGoold (1875-82). La primaper raccogliere denari per i suoi poverirompe le tasche a mezzo mondo. Assedia deputati e ministri e non dàloro tregua finchè non le accordano quanto desidera. Tienesempre in saccoccia cartapenna e calamajo con cui stende istanzedapertutto e spedisce la sua numerosa corrispondenzamentre staaspettando di essere introdotta da qualche pezzo grosso. Guai chientra nella turbina della Signora Schwabe. Non se la cava più.Del rimanente è generosissima anche del suo. Profuse piùdi 300.000 lire per aprire a Napoli asili e scuole di bimbi(ragged-schools). Nè le mancò naturalmente l'odio deipreti e degli ignorantiche sono poi una cosa sola. «Bada!»dicevasi a Napoli. «Una Signora forastiera che butta via tantidenari per la nostra bambinaglia cenciosa di cui nessuno si cura...C'è sotto sicuramente cantina».- E fu ed è quindiosteggiata nel peggior modo possibile. - Una sorte simile a quelladella Schwabela incontrò a Roma la Goold. Questa buonaSignora osserva anch'essa che non ci sono scuole pei bimbi a Roma. Sidà attornonon risparmia nè tempo nè nojaraccogliespecialmente fra i suoi compatrioti50.000 lire ed apreun asilo infantile. Guerra su tutta la linea da parte dei cattolici.Si sparla della Gooldsi dice che il suo scopo vero è di farpropaganda di protestantesimo ecc. ecc.


4903.Infamie legali (Fatto storico) - Un tale diventain un accessod'irain un accesso quindi pazzescoassassino. Nonostante i suoiottimi precedenti è condannatoin contumaciaa 20 anni dilavori forzati. Si rifugia in altro statosott'altro nomesiammogliaha figlilavora indefessamente come valente operajo e menaper 15 anni la più onesta vita possibile. Ma la poliziaconsolare del suo paese lo scopre e lo fa arrestare. Ricondotto inpatriala Legge esige ch'egli faccia i 20 di galera ai quali erastato sentenziato.Pereat mundus sed justitia fiat! - Si puòosservare che l'esecuzione della penamentre non riparò alprimo male stato prodotto dal delittone creò quì unaltroforse peggiorerovinando una intera famiglia. Dalla miseriapropria e dalla infamia paterna i figli potrebbero essere spinti aldelitto ecc. Certo è poi che se quel martire dell'iniquaGiustizia fosse rimasto celato altri 5 annila prescrizione dellacondanna lo avrebbe salvato. Ora5 o 6 anni in più o in menocambiano forse la sostanza delle cose? - E fra gli scopi della penanon vi ha forse quello della riabilitazione del reo - riabilitazioneche quì era già avvenuta?


4904.L.d.B. - I misteri della trinità. Omne trinum est perfectum.Gorini seppe aggiungere alla vita vegetale e animale la minerale Cit.le tre anime dell'animalele due del vegetale e l'unica delminerale... Gli angiolii quali secondo i teologi sarebbero esseripiù perfetti dell'uomodovrebbero avere 5 o 6 o piùanime. - Perchè un liquido diventi solido è necessariolo svolgimento di una materia aeriforme nel seno del liquido stesso.Ecco lo spirito santo (pneùma) legame fra il padre e ilfigliuolo - E tutto ciòoltre ad altri argomenti (di cui sene trovano migliaja per dimostrare l'eccellenza della trinità)metterlo in bocca a un difensore del sistema costituzionalechesarebbe appuntosecondo luila fusione dei tre elementi dellaregalitàaristocrazia e democrazia ecc. - Chiudere peròcon un epigramma che rovesci tutto il ragionamento delcostituzionalista.


4905.P.O. - Il protagonista si trova ad un caffè. E' insultato daun pretegrande e grosso - ed egli lo schiaffeggia. Il prete siritira tacitamentepoifacendo valere certe sue alte aderenzeriesce a far accusare il protagonista - che è ufficiale dicomplemento - dinanzi al Consiglio di disciplina militare permancanza contro l'onore. E il Consigliosobillato anche dalla partefemminile e reazionaria della R. Cortecondanna alla perdita delgrado il ns. eroe - ...persona della più squisita onoratezza.


4906.Nei poemi omericil'autore non manca mai di aggiungere ai nomi diciascun personaggio i titoli che gli spettano e il ricordo della suaascendenza quasi sempre colle stesse sacramentali espressionianchedove una simile enumerazione rompe il filo dell'affetto - Cosìdopochè un personaggio omerico ha parlatol'altro con cuidiscorrerivolgendogli la parolacomincia sempre a fargli uncomplimento su quanto disse o sulla sua progenie.


4907.A TorinoCrispiScelsi e Revere si trovavano spesso insieme - diceRevere - a condividere le strettezze della vita. E Crispinei lorodesinarimetteva i maccheroniScelsi l'arrostoRevere ilformaggio.


4908.Correnti. Difficilissimo ottenere dallo stesso Correnti notizie sullasua vita. Non appena si accorge che lo si vuol pubblicaresfuggecome una anguilla. Gli è come fare il ritratto ad un bimbo chenon vuole star fermo.


4909.L.d.B. Stephensonadditando un giorno ad un amico una locomotiva glidisse: sai tu chi fa andar quella? - E siccome l'amico rispondeva latale o tal'altra cosa«no»disse Stephenson«chila fa andare è il sole». Difatti il sole aveva fattocrescere quegli alberi chesepeliti nei cataclismi terrestris'erano cangiati in carbon fossile. E cosìnè piùnè menovedendo una mandria di bovisi potrebbe dire - eccogli autori delle più insigni scoperte e delle piùgrandi opere. Essi hanno trovata la pila e l'Americahanno scrittol'Iliadela Divina Comediai Promessi Sposii Cento Anni.Hannovinto le più gloriose battagliehanno riportato i piùsegnalati successi diplomatici - Tanto è veroche chi tuttofa è il sangue altamente plutonizzatoe chi dà alsangue il necessario plutonismo è la carne bovina etc.


4910.«L'apparenza inganna» bozzetto - Cominciaredicendo chemi credevo fisionomista senza tema di errare. Cit. libri difisiognomonia letti e studiati ecc. Giungo allo Stabilimento di bagnidi Regoledo. Mi seggo a tavola rotonda. Non conosco neppure di nomenessuno. Mi metto a pensare fra me stesso chi sieno i vari mieicommensali. Descrizioni diverse. Uno di faccia mi sembra un mercantedi candeleun altro un falegnameun altro un piccolo d'osteriaunquarto un assassino ecc. ecc.; quella donna poi è sicuramenteuna meretrice; quell'uomo là in fondonon c'è dubbioè un ciabattino: pare ancora di vedergli il segno dello spagosulla fronte intorno ai capelli ecc.Ragioni scientifiche esentimentali di tali supposizioni. Terminato il pranzo mi informo deinomi dei miei diagnosticati. Tutti contimarchesi ebanchieri.L'apparente puttana è una dama di compagnia di unareginail ciabattino è un principe ecc. Rinunzio a fare ilfisiognomonista.


4911.Contro Correnti erasi spacciata la voce ch'egli avesse nel 1848tentato di sollevar Genova. Cavour ne tenne parola a Correnti. Questigli dimostrò come la voce fosse falsa. - Così raccontaCorrenti e così credo facilmente. Il futuro gran segretariodell'ordine mauriziano non fu mai certo l'uomo dalle sollevazioni -Correnti fu uno dei promotori della linea ferroviaria del Gottardo.


4912.Rovani e Solerapasseggiando un giorno insieme per Milanoincontrarono un taleconoscente di Solerache li invitò incasa sua a bere. Accettarono.Saliti in casa di questo talepersonache pareva gentile e d'ingegnoe portati in tavola i bicchieriSoleramentre l'invitante si era assentato un istantedisse collasua voce più profonda a Rovani che stava per mettersi allabocca il bicchiere «bevi il vino della spia». Rovani ebbeun sussulto e depose il bicchiere e non seppe più bere - perquel giorno.


4913.Correnti è famoso per la sua perpetua indecisione. - Unamattina comanda una carrozza. - Di lì a poco gli annuncianoche la carrozza è pronta. «Chi t'ha detto di andarla achiamare?» fa Correnti - «LeiEccellenza» «Mandalavia» - Il servitore escema non è in fondoall'anticamera che si sente a richiamare da una scampanellata diCorrenti che gli dice «falla invece aspettare». E lacarrozza aspetta una mezz'ora. Correnti esce finalmente di stanza edomanda «e la carrozza?» «AspettaEccellenza»- «Perchè farla attaccare sì presto?» -ribatte Correnti ed entra in carrozza. Poiguarda l'orologio. «E'tardi - dice al cocchiereforse non si arriva». Il cocchieresferza i cavalli. «Nonogrida Correnti - va adagiononvoglio arrivare».


4914.R.U. - Volume sulla vita degli uffici governativi. - Si potrebbeintitolare «La vita burocraticaossia Del modo di diventarerispettabilmente cretini» - Cominciare con un bozzetto in cuil'autore getta un grido di gioja nello smettere la sua qualitàd'impiegato; gli sembra di aver deposto una cappa di piombodi esserguarito da un gran malattiadi ritornare nella specie umana.Ring[raziamen]to alla morte che non ha dato tempo allo zio dilasciare alla serva il suo patrimonio. Descrivere parte a parte lavita dell'impiegato - Dicono Napoleone I inventore della burocraziaper assicurare al Governo un corpo sempre fedele di cittadini.Eppurecol cangiar di governogli impiegati si sono sempre vistidisertare in massa dal vecchio al nuovo sistema. La burocrazia fuinvece creata probabilmente dalla mediocrità cheimpotente didominare nel campo della libertà il vero ingegnotenta diassoggettarlo in quello delle regole. E difattil'ingegno cheriporta quasi sempre la preminenza nelle arminelle letterenelladiplomaziaquando è al di fuori della cosidetta carrierainquesta soccombe. In carriera burocratica sia civile che militare nonvalgono nè l'acutezza di mente nè gli studi. Non si faun passo avantise colui che ci antecede non ne fa uno prima dinoi.Gli è come pigliar il biglietto ferroviario allo sportellodella stazione.Ciascuno il suo turno. Nulla è quindi ognispinta di emulazione - La carriera burocratica è la piùsicura strada d'incretinire. Vedi le faccie spesso intelligenti degliapplicati volontari. Dopo un pajo d'annile ritrovi mogie e tristi.Il volontario s'è cangiato in un forzato - èvicesegretario.Rivedile poi dopo 56 anni. La melanconia delvicesegretario è diventata intontimento nel segretarioedebetismo nel capo sezione. Al capo divisione non manca che laseggetta del cretino. Pensate poi il direttore generale! -Agg[iunge]re capitoli sull'archeologia burocraticai diritti dimanica ecc.sugli inutili affari il cui unico scopo è dimantenere impiegati inutili (Vedi Rel. Damiani sul progetto diordinamento pel M.ro Esteripresentato da Mancini1882) - Altrocap. sulla «competenza». Negli uffici nessuno fa una rigadi più di quanto gli toccacascasse il mondo. E non solo gliimpiegati superiorima i subalterni e perfino gli uscieri. Si suona:nessuno compare.In anticamera si trovano intanto due o tre uscieriche sbadigliano: manca però quello della sala da cui suoni.Occorre di aprire una cassa: chiami un usciere: risponde: «nonc'è il facchino». L'usciere non si degna di aprire unacassa. Tocca all'impiegato - presente l'usciere - di prendere ilmartello e lo scalpello e di schiodare la cassa. C'è dascommettere che se nell'ufficio si appiccasse il fuoco e mancassero ifacchini destinati ad attinger l'aquagli uscieripur di salvare lapropria comica dignità e competenza - lascerebbero bruciarel'ufficio - Lo scopo di quell'istituzione che si chiama Ministero èdi fare che i vecchi cretini ne creino de' nuovi - Ai R.U. relativialla burocrazia si potrebbe dar anche la forma ed il titolo di«Vademecum per gli impiegati». Sviluppare in esso il tema«come più convenga all'impiegato di far male che bene».Se fai bene non faisi diceche il tuo doveree nessuno te neporge grazieanzi ciò ti procura non rado degli astii daparte de' tuoi superioriinvidiosi del merito tuo. Fa invece malebeninteso un male relativoe allora che avviene? Tuspecialmente sesei nella carriera diplom[ati]ca e consolarenon puoi naturalmentepiù rimanere nelle località dove sei. Ti si tramutadunque di posto. Per non dar a vedere però che questo siaeffetto di una punizione - poichè bisognasi dicemantenereil prestigio de' pubblici funzionarispecialmente all'estero - neltrasferirti ad altro luogoti si promove di grado ed anche ti siconferisce qualche onorificenza.- (Es. dal vero. Il Sig.r SimondettiR. Console nel 1880-81 a Galatz compila con altri due delegati - iltedesco e l'austriaco - quell'avantiprogetto per la navigazione amonte di Galatz che ammette l'Austro-Ungheria a far parte dellaCommissione ripuaria per il detto tratto di fiumementrel'Austriaripuaria non èprogetto che pone la base della supremaziaaustro-ungarica forse su tutto il Danubio. L'Italia (MinisteroCairoli) non osando disapprovare l'operato - per lo meno leggiero -del Simondetti per non alienarsi l'A. U. e la Germaniaaccetta ilprogetto. Senonchè insorgono clamori e proteste da parte dellaFrancia e della Gran Bretagna. L'Italia conosce di aver fatto unpasso falso e vuol modificare la sua politica sul Danubio. Nonessendo però più decoroso che il rappresentante aGalatz sia il Simondettiesecutore o a meglio dire iniziatoredell'antecedente politicaopposta alla nuovail Ministero pensa dilevarlo dal posto ch'egli occupatramutandolo in uno assai piùgrassoossia a Costantinopoli - non solo - ma decorandolo dellacroce dei Santi Maurizio e compagno).


4915.(1882) Mi consolo dell'esaurimento cerebrale in cui giaccio e con cuipago le troppo protratte meditazionipensando ai molti scrittori invoga che non meditarono mai nullaeppure furono sempre esauritid'intelligenza.


4916.«Inno al Dio Venturo» (da ridursi in versi e da renderpoetico nelle frasi) - Ep[igrafe] tà archaìa parélthenidoù ghégone kainà tà pànta. - I°)Le nozze furono consumate fra il nuovo Dio e l'Umanità. Ilprimo sangue fu sparso. Tede nuzialiParigi in fiamme. L'imeneocantato dai cannoni fratricidi - 2°) All'improvviso abbracciol'umanità gittò un grido di voluttuoso spasimo e caddesvenuta e si addormentò di un sonno profondo...


3°)Ma al suo risveglioella si risente forte e ricerca l'abbraccio e losospirae guarda intorno con ansia se il suo terribile sposoricompare - 4°) Vienidice ella desiosamentevieni mio benamatoahi troppo presto scomparsoe fammi ancora sentire quelfecondo dolore. Io sono stanca di questi flosci impotenti abbraccimonarchici e repubblicani. Si crede lusingarmi coprendomi di veli ecaricandomi di giojelli - oh come gravi! - maldissimulate catene.Vieni. E strappami colla rude tua mano tutto e ritornami al sole -nuda - Ridonami la libertà della nudità - 5°) Nudanel corpo - non nella mente... Questi vecchi che mi assedianoche mifanno intorno le volte lussuriose colla loro salute e la loroallegria dipintemi susurrano che tu sei il dio della distruzione.Sii dunque il benvenuto. Io non vedo che cose da distruggere. - 6°)Io brucio d'amore immensosenza fineed essi mi tracciano collapunta delle loro stampelle delle linee imaginariedicendomi alto lìio mi sento fortecapace di reggermi da me stessa ed essi voglionoimpormi tutori. Vieni dunquee cada ogni barriera fra uomo euomo.Rispettiamoci senz'armiamiamoci senza legge (Vedi per altreidee concomitantisotto Internazionalismocomunismo ecc.).


4917.Vi ha scultoricome scrittori mestierantii quali trovato un motivoaccetto al pubbliconon si curano più di cercarne altri ma loripetono senza fine - e diciamo senza fineperchèmortiloroil continuatore del loro studioseguita a ripeterlo. Vi ha diquesti scultori che continuano a fare date bagnantiFloreEbi ecc.finchè c'è marmo e marmo non manca mai. Il Bxx p. es.scalpellino di Viggiùarricchitosi a Roma ed asino fra gliasinidicevami che aveva scolpito in quattro busti di donna(orribili busti) le quattro stagioni; «quest'anno - aggiungeva- quella però che si vende è la primavera». E diprimavere - tutte identiche - ne aveva già fatto qualchecentinajo. - «Hinn de quii scultor» dice Giuseppe Grandiil quale è artista davvero - «che quand hin mortvàinnanz la vedova» - testimonio gli studi dei mediocriTantardini e Bargaglia ecc. - Ciò che si osserva di similiscultoripuò applicarsi a molti scrittori del giornocome ilMarencoeternamente idilliacoil Giacosail Cossaed altrenullità.


4918.L.d.B. - Bizzaria fonografica - La musica in scatolette come il tonnoe le sardine. Macchina di empire le scatolette. Tanti centimetriquadrati di musica l'una. Descrizione fantastica dell'apparecchio. Ungrande orecchio di metallo raccoglie i suoni e li distribuisce perfili fonofori ad altrettante scatolette coperte di una pelle ditamburo sul fondo. Le scatole una volta pienesi suggellanoautomaticamente. Botteghe di suoni e cataloghi. Le cantate sempliciuna lira1 concerto 8 o 10un'opera intera20 o 30.Insorgerannoallora per lesa proprietài maestri di musicai cantantigli editori. Si darà loro un tanto per cento. Si piglia lascatolettala si capovolgesi buca con uno spillo la pelle nel datoposto e le onde sonore cominciano a svolgersi e la sonata o lacantata si fà sentire. Essendo perpetua la possibilitàdi riempiere le scatole con gli stessi suonii nostri figli potrannoudire come fu data p. es. l'Aida diretta da Verdisentire la voce diGaribaldi ecc. Nei cataloghi si vedranno poi segnati anche i rumoriche non sono suoni musicalip. es. Temporale1 lira - Lite fra canee gatto C.mi 50 - Serraglio ecc. - Saranno poi nel codice prevedutianche i testamenti olofoni - si riudiranno i discorsi dei grandioratori. Un cantante avrà il gusto di risentire in vecchiajala propria voce; un vecchio le espressioni d'amore della sua bella dicinquant'anni prima. Si potrà portare in campagna unassortimento di scatolette ed aprirle dove meglio accomoda e piùconviene.Sei soloin un boscocolla luna; schiudi la scatolettadella casta divacantata dalla Pasta ecc. - Altra importantissimaapplicazione. Nulla va perduto nell'universo. Altri ha giàdimostrato come le imagini di tutto ciò che avvenne circolinoancora nello spazioil qualeessendo senza finerende senza fineanche lo sviluppo delle onde delle imagini. Le nostre voci potrebberoformare invisibili strati sugli intonachi de' muri ecc. Oraprendoun pezzo di una casa - poniamo - romana. Col fono-estrattore netolgostrato per strato e immagazzino in appositi recipienti i suoniche vi aderirono.Naturalmente i primi saranno gli ultimie le paroleentreranno nel recipiente tutte rovesciate. Marivoltato ilrecipientesi raddrizzeranno. E allora si potrà assistere -oh gioja immensa dei latinisti - ai colloqui degli imperatori e deglischiavi romaniudire i comandi de' Faraonile canzoni religiosedell'Etruriale discussioni del Senato Romanole varie favelle deibarbari ecc.


4919.Giuseppe Reveresempre attilatosenza mai un soldo in saccoccia -s'attaccava verso le 5 agli amici per farsi pagare il pranzo. Revereera ancora della tradizionale stoffa de' poeti italianichecredevano di aver diritto al pubblico mantenimento per i loro beiversi. Bell'uomo amoreggiò colla *che poi dovette lasciareper la bolletta e trattò vigliaccamente col suo sonetto «ilfiore di tua facile bellezza io pure colsi». - Non era bollettama avarizia. Revere hasi dicepiù di 100.000 lire allaBanca generale e tesaurizza.


4920.*spia dilettante dell'Austria - anima bieca - approfittòdella mentecaggine del principe Emilio Belgiojoso per fargliaquistare per 50 o 60.000 lire di quadri antichi di nessun valore.


4921.Pratisonettistacompose nel 1848 un libro dedicato ai piùincliti patrioti. Sopravenuta l'Austriacambiò le dediche inaltre dirette ai peggiori austriaci ed austriacanti. Il fatto èattribuito anche a Maffei (verif.)


4922.Bianchi Giovinimentre Cantù pubblicava la sua spropositataStoria Universalefece uscire per le stampe un'opera intitolata«Degli errori di Cesare Cantù ecc.». Ne uscironoperò tre sole dispensepoichè l'editore Pomba dellaStoria Universale fece tacere il Bianchi Giovini coll'ingoffodiconodi 3 o 4 mila lire. Un esemplare dei fascicoli di B.G. me lodonò Cesare Vignati.


4923.Il mio animo che sfiderebbe l'oceano in tempesta muore ora in unbicchiere di dormigliosa aqua.


4924.Prati indirizzò a Minghetti un sonetto in cui gli parlava comea cacciatore compiangendo i poveri augelli. Il sonetto finiva «perchètiri all'uccel che a te non tira?» - Lo stesso Prati scrisse unsonetto in cui descrisse Bonghi che s'era posto a dormire con unrospo. Alla mattina fu trovato morto avvelenato - il rospo.


4925.In una città la Giunta municipaleavendo deciso d'imporre lamuserola ai canifece appicare a tale scopo un preventivo avviso suicanti delle vie.Un bizzarro artista prese una spugna ebagnataladell'umore di una cagna caldane asperse gli avvisi. Tutti i caniche passavano si alzavano sulle loro zampe posteriori contro imanifestie pareva li leggesseropoi si voltavano e vi facevanosotto una pisciatina.


4926.(Secondo Maraini) l'odio di Carlo Cattaneo erano i sciuri deMilan.Cattaneo era perciò meno nemico dell'Austria di quel chepareva. Infatti l'Austria sosteneva in Milano la plebe contro isignori che le erano avversi ed avevano fatto parte delle congiurecontro di essa. Chi dunque fa di Cattaneo quasi un campione delpopolo erra. Non fu Cattaneo che spinse il popolo lombardo allarivoluzione contro il dominio austriacoma il popolo che trasseCattaneo. E difatti questi mirava più ad ottenere riformedall'Austria che non a costituire l'unità d'Italiae quandoudì il popolo rumoreggiare nelle vie di Milano disse: «ifioeu han tolt la man ai pappà».


4927.La scoltura fà per davverola pittura fà per finzione.Il pittore elegge - per riprodurre - il punto migliore del suomodello: lo scultore lo piglia tutto buono e cattivoe siccome nonc'è corpo bellissimo il qualesotto qualche punto di vistanon si presenti bruttonon c'è statua senza un latonecessariamente scadente.


4928.Nelle opere del geniovi ha alcune la cui creazione si direbbe averrecato all'autore momenti di giojatanto ci appajono sublimementespontanee.Di altre invece si dubiterebbe che il loro parto abbiacausato doloritanto sono stentateinvolutedifficili. Alle primeappartengono le opere di Porta e di Rossinialle altre quelle diRichter. - Contro questa opinione si può però citare laconfessione dì Bérangerle cui poesie sembrano iltrionfo della spontaneità. Egli infatti scrisse che ogni suaode gli costava uno sforzo e una sofferenza.


4929.Rov. Rovani diceva al marchese F. Villanimarito della sua amante ebrutto come l'orco della favola: mi piacimarcheseperchèsei l'anello di congiunzione tra l'uomo e il chimpanzé.


4930.G.F. - La notte dell'Epifania (a Roma). Tutte le finestre guernite discarpinedi cestellinidi calzettine. A mezzanotte in punto passala processione della Befana - illuminata dalla luce elettrica. LaBefanavecchierella rubizzavestita alla rococòsiede nelsuo carozzone doratotirato da somari bianchiguardandocoll'occhialetto dallo sportello. Ha presso il suo segretarioparticolareun uccelletto dal becco gentile che le confidaall'orecchio i desideri ed i sogni delle bambine e dei bambini che siraccomandano a lei. Essa ha ricevuto in quel giorno mucchi diletterine dai bimbisu carta rosea ed azzurra. Dinanzi allacarrozzauna musica di zufoli e di trombettine di latta. Seguonomolti carri zeppi di balocchidi libridi dolci. Intorno ai carriangioli vestiti di biancocolle ali di cigno. Ad ogni casa laprocessione si arresta. L'uccellino dice una parolina alla Befana -essa fa un cennoe tosto un angiolo prende dai carri o confettiogiocatoli o volumi e vola a deporli sulle finestre nelle scarpinenei pedalininei panierinidei bambini boni. Talvolta peròla Befana fa un altro segno. Ai carri bianchi sussegue un carrettotutto nerotirato da caproni - con diavoletti rossi per cocchiere eservitori. Il carretto è pieno di cenere e di carboni. Idiavoletti ne pigliano manate e vanno ad empirne le calze ecc.deibambini cattivi. E qualche voltaanzinon prendono nulla dalcarrettino.Si tratta allora di un bimbo cattivissimo. Un diavolettodalle ali di pipistrellopiù brutto degli altrivola allafinestra indicatavi si acchiocciolae vi lascia uno stronzino.


4931.dupl. R.U. - «La mano felice» bozzetto sulle due classidi uomini ad una delle quali riesce tutto bene e all'altra tuttomale. Non è questione di ingegno perchè anche glisfortunati ne hannoe talorane hanno anzi più de'fortunati; non è questione di onestà poichènessuna delle due classi ne è priva; non di previdenzaragionatapoichè spesso i fortunati ne difettano e gli altrine fanno professione. Di che dunque? E quì osservare come visia qualcosa che sfugge ai calcoli ed ai compassi: vi è ilcosidetto colpo d'occhio sicurola cosidetta mano felice che non siapprende da nessuna scuola e per nessuna esperienza. Descrizionedelle due sorta di uomini. I primi entrano per es. la prima volta inuna cittàe senza alcuna indicazione trovano tosto ilmigliore albergoe le migliori botteghe e sanno sceglierequasi peristintoil piatto migliore e la miglior merce. Gli altrigira erigiradopo molti ragionamentisi fermano alla peggiore bettola oal più birbo negozio e comprano il capo più avariatoosi allogano nella stanza peggiore. Così se c'è unabella e buona donninaricca per giuntacade nelle mani de' primi.Gli altri cadono invece nelle unghie di donne briccone e puttane.Mentre poi i primi mettono i loro denari in banche che non fallisconomai; gli altri vendono i propri titoli di rendita quando questi sonoin ribasso e ne comperano quando sono in rialzo... ecc. ecc.


4932.La malvagità è disgraziatamente piùappiccaticcia della bontà. Un briccone ne fà cento: unbuono... resta solo. E' il destino della roba cattiva che tutticercano di affibbiare ad altrimentre la buona ciascuna la tiene persè. Che un briccone ne faccia centoanzi milleanzi unnumero infinitolo si imparaper es.osservando - talvolta anostre spese - chequando un debitore manca verso noi al suo debitonoi siamo spesso obbligati a mancareper la mancanza suaverso inostri creditorie così di seguito.


4933.Tipi umani. - Donnone pingue che mangia per quattro e beve per otto.Nei momenti perduti fa la pittrice o la letterata. E poi posa inartista esospirandoracconta agli amici i suoi patemi artisticiisuoi dolori per la vita del pensierodicendo che l'arte la consumaecc. - Uomo nervosissimoche ha bisogno per viverecom'egliaffermadi continue scosse e ne cerca dapertuttoecc.


4934.Rov. - diceva a tale: tu non arrivi nemmeno ad essere una carogna:sei una carognettauna carognettina. - Si discorreva di Leopardi.Altri lo magnificava oltre il suo giusto valore. Rov. che avevatalvolta lo spirito della contraddizione si mise ad inveire controLeopardi finendo col dire «se Leopardi fosse nato a Spartasarebbe stato buttato nel... navili». E della poesia diLeopardi diceva «è bella ma ci [si] sente il gobbo».


4935.In molta parte dei letterati italiani del giornoanche in vogadomina lo scrocco e la turpitudine morale. E si notisono letteratiche fanno professione di virtù nei loro versi. C'è il *che si lascia mantenere dalle amanti altruied a Parigi tiene cosìmi è raccontatocon una locandiera ruffianacasa dimeretricioe scrocca pranzi e denari e domanda sussidi al Governoper giornali che non fonderà mai. - C'è Milellipoetapetroliereche dà fuori una circolare a stampa in cui invocala pietà cittadina per un illustre poeta che muore di fame (equì incensa sè stesso) poi firma abusivamente lacircolare coi nomi di CavallottiRighetti e d'altrie la diramalui repubblicanoai più spiccati moderati della cittàalcuni de' quali gli mandano ventitrenta lire. Donde una lettera diCavallotti contro Milelli che sconfessaindignatocomplicitàe di Righetti ecc. - C'è l'**fatto conte dal Governo dellasinistra forse perchè appartenente ai primi baroni del Regnoil quale col suo «Dizionario de' contemporanei» carpisceassociazione e denaro dai laudandi oltre la collaborazione gratuita.In questo dizionario - mentre si tace di Gorini - appajono le piùnote zucche d'Italia.Per colmo di sfacciataggine** si fà lasua adulatoria biografia e la pone come prefazione del libro. Dice inessa di vergognarsi di essere stato altra volta repubblicano. E perprovare chenel 1859lo era ancora aggiunge di non avere volutocombattere le battaglie dell'Indipendenza per non militare sottobandiera monarchica!


4936.Correntia differenza di Rovanilegge malissimo ad alta vocesiale sue che le altrui cose.


4937.Il progetto di tenere un fanciullo fin dalla sua nascita fuori dalcontatto umano affine di scoprire se vi siano o no idee innateincontrerebbe nella sua esecuzione gravi difficoltà. Difattiper conoscere se questo fanciullo avrebbe ideebisognerebbe darglianzitutto una lingua già fatta.Orauna linguaanche la piùsempliceè un complesso d'idee dette parole e però persapere se egli ha o no ideeoccorrerebbe instillargliene alcune. Chinon sa che una idea ne figlia mille?


4938.In una stanza dove passò una donna - amante provvisoria -rimangono nell'aria il viperino odore di muschio e sul suolo leforcelle accusatrici.


4939.Del senatore Torrigianimezzo scemoCorrenti dice: pareva che nelsuo capo ci fosse un po' di farinama era uno spolvero.Soffiata-viasotto era tutta crusca. - Correntioggi (1882)èdi quelle persone che si debbono visitare il 2 novembre - il giornodella visita ai morti.


4940.G.F. - «Pasqua». Sotto il Governo pontificiolacomunione era un mezzo di polizia per conoscere l'animo de' sudditi.Guai a chi non poteva presentare i suoi biglietti pasquali inperfetta regola. Questi erano richiesti per ottenere passaportilicenze ecc. per essere ammessi agli esamiai concorsiagliimpieghiper maritarsi ecc. Tale ragazzo dodicenne doveva partireper raggiungere il padrein esiglioa Torinoma la polizia papalenon gli voleva accordare la licenza di andarseneche a patto dicomunicarsi. Era la prima comunione che quel ragazzo facesse. Dopo unpajo di giorni di esercizi spirituali e di confessionisi arrivaalla vigilia della cerimonia. E' notte.Egli è a lettoin casadi una sua avadonna bigottache lo aveva raccolto a Roma. E' aletto col ventre che gli brontola pel digiuno impostoglisognandocostolette e bistecche. L'ava che sta nella stanza vicinaentra e lodesta.«Sai» gli dice «mi è venuto un dubbioche non mi lascia dormire. E' la prima volta che ti comunichi e nonso se saprai prendere come si deve la santa Ostia. Se l'Ostia titoccasse i dentisarebbe un sacrilegio. Sarà bene quindi difar qualche prova» - E difattila nonna va a pigliare dellecialdele taglia colla forbice a forma d'ostia e comincia a fare leprove. «E' andata giù?» domanda - «Sìrisponde mezzo assonnato il ragazzoma ha toccato nei denti».- «Proviamo ancora»dice l'avae così via sipassa un'oretta a fare esperienzechè l'ostia toccava semprenei denti. Finalmenteil ragazzo riesce a ingollarla secondo laprammatica e l'ava se ne ritorna tutta contenta nella sua camera. Ilragazzo sta per riappiccare il suo sonnoquand'ecco un gridodell'avae la voce di questa che dice lagrimosamente: «ahimèche ho fatto! che ho fatto! La mezzanotte era già suonata».In altre paroleil digiuno del comunicando era rotto e la comunionepel giorno appresso impossibileecc.


4941.Dispute medioevali: quanti angeli possono stare sulla punta di unago? - Se in paradiso ci sono escrementiecc.


4942.Un capitano napoleonicoin una sortita notturnagridò a'suoi soldati «i nemici sono tremila! addosso!» - Isoldati caricarono valorosamente e i nemici fuggirono. Ma i nemicinon erano che 300. Rimproverato quel capitano perchè avesseesagerato il numero degli avversaririspose: i miei valorosi per 300nemici non avrebbero combattuto col valore con cui combatterono ipresunti tremila.


4943.Ad un tale era stato da un medico omeopatico ordinata la curadell'jodio per guarire di un principio di gozzo. Fa la cura e glicompajono delle macchie nere alle mani. Va dal medico. Questi sfogliacerti suoi trattati e gli mostra che appunto l'jodio era la causa diquelle macchie - per ciò gli diminuisce la dose. Ma le macchienon diminuiscono - Si seppe poi che quelle macchie nerognoleprovenivano da un pajo di calzoni nuovi che colui indossavalesaccoccie de' quali erano di una tela cotone nera che perdevafacilmente il colore. Se il sarto avesse adoperato altra telaitrattati del medico restavano sbugiardati. E chissà anche chel'osservazione fatta dagli scrittori di que' trattati non poggiassesovra una base altrettanto sicura!


4944.Una commissione di notabili milanesi dovettenell'epoca austriacarecarsi a Vienna per presentare non so quale supplica all'ImperatoreFrancesco I. Nella commissione era il panciuto Sebregondiil qualetremava di trovarsi dinanzi al sovrano. Giunto il giorno e l'oradell'udienzala commissione è introdotta nell'aula dove stavaFrancesco Ivecchio e burbero. Tutti s'inchinano profondamente almonarcaed anche Sebregondi. Ma nel chinarsiche è che nonè...Sebregondi teneva nel saccoccino del panciotto uno dique' grossi orologi che allora si usavano nel qualeoltre ilcongegno per le oreera un gariglione. Il bottone del qualepremutocontro la pancia nell'atto dell'inchino quasi fino a terramise inmoto il relativo organetto. E lì si sentì ad un trattorisuonare in mezzo alla commissione una musichetta allegra che malcontrastava colla severità dell'ambiente. Francesco I siaccipigliò.Sebregondi divenne di rossovioletto. La musicacontinuavasempre più galoppante. Nessuno osava dire parola.E Francesco Iesasperato «fuori tutti» gridò«impertinenti». Uscirono tuttitremandoa suono dimusica.


4950.In un collegio di ragazze diretto da monachele educandequandouscivano a passeggiodovevano turarsi le orecchie con bambagia.C'era una monaca appositamente incaricata d'ispezionare le loroorecchie. Quanto poi agli occhiesse dovevano guardarsi sempre lapunta delle scarpe. Tornate a casaaltra ispezione alle orecchie. Leragazze che se le erano stappate in istrada si affannavano allora achiedere qualche po' di bambagia a quelle fra le loro compagne chepiù obbedientis'erano tenuto le loro zeppe riparatrici delleparole insidiose. Le monache contavano alle ragazze che la bambagianelle orecchie manteneva sano l'uditotenendolo sgombro dallapolvereimpedendo agli insetti d'introdursi nel meato uditivo: inaltre parolequelle monacheper assicurare l'uso delle orecchiealle loro scolarene toglievano l'uso stesso.


4951.Nelle colonne coclidi di Marco Aurelio e di Trajano si osserva che ilbassorilievo che le circonda a spirale da piedi a cima èineguale in altezzae che la corda che si aggira con esso intorno almaschio della colonna ora si abbassaed ora si alza. La presumibileragione di ciò sarebbe che l'artista volle raffigurato ilbassorilievo come se fosse dipinto su di un papiro che avvolga lacolonnasostenuto da un cordone. Non è imperizia dunque maamore del vero la diseguaglianza della striscia scolpita. Ecertamentenella basedebbono esser stati scolpitie se ne vedonoancora tracciai nodi della corda.


4952.Talevecchio militareraccontando di una certa battaglia nellaquale aveva pugnato: «Figuratevi» dicevaalludendo algran fuoco di moschetteria che vi s'era fatto - «c'era un talcaldo... che il giorno appressobenchè si fosse ancora inmarzosi trovarono tutte le ciliegieche erano sul campo dibattagliamaturate». - Millanteriequasi militarie.


4953.Nel L.d.B. - o nella Milano archeologica (archeologia minuta)inserire un bozzetto in cui si descrivano artisticamentesentimentalmente e storicamente i visucci e le testine trecentesche equattrocentistiche scolpite sul basamento del Duomo di Milano. Alcunidi essi rappresentano evidentemente architetti e sono probabilmente iritratti dei costruttori del Duomo: altri sono caricatureforsedelle persone più note in Milano nelle varie epoche in cuivissero i detti costruttorii qualicom'era costume del tempoerano anche scultori. Pei nomi ecc. vedi annali della fabbrica delDuomoche si vanno pubblicando dalla fabbriceria dellaMetropolitana. Considerazioni sulle generazioni dei loro concittadiniche quei visucci hanno veduto a passarsi dinanzi - e sulle invasioniforastiere in Milanol'ultima special. (dopo il 1859) affaristica egiornalistica.


4954.Collegio di ragazze. Assentatasi la maestra (monaca)una brunapiùardita delle altre ed anche più grandepromette di far vederele sue gambe alle compagne se queste le faranno vedere prima le loro.Le compagne credule alzano l'una dopo l'altra le sottane. Grandeesposizione di polpacci e ginocchi. Descrizioni. Chi le ha belle alzatosto il vestitochi magre o storte fa la pudica e non le alza che amezzo. La bruna guarda e ride. Visto tuttoalle compagne che le siaffollano intornodimandandole di mantener la promessafa il notocenno del «cippen i merli»e se la cava. Comica iradelle ragazze - Nello stesso collegio una ragazzache insiste perchèle bambine più piccole le piscino nelle mani tenute a scodellae piglia in ciò un gusto di strana libidine (storico).


4955.Le notizie che dovrebbero rimaner segrete ma che trapelano dalle piùgelose amministrazioni pubblichesi raccolgono più nel bassoche nell'alto.Il vino si spilla dall'imonon dal sommo della botte.


4956.Rov. a Padovastudentebuttava le svanziche della mesata allarinfusa nei tiretti del canterano (coumod) nè le contava mainè calcolava quante gliene potesser restareper cosìconservarsi la speranza di trovarne sempre.CF. con Tranquillo Cremonache faceva egualmente.


4957.Ricordi infantili di Carlo Dossi. - Da bimbo era cattivissimo. Di 3o quattro anni il Dossi aveva istinti di rapacità e quandovedeva nelle mani di qualche altro bimbo qualche bel giochettoglielo strappava appropriandoselo.Perciòla mammarimproverandologli fece imparare che non doveva prendere se nonquelle cose che altri gli offriva. E il Dossiper mettere in praticail precetto di mammaprese l'abitudinequando vedeva nelle mani dialtro bimbo un oggetto che gli talentavadi dire a questo bimbo «fàtè» (fa:prendi). «Tè» dicevaingenuamente il bimbo. Allora il piccolo Dossi si pigliava l'oggettodesideratoe non lo cedeva piùcol pretesto che glieloavevano offerto. - Cosìal Carletto piacevaai giardinipubblicidi far chiudere gli occhi a' suoi piccoli compagni - messiin fila - dicendo loro «voi fate i orbitt (i piccoli ciechi) edio sarò il vostro cane barbino»e infattiprendendolia mano li conduceva... contro qualche pianta. - Si divertiva anche arichiamare una folla di villanelli sotto il poggiolo della casapaterna di campagna (Balsamo) o dinanzi al portone di cui tenevaaperta la postierlasia facendo bolle di saponesia giocando aibussolotti. Quando poi vedeva intenti e colle bocche in su ivillanelli o gettava loro ad un tratto sul capo il catino dell'aquasaponataodicendo loro: attenti all'ultimo giocoli inaffiavacolla pompa dell'aqua apparecchiata preventivamente. I villanelli sivendicavano - ed avevano ben ragione - gettando pietre sul suopoggiolo o sterco bovino contro il suo portone. - Nascondeva spessogli occhiali della nonna e quando sentiva la nonna promettere unalira a chi glieli avesse trovatili andava con molto affanno acercare e li scoprivabeccandosi la lira. - Col crescere degli annigli diminuì la cattiveria ma gli si accrebbero le manie.S'innamorava di un giocodi uno studionon c'era più versodi tenerlovoleva sagrificar tutto per quel gioco o per quellostudiosalvo poi ad abbandonarlo di punto in bianco.Cosìgiocando ai soldatini di stagno non gliene bastava una sola scatolama spogliava la bottega del baloccajo di tutto l'assortimento;giocando alle marionettene empiva la casa; prendendo passione perle monete antichese ne portava a casa sacchi ecc. - Scrisse la suaprima lettera d'amore a 7 anniad una fanciullina di 6 colla qualegiocava a correre nei giardini pubblici - certa Restellifiglia diun pubblico impiegatocredodi prefettura - Dai 10 ai 15 anni -periodo d'innocente quanto sciocca vanità. La lettura dialcune antiche carte di famiglia gli ispirò una esagerata ideadella sua gentilizia nobiltà. Ebbe anche coraggio (a 15 anni)di farsi stampare il biglietto da visita con scritto su «IlCavaliere Alberto Pisani-Dossi» - Arrivò a casa ilpacchetto e cadde nelle mani di sua madre. Era inverno. Il caminofiammeggiava. Sua madre non fece altro che gettare il pacchetto nelfuocodando al Dossi un'occhiata severa. A 16 anni cadde nelle ombredella malinconiadalle quali non uscì mai interamente. Siraggruppava negli angoli della camera - piangeva per ore ed ore. Poivennero gli assalti nervosi ed ipocondriaci. Leggeva di un malesene sentiva tutti i fenomeni. I versi di Mascheroni dell'invito aLesbia ne' quali si parla della pecora che impazzisce e si gettadall'alto della rupe per il verme che gli si annida nel cervelloglifecero sentire nel capo - e ciò per molti e molti mesi - dellesemoventisi biscie. Poi s'imaginò di non poter piùmangiare e nutrirsiperchè il cibo ed il bere gli passavanopel canale della respirazione (!). E difattia forza di digiunisiridusse quasi uno scheletro. Lo salvò sua madre che lo strappòdalla di lui camera e gli fece fare con essa un viaggetto. Ilmutamento d'aria lo guarì. - A scuola non fu mai il primomaneppur l'ultimo. Primeggiava nei componimenti italiani. Compromiseperò talvolta il buon successo degli esami per stramberiefuori di luogo. Nell'esame di licenza liceale si permiseper es.didare una forma umoristica alla dimostrazione scritta di fisicachiamando in essa la luna «del padellon del ciel la granfrittata» ecc.Naturalmente dovette ripetere l'esame. - Finitele scuole cominciò ad imparare. Apprese facilmente il latinoil greco (antico e moderno)il franceseil tedescol'ingleselospagnoloil portoghesel'olandesee si pose a studiare il russo masi fermò a mezzo. Lesse moltissimoma dimenticò molto- Da cattivodiventò per progetto buonoed ebbe tratti divera generositàdi cui Perelli conosce alcuni.


4958.Amore gentilizio dei milanesi pei salumai. Correnti quando cammina apiedi per Romasi ferma non di rado dinanzi alle vetrine deisalsamentari a farci delle meditazioni gastronomiche. Un giornopasseggiavaozieggiandocon Maraini e tratto tratto si arrestavanoalle sopradette vetrine. Dinanzi ad una delle quali videroprofondamente assortoun omaccione. Scommetto che è unmilanese - esclamò Correnti. Era infatti - ed era l'avv.toMosca.


4959.Gli invidiosi della fortuna di Correnti (fortuna ben meritata)lotacciano di non aver fatto altro a questo mondo che dormite ed hannocorrettoper luiil proverbio «fortuna e dormi» in«Correnti e dormi».


4960.I ministeri * sono celebri per le iniquitàle ladrerieifavoritismi.Siamo nel 1872. Un subeconomo e parroco del milaneseegregia persona e bel uomosi aquista disgraziatamente le simpatiedi una brutta ed antica marchesasignora del luogo e sua patronessa.Egli entra anche nelle grazie del marchese maritocavalieredell'Annunziatail quale gli fà dare la croce della Coronad'Italia. La marchesa lo tenta. Eglinuovo Giusepperifiuta -probabilmente meno per castità che per ribrezzo. Comunquelamarchesa oltraggiatagiura di perderlo. Marchese e marchesasommovono mezzo mondo per scacciarlo dal posto. La Curia perònon cede loro. Non c'è nota canonica contro il dabbensacerdote. Allora tentano di levargli il subeconomato...Neppure.L'economo generale Senatore Robecchiche conosce la cosadifende ilcalunniato. I calunniatori si rivolgono al ministro. Si fa pressionedal Ministero sul Robecchi. Robecchi risponde nobilissimamente unalettera che comincia «mi trema la mano nel rispondere alla suaecc. La mia coscienza vieta di aderire ai suoi desideri - Suodevotissimo Robecchi». Ma gli iniqui non si scoraggiano.Mettono in moto anche casa reale ed il senatore **gran segretariodell'ordine Mauriziano (un insigne villano). Il ** scrive lui stessoal Robecchi. Nuova ripulsa - e l'affare resta lì. - Passanoalcuni anni: muore Robecchi: si ritorna alla carica sotto il ministroVigliani; senonchè questi sta fermo come i suoi antecessorinella giustizia. Finalmente ecco il ministro *. Si riagita l'affaree il subeconomo è destituito. Tanto è lo scandalo fragli onestiche il nominato in suo luogo non accetta. - (Si noti cheRobecchi prima di morire consegnò le carte in proposito al S.rEmilio Bignami caposezione del M.ro di G[razia] e G[iustizia]raccomandandogli la rivendicazione del giusto). - Sempre sotto *ilprogetto di bilancio pel M.ro di G[razia] e G[iustizial mancava dellafirma del ministro e però non poteva esser presentato. IlMinistero mancava intanto di fondima il Ministronei suoi ozi diCapodimontenon aveva tempo di occuparsene e resistevatacendoadogni sollecitazionebenchè gli fosse fatta dagli stessidirettori generali. Orasapete come fu data la firma? Si presenta unavvocatogenero del ministroe che l'Amministrazione adoperaperfarsi pagare una sua unta specifica. Gli si risponde che non ci sonfondiperchè il bilancio non è ancora firmato.L'avvocato risponde: sarà firmato - e telegrafa aCapodimonte.Il giorno appressoil bilancio arriva al Ministero collafirma desiderata.


4961.*falsa celebrità - parolajo senza pensieri - asinissimo -devastato dalla sifilide - viziatore delle proprie figlie


4962.A Campo de' Fiori (Roma) tutti i mercoledì c'è mercatodi libri vecchi.Sono libri solitamente di teologia - roba ponderosa edi nessun valore. Molti preti bazzicano intorno alle carriuole deirivendùglioli. Ma non si creda che comperino tutti perleggere. Un giorno ne vidi due che stavano esaminando un mucchio divolumi rilegati. Ed uno diceva all'altro: che ti pare di questo? cistarà? - Sìmi parerispondeva l'altro; lascia che lomisurie lo misurava colla spanna. In conclusioneessi fecero ungrand'aquisto di libri legati e scompagnatisenza pure aprirlimasoltanto soppesandoli e misurandoli.Avevano comprato due o trelibrerie e le volevano empire di volumiqualunque questi si fosseropur di dare alla stanza l'aria di uno studioed imbrogliare lagente.


4963.Il cosidetto divertimento della cacciaspogliato dalle suelusinghiere apparenzenon è altro che la soddisfazione delperfido istinto dell'uomo di spargere sangue e di distruggere.Esclusi i cacciatori di professione che hanno una valida scusa nelbisogno di procurarsi il vitto o quelli che caccian le bestie feroci- feroci beninteso per l'uomo -tutti gli altri che cacciano persemplice gusto non sono che assassini. Che se si vuol scusare lacaccia colle passeggiatespec. alpineche la caccia provoca egiovano alla salutele passeggiate si possono fare egualmente anchesenza fucilee se si vuol scusarle come un mezzo di apprendere acolpire al segnovi sono bersagli inanimati da tutte le partisenzaabbattere gli innocenti augellini e le timide lepri.


4964.CF. spanna - misura della mano tesacon spanned (ingl.)teso


4965.Tipi umani. - Tale dotato di robusti muscoli e vanitoso della suarobustezza la esagera e cerca di porla in ogni minimo atto in mostra.- Raccogliere un filo d'erba è per lui un pretesto di farspiccare il suo bicepsstringer la mano è per luiun'occasione di far delle dita tanaglia.Dondesedie rottebicchierispezzati ecc. I suoi amici si lagnano di slogature ecc.


4966.1878. 17. gennajo. Funerali di Vittorio Emanuele II. Il convogliosfilò due ore dinanzi al balcone dove mi trovavo al PalazzoSimonetti (Corso). Si era proibito di erigere palchi sulle piazzees'impedì anche alla gente di affollarsi nelle vie: donde laquasi solitudine per le strade da cui passava il corteo. Il funeraleriuscìcome ogni cosa puramente ufficialefreddissimo. Innessun viso si leggeva il dolore. Le rappresentanze ciarlavano. Alpassaggio del feretro pochissimi si scoprivano il capo. - La viapercorsa dal corteo era chiusa dai due lati da una siepe disoldati.Precedeva un campione di tutte le armi - cavalleriafanteriaartiglieriabersaglierialpinimarinaiguardie marinecollegi militari - poii municipi di Torino e di Roma - poi lamagistratura (toghe nere e rosse rappezzatee di tutte le gradazionidi colore - faccie in generale briccone) con a lato i mazzieri - poimoltissima ufficialità - rappresentanze dei ministericircondate da uscieri - quindi i deputati e i senatori in massa - quìla truppa presentò le armi - poi scarso clero con unacrocettina - niente frati - e i principi stranieri in grande uniformetra i quali si distinguevano il germanico Fritz e il principino diPortogallo in monturina di cavalleria. - Erano circondati dacorazzieri a piedi e dagli staffieri regi in livrea rossa e colletorcie in mano. Seguiva il carro coperto di fiori; lo stesso carrodicevasiche aveva servito pei funerali della moglie e della madredi Vittorio. Dopo il carroil gran scudiero colla spada del re.Dietro il carroCorrenti in uniforme di ministroreggendo su uncuscino rosso posato sulla pancia e attaccato con cordicelle allespalle la corona ferrea. Pareva un baronetto colla cassetta dellamerceria; la casa civile e militare del re e il vecchio cavallo diVittorio. Dietro ancora le rappresentanze municipali - i corpiscientifici - gli studenti - le società ecc. - MancavaGaribaldi.


4967.I giornali esteri scrissero una folla di spropositi su VittorioEmanuele II e i suoi funerali - per es. «le cortègeétait ouvert par deux cent tambours» e non ce n'era uno«il carro era alto sei metri» e non era più di[salto di parola] metri. Sulla «Montagsreview» si disseche il Re conosceva non solo perfettamente il tedesco ma leggevacorrentemente gli antichi poeti germanici nella lezione originale: sidisse inoltre che nella sua camera teneva i ritratti di Heine e diSchiller dei quali spesso aveva in mano le opere. Eppure Vittorio nonconosceva una sillaba di tedescotanto è veroche quando fua Berlino e gli si presentarono le varie missioni diplomatiche cuiegli rivolgeva la parola in francese - come gli venne introdotto ilcapomissione giapponese che non conosceva se non la lingua tedescacosicchè il colonello interprete si diede a tradurre le parolefrancesi di Vittorio in tedescoVittoriorivolgendosi al colonnello«comment? - chiese a questi - vous parlez aussi le japonais?».Di piùla «Montagsreview» aggiunse che Schillersalvò la vita a Vittorio nella battaglia di Novarae ciòper avere egli sul petto il volumetto rilegato del Guglielmo Tell cherimase colpito da una palla - volumetto che si costudirebbe ora comeuna reliquia nell'armeria di Torino!


4968.R.U. Parte ufficiale - Descrizione dell'«antro deisollecitatori» nel palazzo del Parlamento. C'è chi ne fala sua abituale dimorae passa la giornata annojando successivamentetutti i deputati. Gli uscieri hanno un bel dire «non c'ènon c'è» il tale o tal'altro deputato. Il sollecitatorenon si stanca mai. Sollecita per sè e per altri - domanda peristintoper passione.- I creditori che cercano di farsi pagare daqualche loro debitore deputato.L'aureola di sovranità checirconda in quelle sale il capo del più indebitatorappresentante della nazione e che fa sì che il creditorevenuto per esigere un credito esce dopo di averlo raddoppiato. Tipidiversi di sollecitatoricreditorimantenuteamici ecc. dideputati ecc.


4969.La maggior parte degli uomini teme la morte. Eppure nessuno rammentaquante e quante volte già morì. Mirao vecchioquelritrattino in miniatura che pende presso il tuo caminetto: vedi quelvisuccio roseo e paffuto di bimbo. Chi lo direbbe? Sei tu di cinqueanni - o a meglio direeri tu. Or che resta di quel fanciullo? Nonuna molecola. Passa quindi coll'occhio su quel quadro a olio. E' uomoaitantedi capelli e di barba nerissimo - E anche colui eri tu - tudi 30 anni - Or che ne rimane?... ecc. Noi quotidianamente moriamo dimigliaja di morti.


4970.«Donna nanagranda tana» prov. mil. che TranquilloCremona illustrava col seguente commento. Dio aveva creato la donnasenza taglio. Per farglielopiantò un bastone con sovrainfisso un coltello e disse alle donne di saltarlo. Le donne grandisaltarono facilmente non facendosi che una piccola scalfittura tra legambe; le nane invecesaltandosi fecero de' profondi tagli.


4971.I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi.


4972.Lo sforzo per suscitare nuove idee nel nostro caposieno esse discienza o d'artemette il cervello in uno stato di esaltamento chedi poco è discosto dalla pazzia. Talora peròl'esaltazione geniosa si produce spontaneamentequasi un incendioche investe una selva senza che alcuno lo abbia appiccatoe allorale nuove idee ci si presentano benchè non volute e noncercatee ci obbligano a trovar loro una forma per annunciarle almondo.Fama è antica e giusta che i poeti siano pazzi.L'invasamento delle pitonesseil fuoco sacro d'Apolloil cosidettoestro non sono che espressioni di tale stato straordinarioil qualese si manifesta in un cervello angusto o difettato lo uccidese inuno ampio e ben costituito gli dà la completa saluteintellettuale ed anche fisicala potenzala gloria - Mente misuratanon creò mai nulla di grande.


4972[bis]. (L.d.B.) Asta d'idee fuor d'uso. Il ferravecchio d'idee colsuo botteghino sul mercato del mondo - Idee di Platoneatomi diDemocritomente di Anassagoralite e amicizia di Empedoclemateriaprima di Aristotileforma della corporalità o unitàd'intelletto d'Averroèecc.


4973.R.U. Fra Gerolamo Savonarola teneva per disperata la conversione deitiepidi.


4974.T. Tasso intravide in una sua lettera il sistema della giuria nellecause penali. Egli dice: «ondese nel tribunale dellagiustizia talora sedesseronon i rigidi e indotti assicuratori dellalegge scritta ma i correttori della sua severità e gliinterpretatori della maestà dei legislatori e gli imitatoridella divina giustiziamolte fiate i dannati sarebbero gli assolutie gli assoluti i dannati».


4975.Quella stessa squisita sensibilità che mi fà avvertiredel mondo esteriore sentimenti ed espressioni cui altri non giungeil che forma la mia intellettuale fortunami fa pure avvertirequalunque più lieve fenomeno della mia interna compagineeciò fa la massima mia disgrazia e disperazione. (?Tasso?)


4976.Un vero grande uomo non può essere che umile. Egli conoscequanta pochissima parte abbia la volontà sua ne' concepimentidi luiquanto egli debba tutto ad un incontrollabile estro che nonsi sàfino ad oggidonde vengacome esplodaperchèfugga.


4977.Dopo lo sforzo costatogli dalla «Desinenza in A» il mioingegno ha dormito quattro anni di profondissimo sonno. Ora sembrariconflagrare (nov.


1882).Ma è forse l'ultimo lampo dell'esaurito mio lume.


4978.La politica internazionale attuale dell'Italia non è chepolitica di rimorchio. L'Italia governativa non ha più propriaopinionenè ardisce mai d'iniziare un affare o un'impresaanche se vantaggiosa. Essa si accosta sempre al parere altrui. Eneppure osa aderirvi schiettamente. Piglia bussetace ed ubbidisce.


4979.Paesaggio di Roma. Miriadi di corvi passano gracchiando sulla immensacarogna di Roma.


4980.Nel laboratorio di Gorinicome in quello di altri studiosi di cosenaturali si vedevano sorcigatticani - da lui cibati. Ma Gorininon li cibava per fare poi su di essi crudeli sperienzebensìper studiare la vita nei vivi. Una sola volta sospese la vita ad unserpe; ma nel vederselo dinanzi irrigiditofu preso daun'invincibile compassione e s'affrettò a restituirgli lavitalità.


4981.Tento di usufruire gli accessi congestizi al capoche certamentesono di pazziaa scopi letterari e scrivo. La ejaculazione delpensiero mi calma.


4982.L.d.B. Progetto per un perfetto principe costituzionale-economico. Inun vero sistema costituzionale il re regnanon governa -: la suaparola non dev'essere che l'espressione del pensiero de' ministriresponsabiliche a lui sono indicati dalla maggioranza dei deputaticome questi sono eletti dalla maggioranza della Nazione. Il re non fadecretima si limita a firmarli ecc.in altre parole la sua missioneè quella di un semplice automa. Oragiacchè siamonell'epoche delle macchineperchè mai non si saprànon si potrà costrurre un principe costituzionale-macchina chefirma appunto le carte che gli si mettono dinanziche ripete leparole che gli si suggerisconoe cavi ritmicamente il cappello ecavalchi anche ecc.? Egli non farebbe nè più nèmeno di un vero sovrano costituzionale e sarebbe tolto ogni pericoloche violasse lo statuto. Quanto economico poitutti veggono! Qualchebulletta a tempoun po' d'olio alle ruoteun giro quotidiano dichiaveecco tutta la spesa di manutenzione del perfetto principe! -Venga anche una rivoluzione che lo distrugga: non sarebbe sparsoalcun sangue; venga una ristorazione:basterebbero a riporlo sul tronoun abile fabbro e poche migliaja di lire ecc.


4983.[Nota di 2 righe abrasa].


4984.In un trattato d'igienefra i modi di mantenersi la salute o diriaquistarlaio porrei quello di beneficare altrui. La maggior parteinfatti de' mali nostri è creata ed esagerata dalla nostraimaginazionedal nostro «io» che non pensa se non allesue miserie e dimentica il mondo esterioresenza cui non vi hapossibile perfezione per l'uomo. Dimenticare sè stesso neglialtritrarre dal nostro beneficio le intime soddisfazioni dellacoscienzaecco il gran precetto medico che vincein efficaciatutte le ricette degli Ippocrati alti e bassi del mondo intero.


4985.Tra i progetti artistici di T. Cremona era pur quello di un quadrostoricoe nello stesso tempo romanticorappresentante Ariostofanciulloche stavain piediattentamente leggendo un libro pressouna siepe di rose. Eintorno ad essoun nuvolo di ragazzinispensierati che cercavano disturbarlo gettandogli manate di rose.L'idea gli era venuta leggendo l'abbozzo infantile della comedioladel Dossi - Lodovico Ariosto - di cui egli aveva dipinti i figurini.Per una bizzaria che gli faceva preferire i titoli francesiCremonavoleva poi chiamare quel quadro «N'étudiez pas trop».Cosìad un suo bellissimo aquerello diede il titolo di pageboudeur. Luigi Conconidal canto suoaccarezzerebbe l'idea diperpetuarein una gran tela - lo studio di Tranquillo Cremona.L'artista starebbenella sua posizione favoritamezzoacchiocciolatodinanzi e distante un metro dal quadro che pingeco'suoi lunghi pennelli. Intorno a lui i suoi favoriti amici: il Conconistessoil Ranzoniil Grandiil Dossiil Rovani ecc. Sfondo delquadro un gruppo di due donne e di una bimba in posa ossia sua moglieCarlottasua cognata Lisasua figlia Ada.


4986.Soggetto di una comedia che forse farebbe fiasco ma che sapreicomporre di certa scienza col fondamento di autosperienzesarebbequella dei Nevrotici. Si tratterebbe il terna delle malattie nervosele qualibene usufruite producono gli uomini di genio; abbandonateinvece a sè scompigliano le case e rovinano le famiglie. Moltitipi vi si potrebbero passare in rivistal'isterical'esageratoilvolubilel'ipocondriacol'irascibilelo strambo ed anche illipemaniaco.


4987.Fortuna delle parole. La loggia (laubia«lobbia» mil.)eranegli edifici medio[e]valiprivilegio delle famiglie nobili. ASiena le famiglie dei magnati erano dette di torre e loggia. Oggispecialmente a Milanola loggia è l'appendice delle case dimolto vicinato ossia di povera gente. «Gent de lobbia» aMilano significa gentaglia miseraignorantepettegola.


4988.Rovani colla sua persuadentissima e colorita dialetticavinceva inqualunque discussione i suoi contradditori. Quando però siaccorgeva che questi cedevano al fascino della sua parola e al pesodelle sue ragionisi arrestava talora di botto e cambiando tuonodiceacon immancabile sorpresa dell'avversario. Ma.... signore... iosono della sua opinione.


4989.Nel giorno del giudizio universale - così sta scritto nelCorano - tanto peserà il sangue del guerrieroquantol'inchiostro dello scrittore.


4990.28 agosto 1882 - Morte di Teagentilissima cagnolina terriergiàdella mia mamma. Aveva 12 anni. Morì pugnando valorosamentecon un grosso rospo e uccidendolo. Il veleno del rospoche essaaveva inghiottitola freddò in pochi minuti. Il 16 gennaio1902tumulai in cassetta di zinco la salma imbalsamata di Tea nelboschetto dei pini del Dosso dinanzi al masso erratico e vi posi ilseguente epitafio:TEA Bianca - nera - nocciuola Dodici anni vissutacon Alberto Pisani Modello di fedeltàpiù che umanacanina.MDCCCLXXXII - MDCCCCII.


4991.Il genio cammina sempre sull'orlo dell'abisso della pazzia.Scivolatogli il piedefinisce spesso a precipitarvi. - Gli accessigeniosi e gli accessi maniaci sono di eguale naturaesaltazioneentrambi dei nervi della intelligenzacolla differenza peròche i primi sono produttivi e gli altri no. - La pazzia potrebbechiamarsi un tetano morale.


4992.A Viareggio (1882) vedevo in distanza la gittata del molo piena digente. E questa gente sembrava tutta di un colore e di un'altezza.Quante diverse staturequanti vari coloriinveceda vicino! -Cosìdelle cifre raccolte dalla scienza statistica. Mentremigliaja di differenti conclusioni si possono trarre dalle piccolele grandi non ne danno che una sola - che è la verità.


4993.L'anno 1882 fu per me - il terribile anno. Esso mi segna la mortedella mia adorata mamma (17 maggio) - il disastro finanziariocompleto di mio fratello Guido (novembre) - ed una gravissima nevrosiche mi condusse ai confini della morte intellettuale ed anche dellafisica (nov. dic. 82) - E segna pure sul mio taccuino [rasura]. Il1882 diede l'ultimo crollo al già compromesso peculio miomitolse la Teacagnolina carissima alla mia mamma ed a mee per gliavvenimenti politici che si succedettero contrari ai voti de' mieiamicimi allontanò gran parte della speranza che mi si avevafatto nascere in un rapido e brillante progresso della mia carrierad'ufficio.


4994.(1882) E' certo che un movimento rivoluzionario si va spandendo inEuropa fra le classi operaje e che tutto minaccia uno scoppioprossimo. Le comoditàanzi il lusso dell'età odiernalo hanno in gran parte provocato.L'operajo non può dinanzialle botteghe che ostentano gli agi e i piaceri aquisibili da unaclasse riccasfuggire di paragonare quella classe e lasua.L'operajoche non ha letto Bastiatignora [che] quel lusso èsolitamente comprato dal risparmiolavoro accumulatoe che ifanulloni d'oggi ebbero padri lavoratori e gli agiatinonnimiserabili. Nè riflette che gli stessi suoi figli potrebberomercè suaassurgere alla classe che ora invidia e odia. Eglinon scorge se non il presenteegli non pensa che di raggiungere concolpo di mano quanto desidera. Presta quindi orecchio obbediente allelusinghiere teorie degli scrittori di comunismoesciolti i ritegnifittizi delle religioninon bastano a rattenerlo dalla strada chegli addita la sua cupidigia i precetti di una morale imparata amemoria.


4995.P.U. Nei Ministeriquei signori capi che esigono dai loro amanuensicopie delle loro spropositate note in magnifica scritturalesottoscrivono poi col peggior carattere possibile. Vi ha anzi alcuneaquile burocratiche che fanno degli studi speciali per procurarsi unafirma illeggibile. Tanto varebbe la croce dell'illetterato! tantovarebbe inviar delle anonime! Non firmare leggibilmente è attodi villania somma. E perchè maiin tanto scialaquo dicircolari ministerialinon se ne fa una per imporre la perspicuasottoscrizione nelle note d'ufficio?


4996.E' un fatto purtroppo inconfutabile chein generalei bricconitrionfano e i galantuomini vanno al fondo. Ora[non potendo] laragione ammettere l'esistenza di una seconda vita dove si aggiustinoi conti e avvengano compensazioninon si saprebbe come conciliare untal fatto coll'eterno principio dell'Universo che esige permantenersi Giustizia e Amore. Sostiene qualcuno che i buoni trovanoil debito premio nella soddisfazione della propria coscienza -soddisfazione negata ai bricconi. Sia pure. Ma intanto i malvagi nonpossonodalla privazione di un piacere che non hanno mai conosciutonè sono in grado di indovinaresentire un equivalente dolore.Anzivi ha di più. Chè la esecuzione del male provocaanch'essa nei loro animi un gusto - gusto perversocome dicono igalantuominima che non è forse inferiore in realtà edintensità a quello sentito dai buoni. Al cane odora soave losterco come la mammola alle fanciulle.


4997.Le bontà di una donna cattivissima. Essa faceva l'elemosinabuttando dalla finestra i soldi ai poveri ciechi... per divertirsi avederli affannosamente a cercare dove il soldo fosse caduto. Nontradiva mai suo maritoDio guardi! non desideravanon voleva chegli abbracciamenti di lui - e poichè questi abbracci erano unpo' tardi e radi li provocava amorosamentesomministrando dinascosto al marito dosi... di cantaride. - Ecc. ecc.


4998.Roma. - Via Sistina potrebbe chiamarsi la via della falsadellaconvenzionale Roma. Quì non incontri romanima tedeschiinglesifrancesirussi. Le insegne delle botteghe sono in linguestraniere spropositate.Botteghe di roba di scarto venduta per novità.Antichità che sentono l'inganno lontano un miglio. Scultureorribili che ostentano di rappresentare l'arte italiana. Fotografiesempre quelledella solita dozzina di punti di vista dei monumentidi Roma. Gruppi di fanulloni abbigliati in costumi che non sonoromani nè di ciociaria - tutta roba teatrale: gente che fa ilmestiere di fingere la popolazione romana. Un ambiente insomma difalsitàdi trattoriadi albergo.


4999.Molte donneche dicono di aver studiatofanno le professore e leconferenziere di calcolo sublimedi alta politicadi dogmirivoluzionari.Quanto più utile e più scientificosarebbe invece che qualcuna fra esse tenesse cattedra di cucina daltriplice punto di vista della chimica domesticadella igienedellaeconomia! - Il nostro stomaco è ora in mano a cuoche ed acuochi che ce lo guastanoce lo avvelenano per ignoranza.


5000.L'originalissima pittura di T. Cremona è infalsificabile. Ilsolo Luigi Conconiche ha lungamente studiato la pennellata el'animo cremoniano vedendo Tranquillo lavorare e facendo vita assiduacon lui può sufficentemente imitarla - dico sufficentementeperchè Conconi ha tanta originalità per suo conto danon potere interamente piegarsi al mestiere dell'imitatore. E' unaimitazione però che non resiste allo sguardo dello scaltrito.All'esposizione delle opere di T. Cremonafatta dopo la morte diquestifigurò pure una testina adorabiledipinta perònon da Tranquilloma da Conconi. Ciò sapevasi dagliordinatori della esposizione ma non si potè evitarenonvolendosicome si dicescoprire altarini. Essendosi infattipresentato allo studio di T. C.certo tale per chiedergliseccantemente qualche cosa di suo - e il tale diceva che gli sarebbebastato qualunque minimo segno - T. C.additandogli una tela cheConconi aveva appena abbozzata «se vuole - risposeun miosegnoeccone uno» e gliela appioppò.