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POESIE di Isidore Ducasse conte di Lautremount

 

POESIA I

Alla malinconia sostituisco il coraggioal dubbio la certezzaalladisperazione la speranzaalla

malvagità il beneai lamenti il dovereallo scetticismo la fedeaisofismi la freddezza della calma

e all'orgoglio la modestia.

A Georges DAZETHenri MUEPedro ZUMARANLouis DURCOURJoseph

BLEUMSTEIMJoseph DURAND;

Ai miei condiscepoli LESPESGeorges MINVIELLEAuguste DELMAS;

Ai Direttori di Riviste Alfred SIRCOSFrédéric DAMÉ;

Agli AMICI passatipresenti e futuri;

Al signor HINSTINgià mio professore di retorica;

sono dedicatiuna volta per tuttei prosaici brani che scriverò nel corsodegli annie il primo dei

quali inizia oggi a vedere la lucetipograficamente parlando.

I

I gemiti poetici di questo secolo non sono altro che sofismi.

I principî primi devono rimanere fuori discussione.

Accetto Euripide e Sofocle; ma non accetto Eschilo.

Non date prova di mancanza delle convenienze più elementari e di cattivogusto nei

confronti del creatore.

Respingete l'incredulità: mi farete piacere.

Non esistono due generi di poesie; ce n'è uno solo.

Esiste una convenzione poco tacita tra l'autore e il lettorein virtù dellaquale il primo si

attribuisce il ruolo di malatoe accetta il secondo come infermiere. Ilpoetaconsolatore

dell'umanità! I ruoli sono arbitrariamente invertiti.

Non voglio essere infamato con la qualifica di vanitoso.

Non lascerò Memorie.

La poesia non è la tempestae neppure il ciclone. È un fiume maestoso efertile.

Soltanto ammettendo la notte fisicamentesi è giunti a farla passaremoralmente. O Notti di

Young! quante emicranie mi avete provocato!

Si sogna soltanto quando si dorme. Sono state parole come "sogno""nulla della vita"

"passaggio terreno"la preposizione "forse"il tripodedisordinatoa insinuare nelle vostre anime

quella poesia fradicia di languorisimile a putredine. Passare dalle parolealle ideenon c'è che un

passo.

I turbamentile ansiele depravazionila mortele eccezioni nell'ordinefisico e moralelo

spirito di negazionegli abbrutimentile allucinazioni servite dallavolontài tormentila

distruzionegli sconvolgimentile lacrimele insaziabilitàgliasservimentile immaginazioni

scervellatei romanziciò che è inattesociò che non va fattolesingolarità chimiche da avvoltoio

misterioso che spia la carogna di qualche illusione mortale esperienzeprecoci e abortitele

oscurità a guscio di cimicela terribile monomania dell'orgogliol'inoculazione degli stupori

profondile orazioni funebrile invidiei tradimentile tirannieleempietàle irritazionile

acrimoniele sfuriate aggressivela demenzalo spleengli spaventiragionatile strane inquietudini

che il lettore preferirebbe non provarele smorfiele nevrosilesanguinanti trafile attraverso cui si

fa passare la logica senza scampole esagerazionil'assenza di sinceritàle lagnele banalitàil

tetroil lugubrei parti peggiori degli omicidile passioniil clan deiromanzieri da corte d'assisele3

tragediele odii melodrammigli estremi perpetuamente esibitila ragioneimpunemente fischiata

gli odori di pulcino bagnatole insulsagginile ranei polipigli squaliil simún dei deserticiò che

è sonnambulolosconotturnosonniferonottambulovischiosofocaparlanteequivocotisico

spasmodicoafrodisiacoanemicoguercioermafroditobastardoalbinopederastafenomeno da

acquario e donna barbutale ore ubriache dello scoramento taciturnolefantasiele acredinii

mostrii sillogismi demoralizzantil'immondiziaciò che non riflette comeil bambinola

desolazionequesta mancinella intellettualei cancri profumatile coscealle cameliela

colpevolezza di uno scrittore che rotola sulla china del nulla e disprezza sestesso con gioiose grida

i rimorsile ipocrisiele prospettive vaghe che vi stritolano nei loroingranaggi impercettibiligli

sputi seri sugli assiomi sacrii parassiti e i loro pruriti insinuantileprefazioni insensatecome

quelle di Cromwelldi Mlle de Maupin e di Dumas figliole caducitàleimpotenzele bestemmie

le asfissiei soffocamentile rabbie - davanti a questi carnai immondichearrossisco a nominareè

ormai tempo di reagire contro ciò che ci urta e ci curva cosi sovranamente.

La vostra mente è perpetuamente trascinata fuori dai suoi cardiniesorpresa nella trappola

di tenebre costruita con arte grossolana dall'egoismo e dall'amor proprio.

Il gusto è la qualità fondamentale che riassume tutte le altre. È il necplus ultra

dell'intelligenza. Soltanto grazie ad essoil genio è la salute suprema el'equilibrio di tutte le facoltà.

Villemain è trentaquattro volte più intelligente di Eugène Sue eFrédéric Soulié. La sua prefazione

al Dizionario dell'Accademia vedrà la morte dei romanzi di Walter ScottdiFenimore Cooperdi

tutti i romanzi possibili e immaginabili. Il romanzo è un genere falsoperché descrive le passioni

per se stessela conclusione morale è assente. Descrivere le passioni nonè niente; basta nascere un

po' sciacalloun po' avvoltoioun po' pantera. Noi non ci teniamo.Descriverle per sottoporle a

un'alta moralitàcome Corneilleè altra cosa. Chi si asterrà dal fare laprima cosarestando capace

di ammirare e comprendere coloro cui è dato di fare la secondasuperacontutta la superiorità delle

virtù sui vizicolui che fa la prima.

Per il solo fatto che un professore di seconda dice a se stesso: "Anchese mi dessero tutti i

tesori dell'universonon vorrei aver fatto romanzi simili a quelli di Balzace di Alexandre Dumas"

solo per questo è più intelligente di Alexandre Dumas e di Balzac. Per ilsolo fatto che un alunno di

terza si è profondamente convinto che non bisogni cantare le deformitàfisiche e intellettualisolo

per questo è più bravopiù capacepiù intelligente di Victor Hugosequesti non avesse fatto che

romanzidrammi e lettere.

Alexandre Dumas figlio non farà maima proprio maiun discorso per ladistribuzione dei

premi in un liceo. Egli non sa cosa sia la morale. Essa non transige. Se eglilo facessedovrebbe

anzitutto cancellare con un tratto di penna tutto ciò che ha scritto finoraa cominciare dalle sue

Prefazioni assurde. Riunite una giuria di uomini competenti: io sostengo cheun buon alunno di

seconda è più bravo di lui in qualunque cosaperfino nella sporca faccendadelle cortigiane.

I capolavori della lingua francese sono i discorsi per la distribuzione deipremi nei liceie i

discorsi accademici. In effettil'istruzione della gioventù è forse lapiù bella espressione pratica del

doveree una buona valutazione delle opere di Voltaire (scavate nella parola"valutazione") è

preferibile alle stesse opere. - Naturalmente!

I migliori autori di romanzi e di drammi snaturerebberoa lungo andarelafamosa idea del

benese i corpi insegnanticonservatori del giustonon mantenessero legenerazioni giovani e

vecchie sulla via dell'onestà e del lavoro.

In suo nomesuo malgradoè necessarioio rinnegocon volontà indomabilee tenacia di

ferrolo schifoso passato dell'umanità piagnona. Sì: voglio proclamare ilbello su una lira d'oro

dopo averne defalcato le tristezze gozzute e le stupide fierezze chedecompongonoalla sua fontela

paludosa poesia di questo secolo. Con i piedi calpesterò le agre stanzepoetiche dello scetticismo

che non hanno motivo di essere. Il giudiziouna volta entratonell'efflorescenza della propria

energiaimperioso e risolutosenza ondeggiare un secondo nelle incertezzederisorie di una pietà

mal ripostacome un procuratore generalefatidicamentele condanna.Bisogna vegliare senza sosta

sulle insonnie purulente e gli incubi atrabiliari. Io disprezzo ed esecrol'orgoglioe le infami voluttà4

di un'ironia chefattasi spegnitoiodisloca la giustezza del pensiero.

Alcuni caratterieccessivamente intelligentie non è il caso che liinvalidiate con palinodie

di dubbio gustosi sono gettati a capofitto tra le braccia del male. Ful'assenziosaporito non credo

ma certamente nocivoa uccidere moralmente l'autore di Rolla. Guai aigolosi! L'aristocratico

inglese è appena entrato nell'età maturae la sua arpa già si spezzasotto le mura di Missolungi

dopo aver colto sui suoi passi soltanto i fiori che covano l'oppio dei cupiannientamenti.

Benché più grande dei geni ordinarise nel suo tempo fosse esistito unaltro poetadotato

come luiin dosi similidi un'intelligenza eccezionalee capace dipresentarsi come suo rivaleegli

avrebbe confessato per primo l'inutilità dei propri sforzi per produrremaledizioni disparate; e che il

bene esclusivo è il solo dichiarato degnocon riconoscimento unanimediconquistarsi la nostra

stima. Il fatto è che non ci fu nessuno a combatterlo con profitto. Eccociò che nessuno ha detto.

Cosa strana! anche sfogliando le raccolte e i libri della sua epocanessuncritico ha pensato a

mettere in rilievo il rigoroso sillogismo che precede. E soltanto chi losupererà può averlo inventato.

A tal punto si era pieni di stupore e inquietudinepiuttosto che di meditataammirazionedi fronte a

opere scritte con mano perfidama che rivelavano tuttavia le manifestazioniimponenti di un'anima

che non appartiene al volgo umanoe che si trovava a proprio agio nelleconseguenze estreme di

uno dei due problemi meno oscuri che interessino i cuori non solitari: ilbeneil male. Non a tutti è

dato abbordare gli estremisia in un senso che nell'altro. Ciò spiegaperchépur lodando senza

riserve mentali la meravigliosa intelligenza di cui dà prova ad ogniistanteluiuno dei quattro o

cinque fari dell'umanitàsi avanzinoin silenzionumerose riservesull'applicazione e l'impiego

ingiustificabili che egli ne ha fatto consapevolmente. Non avrebbe dovutopercorrere i domini

satanici.

La feroce rivolta dei Troppmanndei Napoleone Idei Papavoinedei Byrondei Victor

Noir e delle Charlotte Corday sarà tenuta a distanza dal mio sguardo severo.Questi grandi

criminaliper motivi tanto diversili allontano con un gesto. Chi si creded'ingannarequi? lo chiedo

con una lentezza che s'interpone. O cavallucci da bagno penale! Bolle disapone! Tronfi pupazzi!

Vecchi trucchi! Vengano avanti i Konrad i Manfredi Larai marinai chesomigliano al Corsaroi

Mefistofelei Wertheri Don Giovannii Faustgli Iagoi Rodin i Caligolai Cainogli Iridion le

megere del tipo di Colombagli Arhimane i manitù manicheiimbrattati dimateria cerebraleche

smaltiscono il sangue delle loro vittime nelle pagode sacre dell'Indostanilserpenteil rospo e il

coccodrillodivinitàconsiderate anormalidell'antico Egittoglistregoni e le potenze demoniache

del medioevoi Prometeii Titani della mitologia folgorati da GiovegliDèi Malvagi vomitati

dall'immaginazione primitiva dei popoli barbari- tutta la serie rumorosadei diavoli di cartapesta.

Con la certezza di vincerliafferro la sferza dell'indignazione e dellaconcentrazione che soppesae

attendo questi mostri a piè fermocome loro previsto domatore.

Vi sono scrittori frustratipiccoli burloni pericolosimattacchioni inserietetri

mistificatoriautentici alienatiche meriterebbero di popolare Bicêtre. Leloro teste cretinizzantida

cui è stata tolta una tegolacreano fantasmi giganteschiche scendonoinvece di salire. Esercizio

scabroso; ginnastica speciosa. Bastagrottesco gioco di prestigio. Perfavoretoglietevi dai piedi

dozzinali fabbricanti di rebus proibitinei quali un tempo non riuscivo ascorgeresubitocome

oggiil bandolo della frivola soluzione. Caso patologico di un egoismoformidabile. Automi

fantastici: indicatevi l'un l'altroragazzi mieil'epiteto che li rimetteal loro posto.

Se esistesseroin plastica realtàda qualche partesarebberomalgrado laloro intelligenza

accertata ma furbescal'obbrobrioil fieledei pianeti abitati da lorolavergogna. Immaginateliper

un attimoriuniti in società con sostanze che fossero i loro simili.Sarebbe una successione

ininterrotta di combattimentiche non si sognerebbero neppure i mastiniproibiti in Franciagli

squali e i capodogli macrocefali. Sarebbero torrenti di sanguein quelleregioni caotiche piene di

idre e minotauridalle quali la colombasmarrita definitivamentefuggirebbe ad ali spiegate.

Sarebbe un ammasso di bestie apocalitticheche non ignorano ciò che fanno.Sarebbero scontri di

passionidi inconciliabilità e di ambizionitra le urla di un orgoglio chenon si lascia leggeresi

contienee di cui nessuno puòneppure approssimativamentescandagliaregli scogli e i bassifondi.5

Ma non m'incuteranno più rispetto. Soffrire è una debolezzaquandopossiamo farne a

menoe fare qualcosa di meglio. Esalare le sofferenze di uno splendore nonequilibratoè dar prova

o moribondi delle maremme perverse!di ancor minore resistenza e coraggio.Con la mia vocee la

solennità dei grandi giorniio ti richiamo nei miei focolari desertigloriosa speranza. Vieni a sederti

al mio fiancoavvolta nel mantello delle illusionisul tripode ragionevoledegli acquietamenti.

Come un mobile di scartoti ho scacciata dalla mia dimoracon una frustadalle corde di scorpioni.

Se desideri che io sia persuaso che hai dimenticatotornando da meidispiaceri chesotto l'indizio

dei pentimentiun tempo ti ho provocatoaccidenti!allora riporta con tecorteo sublime-

sorreggetemisvengo! - le virtù offesee le loro imperiture riparazioni.

Constatocon amarezzache restano ormai poche gocce di sangue nelle arteriedelle nostre

epoche tisiche. Dai piagnistei odiosi e specialibrevettati senza garanziadi un punto di riferimento

dei Jean-Jacques Rousseaudei Chateaubriand e delle balie in pantaloni ailattanti Obermann

attraverso gli altri poeti che si sono rotolati nella melma impurafino alsogno di Jean-Paulal

suicidio di Dolores de Veintemillaal Corvo di Allanalla CommediaInfernale del Polaccoagli

occhi sanguinari di Zorrillae al cancro immortaleuna Carognadipinta untempo con amore dal

morboso amante della Venere ottentottai dolori inverosimili che questosecolo ha procurato a se

stessonella loro caparbia monotona e disgustosal'hanno reso tisico. Larverisucchianti nei loro

insopportabili torpori!

Avantimusica.

Sìbrava gentesono io a ordinarvi di bruciaresopra una palaarroventatacon un po' di

zucchero giallola papera del dubbiodalle labbra di vermuthchespargendoin una lotta

malinconica tra il bene e il malelacrime che non vengono dal cuore inassenza di macchina

pneumaticacrea ovunque il vuoto universale. È quanto di meglio abbiate dafare. La disperazione

nutrendosi per partito preso delle proprie fantasmagorieconduceimperturbabilmente il letterato

all'abrogazione in massa delle leggi divine e socialie alla malvagitàteorica e pratica. In una parola

nei ragionamenti fa prevalere il didietro umano. Suconcedetemi questaparola! Si diventa malvagi

lo ripetoe gli occhi prendono il colore dei condannati a morte. Nonritratterò ciò che affermo. Io

voglio che la mia poesia possa essere letta da una fanciulla di quattordicianni.

Il vero dolore è incompatibile con la speranza. Per grande che sia questodolorela

speranza s'innalza più alta ancoradi cento cubiti. Lasciatemi dunquetranquillo con i ricercatori.

Giù le zampegiùcagne ridicolesussiegosivanitosi! Chi soffrechidisseziona i misteri che ci

circondanonon spera. La poesia che discute le verità necessarie è menobella di quella che non le

discute. Indecisioni a oltranzatalento male impiegatoperdita di tempo:niente sarà più facile da

verificare.

Cantare AdamastorJocelynRocamboleè puerile. Anziproprio perchél'autore spera che

il lettore sottintenda che finirà per perdonare ai suoi eroi bricconitradisce se stesso e fa leva sul

bene per far passare la descrizione del male. È proprio in nome di questevirtù misconosciute da

Franckche non siamo disposti a sopportarloo saltimbanchi dei malesseriincurabili.

Non fate come quegli esploratori senza pudoremagnificiai loro occhidimalinconiache

trovano cose sconosciute nel loro spirito e nel loro corpo!

La malinconia e la tristezza sono già l'inizio del dubbio; il dubbio èl'inizio della

disperazione; la disperazione è l'inizio crudele dei diversi gradi dellamalvagità. Per convincervi

leggete la Confessione di un figlio del secolo. La china è fataleuna voltache si inizia a discenderla.

È certo che si giunge alla malvagità. Diffidate della china. Estirpate ilmale alla radice. Non

lusingate il culto di aggettivi quali "indescrivibile""inenarrabile""rutilante""incomparabile"

"colossale"che mentono spudoratamente ai sostantivisfigurandoli: sono seguiti dalla lubricità.

Le intelligenze di second'ordinecome Alfred de Mussetpossono spingere afatica una o

due delle loro facoltà molto più lontano delle corrispondenti facoltàdelle intelligenze di

prim'ordineLamartineHugo. Siamo in presenza del deragliamento di unalocomotiva

eccessivamente sfruttata. È un incubo a reggere la penna. Sappiate chel'anima si compone di una

ventina di facoltà. Parlatemi di quei mendicanti dal cappello grandiosoedai sordidi stracci!6

Ecco un modo per constatare l'inferiorità di Musset rispetto agli altri duepoeti. Leggete

davanti a una fanciullaRolla o Le nottiI pazzi di Cobboppure i ritrattidi Gwynplaine o di Deao

il Racconto di Teramene di Euripidetradotto in versi francesi da Racinepadre. Ella trasale

aggrotta le sopraccigliaalza e abbassa le mani senza uno scopo precisocome un uomo che affoga;

gli occhi emaneranno bagliori verdastri. Leggetele la Preghiera per tutti diVictor Hugo. Gli effetti

sono diametralmente opposti. Il genere di elettricità non è più lo stesso.Ride fragorosamentene

vuol sentire ancora.

Di Hugo resteranno solo le poesie sui bambinidove peraltro c'è molto discadente.

Paolo e Virginia urta le nostre aspirazioni più profonde alla felicità. Untempo

quest'episodio che trasuda nero dalla prima all'ultima paginasoprattutto ilnaufragio finalemi

faceva digrignare i denti. Mi rotolavo sul tappeto e prendevo a calci il miocavallo di legno. La

descrizione del dolore è un controsenso. Bisogna far vedere tutto bello. Sequesta storia fosse

raccontata in una semplice biografianon l'attaccherei affatto. Cambiasubito carattere. La sventura

diventa augusta virtù dell'impenetrabile volontà di Dio che la creò. Mal'uomo non deve creare la

sventura nei suoi libri. Significa voler consideraread ogni costoun soloaspetto delle cose.

Urlatori maniaci che non siete altro!

Non rinnegate l'immortalità dell'animala saggezza di Diola grandezzadella vital'ordine

che si manifesta nell'universola bellezza corporeal'amore per lafamigliail matrimoniole

istituzioni sociali. Lasciate perdere gli scribacchini funesti: SandBalzacAlexandre Dumas

MussetDu TerrailFévalFlaubertBaudelaireLeconte e la Grève desForgerons!

Trasmettete a chi vi legge soltanto l'esperienza che nasce dal doloree chenon è più il

dolore stesso. Non piangete in pubblico.

Bisogna saper strappare bellezze letterarie perfino dal seno della morte; maqueste bellezze

non apparterranno alla morte. La mortein questo casonon è altro che lacausa occasionale. Non è

il mezzoè il fine a non essere lei.

Le verità immutabili e necessarieche costituiscono la gloria dellenazionie che il dubbio

si sforza invano di far vacillarehanno avuto il loro inizio nelle età piùantiche. Sono cose che non

si dovrebbero toccare. Chi vuol fare dell'anarchia in letteraturacon ilpretesto del nuovocade nel

controsenso. Non si osa attaccare Dio; si attacca l'immortalità dell'anima.Ma anche l'immortalità

dell'anima è vecchia come le fondamenta del mondo. Quale altra credenza larimpiazzeràse

dev'essere rimpiazzata? Non sarà sempre una negazione.

Se ci si ricorda della verità da cui discendono tutte le altrela bontàassoluta di Dio e la sua

assoluta ignoranza del malei sofismi crolleranno da soli.Contemporaneamente crollerà la

letteratura poco poetica che si è fondata su di essi. Ogni letteratura chediscuta gli assiomi eterni è

condannata a vivere solo di se stessa. È ingiusta. Si divora il fegato. Inovissima Verba fanno

sorridere superbamente i ragazzini senza fazzoletto della quarta. Noi nonabbiamo il diritto

d'interrogare il Creatore su niente.

Se siete infelicinon bisogna dirlo al lettore. Tenetelo per voi.

Se si correggessero i sofismi nel senso delle verità corrispondenti a talisofismisoltanto la

correzione sarebbe vera; e il testocosì rimaneggiatoavrebbe il dirittodi non dichiararsi falso. Il

resto sarebbe fuori dal verocon tracce di falsodi conseguenza nulloeconsiderato

necessariamentecome non avvenuto.

La poesia personale ha fatto il suo tempo di ciarlatanerie relative e dicontorsioni

contingenti. Riprendiamo il filo indistruttibile della poesia impersonalebruscamente interrotto

dopo la nascita del filosofo mancato di Ferneydopo l'aborto del grandeVoltaire.

Sembra bellosublimecon pretesto di umiltà o di orgogliodiscutere lecause finali

falsarne le conseguenze stabili e note. Disingannateviperché non c'ènulla di più sciocco!

Riannodiamo la catena regolare con i tempi passati; la poesia è la geometriaper eccellenza. Dopo

Racinela poesia non è progredita di un millimetro. È indietreggiata.Grazie a chi? alle Grandi-Teste-

Frolle della nostra epoca. Grazie alle femminucceChateaubriandilMohicano-Malinconico;

SénancourI'Uomo-in-Gonnella; Jean-Jacques RousseauilSocialista-Bisbetico; Anna Radcliffelo7

Spettro-Suonato; Edgar Poeil Mammalucco-dei-Sogni-d'Alcool; MaturinilCompare-delle-Tenebre;

George Sandl'Ermafrodito-Circonciso; Théophile Gautierl'Incomparabile-Droghiere;

Leconteil Prigioniero-del- Diavolo; Goetheil Suicida-per-Piangere;Sainte-Beuveil Suicida-per-Ridere;

Lamartinela Cicogna-Lacrimosa; Lermontovla Tigre-che-Ruggisce; VictorHugola

Funebre-Pertica-Verde; Mickiewiczl'Imitatore-di-Satana; MussetloZerbinotto-senza-Camicia-Intellettuale.

e Byronl'Ippopotamo- delle-Giungle-Infernali.

Il dubbioin ogni tempoè esistito in minoranza. In questo secoloè inmaggioranza.

Respiriamo dai pori la violazione del dovere. Ciò si è visto una solavolta; non si rivedrà più.

Le nozioni della semplice ragione sono talmente oscuratein questi tempiche la prima

cosa che fanno i professori di quartaquando insegnano a comporre versilatini ai loro allievi

giovani poeti con il labbro umettato di latte maternoè di svelare loroattraverso la praticail nome

di Alfred de Musset. Vi chiedo un po'molto! Dunque i professori di terzadanno da tradurre in

versi grecinelle loro classidue sanguinosi episodi. Il primo è ilripugnante paragone del pellicano.

Il secondo sarà la spaventosa catastrofe accaduta a un contadino. A cosaserve guardare il male?

Non è forse in minoranza? Perché curvare la testa di un liceale suquestioni cheper non essere state

capitehanno fatto perdere la loro a uomini come Pascal e Byron?

Un allievo mi ha raccontato che il suo professore di seconda aveva dato allasua classe

giorno dopo giornoquelle due carogne da tradurre in versi ebraici. Quellepiaghe della natura

animale e umana lo fecero ammalare per un meseche passò all'infermeria.Poiché ci conoscevamo

mi fece chiamare da sua madre. E mi raccontòsia pure ingenuamenteche lesue notti erano

tormentate da sogni ricorrenti. Credeva di vedere un esercito di pellicaniche gli si abbatteva sul

pettoe glielo dilaniava. Quindi volavano via verso una capanna in fiamme.Divoravano la moglie

del contadino e i suoi figli. Con il corpo annerito di bruciatureilcontadino usciva dalla casae

ingaggiava un atroce combattimento con i pellicani. Il tutto precipitavanella capannache crollava.

Dal cumulo sollevato delle macerie - questo non mancava mai - vedeva uscireil suo professore di

secondache in una mano teneva il suo cuoree nell'altra un foglio di cartasu cui si decifravain

caratteri di zolfoil paragone del pellicano e quello del contadinocosìcome lo stesso Musset li ha

composti. Non fu facilesu due piedidiagnosticare il suo genere dimalattia. Gli raccomandai di

tacere scrupolosamentee di non parlarne a nessunotantomeno al suoprofessore di seconda. A sua

madre consigliai di prenderlo per qualche giorno con séassicurandole chetutto sarebbe finito

presto. Infattimi preoccupai di andare a trovarlo ogni giorno per qualcheorae tutto finì.

Bisogna che la critica attacchi la formamai il contenuto delle vostre ideedelle vostre

frasi. Arrangiatevi.

I sentimenti sono la forma di ragionamento più incompleta che si possaimmaginare.

Tutta l'acqua del mare non basterebbe a lavare una macchia di sangueintellettuale.8

POESIA II

Il genio garantisce le facoltà del cuore.

L'uomo non è meno immortale dell'anima.

I grandi pensieri vengono dalla ragione.

La fraternità non è un mito.

I bambini che nascono non conoscono nulla della vitaneppure la grandezza.

Nella sventurail numero degli amici aumenta.

Lasciate ogni disperazionevoi ch'entrate.

Bontàil tuo nome è uomo.

È qui che dimora la saggezza delle nazioni.

Ogni volta che ho letto Shakespearemi è sembrato di tagliuzzare ilcervello di un giaguaro.

Scriverò i miei pensieri con ordinesecondo un piano privo di confusione.Se sono giustiil

primo venuto sarà la conseguenza degli altri. È questo il vero ordine.Caratterizza il mio oggetto con

il disordine calligrafico. Farei troppo disonore al mio soggettose non lotrattassi con ordine. Voglio

mostrare che ne è capace .

Io non accetto il male. L'uomo è perfetto. L'anima non cade. Il progressoesiste. Il bene è

irriducibile. Gli anticristogli angeli accusatorile pene eternelereligioni sono il prodotto del

dubbio.

DanteMiltondescrivendo ipoteticamente le lande infernalihanno datoprova di essere iene

di prima grandezza. La

prova è eccellente. Il risultato è cattivo. Le loro opere non vengonocomprate.

L'uomo è una quercia. La natura non ne conosce di più robuste. Non serveche l' universo si

armi per difenderlo. Una goccia d'acqua non basta a preservarlo. Anche sel'universo lo difendesse

egli non sarebbe più disonorato di quanto lo sia ciò che non lo preserva.L'uomo sa che il suo regno

non ha morteche l'universo ha un inizio. L'universo non sa niente: ètutt'al piùun giunco

pensante.

Mi immagino Elohim più freddo che sentimentale.

L'amore di una donna è incompatibile con l'amore dell'umanità.L'imperfezione dev'essere

rifiutata. Niente è più imperfetto dell'egoismo a due. Nel corso dellavitale diffidenzele

recriminazionii giuramenti scritti sulla sabbiapullulano. Non è piùl'amante di Chimène; è

l'amante di Graziella. Non è più Petrarca; è Alfred de Musset. Durante lamorteun macigno

roccioso in riva al mareun lago qualsiasila foresta di Fontainebleaul'isola d'Ischiauno studiolo

in compagnia di un corvouna camera ardente con un crocifissoun cimiteroin cui sorgeai raggi di

una luna che finisce per irritarel'oggetto amatodelle strofe nelle qualialcune fanciulle di cui non

si sa il nomevengono a turno a passeggiarea indicare la qualitàdell'autoree fanno udire dei

rimpianti. In entrambi i casinon c'è posto per la dignità.

L'errore è la leggenda dolorosa.

Gli inni a Elohim abituano la vanità a non occuparsi delle cose della terra.È questo lo scoglio

degli inni. Disabituano l'umanità dal contare sullo scrittore. Essa loabbandona. Lo chiama mistico

aquilaspergiuro nei confronti della propria missione. Non siete voi lacolomba cercata.

Un prefetto di collegio potrebbe farsi un bagaglio letterario dicendo ilcontrario di ciò che

hanno detto i poeti di questo secolo. Basterebbe che sostituisse le loroaffermazioni con delle

negazioni. E viceversa. Se è ridicolo attaccare i principi primiè piùridicolo difenderli da questi

stessi attacchi. Io non li difenderò.

Il sonno è una ricompensa per gli uniun supplizio per gli altri. Pertuttiuna sanzione.

Se la morale di Cleopatra fosse stata meno cortail volto della terrasarebbe cambiato. Non

per questo il suo naso sarebbe diventato più lungo.

Le azioni nascoste sono le più stimabili. Più ne vedo nella storiapiù mipiace. Non sono state

nascoste del tutto. Si sono venute a sapere. Quel poco da cui sono trapelatene aumenta il merito.9

La cosa più bella è non averle potute nascondere.

Il fascino della morte esiste solo per i coraggiosi.

L'uomo è così grandeche la sua grandezza appare soprattutto nel fatto chenon vuole

riconoscersi miserabile. Un albero non si riconosce grande. Significa esseregrandiriconoscersi

grandi. Significa essere grandinon volersi riconoscere miserabili. La suagrandezza confuta la sua

miseria. Grandezza di un re.

Quando scrivo il mio pensieronon mi sfugge. Quest'azione mi fa ricordare lamia forzache

dimentico a ogni istante. Io m'istruisco in proporzione al mio pensieroincatenato. Tendo soltanto a

conoscere la contraddizione tra la mia mente e il nulla.

Il cuore dell'uomo è un libro che ho imparato ad apprezzare.

Non imperfettonon decadutol'uomo non è più il grande mistero.

Non permetto a nessunoneppure a Elohimdi dubitare della mia sincerità.

Noi siamo liberi di fare il bene.

Il giudizio è infallibile.

Noi non siamo liberi di fare il male.

L'uomo è il vincitore delle chimerela novità di domanila regolarità dicui geme il caosil

soggetto della conciliazione. Giudica ogni cosa. Non è debole. Non è verme.È il depositario del

verol'accumulo di certezzela glorianon il rifiuto dell'universo. Se siumiliaio lo esalto. Se si

esaltaio lo esalto ancora di più. Lo concilio con se stesso. Giunge acapire di essere la sorella

dell'angelo.

Non c'è niente d'incomprensibile.

Il pensiero non è meno chiaro del cristallo. Una religionele cui menzognesi fondino su di

essopuò intorbidarlo per qualche minutoper parlare degli effetti chedurano a lungo. Per parlare

degli effetti che durano pocoun assassinio di otto persone alle porte diuna capitale lo intorbiderà -

è certo - fino alla distruzione del male. Il pensiero non tarda ariacquistare la propria limpidezza.

La poesia deve avere per scopo la verità pratica. Essa enuncia i rapportiche esistono tra i

principi primi e le verità secondarie della vita. Ogni cosa resta al suoposto. La missione della

poesia è difficile. Essa non s'immischia negli avvenimenti della politicanel modo in cui si governa

un popolonon fa allusioni ai periodi storiciai colpi di Statoairegicidiagli intrighi delle corti.

Essa non parla delle lotte che l'uomo ingaggiaeccezionalmentecon sestessocon le proprie

passioni. Essa scopre le leggi che fanno vivere la politica teoricala paceuniversalele confutazioni

di Machiavellii cartocci di cui si compongono le opere di Proudhonlapsicologia dell'umanità. Un

poeta deve essere più utile di qualsiasi cittadino della sua tribù. La suaopera è il codice dei

diplomaticidei legislatoridi coloro che istruiscono la gioventù. Siamolontani dagli Omerodai

Virgiliodai Klopstockdai Camoësdalle immaginazioni emancipatedaifabbricanti di odidai

mercanti di epigrammi contro la divinità. Torniamo a Confucioa BuddhaaSocratea Gesù Cristo

moralisti che vagavano per i villaggi soffrendo la fame! Bisogna fare icontiormaicon la ragione

che opera soltanto sulle facoltà che presiedono alla categoria dei fenomenidella bontà pura.

Niente è più naturale che leggere il Discorso sul Metodo dopo aver lettoBerenice. Niente è

meno naturale che leggere il Trattato sull'Induzione di Biéchyil Problemadel Male di Naville

dopo aver letto le Foglie d'Autunnole Contemplazioni. La transizione siperde. La mente recalcitra

di fronte alla ferragliaalla mistagogia. Il cuore è attonito davanti aquelle pagine scarabocchiate da

un fantoccio. Questa violenza lo illumina. Chiude il libro. Versa una lacrimaalla memoria degli

autori selvaggi. I poeti contemporanei hanno abusato della loro intelligenza.I filosofi non hanno

abusato della loro. Il ricordo dei primi si estinguerà. I secondi sonoclassici.

RacineCorneillesarebbero stati capaci di comporre le opere di Descartesdi Malebranche

di Bacon. L'anima dei primi è tutt'uno con quella dei secondi. LamartineHugonon sarebbero stati

capaci di comporre il Trattato dell'intelligenza. L'anima del suo autore nonè adeguata a quella dei

primi. La fatuità ha fatto perdere loro le qualità centrali. LamartineHugobenché superiori a Taine

possiedonocome lui- è penoso confessarlo - soltanto facoltà secondarie.

Le tragedie suscitano la pietàil terroreattraverso il dovere. Èqualcosa. È male. Ma non è10

male quanto il lirismo moderno. La Medea di Legouvé è preferibile allacollezione delle opere di

Byrondi Capendudi Zaccone di Félixdi Gagnedi Gaboriaudi Lacordairedi Sardoudi Goethe

di Ravignandi Charles Diguet. Quale scrittoretra voivi pregopuòsollevare - cosa c'è? cosa sono

questi sospiri recalcitranti? - il peso del Monologo di Augusto! I barbarivaudevilles di Hugo non

proclamano il dovere. I melodrammi di Racinedi Corneillei romanzi di LaCalprenède lo

proclamano. Lamartine non è capace di comporre la Fedra di Pradon; HugoilVenceslao di Rotrou;

Sainte-Beuvele tragedie di La Harpe o di Marmontel. Musset è capace dicomporre dei proverbi.

La tragedia è un errore involontarioammette la lottaè il primo passodel benenon apparirà in

quest'opera. Essa conserva il suo prestigio. Non altrettanto per il sofismadopo tutto il gongorismo

metafisico degli autoparodisti del mio tempo eroico-burlesco.

Il principio dei culti è l'orgoglio. È ridicolo rivolgere la parola aElohimcome hanno fatto i

Giobbei Geremiai Davidi Salomonei Turquéty. La preghiera è un attofalso. Il modo migliore

per piacergli è indirettopiù conforme alla nostra forza. Consiste nelrendere felice la nostra razza.

Non esistono due modi per piacere a Elohim. L'idea del bene è una. Poichéciò che il bene è in

meno lo è anche in piùpermetto che mi si citi l'esempio della maternità.Per piacere alla propria

madreun figlio non le griderà che è saggiaradiosae che egli sicomporterà in modo da meritare la

maggior parte dei suoi elogi. Agisce diversamente. Invece di dirglielodirettamenteglielo fa

pensare attraverso i propri attie si spoglia di quella tristezza che gonfiai cani di Terranova. Non

bisogna confondere la bontà di Elohim con la trivialità. Ognuno èverosimile. La familiarità genera

il disprezzo; la venerazione genera il contrario. Il lavoro distrugge l'abusodei sentimenti.

Chi ragiona non crede contro la propria ragione.

La fede è una virtù naturale mediante la quale accettiamo le verità cheElohim ci rivela

attraverso la coscienza.

Non conosco altra grazia se non quella di essere nato. Una mente imparzialela trova

completa.

bene è la vittoria sul malela negazione del male. Se si canta il beneilmale è eliminato da

questo atto congruo. Io non canto ciò che non bisogna fare. Canto ciò cheva fatto. Il primo non

contiene il secondo. Il secondo contiene il primo.

La gioventù ascolta i consigli dell'età matura. Ha una fiducia illimitatain se stessa.

Non conosco ostacoli che superino le forze dello spirito umanotranne laverità.

La massima non ne ha bisogno per dimostrarsi. Un ragionamento richiede unragionamento.

La massima è una legge che racchiude un insieme di ragionamenti. Unragionamento si completa

quanto più si avvicina alla massima. Divenuto massimala sua perfezionerespinge le prove della

metamorfosi.

Il dubbio è un omaggio reso alla speranza. Non è un omaggio volontario. Lasperanza non

acconsentirebbe ad essere soltanto un omaggio.

Il male insorge contro il bene. Non può fare di meno.

È una prova d'amicizia non accorgersi che quella dei nostri amici aumenta.

L'amore non è la felicità.

&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;&bnsp;Se non avessimo difetti

non proveremmo tanto piacere a correggercia lodare negli altri ciò che anoi manca.

Gli uomini che hanno preso la risoluzione di detestare i loro simili ignoranoche bisogna

cominciare col detestare se stessi.

Gli uomini che non si battono in duello credono che gli uomini che si battononei duelli

all'ultimo sangue siano coraggiosi.

Come se ne stanno accucciate nelle vetrine le turpitudini del romanzo! Per unuomo che si

perdecome un altroper una moneta da cento solditalvolta sembra chepotremmo uccidere un

libro.

Lamartine ha creduto che la caduta di un angelo sarebbe diventatal'Elevazione di un Uomo.

Ha avuto torto a crederlo.

Per far servire il male alla causa del benedirò che l'intenzione del primoè malvagia.11

Una verità banale racchiude più genialità delle opere di DickensdiGustave Aimarddi

Victor Hugodi Landelle. Con queste ultimeun bambino sopravvissutoall'universo non potrebbe

ricostruire l'anima umana. Con la prima potrebbe farlo. Supponendo che nonscoprapresto o tardi

la definizione del sofisma.

Le parole che esprimono il male sono destinate ad assumere un significato diutilità. Le idee

migliorano. Il senso delle parole vi partecipa.

Il plagio è necessario. Il progresso lo implica. Stringe da vicino la frasedi un autoresi serve

delle sue espressionicancella un'idea falsala sostituisce con l'ideagiusta.

Una massimaper essere ben fattanon richiede di essere corretta. Richiededi essere

sviluppata.

Appena sorge l'aurorale fanciulle vanno a cogliere delle rose. Una corrented'innocenza

percorre le vallile capitalisoccorre l'intelligenza dei poeti piùentusiastilascia cadere protezioni

per le cullecorone per la gioventùfiducia nell'immortalità per ivecchi.

Ho visto gli uomini sfinire i moralisti intenti a scoprire il loro cuorespargere su di loro la

benedizione del cielo. Esprimevano meditazioni vaste quanto è possibilerallegravano l'autore delle

nostre beatitudini. Rispettavano l'infanziala vecchiaiaciò che respira eciò che non respira

rendevano omaggio alla donnaconsacravano al pudore le parti che il corpoesita a nominare. Il

firmamentodi cui ammetto la bellezzala terraimmagine del mio cuorefurono da me invocati

affinché mi indicassero un uomo che non si credesse buono. Lo spettacolo diquel mostrose si

fosse realizzatonon mi avrebbe fatto morire di stupore: si muore per moltodi più. Tutto questo non

ha bisogno di commenti.

La ragioneil sentimentosi consiglianosi suppliscono. Chiunque conoscasolo uno dei due

rinunciando all'altrosi priva della totalità degli ausili che ci sonostati accordati per la nostra

condotta. Vauvenargues ha detto: "si priva di una parte degliausilî".

Benché la sua frase e la mia si fondino sulla personificazione dell'animanel sentimentonella

ragionequella che io scegliessi a caso non sarebbe migliore dell'altrasele avessi fatte io. La prima

non può essere rifiutata da me. L'altra ha potuto essere accolta daVauvenargues.

Quando un predecessore impiega nel senso del bene una parola che appartieneal maleè

pericoloso che la sua frase sussista accanto all'altra. È meglio lasciarealla parola il significato del

male. Per impiegare in bene una parola che appartiene al malebisogna averneil diritto. Chi

impiega in male le parole che appartengono al benenon lo possiede. Nonviene creduto. Nessuno

vorrebbe servirsi della cravatta di Gérard de Nerval.

Poiché l'anima è unasi può introdurre nel discorso la sensibilitàl'intelligenzala volontàla

ragionel'immaginazionela memoria.

Avevo passato molto tempo nello studio delle scienze astratte. Le pochepersone con cui

comunicavo non erano tali da disgustarmene. Quando ho iniziato lo studiodell'uomoho visto che

queste scienze gli sono proprieche uscivo meno dalla mia condizionepenetrandovi che gli altri

ignorandole. Ho perdonato loro di non dedicarvisi! Non credetti che avreitrovato molti compagni

nello studio dell'uomo. Questo studio gli è proprio. Mi sono ingannato. Sonopiù coloro che lo

studianodi quanti studino la geometria.

Prendiamo la vita con gioiapurché non se ne parli.

Le passioni diminuiscono con l'età. Diminuisce anche l'amoreche nonbisogna classificare

tra le passioni. Ciò che perde da una partelo riacquista dall'altra. Nonè più severo con l'oggetto dei

suoi votipoiché rende giustizia a se stesso: l'espansione è accettata. Isensi non hanno più il loro

stimolo per eccitare i sessi della carne. Comincia l'amore per l'umanità.Nei giorni in cui l'uomo

sente di diventare un altare adorno delle proprie virtùe fa il conto deidolori di cui si liberò

l'animain una piega del cuore da cui tutto sembra nasceresente qualcosache non palpita più. Ho

nominato il ricordo.

Lo scrittoresenza separarle l'una dall'altrapuò indicare la legge chegoverna ognuna delle

sue poesie.

Alcuni filosofi sono più intelligenti di alcuni poeti. SpinozaMalebrancheAristotelePlatone12

non sono Hégésippe MoreauMalfilâtreGilbertAndré Chénier?

FaustManfredKonrad sono tipi. Non sono ancora tipi ragionanti. Sono giàtipi agitatori.

Le descrizioni sono una prateriatre rinocerontila metà di un catafalco.Possono essere il

ricordola profezia. Non sono il paragrafo che sto per concludere.

Il regolatore dell'anima non è il regolatore di un'anima. Il regolatore diun'anima è il

regolatore dell'anima quando queste due specie di anima sono abbastanzaconfuse perché si possa

affermare che un regolatore è una regolatrice soltanto nell'immaginazione diun pazzo che stia

scherzando.

Il fenomeno passa. Io cerco le leggi.

Ci sono uomini che non sono tipi. I tipi non sono uomini. Non bisognalasciarsi dominare

dall'accidentale.

I giudizi sulla poesia hanno più valore della poesia. Sono la filosofiadella poesia. La

filosofiacosì concepitaingloba la poesia. La poesia non potrà fare ameno della filosofia. La

filosofia potrà fare a meno della poesia.

Racine non è capace di condensare le sue tragedie in precetti. Una tragedianon è un precetto.

Per uno stesso spiritoun precetto è un'azione più intelligente di unatragedia.

Mettete una penna d'oca in mano a un moralista che sia uno scrittore diprim'ordine. Sarà

superiore ai poeti.

L'amore della giustizianella maggior parte degli uomini non è altro che ilcoraggio di subire

l'ingiustizia.

Nasconditiguerra.

I sentimenti esprimono la felicitàfanno sorridere. L'analisi deisentimenti esprime la felicità

a parte ogni personalità; fa sorridere. I primi innalzano l'animadipendentemente dallo spaziodalla

duratafino alla concezione dell'umanitàconsiderata in se stessaneisuoi membri illustri. La

seconda innalza l'animaindipendentemente dalla duratadallo spaziofinoalla concezione

dell'umanitàconsiderata nella sua espressione più altala volontà! Iprimi si occupano dei vizi

delle virtù; la seconda si occupa soltanto delle virtù. I sentimenti nonconoscono l'ordine del loro

procedere. L'analisi dei sentimenti insegna a farlo conoscereaccresce ilvigore dei sentimenti. Con

i primitutto è incertezza. Sono l'espressione della felicitàdel doloredue estremi. Con la seconda

tutto è certezza. Essa è l'espressione di quella felicità che risultainun dato momentodal sapersi

contenerein mezzo alle passioni buone o cattive. Essa impiega la propriacalma a fondere la

descrizione di queste passioni in un principio che circola attraverso lepagine: la non-esistenza del

male. I sentimenti piangonosia quando devono farlosia quando non devono.L'analisi dei

sentimenti non piange. Essa possiede una sensibilità latenteche prendealla sprovvistainnalza al di

sopra delle miserieinsegna a fare a meno di guidafornisce un'arma dicombattimento. I

sentimentisegno della debolezzanon sono il sentimento! L'analisi delsentimentosegno della

forzagenera i sentimenti più magnifici che io conosca. Lo scrittore che silascia ingannare dai

sentimenti non deve essere posto sullo stesso piano dello scrittore che nonsi lascia ingannare dai

sentimentiné da se stesso. La gioventù si propone elucubrazionisentimentali. L'età matura inizia a

ragionare senza turbamento. Si limitava a sentireora pensa. Lasciavavagabondare le sue

sensazioni: ecco che dà loro un pilota. Se considero l'umanità come unadonnanon dimostrerò che

la sua giovinezza è in declinoe la sua età matura si avvicina. La suamente cambia nel senso del

meglio. L'ideale della sua poesia cambierà. Le tragediei poemile elegienon avranno più il

primato. Avrà il primato la freddezza della massima! Ai tempi di Quinaultsarebbero stati capaci di

capire quello che dico. Grazie a qualche bagliorediffuso da qualche annonelle rivistenegli in-folio

ne sono capace anch'io. Il genere che intraprendo è tanto diverso dal generedei moralistii

quali non fanno altro che constatare il malesenza indicare il rimedioquanto quest'ultimo non lo è

dai melodrammidalle orazioni funebridall'odedalla stanza religiosa. Nonc'è il sentimento delle

lotte.

Elohim è fatto a immagine dell'uomo.

Molte cose certe sono contraddette. Molte cose false sono incontraddette. Lacontraddizione è13

il segno della falsità. L'incontraddizione è il segno della certezza.

Per le scienze esiste una filosofia. Non ne esiste una per la poesia. Nonconosco moralista che

sia poeta di prim'ordine. È stranoqualcuno dirà.

È orribile sentir scorrere via ciò che si possiede. Anzici attacchiamo adesso soltanto con

l'idea di cercare se non ci sia qualcosa di permanente.

L'uomo è un soggetto vuoto di errori. Tutto gli mostra la verità. Niente loinganna. I due

principi della veritàragionesensooltre a non mancare di sinceritàsichiariscono reciprocamente.

I sensi illuminano la ragione con apparenze vere. Questo stesso servizio chele rendonolo ricevono

da lei. Ciascuno si prende la rivincita. I fenomeni dell'anima pacificano isensiforniscono loro

impressioni che non garantisco fastidiose. Non mentono. Non s'ingannano agara.

La poesia dev'essere fatta da tutti. Non da uno. Povero Hugo! Povero Racine!Povero

Coppée! Povero Corneille! Povero Boileau! Povero Scarron! Tictic e tic.

Le scienze hanno due estremi che si toccano. Il primo è l'ignoranza in cuisi trovano gli

uomini nascendo. Il secondo è quello che raggiungono le grandi anime. Essehanno percorso ciò che

gli uomini riescono a saperesi accorgono di sapere tuttoe si ritrovano inquella stessa ignoranza

da cui erano partiti. È una dotta ignoranzache conosce se stessa. Quellitra loro cheusciti dalla

prima ignoranzanon sono riusciti a raggiungere l'altrahanno qualcheinfarinatura di questa scienza

altezzosae fanno i saccenti. Costoro non turbano la gentené giudicanopeggio degli altri. Il

popologli esperticostituiscono il nerbo di una nazione. Gli altriche larispettanonon per questo

ne sono meno rispettati.

Per sapere le cosenon è necessario saperne i dettagli. Poiché questi sonoin numero finitole

nostre conoscenze sono solide .

L'amore non si confonde con la poesia.

La donna è ai miei piedi!

Per descrivere il cielonon bisogna trasportarvi i materiali della terra.Bisogna lasciare la

terrai suoi materialilà dove si trovanoper abbellire la vita con ilsuo ideale. Dare del tu a Elohim

rivolgergli la parolaè una buffonata sconveniente. Il modo migliore diessergli riconoscenti non è

strombettargli all'orecchio che è potenteche ha creato il mondoche noisiamo dei vermi in

confronto alla sua grandezza. Lo sa meglio di noi. Gli uomini possono fare ameno di

insegnarglielo. Il modo migliore di essergli riconoscenti è consolarel'umanitàricondurre tutto ad

essaprenderla per manotrattarla fraternamente. È più vero.

Per studiare l'ordinenon bisogna studiare il disordine. Le esperienzescientifichecome le

tragediele strofe a mia sorellail guazzabuglio delle sciagurenon hannoniente da fare quaggiù.

Non tutte le leggi possono essere dette.

Studiare il maleper esprimere il benenon è studiare il bene in sestesso. Dato un fenomeno

buonone cercherò la causa.

Fino ad oggi si è descritta l'infelicità per ispirare il terrorelapietà. Descriverò la felicità per

ispirare i loro contrari.

Esiste una logica per la poesia. Non è la stessa della filosofia. I filosofinon sono all'altezza

dei poeti. I poeti hanno il diritto di considerarsi superiori ai filosofi.

Non ho bisogno di occuparmi di ciò che farò più tardi. Dovevo fare ciòche faccio. Non ho

bisogno di scoprire quali cose scoprirò più tardi. Nella nuova scienzaogni cosa viene nel suo

momentoquesta è la sua eccellenza.

C'è la stoffa del poeta nei moralistinei filosofi. Nei poeti è racchiusoil pensatore. Ogni casta

sospetta l'altrasviluppa le proprie qualità a danno di quelle chel'avvicinano all'altra casta. La

gelosia dei primi non vuole confessare che i poeti sono più capaci.L'orgoglio dei secondi si dichiara

incompetente a rendere giustizia a cervelli più teneri. Quale che sial'intelligenza di un uomo

bisogna che il procedimento di pensiero sia lo stesso per tutti.

Constatata l'esistenza dei ticnon ci si meravigli di vedere le stesseparole ritornare più spesso

del loro turno: in Lamartinele lacrime che colano dalle froge del suocavalloil colore dei capelli

della madre; in Hugol'ombra e lo squilibrio fanno parte della rilegatura.14

La scienza a cui mi accingo è una scienza distinta dalla poesia. Non cantoquest'ultima. Mi

sforzo di scoprire la sua fonte. Per mezzo del timone che dirige ognipensiero poeticoi professori

di biliardo distingueranno lo sviluppo delle tesi sentimentali.

Il teorema è beffardo per sua natura. Non è indecente. Il teorema nonchiede di essere

applicato. L'applicazione che se ne fa mortifica il teoremasi rendeindecente. Chiamate

"applicazione" la lotta contro la materiacontro le devastazionidella mente.

Lottare contro il maleè rendergli troppo onore. Se permetto agli uomini didisprezzarloessi

non omettano di dire che è tutto quello che posso fare per loro.

L'uomo è sicuro di non ingannarsi.

Non ci contentiamo della vita che abbiamo in noi. Vogliamo vivere una vitaimmaginaria

nell'idea che gli altri si fanno di noi. Ci sforziamo di apparire qualisiamo. Ci dedichiamo a

conservare quest'essere immaginarioche non è altro che quello vero. Seabbiamo generosità

fedeltàci affrettiamo a non farlo sapereper attribuire queste virtù aquell'essere. Non le

stacchiamo da noi per unirle a quello. Siamo valorosi per crearci la fama dinon essere vili. Segno

della capacità del nostro essere di non essere soddisfatto dell'uno senzal'altrodi non rinunciare né

all'uno né all'altro. L'uomo che non vivesse per conservare la propriavirtùsarebbe infame.

Nonostante la vista delle nostre grandezzeche ci serra la golaabbiamo unistinto che ci

correggeche non possiamo reprimereche ci innalza!

La natura ha perfezioni per mostrare che è l'immagine di Elohime difettiper mostrare che

non è meno della sua immagine.

È bene obbedire alle leggi. Il popolo capisce ciò che le rende giuste. Nonle si abbandona.

Quando si fa dipendere la loro giustizia da altre coseè facile renderlesospette. I popoli non sono

inclini alla rivolta.

Coloro che vivono nella sregolatezza dicono a quelli che vivono nell'ordineche sono loro ad

allontanarsi dalla natura. Essi credono di seguirla. Bisogna avere un puntodi riferimento per

giudicare. Dove trovare questo punto nella morale?

Niente è meno strano delle contrarietà che si scoprono nell'uomo. Egli èfatto per conoscere la

verità. La cerca. Quando tenta di afferrarlasi abbagliasi confonde inmodo tale da non permettere

di disputargliene il possesso. Gli uni vogliono rapire all'uomo la conoscenzadella veritàgli altri

vogliono assicurargliela. Ognuno ricorre a motivi talmente dissimilidadistruggere l'imbarazzo

dell'uomo. Non ha altra luce se non quella che si trova nella sua natura .

Nasciamo giusti. Ognuno tende a se stesso. Cioè verso l'ordine. Bisognatendere al generale.

L'inclinazione verso se stessi è la fine di ogni disordinein guerraineconomia.

Gli uominiessendo potuti guarire dalla mortedalla miseriadall'ignoranzahanno

escogitatoper essere felicidi non pensarci più. È tutto quello che sonoriusciti a inventare per

consolarsi di così pochi mali. Bella consolazione. Che non serve a guarireil male. Lo nasconde per

un po'. Nascondendolofa in modo che si pensi di guarirlo. Per un legittimorovesciamento della

natura dell'uomonon avviene che la noiache è il suo male più sensibilesia il suo massimo bene.

Essa può contribuire più di ogni altra cosa a fargli cercare la guarigione.Ecco tutto. Il divertimento

che egli considera il suo bene più grandeè il suo più infimo male. Loavvicina più di ogni altra

cosa alla ricerca del rimedio dei suoi mali. L'una e l'altra sono unacontroprova della miseriadella

corruzione dell'uomotranne che della sua grandezza. L'uomo si annoiacercauna moltitudine di

occupazioni. Ha l'idea della felicità che ha conquistato; trovandola in séla cerca nelle cose

esteriori. Si accontenta. L'infelicità non è né in noiné nellecreature. È in Elohim.

Poiché la natura ci rende felici in ogni condizionei nostri desideri ciraffigurano una

condizione infelice. Aggiungono alla condizione in cui ci troviamo le penedella condizione in cui

non siamo. Anche quando giungessimo a quelle penenon per questo saremmoinfeliciavremmo

altri desideri conformi a una nuova condizione.

La forza della ragione appare meglio in coloro che la conoscono che in coloroche non la

conoscono.

Siamo così poco presuntuosi che vorremmo essere conosciuti da tutta laterraanche dalla15

gente che verrà quando non ci saremo più. Siamo così poco vanitosiche lastima di cinque persone

facciamo seici allietaci onora.

Poco ci consola. Molto ci affligge.

La modestia è talmente naturale nel cuore dell'uomoche un operaio non sipreoccupa di

vantarsivuole avere i propri ammiratori. Ne vogliono i filosofi. Esoprattutto i poeti! Coloro che

scrivono in onore della gloria vogliono avere la gloria di aver scritto bene.Coloro che leggono

vogliono avere la gloria di averlo letto. Ioche scrivo questomi vanto diavere tale voglia. Quelli

che lo leggerannosi vanteranno a loro volta.

Le invenzioni degli uomini vanno aumentando. La bontàla malizia del mondoin generale

non restano le stesse.

Lo spirito dell'uomo più grande non è talmente dipendente da essere turbatodal minimo

rumore del Tintamarre intorno a lui. Non occorre il silenzio di un cannoneper impedire i suoi

pensieri. Non occorre il rumore di una banderuoladi una carrucola. Lamoscaattualmentenon

ragiona bene. Un uomo le ronza alle orecchie. È sufficiente per renderlaincapace di buon consiglio.

Se voglio che essa possa trovare la veritàscaccerò quest'animale chetiene in scacco la sua ragione

e turba un'intelligenza che governa i regni.

Lo scopo di quelle persone che giocano a pallacorda con tanta applicazione dispiritoe

agitazione di corpoè di vantarsi con gli amici di aver giocato meglio diun altro. È la fonte della

loro tenacia. Gli uni sudano nelle loro stanze da lavoro per mostrare aisapienti di aver risolto un

problema d'algebra che fino a quel momento non era stato possibile risolvere.Gli altri si espongono

ai pericoliper vantarsi di aver conquistato una piazzafortecon minorspiritoa mio avviso. Altri

ancora si uccidono di fatica per osservare queste cose. Non per diventareintal modomeno saggi.

E soprattutto per mostrare che ne conoscono la solidità. Questi sono i menosciocchi della banda. Lo

sono consapevolmente. Degli altri si può pensare che non lo sarebberosenon avessero questa

consapevolezza?

L'esempio della castità di Alessandro non ha prodotto più uomini continentidi quanto quello

della sua abitudine di ubriacarsi abbia prodotto uomini temperanti. Non ci sivergogna a non essere

virtuosi come lui. Si crede di non partecipare completamente delle virtù deicomuni mortaliquando

ci si vede partecipi delle virtù di questi grandi uomini. Ci si lega ad essiper l'estremità che li lega al

volgo. Per quanto superiorisono uniti al resto degli uomini in qualchepunto. Non sono sospesi in

ariaseparati dalla nostra società. Se sono più grandi di noiè chehanno i piedi all'altezza dei nostri.

Sono tutti allo stesso livellopoggiano sulla stessa terra. Daquest'estremitàsono alti come noi

come i bambiniun po' più delle bestie.

Il modo migliore di persuadere consiste nel non persuadere.

La disperazione è il più piccolo dei nostri errori.

Quando un pensiero ci si offre come una verità banalee noi ci diamo lapena di svilupparlo

troviamo che è una scoperta.

Si può essere giustise non si è umani.

Le bufere della giovinezza precedono i giorni radiosi.

L'incoscienzail disonorela lubricitàl'odioil disprezzo degli uominisono a prezzo di

denaro. La liberalità moltiplica i vantaggi delle ricchezze.

Coloro che hanno probità nei loro piacerine hanno una sincera nei loroaffari. È il segno di

un'indole poco feroceche il piacere ci renda umani.

La moderazione dei grandi uomini limita soltanto le loro virtù.

È offendere gli umanilodarli in modo tale da allargare i limiti del loromerito. Molta gente è

abbastanza modesta da sopportare facilmente di essere stimata.

Bisogna aspettarsi tuttoe niente temere dal tempodagli uomini.

Se il meritola gloria non rendono infelici gli uominiciò che si chiamainfelicità non merita i

loro rimpianti. Un'anima si degna di accettare la ricchezzala quietese habisogno di anteporre loro

il vigore dei propri sentimentilo slancio del proprio genio.

Si apprezzano i grandi progettiquando ci si sente capaci di grandisuccessi16

Il riserbo è il tirocinio delle menti.

Si dicono cose solidequando non si cerca di dirne di straordinarie.

Niente che sia vero è falso; niente che sia falso è vero. Tutto è ilcontrario di sognodi

menzogna.

Non bisogna credere che ciò che la natura ha fatto grazioso sia vizioso. Nonc'è secolonon

c'è popolo che abbia stabilito virtù e vizi immaginari.

Non si può giudicare la bellezza della vita se non da quella della morte.

Un drammaturgo può dare alla parola "passione" un significato diutilità. Non è più un

drammaturgo. Un moralista dà a qualunque parola un significato di utilità.È sempre il moralista!

Chi consideri la vita di un uomovi trova la storia del genere. Niente hapotuto renderlo

malvagio.

Devo proprio scrivere in versi per distinguermi dagli altri uomini? Lacarità si pronunci!

Il pretesto di coloro che fanno la felicità altrui è che vogliono il lorobene.

La generosità gioisce della felicità altruicome se ne fosse responsabile.

L'ordine domina nel genere umano. La ragionela virtù non vi prevalgono.

I principi creano pochi ingrati. Danno tutto quello che possono.

Si possono amare con tutto il cuore persone in cui si riconoscono grandidifetti. Sarebbe

un'impertinenza credere che la sola imperfezione abbia il diritto dipiacerci. Le nostre debolezze ci

legano gli uni agli altri quanto potrebbe farlo ciò che non è la virtù.

Se i nostri amici ci rendono dei serviginoi pensiamo chein quanto amicice li devono. Non

pensiamo affatto che ci debbano la loro inimicizia.

Chi fosse nato per comandarecomanderebbe fin sul trono.

Quando i doveri ci hanno esauriticrediamo di aver esaurito i doveri.Diciamo che tutto può

riempire il cuore dell'uomo.

Tutto vive attraverso l'azione. Da ciòcomunicazione tra gli esseriarmonia dell'universo.

Questa legge così feconda della naturatroviamo che nell'uomo è un vizio.Egli è obbligato ad

obbedirle. Non potendo sussistere nella quietene concludiamo che è al suoposto.

Si sa cosa sono il solei cieli. Possediamo il segreto dei loro movimenti.Nella mano di

Elohimstrumento ciecomeccanismo insensibileil mondo attira i nostriomaggi. Le rivoluzioni

degli imperii volti dei tempile nazionii conquistatori della scienzatutto questo proviene da un

atomo che striscianon dura che un giornoe distrugge lo spettacolodell'universo in ogni epoca.

Ci sono più verità che erroripiù buone qualità che cattivepiùpiaceri che dolori. Ci piace

controllare il carattere. Ci innalziamo al di sopra della nostra specie. Ciarricchiamo della

considerazione di cui l'abbiamo colmata. Crediamo di non poter separare ilnostro interesse da

quello dell'umanitàdi non sparlare del genere umano senza comprometterenoi stessi. Questa

ridicola vanità ha riempito i libri di inni in favore della natura. L'uomoè in disgrazia presso coloro

che pensano. Si fa a gara nell'accusarlo di meno vizi. Ma quando mai non fusul punto di rialzarsi

di farsi restituire le proprie virtù?

Niente è stato detto. Si arriva troppo presto da più di settemila anni daquando esistono

uomini. Per quanto riguarda i costumicome per il restoil meno buono ècòlto. Abbiamo il

vantaggio di lavorare dopo gli antichi e i capaci tra i moderni.

Siamo suscettibili di amiciziadi giustiziadi compassionedi ragione. Oamici miei! cos'è

dunque l'assenza di virtù?

Fino a quando i miei amici non morirannonon parlerò della morte.

Siamo costernati delle nostre ricadutedi vedere che le nostre sventurehanno potuto

correggerci dei nostri difetti.

Possiamo giudicare la bellezza della morte solo da quella della vita.

I tre puntini finali mi fanno alzare le spalle di pietà. Si ha bisogno diquesto per provare che si

è un uomo di spiritocioè un imbecille? Come se la chiarezza non valesseil vagoa proposito di

puntini!.