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Gabriel De Lautrec

 

L'ANIMA DI SONIA

 

     È impossibile che io sia pazzo. Si capirebbe.Ma se sono nel pieno possesso della ragioneperché sono stato rinchiuso? Forseper istigazione di qualche dèmone che mi perseguita. Tutti noi siamo vittimedelle larve e degli spiriti semplici. Quando sentono parlare di occultoimedici non ci capiscono nulla e ridono arrogantemente per nascondere la propriaignoranza. Si comportano come i sacerdoti del medioevo che aspergevano iposseduti con acqua benedetta. Ai nostri giorni si preferisce far fare lorodelle docce. Gli studiosi hanno orrore della novità. Li sconcerta e li umilia.
     Dicevo dunque che da qualche giorno vivo in questacasetta di campagna. La mia cella è pulita. Il cibo discreto. Mi hanno datocarta e inchiostro. Ci starò bene per lavorare alla mia grande opera:"L’oggettività del soggettivo". Questo libro è destinato adaprirmi le porte dell’Accademia. Una volta elettosaranno obbligati adammettere che sono nel pieno possesso della ragione.
     Certomi è capitata un’avventura. Se i dottoriavessero voluto darsene la penaavrebbero capito la mia situazione e potrebberorendersi contoscientificamentedel mio stato. Il mio caso è una novitàloso benema in fondo non ho nulla di straordinario. Non è che uno di queglieventi che accadono molto raramente ma che potrebbero verificarsi ogni giorno.L’uomo è un essere strano e fragile. Basta un momento di stordimento.Inavvertitamente ho inghiottito un’anima. Era quella di Sonia. Con la miaadesso ne ho duese so contare.
     Lo dico sottovoce. Ripeterei con piacere questadistrazione. Non posso dimenticare la sensazione delicata ed affascinante che hovissuto in quel momento.
     Ma ritorniamo alla questione. Come è accadutotutto questo? Non so più. È la letteratura che mi ha rovinato. I poetiusano un linguaggio enfatico: se li si prende in parola si rischia di ritrovarsiin una situazione assurda. Ho voluto cogliere quest’anima sulle labbracomeun soffio. Che idea ridicola! Erano già sufficienti la morte di Sonia e laprima imprudenza che avevo commessoabbracciandoladi stringere un po’ fortele mani intorno al suo collo. Ma che importa? I rimpianti non cambieranno nulla.Bisogna considerare freddamente la situazione attuale. Ho un’anima di troppo.Questo è certo.
     Oh! I primi tempi era perfetto. Mi sentivo unaltro. Quando passavo per stradaavevo l’impressione che tutti mi guardasserocon curiosità ed ammirazione. Pensavo a quel personaggio di Edgar Poe che avevaperso il fiato e a quell’altro che l’aveva trovato (*). Che storia inverosimile in confronto alla mia! D’altra parteprendendola sul serioricordavo che l’uno era infastidito dalla presenzadell’altroe il primo in particolar modo. È comprensibile. Due respiri! C’èda scoppiarne. Ma un’anima! Un’anima non è qualcosa di materiale nel sensorelativo del termine. Un’anima non occupa spazio. Non c’è nulla di menoingombrante di un’anima. La miadel restone sono certonon dev’esseremolto fastidiosa. Di certo se ne sta accanto all’anima di Sonia.
     E leida quando non è che un’animaha personaturalmente tutta la sua malvagità. È troppo sconvolta. I bambiniquandosono un po’ spaventatinon fanno i cattivi.
     E le animesoprattutto le anime di donnasonofanciulli in eterno.
     È probabile che la sua anima si sia rannicchiatain qualche angolo del mio essere e che osservi da lìcon lo sguardo mobilecome un animaletto sornione e spaventato.
     La verità è che la sua attuale presenza non miinfastidisce affatto. Un tempo i momenti migliori erano quelli in cui lei se nestava tranquilla e docile in un angolo della stanzaa leggere belle storiementre io lavoravo. Ammetto che la situazione non è più la stessa. Ma ci siabitua. Non è nulla aver ingoiato un’anima.
     Basta saperlorendersi contocon calmadiquesta situazione un po’ anomala e agire di conseguenza.
     Un uomo con due animeè evidentenon puòvivere come tutti gli altri. Ma è facilitato nel tenersi a uguale distanza daun ridicolo timore e da un orgoglio esagerato.
     L’essenziale è il cuore.
     In certi momenti temo che ella abbandoni il suoangolo oscuroche voli verso il mio cuore e che ancora una volta lo ferisca.
     Come è fatta un’anima? Non ne ho la minimaidea.
     Ma a volte mi immagino che essa si aggiri intornoal mio cuoresilenziosacome un pipistrello malva intorno ad una lanternarossa.
     È malva! Ecco quello che cercavo! Ne sono certoora. Che rivelazione improvvisa! È malva. È straordinario saperlo.
     E lei come vede se stessa? A cosa pensa? Cheimpressione le ha fatto questo cambiamento? La seraquando era vivaabbiamospesso insieme sollevato la questione della vita dopo la morte. Non c’è altroche mi preoccupi. Ricordo lunghe conversazioni durante le quali chiacchieravamoa bassa vocenell’oscuritàpensando ai fantasmifino a quando la nostravoce non si impregnava di terrore. Allora sapevo consolarla. Ma ora ho paura chelei abbia paura.
     Inoltrese fossimo almeno certi che le coserestassero così. Ma io ci penso. Supponiamo che quest’animaospitata nel miocorpovenga a morire. E come sapere se c’è un momento in cui le animeanch’esse muoiono? Dopo tuttonoi ignoriamo se le anime sono mortali o meno.Non le abbiamo mai viste morire. D’accordo. Ma questa non è una provadecisivapoiché le anime non possono in alcun modo essere viste.
     E allorase ciò accadessemi ritroverei con uncadavere di anima che non tarderebbe a decomporsi. Dovrò sbarazzarmene aqualunque costo. Mi rivolgerò ad un chirurgo? Mi guarderà con sospetto. Glifornirò delle spiegazioni. Perché espormi a delle difficoltà? Non è megliorenderle subito la libertà? Avrà il tempo di approfittarne. Può darsi ancheche soffra e che si senta stretta in questa prigione. Da come la conoscoquestocontatto continuo non deve esserle gradito.
     In fondo è una questione di diritto.
     Si ha il diritto di tenere un’anima prigionieraapprofittandocome in questo casodella sorte o di un incontro? Ragiono comeun legistama tuttavia è necessario chiamare le cose con il loro nome. Si ètrattato di una captazione. Il fatto è innegabile.
     Tuttavia Sonia ha la fortuna di aver incontrato unuomo onesto. Molti altri non avrebbero scrupoli e se la terrebbero. Ma è unaforma di egoismo volere due anime. Andiamocome se fosse possibile!
     Me ne resterà una. Ed è più che sufficiente.
     Mio Dio! Lo so... quando si ama... Riuscivo adimmaginare cose straordinarie. Due anime come se fossero una sola-- Chiacchierefolliedopo tutto. Del restonon amavo Sonia. Ciò che ho appena detto erasolo letteratura per divertirmi. Bisogna che quest’anima escaimmediatamente.
     Per un momento ho pensato di ucciderla con uno diquei lunghi spilloni che le donne si infilano nei capelli. Ma ho paura solo diferirla e di farla soffrire. E inoltre potrei colpire il mio cuore.
     E poiperché ucciderla? Non era proprio ciò chevolevo evitareun’anima morta? Non è meglio che viva e che sia felicese può?Se ne andrà in giro per il mondoleggera come un uccellocome un profumo o unsuono musicale e quando avrà trovato una bella forma di fiore o di donnalaprenderà come propria dimora.
     Bisogna darle una via d’uscita. È facile. Lesarà sufficiente un minimo passaggio.
     Non devo pensare alla rivoltella. Hanno preso lamiacon qualche ridicolo pretesto. Pensandoci benene sono felice. Larivoltellain un caso similenon è assolutamente ciò di cui ho bisogno. Dicerto lei ne sarebbe sorpresa e il rumore le farebbe paura. Si metterebbe asvolazzare perdutamente dentro il mio pettourtando le paretisenza trovareuna via d’uscita. Meglio il pugnale. Per l’appunto ecco che mi hannolasciato il coltello sottile dalla stretta lama di cui mi servo per tagliare lepagine dei libriper liberare l’anima dei pensatori rinchiusa fra le pagine.
     L’anima di Sonia volerà via attraverso laferita. Ed io conserverò la miatranquillamente. Non ha alcun motivo diandarsene. Sempre chemio Diol’altra non voglia persuaderla e portarla consé! Ma sono tranquillo. Conosco la mia anima. Non ho nulla da temere.
     Vado a liberare Sonia.