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Victor Hugo

Ernani

2

PREFAZIONE DELL'AUTORE

La comparsa di questo dramma in teatro ha dato luogo a un atto ministerialeinaudito. L'indomani della prima

rappresentazionel'autore ha ricevuto dal signor Jouslin de Lassalledirettore del Théâtre Françaisil seguente

biglietto di cui conserva con cura l'originale:

"Sono le dieci e mezzae ricevo in questo istante l'ordine disospendere le rappresentazioni del Re si diverte. È

il signor Taylor che mi comunica quest'ordine da parte del ministro.

Il 23 novembre".

La prima reazione dell'autore è stata il dubbio. L'atto era talmentearbitrario da apparire incredibile.

Effettivamentequella che è stata chiamata la Carta-verità dice:"I francesi hanno il diritto di pubblicare...". Notate che

il testo non si limita ad asserire il diritto di stamparema proclamaapertamente il diritto di pubblicare. Orail teatro è

solo un mezzo di pubblicazione come la stampacome l'incisionecome lalitografia. La libertà del teatro è quindi

implicitamente affermata nella Cartainsieme a tutte le altre libertà dipensiero. La legge fondamentale aggiunge: "la

censura non potrà mai essere ristabilita". Orail testo non dice lacensura sui giornalila censura sui libri dice la

censurala censura in generaleogni censuraquella sul teatro come quellasulle pubblicazioni. Il teatroquindinon

potrà mai essere legalmente censurato. In un altro punto la Carta afferma:"la confisca è abolita". Orala messa al

bando di un lavoro teatrale dopo la rappresentazione non solo è un attomostruoso di censura e d'arbitrioè una vera e

propria confiscaè una proprietà violentemente sottratta al teatro eall'autore. Infineperché non sussista alcun dubbio

in propositoperché i quattro o cinque grandi principi sociali che larivoluzione francese ha colato nel bronzo restino

intatti sui loro piedistalli di granitoperché non si possa attaccare dinascosto il diritto comune dei francesi con quelle

quarantamila vecchie armi sbrecciate che la ruggine e l'abbandono divoranonell'arsenale delle nostre leggila Carta -

in un ultimo articolo - abolisce espressamente tutto ciò chenelle leggianteriorisarebbe in contraddizione con il suo

testo e con il suo spirito. Tutto questo è formale. La soppressioneministeriale di un lavoro teatrale attenta alla libertà

con la censurae alla proprietà con la confisca. Tutto il nostro dirittopubblico insorge contro una simile via di fatto.

L'autorenon potendo credere a tanta insolenza e a tanta folliasiprecipitò in teatro e là questo fatto gli venne

confermato da ogni parte. Il ministro aveva effettivamenteappellandosi allasua privata autorità e al suo diritto divino

di ministrointimato l'ordine in questione. Il ministro non avevaspiegazioni da dare. Il ministro gli aveva rubato il suo

lavoro teatraleil suo dirittola sua opera. Non restava altro cheimprigionare il poeta alla Bastiglia. Lo ripetiamo

nell'epoca in cui viviamoquando un gesto simile interviene a sbarrarvi lastrada e a prendervi bruscamente per il

collettola prima impressione che si prova è un assoluto stupore. Milledomande si affollano nella vostra mente: "Dov'è

la legge? Dov'è il diritto? Come può succedere una cosa simile? È davveroaccaduta quella cosa che è stata definita la

rivoluzione di luglio? È evidente che non siamo più a Parigie allora inquale principato orientale siamo finiti?" La

Comédie-Françaisestupefatta e costernataha voluto ancora tentare deipassi presso il ministro per ottenere la revoca

di quella strana decisione. Ma ha perso solo del tempo. Il divanoscusateil consiglio dei ministri s'era riunito quel

giorno. Il 23 si trattava solo dell'ordine di un ministro; il 24 si trattavadi un ordine del ministero. Il 23 il lavoro era

soltanto sospesoil 24 era tassativamente proibito." Fu persinoordinato al teatro di cancellare dai manifesti quelle

quattro parole pericolose: Il Re si diverte. E fu inoltre intimatosempre a quell'infelice Théâtre Françaisdi non fare

rimostranze e di non aprir bocca.

Forse sarebbe belloleale e nobile opporsi a un simile dispotismo di marcaorientale. Ma i teatri non osano. Il

timore di perdere i loro privilegi li abbassa allo stato di sudditi e serviche si possono sempre multare e sfruttaredi

eunuchi e di muti. L'autore restò e doveva restare estraneo ai passicompiuti dal teatro. Luiil poetanon dipende da

nessun ministro. Quelle suppliche e quelle sollecitazioni a cui il suointeressemeschinamente consultatol'avrebbe

forse spintogli erano inibite dal suo dovere di libero scrittore. Chiederegrazia al potere significa riconoscerne

l'autorità. La libertà e la proprietà non sono cose da anticamere. Undiritto non si tratta come un favore. Per un favore

reclamate di fronte al ministro. Per un dirittoreclamate di fronte alpaese. È dunque al paese che l'autore rivolge il

suo appello. Ha due vie a disposizione per ottenere giustizia: l'opinionepubblica e i tribunali. Le sceglie entrambe.

Davanti all'opinione pubblicail processo è già stato celebrato e vinto. Equi l'autore deve calorosamente ringraziare

tutte le persone serie e indipendenti della letteratura e delle arti cheinquesta occasionegli hanno fornito tante prove

di simpatia e di cordialità. Contava anticipatamente sul loro appoggio. Eglisa chequando si tratta di lottare per la

libertà dell'intelligenza e del pensieronon si troverà da solo afronteggiare l'opposizione. Ediciamolo di sfuggitail

poterecon un calcolo piuttosto viles'era lusingato in questa occasione dipoter contare tra gli alleatianche nelle file

dell'opposizionele passioni e le invidie letterarie divampate da tantotempo intorno all'autore. Ha creduto che gli odii

letterari fossero ancora più tenaci degli odii politicibasandosisull'ovvia considerazione che i primi hanno radice

nell'amor proprioe i secondi soltanto nell'interesse. Il potere si èingannato. Il suo gesto brutale ha suscitato

l'indignazione degli uomini onesti in tutti i campi. L'autore ha visto farfronte comune con luiper difendersi

dall'ingiustizia e dall'arbitrioproprio quelli che più violentemente loattaccavano il giorno prima. Se per caso alcuni

odii inveterati non hanno cedutoadesso rimpiangono l'aiuto momentaneo chehanno prestato al potere. Tutto ciò che

rispondetra i nemici dell'autoreal concetto di lealtà e d'onore èvenuto a tendergli la manopronto a ricominciare la

lotta letteraria non appena sarà terminata la lotta politica. In Franciachiunque venga perseguitato ha un solo nemico:

chi lo perseguita. Se ora - dopo aver stabilito che l'atto ministeriale èodiosoinqualificabileimpossibile sul piano del3

diritto - vogliamo per un attimo abbassarci a discuterlo come fattomaterialecercando di individuare gli elementi che

lo compongonola prima domanda che si presenta è questala stessa chetutti si sono già posta: "che motivo ha spinto

a una decisione simile?" Bisogna pur dirloperché corrisponde allaverità e se il futuro un giorno si occuperà dei

nostri piccoli uomini e delle nostre piccole cosequesto non sarà ilparticolare meno curioso di questo curioso

avvenimento: sembra che i nostri integerrimi censori si dicano scandalizzatinella loro moralitàdal Re si diverte.

Questo lavoro teatrale ha turbato il pudore degli sbirrila brigata Léotaudera presente e l'ha trovato osceno; l'ufficio

dei costumi si è velato il voltoil signor Vidocq è arrossito. Infine laparola d'ordine che la censura ha dato alla polizia

e cheda qualche giornosi balbetta intorno a noi è la seguente: "èun lavoro immorale". Alto làsignori miei! Silenzio

su questo punto. Spieghiamoci comunquenon con la polizia a cui ioonest'uomoproibisco di parlare di questi

argomentima col piccolo numero di persone rispettabili e coscienziose chesulla base di opinioni altruidopo aver

dato un'occhiata distratta allo spettacolosi sono lasciate persuadere acondividere questo punto di vista cheforseil

semplice nome dell'autore posto sotto accusa avrebbe dovuto ampiamenteconfutare. Il drammaoggiviene stampato.

Se non avete visto lo spettacolooggi potete leggere il testo. Se l'avetevistoleggete ugualmente. Ricordatevi che quella

rappresentazione è statapiù che una rappresentazioneuna battagliaunaspecie di battaglia di Monthléry

(dimostratevi indulgenti con questo paragone un po' ambizioso) in cui sia iparigini che i borgognoni hanno

proclamato ai quattro venti di aver intascato la vittoriacome diceMathieu. Il lavoro è immorale? Lo credete proprio?

Per quello che descrive? Ecco la trama. Triboulet è deformeTriboulet èmalatoTriboulet è buffone di corte: triplice

disgrazia che lo rende crudele. Triboulet odia il re perché è rei signoriperché sono signorigli uomini perché non

portano tutti una gobba sulla schiena. Il suo unico passatempo è di aizzarecontinuamente i signori contro il re

spezzando la resistenza del più debole contro l'arroganza del più forte.Perverte il relo corrompelo abbrutiscelo

spinge alla tiranniaall'ignoranzaal vizio; lo esorta a turbare la quietedelle famiglie dei nobili di cortegli indica

incessantemente la moglie da sedurrela sorella da rapirela figlia dadisonorare. Tra le mani di Tribouletil re è solo

una mostruosa marionetta che distrugge le esistenze che il buffone si divertea mettere sulla sua strada. Un giorno

durante una festanel momento in cui Triboulet incita il re a rapire laconsorte del signor di Cosséil signor di Saint-Vallier

giunto in presenza del re gli rimprovera senza mezzi termini il disonore diDiana di Poitiers. Questo padre a cui

il re ha sottratto la figliaTriboulet lo schernisce e lo insulta. Il padresolleva un braccio e maledice Triboulet. Da

questo presupposto ha origine la genesi dell'opera. Il soggetto autentico deldramma è la maledizione del signor di

SaintVallier. Ascoltate. Siete al secondo atto. Su chi è ricaduta quellamaledizione? Su Triboulet buffone del re? No. Su

Triboulet uomoche è padreche ha un cuoreche ha una figlia.

Triboulet ha una figliaecco il nodo centrale. Ha solo una figlia a questomondo e la nasconde agli occhi di

tuttiin una località desertain una casa solitaria. Più contribuisce adaccrescere in città il contagio della

depravazione e del viziopiù tiene la figlia isolata e murata. Educa la suacreatura nell'innocenzanella fede e nel

pudore. Il suo più gran timore è che la fanciulla cada vittima del maleperché luiil malvagioconosce le sofferenze

regalate dal male. Ebbene! la maledizione del vecchio coglierà Tribouletnella sola cosa che ami al mondo: sua figlia.

Lo stesso sovrano che Triboulet spinge al rapimentorapirà la figlia aTriboulet. Il buffone sarà colpito dalla

provvidenza esattamente come è stato colpito il signor di Saint-Vallier. Inseguitodopo che sua figlia sarà stata

sedotta e perdutaegli tenderà una trappola al re per vendicarlama nesarà vittima la figlia. Triboulet ha dunque due

allievi: il re e sua figlia. Il re che incita al viziola figlia che educaalla virtù. L'uno perderà l'altra. Vuole rapire per

conto del re la signora di Cossé einvecerapisce sua figlia. Vuoleuccidere il re per vendicare sua figlia ed è proprio

la figlia che finisce per assassinare. La punizione non si ferma a metàstrada: la maledizione del padre di Diana si

compie sul padre di Bianca. Indubbiamente non spetta a noi decidere se questaè un'idea drammaticacerto è un'idea

morale. In un'altra opera dell'autore l'elemento costitutivo era lafatalitàl'elemento di fondo di quest'opera è il

concetto di provvidenza. Lo ripetiamo espressamente: non è con la poliziache discutiamo quinon le facciamo tanto

onoreè con quella parte del pubblico a cui una discussione come questapuò sembrare necessaria. Proseguiamo. Se

l'opera è morale nell'invenzionesarebbe immorale nella realizzazione delsuo assunto? Posta cosìpare che la

questione si distrugga da sola. Tuttaviaesaminiamola. Probabilmente nonc'è niente d'immorale sia nel primo che nel

secondo atto. Allora vi scandalizza la situazione che si crea nel terzo?Leggete il terzo atto. Volete dirmiin assoluta

buona fedese l'impressione che ne riportate non è profondamente castaonesta e virtuosa? Allora è immorale il

quarto atto? Ma da quando in qua non è più consentito a un re dicorteggiare sulla scena la cameriera di una locanda?

Non è una novitàné in teatro né nella storia. C'è di meglio. La storiaci avrebbe permesso di mostrarvi Francesco I

ubriaco nei tugurii di rue du Pélican. Anche se condurre un sovrano in unluogo malfamato certo non avrebbe

rappresentato una novità. Il teatro grecoche è il teatro classicol'hafatto; Shakespeareche è il teatro romanticol'ha

fatto; ebbenel'autore di questo dramma non l'ha fatto! Sa tutto ciò che èstato scritto sulla casa di Saltabadil. Ma

perché fargli dire quello che non ha detto? Perché obbligarlo adoltrepassare un limite che è la cosa più importante in

un caso similee che lui non ha oltrepassato? Quella zingara Maguelonnetanto calunniatanon è certamente più

sfrontata di tutte le Lisette e le Marton del vecchio teatro. Il tugurio diSaltabadil è una locandauna tavernala bettola

"La Pomme de Pin"un rifugio sospetto; un posto ideale peruccideresia purema non un lupanare. È un luogo

orribilesinistropaurosospaventevolese voletema non è un luogoosceno. Rimangonoquindii particolari stilistici.

Leggete. L'autore accetta come giudici della severa autorità del suo stilele stesse persone che trovano da ridire sulla

nutrice di Giulietta e sul padre di Ofeliasu Beaumarchais o su Regnardesulla grande scena del Tartufoquel

"Tartufo" che ai suoi tempi fu anch'esso accusato d'immoralità.Solo dove era d'obbligo la sincerità ha creduto di dover

esserlo fino in fondoa suo rischio e pericoloma sempre con severità emisura. Vuole che l'arte sia castanon vuole4

che sia ipocrita. Eccola quadunquequest'opera contro cui il ministerocerca di sollevare tante prevenzioni! Eccole

messe a nudoquesta immoralitàquesta oscenità! Che miseria! Il potereaveva i suoi motivi segretiche noi più tardi

riveleremoper scatenare contro Il Re si diverte il maggior numeropossibile di pregiudizi. Si sarebbe augurato che il

pubblico soffocasse all'unanimità quest'opera senza nemmeno ascoltarlaperun torto immaginariocome Otello

soffoca Desdemona. Honest Iago! Ma dato che non si è verificato cheOtello abbia soffocato Desdemonaè toccato a

Iago togliersi la maschera e agire al suo posto. L'indomani della primarappresentazionel'opera è stata vietata per

ordine superiore. Certose volessimo ancora abbassarci al punto diaccettare per un attimo la menzogna ridicola che

in questa occasioneè stata la preoccupazione della morale pubblica adeterminare il comportamento di chi ci governa

che i nostri superiori - scandalizzati dall'abominevole licenza in cui alcuniteatri sono caduti da due anni - hanno

finalmente decisospinti all'estremoa dispetto di tutte le leggi e ditutti i dirittidi dare un esempio prendendo di mira

una sola opera e un solo autorebisogna convenire che la scelta dell'operaè perlomeno singolare com'è singolare la

scelta dell'autore. Infatti chi è l'uomo che un potere miope come questostranamente attacca? È uno scrittore in una

posizione tale chese il suo talento può essere contestato da tuttiil suocarattere non può esserlo da nessuno. È un

uomo di cui si è constatataprovata e accertata l'onestàuna cosa rara evenerabile di questi tempi. È un poeta che è il

primo ad indignarsi e a riprovare la licenza che si permettono certi teatri;chediciotto mesi faalle prime voci che in

teatro stava per essere illegalmente ripristinata la censurasi è recato dipersonain compagnia di numerosi altri

autori drammaticiad ammonire il ministro che si guardasse dal compiere unsimile passo e chein quella sedeha

reclamato ad alta voce una legge repressiva degli eccessi del teatroprotestandoal tempo stessocontro il ritorno della

censura con parole severe che il ministro non ha certo dimenticato. È unartista devoto alla causa dell'arteche non ha

mai cercato il successo con mezzi futili e infimiche in tutta la sua vitas'è abituato a guardare il pubblico dritto negli

occhi. È un uomo sincero e moderatoche ha già combattuto più volte perogni specie di libertàcontro qualsiasi

arbitriochenel 1829nell'ultimo anno della restaurazioneha respintotutto ciò che il governo dell'epoca gli offriva

come risarcimento dell'interdizione scagliata su Marion de Lorme echel'anno successivo nel 1830subito dopo la

rivoluzione di luglio ha rifiutatononostante i vantaggi materiali chegliene sarebbero derivatidi concedere che fosse

rappresentata quella stessa Marion de Lorme perché poteva fornire unbuon pretesto per attaccare il re detronizzato

che l'aveva proibita. Senza dubbio si tratta di una linea di condottaestremamente semplicea cui qualsiasi uomo

d'onore - al suo posto - si sarebbe uniformato ma che ormai avrebbe dovutorenderlo immune dagli strali di qualunque

censuraa proposito della quale scriveva nell'agosto 1831: "I successiderivanti dallo scandalo fine a se stesso e

dall'allusione politica non gli piaccionolo confessa apertamente. Sonosuccessi di dubbio valore e di breve durata.

Inoltreproprio quando la censura non esiste piùgli autori devono farricorso all'autocensurain piena onestàin

piena coscienzacon impietosa severità. Solo così manterranno alta ladignità dell'arte. Quando si possiede la libertà

in ogni campoè necessario conservare il senso della misura". Adessogiudicate. Da una parte avete l'uomo e la sua

operadall'altra il ministero e i suoi provvedimenti. Ora che la pretesaimmoralità di questo dramma è ridotta a zero

ora che il cumulo risibile delle false e vergognose ragioni è quasotto ainostri piedisarebbe finalmente opportuno

segnalare il vero motivo della misura presail motivo d'anticamerailmotivo di corteil motivo segretoil motivo che

non si diceil motivo che non si osa neppure confessare a se stessiilmotivo che con tanta abilità era stato occultato

sotto un pretesto. Questo motivo è già trapelato tra il pubblicoe ilpubblico l'ha indovinato. Non ne diremo di più. È

forse utile alla nostra causa che siamo noi ad offrire ai nostri nemici unesempio di cortesia e di moderazione. È

opportuno che una lezione di dignità e di saggezza sia data dal privatocittadino al governoda chi è perseguitato a chi

lo perseguita. Inoltrenoi non apparteniamo alla razza di quegli individuiche pensano di cicatrizzare le loro ferite

avvelenando le piaghe altrui. Anche sepurtroppocorrisponde a verità chenel terzo atto del drammasi trova un

verso di cui ha profittato la deplorevole scaltrezza dei frequentatoriabituali del palazzo reale. Questi signori vi hanno

còlto un'allusione (ve lo dico ioun'allusione!) a cui fino a quel momentonon avevano pensato né il pubblico né

l'autore ma cheuna volta additata pubblicamentesi trasforma nella piùcrudelenella più sanguinosa delle ingiurie. È

fin troppo vero che è bastato questo verso perché allo sconcertantemanifesto del Théâtre Français fosse comminato di

non offrire mai più alla curiosità del pubblico la piccola frase sediziosa:Il Re si diverte. Questo versoche è un ferro

roventenoi non lo citeremo qui e non lo segnaleremo nemmeno altrovese nonin caso estremo e solo se la controparte

sarà tanto imprudente da obbligare in questo senso la nostra difesa. Nonrichiameremo dalla tomba vecchi scandali

storici. Risparmieremo il più possibile a una persona altolocata leconseguenze della sbadataggine di alcuni cortigiani.

Si può combattereanche contro un sovranouna guerra generosa. Noiintendiamo combattere in questo modo. Ma

invitiamo i potenti a meditare sull'inconveniente di aver per amico l'orsochesolo col peso della censurasa

schiacciare le impercettibili allusioni che sfiorano inavvertitamente il loroviso. Non sappiamo neanche senel corso

della lottadimostreremo un po' d'indulgenza anche nei confronti delministero. A dir la veritàtutto questo ci ispira

una profonda pietà. Il governo di luglio è solo un neonatoha trentatrémesi di vitaè ancora nella culla e si

abbandona a piccole crisi infantili. Merita proprio che si sprechino controdi lui accessi di collera virile? Quando sarà

adultovedremo. Se tuttavia consideriamo per un attimo la questione da unpunto di vista personaleil divieto censorio

di cui si tratta danneggia l'autore del dramma più di qualunque altroscrittore. Infattinel corso di quattordici anni (da

quandocioèha cominciato a scrivere)nessuna delle sue opere è sfuggitaall'infelice onore di essere scelta come

campo di battaglia al momento della sua apparizione e non ce n'è stata unacheall'inizionon sia scomparsa per un

periodo di tempo più o meno lungo sotto la polvereil fumoil rumore. Perquesto motivoquando si fa rappresentare a

teatroquello che soprattutto gli sta a cuorenon potendo sperare nellacalma condiscendenza del pubblico fin dalla

prima seraè la continuità delle repliche. Se accade che il primo giornola sua voce sia soffocata dal tumulto o che il5

suo pensiero venga travisatoi giorni successivi possono correggere quelprimo giorno. Ernani è stato rappresentato

tra contrasti incredibilima Ernani ha avuto cinquantatré repliche.Anche Marion de Lorme è stata violentemente

contestatama ha avuto sessantun repliche. Il Re si diverte è statoviolentemente discusso egrazie alla violenza che ha

subito da parte del ministeroavrà avuto una sola replica. Indubbiamente iltorto che si è commesso nei confronti

dell'autore è enorme. Chi gli restituirà intattacom'era al momento deldebuttoquesta terza esperienza così importante

per lui? Chi gli dirà cosa sarebbe accaduto dopo quella primarappresentazione? Chi gli restituirà il pubblico del

giorno successivoquel pubblico abitualmente imparzialequel pubblico senzaamici e senza nemiciquel pubblico

capace di far riflettere il poeta e che il poeta fa riflettere? Il momento ditransizione politica che stiamo attraversando è

insolito. È uno di quei momenti di stanchezza generale in cui qualsiasi attodi dispotismo è possibile persino nella

società più direttamente influenzata da idee di emancipazione e dilibertà. La Francia ha compiuto passi da gigante nel

luglio 1830ha marciato per tre buone giornateha messo a segno tre tappesignificative nel campo della civiltà e del

progresso. Adesso molti sono esaustimolti sono senza fiatomolti chiedonocon insistenza una sosta. Si vuole porre un

freno agli spiriti generosi che non si stancanoe che avanzano sempre. Sivuole aspettare i ritardatari che sono rimasti

indietro per dar loro il tempo di raggiungere gli altri. Da questo deriva ilridicolo timore di tutto ciò che avanzadi

tutto ciò che si muovedi tutto ciò che parladi tutto ciò che pensa. Èuna situazione molto stranafacile da

comprendere ma difficile da definire. Si direbbe che tutte le esistenzeabbiano paura di tutte le idee. È la lega degli

interessipercossi dal movimento delle teorie. È il commercio ches'impaurisce dei sistemiè il mercante che vuol

vendere è la strada che spaventa la cassaè la bottega armata che sidifende. Secondo noi il governo abusa di questa

propensione al riposo e di questo timore di nuovi rivolgimenti. Laconseguenza è che tiranneggia in modo meschino.

Ha torto per sé e per noi. Se ritiene che ora gli spiriti si dimostrinoindifferenti alle idee di libertàs'inganna: c'è solo

stanchezza. Un giorno gli sarà chiesto severamente conto di tutti gli attiillegali che vediamo accumularsi da qualche

tempo. Quanta strada ci ha fatto fare! Due anni fa si poteva temere perl'ordineora invece si deve temere per la

libertà. Questioni di libero pensierod'intelligenza e d'arte vengonoregalmente risolte dai visir del re delle barricate. È

profondamente triste vedere come si conclude la rivoluzione di luglio"mulierformosa superne". Indubbiamentese si

considera la scarsa importanza dell'opera e dell'autore di cui ora si trattala misura ministeriale che li concerne non è

gran cosa. È un brutto colpo di stato letterario che ha il solo merito dinon sfigurare troppo nella collezione di atti

arbitrari cui succede. Ma se ci si solleva più in altosi potrà facilmenteconstatare che qui non sono in gioco solo un

dramma e un autore ma - l'abbiamo già detto all'inizio - la libertà e laproprietàentrambe coinvolte fino in fondo nella

questione che ai interessa. Si tratta di grandi e seri interessi enonostante l'autore sia costretto ad affrontare una

questione di tale importanza con un semplice processo commerciale contro ilThéâtre Françaisnon potendo attaccare

direttamente il ministero barricato dietro le ipocrite difese del Consigliodi Statospera che la sua causa appaia una

gran causa agli occhi di tutti il giorno in cui si presenterà alla sbarradel tribunale consolare con la libertà alla sua

destra e la proprietà alla sua sinistra. Se sarà necessarioparlerà luistesso per l'indipendenza della sua arte.

Difenderà il proprio diritto con autoritàseverità e semplicitàsenzaodio verso le persone ma senza timore. Conta sul

concorso di tuttisull'appoggio franco e cordiale della stampasullagiustizia imparziale dell'opinione pubblica

sull'equità dei tribunali. Vincerànon ha dubbi in proposito. Lo statod'assedio sarà tolto nella città letteraria come

nella città politica. Quando tutto questo avverràquando avrà riportato acasa intattasacra ed inviolabile la propria

libertà di poeta e di cittadinoritornerà alacremente all'opera della suavita da cui è stato violentemente distolto e che

non avrebbe mai voluto lasciare. Ha da svolgere il suo compitone èconsapevole e nessuno riuscirà a distrarlo. Per il

momento gli compete un ruolo politico: non l'ha cercato ma lo accetta.Davveroil potere che ci perseguita non avrà

guadagnato gran cosa dal fatto che noiuomini d'artelasciamo il nostrocompito coscienzioso e tranquillosincero e

profondoil nostro compito sacroil nostro compito del passato edell'avvenireper andare a confonderci indignati

offesi e severicon quel pubblico beffardo e irriverente che da quindicianni guarda passaretra fischi e schiamazzi

qualche povero diavolo di guastatore politico che s'immagina di costruire unedificio sociale perché trasporta ogni

giorno a faticasudando e sbuffandouna carriola traboccante di progettilegislativi dalle Tuileries a Palazzo Borbone

e da Palazzo Borbone al Lussemburgo!

30 novembre 1832.

PERSONAGGI

FRANCESCO I

TRIBOULET

BIANCA

IL SIGNOR DI SAINT-VALLIER

SALTABADIL

MAGUELONNE

CLÉMENT MAROT

IL SIGNOR DI PIENNE

IL SIGNOR DI GORDES6

IL SIGNOR DI PARDAILLAN

IL SIGNOR DI BRION

IL SIGNOR DI MONTCHENU

IL SIGNOR DI MONTMORENCY

IL SIGNOR DI COSSÉ

IL SIGNOR DI LA TOUR-LANDRY

IL SIGNOR DI VIC

LA SIGNORA DI COSSÉ

BERARDA

Un Gentiluomo della regina

Un Valletto del re

Il Chirurgo

SignoriPaggiPopolo.

Parigi152...

ATTO PRIMO

IL SIGNOR DI SAINT-VALLIER

Una festa notturna al Louvre. Magnifiche sale piene di uomini e donnesontuosamente vestiti. Fiaccolemusicadanze

risate. I valletti portano in giro piatti d'oro e vasellame di smaltogruppidi dame e gentiluomini vanno avanti e

indietro. La festa sta per finirel'alba spunta dietro le vetrate. Regnaovunque una libertà sfrenata: la festa ha

degeneratosembra quasi un'orgia. Nell'architetturanei mobilinegli abitiil gusto del Rinascimento.

Scena prima

Il recome è stato raffigurato da Tizianoil signor di La Tour-Landry.

IL RE

Contevoglio condurre in porto questa avventura: è veroè solo unafanciulla borghesedi origini modeste. Ma è

affascinante!

LA TOUR-LANDRY

La vedete in chiesala domenica?

IL RE

A Saint-Germain-des-Prés. Ci vado tutte le domeniche.

LA TOUR-LANDRY

Da quando è cominciata? Da due mesi?

IL RE

Sì.

LA TOUR-LANDRY

Dove abita la bella creatura?

IL RE

Nel vicoletto di Bussy.

LA TOUR-LANDRY

Vicino al palazzo di Cossé?

IL RE (con un cenno affermativo)

Proprio làdove s'innalza quel muro altissimo.

LA TOUR-LANDRY

Ah! Capisco. E voi la seguitesire?7

IL RE

Una vecchia spaventosa non l'abbandona neanche per un attimo. Le tappa gliocchigli orecchila bocca.

LA TOUR-LANDRY

Davvero?

IL RE

Ma la cosa più strana è chela seraentra in casa un uomo dall'ariamisteriosaavvolto in un mantello scuro e protetto

dalle tenebre notturneper confondersi e svanire nell'ombra.

LA TOUR-LANDRY

Seguite il suo esempio!

IL RE

Come avete detto? La casa è chiusasbarratanessuno vi può accedere.

LA TOUR-LANDRY

Ma quando Vostra Maestà la segue per stradala fanciulla dà segno di vita?

IL RE

Da certi sguardie non credo di sbagliarmimi sembra di non averle ispiratoun orrore invincibile.

LA TOUR-LANDRY

Sa che il re l'ama?

IL RE (con un cenno negativo)

Mi nascondo sotto una pesante livrea e sono sempre avvolto in un mantellogrigio.

LA TOUR-LANDRY (ridendo)

È probabile che l'oggetto del vostro purissimo amore sia una stolidacontadinaamante di un curato!

Entrano numerosi gentiluominiTriboulet è con loro.

IL RE (al signor di La Tour-Landry)

Zitto! Viene qualcuno. In amorese si vuol riuscirebisogna saper tacere. (Rivolgendosia Triboulet che si è avvicinato

alla fine del loro colloquio e ha sentito le ultime parole) Non è vero?

TRIBOULET

Il mistero è l'unico involucro che preserva la fragilità di un intrigoamoroso!

Scena seconda

Il reTribouletil signor di Gordes. Altri gentiluomini sontuosamentevestiti. Triboulet indossa il costume da buffone

come l'ha dipinto Boniface. Il re guarda un gruppo di donne che passa.

LA TOUR-LANDRY

La signora di Vendosme è divina!

GORDES

Ma le signore d'Albe e di Montchevreuil sono splendide!

IL RE

La signora di Cossé è molto più bella di loro.

GORDES

La signora di Cossé! Sireparlate sottovoce. (Indicando il signor diCossé che attraversa la scena sul fondo. È un uomo

enormedi bassa staturache Brantôme ha definito "uno dei quattrogentiluomini più grassi di Francia") Il marito vi

ascolta.8

IL RE

Eh! Mio caro Simianeche me ne importa!

GORDES

Lo riferirà alla signora Diana.

IL RE

Che importa! (Va in fondo alla scena e s'intrattiene con altre donne chepassano)

TRIBOULET (al signor di Gordes)

Farà andare in collera Diana di Poitiers. Ormai non le rivolge la parola daotto giorni.

GORDES

Se le ordinasse di tornare dal marito?

TRIBOULET

Spero di no

GORDES

Ormai ha pagato la grazia di suo padre. Lei e Sua Maestà adesso sono pari.

TRIBOULET

A proposito del signor di Saint-Vallierche idea è mai venuta a quelvecchio pazzo di infilare Dianasua figliaquella

bellezza diafanaincomparabilequell'angelo che il cielo ha graziosamenteconcesso alla terranel letto nuziale di un

siniscalco gobbo!

GORDES

È fuori di sé. Ero accanto a luisul patiboloquando è stato graziato.Un vecchio severodallo sguardo livido. Gli ero

più vicino di quantooratu stia addosso a me. Non disse neanche unaparola. Solo "Dio salvi il re!". Adesso ha perso

completamente la ragione.

IL RE (passando con la signora di Cossé)

Che crudeltà! Partite davvero?

SIGNORA DI COSSÉ (sospirando)

Per Soissonscon mio marito.

IL RE

Non è una vergogna chementre tutta Parigidai gentiluomini più nobiliagli spiriti più squisitifissa su di voi un occhio

ardente d'amorosa fiamma; nel momento trionfale di una vita destinata altrionfoquando tutti coloro che sanno

abilmente destreggiarsi tra i duelli e i sonettivi riservano i versi piùarmoniosi e le stoccate più temerarie; nell'ora in

cui i vostri begli occhi che suscitano ovunque la passione costringono lealtre donne a sorvegliare severamente i loro

amanti; che proprio voiche abbagliate la corte con un tale splendore da fardubitare che il giorno possa ancora esistere

una volta tramontato il vostro soleve ne andiate! Che abbiate deciso disparire disprezzando duchi e principire e

imperatori per brillarecome un astro qualunquein un cielo di provincia!

SIGNORA DI COSSÉ

Calmatevi!

IL RE

Nonon mi rassegno! Che stupido capriccio spegnere la luce durante il ballo!(Entra il signor di Cossé)

SIGNORA DI COSSÉ

Ecco il mio gelososire! (Lascia rapidamente il re)

IL RE

Ah! Che il diavolo se lo porti! (A Triboulet) Comunqueho scritto deiversi sulla bellezza di sua moglie. Marot te li ha

mostrati?

TRIBOULET

Io non leggo i vostri versi. I versi composti dai re sono sempre ignobili.9

IL RE

Che farabutto!

TRIBOULET (senza minimamente scomporsi)

Lasciate che gli imbecilli facciano rimare amore con cuoreper quel chevale! Ma in presenza della bellezzasirevoi e i

poeti dovete limitarvi al vostro campo specifico: voi dovete solo far l'amoree lasciare che Marot faccia i versi. Un re

che compone madrigali va al di là del suo mandato.

IL RE (con entusiasmo)

Ah! Ma scrivere versi per le belle donne ridà nuovo slancio al cuore. Vogliofar spuntare le ali al mio palazzo avito.

TRIBOULET

Ne farete un mulino a vento.

IL RE

Se non vedessi laggiù la signora di Coislinti farei frustare. (Siprecipita dalla signora di Coislin per renderle omaggio)

TRIBOULET (tra sé)

Segui il ventoche ti trascina anche verso di lei!

GORDES (avvicinandosi a Triboulet e facendogli notare quel che accade infondo alla sala)

Ecco la signora di Cossé che entra dall'altra porta! Scommetto che lasceràcadere il suo guanto perché il re lo raccolga.

TRIBOULET

Vediamo.

La signora di Cossé che osserva stizzita le attenzioni che il re prodigaalla signora di Coislinlascia effettivamente

cadere a terra un mazzolino che porta alla cintura. Il re lascia la signoradi Coislin e raccoglie il mazzolino della

signora di Cossé con la quale inizia una conversazione galante.

GORDES (a Triboulet)

Cosa avevo detto?

TRIBOULET

Un comportamento ammirevole!

GORDES

II re è stato ancora ripreso all'amo.

TRIBOULET

La donna è un demonio giunto al livello della perfezione.

Il re afferra alla vita la signora di Cossé e le bacia la mano. La donnaride e chiacchiera allegramente. All'improvviso

alla porta di fondoappare il signor di Cossé. Il signor di Gordes lo fanotare a Triboulet. Il signor di Cossé si ferma

fissando con ostentazione il gruppo formato dal re e dalla signora di Cossé.

GORDES (a Triboulet)

Il marito!

SIGNORA DI COSSÉ (scorgendo il maritoal re che la tiene stretta tra lebraccia)

Lasciamoci! (Sfugge dalle mani del re e scompare sul fondo)

TRIBOULET

Cosa viene a fare qui dentroquel pancione geloso?

Il re si dirige verso il fondo scena e si fa versare da bere.

COSSÉ (venendo avanti pensieroso)

Cosa si stavano dicendo? (Si avvicina vivacemente al signor di LaTour-Landryche gli fa cenno di avere qualcosa da

dirgli) Cosa c'è?

LA TOUR-LANDRY (misteriosamente)10

Vostra moglie è molto bella! (Il signor di Cosséirritatosi avvicinaal signor di Gordesche sembra abbia qualcosa da

comunicargli)

GORDES (sottovoce)

Cosa vi passa per la testa? Perché ve ne andate in giro lanciando occhiatesospettose in ogni direzione? (Il signor di

Cossé lo lascia furente e quasi si scontra con Triboulet che lo attira condiscrezione in un angolo mentre il signor di

Gordes e il signor di La Tour-Landry ridono a squarciagola)

TRIBOULET (sottovoceal signor di Cossé)

Signor miosembrate tutto sottosopra! (Scoppia a ridere e volta le spalleal signor di Cosséche se ne va adirato)

IL RE (tornando)

Ohcome sono felice! Paragonati a me Ercole e Giove non sono che deglisciocchidei manichini ridicoli! E l'Olimpo

non è che un tugurio! Che meravigliaqueste signore! Sono propriosoddisfatto! E tu?

TRIBOULET

Non mi lamento. Io derido sottovoce il balloi madrigalile passioni delcuore. Io giudicomentre voi ve la spassate.

Voisiresiete felice come un re. Io sono felice come un gobbo.

IL RE

Che giorno lieto è stato quello in cui mia madre mi ha concepito ridendo! (Osservandoil signor di Cossé che lascia la

sala) Quel signor di Cossé è la sola nota stonata della festa. Cosa tene pare?

TRIBOULET

È spaventosamente idiota.

IL RE

Ah! Non importa! Tranne quello sciocco gelosoè tutto un incanto! Possofare tuttovolere tutto e avere tutto!

Tribouletcom'è bello stare al mondocom'è bello vivere! Che immensopiacere!

TRIBOULET

Lo credo benesiresiete ubriaco!

IL RE

Ma ecco làsul fondo... che occhi scintillantiche splendide braccia!

TRIBOULET

È la signora di Cossé?

IL RE

Vieni! Ci farai la guardia!

(Canta:)

Con le feste più matte

si allieta il parigino!

Le donne son di latte...

TRIBOULET (cantando)

... e i maschi son di vino!

Escono. Entrano numerosi gentiluomini.

Scena terza

Il signor di Gordesil signor di Pardaillan giovane paggio biondoil signordi Vicil poeta di corte Clément Marot che

indossa la livrea dei domestici del reinoltre il signor di Pienne e altrigentiluomini. Di tanto in tanto appare il signor

di Cosséche passeggia immerso in profonde meditazioni.

MAROT (salutando il signor di Gordes)

Che c'è di nuovostasera?11

GORDES

Niente: la festa è splendida e il re si diverte.

MAROT

Ahquesta sì che è una notizia! Il re si diverte? Diavolo!

COSSÉ (che passa alle loro spalle)

È una cattiva notizia: un re che si diverte è molto pericoloso. (Siallontana)

GORDES

Quel povero grassone di Cossé mi fa molta pena.

MAROT (sottovoce)

È vero che il re non dà tregua a sua moglie?

Il signor di Gordes gli risponde con un cenno affermativo. Entra il signor diPienne.

GORDES

Ahecco il nostro caro duca! (Si salutano)

PIENNE (con aria di mistero)

Amici mieiuna novità sconcertante! Da turbare la mente più equilibratadel mondo! Una cosa stupefacenteuna cosa

grottesca! Una cosa assurda! Una cosa che ha a che fare con l'amore!

GORDES

Ma cos è?

PIENNE (raccogliendo un gruppo attorno a sé)

Zitti! (A Marotche s'intrattiene a parlare con altri gentiluomini in unangolo) Venite quimastro Clément Marot!

MAROT (avvicinandosi)

Cosa desideratemonsignore?

PIENNE

Siete proprio uno sciocco.

MAROT

Non ho mai avuto una grande opinione di me stesso.

PIENNE

Nel vostro scritto sull'assedio di Peschiera ho letto questi versi suTriboulet: "Pazzo dalla testa deformedotato a

trent'anni dell'intelligenza difforme avuta in sorte dalla sua nascitainforme". Siete proprio uno sciocco.

MAROT

Che Cupido mi lanci i suoi strali se vi capisco!

PIENNE

Basta così! (Al signor di Gordes) Signor di Simiane(al signor diPardaillan)Signor di Pardaillan. (Il signor di

Gordesil signor di PardaillanMarot e il signor di Cossé che si è unitoal gruppo fanno cerchio attorno al duca) Per

favoreprovate a indovinare! A Triboulet è accaduta una cosa incredibile!

PARDAILLAN

Gli si è raddrizzata la schiena?

COSSÉ

È stato nominato conestabile?

MAROT

È stato servito cotto in tavolaper caso?

PIENNE

Nomeglio ancora. Ha... Indovinate cos'ha. Da non credersi.12

GORDES

Ha sfidato Gargantua a singolar tenzone?

PIENNE

Ma no!

PARDAILLAN

Ha incontrato una scimmia più brutta di lui?

PIENNE

Macché.

MAROT

Ha le tasche piene di scudi?

COSSÉ

Fa girare lo spiedo al posto del cane?

MAROT

Ha un appuntamento con la Vergine in paradiso?

GORDES

Ha un'animaper caso?

PIENNE

Dieci contro uno che non l'indovinerete mai! Triboulet il buffoneTribouletil gobbosu sforzatevi di scoprire cosa ci

nasconde... ha... qualcosa di stupefacente!

MAROT

La sua gobba?

PIENNE

No. Ha... Ve la do a cento contro uno! Ha un'amante!

Tutti scoppiano a ridere.

MAROT

Ah! Ah! Il duca è molto spiritoso.

PARDAILLAN

Che bella storia!

PIENNE

Signorive lo giuro sull'anima miavi farò toccare con mano la porta dellasua bella. Tutte le serenascosto da un

mantello nerissimocon l'aspetto scontroso e disperato di un poeta costrettoal digiunosi reca làda lei. Voglio fargli

uno scherzo. Mentre mi aggiravoa notte fondavicino al palazzo di Cossého fatto questa scoperta. Mantenete il

segreto.

MAROT

Che soggetto per un rondò! Ma come! Triboulet chedi nottesi trasforma inCupido!

PARDAILLAN (ridendo)

Una donna per messer Triboulet!

GORDES (ridendo)

Una sella su un cavallo di legno!

MAROT (ridendo)

Credo che la fanciullase un nuovo Bedford dovesse sbarcare a Calaisavrebbe quanto basta per scacciare gli inglesi!

(Tutti ridono. Si avvicina il signor di Vic. Il signor di Pienne si mette undito sulle labbra)13

PIENNE

Zitto!

PARDAILLAN (al signor di Pienne)

Come mai anche Sua Maestà esce da solo tutti i giorni all'imbrunirequasiandasse in cerca d'avventure?

PIENNE

Ce lo dirà Vic.

VIC

Posso soltanto dirvi che Sua Maestà si diverte molto.

COSSÉ (sospirando)

Ahnon me ne parlate!

VIC

D'altrondenon mi preoccupo di appurare da che parte il vento sospinga lesue fantasie... Né come mai esca di sera

avvolto in un pesante mantello che lo rende irriconoscibileche altera lasua staturail suo portamento... Se trasformi o

meno la finestra in una via d'accessoquesto - non essendo sposato- è unproblema che non mi riguardaamici miei!

COSSÉ (scuotendo il capo)

Un sovrano - cari signoriè un assioma ben noto ai vecchi gentiluomini -ricava sempre il suo piacere sottraendolo a

qualcun altro. Stia in guardia chi ha una sorellauna sposauna figlia cheispirino il desiderio! Un potente che vuol

divertirsi pensa solo a nuocere al prossimo. È un argomento spiacevolecheriserva molte amarezze. Una bocca che ride

esibisce con orgoglio tutti i suoi denti.

VIC (sottovoce agli altri)

Come teme Sua Maestà!

PARDAILLAN

La sua incantevole sposa lo teme assai meno.

MAROT

È questo che gli fa paura.

GORDES

Cosséavete torto. È importante mantenere il re in questo stato d'animo:gaiosoddisfatto e prodigo.

PIENNE (al signor di Gordes)

Sono del tuo parerecaro conte. Un re che s'annoia è come una ragazza inlutto o un'estate piovosa.

PARDAILLAN

O un amore che non provoca nessun duello.

VIC

O una caraffa d'acqua.

MAROT (sottovoce)

Il re torna con Triboulet-Cupido.

Entrano il re e Triboulet. I cortigiani si fanno rispettosamente da parte.

Scena quarta

Il reTriboulet e gli astanti.

TRIBOULET (entrandocome continuando una conversazione iniziata fuoriscena)

Dei letterati a corte! Che noia mostruosa!

IL RE

Cerca di persuadere mia sorella di Navarra. Vuole ad ogni costo circondarmidi questa genìa14

TRIBOULET

Convenite con mea quattr'occhi: ho bevuto meno di voi! Quindisireperessere assolutamente imparziale e giudicare

gli avvenimenti nelle cause e negli effetti ho un vantaggio considerevole sudi voianzi ne ho due: non sono ubriaco e

non sono re! Piuttosto che accogliere un cenacolo di letteratiattirateviaddosso la peste o le febbri più spaventose!

IL RE

È un consiglio un po' avventato: mia sorella vuole circondarmi diintellettuali.

TRIBOULET

È un delittoda parte di una sorella. Non c'è una bestiadal corvoingordo al lupoalla civettaall'anatraal bue e

persino al poetanon c'è un maomettanoun teologouno scabino fiammingoun orso o un cane che sia più orrendo

pelosod'aspetto più raccapricciantepiù enfiato di enormi mostruositàpiù irsutopiù fetido e traboccante d'arie

eccessive e smodate di quell'asino bardato che si chiama"l'intellettuale"! Forse non avete piaceripotereconquiste e

belle donne a sufficienza che brillino nelle vostre feste?

IL RE

Ahimè! Una sera mia sorella Margherita mi ha sussurrato cheprima o poiledonne non mi basteranno piùe quando

sarò vittima della noia...

TRIBOULET

Che rimedio inverosimile! Consigliare a un uomo che s'annoia di circondarsid'intellettuali! Dovete convenire che la

principessa Margherita parteggia sempre per le soluzioni estreme!

IL RE

Va bene! Alloraniente intellettualima cinque o sei poeti..

TRIBOULET

Se fossi nei vostri pannisireavrei più paura di un poeta imbrattato dirime di quanta ne abbia Belzebù di fronte a un

aspersorio bagnato d'acqua santa!

IL RE

Cinque o sei...

TRIBOULET

Cinque o sei! Ma sono già una scuderiaun'accademiaun serraglio! (IndicandoMarot) Non ci basta vederci sempre

attorno Marotsenza avvelenarci con altri procacciatori di rime?

MAROT

Grazie tante! (Tra sé) Il buffone avrebbe fatto meglio a tacere.

TRIBOULET

Le donnesire! AhDio! Sono il cielosono la terra! Sono tutto! Ma voiavete le donneavete tutte le donne che volete!

Lasciatemi in pace! Perché sognarvi di intrattenere dei filosofi!

IL RE

Ti giurosulla mia fede di gentiluomoche per loro provo la stessaattrazione che i pesci hanno per le mele! (Scoppio di

risa in un gruppo in fondo alla scena. A Triboulet) Guardalà ci sonodei cortigiani che si fanno beffe di te. (Triboulet

va ad ascoltarli e torna indietro)

TRIBOULET

Noridono di un altro pazzo.

IL RE

Davvero? Di chi si tratta?

TRIBOULET

Del re.

IL RE

Ma guarda! Cosa dicono?.15

TRIBOULET

Dicono che siete avarosire. Che tutto il denaro e tutti i favori liriservate alla Navarra e cheper loronon resta nulla.

IL RE

Sìli vedo benissimo tutti e tre: MontchenuBrion e Montmorency.

TRIBOULET

Esatto.

IL RE

I cortigiani! Che razza spregevole! Ho nominato ammiraglio il primoconestabile il secondo e gran ciambellano il terzo

Montchenu. Con quale risultato? Non sono soddisfatti! Hai mai visto niente disimile?

TRIBOULET

Tuttaviaper rendere loro giustiziapotete farli salire molto di più.

IL RE

Come?

TRIBOULET

Potete farli impiccare.

PIENNE (ridendoai tre gentiluomini che stanno ancora in fondo alla scena)

Avete sentitosignoricosa dice Triboulet?

BRION (lanciando un'occhiata furiosa al buffone)

Sìcerto!

MONTMORENCY

Ce la pagherà!

MONTCHENU

Che servo ignobile!

TRIBOULET (al re)

Eppuresirea volte dovrete sentire come un vuoto nell'anima... intorno avoi non c'è neanche una donna che vi

incoraggia nell'intimo mentrein apparenzavi respinge...

IL RE

E tu che ne sai?

TRIBOULET

Essere amati solo dai cuori storditi dalla nostra magnificenzavuol dire nonessere amati.

IL RE

Come sai se esista o no una donna al mondo che mi ami per me stesso?

TRIBOULET

Senza conoscere la vostra identità?

IL RE

Certo. (Tra sé) Non voglio compromettere la mia bella fanciulla chescompare nel buio vicoletto di Bussy.

TRIBOULET

Volete dire una fanciulla borghese?

IL RE

Perché no ?

TRIBOULET (di slancio)

Fate attenzione. Una borgheseper carità! In amori come questii rischisono incalcolabili. Il concetto dell'onorenella

borghesiaè pari a quello dell'antica Roma! Se tentiamo di insidiare i loroaverisulle nostre mani resta impresso per16

sempre quel marchio infamante! Voi siete il re ed io il pazzo del re: stiamotra di noiaccontentiamoci delle sorelle e

delle spose dei gentiluomini di corte!

IL RE

Hai ragione. La moglie di Cossé non mi dispiace.

TRIBOULET

Prendetela.

IL RE (ridendo)

Facile a dirsipiù difficile a farsi.

TRIBOULET

Andiamo a rapirla stanotte.

IL RE (indicando il signor di Cossé)

E il conte?

TRIBOULET

E la Bastiglia?

IL RE

Ohno!

TRIBOULET

Come indennizzo nominatelo duca.

IL RE

È più geloso di un borghese qualunque. Rifiuterà qualsiasi onore egriderà sui tetti allo scandalo!

TRIBOULET (meditando)

È un bel problema quell'uomo: sia pagarlo che mandarlo in esilio non è unasoluzione. (Da qualche istante il signor di

Cossé si è avvicinato alle spalle del re e del buffonee ascolta la loroconversazione. D'improvviso Triboulet si batte

una mano sulla fronte ed esclama felice) Ma c'è un mezzo semplicissimoche non presenta nessuna difficoltà! Avrei

dovuto pensarci subito! (Il signor di Cossé si avvicina ancora e ascolta)Fategli tagliare la testa! (Il signor di Cossé

indietreggiaatterrito) Si inventa una congiura con la Spagna o conRoma...

COSSÉ (sbottando)

Che piccolo demonio!

IL RE (ridendobatte una mano sulle spalle del signor di Cossé. ATriboulet)

Ma viain fede di gentiluomocosa vai almanaccando? Tagliare una testa comequesta! Guardala con attenzioneamico

mio: la vedi bene? Anche se partorisce un'ideanasce già cornuta.

TRIBOULET

Come lo stampo che la conteneva.

COSSÉ

Farmi decapitare!

TRIBOULET

Cosa ne dite?

IL RE (a Triboulet)

Lo stai provocando.

TRIBOULET

Diavolo! Si è re per lasciarsi sopraffare dalla minima cosasenzaconcedersi neppure un innocuo capriccio?

COSSÉ

Farmi tagliare la testa! Ahnon ho più sangue nelle vene!17

TRIBOULET

Eppure è tanto semplice. Perché vi si dovrebbe lasciare la testa sul collo?

COSSÉ

Bada a quello che dico! Saprò vendicarmifurfante!

TRIBOULET

Ah! Ma io non vi temo affatto! Circondato da potenti a cui dichiaroincessantemente guerranon ho nessun timore: sul

mio collo c'è solo la testa di un buffone! Il mio unico timorecarosignoreè che la gobba d'improvviso mi rientri nel

corpo e mi gonfi la panciacome ha fatto con voi! Questo sì miimbruttirebbe!

COSSÉ (con la mano sull'elsa della spada)

Miserabile!

IL RE

Fermateviconte. E tupazzo vieni con me! (Si allontana ridendo conTriboulet)

GORDES

Il re si tiene i fianchi dal gran ridere!

PARDAILLAN

Non riesce a trattenersi! Ride per la minima facezia!

MAROT

È un fatto insolito vedere un re che si diverte tanto! Non appena il re e ilbuffone si sono allontanatii cortigiani si

avvicinano e gettano sguardi carichi d'odio in direzione di Triboulet.

BRION

Vendichiamoci del buffone!

TUTTI

Hum!

MAROT

È ben protetto. Da che parte prenderlo? Dove colpirlo?

PIENNE

Lo so io. Ognuno di noi ha i suoi buoni motivi per odiarlo e abbiamo lapossibilità di vendicarci. (Tutti si avvicinano

incuriositi al signor di Pienne) Staseraall'imbrunirevenite tuttibene armatial vicolo cieco di Bussy vicino al palazzo

di Cossé. Non una parola di più.

MAROT

Credo di aver indovinato.

PIENNE

Siamo d accordo?

TUTTI

D'accordo.

PIENNE

Silenzio! Torna qui.

Rientrano Triboulet e il rein gaia compagnia femminile.

TRIBOULET (solo in un angolotra sé)

Adesso a chi si potrebbe fare una burla? Al re? Diamine!

UN DOMESTICO (entrandosottovocea Triboulet)

Il signor di Saint-Vallierun gentiluomo anzianovestito di nerochiede divedere Sua Maestà.

TRIBOULET (fregandosi le mani18

Perdinci! Fatecelo vedereil signor di Saint-Vallier! (Il domestico esce)Benissimo! Corpo di mille diavoli! Scoppierà

uno scandalo coi fiocchi!

Rumoritumulto in fondo alla scenaalla porta centrale.

UNA VOCE (dall'esterno)

Voglio parlare al re!

IL RE (interrompendo la conversazione)

No! Chi è entrato qua dentro?

LA STESSA VOCE

Parlare al re!

IL RE (vivacemente)

Nono!

Un vecchiovestito a luttofende la calca e giunge davanti al re che guardafisso negli occhi. I cortigianisbalorditigli

cedono il passo.

Scena quinta

Il signor di Saint-Vallierin lutto strettobarba e capelli bianchi e gliastanti.

SAINT-VALLIER (al re)

Siredevo parlarvi!

IL RE

Il signor di Saint-Vallier!

SAINT-VALLIER (immobile sulla soglia)

È questo il mio nome. Il readiratomuove un passo verso di lui. Tribouletlo ferma.

TRIBOULET

Ohsirelasciate che parli io a questo brav'uomo! (Al signor diSaint-Valliercon atteggiamento teatrale) Monsignore!

Voi avete cospirato contro di noi e noida sovrani saggi e clementiviabbiamo concesso la grazia. Meglio così. Ma

adessoche smodato desiderio vi spinge a sollecitare dei nipoti da vostrogenero? Avete un genero ripugnantedal fisico

sgraziatomalfattocon una bella verruca proprio in mezzo al naso! Si dicepersino che sia orbo. Inoltre è peloso

gracileverdastro; ha la stessa pancia mostruosa di questo signore (indicail signor di Cossé che si irrita visibilmente) ed

è gobbo come me. Solo a immaginare vostra figlia accanto a un uomo come luic'è da morir dal ridere! Se non

intervenisse Sua Maestà coi suoi buoni ufficiavreste dei discendentirachiticidei nipotini mostruosidi pelo rosso

sdentatidegli aborti di natura grotteschi e pateticicon la pancia diquesto signore (indica di nuovo il signor di Cossé

che salutaprovocando l'indignazione di quest'ultimo) e una gobbaidentica alla mia! Avete un genero troppo brutto! Se

invece lasciate campo libero al reun giorno vi ritroverete con dei nipotiniin gamba che vi si arrampicheranno sulle

ginocchia per tirarvi la barba!

I cortigiani applaudono Triboulet con grida veementi e osceni scoppi di risa.

SAINT-VALLIER (senza prestare la minima attenzione al buffone)

Un altro insultocome se non bastasse! Sireascoltatemicome è vostrodovere di sovrano! Un giorno mi avete fatto

condurre a piedi nudi sulla piazza di Grève e làcome avviene nei sognimi avete graziato. Vi ho benedettoalloranon

potendo sapere cosa si nascondesse dietro la grazia concessa da un monarca.Adesso so che l'apparente beneficio che mi

è stato accordato aveva un solo scopo: occultare la mia vergogna! Sìsire.Perché voisenza nessun rispetto per l'antica

stirpe e per il sangue dei Poitiersnobile da mille annimentre tornavolentamente dalla piazza di Grève ein cuor mio

pregavo il dio della vittoria perché tramutasse i giorni che mi restavano davivere in giorni di gloria per voiquella

stessa sera voi - Francesco di Valois - senza nessuna remorasenza la minimaindulgenzasenza pudore e senza amore

in quel letto che è la tomba della virtù femminilecon le vostre infamicarezze avete freddamente disonoratomacchiato

insozzato e irreparabilmente offuscato il buon nome di Diana di Poitierscontessa di Brézé! Come! Mentre io attendevo

la lettura della sentenza di mortetu correvi verso il Louvrepovera ecasta Diana! E luiun re nominato cavaliere da

Bayardun giovane che si pasce della lussuria e della concupiscenza di unvecchioin cambio degli ultimi giorni della

mia vita di cui solo Dio conosce l'esatto ammontarementre calpestava tuopadre pattuiva con te il prezzo della tua19

vergogna! Che pensiero tremendo: il palco orribile che il carneficeapprestava al mattino in piazza di Grèvedoveva

prima che finisse il giorno tramutarsi nel letto della figlia o nel patibolodel padre! O Signoreche ci giudichicos'hai

detto dall'alto dei cieli quando il tuo occhio ha scortoaccovacciata suquel patibolola biecal'infamela turpela

sanguinaria lussuria mascherata da clemenza sovrana? Sireoperando in quelmodovi siete macchiato di una grave

colpa. Se aveste fatto scorrere il sangue del vecchio sulle pietre delselciatovi sareste limitato ad esercitare un diritto:

anche se quel vecchio era degno di tutto il rispettoavendo militato tra lefile del conestabilemeritava la sua sorte. Ma

prendereal posto del vecchiosua figlia e schiacciare sotto i vostri piediorgogliosi una povera donna in lacrimeche

era tanto facile ridurre alla disperazionequesto è qualcosa di sacrilegodi cui dovrete rendere conto! Avete oltrepassato

i limiti in cui si esercita un diritto! Potevate rivalervi sul padrenonsulla figlia. Ma già - dimenticavo - mi avete

concesso la grazia! Questavoila chiamate grazia! E io sarei solo uningratonon è così? Sireperché - invece di

abusare di mia figlia - non siete penetrato nella mia cella? Vi avreigridato: "Concedetemi la grazia di morire! Grazia

per mia figliagrazia per la mia stirpe! Ohfatemi morire! Preferisco ilsepolcro al disonore! E meglio che la testa venga

spiccata di netto dal corpopiuttosto che dover ostentare una macchia sullapropria fronte! OhVostra Maestà sovrana -

dato che questo è il titolo che vi compete - credete davvero che uncristianoun conteun gentiluomo sia più

ferocemente annientato nell'intimo del suo essere dalla decapitazione delcapo o dalla decapitazione dell'onore?" Questo

vi avrei dettosignoree di serain chiesabaciando la mia barba grigiadentro la bara coperta di sanguela mia Diana

dal puro cuore e dalla casta fronteprotetta dal suo onore avrebbe pregatoper un padre morto conservando l'onore! Sire

non sono qui a reclamare la restituzione di mia figlia: quando si è perdutol'onorenon si ha più una famiglia! Che vi

ami o no di un amore insensatonon ho nulla da riprendermi dove si èinsediata la vergogna. Tenetevela. Io vi annuncio

la mia decisione: tornerò a turbarvi nel corso di tutte le vostre feste efinché un padreun fratello o un consorte - ed

avverràpotete starne certo! - non mi avrà vendicatoio sarò làpallidoai vostri banchetti per dirvi "Siete stato

ignobilevi siete macchiato di una colpa orribilesire!". Voi saretecostretto ad ascoltarmi e la vostra frontecupasi

risolleverà solo quando avrò finito. Forse pensate di mettermi a tacerericonsegnandomi al boia? Nonon oserete farlo

per timore che il mio spettrodomani(indicando il suo capo) torniad accusarvi con questa testa in mano!

IL RE (soffocato dall'ira)

A questi estremi ci può condurre l'audaciala follia! (Al signor diPienne) Ducaarrestate quest'uomo! (Il signor di

Pienne fa un cenno e due alabardieri si schierano accanto al signor diSaint-Vallier dall'uno e dall'altro lato)

TRIBOULET (ridendo)

È solo un povero pazzosire!

SAINT-VALLIER (alzando un braccio)

Vi maledicotutti e due! (Al re) Sireè una cosa indegna: voimettete un cane rabbioso alle calcagna di un leone che

muore! (A Triboulet) E tuservo dalla lingua di viperachiunque tusiatu che ti fai beffe del dolore di un padreti

maledico! (Al re) Avevo tutti i diritti di essere trattato alla parida sovrano a sovrano. Voi siete rema io sono padre e la

vecchiaia è sacra come il trono. A entrambi pesa sulla fronte una corona chenessuno può permettersi di disprezzare: la

vostra è di gigli d'orola mia di capelli bianchi. Maestàquando un empioinsulta la vostrasiete voi a vendicare il

sopruso maquando si reca offesa alla mia coronaè Dio stesso cheinterviene a vendicarmi!

ATTO SECONDO

SALTABADIL

L'angolo più deserto del vicolo cieco di Bussy. A destra una casettamodestacon un cortiletto circondato da un muro

che occupa una parte della scena. Nel cortileuna panchina di pietra equalche albero. Nel murouna porta che dà

sulla strada Sul murouna terrazza stretta sormontata da un tetto sostenutoda archi di stile rinascimentale. L'uscio del

primo piano della casa dà su questa terrazzache un gradino mette incomunicazione col cortile. A sinistrai muri

altissimi che cingono il parco del palazzo di Cossé. In lontananza qualchecasa isolata e il campanile di Saint-Sévérin.

Scena prima

TribouletSaltabadil. Durante parte della scenail signor di Pienne e ilsignor di Gordessul fondo. Triboulet compare

in strada e si avvicina alla porta praticata nel muro. Nessuno riconoscerebbein lui il buffone di corte: un ampio

mantello lo nasconde completamente. È seguito da un uomo vestito di nero.Anche lo sconosciuto è avvolto in un

mantello madal lembo inferioresi scorge la punta di una spada.

TRIBOULET (pensoso)

Quel vecchio mi ha maledetto!20

L'UOMO (salutandolo)

Signore...

TRIBOULET (voltandosi dalla parte oppostairritato)

Ah! (Frugandosi in tasca) Non ho nulla.

L'UOMO

Io non vi chiedo nientesignore! Ci mancherebbe altro!

TRIBOULET (facendogli cenno di lasciarlo in pace e di allontanarsi)

Tanto meglio!

Entrano il signor di Pienne e il signor di Gordesche si fermano sul fondoad osservare indisturbati.

L'UOMO (salutandolo)

Il signore mi giudica male. Sono uomo di spada.

TRIBOULET (indietreggiandotra sé)

Sarà un ladro?

L'UOMO (avvicinandosi con aria melliflua)

Il signore sembra preoccupato. Lo vedo passare di qui tutte le sere. Hal'aria di chi sorveglia coscienziosamente una

donna.

TRIBOULET (tra sé)

Diamine! (Ad alta voce) Non vado in giro a raccontare i fatti miei. (Vuoleallontanarsil'uomo lo trattiene)

L'UOMO

Se mi prendo cura dei fatti vostriè solo per il vostro bene. Se miconoscestemi trattereste meglio. (Avvicinandosi)

Forse un imbecille ha adocchiato vostra moglie e ne siete geloso?

TRIBOULET (spazientito)

Ma insommacosa volete?

L'UOMO (in frettasottovocecon un sorriso amabile)

Per pochi spicciolisono pronto a liberarvi di quell'uomo.

TRIBOULET (respirando)

Ahcosì va bene!

L'UOMO

Come vedetesignoresono una persona onesta.

TRIBOULET

Maledizione!

L'UOMO

E vi seguo con intenzioni... lodevoli.

TRIBOULET

Ohcertosiete un uomo utile!

L'UOMO (modestamente)

Custodisco l'onore delle donne della città.

TRIBOULET

E quanto prendete per ammazzare un bellimbusto?

L'UOMO

Dipende dal bellimbusto che si deve togliere di mezzoe dalle nostrecapacità.21

TRIBOULET

E per eliminare un gentiluomo?

L'UOMO

Diavolo! Si corrono gravi rischinon lo sapete? È gente che va in giroarmataquella. Si ris chia la pelle operlomeno

qualche brutta ferita al ventre. I signori costano cari.

TRIBOULET

I signori costano cari! Ditemiper casoanche i borghesi si permettono illusso di farsi ammazzare su commissionetra

loro?

L'UOMO (sorridendo)

A volte ci provano. Ma è sempre uno sperperoun lusso - voi mi capite - chesi può permettere soltanto la nobiltà. Ci

sono dei furfanti cheper una grossa cifravogliono farsi passare pernobilie richiedono i miei servigi. Mi fanno solo

pietà. Io chiedo la metà in anticipo e il resto a cosa fatta.

TRIBOULET (scuotendo il capo)

Certovoi rischiate la forcala tortura...

L'UOMO (sorridendo)

Nopaghiamo una tangente alla polizia.

TRIBOULET

C'è una tariffa fissaper ogni vittima?

L'UOMO (con un cenno affermativo)

Sì. A meno che- come dire? - che non si sia fatto fuoriDio mio!il reper esempio!

TRIBOULET

Tu come ti regoli?

L'UOMO

Uccido all'aperto o a casa miasignore. Secondo il desiderio del cliente.

TRIBOULET

Una procedura corretta.

L'UOMO

Per uccidere all'apertomi servo di una buona lama. Aspetto l'uomo disera...

TRIBOULET

E a casacome procedi?

L'UOMO

Mi aiuta mia sorella Maguelonne. È una bella ragazza: danza per le strade egli uomini la guardano con ammirazione.

Attira la vittima presceltadi sera l'uomo la segue a casa...

TRIBOULET

Capisco.

L'UOMO

Come vedetesi fa tutto tranquillamentecon decoro. Affidatevi a mesignoree rimarrete soddisfatto. Io non ho

seguacie non mi piace farmi notare. Detesto quelle volgari accozzaglie disicari chestretti nel loro giustacuorevanno

all'assalto in dieci contro uno e hanno un coraggio corto come la lama dellaloro spada. (Sfodera sotto al mantello una

spada di lunghezza spropositata) Ecco il mio arnese da lavoro. (Tribouletarretra spaventato) Al vostro servizio.

TRIBOULET (osservando stupito la spada)

Guarda guarda! Grazieper il momento non ho bisogno di niente.

L'UOMO (rimettendo la spada nel fodero)

Tanto peggio. Se ne aveste la necessitàmi trovate tutti i giorniamezzodìdavanti a Palazzo Borbone. Il mio nome è

Saltabadil.22

TRIBOULET

Zingaro?

L'UOMO (salutando)

E borgognone.

GORDES (prendendo notain fondo alla scena. Al signor di Piennesottovoce)

Un uomo prezioso: voglio scrivermi il suo nome.

L'UOMO (a Triboulet)

Vi pregosignorenon fatevi una cattiva opinione di me.

TRIBOULET

Ma noper carità! Bisogna pur avere un mestiere!

L'UOMO

A meno di mendicaredi far l'accattone o il pezzente. Ho quattro figli...

TRIBOULET

... e sarebbe un peccato non provvedere alla loro educazione! (Accomiatandosi)Che il cielo ti dia gioia!

PIENNE (al signor di Gordesdal fondoindicando Triboulet)

Fa ancora chiaroho paura che ci veda. (Escono tutti e due)

TRIBOULET (all'uomo)

Buonasera!

L'UOMO (salutandolo)

Adiusias. Servitor vostro. (Esce)

TRIBOULET (guardandolo mentre si allontana)

Siamo allo stesso livelloio e lui. Una lingua affilata e una lamaappuntita. Io sono l'uomo che ride e lui l'uomo che

uccide.

Scena seconda

Scomparso l'uomoTriboulet apre senza far rumore la porticina praticata nelmuro del cortile. Guarda fuori

cautamentepoi toglie la chiave dalla serratura e richiude adagio la portadall'interno. Fa qualche passo in cortile. È

inquietoagitato.

TRIBOULET (solo)

Quel vecchio mi ha maledetto! Mentre parlavamentre mi urlava dietro"Servoti maledico!"io mi prendevo gioco del

suo dolore! Sìè veromi sono comportato in modo abominevoleho risomala paura mi divorava l'anima! (Si siede

sulla panchina accanto al tavolo di pietra) Sono maledetto! (Immersonei suoi pensierisi passa una mano sulla fronte)

Ah! La natura e gli uomini mi hanno reso vilemalvagiospietato! Che penaessere buffoneche rabbia essere deforme!

Sempre lo stesso pensiero: sia nella coscienza della veglia chenell'incoscienza del sonnoquando il sogno ci porta a

fare il giro del mondoricadere sempre sullo stesso tasto: sono il buffonedi corte! Non volere e non poterenon dovere

e non far altro che ridere! Che vergognache immensa miseria! Come! Ilprivilegio che hanno i soldatischierati come

un gregge dietro a quello straccio che chiamano bandierala possibilità chenon è stata sottratta né al mendicante

spagnoloné allo schiavo di Tunisiné al forzato nel bagno penalecomead ogni uomo che vive e che respirail diritto

di scacciare il riso e di versare le lacrime ogni volta che ne sente ilbisognoio non ce l'ho! Dio mio! Tristesfiduciato

prigioniero di un corpo atrocemente ridicolo che sfigura i miei gesticolmodi disgusto per la mia mostruosa anomalia

invidioso della bellezza e della forza fisicacircondato da una magnificenzache accentua la mia spaventosa diversità

quandoa voltenella mia dolorosa solitudine cerco di isolarmi nell'ombraper rimettere in sesto e placaresia pure un

solo istanteil tumulto e la pena del mio spirito che urla dentro di metutta la sua disperazioneallora d'improvviso

arriva il mio padroneil mio signore ricco e gaiolui che detiene i pienipoteriche le donne adoranoche è felice di

esistereche scoppia di gioia al punto di scordare la nostra sorte mortale!L'altoil giovanel'affascinanteil bellissimo

re di Francia mi allunga una pedata nell'ombra in cui mi lamento esbadigliandomi ordina: "Subuffonefammi

ridere!". Povero giullare di corte! Dopo tuttoè un uomo. Ebbene: lapassione che gli arde nel pettol'orgoglio e il

rancorela superbia e la collerail furore e l'invidia che si agitano nelsuo povero corpo come la spaventosa23

macchinazione di infami progettitutte queste atroci sensazioni che loconsumano nel profondo subitoa un cenno del

padroneecco lui le annienta eper chiunque lo desiderile tramuta inoccasione di divertimento! Che umiliazione!

Tutte le volte che fa un passoche si alza o ricade supinosi sente sempretirare da un filoil filo che lo costringe a

muoversi a comando! Tutti lo disprezzanoogni uomo è libero di umiliarloanche le donne. A volte una reginauna

donna bella e affascinante gli appare davanti seminudalo eccita e loobbliga a giocare sul suo lettolìcome un cane!

Per questosignori mieicari e spiritosi gentiluominiegli vi odia! Siamonemici mortalivoi ed io! E a volte luiil

buffonevi fa pagar caro il vostro disprezzo e sa rispondere crudelmentealle vostre offese! È diventato il demone

oscuro che consiglia il padrone. Signorile vostre fortune non hanno iltempo di nascere perchénon appena il giullare

ne afferra una tra le unghiela sfogliala sciupala distrugge! Siete voiche l'avete trasformato in un mostro! Che

desolazione! È questovivere? Mescolare il fiele al vino di cui siubriacano gli altriestirpare i buoni istinti che sorgono

nel proprio cuorestornare col rumore dei sonagli i profondi pensieri di unospirito proteso alla conoscenzaattraversare

tutti i giorni come un genio malefico feste e tripudi che per il giullare nonsono che atroce ironiaannientare la felicità

degli altri per noiacoltivare l'unica ambizione di distruggere il prossimoe contro tuttidovunque ci spinga il caso

custodire nell'intimomescolare a tuttoproteggere e nascondere sotto unarisata di scherno quell'odio antico e

profondoche ormai ci alberga nel cuore! Oh! Io sono disperato! (Alzandosidalla panchina dov'era seduto) Ma quiche

importanza ha tutto ciò? Al di là di quest'uscionon divento un altro?Devo dimenticareper un attimoda dove vengo e

non far trapelarequa dentronulla del mondo esterno. (Di nuovo assortonei suoi pensieri) Quel vecchio mi ha

maledetto! Come maidopo averlo scacciatoquesto pensiero torna sempresempre? Purché non mi accada nulla!

(Stringendosi nelle spalle) Sono pazzo? (Si avvicina alla porta dellacasa e bussa. Gli viene aperto. Una fanciulla

vestita di bianco esce e si getta felice tra le sue braccia)

Scena terza

TribouletBiancapoi Berarda.

TRIBOULET

Figlia mia! (Commossose la stringe al petto) Oh! Stringimi al collocon le tue bracciavieni sul mio cuore! Tutto

sorride accanto a tegli affanni svaniscono. Bambina miasono felicemisento benerespiro! (La guarda con profondo

affetto) Ogni giorno diventi più bella! Dimminon ti manca nulla? Staibene? Dammi un bacioBianca!

BIANCA (tra le sue braccia)

Come siete buonopadre mio!

TRIBOULET (sedendosi)

Noma ti voglio bene: ecco tutto. Non sei il mio sangue e la mia vita? Senon avessi te cosa fareiDio mio!

BIANCA (posandogli una mano sulla fronte)

Un sospiro! C'è qualcosa che vi tormenta? Un dolore segreto? Confidatelo avostra figlia. Ahimèla mia famiglia io non

la conosco!

TRIBOULET

Tu non ne haibambina mia!

BIANCA

Non so nemmeno come vi chiamate.

TRIBOULET

Che importanza ha il mio nome?

BIANCA

A Chinonil villaggio dove sono stata educatai nostri vicini mi credevanoorfanaprima del vostro arrivo.

TRIBOULET

Non avrei dovuto farti venire quisarebbe stato più prudente. Ma non potevopiù resistere. Avevo bisogno di teavevo

bisogno di sentirmi amato. (La stringe ancora tra le braccia)

BIANCA

Se non volete parlarmi di voi...

TRIBOULET

Non uscire mai!24

BIANCA

Sono qui da due mesie sono andata in chiesa solo otto volte!

TRIBOULET

Bene.

BIANCA

Padrevi supplicoparlatemi almeno di mia madre!

TRIBOULET

Ahnon ridestare in me il ricordo più triste della mia vitanon farmipensare che un tempo - crederei di aver sognatose

tu ora non fossi qui davanti a me - ho incontrato una donna diversa dallealtre chein questo mondo dove niente

accomuna gli spiriti vedendomi solopoveroodiato da tutti e in questecondizionimi amò per le mie sofferenze e la

mia deformità. Ora è morta e ha portato con sé nella tomba il divinomistero della sua appassionata dedizioneil segreto

di un amore che è passato come un lampo sopra di mesimile a un raggioceleste penetrato per caso nel mio inferno!

Che la terra da sempre preparata a riceverciabbracci lieve quel corpo sucui tante volte ho posato il capo! Solo tu mi

sei rimasta! (Alzando gli occhi al cielo) Ti ringraziomio Dio! (Piangenascondendosi la fronte tra le mani)

BIANCA

Ma voi soffrite! Nonon posso vedervi piangeremi straziate il cuore!

TRIBOULET (amaramente)

Chissà cosa diresti se mi vedessi ridere!

BIANCA

Padre miocosa avete? Ditemi il vostro nome. Confidatemi tutto ciò che vitormenta.

TRIBOULET

No. Perché dovrei dirti il mio nome? Sono tuo padre. Ascoltami. Fuori diquicapisciforse qualcuno mi teme echissà

forse c'è chi mi disprezzachi mi odia. Anche se te lo dicessia cosa tiservirebbe il mio nome? Voglio che almeno qui

davanti a tenel solo luogo al mondo dove regna l'innocenzaper te io siasolo un padreun padre teneramente amato

qualcosa di santodi venerabiledi sacro!

BIANCA

Padre mio!

TRIBOULET (stringendola con affetto tra le braccia)

C'è un altro cuore al mondo che risponda al mio affetto? Ohti amo pertutto ciò che odio su questa terra! Siediti qui

accanto a me. Parliamo. Dimmivuoi bene a tuo padre? Eccoci quiinsiemeposso tenerti per manoperché dovremmo

cambiare argomento? Figlia mial'unica gioia che il cielo mi ha concessoaltri hanno genitorifratelliamiciuna

moglieun maritouno stuolo di antenati e di alleatitanti figliche neso? Ioinvecenon ho che te. C'è chi è ricco

mentre tusolo tusei il mio tesorosolo tu sei tutta la mia ricchezza!C'è chi crede in Dioio credo nella tua anima

pura! C'è chi possiede la giovinezzal'amore di una donnala fama el'orgogliola graziail vigore fisicol'armonia dei

lineamenti: io ho la tua bellezza! Bambina cara! La mia cittàil mio paesela mia famigliala mia sposamia madre

mia sorella e mia figliala mia ricchezzala mia felicitàla miareligionela mia leggeil mio universo sei tusempre tu

solo tu! Tranne tela mia povera anima riceve ingiurie da ogni parte. Ohsenon ti avessi più! Noè un pensiero che non

posso sopportare! Sorridimi un poco. Hai un sorriso così bellosembriproprio tua madre! Era tanto bella e anche tu

come leiti copri spesso la fronte con la mano come se volessi tergerlaperché la purezza del cuore esige una fronte

innocente e un cielo eternamente azzurro. Davanti a me tu splendi di unafiamma angelica eattraverso la bellezza del

tuo corpola mia anima scorge la tua. Riesco a vederti anche se tengo gliocchi chiusi. Tutta la luce del giorno mi viene

da te. A volte vorrei essere ciecovorrei che una profonda oscurità siabbattesse sulle mie pupille per non avere un altro

sole al mondo!

BIANCA

Vorrei tanto farvi felice!

TRIBOULET

Di chi parli? Di me? Ma qui io sono felice! Figlia miami basta vedertiperché il cuore mi si riempia di dolcezza!

(Sorridendole carezza i capelli) Che bei capelli neri! Da bambinaeribionda. Chi lo crederebbe?

BIANCA (in tono affettuoso)25

Una voltaprima del coprifuocomi piacerebbe uscir di casa e vedere Parigi.

TRIBOULET (con impeto)

Nomai! Bambina mianon sei mai uscita con Berardaspero!

BIANCA (tremando)

No.

TRIBOULET

Sta attenta!

BIANCA

Vado solo in chiesa.

TRIBOULET (tra sé)

Dio mio! Se qualcuno la vedessepotrebbe seguirla e forse rapirla! La figliadi un giullare è la preda adatta: prima la si

disonorae poi se ne ride! Oh! (Ad alta voce) Ti scongiurorestachiusa qua dentro! Se sapessibambina miacom'è

nociva alle donne l'aria di Parigi! E quanti libertini corrono per le strade!Ohi gentiluomini soprattutto! (Alzando gli

occhi al cielo) Signore! Fa' che in questo asilo cresca sotto il tuosguardopreservala dal dolore e dalle tempeste che

fanno avvizzire gli altri fioriallontana ogni alito impuropersino daisognida questa rosa di grazia e di verginità

perché un padre infelicein un attimo di treguapossa respirarne il castoprofumo! (Si nasconde la testa tra le mani e

piange)

BIANCA

Non vi chiederò più di uscirevi scongiuronon piangete così!

TRIBOULET

Nopiangere mi fa bene. Ho riso tanto l'altra notte! (Alzandosi in piedi)Ma adesso dimentico i miei doveri. Biancaè

ora che ricada sotto il giogo. Addio.

Cala la sera.

BIANCA (baciandolo)

Tornerete presto?

TRIBOULET

Forse. Devi saperebambina miache non sono padrone di me stesso. (Chiamando)Berarda! (Una vecchia governante

compare sulla porta di casa)

BERARDA

Desiderate qualcosasignore?

TRIBOULET

Quando arrivonessuno mi vede entrare?

BERARDA

Chi volete che vi notisiamo completamente isolati!

È quasi notte. Dall'altra parte del muroin stradaappare il re vestitomodestamente di scuro. Esamina l'altezza del

muro e la porta chiusa. È indispettito e non fa nulla per nasconderlo.

TRIBOULET (stringendo Bianca tra le braccia)

Addiofiglia adorata! (A Berarda) Tenete sempre chiusa la porta chedà sul fiume? (Berarda fa un cenno d'assenso) Mi

hanno parlato di una casa ancor più isolatadietro Saint-Germain. Domaniandrò a vederla.

BIANCA

Padre mioquesta mi piace perché dalla terrazza si vedono i giardini.

TRIBOULET

Per favorenon salire lassù! (Ascoltando) C'è qualcuno che camminalà fuori?26

Si avvicina alla porta del cortilel'apre e guarda preoccupato in strada. Ilre si nasconde in una rientranza del muro

accanto alla porta che Triboulet lascia socchiusa.

BIANCA (indicando la terrazza)

Ma come! Non posso nemmeno di sera andare a respirare là in alto?

TRIBOULET (tornando)

Sta attentaqualcuno potrebbe vederti! (Mentre volta le spalleil reentra in cortile dalla porta socchiusa e si nasconde

dietro a un albero. A Berarda) Mi raccomandonon mettete mai lampadealla finestra!

BERARDA (giungendo le mani)

Come volete che un uomo possa entrare qua dentro? (Si volta e vede il redietro l'albero. Si ferma sbalordita. Quando

apre la bocca per gridareil re le getta in grembo una borsa. La donna laafferra a volola soppesa e decide di tacere)

BIANCA (a Tribouletche è andato a perlustrare la terrazza con unalanterna)

Quante precauzioni! Ditemipadre miocosa temete?

TRIBOULET

Per me nullama per te tutto! (La stringe ancora una volta tra le braccia)Biancafiglia miaaddio! (Un raggio della

lanterna che Berarda tiene in mano rischiara Triboulet e Bianca)

IL RE (tra sédietro l'albero)

Triboulet! (Ride) Diavolo! È la figlia di Triboulet! Questa sì cheè bella!

TRIBOULET (sul punto di usciretorna indietro)

A propositoquando vai in chiesa non ti segue nessuno? (Bianca abbassagli occhi imbarazzata)

BERARDA

Mai!

TRIBOULET

Se vi seguisse qualcunogridate!

BERARDA

Invocherei subito aiuto!

TRIBOULET

Non aprite se bussano alla porta.

BERARDA (quasi sottolineando le precauzioni di Triboulet)

Neanche se fosse il re!

TRIBOULET

Soprattutto se fosse il re! (Bacia ancora una volta la figlia ed escerichiudendo la porta con cura)

Scena quarta

BiancaBerardaIl Re. Durante la prima parte della scenail re rimanenascosto dietro l'albero.

BIANCA (pensierosaascoltando i passi del padre che si allontana)

Ho qualche rimorso!

BERARDA

Dei rimorsi? Perché?

BIANCA

Si spaventa tantola minima cosa gli fa paura! Mentre usciva ho vistobrillare una lacrima nei suoi occhi! Caro padre! È

tanto buono! Avrei dovuto dirgli che la domenicaquando possiamo uscireungiovane ci segue. L'hai notato anche tu

quel bel giovane?

BERARDA27

Perché raccontarglielo? Insommaavete un padre molto severoquasi maniaco.Lo odiate tanto quel bel cavaliere?

BIANCA

Odiarlo? Ohno! Ahimèproprio il contrario! Da quando l'ho vistoci pensocontinuamente: dal giorno che i suoi occhi

incontrarono i mieiper me non conta nient'altro al mondolo vedo semprequiio appartengo a lui! Vedimi sembra

persino che la sua statura sia tanto superiore a quella degli altri! Ènobilecoraggiosofiero e gentile. Berardacome

dev'essere bello a cavallo!

BERARDA

È proprio un giovane affascinante!

Passa vicino al re che le dà una manciata di monete d'oro. La donna intascarapidamente.

BIANCA

Un uomo come lui dev'essere...

BERARDA (tendendo la mano al reche si affretta a darle altro oro)

... di un'educazione perfetta.

BIANCA

Dai suoi occhi traspare il suo cuoreun gran cuore!

BERARDA

Certoun cuore straordinario!

Ad ogni parola che pronunciaBerarda tende la mano al re che gliela riempiedi monete d'oro.

BIANCA

Valoroso.

BERARDA (continuando l'azione precedente)

Incomparabile!

BIANCA

Di un'immensa bontà!

BERARDA (tendendo la mano)

Premuroso.

BIANCA

Esoprattuttogeneroso!

BERARDA (tendendo la mano)

Munifico!

BIANCA (con un profondo sospiro)

Mi piace tanto!

BERARDA (sempre tendendo la mano ad ogni parola che pronuncia)

Una figura affascinante! Quegli occhiquel nasoquella fronte!

IL RE (tra sé)

Oddìoquesta vecchia ruffiana fa l'inventario completo delle mie qualità!Mi ha completamente depredato!

BIANCA

Ti sono grata di parlarmi così di lui.

BERARDA

Lo socara.

IL RE (tra sé)

Butta l'olio sul fuoco!28

BERARDA

È buonoaffettuosoha un gran cuoreè coraggiosogeneroso...

IL RE (vuotandosi le tasche)

Diamineecco che ricomincia!

BERARDA (proseguendo)

È un gran signoresi vede dal portamento: ho notato un sigillo d'ororicamato sul guanto.

Tende la manoil re le fa cenno di non avere più nulla.

BIANCA

Nonon vorrei che fosse un principe o un gran signore. Preferirei che fosseuno studentevenuto dalla provincia. Le

persone della sua condizione sanno cosa significa amare!

BERARDA

È possibile che tutto ciò corrisponda alla veritàse è questo chevolete. (Tra sé) Che gusti stravaganti! Ha proprio il

cervello di una ragazzina: vive in un'eterna contraddizione. (Cercando ditendere ancora la mano al re) Quel bel

giovane vi ama alla follia... (Il re non le dà nulla. Tra sé) Ilnostro uomo è a secco. Se non vedo un'altra monetada me

non sentirà più una parola.

BIANCA (sempre senza scorgere il re)

Per me la domenica non arriva mai. Mi sento così triste quando non lo vedo.Pensa che l'altro giornoal momento

dell'offertorioho creduto che si fosse deciso a parlarmi: il mio poverocuore batteva colpi all'impazzata! Penso giorno e

notte solo a lui! Sono sicura che anche luida parte suaè vittimadell'amore che prova per me. Non ho dubbi in

propositosono certa che pensa a meche continua a evocare il mio viso. Èun uomo capace di un sentimento come

questoohlo si vede subito! Tranne mele donne non sono niente per lui.Pensa soltanto a meper lui non esiste altro:

né giochiné festené passatempi.

BERARDA (in un ultimo sforzo tende la mano al re)

Ci scommetterei la testa!

IL RE (sfilandosi l'anello e dandoglielo)

Il mio anello per quella testa!

BIANCA

Ahcome vorrei - dopo aver pensato a lui tutto il giorno e averlo sognato dinotte - ritrovarlo quidavanti a me (Il re

esce dal suo nascondiglio e si inginocchia di fronte a Bianca che ha il visovoltato dalla parte opposta) e potergli dire:

devi essere felicedevi essere lietosìperché io ti a... (Si voltavede il re ai suoi piedi e si interrompe stupita)

IL RE (tendendole le braccia)

Io ti amo! Sufinisci la frase! Dì: ti amo! Non aver paura. È tanto dolceuna parola d'amore che esca dalle tue labbra!

BIANCA (spaventatacerca con gli occhi Berarda che è scomparsa)

Berarda! Dio mionon c'è più nessuno che mi risponda!

IL RE (sempre in ginocchio)

Due persone che si amano sono già un mondo!

BIANCA (tremando)

Da dove venitesignore?

IL RE

Ha importanza che venga dal cielo o dall'inferno? Che sia l'arcangeloGabriele o Satanaio ti amo!

BIANCA

Oh cielo! Pietàvi supplico! Spero che nessuno vi abbia visto. Uscite! Dio!Se mio padre...

IL RE

Andarmene mentre sei quitra le mie bracciaquando tu mi appartieni ed ioti appartengo! Quando stai dicendo che mi

ami!29

BIANCA (confusa)

Ha sentito tutto!

IL RE

Certo. Mi faresti ascoltare un concerto più divino di questo?

BIANCA (supplichevole)

Ahmi avete parlato! Ma orati pregoesci subito!

IL RE

Andarmene quando il mio destino è ormai legato al tuoquando le nostrestelle brillano insieme all'orizzontequando ho

ridestato il tuo cuore di fanciullaquando il cielo mi ha scelto perdischiudere all'amore la tua anima ancora puraper

aprire le tue palpebre alla luce! Vieni con meguarda: l'amore è il soledell'anima! Non senti il calore del suo fuoco

ardente? Lo scettro che la morte ci dona e ci .riprendela gloria che coneroiche imprese ci regala la guerradiventare

celebriavere proprietà immenseessere imperatori e re sono tutte coseumane: a questo mondo dove tutto ha un termine

prefissatodestinato a svanirec'è solo una cosa divina: l'amore! Biancail tuo innamorato ti porta la felicitàquella

felicità che attendeva sulla sogliatimorosa di entrare! Se la vita è unfiorel'amore è il polline di quel fiore. È la

colomba che in cielo raggiunge l'aquilaè la timida grazia che cercal'appoggio della forzaè la tua mano che riposa

dolcemente nella mia mano. Amami! Amiamoci! (Cerca di baciarlalafanciulla gli resiste)

BIANCA

Nolasciatemi!

Il re la stringe tra le braccia e le strappa un bacio.

BERARDA (sulla terrazzain fondo alla scenatra sé)

A gonfie vele!

IL RE (tra sé)

È mia! (Ad alta voce) Dimmi che mi ami!

BERARDA (dal fondotra sé)

Furfante!

IL RE

Bianca! Dimmelo ancora!

BIANCA (abbassando gli occhi)

Mi avete sentito parlare. Lo sapeteormai.

IL RE (baciandola di nuovo con trasporto)

Sono felice!

BIANCA

Sono perduta!

IL RE

Notu sei felicecon me!

BIANCA (svincolandosi)

Ma io non so chi siete. Come vi chiamate?

BERARDA (dal fondotra sé)

Era ora di pensarci!

BIANCA

Non sarete per caso un nobile o un gentiluomo? Mio padre li teme tanto!

IL RE

Dio miono! Mi chiamo... (Tra sé) Vediamo... (Pensando)Gaucher Mahiet. Sono uno studentee non sono ricco.30

BERARDA (mentre conta il denaro che è riuscita a estorcere al re)

Che bugiardo!

Appaiono in strada il signor di Pienne e il signor di Pardaillanavvolti inmantellicon una lanterna cieca in mano.

PIENNE (sottovoceal signor di Pardaillan)

Eccoci arrivaticavaliere.

BERARDA (sottovocescendendo precipitosamente le scale)

C'è qualcuno fuori!

BIANCA (spaventata)

Forse è mio padre!

BERARDA (al re)

Andatevenesignore!

IL RE

Ahse avessi tra le mani quel furfante che osa disturbarmi!

BIANCA (a Berarda)

Prestofallo uscire dal retrosul fiume!

IL RE (a Bianca)

Comelasciarti adesso? Mi amerai ancora domani?

BIANCA

E voi?

IL RE

Tutta la vita!

BIANCA

Ahsento che mi tradirete come io tradisco mio padre!

IL RE

Mai! Un baciosolo un bacioBiancasui tuoi begli occhi!

BERARDA (tra sé)

Ma è proprio insaziabilei baci non gli bastano mai!

BIANCA (opponendo una debole resistenza)

Nono!

Il re la baciaprima di seguire Berarda all'interno della casa. Per qualcheminuto Bianca guarda fisso la porta da cui è

uscitopoi rientra in casa a sua volta. Nel frattempola strada si popoladi gentiluomini. Tutti avvolti nei mantelli

armatitravestiti. Il signor di Gordesi signori di Cossédi Montchenudi Brion e di Montmorency e Clément Marot

raggiungono successivamente il signor di Pienne e il signor di Pardaillan. Lanotte è cupale lanterne cieche di tutti

questi gentiluomini non sono accese. Gli astanti si rivolgono cenni diriconoscimento indicandosi l'un l'altro la casa di

Bianca. Li segue un servo con una scala.

Scena quinta

I gentiluominipoi Tribouletpoi Bianca. La fanciulla esce dalla porta delprimo pianosulla terrazza. Ha in mano una

torcia che le illumina il viso.

BIANCA (sulla terrazza)

Gaucher Mahiet! Nome dell'uomo che amoimprimiti per sempre nel mio cuore!

PIENNE (ai gentiluomini)

È leisignori31

PARDAILLAN

Vediamo.

GORDES (sprezzantemente)

Una bellezza borghese! (Al signor di Pienne) Mi fai pena davveroseti diverti con le donne dei contadini!

In questo istante Bianca si volta e i gentiluomini la vedono in viso.

PIENNE (al signor di Gordes)

Cosa te ne pare?

MAROT

Mica male come contadinella!

GORDES

È una fataun angeloun'apparizione celeste!

PARDAILLAN

Come! È quella l'amante di messer Triboulet? Che ipocrita!

GORDES

Che briccone!

MAROT

La più bella è toccata al mostro. Mi pare giusto. A Giove piace mescolarele razze.

Bianca rientra in casauna sola finestra è illuminata.

PIENNE

Signorinon perdiamo tempo con queste sciocchezze. Abbiamo deciso di punireTriboulet. Sarà un castigo esemplare:

siamo tutti quia quest'orapieni di rancoreabbiamo la scalascavalchiamo il muroe portiamogli via la fanciulla. La

trasporteremo al Louvre così domanialzandosiSua Maestà troverà questabellezza.

COSSÉ

Scommetto che il re ci metterà sopra le mani.

MAROT

Ci penserà il diavolo a sbrogliare la matassa

PIENNE

Ben detto. Sual lavoro!

GORDES

È proprio un boccone da re! (Entra Triboulet)

TRIBOULET (pensierosoin fondo alla scena)

Torno qui... perché? Ahnon so darmi una risposta!

COSSÉ (ai gentiluomini)

Trovate giustosignoriche il re se le prenda tuttebionde e brunee leporti via ai loro mariti? Vorrei sapere cosa

direbbe se qualcuno gli portasse via la regina!

TRIBOULET (avanzando di qualche passo)

Ohil mio segreto! Quel vecchio mi ha maledetto! Sono profondamente turbato!(Il buio è così fitto che non vede il

signor di Gordes accanto a lui e lo urta passando) Chi va là?

GORDES (si allontana spaventato. Sottovoceai gentiluomini)

C'è Tribouletsignori!

COSSÉ (sottovoce)

Doppia vittoria! Sbarazziamoci di quel traditore!!32

PIENNE

Oh no!

COSSÉ

L'abbiamo in pugno.

PIENNE

Ma così non l'avremo più per rideredomani!

GORDES

Giàse lo uccidiamolo scherzo non ha più senso.

COSSÉ

Ma adesso ci disturba.

MAROT

Lasciate che gli parli io. Accomoderò tutto.

TRIBOULET (che è rimasto nel suo angolo con l'orecchio tesoin ansia)

Parlano sottovoce.

MAROT (avvicinandosi)

Triboulet!

TRIBOULET (con una voce terribile)

Chi va là?

MAROT

Sunon vorrai mangiarmisono io!

TRIBOULET

Chi seitu?

MAROT

Marot.

TRIBOULET

Ahla notte è così scura!

MAROT

Giàil diavolo ha scambiato il cielo per un calamaio!

TRIBOULET

Cosa fate qui?

MAROT

Non l'hai ancora indovinato? Dobbiamo rapire la signora di Cossé e portarladal re.

TRIBOULET (riprendendo fiato)

Ahbenissimo!

COSSÉ (tra sé)

Vorrei spaccargli le ossa!

TRIBOULET (a Marot)

Ma come farete a entrare in camera sua?

MAROT (sottovoceal signor di Cossé)

Datemi la vostra chiave. (Il signor di Cossé gli consegna una chiave cheMarot passa a Triboulet) Prendi questa chiave

toccala: non senti sotto le dita il blasone cesellato dei Cossé?33

TRIBOULET (toccando la chiave)

Ma certole tre bande dal bordo seghettato. (Tra sé) Dio miosonoproprio uno sciocco! (Indicando il muro a sinistra )

E qui c'è il palazzo dei Cossé. Cosa diavolo mi ero messo in testa? (AMarotrestituendogli la chiave) State per rapire la

moglie di quel grassone di Cossé? Voglio essere anch'io della partita!

MAROT

Ma siamo tutti mascherati.

TRIBOULET

Date anche a me una maschera! (Marot gli mette una maschera e vi aggiungeun bavaglio che gli lega sugli occhi e

sulle orecchie) E poi?

MAROT

Ci reggerai la scala.

I gentiluomini appoggiano la scala al muro della terrazza. Marot vi conduceTriboulet e gliela fa reggere.

TRIBOULET (con le mani sulla scala)

Bah! Quanti siete? Non vedo più niente.

MAROT

Fa buio pesto stanotte. (Agli altriridendo) Potete gridare quanto vipare e persino correre! Il bavaglio non gli permette

né di sentire né di vedere!

I gentiluomini salgono sulla scalasfondano la porta del primo piano che dàsulla terrazza e penetrano in casa. Un

attimo dopouno di loro appare in cortile ed apre la porta dall'interno.Tutti quanti allora entrano nel cortilevarcano

la soglia dell'uscio e portano via Biancaseminuda e imbavagliatache siagita invano.

BIANCA (scarmigliatain lontananza)

Padrepadre mioaiuto!

VOCI DEI GENTILUOMINI (in lontananza)

Vittoria! (Scompaiono con Bianca)

TRIBOULET (rimasto solo ai piedi della scala)

Ma come! Hanno intenzione di farmi scontare qui il purgatorio? Non hannoancora finito? Che farsa insulsa!

(Abbandona la scalaporta la mano alla maschera e scopre di essere statoimbavagliato) Ho gli occhi bendati! (Si

strappa il bavaglio e la maschera. Alla luce della lanterna cieca che èstata dimenticata per terrascorge qualcosa di

biancolo raccoglie e riconosce il velo di sua figlia. Si volta di scattovede la scala appoggiata al muro della terrazza

di casa suascorge la porta spalancata. Entra come un pazzoper riappariresubito dopo trascinando con sé Berarda

seminuda e imbavagliata. La guarda stupefattopoi si strappa i capelli edemette grida inarticolate. Finalmente gli

torna la voce) Oh! La maledizione! (Cade svenuto)

ATTO TERZO

IL RE

L'anticamera del real Louvre. Mobiliarazzimodanature dorate e vasellamecesellatodi stile rinascimentale. Al

proscenioun tavolouna poltronaun sedile pieghevole. In fondo allascenauna grande porta dorata. A sinistrala

porta della camera da letto del rericoperta da uno splendido arazzo. Adestraun mobile carico di vasellame prezioso

d'oro e di smalto. La porta di fondo lascia intravedere i cortigiani chegiocano al maglio.

Scena prima

I gentiluomini.

GORDES

Adesso dobbiamo portare a buon fine ciò che abbiamo intrapreso...

PARDAILLAN34

Triboulet deve soffriretorturarsi esoprattuttonon deve neanchesospettare che la sua bella sia finita qui!

COSSÉ

Che vada in giro disperato alla sua ricercami sta benema se gli uscierici avessero visto mentre la portavamo dentro?

MONTCHENU

Tutti gli uscieri del Louvre hanno l'ordine di dirgli chestanotteapalazzo non è entrata nessuna donna.

PARDAILLAN

Inoltre uno dei miei lacchèparticolarmente abile nell'ordire insidiesiè appostato quia palazzodavanti alla sua porta

per trarlo in inganno. Chiacchierando coi servi ha avuto modo di spargere lavoce di uno strano rapimentoprotagonista

una povera donna chea mezzanottesi dibatteva mentre veniva trascinata alpalazzo di Hautefort.

COSSÉ (ridendo)

Benissimoil palazzo di Hautefort lo mette proprio fuori stradaben lontanoda qui!

GORDES

Non allentiamo la presateniamogli sempre la benda sugli occhi.

MAROT

Stamani ho fatto recapitare questo bigliettino al nostro uomo: (tira fuoriun foglietto e legge) "Tribouletla tua bella è

caduta nelle mie mani: se ci tieni a saperlola porto via con mefuori diFrancia". (Tutti ridono)

GORDES (a Marot)

La firma?

MAROT

"Jean de Nivelle!" (Gli scoppi di risa raddoppiano)

PARDAILLAN

Oh! La cercherà parecchio!

COSSÉ

Lo aspetto con impazienza.

GORDES

Povero pazzoci pagherà in un giorno tutti i debiti che ha contratto connoi: coi pugni chiusistringendo i denti per l'ira

con la disperazione nel cuore! (Si apre la porta laterale. Entra il resplendidamente abbigliatoin una lunga veste da

cameraseguito dal signor di Pienne. Tutti i cortigiani si schierano e siscoprono il capo. Il re e il signor di Pienne si

abbandonano a fragorose risate)

IL RE (indicando la porta di fondo)

La fanciulla è là dentro?

PIENNE

L'amante di Triboulet!

IL RE

Davvero! Ahportar via l'amante al mio giullare ! Che burla incredibile!

PIENNE

L'amante o la moglie!

IL RE (tra sé)

Una moglie! Una figlia! Non sapevo che avesse una vocazione così spiccataper la vita familiare!

PIENNE

Sua Maestà desidera vederla?

IL RE

Perbacco!35

Il signor di Pienne escee torna subito dopo sorreggendo Biancavelatadalpasso malfermo. Il re siede nel suo seggio

impassibile.

PIENNE (a Bianca)

Entratebella giovane. Dopopotrete tremare a volontà. Vi informo chesiete alla presenza del re.

BIANCA (sempre velata)

Il re! Quel giovane è il re!

Corre a gettarsi ai suoi piedi. Sentendo la sua voce il re trasale e fa cennoa tutti di lasciarlo solo con lei.

Scena seconda

Il reBianca. Rimasto solo con Biancail re solleva il velo che lanasconde.

IL RE

Bianca!

BIANCA

Mio Dio! Gaucher Mahiet!

IL RE (scoppiando a ridere)

Lo giuro sulla mia fede di gentiluomosia benedetta questa burla! Cheimporta se è stata fatta di proposito o se

dobbiamo a un equivoco il fatto che tu sia qui! Ti ringraziomio Dio!Biancafanciulla caravieni tra le mie braccia

amor mio!

BIANCA (indietreggiando)

Il re! Il re! Lasciatemimaestà! Non so più come devo comportarmicosarispondere... Gaucher Mahiet... nonovoi

siete il re... (Ricadendo in ginocchio) Ohchiunque siateabbiatepietà di me!

IL RE

TuBianca adoratami scongiuri di aver pietà! Ma Francesco è pronto asottoscrivere quello che prometteva Gaucher!

Tu mi ami come io ti amonoi due siamo felici! Il fatto che io sia il re noncancella il mio amore per te. Bambina mia!

Credevi che fossi un borghese qualunqueun chiericoforse qualcosa dipeggio! Ma se il caso mi ha fatto nascere con

ben altre prerogativese sono il requesta non è una buona ragione peraccogliermi con tanta avversione! Se non ho

avuto la fortuna di nascere poveroche male c'è?

BIANCA (tra sé)

Come si diverte! Dio miovorrei essere morta!

IL RE (sorridendo e ridendo di gusto)

Ohle festei giochile danzei torneii dolci colloqui d'amore che simormorano al calar del sole nel folto del bosco

cento piaceri che la notte coprirà con le sue aliè questo l'avvenire checondividerai con me! Vienisaremo felicisposi

amanti! Un giorno saremo vecchi e la vitacredimiquesta stoffaincessantemente corrosa dagli anni dovequa e là

balena il lampo intermittente dell'amoreè solo un cencio volgare se non èconfortata da quella luce scintillante!

(Ridendo) CredimiBiancaho riflettuto a lungo su questo argomentoedecco la lezione che ne ho ricavato: onoriamo

Dio padreamiamoci e non sottovalutiamo il piacereprofittiamo delle gioiedel mondo!

BIANCA (atterritaindietreggiando)

Come mi sono illusa! Com'è diversa la realtà dal sogno!

IL RE

Perché? Pensavi che fossi un timido innamoratoun pedanteuno di quegliesaltati lugubri e noiosi che costringono alla

resa i cuori femminili sollecitando comprensione coi loro sospiri lacrimosi?

BIANCA (respingendolo)

Lasciatemi! Come sono infelice!

IL RE36

Ma hai capito o no chi ti sta di fronte? La Franciaun popolo interoquindici milioni di personericchezzeonori

piaceriun potere illimitatotutto questo obbedisce al mio volere e miappartiene perché sono il re! Ebbenetu sarai la

padrona indiscussa del sovrano: Biancaio sono il re e tu sarai la regina!

BIANCA

Ioregina! E la vostra sposa?

IL RE (ridendo)

Che ingenuità! E quanta virtù! Mia moglie non è la mia amantelo capisciquesto?

BIANCA

Essere la vostra amante! Noche infamia!

IL RE

Quanto orgoglio!

BIANCA

Io non appartengo a voiio dipendo da mio padre.

IL RE

Tuo padre! I mio buffoneil mio giullareTriboulet! Ma tuo padre appartienea me! Posso farne quello che voglio! E lui

deve sottostare a tutti i miei desideri!

BIANCA (piangendo amaramentecon la testa tra le mani)

Oh Dio! I mio povero padre! Ma come! Tutto dipende da voi? (Singhiozzailre le si getta ai piedi per consolarla)

IL RE (in tono carezzevole)

Bianca! Non piangereti supplicovieni tra le mie braccia!

BIANCA

Mai!

IL RE (teneramente)

Non hai più ripetuto che mi ami.

BIANCA

È tutto finito!

IL RE

Senza volereti ho ferita. Ti pregonon piangere come se fossi statabrutalmente abbandonata. Piuttosto che vedere il

pianto sgorgare ancora dai tuoi occhi ioBianca preferirei morire. Sìpreferirei che in tutto il regno si dicesse che non

ho sangue nelle veneche manco di spirito cavalleresco. Un re che fapiangere una donna è sinonimo di viltà!

BIANCA (fuori di sésinghiozzando)

Tutto questo è un gioconon è vero? Se voi siete il rea me resta sempreun padre. Che si tormenta per me. Riportatemi

da lui. Abito di fronte al palazzo di Cossé. Ma questo lo sapete già. Ah!Ma chi sieteallora? Non capisco più. Li rivedo

mi hanno rapita tra grida di giubilo! Mi sembra tutto confusocome un sogno!(Piangendo) Vi credevo gentile

affettuoso. Adesso non so più se vi amo o no. (Indietreggiandoin unsoprassalto di terrore) Voi siete il re! Ho paura!

IL RE (cercando di attirarla tra le sue braccia)

Che cattivati faccio paura!

BIANCA (respingendolo)

Lasciatemi!

IL RE (tentando di abbracciarla)

Ma cosa sento! Suun bacio di perdono!

BIANCA (dibattendosi)

No!

IL RE (ridendotra sé)37

Che strana bambina!

BIANCA (sfuggendogli)

Lasciatemi! Ohquella porta!

Vede aperto l'uscio della camera da letto del resi precipita dentro e sirichiude la porta alle spalle con violenza.

IL RE (sfilando dalla cintura una piccola chiave d'oro)

Oh eccola quila chiave!

Apre la portala spinge con impetoentra e se la richiude alle spalle.

MAROT (da qualche minuto in osservazione dalla porta di fondoridendo)

È andata a nascondersi nella camera del re! Povera fanciulla! (Chiamandoil signor di Gordes) Ehiconte!

Scena terza

Marotpoi i Gentiluominipoi Triboulet.

GORDES (a Marot)

Si può entrare?

MAROT

Sìil leone ha attirato la pecora nel suo antro.

PARDAILLAN (pazzo di gioia)

Ohpovero Triboulet!

PIENNE (che è rimasto sulla sogliacon gli occhi fissi verso l'esterno)

Zitti! Eccolo!

GORDES (sottovoceai gentiluomini)

Calma! Facciamo finta di nientecomportiamoci normalmente!

MAROT

Signoril'unico che possa riconoscere sono io. Ha parlato solo con me.

PIENNE

Calma! Non deve avere il minimo sospetto!

Entra Triboulet. Non appare cambiatoha il costume e ostenta l'indifferenzaabituale del giullare. Ma è molto pallido.

PIENNE (come se proseguisse una conversazione intavolata da tempoconocchiate allusive ai gentiluomini più

giovani chevedendo Triboulettrattengono a fatica le risa)

Sìè stato proprio allorasignori - ohbuongiorno Triboulet - che èstata scritta questa canzoncina: (canta)

"Quando vide Marsiglia

ai suoi Borbone urlò:

perdioche capitano

là dentro troverò?"

TRIBOULET (continuando la canzone)

"Sufino alla Coulombe

è stretta la salita:

ci montarono insieme

soffiando sulle dita."

Risatine ironicheapplausi.

TUTTI

Splendido!

TRIBOULET (che è arrivato lentamente al prosceniotra sé)

Dove può essere? (Riprende a canterellare)38

"Ci montarono insieme

soffiando sulle dita."

GORDES (applaudendo)

AhTriboulet! Bravo!

TRIBOULET (osservando attentamente tutti quei visi che gli ridono intorno.Tra sé)

Sono stati lorotutti quantiquesto è certo!

COSSÉ (battendo sulla spalla di Tribouletin un osceno scoppio di risa)

Che c'è di nuovobuffone?

TRIBOULET (agli altriindicando il signor di Cossé)

Che cosa lugubre vederlo ridere! (Facendogli il verso) Che c'è dinuovobuffone?

COSSÉ (sempre ridendo)

Alloracosa ci racconti di bello?

TRIBOULET (esaminandolo dalla testa ai piedi)

Che quando volete piacere ad ogni costoriuscite solo a diventareasfissiante!

Durante la prima parte della scenaTriboulet è completamente assorbitodalla ricerca di Bianca: esaminaosserva

fruga. Ma solo i suoi occhi mostrano esteriormente la gravità dellepreoccupazioni che lo affliggono. Quando crede di

passare inosservatosposta un mobile o afferra la maniglia di una porta perassicurarsi che sia chiusa. Continua

comunquea parlare con tutti in modo affabile e beffardodistaccato edisinvolto. Dal canto loroi gentiluomini

ammiccano furbescamente e si scambiano cenni d'intesa mentre chiacchierano dibanalità quotidiane.

Dove l'avranno nascosta? Ahse glielo domandassi mi riderebbero in faccia! (Avvicinandosia Marot con un lazzo

giocoso ) Sono proprio feliceMarot: vedo che il vento di stanotte nonti ha provocato nessun raffreddore!

MAROT (fingendosi sorpreso)

Stanotte?

TRIBOULET (strizzando l'occhio con aria d'intesa)

Una burla riuscitache mi ha tanto divertito!

MAROT

Che burla?

TRIBOULET (scuotendo il capo)

Ma sìche lo sai!

MAROT (con finta ingenuità)

L'unico diversivo che mi sono preso è stato quello di mettermi a lettoquando è suonato il coprifuoco e di alzarmi solo a

giorno fatto.

TRIBOULET

Ah! Così stanotte non sei uscito di casa? Si vede che me lo sono sognato! (Scorgeun fazzoletto dimenticato sul tavolo e

lo prende in mano)

PARDAILLAN (sottovoceal signor di Pienne)

Vedeteduca? Sta osservando le iniziali ricamate sul mio fazzoletto.

TRIBOULET (gettando via il fazzolettotra sé)

Nonon è il suo.

PIENNE (ad alcuni giovani che ridono in fondo alla scena)

Signori!

TRIBOULET (tra sé)

Dove può essere?39

PIENNE (al signor di Gordes)

Cosa c'è da ridere?

GORDES (indicando Marot)

Perbaccoè lui che ci fa ridere!

TRIBOULET (tra sé)

Come sono allegri oggi!

GORDES (a Marotridendo)

Non guardarmi con quell'aria strafottente o ti butto in pasto a Triboulet!

TRIBOULET (al signor di Pienne)

Il re non s'è ancora svegliato?

PIENNE

Pare proprio di no!

TRIBOULET

Ma questo rumore non viene dalle sue stanze?

Cerca di avvicinarsi alla portail signor di Pardaillan glielo impedisce.

PARDAILLAN

Non puoi svegliare Sua Maestà!

GORDES (al signor di Pardaillan)

Caro viscontequel briccone di Marot ci raccontava una storiella piccante. Itre Guidi che l'altra sera erano fuorinon so

doveal ritorno a casa hanno scoperto - cosa ne dice il nostro signorgiullare? - le loro consortitutte e trein...

MAROT

... piacevole compagnia.

TRIBOULET

Al giorno d'oggi la moralità è talmente elastica!

COSSÉ

E tanto spesso le donne sono infedeli!

TRIBOULET (al signor di Cossé)

Vi pregofate attenzione!

COSSÉ

A cosa?

TRIBOULET

State attentosignor di Cossé!

COSSÉ

A cosa?

TRIBOULET

Vedo una cosa orribile che vi pende dall'orecchio.

COSSÉ

Ma cosa?

TRIBOULET (ridendogli in faccia)

Un fatterello analogo a quello che c'è stato riferito!

COSSÉ (minacciandolo con ira)

Ehi!40

TRIBOULET

Signorivi prego! Questo animale si comporta in modo inconsueto: quando èadirato emette un grido come questo!

(Imitando il signor di Cossé) Ehi! (Ridono tuttientra un gentiluomoche indossa la livrea della regina)

PIENNE

Cosa c'èVaudragon?

GENTILUOMO

Sua Maestà la regina chiede di vedere il re per un affare urgente.

Il signor di Pienne gli fa segno che non è possibilema il gentiluomoinsiste.

Eppure non è in compagnia della signora di Brézé.

PIENNE

Sua Maestà non è ancora sveglio.

GENTILUOMO

Ma comeduca? Se era con voi un momento fa!

PIENNE (sempre più irritatofa al gentiluomo dei cenni che quest'ultimonon afferra mentre Triboulet li coglie e li

vaglia attentamente)

Il re è a caccia!

GENTILUOMO

Senza paggi né scudieriperché il suo seguito è ancora a palazzo.

PIENNE (tra sé)

Diavolo! (Parlando al gentiluomo con iraguardandolo fisso) Vi èstato detto - almeno questo lo capiretespero! - che

il re non può vedere nessuno!

TRIBOULET (esplode fragorosamente)

Lei è qui! È col re! (Stupore dei gentiluomini)

GORDES

Ma cosa dice? Delira! Di chi sta parlando?

TRIBOULET

Ohvoi lo sapete benissimonobili signori! E non verrete a dirmi che nonsono affari mieiche me ne devo andare! La

povera fanciulla che voi - CosséPienneBrionMontmorency e il diavolo sachi altri - avete rapito ieri da casa mia - sì

c'eravate anche voisignor di Pardaillan! - adesso è qui e io sapròriprendermela!

PIENNE (ridendo)

Triboulet non ha più la sua bella! Mabella o brutta che siadovràcercarla altrove!

TRIBOULET (minaccioso)

Rivoglio mia figlia!

TUTTI

Sua figlia! (Stupore generale)

TRIBOULET (incrociando le braccia)

Sìmia figlia! Ridete quanto vi pare! Ahadesso non parlate più perchéha dell'incredibileper voiche un buffone sia

padreche abbia una figlia! I nobili e i lupi non hanno anche loro unaprole? Perché non dovrei averne anch'io? Ma ora

basta! (Con voce terribile) Sìla burla è riuscitave lo concedoma ogni cosa a suo tempo. Voglio riavere mia figlialo

capite o no? Ahcertovoi ne parlatene ridetene mormorate. Ma i vostrisorrisi di superiorità mi lasciano indifferente:

vi ripetosignoririvoglio mia figlia! (Gettandosi contro la porta degliappartamenti reali) E là dentro!

Tutti i gentiluomini sorvegliano l'accesso alle stanze del re e gliimpediscono il minimo tentativo.

MAROT

Nel buffone la follia professionale è diventata pazzia furiosa.41

TRIBOULET (retrocedendodisperato)

Cortigiani! Non siete che dei cortigianidei demoniuna razza dannata! Nonci sono più dubbisono stati questi

sciagurati a rapire mia figlia! Per lorove lo dico iocos'è una donna?Meno di niente! Seper fortuna lorosono

governati da un re interamente assorbito dalla licenza e dall'orgiale moglidei cortigiani possono essere molto utili alla

carriera dei maritisempre che non siano sposate a degli imbecilli! Ma perloro l'onore di una fanciulla è un lusso

inauditoun peso quasi insostenibile! Una donna dev'essere un terreno chedà utili ingentiuna fattoria concessa in

affitto al sovrano chead ogni decorrenzapaga degli interessi salati. Unadonna significa un'infinità di favori inauditi

che non si sa da dove piovanocome un governatoratouna nomina regia omeglio ancoradei benefici continui

incessantidestinati ad aumentare! (Squadrandoli ad uno ad uno) Chidi voi è in grado di smentirmi? Non è veroforse

signori? Quando (andando dall'uno all'altro) tutti voise ancora nonl'avete fattosareste pronti a vendergli per un

nomeper un titolo o per chissà quale ambizione (al signor di Brion)tutua moglieBrion! (al signor di Gordes) tutua

sorella! (al giovane paggio Pardaillan) e tutua madre!

UN PAGGIO (si versa un bicchiere di vinoe comincia a bere canticchiando)

"Quando vide Marsiglia

ai suoi Borbone urlò:

perdioche capitano..."

TRIBOULET (voltandosi)

Visconte d'Aubussonnon so proprio perché non ti caccio tra i denti lacoppa e la canzone! (A tutti) Chi potrebbe mai

supporlo? Dei duchidei pari del regnodei Grandi di Spagnache obbrobrio!Un Vermandois che discende da Carlo

Magnoun Brion nipote del duca di Milanoun Gordes-Simianeun PienneunPardaillan - e voiun Montmorency! - i

nomi più illustri che si conoscanosi abbassano a rapire la figlia a unpover'uomo! Nonon si addice a casati tanto nobili

nascondere una simile viltà sotto i loro insigni blasoni! Novoi non avetequel sangue! Tra mille risa oscenele vostre

madri hanno prostituito ai lacchè la loro virtù e voi non siete altro chedei bastardi!

GORDES

Miserabilequesto è troppo!

TRIBOULET

Quale prezzo avete pattuito con Sua Maestà per vendergli la mia creatura?Avrà pagato bene la vostra sortitano?

(Strappandosi i capelli) Ho solo lei al mondo! Ahse volessicertoècosì giovane e bella che me la pagherebbe bene!

(Guardandoli tutti) I vostro re crede di poter fare qualcosa per me? Èin grado di nascondere il mio nome plebeo sotto

un nome altisonante come il vostro? Può tramutare il mio scheletro deformein un corpo agile e bellouguale a quello

degli altri? Dannazione! Mi ha preso tutto! Oh com'è vileorribileatrocequesta burla spassosa! Con quale colpevole

bassezza è stata condotta a termine! Miserabiliassassiniladri infamifurfanti che godono a torturare le donne! Signori

io devo riavere mia figlia! Devo riaverlalo capite? Avete intenzione direstituirmela o no? Guardate la mia mano! È

una mano che non ha niente di nobileè la mano di un servodi un uomo delpopolodi un villano qualsiasiuna mano

disarmata che voi esperti nel dileggio giudicate innocuaeppure se questamano non impugna la spada è sempre in

grado di straziare con le unghie! Signoristo aspettando da troppo tempoormai! Rendetemi la mia bambina! Aprite

quella porta!

Si scaglia ancoradisperatocontro la porta degli appartamenti realidifesa - da tutti i gentiluomini. Per un poco

Triboulet cerca di contrastarlialla fine torna in prosceniocade inginocchiostroncatoesaustoansante.

Tutti uniti contro di me! In dieci contro uno! (Scoppia in lacrimesinghiozza) Sìè veropiango! (A Marot) Marotnon

ti sei già divertito abbastanza con me? Se hai ancora un'animase la mentegoverna ancora le tue azioni se sotto la livrea

che porti hai conservato il cuore schietto del popolo cui appartienidimmidove l'hanno portatadimmi: cosa ne hanno

fatto? E là dentronon è vero? Ohti pregoio e te che siamo fratelliuniamoci contro questi dannati! Solo tuin questo

covo di nobilihai conservato una coscienza! Marotmio buon Marotperchétaci? (Trascinandosi verso i gentiluomini)

Mi vedete quiai vostri piedia implorare perdono! Pietàvi supplicostomale! Una volta avrei fatto un'accoglienza

ben diversa... agli scherzi! Ma forse voi non sapete chespessoil minimomovimento mi strappa dolori atroci: io non

parlo mai delle mie sofferenze. Quando si è nelle mie condizionitantevolte i giorni sono lunghipenosi da sopportare!

Da molti anni vi diverto coi miei lazzivi supplicoabbiate pietà! Grazia!Non spezzate tra le dita con brutale

indifferenza questo baloccoil povero Triboulet che vi divertiva tanto! Nonso più cosa dirviadesso. Restituitemi la

mia creaturasignorirendetemi mia figliache mi vien tenuta nascostanella stanza del re! È la mia unica gioia! Vi

scongiurosignori! Cosa volete che facciaormaisenza di lei! Mi è giàtoccata una sorte tanto dolorosa! Avevo solo lei

a questo mondo! (Tutti taccionoTriboulet si rialza disperato) AhDio! Ma voi sapete solo ridere o tacere! Dev'essere

molto divertente assistere al tormento di un padre che si batte il petto e sistrappa dal capo dei capelli chedopo una

notte similediventeranno più bianchi della neve!42

La porta della camera del re si apre d'improvviso. Bianca esce sconvoltaindisordinecon lo sguardo perso nel vuoto.

Si getta con un grido terribile tra le braccia del padre.

BIANCA

Padre mio! Ah!

TRIBOULET (stringendola tra le braccia)

Bambina mia! Ahè proprio lei! Figliafiglia mia! Ahsignori! (Rideistericamentesoffocato dai singhiozzi)

Guardatela: è tutta la mia famiglia! Angelo mio! Se lei non ci fossela miacasa diventerebbe la sede del dolore.

Adessosignorisarete costretti a darmi ragione: potete rimproverarmi lemie grida disperate? Si può perdere una

fanciulla tanto dolce e carache solo a vederla fa nascere la bontà neicuorisenza cadere nella più atroce disperazione?

(A Bianca) Non aver paura. È tutto finitoè stata solo una burla.Volevano scherzare. Ti hanno fatto pauraè veroma

non per crudeltà. VediBiancasi sono resi conto dell'amore che ti porto ed'ora in poi ci lasceranno in pace. (Ai

gentiluomini) Non è così? (A Biancastringendola tra le braccia)Che gioia poterti rivedere! I mio cuore trabocca di

felicità al punto che ora non so più se sia meglio - adesso rido dopoessere stato travolto dalle lacrime - perderti un

attimo per averepoila certezza di ritrovarti! (Guardandola coninquietudine) Ma perché piangi?

BIANCA (coprendosi con le mani il viso inondato dal piantosoffuso dirossore)

Siamo due infelici! I disonore...

TRIBOULET (trasalendo)

Cosa dici?

BIANCA (nascondendo il capo sul petto del padre)

Non davanti a loro! Voglio arrossire solo davanti a voi!

TRIBOULET (voltandosi adirato verso la porta degli appartamenti reali)

Ohl'infame! Anche lei!

BIANCA (gli cade ai piedi singhiozzando)

Voglio restare sola con voi!

TRIBOULET (fa tre passi avanti e scaccia con la mano i gentiluominipietrificati dallo stupore)

Andatevenefuori di qui! E se disgraziatamente il re Francesco passasse daqueste parti (al signor di Vermandois) voi

che fate parte del suo corpo di guardiaditegli che io sono qui e che luinon può entrare!

PIENNE

Non ho mai visto nessuno più pazzo di lui!

GORDES (facendogli cenno di allontanarsi)

Bisogna sempre accondiscendere ai desideri dei pazzi e dei bambini. Ma nonallontaniamoci: vorrei evitare qualche

spiacevole incidente.

Escono.

TRIBOULET (si siede sulla poltrona del rerisolleva Bianca da terra. Convoce insieme calma e sinistra)

Adesso parlaraccontami tutto. (Si volta escorgendo il signor di Cosséche è rimasto nella salasi volta verso di lui e

gli indica severamente la porta) Mi avete sentito o nosignore?

COSSÉ (ritirandosisoggiogato dall'autorità del buffone)

In fede miasolo i pazzi credono di poter fare tutto ciò che vogliono! (Esce)

Scena quarta

BiancaTriboulet.

TRIBOULET (severo)

Puoi parlareadesso.

BIANCA (ad occhi bassiscossa dai singhiozzi)43

Padre miodovete sapere che ieri è entrato in casa di nascosto... (Piangee si copre gli occhi con le mani) Mi vergogno!

(Triboulet la stringe tra le braccia e le asciuga dolcemente la fronte)Da molto tempo - avrei dovuto dirvelo prima - mi

seguiva. (Si interrompe ancora) Devo rifarmi a molto tempo fa. Non mirivolgeva mai la parola. Dovete sapere che quel

giovane veniva in chiesa ogni domenica...

TRIBOULET

Come! Il re!

BIANCA (proseguendo)

... e che ogni voltaper attrarre la mia attenzionepassandomi accantourtava la mia seggiola. (Con voce sempre più

fioca) Ieri è riuscito a introdursi in casa...

TRIBOULET

Ti voglio risparmiare l'angoscia della confessione. Posso facilmenteindovinare il seguito. (Si rialza in piedi) Per

deturpare la purezza della tua fronteha assoldato l'infamia e il disprezzo!I suo fiato ha contaminato l'aria limpida che ti

circonda! Ha brutalmente strappato le foglie della tua corona! Bianca! Miosolo rifugio nello stato in cui mi trovo! Eri il

giorno che mi richiamava in vita quando uscivo dalle loro tenebre! Eri lospirito che richiamava il mio spirito al severo

esercizio della virtù! Eri il velo dell'onore che cancellava la miaabiezione! La sola protezione del rinnegato da cui tutti

si sono allontanati con orrore! L'angelo che la misericordia del Signore miaveva posto accanto! Cielo! Perduta

sprofondata nell'orrore del fangoproprio tul'unica cosa che ritenevosacra! Dopo un fatto simile che sarà di meio che

in una corte prostituita al malesia fuori che dentro di mescorgevoovunque sulla terra impudenza e proterviavizio e

adulterioinfamia e corruzione esotto l'ampia volta del cieloavevo soloil tuo onore su cui posare i miei occhi? Di

tutto mi ero fatto una ragioneaccettavo la mia miseria: le lacrime; laprostrazione profondaassoluta; l'orgoglio che

sanguina in un cuore spezzato; il sarcasmo taglientealteroche siaccanisce sempre sulla mia disgrazia; sìtutte queste

sofferenze cui si accompagna il disonorele avevo prese tutte su di memioDioperché non se ne facesse mai carico a

lei! Più ero caduto in bassopiù volevo che lei volasse in alto! Vicino alpatibolo ci dev'essere sempre un altaree ora

l'altare è stato fatto a pezzi! Sìcopriti la frontepiangibambina mia!Ti ho strappato troppe parole poco fanon è così?

Piangi liberamente. I peso più grave della sofferenza in genere alla tuaetàscorre via con le lacrime. Disfati del tuo

dolorese puoinel cuore di tuo padre! (Riflettendo) Biancaquandoavrò finito ciò che devo compierenoi due

lasceremo Parigi e non vi faremo ritorno mai più! Sempre che riesca nel miointento! (Riflettendo ancora ) Com'è

possibile che in un giorno solo tutto cambi radicalmente! (Rialzandosifurente) Ohmaledizione! Chi l'avrebbe mai

detto che questa corte ignobilecorrottadissoluta che corresi precipitaaddossotravolge donne e bambiniche irride e

calpesta le sanzioni del Signoreche cancella una colpa con un'altra ancorapiù imperdonabileche semina ovunque

fango e sanguesarebbe arrivata al punto di strapparti dall'ombra discretain cui vivevi lontana dal suo sguardo per

disonorare la casta purezza della tua fronte! (Voltandosi in direzionedella stanza del re) O re Francesco Iche il Dio

che imploro ti faccia rovinosamente cadere su questa strada! Che domani ti sispalanchi davanti il sepolcro verso cui

t'incammini!

BIANCA (alzando gli occhi al cielotra sé)

Dio mionon ascoltarloperché io lo amo ancora!

Rumore di passi in fondo alla scena. Nella galleria esterna compare unostuolo di nobili e di soldati. Alla loro testail

signor di Pienne.

PIENNE (chiamando)

Signor di Montchenufate aprire il cancello per il signor di Saint-Vallierche è condotto alla Bastiglia.

Il gruppo dei soldati sfila a due sul fondo. Nel momento in cui il signor diSaint-Vallierin mezzo a loropassa davanti

alla portasi ferma e si volta verso la stanza del re.

SAINT-VALLIER (ad alta voce)

Poichédopo essere stato orrendamente vilipeso dal vostro sovranolamaledizione che ho scagliato non ha trovato eco

né qui né lassùdato che nel mondo non s'è levato nessun braccio robustoe dal cielo non è caduta una sola folgorenon

spero più in nulla. I re è benedetto dalla prosperità.

TRIBOULET (rialzando il capo e guardandolo negli occhi)

Contevi ingannate! C'è già chi è pronto a far sua la vostra vendetta!

ATTO QUARTO44

BIANCA

Lo spiazzo deserto vicino alla Tournelle (antica porta di Parigi). A destraun tugurio miseramente arredato con sedili

di quercia e vasellame volgare. Il primo piano ricorda più una soffitta cheun'abitazione: dalla finestra s'intravedeal

suoloun pagliericcio. Il lato della stamberga di fronte al pubblico èridotto in un tale stato d'incuria da permettere di

scorgere tutto ciò che contiene: un tavoloun caminetto e una scala ripidache conduce in solaio. Nella parete della

catapecchia (a sinistra degli attori)una porta che si apre dall'interno. Ilmuro è in pessimo statotutto crepe e fessure

che lasciano scorgere tutto quanto avviene in casa. L'uscioche ha unospioncino con la grataè protetto dall'esterno

da una tettoia ed è sormontato da un'insegna di locanda. Il resto dellascena rappresenta lo spiazzo deserto. A sinistra

un vecchio parapetto in rovina che reca infisso il sostegno della campana deltraghetto. Sotto scorre la Senna. In fondo

oltre il fiumela vecchia Parigi.

Scena prima

All'esternoTriboulet e Bianca; all'interno della casaSaltabadil. Durantetutta la scena Triboulet deve suggerire

l'impressione di un uomo perseguitato dal terrore di essere scopertonotatoimportunato. Deve continuare a guardarsi

intornosoprattutto dalla parte della catapecchia. Saltabadilsedutoall'interno della locandaè intento a lucidare il

suo cinturone e non sente nulla di ciò che avviene nelle immediatevicinanze.

TRIBOULET

E tu lo ami!

BIANCA

Sempre.

TRIBOULET

Eppure ti ho lasciato il tempo di guarire da questa follia amorosa.

BIANCA

Lo amo.

TRIBOULET

Povero cuore di donna! Fammi capirealmenoperché continui ad amarlo.

BIANCA

Non lo so.

TRIBOULET

Ma è inauditoè pazzesco!

BIANCA

Ohno! È proprio questa la ragione del mio amore. A volte si incontra unuomo che ci salva la vita o uno sposo che

donandoci le sue ricchezzeci fa invidiare da tutti. Ma questi non sono maigli uomini di cui ci si innamora. È vero lui

mi ha fatto solo del maleeppure io lo amo e non ne so il perché. Dovetesapere che lo amo al punto di non riuscire a

scacciarlo dai miei pensieri: se fosse necessario - che follianon è vero?- nonostante lui rappresenti la mia rovina e voi

la mia sola fortunaio sarei pronta a morire per lui come per voi!

TRIBOULET

Ti perdonobambina!

BIANCA

Vedeteanche lui mi ama.

TRIBOULET

Noquesta è una follia!

BIANCA

Me l'ha confessatome l'ha giurato! Parla così benecon un tono talmenterassicurantedella passionedell'amoredella

tenerezza! Le sue parole scendono fino al cuore! Con che dolcezza i suoiocchi si posano su una donna! È un sovrano

nobilebellocoraggioso!

TRIBOULET (non reggendo più)45

È un essere ignobile! Non sia mai detto che quell'infame libertino mi abbiasottratto impunemente la mia felicità!

BIANCA

Ma avevate perdonatopadre mio...

TRIBOULET

Tu bestemmi! Avevo solo bisogno di tempo per piazzare la trappola mortale.

BIANCA

Da un meseve lo dico tremandodate l'impressione di amarlo.

TRIBOULET

Recito la mia parte. (Con ira) Saprò vendicartiBianca!

BIANCA (a mani giunte)

Padre miorisparmiatemi!

TRIBOULET

L'irail rancore avrebbero finalmente il sopravvento se ti fosse infedele?

BIANCA

È impossibile che mi tradisca. Non ci credo.

TRIBOULET

E se lo vedessi coi tuoi occhi? Se non ti amasse piùlo ameresti ancora?

BIANCA

Non so. Lui mi amagiura che mi adora. Me l'ha detto anche ieri.

TRIBOULET (amaramente)

Quando?

BIANCA

Ieri sera.

TRIBOULET

Benissimo! Da' un'occhiata tu stessaguarda coi tuoi occhi! (Indica aBianca una crepa nel muro della casala

fanciulla obbedisce)

BIANCA (sottovoce)

Vedo solo un uomo.

TRIBOULET (abbassando la voce a sua volta)

Aspetta un poco.

Il revestito da semplice ufficialecompare nella camera a pianterrenodella locanda. Entra da una porticina che

comunica con la stanza accanto.

BIANCA (trasalendo)

Padre mio!

Durante la scena successivaBianca continua a guardare attraverso la fessuradel muro. Ascolta attentamente tutto ciò

che avviene all'interno della stanzadimentica di tuttoscossa di tanto intanto da un tremito convulso.

Scena seconda

Il repoi Maguelonne. Il re dà una pacca sulle spalle di Saltabadil che sivoltairritato per essere stato distolto dalle

sue occupazioni.

IL RE

Voglio due cosesubito.46

SALTABADIL

Cosa?

IL RE

Tua sorella e del vino.

TRIBOULET (dall'esterno)

Sono queste le sue abitudini. Il signorere per grazia di Diofrequentavolentieri i luoghi malfamati e il vino che

prediligeche lo eccita di più è quello che gli versa la prima Ebe dataverna.

IL RE (nella locandacantando)

"La donna è un'infedele

Non credere al suo miele!

Se una è fedelecento

Son come piume al vento!"

In silenzio Saltabadil è andato nella stanza accanto a prendere unabottiglia e un bicchiere che porta sul tavolo. Poi

col pomo della spadabatte due colpi sul soffitto. A questo segnaleunabella ragazzafresca e sorridentevestita da

zingarascende la scala saltando. Non appena compareil re cerca dibaciarla ma la ragazza gli sfugge dalle mani.

IL RE (a Saltabadilche si è rimesso d'impegno a forbire il cinturone)

Amicocredo che faresti meglio a uscire all'aperto per pulire a fondo ilcinturone.

SALTABADIL

Ho capito.

Si alza in piedisaluta goffamente il reapre la porta di strada ed escerichiudendosela alle spalle. Non appena si trova

all'apertoraggiunge Triboulet econ aria misteriosasi avvicina a lui.Mentre si scambiano poche parolela ragazza

si diverte a provocare l'interesse del re e Bianca assiste terrorizzata alloro approccio. Saltabadil mormora sottovoce le

battute successive a Tribouletindicando la casa con un dito.

Allora volete che viva o che muoia? Il vostro uomo noi l'abbiamo in pugnoormai: là dentro.

TRIBOULET

Torna tra poco.

Gli fa cenno di allontanarsi. Saltabadil scompare lentamente dietro alvecchio parapetto. Nel frattempo il re si diverte

a stuzzicare la provocante zingarellache si libera di lui ridendo.

MAGUELONNE (mentre il re cerca di baciarla)

Noe poi no!

IL RE

Benissimo! Un momento faquando tentavo di baciartitu mi hai picchiato."Noe poi no!" è un progresso incredibile

"Noe poi no!" è un passo avanti. Guarda un po' come si tiraindietro! Suparliamo. (La zingara si riavvicina) Otto

giorni fa - è stato da Ercole mi pare... Chi mi ci aveva portato? AhTribouletma certo! - ho visto per la prima volta

questi begli occhi! Da otto giornicara la mia bambinasono pazzo di tevoglio solo te!

MAGUELONNE (ridendo)

E venti altre insieme! Io li conosco benesignorei libertini come voi!

IL RE (ridendo a sua volta)

Sìè verone ho rovinate parecchie. Devo confessarlosono proprio unmostro.

MAGUELONNE

Ahche presuntuoso!

ILRE

Te lo assicuroparola d'onore! Ma tustamattinami hai portato a casa tuain questa locanda disgustosa dove si mangia

male e si beve il vino fatto da tuo fratellouna bestia ripugnante chedev'essere un furfante matricolato secol suo bel

musoha l'ardire di accostarsi alla tua bocca! Ma non me ne importa niente.Voglio passare qui la notte.47

MAGUELONNE (tra sé)

Bene! Non c'è neanche bisogno di metterlo sulla buona strada! (Al rechecerca ancora di baciarla) Lasciatemi in pace!

IL RE

Quante storie!

MAGUELONNE

Sucomportatevi bene!

IL RE

Vuoi sapere cosa vuol direper mecomportarmi bene? Amaregodere emangiare allegramente. In questomi trovo

d'accordo con le massime di re Salomone.

MAGUELONNE

Un tipo come te frequenta più le osterie che le chiese.

IL RE (tendendo le braccia verso di lei)

Maguelonne!

MAGUELONNE (sfuggendogli)

Domani!

IL RE

Rovescio il tavolo se pronunci ancora quella parola odiosa e crudele! Unabella donna non deve mai dire 'domani'.

MAGUELONNE (calmandosi subito e venendo a sedersi allegramente a tavolaaccanto al re)

Va benefacciamo la pace.

IL RE (prendendole la mano)

Dio mioche bella mano! Ti giuro che preferirei - senza sentirmi in obbligoperòdi seguire l'esempio degli apostoli! -

ricevere uno schiaffo da questa mano piuttosto che carezze da un'altra!

MAGUELONNE (ammaliata)

Vi prendete gioco di me!

IL RE

Mai!

MAGUELONNE

Sono brutta.

IL RE

Non è vero! Impara ad apprezzare le tue forme divine! Il tuo fuoco midivora! Ma forse tuche sei la regina della

perfidia femminilenon sai qual è il potere dell'amore su di noirozzisoldati! Quando la bellezza ci abbassa al rango di

schiavidiventiamo di fuoco e di bracia ardente anche nella terra dei russi!

MAGUELONNE (scoppiando a ridere)

Questa roba l'avrete letta in un libro!

IL RE (tra sé)

Può darsi. (Ad alta voce) Un bacio!

MAGUELONNE

Ma viasiete ubriaco!

IL RE (sorridendo)

D'amore!

MAGUELONNE

Vi prendete gioco di mecon le vostre amabili attenzioni! Siete troppoallegro e spensieratocaro signore!48

IL RE

Ohno! (Il re la bacia)

MAGUELONNE

Adesso basta!

IL RE

Ma io voglio sposarti.

MAGUELONNE (ridendo)

Mi dai la tua parola?

IL RE

Che bambina incantevoleche bambina folle!

Se la prende sulle ginocchia e le parla sottovoce. Maguelonne ride e siritrae scherzosa. Bianca non sopporta oltre e si

voltapallida e tremanteverso Triboulet immobile.

TRIBOULET (dopo averla guardata un momento in silenzio)

Mi vuoi dire cosa pensi della vendettafiglia mia?

BIANCA (quasi incapace di parlarecon un filo di voce)

Che tradimento orribile! Ingrato! Dio miomi si spezza il cuore! Fino aquesto punto mi era infedele! Ma allora non ha

un'anima! È spaventososta ripetendo a quella donna le stesse frasi che misussurrava a fior di labbra! (Nascondendo il

capo sul petto del padre) E quella donna non ha il minimo pudore! Oh!

TRIBOULET (cuposottovoce)

Tacinon piangere. Sarò io a vendicarti!

BIANCA (distrutta)

Ahimè! Fate ciò che volete.

TRIBOULET (con un grido di gioia)

Grazie!

BIANCA

Gran Dio! Mi fate pauracosa avete in mente?

TRIBOULET (di slancio)

È già stabilito da tempo. Adesso non cambiare ideamanderesti tuttoall'aria! Ascoltami bene: torna a casaprendi degli

abiti maschiliun cavallo e del denaro. Non importa quanto. Parti subitosenza fermarti neanche un attimo lungo la

strada finché non sarai a Evreux. Dopodomani ti raggiungerò. L'abito ènella cassapancavicino al ritratto di tua madre.

L'ho fatto fare appostada molto tempo. Il cavallo è sellato. Esegui i mieiordini alla lettera. Va' purema bada di non

tornare qui per nessuna ragione: sta per accadere una cosa terribile! Va'!

BIANCA (atterrita)

Accompagnatemipadre mio!

TRIBOULET

Non è possibile. (Le dà un bacio e le fa cenno di allontanarsi)

BIANCA

Ahio tremo!

TRIBOULET

A presto! (Le dà ancora un bacioBianca esce vacillando) Fa' come tiho detto. (Durante questa scena e la successiva

il re e Maguelonnesempre soli nella stanza a pianterrenocontinuano aridere e a scherzare parlando sottovoce. Non

appena Bianca si è allontanataTriboulet si avvicina al parapetto e fa unsegno convenuto. Saltabadil riappare. È il

crepuscolo)

Scena terza49

TribouletSaltabadilfuori. Maguelonne e il Rein casa.

TRIBOULET (contando degli scudi d'oro in presenza di Saltabadil)

Me ne hai chiesti ventieccotene dieci! (S'interrompe nell'atto diconsegnargli il denaro) È sicuro che passerà la notte

qui?

SALTABADIL (che stava esaminando con attenzione il cieloprima dirispondergli)

Le nuvole coprono il cielo.

TRIBOULET (tra sé)

È risaputo che non sempre torna a dormire a palazzo.

SALTABADIL

Potete star tranquillo. Tra un'ora o anche menopioverà. Tra il temporale emia sorellastasera non si azzarderà a uscire.

TRIBOULET

Tornerò a mezzanotte.

SALTABADIL

Credeteminon ne vale la pena. Non ho bisogno d'aiuto per gettare il suocadavere nella Senna.

TRIBOULET

Notornerò. Nel fiume voglio gettarlo io.

SALTABADIL

Come preferite. Ve lo darò cucito a dovere dentro il suo sacco.

TRIBOULET (consegnandogli il denaro)

D'accordo. A mezzanotte! Porterò il resto della somma.

SALTABADIL

Sarà tutto finito. Come si chiama il giovanotto?

TRIBOULET

T'interessa saperlo? Vuoi sapere anche il mio nome? Lui si chiama Delitto eio mi chiamo Castigo!

Esce.

Scena quarta

Gli stessitranne Triboulet.

SALTABADIL (solocontinua a scrutare l'orizzonte che si copre di nuvole.È quasi notte. Lampi intermittenti)

Il temporale si avvicina. Sta coprendo tutta la città. Tanto meglio! Trapoco questo luogo sarà completamente deserto.

(Riflettendo) Stando a quel che vedoquesti signori si comportano tuttiin maniera ben strana! Che il diavolo mi portise

ci capisco qualcosa!

Scruta ancora il cielo scuotendo il capo. Nel frattempo il re continua ascherzare con Maguelonne.

IL RE (cercando di afferrarla alla vita)

Maguelonne!

MAGUELONNE (sfuggendogli)

Aspettate!

IL RE

Ahche bambina cattiva!

MAGUELONNE (cantando)

"Il tralcio fiorito in aprile50

dà poco vino al barile!"

IL RE

Che spalle! Che braccia! Che splendida carnagionemia incantevole nemica!Per Gioveche forme seducenti! Come

mai il buon Dioche ha creato delle braccia così belleha voluto mettereil cuore di un turco dentro il corpo di questa

Venere?

MAGUELONNE

Trallallallà! (Respingendo ancora il re) Non c'è niente da fare. Staarrivando mio fratello.

Entra Saltabadilche si chiude la porta alle spalle.

IL RE

Che me ne importa! (Si sente un tuono lontano)

MAGUELONNE

Il tuono!

SALTABADIL

Sta per piovere a catinelle.

IL RE (battendo sulla spalla a Saltabadil)

Che piova pure! Voglio dormire in camera tua stanotte.

MAGUELONNE (sarcastica)

Se volete proprio... vi comportate da padronecome se foste il re! Ma lavostra famiglia starà in pensierosignore.

Saltabadil la afferra per un braccio e le fa dei cenni.

IL RE

Non ho avinon ho figlinon devo render conto a nessuno.

SALTABADIL (tra sé)

Meglio così!

Comincia a pioverela notte è cupa.

IL RE (a Saltabadil)

Mio carova' a dormire nel fienile o al diavolodove ti pare.

SALTABADIL (salutando)

Grazie.

MAGUELONNE (al resottovocein un soffiomentre accende il lume)

Vattene!

IL RE (ad alta vocescoppiando a ridere)

Piove! Vuoi cacciarmi fuori con un tempo simile? Stanotte non si lascerebbeall'addiaccio neanche un poeta! (Guarda

fuori dalla finestra)

SALTABADIL (sottovoce a Maguelonne mostrandole il denaro che stringe nelpugno)

Fallo restare! Vale già dieci scudi d'oro e ce ne saranno altri dieci amezzanotte! (Al re educatamente) Sono proprio

felice che il signore passi la notte in camera mia!

IL RE (ridendo)

In luglio si scoppia dal caldo e in dicembre si gela dal freddonon è vero?

SALTABADIL

Volete vedere la stanzasignore?

IL RE

Ma certo!51

Saltabadil prende il lume mentre il re mormora ridendo qualche parolaall'orecchio di Maguelonne. Poi salgono

entrambi la scala che porta al primo piano. Saltabadil fa strada al re.

MAGUELONNE (sola)

Povero giovane! (Avvicinandosi alla finestra) Com'è buioDio mio!

Dall'abbainoin altosi vedono il Re e Saltabadil in solaio.

SALTABADIL (al re)

Ecco il lettosignorela seggiola e il tavolo.

IL RE

Quanti piedi in tutto? (Guarda alternativamente il lettola seggiola e iltavolo) Treseinove... sorprendente! I tuoi

mobili sono tutti sciancati: hanno combattuto a Marignan per caso? (Avvicinandosiall'abbainoche ha i vetri rotti) Qua

si dorme all'aperto! Non ci sono né vetri né imposte. È impossibiletrattare meglio il ventoquando ha voglia di entrare!

(A Saltabadilche ha acceso sul tavolo un lume da notte) Buonanotte.

SALTABADIL

Dio vi guardi!

Escesi tira dietro l'uscio. Si sente il suo passo pesante sulla scala.

IL RE (soloslacciandosi il cinturone)

Perdiosono stanco da morire! In attesa del megliotanto vale dormire unpo'. (Mette il cappello e la spada sulla

seggiolasi slaccia gli stivali e si stende sul letto) Com'è frescaamabilepiena di vita questa Maguelonne!

(Rialzandosi) Spero che abbia lasciato la porta aperta! Sìper fortuna!(Si corica di nuovo edopo qualche minutocade

riverso sul letto profondamente addormentato).

Maguelonne e Saltabadil sono nella stanza a pianterreno. È appena scoppiatoil temporale. La pioggia e i lampi

imperversano frammisti al rombo del tuono. Maguelonne cuce seduta accanto altavolo. Saltabadilpensieroso

tracanna il vino dalla bottiglia da cui beveva il re. Nessuno dei due parlacome se entrambi fossero perseguitati da

un'idea fissa.

MAGUELONNE (sospirando)

Quel giovane è tanto bello!

SALTABADIL

Lo credo bene! Mi ha già fruttato venti scudi d'oro!

MAGUELONNE

Quanto?

SALTABADIL

Venti scudi.

MAGUELONNE

Valeva molto di più!

SALTABADIL

Sciocchina! Va' a vedere se dormeadessoe portami giù la sua spada.

Maguelonne obbedisce. Il temporale scoppia in tutta la sua violenza. In fondoalla scena si staglia il profilo cupo di

Bianca. È vestita da uomopronta a balzare in sellacon gli speroni e glistivali. Avanza lentamente verso la casupola

mentre Saltabadil beve e Maguelonnein soffittasolleva il lume percontemplare il re addormentato.

MAGUELONNE (con le lacrime agli occhi)

Che peccato! (Prende la spada) Dormepovero ragazzo! (Ridiscende eporta la spada al fratello)

Scena quinta52

Il Readdormentato in soffitta; Saltabadil e Maguelonnenella stanza apianterreno; Biancafuori.

BIANCA (avanzando lentamente nel buiorischiarata dai lampi eaccompagnata dal fragore spaventoso del tuono)

"Una cosa terribile!". Ahio perdo la ragione! Ha deciso dipassare la notte in questa casa. Mio Diosono a una svolta

del mio destino! Padrevi chiedo perdono! Voi non siete più qui etornandoio vi ho disobbedito. Ma non ho potuto

agire diversamente. (Avvicinandosi alla casa) Cosa succederà? Io chefino a poco tempo fa non conoscevo nulla

dell'avveniredel mondo e della sofferenza umana; iouna povera fanciullache viveva nascosta in mezzo ai fiorisono

stata coinvolta all'improvviso in questo orrore! Ahimèla felicitàl'onore non esistono più! Tutto è lutto e pianto! Nei

cuori arsi dalla sua fiammal'amore lascia solo infelicità e miseria? Soloun po' di cenere è il risultato di questo incendio

spaventoso! Non mi ama più! (Piange amaramente. Rialzando il capo)Poco fa attraverso i miei pensieri si è fatto strada

un orrendo frastuono. È scoppiato proprio su di mesul mio capo. Forse èstato il tuono. Che notte orribile! Una donna

disperata è capace di tutto. E pensare che avevo paura della mia ombra! (Scorgendola luce nella casa) Ohcosa

accade? (Avanzapoi indietreggia) Quiin questo momentomi sistringe il cuore. Non si starà per commettere un

delitto?

Maguelonne e Saltabadil riprendono a parlarea pianterreno.

SALTABADIL

Che tempo!

MAGUELONNE

Tuono e pioggia.

SALTABADIL

Sìsembra ci sia una gran battaglia in cielo. C'è uno che urla e uno chepiange!

BIANCA

Se mio padre sapesse dove sono!

MAGUELONNE

Fratello!

BIANCA (trasalendo)

Ho sentito delle voci.

Si avvicina tremando alla casaspia attraverso la fessura del muro e ascoltaattentamente.

MAGUELONNE

Fratello!

SALTABADIL

Allora?

MAGUELONNE

Sai a cosa penso?

SALTABADIL

No.

MAGUELONNE

Indovina.

SALTABADIL

Al diavolo!

MAGUELONNE

È così bello quel giovane. È altocoraggiosofiero come un Apollo e sacome si conquista una donna! Mi ama

teneramente e dorme come il bambin Gesù! Non uccidiamolo!

BIANCA (che sente e vede tuttoterrorizzata)

Cielo!53

SALTABADIL (mentre estrae da un cassone un vecchio sacco di tela e unapietra che consegnaimpassibilea

Maguelonne)

Ricuci subito questo vecchio sacco.

MAGUELONNE

Perché?

SALTABADIL

Per nasconderci dentronon appena lassù mi sarò sbarazzato del tuo Apolloil suo cadavere in compagnia di questa

pietrae gettarli nel fiume.

MAGUELONNE

Ma...

SALTABADIL

Resta fuori da questa storiaMaguelonne.

MAGUELONNE

Se...

SALTABADIL

Se ti dessi rettanon ucciderei più nessuno. Suaccomoda il sacco.

BIANCA

Chi sono questi due? Forse sto guardando dalla soglia dell'inferno?

MAGUELONNE (accomodando il sacco)

Eseguo gli ordini! Ma nessuno ci vieta di parlare.

SALTABADIL

Va bene.

MAGUELONNE

Hai dei rancori personali contro il mio bel cavaliere?

SALTABADIL

Io! Ma se è un capitano! Io rispetto chi porta la spada: non appartengo allastessa categoria?

MAGUELONNE

Uccidere un bel ragazzo che non è certo un plebeo per conto di un gobboorrendo dal corpo a forma di esse!

SALTABADIL

Poche storie! Mi sono impegnato con un gobbo per uccidere un bell'uomo. Tuttoil resto non conta: dieci scudi

d'anticipo ed altri dieci alla consegna del cadavere. Diamogli il corpo percui ha pagato. Non c'è altro da dire.

MAGUELONNE

Puoi uccidere il gobbo quando tornerà col resto della somma. Non ci perdiniente.

BIANCA

Ohpadre mio!

MAGUELONNE

Allora siamo d'accordo?

SALTABADIL (fissando Maguelonne)

Ehi! Per chi mi prendisorella? Per un ladroper un bandito? Uccidere uncliente che mi paga!

MAGUELONNE (mostrandogli un fagotto)

Allora riempi il sacco con questi rami secchi. Il buio lo inganneràcrederà di avere in mano il suo uomo.

SALTABADIL54

Questa poi! Credi davvero che quattro fascine si possano scambiare per uncorpo? Il legno è secco e rigidoduro e

immobiletutto d'un pezzo. Non è una cosa viva.

BIANCA

La pioggia mi gela nelle ossa.

MAGUELONNE

Ti pregorisparmialo.

SALTABADIL

Sciocchezze!

MAGUELONNE

Mio caro fratello!

SALTABADIL

Non parlare così forte! Deve morire! Taciadesso!

MAGUELONNE (irritata)

Ma io non voglio! Lo sveglieròlo farò uscire di qui!

BIANCA

Brava ragazza!

SALTABADIL

E i dieci scudi d'oro?

MAGUELONNE

È vero.

SALTABADIL

Stai buona e lasciami lavorare in pacebambina!

MAGUELONNE

Novoglio salvarlo!

Maguelonnecon aria decisasi piazza davanti alla scala per impedirnel'accesso al fratello. Scoraggiato dalla sua

resistenzaSaltabadil torna in proscenio e medita sulla piega presa daglieventi per trovare una via d'uscita

soddisfacente per entrambi.

SALTABADIL

Vedia mo. A mezzanottel'altro tornerà qui. Se nel frattempo arrivassequalcunoche ne so?un viandantechiunquee

bussasse alla porta per chiedere ospitalitàio potrei prenderlo allespalleucciderlo e metterlo nel sacco al posto del tuo

spasimante. Il gobbo non si accorgerà di nulla. In una notte buia comequestala sua soddisfazione rimarrà invariata

purché possa gettare una cosa qualunque nel fiume. Ecco quello che possofare per te.

MAGUELONNE

Grazie. Ma chi vuoi che venga da queste parti?

SALTABADIL

È l'unica alternativa che mi si offre per salvare la vita al tuo uomo.

MAGUELONNE

A un'ora simile?

BIANCA

Dio! Voi mi mettete alla provavoi esigete la mia vita! Dovrò sottostare atanto per chi mi è stato infedele? Ohno!

Sono troppo giovane! Mio Dionon spingetemi su questa china! (Tuona)

MAGUELONNE

È più facile che il mare entri tutto nel mio paniere piuttosto che uncristiano capiti quiin una notte come questa!55

SALTABADIL

Se non viene nessunoil bel giovane che ti sta tanto a cuore morrà.

BIANCA (rabbrividendo)

Che orrore! Se chiamassi la ronda? A che scopo? Non c'è nessuno! E poiquell'uomo denuncerebbe mio padre! Ma io

non voglio morire. Ho ben altro da fare: devo badare a mio padredevoproteggerlo. Quando non si hanno ancora sedici

anniè orribile il pensiero della morte! Nonon posso! Dio miosentireun'arma squarciarmi il petto! Ah! (Un orologio

batte un colpo)

SALTABADIL

Sorellal'orologio qua accanto ha battuto un colpo. (Altri due colpi)Sono le undici e tre quarti. Non verrà nessuno

prima di mezzanotte. Non senti nessun rumore fuori? Non posso piùtransigereormai. Ho solo un quarto d'ora.

Comincia a salire la scala. Maguelonne lo trattiene singhiozzando.

MAGUELONNE

Fratelloaspetta ancora!

BIANCA

Come! Quella donna è capace di piangere! Mentre ioche posso salvarlononfaccio nulla! Se non mi ama piùposso

solo moriree allora morrò per lui! (Esitando un attimo) Madecidersi è atroce!

SALTABADIL (a Maguelonne)

Nonon posso più aspettare. È impossibile.

BIANCA

Se almeno sapessi come mi uccideranno! Se non dovessi soffrire! Ma se micolpiscono sulla frontesul viso... Ohmio

Dio!

SALTABADIL (cercando di liberarsi di Maguelonne che vuole impedirgli disalire)

Cosa vuoi che faccia? T'illudi che arrivi qualcuno a prendere il suo posto?

BIANCA (rabbrividendo sotto la pioggia)

Ho tanto freddo! (Avvicinandosi alla porta) Andiamo! (Fermandosi)Morire cosìattanagliata dal gelo.

Si trascina barcollando fino all'uscio del tugurio e batte debolmente uncolpo.

MAGUELONNE

Bussano!

SALTABADIL

È solo il vento che sbatte le tegole sul tetto.

Bianca bussa di nuovo.

MAGUELONNE

Bussano! (Va ad aprire lo spioncino e guarda fuori)

SALTABADIL

È strano!

MAGUELONNE (a Bianca)

Ehic'è qualcuno? (A Saltabadil) È un giovane.

BIANCA

Datemi asilo per la notte!

SALTABADIL

Sarà un sonno ben profondo!

MAGUELONNE

Sìsarà una lunga notte.56

BIANCA

Aprite!

SALTABADIL

Aspetta! Perbacco! Dammi il coltellovoglio

Maguelonne gli dà il coltelloche Saltabadil affila sulla lama di unafalce.

BIANCA

Cielo! Sento che stanno affilando il coltello!

MAGUELONNE

Povero giovanebussa alla sua tomba.

BIANCA

Sto tremando! Come! Sto per morire! (Inginocchiandosi) O Signore a cuisto per presentarmiperdono tutti coloro che

mi han fatto del male. Padre e voimio Dioperdonatelivi supplico:perdonate il re Francesco Ia cui offro la mia pietà

e il mio amoree tutti gli altrianche quel demonioquel dannato checolpugnale alzatomi attende nell'ombra!

Sacrifico la mia vita a chi mi è stato infedele! Se ciò che sto percompiere può ridargli la gioia di vivereohmi auguro

che si scordi di me e chein un'eterna prosperità inattaccabile daglieventipossa vivere a lungo l'uomo a cui sacrifico la

vita! (Rialzandosi) Bisogna essere pronti! (Bussa di nuovo allaporta)

MAGUELONNE (a Saltabadil)

Sbrigatirischia di stancarsi.

SALTABADIL (provando la lama sul tavolo)

Bene. Lascia che mi metta al posto giustodietro la porta.

BIANCA

Ho sentito ogni parola! Ahimè!

Saltabadil va a mettersi dietro la porta in modo che il battenteaprendosiverso l'internolo nasconda a chi entra

lasciandolotuttaviavisibile allo spettatore.

MAGUELONNE (a Saltabadil)

Aspetto il segnale.

SALTABADIL (dietro la portacol coltello in mano)

Apri.

MAGUELONNE (aprendo a Bianca)

Entrate.

BIANCA (tra sé)

Cielo! Che atroci sofferenze mi attendono! (Retrocede)

MAGUELONNE

Alloracosa aspettate?

BIANCA (con orroretra sé)

La sorella aiuta il fratello. Dio mioperdonateli! Perdonatemipadre mio!

Entra. Nel momento in cui appare sulla soglia della casupolaSaltabadil alzail pugnale Cala la tela.

ATTO QUINTO

TRIBOULET57

La scena è la stessa. L'unica differenzaquando si alza il siparioècostituita dalla casa di Saltabadil divenuta

assolutamente impenetrabile allo sguardo e alla curiosità del prossimo: leimposte sono ermeticamente chiuse e tutto

affonda nelle tenebre.

Scena prima

Tribouletsolo. Avanza lentamente dal fondoavviluppato nel mantello. Iltemporale volge al termine: si sentono solo

in lontananzadei tuoni ea trattiqualche lampo solca l'orizzonte.Triboulet è assorto in profonda meditazioneuna

cupa soddisfazione gli brilla negli occhi.

TRIBOULET

Mi vendicheròfinalmente! È cosa fattaormai! Da un mese attendospiocontinuo a recitare il mio ruolo di giullare

nascondo a tutti l'angoscia che mi divora e piango lacrime di sangueinvisibili sotto la maschera beffarda del Pazzo!

(Esaminando una porticina bassa sulla facciata della casa) Questaporta... Ohpoter stringeretoccare la vendetta! È da

qui che uscirannoe me lo porteranno! L'ora non è ancora scoccata ma iosono già qui. Aspetteròsorvegliando questa

uscita. Sìfarò così. (Tuona) Che tempo! Che notte misteriosa! Nelcielo infuria l'uraganoe sulla terra si commette un

delitto! Mi elevo a una grande altezzastanotte! Il fuoco della mia collerarispecchia l'ira divina. Che grande sovrano sto

uccidendo! Un monarca che ha in pugno la sorte di altri venti rele cui manispargono ovunque sia la pace che la

guerra! Un re che porta sulle spalle il peso del mondo. Quando sarà mortotutto rovinerà con lui! Quando sottrarrò

bruscamente questo perno che sostiene il mondola scossa sarà inaudita eterribile e la mia manoartefice della caduta

farà vacillare l'Europa in piantola costringerà a cercare altrove unvalido punto d'appoggio! E pensare che se domani

Dio dicesse alla terra: "O terraquale vulcano ha spalancato il suocratere? Chi ha ridotto alla disperazione il cristiano

l'ottomanoClemente VIIDoriaCarlo VSolimano? Chi è quel CesarequelCristoquel guerriero o quell'apostolo che

getta ogni paese l'uno contro l'altro? Quale braccio ti fa tremareterraper assecondare il suo volere?" La terra

terrorizzatarisponderebbe: "Triboulet!". Ohrallegrati poverogiullareafferma la sovranità del tuo orgoglio. La

vendetta di un Pazzo fa vacillare il mondo! (Tra gli ultimi rombi dituonosi sente suonare la mezzanotte a un orologio

lontano. Triboulet ascolta) Mezzanotte! (Corre verso la casabussaalla porticina)

VOCE DALL'INTERNO

Chi va là?

TRIBOULET

Sono io.

VOCE

Bene.

Si apre solo il battente inferiore della porta.

TRIBOULET (curvo e ansante)

Presto!

VOCE

Non entrate.

Saltabadil esce strisciando dal pannello aperto. Da quella fessura estrae uninvolucro pesanteun fagotto di forma

oblunga che si distingue a fatica nel buio. Non ha lume in manoe in casanon brilla nessuna luce.

Scena seconda

TribouletSaltabadil.

SALTABADIL

Uffa! È pesante. Aiutatemisignoresono pochi passi.

Tribouletscosso da un tremito di gioia convulsalo aiuta a trasportare inproscenio un gran sacco di colore scuro che

sembra contenga un cadavere.

Il vostro uomo è qua dentroin questo sacco!58

TRIBOULET

Voglio vederlo! Ohgioia! Una torcia!

SALTABADIL

Noperdio!

TRIBOULET

Chi temi che ci scopra?

SALTABADIL

Gli arcierila ronda di notte. Diavolo! Niente torcia! Stiamo facendo fintroppo chiasso! I soldiadesso!

TRIBOULET (allungandogli una borsa)

Tieni! (Esaminando con cura il sacco gettato a terra mentre l'altro contail denaro) C'è anche la gioia che viene

dall'odio!

SALTABADIL

Volete che vi aiuti a gettarlo nella Senna?

TRIBOULET

Ce la farò da solo.

SALTABADIL (insistendo)

In due faremo prima.

TRIBOULET

Non costa nessuna fatica seppellire un nemico!

SALTABADIL

Volete dire che lo seppellite nella Senna? Allorapadronefate come vipare! (Avvicinandosi a un punto del parapetto)

Non gettatelo qui. È un posto che non si presta. (Indicandogli unabreccia nel parapetto) Quiinveceè più profondo.

Fate in fretta. Buonasera.

Rientra in casa e si chiude la porta alle spalle.

Scena terza

Tribouletsolo.

TRIBOULET (fissando il sacco)

È qui! Morto! Vorrei proprio vederlo! (Tastando il sacco) Non c'èdubbio: è proprio lui! Lo sentosotto la tela. Ecco i

suoi speroni che quasi bucano il sacco. È proprio lui! (Rialzandosi emettendo un piede sul sacco) Adesso guardami

mondo! Qua c'è un buffonee qua dentro c'è un re! E che re! Il più grandedi tuttiquello che sovrasta il mondo! Eccolo

sotto i miei piediè in mio potere. È lui. Ha la Senna per sepolcroequesto sacco per sudario. Chi l'ha ridotto così?

(Incrociando le braccia) Ebbenesì! È solo opera mia. Non riescoancora a credere di averlo tanto ignominiosamente

sconfittotutti i popoli domani non riusciranno a crederci. Cosa dirà ilfuturo? Che immenso stupore susciterà tra le

nazioni un fatto di questa portata! Destinoche innalzi a questa altezzacome fai presto a precipitarci! Uno dei sovrani

più potenti del mondoFrancesco Iil principe dal cuore di fuocorivaledi Carlo Vun sovrano di Franciaun dio -

anche se non possedeva l'immortalità - uno stratega vittorioso checon unpassofaceva vacillare la base delle mura

(tuona a intermittenza ) l'uomo di Marignancolui che per un'interanotte spinse con un fragore terribile le divisioni al

campo di battaglia equando spuntò il solecon le mani coperte di sanguesollevò fiero l'ultimo moncone di tre grandi

spadequesto reDio!avrà bruscamente abbandonato l'universo costellatodella sua gloria! Sottratto d'improvviso alla

vita con tutta la sua potenzacol suo nomecon l'eco che tramandava ognisuo gesto riflesso nelle adulazioni della corte

rapito da uno sconosciuto in una notte di tempestacome un neonato venuto almondo deforme! Come! Questa corte

questo secoloquesto regno ridotti in fumo! Questo sovrano che si innalzavain un'alba di fuocodisintegratosvanito

dissolto nell'aria! Apparso e scomparso come un lampo che solca il cielo!Forsea partire da domanigli araldioffrendo

inutilmente una montagna d'orocorreranno per città e villaggi e griderannoal passante storditoammutolito dallo

stupore: "Tutto questo a chi ritroverà lo scomparso Francesco I!".Ahche gioia! (Dopo un attimo di pausa ) Figlia mia

povera infeliceeccolo punito per sempreeccoti vendicata! Ohquantobisogno avevo del suo sangue! E bastato un

pugno d'oroed ora è mio per sempre! (Curvandosi con ira sul cadavere)Scelleratosei ancora in grado di sentirmi?

Mia figliache vale molto di più della tua coronamia figliache nonaveva fatto del male a nessunotu me l'hai59

invidiatatu me l'hai presa! Per restituirmela macchiata dall'infelicità edal disonoreahimé! Ebbeneora dimmi - mi

ascolti? - anche se ti pare stranosono ioproprio io che rido e mi vendicodi te! Dormivi tranquillonon è vero?poiché

io fingevo di aver dimenticato l'affronto! Che miseria poter credere chel'ira di un padre perdesse i denti con tanta

facilità! Oh no! Nella lotta dichiarata tra me e tenel contrasto tra ildebole e il forteè il debole che ha riportato la

vittoria. Chi ti leccava i piediadesso ti divora il cuore! Sei nelle miemani. (Curvandosi sempre più sul sacco) Mi

senti? Sono ionobile reioquel Pazzoquel buffone; ioquel mezzo uomoquel curioso animale che tu chiamavi

"cane!". (Colpisce il cadavere) Devi sapere che quando lavendetta allunga le sue spire in un essere umanoanche nel

cuore più insensibile la minima articolazione si risvegliachi è debolerinnega la sua fragilitàla viltà si tramuta in

coraggiolo schiavo estrae l'odio dal fodero della spadail gobbo diventauna tigre e il giullare si trasforma in carnefice!

(Rialzandosi a metà) Ohcome vorrei che fosse in grado di sentire lemie parolesenza poter reagire! (Chinandosi

ancora) Mi senti? Io ti odio! Va' a vedere in fondo al fiumedoveconcluderai la tua giornata terrenase c'è qualche

corrente che risalga fino a Saint-Denis! (Rialzandosi) Ti getto nelfiumeFrancesco I!

Prende il sacco per uno dei capi e lo trascina in riva al fiume. Nel momentoin cui lo appoggia sul parapettola

porticina della casa si apre con precauzione. Maguelonne escesi guardaattorno inquietaesprime a gesti la

sensazione di non scorgere anima viva e rientra per riaffacciarsisubitodopocol re. Gli spiega a cenni che non c'è

nessuno e può andarsene. Maguelonne rientra chiudendo la porta e il reattraversa lo spiazzo nella direzione

indicatagli dalla ragazza. È il momento in cui Triboulet si appresta agettare il sacco nella Senna.

TRIBOULET (con la mano sul sacco)

Andiamo!

IL RE (cantando in fondo alla scena)

"La donna è un'infedele!

Non credere al suo miele!"

TRIBOULET (sussultando)

Che voce è mai questa? Come! Vi prendete gioco di mevaghi fantasmi dellanotte?

Si volta e ascolta spaventato. Il re è scomparsoma la sua voce si sentesvanire a grande distanza.

VOCE DEL RE

"La donna è un'infedele!

Non credere al suo miele!"

TRIBOULET

Maledizione! Non è lui! Non l'ho in pugno! L'hanno salvatoqualcuno haprotetto la sua fugasono stato ingannato!

(Correndo verso la casadi cui è rimasta aperta solo la finestra del primopiano) Furfante! (Misurando a occhio

l'altezzacome se volesse tentare di scalarla) Quella finestra è troppoalta! (Tornando furente verso il sacco) Chi ha

ficcato qua dentro al suo postoquel traditore? Un povero innocente? Iotremo... (Tastando il sacco) Non c'è dubbioè

un corpo umano. (Lacera il saccodall'alto in bassocol pugnale e ciguarda dentro ansioso) Non vedo niente! È notte

fonda! (Voltandosismarrito) Ah! Non c'è una luce sul sentieronessun lume in casa! Neanche una torcia accesa!

(Appoggiandosi coi gomiti sul corpo sconosciuto) Aspettiamo un lampo.

Resta per qualche minuto con lo sguardo fisso sul sacco semiaperto da cui haestrattofino alla vitail corpo esanime

di Bianca.

Scena quarta

TribouletBianca.

TRIBOULET (alla luce di un lamposi rialza e indietreggia con un gridoterribile)

Mia figlia! AhDio! Mia figlia! Mia figlia! Cielo e terra! Si tratta di miafiglia! (Toccandosi la mano) Dio! La mia

mano è bagnata! Di chi è questo sangue! Mia figlia! Ohio perdo laragione! Che orribile incubo! È una visione! Oh no

non è possibileè partitaè in viaggio per Evreux! (Cadendo inginocchio vicino al corpocon gli occhi rivolti al cielo)

Ohmio Dio! Dimmi che sono vittima di un sogno spaventosoche mia figlia èsotto la tua protezioneche non si tratta

di leinon è cosìDio mio? (Un altro lampo splende in cielo e illuminail pallido viso e gli occhi chiusi di Bianca) Sì! È

lei! È proprio lei! (Gettandosi singhiozzando sul corpo) Figliabambina mia! Rispondimidimmi: ti hanno assassinata?

Ohrispondi! Assassini! Dio mionon c'è nessuno quioltre a quella coppiaorribilesinistra! Parlamiparlami! Figlia

miacielofiglia mia!60

BIANCA (come se fosse stata richiamata in vita dalle grida del padresocchiude le palpebre e parla con un filo di

voce)

Chi mi chiama?

TRIBOULET (fuori di sé)

Ha detto qualcosa! Si è mossa! Il suo cuore batte! Apre gli occhi! Dio mioè viva!

BIANCA (si solleva a metàè in camiciacoi capelli sciolticoperta disangue. La parte inferiore del corpoavvolta

negli indumenti maschiliè nascosta nel sacco)

Dove sono?

TRIBOULET (sollevandola tra le braccia)

Bambina miail solo bene che ho sulla terradimmimi sentiriconosci lamia voce?

BIANCA

Padre mio!...

TRIBOULET

Biancacosa t'hanno fatto? Che mistero infernale...? Ho paura di farti malea toccarti. Non ci vedo. Figlia miasei

ferita? Guida la mia mano!

BIANCA (con voce rotta)

La lama ha trapassato il cuorene sono certal'ho sentita...

TRIBOULET

Ma chi ha vibrato il colpo?

BIANCA

Ahè stata tutta colpa mia. Vi ho ingannato. Lo amavo troppoe ora muoioper lui.

TRIBOULET

Sorte implacabile! Sei stata trascinata nella mia vendetta! AhDio ha volutodistruggermi! Ma come hanno fatto?

Spiegamelo tubambina mia! Rispondimi!

BIANCA (morente)

Non mi fate parlare!

TRIBOULET (coprendola di baci)

Perdonamima non posso perderti senza sapere cosa è avvenuto! Ohla tuafronte si piegacade!

BIANCA (cerca di voltarsicon grande fatica)

Oh!... Dall'altra parte! ... Soffoco!

TRIBOULET (sollevandola con angoscia)

Bianca! Bianca! Non morire! (Voltandosiin preda alla disperazione)Aiuto! C'è qualcuno? Non c'è nessuno qui? Mia

figlia dovrà morire così? Ahlà sul muro c'è la campana del traghetto!Cara bambinapuoi aspettare un attimoil tempo

di andare a prendere dell'acquadi suonare perché venga qualcuno? Solo unattimo! (Bianca fa cenno che è inutile) No

non vuoi? Eppure è necessario! (Chiamandosenza lasciarla) C'èqualcuno? (Silenzio assoluto. La casa è muta

nell'ombra) Dio mioquella casa è una tomba! (Bianca è in agonia)Ohnon morire! Bambinatesoro miodolce

colombaBianca! Se tu mi lasciio non avrò più niente! Ti supplicononmorire!

BIANCA

Oh! ...

TRIBOULET

II mio braccio non deve star quinon è vero? Ti dà fastidio. Aspettamimetto dall'altra parte. Stai megliocosì? Ti

scongiurocerca di respirare finché venga qualcuno ad assisterci! Nessunoci aiuta! Nessuno!

BIANCA (con grande sforzocon voce spenta)

Perdonategli! Padre mio... Addio! (Il suo capo ricade)

TRIBOULET (strappandosi i capelli)61

Bianca! Sta spirando! (Corre alla campana del traghetto e la scuotefuriosamente) Aiuto! All'assassinio! Al fuoco!

(Tornando da Bianca) Ti pregodimmi ancora una parolauna sola!Parlamiti supplico! (Cercando di sollevarla)

Perché vuoi restare col corpo in questa posizione? Sedici anni! Noètroppo giovane! Notu non sei morta! Bianca

come hai potuto lasciare così tuo padre? Non dovrò più sentire la tuavoce? Dio mioperché? (Accorrendo alle sue

gridaentra gente del popolo reggendo le torce) È stato crudele ilcieloquando me l'ha data! Perchépovera caranon

ti ha ripreso prima di rivelarmi la bellezza della tua anima? Perché havoluto che conoscessi il tesoro che possedevo?

Ahimèperché non sei morta da piccolail giorno in cui giocando deibambini ti ferirono? Bambina miabambina mia!

Scena quinta

Gli astantiuomini e donne del popolo.

UNA DONNA

Le sue parole mi straziano il cuore.

TRIBOULET (voltandosi)

Aheccovi! Finalmente arrivate! Era ora! (Prendendo per il bavero uncarrettiereche ha in mano una frusta) Senti tu

bricconenon hai dei cavalli? Una carrozza? Dì?

IL CARRETTIERE

Sì. Perché mi scuote così?

TRIBOULET

Davvero? Prendi la mia testa e schiacciala sotto le tue ruote! (Gettandosiancora sul corpo di Bianca) Figlia mia!

UNO DEGLI SPETTATORI

Un omicidio? Un padre ridotto alla disperazione? Dividiamoli. (Tentano ditrascinare Tribouletche si dibattelontano

dal corpo di Bianca)

TRIBOULET

Voglio restare qui! Voglio vederla! Che male vi ho fatto perché me laportiate via? Non vi ho mai visto. Ascoltatemi

per carità! (A una donna) State piangendodovete essere buona!Signoraditegli di non portarmi via! (La donna

intercede per lui Triboulet cade in ginocchio davanti a Bianca) Inginocchio! Mettiti in ginocchiomiserabile! Muori

accanto a lei!

LA DONNA

Calmatevi. Se continuate a gridare cosìvi porteranno via.

TRIBOULET (fuori di sé)

Nono! Lasciatemi! (Prendendo Bianca tra le braccia) Sono certo cherespira ancora! Ha bisogno di me! Prestoandate

a cercare aiuto in città! Lasciatela quitra le mie braccia. Starò calmo. (Laprende tra le braccia e la culla come fa una

madre col suo bimbo addormentato) Nonon è morta! Dio non lopermetterebbe. Perché lo sa beneLuiche ho solo lei

a questo mondo! Tutti odiano chi è deformetutti lo evitano con ribrezzonessuno si interessa delle sue sofferenze... lei

sola mi amai Lei è la mia gioiail mio sostegno. Se qualcuno deride suopadrelei piange con lui. Così bella... e morta!

Ohno! Datemi qualcosa per asciugarle la fronte. (Le asciuga la fronte)Le sue labbra sono ancora rosee. Oh se l'aveste

vedutaoh la vedo ancoraa due annicoi suoi capelli d'oro! Era bionda aquel tempo! (Stringendola al cuore con

trasporto) Ohpovera vittima! La mia Biancala mia gioiala mia figliaadorata! (Calmandosi e contemplandola) La

tenevo tra le braccia cosìquand'era bambina... Dormiva proprio cosìcomein questo momento! E quando si svegliava

se poteste immaginare che angelo! Dovevo sembrarle ben stranoeppure misorrideva coi suoi occhi celestiali mentre le

baciavo le sue piccole mani! Povero agnellino! Nonon è morta: dormestariposando. Poco fasignori mieiera tutto

diversoe tuttavia si è svegliata. Ohbisogna saper attendere. Tra unattimovedrete che riaprirà gli occhi. Vi renderete

contosperoche sono ritornato padrone delle mie azioniche sono calmo etranquilloche non offendo nessuno e

poiché non ho la minima intenzione di infrangere i vostri divietisonolibero di contemplare la mia creatura. (La

contempla) Nessuna ruga turba la purezza della sua fronte! Nessuna gravesofferenza! Le ho già riscaldato le mani nelle

mievedete: toccatele pure! (Entra un medico)

LA DONNA (a Triboulet)

Il chirurgo.

TRIBOULET (al chirurgo che si avvicina)

Eccoesaminatelanon ve lo impedirò. È svenutanon è vero?62

IL CHIRURGO (esaminando Bianca)

È morta.

Triboulet si alza in piedi in preda a un'estrema agitazioneil medicoprosegue il suo freddo referto.

Presenta una piaga profonda al fianco sinistro. Il sangueuscendol'hasoffocata causando il decesso.

TRIBOULET

Ho ucciso la mia creatura! Ho ucciso la mia creatura!

Cade esanime al suolo.