home page
pagina iniziale |
by |
In una notte terrificante, Tra il fragore dei tuoni, Presso la tomba della sua Amata Giunge l’Inca con lento incedere.
-“Per il mio amore e le mie pene, Non esistono sospiri né lamenti Nello strazio dei vivi Né nella voce del cimitero.
Voglio piangere lacrime Che oltrepassino rocce e ghiacciai; Commuovere coi miei gemiti I vivi e i morti…”
Scava l’Inca nella tomba; E, dalle spoglie funebri, Nell’incerta luce del fulmine Forgia lo strumento musicale.
L’Inca libera il suo pianto; E, alle lacrime di fuoco, Si addolciscono le dure rocce E si sciolgono i ghiacci.
L’Inca suona la Quena; E, alle lugubri note, Versano lacrime i vivi E sussultano i morti.
(Traduz. di Natalia Giannoni)