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L'elogio dell'ozio
Leggi i testi consigliati:
Le fantasticherie del passeggiatore solitario (estratto) | italiano | |
Les rêveries du promeneur solitaire | Francese | |
Invito alla lettura
Nell'affannoso vortice del viaggio, c'è un luogo alla portata di ciascuno, dove si gode appieno del presente, e si osserva ed assorbe senza fretta ciò che si muove o resta fermo intorno.
Questo luogo è il tempo dell'ozio: non teme la noia perchè vive nell'unico infinito istante che è davvero, non fa progetti per il futuro e non recrimina sul passato. L'ozio è vivo, osserva e si perde in dettagli forse inutili, ma ha tutto il tempo del mondo, e non lo sa, perchè non ha bisogno di contarlo. E' un ozio che genera una calma, durevole e rigenerante soddisfazione, che trova la sua fonte all'interno dell'anima.
Dice Rousseau: "Il prezioso far niente fu la prima e la principale di quelle gioie che ho voluto assaporare in tutta la loro dolcezza, e tutto quel che feci durante il mio soggiorno non fu altro se non l’occupazione deliziosa e necessaria di un uomo votatosi all’ozio".
Proponiamo questo mese un estratto delle "Fantasticherie del passeggiatore solitario" di Jean-Jacques Rousseau, che con la divertente finezza del viaggiatore navigato, traccia una breve guida di un luogo dell'anima prezioso, difficile da trovare, e talvolta dimenticato.
Buona lettura.
Simone Alessandria
Redazione di
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