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Sulla libertà
Leggi gratuitamente i testi consigliati:
Il Leviatano (T. Hobbes)
Il padrone e il lavorante (L. Tolsoj)
Invito alla lettura
Per la libertà sono stati utilizzati fiumi di inchiostro. Opere filosofiche, saggi, romanzi, articoli, manifesti, volantini, pagine internet: ogni forma di comunicazione è piena di inni alla libertà. E’ un dio che tutti dobbiamo adorare; un dio crudele, che esige martiri e profeti, un dio poco visibile che poco comunica e raramente premia. Un ideale, una filosofia, un pensiero: liberale, libertario, libertino, libero.
Ovviamente questa non è la sede adatta per dissertare della libertà. Vogliamo tuttavia lanciare qualche spunto di riflessione. Un dibattito assai acceso oggi è sulla libertà dei mezzi di informazione, in particolare la televisione, e su come ne veniamo influenzati. Manca in molti dibattiti l’asserzione di un fatto molto semplice: l’informazione non cambia necessariamente la nostra opinione su particolari temi o argomenti. Difficilmente cambieremo idea sul partito da votare guardando un programma. L’influenza più drammatica dell’informazione è su quello a cui pensiamo. L’informazione decide che l’omicidio di un bambino in un paesino italiano è importante. Poco importa l’opinione di ciascuno di noi sul fatto o sul colpevole: l’informazione ha portato alla nostra attenzione questo particolare omicidio, che improvvisamente diventa argomento di discussione, che mette in secondo piano altri temi, come guerre civili, repressioni, ecologia. Paradossalmente, in Occidente c’è grande libertà di pensiero, ma viene esercitata in modo molto poco libero.
Questo ci porta a riflettere sul condizionamento a cui siamo soggetti, che non è solo né prevalentemente quello dell’informazione. E' il condizionamento della società, quello che viene inculcato al figlio dai genitori, il sistema dei valori che predestina un bambino occidentale a studiare per quindici anni e trovarsi un lavoro rispettabile, ed un bambino africano a patire la fame. Ma qui rischiamo di perderci in una spirale di cui non vediamo il fondo, quindi rimandiamo a testi di studiosi, filosofi, scrittori e poeti molto più illustri.
L’invito alla lettura di questo mese propone tre testi che per epoca, stile e temi trattati sono completamente diversi: Platone, con l’”Apologia di Socrate”, Hobbes ed il suo “Leviatano”, e un romanzo di Tolstoj, “il padrone e il lavorante”. Lasciamo a ciascuno dei lettori trovare il filo conduttore tra questi testi, nella massima libertà possibile.
Simone Alessandria
Redazione di
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