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Il teatro di Goldoni
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Questo mese vogliamo parlare del grande commedigrafo veneziano Carlo Goldoni, che nelle sue opere ci fa conoscere una dimensione della vita dove non ci sono nè vincitori nè vinti. Un po' come la politica internazionale di questi mesi...
Goldoni mette in risalto l'uomo comune che ama e si gode la vita, gli affetti, i dispiaceri e le cose liete. Il fine di tutto è avere un'esistenza serena, semplice e piacevole. L'equilibrio della vita è basato sull'allegria. Mentre gli altri grandi scrittori del tempo puntano ad un teatro educativo, Goldoni è un uomo illuminato che ama la pace e la libertà, un intellettuale che conosce e ama il popolo che sa esprimere i propri sentimenti. Parlando del popolo Goldoni vuole realizzare opere che trasformino sul palcoscenico il modo di fare teatro. Perciò costruisce una commedia che scorre come la vita reale di tutti i giorni. Un Grande Fratello in versione illuministica.
Readme propone, fra le altre, le due grandi commedie "la Locandiera" e "i Rusteghi". Con "La locandiera" Goldoni ci pone di fronte ad una donna particolare, che diventa eroe positivo di fronte ad altri personaggi negativi che si accontentano di un benessere immediato e cercano potere, credendosi invincibili ed eterni. Eccoci quindi di fronte al Cavaliere di Ripafatta, che viene spiazzato dalle grazie di Mirandolina, una donna così diversa dalle altre. Lei non lotta: gli dà perfino ragione. Di lei si può fidare come si sarebbe fidato di un uomo.
La commedia ci dona un personaggio che esprime mirabilmente l'intelligenza, l'autonomia e la consapevolezza della donna nel settecento. Un personaggio-simbolo di una intera civiltà, la sintesi di tutte le creature femminili goldoniane percedenti. L'atra opera che propone Readme questo mese è "I Rusteghi", che viene interpretata in Veneziano. Per rustego a venezia si intende l'uomo aspro, zotico, nemico della civiltà, della cultura , del conservare. Un "burino". Come si vede dal titolo, non c'è un solo protagonista. Sono quattro, tutti con lo stesso carattere e con qualche sfumatura di differenza. In effetti sembrano tutti uguali, tanto che magari in una stessa commedia potrebbero anche annoiare, ma non è certamente il caso dei "Rusteghi". .
Benedetta di Donato
Redazione di
ReadMe