Fides et ratio
Ioannes Paulus PP. II
1998 09 14
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La collaborazione pratica

 

40. Le relazioni tra i cristiani non tendono alla sola conoscenza reciproca, alla preghiera comune ed al dialogo. Esse prevedono ed esigono sin da ora ogni possibile collaborazione pratica ai vari livelli: pastorale, culturale, sociale, e anche nella testimonianza al messaggio del Vangelo66.

"La cooperazione di tutti i cristiani esprime vivamente quella unione, che già vige tra di loro, e pone in una luce più piena il volto di Cristo servo"67. Una tale cooperazione, fondata sulla fede comune, non soltanto è densa di comunione fraterna, ma è una epifania di Cristo stesso.

Inoltre, la cooperazione ecumenica è una vera scuola di ecumenismo, è una via dinamica verso l'unità. L'unità di azione conduce alla piena unità di fede: "Da questa cooperazione i credenti in Cristo possono facilmente imparare come gli uni possano meglio conoscere e maggiormente stimare gli altri, e come si appiani la via verso l'unità dei cristiani"68.

Agli occhi del mondo la cooperazione tra i cristiani assume le dimensioni della comune testimonianza cristiana e diventa strumento di evangelizzazione a beneficio degli uni e degli altri.

 




66 Cfr. Dichiarazione cristologica comune tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira dell'Oriente: L'Osservatore Romano 12 novembre 1994, p. 1.



67 Conc. Ecum. Vat. II, Decr. sull'ecumenismo Unitatis redintegratio, 12.



68 Ibid.






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