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Catilinarie

di

Cicerone

 

CONTRO L. CATILINA I

 

 

I 1 Fino a che puntoCatilinaapprofitterai dellanostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? Ache limiti si spingerà una temerarietà che ha rotto i freni? Non ti hannoturbato il presidio notturno sul Palatinole ronde che vigilano in cittàlapaura della gentel'accorrere di tutti gli onestiil riunirsi del Senato inquesto luogo sorvegliatissimol'espressioneil volto dei presenti? Non tiaccorgi che il tuo piano è stato scoperto? Non vedi che tutti sono a conoscenzadella tua congiurache la tengono sotto controllo? O ti illudi che qualcuno dinoi ignori cos'hai fatto ieri notte e la notte ancora precedentedove seistatochi hai convocatoche decisioni hai preso?

2 Questi i tempi! Questo il malcostume! Il Senato conosce l'affareilconsole lo vedema lui è vivo. È vivo? Addirittura si presenta in Senatoprende parte alla sedutaindica e marchia con lo sguardo chi ha destinato allamorte. E noiuomini di coraggiocrediamo di fare abbastanza per lo Stato seriusciamo a schivare i pugnali di un pazzo! A morteCatilinagià da tempodovevamo condannarti per ordine del console e ritorcerti addosso la rovina cheda tempo prepari contro noi tutti! 3 Ma come? Un uomo della massimaautorità come Publio Scipioneil pontefice massimofece uccidere senzamandato pubblico Tiberio Graccoche minacciava solo in parte la stabilitàdello Statoe noi consoli dovremo continuare a sopportare Catilinasmanioso didistruggeredi mettere a ferro e a fuoco il mondo intero? Non voglio ricordareil passatoepisodi come quello di Caio Servilio Ahala che uccise con le suemani Spurio Melioil rivoluzionario. Ci fuci fu un tempo tanto valore nelloStato che uomini impavidi punivano il concittadino ribelle con maggiore severitàdel più implacabile dei nemici! Abbiamo un decreto senatoriale contro di te: èdi estrema durezza. Allo Stato non mancano né l'intelligenza né la fermezzadell'ordine senatorio: manchiamo noinoii consolilo dico apertamente.

II 4 Decretò un tempo il Senato di affidare al console Lucio Opimioil compito di vigilare sulla sicurezza dello Stato. Non passò una notte e fusoppresso Caio Graccoper quanto suo padresuo nonno e i suoi avi fosserostati uomini gloriosisolo perché era sospettato di sovversione; anche l'exconsole Marco Fulvio fu ucciso insieme ai figli. Con un analogo decretosenatoriale furono affidati i pieni poteri ai consoli Caio Mario e LucioValerio. Si ritardò forse di un solo giorno l'esecuzione del tribuno dellaplebe Lucio Saturnino e del pretore Caio Servilio? Eppure da venti giornilasciamo che si spunti la lama del potere senatoriale. Anche noi disponiamo diun decreto del Senatoma è chiuso in archiviocome una spada nel fodero. Inapplicazione a questo decreto dovresti essere già mortoCatilina. Invece seivivo. Sei vivo non per rinunciare alla tua folle impresama per portarlaavanti! Desideropadri coscrittiesser clemente. Ma non desidero che si pensiche sottovaluto la situazione di estremo pericolo in cui versa lo Stato: perciòsono il primo ad accusarmi di inerzia e di debolezza. 5 In Italianellegole dell'Etruriac'è un esercito accampato contro il popolo romano. Cresce digiorno in giorno il numero dei nemici. Ma il capo di quell'esercitoilcomandante dei nemici lo vediamo dentro le nostre muraanzieccolo qui inSenato a prepararegiorno dopo giornola rovina interna dello Stato. SeCatilinasubito ordinassi il tuo arresto e la tua condanna a morteprobabilmente dovrei temere di essere criticato da tutti gli onesti per i mieiinduginon per la mia inflessibilità.

Seperònon mi decido ancora a fare quel che già da tempo era necessarioho le mie buone ragioni. Morirai solo quando non ci sarà un uomo cosìcorrottocosì perdutocosì simile a te da non ammettere che ho agito secondola legge. 6 Finché esisterà qualcuno che avrà il coraggio didifendertivivraisìma così come stai vivendo adesso: assediato dalle mieguardieforti e numeroseche ti impediranno di attentare allo Stato. E poigli occhile orecchie di molti ti spierannoti sorveglieranno così come hannofatto finora. E tu non te ne accorgerai.

III AlloraCatilinacosa aspetti ancora se il buio della notte nonpuò nascondere le tue empie riunionise neppure le pareti di un'abitazioneprivata possono contenere le voci della congiurase tutto emergeviene allaluce? Cambia idea ormaidammi retta; dimentica massacri e incendi. Sei braccatoda ogni parte. Tutto il tuo piano ci è più chiaro della luce del sole. Sevuoiripercorriamolo insieme.

7 Ricordi? Il 21 ottobre ho dichiarato in Senato che in un giorno benprecisocioè il 27 ottobreCaio Manliotuo complice e collaboratore inquesta pazziaavrebbe dato inizio alla rivolta armata. Mi sono forse sbagliatoCatilinanon dico su un'azione di tali proporzionicosì atroce e incredibilemacosa molto più sorprendentesulla sua data? Sono stato sempre io adenunciare in Senato che avevi stabilito di massacrare gli aristocratici il 28ottobregiorno in cui molti dei principali cittadini sono fuggiti da Roma nonper cercare scampoma per fermare i tuoi piani. Puoi forse negare che proprioquel giornobloccato dalle mie misure difensivenon hai potuto attentare alloStato? E quel giorno non dicevi che ti saresti accontentato di uccidere mecheero rimastomentre tutti gli altri erano partiti? 8 E quando ericonvinto di occupare Preneste di nottecon un colpo di manoil 1° novembrenon ti sei accorto chesu mio ordinequella colonia aveva ricevuto i rinforzidella mia guarnigionedelle mie guardiedelle mie sentinelle? Nulla di quantofaiordiscimeditisfugge alle mie orecchie e ai miei occhitanto meno allamia mente.

IV Rievochiamo insieme i fatti dell'altra notte: capirai subito chesono più risoluto io nel vegliare sulla sicurezza dello Stato che tu sulla suarovina. Denuncio che l'altra notte ti sei recato in via dei Falcarii (non lascerònulla nell'ombra) in casa di Marco Lecadove si erano riuniti molti complicidella tua pazziadella tua scelleratezza. Osi negarlo? Perché taci? Te lodimostreròse neghi. Vedoinfattiche sono qui in Senato alcuni uomini cheerano con te. 9 O dèi immortali! In che parte del mondo ci troviamo? Chegoverno è il nostro? In che città viviamo? Quisono qui in mezzo a noipadricoscrittiin questa assemblea che è la più sacrala più autorevole dellaterraindividui che meditano la morte di tutti noila fine di questa città opiuttosto del mondo intero. Ioil consoleli vedo e chiedo il loro parere suquestioni politiche: uomini che bisognava fare a pezzi con la spadanon liferisco nemmeno con la parola.

CosìCatilinasei stato da Lecaquella notte. Hai diviso l'Italia tra ituoi; hai stabilito la destinazione di ciascuno; hai scelto chi lasciare a Romae chi condurre con te; hai fissato quali quartieri della città dovevateincendiare; hai confermato la tua partenza imminente; hai detto che avrestiaspettato ancora un po' perché ero vivo. Sono stati trovati due cavalieridisposti a liberarti di questa incombenza e a prometterti di uccidermi nel miolettoquella notte stessapoco prima dell'alba. 10 Ho saputo tutto nonappena avete sciolto la riunione. Allora ho protettodifeso casa mia con misurepiù efficaci; non ho fatto entrare chial mattinoavevi inviato a salutarmi:avevo del resto preannunciato a molti autorevoli cittadini cheper quell'oracostoro si sarebbero recati da me.

V Se le cose stanno cosìCatilinaporta a termine quanto haicominciato! Lascia una buona volta la città! Le porte sono aperte. Vattene!L'accampamento di Manlioil tuo accampamentoda troppo tempo aspetta tesuogenerale. Porta via anche tutti i tuoi; se non tuttiquanti più puoi. Purificala città! Mi libererai da una grande paura quando ci sarà un muro tra me e te.Non puoi più stare in mezzo a noi! Non intendo sopportarlotollerarlopermetterlo.

11 Dobbiamo grande riconoscenza agli dèi immortali e a Giove Statoreantichissimo custode della nostra cittàper essere sfuggiti ormai molte voltea un flagello così spaventosoorribileabominevole per lo Stato. Un soloindividuo non dovrà più metterne a repentaglio l'esistenza. FinchéCatilinahai attentato alla mia vitaquando ero console designatomi sono difesoricorrendo a misure privatenon alla forza pubblica. Quando poiin occasionedegli ultimi comizi consolariin pieno Campo Marzio hai cercato di uccidere meil consolee i tuoi competitoriho sventato i tuoi tentativi criminali con laprotezione e la forza di amicisenza suscitare disordini pubblici. Infinetutte le volte che hai sferrato un colpo contro di mel'ho parato con le mieforze: eppure vedevo che la mia fine avrebbe comportato una grave calamità perlo Stato. 12 Ma ormai attacchi apertamente tutto lo Stato; vuoi portarealla totale distruzione i templi degli dèi immortaligli edifici di Romalavita di tutti i cittadinil'Italia intera. Perciòdal momento che non osoancora fare quel che sarebbe urgente e rientrerebbe nei poteri della mia caricae nella tradizione degli antenatiprenderò un provvedimento meno severoma piùutile alla sicurezza comune. Se infatti ti condannerò a morterimarrà nelloStato il gruppo dei congiurati. Ma se tucome ti esorto da tempote ne andraila città si libererà dei tuoi numerosi e infami complicifogna dello Stato. 13E alloraCatilina? Esiti a fare su mio ordine quel che stavi per fare di tuavolontà? Il console ingiunge al nemico di lasciare la città. «È esilio»michiedi? Nonon te lo posso ordinaremase vuoi il mio parerete losuggerisco.

VI Del restoCatilinacosa può ancora piacerti in questa cittàdove non c'è nessuno che non ti temanessuno che non ti detestitranne gliuomini perduti che aderiscono alla tua congiura? Quale marchio di degradazionemorale non è impresso a fuoco sulla tua vita? Quali scandali privati non silegano al tuo nome? Quale oscenità si è mai tenuta lontana dai tuoi occhiquale delitto dalle tue maniquale indecenza dal tuo corpo? C'è giovaneda teirretito nei piaceri della depravazionea cui tu non abbia consegnato ilpugnale dell'omicidio o la fiaccola di amori perversi? 14 E ancora: pocotempo faquando ti sei sbarazzato della tua prima moglie per poterti risposarenon hai forse aggiunto a questo un secondo inconcepibile delitto? Non intendosoffermarmi; preferisco tacere perché non sembri che nella nostra città èstato commesso un crimine tanto immane ed è rimasto impunito. Non intendoparlare del tuo dissesto finanziarioche sentirai pesarti addosso alla prossimascadenza dei debiti. Vengo piuttosto a fatti che non riguardano i vergognosivizi della tua vita privatané le tue difficoltà economichené la tuaimmoralitàma gli interessi superiori dello Statola vita e la sicurezza ditutti noi.

15 Come puoi apprezzareCatilinala luce o l'aria di questo cieloquando sai che nessuno dei presenti ignora che il 31 dicembre dell'anno delconsolato di Lepido e Tullo ti sei presentato armato nel comizioche avevipredisposto un gran numero di uomini per uccidere i consoli e i maggioriesponenti della città e che alla tua folle impresa non si è opposto un tuoripensamento o una tua paurama la Fortuna del popolo romano? Ebbenesorvoloanche su questi fatti: non sono ignoti e in seguito ne hai commessi molti altri.Quante volte hai attentato alla mia vita quando ero console designato! Quantevolte quando ero entrato in carica! A quanti attacchi sono sfuggito con unleggero scarto del corpocome si diceed erano diretti in modo da sembrareinfallibili! Non concludi nullanon ottieni nullaeppure non desisti daltentare e dal volere. 16 Quante volte ormai questo pugnale ti è statostrappato dalle mani! Quante volteper casoti è cadutoti è scivolato aterra! [ma non te ne stacchi neppure un momento] A quali misteri tu lo abbiaconsacrato e dedicato io non sodal momento che ritieni inevitabile piantarlonel corpo del console. VII Dimmi: che vita è adesso la tua? Ti parleròormainon come se fossi mosso dall'odioeppure dovreima da una compassionedi cui non sei affatto degno. Poco fai sei venuto in Senato. In un'assemblea cosìaffollatatra tanti amici e conoscentichi ti ha salutato? Sea memoriad'uomonessuno è stato mai trattato cosìti aspetti forse parole di ingiuriaquando già sei schiacciato dal durissimo giudizio del silenzio? Che dire di più?Al tuo arrivo questi seggi si sono svuotati. Non appena hai preso postotuttigli ex consoliche tu hai condannato a morte tante voltehanno lasciato vuotodeserto questo settore dei banchi. Insommacon che animo pensi di sopportare?

17 Seai miei serviincutessi tanta paura quanta tu ne incuti allacittadinanza interariterrei inevitabile lasciare la mia casa. E tu non pensidi dover lasciare la città? Se poi mi accorgessi di essereanche a tortogravemente sospettato e disprezzato dai miei concittadinipreferirei sottrarmialla loro vista piuttosto che essere oggetto di sguardi di disapprovazione. Tuinveceche sei consapevole dei tuoi crimini e riconosci che l'odio di tutti ègiusto e meritato da tempoesiti a sottrarti alla vistaalla presenza di chiferisci nella mente e nel cuore? Se i tuoi genitori provassero paura di te e tiodiasserose tu non potessi in alcun modo riconciliarti con loroscomparirestidalla loro vistaimmagino. Ora a odiarti e ad aver paura di te è la patriamadre comune di tutti noie già da tempo ritiene che tu non mediti altro chela sua morte. E tu non rispetterai la sua autoritànon seguirai il suogiudizionon avrai paura della sua forza? 18 Catilina! La patria ti sipresenta innanzi esenza bisogno di paroleti dice: «Da anniormainon c'èdelitto che non sia stato commesso se non da tenon c'è scandalo senza di te.Per te soltanto il massacro di molti cittadiniper te ruberie e soprusi a dannodegli alleati sono state azioni libere e impunite. Tu non solo sei stato capacedi trasgredire alla legge e alla giustiziama addirittura di sovvertirlediannientarle. Sono cose del passato. Benché non fossero tollerabilituttavia leho sopportatecome ho potuto. Oraperòche io sia completamente terrorizzatasolo a causa tuache si tema Catilina al minimo rumoreche si abbial'impressione che qualsiasi complotto contro di me non sia alieno dalla tuamente criminaleebbene non intendo sopportarlo! Perciò vattene e liberami daquesta pauraperché non ne sia schiacciatase è verao smetta di temereseè infondata!».

VIII 19 Se la patriacome ho dettoti parlasse cosìnon dovrestiobbedirle anche se non potesse ricorrere alla forza?

Cosa dici? Ti sei consegnato agli arresti domiciliari? Hai chiesto di andaread abitare da Lepido per evitare i sospetti? Respinto da Lepidohai osatovenire addirittura da me e mi hai pregato di tenerti agli arresti in casa mia.Ma anche da me hai ricevuto la stessa risposta: non mi sarei sentito per nullaal sicuro a dividere con te le stesse pareti domestichequando già corriamogravi pericoli dentro le mura della stessa città. Ti sei rivolto allora alpretore Quinto Metello. Rifiutato pure da luiti sei rivolto al tuo amico MarcoMetelloun uomo davvero eccellenteche tu giudicavievidentementeil piùscrupoloso nel sorvegliartiil più acuto nel sospettartiil più severo nelpunirti. Ma chi ritiene di dover meritare gli arrestinon sembra ben lontanodal dover essere condannato al carcere? 20 Poiché le cose stanno cosìCatilinase non sai rassegnarti a morirecosa aspetti a espatriareaconsegnare all'esilio e alla solitudine una vita sottratta a moltegiustemeritate pene?

«Fai un rapporto al Senato»dici. È questo che chiedi e ti dichiaripronto a obbedire se il Senato decidesse di esiliarti. Non lo presenterò:sarebbe incompatibile col mio carattere. Tuttavia ti farò capire cosa pensanodi te i presenti. Vattene dalla cittàCatilina! Libera lo Stato dal terrore!Se non aspetti che questa parolaparti in esilio! E allora? Non vedinon tiaccorgi del loro silenzio? Sopportanotacciono. Perché attendi la confermadella parolaquando ti è chiaro il significato del loro silenzio? 21 Seavessi rivolto le stesse parole a un giovane perbene come Publio Sestioquipresenteo a un uomo così valoroso come Marco Marcelloil Senatoa ragionemi avrebbe subito attaccatoassalito con la forzabenché sia consoleanchein un luogo sacro come questo. Ma nel tuo casoCatilinala loro calma èun'approvazionela loro sopportazione un giudizioil loro silenzio un grido.Il che vale per i senatorila cui autorità ti è certamente carama della cuivita non hai il minimo rispettoma vale anche per i cavalieriuomini delmassimo onore e valoree per tutti gli altri coraggiosi cittadini checircondano il Senato. Hai potuto vedere quanti sonocapirne le intenzioni epoco faudirne le voci. A stento trattengo da te le loro mani e le loro armima facilmente li convincerei ad accompagnarti sino alle porte della città se tidecidessi a lasciare questi luoghi che da tempo vuoi distruggere.

IX 22 Ma a che servono le mie parole? A piegartiin qualche modo? Afarti ricredere? A indurti a preparare la fugaa pensare all'esilio? Potesserogli dèi immortali ispirarti tali propositi! Ma non mi illudo: se tu decidessidi andare in esilio spaventato dal mio discorsouna tremenda tempesta diimpopolarità si abbatterebbe su di mese non subitoessendo vivo il ricordodei tuoi criminicertamente in futuro! Ma è il prezzo da pagarepurché talecalamità ricada su me solo e non comporti pericoli per lo Stato. Non è il casodi chiederti di provar rimorso per i tuoi vizidi temere le pene previste dallaleggedi avere dei ripensamenti di fronte alle difficoltà in cui versa loStato. Non sei infatti il tipoCatilinada astenerti dall'infamia per pudoredal pericolo per pauradalla follia per ragionevolezza. 23 Perciòpartite l'ho ripetuto più voltee se vuoi scatenarmi contro ladisapprovazione pubblicaperché sono un tuo nemicocome affermivattenedritto in esilio! Non mi sarà facile sopportare le critiche della gentese lofarai; non mi sarà facile sostenere il peso dell'impopolaritàse andrai inesilio per ordine del console. Ma se preferisci contribuire alla mia lode egloriavattene con quell'infame branco di scelleratiraggiungi Manliochiamaalla rivolta i cittadini disperatisepàrati dagli onestidichiara guerra allapatriaesulta nel tuo empio banditismo! Non sembreràallorache io ti abbiacacciato tra stranierima che ti abbia invitato a raggiungere i tuoi.

24 Invitarti? E perché dovrei farloquando so che hai già mandatoalcuni ad aspettarti armati a Foro Aurelio? E che hai stabilito con Manlio ladata del vostro incontro? E che hai inviato anche quell'aquila d'argento che miauguro porti la rovinala morte a te e a tutti i tuoiquell'aquila cui haieretto un sacello scellerato in casa tua? Puoi privartene per un po' tu cheavevi l'abitudine di adorarla prima di andare ad ammazzare qualcunotu chemuovevi la destra sacrilega dal suo altare per abbatterla su un cittadino?

X 25 Raggiungerai una buona volta il luogo dove da tempo ti spingequesta tua smania sfrenata e assurda! Il che non ti arreca dispiacerema unasorta di incredibile voluttà. A una tale follia ti ha generato la naturati haesercitato la volontàti ha preservato la sorte! Non hai mai desiderato lapacema neppure la guerraa meno che non fosse illecita. Hai trovato per casoun gruppo di delinquentigente perdutadimenticata non solo dal destinomaanche dalla speranza. 26 Che gioia proverai con loro! Di quale piaceresarai pervaso! Quale delirante ebbrezza ti prenderà quandotra tanti complicinon sentirai né vedrai un solo uomo onesto! In ossequio a questa vita siprodussero gli sforzi di cui si parla: giacere sulla nuda terra per preparareuna violenzaanziper commettere un delittopassare la notte a insidiare ilsonno dei maritianzii beni dei pacifici cittadini. Hai l'occasione dimostrare la tua famosa resistenza alla fameal freddoalle privazioni che trapocote ne accorgeraiti stroncheranno. 27 Ho ottenuto almeno questidue risultatiimpedendo la tua elezione a console: puoiattaccare lo Stato daesulema non puoi sovvertirlo da console; il tuo tentativo scellerato èchiamato banditismonon guerra.

XIOrapadri coscrittiascoltate con attenzione le mie parolevipregoe fissatele nel profondo del vostro animoperché io possa stornare dame il rimproverogiusto in un certo sensoche la patria potrebbe rivolgermi.Se la patriache mi è molto più cara della vitase l'Italia interase larepubblica mi dicessero: «Marco Tullioche fai? Hai scoperto che costui è unnemicointuisci che sarà lui a condurre la guerrasai che è atteso comecomandante supremo nel campo nemicoche è l'ideatore del crimineil capodella congiural'istigatore degli schiavi e l'agitatore dei cittadini perduti.Lo lascerai partire? Darai l'impressione di non averlo espulso da Romama diaverlo spinto contro Roma? Non darai l'ordine di arrestarlodi trascinarlo alsuppliziodi punirlo con la morte? 28 Che cosa te lo impedisce? Latradizione degli avi? Eppure più voltein questo Statosono stati condannatia morte dei cittadini pericolosi senza mandato pubblico. O te lo impediscono leleggi sull'esecuzione capitale dei cittadini romani? Eppurea Romai ribellinon hanno mai conservato i diritti civili! O temi la disapprovazione deiposteri? Dimostri davvero profonda riconoscenza verso il popolo romano - chemagistratura dopo magistraturaben presto ha elevato al consolato teun uomoche si distingueva solo per i suoi meritima era privo della garanzia di unafamiglia nobile - se per paura di diventare impopolare o di correre dei rischitrascuri la salvezza dei tuoi concittadini. 29 Ma se il timore di subireuna tale impopolarità è fondatodevi forse temere di esser criticato più perla tua inflessibilità che per la tua debolezza? O ti illudi di sottrarti allefiamme dell'impopolarità quando l'Italia sarà devastata dalla guerrale cittàsconvoltele case bruciate?». XII Alle autorevolissime parole dellarepubblica e agli uomini che condividono queste idee risponderò brevemente. Iopadri coscrittise avessi pensato che la scelta migliore da farsi fosse dimandare a morte Catilinanon avrei permesso a un delinquente come lui di vivereun'ora di più. Se infatti i cittadini più autorevoli e illustri non si sonomacchiati del sangue di Saturninodei Gracchidi Flacco e di tanti altri inpassatoseal contrariosi sono coperti di onorecertamente non avrei dovutotemere che la disapprovazione dei posteri ricadesse su di me per aver eliminatouno che assassina i suoi concittadini. E se anche corressi un tale pericolononcambierei idea: l'impopolarità nata dal valore è glorianon impopolarità.

30 Eppure ci sono alcuniqui in Senatoche non vedono cosa sta perabbattersi su di noi oppure fingono di non vedere quel che hanno sotto gliocchi; alcuni che hanno alimentato con la condiscendenza le aspettative diCatilina e rafforzato con l'incredulità una congiura nascente! Facendosi scudodell'autorità di questimoltinon solo disonestima anche ingenuiavrebberodetto che agivo con la crudeltà di un tiranno se lo avessi punito. Ma ora mirendo conto che se Catilina raggiungerà l'accampamento di Manliodove intendedirigersinessuno sarà così stupido da non capire che è stata organizzatauna congiuranessuno sarà così disonesto da non ammetterlo. E se lui soloverrà uccisomi rendo conto che riusciremo a contenere questo flagello per unpo'ma non a debellarlo per sempre. Se invece partiràse si porterà dietro isuoise riunirà nella stessa località tutti gli altri disperati che haraccolto da ogni dovenon solo verrà completamente estirpato il flagello cheè tanto cresciuto nello Statoma pure la radice e il seme di ogni male.

XIII 31 Da molto tempopadri coscrittisiamo in balia dei pericoli edelle insidie della congiuramanon so comeil culmine di ogni scelleratezzadi antiche e folli ribellioni è stato raggiunto nel periodo del mio consolato.Sedi questa bandasoltanto lui verrà eliminatoforse per qualche tempocrederemo di esserci liberati dall'angoscia e dalla paura; ma il pericolo rimarrànascosto nelle vene e nelle viscere dello Stato. Come spesso i malati graviquando sono assaliti dalle vampate della febbrecredono di trovar ristorobevendo acqua gelidama finiscono per aggravarsicosì la malattia checolpisce lo Stato sarà alleviata con la condanna di Catilinama si aggraveràse sarà concessa agli altri la vita.

32 Perciò se ne vadano i colpevoli! Si separino dagli onesti! Siraccolgano in uno stesso luogo! Un muroinfineli divida da noicome ho dettopiù volte! Smettano di attentare alla vita del console nella sua casadiaccalcarsi intorno al palco del pretore urbanodi assediarearmi un pugnolaCuriadi preparare proiettili e torce per incendiare la città! Insommaciascuno porti scritta in fronte la sua opinione politica! Questo vi promettopadri coscritti: ci sarà tanto impegno in noi consolitanta autorità in voisenatoritanto valore nei cavalieritanta unanimità in tutti i cittadinionesti checon la partenza di Catilinavedrete ogni cosa svelatamessa inlucerepressapunita. 33 Con questi presagiCatilinaper la salvezzasuprema dello Statoperché tu e coloro che si sono legati a te in ogni criminee omicidio andiate incontro alla morte più orrendaparti per la tua guerraempia e nefasta! TuGioveil cui culto fu istituito da Romolo con gli stessiauspici con cui fondò Romatu che a ragione sei chiamato protettore di questacittà e dell'imperodifendi da questo individuo e dai suoi complici i templituoi e degli altri dèile case e le mura della cittàla vita e i beni ditutti i cittadini! Punisci con supplizi eterninella vita e nella mortequestiuomini avversari degli onestinemici della patriapredoni dell'Italiache unpatto criminoso e una complicità di morte hanno legato insieme!

 

 

CONTRO L. CATILINA II

 

 

I 1 FinalmenteQuiritiLucio Catilinapazzo nella sua audaciaansante nel suo crimineempiamente teso a ordire la rovina della patriaaminacciare col ferro e col fuoco voi e questa cittàlo abbiamo cacciato daRomaose voletelo abbiamo lasciato partireomeglio ancoralo abbiamoaccompagnato alla partenza con i nostri saluti. È andatopartitofuggitosparito. Quell'essere spaventoso non provocherà più alcuna catastrofe dentrole mura contro le stesse mura! Luiil solo capo della guerra civilelo abbiamovinto: non ci sono dubbi. Il suo pugnale non ci insidierà più al fianco. NelCampo Marzionel Foronella Curiatra le pareti domestiche non saremo più inpreda al terrore. Cacciandolo dalla cittàgli abbiamo fatto perdere la suaposizione. Apertamenteormaicombatteremo contro il nemico una guerraregolare: nessuno ce lo impedirà. È indiscutibile che lo abbiamo annientatocon una vittoria strepitosacostringendolo a uscire da trame occulte e aportare allo scoperto la sua azione di bandito. 2 Non ha levato in altouna spada lorda di sanguecome voleva. Se n'è andato e noi siamo vivi. Gliabbiamo strappato il ferro dalle mani. Ha lasciato incolumi i cittadini e inpiedi la città. Vi rendete conto di come sia abbattutoprostrato da questadelusione? Ora è a terra vintoQuiritisi sente colpito e annientato e dicerto volge spesso gli occhi a questa città che gli è stata strappata dallefauci e se ne dispera. Ma la città mi sembra lieta di aver vomitato un male cosìgrandedi averlo espulso da sé.

II 3 Sepoia proposito del motivo per cui le mie parole_ esultano etrionfanoqualcunospinto da sentimenti che dovrebbero essere unanimimiaccusasse duramente di non aver fatto arrestare un nemico così mortalema diaverlo lasciato partiregli risponderei che la responsabilità non è miaQuiritima delle circostanze. Da tempo si doveva eliminare Lucio Catilinacondannarlo alla pena capitale: me lo chiedevano la tradizione avital'autoritàdei miei poteri e l'interesse dello Stato. Ma quanti non avrebbero creduto aifatti che denunciavo? Provate a pensarlo! Quanti li avrebbero persinogiustificati? [Quanti li avrebbero sottovalutati per stoltezza?] [Quanti liavrebbero favoriti per disonestà?] Ma seeliminato luimi fossi convinto distornare da voi ogni pericoloda tempo avrei ucciso Lucio Catilina non solo arischio di suscitare la vostra disapprovazionema anche a rischio della miavita. 4 Mi rendevo contoperòche se lo avessi condannato a mortecome meritavaquando neppure per tutti voi il fatto era provatonon avreipotuto perseguire i suoi complici sotto il peso dell'impopolarità. Allora hoagito in modo che voi poteste combatterlo apertamenteperché vi era chiaro chifosse il nemico. E quanto io ritenga temibile un nemico che non è più quipotete capirloQuiritidal dispiacere che provo nel constatare che è partitodalla città con pochi uomini. Magari avesse portato con sé tutte le forze!Invece mi ha portato via Tongilioche indossava ancora la pretesta quando siinvaghì di luiPublicio e Minucioindebitati a tal punto nelle bettole da nonpoter scatenare nessuna rivoluzione! Che uomini ha lasciato! Con che debiti! Chenomi autorevoli e illustri!

III 5 E cosìse confronto il suo esercito con le nostre legionistanziate in Galliacon gli uomini arruolati da Quinto Metello nel Piceno e inGalliacon le truppe che addestriamo ogni giornonon nutro che profondodisprezzo per quell'accozzaglia di vecchi disperatidi spacconi di campagnadifalliti di provinciadi gente che ha preferito disertare il tribunale perdebiti piuttosto che un simile esercito. Basterà che li metta di fronte nondico ai nostri soldatima all'editto del pretoree crolleranno tutti.

Questi quiinveceche vedo aggirarsi nel Forostare davanti alla Curia oaddirittura presentarsi in Senatoche brillano di unguenti e sono smagliantinella loro porporaavrei preferito che se li fosse portati dietro come soldati.Se rimangono quiricordateveloquesti che hanno disertato l'esercito sarannoben più temibili dell'esercito stesso di Catilina! E bisogna temerli in misuramaggiore perché non ignorano che io sono a conoscenza dei loro complottimarestano imperturbabili. 6 So a chi è stata assegnata la Pugliachicontrolla l'Etruriachi il Picenochi la Galliachi ha richiesto per sél'organizzazione degli attentati in cittàcioè stragi e incendi. Sanno che misono stati riferiti tutti i loro programmi dell'altra notte: li ho denunciati inSenatoieri. Persino Catilina è stato preso dal panicoè fuggito. E loroche cosa aspettano? Sbagliano davvero se si illudono che l'indulgenza che homostrato in passato sia eterna!

IV Quel che mi ero propostoormai l'ho conseguito: aveteperfettamente chiaro che è stata organizzata una congiura contro lo Stato. Oqualcuno ritiene che gli amici di Catilina nutrano altri propositi? Ormai non c'èpiù posto per l'indulgenza! È la situazione a richiedere fermezza. Farò solouna concessione: se ne vadanopartanonon lascino che Catilina si strugganella loro mancanza! Mostrerò la strada. È partito per la via Aurelia; se sisbriganolo raggiungeranno verso sera. 7 Che fortuna per lo Statose silibererà da questa fogna! Gli è bastato ripulirsi solo di Catilina e mi sembraabbia acquistato serenitàfiducia. Quale delittoquale crimine è possibilepensareimmaginare che Catilina non abbia compiuto? C'èin tutt'Italiaavvelenatoreassassinobanditosicarioomicidafalsificatore di testamentitruffatoredissolutoscialacquatoreadulteroprostitutacorruttore dellagioventùcorrottovizioso che non ammetta di essere stato intimo amico diCatilina? Quale assassinioin questi anniè stato compiuto senza di lui?Quale nefanda violenza se non per mano sua? 8 Chi mai ha esercitato unsimile potere di seduzione sulla gioventù? Amava gli uni nel modo più turpeserviva gli altri in ignominiosi desideriprometteva agli uni il frutto dellepassioniagli altri la morte dei genitori: lo faceva non solo con la promessama anche con l'aiuto materiale. E adessocon che rapidità è riuscito araccogliere un gran numero di disperati dalla città e addirittura dallacampagna! Chiunque fosse oberato di debitia Roma come in ogni angolo d'Italialui lo ha fatto entrare in questa inaudita congrega di criminali.

V 9 E perché possiate farvi un'idea della sua versatilità in campidiversinelle palestre non c'è gladiatore un po' più temerario nell'azioneche non confessi di essere amico di Catilina; sulla scenanon c'è attore unpo' più infido e depravato che non affermi di essere quasi un suo compagno. Eluiabituato dalla pratica di violenze e crimini a sopportare freddofamesete e vegliesi è conquistato la fama di duro proprio tra questi individuiconsumando le risorse della sua intraprendenza e le sue forze interiori nelsesso e nel delitto. 10 Se i suoi complici lo avessero seguitose leinfami schiere di questi disperati avessero lasciato Romache gioia per noiche fortuna per lo Stato e che magnifica gloria per il mio consolato! Le loropassioniinfattisuperano ormai la misura. La loro sfrontatezza non è umananon è sopportabile. Stragiincendirapine sono il loro unico pensiero. Hannosperperato patrimonihanno ipotecato beni; da tempo hanno perso le sostanzeora iniziano a perdere il credito; ma rimane in loro quella smania di godere cheavevano nell'abbondanza. Se nel vino e nel gioco non cercassero che baldorie eprostitutesarebbero dei casi disperatieppure sopportabili. Ma chi potrebbesopportare che degli inetti complottino contro gli uomini più validii piùstupidi contro i più savigli ubriachi contro i sobrigli storditi contro glisvegli? Individui che bivaccano nei convitiche stanno allacciati a donnesvergognateche illanguidiscono nel vinopieni di ciboincoronati di serticosparsi di unguentidebilitati dalla copulavomitano a parole che bisogna farstrage dei cittadini onesti e incendiare la città. 11 Sono sicuro chesul loro capo incombe un funesto destino e che sia imminente o per lo meno sistia avvicinando quel castigo che da tempo hanno meritato per la loro disonestàdissolutezzadelinquenza e depravazione. Se il mio consolatodal momento chenon può farli ravvedereli elimineràprolungherà la vita dello Stato non diqualche giornoma di molti secoli. Non c'è infatti nazione che temiamonon c'ère che sia in grado di muovere guerra al popolo romano; all'estero tutto è inpaceper terra e per maregrazie al valore di un solo uomo. Rimane la guerracivile: è all'interno che stanno i complottiè all'internonel profondochesta il pericolo; è all'interno che sta il nemico. Bisogna combattere contro ilviziocontro la folliacontro il delitto. È questa guerraQuiritiche miimpegno a condurreesponendomi all'odio di uomini perduti; risanerò inqualunque modo quel che potrà essere risanato; non permetterò che rimanga adanno della comunità quel che va reciso di netto. Perciòse ne vadano oppurese ne stiano tranquilliose rimangono in città e non mutano propositosiaspettino quel che si meritano!

VI 12 Ma c'è anche chi sostieneQuiritiche sono stato io a mandarein esilio Catilina. Se potessi ottenere un simile risultato con la parolamanderei in esilio proprio chi avanza simili insinuazioni. Un uomo cosìtimorosocosì pieno di moderazione come Catilina non ha saputo sopportare lavoce del console! Non appena gli è stato ordinato di andare in esiliohaobbedito. Ma ascoltate: ieridopo aver rischiato la vita in casa miahoconvocato il Senato nel tempio di Giove Statore e ho illustrato tutta lasituazione ai senatori. Quando Catilina si è presentatoquale senatore gli harivolto la parola? Chi lo ha salutato? Chi non lo ha guardato come si guarda uncittadino corrottoche dicoil peggior nemico? Non solo: i principaliesponenti dell'ordine senatorio hanno lasciato completamente sgombro il settoredei seggi a cui lui si era avvicinato. 13 Allora ioil console famosoper la sua veemenzaio che con una parola esilio i cittadiniho chiesto aCatilina se avesse partecipato alla riunione notturna in casa di Marco Leca ono. Poiché luiche non ha eguali per sfrontatezzama era colpevole di frontea se stessodapprima tacevaho reso pubblico tutto il resto; ho denunciato checosa avesse fatto quella nottecosa avesse stabilito per la notte seguentecome avesse programmato tutta la guerra. Lui esitavaera confuso: allora gli hochiesto perché non si decideva a raggiungere il luogo dove già da tempo avevastabilito di recarsidovecome sapevosi era fatto precedere da armiscurifasci consolaritrombeinsegne militari e quell'aquila d'argento cui avevadedicato un sacello in casa sua.

14 Ho esiliato chi vedevo già muovere guerra? Ma sìnon ci sonodubbi! Questo centurioneManlioche ha accampato l'esercito presso Fiesoleasuo nome ha dichiarato guerra al popolo romano! E questo famoso accampamento nonsta aspettando Catilina a comandarlo! E Catilinacondannato all'esiliosi stadirigendo a Marsigliacome diconoe non a Fiesole!

VII Compito ingrato governare lo Statoma anche salvarlo! OraseLucio Catilinasentendosi braccatoridotto all'impotenza dai mieiprovvedimentidai miei sforzi e dai rischi che corroavrà di colpo pauramuterà avvisolascerà i suoirinuncerà all'idea di far guerraabbandoneràla strada del crimine e del conflitto per darsi alla fugaall'esilionon sidirà che sono stato io a strappargli le armi di un'impresa folleche sonostato iocon la mia sorveglianzaad atterrirloa paralizzarloche sono statoio a vanificare le sue speranze e i suoi tentativima si dirà che non ha avutoun regolare processoche è innocenteche il consolecon la violenza e leminaccel'ha mandato in esilio. E se farà cosìnon mancherà chi logiudicherà una vittimanon un colpevolee giudicherà me il più crudele deitiranninon il più solerte dei consoli. 15 EppureQuiriticredo chevalga la pena di subire la tempesta di un'impopolarità falsa e ingiustapurchésia allontanato da voi il pericolo di una guerra orribile e sacrilega. Si dicapure che sono stato io a scacciarlopurché vada in esilio. Macredeteminonci andrà.

Quiritinon chiederò mai agli dèi immortaliper liberarmidall'impopolaritàche voi veniate a sapere che Lucio Catilina è alla testadell'esercito nemico e si aggira armato. Eppure nell'arco di tre giorni vigiungerà questa notizia. Una cosatuttaviatemo molto di più: di incontrareun giorno lo sfavore pubblico perché ho permesso che partissenon perché l'hoesiliato. Ma se c'è gente capace di dire che io l'ho banditomentre è partitoliberamentecosa direbbe se fosse stato ucciso? 16 Del restochisostiene che Catilina è diretto a Marsiglia è più preoccupato chedispiaciuto. Nessuno di loro prova tanta pietà da preferire che vada aMarsiglia piuttosto che da Manlio! Quanto a luianche se non avesse maipremeditato quel che sta compiendopreferirebbe certo morire da bandito chevivere da esiliato. Ma in questo momentopoiché finora non gli è accadutonulla che fosse in contrasto con le sue intenzioni e i suoi progettise nonpartire da Roma lasciandomi vivoauguriamoci che vada dritto in esilio e nonlamentiamocene!

VIII 17 Ma perché parliamo tanto di un solo nemicoper giunta unnemico che si dichiara ormai tale e che non temodal momento checome hosempre desideratoci tiene separati un muro? E perchéinvecenon diciamonulla di questi altri che dissimulanoche restano a Romache stanno in mezzo anoi? Se ci fosse una possibilitàvorrei guarirliriconciliarli con lo Statonon punirli. E credo che ce la fareise solo volessero ascoltarmi. Vi mostreròalloraQuiritida quali categorie di persone si compongono le forze diCatilina; poinei limiti del possibilesomministrerò a ciascuna la medicinadel mio pensiero e della mia parola.

18 La prima categoria è costituita da uomini chepur gravati daingenti debitidispongono di proprietà ancora più grandi da cui non possonoassolutamente separarsi per un attaccamento morboso. Rientrano in questo gruppogli uomini più rispettabili (si tratta dei possidentiinfatti)ma le loropretese e la loro causa sono le più abiette. Tu sei riccosei pieno di terretu di casetu di argentotu di schiavitu di beni di ogni sorta ed esiti asottrarre un nonnulla dal tuo patrimonio per guadagnare credibilità? Che cosaaspetti? Una guerra? Che cosaallora? Pensi che nella devastazione generale ituoi possedimenti si salveranno? O aspetti una cancellazione dei debiti? È unosbaglio aspettarla da Catilina; sarà compito mio stabilire nuovi registrimacon vendite all'asta. È questodel restol'unico modo per salvare ipossidenti. Se si fossero decisi a ricorrere a queste misure in tempoevitandodi far fronte agli usurai con il ricavato delle rendite fondiarie - che pazzia!-avremmo in loro cittadini più ricchi e più onesti. Ma credo che questiuomini rappresentino il pericolo minoreperché è possibile farli ricredereoppurese persistonomi sembrano capaci di augurarsi la rovina dello Statomanon di prendere le armi.

IX 19 La seconda categoria si compone di individui cheper quantooberati dai debitimirano al poterevogliono arrivare in alto e si illudono dipoter conquistare con la rivoluzione quelle cariche cui non aspirerebbero in unasituazione di pace interna. È mio dovere dar loro un consigliolo stesso chenaturalmentedarei a tutti gli altri: non sperino di poter realizzare la loroimpresa. Per prima cosaci sono io a vigilarea intervenirea provvedere alloStato. In secondo luogonei cittadini onesti è grande il coraggiograndel'unanimitàgrandissimo il loro numero e grandiinoltrele milizie. Infinegli dèi immortali verranno in aiuto di questo popolo invittodi questo imperogloriosodi questa città straordinaria contro l'immane violenza del malepresente. Se poi riuscissero a ottenere quel che desiderano in un'estremaesaltazionesperano forse di diventar consolidittatori o addirittura re sulleceneri di Roma e sul sangue dei cittadinicome hanno bramato nella loro mentescellerata e perversa? Non si accorgono di aspirare a un potere chese loottenesserodovrebbero inevitabilmente cedere a un qualsiasi schiavo fuggitivoo a un gladiatore?

20 La terza categoria è formata da uomini ormai anzianima robustiper la continua attività. Appartiene a questa categoria Manliocui orasubentra nel comando Catilina. Sono uomini che provengono dalle colonie fondateda Sillaabitate in prevalenzacome mi risultadai cittadini migliori e dagliuomini più validi; ma i coloni di cui parlotrovandosi in un benessereinsperato e improvvisosi sono dati allo sperpero e all'arroganza. Costruisconocome se fossero dei ricconisi danno alla bella vita in proprietà modellotraun gran numero di schiavi e in conviti sfarzosi; cosìsi sono riempiti didebiti al punto chese volessero risollevarsidovrebbe chiamare Silladall'aldilà! Hanno spinto anche dei contadinigente semplice e squattrinataasperare in rapine come quelle del passato. Entrambi li annovero nella categoriadei ladri e dei rapinatori. Ma li avverto: smettano di delirare e di pensare aproscrizioni e dittature. Il dolore di quei giorni ha inciso così profondamentesulla collettività che non solo gli esseri umanima neppure le bestiecredone sopporterebbero il ritorno!

X 21 La quarta categoria è davvero variacomposita e confusagenteda tempo rovinata che non si risolleva maiche sotto il peso di antichi debitivacilla per inettitudineper incapacità di gestire i propri interessiancheper spreco. Si dice chestanchi di citazioniprocessiconfischeaffluiscanoin gran numero nell'accampamento di Catilina dalla città e dalla campagna. Piùche soldati coraggiosili consideroper i loro debitidelle nullità. Questiindividuise non sono in grado di reggersi con le proprie forzecadano a terraquanto primama senza recar il minimo disturbo alla cittadinanza e ai loro piùstretti vicini! Non capisco perchése non sono capaci di vivere con onestàvogliano morire nella vergognané perché considerino meno doloroso morire intanti piuttosto che da soli.

22 La quinta categoria è degli assassinidei sicariin una paroladi tutti i delinquenti. Non li voglio staccare da Catilinaperché non sannosepararsi da lui. E allora muoiano da banditi! Sono in troppi perché il carcerepossa contenerli tutti!

L'ultima categoriapoinon solo nell'ordinema anche nello stile di vitaè quella cui appartiene Catilina e comprende uomini scelti da luidiciamomeglio i suoi fidi. Li avete sotto gli occhi: senza un capello fuori postocosparsi di unguentiimberbi o con la barba ben tagliatavestiti di tunichesino alla caviglia e con le maniche lungheavvolti da veli e non dalla toga.Tutta la loro energiatutto lo sforzo di stare svegli li impiegano in bagordinotturni. 23 In questa masnada annovero tutti i giocatori d'azzardotutti i dissoluti e gli svergognati. Questi «fanciulli» così graziosi edelicati hanno imparato non solo ad amare e a essere amatia danzare e cantarema anche a brandire pugnali e somministrare veleni. Se non se ne vannose nonmuoionosappiate cheanche nel caso in cui Catilina dovesse morirerimarrannoloroi Catilina in erba! Main fondoche cosa vogliono questi pusillanimi?Portarsi dietro nell'accampamento le loro donnine? Come potranno rinunciarvi innotti così lunghe? E come affronteranno l'Appenninocon il suo gelo e la suaneve? A meno che non siano convinti di resistere all'inverno meglio degli altriperché sanno danzare nudi nei festini!

XI 24 Che terrore di questa guerrase Catilina disporrà di unasimile coorte pretoria! OraQuiritischierate le vostre guarnigioni e i vostrieserciti contro le intrepide milizie di Catilina eper prima cosaopponete ivostri consoli e comandanti a quel gladiatore stremato e ferito! Fate scenderein campo il fior fioreil nerbo dell'Italia intera contro quel pugno dinaufraghi esaustisbattuti dalle onde! Colonie e municipi sapranno senz'altrorispondere alle imboscate di Catilina! Non è il casopoiche confronti tuttele forze di cui disponetei vostri equipaggiamenti e le vostre risorse allamancanza di mezzialla miseria di quel bandito. 25 Ma setralasciandotutto ciò di cui siamo provvisti e di cui lui è privointendo dire il Senatoi cavalierila cittàil tesoro pubblicole rendite statalil'Italia interatutte le provincegli stati esterisetralasciando tutto ciòvolessimoconfrontare semplicemente le due cause avversesolo questo sarebbe sufficientea farci capire quanto siano a terra! Dalla nostra parte combatte la moderazionedalla loro l'insolenza; qui la pudicizialà la vergogna; qui la lealtàlàl'inganno; qui il timore degli dèilà l'empietà; qui la coerenzalà lafollia; qui l'onorelà l'infamia; qui la moderazionelà la sfrenatezza;infine l'equitàla temperanzail coraggiola saggezzainsomma tutte le virtùcombattono contro l'ingiustiziala sfrenatezzala viltàla temerarietàinsomma contro tutti i vizi. Infinela ricchezza si oppone alla povertàl'ordine alla rivoluzionela ragione alla pazzia eper concluderela speranzaa una generale disperazione. In un tale conflittoin un tale scontrose glisforzi umani fossero insufficientinon interverrebbero forse gli dèi immortalia far trionfare le più nobili virtù su tanti e tali vizi?

XII 26 Questa è la situazioneQuiriti: difendetecome avete fattofinorale vostre case con turni di guardia. Io ho disposto misure sufficienti atutelare la sicurezza in città: non avrete nulla da temere; non ci sarà nessundisordine. Tutte le colonie e i municipi sono stati da me informati dellapartenza notturna di Catilina: difenderanno senza difficoltà le loro città e iloro territori. I gladiatoriuna schiera su cui Catilina contava moltissimosaranno controllati dalle nostre forzebenché siano più coraggiosi di certipatrizi. Quinto Metelloche ho inviato in Gallia e nel Piceno prevedendo questasituazioneschiaccerà Catilina o renderà vano ogni suo movimento e ogni suaazione. Quanto alle altre decisioni da prendereda preparareda eseguire neriferirò al Senatochecome vedeteho proceduto a convocare.

27 Oraa coloro che sono rimasti in cittàanzi a coloro cheCatilina ha lasciato in città a minacciare la città stessa e la vita di tuttivoivoglio dare ancora una volta un avvertimento; sono nemiciè veromacittadini di nascita. L'indulgenza che ho mostrato finorase poteva sembraredebolezzaera finalizzata a smascherare quel che stava nascosto. Ma ormai nonposso più dimenticare che questa è la mia patriache io sono il vostroconsoleche devo vivere con voi o morire per voi. Non ci sono guardie alleportenon ci sono insidie per strada: se vogliono partireposso far finta diniente. Ma se qualcuno creerà disordini in cittàse lo scoprirò non solo adattuarema solo a tentare un'azione eversivaimparerà a sue spese che a Romaci sono consoli attentimagistrati egregiun Senato fortearmiun carcerevoluto dai nostri antenati per punire gli empi reati che siano stati colti inflagrante.

XIII 28 Tutti questi provvedimenti saranno presi in modo che lapeggiore delle crisi sarà risolta con il minimo interventoi pericoli piùgravi superati senza disordini e la guerra civile più feroce e più vasta amemoria d'uomo sedata da me solounico generale in toga. Controllerò lasituazioneQuiritiin modo chese mi sarà possibilenessun colpevole scontiqui a Roma la pena del suo reato. Ma se la flagranza di un attentato ol'incombere di un pericolo pubblico mi costringessero ad abbandonare la miaindulgenzaotterrò senza dubbio un risultato difficilmente auspicabile in unconflitto tanto vasto e insidioso: nessun uomo onesto moriràtutti saretesalvi a prezzo del supplizio di pochi. 29 Vi prometto simili risultatinon perché io confidi nella mia capacità di previsione o nell'intelligenzaumanaQuiritima perché gli dèi immortali con molti e inequivocabili segnimi hanno ispirato questa speranza e questa opinione. Gli dèicon il loropotere divinodifendono i templi e le case di Roma non da lontanocomesolevano fare un tempo contro nemici esternima standoci accanto. PregateliQuiritiadorateli e implorateli perché proteggano dal crimine scellerato deicittadini più abietti questa cittàche hanno voluto la più bellarigogliosae potenteoggi che tutti gli eserciti nemiciper terra e per maresono statischiacciati.

 

 

CONTRO L. CATILINA III

 

 

I 1 È lo StatoQuiritiè la vita di voi tuttisono i benileproprietàle vostre mogli e i vostri figliè la capitale di un impero alculmine della gloriaè Romacittà che gode della massima fortuna e prosperitàè tutto questo cheoggivedete strappato al fuoco e al ferroquasi allefauci di un destino funestoche vedete salvo e a voi restituito grazie allasuprema benevolenza che gli dèi immortali vi concedono e grazie ai miei sforzialle mie iniziativeai pericoli che ho affrontato. 2 E se il giorno incui abbiamo salva la vita non ci è meno caro e prezioso del giorno in cuinasciamoperché è certa la gioia della salvezzama incerta la condizione delnasceree perché nasciamo senza averne consapevolezzama ci salviamo consoddisfazionedal momento cheper riconoscenzaabbiamo elevato al rango deglidèi immortali il fondatore di questa cittàsarà doverosoper voi e i vostriposterionorare chi ha salvato questa stessa cittàuna città che ècresciuta dai tempi della sua fondazione. Avevano quasi ormai appiccato i fuochitutt'intorno a Romanei templinei santuarinelle casealle mura: li abbiamospenti. Avevano sguainato le spade contro lo Stato: le abbiamo respinte. Avevanopuntato i pugnali alla vostra gola: li abbiamo abbattuti.

3 Io ho scopertomesso in luceillustrato ogni cosa in Senato. Oranon mi resta che esporvi brevemente i fatti: voiche ne siete all'oscuro edesiderate esserne informatipotrete così valutarne l'entitàl'evidenza e inche modo siano stati investigati e controllati.

Per prima cosanon appena Catilinapochi giorni faè sparito lasciando aRoma i complici della sua azione criminalei capi più feroci di questa guerranefastaioQuiritiho sempre vigilato e provveduto alla nostra salvezzapurtra insidie tremende e oscure. II Infattiquando cercavo di esiliareCatilina (non temo più di suscitare disapprovazione nel dire «esiliare»;anzimi rimprovero che Catilina se ne sia andato vivo)dunquequando volevobandirlopensavo che tutto il gruppo dei congiurati lo avrebbe seguito oppureche chi rimaneva in cittàsenza di luiavrebbe perso forza e sicurezza. 4Manon appena ho visto che stavano in mezzo a noiche erano rimasti a Roma gliindividui più fanatici e più violenticome sapevo beneho trascorso giorni enotti a spiare cosa facesserocosa preparassero. Certo che l'enormità del lorocrimine vi avrebbe impedito di credere alle mie paroleho dovuto coglierli sulfatto perché voivedendo con i vostri occhi il loro delittoavrestefinalmente provveduto a salvarvi. Cosìnon appena sono stato informato chePublio Lentulo aveva cercato di corrompere gli ambasciatori degli Allobrogiperché provocassero una guerra al di là delle Alpi e dei tumulti in GalliaCisalpina; che questi ambasciatoricon lettere e indicazioni a vocevenivanorimandati dal loro popolo in Galliasìma per la stessa strada che conduce daCatilina; che li accompagnava Tito Volturcio portando con sé lettere perCatilinaho pensato che mi fosse offerta un'occasione difficilissima aripetersima che ho sempre chiesto agli dèi immortali: che tutto il complottofosse colto sul fatto non solo da mema anche da voi e dal Senato.

5 Cosìieri ho convocato i pretori Lucio Flacco e Caio Pomptinouomini di provato valore e della massima devozione allo Stato. Ho esposto lorola situazione. Li ho messi al corrente del mio piano. Subitosenza indugiosenza alcuna obiezioneperché nutrono per lo Stato i sentimenti più nobilihanno accettato l'incarico esul far della serasi sono recati segretamente alponte Milvio. Lìnascondendosi nelle case vicinesi sono divisi in due gruppiin modo da avere in mezzo il Tevere e il ponte. Senza generare il minimosospettoavevano portato con sé molti uomini intrepidi ed io avevo inviatodalla prefettura di Rieti un gruppo di giovani armatiragazzi scelti della cuiopera mi avvalgo spesso per difendere lo Stato. 6 Erano quasi le tre delmattinoquand'ecco arrivare al ponte Milvio gli ambasciatori degli Allobrogicon grande seguitoe Volturcio. Vengono subito attaccati. Da entrambe le partisi snudano le spade. Solo i pretori erano al corrente di tutta la vicendaglialtri la ignoravano. III Alloraper intervento di Pomptino e Flaccocessa lo scontro [che era iniziato]. Tutte le lettere trovate in possesso degliuomini del seguito sono consegnate ai pretori con i sigilli intatti. Gliarrestati vengono condotti da me all'alba. Io mando a chiamare immediatamente ilperverso ideatore di tutti questi criminiCimbro Gabinioche non sospettavanulla. Poi convoco anche Lucio Statilio edopo di luiCetego. Per ultimo vieneLentulo forse perchéla notte primadiversamente dalle sue abitudinierastato sveglio per scrivere la sua lettera.

7 Al mattinoi più autorevoli esponenti della nostra cittàvenutia conoscenza dell'accadutoaccorrono numerosi a casa mia e mi consigliano diaprire le lettere prima di portarle in Senato: se non avessero rivelato nulla diimportanteavremmo evitato di creare inutili agitazioni in città. Mi sonorifiutato: era mio doverein una situazione di pericolo pubblicorimettere lafaccenda impregiudicata al Senato. E infattiQuiritianche se non si fosserivelato esatto quanto mi era stato riferitoritenevo di non dover temerel'accusa di eccessiva scrupolosità trattandosi di seri pericoli per lo Stato.Ho convocato subito una seduta del Senato checome avete vistoè stataaffollata. 8 Nel contemposu consiglio degli Allobrogiho mandato incasa di Cetego il pretore Caio Sulpiciouomo di una certa tempraa sequestrarele armi che avesse trovato. Ha requisito pugnali e spade a non finire.

IV Introduco Volturcio senza i Galli. Col permesso del Senatogligarantisco l'impunità. Lo esorto a rivelare senza paura quanto sa. Allora luiriprendendosi a stento da una gran pauradice di aver ricevuto da PublioLentulo delle indicazioni e una lettera per Catilina in cui gli si diceva diricorrere agli schiavi e dirigersi al più presto a Roma con l'esercito. La lorointenzione era di incendiare la città in ogni zonacome era stato stabilito inpartenzae di procedere al massacro della cittadinanza intera: Catilina dovevatrovarsi sul posto per catturare i fuggiaschi e unirsi ai capi rimasti a Roma. 9Dopo Volturcio è la volta dei Galli. Affermano che Publio LentuloCetego eStatilio avevano prestato giuramento e consegnato loro delle lettere indirizzateal popolo allobrogico. Insieme a Lucio Cassio chiedevano ai Galli di inviare alpiù presto la cavalleria in Italia; la fanteria non sarebbe mancata. Lentulopoiaveva assicurato chesecondo gli oracoli sibillini e i responsi degliaruspiciera lui il terzo Cornelio destinato ad avere il supremo potere civilee militare su Roma: prima era toccato a Cinna e a Silla. Lentulo aveva pureaggiunto chenell'anno in corsoil decimo dall'assoluzione delle Vestali e ilventesimo dall'incendio del Campidogliosi sarebbe consumata l'ineluttabilecaduta di Roma e dell'impero. 10 I Galli riferiscono anche di unadiscussione sorta tra Cetego e gli altri congiurati: questi ultimi e Lentuloproponevano di fissare il massacro e l'incendio della città per i SaturnaliCetego trovava questa data troppo lontana.

V Per non dilungarmi troppoQuiritifacciamo portare le tavoletteche ciascun congiurato avrebbe scritto. Il primo a cui mostriamo il sigillo èCetego: lo riconosce. Tagliamo lo spagoleggiamo. Aveva scritto di sua mano alSenato e al popolo degli Allobrogi che avrebbe mantenuto le promesse fatte agliambasciatori; chiedeva agli Allobrogi di adempierea loro voltaagli obblighipresi dai loro rappresentanti. Allora Cetegoche sino a poco prima era riuscitoa fornire spiegazioni sul rinvenimento in casa sua di spade e di pugnalidichiarando di essere sempre stato un collezionista di armi pregiatenon appenaleggiamo la sua letteratace di colposchiacciatostroncato dallaconsapevolezza del suo crimine.

Viene introdotto Statilio che riconosce il suo sigillo e la sua scrittura.Gli sono lette le tavolette che presentano quasi il medesimo contenuto delleprecedenti. Confessa. Allora mostro le tavolette a Lentulo e gli chiedo sericonosce il sigillo. Annuisce. «Lo riconosci certamente»gli dico. «Presental'effigie del tuo avouomo di grande valore che amò unicamente la patria e isuoi concittadini. Anche mutaquesta effigie avrebbe dovuto trattenerti da uncrimine così mostruoso!». 11 Gli viene letta la letteradi analogaispirazionerivolta al Senato e al popolo degli Allobrogi. Gli concedo diparlarese intende aggiungere qualcosa. Dapprima risponde di nomapoco dopoquando la deposizione viene messa a verbale e lettasi alza in piedi. Chiede aiGalli di chiarire quali legami intercorressero tra di loro e perché fosserovenuti a casa sua. Lo stesso fa con Volturcio. I Galli gli rispondono con brevitàe con decisionerivelando il nome di chi li aveva condotti da lui e il numerodegli incontri. Gli chiedonoa loro voltase non abbia niente da dire aproposito degli oracoli sibillini. Allora Lentulodi colpoperde la testa difronte al suo criminemostrando quanto sia devastante averne coscienza. Potevanegare l'accusa. Invece confessaall'improvvisocontro l'opinione di tutti.Cosìnon solo gli venne a mancare l'acume e l'abilità oratoriada sempresuoi punti di forzamaper la gravità e l'evidenza del suo crimineloabbandonarono anche quella protervia e quella mancanza di scrupoli che lorendevano unico. 12 A un tratto Volturcio ci chiede di portare la letterache Lentulo gli avrebbe consegnato per Catilina e di aprirla. Lentuloanche seprofondamente sconvoltoriconosce il suo sigillo e la sua scrittura. La letteranon recava nomima diceva così: «Saprai chi sono da chi ti ho inviato. Cercadi essere uomo e considera sino a che punto ti sei spinto. Ti è chiaro ormaicosa devi fare. Assicùrati l'appoggio di tuttianche dei più umili». Poiviene convocato Gabinioche inizia a rispondere con arroganzama alla fine nonnega nessuna delle accuse dei Galli. 13 Del restoQuiritise tavolettesigilliscritture e infine la confessione di ciascuno mi sembravano proveinconfutabilimolto più lo erano il palloregli occhil'espressioneilsilenzio di questi uomini. Erano così sbalorditigli occhi piantati a terragli sguardi furtivi da uno all'altroche le accuse sembravano muovere da lorostessi più che dagli altri.

VI Messe a verbale e lette le deposizioniQuiritiho chiesto alSenato che decisioni intendesse prendere nell'interesse dello Stato. I primi aintervenire si sono espressi con la massima durezza e la loro posizione è stataapprovata all'unanimità dal Senato. Dal momento che non è stato ancora redattoil verbaleQuiritivi riporterò a memoria come si è svolta la seduta. 14Per prima cosami vengono rivolti i più vivi ringraziamenti perché concoraggiointelligenza e lungimiranza ho liberato lo Stato da pericoligravissimi. Ricevono meritate lodi anche i pretori Lucio Flacco e Caio Pomptinoper aver collaborato alla mia azione con forza e lealtà. Si elogia anche il mioeccellente collegaper aver troncato ogni rapporto pubblico e privato con icongiurati. Si decide inoltre di mettere agli arresti domiciliari Publio Lentulodimessosi dalla carica di pretoree pure Caio CetegoLucio Statilio e PublioGabinioche erano tutti presenti. Lo stesso provvedimento è deciso per LucioCassioche si era assunto l'incarico di incendiare la città; per Marco Ceparioaccusato di aver ricevuto il compito di portare alla rivolta i pastori dellaPuglia; per Publio Furiouno dei coloni insediati da Silla nelle terre diFiesole; per Quinto Annio Chilonecheinsieme a Furiosi era sempre prodigatonella collusione con gli Allobrogi; per Publio Umbrenoil libertoche per laprima volta avrebbe accompagnato i Galli da Gabinio. Il Senato ha agito conindulgenzaQuiriti. Ha ritenuto infatti che condannare solo i nove uomini piùcorrottiquando la congiura è così estesa e i nemici interni così numerosiavrebbe potuto far ricredere tutti gli altriuna volta assicurata la salvezzadello Stato. 15 Ein mio onoreè stata anche decretata una cerimoniadi ringraziamento agli dèi immortali per il loro aiuto decisivo: è la primavolta dalla fondazione di Roma che viene tributata a un civile. La motivazioneè la seguente: «Per aver salvato la città dall'incendioi cittadini dalmassacrol'Italia dalla guerra». Se confrontiamo questo ringraziamento conquelli del passatola differenza è che gli altri vennero decretati pervittorie militariquestoed è l'unicoper la salvezza dello Stato.

È stato fatto quello che prima di tutto bisognava fare. Publio Lentulobenchéa seguito di prove inconfutabilidella sua confessione e dellasentenza del Senatoavesse già perso non solo la carica di pretorema anche idiritti civilisi è dimesso. Ci siamo liberati cosìnel punirlo come privatocittadinodi quello scrupolo che non aveva comunque impedito al glorioso CaioMario di uccidere un pretoreCaio Glauciacontro il quale non era statapronunciata nessuna sentenza.

VII 16 Ora che avete catturato e messo agli arresti gli ignobili capidella più scellerata e pericolosa delle guerrepotete convincerviQuiritiche tutte le truppe di Catilinatutte le sue speranze e risorse sono crollateuna volta rimossi questi pericoli della città. Quando lo cacciavo da RomaprevedevoQuiritiche con Catilina lontano non avrei dovuto temerequell'infingardo di Lentulo o quel grassone di Cassio o quel pazzo temerario diCetego. Tra tutti questi solo Catilina dovevamo temerema finché fosse rimastodentro le mura cittadine. Conosceva tutto. Si insinuava ovunque. Sapeva chiamarea sétentarecorrompere e osava farlo. Per indole era portato al male eall'indole univa la forza e l'eloquenza. Disponeva di uomini fidatiselezionatiper missioni speciali. Se affidava un incarico ad altrilo considerava come nonattuato: non c'era niente cui non intervenisse direttamentecui non fossepresentecui non vigilasse senza risparmio. Sapeva sopportare il freddolasetela fame. 17 Era così risolutotemerariospregiudicatoastutoprudente nei delitti e cauto nelle azioni disperate chese non lo avessi tenutolontano dagli intrighi interni e costretto a una guerra da banditi (saròsinceroQuiriti)difficilmente avrei allontanato dal vostro capo una tal moledi mali! Lui non ci avrebbe condannati per il giorno dei Saturnalinon avrebbereso nota con tanto anticipo la data della fine dello Statonon avrebbe fattocadere in mano nostra sigilli e lettere a prova inconfutabile del suo crimine!Ora che non è quila crisi è stata controllata in modo tale che in una casaprivata non abbiamo mai scoperto un furto con tanta evidenza come è statascoperta e colta in flagrante questa pericolosa congiura contro lo Stato. SeCatilina fosse rimasto a Roma sino a oggibenché io sia intervenuto a oppormia tutti i suoi pianifinché era quiavremmo dovuto comunque affrontarloadir pocoe non avremmo liberato lo Stato da enormi pericoli con tantatranquillitàcalmasilenzioavendolo come nemico dentro la città.

VIII 18 EppureQuiritida come ho condotto la vicenda sembra chesiano intervenuti gli dèi immortali a disporla e a risolverla con la lorovolontà e saggezza. Se ci riflettiamo possiamo convincerceneperché sembradavvero difficile che la mente umana sia in grado di governare fatti tantocomplessi. Ma gli dèistandoci accanto in tali circostanzeci hanno offertoaiuto e protezione al punto che potevamo quasi vederli con i nostri occhi. Nonintendo parlarvi di fenomeni come meteore apparse di notte a illuminare aoccidente il cielo; non voglio ricordare fulmini e terremotiné parlare dialtri fatti che si sono verificati con frequenza durante il mio consolato e chesembravano quasi il preannuncio divino degli eventi capitati ora. Un episodioQuiritinon va taciuto né dimenticato. Ve lo racconto. 19 Ricordatesicuramente chedurante il consolato di Cotta e di Torquatoalcuni fulminihanno colpito vari monumenti sul Campidogliole immagini degli dèi sono staterovesciatele statue degli antichi eroi abbattutele tavole bronzee delleleggi fuse ed è stata danneggiatasul Campidoglioanche la stuata d'oro delfondatore della nostra cittàRomolochecome rammentateè raffiguratobambino mentre tende le labbra alle mammelle della lupa. In quell'occasione gliaruspicifatti venire dall'intera Etruriaci dissero che stavano perverificarsi stragiincendila fine delle leggiuna guerra civilela cadutadi Roma e dell'imperoa meno che gli dèi immortaliplacati in ogni modononavessero interceduto a piegare con la loro potenza quasi il destino stesso. 20In seguito alle loro profezieabbiamo celebrato giochi per dieci giorni senzatrascurare niente che potesse placare gli dèi. Gli aruspici ci consigliaronoanche di costruire una statua di Giove di dimensioni maggiori e di collocarla inalto econtrariamente al passatodi volgerla a oriente. Speravano che se lastatuache vedeteavesse guardato verso il sorgere del soleverso il Foro ela Curiale manovre ordite nell'ombra contro Roma e l'impero sarebbero statemesse in luce così chiaramente da risultar visibili al Senato e al popolo diRoma. Quei consoli hanno disposto così l'erezione della nuova statuama ilavori sono stati così lenti che essa non è stata collocata né dai consoliche mi hanno preceduto né da me prima di oggi.

IX 21 Chi dunqueQuiritipuò essere tanto lontano dal verotantosconsideratotanto insensato da negare che tutto ciò che cade sotto la nostravista e in particolare Roma siano governati dalla volontàdalla potenza deglidèi immortali? Quandoinfattisi prediceva che venivano preparate stragiincendila fine della repubblicae questo per iniziativa di cittadiniadalcuni tali crimini apparivano troppo grandi per essere credibili. Ma ora aveteappurato che tali delitti sono stati non solo ideati da cittadini esecrabilimaaddirittura messi in opera! E non è un segno così evidenteda sembrareun'espressione della volontà di Giove Ottimo Massimoil fatto che questamattinamentre i congiurati e i loro accusatori venivano tradotti al tempiodella Concordia per il Forocome avevo ordinatoin quel momento veniva postala statua? Non appena è stata collocata e rivolta verso di voi e il Senatoavete visto che tutti gli intrighi orditi contro il bene della collettivitàsono stati scoperti e messi in luce. 22 Ecco perché meritano ancor piùl'odio e la morte questi individui che non solo hanno cercato di appiccarefiamme empie e funeste alle vostre casealle vostre abitazionima anche aitempliai santuari degli dèi.

Se dicessi di averli fermati iosarei presuntuosoatteggiamentoimperdonabile. È stato Giove a fermarlilui solo! Giove ha voluto salvare ilCampidoglioi templila città interavoi tutti! Guidato dagli dèiimmortaliio mi sono limitato a prendere decisioni e sono arrivato a disporredi prove schiaccianti. In veritàla corruzione degli Allobrogi non sarebbestata tentatané Lentulo e gli altri nemici dello Stato avrebbero dato contanta sconsideratezza informazioni della massima importanza a degli sconosciutia dei barbarie consegnato loro delle letterese gli dèi immortali nonavessero privato del senno uomini così temerari. Che dire di più? Se dei Galliappartenenti a un popolo non del tutto sottomesso (l'unico rimasto che è forsein grado di dichiarare guerra ai Romani e non sembra escluderlo) hannorinunciato a sperare nell'indipendenza e in altri considerevoli vantaggi offertiloro dai patrizi e hanno anteposto la vostra salvezza ai loro interessiebbenenon credete forse che questo sia avvenuto per volontà divinaquando inveceavrebbero potuto vincerci senza combatteresolo tacendo?

X 23 E alloraQuiritifesteggiate questi giorni con le vostre moglie i vostri figlidal momento che sono state decise cerimonie di ringraziamentoin ogni tempio! Spesso abbiamo tributato onoranze agli dèi immortaligiustamentesìma mai come ora. Infattisiete stati strappati alla fine piùcrudele e più orribilestrappati senza mortisenza sanguesenza esercitisenza combattimenti. Con la toga avete vintograzie a uno soloa mecomandante in toga. 24 Ricordate infattiQuirititutte le guerrecivilinon solo quelle di cui avete sentito parlarema anche quelle di cui voistessi serbate memoria e cui avete assistito. Lucio Silla uccise Publio Sulpicio[cacciò da Roma] Caio Marioil difensore di Romamolti uomini valorosi inparte li bandì e in parte li eliminò. Il console Cneo Ottavio espulse dallacittàcon la forza delle armiil suo collega; tutto lo spazio che avete sottogli occhi fu pieno di cadaveri ammassati uno sull'altro e del sangue deicittadini. Poi Cinna ebbe il potere con Mario; alloradavverofurono eliminatigli uomini più in vistafurono spente le luci della città. In seguito Sillasi vendicò della ferocia di questa vittoria. Non starò a dire con quanteperdite tra i cittadini e con quanta rovina per lo Stato. Marco Lepido entrò inconflitto con Quinto Catulouomo che si distingueva per fama e valore; non futanto la sua morte ad arrecar dolore allo Statoquanto quella dei suoi. 25Eppuretutte queste lotte non miravano a distruggere lo Statoma a cambiarlo.Non si voleva abbatterloma primeggiare in uno Stato vivonon si voleva darealle fiamme Romama distinguersi in Roma. [E tutte queste lottedi cui nessunaintendeva annientare lo Statofurono tali da risolversi non con ilristabilimento della concordia socialema con l'uccisione dei cittadini.]Invecein questa guerral'unica a memoria d'uomo ad essere così vasta eferoce e tale che nessun popolo barbaro l'ha mai mossa contro la sua genteunaguerra in cui LentuloCatilinaCetego e Cassio hanno stabilito di annoveraretra i nemici tutti gli uomini la cui salvezza avrebbe consentito di salvare loStatoebbeneQuiritiin questa guerra io mi sono mosso per assicurare a voitutti la salvezza. E anche se i vostri nemici pensavano che sarebberosopravvissuti solo quei cittadini che fossero scampati a una strage infinita equella parte di città che si fosse sottratta alle fiammeio ho salvato Romaio ho salvato la cittadinanza!

XI 26 A ricompensa della mia operaQuiritinon vi chiedo nessunpremio al valorenessuna dimostrazione di onorenessuna testimonianza di lodema solo che sia eterno il ricordo di questa giornata. È dentro il vostro cuoreche desidero che siano riposti e conservati i miei trionfitutte leattestazioni di onorele testimonianze di gloriai riconoscimenti di stima!Nessuna cosa che sia mutapriva di parola può darmi gioiainsomma niente cheuomini anche meno degni potrebbero ottenere. Sarà il vostro ricordoQuiritiad alimentare la mia impresala parola a farla crescerele opere letterarie adaccompagnarla negli anni e a renderla grande. Penso che l'esistenza di Roma e ilricordo del mio consolato vivranno insieme per lo stesso tempospero perl'eternità. E penso altresì che siano vissuti nel nostro Statonella stessaepocadue uomini dei quali uno ha esteso i confini del vostro impero non sullaterrama nelle regioni celestil'altro ha salvato la sede dell'impero.

XII 27 Ma dal momento chedopo tutto quello che ho fattola miaposizione è ben diversa da chi ha combattuto all'esteroperché io devo viverea fianco di coloro che ho vinto e domato e non mi lascio alle spalle nemicimorti o ridotti all'impotenzaè vostro dovereQuiritiprovvedere affinchéun domani il mio operato non si ritorca contro di mequando gli altri traggonoprofitto dalle loro imprese. Io ho provveduto perché non vi nuocessero i pianiscellerati e nefandi degli individui più temerari. Ora sta a voi provvederealla mia incolumità. È pur veroQuiritiche nessuno di costoro è in gradodi nuocermi. Perché è grande la protezione che viene dagli onesti: me lagarantiranno in ogni momento. Grande è l'autorità dello Stato: tacitamidifenderà per sempre. Grande è la forza della coscienza: chi la trascureràvolendo nuocermidenuncerà se stesso. 28 Non sono abituato a cedere difronte alla temerarietà di nessunoQuiriti: al contrario sono io che sfidoincessantemente chiunque sia colpevole. E se l'attacco dei nemici internicheho stornato da voidovesse ricadere su me solostarà a voiQuiritideciderequale sorte volete riservare a chi si è esposto all'impopolarità e a pericolidi ogni sorta per la vostra salvezza. Quanto a mequali vantaggi potrei ancoraconseguire se nelle cariche pubblicheche siete voi a concederee nellagloriache dipende dal merito personalenon c'è nulla di più alto cui iopossa aspirare? 29 Il mio obiettivoQuiritiquando tornerò ad essereun privato cittadinosarà di difendere e di consolidare il mio operato diconsole in modo che senel tutelare le istituzionimi sono attiratodell'impopolaritàquesta ricada sui miei oppositori e arrechi a me gloria. Perfinirela mia condotta politica sarà tesa a non smentire la mia impresa:cercherò di non farla sembrare casualema frutto del mio valore.

Cala la notteQuiriti. Dopo aver pregato Gioveprotettore vostro e diquesta cittàtornate alle vostre case e continuate a difenderle con turni diguardia come la notte passataanche se il pericolo è ormai scongiurato. Chenon dobbiate farlo troppo a lungo e che possiate vivere per sempre in pacesaràcompito mioQuiriti.

 

 

CONTRO L. CATILINA IV

 

 

I 1 Vedopadri coscrittiche il voltogli sguardi di voi tutti sisono rivolti a me. Vedo che siete preoccupati non solo del pericolo che minacciavoi e lo Statomase questo è stato scongiuratodel pericolo che corro io.La simpatia che mi mostrate mi è caranei malie graditanel dolore. Mapergli dèi immortalirinunciatevi! Dimenticate la mia salvezza! Pensate a voi eai vostri figli! Se mi è stata affidata la carica di console perchésopportassi sino in fondo ogni amarezzaogni doloreogni straziovi faròfronte con coraggioma addirittura con gioiapurché i miei sforzi procurinoprestigio e salvezza a voi e al popolo romano. 2 Iopadri coscrittisono quel console per il quale né il Forosede suprema della giustiziané ilCampo Marzioconsacrato dagli auspici consolariné la Curiaprotezionesovrana di tutti i popoliné la casarifugio di ogni essere umanoné illettodestinato al riposoe neppureinfinequesta [sedia curule] prerogativadella mia caricasono stati mai esenti da pericoli e da insidie mortali. Hotaciuto molto. Ho sopportato molto. Ho concesso molto. Ho risanato molto col miodolorementre voi vivevate nella paura. Orase gli dèi immortali hanno volutoche portassi a termine il consolato strappando voi e il popolo romano a unorrendo massacrole vostre moglii vostri figli e le vergini Vestali aoltraggi inauditii templii santuari e questa nostra patria bellissima allefiamme più deleteriel'Italia intera alle devastazioni della guerraebbeneaffronterò tutto quel che la sorte vorrà riservarmi! Se infatti Publio Lentulocredendo ai vatiha ritenuto che il suo nome fosse predestinato alla rovinadello Statoperché non dovrei compiacermi del fatto che il mio consolato siastatoper così direpredestinato alla salvezza del popolo romano? II 3Quindipadri coscrittiprovvedete a voi stessi! Pensate al futuro dellapatria! Salvate la vostra vitaquella delle vostre moglidei vostri figlisalvate le vostre proprietà! Difendete la gloria e il futuro del popolo romano!Smettete di preoccuparvidi darvi pensiero per me! In primo luogoinfattivoglio sperare che tutti gli dèi che proteggono Roma mi ricompenseranno secondoi miei meriti. Poise dovesse capitarmi qualcosasaprò morire con animopreparato e sereno: la morte non può essere vergognosa per il valorosonéprematura per chi è stato consolené triste per il saggio. Tuttavia non sonocosì di ferro da restare insensibile all'angoscia del mio caro e affezionatofratelloqui presentee alle lacrime di tutti coloro che mi vedete intorno. Néla mia mente si astiene dal tornare spesso a casarichiamata da mia mogliecompletamente prostratada mia figliasconvolta dalla pauradal mio piccolofiglioche mi sembra stretto tra le braccia della repubblica come ostaggio peril mio operato di consolee infine da mio generoche sta qui davanti adaspettare l'esito di questa giornata. Tutto ciò mi procura ansiaun'ansia chemi spinge però a voler salvare tutti loro insieme a voianche a costo dellamia vitapiuttosto che morire noi e loro nella distruzione dello Stato.

4 Allorapadri coscrittidate tutto il vostro appoggio alla salvezzadello Stato! Guardate quali tempeste si abbatteranno su di voise non correreteai ripari! Non è chiamato in causanon è sottoposto alla severità del vostrogiudizio un Tiberio Graccoper aver aspirato alla rielezione di tribuno dellaplebené un Caio Graccoper aver cercato di portare alla rivolta gli agrariné un Lucio Saturninoper aver ucciso Caio Memmio. Nelle nostre mani ci sonouomini che sono rimasti a Roma per scatenare incendiper uccidervi tuttiperaccogliere Catilina. Nelle nostre mani ci sono letteresigilliscrittureinfine la confessione di ciascuno di loro. Qui si tratta di collusione con gliAllobrogi e di rivolte servili; si richiama Catilinasi decide di eliminarvitutti perché non rimanga nessuno a piangere il nome del popolo romano e acompatire le sventure di un impero così vasto. III 5 Tutto questo èstato riferito dagli informatoriammesso dagli accusatigiudicato da voi conmolte deliberazioniin un primo momento quando mi avete manifestato la vostragratitudine con straordinari elogi e avete dichiarato chegrazie alle miecapacità e alla mia solerziaera stata scoperta la congiura di questi uominiperduti; poiquando avete costretto Publio Lentulo a dimettersi dalla carica dipretore; in seguitoquando avete deciso di arrestare Lentulo e gli altri cheavete giudicato colpevoli; masoprattuttoquando avete decretato una cerimoniadi ringraziamento a mio nomeonore che nessun civile aveva ricevuto prima dime; infine ieriquando avete dato ingenti ricompense agli ambasciatori degliAllobrogi e a Tito Volturcio. In seguito a tali iniziativel'impressione è chegli uomini nominatamente messi agli arresti siano già stati condannati da voisenza esitazione.

6 Tuttavia ho deciso di riferire a voipadri coscritticome se laquestione fosse ancora impregiudicata e chiedervi di pronunciarvi sul reato e distabilire la pena. Premetterò solo quel che è di pertinenza a un console. Giàda tempo vedevo che nello Stato si agitavano ampi fermentisi andavanopreparando rivolte e covavano sciagure. Ma che fossero dei cittadini a tramareuna congiura così estesacosì esizialenon l'avrei mai creduto! Oraqualunque cosa accadaqualunque sia l'orientamento del vostro pensiero e delvostro giudiziodovete decidere prima di notte. Vedete l'enormità del criminesu cui dovete esprimervi. Se credete che i complici siano pochicommettete ungrave errore. Il male si è propagato più di quanto si pensi. Si è diffuso nonsolo in Italiama addirittura ha valicato le Alpi eserpeggiando nell'ombraha invaso già molte province. Sarebbe assolutamente impossibile schiacciarlocon ulteriori rinvii. Qualunque misura decidiatedovete far giustizia presto!

IV 7 Vedo chesinorasono due le proposte avanzate. Decimo Silanosostiene che bisogna condannare a morte chi ha cercato di distruggere lo Stato.Caio Cesareinvecerespinge la pena di morte e propone tutta la durezza diogni altro castigo. Entrambicome conviene alla loro carica e alla gravità deireati in causafanno appello al massimo rigore. Il primo ritiene che neppureper un istante devono vivere e respirare la nostra stessa aria individui chehanno cercato di eliminare tutti noidi cancellare l'imperodi estinguere ilnome del popolo romano e ricorda che questo tipo di pena fu spesso comminatanel nostro Statoa cittadini colpevoli. Il secondo è dell'opinione che gli dèiimmortali hanno creato la morte non perché fosse una punizionema una necessitànaturale e una cessazione di travagli e miserie. Per questo i saggi l'hannosempre affrontata senza rimpianto e i valorosi spesso con gioia. Il carcereinvecein particolare l'ergastoloè stato istituito come pena eccezionale peri reati più empi. Cesare suggerisce che i colpevoli siano confinati in municipidiversi. Tale proposta comporta tuttavia un'ingiustiziase la imponiamo aimunicipie una difficoltàse chiediamo il loro consenso. Ma qualora ne siateconvintiapprovatela. 8 Da parte mia cercherò ecome sperotroveròchi non ritenga incompatibile con la sua dignità accogliere provvedimenti presiper il bene comune. Cesare aggiunge pesanti sanzioni contro i municipi nel casoin cui uno dei prigionieri riesca a fuggire; circonda così i rei di unasorveglianza spietatadegna di un reato commesso da uomini perduti; suggeriscepoi che né il Senatoné il popolo romano possano mitigare la pena deicondannati. Li priva così anche della speranzala sola chedi solitoconsolal'uomo nelle sciagure. Propone inoltre la confisca dei beni: solo la vita lasciaa questi criminali. Se gliel'avesse toltain un attimo li avrebbe liberati damolte sofferenze morali e fisiche e da tutti i castighi per i loro delitti. Èproprio per suscitare nei malvagi una sorta di terrorefinché fossero viviche i nostri antenati hanno voluto che nell'aldilà ci fossero supplizi per icolpevoliperché si rendevano conto che non si avrebbe avuto paura di unamorte senza punizioni.

V 9 Orapadri coscrittiso bene cosa mi convenga. Se seguirete ilparere di Caio Cesareper il fatto che egli segue il gruppo politico dettodemocraticoprobabilmente dovrò aver meno timore degli attacchi deidemocraticiessendo lui il promotore e il sostenitore di questa proposta. Seinvece voterete la proposta di Silanopotrei andare incontro a difficoltàmaggiori. Ma l'importante è che l'interesse dello Stato prevalga sullaconsiderazione dei pericoli personali. Abbiamo infatti da parte di Cesarecosìcome richiede il suo rango e la nobiltà dei suoi antenatiuna proposta che ègaranzia della sua incrollabile devozione allo Stato. È evidente qualedifferenza intercorra tra la superficialità dei demagoghi e uno spirito davverodemocraticotutto teso al bene del popolo. 10 Vedocomunqueche nonpochi di coloro che si spacciano per democratici sono assentievidentemente perevitare di dare un giudizio sulla condanna a morte di cittadini romani. Eppurequesti «democratici» solo l'altro ieri hanno fatto arrestare dei cittadiniromanihanno approvato una cerimonia di ringraziamento in mio onore eierihanno ricompensato con la massima generosità i nostri informatori. Chi haapprovato l'arresto dei colpevoliil rito di ringraziamento per il magistratoistruttore e le ricompense per gli accusatori si è già espresso su tutta lavicenda e sulla causanessuno può dubitarne! Ma Cesare sa che la leggeSempronia è stata promulgata a riguardo dei cittadini romani e che chi ènemico dello Stato perde completamente i diritti civili; sainfineche ilpromotore della legge Sempronia è stato condannatoper reati politicisenzaappello al popolo. E non pensa che lo stesso Lentulononostante la suastraordinaria generositàpossa ancora chiamarsi "democratico" dalmomento che ha meditato con tanta ferociacon tanta crudeltà la rovina delpopolo romano e la fine di Roma. E allora Cesareda uomo così mite eindulgentenon esita a gettare Publio Lentulo nel buio eterno di una prigione eimpone chein futuronessuno possa vantarsi di aver mitigato il supplizio diLentulo e farsi chiamare ancora "democratico"quando si tratta dellarovina del popolo romano. Propone inoltre la confisca dei beniperché a ognisofferenza fisica e morale sopraggiunga la miseria.

VI 11 Perciòse accoglierete questa propostami darete come alleatoin assemblea un uomo che gode del massimo favore popolare. Seal contrariopreferirete seguire il parere di Silanoil popolo romano ci libereràfacilmente dall'accusa di crudeltà ed io dimostrerò che è la decisione digran lunga più mite. Del restopadri coscrittisi può essere crudeli nelpunire un crimine tanto feroce? Io giudico sulla base di quel che sento. Che iopossaalloragioire con voi della salvezza dello Stato se è vero cheinquesta vicenda in cui mi mostro così impetuosonon sono mosso da spietatezza(chi è più mite di me?)ma da un profondo senso di umanità e di pietà! Misembra infatti di vedere questa cittàluce del mondo e scudo di ogni popolocrollare di colpo in mezzo alle fiamme; nell'animo mi raffiguroin una patriasepoltamiseri e insepolti cadaveri di cittadini buttati uno sull'altro; hodavanti agli occhi la figura di Cetego e il suo delirio di forsennato sui vostricorpi. 12 Ma quando immagino Lentulo signore assoluto di Roma (lui stessoha confessato di aspettarselo dal destino) e Gabinio suo dignitarioquandoimmagino Catilina quiin città col suo esercitoallora sono sconvolto difronte ai lamenti delle madrialla fuga di fanciulle e bambinialla violenzasulle vergini Vestali! Lo straziola pietà di queste immagini mi ispirano uncomportamento duroinflessibile verso chi avrebbe voluto tradurle in realtà!Del resto mi chiedo: se un padre scopre che un servo gli ha ucciso i figlitrucidato la mogliebruciato la casase questo padre non condanna il servoalla pena più severavi sembrerebbe clemente e pietoso o l'essere piùdisumano e crudele? Per mein veritàè inclemente e duro come il ferro chinon cerca di lenire il proprio dolore e il proprio tormento con il dolore e iltormento di chi è colpevole. Allo stesso modo saremo considerati pietosi solose in noi non ci sarà ombra di cedevolezza verso questi uomini che hanno volutotrucidare noile nostre mogli e i nostri figliche hanno tentato di radere alsuolo le case di ciascuno di noi e la sede di tutto lo Statoche si sonoproposti di insediare gli Allobrogi sui resti della nostra città e sulla ceneredi un impero annientato. Ma se vorremo mostrarci troppo indulgentisaremoinevitabilmente accusati di essere oltremodo crudeliperché è in ballo lasopravvivenza della patria e della cittadinanza. 13 O forse qualcunol'altro ieriha giudicato troppo crudele un uomo così coraggioso e devoto alloStato come Lucio Cesare quando ha affermatoin presenza del marito di suasorelladonna della massima rispettabilitàche bisognava condannarlo a mortee ha ricordato che era stata giusta la morteordinata dal consoledi un suoavo e quellain prigionedel giovane figlio di questiinviato dal padre atrattare? Avevano compiuto azioni paragonabili alle attuali? Volevanodistruggere lo Stato? Allora si trattava di richieste di largizioni e diconflitti tra le parti. E in quel tempol'antenato di Lentuloun uomo delmassimo prestigiocombatté Gracco e restò gravemente ferito perché lo Statonon venisse minimamente danneggiato. Lentuloinveceper scalzare le fondamentadello Stato ricorre ai Gallichiama gli schiavi alla rivoltafa venireCatilinaordina a Cetego di trucidarci e a Gabinio di eliminare tutto il restodella cittadinanzaa Cassio di incendiare la cittàa Catilina di devastare edi saccheggiare l'Italia intera! Quel che dovete temerea mio giudizioè chele vostre disposizioni appaiano troppo blande in presenza di un crimine cosìimmane e mostruoso! Ma molto di più dobbiamo temere di apparire crudeli versola patria se saremo miti nella condannapiuttosto che duri verso i nostripeggiori nemici se saremo inflessibili!

VII 14 Tuttaviapadri coscrittinon posso nascondere quanto sentodire. Ci sono in giro voci che arrivano sino a me: a quanto parealcuni temonoche io non disponga di mezzi sufficienti per eseguire quanto voi decidereteoggi. Ogni cosa è stata previstadispostasistematapadri coscrittinonsolo con tutto l'impegno e lo zelo di cui sono capacema soprattutto grazie aldesiderio del popolo romano di difendere la sua sovranità e di conservare ibeni comuni. Tutti sono venuti quiuomini di ogni classecondizioneetà!Pieno è il Foropieni i templi intorno al Foropiena ogni strada che porta aquesto tempio. Dai tempi della fondazione di Romaè questa l'unica circostanzain cui tutti nutrono gli stessi intendimentia eccezione di chiaccorgendosidi essere a un passo dalla fineha deciso di morire insieme a tutti gli altripiuttosto che da solo. 15 Questi individui ben volentieri li metto aparteli separo; per menon vanno annoverati tra i cittadini colpevolima trai peggiori nemici! Ma gli altrio dèi immortali!con che affluenzacon cheimpetocon che coraggio sono uniti in nome della salvezza e del prestigiocomune! Dovrei ricordare i cavalieri? Se cedono a voi senatori il primato delgrado e dell'autoritànon vi sono certo inferiori per devozione allo Stato!Dopo un dissenso durato molti anni hanno ritrovato l'unione e la concordia convoi: la giornata di oggi e la causa presente li rendono vostri alleati! Seriusciremo a conservare per sempre l'unione politica che si è rafforzata sottoil mio consolatovi assicuro che in futuro nessuna crisi politica colpirà loStato in nessuna delle sue parti. Con lo stesso impeto vedo che sono accorsi perdifendere lo Stato i tribuni dell'erariouomini di straordinario valore. Inmodo analogo tutti gli scribiche oggi si trovavano per caso nell'erariohannotralasciato le operazioni di sorteggio per votarsi alla salvezza comune. 16Sono presenti in massa tutti i liberianche i più umili. C'è qualcuno a cuiquesti templiil volto della cittàil possesso della libertà e infine questastessa luce e il suolo comune della patria non ispirino piacerema soprattuttoun sentimento di dolcezza e di gioia? VIII È importante conoscerepadricoscrittila devozione dei liberti i qualiguadagnandosi un posto nella nostracomunità con il loro valoreconsiderano questa la loro vera patriauna patriache chi è nato qui e nelle famiglie più altolocate non ha considerato talemaalla stregua di una città nemica. Ma perché menziono queste classi e questiuomini che le proprietàl'interesse comune e infine il bene più dolce che c'èla libertàhanno spinto qui a difendere la vita della patria? Non c'èschiavopurché viva in condizioni tollerabiliche non inorridisca di frontealla pazzia dei nostri concittadiniche non aspiri al mantenimento dellasituazione attualeche non contribuisca alla salvezza comuneper quanto osiper quanto possa. 17 Perciòse qualcuno di voi rimane sconcertatosentendo che un intermediario di Lentulo si aggira per negozi con l'intenzionedi far proseliti tra i bisognosi e gli sprovvedutia prezzo di denaroebbeneanche questo è stato tentatoma non è stato trovato nessuno che fosse dicondizione così misera o di propositi così disperati da mettere a repentaglioil posto dove siede al lavorodove si guadagna da viverela sua stanza e ilsuo lettuccioinsomma da voler compromettere il tranquillo corso della suaesistenza. In veritàla stragrande maggioranza di chi ha un'attività inpropriodiciamo meglio tutta questa categoriaapprezza la pace comenessun'altra. Infattiogni mestiereogni lavoroogni attività si basasull'affluenza di clienti e si alimenta con la pace. Se l'attività diminuiscecon la chiusura dei negoziche cosa accadrebbe se venissero incendiati?

18 In queste condizionipadri coscrittil'appoggio del popolo romanonon vi manca. Fate in modo che non sembri che manchiate voi al popolo. IXAvete un console che si è salvato da innumerevoli pericoli e insidieaddirittura dalla stretta della mortenon in nome della sua vitama dellavostra salvezza! Tutte le classi sono unanimi nel pensieronella volontànella parola: vogliono conservare questo Stato. Assediata dalle torce e daidardi di un'empia congiurala patria comune vi tendesupplicele mani. A voisi affidaa voi affida la vita di tutta la collettivitàa voi la rocca e ilCampidoglioa voi gli altari dei Penatia voi il fuoco eterno di Vestaa voii templi e i santuari di tutti gli dèia voi le mura e le case della città.Inoltreè sulla vostra vitasull'esistenza delle vostre mogli e dei vostrifiglisulle proprietà di tuttisulle case e sui focolari che oggi doveteesprimere il vostro giudizio! 19 Avete come capo un uomo memore di voi edimentico di séfacoltà che non sempre è data. Avete tutte le classituttigli uominil'intero popolo romano in condizioni di completa unanimitàcosache vediamo oggi per la prima volta in una questione di politica interna.Pensate con quanti sforzi è stato fondato l'imperocon quanto valore è stataassicurata la libertàcon quanta benevolenza divina sono prosperati i nostriaveri. Tutte cose che una sola notte avrebbe potuto distruggere. Oggi dobbiamoprendere provvedimenti perché un simile tentativo non solo non possa essereattuatoma neppure concepito da dei cittadini. E queste parole non le ho detteper accendervi (il vostro ardore supera del resto il mio)ma perché la miavoceche dev'essere ascoltata per prima negli affari di Statosembri averassolto i doveri di console.

X 20 Adessoprima di ritornare al votodirò poche cose su di me. Sodi essermi procurato tanti nemici quanti sono i congiurati: e sono moltissimilo sapete bene. Ma è gente ignobilevileabiettacosì li considero. Se ungiornoaizzati dai folli disegni di un criminaledovessero prevalere sullavostra autorità e su quella dello Statoneppure allora mi pentirò delle mieazioni e delle mie decisionipadri coscritti. Perché la mortedi cui essiforse ci minaccianoè stabilita per tuttima nessuno ha mai ottenuto tantagloria quanta ne avete concessa a me con i vostri decreti. Ad altri avetetributato ringraziamenti per azioni militaria me per aver salvato lo Stato. 21Sia gloria a Scipioneche con intelligenza e valore costrinse Annibale aritornare in Africa e a lasciare l'Italia! Riceva lodi eccelse il secondoAfricanoche cancellò le due città più ostili al nostro imperoCartagine eNumanzia! Abbia fama l'illustre Paoloil cui carro trionfale fu nobilitatodalla presenza di Perseoil re un tempo più potente e nobile! Sia gloriaeterna a Marioche liberò due volte l'Italia dal pericolo di invasioni e dallapaura della schiavitù! A tutti sia anteposto Pompeole cui impresei cuimeriti si estendono fino alle regioni e ai confini tracciati dall'orbita delsole! Tra le lodi di questi eroi avrà senz'altro un posto anche la mia gloriaa meno che non sia ritenuta impresa più ardua conquistare nuove province in cuipossiamo espanderciche non tutelareper chi è lontanoun luogo in cui possatornare vincitore. 22 È pur vero che sotto un certo aspetto la vittoriaall'estero è migliore della vittoria politica: i nemici stranieriquando sonovintisono asservitioppurequando ricevono dei favorisi sentono obbligati;invece chi appartiene al novero dei cittadinise viene fuorviato da qualcheidea insensata e diventa un nemico della patriaè impossibile piegarlo con laforza o ammansirlo con dei favorisempre che gli sia stato impedito di nuocereallo Stato. Ecco perché so di aver intrapreso contro dei cittadini perduti unconflitto che non avrà fine. Ma l'aiuto vostro e di tutti gli onesti e ilricordo di pericoli così gravi - ricordo che vivrà per sempre non solo nelnostro popoloormai salvoma nelle parole e nella mente di tutte le genti -difenderanno me e i miei cari da questa guerrane sono sicuro. Non ci saràcertamente una forza così grande da spezzare e dissolvere la vostra unione coni cavalieri romani e un così unanime accordo tra tutti gli onesti.

XI 23 A questo puntoin cambio del comando supremodell'esercito edella provincia che non ho volutoin cambio del trionfo e di altredimostrazioni di onore cui ho rinunciato per provvedere alla vostra salvezza e aquella di Romain cambio dei rapporti di clientela e di ospitalità nelleprovincerapporti checon le mie risorse in città tutelo con la stessa faticacon cui li amplioinsommain cambio di tutti questi vantaggiin cambio dellasingolare devozione che vi ho dimostrato e della mia solerzia nel salvare loStatodi cui avete testimonianzanon vi chiedo altro se non di ricordarequesto momento e tutto il mio consolato. Finché questo ricordo rimarrà fissonella vostra menteriterrò di essere protetto dal muro più saldo. E se laforza dei sovversivi riuscisse a tradire le mie aspettative e ad avere lamegliovi raccomando il mio figliolettocui non mancherà certo la vostraprotezione nella vita e nella carriera politicase rammenterete che è figliodi colui che ha salvato tutto questo a rischio della sua sola esistenza. 24Sta a voiadessoprendere una decisione con la stessa solerzia e con la stessafermezza con cui avete iniziato: è in discussione la sicurezza vostra e delpopolo romanola vita delle vostre mogli e dei vostri figligli altari e ifocolari sacrii templi e i santuarile case e le abitazioni dell'intera cittàl'impero e la libertàla vita dell'Italialo Stato nel suo complesso. Aveteun console che non esiterà a eseguire i vostri decreti e a difendere quantostabiliretefinché vivrà. Egli potrà garantire di persona.




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